Ecco il FEGATO
La bile, se in quantita’ sufficienti e salubre, lo rigenera completamente
Bastano due esami, la misurazione della Creatina nel sangue ed il controllo delle urine (*), per conoscere se fegato ed i reni funzionano bene o meno. Test che costano poco piu’ di 3 euri, ma che possono indicare e segnalare qualcosa che non va.
Successivamente una volta che i test indicano che qualcosa non va, e’ opportuno fare anche una ecografia.
(*) Analisi delle urine: Le urine sono un importante test per una diagnosi non solo a carico della funzionalità renale ma anche per vari disordini del cuore, del fegato o del metabolismo.
Le analisi delle urine sono di due ordini:
esame macroscopico o di routine + caratteri generali + componenti patologici + esame microscopico del sedimento e urinocultura
Il fegato, con le sue 500 basilari funzioni, è l’organo principe, dopo l’intestino, del corpo umano, anche se tutti gli organi e tutte le ghiandole del corpo umano sono importanti ed inter-collegate fra di essi. E’ quindi errato ed assurdo dire che il cuore è più importante dei reni.
Tuttavia, il fegato resta la più grossa ghiandola del corpo umano ed e’ anche anche la più fondamentale con le sue 500 funzioni. Adempie un ruolo centrale nel metabolismo di tutti gli alimenti e svolge funzioni insostituibili di riserva e di escrezione.
Esempio: La sopravvivenza di un paziente, malato di malattie degenerative, viene collegata a tre precisi fattori:
1 – Ripristino delle funzioni del fegato
2 – Buon funzionamento del sistema immunitario
3 – Spirito combattivo e forza di volonta’ per guarire da parte del paziente
Il fegato è così importante che ha persino la capacità di rigenerarsi e di riprendere quasi per intero le proprie funzioni.
Se sottoposto per anni ai micidiali attacchi quotidiani con una alimentazione sbagliata, anche il fegato si intossica e quindi si infiamma, si ingrossa e quindi si ammala.
Se trattato male in continuazione, con cibi sbagliati e forte stress ossidativo derivante da stress spirituale e fisico, al quale mai dovrebbe essere proposto e che invece fanno sistematicamente parte del comportamento alimentare e spirituale di una umanità accecata dalla diseducazione, dalla cattiveria, dalla supponenza, dalla violenza verso il debole, il fegato si ammala, si ingrossa, si infiamma, perde le proprie cellule e quindi le proprie funzioni, accumulando in esso e disseminando nell’organismo i propri “virus/esosomi” epatrotopi (sostanze inerti).
Ed ecco allora che i medici allopati sono immediatamente pronti a “catalogare con dovizia di particolari” ed a citare i vari e presunti (quali false cause dei sintomi/malattie che si presentano), citomegalovirus, virus di Epstein-Barr, herpes virus, picornavirus, epadnavirus, delta-virus, calici-virus, virus a singola e doppia elica, (vedi in realtà cosa sono veramente i virus?) pronti ad incasellarli nelle varie epatiti A-B-C-D-E, ed oltre….come malattie segnalate FALSAMENTE, come “epidemie spaventose ed infettive“, terribilmente trasmissibili, quando i virus/esosomi stessi, che trovano nei liquidi corporei, niente altro sono che “detriti cellulari di scarto” od eterologa, cioè esterna ed introdotta con liquidi e/o cibi e/o farmaci e Vaccini che contengono i virus sintetici creati appositamente nei laboratori militari e di Big Pharma, e quando ben altrove si devono cercare le VERE cause che portano al fegato malandato, malato e malfunzionante.
La prima aggressione al fegato avviene il giorno della nascita, quando in ospedale od ove si partorisce, al neonato, viene inoculata una sostanza sintetica denominata Vitamina K1, la quale intossicando il tessuto epatico, che si infiamma, generando quello che viene chiamata l’Itterizia…, ecco come si compromette il fegato del neonato fin dal suo primo giorni, qui sulla Terra…
Poi successivamente, si continuano le aggressioni anche al fegato, con i vaccini pediatrici e non, che generano anche e non solo la nota infiammazione detta “ASIA” !
vedi: SINDROME INFIAMMATORIA “ASIA”
http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
– https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/20708902/
Nei dati raccolti dal National Health Interview Survey USA -1993 e 1994 – i bambini vaccinati per l’epatite B hanno 2,57 volte più problemi al fegato dei NON vaccinati.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10230847
Quindi il più grave DANNO al Fegato lo ricordiamo ancora, è fatto dalla medicina allopatica criminale (medicina imperante detta ufficiale), che lo effettua il giorno stesso od il giorno dopo, della nascita di un neonato (maschio o femmina), inoculanto con o senza il parere dei genitori, la Vitamina K1 (sintetica, NON naturale), la quale intossica immediatamente il tessuto epatico, che si infiamma e produce per tentare di eliminare l’infiammazione la cosiddetta Itterizia (Ittero), per cui il nenato rimane con questa latente infiammazione del tessuto epatico per tutta la vita.
A peggiorare le cose, questi CRIMINALi di medici al servizio di Big Pharma, iniettano ulteriormente al neonati ai due o tre mesi, i cosiddetti “Vaccini” tossici che aumentano l’intossicazione corporea ed scatenano immediatamente, l’infiammazione nell’intestino oltre a quella epatica, trasformandola in ASIA, infiammazione che rimarrà nell’organismo del vaccinato per tutta la vita, scatenzando qualsiasi tipo di sintomo/malattia.
E’ con questo meccanismo che Big Pharma e suoi accoliti, politici compresi, si creano e mantengono il mercato dei malati per tutta la vita dei vaccinati.
Epidemiologia. 1999 maggio; 10 (3): 337-9.
Epatite B vaccino, e problemi epatici nei bambini Usa minori di 6 anni, 1993 e 1994.
By Fisher MA1, Eklund SA.
Estratto
I dati per valutare i benefici e i rischi del vaccino contro l’epatite B per la popolazione generale dei bambini Usa sono scarsamente diffusi. Questo studio ha affrontato il problema della validità esterna riscontrata negli studi precedenti di popolazioni ad alto rischio valutando il beneficio della vaccinazione contro l’epatite B per la popolazione generale dei bambini americani.
Abbiamo calcolato il rischio di problemi epatici nei bambini vaccinati con epatite B e nei bambini vaccinati non-epatite B utilizzando la regressione logistica.
I bambini vaccinati per l’epatite B avevano un rapporto di disprezzo non adeguato di 2.94 e un rapporto di disprezzo regolato dall’età di 2.35 per i problemi epatici rispetto ai bambini vaccinati non-epatite B nel sondaggio nazionale di intervista sulla salute nel 1993.
I bambini vaccinati dell’epatite B avevano un rapporto di disprezzo non adeguato di 2,57 e un rapporto di disprezzo regolato dall’età di 1,53 per i problemi epatici rispetto ai bambini vaccinati non-epatite B nel dataset di indagine nazionale di intervista sanitaria del 1994.
PMID: 10230847 – [Indice per MEDLINE]
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Basse dosi di vaccino per l’epatite B (adittivato di idrossido di alluminio) induce la morte per apoptosi di cellule del fegato (topo), in vitro ed in vivo.
https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs10495-011-0690-1
Estratto
I vaccini possono avere effetti collaterali negativi e questi sono prevalentemente associati all’inclusione di additivi chimici come l’adiuvante idrossido di alluminio, vedi PDF: Alluminio tossico nei Vaccini
L’obiettivo di questo studio era quello di stabilire un sistema di modelli in vitro suscettibile di indagini meccaniche della citotossicità indotta dal vaccino contro l’epatite B e di studiare i meccanismi della morte cellulare indotta dal vaccino.
La linea Hepa1-6 della cellula epatoma del fegato di topo è stata trattata con due dosi di vaccino adiuvato (alluminio idrossido) dell’epatite B (0,5 e 1 μg di proteine per ml) e l’integrità cellulare è stata misurata dopo 24, 48 e 72 h.
L’esposizione del vaccino contro l’epatite B ha aumentato l’apoptosi cellulare, rilevata dalla citometria a flusso e dal dosaggio TUNEL. L’esposizione al vaccino è stata accompagnata da significativi aumenti nei livelli della caspasi 3 attivata, una fattore efficace o caspase nella cascata di apoptosi.
Gli eventi transcrizionali precoci sono stati rilevati da qRT-PCR. Si segnala che l’esposizione al vaccino contro l’epatite B ha determinato una significativa upregulation dei geni chiave che codificano caspasi 7, caspasi 9, DNasi attivata da caspasi inibitore (ICAD), proteina chinasi 1 contenente coil-coil Rho (ROCK-1) e proteasi apoptotica attivando il fattore 1 (Apaf-1).
L’upregulation della caspasi ceduta 3,7 è stata rilevata da blot western, oltre che alle espressioni di Apaf-1 e caspase 9, afferma che la morte cellulare avviene attraverso il percorso apoptotico intrinseco in cui il rilascio del citocromo c dai mitocondri innesca l’assemblaggio di un complesso di attivazione di caspasi .
Concludiamo che l’esposizione di cellule Hepa1-6 a una bassa dose di vaccino contro l’epatite B adiuvante conduce alla perdita di integrità mitocondriale, all’induzione di apoptosi e alla morte cellulare, l’effetto di apoptosi è stato osservato anche nella linea di cellule del mioblasto del topo C2C12 dopo trattamento con basse dosi di vaccino (0,3, 0,1, 0,05 μg / ml). Inoltre, in vivo l’apoptotico effetto del vaccino contro l’epatite B è stato osservato nel fegato del topo.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La BILE RIGENERA il FEGATO
La bile (sostanza prodotta dalle cellule epatiche) ha veramente i poteri guaritori che glia attribuivano gli antichi Greci e Romani, infatti essa come dicevano gli antichi e’ una sostanza complessa ed utile non solo alle digestioni, ma anche per promuovere la rigenerazione delle cellule del fegato.
Al Baylor College of Medicine i ricercatori hanno dimostrato che sbilanciamenti della bile sono un importante segnale del processo rigenerativo del fegato. Secondo i ricercatori di Houston (USA), gli acidi biliari agiscono su di un recettore chiamato “Fxr” il quale trasmette il segnale degli acidi biliari inducendo la rigenerazione cellulare epatica.
Infatti somministrando acidi biliari ad animali di laboratorio, il loro fegato si rigenera piu’ in fretta e viceversa, bloccando gli acidi biliari le capacità di rigenerazione diminuiscono.
Il Fegato ha ampie capacità rigenerative che con le intossicazioni e le malattie vengono perse per malfunzione cellulare dai depositi tossici che vi si accumulano.
Quindi cio’ significa che una sua diminuzione qualitativa e quantitativa, abbassa e/o inibisce questo potere rigenerante.
Ma quale è la causa della diminuzione degli acidi biliari ? è solamente la produzione di sangue tossico che proviene dall’intestino il quale lo produce per via di errori alimentari, enzimi, flora batterica e pH alterati !
Il sangue vitale, non tossico e la non produzione di intossicazione del fegato anche lieve, per mezzo della produzione anche nell’intestino di sangue tossico per l’apporto di sostanze anche non nobili e vitali, è la soluzione a tutti i mali.
Delle proprieta’ rigenerative delle cellule del fegato la medicina trapiantistica, NON ha mai parlato, come mai……per poter fare trapianti…..
vedi: Danni dei Vaccini anche al Fegato
– Lilic D, “Disfunzione al fegato e anticorpi al DNA dopo la vaccinazione per l’epatite B”, The Lancet, 5 nov. 1994, 344(8932):1292-1293
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Fegato: danneggiato a causa delle sostanze tossiche, cioe’ dalle intossicazioni – 5 Dicembre 2010
Secondo recenti dati il fegato di molte persone “non è nella norma” a causa di sostanze tossiche, tra cui amalgami dentali, farmaci e Vaccini, alcool, additivi e cibi industrializzati.
Recenti statistiche hanno evidenziato come, circa, dieci milioni di italiani soffrono di problemi epatici, e purtroppo il 25% non sa di averli. I danni che le sostanze tossiche provocano a livello epatico, sono stati esposti durante un meeting intitolato “Fegato e farmaci”, che si e’ svolto al Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Al convegno è presente il dottor Giovanni Gasbarrini, presidente della Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia (Fire).
Il fegato è l’organo in prima linea per quanto riguarda il metabolismo di tutte le sostanze, sia naturali che di sintesi, compreso il cibo. Il carico di lavoro a cui deve sottostare rappresenta una delle attività dell’organismo più importanti.
Purtroppo molte di queste sostanze, in particolar modo farmaci, Vaccini, additivi alimentari, alcool, stili di vita non corretti, e sostanze provenienti dalle industrie provocano, durante il loro metabolismo, dei danni al fegato. Infatti, si stimano 20-25 mila decessi ogni anno per epatopatie, dovute soprattutto a cirrosi e tumori.
Il nostro corpo è bombardato da sostanze tossiche, considerate dei veri e propri veleni. Queste tossine si depositano nelle varie parti del corpo, quando non vengono “disinnescate”, tra le quali anche nel fegato.
Il convegno ha messo in evidenza tutti questi problemi, purtroppo anche sull’aria che respiriamo e sul cibo che mangiamo.
Di questi tempi dovremo stare attenti a qualsiasi tipo di sostanza con la quale veniamo a contatto.
By Daniele88 – Fonte: tantasalute.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Steatosi epatica non alcolica, malattia del fegato legata alle proteine animali – 28/04/2017
Nell’ultimo stadio della sua evoluzione può portare al carcinoma dell’organo. Una terapia farmacologica specifica non esiste, gli unici correttivi apportabili riguardano la dieta
Pericolosa la dieta ricca di proteine animali
Una dieta ricca di proteine animali eleva il rischio di sviluppare il sovrappeso, l’obesità e le malattie a essa correlate. Tra cui la steatosi epatica non alcolica, una condizione di diffusione crescente che determina l’accumulo di grasso nel fegato, che nel tempo determina la morte progressiva del tessuto. Da qui la cirrosi epatica, fino in taluni casi all’insufficienza dell’organo. Una terapia farmacologica specifica non esiste, gli unici correttivi apportabili riguardano la dieta: con la riduzione dei consumi di alimenti di grassi e la perdita di peso (se in sovrappeso), per l’appunto.
Steatosi epatica non alcolica: sotto accusa le proteine animali
A confermare l’ipotesi che una dieta ricca di proteine animali aumenta il rischio di sviluppare la steatosi epatica non alcolica, su cui diversi gruppi di ricerca ragionano da tempo, è stato uno studio olandese (il «Rotterdam Study»), presentato nel corso dell’ultimo congresso europeo sulle malattie del fegato, tenutosi ad Amsterdam.
Gli autori della ricerca hanno valutato le condizioni epatiche di 3440 adulti, un terzo dei quali erano magri. La dieta è stata valutata attraverso la compilazione di un questionario alimentare, mentre lo stato di salute del fegato attraverso un’ecografia addominale.
La ricerca
I ricercatori hanno stratificato l’analisi anche considerando l’indice di massa corporea, per tenere conto anche del peso nell’incidenza della steatosi epatica non alcolica. L’associazione significativa è emersa principalmente nelle persone in sovrappeso.
Ma andando a indagare il quantitativo di nutrienti assunti, è emerso il legame più forte. I ricercatori hanno ritrovato un rischio più alto nei forti assuntori di proteine. E valutando l’origine delle proteine, è emerso che i consumatori più esposti erano coloro i quali prediligevano quelle di origine animale. Un rischio più basso è stato invece trovato tra chi preferiva il consumo di alimenti ricchi in carboidrati, anche se il tentativo di correggere la dieta delle persone più a rischio non ha sortito gli effetti. Segno che la migliore prevenzione passa dall’adozione di una dieta varia ed equilibrata, in assenza di linee guida ad hoc per il trattamento delle persone che soffrono di steatosi epatica non alcolica.
La prevenzione e la cura passano dalla dieta
Questa condizione, definita come la presenza di più del cinque per cento di adipociti all’interno della massa dell’organo, è considerata un fattore di rischio crescente per la salute, visto che nell’ultimo stadio della sua evoluzione può portare al carcinoma del fegato.
A ciò occorre aggiungere che diversi studi epidemiologici hanno evidenziato come le persone che soffrono di steatosi epatica hanno un rischio più alto di sviluppare il diabete di tipo 2 e l’aterosclerosi: e di conseguenza l’intero panel di malattie cardiovascolari.
Ecco spiegato perché l’attenzione della comunità scientifica si sta spostando sempre più sulla dieta e sull’attività fisica, piuttosto che sull’individuazione di una terapia farmacologica. «Uno stile di vita sano è la pietra angolare dei pazienti che hanno la steatosi epatica non alcolica – afferma Louise Alferink, ricercatore dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam, autore principale dello studio -. Una dieta di tipo occidentale, ricca di prodotti di origine animale e di zuccheri raffinati, può alterare il metabolismo degli zuccheri. Aumentare il consumo di prodotti alimentari sani e ricchi di antiossidanti, come la frutta e la verdura ricca di antiossidanti, è ciò che al momento possiamo fare per far regredire la condizione».
By Twitter @fabioditodaro – Tratto da: lastampa.it
vedi: Crudismo + Emodieta
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La Linfa di Betulla scorre già liberamente nelle nostre foreste, impariamo ad utilizzarla per disintossicarci.
La maggior parte dei nostri contemporanei hanno completamente dimenticato che da 50 anni, la maggior parte delle popolazioni europee dalla Scozia alla Russia attraverso la Norvegia, Slovenia e Ungheria, stavano e stanno aspettando con impazienza l’inizio del flusso della linfa di Betulla a fine inverno.
Più che una tradizione, è stata una febbre che ha da sempre colpito l’Europa collettivamente che ha seguito le indicazioni delle streghe e dei maghi, i naturopati dell’antichita’.
Armati di coltelli (per fare incisioni nei tronchi), secchi e tubi, centinaia di migliaia di persone sono da sempre andati all’assalto delle foreste per raccogliere la preziosa linfa di betulla.
Essa serve per Purificare il corpo
Nella visione della Naturopatia, il corpo è dotato di organi emuntori che svolgono ed hanno un ruolo da filtri depuratori: fegato, intestino, reni, polmoni, pelle, anche per mezzo del sistema linfatico.
Il cibo denaturato, insufficiente o eccessivo, la vita sedentaria, la mancanza di sudorazione e, attualmente, l’inquinamento e lo stress, causano un sovraccarico di questi organi e sistemi escretori e quindi l processo di “pulizia” si esaurirà, ed il corpo si intasera’ di tossine, con il conseguente rallentamento del metabolismo, il quale e’ il primo sintomo, la fatica, perdita di energia anche fisica, spesso vissuta nei cambiamenti stagionali.
Secondo utile a quel punto, liberare il corpo di tutto il disordine, rimuovere il grasso dei tessuti in eccesso, i quali conservano pesticidi, prodotti chimici, fumi, vaccini, farmaci, metalli tossici, in parole povere tossine.
La Naturopatia ritiene che sia importante il suo utilizzo per aiutare il fegato, intestino, vescica, reni, pelle e nodi linfatici, si purificano – soprattutto alla fine della stagione fredda.
Oggi, l’abitudine di bere linfa di betulla è quasi scomparsa.
e sostituito dallo sciroppo d’acero come sostanza molto zuccherina, proveniente soprattutto dal Canada.
In realtà, i sovietici hanno mantenuto l’industria dalla linfa di betulla, fino alla caduta del muro di Berlino.
Foto scattate in Germania Est negli anni ’80, in cui si vedono decine di persone occupate alla raccolta nella foresta della linfa di Betulla. In Lettonia,essa è considerata ancora oggi come un tesoro nazionale. [1]
In quasi tutte le popolazioni dell’Europa centrale, settentrionale e dell’est, fino alla seconda guerra mondiale, in tutte le classi della popolazione, essa è stata somministrata ai bambini per integrare il latte materno.
E ‘stato utilizzato per rafforzare la crescita dei bambini e degli adolescenti, per dare loro piu’ energia nel periodo degli inverni rigidi, per dare agli anziani più forza ed infine, per ridurre o eliminare la loro dolori reumatici od articolari.
La linfa di Betulla contiene elementi naturali di cui ignoriamo ancora tutti i meccanismi di azione della vitamina C, antiossidanti, flavonoidi come la quercetina, tannini, acido clorogenico. È ricca di calcio, magnesio, silicio, sodio e potassio; contiene anche oligoelementi immediatamente biodisponibili come rame, ferro, manganese, zinco – così raro nel nostro cibo.
Essa contiene inoltre mucillagini e 17 aminoacidi tra cui l’acido glutammico, che vivifica e stimola. Esso contiene inoltre cytosines e zuccheri come il fruttosio, 0,5-0,2%; contiene due glicosidi, il monotropitoside bétuloside e che rilascia mediante idrolisi enzimatica di salycicate metile, un analgesico, antinfiammatorio e diuretico efficace.
Il famoso viaggiatore arabo Ibn Ahmad Fadlan aveva gia’ notato nel 941, che i popoli turchi bulgari che vivevano lungo il Volga, bevevano linfa di betulla.
Lo scienziato tedesco Conrad Megenberg (XIV secolo) affermava che è stato usata come una bevanda rinfrescante.
Il geografo persiano Rashid-al-Din dimostrava anche che le tribù siberiane Urianhaj tagliavano la betulla e bevevano la linfa al posto dell’acqua.
Nel 1565, il medico senese Matthéole ha scritto: “Se si perfora il tronco di betulla con una trivella, lascia una grande quantità di acqua, che ha alta di proprietà per rompere le pietre sia nel rene come nella vescica, se continuiamo ad usarlo. Se ci laviamo la bocca, guarisce ulcere che sono in essa. “
Tre secoli dopo, Pierre-François Percy, il chirurgo militare degli eserciti di Napoleone, ha affermato:
“In tutto il nord Europa fino ai confini della Russia, l’acqua di betulla è la speranza, la felicità, ed una panacea per tutte le persone, ricchi o poveri, grandi e piccoli, signori e servi … Malattie, pelle, brufoli, piaghe, rosacea, ecc raramente gli resistonio. Si tratta di un rimedio prezioso per malattie reumatiche, i resti di gotta, l’imbarazzo della vescica e una serie di malattie croniche. “
L’etnologo svedese Gösta Berg ha anche suggerito che linfa di betulla è stata probabilmente il farmaco più comune e più efficace contro lo scorbuto, causata da carenza di vitamina C.
La moderna ricerca ha rivelato la presenza di betulino, una molecola che migliora l’insulino-resistenza, riduce le placche aterosclerotiche (che irrigidiscono le arterie e promuovono attacchi di cuore) e tratta iperlipidemia (troppo grasso nel sangue).
Essa e’ utile per l’anemia, cancro, tubercolosi, calcoli renali, gotta, artrosi, reumatismi, raffreddori e malattie della pelle [3].
Un farmaco sviluppato in URSS, il Biomos, tratto da linfa di betulla, ha una capacità dimostrata di guarire ferite e ustioni ed agisce come antidolorifico e antisclérosi.
Un recente studio condotto in Russia ha mostrato il potere sorprendente di questo prodotto per sostenere la funzione epatica in pazienti cronici, affetti da epatite C.
Inoltre, la ricerca ha mostrato che l’acido clorogenico tratto dalla linfa di betulla (ritrovato anche nel caffè) diminuisce l’appetito, riduce l’assorbimento dei carboidrati e promuove l’uso di grassi per fornire il energia e permette una perdita di peso di fino a 4 kg in 12 settimane.
In Europa occidentale, le aziende che vendono linfa di Betulla mettono in evidenza le sue virtù per promuovere il drenaggio e lo smaltimento di acidi di scarto dal corpo (acido urico), il che avrebbe un effetto anche contro i dolori reumatici e dolori articolari.
Anche in questo caso, la scienza sembra confermare l’uso tradizionale: l’acido clorogenico modula l’attività del sistema immunitario per ridurre l’infiammazione nell’artrite reumatoide [7] e salicilato di metile presenti nella linfa esercita effetti simili a quelli di aspirina (acido acetilsalicilico) per controllare il dolore.
La linfa di Betulla Si propone inoltre di aumentare il metabolismo e disintossicare il corpo liscio (eczemi, herpes, psoriasi, dermatite del cuoio capelluto …).
Gli studi da parte dell’Università di Riga, in Lettonia, hanno anche dimostrato che linfa di Betulla ha forti proprietà antiossidanti e rallenta gli effetti dell’invecchiamento.
Stimola sia la crescita delle cellule del derma e dell’epidermide e protegge le cellule della pelle contro lo stress ossidativo, compresi i raggi ultravioletti, inquinamento e gli effetti dell’ infiammazione.
Infine, contiene flavonoidi (come la quercetina) che sono ora riconosciuti utili per potenziare i vasi sanguigni, abbassare la pressione sanguigna e combattere la ritenzione idrica.
Il raccolto della linfa di betulla fresca, richiede né abbattimento, né sacrificio agli alberi.
Dopo un foro orizzontale nello stelo, si lascia fluire la linfa goccia a goccia in una bottiglia attraverso un tubo, evitando l’intrusione di polvere e sporcizia nella struttura.
Un albero e’ capace di fornire facilmente da uno a due litri di linfa al giorno, o fino a dieci litri in due giorni per un grande albero. Nessun rischio di esaurire l’albero, dara’ solo ciò che non ha bisogno.
In effetti, uno che osa tagliare una betulla di più di 20 anni, al momento del flusso di linfa in primavera è esposto, senza ridere, ad inondazione. La linfa sgorga come acqua da una fontana.
Dopo il completamento della raccolta, si devono riempire i fori con pioli di legno per proteggere l’albero contro le infezioni da parassiti.
Consigli per la cura
Quando si inizia una cura linfa di betulla, si consiglia di ingerire a stomaco vuoto ogni mattina per 3 settimane. Il restyling è quello di bere almeno 3 litri di linfa di betulla in un periodo di 21 giorni (a destra, a circa 150 ml / giorno) o 5 litri nel ideale (a 250 ml / giorno) per i soggetti stanchi, che soffrono di reumatismi o semplicemente che desiderano effettivamente disintossicare il corpo.
La qualità della linfa di betulla dipendono dal terreno in cui cresce l’albero. La gente che raccoglie la linfa seriamente, deve effettuare prelievi prima di individuare le più probabilità di produrre linfa da un albero di qualità.
A parità di dimensioni e un misuratore di distanza, entrambi gli alberi possono avere caratteristiche diametralmente opposti.
Linfa da raccogliere in prossimità del suolo (+/- 0,50 m), è chiamato minerale e sarà più vantaggioso se è raccolta a 2 m di altezza o su un ramo basso.
Deve provenire da luoghi preservati dall’inquinamento ed è imperativo che la linfa sia fresca, cioè pura.
Il vantaggio di questo è che la raccolta la linfa di betulla non è né congelata, né titololata, né nanofiltrata, né pastorizzata e’ senza trasformazione industriale.
Si tratta di una linfa naturale e biologico al 100%. E si può acquistare anche online, cio’ e’ conveniente per coloro che non hanno la possibilità di avere un albero di betulla nel loro giardino.
Se si acquista online o in negozio bio, attenzione a non confondere con la linfa di betulla pastorizzato (che ha perso molte delle sue proprietà fondamentali) o succo di betulla (non linfa, ma un decotto della foglia di Betulla).
By Jean-Marc Dupuis – Tratto da: neo-nutrition.net
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
FEGATO: Transaminasi
Si può registrare un aumento delle transaminasi nelle epatiti acute, croniche, nelle epatopatie tossiche, nella calcolosi del coledoco e della colecisti, nelle colecistiti acute, nei casi di colestasi intraepatica, nella mononucleosi infettiva.
Si possono registrare alterazioni anche in corso di malattie del miocardio (tipo infarto del miocardio e miocarditi) o dei muscoli (traumi, distrofia muscolare).
Si registra un graduale ritorno ai valori normali delle transaminasi nel sangue in via di guarigione.
E’ necessario però sottolineare che quando il danno epatico si è instaurato in modo massiccio e cronico, ossia vi sia stata una lisi notevole di cellule epatiche nel tempo, con trasformazione cirrotica, un ulteriore abbassamento delle transaminasi non è indice di guarigione bensì del fatto che non ci sono più cellule epatiche a riversare questi enzimi nel sangue (indice di prognosi negativa).
La GOT (o AST) è presente all’interno della cellula legata ai mitocondri, mentre la GPT (o ALT) si trova soprattutto libera nel citoplasma. Se la cellula è integra, tali enzimi rimangono all’interno della stessa; un fenomeno infiammatorio causato da sostanze tossiche che determinano alterazione della permeabilità della membrana e/o distruzione della cellula, fa sì che le transaminasi vengano liberate all’esterno della cellula e riversate nel torrente sanguigno, con conseguente aumento della loro concentrazione plasmatica, misurabile con metodiche di analisi biochimica.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Fegato grasso, steatosi epatica: colpa anche dell’intestino – 22 agosto 2009
Definita anche come la malattia del benessere, la steatosi epatica, più comunemente definita come fegato grasso (intossicato), è una patologia oggi molto diffusa la cui causa è spesso da ricercare nella cattiva alimentazione, sopratutto legata a pasti veloci e fugaci che la vita quotidiana, sempre più frenetica, oggi ci impone, che quindi genera cattive digestioni e quindi sangue carico di tossine (grassi, batteri, molecole tossiche, ecc.) che il fegato NON filtra ne’ metabolizza e quindi accumula al suo interno ed al suo esterno.
Asintomatica e subdola viene spesso scoperta per caso tramite semplici esami del sangue e il più delle volte occorre eliminane immediatamente il consumo di cibi grassi e fritti.
Le ultime ricerche, condotte dall’Istituto di medicina interna dell’Università Cattolica del Policlinico Gemelli di Roma, hanno correlato lo svilupparsi di questa patologia con la quantità e qualita’ di batteri ed enzimi, alterati dalla variazione del pH digestivo, presenti all’interno dell’intestino ed alla permeabilità della parete (mucosa) dello stesso la quale determina inevitabilmente malnutrizione e malassorbimento. Ovvero dalla capacità dell’intestino di farsi attraversare dai batteri in essi contenuti ed alla loro migrazione e contaminazione con le molecole dei grassi, verso il fegato provocando cosi la statosi epatica ovvero la coltre di grasso intono al fegato.
La ricerca è stata condotta confrontando i risultati di vari test fra persone affette da fegato grasso, celiachia e persone sane.
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Vedi: Cure per lavare imtestino e fegato = Sale inglese o di Epsom
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CISTIFELLEA
Detta anche colecisti. Sacco a forma di pera che concentra e accumula la bile, situato in una fossa sulla superficie viscerale del lobo epatico destro. La superficie cranioventrale è connessa al fegato da tessuto connettivo, mentre la superficie dorsocaudale è ricoperta dal peritoneo epatico. E’ costituita da un fondo che spesso si proietta oltre il margine inferiore del fegato, un corpo e un collo in continuità con il dotto cistico.
La cistifellea contiene la bile, che serve alla digestione dei grassi.
Quando la cistifellea si infiamma provoca forti dolori nella parte superiore sinistra dell’addome, assieme a febbre, nausea e vomito; quando il colesterolo presente nella cistifellea si cristallizza provoca dei calcoli biliari che possono non provocare nessun sintomo.
Alimentazione adatta per l’infiammazione:
Dieta idrica assoluta per qualche giorno; quindi aggiungere succhi di pera, di barbabietola e di mela; dopo tre giorni introdurre barbabietola cruda a fette e condita con olio e limone (o pompelmo) e puré di mele.
Alimentazione sia per l’infiammazione che per i calcoli biliari:
Prima di dormire e al risveglio assumere tre cucchiai di olio di oliva con il succo di un limone (o pompelmo): facilita il passaggio dei calcoli nelle feci.
La dieta in generale: Crudismo
non mangiate troppo; eliminate zucchero, grassi animali, carne, alimenti fritti e piccanti, il caffè, gli alimenti raffinati, la cioccolata. Mangiate il più possibile alimenti vegetali crudi. Per i primi giorni bevete quanto più possibile succo di mela fresco, succo di pera e succo di barbabietola; se è grave fare un digiuno sotto controllo.
La colecistectomia laparoscopica è un intervento chirurgico che viene utilizzato per asportare i calcoli della colecisti o della cistifellea. Si tratta di una tecnica che è in grado di presentare diversi vantaggi, in quanto i tempi di degenza per i pazienti vengono ridotti e diminuiscono anche le complicazioni legate alla ferita sull’addome. In effetti con l’applicazione della laparoscopia non è più necessario eseguire una laparotomia, cioè il taglio sull’addome, che un tempo veniva praticato per asportare la colecisti con i calcoli al suo interno.
Le fasi principali della colecistectomia laparoscopica
La colecistite acuta va sempre curata. A volte può essere necessario sottoporsi ad un intervento di colecistectomia laparoscopica.
Le fasi principali della colecistectomia laparoscopica comprendono varie tappe, che vanno dalla visita chirurgica, allo scopo di valutare l’indicazione all’intervento, fino al controllo ambulatoriale che si esegue dopo la dimissione del paziente.
All’interno di queste due fasi estreme c’è tutta una serie di tappe intermedie: l’esecuzione degli esami del sangue e dell’elettrocardiogramma, l’esecuzione dell’intervento chirurgico vero e proprio, il pernottamento del paziente nella struttura sanitaria, i controlli e l’esecuzione degli esami del sangue.
In genere i tempi di degenza per un intervento di colecistectomia laparoscopica sono pari a circa 36 ore.
La tecnica consiste nell’introdurre dei sottili strumenti nell’addome e nel creare una sorta di camera a gas, per asportare la colecisti con i calcoli all’interno, senza creare eccessivi disturbi al paziente. Grazie all’applicazione di questa tecnica i calcoli alla colecisti si possono eliminare con una chirurgia senza cicatrici.
Occorre informarsi bene per trovare sia I migliori ma anche per evitare i peggiori ospedali per la colecistectomia laparoscopica
Tratto da: tantasalute.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Qui trovate una terapia naturale per depurare molto bene il Fegato:
http://www.comemigliorare.com/lavaggio-epatico-come-depurare-il-fegato-per-migliorare-umore-e-benessere-generale/
vedi: Sali di Epsom o sale inglese, per il lavaggio, pulizia dell’Intestino e del Fegato
Alcune prove che dimostrano che i calcoli epatici non sono frutto di una reazione chimica dovuta ai sali oppure all’olio+pompelmo:
1) i calcoli fuoriescono anche senza sali, solo con l’olio (in questo caso si alza però il rischio di colica)
2) i calcoli fuoriescono anche senza pompelmo o limone (o altro agrume)
3) i calcoli in alcuni casi escono dopo la prima assunzione di sali prima di prendere la miscela di olio+pompelmo. Solo la dilatazione dei dotti e la messa a riposo degli sfinteri provoca il rilascio di calcoli.
4) i calcoli fuoriescono talvolta anche solo con un clistere al caffè, senza aver ingerito nulla (nessun sale, niente olio). Talvolta anche solo con un clistere casalingo.
Testimonianza di espulsione solo con il clistere al caffè
https://www.facebook.com/groups/lavaggioepatico/permalink/908559015933289/
https://www.facebook.com/groups/lavaggioepatico/permalink/841875722601619/
5) i calcoli terminano dopo alcuni lavaggi … se fossero risultato di qualsiasi cosa ingerita tipo sale od olio dovrebbero uscire sempre ad ogni lavaggio.
6) i calcoli sono sempre diversi in quantità, colore, forma, dimensione tra un lavaggio e l’altro e talvolta anche nello stesso lavaggio escono calcoli diversi. Non è possibile che una produzione così varia sia frutto di della medesima dose di olio o sali. (vedi questa produzione tutta nello stesso lavaggio
https://www.facebook.com/groups/lavaggioepatico/permalink/786270621495463/ )
7) alcuni calcoli sono stratificati, calcificati all’esterno, talvolta risultano vuoti, perchè il colesterolo all’interno si è sciolto nel tempo. Non è possibile che i calcoli siano generati stratificati al momento, la stratificazione necessita di tempo.
Esempio di calcolo cavo:
Calcolo cavo espulso (quello grande) … il calcolo si è formato prima con il nucleo, probabilmente un calcolo di colesterolo verde… poi ricoperto da uno strato di color marroncino di consistenza diversa… poi con il tempo il nucleo si è sciolto ed è rimasto solo il guscio… a riprova che non è possibile che questi calcoli si formino all’istante con l’olio come alcuni sostengono…
Fonte nei commenti della discussione del gruppo fibromialgia
https://www.facebook.com/groups/guarire.fibromialgia.CFS/permalink/1567017210209465/
Testimonianza di fuoriuscita di calcoli senza sali e senza olio
Il Dottore Di Elena: “Vi voglio raccontare un episodio che mi è successo circa 2 anni fa: “Mi decisi nel mese di giugno per ovvi motivi di cambiare alimentazione, eliminando carboidrati raffinati, zuccheri e latticini, facendo prevalere una dieta vegana per la maggior parte. Nell’Autunno che seguì mi presi una bel virus influenzale durato solo due giorni circa (con vomito e diarrea) il secondo giorno notai un’infinità di calcoli (come tantissime lenticchie verdi) usciti spontaneamente (grazie a questo virus influenzale).
Non sapevo di cosa si trattasse, solo ora che abbiamo studiato l’argomento mi è chiaro di cosa fossero…Vi dico subito che non assunsi alcun tipo di medicinale, ma solo tazze di acqua e argilla: erano l’unica cosa che il mio stomaco accettava !
Fine della storia….dopo mi sentii benissimo, con tanta leggerezza…..! Quindi ci può stare che il nostro organismo con una dieta giusta possa riuscire nel tempo ad eliminare questi calcoli…anche da solo !”
Fine del mito del sapone di olio di oliva (in lingua inglese)
http://www.ener-chi.com/enerchiwp/wp-content/uploads/2011/11/Olive-oil-soap-stone-myth.pdf
8) – Analisi di laboratorio dei calcoli intraepatici
https://www.facebook.com/notes/lavaggio-epatico-migliorare-la-propria-salute/8a-analisi-di-laboratorio-dei-calcoli-intraepatici/834696446652880
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Disintossicazione del fegato, CONSIGLI:
Cura di mantenimento per avere emantenere pulito intestino, Fegato e Sangue
2 o 3 cucchiai di succo crudo di Ortica 2 o 3 volte al dì, per 20 giorni ogni 3 mesi.
2 o 3 cucchiai succo crudo di Rafano prima del pranzo di mezzogiorno, per 15 giorni ogni 3 mesi.
1/ bicchiere di succo crudo di Carciofo e/o di Cardo (centrifugati) , lontano dai pasti x 45 giorni
Oppure utilizzare delle preparazioni fitoterapiche oggi in vendita.
Clistere di acqua additivato con 1 caffe’, giornaliero per 7 giorni, 4 volte l’anno (ad ogni cambio di stagione)
L’alimentazione Crudista pulisce tutto l’organismo !
Quindi attenzione a cosa si mangia e/o si beve, che il vostro pasto sia farmacodinamico; niente farmaci, Vaccini, ne’ droghe !
Tisana – infuso rinfrescante e disinfiammante dell’intestino:
1 pugno per ogni erba in circa 1 lt. di acqua * : Menta selvatica, Rosmarino, Aneto o Finocchio selvatico, Erba Medica (o Alfa-Alfa), + 10 foglie di NOCE grandezza media + 5 Noci Verdi tagliate a spicchi sottili, con frutto interno schiacciato, altrimenti, 30/40 g di mallo secco di noci.
Far BOLLIRE per mezz’ora circa, con coperchio sul recipiente, in 1 lt, circa, di acqua (sorgiva ottima) od oligominerale o filtrata con argilla, per eliminare cloro ed altre sostanze chimiche, con acqua di rubinetto, e la stessa, dopo averla rimescolata più volte, fatta decantare per un minimo di 12 ore !, prima dell’utilizzo per preparazione tisana).
Ad ogni tazza aggiungere, un cucchiaio di PICCOLO AMARO SVEDESE a base di acqua vite, aloe vera, mirra. zafferano, foglie di cassia, rabarbaro radice, curcuma radice, manna, triaca veneziana, carlina radice, angelica radice.
Bere a temperatura corporea 3 o 4 tazze al giorno con 1 o 2 cucchiai di miele Millefiori Integrale, cioè, miele ricavato senza trattamenti vari, es. riscaldato per renderlo liquido, e/o con sostanze per conservarlo tale, ecc. ..
Risultato: Le feci diventano compatte senza odore, quindi significa che la parete del tubo digerente si disinfiamma e migliora la FLORA INTESTINALE.
La macerazione avviene, utilizzando lo stesso preparato nelle diverse ore della giornata,o al massimo il giorno successivo.
Per evitare la perdita di aromi e olii essenziali, usare sempre un coperchio e tegame in terracotta, senza smalto !
* L’acqua sorgiva si può conservare solo in recipienti di terracotta, perché, a contatto con argilla, non perde le sue proprietà di magnetizzazione, cioè , rimane quasi come quando è prelevata da sorgente.
*E’ BUONA e curativa, anche l’acqua piovana, sempre se conservata in recipienti di terracotta (argilla), a Matera detto “u’ chichm”, perché non viene meno la dinamizzazione.
By: ruggierifp@inwind.it
Depurazione del fegato: in primis cambiare alimentazione e divenire Crudisti, per almeno 45 giorni
Tisana: miscelare 30 g di tarassaco radice, 20 g di carciofo, 10 g di rabarbaro radice, 10 g di liquirizia cinese, 10 g di rosmarino, 10 g di asparago. Si versa un cucchiaio abbondante di questa miscela in una quantità di acqua fredda pari a una tazza da té, si fa bollire per 10 minuti, quindi si filtra – due tazze al giorno bevute dopo pranzo e alla sera, prima di coricarsi.
Succhi crudi di carciofo, di tarassaco assunto piu’ volte al giorno nella dose di 1 cm di succo in un bicchiere, x almeno 45 gg.
Drenaggio epatico:
e’ indispensabile l’olio di oliva. Il drenaggio funziona molto meglio se si usa olio di oliva di ottima qualita’ spremuto a freddo e non filtrato. Sembra incredibile ma l’olio d’oliva genuino (specie se usato crudo) e’ anche un ottimo analgesico, anzi assunto a digiuno previene anche i mal di testa, regolarizza l’intestino ed evita i “cali di zuccheri” che un’alimentazione basata sulla frutta puo’ (a volte) dare.
MIELE: 1 cucchiaio di miele alla sera 30 minuti prima di coricarsi, assunto per almeno 45 gg, rilassa e depura il fegato
Calcoli della Colecisti – Calcolosi biliare, Litiasi colecistica
Cosa sono ?
I calcoli della della colecisti (o litiasi della colecisti, spesso impropriamente denominata anche come “calcoli al fegato”) rappresentano una situazione caratterizzata dalla presenza di formazioni dure simili a sassi, di dimensioni variabili da pochi millimetri a qualche centimetro, all’interno della colecisti (o cistifellea).
È una malattia assai frequente, presente nel 10-15% della popolazione adulta. La sua diffusione è maggiore nel sesso femminile e si associa spesso con gravidanze multiple, obesità o rapidi cali ponderali.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sali di Epsom o sale inglese, (sale amaro) per il lavaggio e pulizia dell’intestino e del Fegato per la ricetta e protocollo della terapia, vedi QUI:
https://mednat.news/2021/05/24/14107/
Questa naturale terapia serve per disintossicare e pulire l’intestino ed il fegato dai micro calcoli che vi si formano e la cistifellea dai piccoli calcoli ivi depositati, questo per normalizzare le digestioni stomacali ed intestinali, compromesse dai calcoli presenti in fegato e cistifellea.
Effettuarla almeno 2 volte all’anno, in Primavera ed Autunno. Non fare questa terapia se siete malati. Precedentemente è meglio effettuare la terapia antiparassitaria, se vi e’ sospetto di avere parassiti (previo esame completo delle feci, su tutti i parassiti).
Dopo questa terapia occorre assolutamente assumere dei preparati multi batterici per ricostituire la flora batterica intestinale più le microdiete – vedi anche Intossicazione + Infiammazione + Metodo Zapper + Protocollo della Salute
Attenzione: questa terapia è utile e risolutrice per i piccoli calcoli; per quelli grossi e/o appuntiti, essi si possono bloccare all’interno della via di uscita e quindi occorre a quel punto ricorrere all’ospedale per un’operazione chirurgica che oggi si pratica con la chirurgia laparoscopica