La natura cura gli stati d’animo: ansia, depressione, stress, esurimento, ecc.
La depressione è un disturbo sicuramente diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto. Sembra, infatti, che ne soffra dal 10% al 15% della popolazione, con una diffusione maggiore tra le donne.
Generalmente chi ne soffre mostra un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana e tende a non riuscire più a provare lo stesso piacere nelle attività che provava prima. Le persone che soffrono di depressione, si sentono sempre giù, l’umore ed i pensieri sono sempre negativi. Sembra che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla. Tratto da: Ipsico.org
Commento NdR: Inoltre, scaldiamo cibi precotti e poveri o privi di sostanze nutritive essenziali (minerali, vitamine ed enzimi) nel microonde invece di coltivare ciò che mangiamo o cercare di mangiare almeno cibi biodinamici, (non trattati dall’industria alimentare) indossiamo vestiti facilmente sintetici, invece di utilizzare quelli naturali (lino, cotone, lana).
Il depresso è un soggetto molto carente di minerali, vitamine, con sistema enzimatico alterato e sicuramente intossicato da: metalli tossici derivanti da materiali dentali (specie le amalgami), Vaccini, farmaci, alimentazione ecc., acque contaminati, ed è quindi in disbiosi, cioè in alterazione del proprio microbioma intestinale (flora batterica).
Anche le troppe comodità di ogni giorno facilmente contribuiscono alla crescita della depressione, anche perché rinunciare al lavoro manuale priva il cervello delle ricompense che derivano dalla fatica.
Disturbi mentali e microbiologia – Dic. 2020
Nuove analisi confermano che la depressione maggiore è associata a un’alterazione della composizione dei microrganismi che popolano l’intestino, con livelli di alcuni ceppi batterici più elevati del normale. Il risultato può aprire la strada a metodi diagnostici di questo disturbo psichiatrico basati su un esame strumentale oggettivo.
Il microbioma intestinale, l’insieme dei microrganismi, per la maggior parte batteri, che vivono nel nostro sistema digerente, influisce notevolmente sulla salute dell’intero organismo, di quella fisica e di quella psichica. La conferma viene da un nuovo studio pubblicato su “Science Advances” da Jian Yang della Capital Medical University di Beijing, in Cina, e colleghi di una collaborazione internazionale che ha dimostrato come la composizione del microbioma sia correlata alla depressione. …
Tratto da: lescienze.it
vedi anche: Stress + Ansia e cancro
vedi: Attacchi di panico 1 + Attacchi di panico 2 + Depressione da amalgami al mercurio + Danni dei vaccini + BioEtica + Stress quotidiani + Stress e funzioni vitali + Terreno Oncologico + Elettroshock + Suicidio
Aumentano le donne in gravidanza e le neomamme depresse, ed a rischio sono anche i bebè – Italy, Ott. 2009
A puntare i riflettori sul fenomeno sono stati gli psichiatri riuniti a Roma per il quarantacinquesimo Congresso nazionale della Società italiana di psichiatria (Sip). Il 10-20% delle neomamme va infatti incontro a depressione durante o dopo la gravidanza e da una ricerca condotta dall’Unità Operativa di Psichiatria dell’Università Tor Vergata di Roma su circa 400 pazienti con disturbi dell’umore, emerge che un terzo di loro ha avuto madri con depressione in gravidanza. I figli di mamme depresse inoltre, avvertono gli specialisti, manifestano più spesso problemi di linguaggio, difficoltà di sviluppo e sono loro stessi a rischio di problemi psichiatrici durante l’infanzia, l’adolescenza e l’eta’ adulta.
Da qui l’invito all’azione: tra gli obiettivi della Sip, infatti, anche quello di promuovere programmi di sostegno alle madri nei primi tempi dopo il parto attraverso personale qualificato. La depressione vera e propria colpisce tra il 10 e il 20% delle neo-mamme e la sua insorgenza può essere lenta e manifestarsi nell’arco dei primi mesi dopo la nascita già con conclamati e gravi quadri depressivi. Esistono campanelli d’allarme ben precisi che la donna stessa, ma soprattutto i suoi familiari, non dovrebbero trascurare: come l’estrema preoccupazione per la salute del bambino, o la tendenza a trascurare se stessa e il bambino. In presenza di questi sintomi è opportuno chiedere aiuto a un medico specialista. Le donne più a rischio sono soprattutto quelle che hanno già sofferto di episodi depressivi ma sono in pericolo anche le ragazze giovani e sole.
Tratto da: Sanitànews
Terapia con Yoga e rilassamento, utile nel caso di depressione ed ansia cronica PDF
Ecco quattro piante medicinali riconosciute come riequilibrio dei neurotrasmettitori coinvolti nella depressione:
– sulla serotonina: lo zafferano, Griffonia e iperico;
– sulla noradrenalina: erba di San Giovanni;
– sulla dopamina: fagioli di velluto
– Tilia Tormentosa: proprietà
Il macerato glicerico di tiglio malgrado il nome così sgradevolmente lungo ed negativamente evocativo, è ai fatti un’ottima cura per chi sta passando momenti di ansia, per chi soffre di insonnia, cronica o meno, oppure in caso di stress e depressione.
– Anche la Rhodiola è efficace anche in tempi di crisi depressiva e sembra essere un ottimo trattamento alternativo per la depressione, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Fitoterapia dalla scuola di medicina dell’Università della Pennsylvania.
Iperico: la pianta che cura la depressione
L’iperico è un ottimo rimedio contro la depressione lieve: ecco come quando utilizzarlo
Il nome iperico (Hypericum perforatum) deriva dal greco “hypo”, sotto, ed “erike”, erica, e quindi significa “pianta che cresce fra le eriche”. L’ iperico è una pianta spontanea che cresce lungo le strade o ai bordi dei campi, presente in pianura e nelle zone montane superiori dell’Europa, Africa e America settentrionale. Appartiene alla famiglia delle Ipericacee.
Tutti conoscono i suoi fiori giallo carico e i cui petali sono ricoperti di puntini neri, che, una volta fregati, tingono le dita di rosso.
L’ iperico è conosciuto anche come erba di S Giovanni: nel Medioevo, la notte della vigilia di questo santo, si metteva un mazzolino d’iperico sotto il cuscino, affinché apparisse in sogno e proteggesse dalla morte per un anno intero.
Iperico: proprietà terapeutiche
Assunto per via orale l’ iperico ha un’attività antidepressiva e sedativa confermata da numerosi test clinici controllati. Secondo recenti studi, la pianta avrebbe una buona attività antivirale. L’olio di iperico, tradizionalmente ottenuto per macerazione delle sommità fiorite in olio di oliva, presenta attività antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Si può impiegare per il trattamento della depressione di lieve e media entità, ma anche per la depressione stagionale e quella dovuta a menopausa. Lo possono usare anche le persone colite da attacchi di panico. L’iperico è utle anche nel trattamento delle enuresi notturne e delle paure infantili, e lo si sta sperimentando nel trattamento degli effeti collaterali dell’AIDS.
Iperico: quando e come utilizzarlo
– Contro la Sindrome ansioso-depressiva: 50 gocce di tintura madre di iperico con un po’ di acqua 1-3 volte al giorno per due mesi. Interrompere un mese e, se necessario, ripetere il ciclo di trattamento. Per i bambini in età scolare, 15 gocce 1-3 volte al giorno.
– Influenza: stomatiti vescicolari, herpes simplex: assumere 300-900 mg di estratto secco di iperico al giorno.
– Gastrite: assumere un cucchiaino di olio di iperico. Per preparare l’olio, porre 90 g di sommità fiorite in 300 ml di olio di oliva. Far macerare per 6 settimane in una bottiglia ben chiusa, a temperatura ambiente, quindi esporre al sole per un giorno intero. Filtrare e conservare in bottiglie di vetro scuro, al riparo dalla luce e in un luogo fresco.
– Pelli arrossate e delicate, scottature e irritazioni della cute in genere: lavare la parte interessata con infuso di iperico (versare una tazza di acqua calda su 2 cucchiaini di iperico; lasciar riposare per 15 minuti, quindi filtrare e usare freddo). Applicare poi un leggero strato di olio di iperico.
Tratto da: riza.it
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La Depressione inibisce la Salute
Le persone con più di 80 anni sono spesso depresse e più gravi sono i sintomi depressivi, maggiore è la probabilità di essere gravati anche da patologie serie ed invalidanti come diabete e obesità.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Archives of General Psychiatry” ha cercato di capire come si sviluppa la depressione durante la vecchiaia e come mitigarne la sintomatologia può migliorare sensibilmente la condizione di salute generale.
I ricercartori hanno studiato i dati relativi a 7240 donne con più di 65 anni, che sono state seguite per circa 12 anni con particolare attenzione circa le loro abitudini sociali, l’abitudine al fumo, all’attività fisica e al consumo di alcol: ebbene, dallo studio è emerso che le donne con la sintomatologia depressiva più grave erano anche quelle meno attive fisicamente, abituate a consumare alcol, a fumare e con malattie come diabete o patologie cardiovascolari.
Male scuro, colpisce più di tre milioni di anziani.
Al XVI Convegno Nazionale Società Italiana di Neurogeriatria è emerso che in Italia quasi il 30% della popolazione over 65 soffre di depressione. Dolori senza motivo e ansia i sintomi da riconoscere. Rivalutati i fattori ambientali e l’alimentazione
Oltre 3 milioni di persone anziane imprigionate nel male oscuro della depressione.
Questa è la stima, per difetto, che hanno elaborato, in conclusione del XVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurogeriatria, gli esperti a Milano. Una cifra più che attendibile e che purtroppo è destinata a salire per il progressivo ed inesorabile invecchiamento della popolazione. E se non si può certo affermare che la vecchiaia stessa è una malattia, gli esperti sono concordi nel sostenere che l’allungamento delle aspettative di vita porterà a vecchiaie sempre più lunghe che diventeranno a tutti gli effetti un vero e proprio fattore di rischio.
“Buona parte degli anziani che soffrono di depressione, danno segnali evidenti – afferma il professor Pier Luigi Scapicchio ordinario di Neuropsichiatria Geriatrica al Policlinico Gemelli di Roma e past president della Società Italiana di Psichiatria – immaginiamo una persona di età avanzata che si rechi in ambulatorio per un consulto su alcuni lievi fastidi fisici, il medico con tutta probabilità gli dirà, ma che vuole che sia, alla sua età è normale” .
Questa comprensibile risposta, è uno degli indicatori che i medici generalmente non sono preparati a cogliere le spie che contraddistinguono l’insorgenza della depressione nell’anziano. “Dobbiamo fornire maggiori informazioni ai colleghi ed incentivare l’attenzione ai fattori di rischio ambientale della depressione. – continua il professor Scapicchio – La depressione nell’anziano è “pauci sintomatica” ; non ha le caratteristiche della depressione maggiore che dimostra una grande quantità di sintomi. Spesso l’anziano soffre solo di uno, due o al massimo tre sintomi estremamente pervasivi, molto angoscianti e decisamente patogeni sul piano della sofferenza soggettiva. Questi sintomi sono per lo più molto evidenti perché sono somatici. Il primo in assoluto sono le affezioni dolorose “sine materia” , che quindi non rispondono ad una patologia d’organo ben definito. Il secondo, anch’esso ben visibile, è l’ansia, che nell’anziano è potenzialmente devastante proprio perché gli toglie la possibilità stessa di reagire alla patologia.
Depressione che deve essere considerata non solo una malattia psicosociale ma anche una vera malattia biologica e che deve essere efficacemente contrastata su tutti e tre i livelli: sociale, psicologico, farmacologico. A questo proposito il settore dove probabilmente meno si è fatto è senza dubbio quello sociale o ambientale. Una delle principale spie di depressione a livello ambientale è l’alimentazione”.
“Una scorretta alimentazione deriva fondamentalmente da una cattiva educazione – conclude il professor Scapicchio – ed è un fatto che nell’alimentazione dell’anziano ci siano luoghi comuni sbagliati stratificati da anni di tradizioni. L’anziano è convinto, per alcuni motivi anche a buona ragione, che mangiar meno o mangiar poco favorisca la buona prosecuzione della vecchiaia. Io parlerei quasi di “sindrome da minestrina”, il classico brodino vegetale preso la sera, in cui come “massimo lusso” ci si concede di scioglierci il formaggino dentro. Un cibo che, nella sua ripetizione ossessiva, rischia di diventare una sorta di baluardo culturale oltre il quale l’anziano ritiene di non poter andare. Questo oltre ad essere un sintomo evidente di una possibile depressione è in genere un grosso errore dal punto di vista alimentare perché i nutrienti sono il punto fondamentale di una buona vita e di una lunga sopravvivenza”. (19-12-2006)
vedi: Malassorbimento delle sostanze nutritive
Tratto da: salute-ambiente.it
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Chi è depresso non prenda l’aspirina – 11-05-2011
I ricercatori del Fisher Center for Alzheimer’s Disease Research della Rockefeller University guidati da Paul Greengard, Ph.D., e da Jennifer Warner-Schmidt, Ph.D., hanno dimostrato che i farmaci antinfiammatori (ibuprofene, es. “moment”, viene utilizzato anche per i bambini negli stati febbrili, aspirina e naprossene es. naprossyn), riducono l’efficacia della classe più diffusa tra i farmaci antidepressivi, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs), utilizzati per il trattamento della depressione, del disturbo ossessivo-compulsivo e dei disturbi d’ansia malgestita.
Questa sorprendente scoperta, pubblicata nel corso dell’aprile 2011 su National Academy of Sciences, potrebbe spiegare il perché tanti pazienti depressi che assumono i farmaci inibitori la ricaptazione di serotonina, nonché SSRIs, non rispondono al trattamento antidepressivo: sembra che vi sia un’interferenza tra l’azione degli antidepressivi e quella degli antiinfiammatori.
Commento NdR: La medicina naturale anche in questo caso, non utilizza ne’ psicofarmaci ne’ vaccini per risolvere qualsiasi problema di salute, e le sue terapie NON costano quasi nulla perche’ vertono principalmente sull’alimentazione Crudista, per cui un cultore di medicina naturale non cadra mai in depressione, ne’ infiammera’ l’organismo in qualche sua parte.
Il depresso si e’ alimentato molto male (malassorbimento e malnutrizione = carenza di minerali e vitamine) e probabilmente ha inserito in bocca (amalgami dentali) o nell’organismo dei metalli tossici, attraverso l’alimentazione contaminata o per processi di malnutrizione endogeni, oppure con l’utilizzo di protesi e/o vaccini.
Quindi la prima cosa da appurare e da eliminare sono i metalli tossici, le carenze di vitamine e minerali, riordinando il tutto con l’opportuna alimentazione (crudismo) e con i relativi supplementi (microdiete) per il ripristino degli enzimi e della flora batterica intestinale, normalizzando le digestioni con il riordino del pH intestinale.
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DEPRESSIONE, ansia, esaurimento, ecc.
La Cura naturale:
– eliminazione delle Amalgami dentali ed eventuali protesi + Riordino della Flora batterica intestinale + Idro colon terapia + Microdiete + enzimi + eliminazione di intossicazioni ed infiammazioni, + alimentazione adatta + Sistema Immunitario + Conflitti Spirituali
vedi anche: Protocollo della Salute + Immunodepressione
Oggi le convulsioni (epilessia) si generano nei bambini anche con i Vaccini !
Oggigiorno l’elettroshock viene ancora applicato, in alcune cliniche; questa “tecnica” rimane un’opzione nel trattamento della depressione grave, trattamento che NON tiene in nessun conto (cosi come le terapie con psicofarmaci) delle cause che determinano la depressione e che sono, per la Medicina Naturale: intossicazioni da metalli tossici (mercurio, alluminio, piombo, ecc.) + malnutrizione + disbiosi croniche + mancanza di minerali e vitamine + infiammazioni + Conflitti spirituali irrisolti con stress cronico !
IMPORTANTE:
I vaccini e le amalgami dentali producono anch’essi le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo e quindi generando anche e non solo la depressione.
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DEPRESSIONE e MALATTIE CORONARICHE SONO COLLEGATE. MA NON SEMPRE
ASCA – Ago. 2009 – L’associazione tra depressione e coronaropatia puo’ variare con il passare del tempo.
E’ quanto emerge dallo studio pubblicato su Archives of General Psychiatry dai ricercatori Virginia Commonwealth University School of Medicine di Richmond (Usa). ”Anche se e’ stato riscontrata un’associazione tra depressione e malattia coronarica – afferma Kenneth S. Kendler, che ha coordinato lo studio -, le cause restano tuttora poco chiare”.
Per comprenderle, gli studiosi hanno condotto la ricerca, durata cinque anni, su 30374 gemelli svedesi, dell’eta’ media di 57 anni. Dall’analisi e’ emerso che ”la durata dell’associazione tra depressione e coronaropatia nel campione esaminato – spiega Kendler -, e’ stato modesta”. Rispetto alle differenze di genere, e’ emerso che gli uomini correvano un rischio maggiore di depressione soprattutto nel primo anno di insorgenza della malattia, mentre le donne negli anni successivi. ”Per quanto riguarda le cause dello sviluppo combinato delle due patologie, e’ emerso che per gli uomini giocano un ruolo importante i fattori ambientali, mentre per le donne quelli genetici”, conclude Kendler.
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Antidepressivi possono causare danni ai feti
Le autorita’ mediche britanniche hanno lanciato l’allarme sull’uso degli antidepressivi nelle donne incinte.
Sostanze come il Prozac (A) e il Seroxat (B) infatti, potrebbero causare malformazioni nei feti e raddoppiare il rischio di aborto. Sono stati i risultati di numerose ricerche scientifiche a spingere la Medicines and Healthcare products Regulatory Authority (Mhra) e il National Institute for Clinical Excellence (Nice) a consigliare ai medici di non prescrivere antidepressivi alle donne incinte a meno che non fosse strettamente necessario.
“La maggior parte degli psichiatri non prescrive piu’ il Seroxat”, ha detto Tim Kendall del National Collaborating Centre for Mental Health. “Tuttavia, esso viene ancora distribuito dai medici di base, anche alle donne incinte”.
Secondo le ricerche prese in considerazione dall’Mhra e dal Nice, il Seroxat causerebbe malformazioni al cuore dei feti se assunto nelle prime settimane di gravidanze, e raddoppia il rischio di aborto dall’8 fino al 16 per cento. Risultati simili sono anche stati associati all’uso di Prozac.
Per gli esperti di legge inglesi, questa decisione delle autorita’ britanniche “potrebbe trasformarsi in un caso di grandi proporzioni, producendo centinaia di azioni legali contro i produttori di antidepressivi”
Tratto da: paginemediche.it
(A) Prozac: Gli effetti collaterali non possono essere anticipati.
I più comuni effetti collaterali sono : danni ai feti, sogni anormali, pensieri anormali, agitazione, reazione allergica, ansia, bronchite, dolori al torace, tosse, diarrea, vertigine, sonnolenza e fatica, bocca asciutta, sintomi dell’influenza, febbre da fieno, mal di testa, aumento dell’appetito, indigestione, prurito, dolore muscolare, nausea, nervosismo, infiammazione del seno, dolori di gola, disordini intestinali, tremore, perdita del peso, sbadigli.
Altri Effetti collaterali: esclamazione improvvisa anormale, portamento anormale, arresto anormale del flusso mestruale, acne, gusto alterato, amnesia, apatia, artrite, asma, dolore osseo, cisti alla mammella, dolore alla mammella, breve perdita di coscienza, borsite, confusione, congiuntivite, convulsioni, difficoltà di deglutizione, pelle asciutta, dolore all’orecchio, dolore all’occhio, sensazione di benessere esagerato, emorragia eccessiva, gonfiore facciale per ritenzione di liquidi, febbre, perdita di capelli, allucinazioni, sintomi del post sbornia, singhiozzo, pressione del sangue bassa o alta, ostilità, infezione, infiammazione dell’esofago, infiammazione gengivale, infiammazione dello stomaco, infiammazione della lingua, infiammazione della vagina, intolleranza alla luce, movimenti involontari, idee irrazionali, battito cardiaco irregolare, dolore della mascella o del collo, mancanza di coordinazione muscolare, disordini ovarici, reazione paranoica, dolore pelvico, respirazione rapida, problemi ai denti, vertigini, disturbi della visione, vomito, aumento di peso.
(B) Seroxat: La paroxetina, prodotta dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline con il nome di Seroxat (un altro brand-name della stessa molecola è “Sereupin”) è un antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione (SSRI) fra i quali si annoverano molecole come la fluoxetina (Prozac, Fluoxerene, Fluoxetina), la fenoxetina, la fluvoxamina (Maveral, Fevarin, Dumirox), il citalopram (Elopram, Seropram) e la sertalina (Zoloft).
Effetti collaterali: NON deve essere utilizzato a chi guida un automezzo
Ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Non somministrare in età pediatrica. Controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.
Inibitori delle monoamino-ossidasi (MAO-inibitori)
Come nella maggior parte delle terapie con antidepressivi, paroxetina non dovrebbe essere somministrata in associazione con MAO-inibitori o prima di due settimane dal termine di tale trattamento. In questo caso l’inizio della terapia richiede particolare cautela e l’aumento del dosaggio deve essere graduale in base alla risposta del paziente. Analogamente non è opportuno iniziare una terapia con MAO-inibitori prima di due settimane dal termine della terapia con paroxetina.
Con associazione ad altri farmaci, sono stati riportati sintomi indicativi di casi di “sindrome maligna da neurolettici”,
Triptofano, sono stati riferiti eventi avversi in caso di somministrazione contemporanea di triptofano e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, paroxetina.
Terapia elettroconvulsivante (ECT) – Esiste un’esperienza clinica limitata nella somministrazione concomitante di paroxetina con terapia elettroconvulsivante (ECT).
Nell’anziano, è stata riscontrata iponatriemia, che generalmente scompare con la sospensione del farmaco.
Puo’ causare reazioni allergiche, come orticaria e dermatite da contatto; più raramente si può verificare broncospasmo.
Puo’ comparire: insonnia, vertigini, sudorazione, palpitazioni, nausea, ansia, irritabilità, parestesie e cefalea. Pertanto, quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono essere diminuite in modo graduale per ridurre al minimo l’entità di tali sintomi – Tenere fuori della portata dei bambini.
Commento NdR: dalle controindicazioni si evince che come ogni psicofarmaco e’ pericoloso !
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Bluff degli antidepressivi – 12 febbraio 2010
Uno studioso americano ha messo le mani sulle carte segrete delle aziende che producono antidepressivi. E ha scoperto che non sono più efficaci dei placebo. Lo abbiamo intervistato.
Colloquio con Irving Kirsch
L’imperatore è nudo: parola di Irving Kirsch, professore al Department of Psychology dell’Università di Hull, in Gran Bretagna, e docente emerito dell’Università del Connecticut. Che ha pubblicato diversi studi per dire che quei farmaci che dovrebbero aiutare a sconfiggere il male di vivere, al contrario, non fanno nulla.
Per dimostrarlo, Kirsch si è avvalso del Freedom of Information Act, la legge statunitense che tutela il diritto di accesso alle informazioni di interesse pubblico.
E ha costretto l’FDA a tirare fuori dai cassetti ciò che, altrimenti, non sarebbe mai diventato di dominio pubblico, ossia i dati in base ai quali erano stati approvati sei tra gli antidepressivi più venduti, e cioè citalopram (elopram e altri), fluoxetina (prozac e altri), nefazodone (reseril, ritirato per danni epatici), paroxetina (seroxat e altri), sertralina (zoloft e altri), venlafaxina (efexor e altri).
Kirsch ha così dimostrato che, in 47 studi clinici controllati, in gran parte sponsorizzati dalle industrie produttrici, solo il 10-20 per cento dei pazienti avverte un beneficio dovuto effettivamente all’azione farmacologica della molecola, mentre l’80-90 per cento dei depressi si sente meglio grazie al placebo. E aggiunge: tutti lo sanno, ma tutti continuano a sostenere le pillole della felicità.
Per questo ha voluto intitolare un suo articolo “I farmaci nuovi dell’imperatore: la disintegrazione del mito degli antidepressivi”.
Un mito che oggi vacilla sotto l’autorità di un grande studio pubblicato su “Jama” che sostiene chiaramente l’inutilità di questi farmaci in chiunque non sia depresso in maniera molto grave.
La ricerca si basa sui dati ottenuti sulle 160 mila donne partecipanti alla Women’s Health Initiative, così come quella che dimostra come gli antidepressivi nelle donne in menopausa aumentino il rischio di ictus e morte (dati pubblicati sugli ‘Archives of Internal Medicine’).
Un colpo ferale, che arriva dopo anni di polemiche su quanto l’uso intenso di questi farmaci aumenti il rischio di suicidio.
Che cosa concludere ? Ecco che cosa ne pensa lo studioso.
Professor Kirsch: dati nascosti, per coprire la scarsa efficacia, ambiguità degli enti regolatori per farmaci sostenuti da imponenti campagne pubblicitarie. Come è stato possibile?
“Ci si muove su un terreno scivoloso. Nelle sperimentazioni, i malati che assumono questi farmaci spesso migliorano; tuttavia, ciò che non si è detto per anni è che anche i pazienti trattati col placebo migliorano all’incirca allo stesso modo. In altre parole, i farmaci funzionano non grazie al loro meccanismo d’azione, bensì all’effetto placebo, ma questa verità è stata taciuta per anni. Nella pratica clinica, d’altro canto, se un depresso migliora, il medico non ha alcun modo per stabilire perché ciò accade.
E quindi, spesso, pensa sia a causa del farmaco e continua a darlo”.
Nessuna cattiva coscienza dei medici, allora ? Chi ha sbagliato ?
“Le informazioni più rilevanti sono state tenute nascoste per due decenni, anche se tutti gli specialisti erano a conoscenza di quello che qualche mio collega coinvolto negli studi registrativi ha in seguito pubblicamente e senza vergogna definito, il nostro piccolo sporco segreto'”.
Oggi che ‘il segreto’ è svelato, cosa dovrebbe accadere ?
“La criticità vera riguarda i meccanismi di approvazione dei farmaci e, soprattutto, la possibilità che ancora oggi hanno le aziende di tenere nascosti i dati non favorevoli. I governi e le autorità devono da una parte obbligare le aziende a tirare fuori tutti i risultati, positivi e negativi, e dall’altra condurre propri studi, indipendenti, per verificare quanto affermato ma, soprattutto, per cercare altre cure.
Anche se nessuno nega il grande ruolo svolto da Big Pharma nella ricerca e le quantità enormi di denaro investite in essa, non si può dimenticare che l’agenda degli enti regolatori deve porre al primo posto la salute dei cittadini, non quella delle aziende.
Per questo, molto semplicemente, le agenzie di controllo non dovrebbero in alcun modo essere finanziate dalle aziende su cui devono esprimersi”.
By Agnese Codignola – Tratto da: espresso.repubblica.it
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La depressione si cura con il sorriso Ciancaglini e la medicina integrata
Il medico italiano insieme ai colleghi torontini pubblicherà una ricerca che dimostra i legami tra corpo e mente
CANADA Toronto 2008/09/08
Dolore fisico e stato mentale come due elementi collegati.
È questo, in estrema sintesi, il risultato degli studi del professor Riccardo Ciancaglini. Una vita di studi per migliorare le condizioni di vita dei pazienti, collaborazioni in molte parti del mondo e ora uno stretto rapporto con l’università di Toronto.
Un impegno che lo porta a lavorare con i pazienti affetti da stress, ansia e depressione con un approccio nuovo e multidisciplinare. Si chiama Smiline stress clinic e ha come obiettivo il recupero del benessere psico – fisico ed emotivo, mediante l’impiego di strategie convenzionali e innovative. Insomma applica a pieno il concetto di medicina integrata.
Il medico milanese, ora a Toronto, parla del suo lavoro e del suo impegno al Corriere Canadese, spiegandone presupposti e obiettivi.
Riccardo Ciancaglini è da venti anni professore nella facoltà di odontoiatria di Milano. Dirige il reparto di dolori orofacciali e disfunzioni temporomandibolari presso l’ospedale San Paolo di Milano. In sostanza si occupa di mal di testa e dolori provocati da disfunzioni della mascella e dei denti. È stato fondatore e poi direttore del reparto di riabilitazione orale all’ospedale San Raffaele di Milano.
Tra i tanti impegni professionali del professor Ciancaglini ricopre un ruolo di primo piano la collaborazione scientifica con la facoltà di odontoiatria di Toronto, in particolare con il preside David Mock e Barry Sessle, direttore del reparto dolori orofacciali.
«Insieme facciamo ricerca – spiega Ciancaglini – sull’origine e il trattamento dei dolori cronici in generale, in particolare sul mal di testa, i dolori al collo e alla schiena, i dolori muscolo scheletrici e i difetti di postura. Tutti sintomi spesso tra loro correlati».
Studi che hanno portato a risultati importanti che presto verranno pubblicati. Si tratta di una ricerca sulla sensibilità al dolore. «Abbiamo dimostrato inequivocabilmente che il dolore cronico a qualsiasi livello – prosegue il professore – è collegato allo stato ansioso e depressivo del paziente».
By Layla Crisanti – Tratto da: corriere.com
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Le donne depresse hanno le ossa fragili
L’endocrinologo G. Cizza del National Institutes of Health di Bethesda (USA) ha condotto una ricerca pubblicata su Archives of Internal Medicine, che dimostra che le donne depresse hanno le ossa piu’ fragili delle non depresse, ed in genere la depressione viene a molte donne in menopausa od a quelle immunodepresse.
Il cioccolato cura la depressione o ne favorisce l’insorgenza ?
Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università della California gli individui con una diagnosi di depressione mangiano maggiori quantità di cioccolata rispetto a chi non soffre di questo disturbo.
I ricercatori guidati da Natalie Rose hanno esaminato il consumo di cioccolato e i livelli di depressione in un campione composto da 931 donne e uomini che non assumevano antidepressivi.
I risultati hanno evidenziato che i soggetti che avevano ottenuto un punteggio elevato ai test per valutare lo stato depressivo mangiavano in media 8.4 porzioni di cioccolato, contro le 5,4 porzioni delle persone che non mostravano segni di depressione. Per i soggetti che avevano ottenuto il più alto punteggio ai test il consumo di cioccolato poteva arrivare a sfiorare le 11.8 porzioni al mese.
Questa ricerca sembra confermare l’utilizzo del cioccolato come un gustoso e comune antidepressivo, ma secondo i ricercatori può anche suggerire un’ipotesi diversa: “alcune sostanze contenute nel cioccolato, come la caffeina o i grassi, possono giocare un ruolo nello sviluppo di disturbi dell’umore”, ha spiegato la ricercatrice nordamericana sugli Archives of Internal Medicine, così come è possibile che un’infiammazione in atto possa favorire sia la depressione che la voglia di cioccolato.
“Approfondiremo la questione con ulteriori studi per capire se il cioccolato sia una cura per la depressione o la sua causa”, ha concluso la Rose.
Tratto da: news.paginemediche.it – 30/04/2010
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Negli Stati Uniti l’undici per cento delle donne e il cinque per cento degli uomini prendono farmaci per combattere la depressione. Ma come mai questa condizione, che un tempo era piuttosto rara, è diventata così comune ?
È domenica sera. L’ Americana Medicalizzata – diciamo che si chiama Julie, e che abita nel paese di Winterset, nell’Iowa – si sta preparando per andare a letto. Incombe il lunedì mattina, con tutte le sue pressioni: la corsa per uscire di casa, il lungo tragitto da pendolare, il trambusto dell’ufficio. Julie apre lo sportello del mobiletto del bagno, tira fuori una boccetta di pillole e si lascia cadere una capsula sul palmo della mano. Poi riempie un bicchiere d’acqua, si mette in bocca la capsula, e la butta giù. Potrebbe essere una qualunque delle 30 medicine usate come antidepressivo: per esempio:
Prozac = La Fluoxetina viene venduta sotto il nome di Prozac (produttore Eli Lilly), Symbyax (composto con la olanzapina), Sarafem, FLUX (Pakistan), Fontex (Svezia), Foxetin (Argentina), Ladose (Grecia), Fluctin (Austria, Germania), Fluctine (Svizzera), Prodep (India), Fludac* (India)” Oxetin” (Bosnia Herzegovina) e Lovan (Australia).
In Italia è disponibile anche il farmaco generico Fluoxetina cps 20 mg.
(La FDA americana, ha ricevuto più rapporti di reazioni avverse per il Prozac, che per qualsiasi altro prodotto negli ultimi 24 anni),
Zoloft: Lo zoloft mi stava uccidendo.
Mi ha fatto aumentare l’ansia anziché diminuirla e mi ha devastato l’intestino. L’ho sospeso immediatamente – Side effects: Get emergency medical help if you have any of these signs of an allergic reaction: skin rash or hives; difficulty breathing; swelling of your face, lips, tongue, or throat.
Call your doctor at once if you have any new or worsening symptoms such as: mood or behavior changes, anxiety, panic attacks, trouble sleeping, or if you feel impulsive, irritable, agitated, hostile, aggressive, restless, hyperactive (mentally or physically), more depressed, or have thoughts about suicide or hurting yourself.
Call your doctor at once if you have any of these serious side effects: seizure (convulsions); tremors, shivering, muscle stiffness or twitching; problems with balance or coordination; or agitation, confusion, sweating, fast heartbeat.
Other less serious side effects are more likely to occur, such as: drowsiness, dizziness, weakness; nausea, diarrhea, dry mouth, or changes in appetite or weight; or decreased sex drive, impotence, or difficulty having an orgasm.
Side effects other than those listed here may also occur. Talk to your doctor about any side effect that seems unusual or that is especially bothersome),
Paxil: (Impunità farmaceutica “The Guardian” (GB) – tratto da “Internazionale” 544, 18 giugno 2004:
La decisione del procuratore generale di New York di citare in giudizio la GlaxoSmithKline per “frode ripetuta e persistente” è una grande sfida alle aziende farmaceutiche. Distratti dalla modestia della multa richiesta – l’equivalente dei profitti realizzati dalla Glaxo vendendo ai bambini il suo antidepressivo Paxil – siamo stati tentati di liquidare il caso considerandolo poco importante.
Per un’azienda che vale cento miliardi di euro, la multa di 210 milioni (questo il valore stimato delle vendite di Paxil ai minori di 18 anni), sarebbe infatti irrisoria.
Se la Glaxo avesse da temere solo questo, si potrebbe archiviare l’episodio come imbarazzante. Ma scegliendo di accusarla formalmente di frode, il procuratore di New York potrebbe cambiare il modo in cui le grandi case farmaceutiche commercializzano e vendono i loro prodotti. Al cuore del procedimento ci sono infatti le accuse secondo cui la Glaxo avrebbe deliberatamente tentato di insabbiare i risultati di alcuni studi scientifici, in base ai quali il Paxil non solo era inefficace, ma poteva spingere al suicidio. Insomma, il procuratore Spitzer ha in mano una pistola fumante: si tratta di alcuni memorandum della Glaxo, in uno dei quali è scritto a chiare lettere che l’azienda intendeva “gestire oculatamente la diffusione dei dati, in modo da ridurre al minimo le potenziali conseguenze negative sul piano commerciale”.
La Glaxo respinge le accuse. Ma per il procuratore Spitzer un’azienda che non informa i medici su tutti gli effetti possibili di un farmaco è colpevole di frode. A incoraggiarlo ci sono altri procedimenti intentati negli ultimi tempi: per esempio la Pfizer, il più grande gruppo farmaceutico mondiale, ha dovuto pagare una penale di 240 milioni di euro per aver promosso un farmaco privo di effetti terapeutici. La stessa Glaxo è sotto inchiesta in Italia in relazione a dei regali illeciti ai medici per una cifra stimata in 225 milioni di euro.
Lo stato di servizio del procuratore Spitzer è significativo: lui che ha costretto le banche di Wall Street a rendere conto lei loro misfatti, spingendole a modificare alcune prassi poco corrette.
Il suo tentativo di fare pulizia nel mondo delle grandi case farmaceutiche merita sostegno. Non si deve permettere alle industrie farmaceutiche di comportarsi come i pubblicitari che lavorano per i teatri del West End londinese, che scelgono le recensioni favorevoli e scartano le altre. La posta in gioco in questo caso è troppo alta.
Celexa:
Effetti collaterali – Ottenere assistenza medica di emergenza se si dispone di uno qualsiasi di questi segni di una reazione allergica: eruzione cutanea o orticaria, difficoltà di respirazione, gonfiore del viso, delle labbra, della lingua o della gola.
Chiamare il medico in una sola volta se si dispone di qualsiasi nuovo o peggioramento dei sintomi come: cambiamenti di umore o di comportamento, ansia, attacchi di panico, problemi di sonno, o se si sente impulsivo, irritabile, agitato, ostile, aggressivo, irrequieto, iperattivo (mentalmente o fisicamente), più depresso, o avere pensieri di suicidio o di farsi del male.
Chiamate il vostro medico in una sola volta se si dispone di uno qualsiasi di questi gravi effetti collaterali: sequestro (convulsioni); tremori, brividi, rigidità muscolare o contrazioni; problemi di equilibrio o di coordinamento, o agitazione, confusione, sudorazione, battito cardiaco veloce.
Altri effetti collaterali meno gravi sono più probabili, come: sensazione di nervosismo, irrequietezza, o incapacità di stare fermo; sonnolenza, vertigini, difficoltà di concentrazione; problemi di sonno (insonnia); nausea, gas, disturbi di stomaco, perdita di appetito; cambiamenti di peso; urinare più del solito; diminuzione del desiderio sessuale, impotenza, o difficoltà ad avere un orgasmo; o bocca secca o acquosa, sbadigli, o ronzio nelle orecchie.
Gli effetti collaterali diversi da quelli elencati qui possono anche verificarsi. Parlate con il vostro medico di qualsiasi effetto collaterale che sembra insolito o che è particolarmente fastidioso),
Lexapro: Effetti collaterali – Ottenere assistenza medica di emergenza se si dispone di uno qualsiasi di questi segni di una reazione allergica: rash cutaneo o orticaria, difficoltà di respirazione, gonfiore del viso, labbra, lingua o gola.
Chiamare il medico in una sola volta se si dispone di qualsiasi nuovo o peggioramento dei sintomi come: cambiamenti di umore o di comportamento, ansia, attacchi di panico, problemi di sonno, o se si sente impulsivo, irritabile, agitato, ostile, aggressivo, irrequieto, iperattivo (mentalmente o fisicamente), più depresso, o avere pensieri di suicidio o di farsi del male.
Chiamate il vostro medico in una sola volta se si dispone di uno qualsiasi di questi gravi effetti collaterali: sequestro (convulsioni); tremori, brividi, rigidità muscolare o contrazioni; problemi di equilibrio o di coordinamento, o agitazione, confusione, sudorazione, battito cardiaco veloce.
Altri effetti collaterali meno gravi sono più probabili, come ad esempio: sensazione di nervosismo, irrequietezza o incapacità di stare fermo; mal di testa, difficoltà di concentrazione; sonnolenza, vertigini; problemi di sonno (insonnia); nausea, diarrea, bruciore di stomaco; cambiamenti di peso; diminuzione del desiderio sessuale, impotenza, o difficoltà ad avere un orgasmo; o bocca secca, ronzio nelle orecchie. Gli effetti collaterali diversi da quelli elencati qui possono anche verificarsi. Parlate con il vostro medico di qualsiasi effetto collaterale che sembra insolito o che è particolarmente fastidioso),
Luvox (fluvoxamine):
Effetti collaterali – Ottenere assistenza medica di emergenza se si dispone di uno qualsiasi di questi segni di una reazione allergica: eruzione cutanea o orticaria, difficoltà di respirazione, gonfiore del viso, delle labbra, della lingua o della gola.
Chiamare il medico in una sola volta se si dispone di qualsiasi nuovo o peggioramento dei sintomi come: cambiamenti di umore o di comportamento, ansia, attacchi di panico, problemi di sonno, o se si sente impulsivo, irritabile, agitato, ostile, aggressivo, irrequieto, iperattivo (mentalmente o fisicamente), depresso, o avere pensieri di suicidio o di farsi del male.
Chiamate il vostro medico in una sola volta se si dispone di un grave effetto collaterale come: sequestro (convulsioni); pensieri o comportamenti insoliti; ansia, irrequietezza, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, allucinazioni, sensazione di poter svenire; febbre alta, brividi o pelle d’oca, perdita di coordinazione, riflessi iperattivi, muscoli rigidi; o confusione, sudorazione, veloce o battiti cardiaci irregolari e respirazione rapida.
Meno gravi effetti collaterali possono includere: perdita di appetito, perdita di peso; bocca secca, nausea lieve o stomaco sconvolto, diarrea, costipazione; problemi di sonno (insonnia); vertigini, sonnolenza; diminuzione del desiderio sessuale, impotenza, difficoltà ad avere un orgasmo; o sogni insoliti.
Questo non è un elenco completo degli effetti collaterali e altri possono verificarsi. Informi il medico di qualsiasi effetto collaterale insolito o fastidioso.
BuSpar:
Effetti collaterali – Ottenere assistenza medica di emergenza se si dispone di uno qualsiasi di questi segni di una reazione allergica: orticaria, difficoltà di respirazione, gonfiore del viso, labbra, lingua o gola. Chiamare il medico in una sola volta se si dispone di uno qualsiasi di questi gravi effetti collaterali: sensazione di testa leggera, svenimenti; veloce o irregolare frequenza cardiaca; umore depresso, pensieri o comportamenti insoliti; o mancanza di equilibrio o di coordinamento.
Meno gravi effetti collaterali possono essere più probabile che si verificano, come ad esempio: sonnolenza, vertigini, visione offuscata, sensazione di irrequietezza, nausea, mal di stomaco, problemi di sonno (insonnia), o problemi di concentrazione.
Questo non è un elenco completo degli effetti collaterali e altri possono verificarsi. Informi il medico di qualsiasi effetto collaterale insolito o fastidioso.
Nardil: Gli effetti collaterali non possono essere previsti. Se si sviluppano o cambiano di intensità, informare il medico il più presto possibile. Solo il vostro medico può determinare se è sicuro per voi di continuare a prendere Nardil.
Gli effetti collaterali più comuni possono includere: Costipazione, vertigini, sonnolenza, secchezza delle fauci, mal di testa, problemi al fegato, bassa pressione sanguigna in piedi, problemi sessuali, disturbi del sonno, problemi di stomaco e intestinali, ritenzione idrica, aumento di peso
Elavil:
Effetti collaterali – visione offuscata, depressione del midollo osseo, problemi intestinali, allargamento del seno (nei maschi e nelle femmine), costipazione, bocca secca, perdita di capelli, attacco di cuore, alta temperatura corporea, problemi a urinare, eruzione cutanea, sequestro, ictus, gonfiore dei testicoli, ritenzione idrica
Gli effetti collaterali dovuti a una rapida diminuzione della dose o una brusca sospensione di Elavil includono: Mal di testa, nausea, vaga sensazione di disagio corporeo
Gli effetti collaterali dovuti alla riduzione graduale del dosaggio possono includere: Sogni e disturbi del sonno, irritabilità, irrequietezza
Questi effetti collaterali non indicano una dipendenza dal farmaco.
Sinequan:
Effetti collaterali – Alcune delle reazioni avverse notate sotto non sono state specificamente riportate con l’uso di Sinequan. Tuttavia, a causa delle strette somiglianze farmacologiche tra i triciclici, le reazioni dovrebbero essere considerate quando si prescrive Sinequan (doxepin HCl).
Effetti anticolinergici: Sono stati riportati secchezza delle fauci, visione offuscata, costipazione e ritenzione urinaria. Se questi non diminuiscono con la terapia continuata, o diventano gravi, può essere necessario ridurre il dosaggio.
Effetti sul sistema nervoso centrale: La sonnolenza è l’effetto collaterale più comunemente notato. Questo tende a scomparire con la continuazione della terapia. Altri effetti collaterali del SNC riportati raramente sono confusione, disorientamento, allucinazioni, intorpidimento, parestesie, atassia, sintomi extrapiramidali, convulsioni, discinesia tardiva e tremore.
Cardiovascolare: Occasionalmente sono stati riportati effetti cardiovascolari tra cui ipotensione, ipertensione e tachicardia.
Allergico: Occasionalmente si sono verificati rash cutaneo, edema, fotosensibilizzazione e prurito.
Ematologico: Eosinofilia è stata riportata in pochi pazienti. Ci sono stati rapporti occasionali di depressione del midollo osseo che si manifesta come agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia e porpora.
Gastrointestinale: Sono stati riportati nausea, vomito, indigestione, disturbi del gusto, diarrea, anoressia e stomatite aftosa. (Vedere Effetti anticolinergici).
Endocrino: Aumento o diminuzione della libido, gonfiore dei testicoli, ginecomastia nei maschi, allargamento dei seni e galattorrea nelle donne, aumento o diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue, e la sindrome di inappropriata secrezione di ormone antidiuretico sono stati riportati con la somministrazione di triciclici.
Altro: Vertigini, tinnito, aumento di peso, sudorazione, brividi, affaticamento, debolezza, vampate, ittero, alopecia, mal di testa, esacerbazione di asma e iperpiressia (in associazione con clorpromazina) sono stati occasionalmente osservati come effetti avversi.
Sintomi da astinenza: La possibilità di sviluppo di sintomi di astinenza alla cessazione improvvisa del trattamento dopo la somministrazione prolungata di Sinequan deve essere tenuta in considerazione. Questi non sono indicativi di dipendenza e la sospensione graduale del farmaco non dovrebbe causare questi sintomi.
Pamelor (nortriptilina):
Effetti collaterali – Ottenere assistenza medica di emergenza se si dispone di uno qualsiasi di questi segni di una reazione allergica: orticaria; difficoltà di respirazione; gonfiore del viso, labbra, lingua o gola.
Chiamare il medico in una sola volta se si dispone di qualsiasi nuovo o peggioramento dei sintomi come: cambiamenti di umore o di comportamento, ansia, attacchi di panico, difficoltà a dormire, o se si sente impulsivo, irritabile, agitato, ostile, aggressivo, irrequieto, iperattivo (mentalmente o fisicamente), più depresso, o avere pensieri di suicidio o di farsi del male.
Chiamate subito il vostro medico se avete uno di questi gravi effetti collaterali: veloce, martellante, o frequenza cardiaca irregolare; dolore al petto o sensazione di pesantezza, dolore che si diffonde al braccio o alla spalla, nausea, sudorazione, malessere generale; improvviso intorpidimento o debolezza, soprattutto su un lato del corpo; improvviso mal di testa, confusione, problemi con la visione, la parola o l’equilibrio; confusione, allucinazioni, o convulsioni (convulsioni); facile ecchimosi o sanguinamento, debolezza insolita; movimenti muscolari inquieti negli occhi, lingua, mascella o collo; tremori; sete estrema con mal di testa, nausea, vomito e debolezza; sensazione di testa leggera o svenimento; o urinare meno del solito o non a tutti.
Meno gravi effetti collaterali possono includere: nausea, vomito, mal di stomaco, perdita di appetito; costipazione o diarrea; cambiamenti di peso; bocca secca, gusto sgradevole; debolezza, mancanza di coordinamento; intorpidimento o sensazione di formicolio; visione offuscata, mal di testa, ronzio nelle orecchie; lieve eruzione cutanea; gonfiore del seno (negli uomini o nelle donne); o aumento della sudorazione.
Questo non è un elenco completo degli effetti collaterali e altri possono verificarsi. Informi il medico di qualsiasi effetto collaterale insolito o fastidioso.
Serzone:
Effetti collaterali – Chiamate il vostro medico se uno qualsiasi di questi sintomi sono gravi o non vanno via: nausea, sonnolenza, debolezza o stanchezza, incubi, secchezza delle fauci, la pelle più sensibile alla luce del sole del solito, i cambiamenti di appetito o di peso, costipazione, difficoltà a urinare, minzione frequente, visione offuscata, cambiamenti nel desiderio sessuale o capacità, sudorazione eccessiva.
Alcuni effetti collaterali possono essere gravi. Se si verifica uno dei seguenti sintomi o quelli elencati nella sezione AVVERTENZE IMPORTANTI, chiamare immediatamente il medico: mascella, collo e spasmi muscolari posteriori, discorso lento o difficile, camminata strascicata, tremore incontrollabile di una parte del corpo, febbre, difficoltà di respirazione, deglutizione, eruzione cutanea, battito cardiaco irregolare, convulsioni, erezioni dolorose del pene di durata più di 4 ore Nefazodone può causare altri effetti collaterali. Chiamate il vostro medico se avete qualsiasi problema insolito, mentre si sta prendendo questo farmaco.
Desyrel:
Effetti collaterali – Gli effetti collaterali più comuni associati al trazodone sono nausea, vertigini, insonnia, agitazione, stanchezza, bocca secca, costipazione, stordimento, mal di testa, pressione bassa, visione offuscata e confusione. Priapismo (incluso priapismo clitorideo nelle donne), una condizione dolorosa in cui il pene (o clitoride) rimane in posizione eretta per un periodo prolungato, è stato segnalato in pazienti che ricevono trazodone. Il priapismo occasionalmente risulta in un danno permanente della funzione erettile o impotenza. I pazienti devono essere avvertiti della possibilità di priapismo e gli è stato detto di interrompere il farmaco immediatamente e di consultare il loro medico se questa reazione si verifica. Trazodone può anche influenzare l’eiaculazione, l’orgasmo e la libido.
Gli antidepressivi hanno aumentato il rischio di pensieri e comportamenti suicidi (suicidalità) in studi a breve termine in bambini e adolescenti con depressione e altri disturbi psichiatrici. Chiunque consideri l’uso del trazodone o di qualsiasi altro antidepressivo in un bambino o adolescente deve bilanciare questo rischio con il bisogno clinico. I pazienti che sono iniziati alla terapia devono essere attentamente osservati per il peggioramento clinico, la suicidalità, o insoliti cambiamenti nel comportamento.
Norpramin:
Effetti collaterali – non possono essere previsti. Se si sviluppano o cambiano di intensità, informate il vostro medico il più presto possibile. Solo il vostro medico può determinare se è sicuro per voi continuare a prendere Norpramin, può includere:
Ansia, confusione, vertigini, secchezza delle fauci, minzione frequente o problemi a urinare, pressione alta, allucinazioni, orticaria, alterata coordinazione, battito cardiaco irregolare, pressione bassa, intorpidimento, battito cardiaco rapido, sensibilità alla luce del sole, cambiamenti del desiderio sessuale, formicolio, tremori.
Questo non è un elenco completo degli effetti collaterali e altri possono verificarsi. Informate il vostro medico di qualsiasi effetto collaterale insolito o fastidioso.
Tofranil, Adapin, Vivactil, Ludiomil, Endep, Parnate, Remeron.
Esempio di farmaco chimico Zoloft
Julie avverte il passaggio della capsula attraverso la gola. Poi esamina il proprio viso allo specchio, fa un sospiro. Spera che un giorno, un lunedì mattina del futuro – se non proprio domani, almeno uno scintillante e luminoso lunedì mattina che arriverà fra un mese o due – la pillola avrà operato una specie di inesorabile magia. Avrà corretto uno squilibrio chimico, o qualcosa del genere, come diceva lo spot dello Zoloft. «Zoloft, un farmaco venduto solo su ricetta medica, può far bene. Funziona correggendo gli squilibri chimici del cervello», declamava solenne la voce fuori campo.
Julie non sapeva di avere uno squilibrio chimico, e non sa neppure cosa mai possa essere uno squilibrio chimico. Non le era mai venuto in mente, in realtà, di poter avere una malattia mentale. Però spera, fervidamente, che la sua vita possa diventare un po’ più facile, un po’ meno stressata. E presto. Spera, disperatamente, che quelle pillole la faranno stare meglio. Che la polverina bianca nascosta dentro la capsula verde si sciolga nel suo stomaco, viaggi fino al cervello e lì faccia…faccia qualcosa. Mentre si lava i denti, spera che un giorno si sentirà meglio.
By Charles Barber – Mag. 2008 – Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
vedi: BIG PHARMA
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Una stimolazione elettrica efficace contro la depressione grave
Considerate la sua semplicità e la sua efficacia potrebbe essere utilizzata nel prossimo futuro come terapia coadiuvante nella depressione grave in ambiente ospedaliero o ambulatoriale
È un dispositivo in grado di erogare una corrente continua a bassa intensità – tra 1 e 2 mA – il cuore tecnologico di un nuovo trattamento della depressione grave sviluppato da Alberto Priori, direttore del Centro clinico per la neurostimolazione della Fondazione Ospedale maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena e docente dell’Università degli studi di Milano in collaborazione con la Clinica Villa Santa Chiara di Verona che si è guadagnato la pubblicazione sulla rivista “Journal of Affective Disorders”.
Si tratta della stimolazione transcranica in corrente continua (transcranial direct current stimulation, TDCS): applicando sullo scalpo due elettrodi per alcuni minuti, il trattamento permette, senza procurare dolore o fastidio al paziente, una buona percentuale di miglioramento dei stintomi.
“Questa metodica, seppur ancora sperimentale, viste la sua semplicità e la sua efficacia potrebbe essere utilizzata nel prossimo futuro come terapia coadiuvante nella depressione grave in ambiente ospedaliero o ambulatoriale”, ha commentato Roberta Ferrucci, del Centro per la neurostimolazione di Milano, coautrice dell’articolo.
Nel corso dello studio, la metodica è stata applicata a 14 soggetti – 13 donne e un uomo – di età compresa tra 37 e 67 anni, con applicazioni due volte al giorno per cinque giorni consecutivi. Il risultato è stato un marcato miglioramento dei sintomi che si è mantenuto per diverse settimane successivamente.
“Le forme depressive farmacoresistenti, pur essendo una minoranza, costituiscono un rilevante problema per il Sistema sanitario nazionale: sono questi i casi in cui si sono registrati almeno tre tentativi consecutivi falliti di trattamento con farmaci differenti.
La loro gestione è spesso complessa e necessita di essere affrontata in ambiente ospedaliero da equipe specializzate”, ha concluso Carlo Altamura, direttore dell’Unità operativa di Psichiatria della Fondazione.
Ritengo che quando gli effetti della tDCS nella malattia depressiva grave saranno confermati in un’ampia casistica di pazienti, la metodica possa rappresentare un grande progresso nella gestione di tali malati, che sono spesso a elevato rischio di suicidio.”
Per ora la sperimentazione prosegue con altri 250 pazienti reclutati presso la struttura della Clinica Villa Santa Chiara. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: anche in questo caso la medicina ufficiale non cerca le cause della malattia, mi si cerca di curare un sintomo…che puo’ essere utile ma come coadiuvante, ma occorre in primis trovare ed eliminare le cause che sono anche di ordine Spirituale. – vedi anche: Il senso della Vita
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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