INFIAMMAZIONE è Base e conCausa di TUTTE le “malattie” assieme all’Intossicazione che la precede
– vedere anche: FEBBRE
Definizione della parola infiammazione o flogosi: è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, nervoso immunitaria, delle cellule e quindi dei tessuti colpiti e/o intossicati, conseguente all’azione dannosa di agenti fisici, chimici e/o biologici, il cui obiettivo finale è l’eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale, nonché avviare il processo riparativo di disintossicazione, di disinfiammazione, quindi l’infiammazione è l’arte di ripararci: mediante questo processo ripariamo i tessuti danneggiati da agenti stressogeni, esogeni ed endogeni. Noi siamo sani solo quando siamo capaci di riparare i danni che l’ambiente esterno od interno ci provoca.
Per infiammazione o flogosi, si intende l’insieme delle modificazioni che si verificano in un distretto dell’organismo colpito da un danno di intensità tale da non incidere sulla vitalità di tutte le cellule di quel distretto. Il danno è provocato da: agenti fisici (traumi, calore), agenti chimici (acidi ecc.), agenti tossici anche vaccinali e da agenti di natura biologica.
La risposta al danno è data dalle cellule che sono sopravvissute all’azione di esso. L’infiammazione è una reazione prevalentemente locale, salvo quella provocata dai Vaccini (ASIA) la quale rimane per tutta la vita del vaccinato, in forma più o meno intensa generando molteplici sintomi, che i medici impreparati chiamano “malattie“.
I sintomi più importanti della flogosi (cardinali) sono il calor (aumento della temperatura locale dovuto all’aumentata vascolarizzazione), tumor (gonfiore determinato dalla formazione dell’essudato), rubor (arrossamento legato all’iperemia attiva), dolor (indolenzimento provocato dalla compressione e dall’intensa stimolazione delle terminazioni sensitive da parte dell’agente infiammatorio e dei componenti dell’essudato) e la functio laesa (compromissione funzionale della zona colpita).
Oltre all’infiammazione acuta per l’inizio brusco e la risoluzione rapida o anche angioflogosi per la prevalenza dei fenomeni vascolo-ematici suddetti, esiste anche l’infiammazione cronica di maggiore durata detta istoflogosi per la netta prevalenza dei fenomeni tissutali, causati dalla migrazione nei tessuti di cellule mononucleate del sangue (monociti e linfociti), su quelli vascolo-ematici che possono in tal caso essere anche del tutto assenti.
Prima di continuare, vi invito a leggere con attenzione questa pagina che spiega e cita il sistema immunitario in situazione di Anergia
– Sindrome della permeabilita’ intestinale ed autismo
– Microbioma, omeostasi, stress ossidativo, mutazioni DNA, danni da farmaci e VACCINI: Microbioma-danni-da-farmaci-e-VACCINI + microbioma2
https://telegra.ph/Una-generazione-addormentata-Narcolessia-in-adolescenti-e-giovani-adulti-11-10
il tutto provocato dalla vitamina K1 e dai Vaccini !
La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento di qualsiasi tipo dal raffreddore al cancro.
Imparare a controllare l‘infiammazione potrebbe avere enormi implicazioni per il trattamento di molte malattie.
Una nuova ricerca ha scoperto come i macrofagi trasformano i mitocondri in promotori dell’infiammazione che producono prodotti chimici tossici.
L’infiammazione svolge un ruolo significativo in una serie di gravi condizioni di salute. E’ il tentativo del corpo di proteggersi da stimoli nocivi.
Per esempio, dopo un colpo al ginocchio, l’infiammazione aiuta a prevenire ulteriori danni. Essa si è evoluta fino a diventare una parte essenziale del nostro sistema immunitario.Tuttavia, durante la malattia, la risposta infiammatoria può causare danni ai tessuti sani.
Per esempio, la malattia infiammatoria intestinale, l’artrite e shock settico coinvolgono alti livelli di infiammazione non controllata.
Macrofagi e l’infiammazione
I macrofagi (che significa “grandi mangiatori”) sono un tipo di globuli bianchi che ingoiano e digeriscono i detriti cellulari e sostanze estranee. Inoltre, svolgono un ruolo sostanziale nell’ orchestrare la risposta immunitaria. I macrofagi stimolano il sistema immunitario e aiutano a richiamarlo all’azione quando necessario. Come parte di questo ruolo, i macrofagi sono noti per promuovere l’infiammazione. Tuttavia, una volta che è giunto il tempo di fermare la risposta infiammatoria, cambiano il loro ruolo, sopprimono l’infiammazione e riparano (NdR: assieme ai batteri autoctoni) un tessuto danneggiato.
Un team di scienziati del gruppo di ricerca del Trinity College di Dublino ha collaborato con i ricercatori del Medical Research Council Mitochondrial Biology Unit nel Regno Unito e con altri ricercatori in tutta Europa per la ricerca sul ruolo dei macrofagi nel processo infiammatorio.
Il ruolo dei mitocondri
I ricercatori hanno scoperto che durante la fase iniziale della risposta infiammatoria, i macrofagi alterno l’attività dei mitocondri.
I mitocondri sono spesso indicati come la “centrale elettrica” della cellula. Sono presenti in quasi tutti i tipi di cellule e generano la maggior parte della fornitura di adenosina trifosfato (ATP), la fonte primaria di energia chimica nelle cellule.
Durante l’infiammazione, i macrofagi bloccano la produzione di energia dei mitocondri che cominciano a produrre composti chimici tossici che amplificano ulteriormente l’infiammazione.
“I mitocondri sono ben noti come i generatori di energia nelle nostre cellule, ma abbiamo scoperto che durante l’infiammazione invece di produrre energia, producono prodotti tossici da ossigeno utilizzando un enzima chiamato succinato deidrogenasi che promuove l’infiammazione”, ha spiegato il co-autore della ricerca, Dr.ssa Evanna Mills.
Questo cambiamento di attività enzimatica aumenta specificamente la produzione di specie reattive dell’ossigeno mitocondriale che ad alti livelli che può danneggiare le strutture cellulari.
Il succinato deidrogenasi è coinvolto nel processo di generazione di energia nei mitocondri, ma gioca anche un ruolo nella soppressione del tumore e questo lo rende un enzima di particolare interesse per i ricercatori.
Gli scienziati sperano che questa nuova conoscenza possa aiutare a generare interventi proprio sulla risposta tossica dei mitocondri al fine di controllare e ridurre il danno ai tessuti..
Il co-autore dello studio, Dr Beth Kelly dice: “Prevenire questo processo significa trasforma il macrofago in una cella anti-infiammatoria benigna. Se saremo in grado di trovare un modo di mediare la risposta dei macrofagi, potremmo essere in grado di ridurre l’infiammazione”.
Questa ricerca contribuisce ad un nuovo e crescente studio noto come immunometabolismo. Questa specialità si occupa dell’interfaccia tra il sistema immunitario e le risposte metaboliche nella malattia e tra le altre cose, cerca di creare una più profonda comprensione della vasta complessità dell’ infiammazione.
L’obiettivo finale dell’ immunometabolismo è quello di progettare nuovi approcci terapeutici che potrebbero aiutare nel trattamento di tutte quelle malattie difficili da gestire.
Tratto da : https://www.medimagazine.it/linfiammazione-trasforma-mitocondri-fabbriche-tossiche/
L’infiammazione trasforma i mitocondri in fabbriche tossiche
“Succinate Dehydrogenase Supports Metabolic Repurposing of Mitochondria to Drive Inflammatory Macrophages”
By: Evanna L. Mills 12, 13, Beth Kelly 12, Angela Logan, Christian Frezza, Michael P. Murphy, Luke A. O’Neill 14, Show all authors, Show footnotes
Open Archive Published:September 22, 2016DOI: https://doi.org/10.1016/j.cell.2016.08.064
In Evidenza
– LPS induce il repurposing mitocondriale dalla sintesi di ATP alla produzione di ROS
– L’ossidazione del succinato e l’iperpolarizzazione mitocondriale guidano la produzione di ROS
– Il blocco della produzione di ROS o dell’iperpolarizzazione indotta dall’LPS inibisce l’IL-1β
– SDH è fondamentale per la risposta infiammatoria
Riassunto
I macrofagi attivati subiscono una riprogrammazione metabolica, che guida il loro fenotipo pro-infiammatorio, ma la base meccanica di questo rimane oscura.
Qui dimostriamo che su stimolazione del lipopolisaccaride (LPS), i macrofagi passano dalla produzione di ATP mediante fosforilazione ossidativa alla glicolisi, aumentando anche i livelli di succinato.
Mostriamo che l’aumento dell’ossidazione mitocondriale del succinato tramite la succinato deidrogenasi (SDH) e l’aumento del potenziale di membrana mitocondriale si combinano per guidare la produzione mitocondriale di specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Il sequenziamento dell’RNA rivela che questa combinazione induce un profilo di espressione genica pro-infiammatoria, mentre un inibitore dell’ossidazione del succinato, il dimetil malonato (DMM), promuove un risultato anti-infiammatorio.
Bloccare la produzione di ROS con rotenone disaccoppiando i mitocondri o esprimendo l’ossidasi alternativa (AOX) inibisce questo fenotipo infiammatorio, con AOX che protegge i topi dalla letalità LPS. Le alterazioni metaboliche che si verificano al momento dell’attivazione dei macrofagi riprendono quindi i mitocondri dalla sintesi di ATP alla produzione di ROS per promuovere uno stato pro-infiammatorio.
Fonte: https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(16)31162-X
Ecco il diagramma che spiega il meccanismo qui sopra illustrato:
Individuato un codice tridimensionale del DNA: è una struttura a forma di fiore e l’Allarmina è la proteina che lo protegge – 22/01/2020
Grazie a un approccio sperimentale innovativo sviluppato da un gruppo di scienziati diretto da Marco Foiani all’IFOM e all’Università degli Studi di Milano, è stato identificato per la prima volta nella sua complessità un codice inedito del DNA: si tratta di una configurazione simile a un fiore, con alla base particolari strutture di DNA cruciformi. Inoltre i ricercatori hanno stabilito che la proteina allarmina (chiamata anche HMGB1) – NdR: che è il codice/segnale dell’Infiammazione) stabilizza questa configurazione, e la protegge dallo stress meccanico durante la replicazione del DNA, stress che potrebbe danneggiare i cromosomi e portare all’insorgenza di tumori. La ricerca, condotta con un approccio bioinformatico e matematico e pubblicata oggi sull’autorevole rivista Nature, segna un significativo avanzamento nella comprensione del codice della vita, contribuendo a chiarire le basi molecolari dei processi di riparazione e duplicazione del DNA e del meccanismo di protezione dal cancro
Continua QUI nel sito nella pagina: Infiammazione – 2
MICROBIOMA alterato ed INFIAMMAZIONE “la madre di qualsiasi ammalamento”
La risposta infiammatoria è gestita dal microbiota in base alla sua “forza”, ovvero alla sua biodiversità dei ceppi batterici.
Se è debole, perche’ alterato da farmaci o Vaccini, allora si cade in quella che si definisce anche se impropriamente, “infiammazione cronica”, tipo ASIA, dove e’ capace di produrre le prime citochine pro-infiammatorie, ma produce anche citochine anti-infiammatorie diverse da quelle capaci di ricostruire i tessuti intossicati, sperando queste ultime siano a sufficienza per ricostruire assieme ai batteri i tessuti danneggiati, dai danni subiti dalle tossine di farmaci e Vaccini.
Non è un caso che l’infiammazione cronica sia stata definita la “madre delle patologie”.
vedi: Riazi K, Galic MA, Pittman QJ. Contributions of peripheral inflammation to seizure susceptibility: cytokines 7 and brain excitability. Epilepsy Res. 2010 Mar;89(1):34-42.
Commento NdR: l’alterazione del microbioma è indotta dalle alterazioni del pH digestivo nell’intestino, in quanto il normale e sano microbioma, sopravvive solo a determinati pH che possono leggermente variare nel tubo digerente fra tenue e colon, in funzione anche e non solo delle vaccinazioni, della vitamina K1 iniettata alla nascita, costringendo i batteri del microbioma a mutare forma e quindi funzioni, da salubri ad in-salubri, con tutte le conseguenze del caso.
Tutte le società basate sull’aggressività e sulla dominanza, il nuovo nato viene, subito preso, lavato, manipolato, visitato, misurato, valutato, gli iniettano il giorno stesso od il giorno dopo della nascita, delle sostanze tossiche derivanti da animali, tipo anticorpi monoclonali, oltre alla tossica Vitamina K1 (sintetica) che genera immediatamente infiammazione epatica = Itterizia, ma e soprattutto viene separato dalla mamma e dal padre…. e poi destinato per i controlli, dal pediatra, che fa dei prelievi di sangue per rubare il DNA del nuoco nato…..e successivamente viene purtroppo Vaccinato in italia con 10 vaccini e nei mesi successivi altre 4 volte per i cosiddetti richiami che in realtà cono sempre Vaccini, che sommano in totale a 40 vaccini iniettati nella microcircolazione dei tessuti che quindi si riversa immediatamente nella circolazione sanguigna, creando subito delle reazioni immunitarie, indebolendo il neonato e generando una cronica infiammazione, dal termine tecnico “ASIA”, che durerà per tutta la vita, se il neonato non subisce danni più gravi nel frattempo.
Vedi qui: La Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai Vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
vedi: SINDROME INFIAMMATORIA “ASIA” – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/20708902/
Sistema immunitario e deregolamentazione gastrointestinale, legata anche all’autismo – 17/04/2018
UC Davis Davis MIND Institute ricerca trova che l’aumento dell’infiammazione può essere il colpevole
I ricercatori dell’UC Davis MIND Institute hanno scoperto che i bambini con disturbi dello spettro autistico (ASD) hanno ridotto la regolazione del sistema immunitario, così come i cambiamenti nel loro microbiota intestinale.
La deregolamentazione immunitaria sembra facilitare l’aumento dell’infiammazione e può essere collegata ai problemi gastrointestinali così spesso riscontrati dai bambini con ASD. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Brain, Behavior, e Immunity.
“…alcuni bambini con ASD hanno questa diminuzione delle citochine regolatorie, che li lascia più inclini all’infiammazione,” ha detto Destanie Rose, uno studente laureato nel laboratorio di Paul Ashwood e primo autore sulla carta. “Questa aumentata infiammazione può manifestarsi come sintomi gastrointestinali, allergie, asma o qualche altra forma“.
Mentre gli studi precedenti e l’esperienza clinica hanno dimostrato che molti bambini con ASD hanno problemi intestinali, le cause sono state “misteriose”, (NdR: meglio dire non volutamente ricercate, perché avrebbero messo in luce i veri e gravi danni dei vaccini e della Vitamina K1 sintetica, inoculata il giorno della nascita…), per meglio illuminare il problema, Ashwood, autore senior e professore del dipartimento di microbiologia medica e immunologia e colleghi ha studiato 103 bambini, tra 3 e 12, separati in quattro gruppi: bambini con ASD con e senza sintomi GI, e tipicamente sviluppando bambini con e senza sintomi GI.
I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue e feci per valutare sia la risposta immunitaria che la composizione microbica.
I bambini con problemi di ASD e GI hanno mostrato una serie di distinzioni. Avevano livelli più elevati di citochine infiammatorie, come IL-5, IL-15 e IL-17, rispetto ai bambini con ASD senza sintomi GI.
I bambini con ASD/GI avevano anche livelli più bassi della proteina TGFβ1, responsabile della regolazione della risposta immunitaria. Inoltre, il gruppo aveva livelli più elevati di zonulina proteica, che regola le giunzioni cellulari nel tratto gastrointestinale, influenzando la permeabilità intestinale.
Lo studio ha anche trovato distinzione nel microbioma tra bambini con sintomi ASD e GI e bambini con problemi gastrointestinali. Questi risultati illuminano la fisiologia e rappresentano un primo passo verso la definizione di causa ed effetto.
“Questo lavoro apre nuove strade interessanti per determinare come il microbioma può guidare la risposta immunitaria della mucosa in ASD o se l’attivazione immunitaria guida i cambiamenti del microbioma“, ha detto Ashwood. “Al momento non lo sappiamo“.
(NdR: meglio dire “non lo ricerchiamo”….altrimenti cade il mito dei Vaccini…)
Un’altra domanda a cui si dovrà rispondere è il rapporto tra i sintomi gastrointestinali dei bambini e i loro comportamenti.
“I bambini con ASD con aumentata infiammazione sono spesso quelli che presentano i comportamenti più gravi“, ha detto Ashwood. “Questa attivazione immunitaria non aiuta questi bambini. Potrebbe non causare l’autismo – non lo sappiamo ancora – ma certamente sta peggiorando le cose“.
I risultati sul TGFβ1 possono essere i più intriganti. La proteina è stata deregolamentata in entrambi i gruppi ASD, suggerendo che i bambini che non presentano sintomi GI possono soffrire di altre condizioni infiammatorie.
“È significativo che l’aspetto regolatorio del sistema immunitario sia diminuito, il che li mette a rischio di infiammazione“, ha detto Rose. “Molti studi indicano diversi tipi di infiammazione, e penso che questo tipo di riassume il motivo per cui tutti gli altri risultati possono essere veri allo stesso tempo“.
Inoltre, il TGFβ1 gioca un ruolo nello sviluppo neurologico e può costituire un potenziale collegamento tra la deregolamentazione immunitaria e i sintomi neurologici. Gli autori avvertono che deve essere fatto molto di più per stuzzicare queste relazioni.
Lo studio potrebbe comunque fornire indizi per lo sviluppo di potenziali trattamenti per mitigare l’IG e altri sintomi infiammatori associati all’ASD.
“È un passo verso la comprensione delle co-morbilità che sono presenti in almeno la metà dei bambini con ASD, e per capire quale di questi bambini può rispondere bene a certi tipi di terapie”, ha detto Ashwood. “Anche se è ancora presto, questo lavoro suggerisce che dobbiamo trovare modi per alleviare l’infiammazione per aiutare questi bambini”.
Altri autori includono Houa Yang, Milo Careaga, Heather K. Hughes, Kathy Angkustsiri Melissa Rose, Irva Hertz-Picciotto, Judy Van de Water e Robin L. Hansen all’UC Davis; Gloria Serena, Craig Sturgeon e Alessio Fasano al Mass General Hospital for Children; e Bing Ma e Jacques Ravel all’Università del Maryland.
Questo lavoro è stato finanziato dalla Autism Speaks Foundation (sovvenzione 7567), dagli Istituti Nazionali della Salute (R21HD086669, R21ES025560, R01ES015359, P30ES23513, U54HD079125, UL1TR001860, R01DK048373 e P01ES01121269), dalla Jane Botsford Johnson Foundation, dalla Jonty Foundation e dalla Peter Emch Foundation.
Presso l’UC Davis MIND Institute, scienziati di fama mondiale si impegnano in una ricerca interdisciplinare e collaborativa per trovare le cause e sviluppare trattamenti e cure per l’autismo, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la sindrome X fragile, la sindrome da delezione 22q11.2, la sindrome di Down e altri disturbi dello sviluppo neurologico.
Tratto da:
http://www.ucdmc.ucdavis.edu/publish/news/newsroom/12807
Commento NdR: i Vaccini scatenano queste forti infiammazioni (ASIA), meglio sarebbe NON far scatenarle, quindi NON vaccinare quei poveri bambini, invece di curare la loro infiammazione, prima eliminiamo la causa…..ma Big Pharma non vuole…
Vaccino per l’infiammazione in “fabbricazione”
– 01/08/2019 – By Kate Raines
Christopher Lowry, PhD ed un team di ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder stanno lavorando ad un vaccino per prevenire le malattie mentali indotte dall’infiammazione.
Gli “scienziati” stanno lavorando con il Mycobacterium vaccae, batteri presenti nel suolo, che ha dimostrato proprietà antinfiammatorie in soggetti animali.
La U.S. Food and Drug Administration non ha ancora approvato studi sull’uomo, ma il Dr. Lowry spera di creare un vaccino per i problemi di salute mentale indotti dall’infiammazione.
Un certo numero di questioni neuropsichiatriche sono state collegate alla vaccinazione.
Uno studio pilota condotto da scienziati della Yale University e della Pennsylvania State University, per esempio, ha dimostrato che i bambini che hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale hanno un rischio maggiore dell’80% di essere diagnosticati con un disturbo alimentare, entro tre mesi rispetto ai controlli non vaccinati. Il rischio per un disturbo ossessivo-compulsivo era dal 23 al 27 per cento più alto tre a 12 mesi dopo la vaccinazione.
La vaccinazione produce infiammazione per sua natura intrinseca.
L’idea di una vaccinazione contro l’infiammazione può incontrare delle sfide, in quanto la vaccinazione dipende dall’induzione di una reazione infiammatoria come meccanismo d’azione.
Come spiegato dalla nefrologa Suzanne Humphries, MD, “Un vaccino per definizione, causa un’infiammazione cronica ripetuta a intervalli di tempo prestabiliti. I vaccini sono progettati per creare un’infiammazione periferica“.
La risposta infiammatoria stessa, è cruciale per qualsiasi risposta immunitaria, sia che si tratti di un innesco naturale come un agente infettivo, una sfida antigenica, un fattore di stress fisico o una vaccinazione.
È l’infiammazione che segnala l’arrivo di “operatori” del sistema immunitario nella zona di infezione o danno, come indicato dai cinque “segni cardinali” dell’infiammazione: rossore, calore, dolore, gonfiore e perdita di funzione.
E quando la normale e sana risposta infiammatoria non si ritira, una volta che la minaccia è stata neutralizzata, che l’infiammazione può diventare cronica, (NdR: perche non è stata completamente neutralizzata, in quanto le sostanze irritanti ed infiammatorie, non sono state completamente eliminate dall’organismo, ma immagazzinate ad esempio nei grassi, ed agendo quindi perennemente nel tempo cronicizzando lo stato di infiammazione: ASIA, fino alla morte), causando una qualsiasi delle oltre 100 potenziali malattie autoimmuni, tra cui lupus, artrite reumatoide, psoriasi, malattia di Crohn e fibromialgia, per citarne solo alcune.
Inoltre la vaccinazione di pazienti con malattie infiammatorie immuno-mediate (IMID) può essere problematica (NdR: che può essere anche scatenata da Vitamina K1 sintetica effettuata alla nascita e/o da vaccini precedenti).
Tipicamente, le terapie antinfiammatorie non solo attenuano la reazione infiammatoria necessaria per una risposta vaccinale, ma aumentano anche la probabilità che i pazienti sviluppino malattie infettive.
Secondo l’immunologo e ricercatore sul diabete, dr.Barthelow Classen, MD, le risposte infiammatorie generate da vaccinazioni ripetute, possono produrre e producono l’infiammazione cronica (ASIA – ADE) e il sovraccarico del sistema immunitario che può portare ad alcune delle più diffuse malattie autoimmuni, viste nei bambini di oggi. Egli aggiunge che la maggior parte dei pazienti non si rendono nemmeno conto di essere affetti dagli effetti negativi dei Vaccini.
“L’infiammazione cronica è un grave problema di salute negli Stati Uniti e in tutto il mondo, e tutte le potenziali cause alla radice dovrebbero essere pienamente indagate, compresa la vaccinazione“, ha osservato la giornalista Rishma Parpia in un articolo del 2016 su The Vaccine Reaction.
Proporre che una malattia mentale mediata dall’infiammazione (o qualsiasi altro disturbo basato sull’infiammazione) possa essere prevenuta con un vaccino progettato per stimolare un’ulteriore infiammazione è certamente un concetto interessante che merita uno attento studio.
Tratto da:
https://thevaccinereaction.org/2019/08/vaccine-for-inflammation-in-the-works/
Commento NdR: con i vaccini si creano infiammazioni dette ASIA, che sono infiammazioni che si cronicizzano SEMPRE, poi si cerca di inventare un altro vaccino che combatta la cronica infiammazione creata dai Vaccini….siamo a posto…
Il concetto del Vaccino è il vero problema….NON va mai usato !..è una azione contro natura….perché si SALTANO le normali barriere immunitarie, iniettando sostanze tossiche o batteri o parti i essi, direttamente nel sangue, nella microcircolazione, generando altri problemi oltre alla diretta infiammazione scatenata, per reazioni immediata alle sostanze tossiche dei vaccini.
NEURO-INFIAMMAZIONE
In uno studio di Theoharis C, Shahrzad Asadi and Arti B Patel, pubblicato sul “Journal of Neuroinflammation” 2013, 10:46, [Focal Brain Inflammation and Autism] viene evidenziato il ruolo neuroinfiammatorio delle citochine IL-6, il TNF-alfa e il MCP-1 (Monocyte Chemotactic Protein-1).
In particolare, nel mRNA, IL-1α, IL-1β, IL-6 e TNF-α sono dichiaratamente associate all’infiammazione cerebrale ed al danno ippocampale e cerebrale nei soggetti portatori di disturbi dello spettro autistico.
Il dinamismo è quello dell’attivazione epigenetica dei geni di suscettibilità e questa è sempre più invocata per spiegare l’ASD. Abbiamo dimostrato che il mtDNA è significativamente aumentato nel siero di bambini autistici giovani, che hanno anche aumentato significativamente il livello sierico di NT; ciò fa attivare i mastociti a secernere il mtDNA che agisce da patogeno innato in grado di stimolare i mastociti e altre cellule immunitarie, passando all’autoinfiammazione.
In molti studi viene evidenziato come autoimmunità e infiammazione siano aspetti dello stesso problema che possono alimentarsi vicendevolmente.
Sempre con riferimento allo studio in oggetto, il mtDNA può causare degenerazione neuronale e un comportamento alterato.
Gli autori ritengono che l’ASD abbia origine da insulti perinatali immunitari che, attivando i geni di suscettibilità ASD, portano all’encefalite focale.
Tratto da:
http://autoimmunityreactions.org/2018/01/11/autismo-autoimmunita-neuroinfiammazione/
La GLIA o NEUROGLIA:
FINALMENTE uno SPIRAGLIO per COMPRENDERE SINTOMI e MALATTIE NEUROLOGICHE e PSICHIATRICHE ?
Al fine di comprendere meglio l’argomento oggetto di questa seconda parte, è indispensabile chiarire un concetto fondamentale: le conoscenze alla base della Neurologia e della Psichiatria sono inficiate da un peccato originale che ha portato gli specialisti di questo settore della Medicina a interpretare e a curare le malattie neurologiche e psichiatriche partendo dal presupposto che le strutture cerebrali siano “protette” dalle infiammazioni immuno-mediate a causa dell’assenza, nella scatola cranica, di un sistema linfatico. Fino al giorno d’oggi, infatti, le malattie cerebrali (neurologiche e psichiatriche) sono affrontate come se non esistesse un sistema linfatico e, pertanto, sono escluse terapie e, ancor più grave, non vengono richiesti test diagnostici finalizzati a conoscere la provenienza di una infiammazione immuno-mediata nell’area cerebrale.
Tuttavia, recentemente, due ricerche importanti, entrambi del 2015, hanno dimostrato l’esistenza di un sistema linfatico nel cervello avvalendosi di esperimenti sugli animali, rivoluzionando il modo di intendere le malattie neuro-psichiatriche. Louveau e colleghi, dell’Università di Virginia, hanno infatti scoperto l’esistenza di vasi linfatici funzionali che avvolgono i seni della dura madre (canali venosi contenuti nello spessore di due pliche della dura madre encefalica che drenano il sangue delle strutture nervose intracraniche alla vena giugulare interna): sono vasi che esprimono tutti i marker dei vasi linfatici in grado di trasportare soluti, fluidi e cellule del sistema immunitario. Sono inoltre connessi a linfonodi cervicali profondi. I vasi linfatici meningei esprimono un pattern di molecole simile ai vasi linfatici del diaframma, e sembrano inoltre privi di valvole linfatiche: i vasi linfatici meningei presentano caratteristiche tipiche dei vasi linfatici iniziali. Questo sistema linfatico presenta caratteri unici: sembra che parta da entrambi gli occhi e prosegua fin sopra il bulbo olfattorio prima di proseguire nei seni adiacenti. I vasi sono più grandi e complessi a livello del seno trasverso rispetto al seno sagittale superiore. Presentano inoltre una connessione diretta con i linfonodi cervicali profondi, ma non quelli superficiali. Quindi questo sistema rinvenuto potrebbe rappresentare la seconda fase di drenaggio del liquido interstiziale, dopo il passaggio per il sistema glinfatico.
A risultati analoghi sono pervenuti, in modo indipendente, Aspelund e colleghi di Helsinki, che hanno osservato come i vasi linfatici siano relativamente scarsi nelle porzioni superiori del cranio, mentre la base del cranio presenta un network molto più fitto e dotato anche di valvole (poco numerose). Tutti i dati riportati fanno intendere come i vasi linfatici siano presenti nella dura madre e drenino fuori dal cervello attraverso il foro occipitale alla base del cranio seguendo il percorso dei vasi arteriosi e venosi e dei nervi cranici. Dagli esperimenti condotti hanno visto come il cervello di fatto possegga diversi sistemi per gestire il liquido fuoriuscito dai vasi sanguigni, efficaci anche nel momento in cui venga asportata la dura madre.
L’aspetto più curioso, forse, è che già nel 1787 un anatomista italiano, Paolo Mascagni, aveva descritto quello che chiamava “vasi linfatici nelle meningi e sulle superfici craniche”, senza che però i suoi dati riuscissero mai a essere riprodotti. Almeno sinora. Io, qualche tempo fa, dedicai un post a tale “strana” omissione da parte della Medicina.
L’esistenza di un sistema linfatico a livello cerebrale apre la porta ad innumerevoli rivalutazioni. Il cervello era stato sinora considerato privilegiato dal punto di vista dell’immunità, o meglio, segregato: la presenza di linfociti-T è stata sempre considerata di origine autoimmune, in quanto si riteneva che – in assenza di una rete linfatica i linfociti T e gli anticorpi presenti nel cervello e/o nel liquor fossero considerati autoctoni. Queste scoperte, per ora limitate al mondo animale, necessitano di un’urgente verifica anche nell’uomo, perché comportano una grande evoluzione nella neuroimmunologia: la connessione con la mucosa nasale e con i linfonodi profondi dimostra infatti che non vi è separazione con il resto dell’organismo, e che alcune patologie con una componente neuroinfiammatoria importante (come Sclerosi Multipla, Alzheimer) vanno rivalutate.
Proprio il mal funzionamento dei vasi linfatici meningei potrebbe essere causa di queste problematiche. La beta amiloide, ad esempio, è una proteina con risvolti importanti per la salute dell’organismo. È coinvolta in diverse forme degenerative cerebrali, come l’angiopatia amiloide e il morbo di Alzheimer. Questa proteina disfunzionale, infatti, ha un ruolo importante nella distruzione delle sinapsi e nella regolazione della concentrazione intracellulare di Calcio, inoltre tende all’accumulo e alla progressiva aggregazione che porta alla formazione di placche, la cui deposizione è associata a processi infiammatori e degenerativi con lo sviluppo della complessa sintomatologia delle malattie sopracitate.
Il fatto che la beta amiloide si depositi lungo le pareti delle arterie cerebrali e leptomeningee comporta l’alterazione della membrana basale ed anche l’eventuale distruzione delle cellule muscolari lisce. Nell’Alzheimer, infatti, vi è una componente legata anche a disfunzioni di tipo vascolare: ipoperfusione cerebrale, compromissione della barriera emato-encefalica, infiltrazione da parte di cellule infiammatorie, maggior incidenza di fenomeni emorragici.
La scoperta di un sistema linfatico cerebrale e dei suoi inevitabili collegamenti con il sistema linfatico generale, suggerisce come sia valida la tesi della causa virale delle malattie immuno-mediate e fornisce la spiegazione patogenetica a conferma dell’ipotesi che un virus, penetrato attraverso le vie respiratorie e integrato nel DNA dei linfociti B, possa raggiungere il cervello attraverso le vie linfatiche del rinofaringe e drenare nei linfonodi del collo, in quelli sottomandibolari e in quelli sovraclaveari. I linfociti B infettati dal virus, pervenuti nelle aree cerebrali, subirebbero l’attacco dei macrofagi e delle linfo-cellule Natural Killer, creando il danno immuno-mediato alla mielina o compromettendo il drenaggio della beta-amiloide o danneggiando i vasi sanguigni cerebrali. Inoltre, patologie fino ad oggi inquadrate come originate da alterazioni non organiche della mente, potrebbero trovare finalmente una spiegazione eziopatogenetica infettiva post-virale ed essere inquadrate come conseguenze immuno-mediate.
Mi riferisco all’Autismo, alla schizofrenia, alla depressione, ai disturbi bipolari, alla paranoia, ai disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia e la bulimia, alla big eating syndrome, ai disturbi del comportamento sessuale, ai disturbi della personalità … fino a comprendere tutti quei sintomi non spiegabili e orfani di diagnosi quali i formicolii, i disturbi del sonno, i disturbi motori, i disturbi della deambulazione, i disturbi della contrazione muscolare, i disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria, l’ ansia, la facile irritabilità e a tanti altri sintomi ancora oggi privi di diagnosi. In presenza dei sintomi e/o delle malattie descritte, sarebbe opportuno indagare sulla presenza cronica dei virus.
By Dott. Giuseppe Trovato – Medico
L’articolo è pubblicato sulla pagina:
https://www.facebook.com/groups/178307706441481/
Commento NdR: questo commento e’ stato pubblicato sulla pagina sotto l’articolo del dott. G. Trovato ed attende una risposta.
Buon articolo descrittivo del sistema linfatico del cervello o cerebrale e della sua recente scoperta ma anche del fatto della arretratezza della medicina ufficiale su questo tema….
Però vorrei sapere perché lei parla solo di virus (quali cause delle infiammazioni cerebrali), che NON sono fra parentesi, micro organismi, ma sostanze complesse di Lipidi (capside) contenenti DNA/Rna, e che sono provenienti da varie fonti: sopratutto VACCINI, stress ossidativo/apoptosi cellulare/mitocondriale, con generazione di sostanze virali dette “virus” quindi autoprodotte, oppure dalla morte dei batteri autoctoni od eterologhi, che anch’essi contengono mitocondri con DNA….) e non si riferisce al fatto che alla base di tutto vi è questa infiammazione circolante del corpo, detta in termine tecnico ASIA, generata soprattutto e fin da bambini (neonati) dalla somministrazione dei VACCINI (sostanze tossiche che generano sempre oltre ad intossicazione anche infiammazione, che può rimanere latente anche per decenni….generando qualsiasi tipo di “malattia”) ?
Spegnere l’infiammazione nel cervello attraverso la flora intestinale – 15/06/2018
Uno studio guidato dal dr. Quintana della Harvard Medical School di Boston, selezionato dalla Progressive MS Alliance, mostra come sia possibile modulare l’infiammazione nel sistema nervoso attraverso la dieta e l’azione dei batteri intestinali
Un controllo che parte dall’intestino e arriva fino al sistema nervoso centrale. È ciò che mette in luce un lavoro appena pubblicato sulle pagine di Nature che mostra come i prodotti dei batteri intestinali derivati dalla dieta possono modulare le risposte infiammatorie nel sistema nervoso centrale.
A guidare lo studio è Francisco J. Quintana del Brigham and Women’s Hospital, Harvard Medical School di Boston, ricercatore a capo di uno dei tre progetti selezionati dal Bando Collaborative Network della Progressive MS Alliance, alleanza internazionale nata per affrontare le forme progressive della Sclerosi Multipla (SM) di cui AISM è membro e fondatore.
Come ricorda Hartmut Wekerle del Max Planck Institute of Neurobiology e dell’Institute of Clinical Neuroimmunology (LMU Monaco) in una news pubblicata sullo stesso numero della rivista, non è la prima volta che i ricercatori portano in luce un legame tra i batteri intestinali e il sistema nervoso centrale. Sono già note infatti alcune vie molecolari che permettono alle due regioni di parlarsi (e influenzarsi) a distanza. Solo lo scorso anno, per esempio, uno studio realizzato con sostegno di AISM e della sua Fondazione (FISM) mostrava una correlazione tra microbiota intestinale e attività del sistema immunitario e della malattia in persone con SM recidivante-remittente.
Oggi lo studio di Quintana e colleghi aggiunge un pezzo importante alla comprensione del funzionamento di questo asse intestino-cervello, aprendo le porte in futuro a nuove strategie nella lotta contro le malattie neurodegenerative, specialmente quelle a base autoimmunitaria e infiammatoria, come la sclerosi multipla. Strategie che possano comprendere anche approcci capaci di influenzare la flora batterica e di agire così indirettamente tramite questa sul sistema nervoso centrale.
Lo studio pubblicato su Nature mette in luce i processi infiammatori che avvengono nel sistema nervoso centrale e illustra quali sono i meccanismi in grado di influenzarli. In particolare i ricercatori si sono concentrati su una proteina – AHR (aryl hydrocarbon receptor) già nota in passato per avere un ruolo immunoregolatorio – coinvolta nella progressione della encefalomielite autoimmune (Experimental autoimmune encephalomyelitis EAE), una malattia in cui il sistema immunitario attacca le cellule del sistema nervoso centrale, utilizzata per questo come modello sperimentale della sclerosi multipla. AHR è particolarmente espressa in alcune cellule della glia, le cellule non neuronali che costituiscono il sistema nervoso centrale.
Cosa accade se la sua attività viene bloccata ?
Per capirlo i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti su modelli animali con EAE, osservando che quando l’attività di AHR nelle cellule della microglia è bloccata i sintomi della malattia peggiorano e il danno neuronale aumenta. Un processo che, raccontano Quintana e colleghi, chiama in causa alcuni mediatori molecolari prodotti dalla microglia e che possono aiutare ad accendere o spegnere l’infiammazione agendo a loro volta sugli astrociti, altre cellule che compongono la glia.
I ricercatori hanno inoltre osservato che è possibile regolare l’azione dell’AHR da remoto: attraverso i metaboliti prodotti a partire dal triptofano, un amminoacido. Diete ricche di triptofano riuscivano infatti a migliorare i sintomi della malattia in topi con EAE, ma non riuscivano a farlo negli animali in cui AHR era stata eliminata. Questo perché i prodotti del triptofano modulano l’infiammazione attraverso l’azione che esercitano su questa proteina. Alcuni dei meccanismi molecolari osservati negli animali sono stati osservati in parte anche su campioni cellulari umani, anche provenienti da persone con SM, aggiungono i ricercatori.
«Quanto abbiamo osservato porta in luce un aspetto dell’asse intestino-cervello in cui i prodotti derivanti dal triptofano assunto attraverso la dieta e controllati dalla flora intestinale agiscono direttamente sulla microglia e gli astrociti presenti nel sistema nervoso centrale limitando l’infiammazione e la neurodegenerazione attraverso l’azione della proteina AHR», riassumono gli autori in chiusura del paper. E questo, azzardano, potrebbe guidare in futuro lo sviluppo di nuove terapie per la sclerosi multipla e altre malattie neurologiche: agendo sui meccanismi molecolari identificati come target o modulando le stesse risposte infiammatorie indirettamente dall’intestino”, spiega anche Wekerle.
Come si augura anche Alan Thompson, Chair del Scientific Steering Committee della International Progressive MS Alliance e decano della facoltà di Brain Sciences presso lo University College di Londra: «È incoraggiante avere questi importanti risultati preliminari sull’asse intestino-cervello da uno dei tre Collaborative Networks lanciati e finanziati attraverso l’International Progressive MS Alliance. Questi risultati sono appena l’inizio di quello che ci aspettiamo come un grande progresso verso la comprensione dei meccanismi alla base della malattia e verso la scoperta di nuovi trattamenti per le persone che convivono con le forme progressive della SM».
Microglial control of astrocytes in response to microbial metabolites.
Nature. 2018 May;557(7707):724-728.
doi: 10.1038/s41586-018-0119-x. Epub 2018 May 16.
Rothhammer V, Borucki DM, Tjon EC, Takenaka MC, Chao CC, Ardura-Fabregat A, de Lima KA, Gutiérrez-Vázquez C, Hewson P, Staszewski O, Blain M, Healy L, Neziraj T, Borio M, Wheeler M, Dragin LL, Laplaud DA, Antel J, Alvarez JI, Prinz M, Quintana FJ.
Il rapporto tra una buona alimentazione e un migliore stato di salute è universalmente riconosciuto. Un filone di ricerca molto promettente, come indica anche lo studio che vi abbiamo illustrato sopra, indaga il ruolo della flora intestinale nel possibile sviluppo di patologie autoimmuni come la sclerosi multipla. Abbiamo affrontato questo argomento più volte, per esempio nell’articolo Microbiota e sclerosi multipla. Un rapporto tutto da esplorare e in questo studio finanziato da AISM e la sua Fondazione.
Tratto da: aism.it
Commento NdR: cosa genera questa infiammazione intestinale ed alterazione del microbioma/microbiota?
La vitamina sintetica K1 ed i Vaccini propinati ai neonati, ragazzi, adulti !
ANEMIA dai VACCINI
Danno ossidativo mediato dall’alluminio (anche dei Vaccini) sul tessuto nervoso.
I tessuti cerebrali sono altamente suscettibili al danno ossidativo, probabilmente a causa dell’elevato consumo di ossigeno (20% del totale per l’organismo in condizioni di riposo), della presenza di acidi grassi polinsaturi abbondanti nelle membrane cellulari, dell’elevato contenuto di ferro (Fe) e delle basse attività enzimatiche antiossidanti.
L’alluminio (Al+3) è un minerale con una capacità di ossido-riduzione relativamente bassa, ma può indurre un danno ossidativo attraverso molteplici meccanismi. Si può legare ai fosfolipidi che contengono acidi grassi polinsaturi irrigidendo le membrane cellulari e facilitandone la perossidazione, in particolare nel tessuto cerebrale la mielina è la proteina-lipide più suscettibile al danno ossidativo mediato dall’alluminio. L’alluminio può indurre la perossidazione dei lipidi anche attraverso la reazione di Fenton mediata dal ferro, la quale provoca la produzione di ROS e la formazione di Fe+3. Il superossido (O2.-) viene neutralizzato dall’Al+3 per formare un complesso Al-O2.-, che aumenta ulteriormente la capacità ossidativa dell’O2.
– vedi fig. 3:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3404950/pdf/1423-0127-19-51.pdf
L’alluminio causa anche un altro effetto ben noto da tempo, l’anemia, attraverso la perossidazione della membrana degli eritrociti (globuli rossi) portando ad emolisi e attraverso l’inibizione della sintesi dell’eme.
E’ interessante notare che l’anemia è strettamente associata allo stato d’infiammazione cronica (anemia infiammatoria), in particolare è stato possibile dimostrare che l’interleuchina-6 (citochina prodotta anche in conseguenza dell’infiammazione indotta dall’alluminio adiuvante vaccinale), l’ormone regolatorio del ferro, l’epcidina e l’esportatore del ferro, la ferroportina, interagiscono per causare il sequestro del ferro nel contesto dell’infiammazione.
Va tenuto presente che mentre l’anemia severa è associata agli esiti negativi delle malattie gravi, i modelli sperimentali suggeriscono che il sequestro del ferro sia parte di una difesa naturale contro i patogeni che utilizzano il ferro per la loro crescita.
vedi:
http://www.lescienze.it/news/2014/12/16/news/primati_batteri_conflitto_ferro-2415115/?refresh_ce
– Arch Biochem Biophys. 1997 Aug 15;344(2):289-94.
Myelin is a preferential target of aluminum-mediated oxidative damage. Verstraeten SV1, Golub MS, Keen CL, Oteiza PI. – Med Clin North Am. 2017 Mar;101(2):285-296. doi: 10.1016/j.mcna.2016.09.005. Epub 2016 Dec 24.
Anemia of Inflammation: A Review. Fraenkel PG1.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5308549/pdf/nihms819021.pdf
– Comp Biochem Physiol C. 1993 Oct;106(2):285-93. Hematological effects of aluminum on living organisms.
Zaman K1, Zaman A, Batcabe J.
IMPORTANTE: OGNI tipo di Vaccino produce Stress ossidativo cellulare e quindi tissutale, per cui scatena l’infiammazione !
Lo Stress Ossidativo cellulare è una conseguenza dell’alterazione del metabolismo cellulare; esiste pero’ una enorme variabilita’ individuale allo stress ossidativo cellulare.
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SINTESI riassuntiva sul TESSUTO CONNETTIVO LASSO e processo SOL-GEL
Il tessuto connettivo lasso, che si origina in seguito al processo di differenziazione del mesenchima, è costituito da vari elementi cellulari (cellule mesenchimali – indifferenziate e totipotenti, fibroblasti, macrofagi, monociti, linfociti, granulociti ecc.) e dalla sostanza intercellulare, che comprende le fibre (reticolari, collagene ed elastiche) e la sostanza fondamentale amorfa.
Quest’ultima, detta anche “matrice amorfa”, ha le proprietà o di una soluzione colloidale molto viscosa (SOL) o di un gel fluido (GEL) ed è costituita di acqua, componenti di scambio sangue/tessuti (sodio, potassio, acidi grassi, proteine …), sali, vitamine, ormoni, enzimi e glicosaminoglicani.
Il tessuto connettivo lasso è l’unico sistema in contatto diretto con tutte le cellule dell’organismo.
Tutti i processi di scambio, tra capillari e fibre nervose terminali da una parte e cellule specifiche di organo dall’altra, devono avvenire attraverso i flussi tessutali extracellulari che fanno parte del tessuto connettivo.
La configurazione del tessuto connettivo lasso cambia in presenza di processi che alterano le funzioni vitali e che possono venire innescati da germi, intossicazioni, ferite, infezioni, farmaci, specie Vaccini, disturbi regolatori, carichi stressogeni (stress muscolare ad esempio) …
Il tessuto connettivo lasso rappresenta, quindi, il primo sistema di difesa dell’organismo.
Bene quindi possiamo dire che le cellule sono come “immerse” nel tessuto connettivo, quest’ultimo rappresenta il 20% dell’intero corpo.
Pero’ la configurazione del tessuto connettivo cambia nell’arco delle 24h due volte (da Sol a Gel e viceversa), questo ovviamente in situazioni normali.
Questo ovviamente porta a riempire il connettivo di rifiuti (tossine) i quali sono principalmente di origine cellulare (tossine endogene, autoprodotte) e il resto sono i cosiddetti “virus” che non sono mai naturali o selvaggi perché in natura i virus NON esistono, ma che esistono e sono sintetici, perché creati nei laboratori militari e/o di Big Pharma ed inseriti nei Vaccini, per ammalare ed uccidere prematuralmente i Vaccinati oltre ai farmaci di sintesi, batteri mutati, metalli pesanti, e chi più ne ha, più ne metta.
Ovviamente questi ospiti indesiderati non possono rimanere nel “deposito” del connettivo, per questo per circa 12 ore il connettivo presenta le caratteristiche di una gelatina molto liquida (fase di SOL) durante queste ore il connettivo viene ripulito dal Sist. Immunitario.
Nelle successive 12 ore la gelatina da molle, quasi liquida, diventa più consistente e si passa alla ricostruzione del connettivo (fase di GEL).
Ripeto questo meccanismo funziona in questo modo solo in condizioni normali e se mantenuto tale, quindi se ci fermiamo per un momento a pensare alla vita che conduciamo, stress, tossine alimentari, quelli delle acque, particolarmente i Vaccini, farmaci, a cui siamo sottoposti e esposti, ci rendiamo conto che facilmente la fase SOL-GEL può andare in tilt e non svolgere la sua funzione…..
Ovviamente è così, però si tratta già di un passaggio intermedio.
Il primo punto, quello iniziale, parte dall’intestino in termini di alimenti, farmaci e soprattutto vaccini.
Indubbiamente esistono gli xenobiotici, indubbiamente i naturali processi organici stessi creano tossine endogene, dipendendo però dal tipo di alimenti, vaccini, farmaci consumati od utilizzati e dalla capacità soprattutto a livello epatico e polmonare di disintossicare l’organismo.
La prima alterazione immunitaria avviene nell’intestino, in cui si può dire che ha sede l’80% del sistema immunitario.
Il reale controllo avviene a livello mitocondriale (all’interno delle cellule), se il mitocondrio resta in piena funzione è difficile che si realizzino malattie gravi.
A spezzare la funzionalità naturale del meccanismo SOL-GEL, ci pensano vari fattori: infezioni virali, soprattutto i Vaccini, traumi, problemi al sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine endogene dovuta ad una errata alimentazione, acque tossiche, tutti questi fattori portano ad un aumento di “materiale di scarto” nel connettivo.
Questa situazione induce il corpo a prolungare (tramite l’intervento di alcuni enzimi) la fase di SOL oltre alle sue normali 12 ore e protrarla nel tempo fino a che non si raggiunge una pulizia adeguata del connettivo.
A livello somatico avremo una di quelle tanto fastidiose Infiammazioni che ci causerà una bella febbre, risanatrice, se non la blocchiamo con farmaci tipo tachipirina, ma la aiutiamo ad uscire dall’organismo con le tecniche della medicina naturale.
Peccato che i farmaci per curare la febbre inducano una fase di GEL, quindi una solidificazione del connettivo, senza che prima sia stata fatta un adeguata pulizia.
In pratica le tossine che non sono state eliminate, rimangono nel connettivo.
Pensate che ciò avviene ogni volta che reprimiamo la febbre con i farmaco…..
Dicevamo, fino a quando SOL e GEL si alternano in modo naturale, si ha una pulizia del connettivo ottimale anche in caso di infiammazione, la cosa cambia quando ricorriamo ai farmaci, progressivamente il connettivo si “sporca” e nella successiva fase di GEL (imposta) le proteine sintetizzate per la costruzione del connettivo risulteranno anch’esse sporche…..
L’AUTISMO (disturbo del neuro sviluppo) e non solo questo sintomo….dopo SM, Parkinson e Alzheimer è il nuovo sogno, fiore all’occhiello foraggiato dall’èlite di BIG PHARMA, per marchiare le nuove generazioni che devono piegarsi all’obbedienza del “pensiero unico” per ottenere l’automa Uomo.
La verità è che il forzoso e coatto obbligo di vaccinazione, aumenterà esponenzialmente il deficit da autismo, perché l’attuale iter vaccinale sperimentale, funziona in questo modo: “crei la malattia, e con essa vengono avviati diversi gruppi di ricerca, deputati a individuare i danni e le aree del cervello interessate.
Gli studi regolarmente registrati nelle cartelle cliniche mediche ospedaliere, vengono consegnati al Ministero della Salute, quest’ultimo le archivia e ne rilascia una copia ai laboratori internazionali per la ricerca in chimica farmaceutica, di proprieta’ di Big Pharma….
Quando lo sviluppo del quadro patologico è completo sulla base di una statistica reale nota solo agli organismi prescritti, si procede a perfezionare il farmaco, sia generico che vaccinale, su campioni biologici in vitro presso i laboratori di ingegneria molecolare e biogenetica, che isolano il gene mutante riprogettato in modo tale che il danno genetico sia possibilmente circoscritto alla sola area del cervello interessata, escludendo se possibile tutte le altre menomazioni collaterali, come la difficoltà di coordinazione articolare, deambulatoriale, l’istinto di autolesionismo e molti altri per singolo caso”.
Ecco la conclusione di approfondimenti e studi il cui “nocciolo” è il seguente: qualsiasi adiuvante, (es. Al = Alluminio) in particolare, stimola la “degranulazione” dei mastociti, con conseguente rilascio di triptase ed istamina in primis. Ciò comporta l’innesco di una reazione auto-infiammatoria auto-immune.
Il mastocita è uno dei protagonisti più importanti della risposta immunitaria e infiammatoria.
Al suo interno ci sono centinaia di vescicole che, a propria volta, contengono svariate sostanze.
Quando il mastocita è chiamato a operare per fronteggiare un danno tissutale (per esempio da infezione o da trauma anche vaccinale = iniezione nei tessuti), queste vescicole si “degranulano”, rilasciano le loro sostanze e in tal modo proteggono e curano il tessuto circostante, favorendone la guarigione.
I segni di questa azione sono il rossore, il gonfiore, il calore, il dolore e la lesione funzionale, che nel loro insieme caratterizzano il processo biochimico noto come “infiammazione”.
Un processo previsto dalla genetica e che, se limitato nel tempo e nella dislocazione, è appunto benefico per l’organismo. Se però il mastocita si iperattiva, le quantità rilasciate sono molto superiori al normale e finiscono per essere dannose: l’infiammazione e il dolore, da acuti, divengono cronici, e possono causare tutta una serie di patologie, fra cui numerose malattie a carico dell’apparato uroginecologico e il cosiddetto “dolore pelvico cronico”.
Quindi i mastociti intervengono nella genesi delle reazioni allergiche, di ipersensibilità e anafilattiche (shock anafilattico).
Vengono oggi considerati gli attivatori della flogosi acuta. Quando i mastociti vengono attivati rapidamente secernono il contenuto dei granuli (degranulazione) e in più altre sostanze, quali l’ossido di azoto (NO), un altro vasodilatatore, i leucotrieni, che inducono la contrazione della muscolatura liscia, intervenendo ad esempio nella broncocostrizione, cioè nella crisi asmatica. Inoltre i mastociti liberano anche interleuchine e altre sostanze chemiotattiche.
. Quali sono le sostanze liberate dal mastocita ?
– Quali sono, in particolare, le conseguenze di un eccesso di Nerve Growth Factor in prossimità di fibre nervose del dolore ?
– Quali fattori provocano normalmente la degranulazione del mastocita ?
– In quali patologie di interesse ginecologico è coinvolta l’iperattivazione del mastocita ?
– le principali sostanze liberate dal mastocita: i mediatori dell’infiammazione (bradichinina, fattori vasoattivi, istamina, sostanza P, serotonina), e sostanze neurotrofiche come il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor, NGF);
– che cosa accade quando il NGF investe le fibre del dolore: moltiplicazione delle terminazioni nervose e loro superficializzazione, con conseguente ipersensibilità agli stimoli dolorosi (iperalgesia) e percezione urente delle sensazioni tattili (allodinia);
– il progressivo viraggio del dolore da “nocicettivo” a “neuropatico”;
– come la degranulazione possa essere innescata da fattori infettivi, meccanici (fra cui la penetrazione in condizioni di scarsa lubrificazione e/o di contrattura dei muscoli perivaginali), fisici, chimici, ormonali e neurogeni (come lo stress prolungato);
– le patologie uroginecologiche maggiormente interessate dall’iperattivazione del mastocita, e contraddistinte dal dolore pelvico cronico: endometriosi; malattia infiammatoria pelvica; vestibolite vulvare e vulvodinia; sindrome della vescica dolorosa (sino alla temibile cistite interstiziale); sindrome del colon irritabile.
Degranulazione dei mastociti
Una volta che i mastociti sono già stati sensibilizzati contro un antigene, sulla loro superficie rimangono, legate ai recettori, le IgE specifiche per quell’antigene, in questo modo quando si verifica una seconda esposizione allo stesso antigene il riconoscimento è immediato ed avviene la veloce ed efficace degranulazione (svuotamento dei granuli citoplasmatici con fuoriuscita dal corpo cellulare di mediatori chimici quali istamina e serotonina). È sufficiente che due IgE contigue contraggano il legame con l’antigene per scaturire la risposta biologica dei mastociti.
Vi sono due tipi possibili di degranulazione:
– degranulazione asincrona: è una veloce esocitosi dei granuli, la reazione dei mastociti è però contenuta e confinata in un ambito locale;
– degranulazione anafilattica: in situazioni patologiche la reazione dei mastociti si estende fino a diventare generalizzata, causando lo shock anafilattico, in questo caso la degranulazione è esplosiva, tutte le vescicole si fondono tra loro e il loro contenuto è violentemente espulso al di fuori della cellula.
Ebbene, con i vaccini a DNA ingegnerizzato, raggiungono l’obbiettivo principe, ovvia la degranulazione, che avverrà perché sarà impartito l’ordine dal NOSTRO stesso DNA.
Il protrarsi della degranulazione dei mastociti IMPLICA un’alterazione del mtDNA, ossia del nostro DNA mitocondriale.
vedi: Stimulated Human Mast Cells Secrete Mitochondrial Components That Have Autocrine and Paracrine Inflammatory Actions…
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3524249/
La teoria attuale nella “scienza” medica allopatica, circa il funzionamento del corpo umano, prevede che la respirazione mitocondriale riduca, dopo una serie di reazioni polienzimatiche, l’ossigeno biatomico in acqua e che, invece, la fotosintesi nel cloroplasto ossidi l’acqua in ossigeno biatomico, una componente della molecola del glucosio.
TOTALMENTE SMENTITA da:
Nel 1990 il Dr. Herrera Solís, osservando l’alto contenuto di melanina sulla retina e intorno al nervo ottico, durante lo studio di patologie oculari, pensò che la melanina nel corpo umano potesse rappresentare l’equivalente, negli esseri umani, della funzione della clorofilla.
Scoprì, inoltre, che la melanina ha la proprietà di dissociare le molecole di acqua, similmente alla clorofilla, una scoperta epocale che segnerà una pietra miliare nella storia del genere umano e chiamò questa insospettata reazione FOTOSINTESI UMANA.
La straordinaria scoperta della proprietà intrinseca della melanina di ossidare l’acqua e ridurre l’ossigeno manda in frantumi un paradigma ampiamente diffuso.
Il corpo umano, infatti, è un organismo che possiede la sorprendente capacità di sfruttare la luce (fotoni) e l´acqua come sorgente di elettroni analogamente a ciò che fanno le piante.
Questi fatti mettono necessariamente in discussione l´intera biologia cellulare e tutte le scienze che da essa derivano !
Quindi cio’ significa che i processi energetici fisiologici base, di tutti gli esseri viventi (animali ed umani), della BioElettronica in Natura, li produce la Melanina (melanociti) che è presente ai vari livelli e tipologie, nei vari tipi di liquidi corporei, a base di acqua, fin nelle e dalle cellule, nei tessuti biologici, a basse concentrazioni ed in certi tessuti, anche ad alte concentrazioni degli esseri Viventi, es. principalmente, ma non solo, come comunemente si dice…: nella pelle, nei capelli e nel tessuto pigmentato che è posto sotto l’iride, nel midollo e nella zona reticularis della ghiandola surrenale, nello stria vascularis dell’orecchio interno e nel pigmento di alcuni tipi di neuroni situati nel locus coeruleus, nel Ponte di Varolio, nel nucleo motore del nervo vago e nella substantia nigra del sistema nervoso centrale, perché essa è presente OVUNQUE, e quindi anche in tutte le cellule.
..le sostanze tossiche veicolate nei bambini ed adulti, (con Vitamina K1 e Vaccini) nel e dal sangue (microcircolazione) quando raggiungono qualsiasi tipo di tessuto, lo intossicano e quindi la reazione del tessuto e’ quella di infiammarsi (reazione nervosa) e attraverso l’infiammazione, tentare di eliminare le sostanze tossiche inoculate, cosa che non avviene quasi mai !
Un pò di dati di biologia umana, ad esempio:
il raffreddore non si passa, ma è creato dal malato stesso ! perche il suo sangue e’ trattenuto nelle viscere (per gli stati di intossicazione ed infiammazione della mucosa intestinale) e non circola bene in periferia e quindi il freddo penetra dentro…
Altro esempio dei neonati:
Lo stress respiratorio (spasmi, ecc.) sono la prova provata che le sostanze tossiche della Vitamina K1, sono penetrate nel cervello ed hanno inibito la funzionalita’ dei tessuti che riguardano la parte del cervello (in genere cervelletto) che controlla cuore e respirazione !
I neonati sono a rischio di morte con quelle inoculazioni !
Ricordate che il 85% dei bambini ha l’itterizia (intossicazione ed infiammazione del fegato) dopo l’iniezione della vitamina K1, oltre ad altri problemi immunitari, questa è la dimostrazione del meccanismo qui sopra illustrato !
Per riassumere e specificare:
L’infiammazione è la giusta e normale reazione del corpo per tentare di eliminare le tossine introdotte in vari modi, esempio: Vitamina K1 e Vaccini…. ovviamente se ce la fa…, altrimenti l’infiammazione (specie quella dei farmaci citati che si chiama in termine tecnico ASIA – ADE) rimane nell’intestino (mucosa del tubo digerente) più o meno intensa e può recarsi in qualsiasi parte del corpo generando sintomi diversi e/o simili nei vari soggetti vaccinati, che i medici impreparati chiamano impropriamente “malattie”, quindi NON esiste MAI nessuna epidemia infettiva, ma somatizzazione personale…con sintomi simili o diversi a seconda di quale organo emuntorio (pelle, mucose, reni, fegato, intestino, ecc.) è utilizzato per tentare di eliminare tossine ed infiammazione.
Non esistono epidemie di nessun tipo e NON ESISTE neppure di conseguenza, nessuna immunità di gregge…
I vaccini sono tossine inoculate per ammalare od uccidere (SIDS – SADS o morte improvvisa ….).
QUINDI: Intossicazione, Infiammazione (che e’ la reazione nervosa, con o senza febbre, dell’organismo a corpi estranei, farmaci, Vaccini, sostanze tossiche, con conseguente irritazioni di tessuti, in genere intestinali, salvo caso di traumi nella zona colpita dal trauma), infezione (che e’ la conseguenza di una diffusa infiammazione in parti del corpo o nella sua totalita’, nella quale subentrano mutazioni endogene batterico, virali autoindotte dalla disgregazione dei mitocondri che rilasciano frammenti di DNA che viene isolato dalla melanina o da proteine lipidiche, formando i cosiddetti virus, o proteine eterologhe=estranee), e ionizzazione (vedi: autoionizzazione dell’acqua, ricordiamo che gli esseri viventi sono costituiti di acqua al 95% circa) dei tessuti investiti dall’aumento termico, sono condizioni strettamente correlate, negli organismi viventi, in quanto l’intossicazione genera sempre infiammazione per reazione bioelettrochimica nervoso – immunitaria, e che consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare specie nel micro circolo), dei tessuti colpiti e delle cellule (di qualsiasi tessuto), con il contemporaneo scatenamento della reazione nervosa nei e dei tessuti intossicati, nei quali le tossine e gli eventuali parassiti (che generano anch’essi tossine) vengono a trovarsi + irritazioni, cioe’ micro ulcerazioni + micro eccitazioni delle terminazioni nervose, anche e non solo quelle della mucosa intestinale o tissutale, cerebrale, nervosa, muscolare, ecc., ed i diversi potenziali bio Elettronici (ionizzazione, cioe’ alterazioni del pH, rH e ro’)), fra zone intossicate ed infiammate e quelle non investite da quei problemi, perche’ lo stress ossidativo (anche mancanza di ossigeno) cellulare e’ sempre presente in quei 3 casi; generano i vari sintomi che i medici impreparati della medicina ufficiale chiamano impropriamente “malattie”; quindi immediatamente all’intossicazione, per reazione elettro-chimica ma anche nervosa, si manifesta l’irritazione cioe’ l’infiammazione, con conseguente alterazione termica e contemporaneamente si generano stati di ionizzazione dei liquidi e dei tissuti, ovvero l’auto ionizzazione dell’acqua (matrice) dei tessuti colpiti; ciò significa che per la guarigione, esse vanno trattate contemporaneamente, per eliminarle tutte e TRE dall’organismo)
I tessuti una volta intossicati, infiammati e ionizzati, con l’arrivo ed il concorso di funghi e batteri autoctoni, che cercano, facendo il possibile (e non sempre ci riescono, nel qual caso iniziano i sintomi del dolore) di trasformare, accorpare smembrare le le sostanze intossicanti per poterle eliminare facilmente, altrimenti si depositano nei lipidi, grassi dei tessiti, oltre all’irritazione provocata dai parassiti, i quali anch’essi emettono tossine, la reazione dei tessuti colpiti e’ immediatamente avvertita dalle terminazioni nervose che si eccitano (irritando i tessuti nei quali sono presenti) e quindi nasce ed appare il dolore, che puo’ essere intestinale o localizzato altrove e puo’ divenire cronico, se non si eliminano le varie conCause (alimentazione errata, Intossicazioni, e quindi infiammazioni, anche per l’assunzione di farmaci e particolarmente l’utilizzo di VACCINI), che generano sempre infiammazioni, piu’ o meno intense (Vedi nel commento qui sotto), oltre all’Arnica, anche deionizzando l’organismo intero, con l’apposita apparecchiatura denominata Equilibratore Ionico ed assumendo gli Omega 3 vegetali e/o Olio di fegato di merluzzo.
Un esempio di alcuni dei vari meccanismi che generano infiammazione:
L’acido urico quando si accumula nel sangue, precipita sotto forma di cristalli aghiformi di urato e nei tessuti molli ed in specie quelli delle articolazioni, causa infiammazione e dolore; le infiammazioni, lo ricordiamo, producono anche lesioni alle pareti dei vasi sanguigni specie alla microcircolazione, ed il colesterolo aumenta per poterle riparare.
Un inciso:
Il glucosio (zucchero) è un alimento nobile soprattutto per le cellule nervose, ma non per le cellule degli altri tessuti, muscoli, ecc., perche queste ultime si nutrono di lipidi (grassi).
La vecchiaia è una perdita della capacita di produrre la melanina per mezzo dei Fotoni (vedi BioElettronica), assieme alla lenta acidosi progressiva che si accumula negli anni con la perdita dei bicarbonati (pH basico).
L’infiammazione trasforma i mitocondri in fabbriche di tossine – 25/09/2016
By Tim Newman – Co-autore principale Dr. Evanna Mills
Imparare a controllare l’infiammazione potrebbe avere enormi implicazioni per il trattamento di molte malattie.
Breaking Research scopre come i macrofagi trasformano i mitocondri in sostanze chimiche tossiche che producono l’infiammazione
I promotori dell’infiammazione.
Il ruolo dei macrofagi nell’infiammazione è complesso e di ampio respiro.
L’infiammazione svolge un ruolo significativo in una serie di gravi condizioni mediche. Gli sforzi per comprenderla e controllarla sono in corso. L’infiammazione è il tentativo dell’organismo di proteggersi da stimoli dannosi. Per esempio, dopo un colpo al ginocchio, l’infiammazione aiuta a prevenire ulteriori danni; si è evoluta fino a diventare una parte essenziale del nostro sistema immunitario.
Tuttavia, durante la malattia, la risposta infiammatoria può andare storto e causare danni ai tessuti sani; è un meccanismo potente che deve essere strettamente controllato.
Per esempio, le malattie infiammatorie intestinali, l’artrite e lo shock settico comportano tutti alti livelli di infiammazione scarsamente controllata.
Infatti, l’infiammazione può effettivamente causare malattie e condizioni, come il raffreddore da fieno, la parodontite e alcuni tipi di cancro.
Macrofagi e infiammazioni
I macrofagi (che significa “grandi mangiatori”) sono un tipo di globuli bianchi che inghiotte e digerisce detriti cellulari e sostanze estranee. Queste pattumiere biologiche maraud all’interno e tra le cellule in tutto il corpo, distruggendo gli agenti patogeni mentre vagano.
Accanto al loro gusto per i microbi e altri invasori, svolgono un ruolo sostanziale nell’orchestrazione della risposta immunitaria.
I macrofagi stimolano il sistema immunitario e aiutano a chiamare all’azione quando necessario.
Come parte di questo ruolo, i macrofagi sono noti per promuovere l’infiammazione. Tuttavia, una volta che è giunto il momento di fermare la risposta infiammatoria, essi cambiano ruolo, sopprimendo l’infiammazione e si impegnano a riparare i tessuti danneggiati.
Un team di scienziati del gruppo di ricerca sull’infiammazione del Trinity College di Dublino, nella Repubblica d’Irlanda, ha unito le forze con i ricercatori della Medical Research Council Mitochondrial Biology Unit nel Regno Unito.
Queste due istituzioni si sono unite ad altre sette in tutta Europa per dare un nuovo sguardo al ruolo dei macrofagi nell’infiammazione.
I ruoli dei mitocondri sono cambiati
I ricercatori hanno scoperto che durante la fase iniziale della risposta dei macrofagi, le cellule alterano l’attività dei mitocondri.
I mitocondri sono spesso indicati come la “centrale elettrica” della cellula. Sono presenti in quasi tutti i tipi di cellule e generano la maggior parte della fornitura cellulare di adenosina trifosfato (ATP) – la fonte primaria di energia chimica nelle cellule.
Durante l’infiammazione, i macrofagi sono stati trovati per fermare la produzione di energia dei mitocondri e passare alla produzione di composti tossici che amplificano ulteriormente l’infiammazione.
“I mitocondri sono ben noti come i principali generatori di energia nelle nostre cellule, ma abbiamo scoperto che durante l’infiammazione passano da quel ruolo alla produzione di prodotti tossici dall’ossigeno utilizzando un enzima chiamato succinato deidrogenasi, che promuove ulteriormente l’infiammazione.
Questo cambiamento nell’attività enzimatica aumenta specificamente la produzione di specie di ossigeno reattivo mitocondriale, i cui alti livelli possono danneggiare le strutture cellulari.
Il succitato enzima deidrogenasi, è coinvolto nel processo di generazione di energia nei mitocondri, ma svolge anche un ruolo nella soppressione dei tumori, rendendolo un enzima di interesse per i ricercatori medici.
Gli scienziati sperano che queste nuove conoscenze possano aiutarli a generare interventi che silenziano questa risposta tossica.
Se può essere controllato in qualche modo, il danno ai tessuti potrebbe essere minimizzato.
Beth Kelly dice: “Prevenire questo processo trasforma il macrofago in una cellula antinfiammatoria più benigna, quindi se riusciamo a trovare un modo di mediare la risposta dei macrofagi, potremmo essere in grado di calmare preferibilmente l’infiammazione”.
Questa ricerca contribuisce a creare una nuova area di studio in rapida crescita, nota come immunometabolismo.
Questa specialità esamina l’interfaccia tra il sistema immunitario e le risposte metaboliche nella malattia; tra le altre cose, spera di creare una comprensione più profonda della vasta complessità dell’infiammazione.
L’obiettivo finale dell’immunometabolismo è quello di progettare nuovi approcci terapeutici che possano aiutare nel trattamento di malattie difficili da gestire.
Lo stress cronico e lo Stress Ossidativo portano all’infiammazione anche cerebrale e quindi anche alla possibile perdita di memoria.
Riferimenti
Succinate deidrogenasi supporta la riconversione metabolica dei mitocondri per guidare i macrofagi infiammatori,
By Evanna L. Mills et al., Cell, doi:
http://dx.doi.org/10.1016/j.cell.2016.08.064, pubblicato online il 22 settembre 2016, abstract.
Comunicato stampa del Trinity College – 23 settembre 2016
Altro studio interessante:
PLoS One. 2012; 7(12): e49767 – Published online 2012/12/17. doi: 10.1371/journal.pone.0049767 – PMCID: PMC3524249 – PMID: 23284625
Stimulated Human Mast Cells Secrete Mitochondrial Components That Have Autocrine and Paracrine Inflammatory Actions – Bodi Zhang 1, 2, 3 Shahrzad Asadi 1, 4 Zuyi Weng 1, 3 Nikolaos Sismanopoulos , and Theoharis C. Theoharides 1, 2, 3, 4, 5, *
E-mail: ude.stfut@sedirahoeht.sirahoeht
This article has been cited by other articles in PMC.
Le cellule dell’albero umano stimolate, secernono componenti mitocondriali che hanno azioni infiammatorie autocrine e paracrine
Estratto:
I mastociti sono cellule immunitarie tissutali di derivazione ematopoietica che partecipano all’immunità acquisita e innata, nonché all’infiammazione attraverso il rilascio di molte chemochine e citochine, soprattutto in risposta alla sostanza peptidica pro-infiammatoria P (SP). L’infiammazione è fondamentale nella patogenesi di tutte le cosiddette malattie, in realtà solo sintomi dell’unica malattia = l’ammalamento, ma spesso non riconoscono i fattori scatenanti.
Abbiamo studiato se la stimolazione dei mastociti porta alla secrezione di componenti mitocondriali e se questi possono provocare effetti infiammatori autocrini e/o paracrini. Qui mostriamo che i mastociti umani LAD2 stimolati da IgE/anti-IgE o dallo SP hanno portato alla secrezione di particelle mitocondriali, mtDNA mitocondriale (mt) e ATP senza morte cellulare.
Mitocondri purificati da cellule LAD2 e, quando i mitocondri aggiunti ai mastociti innescano la degranulazione e il rilascio di istamina, PGD2, IL-8, TNF e IL-1β. Questo effetto stimolante è parzialmente inibito da un antagonista del recettore ATP e dal DNAse.
Questi risultati suggeriscono che anche la frazione proteica mitocondriale può contribuire. I mitocondri purificati stimolano anche il rilascio di IL-8 e del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) dai cheratinociti umani in coltura, e il rilascio di VEGF dalle cellule endoteliali microvascolari primarie umane.
Al fine di studiare se i componenti mitocondriali possono essere secreti in vivo, abbiamo iniettato nei ratti per via intraperiotoneale (ip) con il composto 48/80, che imita l’azione di SP. I mastociti peritoneali degranulati e le particelle mitocondriali sono stati documentati dalla microscopia elettronica di transizione al di fuori delle cellule. Abbiamo anche voluto indagare se i componenti mitocondriali secreti localmente potevano raggiungere la circolazione sistemica. Amministrazione ip di mtDNA isolato da cellule LAD2 nei ratti è stato rilevato nel loro siero entro 4 ore, indicando che mtDNA extravascolare potrebbe entrare nella circolazione sistemica.
Secrezione di componenti mitocondriali da parte dei mastociti vivi stimolati può agire come “autopatogeni” contribuendo alla patogenesi delle malattie infiammatorie e può essere utilizzato come bersaglio per nuovi trattamenti.
Studio completo:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3524249/
Sintesi:
La somministrazione intraperitoneale di mtDNA isolato da cellule LAD2 nei ratti, è stato rilevato nel loro siero entro 4 ore, indicando che mtDNA extravascolare potrebbe entrare nella circolazione sistemica.
La secrezione dei componenti mitocondriali da parte dei mastociti stimolati può agire come “autopatogeni” contribuendo alla patogenesi delle malattie infiammatorie come concausa ulteriore.
vedi anche, qui nel sito le pagine titolate: Stress Ossidativo
Infiammazioni alle vie respiratorie dopo vaccinazione
Uno studio in vivo su topi ha dimostrato che nel fegato l’espressione e il metabolismo di 144 geni coinvolti nell’infiammazione sono stati significativamente cambiati dopo un giorno dalla VACCINAZIONE.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21691704
Mol Biol Rep. 2012 Mar; 39 (3): 3225-33. doi: 10.1007 / s11033-011-1090-x. Epub 2011 21 giu.
Studio in vivo degli effetti del vaccino contro l’epatite B sull’infiammazione e sull’espressione genica del metabolismo. – By Hamza H1, Cao J, Li X, Zhao S.
Estratto
Le aziende farmaceutiche di solito eseguono prove di sicurezza sui vaccini, ma tutti i requisiti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle farmacopee di farmaci dipendono da test di tossicità generali e lo studio dell’espressione genica del vaccino contro l’epatite B non viene eseguito in maniera rutinaria per testare la qualità del vaccino.
In questo studio abbiamo applicato una nuova tecnica di analisi dell’espressione genica per rilevare i geni dell’infiammazione e del metabolismo che potrebbero essere influenzati dal vaccino epatite B nel fegato del topo.
I topi sono stati utilizzati e divisi in tre gruppi: il primo e il secondo gruppo sono stati trattati rispettivamente con una o due dosi umane di vaccino e il terzo gruppo è stato utilizzato come controllo.
Un test di microarray ha mostrato che l’espressione di 144 geni nel fegato è stata significativamente cambiata dopo un giorno di vaccinazione. Sette di questi geni, che erano legati all’infiammazione ed al metabolismo, sono stati scelti e confermati da una reazione quantitativa a reazione a catena di polimerasi a ritorno (qRT-PCR) in tempo reale a 1, 4 e 7 giorni. Il livello di espressione di questi geni può essere considerato come un biomarker per gli effetti del vaccino.
PMID: 21691704 DOI: 10.1007 / s11033-011-1090-x (Indice per MEDLINE)
IMPORTANTE considerazione:
Teniamo conto che, per funzionare, ci dicono i produttori stessi, un vaccino deve esercitare un’azione infiammatoria nei riguardi dei tessuti e il tessuto del cervello, dal punto di vista dell’essere pronto ad infiammarsi, non differisce in modo significativo da qualunque altro tessuto.
Ecco, allora, che all’azione di agente infiammatorio prevista del vaccino va ad aggiungersi, con effetti sinergici, a quella reazione nervosa ed immunitaria infiammatoria delle particelle in quanto corpi estranei.
Va anche tenuto conto di come l’aggressività delle particelle sia inversamente proporzionale alle loro dimensioni.
Quelle sufficientemente piccole sono comprensibilmente più capaci di penetrare nei tessuti, tanto da potersi insinuare fino al nucleo delle cellule….
INFATTI:
Danni immunitari con i vaccini: in questa ricerca vi è la dimostrazione ed evidenza di autoimmunità indotta dal vaccino e autoimmunità indotta anche dagli adiuvanti
– https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26275795
Questi meccanismi sono condivisi da diverse condizioni innescate da coadiuvanti portano alla sindrome autoimmune / infiammatoria indotta da adiuvanti (la nota sindrome Asia) generata dai VACCINI.
ANTICORPI (contro il corpo) = ammalamento
Se desiderate ulteriori conferme sui danni indotti dai vaccini mediante produzione di autoanticorpi: vedi Danni dei Vaccini
“…Come negli esseri umani, l’induzione di autoanticorpi è possibile in seguito alla vaccinazione negli animali. Gli autoanticorpi sono più frequentemente presenti nei cani più vecchi che in quelli più giovani (Papini et al., 2005).
Di conseguenza, quando i cani anziani vengono vaccinati e testati per gli autoanticorpi dopo la vaccinazione, è difficile definire quale sia una conseguenza diretta del vaccino e cosa si è accumulato durante la vita.
Nel primo studio sperimentale controllato per studiare la produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione di routine, i ricercatori hanno arruolato giovani cani che non erano stati precedentemente vaccinati (Hogenesch et al., 1999).
Hanno dimostrato che la vaccinazione obbligatoria contro la rabbia, il virus del cimurro canino e il parvovirus canino 9 ha provocato la produzione di vari autoanticorpi…”
Cosa significa produzione di autoanticorpi ?
Vuol dire reazioni e patologie autoimmuni presto e/o più avanti negli anni.. (Autoantibodies Induced by Vaccine – Nataša Toplak and Tadej Avcˇin – Department of Allergology, Rheumatology and Clinical Immunology, University Children’s Hospital, University Medical Centre Ljubljana, Ljubljana, Slovenia) – pp 93-102 of “Vaccines and Autoimmunity” by Yehuda Shoenfeld et al. Wiley Ed. 2015.
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai Vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da:
http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
vedi: SINDROME INFIAMMATORIA “ASIA”
– https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/20708902/
… ed è noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie”….e se questa infiammazione raggiunge le meningi, si chiama meningite, se raggiunge la pelle, si chiama morbillo, e se raggiunge il cervello ed i neuroni si chiama autismo oppure SIDS o morte improvvisa,…ecc. a seconda di dove va l’infiammazione la cosiddetta “malattia” cambia nome, ma e’ sempre la stessa…i vari nomi servono per spaventare i popoli che ignorano i fatti, per farli vaccinare !
Neuroinfiammazione con i Vaccini (ASIA)
Ecco le scoperte del ricercatore israeliano Yehuda Schoenfeld e la sindrome “ASIA” da lui descritta.
Yehuda Schoenfeld è un medico israeliano, autorità di fama internazionale nel campo delle malattie autoimmuni. È docente all’Università di Tel Aviv e editore di due riviste scientifiche.
Nel 2011 ha descritto la sindrome cosiddetta “ASIA” ovvero la “sindrome infiammatoria autoimmune indotta da adiuvanti”.
Si tratta di un disordine autoimmune che viene “slatentizzato”, in individui geneticamente predisposti, da adiuvanti quali l’alluminio nei vaccini.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:ùù
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20708902
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24238833
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28741088
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28059022
ASIA e Sjögren’s Syndrome (SS)
Sindrome infiammatoria/autoimmune, indotta dagli adiuvanti dei vaccini assieme alla SS ed ASIA
Autoimmune/Inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants and Sjögren’s Syndrome
The 4th Israel-Italy Meeting IMAJ • VOL 18 • march-APRIL 2016 – Rheumatology Unit, Department of Medicine, Sapienza University of Rome, Rome, Italy
– Zabludowicz Center for Autoimmune Diseases, Sheba Medical Center, Tel Hashomer, affiliated with Sackler Faculty of Medicine, Tel Aviv University, Tel Aviv, Israel
Abstract – Estratto
Sindrome di Sjögren (SS), è una malattia cronica sistemica autoimmune cioe’ uno stato infiammatorio che coinvolge le ghiandole esocrine.
E’ stato suggerito come facente parte dello spettro della ASIA (Autoimmune / infiammatorie sindrome indotta da adiuvanti).
ASIA incorpora un ombrello condizioni cliniche tra cui siliconosis (uno spettro di malattie), sindrome di macrofago myofasciitis e di postvaccinazione, fenomeni che si verificano dopo l’esposizione ad una sostanza, vale a dire l’adiuvante vaccinale.
È interessante notare che, SS e ASIA condividono parecchie caratteristiche comuni.
In primo luogo, è stato proposto che e’ condiviso un meccanismo patogeno che coinvolge una perturbazione dell’equilibrio del sistema immunitario , con proliferazione delle cellule B, la produzione di citochine e del tessuto infiltrazione.
I Pazienti con ASIA spesso presentano caratteristiche cliniche simili a quelle delle SS; secchezza della bocca e gli occhi asciutti. Inoltre sono stati inclusi nei criteri di classificazione proposti per l’ASIA.
Infine, parecchi rapporti di casi, hanno suggerito che il siliconosis e vaccini può innescare lo sviluppo di SS.
Inaugurazione di questi percorsi comuni contribuirà notevolmente alla nostra comprensione e la gestione di entrambe le circostanze.
IMAJ 2016; 18: 150-153
– Sindrome autoimmunitaria/infiammatoria indotta da adiuvanti (ASIA), sindrome di Sjogren (SS, vaccino, autoimmunità, adiuvanti – The ASIA Spettrum (Lupus) – 2012
Lupus. 2012 Feb; 21 (2): 146-52. doi: 10.1177 / 0961203311429318.
Autoimmunità dopo il vaccino contro l’epatite B come parte dello spettro della “Sindrome autoimmune (autoinfiammatoria) indotta da adiuvanti” (ASIA): analisi di 93 casi. – By Zafrir Y 1, Agmon-Levin N, Paz Z, Shilton T, Shoenfeld Y – Informazioni sull’autore
Estratto
OBIETTIVI:
In questo studio abbiamo analizzato le manifestazioni cliniche e demografiche tra i pazienti con diagnosi di vaccinazione post-epatite B immunitaria / autoimmune-mediata. Abbiamo mirato a trovare denominatori comuni per tutti i pazienti, indipendentemente dalle diverse malattie diagnosticate, così come la correlazione con i criteri della sindrome autoimmune (autoinfiammatoria) indotta da adiuvanti (ASIA).
PAZIENTI E METODI:
Abbiamo analizzato retrospettivamente le cartelle cliniche di 114 pazienti, provenienti da diversi centri negli Stati Uniti, con diagnosi di malattie immuno-mediate in seguito all’immunizzazione con il vaccino contro l’epatite B (HBVv). Tutti i pazienti in questa coorte hanno cercato una consulenza legale. Di questi, 93/114 pazienti con diagnosi di malattia prima di richiedere la consulenza legale sono stati inclusi nello studio. Tutte le cartelle cliniche sono state valutate per dati demografici, anamnesi, numero di dosi di vaccino, eventi avversi peri-immunizzazione e manifestazioni cliniche di malattie. Inoltre, sono stati registrati esami del sangue disponibili, risultati di imaging, trattamenti e risultati. Segni e sintomi delle diverse malattie immuno-mediate sono stati raggruppati in base all’organo o al sistema coinvolto. I criteri ASIA sono stati applicati a tutti i pazienti.
RISULTATI:
L’età media di 93 pazienti era di 26,5 ± 15 anni; Il 69,2% era di sesso femminile e il 21% era considerato suscettibile autoimmune.
Il periodo medio di latenza dall’ultima dose di HBVv e la comparsa dei sintomi è stato di 43,2 giorni. Da notare che il 47% dei pazienti ha continuato con il programma di immunizzazione nonostante abbia avuto eventi avversi.
Le manifestazioni che sono state comunemente riportate includevano disturbi neuro-psichiatrici (70%), affaticamento (42%) mucocutanei (30%), muscoloscheletrici (59%) e gastrointestinali (50%). Titoli elevati di autoanticorpi sono stati documentati nell’80% dei sieri testati. In questa coorte 80/93 pazienti (86%), comprendenti 57/59 (96%) adulti e 23/34 (68%) bambini, hanno soddisfatto i criteri richiesti per ASIA.
CONCLUSIONI:
Caratteristiche cliniche comuni sono state osservate in 93 pazienti con diagnosi di condizioni immuno-mediate post-HBVv, suggerendo un comune denominatore in queste malattie. Inoltre, fattori di rischio come la storia delle malattie autoimmuni e la comparsa di eventi avversi durante l’immunizzazione possono servire a prevedere il rischio di malattie post-immunizzazione.
I criteri ASIA sono stati trovati molto utili tra gli adulti con eventi post-vaccinazione. L’applicazione dei criteri ASIA alle popolazioni pediatriche richiede ulteriori studi.
PMID: 22235045 – DOI: 10,1177 / 0961203311429318 – [Indicizzato per MEDLINE]
Front Endocrinol (Lausanne) – 2016; 7: 150.
Pubblicato online il 24 gennaio 2016 – Doi: 10.3389 / fendo.2016.00150 – PMCID: PMC5256113 – PMID: 28167927
Sindrome autoimmune / infiammatoria indotta da adiuvanti e autoimmunità tiroidea *
By Abdulla Watad, 1, 2, 3, Paula David, 2, 4 Stav Brown, 3 e Yehuda Shoenfeld 2, 3, 5,
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Questo articolo è stato citato da altri articoli in PMC.
Estratto
La sindrome autoimmune / infiammatoria indotta da adiuvanti (ASIA), presentata da Shoenfeld e Agmon-Levin nel 2011, è un’entità che incorpora diverse condizioni autoimmuni indotte dall’esposizione a vari adiuvanti.
Gli adiuvanti sono agenti che comportano la capacità di indurre reazioni immunitarie. Gli adiuvanti si trovano in molti vaccini e usati principalmente per aumentare la risposta alla vaccinazione nella popolazione generale. È stato anche riportato che il silicone è in grado di indurre reazioni immunitarie diverse.
Casi clinici e serie di condizioni autoimmuni eterogenee tra cui la sclerosi sistemica, il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide sono stati segnalati da diversi adiuvanti. Tuttavia, solo un piccolo numero di casi di disordine autoimmune della tiroide sono stati inclusi sotto l’ombrello della sindrome di ASIA. Infatti, sono stati osservati casi clinici di tiroidite di Hashimoto e / o tiroidite subacuta dopo l’esposizione ai vaccini ed impianti di silicone. Nella nostra revisione, abbiamo mirato a riassumere le attuali conoscenze sulla sindrome di ASIA presentate come endocrinopatie, concentrandosi sui disturbi tiroidei autoimmuni associati ai vari adiuvanti.
Il termine “Sindrome infiammatoria/ASIA-autoimmune indotta da adiuvanti (vaccinali) ” descrive un ombrello delle condizioni cliniche che condividono segni o sintomi simili, tra cui fenomeni post-vaccinazione. Non sono disponibili informazioni sul epidemiologia della sindrome ASIA, in particolare a seguito della vaccinazione HPV. Abbiamo effettuato un’analisi del database VAERS per recuperare tutti i casi di sospetta sindrome ASIA secondo la linea guida Shoenfeld e Agmon-Levin per la diagnosi.
Dopo la convalida valutazione di causalità e la cassa, 2.207 casi sono stati considerati probabilmente o possibilmente correlate alla vaccinazione. Questi rappresentano la più grande coorte ASIA mai segnalato e ci ha permesso di stimare caratteristica epidemiologica e clinica di questa sindrome.
La più comune manifestazione clinica osservati sono stati piressia (58%), mialgia (27%) e artralgia o artrite (19%), e il tasso di segnalazione stimato era di 3,6 casi per 100.000 dosi di vaccino HPV distribuite (95% CI 3,4-3,7).
Questo studio presenta la prima stima sistematica dei ASIA incidenza e si espande la conoscenza di questa patologia.
Ulteriori analisi sono necessari per identificare i fattori di rischio genetici e non genetici per la sindrome di ASIA.
vedi anche:
https://rd.springer.com/article/10.1007/s12026-014-8567-3
vedi: Autismo da neuroInfiammazione
Altri studi sul tema ASIA ed infiammazione =
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/?term=asia+clostridi
Persino le Pecore (ed altri animali) che vengono vaccinati, hanno sempre una infiammazione che si chiama ASIA, come quella riscontrata nei bambini vaccinati !
… ed è noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi cancro compreso, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie”..
– vedi le proteine “infiammatorie” che si formano principalmente nel fegato.
Le proteine di fase acuta sono proteine presenti nel plasma sanguigno la cui concentrazione aumenta (proteine positive di fase acuta) o diminuisce (proteine negative di fase acuta) in presenza di infiammazione e questa e’ la reazione psico-nervosa della mente inconscia, che attiva il sistema endocrino > immunitario, alle intossicazioni dei tessuti colpiti dalle sostanze tossiche, e soprattutto quelle dei vaccini, per insegnare alla mente conscia del soggetto che sta compiendo azioni contro la sua stessa vita !
Importante e bello studio del prof. Katsunari Nishihara
In sostanza questo ricercatore mette in correlazione una cronica infezione da virus, batteri (qualsiasi, quindi anche vaccinali) e patogeni di varia natura anche di origine intestinale, che influirebbero negativamente sul sistema mitocondriale dei neuroni e provocherebbero psicosi e problemi sensopercettivi tipici anche e non solo dell’autismo.
Tratto dal Trattato di Risonanza Magnetica. Cranio e Rachide” (2018), By Prof. Giancarlo Dal Pozzo, specialista in radiologia medica, radioterapia, medicina nucleare e neurochirurgia, già docente di Neuroradiologia presso l’Università di Firenze:
“L’encefalite acuta disseminata (ADEM) fa parte di un gruppo di malattie infiammatorie a carattere demielinizzante aventi in comune il decorso clinico ed i fattori eziopatogenetici rappresentati da recenti episodi infettivi o vaccinazioni in grado di innescare processi di tipo autoimmunitario”.
Dal manuale “Neurologia clinica”, autori Prof. Corrado Angelini e Prof. Leontino Battistin, docenti di Neurologia e Neurologia pediatrica presso l’Università di Padova:
“Nel 60% dei casi l’ADEM è preceduta da un episodio infettivo (forma para- e post-infettiva) o da una vaccinazione (forme post-vacciniche) con una latenza media che può variare da 1 a 6 settimane”. “Tra le vaccinazioni, sono segnalate quella per l’influenza, l’epatite B, il morbillo, il tetano e il vaiolo” (pag.261).
La ADEM (Acute Disseminated EncephaloMyelitis) post-vaccinale è stata associata a diversi vaccini come quelli per la rabbia, la difterite-tetano-polio, il vaiolo, il morbillo, la parotite, la rosolia, l’encefalite B giapponese, la pertosse, l’influenza, l’epatite B…e nessuno venga a recitare il contrario. La letteratura scientifica e la casistica servono anche a questo.
Lo “studio” italiano del 2013 “trae” le sue conclusioni ma…come spiegare le conclusioni di quello sotto riportato ?
Provare a smentire…:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18976924
Focal brain inflammation and autism – Infiammazione cerebrale focale e autismo
Published online 2013 Apr 9. doi: 10.1186/1742-2094-10-46 PMCID: PMC3626551 – PMID: 23570274 – By Theoharis C Theoharides,1,3,4,5 Shahrzad Asadi,1,2 and Arti B Patel1,6
Shahrzad Asadi: ude.stfut@idasa.dazrhahs;
Arti B Patel: ude.stfut@letap.itra
Received 2013 Jan 22; Accepted 2013 Mar 15.
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Estratto
L’aumento delle prove indica che l’infiammazione del cervello è coinvolta nella patogenesi delle malattie neuropsichiatriche.
I disturbi dello spettro autistico (ASD) sono caratterizzati da disabilità sociali e di apprendimento che colpiscono fino a 1/80 bambini negli Stati Uniti. Non esiste ancora una patogenesi definitiva o biomarcatori affidabili per l’ASD, riducendo così significativamente lo sviluppo di terapie efficaci. Molti bambini con ASD regrediscono all’età di circa 3 anni, spesso dopo un evento specifico come reazione a vaccinazione, infezione, stress o trauma che implica alcuni fattori scatenanti epigenetici e possono costituire un fenotipo distinto.
I bambini con ASD rispondono sproporzionatamente allo stress e sono anche influenzati da allergie alimentari e cutanee.
L’ormone rilasciante corticotropina (CRH) viene secreto sotto stress e insieme alla neurotensina (NT) stimola i mastociti e la microglia causando infiammazione e neurotossicità focali del cervello.
NT è significativamente aumentato nel siero di bambini con ASD insieme al DNA mitocondriale (mtDNA). NT stimola la secrezione dei mastociti del mtDNA che viene interpretata erroneamente come un agente patogeno innato che innesca una risposta autoinfiammatoria.
La mutazione genica della fosfatasi e della tenina (PTEN), associata al più alto rischio di ASD, che porta alla segnalazione iper-attiva dei mammiferi della rapamicina (mTOR) che è cruciale per l’omeostasi cellulare. CRH, NT e fattori scatenanti ambientali potrebbero iperstimolare l’mTOR già attivato, così come stimolare l’attivazione e la proliferazione di mastociti e microglia. La luteolina flavonoide naturale inibisce mTOR, mastociti e microglia e potrebbe avere un beneficio significativo nell’ASD.
Immunol Res. 2013 Lug; 56 (2-3): 317-24. doi: 10.1007 / s12026-013-8404-0.
Sindrome autoimmune / autoinfiammatoria indotta da adiuvanti (sindrome di ASIA) negli ovini commerciali.
By Luján L 1 , Pérez M , Salazar E , Álvarez N , Gimeno M , Pinczowski P , Irusta S , Santamaría J , Insausti N , Cortés Y , Figueras L , Cuartielles I , Vila M , Fantova E , Chapullé JL .
Informazioni sull’autore
1: Dipartimento di Patologia Animale, Facoltà di Veterinaria, Università di Saragozza, via Miguel Servet 177, 50013, Saragozza, Spagna. Lluis.Lujan@unizar.es
Estratto
Descriviamo una forma della sindrome autoimmune / autoinfiammatoria indotta dagli adiuvanti (sindrome di ASIA) negli ovini commerciali, legata alla inoculazione ripetitiva di adiuvanti contenenti alluminio attraverso la vaccinazione.
La sindrome mostra una fase acuta che colpisce meno dello 0,5% degli animali in un determinato allevamento, compare 2-6 giorni dopo un’inoculazione contenente adiuvante ed è caratterizzata da un episodio neurologico acuto con bassa risposta a stimoli esterni e meningoencefalite acuta, la maggior parte degli animali sembra recuperare in seguito. La fase cronica è vista in una proporzione più alta di greggi, può seguire la fase acuta ed è innescata da stimoli esterni, per lo più a basse temperature. La fase cronica inizia con una fase eccitatoria, seguita da debolezza, cachessia estrema, tetraplegia e morte. Le lesioni lorde sono correlate a un processo cachettico con atrofia muscolare e le lesioni microscopiche sono principalmente collegate a un processo neurodegenerativo nella colonna dorsale e ventrale della sostanza grigia del midollo spinale. La riproduzione sperimentale dell’ovia ovina in un piccolo gruppo di animali ripetutamente vaccinati ha avuto successo. Il rilevamento di Al (III) nei tessuti indicava la presenza di alluminio nel tessuto nervoso degli animali da esperimento. Il presente rapporto è la prima descrizione di una nuova sindrome di pecora (sindrome dell’ovia ovina) legata a vaccinazioni ripetute multiple e che può avere conseguenze devastanti come è accaduto dopo la vaccinazione obbligatoria contro la febbre catarrale nel 2008. La sindrome dell’ovino ASIA può essere utilizzata come modello di altre malattie simili che colpiscono sia l’uomo che gli animali. È necessario uno sforzo di ricerca importante per comprendere la sua complessa patogenesi.
PMID: 23579772 – DOI: 10.1007 / s12026-013-8404-0 – [Indicizzato per MEDLINE]
Nei vaccini umani vengono utilizzati ossi-idrossido di alluminio, fosfato di alluminio e solfato di alluminio, e la scelta della formulazione dipende da quanto bene assorbe le componenti proteiche del vaccino. Tradizionalmente, tutti gli effetti adiuvantici dell’allumimio [Al] sono stati attribuiti alla sua capacità di prolungare l’esposizione dell’antigene al sistema immunitario.
È ormai chiaro, tuttavia, che l’alluminio [Al[ può essere riconosciuto dal sistema immunitario innato che porta a molteplici effetti a valle fra cui, probabilmente, la sua capacità di agire come adiuvante immunologico
Inoltre, neppure le risposte endogene delle cellule T CD4 e CD8, le risposte degli anticorpi e la polarizzazione Th2 sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammasoma e della risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo, non sono necessari per l’effetto adiuvantico dell’alluminio [Al] sulle risposte delle cellule T e B endogene.
Distribuzione della infiammazione
I mastociti differiscono da altre cellule ematopoietiche (ad esempio neutrofili, basofili ed eosinfili) in quanto sono presenti nei tessuti in condizioni fisiologiche normali. Essi risiedono non solo tra le cellule parenchimali, ma anche in prossimità di vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi che sono incorporati nel parenchima.
Quindi ecco il generarsi di un’auto-infiammazione costante che aumenta con il procedere dell’età .
Ecco la spiegazione del meccanismo di inizio della risposta autoimmune che si protrae per tutta la VITA del soggetto vaccinato, perche questo meccanismo non si fermerà mai, una volta avviato nel nostro sistema immunitario innato ed infine ecco che il sistema immunitario attacca lo stesso organismo.
Tratto da: http://www.jimmunol.org/content/183/7/4403.long
Estratto
Per capire di più su come il corpo riconosce l’allume abbiamo caratterizzato le prime risposte innate e adattive nei topi iniettati con l’adiuvante. Entro poche ore dall’esposizione, l’allume induce una risposta innata di tipo 2 caratterizzata da un afflusso di eosinofili, monociti, neutrofili, DC, cellule NK e cellule NKT. Inoltre, vengono prodotte almeno 13 citochine e chemochine entro 4 ore dall’iniezione, tra cui IL-1β e IL-5. La produzione ottimale di alcuni di questi, compreso IL-1β, dipende da macrofagi e mastociti, mentre la produzione di altri, come IL-5, dipende solo dai mastociti, suggerendo che entrambi questi tipi di cellule possono rilevare l’allume. L’allume induce accumulo di eosinofili in parte attraverso la produzione di IL-5 derivato da mastociti e istamina.
L’allume migliora notevolmente l’innesco di cellule T CD4 e CD8 endogene indipendentemente dai mastociti, macrofagi e di eosinofili. Inoltre, i livelli Ab e il bias Th2 erano simili in assenza di queste cellule. Abbiamo trovato che l’infiammazione indotta da allume è rimasta invariata in topi carenti di caspasi-1, che non possono produrre IL-1β. Inoltre, le risposte endogene di cellule T CD4 e CD8, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene.
I sali di alluminio, definiti collettivamente come allume in questo studio, sono stati usati per quasi un secolo per migliorare le risposte di Ab negli animali e negli esseri umani con pochissima comprensione di come mediano i loro effetti sul sistema immunitario ( 1 ). Nei vaccini umani vengono utilizzati idrossido di alluminio, fosfato di alluminio e solfato di alluminio e la scelta della formulazione dipende da quanto bene assorbe i componenti proteici del vaccino. Tradizionalmente, tutti gli effetti adiuvanti dell’allume sono stati attribuiti alla sua capacità di prolungare l’esposizione di Ag al sistema immunitario. Ora è chiaro, tuttavia, che l’allume può essere riconosciuto dal sistema immunitario innato che porta a molteplici effetti a valle tra cui, forse, la sua capacità di agire come adiuvante immunologico.
L’allume induce una risposta infiammatoria di tipo 2, caratterizzata dall’accumulo di eosinofili nel sito di iniezione in vivo. Questo può contribuire agli effetti dell’allume su specifiche risposte immunitarie ( 2 ). Gli eosinofili aumentano i livelli di MHC di classe II e segnalano nelle cellule B attraverso IL-4 e promuovono le prime risposte di IgM. L’allume induce anche la conversione dei monociti in cellule dendritiche (DC) 3 che presentano l’Ag ( 3 ).
Un certo numero di studi ha studiato come l’allume raggiunge il suo effetto infiammatorio. È noto che l’impegno dei TLR da parte dei loro ligandi, come LPS, stimola l’immunità innata e ha potenti effetti adiuvanti su specifiche risposte immunitarie ( 4 ).
Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che la capacità dell’allume di agire come adiuvante non dipende né da MyD88 né da TRIF, molecole adattatrici nelle vie di segnalazione che agiscono a valle della legatura dei TLR ( 5 , 6 ).
Altri recettori di riconoscimento di pattern come i recettori NOD-like possono anche promuovere risposte innate che, a loro volta, stimolano l’immunità specifica ( 4 , 7 , 8 , 9 , 10 ). All’attivazione, i membri della famiglia di recettori simili a NOD, come NLRP3, formano complessi con la proteina dell’adattatore ASC e la pro-caspasi-1. Il complesso formato da queste molecole viene chiamato inflammasome. L’inflammasoma NLRP3 è attivato da numerosi materiali, compreso l’allume ( 11 , 12 , 13 , 14 , 15).
La sua attivazione può essere causata direttamente dal materiale in questione, o indirettamente tramite i prodotti del danno cellulare indotto dal materiale. Tali prodotti includono cristalli di acido urico o enzimi rilasciati dai lisosomi in cellule danneggiate ( 14 , 16 ).
Qualunque sia la causa dell’attivazione dell’infiammazione, le conseguenze includono la produzione di caspasi-1 attiva, quindi la conversione delle citochine inerte del precursore della famiglia IL-1, comprese IL-1β, IL-18 e IL-33 nelle loro forme attive ( 17 ).
Perché queste citochine sono potenti stimolatori di risposte adattive in alcuni contesti ( 7 , 8 , 9 , 10), l’inflammasoma NLRP3 è un candidato attraente e un intermediario degli effetti adiuvanti dell’allume.
Diversi rapporti sono giunti a tale conclusione, dimostrando che la capacità dell’allume di indurre la migrazione di DC caricati con Ag ai linfonodi (LN) ( 3 ), per aumentare la produzione di Ab ( 12 , 13 ), o anche per indurre cellulare infiltrati ( 3 , 12 ) è notevolmente ridotto negli animali privi di NLRP3 o di altri componenti dell’infiammasoma, ASC o caspasi-1. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’uricasi inibisce l’effetto dell’allume sulla presentazione di Ag e l’innesco di cellule T ( 3 ), suggerendo che l’acido urico è coinvolto nell’attivazione dell’inflammasoma NLRP3 da parte dell’allume. Tuttavia, sebbene sia universalmente riconosciuto che la capacità dell’allume di indurre la produzione di IL-1β dipende dall’inflammasoma NLRP3 (3 , 12 , 13 , 14 , 15 ), alcuni studi non hanno trovato alcun ruolo per NLRP3 nella capacità di allume di migliorare le risposte Ab di IgG ( 3 , 15 ). Tali risultati sono supportati dai primi risultati che abbiamo menzionato suggerendo che MyD88, un intermediario richiesto nelle vie di segnalazione delle citochine correlate all’IL-1, non è necessario per l’allume per migliorare le risposte Ab ( 5 , 6 ).
In questo studio, abbiamo deciso di studiare gli effetti dell’allume sull’immunità innata e specifica in modo più approfondito, per scoprire quali cellule rispondono più immediatamente all’introduzione di allume nel corpo e quali degli effetti di allume dipendono dall’inflammasoma NLRP3. I nostri risultati mostrano che molte citochine e chemochine proinfiammatorie sono prodotte rapidamente in vivo dopo l’esposizione ad allume. Eosinofili, neutrofili, monociti, cellule NK, cellule NKT e DC vengono rapidamente assunti nel sito di iniezione. Contemporaneamente cadono i mastociti, i macrofagi e i numeri di cellule B nel sito di iniezione. Il reclutamento di eosinofili è stato promosso da entrambi i macrofagi e mastociti, le ultime cellule tramite la loro produzione di IL-5 e istamina indotta da allume, ma non ha richiesto il componente inflammasoma caspasi-1.
L’allume non solo ha indotto migliori risposte delle cellule T CD4 endogene e produzione di Ab ma ha anche migliorato l’innesco delle cellule T CD8. Nessuno di questi effetti di allume sulla risposta immunitaria specifica richiedeva macrofagi, mastociti o eosinofili o, più significativamente, i componenti dell’inflammasoma NLRP3 o caspasi-1. Solo la produzione di IL-1β è stata influenzata dall’assenza di attività di inflammasoma. Pertanto, sebbene i mastociti ei macrofagi siano i primi sensori di allume e nonostante queste cellule producano molte sostanze stimolanti in risposta all’allume, non sono necessari per gli effetti adiuvanti dell’allume. Inoltre, sebbene l’inflammasoma NLRP3 sia richiesto per una produzione ottimale di IL-1β in seguito all’esposizione all’allume in vivo, l’allume promuove i suoi effetti sull’innesco di cellule T CD4 e CD8 e migliora le risposte di Ab da meccanismi indipendenti dall’inflammasoma.
Effetti dell’infiammazione correlati alla vaccinazione adiuvante dell’influenza A sull’attivazione piastrinica e sulla funzione cardiaca autonomica.
By Lanza GA 1 , Barone L , Scalone G , Pitocco D , Sgueglia GA , Mollo R , Nerla R , Zaccardi F , Ghirlanda G , Crea F .
Estratto
SFONDO:
Infiammazione, reattività piastrinica e disfunzione cardiaca autonomica aumentano il rischio di eventi cardiovascolari, ma le relazioni tra questi marcatori prognostici sono scarsamente definite. In questo studio, abbiamo studiato l’effetto di uno stimolo infiammatorio (vaccino contro l’influenza A) sull’attivazione piastrinica e sulla funzione cardiaca autonomica.
METODI:
Abbiamo misurato i livelli sierici di proteina C-reattiva (CRP) e interleuchina-6, gli aggregati monociti-piastrinici (MPA) e l’espressione dei recettori monociti / piastrinici prima e dopo la vaccinazione adiuvante A in 28 pazienti con diabete di tipo II (età media 62,1 ± 8 anni, 18 uomini). L’elettrocardiogramma Holter di 24 ore è stato registrato 24 ore prima e dopo la vaccinazione; la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è stata valutata come una misura della funzione cardiaca autonomica.
RISULTATI:
Le citochine infiammatorie, la formazione di MPA e l’espressione dei recettori dei monociti / piastrine sono aumentate dopo la vaccinazione. CRP era 2,6 ± 2,8 e 7,1 ± 5,7 mg L⁻¹ 48 h prima e dopo la vaccinazione, rispettivamente (P <0,0001). I parametri HRV sono diminuiti dopo la vaccinazione rispetto al basale, con un’ampiezza a bassa frequenza che mostra il cambiamento più significativo (34,6 ± 11,8 e 31,0 ± 10,2 ms 48 h prima e dopo la vaccinazione, rispettivamente: P = 0,002). Una correlazione significativa è stata trovata tra le variazioni percentuali nei livelli di CRP e nella maggior parte delle variabili HRV, con le correlazioni più significative tra le variazioni nei livelli di CRP e le variazioni nella deviazione standard di tutti gli intervalli RR normali (r = 0.43; P = 0.02).
CONCLUSIONI:
Insieme a una reazione infiammatoria, il vaccino influenzale ha indotto l’attivazione piastrinica e lo squilibrio simpaticovagal verso la predominanza adrenergica. Sono state trovate correlazioni significative tra i livelli di CRP e i parametri HRV, suggerendo un legame fisiopatologico tra infiammazione e regolazione autonomica cardiaca. L’attivazione piastrinica correlata al vaccino e la disfunzione autonomica cardiaca possono aumentare transitoriamente il rischio di eventi cardiovascolari.
© 2010 L’Associazione per la pubblicazione del Journal of Internal Medicine.
PMID: 20964738 – DOI: 10.1111 / j.1365-2796.2010.02285.x – [Indicizzato per MEDLINE] – Testo completo gratuito
Una ricerca scientifica ed ufficiale, spiega perchè le infezioni/ infiammazioni, in tenera età non sono ottimali, cioe’ sono pericolose:
http://www.lescienze.it/news/2017/01/26/news/infezioni_infantili_lunghezza_telomeri_salute_globuli_bianchi-3397169/
…ed è proprio ciò che i Vaccini inducono…..Brutto colpo per chi sostiene di vaccinare a 2-3 mesi i bambini indifesi…
DANNI al CUORE (infarti ed altro) con i Vaccini
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20964738
2011 Jan; 269 (1): 118-25. – Epub 22 ottobre 2010. – J Intern Med. 2011 Jan; 269 (1): 118-25. doi: 10.1111 / j.1365-2796.2010.02285.x. Epub 22 ottobre 2010.
Effetti dell’infiammazione correlati alla vaccinazione adiuvante dell’influenza A sull’attivazione piastrinica e sulla funzione cardiaca autonomica.
By Lanza GA 1, Barone L, Scalone G, Pitocco D, Sgueglia GA, Mollo R, Nerla R, Zaccardi F, Ghirlanda G, Crea F.
Estratto
SFONDO:
Infiammazione, reattività piastrinica e disfunzione cardiaca autonomica aumentano il rischio di eventi cardiovascolari, ma le relazioni tra questi marcatori prognostici sono scarsamente definite. In questo studio, abbiamo studiato l’effetto di uno stimolo infiammatorio (vaccino contro l’influenza A) sull’attivazione piastrinica e sulla funzione cardiaca autonomica.
METODI:
Abbiamo misurato i livelli sierici di proteina C-reattiva (CRP) e interleuchina-6, gli aggregati monociti-piastrinici (MPA) e l’espressione dei recettori monociti / piastrinici prima e dopo la vaccinazione adiuvante A in 28 pazienti con diabete di tipo II (età media 62,1 ± 8 anni , 18 uomini). L’elettrocardiogramma Holter di 24 ore è stato registrato 24 ore prima e dopo la vaccinazione; la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è stata valutata come una misura della funzione cardiaca autonomica.
RISULTATI:
Le citochine infiammatorie, la formazione di MPA e l’espressione dei recettori dei monociti / piastrine sono aumentate dopo la vaccinazione. CRP era 2,6 ± 2,8 e 7,1 ± 5,7 mg L⁻¹ 48 h prima e dopo la vaccinazione, rispettivamente (P <0,0001). I parametri HRV sono diminuiti dopo la vaccinazione rispetto al basale, con un’ampiezza a bassa frequenza che mostra il cambiamento più significativo (34,6 ± 11,8 e 31,0 ± 10,2 ms 48 h prima e dopo la vaccinazione, rispettivamente: P = 0,002). Una correlazione significativa tra variazioni percentuali nei livelli di CRP e nella maggior parte delle variabili HRV, con le correlazioni più significative tra cambiamenti nei livelli di CRP e cambiamenti di deviazione standard di tutti i normali intervalli RR (r = 0,43, p = 0,02).
CONCLUSIONI:
Insieme a una reazione infiammatoria, il vaccino influenzale ha indotto l’attivazione piastrinica e lo squilibrio simpaticovagal verso la predominanza adrenergica. Sono state trovate correlazioni significative tra i livelli di CRP e i parametri HRV, suggerendo un legame fisiopatologico tra infiammazione e regolazione autonomica cardiaca. L’attivazione piastrinica correlata al vaccino e la disfunzione autonomica cardiaca possono aumentare transitoriamente il rischio di eventi cardiovascolari.
PMID: 20964738 – DOI: 10.1111 / j.1365-2796.2010.02285.x – [Indicizzato per MEDLINE] – Testo completo gratuito
Cari vaccinatori vi inchioderemo prima o poi, alle vostre Responsabilità CRIMINALI !
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Il Pericolo “Infiammazione” – 15/01/2018
Ultimamente alcune scoperte in campo medico sono state molto interessanti, e sebbene stiano tentando di sfruttarle per vendere alcune soluzioni farmacologiche (vi sorprende?), resta possibile utilizzarle a nostro vantaggio senza assumere farmaci.
L’infiammazione cronica è stata associata alle principali malattie mortali del nostro pianeta: patologie cardiache, cancro, malattie neuro-degenerative e dell’intestino, soprattutto. L’ultima dimostrazione circa il ruolo che l’infiammazione ricopre nello sviluppo di simili patologie è giunta solo pochi mesi fa, quando una sperimentazione clinica su 10.000 pazienti cardiopatici ha dimostrato che taluni farmaci antinfiammatori riducano sensibilmente il rischio di incorrere in ulteriori infarti o ictus.
Ma non è tutto, dato che il sorprendente effetto collaterale di questa sperimentazione ha evidenziato come l’antinfiammatorio riduca anche drasticamente il rischio di contrarre cancro ai polmoni.
Big Pharma ora si aspetta che la nostra reazione alla notizia sia di affollarci fuori da una farmacia per accaparrarci la nostra dose di farmaci antinfiammatori, tuttavia esiste un modo più sicuro per approcciarsi alla questione.
L’infiammazione – come suggerito dalle antiche tecniche mediche in uso dalla Cina, all’India, al Sud America – è la fonte di quasi tutte le malattie. La medicina allopatica si occupa per lo più di curare i sintomi anziché individuare le cause delle malattie.
La medicina tradizionale cinese e l’ayurveda, insieme ad altre antichissime tradizioni mediche, hanno invece un approccio più saggio. Analizzano il problema fino a risalire alla radice, e non prescrivono una cura senza prima avere individuato le cause scatenanti.
Ad esempio, le malattie cardiache sono causate dall’infiammazione dei tessuti del cuore, anche quelli delle arterie.
Le malattie neuro-degenerative come il morbo di Alzheimer e di Parkinson sono causate dall’infiammazione del cervello (i tessuti del..). L’artrite è causata dall’infiammazione delle articolazioni (i tessuti delle..) e dalla depressione, dall’affaticamento cronico e tutti questi disturbi hanno inizio con un’infiammazione del tratto intestinale.
Ancora una volta: infiammazione.
L’organismo umano denota una normale risposta infiammatoria ogni qualvolta si ferisca o entri in contatto con un agente patogeno estraneo (esempio un vaccino). Esso ricorre all’infiammazione come difesa naturale quando abbiamo bisogno di riparare cellule danneggiate o contrastare virus e batteri. Questo è il modo in cui il corpo guarisce se stesso.
Il problema è che le nostre condizioni di vita facilitano lo sviluppo di una forma di infiammazione cronica causata da dieta tossica, inquinamento, carenza di sonno, stress, scarso esercizio fisico, flora intestinale alterata, ecc.
In altre parole, in uno stato di costante ‘attacco esternò la naturale difesa dell’infiammazione si cronicizza, e l’organismo finisce per nuocere a se stesso. A quel punto iniziamo a sviluppare i più svariati sintomi che possono andare dalla mente annebbiata, alla depressione, alla sindrome da intestino irritabile, e via discorrendo.
Infiammazione Acuta ed Infiammazione Cronica.
L’infiammazione acuta e l’infiammazione cronica sono diverse. L’infiammazione acuta inizia nel momento in cui – ad esempio – ci pestiamo un dito col martello, oppure entriamo in contatto con un parassita. Si tratta di una cosa buona, normale.
L’infiammazione cronica invece può durare mesi o anche anni, il che significa che le nostre cellule restano costantemente sotto il suo attacco. Ciò comporta un invecchiamento fisico più veloce, una maggiore predisposizione ad ammalarsi, ed un progressivo indebolimento dell’intero sistema immunitario, dal momento che l’organismo continua a ‘difendersi’ in assenza di reali patologie o infortuni.
La sorprendente realtà è che possiamo arrestare l’infiammazione cronica senza ricorrere ai farmaci, e così facendo consentire all’organismo di ripristinare il proprio status normale, pre-infiammatorio.
Iniziamo con i rimedi a base di erbe.
E’ possibile curare l’infiammazione con le seguenti potenti erbe anti-infiammatorie :
– Curcuma
– Zenzero
– Miele di Manuka
– Tè verde (specialmente Matcha)
– Corteccia di salice bianco
– Estratto di foglie di olivo
– Chiodi di garofano (estratto o pianta viva)
– Peperoncini Chili (capsaicina)
– Pepe nero
– Incenso (probabilmente perché è anticancerogeno)
– Corteccia di pino marittimo
– Artiglio di Gatto
– Resveratrolo
– Rosmarino
– Cannella
e mangiando verdure crude di stagione e specie il Cavolfiore per almeno 15 giorni o più, due volte al di, prima di alimentarsi con altri cibi !
Per eliminare l’infiammazione si inizia con il cambiare alimentazione che DEVE necessariamente essere assolutamente CRUDISTA (vegetali, meglio verdure, insalate, crude ecc., e poca o niente frutta se non come centrifugati, oppure digiuno e centrifugati di verdura e frutta crude) + aglio (compresse mattina e sera) + Equilibratore Ionico + clisteri giornalieri + cataplasmi freddi sul ventre giorno e notte (voce cataplasmi) + riposo a letto, magari con frizioni fredde ogni ora, senza passare sulla parte irritata, sulla quale può essere messo del bianco di uovo sbattuto (che si solidifica per l’alta temperatura) per piu’ volte, oppure il cataplasma di argilla o fango freddo anche sulle parti ove compaiono le macchie.
Alle volte può comparire uno stato febbrile, buon segno perche vuol dire che state eliminando tutta la infiammazione.
Di prodotti fotiterapici e di erbe della salute ne esistono centinaia, ma basterà aggiungere alla nostra dieta solo alcune di esse per iniziare a ridurre molto velocemente il fenomeno infiammatorio.
Parliamo un po’ di Dieta.
Una dieta anti-infiammatoria dovrebbe eliminare zucchero raffinato, cereali indutriali e non (carboidrati al minimo) vale a dire di mais e di canola; in primo luogo eliminate, oli lavorati, salumi, e formaggi molto fermentati. Questi ingredienti sono sufficienti a cronicizzare l’infiammazione dell’organismo.
E’ consigliabile aggiungere poca frutta ed invece molte verdure fresche e biologiche, semi, germogli di cereali integrali (non il cereale vero e proprio = pane, pasta, pizza), ed oli sani contenenti elevati livelli di Omega 3 come o l’olio di semi di canapa.
Riduzione dello Stress.
E’ fondamentale ridurre i livelli di stress, anche praticando regolarmente esercizio fisico. Lo stress – tra le altre cose – provoca uno squilibrio nel tratto intestinale, consentendo ai batteri nocivi di prevalere su quelli benefici e causando – indovinate un po’? – un’infiammazione.
Lo stress aumenta inoltre i livelli di cortisolo, il quale contribuisce a ridurre l’efficacia del sistema immunitario e ad innescare un’infiammazione cronica potenzialmente in tutti i tessuti del corpo. La buona notizia è che mediante sonno di qualità, buon cibo, integratori a base di erbe, meditazione, respirazione, esercizio fisico ed altre modalità, è possibile ridurre facilmente i livelli di cortisolo.
In Sintesi.
Il vero punto evidenziato dagli studi che hanno associato infiammazione cronica e grandi patologie, non riguarda gli antinfiammatori sintetici prodotti da Big Pharma. Il vero punto è che possiamo affrontare l’infiammazione cronica in maniera del tutto autonoma e naturale, senza sostanze sintetiche che implichino effetti collaterali e che potrebbero danneggiare la nostra flora intestinale, contribuendo a peggiorare l’infiammazione cronica. Assumendo le misure delineate in questo articolo, possiamo arrestare in modo proattivo la prima causa delle principali patologie che affliggono il mondo.
Un nuovo studio rileva che l’infiammazione è la causa di quasi tutte le malattie: ecco cosa puoi fare al riguardo.
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito The Mind Unleashed
Link diretto: https://themindunleashed.com/2017/12/new-study-finds-inflammation-is-cause-of-almost-every-disease-heres-what-you-can-do-about-it.html
By Christina Sarich – Con piccole modifiche del redattore della pagina – Traduzione da anticorpi.info
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Importante e bello studio del prof. Katsunari Nishihara
In sostanza questo ricercatore mette in correlazione una cronica infezione da virus, batteri (qualsiasi, quindi anche vaccinali) e patogeni di varia natura anche di origine intestinale, che influirebbero negativamente sul sistema mitocondriale dei neuroni e provocherebbero psicosi e problemi sensopercettivi tipici anche e non solo dell’autismo.
Ricerca medica sul collegamento fra Vaccini e malattie autoimmuni !
http://info.cmsri.org/the-driven-researcher-blog/first-medical-textbook-devoted-to-research-linking-vaccines-to-autoimmunity
Vaccini: Adiuvanti in Alluminio = disordini Biologici, neurologici, immunitari, autismo, ecc.
https://autismovaccini.org/adiuvanti-in-alluminio-e-disordini-neurologici/
Medico Giapponese DIMOSTRA il legame fra Vaccini (specialmente quello per il cosiddetto “cancro all’utero” = Gardasil-Cervarix) e la Stanchezza cronica
vedi: Gardasil (vaccino per tumore utero) + Gardasil & Cervarix – 1, (vaccini pericolosi !) + Gardasil & Cervarix – 2 + Gardasil & Cervarix – 3 + Gardasil & Cervarix – 4
INFIAMMAZIONE causata dai Vaccini – studio sul meccanismo infiammatorio che inducono nei corpi viventi
Troppe infezioni infantili “invecchiano” i globuli bianchi – 26/01/2017
Un numero elevato di infezioni nella prima infanzia, soprattutto fra i 6 e i 12 mesi, (NdR: l’eta’ nelle quali si vaccina di piu’) sembra influire negativamente sui telomeri dei globuli bianchi, che si accorciano via via che la cellula invecchia.
La lunghezza del periodo di allattamento non influisce invece sulla velocità di invecchiamento di quelle cellule immunitarie
I globuli bianchi di chi ha contratto molte infezioni nella prima infanzia mostrano segni di un precoce invecchiamento, – almeno tre anni – rispetto a quelli dei coetanei con un’infanzia più sana. Queste persone potrebbero quindi avere maggiori problemi di salute in età avanzata.
A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell’University of Washington a Seattle, della Northwestern University a Evanston, in Illinois, e dell’Università di San Carlos, a Cebu, nelle Filippine, che firmano un articolo sull’ “American Journal of Human Biology”.
– Dan T.A. Eisenberg e colleghi hanno infatti scoperto che ripetute infezioni infantili, soprattutto se avvenute fra i 6 e i 12 mesi, influiscono negativamente sulla lunghezza dei telomeri dei globuli bianchi.
I telomeri sono lunghi tratti di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi, proteggendoli dai danni. I telomeri però si accorciano ogni volta che cellula si divide, e quando diventano troppo corti, la cellula smette di dividersi, accumula sempre più danni e alla fine muore.
La lunghezza dei telomeri è particolarmente importante per le cellule del sistema immunitario, soprattutto per i globuli bianchi. Quando vengono attivati per combattere un agente patogeno, infatti, i globuli bianchi si dividono con particolare rapidità per rafforzare la difesa contro l’aggressore. Ma se i loro telomeri sono già troppo corti, la risposta immunitaria può essere poco efficace. “Molti studi su animali da laboratorio e su esseri umani – ha detto Eisenberg – hanno associato telomeri più corti a uno stato di salute meno soddisfacente, soprattutto da adulti e in età avanzata.”
Tuttavia, osserva Eisenberg, potrebbe esserci una spiegazione alternativa, anche se meno probabile: che gli adulti con i telomeri precocemente invecchiati li avessero in realtà più corti già alla nascita, e che proprio per questo sono stati colpiti da più infezioni durante la prima infanzia.
I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti nel Cebu Longitudinal Health and Nutrition Survey, che ha monitorato con cadenza bimestrale per i primi due anni di vita la salute di oltre 3000 bambini nati nel 1983-1984 a Cebu City, nelle Filippine. Queste persone sono state poi seguite con controlli periodici meno frequenti per i successivi 20 anni.
I dati raccolti comprendevano anche il periodo di allattamento e il regime alimentare dei primi due anni e questo ha permesso di scoprire, con una certa sorpresa, che non c’è alcuna correlazione tra il periodo di allattamento al seno e la lunghezza dei telomeri da adulti: “Ci aspettavamo di vedere una relazione tra allattamento al seno e la lunghezza dei telomeri” ha detto Eisenberg, “perché attraverso il latte materno i bambini ricevono gli anticorpi prodotti dalla madre, che possono aiutare a combattere gli agenti patogeni mentre i loro sistemi immunitari si stanno sviluppando”.
Tratto da:
http://www.lescienze.it/news/2017/01/26/news/infezioni_infantili_lunghezza_telomeri_salute_globuli_bianchi-3397169/
La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento…..
Associazione temporale di alcuni disturbi neuropsichiatrici in seguito alla vaccinazione dei bambini e degli adolescenti
Temporal association of certain neuropsychiatric Disorders Following Vaccination of children and adolescents: a Pilot case–control study
By Douglas L. Leslie1*, Robert A. Kobre2, Brian J. Richmand2, Selin Aktan Guloksuz2 and James F. Leckman2* 1 – Department of Public Health Sciences, Pennsylvania State University College of Medicine, Hershey, PA, USA, 2 Yale Child Study Center, Yale University School of Medicine, New Haven, CT, USA
Ricordiamo che anche tutti i parassiti nell’organismo i quali anch’essi generano infiammazione !
Esempio:
Meningoencefalite causata da Toxocara Canis
La Dr. Clark era stata derisa e oggetto di attacchi continui per le sue ricerche sui parassiti e su come agiscono in relazione alle nostre malattie.
Oggi sono disponibili sempre più articoli riguardo agli studi fatti su questo argomento.
Il link sotto (in inglese) ne contiene alcuni riguardo alla toxocara canis (ascaride del cane) e spiega come é coinvolto nella meningo-encefalite e altri problemi cerebrali sia nei bambini che negli adulti.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?cmd=Link&dbFrom=PubMed&from_uid=14628955
Utile in questi casi l’utilizzo dello Zapper
INFIAMMAZIONE causata dai Vaccini –
Studio sul meccanismo infiammatorio che essi inducono nei corpi viventi
Estratto
PS14-PARALLEL SESSION 14: VACCINES AND AUTOIMMUNITY
POST-VACCINATION INFLAMMATORY SYNDROME: A NEW SYNDROME ?
By G. Giannotta1, 1Nicotera, Italy
Ps14-sessione parallela 14: vaccini e autoimmunità
Post-vaccinazione sindrome infiammatoria: una nuova sindrome ?
Basi dello studio:
Le REAZIONI al vaccino HPV, (NdR: quello del cosiddetto cancro all’utero per le bambine e le donne) POST-vaccinazione sono caratterizzate da debilitanti sintomi neurologici come fatica cronica, dolore cronico, i deficit cognitivi e motori, mialgia, compromissione della memoria e di attenzione, vertigini, mal di testa e disturbi del sonno.
Teoria: a partire dai meccanismi di dolore infiammatori (da Flogosi), penso che un certo numero di danni post-vaccinazione con sintomi clinici di sindromi possono avere una base patogenetica comune.
La citochine periferiche pro-infiammatorie (il-1 ß, il-6, tnf-Alfa) (vedi: C), espresse dopo l’iniezione del vaccino, possono raggiungere il cervello e, in maniera indipendente neuro-inflammatorie, possono causare un danno post-vaccinazione chiamata sindrome infiammatoria.
Se una neuro-inflammazione è presente, potrebbe essere seguita da reazioni autoimmunitarie e malattie neurodegenerative. La TABELLA 1 elenca tutte le sindromi cliniche in cui le citochine pro-infiammatorie sono aumentate.
Il-1 B rappresenta a monte un importante citochina che controlla la locale pro-infiammatzione ed in tal modo la cascata colpisce l’equilibrio tra l’immunità protettiva e le infiammazioni quelle distruttive.
L’ aumento dei livelli di il-1 ß, il-6, tnf-Alfa nel cervello perche ‘ attiva sintomi cognitivi, disturbi del sonno, e l’attività motoria ridotta.
Alti livelli di queste citochine si trovano in fibromialgia, stanchezza cronica, neuropatia piccole fibre, dolore patologico, Adem, disfunzione miofasciale, e cfs. Il-1 ß nelle cause patologiche e di dolore e fatica ed è alto nel dolore neuropatico periferico e CRPS type I.
Conclusione:
queste reazioni post-vaccinazione fanno cadere nella sindrome dell’Asia, ma rappresentano un sottogruppo di sindromi cliniche determinate dall’espressione e l’eccessiva secrezione di citochine pro-infiammatorie.
Il-1 B è sempre presente nelle sindromi qui descritte.
Alla fine, tutte queste entità cliniche possono essere incluse in un studio: sindrome infiammatoria da vaccinazione.
(vedi C): Le citochine infiammatorie possono essere distinte in primarie e secondarie. Le citochine infiammatorie primarie costituiscono un trio di mediatori fondamentali, o meglio di molecole che costituiscono il prototipo di intere famiglie: IL-1 (Interleuchina-1), TNF (Tumor necrosis factor) e IL-6. In generale, le citochine infiammatorie primarie sono estremamente pleiotropiche, nel senso che il loro spettro di azione comprende una grande varietà di cellule e di tessuti. Infatti molecole come IL-1 e TNF agiscono praticamente su tutte le cellule e su tutti i tessuti dell’organismo.
Le citochine sono molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circostante di solito in risposta ad uno stimolo in grado di modificare il comportamento di altre cellule inducendo nuove attività come crescita, differenziazione e morte. La loro azione di solito è locale, ma talvolta può manifestarsi su tutto l’organismo. Le citochine possono quindi avere un effetto autocrino (modificando il comportamento della stessa cellula che l’ha secreta), o paracrino (modificano il comportamento di cellule adiacenti). Alcune citochine possono invece agire in modo endocrino, modificando cioè il comportamento di cellule molto distanti da loro. Hanno una vita media di pochi minuti.
Le citochine sono mediatori polipeptidici, non antigene-specifici, che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e diversi organi e tessuti[1].
Le citochine prodotte da cellule del sistema immunitario sono dette linfochine o interleuchine. La prima linfochina (migration inhibitory factor, MIF) venne identificata negli anni Sessanta da John David e Barry Bloom.
Tratto in parte e continua qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Citochina
Noi Medici ed in particolari pediatri, notiamo che dopo le vaccinazioni molti bambini, ad esempio, reagiscono con l’innalzamento della temperatura (che è una classica reazione immunitaria ad una noxa esterna (NdR: producendo molto facilmente infiammazioni diffuse tipo Asia, vedi qui sotto), subiscono un’alterazione di quelle che prima erano le loro normali funzioni digestive e/o della regolarità del loro ritmo sonno-veglia (espressione di una risposta multisistemica), diventano più irritabili, piangono in modo inconsolabile e regrediscono in alcune abilità prima acquisite (a testimonianza che c’è stato una irritazione (infiammazione) a livello del sistema nervoso centrale).
9) Il cervello ha un suo sistema immunitario specializzato e quando una persona viene vaccinata, le sue cellule immunitarie specializzate (“microglia”) vengono attivate.
Vaccini multipli e frequenti iperstimolano questi neuroni, provocando il rilascio di diversi elementi tossici (radicali liberi, citochine, chemochine, ecc.) che danneggiano le cellule cerebrali e le loro connessioni sinaptiche, inattivando od alterando i neurotrasmettitori.
Questa iperstimolazione è la prima causa di tante cerebropatie, non per ultima la sindrome autistica, ma anche la ADHD (disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività), le ipercinesie, le dislessie, le convulsioni, ecc.
Tratto da:
http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita.php
Le MALATTIE AUTOIMMUNI SONO CAUSATE SOPRATTUTTO, ma non solo, dai METALLI PESANTI TOSSICI, CONTENUTI nei VACCINI….ma non solo….anche dai virus sintetici vaccinali !
Il padrino di autoimmunologia, Yehuda Shoenfeld, suggerisce che i vaccini – in particolare, i loro ingredienti, ad esempio il metallo tossico idrossido di alluminio – sono un contributo significativo alla crescita dell’epidemia globale delle malattie autoimmuni.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=574345766066269&set=gm.1033928606645596&type=3
Vedere anche:
– http://sanevax.org/research-blog/gardasil-silgard-vaccine/
–http://educate-yourself.org/cn/vaccinedamagestudies03mar15.shtml
Gardasil & Cervarix (vaccini HPV, per il cosiddetto cancro all’utero) ecco la descrizione vedi Danni dei Vaccini
NANOPARTICELLE NASCOSTE nei VACCINI (vedi Contenuto dei Vaccini anche quelli a mRna per la falsa cosiddetta sindrome covid19), scoperte da due ricercatori italiani dr.essa Gatti e dr. Montanari, con il loro microscopio elettronico, lo studio e’ stato pubblicato sull’International Journal of Vaccines and Vaccination
Questa premessa è ciò che ha spinto i due autori a investigare ulteriormente gli effetti indesiderati dei vaccini, ma utilizzando un punto di vista che non era ancora stato adottato prima d’ora: non più biologico ma chimico-fisico! Hanno quindi messo a punto una particolare tecnica analitica con cui sono andati a verificare la presenza di contaminanti inorganici.
I risultati dello studio
I vaccini analizzati sono stati in tutto 44; alcuni, come quello dell’influenza, erano presenti in più lotti dello stesso produttore.
Il risultato dell’analisi fatta ha confermato la presenza di sali inorganici (come il sale da cucina, NaCl) e sali di alluminio, ma sono stati rilevati anche composti micro-, submicro- e nano-molecolari (con dimensioni da 100nm a 10um) in tutti i campioni, la cui presenza NON era stata dichiarata dal Produttore nel bugiardino all’interno della confezione del vaccino.
La quantità di particolato estraneo rilevata ha lasciato sconcertati i due ricercatori, soprattutto perché i materiali inorganici identificati non sono né biocompatibili né biodegradabili, ma bioresistenti (ovvero non vengono in alcun modo modificati/smaltiti dall’organismo).
Inutile dire che si tratta di composti tossici e, come per la maggior parte dei corpi estranei, possono indurre una reazione infiammatoria nell’organismo.
Una volta iniettate queste particelle possono rimanere nei pressi del sito di iniezione formando rigonfiamenti e granulomi, ma possono anche finire nel torrente circolatorio, come ipotizzato dai ricercatori, distribuendosi in modo del tutto casuale senza alcun effetto visibile. Una volta raggiunti certi organi (come il cervello) si possono però verificare fenomeni di bio-accumulo che, come tutte le particelle estranee all’organismo, danno il via a una reazione infiammatoria cronica stabile nel tempo), perché queste particelle NON possono essere degradate.
Capite quindi cosa implica vaccinare un bambino ? Gli state “regalando” uno status infiammatorio che durerà per tutta la sua vita.
La presenza dei sali di alluminio e NaCl nei vaccini è giustificabile in quanto sono sostanze usate dai Produttori e dichiarate (di conseguenza) tra i componenti. Ma tutte le altre non dovrebbero essere presenti né in un vaccino né in nessuna altra preparazione iniettabile, proprio per le loro caratteristiche tossicologiche.
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La febbre, lo ricordiamo ancora una volta, non è una reazione che avviene a casaccio, ma è un preciso segnale che il cervello enterico manda ad alcuni tipi di cellule del sistema immunitario in modo da innalzare la temperatura corporea per un preciso e irrinunciabile scopo terapeutico: eliminare qualcosa che deve essere assolutamente eliminato e cercare di distruggere i parassiti, virus e batteri, anomali, questi ultimi (virus e batteri) autoprodotti per mutazioni genetiche autoindotte o da vaccini precedentemente fatti, e/o virus dalle apoptosi cellulari (morte), per disgregazione dei mitocondri o quelli estranei (eterologhi), introdotti con alimentazione inadatta, cibi adulterati, contaminati dall’industria, ma e specie quelli introdotti con i vaccini.
E l’innalzamento della temperatura febbrile, sarà tanto più elevata, quanto più forti sono l’aggressione tossica e la robustezza immunitaria di chi la subisce (infatti negli anziani solitamente hanno stati febbrili che difficilmente superano i 38 °C).
Quindi tutto è preordinato e processato dal cervello e da un sistema immunitario che vigilano, che prontamente intervengono per bloccare qualcosa e per eliminare, se possibile le tossine inoculate con i vaccini od assunte per via buccale (acque o cibi contaminati), come avviene in una crisi eliminativa automatica di autoguarigione, altrimenti le tossine, se non fagocitate e/o eliminate, vengono depositate nei grassi dei tessuti (qualsiasi) e nel tempo possono riattivarsi, magari in uno stato febbrile ed ammalare il soggetto di qualsiasi malattia.
vedi: Disintossicazione automatica od indotta dal soggetto consapevolmente
vedi qui:
http://www.medicitalia.it/consulti/archivio/279214-diarrea_dopo_richiamo_vaccino_esavalente.html
http://www.medicitalia.it/consulti/pediatria/221802-vaccinazione-pneumocco-esavalente.html
Tanti bambini hanno queste reazioni (febbri, convulsioni od attacchi epilettici, diarree, insonnia, sonno continuo (tipo narcolessia) sovra eccitazioni, debolezze strane, pianti continui, episodi simili ad un collasso, ecc.), DOPO le vaccinazioni ed i medici pediatri fautori dei vaccini, raccontano le solite balle ai genitori, dicendo che “il vaccino non ne è responsabile”, invece è proprio il contrario, è proprio il vaccino che scatena delle acidosi intestinali (alterazione del pH digestivo) e quindi disbiosi ed eccitazione della mucosa intestinale con conseguente irritazione del sistema nervoso enterico, ecc., ed il corpo deve reagire, attraverso i 3 cervelli (testa, cuore, intestino) per mezzo del sistema immunitario, attivando tutte le possibili azioni immunitarie di eliminazione (si chiama autoguarigione = legge di eliminazione) che il soggetto puo’ ancora avere ben funzionanti es., i leucociti o globuli bianchi, macrofagi, anche e non solo il nervo vago, per cui ecco che compare anche e non solo la diarrea, tutto cio’ per tentare di eliminare le sostanze tossiche vaccinali e quindi reagisce come puo’, iniziando con le febbri, diarree e molto altro ancora…magari sintomi che rimangono occulti e non palesi come le febbri e/o le diarree, ma che possono manifestarsi dopo qualche giorno, mese od anni…. in qualsiasi “malattia”, tipo malattie gastrointestinali, celiachia, disfunzioni dello sviluppo, dislessia, autismo, allergie, asma, poliomielite, meningite, distrofia, sclerosi, cancri, leucemie linfomi, autismo, SIDS, ecc.,
Purtroppo NON esiste malattia che non possa essere scatenata dai vaccini !
– http://www.post-vaccination-syndrome.com/3926/la-sindrome-post-vaccinica.aspx
http://www.tuttosteopatia.it/canali/op/intossicazioni-3/ricerche-scientifiche-condannano-i-vaccini/
Una delle cose fondamentali per tentare di guarire da qualsiasi malattia anche e non solo dal cancro, ed eliminare anche tutti i denti devitalizzati, cause di infiammazioni ed intossicazioni gravi, nei tessuti del corpo umano a seconda del soggetto:
vedi QUI in Materiali dentali
Qui trovate una terapia naturale per depurare molto bene il Fegato per aiutare le disinfiammazioni:
Tecnica per riattivare circolazione sanguigna e soprattutto quella linfatica (drenaggio linfatico) ed il transito intestinale, ma anche la termica delle viscere, cioè le infiammazioni profonde del corpo, assieme alle Frizioni fredde ed ai cataplasmi di argilla/terra fredda sul ventre.
1 – doccia fredda sugli arti ogni mattina, in senso antiorario e partendo dal basso per sostenere il passaggio della linfa e quindi la pulizia della matrice durante la fase più liquida del tessuto connettivo
2 – saltellare sul posto, per almeno 3 volte, 3 minuti alla volta. Il movimento sussultorio aiuta il sistema linfatico e mette in moto l’intestino, l’organo di espulsione finale delle tossine in circolo.
3 – Bere acqua calda appena alzati e poi durante tutto il giorno. L’acqua è il primo nutrimento dell’organismo e l’unico in grado “pulire” quando c’è bisogno di farlo. Bere acqua calda la mattina regolarizza l’intestino e sorseggiarla durante il giorno consente all’acqua di raggiungere immediatamente i processi metabolici per sostenere il naturale ritmo biologico in atto.
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FERRITINA: la sua quantità è il segnale di infiammazione più o meno intensa.
Come da dove la verifichi ?, basta un esame del sangue. Ad esempio molti medici non controllano la ferritina.
Controllano il ferro (sideremia) che indica quanto ferro c’è nel sangue, ma in caso di infiammazione generale, a mancare è il ferro delle riserve appunto la ferritina. Quindi pensano che il tutto sia a posto, ma il ferro nel corpo si sta esaurendo, e, quindi quando va via, prima si versa nel sangue che appare normale, ma non è cosi, c’è un processo infiammatorio in atto.
La PCR si controlla con prelievo ematico. Comunque se vi alimentate seguendo la dieta del gruppo sanguigno con il crudismo, se evitate gli insaccati, l’alcool (bicchiere di vino al pasto uno è permesso), il fumo, pochissime proteine, e, molte verdure crude piu’ che cotte, e poco pesce, con regolare assunzione di frutta fra i pasti, difficilmente avrete uno stato infiammatorio.
Migliorate il movimento giornalieri e, per l’alimentazione cercate di divenire quasi vegetariani.
Mangiate solo due volte al giorno, e, solo se avete fame; ma mai prima delle 4 ore dal pasto precedente.
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Ecco cosa afferma sull’infiammazione, il Dott. Harold Buttram – specialista in Medicina Generale, Università Oklahoma City (USA).”L’infiammazione è un processo biochimico derivante da “agenti patogeni”, (batteri e funghi eterologhi, sostanze virali a DNA = virus, tossine alimentari, farmacologiche, sostanze irritanti, tipo ad esempio quelle contenute nelle creme per la pelle, nei vaccini, ecc.) o da cellule danneggiate.
L’infiammazione si dice, che non deve essere confusa con l’infezione, sebbene l’infiammazione può derivare da infezioni o viceversa.
Una cascata di eventi biochimici propaga e fa maturare la risposta infiammatoria, che coinvolge il sistema vascolare locale, il sistema immunitario e varie cellule all’interno del tessuto danneggiato e/o intossicato. (riferimenti]
Tutte le cosiddette impropriamente “malattie” hanno la loro origine nel processo infiammatorio:
– Alzheimer (riferimenti),
– Malattia coronarica (riferimenti 1 ; 2 ; 3 ; 4)
– Cancro (riferimenti 1 ; 2 ; 3).
– L’encefalite è un’infiammazione acuta del cervello o di parti di tessuto nervoso di esso, di solito associata a meningite.
Alcuni sintomi associati all’encefalite includono febbre, sonnolenza, affaticamento e convulsioni. La procedura diagnostica primaria è una puntura lombare con rimozione del liquido cerebrospinale per la cultura e l’analisi microscopica.
Un altro aspetto dell’encefalite, conosciuto come “encefalite di Rasmussen”, provoca infiammazione cronica con infiltrazione di linfociti T nel cervello che conducono ad atrofia ed epilessia.
– L’encefalite di Rasmussen è una rara malattia acquisita, ad andamento progressivo, che determina sofferenza di un emisfero cerebrale. Tipicamente l’esordio è in età infantile, ma sono descritti casi con esordio nell’adolescenza o nel giovane adulto.
La malattia è caratterizzata dall’associazione di epilessia parziale (con crisi parziali, semplici o complesse, epilessia parziale continua in oltre la metà dei casi, e stati di male ricorrenti), deficit neurologici secondari alla disfunzione progressiva dell’emisfero affetto e deterioramento mentale.
Alla RMN si evidenzia atrofia corticale focale progressiva, associata a focale alterazione di segnale della sostanza bianca, e atrofia della testa del nucleo caudato.
Nelle fasi iniziali, le caratteristiche neuropatologiche sono compatibili con un processo infiammatorio cronico, per la presenza di noduli microgliali e infiltrati perivascolari costituiti prevalentemente da linfociti T, cui segue perdita neuronale e gliosi.
– Altri disturbi a cui è normalmente associata l’infiammazione includono qualsiasi malattia, ad es.: acne vulgaris, asma, malattie autoimmuni, prostatite, glomerulonefrite, ipersensibilità, malattie infiammatorie intestinali, malattia infiammatoria pelvica, danno da riperfusione, artrite reumatoide, rigetto di trapianto, vasculite, cistite interstiziale, ecc., ecc.
In realtà non esiste malattia che non abbia inizio con un “suo” processo infiammatorio !
– Anche una reazione allergica alle vaccinazioni, secondo il National Institutes of Health degli Stati Uniti, può causare encefalite con gonfiore del cervello. L’encefalite è stata inclusa come una delle tante reazioni avverse da vaccino suscettibile a indennizzo dal National Childhood Vaccine Injury Act degli Stati Uniti nel 1986. (riferimenti)
Vulnerabilità del cervello infantile: suscettibilità univoca alla perossidazione lipidica, generata facilmente dai vaccini inoculati ai bambini piccoli, che facilmente somatizzano le più varie e strane malattie, autismo, sids, sads,leucemie, cancri, ecc., compresi !
Infatti, una delle reazioni più comuni dei bambini e ragazzi vaccinati è la super produzione di istamina, dovuta alle malfunzioni cellulari che generano tutti i vaccini quando sono inoculati nei corpi viventi con le loro tossine; l’aumento di istamina e’ una delle concause delle allergie !
L’infiammazione, pertanto, è ben nota nell’eziologia del suo sintomo infiammatorio. Inoltre, l’infiammazione è un tentativo di protezione dell’organismo per rimuovere stimoli nocivi ed è caratterizzata dall’aumentato movimento di plasma e di leucociti (soprattutto granulociti), batteri + funghi per avviare la guarigione anche dei tessuti investiti da quel processo.
Anche TUTTI i virus sintetici (chimere di laboratorio) eterologhi=estranei quelli dei Vaccini, della polio, del morbillo, della varicella, del Nilo Occidentale ecc., sono in grado di causare encefalite.
In natura i virus NON esistono ! – vedi: Cosa sono i virus ?
ECCEZIONALE SCOPERTA !
Una Proteina del Grano aiuta le NEURO-INFIAMMAZIONI delle malattie croniche come la Sclerosi – Vienna, 17 ottobre 2016
Gli scienziati hanno scoperto che una proteina del frumento innesca l’infiammazione delle malattie croniche, come la sclerosi multipla, l’asma e l’artrite reumatoide, e contribuisce anche allo sviluppo di non-celiaci sensibilità al glutine.
Con gli studi precedenti comunemente concentrandosi su di glutine e il suo impatto sulla salute dell’apparato digerente, questa nuova ricerca, presentata alla UEG Week 2016, accende i riflettori su una diversa famiglia di proteine che si trovano in inibitori amilasi-tripsina di grano chiamato (ATIS). Lo studio mostra che il consumo di ATI può portare allo sviluppo di infiammazione in tessuti dell’intestino, tra linfonodi, reni, milza e cervello. L’evidenza suggerisce che ATI può peggiorare i sintomi di artrite reumatoide, la sclerosi multipla, l’asma, lupus e steatosi epatica non alcolica, così come la malattia infiammatoria intestinale, specialmente nei soggetti vaccinati !
Infiammazione (Flogosi): Processo dinamico comprendente l’insieme delle modificazioni reattive che compaiono nelle strutture vascolari e connettivali di un distretto organico, per arginare e riparare i danni prodotti da agenti lesivi di diversa natura.
(Robbins and Cotran Pathologic Basis of Diseases, 7th edition, 2005, Saunders)
Infiammazione (descrizione del processo infiammatorio): Fonte, vedi PDF di: med.unipg.it
vedi QUI nel sito le pagine dal titolo: Infiammazione = Artrite-Artrosi nei bambini e nei giovani + Infiammazione = febbre nei Bambini + FEBBRE + Intossicazioni + Fermentazioni – Putrefazioni + Porfiria + COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate)
La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento…..
Il fuoco che divora l’organismo, l’infiammazione (stato morboso – da morbo, ovvero microbo/fungo=stato patogeno) è conosciuta fin dall’antichità come la malattia piu’ pericolosa perche’ essa è la base per qualsiasi malattia degli esseri viventi.
L’infiammazione è quindi uno stato morboso del corpo o di parte di esso, dovuto alla reazione difensiva contro stimoli nocivi (intossicazione delle cellule dei tessuti investiti dall’infiammazione), caratterizzato da Congestione = intossicazione, aumento locale della temperatura, edema, dolore ed alterazione dei tessuti e dell’organo colpito da essa.
Gli scienziati Hugo Fricke e Sterne Morse intuirono e descrissero nel 1926 sulla rivista Cancer Research, che i tessuti sani hanno una capacità elettrica più bassa, quelli infiammati più elevata, quelli oncologici ancora maggiore.
In pratica basta avere una sonda la quale consentirebbe di fare una specie di biopsia elettromagnetica incruenta, dei tessuti biologici, grazie all’analisi di tre frequenze in banda UHF, intorno ai 460, ai 920 e ai 1350 megahertz.
In particolare il segnale sulla prima frequenza, interagisce con le formazioni tumorali dette maligne, evidenziando un abbassamento della riga spettrale.
Su questa realtà il prof. Clarbruno Vedruccio, 54 anni, ha inventato, testato e prodotto questa sonda bioscanner, che permette la diagnosi precoce del cancro – vedi QUI: egli è laureato in fisica e in ingegneria elettronica negli Stati Uniti, già collaboratore dell’Istituto di fisica dell’atmosfera del CNR a Bologna e docente di metodologia della ricerca all’Università di Urbino.
Diagnosi certe per: Infiammazioni, traumi, tumori, ischemie, grazie alla termografia – 15 Set. 2010
La diagnosi di alcuni tipi di tumore (alla tiroide e alla mammella), gli stati infiammatori, e le lesioni ischemiche, possono essere identificati con la termografia. Questa tecnica è una metodica non invasiva ed innocua, come quella che si basa sulle onde sonore che consente di evidenziare la temperatura della superficie corporea, sfruttando l’energia calorica emessa dalla cute sotto forma di radiazioni elettromagnetiche infrarosse. Infatti l’organismo umano produce calore e lo disperde nell’ambiente attraverso la cute. La termografia si basa sulla teoria che alcuni processi patologici provocano un aumento della produzione del calore nella zona corporea interessata.
Esistono due tipi di termografia: a cristalli liquidi e “computer assisted”. La prima tecnica utilizza la proprietà dei cristalli liquidi, di modificare la loro disposizione spaziale in base alla temperatura, che già in altri casi diviene sintomatica di un malessere.
In cosa consiste? Vengono posizionate due lastre, costituite da cristalli liquidi, sulla cute in corrispondenza della regione corporea da esplorare, e si esamina la colorazione che assumono le lastre in base alla temperatura rilasciata dalla zona.
La seconda metodica, invece, utilizza una lastra che invia ad un computer i dati corrispondenti alla temperatura rilasciata dalla zona corporea interessata. Anche in questo caso vengono analizzate le varie colorazioni corrispondenti.
IMPORTANTE:
Per la medicina ufficiale imperante e dai medici impreparati, provengono migliaia di nomi di sintomi che chiamano impropriamente malattie, ma che provengono solo ed unicamente da intossicazioni e dalla infiammazione intestinale e viscerale, che si propaga nell’organismo e si fissa in certi momenti ora qui ora la, a seconda di dove e quale tessuto / organo e’ debole….
Se volete guarire DOVETE eliminare le intossicazioni corporee e le infiammazioni che partono sempre dall’intestino.
L’alterazione del microbioma genera qualsiasi tipo di “malattia”
IMPORTANTE:
Come Portale Web segnaliamo vari personaggi (medici e non) che hanno avuto contrasti con le autorità mediche, e per essere precisi, affermiamo che NON condividiamo in toto le loro terapie (quelle monoterapeutiche), in quanto per noi, seguaci della Medicina Naturale la malattia (cancro compreso) è MULTIFATTORIALE, quindi NESSUN prodotto puo’, da solo, guarire dalla malattia della quale si è ammalati, occorre mettere in pratica tutto ciò che serve per ottenere lo scopo, disintossicare e disinfiammare l’organismo, perché questi due cofattori sono la base fisiologica di qualsiasi problema di salute !
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
FUOCO di sant’ANTONIO = INFIAMMAZIONE Intestinale
La gastroenterite (malattie gastrointestinali) è una forte infiammazione intestinale ed è responsabile, dopo la pubertà, di milioni di casi di diarrea o stitichezza o stipsi e molto altro ancora, ad esempio epatiti.
In Italia nascono ormai ogni anno 450.000 bambini nel 2020 (ne nascevano 500.000 all’anno) vengono ammalati dalla vitamina k1 il primo giorno di nascita e successivamente dai 2 mesi in vanati con e dai vaccini che generano gravi malattie infiammatorie, che in età adulta possono, se non eliminate con la medicina naturale, ma mantenute latenti nell’organismo con i farmaci che medici impreparati propinano ai pazienti, riesplodere anche e non solo, nel fuoco di sant’Antonio, infatti in questo “fuoco”, si trovano gli stessi virus, come conseguenza, NON come causa, di quello del vaccino della varicella, ecc. !, ciò significa che nei vaccinati la cosa è molto più frequente.
Quando la termica viscerale, scatenata dalle disbiosi, generate dai vaccini, farmaci, alimenti inadatti, cioe’ quella dell’apparato grastrointestinale, per le indotte alterazioni di pH digestivo, flora batterica, sistema enzimatico, aumenta anche di poco, – vedi: Dottrina Termica – nasce l’infiammazione, ed essa DEVE essere eliminata dall’organismo ed il “fuoco di sant’Antonio” è una delle varie modalità che la Natura ha inventato per eliminarla, facendola fuori uscire dalla pelle….naturalmente questo fuoco = infiammazione, crea dolore intenso nella fase di uscita.
Alle volte nella fase di eliminazione l’infiammazione invade dei centri nervosi sottocutanei e quindi produce dolori intensi e continui all’addome che in alcuni casi possono arrivare anche alle braccia.
Solitamente colpisce più facilmente chi ha contratto in precedenza la varicella e/o chi è stato vaccinato anche per la varicella ed e/o è frutto di un intenso e continuo stress emotivo; questa infiammazione-infezione esordisce con dolore intenso, debolezza fisica, poi passa in certi soggetti a prurito ed intorpidimento, seguito da un’eruzione di vescicole su base eritematosa che si sviluppano lungo tutto il decorso della malattia.
Che cosa è questa FORTE infiammazione (che i medici impreparati/allopati chiamano impropriamente Fuoco di s. Antonio) che infiamma Intestino, mesenterio, peritoneo, nervi relativi e viciniori e che si manifesta con forti dolori all’addome, di cui non si comprende l’origine e che inizia la parte virulenta con esantemi cutanei dolorosi, e quali ne sono le cause, che nei bambini quando è in forma lieve, è chiamato spesso rosolia, morbillo, meningite, epatite, orecchioni, ecc., ed alle volte si trasforma in vescicole per cui viene chiamato varicella o lieve/leggero vaiolo umano !
Quindi questo “fuoco” è BENEFICO e va aiutato ad uscire con le varie tecniche della medicina naturale, che i medici impreparati della medicina allopatica NON conoscono, infatti tendono a bloccare l’infiammazione con dei farmaci che mantengono dentro l’infiammazione; ciò genererà nel tempo altri e più gravi danni, perché l’infiammazione può spostarsi altrove e generare altri guai.
Coloro che vivono con il malato, e che lo toccano, magari solo per errore, nelle parti interessate, devono stare attenti a lavarsi bene le mani, per non assumere per via cutanea i liquidi tossici che il malato sta eliminando e che sono contenuti nelle vescicole in fase umida (primi giorni di malattia) e quindi occorre stare attenti per non venire a contatto con le lesioni, tenendo presente comunque che non tutti coloro che vengono a contatto con sostanze tossico-inquinanti o con batteri eterologhi=estranei, si ammalano, perché tutto dipende dalla qualità immunitaria del loro terreno psico-biofisiologico, e quindi dalla matrice.
In genere questo tipo di infiammazione e relativa eliminazione, arriva una volta sola nella vita, se eliminata con la medicina naturale.
Per eliminare l’infiammazione si inizia con il cambiare alimentazione che DEVE necessariamente essere assolutamente CRUDISTA (vegetali, meglio verdure, insalate, crude ecc., e poca o niente frutta se non come centrifugati, oppure digiuno e centrifugati di verdura e frutta crude) + aglio (compresse mattina e sera) + Equilibratore Ionico + clisteri giornalieri + cataplasmi freddi sul ventre giorno e notte (voce cataplasmi) + riposo a letto, magari dopo un clistere casalingo e con frizioni fredde ogni ora, facendo reazione calda a letto ben coperti, senza passare sulla parte irritata, sulla quale può essere messo del bianco di uovo sbattuto (che si solidifica per l’alta temperatura) per più volte, oppure il cataplasma di argilla o fango freddo anche sulle parti ove compaiono le macchie.
Alle volte può comparire uno stato febbrile, buon segno perché vuol dire che state eliminando tutta la infiammazione.
Continua in: Legge di Guarigione