Immunità innata, acquisita o persa…
I BAMBINI MODERNI sono più malati di quanto non fossero nel 1945 e ’50
“Nel 1947 ero nel vivaio come studente infermiere ed andavo lavorare in un asilo nido per i piccoli neonati, le cui madri necessarie per lavorare come fossero illegittime e quindi non i padri stavano diventando un salario.
I bambini stavano molto bene ed erano molto dolci. C’erano raffreddori, influenza e scabbia di tanto in tanto .
Non c’era traccia di asma, eczema, epilessia, iperattività, malattie cardiache o morte in culla. Morte in culla (SIDS) è iniziata nel 1957, dopo che la campagna di vaccinazione con il vaccino DPT è stato avviata.
Avete bisogno di rivivere negli anni 45-60, per ricordare com’era allora la vita.
Alcuni bambini morivano di polmonite, perché le case erano fredde, ma non delle malattie terribili che hanno ora”.
Dalla sig.ra B. – Nurse, Pensionata che ha lavorato per anni in una Nursery.
Tratto da : http://www.vaccineriskawareness.com/Your-Immune-System-How-It-Works-And-How-Vaccines-Damage-It
Commento NdR:
in realta’ le cose sono molto piu’ complesse e non basate esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti e globuli bianchi !
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Difese immunitarie influenzate dai ritmi biologici – 19 Febbraio 2012
La scoperta arriva da uno studio statunitense
In alcune ore del giorno, corpo più vulnerabile all’attacco di virus e batteri
Un’influenza al mattino è diversa da un’influenza alla sera. A dirlo sono i ricercatori della Yale University School of Medicine, secondo i quali, in alcuni momenti della giornata, il corpo potrebbe essere più vulnerabile all’attacco di virus e batteri.
Il team di ricerca ha rilevato come l’ora in cui si contrae un’infezione modifichi la sua gravità. Al centro della ricerca ci sono le influenze del ritmo circadiano sulle difese immunitarie. In pratica, il sistema immunitario ha bisogno di rilevare l’infezione, prima di poterla combattere.
I ricercatori, dunque, hanno indagato sulla proteine sentinella Tlr9, la quale può individuare il Dna di batteri e virus invasori.
Tali proteine possono essere localizzate sulla membrana cellulare o all’interno della cellula. I recettori sentinella (TLR) rappresentano le proteine di riconoscimento legate alla membrana cellulare
Dai dati raccolti osservando esperimenti condotti su topi, gli scienziati hanno dimostrato che la quantità di Tlr9 prodotta e il suo modo di funzionare sono controllati dall’orologio biologico, e variano durante il giorno. Quando l’attività della proteina è massima, infatti, gli animali immunizzanti hanno registrato un miglioramento della propria risposta immunitaria.
Non solo.
Noto che le persone con setticemia corrono i maggiori rischi letali tra le 2 e le 6 del mattino, gli scienziati hanno rilevato che la gravità della sepsi dipende dal momento dell’infezione, con variazioni che coincidono con i cambiamenti dell’attività della proteina.
Secondo uno degli autori dell’indagine, esiste “un legame molecolare diretto tra ritmi circadiani e il sistema immunitario”, che potrebbe avere “importanti implicazioni per la prevenzione e il trattamento delle malattie”.
Inoltre, “sembra che le alterazioni del ritmo circadiano influenzino la nostra suscettibilità ai patogeni”.
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Scoperto meccanismo del reclutamento globuli bianchi – 12 Gen. 2011
Un gruppo di ricercatori italiani, del Dipartimento di Patologia e del Centro di Biomedicina Computazionale dell’Università di Verona, condotto da Carlo Laudanna, ha scoperto un meccanismo molecolare che regola il reclutamento dal sangue e la migrazione nei tessuti dei globuli bianchi, i principali attori del sistema immunitario.
Lo studio è stato condotto nei laboratori del dipartimento di Patologia con l’ausilio di tecnologie di avanguardia fornite dal centro di Biomedicina computazionale (CBMC) dell’Università di Verona, ed è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona e dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
Le implicazioni di questa scoperta, pubblicata ieri su Nature Immunology, sono diverse, ma principalmente quella di una maggiore comprensione del funzionamento del sistema immunitario, che ha la funzione di proteggere il nostro organismo dalle infezioni da microrganismi eterologhi e/o tossine introdotte ad esempio con i vaccini, nonché dallo sviluppo e diffusione del cancro, per sua natura agisce al “posto giusto e al momento giusto”, focalizzando e localizzando la sua azione difensiva “solo” dove è necessario, se non e’ stato gia’ leso dai vaccini; in questo modo la risposta immune è circoscritta e mirata. Questa proprietà fondamentale dipende dalla precisa regolazione del reclutamento dei globuli bianchi dal sangue nei tessuti, un fenomeno scoperto più di 100 anni fa, ma le cui basi molecolari si sono cominciate a comprendere solo negli ultimi anni.
Ma il problema del buon funzionamento del sistema immunitario e’ SEMPRE legato alla perfetta funzionalita’ della micro circolazione che, nei vari tessuti, alimenta anche le cellule che li compongono, che ad esempio con i vaccini viene facilmente compromessa.
Secondo quanto riferiscono i ricercatori nel loro studio, sarebbe stata scoperta la funzione regolatrice fondamentale di cinque molecole che agiscono di concerto per creare un “modulo funzionale” regolatore, senza il quale la funzione dell’immunità’ viene meno.
Le cinque molecole appartengono ai “sistemi di trasduzione del segnale”, quei processi biochimici di trasferimento e propagazione di un segnale all’interno di una cellula, che avvengono attraverso l’attivazione di specifiche vie di segnalazione che controllano lo stato metabolico la proliferazione ed i differenziamenti cellulari.
“Nello studio – spiegano i ricercatori – dimostriamo per via sperimentale e per la prima volta nel sistema immunitario, un concetto teorico fondamentale detto “modularità”, mediante il quale la funzione contemporanea delle cinque molecole definisce un modulo funzionale che regola l’attivazione del reclutamento dei LINFOCITI (un tipo particolare di globulo bianco) dal torrente sanguigno nei tessuti”.
Tratto in parte da: Apcom
Commento NdR: Se i microrganismi eterologhi, estranei (tossici, quelle a es. come quelli contenuti nei vaccini) riescono a passare le barriere immunitarie suddette, entrano in gioco altri meccanismi, mediati dai FAGOCITI (neutrofili, monociti, macrofagi) o da proteine del siero che costituiscono il sistema del COMPLEMENTO, per tentare di eliminare le sostanze tossiche estranee.
Il sistema del COMPLEMENTO e’ un insieme di circa venti proteine del siero, alcune delle quali si attivano spontaneamente a contatto con la superficie di alcuni microrganismi scatenando l’attivazione delle altre e la distruzione dei germi oppure l’attivazione delle cellule immunocompetenti.
Ad esempio possono attirare fagociti nell’area invasa, perche’ distruggano i germi invasori, oppure possono legarsi alla parete dei germi rendendoli riconoscibili da parte dei fagociti (opsonizzazione).
L’insieme dell’attività dei fagociti e delle proteine del complemento nella zona dove e’ avvenuta la penetrazione dei microrganismi, produce una reazione difensiva aspecifica che prende nome di INFIAMMAZIONE e le susseguente fasi di Disintossicazione attravverso gli organi esecretori, emuntori, attivate con febbre, pustole, urine cariche di sostanze, catarro, feci putride.
Il sistema del complemento induce fori nella membrana cellulare, con conseguente lisi della cellula infettata o dell’agente patogeno eterologo.
Il sistema immunitario quindi garantisce la difesa dell’organismo da agenti provenienti dall’esterno o anche dall’interno, detti antigeni. Sono antigeni molecole appartenenti a: parassiti, protozoi, batteri, funghi, virus, tossine.
Le strutture del sistema immunitario riconoscono l’antigene, elaborano una risposta più o meno specifica contro di esso e lo neutralizzano o eliminano.
Viene definito antigene una sostanza estranea, cioe’ che venga introdotta nell’organismo dall’esterno, o anche intrinseca ma riconosciuta come estranea, capace di indurre una risposta immunitaria.
L’immunità aspecifica od innata costituisce la branca evolutivamente più antica e l’impalcatura fondamentale del sistema immunitario.
L’immunità innata dipende dalle difese aspecifiche, ossia quelle che agiscono contro gli eventuali intrusioni indipendentemente dalla natura dello stesso: parassita, fungo, spore, batterio, protozoa, virus, sostanze tossiche ecc., e comprende alcune cellule come i macrofagi e, secondo la Medicina Naturale, anche la pelle, polmoni, sistema gastro-intestinale, ecc., ed altri parti dell’organismo.
Il sistema immunitario garantisce la difesa dell’organismo da agenti provenienti dall’esterno o anche dall’interno, detti antigeni.
Sono antigeni molecole appartenenti a: parassiti, protozoi, batteri, funghi, virus, tossine.
Le strutture del sistema immunitario riconoscono l’antigene, elaborano una risposta più o meno specifica contro di esso e lo neutralizzano o eliminano.
Viene definito antigene una sostanza estranea, cioe’ che venga introdotta nell’organismo dall’esterno, o anche intrinseca ma riconosciuta come estranea, capace di indurre una risposta immunitaria.
La risposta immunitaria può essere generica e poco selettiva oppure può portare alla produzione di anticorpi specifici (immunogenicità), i quali reagiscono in modo selettivo con quegli antigeni (antigenicità).
Il sistema immunitario e’ qualcosa di molto complesso e non ancora chiaro alla medicina ufficiale, ci sono soggetti che, pur non producendo anticorpi superano le malattie e non si ammalano; bambini che non avendo fatto vaccino o contratto la malattia, hanno comunque un sistema immunitario, che pur NON producendo anticorpi specifici, per il tetano, polio, morbillo, pertosse, l’epatite B, NON somatizzano quelle malattie perche’ perfettamente sani.
Le sostanze antigeniche hanno di solito peso molecolare maggiore di 10.000 D, e una configurazione molecolare che ne permette il legame con gli anticorpi specifici.
Sono antigeni virtualmente tutte le proteine semplici, molti polisaccaridi (compresi quelli della superficie batterica), le nucleoproteine, le lipoproteine, molti peptidi sintetici, i virus, molti parassiti, cellule eterotipiche e allotipiche.
Si definiscono anticorpi molecole proteiche (gamma-globuline) prodotte da cellule del sistema immunitario stimolate direttamente o indirettamente dalla presenza di un antigene, e specifiche contro di esso.
L’anticorpo si combina chimicamente con l’antigene che ne ha indotto la produzione, formando un complesso antigene-anticorpo che neutralizza l’azione patogena dell’antigene.
Il sistema immunitario e’ integrato con il sistema che provvede alla produzione delle cellule del sangue, per cui si parla di sistema emolinfopoietico.
I principali agenti del sistema immunitario sono i LINFOCITI.
Gli organi linfoidi primari, in cui si differenziano e maturano i linfociti, sono il midollo osseo e il timo.
Gli organi linfoidi secondari sono la milza, i linfonodi e le strutture del MALT, dove i linfociti maturi vanno ad alloggiare e da dove partono per produrre le risposte immunitarie.
Tutta la teoria dell’immunologia, nella medicina ufficiale, si basa su questi concetti di antigene e anticorpo (NdR: che e’ ancora imprecisa ed indimostrata, oltre che fasulla in tante sue parti, vedi qui sotto).
Il problema dell’immunologia è quindi proprio quello di basarsi su due termini che si definiscono reciprocamente e che non sono quasi mai reciprocamente esatti, precisi, anche perche’ la teoria degli anticorpi e’ una semplice teoria indimostrata con i fatti, infatti ad esempio il 30% dei vaccinati non produce anticorpi all’antigene del vaccino che gli e’ stato propinato, proprio perche’ la teoria della risposta anticorpale obbligatoria del sistema immunitario e’ fasulla.
vedi la prova QUI: Copia dei titoli anticorpali di un soggetto plurivaccinato
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Come i globuli bianchi riconoscono le sostanze tossiche – 30 aprile 2011
Lo studio è giudicato importante perché consente di chiarire ulteriormente il mistero di come l’organismo riesca a costruire una risposta immunitaria per combattere le infezioni Un recettore molecolare sulla superficie dei globuli bianchi è cruciale per il riconoscimento di un fungo che sta cominciando un’infezione: ora un gruppo di ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center ha chiarito i dettagli del suo funzionamento.
Il recettore in questione è denominato dectina-1 ed è stato studiato in laboratorio da David Underhill, professore associato dell’Inflammatory Bowel and Immunobiology Research Institute, del Cedars-Sinai, che firma un articolo sulla rivista Nature.
Una consolidata teoria descriva le modalità con cui le cellule del sistema immunitario riconoscono a una certa distanza i frammenti microbici introdotti nell’organismo da un agente patogeno (NdR: o da un vaccino); in questo caso invece lo studio definisce un modello alternativo in cui le cellule immunitarie determinano quando i patogeni (NdR: o le sostanze tossiche alimentari e non, vaccinali che intasano la microcircolazione, farmacologiche) entrano in contatto diretto con la loro superficie ponendo una minaccia immediata e quindi la necessità di una pronta distruzione.
Lo studio è giudicato importante perché consente di chiarire ulteriormente il mistero di come l’organismo riesca a costruire una risposta immunitaria per combattere le infezioni.
“Il nostro laboratorio stava studiando la Dectina-1, che dirige i globuli bianchi a distruggere i funghi che incontra direttamente, ma a ignorare i materiali solubili liberati dalla sua superficie che non pongono una minaccia immediata”, ha spiegato Helen Goodridge, primo autore dello studio e ricercatore del laboratorio diretto da Underhill. “Si tratta di una circostanza importante poiché la fagocitosi e le risposte di difesa antimicrobica sono distruttive e richiedono una notevole quantità di energia”.
Una volta all’interno della cellula, l’agente patogeno viene distrutto (NdR: se il sistema enzimatico funziona normalmente) utilizzando una combinazione di enzimi di degradazione, composti chimici altamente reattivi, e di un ambiente acido.
Quando la dectina-1 rileva la presenza di un fungo, sulla superficie del globulo bianco si forma una struttura che Underhill chiama “sinapsi fagocitica”. A seguito di tale processo, due proteine di inibizione, in grado di inibire la trasmissione di segnali all’interno della cellula vengono inattivate: a questo punto la cellula può essere istruita dalla dectina-1. La sinapsi fagocitica non si forma quando la dectina-1 incontra frammenti fungini solubili, e perciò in tal caso il globulo bianco non risponde. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR:
in realta’ le cose sono molto piu’ complesse e non basate esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti e globuli bianchi !
La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento…..
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Piante a animali si difendono nello stesso modo – 22 Nov. 2010
Animali e piante condividono molecole di riconoscimento per batteri e virus e meccanismi di difesa simili. Molto più di quanto finora non si sospettasse. Lo sostengono Pamela Ronald dell’Università della California di Davis e Bruce Beutler dello Scripps Research Institute su Science, in un articolo che passa in rassegna i più recenti studi sul sistema immunitario innato ed aspecifico.
Questi lavorano infatti quasi esattamente nello stesso modo in entrambi i regni, sebbene l’antenato comune dovrebbe risalire a circa un miliardo di anni fa.
Diversamente dalla risposta adattiva (ovvero quella estremamente specifica che l’essere umano e gli altri animali sviluppano a seguito dell’incontro di un patogeno), la risposta innata riconosce specifiche molecole che sono condivise da diversi microbi e sono essenziali per la loro sopravvivenza. Eppure, data l’enorme differenza tra piante a animali, fino a qualche anno fa si era supposto che i meccanismi di difesa fossero completamente diversi. Invece, come sta emergendo da alcuni anni, un’evoluzione convergente ha fatto sì che mondo vegetale e animale rispondessero allo stesso modo di fronte ai segnali lasciati dai batteri.
In particolare – argomentano i ricercatori – ci sono due motivi ricorrenti nei sistemi di difesa: i recettori addetti al riconoscimento e le molecole che trasmettono il segnale di pericolo. Piante, insetti e mammiferi, pur avendo proteine altamente specifiche dedicate ad avvertire la presenza di molecole batteriche, condividono regioni proteiche comuni.
La chiave della somiglianza starebbe nella presenza ripetuta dell’aminoacido leucina, importante nella fase del riconoscimento del nemico. Poi, dopo aver riconosciuto il segnale di pericolo, tutte le cellule, non importa a quale specie appartengano, trasmettono l’allarme usando un altro motivo proteico comune (chiamato motivo chinasico non-RD, ovvero privo degli aminoacidi arginina e aspartato).
Come sottolineano gli autori, i vantaggi di questa “immunologia evolutiva”, per quanto ancora agli albori, potrebbero rivelarsi molto importanti, sia per la ricerca applicata sulle piante, sia per nuove terapie per gli esseri umani. “E’ come se, per ora, conoscessimo solo alcune foglie del grande albero della vita”, spiegano i due studiosi. “Quando avremo sequenziato i genomi di quasi tutte le specie di piante e animali, potremo risalire a tutti i meccanismi di difesa ed elaborarne di nuovi a partire da altre specie”
– Riferimento: DOI: 10.1126/science.1189468
By Giulia Belardelli – Tratto da: galileonet.it
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Scoperta nel sistema nervoso periferico una nuova funzione degli anticorpi – 16/0/2010
Per la prima volta alcuni di essi appaiono implicati in un processo di riparazione
Gli anticorpi non servono solo a identificare e distruggere le sostanze e i microrganismi che aggrediscono l’organismo, ma partecipano anche all’opera di “ricostruzione” di tessuti e microcricolazione danneggiati.
Questa funzione del tutto inaspettata e’ stata riscontrata da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine che la descrivono in un articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
La ricerca era partita dall’osservazione che mentre le cellule del sistema nervoso centrale non riescono a rigenerarsi dopo una lesione, quelle del sistema nervoso periferico lo fanno in modo consistente.
Una delle più evidenti differenze fra i due casi e’ rappresentato dal fatto che mentre il sistema periferico può essere raggiunto dagli anticorpi presenti nel flusso sanguigno, sia al cervello sia al midollo spinale sono isolati rispettivamente dalla barriera emato-encefalica e dalla barriera emato-liquorale.
Le cellule che trasmettono impulsi su lunghe distanze hanno gli assoni protetti da un sottile strato isolante di una sostanza lipidica, la mielina: “Dopo una lesione a un nervo, la massa di mielina che degenera viene rapidamente ripulita nel sistema periferico, ma non in quello centrale. Di fatto, in un cervello o in un midollo lesionato la mielina degenerata continua a restare in situ per il resto della vita della persona. Dopo una lesione, per esempio, al nervo sciatico, la mielina degenerata viene rimossa in una settimana o anche meno”, spiega Mauricio Vargas, primo firmatario dell’articolo sui PNAS.
I ricercatori, dopo aver prodotto un topo mutante che non era in grado di produrre anticorpi, hanno mostrato che in quel topo la riparazione di una lesione al nervo sciatico risultava sostanzialmente bloccata, così come la rimozione della mielina degenere. Se però successivamente venivano iniettati anticorpi ottenuti da topi normali, il processo di rimozione riprendeva e così pure la capacità di auto-rigenerazione del nervo.
“Che gli anticorpi partecipassero alla rimozione dei globuli rossi senescenti era noto, ma questa e’ la prima volta che essi appaiono implicati in un processo di riparazione”, ha detto Vargas. “Abbiamo in particolare mostrato che gli anticorpi aderiscono alla mielina degenerata e la segnalano ai macrofagi che provvedono a fagocitarla.”
Peraltro, i ricercatori hanno osservato che il risultato non dipendeva dal fatto che gli anticorpi provenissero da un topo che aveva in precedenza subito anch’esso una lesione a un nervo o no, suggerendo che si tratti di anticorpi “fuori ordinanza”, già presenti nell’organismo e non prodotti solamente in seguito alla lesione.
Un fatto confermato da un ulteriore esperimento in cui si e’ mostrato che il processo di ripulitura non viene innescato da qualsiasi tipo di anticorpi, ma da un tipo specifico di essi.
Questi anticorpi non danneggiano la mielina integra, ha spiegato Ben Barres, che ha diretto lo studio, perche’ quella danneggiata presenta caratteristiche strutturali superficiali differenti da quella integra.
Anche se lo studio e’ stato condotto sul sistema nervoso periferico, i suoi risultati aprono le porte alla possibilità di sondare nuovi approcci terapeutici anche per danni che coinvolgano il cervello o il midollo spinale attraverso infusione diretta di questi anticorpi, in modo che segnalino alla microglia – il corrispondente dei macrofagi nel sistema nervoso centrale – la necessità di eliminare la mielina degenerata. (gg)
Tratto da: scienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: ogni giorno scoprono cose nuove sul sistema immunitario che contraddicono e/o definiscono meglio le varie ed importanti funzioni. Questa e’ una scoperta utile, ma quello che non hanno ancora scoperto e’ che la teoria degli anticorpi e’ da riscrivere tutta quanta, perche’ in realta’ le cose sono molto piu’ complesse e non basate esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti !
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IMMUNOSTIMOLANTI NATURALI (Fitoterapia e Prodotti dell’Ape)
Le piante medicinali maggiormente utilizzate come immunostimolanti sono diverse, ma fra queste meritano senz’altro una menzione particolare l’Uncaria, l’Eleuterococco, la Curcuma, l’Astragalo, la Schisandra (la droga è costituita dal frutto di Schizandra chinensis, sinonimi Schizandra japonica e Maximowiczia chinensis (fam. Schisandraceae), pianta originaria della Cina e del Tibet) e infine, ma non ultima per importanza, l’Echinacea, oltre ad altre sostanze naturali quali la Pappa Reale, la Propoli, la Vitamina C e i Lactobacilli o Fermenti Lattici – vedi anche: Prodotti Naturali
E’ un organo privo di forma propria, ospitato entro le cavità delle ossa, con la funzione di produrre in continuazione le cellule del sangue (funzione emopoietica) sia della serie rossa (eritrociti) che della serie bianca (leucociti) che le piastrine.
Nel midollo delle ossa lunghe ben presto prevale la componente connettivale adiposa, per cui diventerà midollo osseo giallo, che perde le capacità emopoietiche, anche se non definitivamente.
Nelle lacune del tessuto osseo spugnoso si manterrà attivo per tutta la vita sotto forma di midollo osseo rosso.
E’ costituito da uno stroma connettivale con fibre reticolari, che sostiene masserelle di cellule staminali emopoietiche, cellule da esse derivate in vari stadi di maturazione e megacariociti. Naturalmente e’ ricco di vasi sanguigni che formano una fitta rete capillare.
LINFOCITOPOIESI MIDOLLARE
Ogni giorno il midollo osseo rosso produce 2,5 miliardi di eritrociti, 2,5 miliardi di piastrine e 1 miliardo di leucociti per kg di peso corporeo.
CIRCOLAZIONE dei LINFOCITI
TESSUTO LINFONODE ASSOCIATO alle MUCOSE (MALT = Mucose-Associated Lymphoid Tissue)
Non e’ un solo organo, ma un insieme di cellule linfoidi sparse, noduli linfatici isolati o aggregati o anche organi, sempre però associati alla mucosa di organi cavi.
Fanno parte del MALT:
+ cellule linfoidi disperse
+ noduli linfatici solitari o aggregati dell’intestino tenue
+ tonsille dell’anello del Waldeyer
+ appendice vermiforme dell’intestino cieco
Le cellule M sono cellule epiteliali che rivestono gli aggregati linfoidi e internalizzano gli antigeni trasportandoli o presentandoli ai linfociti.
Le Tonsille (L’anello linfatico del Waldeyer)
I Noduli Linfatici solitari: l’insieme di noduli linfatici, solitari o a gruppi, che si trovano soprattutto nell’intestino ileo e in prossilità della valvola ileo ciecale – Ileo/cieco = Nell’anatomia dell’apparato digerente l’ileo e’ la parte finale dell’intestino tenue, nel quale segue il duodeno ed il digiuno. e’ separato dal cieco dalla valvola ileociecale.
L’Appendice vermiforme
Tratto in parte da: users.unimi.it
Commento NdR: ci meraviglia che questo testo preparato da una Universita’ non accenni alle funzioni del cervello, anzi dei 3 cervelli (quelli nella testa, nel cuore e nell’intestino) quali coordinatori e gestori delle informazioni ottenute dalle cellule e dai vari organi e sistemi, deputati a funzionare con e per il Sistema Immunitario, ne’ si parla delle funzioni coordinatrici e generanti della Mente e di questa quale “muscolo” dell’Ego/IO, e quindi dell’Essere stesso = IO SONO !
Quindi in realta’ le cose sono molto piu’ complesse e non basate esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti e globuli bianchi !
vedi: Due CERVELLI, anzi 3 SISTEMA NERVOSO + STRESS + INTESTINO + Immunita’ 2 + Immunita’ e Vaccini + Sistema Immunitario, ecc.
Le più recenti ricerche medico-scientifiche hanno dimostrato in modo inequivocabile che i Cervelli, il sistema nervoso, quello immunitario ed intestino, comunicano e si influenzano a vicenda.
La Psiconeuroimmunologia descrive i termini di questa relazione e ne mostra le conseguenze sulla salute umana.
Lo stato del nostro sistema immunitario dipende quindi anche dallo stato dell’intestino e da quello del nostro sistema nervoso, specie quello enterico, il cervello di sotto nell’intestino, anche perche’ il sistema immunitario, pur non essendo un organo, ma un sistema, un’insieme di funzioni, ha la “sede” delle funzioni principali, proprio nell’intestino !
Tutti sanno che quando siamo depressi siamo anche più vulnerabili alle malattie, perche’ la depressione nasce proprio da importanti disordini intestinali di alterazione del pH digestivo, del sistema enzimatico e della flora batterica, che generando malassorbimento e quindi malnutrizione – vedi ad esempio: Danni da amalgami dentali + Danni dei Vaccini.
Si sono anche individuate le vie e i modi con cui il sistema nervoso influenza la risposta immunitaria. Così come riusciamo a scorgere i danni prodotti nel cervello da una iperattivazione del sistema immunitario e quindi intestinale (vedi per esempio i Danni da Vaccino = autismo, adhd, epilessia, allergie, asma, ecc.).
D’altra parte, alcune delle malattie del cervello più devastanti e difficili da curare, sembrano essere collegate a un’attivazione perversa del sistema immunitario che fa sentire i suoi effetti dall’intestino fin dentro la testa .
Quindi cervello, sistema nervoso, intestino ed immunità: sono termini della stessa relazione che e’ alla base del nostro benessere.
L’immunità acquisita invece e’ altamente specifica, ed e’ costituita da una serie di cellule e molecole capaci di riconoscere particolari strutture, e solo quelle, formando un’arma potentissima contro le infezioni, anche se purtroppo relativamente lenta ad avviarsi nei soggetti malati e non sani.
Quindi l’immunità innata naturale – può essere considerata la somma totale delle immunità alle malattie inerenti alle difese immunitarie biologiche non indotte artificialmente e include immunità attiva, quella acquisita attraverso le normali infezioni dei sistemi respiratorio ed intestinale dopo la nascita e l’immunità passiva, che generalmente consiste negli eventuali anticorpi acquisiti dal sangue materno e dal latte materno.
Inoltre essa e’ caratterizzata anche e sopra tutto da un buon assetto, nei giusti rapporti, del Terreno (i liquidi del corpo)e quindi della matrice, oltre all’indispensabile buona attività dell’apparato digerente, che deve assolutamente contenere una flora batterica simbiotica ben funzionale e completa in tutta la sua scala gerarchica, con la produzione anche di tutti gli enzimi necessari ed utili all’estrazione delle sostanze vitali per tutto l’organismo.
Cio’ significa che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi:Sistema immunitario
La scienza medica ufficiale afferma, anche se in modo incompleto, che il sistema immunitario umano e’ caratterizzato da risposte specifiche, come la produzione da parte dell’organismo di specifici anticorpi per combattere specifiche proteine esterne o antigeni e da risposte non specifiche, che consistono nella generale risposta sistemica a sostanze indesiderate, chiamata immunità aspecifica.
Incluse nel repertorio delle risposte non specifiche sono la pelle, le membrane mucose dei tratti digestivo e respiratorio, azioni riflesse di starnuto o tosse, anticorpi naturali, proteine complemento, interferone, il processo di fagocitosi (cellule divorano altre cellule), l’effetto degli acidi grassi, risposte infiammatorie, l’azione delle cellule reticulo-endoteliali, l’azione di enzimi, la risposta della celia respiratoria e intestinale, l’effetto dell’acidità dello stomaco sui batteri che vi passano, e le secrezioni che contengono esse stesse anticorpi, come l’immunoglobulina secretoria che assiste il processo di fagocitosi – un esempio e’ l’azione dei globuli bianchi sugli organismi patogeni.
Quindi il sistema immunitario e’ molto piu’ complesso e misconosciuto di quanto non sia stato ufficialmente per ora accettato ed insegnato dalla medicina ufficiale e quindi gli immunologhi sono ancora oggi, medici impreparati.
Molti individui pur non avendo o producendo anticorpi specifici, NON contraggono certe malattie, pur essendo venuti in contatto con agenti estranei tossici e/o patogeni, perche ? perche’ hanno un Terreno piu’ sano (bioelettronicamente e biochimicamente) di coloro che producono gli anticorpi, i quali per produrli, somatizzano una malattie in genere in modo lieve lieve !
esempio: quando vi sono i cambi di stagione la malattia chiamata impropriamente influenza (da virus) si manifesta solo nel 10% della popolazione, proprio per il motivo sopra citato.
Il corpo umano mantiene parecchie linee di difesa contro l’invasione di proteine esterne e di tossine prodotte.
La Prima linea di difesa e’ la Pelle.
La superficie cutanea e’ di circa 2 m2 ed e’ composta primariamente di materiale proteico chiamato cheratina. La pelle secerne anche vari oli, acidi grassi e acidi lattici che inibiscono la generale crescita dei batteri non simbiotici, anche se quasi tutta la flora batterica che si trova sulla pelle e all’interno del corpo e’ innocua e necessaria, dato che il sistema immunitario quando e’ in condizioni normali, molti processi corporei usufruiscono della sua esistenza.
Questi micro organismi che esistono in simbiosi con l’anatomia umana sono molto sensibili agli antibiotici, ai vaccini e alle sostanze sintetiche somministrate dalla pratica medica corrente; disturbare un delicato equilibrio può portare alla proliferazione abnorme di organismi patogeni, sopra tutto funghi.
La Seconda linea e’ la superficie polmonare che corrisponde a circa 80 m2
Ma la Terza linea di difesa e’ la piu’ importante ed e’ l’Intestino, con i suoi circa 350 m2 di superficie interna.
Il sistema immunitario gastro intestinale essendo il piu’ esteso come superficie ed estremamente sviluppato e specializzato, e’ la prima vera barriera che se non perfettamente funzionale, permette il dilagare di: tossine inquinanti eventualmente ingerite con i cibi (solidi, liquidi), micotossine anche autoprodotte, batteri autoctoni mutati e proteine virali endoprodotte, trasportati per mezzo di linfa e sangue a tutto l’organismo.
I disturbi dell’apparato digerente, sopra tutto se coadiuvati da batteri mutati e/o funghi proliferati a dismisura, influiscono sempre in senso negativo (malfunzione) sui sistemi di difesa immunitaria del corpo, anche perche’ essi secernono anche tossine.
La disbiosi gastro intestinale e’ quindi una grave forma di alterazione della flora batterica autoctona che conduce piano piano e gradualmente nel tempo alla alterazione dei tessuti della mucosa intestinale e quindi dei LINFOCITI presenti nei linfonodi mesenterici, nella Placche di Peyer, nella lamina propria ecc. ecc.
Questa disbiosi della flora autoctona determina non solo la alterazione e quindi della funzionalita’ del tessuto linfatico presente nella mucosa dell’intestino, ma anche il blocco graduale delle strutture linfo-immunitarie poste a distanza in altre parti del corpo.
(NdR: Il muco per esempio e’ un difetto delle difese immunitarie, fra cui il più frequente e’ il deficit di IgA, (presenti sopra tutto nell’intestino) cioe’ degli anticorpi che fanno da barriera nelle mucose: lacrime, secrezione nasale, saliva, muco bronchiale, muco intestinale; la loro carenza (che colpisce facilmente tutti i bambini vaccinati) può essere evidenziata mediante un esame del sangue e uno, particolare, della saliva).
La proliferazione della Candida Albicans causata dalla somministrazione di droghe, antibiotici e vaccini e’ un esempio, e determinano varie patologie come la diarrea e il sanguinamento, sempre causati dalla distruzione della flora batterica intestinale da parte di quei vaccini tossici, per l’alterazione del pH digestivo che essi inducono, oltre all’alimentazione errata per il soggetto.
Poiche’ il mantenimento dei delicati equilibri fra i micro organismi interni (funghi, batteri autoctoni e virus simbiotici) e’ una parte essenziale della risposta immunitaria umana, animale, vegetale, la morte o la sola alterazione, mutazione, di questi micro organismi, indebolisce immediatamente le capacità di risposta del sistema immunitario e quindi ammala di conseguenza di qualsiasi tipo di malattia l’organismo dell’essere stesso.
I globuli bianchi nel corpo, i leucociti, sono generalmente divisi in due gruppi, i granulociti, che includono neutrofili, eosinofili e basofili, i LINFOCITI non granulati ed i monociti.
I neutrofili costituiscono il tipo prevalente di granulociti; a causa della natura segmentata del nucleo, i neutrofili sono anche chiamati leucociti polimorfonucleari.
Essi hanno un’interessante proprietà e cioe’ l’abilità di formare barriere fisiche contro gli organismi patogeni.
Gli eosinofili costituiscono circa il 2% dei leucociti nel sangue e appaiono connessi con le difese contro infezioni parassitarie e risposte allergiche, più che contro microrganismi e tossine.
Anche i basofili hanno un ruolo nelle risposte allergiche e contengono istamina e eparina.
Un’ulteriore forma di leucociti sono i monociti, che hanno la capacità di fagocitare le particelle estranee e i batteri. I monociti appaiono attivi nelle condizioni presentate dalla tubercolosi e le infezioni fungine.
Un’altra linea naturale di difesa e’ il Sistema Linfatico.
Il sistema linfatico e’ parte essenziale del sistema immunitario di difesa ed e’ composto dai Linfonodi (600 circa), dalla rete dei canali linfatici, dalle tonsille, dalla milza, dal timo e dal midollo osseo.
Le cellule più importanti del sistema linfatico sono i LINFOCITI, prodotti nel midollo osseo; essi assicurano le difese con l’immunità, che può essere:
1 – Umorale = Linfotici B = maturano nei linfonodi e producono gli anticorpi.
2 – Cellulare = Linfociti T = maturano nel timo ed evolvono in cellule di difesa.
La maggior parte delle strutture cellulari nel corpo sono immerse nella linfa, un fluido chiaro che agisce come un generale piano di scarico per le sostanze indesiderate, poi filtrate attraverso il fegato e i reni.
La linfa si muove attraverso una serie di dotti e ghiandole grazie ad una serie di contrazioni muscolari specifiche, molte delle quali sono generate durante l’esercizio fisico. e’ il sistema linfatico che contiene le sopra menzionate cellule reticulo-endoteliali che intrappolano e ingeriscono svariati organismi.
Queste cellule formano anche il rivestimento di molti organi importanti e sono anche presenti nel fegato e nella milza. Quando una struttura proteica estranea e’ localizzata, i tessuti connettivi la intrappolano e i linfociti sono dispersi per inghiottire l’organismo invasore.
Nel sistema circolatorio ci sono i macrofagi, globuli bianchi specializzati che ingeriscono e distruggono organismi trovati nel sangue. Dopo l’azione dei macrofagi, gli antigeni riprodotti appaiono sulla superficie delle membrane dei macrofagi.
Sono questi antigeni riprodotti rimasti dalla distruzione di organismi che sono captati dai linfociti T, pronti a mandare fuori sostanze chiamate linfochine che mettono all’erta i linfociti B per produrre anticorpi in risposta agli antigeni, altrimenti scambiati per proteine estranee.
Ogni linfocito B ha approssimativamente 100.000 immunoglobuline sulla sua superficie.
Gli anticorpi prodotti dalle cellule B sono spesso chiamate immunoglobuline, designate dal simbolo Ig, e sono liberate quando le cellule B sono stimolate dalla presenza di antigeni estranei per trasformare in una cellule di plasma ciò che ha prodotto l’anticorpo specifico per quell’antigene estraneo.
Vi sono generalmente cinque tipi di immunoglobuline, fino ad ora identificate.
Il primo anticorpo, IgM, riprodotto in risposta ad un antigene esterno, e’ una grande molecola che si trova nel sangue e che stimola il processo di fagocitosi.
Il processo dell’immunità passiva, che si ha con il sangue materno dato al feto, coinvolge l’anticorpo IgG, che e’ responsabile dell’attivazione dei macrofagi; può direttamente distruggere molti antigeni con cui viene a contatto ed e’ l’immunoglobulina più abbondante nel corpo.
Le membrane nel tratto respiratorio, nel tratto urinario e nell’intestino producono IgA, che sono prodotte direttamente in caso di attacco della membrana da parte di un antigene esterno. Quando un corpo umano sta passando una reazione allergica, sono rilasciate IgE. L’ultima immunoglobulina identificata, IgD, non e’ ancora ben conosciuta e si trova in minima quantità nel sangue e sulla superficie delle membrane dei linfociti B.
Un’altra linea di difesa coinvolge i Complementi, sostanze prodotte nei rivestimenti dell’intestino, del fegato, della milza e dei macrofagi. La sostanza primaria e’ conosciuta come properdina (il sistema del complemento) e la sua funzione e’ quella di neutralizzare i virus e i batteri mutati e/o patogeni.
Le cellule reticulo-endoteliali menzionate prima comprendono un’altra linea di difesa conosciuta come sistema reticulo-endoteliale e producono specifiche sostanze coinvolte nelle difese fisiologiche, soprattutto proteasi, che giocano un ruolo nella detossificazione di sostanze nocive.
In aggiunta al sistema immunitario di difesa prima menzionato, il corpo mantiene un sistema chimico di difesa. Il sangue e’ un grande batteriostatico e virucida, ma questo dipende moltissimo da una corretta alimentazione e dall’ottimizzazione del processo nutrizionale che produce ottimi livelli di vitamina C e vitamina B6 (pridoxina), oltre ad altre sostanze; infatti la risposta ottimale del sistema immunitario dipende molto da un adeguato livello di vitamina B6.
NOTA BENE: il Sistema Immunitario, nasce al concepimento e prende forma e si specializza per tutta la vita, quindi non e’ MAI statico e/o formato; esso si in-Forma dal concepimento e termina la sua formazione solo alla morte; quindi tutto cio’ che altera il suo buon funzionamento, e’ da evitare, ad iniziare dai Vaccini per i neonati !
Memoria immunologica” – Il talento nascosto dell’immunità innata
Le cellule Natural Killer non possono specializzarsi nel riconoscimento di un particolare patogeno, ma una volta attivate possono rispondere più facilmente ed efficacemente a una nuova attivazione.
E’ ben noto che il sistema immunitario innato e’ specializzato nella risposta rapida e molto aggressiva contro qualsiasi antigene che riesca a penetrare nell’organismo.
Ora un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine a St. Louis ha scoperto che una parte di questa prima linea di difesa e’ in grado di apprendere dall’esperienza per mobilitarsi più efficacemente nel caso di una seconda aggressione, una capacità che finora si riteneva posseduta unicamente dal sistema immunitario adattativo.
Come e’ spiegato in un articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), grazie alla presenza fra di loro di particolari “cellule memoria”, le cellule immunitarie adattative possono imparare a riconoscere uno specifico antigene e rispondere con elevatissima efficienza a un patogeno che cerchi di aggredire l’organismo una seconda volta.
E’ il principio su cui si basano i vaccini, che espongono la persona a bassi livelli di patogeno inattivato in modo da allertare e predisporre all’azione questo sistema – (NdR: generando confusione e DANNI nel sistema immunitario)
vedi Danni dei Vaccini.
“Abbiamo chiamato questa proprietà memory-like” dicono Wayne M. Yokoyama e Audrey Loew, che hanno partecipato alla ricerca. “Le cellule Natural Killer non possono specializzarsi nel riconoscimento di un particolare patogeno, ma abbiamo scoperto che una volta attivate possono rispondere più facilmente ed efficacemente a una nuova attivazione.”
I precedenti tentativi di comprendere che cosa accadesse alle cellule Natural Killer dopo l’attivazione si erano scontrati con il fatto che nelle colture cellulari, una volta che sono state attivate, non tornano in uno stato di riposo, una circostanza che accorcia notevolmente la loro durata di vita, già usualmente breve.
Per superare questo ostacolo, Megan A. Cooper, che ha diretto lo studio, ha marcato con una sostanza fluorescente alcuni Natural Killer attivati in coltura, reiniettandoli poi nei topi da cui erano stati prelevati. I ricercatori hanno così potuto tracciare le cellule e identificarle quando, dopo una settimana, i topi sono stati sottoposti a un nuovo prelievo. In questo modo hanno scoperto che le cellule erano tornate a uno stato di quiescenza ma che potevano essere riattivate non solo molto più rapidamente, ma anche sviluppando una risposta più intensa.
(NdR: questo e’ proprio quello che succede nelle rivaccinazioni dei bambini o dei militari, si generano le malattie autoimmuni per l’aggressivita’ del Sistema Immunitario !)
La maggiore intensità si esplicava anche in un aumento della loro replicazione, e nella produzione di interferone gamma, un composto che ha attività anti-patogena e stimola la produzione di altre cellule immunitarie. (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: in realta’ NON si tratta di una “memoria immunologica”, ma di una memoria genetica del DNA cellulare (specialmente mitocondriale) la quale ad ogni ammalamento, che i medici della medicina ufficiale chiamano impropriamente “malattie“, tutto il “percorso” dell’ammalamento fino alla eventuale guarigione, si crea un imprinting nel DNA cellulare, cosi che ad ogni esperienza similare, possano attivarsi tutti quei meccanismi anche immunitari, ma non solo, atti ad ripetere le condizioni necessarie a mantenere e/o ripristinare la salute, se la collaborazione dell’Essere che “guida” la macchina del corpo (psicoelettronico) metta in atto le azioni/tecniche spirituali/cure naturali guida, per autoguarire e/o aiutare fin quanto possibile l’organismo, nel processo del tentativo di autoguarigione.
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FATTORI di STIMOLAZIONE ed INIBIZIONE del SISTEMA IMMUNITARIO
Gli attori della risposta immune innata sono molti e con funzioni molto diverse.
Mastociti, eosinofili, basofili e neutrofili e soprattutto i macrofagi hanno funzioni difensive dirette contro batteri (patogeni eterologhi ed autologhi) virus, virioni, sostanze tossiche, anche quelle di dubbia classificazione, come i prioni e i nanobi.
Due cellule derivanti dal monocita, il macrofago e la cellula dendritica, hanno la funzione di collegamento tra il sistema innato e quello adattivo data la loro capacità di essere cellule A.P.C. (Antigen Present Cells). Questa loro caratteristica le distingue dalle altre cellule e le rendono centrali nella risposta immunitaria sia innata che adattiva. Il sistema immunitario innato svolge quindi tre funzioni fondamentali per il mantenimento della vita.
La prima e’ la risposta diretta alle infezioni con eliminazione di tutti gli antigeni che il suo patrimonio genetico e’ in grado di riconoscere.
L’espressione di determinanti antigenici sulla superficie della membrana cellulare in abbondanza, soprattutto quelli in grado di riconoscere i lipopolisaccaridi in accoppiamento a recettori Toll-simili, favorisce il riconoscimento rapido di antigeni batterici e virali oltre che alla eliminazione di tossine.
La seconda funzione e’ quella fondamentale di stimolazione del sistema adattivo, che viene guidato nella sua differenziazione e modulazione di risposta.
La formazione, partendo da una cellula TCD4Th0, di cellule Th1 oppure Th2 o ancora Th3o Tr1 deriva dalla stimolazione indotta dalla cellula A.P.C. al momento della prima presentazione antigenica accompagnata dalla co-stimolazione di B7-1 o B7-2 con un CD28 linfocitario.
La terza funzione e quella di attivarsi, dopo stimolazione indotta da linfociti T, in modo da eliminare l’infezione e/o l’infiammazione locale.
Conoscere il funzionamento del sistema innato significa comprendere il sistema difensivo primario che e’ poi quello che svolge il maggior lavoro di pulizia da tutto ciò che potrebbe disturbare il buon funzionamento del nostro corpo, siano antigeni vari o batteri e virus.
La scoperta abbastanza recente delle funzioni delle cellule dendritiche nel regolare finemente le risposte linfocitarie, le hanno poste al primo posto nello studio delle malattie allergiche, sia come attori principali nell’induzione dell’allergia, sia come possibili strumenti per la cura delle stesse.
Il sistema immunitario adattivo e’ comparso negli esseri viventi insieme con la presenza della mandibola (la Lampreda non ha sistema adattivo) per permettere la formazione della MEMORIA IMMUNITARIA.
Questo passo gigante dell’evoluzione ha creato un sistema di difesa integrato che ha permesso l’adattamento degli esseri viventi, animali o uomini, in vari ambienti, anche i più ostili. La comprensione causale delle malattie allergiche e autoimmuni non può prescindere dalla conoscenza dei meccanismi regolatori, eccitatori e inibitori che soprassiedono all’attivazione di un linfocita.
L’immunologia e’ una scienza molto moderna, rispetto ad altre branche della medicina, in forte evoluzione con ancora molti punti di domanda soprattutto sul lato terapeutico.
Il molto che si e’ fatto nel campo dei trapianti lo si deve solo al fatto che oggi possiamo gestire il “rigetto”; questo risultato e’ stato possibile quando si sono scoperti i meccanismi che lo guidavano riuscendo a mettere un blocco alla sua attivazione.
La produzione di citochine e leucotrieni nelle malattie allergiche può essere gestita e modulata se si conoscono i meccanismi che ne aumentano l’espressione.
By Dott. Luciano Lozio
Commento NdR: in questo studio ci si “dimentica” di segnalare quali le vere cause delle mancate risposte o delle maggiori risposte del sistema immunitario agli agenti tossici di qualsiasi tipo; queste cause sono principalmente dovute ai vaccini (sostanze tossiche) introdotti fin da piccolini ai soggetti che poi manifestano sempre risposte immunitarie insufficienti od abnormi.
Quindi in realta’ le cose sono molto piu’ complesse e non basate esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti e globuli bianchi !
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Globuli bianchi in videoclip – 15 Ottobre 2010
Grazie a proteine fluorescenti e un particolare microscopio, i ricercatori dell’Università di Calgary (Alberta) hanno scoperto come fanno alcuni “potenti” globuli bianchi, chiamati neutrofili, a trovare i tessuti danneggiati da una ferita o da una contusione anche quando non vi e’ infezione, e, soprattutto, ad evitare le cellule sane. Science pubblica i videoclip registrati con una telecamera collegata al microscopio, e lo studio rivela che il merito e’ di una sequenza di precisi segnali molecolari che indicano la strada.
I neutrofili sono dotati di potenti “armi molecolari” utili per combattere gli agenti patogeni. In situazioni di infiammazione sterile (cioe’ senza infezione), questi globuli bianchi vengono comunque reclutati nel sangue; senza corrette indicazioni, però, correrebbero il rischio di danneggiare le cellule sane, proprio a causa del loro armamentario molecolare.
Prendendo come modelli alcuni topi con infiammazione sterile al fegato, i ricercatori hanno marcato i neutrofili con delle proteine fluorescenti, per poi seguirne il percorso tramite un microscopio specializzato nel riprendere tessuti vivi e collegato a una videocamera.
Sono stati così registrati alcuni video che mostrano il percorso delle cellule riparatrici verso il luogo dell’infiammazione. “Ciò che abbiamo visto – spiega Braedon McDonald, autore principale dello studio – e’ che i neutrofili reclutati in caso di infiammazione viaggiano rapidamente attraverso canali intravascolari, piuttosto che prendere una strada più diretta passando per i tessuti sani, dove potrebbero rischiare di causare danni”.
Grazie a questa tecnica, i ricercatori hanno identificato una sequenza precisa di segnali che indirizzano i neutrofili nel punto giusto. Il primo evento e’ la necrosi (o morte cellulare) che rilascia delle sostanze che allertano i neutrofili della presenza di un’infiammazione; questi si attivano e aderiscono al tessuto.
Poi, un gradiente di chemochine (molecole specializzate nell’attrarre cellule del sistema immunitario) spinge i neutrofili a superare i tessuti sani e dirigersi alla fonte dell’infiammazione.
Infine, parti di proteine rilasciate dai mitocondri di cellule morte guidano queste cellule nel punto di arrivo finale. Proprio questi ultimi, secondo gli autori, potrebbero essere usati come target per nuovi antinfiammatori.
By Giulia Belardelli – Tratto da galileonet.it
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Psiche e sistema immunitario
Le ricerche piu’ recenti hanno evidenziato come la psiche e i grandi sistemi biologici (ormonale, nervoso, immunitario), lavorano in sinergia in influenzandosi a vicenda grazie a numerose vie di comunicazione bidirezionali.
Queste vie sono rappresentate sia dai nervi, sia da numerose sostanze prodotte e riconosciute dalle cellule dei diversi sistemi che costituiscono il linguaggio attraverso cui essi comunicano. Si notato infatti che le cellule del sistema immunitario hanno recettori per le sostanze prodotte dal sistema nervoso che in tal modo regola la funzione immunitaria.
Le cellule immunitarie d’altra parte producono sostanze importanti nei fenomeni infiammatori, le citochine, che una volta raggiunto il cervello, sono in grado di influenzare l’umore, il pensiero, il comportamento.
Varie molecole agiscono nei vari sistemi. nervoso ormonale e immunitario. venendo spesso solo artificiosamente assegnate all’uno o all’altro. Ad esempio alcune cellule del sistema immunitario non solo sono sensibili, ma anche producono una molecola importante per lo sviluppo e le funzioni del sistema nervoso (il fattore di crescita nervoso NGF) il quale ha importanti effetti anche sull’immunità, sulle infiammazioni e la riparazione dei tessuti.
Tutto ciò spiega i meccanismi che sono alla base di circostanze note da tempo come ad esempio il fatto che eventi stressanti, in particolare di perdita, deprimono la funzione immunitaria o che l’isolamento psicosociale e’ predittivo di una maggiore probabilità di contrarre malattie e di mortalità per tumore, malattia cardiovascolare e una moltitudine di altre cause. Di contro relazioni personali di supporto hanno un effetto benefico sull’immunità e la salute.
Solo per rimanere nel campo della biochimica, sappiamo che un linfocita e’ di fatto anche una cellula neuroendocrina che emette e soprattutto riceve segnali. E’ dotata di recettori per ormoni e neurotrasmettitori di ogni tipo. Ancora non sappiamo in che termini questi segnali neuroendocrini influenzino la risposta immunitaria, ma e’ chiaro che le cellule immunitarie non agiscono di loro iniziativa, rispondono a precisi ordini del cervello. E sappiamo che i segnali neuroendocrini del cervello riflettono lo stato emotivo, ergo: le reazioni immunitarie sono il risultato dello stato emotivo.
Sono le nostre emozioni – che a loro volta dipendono dall’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita – a decidere se un antigene e’ un amico o un nemico.
Perugini Billi forse direbbe “a decidere se e’ self o non-self” e questo mi dà lo spunto per spingermi oltre: e’ la nostra capacità di riconoscere noi stessi che determina la nostra risposta immunitaria. Quante più componenti della nostra psiche inglobiamo nella nostra coscienza e tanto meno l’ambiente rappresenta un fattore di disturbo.
Potete osservare questo stesso meccanismo a livello di comportamento nelle relazioni umane. Le persone che si identificano molto con una parte di se’ e reprimono le altre, sono più intolleranti nei confronti di quelle persone che evocano le componenti represse della loro personalità. Il sistema immunitario fa la stessa cosa.
Ma ci sono altre considerazioni da fare, che credo siano rilevanti nel caso dell’IBS. Il sistema immunitario non e’ solo in relazione con l’esterno, ma anche con se’ stesso, così come la psiche e’ sempre in relazione anche con se’ stessa.
vedi anche: Psiconeuroendocrinoimmunologia
Studiando il cervello di roditori nelle fasi immediatamente successive alla nascita, i ricercatori hanno localizzato delle proteine – chiamate MHC type I – sulla superficie delle cellule nervose. Si tratta di una vecchia conoscenza per i biologi, perché sono le stesse proteine che permettono al sistema immunitario di distinguere le molecole appartenenti all’organismo da quelle “esterne” (eterologhe), alcune volte in modo utile (come nella lotta contro i tumori o le infezioni), altre volte creando problemi (come nei casi di rigetto successivi ai trapianti di organi).
Per scoprire il ruolo di queste molecole nello sviluppo cerebrale, i ricercatori hanno studiato sia il cervello di topi privi di questo tipo di proteine, sia neuroni isolati e con un numero alterato di MHC I. Hanno così scoperto che l’assenza delle proteine portava a un aumento nel numero di sinapsi, i collegamenti che permettono la propagazione dell’impulso nervoso tra i neuroni.
vedi: Cervello
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RELAZIONE della MENTE–CERVELLO (stress) con il SISTEMA IMMUNITARIO ed i COMPORTAMENTI, DEPRESSIONE
Sintomi Psichici:
Paura, ansia, apatia, attacchi di panico, depressione, ipocondria, stress, indecisione, insicurezza, irrequietezza, fatica, deconcentrazione e/o fatica a concentrarsi, mania di persecuzione, senso di claustrofobia, senso di inadeguatezza, senso di stanchezza ecc.
Sintomi di Comportamento:
Bulimia, anoressia, difficolta’ a prendere sonno, fame nervosa,, impotenza-frigidita’, inappetenza, insonnia, irritabilita’, lacrime facili, nervosismo, rosicchiare le unghie, tic nervosi, tricofilomania, errori alimentari, uso di vaccini e farmaci, ecc.
Sintomi Fisici:
Acne, asma, amenorrea, coliche, colon irritabile, diarrea, disturbi visivi, emicrania, ipertensione, mal di stomaco, mialgie e dolori muscolari, nausea, caduta di capelli, orticaria, stipsi, sudorazione, svenimenti, tachicardia, vertigini, ecc.
Le code nel traffico, le arrabbiature, i litigi, la paura ecc.: il nostro organismo reagisce a queste situazioni, producendo complesse sostanze biochimiche: biovitali di sostentamento alla situazione + altre tossiche, che se queste ultime non vengono eliminate al piu’ presto procurano disturbi fisici e psichici.
1 – Di fronte a stimoli stressanti ripetuti, l’ipotalamo (nel cervello di sopra) produce l’ormone Crh
2 – Questo a sua volta, induce l’ipofisi a rilasciare un altro ormone l’Acth, che attraverso il sangue arriva alle ghiandole surrenali.
3- Le surrenali, cosi sollecitate, producono sostanze come l’adrenalina e cortisolo: que ormoni che “allertano” l’organismo, facendo accelerare respiro e battito cardiaco.
4 – In condizioni di stress cronico, inoltre, si ha una ridotta produzione di cellule immunitarie nel Timo e nel midollo osseo.
5 – Durante le manifestazioni Psichiche del punto 1, il cervello di sotto od intestino, risente delle stress in atto, e la flora batterica si altera e varia il pH digestivo e quindi iniziano a prodursi anche tossine che se veicolate dal sangue nelle cellule, determinano una loro malfunzione + altre e diverse malfunzioni intestinali che si ripercuotono in primis (e non solo) sul Sistema Endocrino-Immunitario ma ed anche sullo stato Psico-Spirituale del soggetto.
Come aumentare la risposta del Sistema immunitario e quindi le difese, in modo naturale ?
cellule di Langerhans e reazioni immunitarie: attenuano la risposta della pelle all’infiammazione e quindi alle infezioni.
Alcuni ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Yale hanno scoperto che le cellule di Langerhans nella pelle, che finora si riteneva avvertissero il sistema immunitario della presenza di patogeni, smorzano invece la reazione della pelle alle infezioni e all’infiammazione. La scoperta potrebbe consentire di comprendere meglio i meccanismi alla base di molti disturbi della pelle, come la psoriasi, il lupus e alcuni tipi di tumore.
Lo studio e’ stato pubblicato sul numero del 15 dicembre della rivista “Immunity”.
Le cellule dendritiche si trovano ovunque nel corpo e sono estremamente efficienti nell’avvisare il sistema immunitario della presenza di patogeni e di altri materiali estranei.
Le cellule di Langerhans sono cellule dendritiche situate nella pelle, ovvero in un’importante barriera per le infezioni, e generalmente si riteneva che servissero soltanto a dare l’allarme al sistema immunitario.
Daniel H. Kaplan, Mark J. Shlomchik e colleghi hanno usato tecniche transgeniche per sviluppare un modello di topo privo di cellule di Langerhans nella pelle.
Stimolando l’epidermide degli animali per creare un’ipersensibilità simile alla reazione all’edera velenosa, i ricercatori si attendevano che i topi privi di cellule di Langerhans presentassero una risposta immunitaria ridotta.
Invece, anziche’ un calo della risposta immunitaria, ne hanno osservato un incremento significativo e riproducibile. “Le cellule di Langerhans – conclude Kaplan – non sono necessarie per generare la risposta immunitaria nella pelle, ma la possono regolare e smorzare quando non e’ necessaria”.
Fonte: lescienze.it (18/12/2005)
Commento NdR: frizionare la pelle per aumentare le difese immunitarie e’ una vecchissima tecnica della Medicina Naturale –
vedi anche Frizioni + Massoterapia
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi: La teoria dei germi di Pasteur e’ FALSA
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Indicazioni per globuli bianchi (Leucociti)
Un’equipe dell’Università di Verona ha identificato cinque proteine che segnalano al sistema immunitario dove e quando entrare in azione.
Cinque molecole sono alla base del corretto funzionamento del nostro sistema immunitario. Perche’ dicono ai globuli bianchi quando entrare in azione e dove dirigersi. Il meccanismo e’ stato scoperto dai ricercatori dell’Università di Verona, che hanno pubblicato oggi il loro studio su Nature Immunology.
Il reclutamento dei globuli bianchi “al posto giusto e nel momento giusto” (in modo che la risposta immunitaria sia circoscritta e mirata) e’ un fenomeno noto da oltre un secolo, ma le sue basi molecolari sono studiate solo da pochi anni.
L’equipe guidata da Carlo Laudanna, docente presso il dipartimento di Patologia dell’Università di Verona, ha ora scoperto come fanno queste cellule a sapere dove e quando migrare dal sangue verso tessuti in pericolo: le indicazioni sono fornite da cinque proteine (RhoA, Rac1, Cdc 42, fosfolipasi D1, Pip5kc), che agiscono in modo combinato per trasportare un unico messaggio ai linfociti (un tipo particolare di globuli bianchi).
Senza queste molecole il sistema immunitario NON funziona.
“Si tratta di un sistema di segnali a cascata che regola il passaggio delle informazioni tra le cellule e l’ambiente esterno”, spiega Laudanna a Galileo: “Se una sola di queste cinque molecole e’ assente o non funziona correttamente, si verificano errori più o meno gravi nella migrazione dei globuli bianchi, ovvero nel primo step della risposta immunitaria”.
I ricercatori hanno inserito nella cellula le cinque molecole, di volta in volta mutate o inattivate, così da poter verificare il ruolo di ciascuna (l’inserimento e’ stato ottenuto con la “tecnologia di peptidi troiani”, sviluppata dallo stesso gruppo di Laudanna negli ultimi quattro anni).
I risultati sono stati poi confermati dal Centro di Biomedicina computazionale (Cbmc), che – primo in Europa – ha utilizzato la tecnologia avanzata di Imagestream per contare le proteine all’interno di una cellula: “In questo modo abbiamo avuto la prova che il mal funzionamento del sistema immunitario dipendeva dalla mancanza di una o più delle cinque molecole”, sottolinea Laudanna.
Secondo gli studiosi, la ricerca può avere delle ricadute importanti. In primis, la possibilità di sviluppare farmaci ad azione mirata, per malattie infiammatorie e autoimmuni. (t.m.)
Tratto da: galileonet.it
Come distruggere in maniera scientifica il sistema immunitario, con i Vaccini
IMPORTANTE: questo pdf: http://www.dipmat.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_1/debernardi.pdf
Continua in: Immunita’ e Vaccini + DEPRESSIONE – vedi: Cosa e’ un VACCINO + Contenuto dei Vaccini
Commento NdR: per colpa dei Vaccini, che modificano anche il Terreno di base, queste importanti proteine (per l’alterazione di flora batterica + enzimi + geni) vengono alterate e quindi il sistema immunitario NON funziona piu’ come prima !
vedi anche: Immunodepressione da Vaccino-1 + Immunodepressione da Vaccino-2 + Cosa e’ un VACCINO + + Crimini dell’industria farmaceutica + La teoria dei germi di Pasteur e’ FALSA + Stress e funzioni vitali + Stress Ossidativo – 2 + Trasmissione malattie + Parassiti e Veleni + Malattie Immunitarie + Disbiosi + Flora batterica Autoctona + Come Nasce la malattia ? + Malassorbimento + Legge di Guarigione + DIGESTIONE + Autoguarigione + Falsità della medicina ufficiale
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Tumori, sistema immunitario e depressione: un rapporto a tre – 21/05/2009 – vedi anche: Conflitti Spirituali
Il silenziamento di un meccanismo di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario, e specificamente la via di segnalazione dell’interferone, rappresenta un momento significativo nello sviluppo di un cancro
Due articoli pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)
approfondiscono i complessi rapporti che vi sono fra tumori, sistema immunitario e depressione.
E’ ben noto che la depressione e’ una conseguenza estremamente frequente di una diagnosi di cancro, ma nello studio condotto presso l’Università di Chicago da Leah Pyter e colleghi (Peripheral Tumors Induce Depressive-like Behaviors and Cytokine Production and Alter Hypothalamic-Pituitary-Andrenal Axis Regulation) i ricercatori hanno mostrato che questa condizione mentale non e’ solo la conseguenza dello stato di incertezza e timore per la propria vita indotto dalla notizia, e neppure solo un portato della chemioterapia.
Il gruppo di ricerca coordinato da Pyter ha infatti provato che lo sviluppo di un tumore induce cambiamenti nell’espressione genica nell’ippocampo, la principale struttura cerebrale coinvolta nella regolazione delle emozioni. In particolare, i tumori determinano nell’ippocampo un aumento dei livelli di citochine, sostanze prodotte dal sistema immunitario per le quali era già stata osservata una correlazione fra una loro massiccia presenza e la depressione.
“Nello studio abbiamo esaminato le risposte comportamentali in animali non umani, e in particolare nei ratti, anche perche’ i ratti non hanno coscienza della malattia e quindi i loro cambiamenti comportamentali erano verosimilmente il risultato di fattori puramente biologici”, ha spiegato la Pyter.
La seconda ricerca (Impaired interferon signaling is a common immune defect in human cancer), condotta presso lo Stanford University Medical Center, ha invece messo in evidenza come il silenziamento di un meccanismo di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario, e specificamente la via di segnalazione dell’interferone, rappresenti un momento significativo nello sviluppo di un cancro.
“Oltre la metà dei pazienti con il cancro mostra una risposta immunitaria contro il tumore. Ma perche’ questa fallisce così spesso? La nostra ricerca indica che il cancro interferisce con una importante via di segnalazione del sistema immunitario.
E’ possibile che la correzione di questo difetto divenga un giorno parte delle terapie di molti tipi di neoplasie”, ha detto Peter P. Lee, che ha diretto la ricerca.
In precedenti ricerche Lee e colleghi avevano dimostrato che la via di segnalazione dell’interferone era compromessa nei pazienti con melanoma; in questo studio hanno mostrato che lo stesso difetto si presenta anche nei pazienti colpiti da cancro del seno e gastrointestinale; successivamente hanno valutato anche la risposta di linfociti B, linfociti T e cellule NK agli interferoni nei pazienti sani e con tumore. Questo difetto nelle vie di segnalazione degli interferoni si e’ inoltre dimostrato essere della stessa entità sia nei pazienti con cancro allo stadio iniziale sia in quelli con cancro in stadi più avanzati, un dato che indica che il problema deve essere insorto all’inizio del suo sviluppo e che non dipende dalla eventuale chemioterapia.
Oltre ad allargare lo studio ad altri tipi di cancro, i ricercatori intendono ora capire se questo difetto può bloccare l’efficacia delle nuove immunoterapie, sia attive, come i vaccini, sia passive, come le terapie cellulari. (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: In medicina Naturale si insegna da sempre il contrario, e cioe’, che e’ il Conflitto Spirituale (Causa primaria= Errori Etici) che generando depressione ed immunodepressione producono con altre concause fisiche… il cancro o l’aids !
vedi: La teoria dei germi di Pasteur e’ FALSA
E’ noto che, quando si effettua una vaccinazione, NON tutti i soggetti producono dopo il vaccino degli anticorpi, infatti in circa il 25%- 30% dei soggetti, gli non si ritrovano dopo l’atto vaccinale, e questo perche’ ?….perche’ quelli sono individui piu’ SANI di quelli che li producono – hanno un Sistema Immunitario (S.I.) aspecifico – in essi, appena il vaccino entra nell’organismo, viene subito riconosciuto come sostanza TOSSICA e quindi esso viene isolato e depositato in qualche parte dell’organismo, senza entrare in contatto con le funzioni immunitarie di riconoscimento e decodifica, che vengono sempre attivate dal DNA del soggetto, quando “incontra” un DNA eterologo (estraneo, in genere animale); quando il S.I. decodifica le informazioni totali e non solo periferiche della o delle sostanze inoculate con il vaccino, come nel caso dei soggetti che non creano anticorpi, il vaccino riesce ad obbligare il S.I. a produrre anticorpi, e quindi si scatenano le opportune reazioni piu’ o meno intense del S.I. per tentare, senza riuscirvi ad eliminare il vaccino, che rimane, in quei soggetti meno sani, all’interno dell’organismo con tutto il suo carico viral-batteriologico TOSSICO, generando nel tempo, come una bomba a tempo e magari durante o dopo uno stato febbrile, le malattie le piu’ disparate !
Cio’ significa che il 25 – 30 % dei soggetti e’ molto sano e gli altri sono solo piu’ deboli…con tutte le conseguenze del caso.
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Virus Weaves Itself Into The DNA Transferred From Parents To Babies
University of Rochester Medical Center – 2008, September 3
New research from the University of Rochester Medical Center shows that some parents pass on the human herpes virus 6 (HHV-6) to their children because it is integrated into their chromosomes. This is the first time a virus has been shown to become part of the human DNA and then get passed to subsequent generations. This unique mode of congenital infection may be occurring in as many as 1 of every 116 newborns, and the long-term consequences for a child’s development and immune system are unknown.
Tratto da: sciencedaily.com
Sintesi: queste ricerche confermano il passaggio di virus (proteine complesse a DNA, se eterologhe, sono tossiche) da parte dei genitori nel DNA dei loro figli ! Questo fatto e’ ben noto e da sempre affermato da parte della Medicina Naturale, ma cio’ vale per qualsiasi malattia…
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Scoperta in Italia la “molecola” che regola il sistema immunitario.
Italy, Roma – Adnkronos/Ign, 18 Giu. 2009
La molecola regola i ciclo di vita delle cellule dendritiche che a loro volta attivano il sistema immunitario contro le infezioni.
Lo studio e’ dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
La chiave di volta del sistema immunitario umano sta in un molecola scoperta dal team di ricerca dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
CD14 questa sigla convenzionale potrebbe cambiarci la vita perche’ e’ la denominazione scientifica della molecola che regola la vita delle cellule (leucociti) che vigilano sul funzionamento del corpo umano.
Il nostro organismo infatti si difende dalle infezioni batteriche attraverso le cellule del sistema immunitario. Tutte le risposte contro i patogeni sono indotte e regolate da cellule conosciute col nome di cellule dendritiche. Poiche’ questi leucociti controllano tutti i principali processi di attivazione del sistema immunitario, la regolazione del loro ciclo vitale e’ di fondamentale importanza.
Una morte precoce delle cellule dendritiche provoca, infatti, risposte insufficienti mentre una loro attivazione troppo prolungata porta a gravi scompensi nell’attività del sistema immunitario stesso. Sinora si ignorava il ruolo che un’importante molecola studiata da oltre vent’anni, la proteina CD14, avesse in questo delicato meccanismo.
Le cellule dendritiche sono cellule dell’immunità innata distribuite negli organi linfoidi e non. In condizioni di omeostasi pattugliano i tessuti e continuano a sondare l’ambiente per captare la presenza di eventuali microrganismi infettivi. In caso di infezione si attivano e regolano tutta la risposta a cascata del sistema immunitario dirigendo sia la risposta immunitaria innata che adattativa.
La molecola CD14, insieme ad altri recettori, contribuisce al riconoscimento dei patogeni da parte delle cellule dendritiche.
Noi abbiamo scoperto che tale molecola regola la sopravvivenza delle cellule dendritiche dopo l’incontro con i patogeni, determinando in questo modo l’efficacia delle risposte immunitarie.
Poiche’ le cellule dendritiche attivano e regolano tutta la risposta immunitaria, una morte eccessivamente precoce di queste cellule in seguito all’incontro con agenti patogeni porta a risposte del tutto inefficienti mentre una sopravvivenza eccessivamente prolungata porta a risposte aberranti.
La molecola CD14 ha quindi il delicato compito di regolare la lunghezza di vita delle cellule dendritiche in seguito al riconoscimento dei microrganismi e quindi di determinare l’efficacia delle risposte immunitarie.
Cio’ significa che “Il nostro organismo si difende dalle infezioni batteriche attraverso le cellule del sistema immunitario. Tutte le risposte contro i patogeni sono indotte e regolate dalle “cellule dendritiche“.
Poiche’ questi leucociti (globuli bianchi) controllano i principali processi di attivazione del sistema immunitario la regolazione del loro ciclo vitale e’ di fondamentale importanza”.
L’alterazione del ciclo vitale di questi leucociti-sentinella, provoca scompensi nel sistema immunitario.
La proteina CD14 viene prodotta spontaneamente dal nostro organismo, e “regolando la sopravvivenza delle cellule dendritiche che attivano la risposta contro le infezioni, determina quanto lunga e quindi quanto efficace sarà la risposta immunitaria naturale dell’organismo”- si apprende dallo studio che sarà pubblicato su Nature.
Dagli sviluppi della ricerca – alla quale hanno partecipato il dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano-Bicocca, finanziato dalla Comunità Europea con il progetto Encite, da Airc e dallo stesso ateneo con l’acquisto di specifiche attrezzature per l’immagine cellulare – e’ previsto lo sviluppo e il perfezionamento di vaccini antitumorali migliori di quelli già prodotti in laboratorio, ma che non soddisfano tutti i casi di applicazione.
Francesca Granucci, docente di patologia generale e coordinatrice della ricerca ha sottolineato che “La nostra ricerca ci ha permesso di comprendere come alcune cellule del nostro organismo, tramite la proteina CD14, rispondano alle infezioni batteriche e diano inizio a tutta la risposta immunitaria. La scoperta della molecola CD14, ha gioco forza nella regolazione del ciclo vitale delle cellule dendritiche che a loro volta regolano la risposta contri i patogeni, e quindi, di riflesso, in futuro, attraverso la proteina CD14 si potranno individuare sostanze capaci di migliorare la regolarità del sistema immunitario.
L’uso dei campi applicativi della molecola sarà possibile anche in materia di sepsi (malattia sistemica del sistema immunitario dovuta alla presenza di batteri) e scompensi cardiaci.
Tratto, in parte, da: Adnkronos.
Commento NdR: ecco spiegato uno dei meccanismi delle alterazioni proteiche, indotte anche dai GRAVI Danni dei Vaccini, la sintesi e la specializzazione delle proteine viene alterata da qualsiasi Vaccino, oltre all’intasamento (intossicazione) ed infiammazione anche dei linfonodi, ove le cellule dendritiche sono anche presenti, ma indica anche il perche’ i vaccini destabilizzano queste molecole cosi’ importanti.
vedi: La teoria dei germi di Pasteur e’ FALSA
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Scoperta molecola chiave del sistema immunitario – Dic. 2010
A Genova, ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini e del Dipartimento di Medicina Sperimentale, coordinati dai professori Lorenzo e Alessandro Moretta, hanno identificato il messaggero più importante che veicola le informazioni tra la prima e la seconda linea di difesa del sistema immunitario, quando esso combatte contro batteri e cellule tumorali.
Lo studio, pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista internazionale Blood, vede come autrice principale una giovane ricercatrice francese, la dott.ssa Sophie Aguagué, che ha scelto il Gaslini per un periodo di ricerca post-dottorato.
La molecola scoperta è “una citochina denominata interleuchina-18 (IL-18)”, spiega Lorenzo Moretta, Direttore Scientifico del Gaslini, “prodotta dalle cellule dendritiche e dai macrofagi durante la loro consultazione con le cellule NK (Natural Killer, ndr). L’IL-18 modifica il comportamento delle cellule NK e queste “dimenticano” di essere dei killer, diventano degli istruttori e dirigono i linfociti T e B (grazie ad altre citochine-messaggeri) perché questi funzionino al meglio per combattere microbi o cellule di tumore che tendono a sfuggire al loro controllo”.
Le cellule “Natural Killer” (NK), come dice il nome, sono in grado di uccidere e svolgono un ruolo importante nelle difese contro virus, tumori e leucemie. Ma sono in grado di fare di più. Quando un agente patogeno (ad es. un batterio) invade un tessuto, ad esempio attraverso una ferita, le cellule NK dialogano con altri tipi cellulari (quali le cellule dendritiche, i macrofagi, le mast cellule) e dal risultato di queste consultazioni, si possono avere azioni diverse.
In molti casi le cellule NK (che appartengono all’esercito dell’”immunità innata” e costituiscono la prima linea di difesa) sono in grado di eliminare direttamente l’invasore. In altri casi, istruiscono le seconde linee, altri soldati del nostro organismo più specializzati e con armi più sofisticate vale a dire i linfociti T e i linfociti B (che producono gli anticorpi, proiettili molto precisi) perché affrontino al meglio il nemico.
Questo passaggio di informazioni avviene mediante contatto diretto tra cellule (l’ordine viene “consegnato a mano”) oppure, mediante messaggeri solubili, detti citochine, prodotte dalle cellule dell’immunità innata.
La scoperta del ruolo chiave dell’IL-18 nell’ottimizzare le nostre difese potrà avere importanti riflessi per riuscire a modificare al meglio e a nostro vantaggio le risposte contro agenti patogeni e tumori.
Tratto da: italiasalute.it
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SISTEMA IMMUNITARIO e LIBERTA’ dalla PAURA – 28 Ottobre 2009
Ciao Valdo, sono Jacopo, il ragazzo che ti interpellò sul problema dell’influenza suina.Continuo a leggere le cose interessanti che scrivi e vorrei in proposito porti alcune domande.
Condivido appieno le argomentazioni delle tue ultime tesine inerenti la salute e la malattia, ma ho qualche perplessità che vorrei chiarire.
Epatite, tifo, malaria, vaiolo, febbre gialla, mica sono uno scherzo. Come mai si prende l’epatite o comunque si ammala il fegato se mangiamo qualcosa di spregevole o beviamo dell’acqua sporca, come può succedere in certi paesi arabi, in giro per il mondo o persino da noi ? Per non sbagliare, un tipo che conosco e’ andato in Indonesia nella giungla e si e’ fatto il vaccino per il tifo, l’epatite A e B, e la profilassi per la malaria.
E le varie malattie tipo vaiolo e febbre gialla ? Per quest’ultima alcuni paesi impongono la vaccinazione, altrimenti non ti fanno manco entrare.
Come si fa a non ammalarsi ? Come si fa a non ammalarsi senza queste profilassi, che oltretutto io non vorrei mai fare, e tengo a precisarlo ? Ce n’e’ veramente bisogno ? Ad esempio, come si fa ad essere immuni alla malaria che e’ un parassita ?
Viste le tue ottime, per non dire perfette condizioni di salute interna (non ti sto prendendo in giro, e so che quando le citi non lo fai per vantarti ma piuttosto per far comprendere alla gente i benefici di una dieta virtuosa e di una vita sana), cosa succede se una zanzara portatrice del parassita della malaria ti punge ?
I meccanismi infermizzanti del freddo
Poi, più banalmente, quali sono i meccanismi infermizzanti del freddo, che colpisce preferibilmente l’apparato respiratorio con raffreddori, bronchiti e polmoniti ?
Lo so che non e’ il freddo in se’ ma piuttosto lo stato di intossicazione interna. Mi chiedo però cosa succede all’interno del corpo.
Le verdure ricche di nitrati sospetti
Alcune verdure che normalmente consumo e che mi piacciono, tipo spinaci, bietoline, erbette e sedano, contengono nitrati i quali, grazie alle vitamine e ad altri componenti bilancianti delle piante stesse, non si trasformano nei micidiali e cancerogeni nitriti, tipici dei salumi.
Ma nel caso di stoccaggio prolungato ed imperfetto, come può succedere sia dal fruttivendolo che al supermercato, la perversa trasformazione potrebbe pure aver luogo.
Ho letto questo su alcuni siti che consigliano di non abbondare con queste verdure.
A me la cosa non convince troppo. Cosa ne pensi ? In definitiva, che tipo di acqua bevi ? Scrivi molto in merito all’acqua giusta da bere. Ma tu, in definitiva, quando stai in Italia, che tipo di acqua bevi ?
Come si fa a bere l’acqua piovana se e’ inquinata ?
I giapponesi, le alghe e il pesce crudo.
Che ne pensi delle alghe come cibo contenente il maggior numero di elementi nutritivi in assoluto ?
Mi riferisco a vitamine, minerali, enzimi, ormoni. Come mai non ne parli ? C’e’ mica qualche controindicazione ? Come mai i giapponesi hanno un alto tasso di longevità, mangiando alghe e pesce crudo ?
Il supervitaminico frutto indiano amalaki e il kiwi giallo
Hai mai sentito parlare dell’amla o amalaki, un frutto indiano che da noi non si trova, ma che contiene 445 mg di vitamina C per 100 grammi di prodotto ?
L’hai mai mangiato ? Lo consiglieresti ?
Ho anche una curiosità sul kiwi gold, anch’esso molto ricco di vitamina C.
Ho letto che non e’ una pianta spontanea, ma frutto di incroci naturali, ma pur sempre incroci.
Cosa ne pensi ?
Ti ringrazio per l’attenzione e la disponibilità.
Jacopo
Risposta:
La strabiliante importanza di un fegato sano, e l’ovvia paura dell’epatite
Ciao Jacopo, mi stai sottoponendo a un interrogatorio stile Gestapo.
La salute interna dell’uomo, scordando per un attimo il basilare muscolo cardiaco che associato ai polmoni detta il ritmo vitale, sta tutta nell’organo epatico, in quella complessa e superintelligente centrale biochimica chiamata fegato.
Il fegato e’ così profondamente interrelato ed interconnesso con tutto il resto che possiamo benissimo dire che uomo uguale fegato, oppure uomo sano uguale fegato sano.
Ti assicuro che un fegato funzionante, e tenuto responsabilmente in buon ordine, non si ammala facilmente, non cade preda di ipertrofie, ingrossamenti, infiammazioni, disfunzioni, o di semplici intasamenti delle proprie cellule morte suddivise nei diversi virus che portano la medicina monatta a classificare i disturbi in epatite A, B, C, D ed E, spaventando il mondo intero con la solita parola terroristica contagio.
Il cancro non si sviluppa mai se non c’e’ stato prima un danneggiamento del fegato e una caduta del sistema immunitario
Il dr Max Gerson, una delle massime autorità mondiali nel recupero dei malati di cancro, incluso a volte quelli terminali, usava dire che per il cancro ci vogliono dei componenti specifici cellulari (eccesso di sodio e carenza di potassio nelle cellule, eccesso di acqua, e tendenza delle cellule stesse a nutrirsi di fermentazione e non di ossidazione), e ci vogliono dei componenti generali corporali.
In questi componenti generali causatori del cancro, citava per l’appunto il deterioramento degli organi essenziali, mettendo il primo luogo il tratto digestivo ed il fegato.
Il cancro, ad esempio, non si sviluppa mai, se prima non c’e’ stato prima un danneggiamento del fegato (con cambiamenti funzionali associati ai reni, alla bile e al sistema linfatico) e un fallimento parziale o totale del sistema immunitario, le sue specifiche parole.
La cura migliore per distruggere l’organo epatico. Come si fa ad ammalare il proprio fegato ? E’ molto semplice.
Vuoi la cura migliore per distruggerlo ?
Carne, pesce, latticini, uova, salumi, dolciumi, cioccolatini, caramelle, merendine, integratori sintetici, caffe’, the, alcol, zucchero, sale, farmaci e vaccini, e lo stendi al tappeto al pari di un pugile suonato.
Vedrai che a quel punto si intaserà delle sue stesse ceneri virali, boccheggerà e chiederà aiuto non si sa a chi, implorerà la misericordia divina, o la magia del santo protettore dei fegati, o un epatoprotettore non-farmaceutico.
L’unico a poterlo salvare sarà in quel caso un processo di disintossicazione accelerata chiamato digiuno, e l’adozione immediata di una politica nutritiva finalmente virtuosa e rispettosa delle sue caratteristiche di fegato umano-fruttariano, di fegato incapace di demolire sostanze estranee come il colesterolo.
L’essere umano non e’ quel verme indifeso e vulnerabile che la medicina pretende
Il fatto e’, caro Jacopo, e’ che l’essere umano non e’ quel verme privo di spina dorsale, succube di ogni malanno e di ognuna delle 40 mila malattie elencate nel carnet medico, che la medicina ama proporre.
E’ verissimo che ci sono in giro molti più malati che sani.
Questo però succede perche’ sono tutti in cura, tutti clienti del salumiere, del medico della mutua e del farmacista.
Tutti a mandar giù farmaci e integratori, tutti a drogarsi da mattino a sera, mentre la frutta resta sui rami, o cade a terra abbandonata, o viene trasformata in velenosi vini e sidri
Tutti a mandar giù pasticche e a cercare integratori. Tutti a drogarsi da mattina a sera, mentre fichi e cachi restano sugli alberi a vantaggio degli uccelletti.
Mentre noci e susine restano abbandonate al suolo, preda di lumachoni e di formiche.
Mentre milioni di chilometri di vigne regalano tonnellate di ottimi frutti trasformati indecentemente in imbevibili sostanze alcoliche chiamate vini doc, gustose per il palato ma micidiali per la biochimica corporale ed epatica.
Mentre il 70% delle terre coltivate e’ riservata ai disgraziati dei penitenziari agricoli, ai bovini e ai maiali da macello, ed e’ preda esclusiva della Monsanto Incorporation, maggiore inquinatore mondiale coi suoi erbicidi, coi suoi fertilizzanti sintetici e coi suoi sinistri OGM, organismi geneticamente modificati.
L’uomo e’ un’autentica macchina da guerra
La realtà e’ che ognuno di noi, con un minimo di accortezza e di sale in zucca, e’ un orologio perfetto, ed anche un’autentica macchina da guerra, dotata di un sistema complesso ed articolato di protezioni e di ponti levatoi, al pari degli antichi castelli medievali.
I medici gli hanno dato un nome e lo definiscono sistema immunitario.
Poi, siccome fa loro concorrenza sleale, essendo lui stesso un medico, ma con l’aggiunta della perfezione e dell’infallibilità, lo mettono in disparte e si sostituiscono ad esso, combinandone regolarmente di cotte e di crude.
La distinzione tra sostanze amiche e sostanze nemiche
Il sistema immunitario ha il compito di distinguere gli amici (sostanze self, sostanze familiari e compatibili), dai nemici (sostanze non-self, o estranee e contrastanti).
Ha il compito di controllare i vettori invadenti esterni (batteri e polvere cellulare altrui) e quelli di provenienza interna (batteri interni e polvere cellulare propria).
Ha il compito di riconoscere ogni sostanza sospetta o dannosa, di marcarla e distruggerla.
La pelle ed il sangue sono le prime due barriere. La prima barriera e’ quella della pelle, che per molti aspetti e’ impenetrabile.
La seconda e’ rappresentata dallo stesso sangue, nel quale viaggiano i globuli bianchi, cellule allungate che intervengono prontamente nelle ferite e nelle infezioni (il pus nelle ferite e’ infatti costituito da milioni di globuli bianchi, ossia di cellule morte o morenti nella battaglia, e di batteri esterni messi fuori combattimento non perche’ nemici o cattivi, ma perche’ opportunisti ed affamati, e pronti a banchettare sulla nostra ferita esterna).
L’attività difensiva dei globuli bianchi e’ potenziata dagli Omega3, acidi grassi polinsaturi di origine vegetale (che non comportano fenomeni immuno-contrastanti e dannosi di leucocitosi ed acidificazione).
La terza protezione e’ rappresentata dal sistema linfatico, e dai linfociti che viaggiano nei nodi e nella linfa (quel fluido incolore extracellulare che e’ la propaggine-liquida finale del sangue, e che nutre-ripulisce in continuazione le nostre cellule, e che espelle in continuazione i miliardi di virus interni, derivanti dalle cellule che muoiono in continuazione e che vengono disgregate in polvere cellulare o virus dai rispettivi lisozomi o becchini intracellulari).
Interferone, immunoglobuline e prostaglandine come quarta barriera
La quarta fascia protettiva e’ quella dell’interferone, delle immunoglobuline e delle prostaglandine.
L’interferone e’ una sostanza proteica prodotta dai vari tipi di cellule per fagocitare, coi suoi fagociti, la polvere cellulare morta o polvere virale principalmente interna (che e’ innocente e non contagiosa ma semplicemente intasante).
Il sistema immunitario coinvolge pure anticorpi o immunoglobuline IgA ed IgM (grosse molecole proteiche con 15-20 mila atomi).
Gli anticorpi contro gli hapteni degli antigeni, ad evitare le malattie auto-immuni.
Le prostaglandine come ormoni regolatori della circolazione, del battito e delle risposte immunitarie.
Il nostro corpo fabbrica un milione circa di anticorpi diversi, ognuno di essi capace di riconoscere un particolare tipo di atomi chiamati hapteni, portati dai rispettivi antigeni (senza anticorpi specifici in grado di catturare tali hapteni, si soffre delle cosiddette malattie auto-immuni).
Le prostaglandine (C20-H34-O5) sono piccole molecole lipidiche con ruoli basilari nel funzionamento del corpo.
Agiscono come ormoni regolatori del battito cardiaco, del flusso sanguigno, delle risposte immunitarie, della riparazione e della difesa da droghe-farmaci-vaccini).
By Valdo Vaccaro – Igienista – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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L’Immunita’ e’ strettamente legata con l’Alimentazione (denutrizione-malnutrizione-malassorbimento) e la conseguente Malnutrizione cellulare:
Denutrizione – Che cos’è
La denutrizione (o iponutrizione) è un termine generico per indicare la condizione patologica causata da una dieta inadeguata protratta nel tempo e – di conseguenza – da un apporto di nutrienti insufficiente al fabbisogno dell’organismo.
La denutrizione può essere primitiva (volontaria o involontaria) o conseguente. Le forme comuni di denutrizione includono la ‘protein-energy malnutrition’ (PEM) – collegata ad un inadeguato apporto energetico e proteico – e la denutrizione da micronutrienti, dovuta ad un’inadeguata disponibilità di sostanze nutrienti (quali le vitamine o i sali minerali) necessarie in quantità minime ma fondamentali per il sostentamento del nostro organismo.
Cause: La denutrizione può essere causata da un’inadeguata assunzione di nutrienti, volontaria o involontaria (denutrizione primitiva).
In molti casi, però, è dovuta a un malassorbimento dei nutrienti, oppure è conseguente a patologie gastrointestinali, endocrine, infettive o degenerative: alcuni tipi di cancro (ai polmoni, all’apparato gastrointestinale) che necessitano di cure che provocano qualsiasi tipo di problema.
Le situazioni sociali (fame per mancanza di cibo) e personali che aumentano il rischio di denutrizione sono: depressione, demenza, insonnia, esaurimento fisico e nervoso, malattie, problemi di memoria, assunzione elevata di farmaci, sedentarietà, problemi emotivi, scarsa vita sociale.
Come si combatte la malnutrizione infantile
Una strategia efficace contro la malnutrizione infantile deve comprendere diversi elementi. Alcuni di essi si concentrano sugli aspetti propriamente nutrizionali:
– monitoraggio dell’alimentazione materna, soprattutto durante la gravidanza
– allattamento esclusivo al seno per i primi 12-24 mesi di vita del bambino
– allattamento al seno, integrato con altri alimenti, nei mesi successivi ai 6-12 mesi
– una dieta variata ed adatta in tutte le fasi di crescita del bambino
– integrazione alimentare con micronutrienti per la mamma e per il bambino
– informazione dei genitori sulle migliori pratiche alimentari
Anche la prevenzione e la cura della malattia rientrano a pieno titolo in una strategia di lotta alla malnutrizione, poiché i due fenomeni sono interrelati in un unico circolo vizioso.
La malnutrizione indebolisce il sistema immunitario del bambino, ma anche degli adulti, rendendolo più vulnerabile ed acuendo la gravità della malattia. A sua volta, un bambino malato e non adeguatamente assistito può rapidamente cadere nel vortice della malnutrizione.
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