Probiotici e fermenti lattici: ….basta al gonfiore addominale
– Apr. 2011
https://www.britannica.com/science/human-microbiome#ref1126185
Il potere farmacologico degli alimenti
Quasi sempre viene trascurato il potere farmacologico degli alimenti quotidiani ed il loro uso terapeutico nelle varie patologie; l’alimentazione risanatrice è capace di produrre risultati progressivi e duraturi come giustamente si richiede ad ogni criterio di scientificità.
Per noi è ormai il tempo di reclamare al nostra salute ed una alimentazione salubre NON industrializzata !
Se vogliamo avere sempre una buona salute e vivere bene fino alla tarda età, dobbiamo alimentarci come si deve, con cibi biodinamici e NON toccati dall‘industria alimentare !
Una corretta alimentazione produce ottimi livelli di vitamina C e vitamina B6 (piridoxina), oltre ad altre sostanze. Infatti, la risposta ottimale del sistema immunitario dipende molto da un adeguato livello di vitamina B6.
Il fatto che molte vitamine vengano rimosse dai cibi industriali e sostituite da vitamine sintetiche, derivate dal petrolio, sta ad indicare che i cibi industriali hanno un ruolo significativo nella sistematica depressione del sistema immunitario e che questo è fatto coscientemente da coloro che producono i cibi industrializzati.
Il livello di vitamina C nel sangue può fare una differenza vitale nella risposta umana ai vaccini tossici, specialmente nei bambini, che spesso hanno shock immunologici che durano anche tutta la vita.
L’uso di alcool, tabacco, droghe, oltre alle ovvie conseguenze tossiche, riduce anche il livello di vitamina C nel sangue ed ogni giorno veniamo incoraggiati ad usarne (alcool – tabacco).
La vitamina C nel sangue gioca anche un ruolo nella detossificazione dei metalli pesanti.
Si stima che la media individuale nella società di oggi richieda un supplemento di vitamina C di 400-600 milligrammi ogni giorno. (la Rosa Canina ne contiene forti quantità).
Durante gli anni 1950 ci fu un’inusuale catena di eventi relativi allo stato di salute degli aborigeni d’Australia.
Un dottore del Nuovo Galles del Sud, Archie Kalokerinos, trascorse 17 anni nell’entroterra e fu sconcertato dalla percentuale di morti tra gli aborigeni causata da ogni tipo di infezione batterica e virale. Analizzando la loro dieta, che consisteva soprattutto di zucchero, pane e salsicce, determinò che avevano deficienza di vitamina C.
Poiche’ essi non “mostravano i normali segni della carenza di vitamina C (scorbuto)”, altri dottori, dimostrando la loro immensa mancanza di intelligenza, dichiararono che la carenza di vitamina C non era accertata, ignorando completamente la dieta di quelle persone. Kalokerinos concluse che la percentuale di morte tra gli aborigeni avrebbe potuto essere dimezzata dando loro diversi supplementi vitaminici.
Successive analisi del sangue da parte di medici scettici provarono la carenza di vitamina C.
Nel 1970 il governo australiano intensificò il programma di vaccinazioni e i risultati furono disastrosi per i bambini.
La percentuale di morte infantile nei territori del nord raddoppiò in un anno. Dal 1971 la percentuale di morte in alcune aree raggiunse il 50%.
Kalokerinos concluse che anche la malnutrizione dei bambini aveva contribuito ad indebolire il sistema immunitario; quando veniva fatta una vaccinazione, il risultato era fatale.
Uno studio sull’apparente e significativa decimazione degli aborigeni durante questo periodo, che non era altro che una sperimentazione della guerra batteriologica contro uno specifico gruppo di persone, arrivò a scoprire che il programma vaccinale del governo aveva escluso di proposito ogni esame medico prima dell’inoculazione dei vaccini, ogni studio sulla storia degli aborigeni e non aveva esaminato le carenze alimentari.
Le conseguenti morti furono causate da un aggravamento della carenza di vitamina C dovuto alla vaccinazione.
Se alcuni bambini fossero sopravvissuti alla prima vaccinazione, avrebbero dovuto mettersi in fila per un’altra dopo 30 giorni.
Il governo australiano negò ogni correlazione tra le iniezioni e la conseguenti morti di bambini.
A causa di questo incidente, si scoprì che alte dosi di vitamina C riducevano gli effetti tossici e mortali delle iniezioni sperimentali dei Vaccini.
Recenti scoperte nel campo dell’immunologia, hanno permesso di comprendere meglio i vari meccanismi anche per malattie dette non infettive, tipo: cancro, infarto e l’alzheimer hanno una concausa di tipo immunitario od infiammatorio.
Per riassumere possiamo dire che il Sistema Immunitario è un software molto complesso, un programma che acquisendo informazioni da cellule, organi e sistemi od apparati, impara dal concepimento, cioè si autoprogramma per acquisire le specifiche qualità, info e funzioni per avere il MINOR danno in ogni situazione anomala e questa autoprogrammazione “nasce e si in-Forma” dal concepimento e finisce SOLO alla morte dell’individuo.
Il sistema immunitario è estremamente complesso in quanto è coordinato dall’azione di numerosi tipi di cellule e da segnali di natura per lo più chimica. I vaccini e l’utilizzo di alcuni farmaci, tra cui gli antibiotici determinano sempre un’abbassamento delle difese immunitarie oppure il contrario = malattie autoimmuni.
Tutti debbono verificare il risultato dei prodotti che utilizzano per vedere se a loro sono benefici, questo perché noi abbiamo nel microbioma c.a. 400 famiglie, ceppi di batteri ed ognuno di noi ha una qualche carenza di determinati ceppi di batteri. Fino a quando uno non trova da sé quale prodotto gli fa bene deve continuare a usarne altri a turno.
Ma di base usate yogurt di capra, non bovino e kefir di acqua o di capra, un po’ tutti i giorni
I Probiotici
I probiotici sono prodotti contenenti microrganismi vivi che colonizzano l’intestino e hanno lo scopo di “risanare” il microbioma intestinale. Per questo motivo, in questo contesto si usa spesso il termine “riordino dei batteri intestinali”. Ma a cosa serve ?
Il microbioma si riferisce all’insieme dei microrganismi presenti nell’intestino. Questi formano un ecosistema complesso, simile a una foresta pluviale. Essa può prosperare solo se tutti gli organismi che lo popolano vivono in armonia tra loro. Tuttavia, se, ad esempio, una specie vegetale sfugge al controllo, l’intero equilibrio può essere alterato.
Il nostro intestino è in realtà incredibilmente complesso, in quanto non solo assicura che i nutrienti che assorbiamo attraverso il cibo raggiungano i punti giusti del nostro organismo, bensì è anche responsabile di circa l’80%-90% delle reazioni immunitarie di esso. Il nostro intestino è inoltre collegato a tutti gli altri organi, perché li “nutre” con le sostanze nobili che esso prepara per tutti i tessuti dell’organismo, cervello compreso.
La connessione tra il microbioma intestinale e il cervello viene dimostrata dal fatto che l’intestino ha un impatto sulle funzioni cerebrali. Non c’è quindi da stupirsi che sia considerato il centro del nostro benessere. Bisogna però tener presente che nel caso la sua funzione venisse compromessa, potrebbe essere anche causa del nostro malessere.
Un microbioma equilibrato rappresenta una condizione fondamentale affinché il nostro intestino possa svolgere correttamente i suoi compiti.
Affinché i batteri colonizzino l’intestino e svolgano il loro lavoro, hanno bisogno di un terreno di adeguato, ovvero una mucosa intestinale intatta, non irritata da farmaci, Vaccini cibi contaminati.
Il problema è che la mucosa intestinale è spesso danneggiata, soprattutto in caso di problemi intestinali, il che rende difficile la colonizzazione dei batteri buoni. Quindi occorre parallelamente all’introduzione dei batteri dei probiotici, usare le tecniche della medicina naturale per disinfiammare la mucosa intestinale, ad esempio con Miele più Curcuma e Zenzero mescolati, assumere un cucchiaino al giorno al mattino.
Oltre ai batteri, i prodotti contenenti batteri dovrebbero quindi contenere anche sostanze che supportano la mucosa intestinale, come la vitamina B.
Un buon prodotto a base di batteri cerca di avvicinarsi il più possibile alla composizione di un microbioma intestinale umano sano e bilanciato. Tuttavia, l’intestino umano non ospita solo da 3 a 10 ceppi batterici diversi, bensì molti di più. Di conseguenza, dovrebbero essere contenuti almeno 40 ceppi diversi.
Il microbioma è costituito da un elevato numero di cellule batteriche (circa 1 Kg di microrganismi) e da un elevato numero di specie batteriche (oltre 2.000 specie batteriche). I calcoli iniziali ritenevano che se il corpo umano è costituito in media da circa 1013 (10.000.000.000.000 o circa dieci trilioni) di cellule, i microorganismi che risiedono nel corpo umano adulto erano stimati intorno a 1014 cellule (100 trilioni ovvero 1.000.000 di miliardi), il che equivaleva a dire che il 90% del nostro corpo non è umano [Wu GD & Lewis JD, 2013]. Oggi invece si sa che il numero di batteri e cellule che compongono l’organismo umano è circa equivalente [Sender R, Fuchs S, Milo R, 2016], per cui risulta errato il rapporto almeno di 10:1 a favore dei batteri calcolato nel passato [Luckey T, 1972]: un uomo medio (considerando come riferimento una persona che pesa 70 chili, di 20-30 anni e alta 1,70 metri) contiene circa 30mila miliardi di cellule e 39mila miliardi di batteri.
La composizione del microbioma è specifica di ogni individuo, deriva da una serie enorme di fattori, ha una differente distribuzione a seconda del tratto gastrointestinale interessato, con una variabilità intra e interpersonale, e cambia nel corso della nostra vita. Il normale rapporto simbiotico tra organismo umano e microbi è in funzione dell’omeostasi tra le due parti, in ragione soprattutto della diversità dei germi e della loro stabilità. Sicché il microbioma si adatta all’ospite, alla disponibilità delle risorse alimentari, all’ambiente, alle stagioni, allo stile di vita, alla società, all’esercizio fisico, etc.
Sebbene cifre come 2, 4 o 10 miliardi di UFC sembrino inizialmente molto impressionanti, le ricerche attuali dimostrano che un intestino sano contiene da 10 a 100 miliardi di batteri.
I preparati con un dosaggio troppo basso non sono quindi sufficienti ad apportare un effettivo cambiamento. Attualmente gli esperti raccomandano prodotti con almeno 20 miliardi di CFU.
I vari prodotti che abbiamo esaminato si differenziano notevolmente l’uno dall’altro. Ciò è particolarmente evidente, ad esempio, nel numero di ceppi batterici analizzati, nel dosaggio e nella confezione.
Tutti questi criteri determinano la qualità di un prodotto.
Ormai numerosi studi dimostrano il legame tra il microbioma intestinale e la salute. Ad esempio, un team di ricercatori di Chicago ha dimostrato che i topi con un sistema immunitario indebolito avevano una probabilità di sopravvivenza molto più alta dopo il contatto con agenti patogeni se venivano nutriti con il microbioma di topi sani (Kim, 2020).
Esistono studi simili, ad esempio, anche sulle allergie (Hua, 2015) e sulla stanchezza (Fremont, 2013) e su altri sintomi importanti, cancro compreso.
Tra l’altro, anche la quantità di batteri varia notevolmente. Un buon prodotto a base di ceppi batterici contiene almeno 20 miliardi di unità formanti colonie (ufc). La stessa quantità è contenuta in circa 25 kg (!) di yogurt, che è ben superiore a quella che consumiamo quotidianamente.
In fase di produzione i batteri vengono messi in una sorta di ibernazione durante la produzione mediante liofilizzazione. Quando entrano in contatto con l’umidità, si “risvegliano”. Se sono disponibili fonti di cibo adeguate, come nel caso dell’intestino, i batteri prosperano.
Il problema è che molte forme di confezionamento non proteggono adeguatamente i preparati dall’umidità. Ad esempio, se le capsule non sono confezionate singolarmente ma insieme in un contenitore di plastica o in un barattolo, i prodotti entrano in contatto con l’aria o l’umidità ogni volta che vengono aperti.
Il risultato è che i batteri possono risvegliarsi troppo presto, ma poi non trovano cibo nella capsula e muoiono di fame. Nel caso delle confezioni in plastica, il problema è aggravato dal fatto che il materiale non sigilla completamente l’umidità. Piccole quantità di umidità possono passare attraverso la confezione. In questi casi, non è raro che tutti i batteri contenuti nella capsula siano già morti quando questa viene ingerita.
Ecco perché occorre fare molta attenzione quando si acquista un probiotico, quale deve avere queste caratteristiche.
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I Probiotici utili anche per le malattie respiratorie
Lo hanno scoperto alcuni ricercatori del britannico Institute of Food Research di Norwich, guidati da Claudio Nicoletti, che hanno preso in considerazione due gruppi di persone: al primo è stato somministrato latte fermentato arricchito con probiotici mentre all’altro è stato somministrato un placebo.
I ricercatori hanno, poi, analizzato la concentrazione di anticorpi IgE nel sangue di tutti i partecipanti e hanno scoperto che nel gruppo che aveva ricevuto i probiotici si registrava un incremento degli anticorpi IgE, che svolgono l’importante funzione di proteggere l’organismo dalle allergie. Invece nel gruppo di controllo non si registrava nessun significativo aumento degli IgE.
Secondo l’immunologo questa ricerca dimostra che assumere probiotici ogni giorno potrebbe stimolare una corretta risposta del sistema immunitario
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Allergy.
Tratto da: news.paginemediche.it
Per iniziare in modo chiaro a parlare di fermenti lattici è importante una premessa: il nome.
Vengono chiamati fermenti lattici, perche il prodotto di degradazione principale è l’acido lattico. Questa sostanza si ricava dalla fermentazione di zuccheri di varia origine (anche le fibre e il cotone come il lino sono composti da zuccheri). Il latte non c’entra nulla !
Il fatto che alcuni batteri vengano usati per trasformare gli zuccheri del latte in acido lattico producendo quello che noi chiamiamo yogurt ha creato questo fraintendimento.
I fermenti lattici probiotici sono degli integratori alimentari che portano ad un miglioramento dell’equilibrio della flora intestinale.
Molti studi clinici hanno proposto l’utilizzo di probiotici come coadiuvanti nel trattamento dei disordini intestinali. I fermenti lattici comprendono numerosissimi organismi batterici (Lactobacillus, Bifidobacterium, etc).
Una ricerca pubblicata su Alimentary Pharmacology and Therapeutics dimostra l’utilità del probiotico VSL3, una potente preparazione di fermenti lattici contenente un mix di 8 diversi ceppi batterici, nel ridurre uno dei sintomi caratteristici della sindrome dell’intestino irritabile (IBS).
Lo studio, condotto su pazienti affetti da IBS a diarrea predominante, ha infatti messo in luce come VSL3 abbia significativamente favorito il miglioramento del gonfiore addominale, condizione tipica dei pazienti che soffrono di IBS.
Altri ricercatori hanno dimostrato che quando i pazienti, affetti da sindrome dell’intestino irritabile, assumono i fermenti lattici si ottiene un significativo miglioramento del gonfiore. Nel 44% dei pazienti trattati con i fermenti lattici si è verificata una riduzione del 50% del gonfiore addominale rispetto a solo il 18% dei pazienti del gruppo di controllo.
Sebbene il meccanismo del possibile effetto benefico dei batteri probiotici nel ridurre il gonfiore addominale nell’IBS rimanga da chiarire, diversi autori ipotizzano che si possa attribuire alla capacità di alcuni fermenti lattici di impedire la colonizzazione dell’intestino e la successiva produzione di gas da parte di alcuni batteri, come ad esempio quelli appartenenti al genere Clostridium.
In conclusione si può dire che l’effetto del trattamento probiotico con VSL3 è particolarmente utile come supporto nella cura del gonfiore addominale tipico di individui che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile.
Tratto da: fermentolattico.it
Fonti:
– Kim HJ et al. Aliment A Randomized, Controlled Trial of a Probiotic, VSL#3, on Gut Transit and Symptoms in Diarrhea-predominant Irritable Bowel Syndrome. Alim Pharmacol Ther 17:895-904 (2003)
COMMENTO NdR: Diviene quindi INDISPENSABILE (per TUTTE le malattie), la loro assunzione periodica, senza dimenticare le altre tecniche naturali collaterali (alimentazione appropriata ed altri integratori tipo micro diete), riordinare enzimi e flora batterica con appositi preparati (capsule) multi batterici a base di ceppi di fermenti vivi, cioè micro organismi simbiotico residenti (autoctoni) non preparati su basi derivate dal latte:
Per l’elenco dei principali batteri utili per l’intestino,
vedi: Batteri autoctoni
I nanobatteri: una nuova forma di vita ?
http://www.lescienze.it/news/2004/05/23/news/i_nanobatteri_una_nuova_forma_di_vita_-586531/
I PROBIOTICI:
Per esercitare le loro proprietà benefiche sull’ospite, i probiotici devono essere in grado di resistere alle condizioni incontrate in tutto il tratto digestivo e raggiungere l’intestino tenue e/o il colon in forma vitale.
Per verificare la resistenza dei ceppi ai vari ostacoli che i probiotici devono superare durante il loro transito, vengono utilizzati modelli in vitro che riproducono le condizioni (pH, secrezione di enzimi digestivi, peristalsi) presenti nei vari compartimenti digestivi: stomaco, intestino, colon.
Questi studi specifici permettono, ad esempio, di selezionare ceppi resistenti al comparto gastrico (resistenza al pH acido, agli enzimi come la pepsina) o al comparto intestinale (resistenza ai sali biliari, agli enzimi pancreatici).
Certi probiotici non sono “attivi” come gli altri probiotici.
Non vengono assorbiti dal corpo. Agiscono localmente e, per farlo, devono aderire alla mucosa intestinale e in un certo senso “mescolarsi” con il microbiota ospite, cioè la flora intestinale già presente (talvolta chiamata anche flora commensale).
Questa capacità di aderire alle cellule intestinali le rende capaci di interagire a loro volta, come i microbioti, con il sistema immunitario intestinale e con il sistema nervoso presente a questo livello.
Maggiore è la capacità di adesione del ceppo probiotico, più tempo passa nell’intestino e maggiore è il suo potenziale di interazione con il corpo.
I test in vitro permettono di selezionare i ceppi probiotici con le migliori capacità di adesione alla mucosa intestinale.
Bibliografia:
– Alard J, Peucelle V, Boutillier D, Breton J, Kuylle S, Pot B, Holowacz S , Grangette C. Probiotic strains with a high potential for inflammatory bowel disease management identified by combining in vitro and in vivo approaches. Beneficial Microbes 2018, Vol. 9, No. 2, pp. 317-331
– Holowacz S, Guinobert I, Guilbot A, Hidalgo S, Bisson JF. A mixture of five bacterial strains attenuates skin inflammation in mice. Antiinflamm Antiallergy Agents Med Chem. 2018 Aug 13.
– Holowacz S, Blondeau C, Guinobert I, Guilbot A, Hidalgo S, Bisson JF. Lactobacillus salivarius LA307 and Lactobacillus rhamnosus LA305 attenuate skin inflammation in mice. Lactobacillus salivarius LA307 and Lactobacillus rhamnosus LA305 attenuate skin inflammation in mice. Beneficial Microbes 2018, Vol. 9, No. 2, pp. 299-309
– Van Hul M, Geurts L, Plovier H, Druart C, Everard A, Ståhlman M, Rhimi M, Chira K, Teissedre PL, Delzenne NM, Maguin E, Guilbot A, Brochot A, Gerard P, Bäckhed F, Cani PD. Reduced obesity, diabetes and steatosis upon cinnamon and grape pomace are associated with changes in gut microbiota and markers of gut barrier. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2017 Sep 5:ajpendo.00107.2017. doi:10.1152/ajpendo.00107.2017
– Neau E, Delannoy J, Marion C, Cottart CH, Labellie C, Holowacz S, Butel MJ, Kapel N, Waligora-Dupriet AJ.Three Novel Candidate Probiotic Strains with Prophylactic Properties in a Murine Model of Cow’s Milk Allergy. Appl Environ Microbiol. 2016;82(6):1722-33. doi: 10.1128/AEM.03440-15.
– Holowacz S, Blondeau C, Guinobert I, Guilbot A, Hidalgo-Lucas S, Bisson JF. (2016) Antidiarrheal and Antinociceptive Effects of a Probiotic Mixture in Rats. J Prob Health 4: 155. doi: 10.4172/2329-8901.1000155
– Holowacz S, Guigné C, Chêne G, Mouysset S, Guilbot A, Seyrig C, Dubourdeau M. A multispecies Lactobacillus- and Bifidobacterium-containing probiotic mixture attenuates body weight gain and insulin resistance after a short-term challenge with a high-fat diet in C57/BL6J mice. PharmaNutrition. 2015 Jul;3(3):101-7.
– Nébot-Vivinus M, Harkat C, Bzioueche H, Cartier C, Plichon-Dainese R, Moussa L, Eutamene H, Pishvaie D, Holowacz S, Seyrig C, Piche T, Theodorou V. Multispecies probiotic protects gut barrier function in experimental models. World J Gastroenterol. 2014 Jun 14;20(22):6832-43.
– Drouault-Holowacz S, Bieuvelet S, Burckel A, Marteau P. A double blind randomized controlled trial of a probiotic combination in 100 patients with irritable bowel syndrome. Gastroenterol Clin Biol. 2008;32(2):147-52.
– Drouault-Holowacz S, Foligné B, Dennin V, Goudercourt D, Terpend K, Burckel A, Pot B. Anti-inflammatory potential of the probiotic dietary supplement Lactibiane Tolérance: in vitro and in vivo considerations. Clin Nutr. 2006;25(6):994-1003.
Tratto da: pileje.com
BACTERIA | PRODUCTS | REMARKS |
Thermophilic, homofermentative Lactobacillus |
||
Lb. Delbrueckii ssp. Bulgaricus | Yogurt, Swiss and Italian cheeses, Bulgarian buttermilk, yogurt drink, koumiss |
Produce Acetaldehyde |
Lb. Delbrueckii ssp. Lactis | ||
Lb. Delbrueckii ssp. Delbrueckii | ||
Lb. Acidophilus | Acidophilus milk, yogurt drink, miru-miru, kefir, koumiss |
Therapeutic |
Lb. Helveticus | Kefir, yogurt drink | |
Lb. Helveticus ssp. Juguri | Yogurt | |
Lb. Fermentum | ||
Mesophilic, heterofermentative | ||
Lactobacillus | ||
Lb. Casei ssp. Casei | Yakult, yogurt drink, miru-miru, kefir |
Therapeutic |
Lb. Casei ssp. Pseudoplantarum | ||
Lb. Casei ssp. Rhamnosus | ||
Lb. Casei ssp. Tolerans | ||
Lb. Plantarum | ||
Lb. Brevis | Kefir | |
Lb. Kefir | Kefir | |
Mesophilic Streptococcus (Lactococcus) |
||
Str. Lactis ssp. Lactis | Scandinavian fermented milk, cultured buttermilk, cultured cream, kefir |
Produce nisin |
Str. Lactis ssp. Lactis | Scandianavian fermented milk, cultured buttermilk, cultured cream, kefir | Produce diplococcin |
Str. Lactis biovar diacetylactis | Cultured buttermilk, cultured cream, kefir | Produce diacetyl |
Termophilic streptococcus (Lactococcus) |
||
Str. Thermophilus | Yogurt | |
Leuconostoc | ||
Leu. Mesenteroides ssp. | Kefir | |
Mesenteroides | ||
Les. Mesenteroides ssp. | Kefir | |
Dextranicum | ||
Leu. Mesenteroides ssp. | Cottage and cream cheeses, Scandinavian cultured buttermilk |
Produce diacetyl |
Cremoris | ||
Leu. Citrororum | Cultured buttermilk | |
Bifidobacterium | ||
Bif. Bifidum | Fermented milk | |
Bif. Logum | Fermented milk | |
Bif. Breve | Fermented milk, miru-miru | |
Bif. Infantis | Fermented milk |
I Probiotici sono batteri che esercitano effetti positivi sulla salute umana
Per l’elenco dei principali batteri utili per l’intestino, vedi: Batteri autoctoni
Nell’intestino quei batteri si nutrono di sostanze denominate prebiotici, che noi introduciamo con gli alimenti e che sono indispensabili per garantire la crescita dei probiotici utili al microbiota intestinale.
I probiotici, per essere efficaci debbono:
– essere sicuri nell’impiego umano;
– essere resistenti agli acidi gastrici per riuscire ad arrivare indenni fino all’intestino crasso;
– essere attivi e vitali a livello intestinale in quantità tale da giustificare gli eventuali effetti benefici osservati negli studi che ne dimostrino l’efficacia;
– essere in grado di conferire un beneficio fisiologico dimostrato.
I probiotici contengono gruppi di batteri accuratamente selezionati, tra questi i più studiati sono:
– i lattobacilli
– i bifidobatteri
– gli enterococchi
Le indicazioni per l’uso dei probiotici debbono sempre essere confermate da studi clinici.
I LATTOBACILLI
Il lactobacillus acidophilus è generalmente considerato un batterio benefico perché produce la vitamina K, produce lattasi e quindi aiuta a ridurre l’intolleranza al lattosio, e produce sostanze anti-microbiche minori. È il più importante simbiotico della prima parte dell’intestino: impedisce ai batteri produttori di gas di risalire dal colon. Diverse prove sul genere umano mettono in evidenza i benefici del l. acidophilus per la vaginosi batterica da Candida albicans[1], nella prevenzione della diarrea da Clostridium[2], nella trasformazione del colesterolo “cattivo”[3].
Studi clinici recenti confermano che il l.acidophilus è utile al sistema immunitario indebolito[4], oppure contro una crescita eccessiva di batteri intestinali. Infatti la scissione degli alimenti da parte di questo batterio porta alla produzione di sostanze che rendono ostile il terreno agli organismi indesiderati.
Il Lactobacillus bulgaricus non colonizza il tratto intestinale, si sviluppa rapidamente e produce acido lattico. In questo modo però favorisce la crescita di batteri benefici e crea un ambiente equilibrato nel tratto gastrointestinale. Favorisce la digestione, aiuta a tollerare il lattosio, riduce il colesterolo, controlla le infezioni intestinali. Rinforza il Sistema Immunitario negli anziani[5].
Il Lactobacillus casei è efficace nella cura delle infezioni intestinali, migliora le difese contro i batteri e i virus, mantiene l’equilibrio del tratto intestinale perché migliora la colite, rafforzando la funzione di barriera intestinale e modificando il microambiente intestinale[6]. Migliora l’immunità congenita stimolando i Natural Killer producendo un profilo più alto di citochine anti-infiammatorie negli anziani[7] e quindi facilita le difese dalle allergie. Aumenta il numero di cellule produttrici di IgA.
Il Lactobacillus paracasei è il più studiato come “immunostimolante”. Lactobacillus Plantarum (altro stimolante immunitario; è inoltre, assieme al rhamnosus, un elemento fondamentale della flora batterica vaginale);
Il Lactobacillus Plantarum produce acido lattico, inibisce lo sviluppo dei patogeni nel tratto Gastrointestinale, previene il meteorismo, dimostrato utile nella Sindrome dell’Intestino Irritabile[8]. Aiuta a mantenere gli acidi grassi Omega3[9].
Il Lactobacillus rhamnosus esalta favorevolmente l’immunità innata e acquisita. Il Lactobacillus rhamnosus è uno dei ceppi probiotici maggiormente studiati. Modula la tolleranza immunitaria e inibisce la produzione di citochine proinfiammatorie. Ha un’eccezionale aderenza al colon inibendo o prevenendo sia le infezioni fungine o anche vaginali batteriche[10]. Evita l’insediamento di patogeni come l’Escherichia coli[11]. Per quanto riguarda questo ceppo sono state confermate alcune delle sue applicazioni.
In primo luogo, nella diarrea infettiva. È stato dimostrato che un probiotico contenente questo ceppo abbrevia la durata della diarrea, in particolare in quella virale (di un giorno o un giorno e mezzo),
ma anche nella diarrea conseguente al trattamento con antibiotici.
Gli studi hanno dimostrato che il Lactobacillus rhamnosus riduce il rischio di diarrea da antibiotici fino al 60% – 70%.
Purtroppo, contrariamente a quanto si creda, non tutti i probiotici hanno provata efficacia in questa situazione.
Il Lactobacillus Salivarius inibisce la putrefazione intestinale prevendo così lo sviluppo di batteri indesiderati e il meteorismo.
È un eccellente modulatore dell’infiammazione intestinale, molto utile come probiotico in tutte le malattie gastro-enteriche caratterizzate da una notevole componente infiammatoria. È resistente agli antibiotici e aiuta nella prevenzione della diarrea. È un batterio che può vivere sia in ambiente aerobico (dove sia presente ossigeno) che anaerobico (dove l’ossigeno non c’è). I suoi effetti più importanti si sviluppano in ambiente anaerobico. Il L. S. aiuta a scindere le proteine non digerite e libera le tossine prodotte dalle putrefazioni di tali proteine. Utile anche per combattere l’H. pylori.
Il Lactobacillus F19 è uno dei lactobacillus acidophilus paracasei, aderisce al colon, clonizza nel Sistema gastrintestinale, ed è tollerato sia dai neonati che dagli adulti come dagli anziani, dopo diverse settimane dal suo consumo aumenta i batteri dell’acido lattico nella flora batterica.
Il Bacillus subtilis è un batterio molto interessante perché è in grado di secernere moltissimi enzimi extracellulari (a-amilasi, arabinasi, cellulasi, deteatasi, b-glucanacasi, Dnasi). È in grado di colonizzare l’intestino e soprattutto è uno dei meccanismi antidiarrea più efficaci, soprattutto nei casi di diarrea post-antibiotici, come nel Clostridium difficile[12].
I BIFIDOBATTERI
Il Bifidobacterium bifidum ha proprietà antinfiammatorie che proteggono le cellule che rivestono le membrane mucose dalle tossine. Aiuta anche le cellule immunitarie a maturare in modo che possano funzionare correttamente[13].
Il Bb colonizza l’intestino crasso e il tratto vaginale perché è utile nel controllo delle popolazioni di lieviti. Compete con gli agenti patogeni per le sostanze nutritive e i siti di attacco. Produce acidi acetico e lattico, abbassando il pH del colon e inibisce gli agenti patogeni. La somministrazione orale di Bifidobacterium bifidum G9-1 sopprime la produzione di immunoglobuline E specifiche e l’antigene. Promuove la risposta IgA. È utile per il trattamento profilattico nelle risposte allergiche IgE dipendenti[14].
Ci sono ancora altri bifidobatteri, utili nelle diverse età come Bifidus Brevis, Bifidus Longum, Bifidus Bifidum (caratteristici dell’età adulta e tendono a diminuire nella vecchiaia).
GLI ENTEROCOCCHI
Sono decisamente meno noti ma alcuni possono rivelarsi interessanti in alcuni casi specifici.
Il Lactococcus Lactis che effettua un’azione probiotica soprattutto in caso di stipsi.
L’ Enterococcus Faecium, interessante per il suo utilizzo in corso di terapie antibiotiche, soprattutto in associazione al saccaromyces boulardi.
È molto interessante anche lo streptococcus thermophilus perchè ha proprietà antinfiammatorie, migliora la colite, aiuta a combattere batteri potenzialmente patogeni (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, streptococco beta-emolitico, e Haemophilus influenzae)[15].
Proporre alle mamme in gravidanza una supplementazione adeguata di alimenti probiotici e prebiotici assicura un futuro meno “allergico” ai bambini[16].
Una somministrazione di un cocktail (Lactobacillus acidophilus, L. casei, L. rhamnosus, L. bulgaricus Bifidobacterium breve, B. longum, Streptococcus thermophilus, e frutto-oligosaccaridi) ai soggetti con diabete di tipo2 ha permesso di rilevare una più bassa glicemia a digiuno e un valore inferiore della proteina infiammatoria[17].
Bibliografia
[1] J Clin Gastroenterol. Oct. 2012; 46 Suppl: S73-80.
[2] Chin Med J (Engl). 2013 Nov;126(21):4154-61.
[3] Zhongguo Dang Dai Er Ke Za Zhi. 2013 Dec;15(12):1123-7.
[4] Crit Rev Food Sci Nutr. 2014;54(4):537-52.
[5] Age (Dordr). 2013 Aug;35(4):1311-26
[6] PLoS One. 2011;6(11):e27961
[7] Eur J Nutr. 2013 Dec;52(8):1853-63.
[8]Curr Treat Options Gastroenterol. 2002 Aug;5(4):267-278.
[9] Nutrition. 1998 Jul-Aug;14(7-8):585-94.
[10] Altern Ther Health Med. 2014 Jan;20 Suppl 1:52-7.
[11] Br J Nutr. 2014 Jan 30:1-11.
[12] PLoS Genet. 2013;9(8):e1003660.
[13] PLoS One. 2011; 6 (9): e24776. doi: 10.
[14]Biol Pharm Bull. 2005 Aug;28(8):1462-6.
[15] Am J Clin Nutr. 2003 Feb;77(2):517-20.
[16] BMJ. 2013 Dec 4;347:f6471. doi: 10.1136/bmj.f6471.
[17] Ann Nutr Metab. 2013;63(1-2):1-9. doi: 10.1159/000349922.
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L’importanza dei ritmi circadiani della flora intestinale – 01/12/2016
Anche la flora batterica intestinale segue dei propri ritmi circadiani che non solo influenzano quelli dell’ospite, ma anche la capacità del fegato di metabolizzare i farmaci e degradare sostanze potenzialmente tossiche. La scoperta potrebbe aiutare a pianificare meglio la somministrazione dei farmaci e a contrastare problemi come l’obesità e la sindrome metabolica, spesso connessi a un’alterazione dei ritmi sonno-veglia.
L’attività metabolica e i movimenti della flora batterica intestinale seguono anch’essi dei ritmi circadiani, che influenzano quelli dell’ospite. Eventuali anomalie in questi ritmi batterici possono alterare la capacità metaboliche dell’organismo ospite, e in particolare quella di metabolizzare i farmaci e di degradare sostanze potenzialmente tossiche. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele, che firmano un articolo su “Cell”.
I ricercatori hanno scoperto che la flora batterica intestinale, o microbioma, si sposta ritmicamente, passando dal contatto con la superficie della mucosa intestinale al centro della cavità dell’intestino o viceversa, a seconda che sia giorno o notte e della specie batterica. Di conseguenza, nei diversi momenti della giornata le cellule della mucosa intestinale sono esposte a batteri differenti, e ai loro differenti prodotti metabolici.
Le oscillazioni giornaliere nella localizzazione della flora batterica e nella produzione di metaboliti nell’intestino ha un grande impatto sull’espressione dei geni nei tessuti dell’ospite (Cortesia Thaiss et al/Cell 2016)L’aspetto più rilevante della scoperta però è che questi cambiamenti del microbioma intestinale, oltre a influenzare i ritmi circadiani dell’ospite, hanno effetti profondi sulla sua fisiologia: effetti che non si limitano all’intestino ma raggiungono anche tessuti distanti, come quello del fegato, le cui cellule variano i livelli di espressione dei loro geni in sincronia con i ritmi della flora intestinale.
“Di conseguenza – dice Eran Elinav, coautore dello studio – un’alterazione dei ritmi del microbioma può compromettere funzioni epatiche diurne vitali, come il metabolismo dei farmaci e la disintossicazione.”
Queste scoperte hanno implicazioni importanti: dato che i farmaci sono metabolizzati dal fegato, la comprensione dei ritmi circadiani della nostra microflora (e la loro eventuale manipolazione) potrebbe permettere di pianificarne la somministrazione in modo da migliorarne l’efficacia terapeutica e/o diminuirne gli effetti tossici.
Inoltre, una migliore comprensione del rapporto fra flora intestinale e ospite potrebbe aiutare a intervenire su problemi come l’obesità e la sindrome metabolica, che sono più comuni nelle persone i cui ritmi circadiani sono spesso disturbati a causa del lavoro su turni o del jet lag.
Tratto da: lescienze.it
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Due enzimi per le “trappole” del sistema immunitario – 25/10/20107
Sono due le sostanze che, utilizzando la cromatina contenuta nel nucleo, costruiscono una rete difensiva contro gli agenti patogeni.
Due enzimi aiutano le cellule del sistema immunitario a predisporre trappole per neutralizzare i patogeni utilizzando la cromatina – il DNA e le sue proteine associate – contenuta nel nucleo, costruendo una rete difensiva: è questo il risultato di uno studio apparso sulla rivista The Journal of Cell Biology.
I neutrofili, i globuli bianchi del tipo più comune, sono difficili da studiare poiche’ vivono solo sei ore: per questo Arturo Zychlinsky e colleghi del Max-Planck-Institut per la biologia delle infezioni a Berlino ha creato in vitro un sistema cellulare semplificato – il cosiddetto sistema cell-free – che include nuclei di neutrofili e frammenti di citoplasma ricavati da cellule.
Si è così scoperto che due enzimi nascosti nei granuli citoplasmatici entrano nel nucleo per svolgere la cromatina e formare le “trappole” extracellulari di neutrofili (NET), reti utilizzate per catturare e neutralizzare i patogeni.
Il processo viene iniziato dall’elastasi neutrofila (NE), che promuove la decondensazione dei cromosomi mediante la scissione di due proteine istoniche che mantengono la cromatina strettamente impacchettata nel nucleo.
In una fase successiva, il processo coinvolge la mieloperossidasi (MPO, è una proteina che si trova su un particolare tipo di globuli bianchi – neutrofili polimorfonucleati -, possiede una significativa azione pro-infiammatoria, che può contribuire direttamente al danneggiamento dei tessuti dell’organismo. Livelli elevati di questa proteina possono fornire un’indicazione diagnostica in caso di sindrome coronarica acuta), anche se il suo ruolo rimane finora oscuro, dal momento che la sua attività catalitica non è richiesta per decondensare la cromatina.
I ricercatori hanno confermato l’importanza dell’NE per la formazione del NET esponendo alcuni topi di laboratorio a batteri Klebsiella pneumoniae. I neutrofili si trasferiscono nei tessuti polmonari negli animali del gruppo di controllo e in quelli mancanti di NE, ma in quest’ultimo caso non riescono a produrre NET al fine di distruggere gli agenti patogeni.
Una questione importante da dirimere, secondo i ricercatori, è il modo in cui NE ed MPO entrano nel nucleo. I granuli potrebbero fondersi con la membrana nucleare direttamente oppure produrre gli enzimi nel citoplasma, da dove poi si trasferirebbero verso il nucleo. (fc)
Tratto in parte da: lescienze.espresso.repubblica.it
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Una molecola permetterà di ripristinare il normale funzionamento del sistema immunitario – 05/06/2012
Si tratta di una molecola solubile, in fase di somministrazione a topi con attività immunitaria nulla o eccessiva, individuata dal gruppo di Immunologia dell’Università di Udine con Istituto tumori di Milano, il National Institutes of Health di Bethesda e la Genentech.
Lo studio è pubblicato sulla rivista “The Journal of Allergy and Clinical Immunology” e rappresenta un passo verso una strategia immunoterapeutica specialmente nei soggetti, bambini ed adulti, immunodepressi dai Vaccini !
Occorrerà anche controllare in vivo sull’uomo, se questo effetto riscontrato sui ratti, sia efficace anche nell’uomo.
STOP alla guerra ai “germi”
L’abuso di antibiotici e cibo industriale hanno cambiato la nostra flora batterica intestinale.
Normalmente il nostro intestino crasso (colon) è abitato da miliardi di “batteri buoni” che ci proteggono, perché:
– vietano i microbi aggressivi per individuare;
– formano una barriera che impedisce corpi fattori di malattia spostano nel sangue;
– completano la digestione del nostro cibo, specialmente per estrarre le vitamine del gruppo B, acidi grassi, enzimi, facendoli fermentare;
– soprattutto, sono il pilastro centrale del nostro sistema immunitario: Gli scienziati stimano che la flora intestinale rappresenta l’80% delle nostre difese naturali.
– e ‘inoltre necessario che le esigenze di questa preziosa flora siano rispettati.
I nostri batteri hanno bisogno di essere nutriti. Hanno anche bisogno di dare il benvenuto regolarmente nuovi batteri amici provenienti dall’esterno, attraverso la nostra dieta.
Infine, questa flora non ha bisogno di essere passata periodicamente dai “Roundup” (antisettici e antibiotici).
Gli antibiotici sono il Roundup per il nostro intestino.
Fin dalla tenera età, i nostri figli sono massicciamente esposti a trattamento con antibiotici e disinfettanti che decimano le loro flora intestinale.
L’abuso di candeggina in acqua di rubinetto e prodotti antibatterici per il lavaggio delle mani è anche un’aggressione contro il naturale equilibrio della flora:
“Uso di un disinfettante, l’equilibrio batterico delicata crolla. Molti microrganismi muoiono, lasciando spazio per gli altri, a volte più virulenta “, dice Pascale Hanssens del Schuman Ospedale Robert (Lussemburgo) [4].
A forza di attaccare i batteri necessari per la nostra salute, si finisce per farli sparire o mutare, trasformandoli in batteri cattivi, che si sviluppano ancora meglio e sono particolarmente difficili da controllare dato che non hanno piu’ la concorrenza di quelli buoni.
Da qui l’impressionante aumento della malattie causate da batteri e funghi: micosi, candidosi, che colonizzano le mucose delle popolazioni dei paesi industrializzati negli intestini e spesso anche nelle zone genitali.
La guerra contro i “germi” è attualmente molto grave e sta per finire male … per noi.
Doppio guaio per i bambini nati con parto cesareo, una volta riservato a casi eccezionali, sta avanzando rapidamente e sostituendo il parto normale.
In paesi come gli Stati Uniti, Spagna, Svizzera, il taglio cesareo viene quasi sempre offerto, e, talvolta, ha imposto alla madre, senza necessità medica evidente.
“Si può evitare il dolore e rischi di parto vaginale, dicono i ginecologi che se ne occupano….per fare soldi…
Ma questa tendenza riflette anche un “business” che organizza bene il settore medico moderno:
– il taglio cesareo è un intervento chirurgico che apporta in molti più ospedali rispetto a un parto vaginale;
Il taglio cesareo può essere programmato in anticipo. Per la mamma è conveniente per “fissare un appuntamento” per partorire.
Si organizza anche il ginecologo e ostetrico, evitando così di dover alzarsi di notte;
Le operazioni possono essere programmate, consentendo una ottimizzazione dell’uso delle attrezzature mediche (sala operatoria) e letti.
Ma ancora una volta, ci dimentichiamo il vero benessere del bambino.
Mentre per un bambino è meno probabile che l’esperienza di sofferenza fetale durante un taglio cesareo sia reale.
Ma i bambini di solito ricevono alla nascita vaginale, la flora intestinale della madre. Essi sono messi in contatto con essa quando passano attraverso il canale del parto. Le loro labbra, la bocca e il loro apparato digerente, fino a quel momento sterile, sono test di serie “standard”.
Per i bambini nati da taglio cesareo, questo passaggio fra madre e figlio non avviene, e quindi purtroppo i batteri che si “depositano” in ospedale, possono spiegare la loro maggiore tendenza alle malattie, (NdR: specie se vengono successivamente vaccinati).
Una soluzione è quella di acquistare un buon complesso probiotico prima della nascita e di tenerlo a portata di mano della madre. Diluendo questi probiotici in acqua, si può immergere il dito e mettere alcune gocce sulle labbra del suo bambino dopo la nascita.
La prima volta, sarà naturalmente essere effettuato tramite il padre se la madre è ancora sotto anestesia.
Non dimenticate che il cesareo è molto più traumatico per la madre, che sarà costretto a rimanere a letto più a lungo.
Scegli i batteri buoni
Per quanto assurdo possa sembrare, il nostro stile di vita moderno ci impone di preoccuparsi attivamente di darci i batteri buoni dal nostro ambiente e la dieta, per migliorare e mantenere la nostra flora intestinale, soprattutto dopo gli attentati, spaccciati come “cure”, da parte dei disinfettanti o antibiotici.
Non possiamo più dare per scontato il fatto che abbiamo il giusto apporto e di rapporti di batteri:
– perché non viviamo in aziende agricole, in contatto con gli animali, polvere, terra, alberi e fiori ogni giorno;
– perché il nostro cibo è pastorizzato, sterilizzato;
– perché si mangia troppi dolci, latticini e cereali che proliferano batteri patogeni (vale a dire i batteri che degradano la salute) nel nostro intestino;
– perché la nostra frutta e verdura non è naturalmente hanno i batteri su di loro bene. Sono troppo pulita, ma siamo costretti a lavare accuratamente per eliminare i pesticidi. Che è la quadratura del cerchio;
– perché dove viviamo, i nostri vestiti sono costantemente puliti, disinfettati a temperatura troppo alta;
– perché ci bagniamo in piscine piene di acqua e candeggina prendiamo antibiotici …
Tuttavia, uno studio statunitense pubblicato nel giugno 2012 nel Journal of allergia e immunologia clinica ha dimostrato che le persone della comunità Amish – una popolazione degli Stati Uniti che vive in fattorie tradizionali, senza servizi igienici, senza elettricità, senza acqua corrente e senza antibiotici – sviluppano dieci volte meno di asma e malattie allergiche [5], (NdR: anche perche’ NON si vaccinano, come gli altri).
Occorre ristabilire il contatto con la terra e la natura
Il modo migliore per ripristinare buone flora intestinale è quello di ripristinare il contatto con la natura, la terra, i prodotti naturali, che portano naturalmente i batteri.
Si devono eliminare disinfettanti, ed antibiotici e altri antibatterici che stanno distruggendo la nostra flora. Dovete mangiare biologico ed evitare cibi infiammatori (glutine, latticini, dolci, cibo spazzatura).
Dobbiamo, in particolare:
– garantendo di lasciare che i nostri figli a strisciare fuori casa senza lavarsi le mani ogni cinque minuti con salviettine disinfettanti;
– chi ha animali domestici: bambini cresciuti con un gatto o un cane in casa hanno meno allergie;
– evitare il contatto con soluzioni di lavaggio e a base di alcol per non distruggere il nostro equilibrio microbico;
– mangiare ogni settimana alimenti fermentati non sterilizzati (crauti, sottaceti, kefir organico);
– mangiare cibo dal vostro giardino – se siete abbastanza fortunati da avere uno – cresciuto organico, non troppo pulito;
– e, per coloro che hanno i mezzi finanziari, prendere probiotici per reseed nostro intestino. Probiotici sono batteri che hanno un effetto positivo sulla salute provata.
Va da sé che non si desidera avere nel nostro corpo i batteri patogeni, come E. coli, salmonella, o lieviti come la Candida albicans.
È quindi necessario per la vostra salute, i ceppi batterici probiotici.
Quali sono i ceppi batterici probiotici
Assumere i probiotici come supplemento dietetico è il bene, le specie batteriche più efficaci e più dirette riseminano il nostro colon (intestino crasso).
I probiotici sono purtroppo davvero costosi. La loro modalità di fabbricazione e di deposito è complicata.
Triste a dirsi, ma è ancora una delle principali cause delle disuguaglianze di salute.
Per sviluppare i probiotici che hanno benefici per la salute reali, si deve prima di isolare ceppi batterici in grado di soddisfare un elenco rigorosa di requisiti. Essi devono essere:
– di origine umana o dai cibi tradizionali fermentati;
– resistente ai succhi gastrici e sali biliari, o sono distrutti dalla digestione;
– in grado di aderire al tratto intestinale di non essere evacuati con rifiuti alimentari;
– in grado di impiantare sostituendo ed implementando i batteri per la salute;
– in grado di stimolare l’immunità;
– in grado di produrre sostanze antimicrobiche;
– nessun rischio per la salute;
– prodotto e mantenuto in una condizione stabile.
Queste condizioni sono così numerosi che alcuni ceppi batterici rispondono.
I ceppi di probiotici effetti scientificamente provati
Al momento in cui scrivo, diversi ceppi di batteri sono stati identificati come scientificamente rigorosi rispetto dei criteri di cui sopra … ma solo cinque biotipi batteriche sono stati particolarmente provato da test clinici.
Questo è il Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum, Bifidobacterium e Streptococcus thermophilus.
Questi diversi ceppi possono essere presi separatamente o in combinazione. Essi possono regolare la flora intestinale influenzando la inivizione di alcune sostanze microbiche (tossine). Essi impediscono la mutazione di ed in batteri patogeni. Migliorano la digestione e aiutano a modulare la risposta immunitaria.
Questi fattori contribuiscono a ridurre l’infiammazione cronica del tratto digestivo e prevenire le infezioni e le malattie gravi [6] [7].
Una corretta digestione è anche la garanzia di una maggiore energia. I probiotici sono stati testati con successo anche contro la sindrome da stanchezza cronica. [8]
Infine, ricordiamo che in questo ultimo studio, si è riscontrato che una dose di 10 miliardi di probiotici per dose giornaliera è il minimo. Ma l’effetto viene a mostrarsi solo da 25 miliardi.
Importante: il processo di produzione
Altrettanto importante il tipo di ceppi batterici, vi è il metodo di fabbricazione di probiotici.
Si capisce perché i probiotici, sono assolutamente necessarie per una buona salute in condizioni moderne di vita, tuttavia, rimangono i prodotti altamente tecnici e quindi costosi.
Una volta che il ceppo batterico corretta identificato, esso deve essere conservato a – 80 ° C.
Per produrre le quantità necessarie supplementazione nutrizionale, deve entrare nei fermentatori, che sono specie di “reattori” enormi 2 di 3 000 litri. Viene introdotto in questi reattori il ceppo batterico che è stato precedentemente trapiantato e inoculato in crescita in colture adatte.
La coltura del reattore dura meno di 24 ore. condizioni di temperatura estremamente accurate di acidità, aerazione e agitazione devono, naturalmente, essere soddisfatti.
Alla fine della fermentazione, i batteri sono recuperati mediante centrifugazione ad alta velocità (centrifugazione). Questo produce una “pasta batterica” altamente concentrata.
Deve poi essere asciugato con grande cura per mantenere i batteri vivi massimo.
Questa tecnica è chiamata “congelare” la pasta batterica e congelata e messa sotto vuoto, permettendo al ghiaccio per evaporare direttamente senza passare attraverso lo stato liquido. L’acqua viene estratta direttamente in forma gassosa secondo il fenomeno di “sublimazione”.
Questa fase può durare da uno a tre giorni.
Al termine, il prodotto è in forma di pannello secco: praticamente tutta l’acqua è stata estratta.
Questa torta può quindi ridurre al polvere batterica, denominata “coltura pura”, che produrrà il prodotto finito (capsule, polveri o altri prodotti contenenti probiotici).
Indispensabile: mantenere i batteri vivi !
I probiotici sono prodotti dal vivo: qualunque cosa tu faccia, i batteri muoiono con il tempo.
Tutto quello che puoi fare è quello di rallentare il loro tasso di scomparsa.
Muoiono più lentamente se il congelamento era molto ben fatto.
Muoiono anche più lentamente se mantenuta ad una temperatura prossima a 40 ° C.
A questa temperatura, i batteri lattici hanno una curva di decadimento dal 2% al 3% del numero iniziale di batteri al mese. Questo tasso di decadimento è del 10% al 15% quando gli stessi batteri sono mantenute a temperatura ambiente (tra 20 ° C e 25 ° C) [9].
I batteri hanno bisogno di essere protetti da ossigeno. Alcuni ceppi più resistenti, infine, sopravvivono più a lungo.
Occorre fornire particolare attenzione alla produzione (massima liofilizzazione, ceppi selezione e protezione contro l’ossigeno), il miglior probiotico raggiungere un tasso di sopravvivenza del 40% dopo 24 mesi a 25 ° C, mentre la percentuale è del 25 % dopo 6 mesi di batteri non protetti lattici.
Probiotici: la salute a due livelli
Si capisce il motivo per cui stavo parlando un fattore di disuguaglianza nella salute.
La maggior parte dei cittadini non si rendono conto, ma:
– Da un lato vi è una piccola élite informato che offrono nuovi supplementi di probiotici ben dosata, probiotico 10 miliardi o più per dose;
– Dall’altro, la massa di persone che sono probiotico vendita assolutamente inutili, spesso a buon mercato, ma in qualche modo ancora troppo costose in relazione alla loro efficacia, che è zero.
– Che il 99,9% delle persone non sanno è che, milioni di batteri probiotici sono nulla in confronto alla quantità necessaria. Questo non può avere alcun effetto sulla vostra salute. I batteri, però, probabilmente non raggiungeranno mai il colon.
È per questo che le autorità sanitarie hanno sempre combattuto duramente contro i venditori di probiotici che far credere (con false accuse) che i loro prodotti hanno un effetto sulla salute.
Molte persone hanno provato i probiotici ed erano convinti che non funzionava. Il loro prodotto è stato preparato con “solo” un mille o diecimila volte sotto dosato …
Ma per il produttore, la differenza è cruciale: per produrre i cosiddetti “probiotici” che contengono centinaia di milioni di batteri costa solo pochi centesimi.
E’ facile quindi per fare una grande “salto mortale”, se si trova un cliente disposto a pagare 10 o 20 euro per questo.
Per contro i probiotici sul mercato contenenti più di 10 miliardi di batteri per dose, è una sfida. Poiché la maggior parte delle persone ritengono che il prezzo è troppo alto. Essi credono che fare un “affare”, trovando i probiotici più conveniente altrove.
Grande errore …
Poiché i prodotti più avanzati, non solo contengono probiotici, prebiotici, che nutrono i probiotici in atto a livello intestinale.
Il termine “prebiotici” è stato introdotto di recente nel 1995 da Gibson e Roberfroid [10]. Essi devono essere distinte da probiotici, dal momento che questi non sono i microrganismi.
Queste sono le fibre non digerite, ma che sono molto popolari ed utili con i batteri presenti nel colon. Vanno nel vostro stomaco e fin nell’intestino si uniscono, in cui permettono ai batteri di moltiplicarsi.
I prebiotici sono considerati fattori di crescita probiotici. In altre parole, la loro presenza aumenta il numero e gli effetti dei probiotici nel colon.
Il più usato sono inulina e fruttooligosaccaridi. Sono efficaci, ma i migliori prebiotici sono quelle che si trovano nel latte materno. Essi proteggono i bambini da diarrea e rafforzare la loro immunità ad uno stadio di sviluppo dove rimangono molto fragili. Essi sono chiamati i “galactooligosaccharidi”.
– Essi riducono la quantità di batteri nocivi e agenti patogeni come il Clostridium e E. coli.
– Aumentano l’assorbimento di minerali, in particolare calcio, stimolano disintossicante enzimi batterici, promuovere l’escrezione di sali biliari e deprimere la produzione di composti nocivi quali fenoli e indoli.
– Essi riducono la costipazione, ridurre il rischio di diarrea e di malattie infiammatorie intestinali. Galattoligosaccaridi hanno un effetto da 300 mg al giorno.
I prodotti contenenti entrambi pro e prebiotici sono a volte chiamati “simbiotici”.
Quando contengono batteri buoni ceppi, in quantità sufficiente, è, l’insieme in una sola ripresa, e concentrate benefici per l’intestino e la vostra salute generale.
Una scelta limitata di prodotti di qualità
Farmacia, vi sarà facile trovare il probiotico Lactibiane Pileje di riferimento. La versione high-end (30 bustine a 20 miliardi di batteri) avrà un costo, in base alle farmacie, di almeno 50 euro. Faccio notare che questo prodotto non contiene prebiotici.
Su Internet si possono trovare prodotti più competitivi nel rapporto qualità / prezzo.
I lettori abituali della Natura Sanità Innovazione saranno forse ricordare che di solito consigliamo l’equilibrio della microflora simbiotico. Questo prodotto contiene tre dei migliori ceppi probiotici noti fino ad oggi (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei e Streptococcus thermophilus).
Esso contiene anche 300 mg di prebiotici galattoligosaccaridi (vale a dire ciò che si trova nel latte materno, c’è anche la dose raccomandata da studi scientifici).
In particolare, l’equilibrio della microflora è notevole per la sua estremamente alto dosaggio, che può prendere solo una capsula al giorno: 25 miliardi di batteri per capsula. Un caso 30 giorni costa 29,90 €. Il prezzo è in calo, man mano che lo si consuma, perche’ viene incrementata la produzione e quindi il prezzo tende a calare.
È possibile ottenere l’equilibrio della microflora.
Abbiamo scoperto un laboratorio svizzero specializzato, che ha fatto ancora meglio: si tratta del laboratori Olliscience. Il loro Probioneo simbiotico contiene:
– 5 di alta qualità ceppi probiotici e analizzati a 30 miliardi di batteri (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus plantarum, Bifidobacterium longum, Bifidobacterium breve, Streptococcus thermophilus);
– 2 fonti di fibre prebiotiche (inulina + frutto-oligosaccaridi).
Tutto questo in una capsula al giorno. Questo prodotto è leggermente più costoso per l’equilibrio della microflora, dal momento che costa 31.90 euro per un terapia di 30 giorni.
Ultimo punto importante:
i probiotici sono ancora consumando la mattina prima di colazione con un bicchiere di acqua tiepida.
I prodotti in capsula sono generalmente “gastroresistenti”, vale a dire che la capsula passerà nell’intestino e si dissolverà all’arrivo nel colon. Questo impedisce ai batteri vengono uccisi per strada.
In sostanza, si inizia a vedere i benefici dopo sei settimane.
Fonti:
– [1] Natura 19 novembre, 2015, vol. 527, S117.
– [2] L’infiammazione cronica e malattie cardiovascolari: un legame sempre più evidente da Guy Sabourin
– [3] I probiotici
– [4] l’igiene e la salute del bambino: Attenzione di pulizia eccessiva a casa
– [5] bambini Amish vivono in Indiana del Nord-hanno una bassa prevalenza di sensibilizzazione allergica
– [6] Paquette I. Studio e valutazione di una matrice proteica per proteggere i batteri probiotici. Master in Scienze e Tecnologie Alimentari. Quebec, Canada 2013
– [7] P. M. Sherman, Ossa J.C. & Johnson-Henry K. “svelare i meccanismi di azione dei probiotici.” Nutrizione in pratica clinica, 2009, vol. 24 (1): 10-14.
– [8] A. Rao Venket, Alison C. ha battuto, Tracey Beaulne, A. Martin Katzman, Christina Iorio, John M. Berardi. Uno studio randomizzato, in doppio cieco, studio pilota controllato con placebo di un probiotico in sintomi emotivi della sindrome di stanchezza cronica.
– [9] Informazioni del produttore, l’azienda THT.
– [10] G. R. Gibson, Roberfroid M. B. “modulazione dietetica del microbiota del colon umano:. Introducendo il concetto di prebiotici” J. Nutr., Giugno 1995, vol. 125, No. 6, p. 1401-1412.
By: sante-nature-innovation.fr