La nuova tecnologia degli integratori in sospensione Gel – Meglio la Frutta e la verdura CRUDA + Scienza della Nutrizione + Mangiare crudo = Crudismo + Integratori
Integratori:
La profilassi della medicina cellulare consiste nel riordino del fabbisogno di flora, vitamine e minerali degli organismi viventi, attraverso degli apposti integratori di vitamine + minerali e multibatterici (in genere capsule), oligoelementi (in genere liquidi), ed alcuni amminoacidi, da assumere giornalmente per un periodo di tempo minimo di 45 giorni, prima o dopo i pasti.
Inoltre occorre tener presente che il giusto apporto di ossigeno alle cellule è FONDAMENTALE per il buon funzionamento della cellula stessa, infatti l’ipossia e’ fondamentalmente la condizione in cui si trova una cellula che non ha un adeguato apporto di ossigeno.
“Qualunque dolore sofferenza o malattia cronica, è causato anche da una insufficiente ossigenazione a livello cellulare”; questo è quanto ci riferisce nel suo libro di Fisiologia Umana
il dr. Arthur C. Guyton, M.D. – Autore del testo.
INTEGRATORI:
E’ stata messa a punto una nuova tecnologia avanzata, per l’utilizzo degli integratori insolubili in acqua, per aumentare la biodisponibilità e l’assorbimento di quegli integratori (nutraceutici lipofili).
L’integratore viene ridotto in polveri finissime ed uniformi (nebulizzate), additivato con un veicolo lipoidale, essiccato e confezionato in capsule a base vegetale.
Studi clinici in doppio cieco hanno dimostrato che il prodotto trattato con questa tecnica viene reso biodisponibile ed assimilato immediatamente; il sangue analizzato delle persone coinvolte, riporta in questi studi, un aumento di dieci volte della sostanza veicolata.
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Moltissime persone fanno uso quotidiano o saltuario di integratori alimentari, mentre altrettante persone si chiedono se effettivamente servono questi supplementi vitaminici in un’era in cui il cibo è in abbondanza.
Tralasciando gli elementi esterni (come smog, fumo, ecc.) che contribuiscono a distruggere buona parte delle nostre riserve, vediamo di analizzare grosso modo l’effettiva qualità/quantità di vitamine, minerali, enzimi ed aminoacidi che ci vengono forniti attraverso l’alimentazione.
I campi dove vengono seminate frutta, verdura e cereali, sono sempre più poveri e depauperati: il vecchio tradizionale sistema in cui si usavano ruotare i campi in modo che le singole culture prelevassero il nutrimento diverso di volta in volta, assieme alla sana abitudine di sfruttare il campo per 4 anni, e di lasciarlo riposare per un anno (magari con l’impiego di erba medica che contribuiva a riossigenare la terra), hanno lasciato lo spazio a monoculture intensive che impoveriscono drasticamente il terreno. Peggio ancora, le rigogliose insalate o il salutare spinacio viene fatto crescere in una notte con l’ausilio di una potente, quanto tossica, pasticca di superfertilizzante posto sotto le radici dell’ortaggio: questo cocktail di acqua, superfertilizzante e ovviamente di antiparassitari, contiene solo il ricordo di vitamine e minerali che le insalate di un tempo
disponevano.
Meravigliosi ammassi di alberi da frutto, dove non c’è nemmeno lo spazio per distendere le radici, dove ogni pianta sfrutta il minimo di minerali che riesce a “rubare” al resto del gruppo e che usa principalmente per restare sano e forte, a discapito dei suoi frutti: l’essenziale è sopravvivere, poi, eventualmente, anche riprodursi.
Questa frutta e verdura, in alcuni casi dopo essere stata irrorata con antimuffa e prodotti preservanti, staziona e viene trasportata da frigo in frigo (pregiudicando così ulteriormente la presenza di vitamine e minerali tramite il processo dell’ossidazione), fino ad arrivare sulle nostre bancarelle meravigliosamente attraente, ma completamente povera
di elementi nutrizionali, mentre le tossine derivanti da fertilizzanti, antiparassitari e cere laccanti, non si contano.
Ma anche la preparazione, la lavatura e la cottura ne diminuiscono drasticamente il valore vitale, in quanto moltissime vitamine/minerali/enzimi si disperdono nell’acqua essendo idrosolubili, oppure vengono distrutti dal calore prolungato.
Diviene assurdo a questo punto parlare di “5 porzioni al giorno di frutta e verdura” per avere un corretto apporto di vitamine e minerali: se si parla di “questa” frutta e verdura, non ne basterebbero 50, di porzioni.
Analogo discorso lo si può fare per la carne: sempre più i mass-media ci fanno scoprire che manzi, polli, pesce d’allevamento vengono foraggiati con farine animali (ricavate da triturazioni di bestie morte in seguito a malattie) miscelate con olii minerali oppure con medicinali scaduti.
Se poi aggiungiamo l’adrenalina che scorre a fiumi nel momento del trasporto e poco prima della morte (nociva se presente in alte quantità nel nostro organismo), l’antibiotico per “preservarli” dalle malattie e gli ormoni per gonfiarli d’acqua e farli crescere a poco prezzo, ci possiamo fare un’idea più precisa del perché sempre più
persone scelgono proteine vegetali, o perlomeno prediligono carne biologica.
Anche le combinazioni alimentari sono importanti: proteine e amidi digeriti assieme causano fermentazioni e processi putridi che certamente non giocano a nostro favore per l’assimilazione dei nutrienti.
Ma consideriamo anche un caso limite: ortaggi e frutta biologici, raccolti e trasportati in brevissimo tempo, preparati con arte e consumati crudi nel pieno rispetto delle combinazioni alimentari. A questo punto gli alimenti introdotti devono fare i conti con il nostro sistema digerente: intolleranze alimentari (che irritano le mucose dell’intestino, diminuendo notevolmente la capacità di assorbimento delle vitamine), intestino irritato o con flora batterica decimata (per cause iatrogene, cioè a seguito di assunzione di medicinali), ed altro ancora.
Alla fine, da un ipotetico valore 100 di partenza come potere nutritivo, ne resta 15, forse 20 (fermo considerando che nel caso di alimenti d’origine biologica, il valore è leggermente più alto).
Ed iniziano a presentarsi capelli smorti, pelle rugosa, labbra tagliuzzate, influenze, bronchiti, depressioni, nevrosi, isteria, otiti, emorragie, insonnie, congiuntiviti, anemie ed altro ancora.
Per darvi un esempio concreto, buona parte delle bronchiti ricorrenti dei bambini si potrebbero evitare fornendo loro una sufficiente dose di betacarotene (precursore della vitamina A ma senza controindicazioni), in quanto in inverno il loro organismo ne consuma il quadruplo, ed è essenziale per prevenire infezioni, al pari della vitamina C.
Ed ancora: la depressione e/o stanchezza post-partum non esisterebbero nemmeno se la neo-mamma avesse l’accortezza di integrare la sua alimentazione con le vitamine del complesso B assieme alla vitamina B1.
In Germania è prassi comune dare tali integratori alle partorienti evitando loro momenti veramente difficili, soprattutto per le pluripare.
Ma come capire quali vitamine servono al nostro organismo ?
Uno dei modi più semplice è basarsi sui sintomi della persona (pelle secca, macchie cutanee, vista doppia, ecc..) per poi, in base ad una formulazione personale, suggerire il giusto integratore. Un altro metodo consiste negli esami del sangue che, anche se incompleti (in quanto alcune vitamine/minerali non si riescono a misurare esattamente, essendo presenti principalmente in specifici organi) danno un’idea approssimativa della carenza vitaminica della persona.
Purtroppo hanno una grossa limitazione, in quanto per esempio, una persona sotto stress abbisogna di una dose di vitamine del complesso B di molte volte superiore rispetto quella che serve ad una persona che passa un momento sereno: quindi, mentre gli esami potrebbero dare una presenza rassicurante di vitamine del complesso B, in realtà l’organismo potrebbe averne un disperato bisogno.
Un terzo sistema per trovare l’eventuale carenza di vitamine e/o minerali è certamente l’uso della kinesiologia applicata: tramite un test muscolare, il vostro omeopata o bioterapeuta è in grado di verificare se il vostro corpo ha bisogno di una determinata sostanza o meno; questo vale sia per gli alimenti che per le vitamine ed i minerali e, molto probabilmente, questo sistema è il più affidabile dei tre proposti.
Trovate le sostanze di cui siamo carenti, rimane un ultimo compito: acquistare degli integratori validi che sopperiscano al nostro bisogno. Il nutrizionista americano Peter Gillham, porta un esempio molto significativo: prendiamo per esempio una confezione nuova di vitamina C di 500 mg che è stata appena confezionata.
Ciascuna tavoletta contiene 500 mg ed essendo fresca è dotata di un alto livello di energia vitale. Adesso lasciamola su di uno scaffale oppure in un magazzino per alcuni anni: dopo 5, dieci anni le tavolette di vitamina C saranno sempre di 500 mg ma l’energia se ne è andata, è morta, ha valore zero per il nostro organismo.
Ma il problema non è solo questo. Gillham ribadisce che i moderni metodi di lavorazione hanno la prerogativa di depauperare il prodotto finale, fornendo solo il 10-30% della sostanza vitale.
Vi siete mai chiesti perché una B complex della marca Z funziona mentre quella della marca Y non funziona ?
Entrambi hanno 50 mg ma Z possiede l’energia per attivarli, mentre Y non ne possiede. Quindi non serve assumere vitamine per anni, ma solo per un breve periodo, purché siano piene di energia.
A onor del vero, chi mangerebbe mai una mela avvizzita ?
Meditate gente, meditate.
By Susanna Berginc
vedi: Consigli Alimentari + Micro diete – 1 + Micro diete – 2 + MINERALI + Vitamine
IMPORTANTE: Diviene quindi INDISPENSABILE (per TUTTE le malattie), la loro assunzione periodica, senza dimenticare le altre tecniche naturali collaterali (alimentazione appropriata (Crudismo in particolare) ed altri integratori tipo micro diete), riordinare enzimi e flora batterica intestinale e corporea, con appositi preparati (capsule) multi batterici a base di ceppi di fermenti vivi, cioè micro organismi simbiotico residenti (autoctoni) non preparati su basi derivate dal latte:
Per l’elenco dei principali batteri utili per l’intestino, vedi: Batteri autoctoni
I POLIFENOLI
Queste molecole naturali includono molte classi di composti quali, tra gli altri, i tannini idrolizzabili, i tannini condensati, i flavonoidi, i lignani, gli acidi fenolici, gli stilbeni. [1]
Un’attenta analisi della letteratura scientifica suggerisce la potenzialità dei flavonoidi, ad esempio, nel contribuire a prevenire malattie di natura cardiovascolare, poiché molti di essi agiscono su un ventaglio allargato di network molecolari. [2,3]
Altri studi sembrano indicare l’abilità di tali molecole di conferire una possibile azione protettiva nei confronti di altri disturbi a carattere cronico-degenerativo. [4,5]
I flavonoidi si prefigurano come molecole naturali per la messa a punto di approcci alla salute in uno spazio definito oltre il cibo, prima del farmaco. [6]
L’obiettivo è di identificare soluzioni per generare salute. Ciò che viene chiamato Salutogenesi.
Bibliografia
Singla RK, Dubey AK, Garg A, Sharma RK, Fiorino M, Ameen SM, Haddad MA, Al-Hiary M. Natural Polyphenols: Chemical Classification, Definition of Classes, Subcategories, and Structures. J AOAC Int. 2019; 102(5): 1397-1400
Farzaei MH, Singh AK, Kumar R, Croley CR, Pandey AK, Coy-Barrera E, Kumar Patra J, Das G, Kerry RG, Annunziata G, Tenore GC, Khan H, Micucci M, Budriesi R, Momtaz S, Nabavi SM, Bishayee A. Targeting Inflammation by Flavonoids: Novel Therapeutic Strategy for Metabolic Disorders. Int J Mol Sci. 2019; 20(19): 4957
Zeka K, Ruparelia K, Arroo RRJ, Budriesi R, Micucci M. Flavonoids and Their Metabolites: Prevention in Cardiovascular Diseases and Diabetes. Diseases. 2017; 5(3): 19
Calis Z, Mogulkoc R, Baltaci AK. The Roles of Flavonols/Flavonoids in Neurodegeneration and Neuroinflammation. Mini Rev Med Chem. 2020;20(15):1475-1488
Holland TM, Agarwal P, Wang Y, Leurgans SE, Bennett DA, Booth SL, Morris MC. Dietary flavonols and risk of Alzheimer dementia. Neurology. 2020; 94(16): e1749-e1756.
Santini A, Cammarata SM, Capone G, Ianaro A, Tenore GC, Pani L, Novellino E. Nutraceuticals: opening the debate for a regulatory framework. Br J Clin Pharmacol. 2018; 84(4): 659-672
By dr. Matteo Micucci : Università di Bologna (I)
https://www.facebook.com/1409396859370011/posts/2498692387107114/
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LE GUIDE di DICA33 – L’USO CORRETTO degli INTEGRATORI
Direttore editoriale: Nicola Miglino
Direttore responsabile: Giorgio Albonetti
Coordinamento editoriale: Ilaria Pedretti
Registrazione del Tribunale di Milano n° 357 del 08/06/2001
Testi a cura di: Fabio Fioravanti
Consulenza scientifica: Giovanni Scapagnini, biochimico clinico Università del Molise
EDIZIONE OMAGGIO – FUORI COMMERCIO
2014 EDRA LSWR SpA – Tutti i diritti riservati
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi.
Sommario
1. Integratori, un concentrato di sostanze
2. Integrazione alimentare in sicurezza (la normativa italiana)
3. L’importanza degli acidi grassi
4. Aminoacidi, le molecole della vita
5. Fibre alimentari, un dono vegetale
6. Fitosteroli, la via vegetale contro il colesterolo alto
7. Sali minerali, azioni a largo raggio
8. Probiotici e prebiotici, un aiuto dai batteri
9. Piante ed estratti, una miniera di principi attivi
10. La carica degli antiossidanti
11. Vitamine, indispensabili fonti di benessere
12. Sollievo per le vie respiratorie
13. Mantenere i capelli in forma
14. Per un sorriso smagliante
15. Salute di ossa e articolazioni
16. Per una pelle sana e splendente
17. Integratori e buon umore
18. Mantenimento della funzione cerebrale
19. Salute delle vie urinarie
- Integratori, un concentrato di sostanze
Gli integratori sono alimenti destinati a integrare la comune dieta e costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive (vitamine, minerali) o in grado di ottenere un effetto fisiologico (come le fibre e gli estratti di origine vegetale). Reperibili in varie forme, come ad esempio capsule, bustine, compresse e flaconcini, contribuiscono al benessere dell’organismo. Si tratta di prodotti predosati, e possono contenere una sola sostanza o più sostanze.
Si distinguono dagli alimenti funzionali poiché questi ultimi sono prodotti alimentari arricchiti con nutrienti e sostanze che svolgono un ruolo biologico attivo. Non sono nemmeno fitomedicine, che contengono parti di piante dichiarate in etichetta, a cui si attribuisce un effetto terapeutico e in quanto tali sono considerate farmaci a tutti gli effetti. Nel caso degli integratori siamo di fronte a prodotti che si assumono in forme che possono ricordare un farmaco, ma la cui finalità è quella di fornire nutrienti e altre sostanze con effetto fisiologico a supporto delle normali funzioni dell’organismo. In nessun caso, inoltre, devono essere utilizzati in sostituzione a una dieta bilanciata e salutare.
Correttamente utilizzati per modalità e quantità, gli integratori contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute. In particolare, nelle situazioni in cui aumenta il fabbisogno di alcune sostanze (come in gravidanza), oppure quando ci si trova di fronte a palesi carenze nutritive (come nella terza età) o ancora per coadiuvare l’organismo in alcuni momenti – ad esempio un periodo di intensa esposizione al sole, un’attività fisica o mentale impegnativa o l’adozione di diete ipocaloriche.
- Integrazione alimentare in sicurezza (la normativa italiana)
Ogni integratore deve superare una procedura di notifica dell’etichetta presso il ministero della Salute, al fine di garantire la massima sicurezza e una corretta informazione al consumatore. Se la valutazione è positiva, l’integratore viene inserito in un apposito Registro liberamente consultabile online.
La normativa italiana attua le direttive stabilite dagli enti regolatori europei con il Decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169.
Le regole ministeriali garantiscono una corretta identificazione delle sostanze e dei preparati vegetali, la correttezza delle informazioni presentate in etichetta e l’osservanza di adeguate procedure di produzione e confezionamento. Inoltre, i livelli ammessi di vitamine, minerali e altre sostanze sono definiti nelle linee guida del ministero sugli integratori alimentari, in progressivo aggiornamento in base ai riscontri provenienti dalla ricerca.
Ad ulteriore testimonianza degli elevati standard di sicurezza di questi prodotti, va ricordato che tutte le sostanze, per poter essere usate in un integratore alimentare, devono aver fatto registrare in ambito Ue un pregresso consumo significativo come prova di sicurezza.
In caso contrario la sostanza si configura come un nuovo ingrediente (“novel food”) o un nuovo prodotto alimentare: un eventuale impiego come integratore richiede pertanto una preventiva autorizzazione a livello comunitario. - L’importanza degli acidi grassi
I grassi presenti nel nostro organismo si suddividono in saturi e insaturi (distinti in monoinsaturi e polinsaturi). È ormai stabilito che un eccessivo apporto di grassi saturi, presenti negli alimenti di derivazione animale, aumenta il rischio cardiovascolare. Gli insaturi, invece, si ricavano da fonti vegetali e da fonti marine (pesce, alghe, krill) e contribuiscono al controllo dei livelli di colesterolo. In generale, si consiglia la sostituzione nella dieta dei grassi saturi con gli insaturi proprio allo scopo di mantenere livelli normali di colesterolo nel sangue.
Gli essenziali
Ai fini dell’integrazione rivestono particolare importanza i polinsaturi essenziali, così detti perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e devono essere quindi introdotti con la dieta. Si tratta dell’acido linoleico (precursore degli omega-6) e alfa-linolenico (precursore degli omega-3): il primo si ricava dagli oli di arachide, mais, girasole, soia e noci, mentre il secondo, meno comune, è presente nelle noci, e negli oli di semi di soia e di lino. Entrambi contribuiscono a mantenere livelli corretti di colesterolo nel sangue.
Gli Omega
A partire da questi due acidi grassi essenziali, il nostro organismo è in grado di produrre altri acidi grassi insaturi della serie Omega-6 dal linoleico e di quella Omega-3 dall’alfa-linolenico. A tali acidi grassi sono state attribuite diverse attività biologiche, in quanto elementi costitutivi delle membrane cellulari e dotati di un’azione simil-ormonale che va a regolare: processi infiammatori, funzioni metaboliche, cardiovascolari, immunitarie, renali e la coagulazione del sangue.
L’integrazione nutrizionale guarda da tempo con interesse agli acidi grassi Omega-3 a catena lunga, e cioè l’acido eicosapentaenoico (Epa) e l’acido docosaesaenoico (Dha). In natura si trovano principalmente nell’olio di pesce azzurro, in pesci come salmone, merluzzo e tonno, e nelle alghe da cui i pesci li assumono. I benefici che ne possono derivare consistono, per il Dha, nel mantenimento di una funzione cerebrale e di una capacità visiva normali, mentre l’associazione Dha/Epa contribuisce alla normale funzione cardiaca. Gli omega 3 a catena lunga sono inoltre utilizzati per ridurre i livelli ematici di trigliceridi.
- Aminoacidi, le molecole della vita
Gli aminoacidi sono molecole organiche indispensabili per la vita. Sono i “mattoni” delle proteine le quali, a loro volta, svolgono diverse funzioni: molte proteine non sono altro in realtà che gli enzimi necessari per tutti i processi metabolici. Altre rivestono un ruolo strutturale (come nel caso della miosina dei muscoli e il collagene), altre ancora si rivelano indispensabili per svariate attività biologiche. La principale fonte alimentare di aminoacidi è costituita dagli alimenti di derivazione animale (carni, uova, prodotti caseari), sebbene anche alcuni vegetali non ne siano privi.
Essenziali
Tra i 20 aminoacidi, nove sono definiti essenziali poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e devono essere introdotti dall’esterno: fenilalanina, isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina. Non solo partecipano alla costruzione e rinnovamento dei muscoli ma sono anche una fonte energetica. In particolari situazioni, come per esempio le carenze nutritive della terza età, può essere utile l’impiego di integratori costituiti da miscele di aminoacidi essenziali.
In più, alcuni aminoacidi essenziali funzionano come precursori di altre molecole insostituibili. Per esempio, a partire dal triptofano, si ottiene serotonina e melatonina, rispettivamente importanti per l’umore e il sonno.
Ramificati
Tra i nove aminoacidi essenziali, tre per la loro struttura chimica sono chiamati ramificati (leucina, isoleucina e valina). Si tratta di molecole fondamentali per il lavoro dei muscoli e la produzione di energia. Ne deriva che si considerano indicati per l’integrazione della dieta dello sportivo, o delle persone impegnate in un’intensa attività fisica, prestando attenzione a non superare un apporto quotidiano pari a 5 grammi. Si consiglia, in questi casi, di associare vitamina B1 e B6.
5. Fibre alimentari, un dono vegetale
In molti vegetali sono presenti fibre che il nostro corpo non digerisce, ma che si rivelano utilissime sia per l’intestino, sia per ridurre i livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue.
Anche per questo motivo, si raccomanda di introdurre nella dieta un adeguato apporto di frutta e verdura.
Le fibre si distinguono in solubili e insolubili
Le fibre solubili, una volta giunte nell’intestino, formano una massa gelatinosa che “intrappola” al suo interno alcuni nutrienti, evitando che vengano assorbiti ed entrino nel sangue. Per questo motivo, l’integrazione di fibre solubili è utile in caso di colesterolo alto e iperglicemia: una maggiore quantità di colesterolo e zuccheri vengono eliminati con le feci.
Tra queste fibre, spiccano le pectine che, in natura, troviamo in diversi vegetali reperibili sul banco dell’ortofrutta, come le mele, le pere, le prugne, le albicocche, le carote e gli agrumi.
Le fibre insolubili, invece, assorbono acqua e così facendo aumentano la massa fecale, come nel caso delle fibre di avena, orzo e frumento. È noto che l’aumento della massa fecale migliora il transito intestinale delle feci.
- Fitosteroli, la via vegetale contro il colesterolo alto
I fitosteroli sono normali costituenti delle cellule delle piante, strutturalmente simili al colesterolo dell’uomo. Normalmente, la dieta occidentale comporta un apporto di fitosteroli variabile dai 200 ai 400 mg: le principali fonti sono rappresentate dagli oli di semi (mais, soia) ma anche germe di grano, arachidi, pistacchi, mandorle, noci, e altri vegetali.
È ormai stabilito che l’assunzione di fitosteroli riduce i livelli di colesterolo nel sangue. Ciò avviene perché nell’intestino i fitosteroli competono con l’assorbimento del colesterolo, aumentandone l’eliminazione attraverso le feci.
L’effetto sul colesterolo, e in particolare sul colesterolo “cattivo” Ldl, si stabilisce usualmente dopo 2-3 settimane di assunzione. L’integrazione gioca in quest’ambito un ruolo importante, quando garantisce un apporto quotidiano di 1-2 grammi di fitosteroli. Secondo le direttive del ministero della Salute è opportuno non superare i 3 grammi al giorno. È dimostrato che questo approccio può essere seguito in sicurezza.
Naturalmente, l’integrazione con fitosteroli si inserisce nel contesto di una strategia che preveda la correzione degli stili di vita errati. È bene limitare i grassi e aumentare le fibre contenute nella dieta, svolgere un’attività fisica regolare, controllare il peso corporeo e smettere di fumare. L’aggiunta di fitosteroli massimizza i benefici che si ottengono sui livelli di colesterolo. - Sali minerali, azioni a largo raggio
Alimentandoci assumiamo anche i sali minerali presenti nei cibi che svolgono un ruolo importante per il buon funzionamento dell’organismo. I minerali, infatti, pur costituendo solo il 5-6 per cento del peso corporeo, sono essenziali per alcune vie metaboliche oppure, come nel caso di calcio e fosforo, entrano nella costituzione di strutture come le ossa e i denti. Uno stato di carenza può comportare vari tipi di problematiche.
Calcio
Gran parte del calcio è fissato nelle ossa, una minima quantità si trova libero nel sangue: un apporto insufficiente di calcio può esporre al rischio di fragilità ossea, che tende ad aumentare con l’avanzare dell’età, e dopo la menopausa. Il calcio, inoltre, regola la coagulazione, e diverse funzioni cellulari, tra cui la contrazione delle cellule muscolari, la trasmissione degli impulsi attraverso le vie nervose e il funzionamento degli enzimi digestivi.
Ferro
Senza il ferro non avremmo l’emoglobina, la molecola dei globuli rossi capace di legare l’ossigeno e portarlo a tutti i tessuti del corpo: in assenza di ossigeno le cellule non sarebbero in grado di produrre l’energia di cui abbisognano. Classicamente, le anemie dovute a carenze di ferro comportano pallore e mancanza di energia nello svolgere le mansioni quotidiane.
Fosforo
Come il calcio è un elemento costitutivo di ossa e denti. Ma è anche parte in causa nel permettere alle cellule di svolgere il loro lavoro.
Magnesio
Anche il magnesio è un elemento essenziale per l’organismo, poiché è coinvolto in molte vie metaboliche. Il magnesio accelera il transito intestinale, contribuisce alla normale funzione muscolare e a mantenere ossa e denti normali. È dotato, inoltre, di un’importante azione sul sistema nervoso e persino sulla funzione psicologica. In generale, la carenza si manifesta inizialmente con affaticamento e stanchezza, per poi progredire con un ampio ventaglio di sintomi.
Potassio
Importante per diverse vie metaboliche, il potassio può andare incontro a carenza in estate per eccessiva sudorazione e una dieta sbilanciata. In questi casi l’organismo può risentirne perché il potassio contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e dei muscoli, e regola la pressione sanguigna.
Selenio
Oltre a rendere efficienti le difese antiossidanti, il selenio contribuisce all’attività della tiroide, del sistema immunitario e della fertilità maschile. Un adeguato apporto è utile per avere unghie e capelli normali.
Rame
Meno note ma altrettanto importanti le funzioni del rame. È infatti necessario per il sistema immunitario, il sistema nervoso e la protezione antiossidante.
Zinco
Una sua carenza può causare un indebolimento delle difese immunitarie. Ma è anche richiesto da ossa, capelli, unghie, denti, fertilità e funzione visiva. Tutte le cellule hanno bisogno del loro zinco per funzionare bene, e anche per proteggersi dai radicali liberi.
- Probiotici e prebiotici, un aiuto dai batteri
All’interno del nostro intestino sono presenti batteri di fondamentale importanza per la salute. In primo luogo perché favoriscono l’assorbimento di nutrienti che assumiamo attraverso il cibo, ma anche perché essi stessi producono vitamine e altri nutrienti. Inoltre, costituiscono un’efficace sistema difensivo contro l’aggressione di batteri nocivi e/o stimoli che mettono in difficoltà il sistema immunitario. Ci si riferisce a questi batteri “buoni” come flora batterica intestinale o microbiota intestinale.
Per ottimizzarne i benefici, i probiotici dovrebbero essere assunti regolarmente per alcune settimane e a stomaco vuoto. La loro azione viene ulteriormente aumentata associando un prebiotico ad hoc: in questo modo, infatti, il probiotico ha a disposizione i nutrienti necessari per crescere e stabilirsi nell’intestino.
Probiotici
I probiotici sono microrganismi vitali presenti in alimenti come latti fermentati e in appositi integratori. A tali microrganismi, o fermenti, si attribuisce la capacità di esercitare funzioni benefiche per l’organismo. L’azione svolta dai probiotici dipende dal tipo di microrganismo (la specie e il “ceppo”) e in alcuni casi si usano miscele dei vari ceppi. Ogni ceppo, per risultare efficace, deve essere assunto in quantità adeguate. Il probiotico da un lato interagisce con le cellule intestinali, tra cui anche quelle adibite alla regolazione del sistema immunitario. Dall’altro, favorisce il mantenimento o il ripristino di una flora batterica intestinale in salute.
Prebiotici
I prebiotici sono invece delle sostanze, non digeribili, che vengono utilizzate dai batteri benefici dell’intestino o dagli stessi probiotici per crescere e svolgere le loro azioni benefiche. Possiamo considerarli come un alimento necessario ai “batteri buoni” dell’organismo: l’integrazione di prebiotici, quindi, riesce a modificare la composizione della flora batterica intestinale, privilegiando le componenti più utili alla salute.
- Piante ed estratti, una miniera di principi attivi
Le piante producono una serie di sostanze, necessarie per la loro sopravvivenza: più spesso si tratta di molecole che proteggono la pianta da insetti, parassiti e malattie vegetali. Alcune di queste sostanze, però, si sono rivelate molto utili anche per la salute dell’uomo.
Polifenoli
I polifenoli comprendono un ampio gruppo (diverse migliaia di composti) di metaboliti secondari delle piante. Nell’uomo, frutta e verdura rappresentano la principale fonte alimentare di questi composti. Sebbene siano dei non nutrienti, cioè non servono a fare energia o strutture, una volta assimilati con il cibo i polifenoli sono in grado di interagire con la nostra biochimica, attivando e regolando numerosi aspetti funzionali. A livello scientifico, sono note da anni le proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e metaboliche di tali composti. Tra questi composti spiccano le catechine e i tannini del cacao, tè nero e verde, il resveratrolo di uva e vino rosso (ma spesso derivato da una pianta, il Polygonum cuspidatum), la quercetina, presente anche in cipolle rosse, nella buccia della mela, nel vino e nei capperi.
In questo gruppo sono classificati anche gli antocianosidi, di cui sono ricchi i frutti del sottobosco, come mirtilli, ribes e lampone, che oltre ad una azione antiossidante svolgono un’azione favorevole nei confronti del sistema vascolare. Un’interessante miscela di polifenoli si trova nell’olio d’oliva, in particolare l’idrossitirosolo e l’oleuropeina, a cui è stata riconosciuta la capacità di ridurre i livelli di LDL ossidate (il colesterolo cattivo all’origine delle placche aterosclerotich) nel sangue.
Gli Isoflavoni sono una particolare categoria di polifenoli che, in quanto dotati di azione simil-estrogenica, vengono utilizzati per alleviare i sintomi della menopausa. Si trovano nei semi di soia e altri legumi e nel trifoglio rosso.
Da sottolineare in tal senso, anche il ruolo dei lignani, che in natura si reperiscono nei cavoli, broccoli, carote, nei semi di lino e nei cereali integrali. La silimarina è invece un complesso di polifenoli estratto dal carciofo, dotato di proprietà detossificanti ed epatoprotettive.
Carotenoidi
Caratterizzati da una spiccata attività antiossidante, comprendono i precursori della vitamina A, come il beta-carotene, e proteggono la pelle. Si reperiscono nella frutta e verdura di colore rosso-arancione. Da evidenziare la luteina, protettiva della vista, e il licopene, particolarmente presente nei pomodori, dotato di efficace azione antiossidante.
Composti solforati
Si riconoscono per il caratteristico odore di zolfo, e includono gli isotiocianati, come il sulforafano. Sono presenti soprattutto nelle Crucifere, che comprendono cavoli e broccoli, oppure nell’aglio, nei porri e nella cipolla. Si studiano per le loro proprietà benefiche sul sistema cardiovascolare e i processi degenerativi in genere.
- La carica degli antiossidanti
Le cellule del nostro organismo possono essere danneggiate dalla presenza di un eccesso di sostanze chimiche caratterizzate da un’elevata reattività: sono i cosiddetti radicali liberi che si generano normalmente durante i processi metabolici.
Altri radicali liberi derivano dal cibo che mangiamo, dall’aria che si respira, dall’azione della luce solare sulla pelle. I radicali liberi non necessariamente costituiscono un pericolo per i sistemi biologici, anzi rappresentano importanti molecole di segnale e armi di difesa nei confronti di organismi patogeni. Quando però i livelli di radicali liberi diventano eccessivi, e/o le difese antiossidanti endogene si riducono, si genera stress ossidativo potenzialmente molto dannoso per le cellule (ossidazione di lipidi, proteine e DNA). A lungo andare, lo stress ossidativo è coinvolto nella genesi delle malattie degenerative.
Le cellule e i tessuti del nostro organismo sono dotate di un efficace patrimonio di sostanze antiossidanti endogene, come ad esempio il glutatione, un piccolo peptide indispensabile per la difesa cellulare dai danni dello stress ossidativo.
La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Con il cibo si assumono micronutrienti dotati di azione antiossidante intrinseca, elementi coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività delle proteine antiossidanti, molecole in grado di stimolare la sintesi e la funzione del sistema antiossidante endogeno.
Fermo restando che è sempre opportuno perseguire un adeguato apporto antiossidante attraverso una dieta ricca di frutta e verdura, in alcune circostanze può essere indicato il ricorso a specifici integratori, in cui tali sostanze si trovano in forma concentrata.
I principali nutrienti antiossidanti:
Vitamine
Alcune vitamine contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. Si tratta della vitamina E, C e B2.
Minerali
Un’analoga attività antiossidante è riconosciuta per lo zinco, il selenio e il rame.
Polifenoli
Molti polifenoli agiscono in contrasto ai radicali liberi. In particolare quelli presenti nella frutta e verdura di colore giallo, rosso, blu, viola, ma anche nell’olio, nel vino e nel cacao.
Carotenoidi
Presenti nei vegetali di colore giallo-arancio contribuiscono al potenziamento delle difese antiossidanti.
- Vitamine, indispensabili fonti di benessere
Le vitamine sono sostanze organiche essenziali per il nostro organismo. A parte la D, che si produce sulla pelle in seguito all’esposizione solare, le vitamine devono essere assunte dall’esterno, attraverso alimenti o integratori. Se ne conoscono 13, distinte in idrosolubili (C e le otto del complesso B) da assumere tutti i giorni, e liposolubili (A, D, E, K) che si accumulano nei depositi grassi del corpo. Passiamole in rassegna.
Vitamina A
Importante per la pelle, le mucose, la vista e il sistema immunitario. Essenziale per l’utilizzazione del ferro.
Vitamina B1 (tiamina)
Concorre a normalizzare il metabolismo energetico, la funzione cardiaca, nervosa e psicologica.
Vitamina B2 (riboflavina) e B3 (niacina)
Importanti per la vista, la pelle, il sistema nervoso, le membrane mucose e il metabolismo energetico. Utili in caso di stanchezza e affaticamento. La B2 volge anche un’azione antiossidante e protegge la vista.
Vitamina B5 (acido pantotenico)
Regola il metabolismo energetico oltre che di ormoni, vitamina D e neurotrasmettitori. È d’aiuto in caso di stanchezza, affaticamento e per mantenere prestazioni mentali nella norma.
Vitamina B6 (piridossina)
Coinvolta in diverse vie metaboliche, è importante contro gli stati di stanchezza e normalizza la funzione psicologica. Importante anche per la formazione dei globuli rossi e per il sistema immunitario.
Vitamina B8 (biotina)
Contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e del metabolismo energetico. Molto importante anche per il benessere psicologico oltre che di capelli, pelle e mucose.
Vitamina B9 (acido folico)
Contribuisce alla crescita dei tessuti materni in gravidanza, per cui è indicata la supplementazione. Ma è anche una vitamina anti-fatica e normalizza la funzione immunitaria e psicologica.
Vitamina B12
È parte attiva nella formazione dei globuli rossi. I suoi effetti sono profondi poiché sostiene il sistema immunitario, nervoso, il metabolismo energetico e la funzione psicologica.
Vitamina C
Fondamentale per la funzione nervosa, psicologica, immunitaria, dei vasi sanguigni e delle ossa. Regola l’attività ormonale e il metabolismo energetico; aumenta l’assorbimento del ferro. Contrasta la stanchezza e l’affaticamento. È dotata inoltre di potere antiossidante.
Vitamina D
Contribuisce al regolare assorbimento e utilizzo del calcio e del fosforo, ed è quindi implicata nel conservare ossa e denti normali. Importante anche per la funzione immunitaria.
Vitamina E
Protegge le cellule dallo stress ossidativo e riduce stanchezza e affaticamento.
Vitamina K
Contribuisce alla normale coagulazione del sangue e a mantenere ossa normali.
- Sollievo per le vie respiratorie
Nella stagione fredda, è possibile avvalersi dell’azione dell’Echinacea, pianta in grado di supportare le difese immunitarie: un impiego “antico” ben documentato nella medicina tradizionale nord-americana ed europea. L’Echinacea si assume per 2-3 volte al giorno. Oppure si può pensare a una strategia basata su periodi di assunzione di un mese, a cominciare dall’autunno.
Altrettanto interessante nelle prime fasi dei disturbi respiratori è la Propoli, una sostanza resinosa prodotta dalle api a partire da materiali prelevati dai fiori. - Mantenere i capelli in forma
Anche i capelli soffrono le carenze nutritive. In alcuni casi possono avere bisogno di un supporto nutrizionale. I follicoli piliferi per costruire il capello devono, infatti, avere a disposizione aminoacidi come lisina e cistina ma anche la taurina, che agisce a più livelli sul bulbo pilifero.
Contribuiscono al mantenimento di capelli normali anche la biotina (vitamina B8) e il selenio.
La salute dei capelli è dettata da ciò che mangiamo, da stili di vita errati (fumo, alcol) e da situazioni di stress, debilitazione fisica, cambi di stagione. È ben noto che uno stato di sofferenza del capello si può manifestare in seguito ad eventi psicologicamente impegnativi, come una malattia, dopo una gravidanza o problemi di affaticamento psicofisico. In quanto barometro della situazione generale dell’organismo, il capello informa sulle condizioni generali e richiede di essere ben nutrito.
Gli integratori possono risultare d’aiuto anche per capelli fragili, o per evitarne la caduta. Spesso si usano come co-adiuvanti della terapia topica. Si richiede, però, costanza nell’assunzione che deve essere quotidiana per un periodo di circa 3 mesi.
- Per un sorriso smagliante
Evitare il deperimento dei denti significa in primo luogo procedere alla pulizia quotidiana con spazzolino e filo interdentale, ridurre il consumo di amidi e zuccheri ed anche mettere a disposizione i nutrienti necessari. È inoltre necessario prendersi cura delle gengive, e di tutti i tessuti che sostengono e nutrono i denti.
In primo luogo, poiché i denti contengono calcio e altri minerali (fosforo, fluoro) è opportuno, a partire dall’infanzia, garantirne un adeguato apporto. Per lo stesso motivo è necessaria la vitamina D che favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo. Ma c’è di più: vitamina D e calcio sono fondamentali a tutte le età per mantenere in salute i tessuti che circondano il dente (parodonto) e le gengive. Esiste uno stretto rapporto tra salute dell’osso e dei denti: al punto che i disturbi del parodonto si ritengono un campanello d’allarme che rivela un rischio di osteoporosi.
Anche la vitamina C contribuisce al normale assorbimento e all’utilizzo di calcio e fosforo. E viene quindi consigliata per il mantenimento di denti normali. La C, inoltre, è dotata di un effetto antiossidante contribuendo alla prevenzione delle infiammazioni gengivali: è lo stesso motivo per cui, in presenza di gengivite, si consiglia di introdurre nella dieta frutta e verdura, ricche di sostanze antiossidanti. - Salute di ossa e articolazioni
L’arrivo della brutta stagione può accompagnarsi al ritorno di vecchi dolori ossei e articolari. Spesso in questi casi ci troviamo di fronte a un danno locale, anche di lunga data, a carico di cartilagini e tendini: ne conseguono limitazioni della funzione degli arti e della colonna vertebrale, e dolore nel muoversi. Con l’avanzare degli anni il logoramento delle strutture necessarie al movimento può arrivare a compromettere la qualità di vita, riducendo l’autonomia personale.
Una risposta, sostenuta dall’esperienza, viene dall’integrazione con Artiglio del Diavolo (Harpagophytum procumbens), pianta originaria del Sud Africa. Si utilizzano le radici che risultano particolarmente ricche di sostanze adatte a favorire la funzionalità articolare. - Per una pelle sana e splendente
La pelle, come tutti i tessuti del corpo, risente di particolari carenze nutritive. Il problema si ingigantisce in presenza di stili di vita inadeguati (fumo, alcol, cattiva alimentazione) o situazioni come una prolungata esposizione al sole, l’assunzione di farmaci e presenza di malattie. Lo scotto da pagare è il decadimento estetico della pelle e l’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo.
Come possiamo allora aiutare la pelle a fare fronte ai rischi cui è esposta? In primo luogo modificando stili di vita e alimentazione, ma anche ricorrendo a specifici integratori.
Acido ialuronico
Idrata la pelle in profondità risultando utile in caso di scarsa elasticità e perdita di tono della cute.
Acido lipoico
Antiossidante: aiuta vitamine e minerali a contrastare lo stress ossidativo che danneggia le cellule della pelle.
Acidi grassi polinsaturi
I grassi omega 3 e 6 fanno parte della membrana cellulare cui conferiscono fluidità. I polinsaturi contribuiscono a mantenere la pelle integra e funzionale.
Aminoacidi
Taurina e L-carnosina (che in realtà è composta da due aminoacidi) sono adatti per la pelle.
Coenzima Q10
Fondamentale per il funzionamento dei mitocondri, le centrali di energia delle cellule, il Q10 è anche un antiossidante. Ancor più efficace in abbinamento all’acido lipoico.
Vitamine
Le vitamine E, A e C proteggono le cellule dalle stress ossidativo, prevenendo anche le alterazioni cutanee. La C, inoltre, contribuisce alla formazione di collagene, necessario per la normale funzione della pelle: il collagene la rende più integra ed elastica.
- Integratori e buon umore
Molti estratti vegetali sono stati associati ad una azione favorevole per il mantenimento di un buono stato dell’umore. Tra questi la Griffonia simplicifolia, la Melissa oficinalis e la Rhodiola rosea e l’Iperico (Hypericum perforatum). Tutte queste piante agiscono a più livelli sul sistema nervoso centrale con una particolare affinità per i neurotrasmettitori che regolano il “tono dell’umore”.
Tra tutte l’Iperico è sicuramente quella più studiata, e il suo estratto contiene diverse sostanze in grado di agire “di concerto” contro l’umore basso: il merito non spetta a una sola sostanza, ma all’insieme delle molecole presenti. Sebbene l’iperico sia privo di tossicità, è raccomandato un dosaggio che non superi i 0,7 mg die di ipericina, uno dei principali composti attivi in esso contenuti. Si raccomanda, inoltre, di consultare il medico se contemporaneamente si assumono farmaci, non solo antidepressivi, poiché l’Iperico interagisce con il loro funzionamento.
Altrettanto importante è sapere che l’Iperico ha bisogno di tempo per ottenere il massimo del suo effetto. In sostanza, sono necessari 15-30 giorni di assunzione quotidiana per apprezzarne la piena efficacia.
Anche altri integratori risultano potenzialmente favorevoli per il mantenimento di un buon tono dell’umore. Tra questi oltre al magnesio, a cui è stata riconosciuta la capacità di contribuire alla normale funzione psicologica, vanno ricordati la S-adenosil-metionina, un coenzima naturalmente presente nel nostro organismo, e la l-teanina, un aminoacido estratto dalle radici del tè verde. - Mantenimento della funzione cerebrale
Gli acidi grassi Omega-3 sono importanti elementi costitutivi delle membrane cellulari del sistema nervoso. Circa 1/6 del peso del nostro cervello è costituito da questi acidi grassi. In assenza di un adeguato apporto attraverso la dieta, proprio per mancanza di questa “materia prima, si possono manifestare problemi che si ripercuotono sulle facoltà cognitive.
L’Omega-3 Dha (docosaesaenoico), soprattutto, contribuisce al mantenimento di una normale funzione cerebrale, facoltà che ci permette di interpretare e gestire al meglio le informazioni che riceviamo dall’ambiente.
Numerose ricerche suggeriscono, al riguardo, che bassi livelli di Dha nel tessuto cerebrale favoriscano nei soggetti anziani un rapido declino delle funzioni cognitive. Mentre, fin dai primissimi anni di vita o addirittura durante la gravidanza, gli omega-3 coltivano il progressivo sviluppo delle facoltà cognitive del bambino.
Al fine di garantire un adeguato apporto di Omega-3 si raccomanda il consumo di pesce almeno 2-3 volte alla settimana. L’integrazione può essere presa in considerazione sia durante la gravidanza e l’allattamento che in età adulta.
Molti altri integratori sono proposti per favorire una fisiologica funzione cognitiva e prevenirne i deficit. Tra questi vanno citati: la colina, precursore sia dell’aceticolina, il neurotrasmettitore della memoria, che della fosfatidilcolina, fondamentale costituente delle membrane neuronali; l’L-acetil-carnitina, trasportatore di acidi grassi al mitocondrio, che ha dimostrato una favorevole attività sulle funzioni cognitive; e l’omotaurina, un aminoacido derivato dalle alghe marine, dotato di attività neuroprotettiva.
19. Salute delle vie urinarie
Si calcola che più della metà delle donne contragga almeno un’infezione urinaria nel corso della vita. Il problema si manifesta con dolore nell’atto di urinare, aumento della frequenza dello stimolo.
Il mondo delle piante viene in soccorso con una piccola bacca rossa originaria del nord America: il mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpum Aiton), conosciuto anche come cranberry.
L’integrazione di mirtillo rosso per la funzionalità delle vie urinarie, richiede costanza nell’assunzione. Si consiglia di assumere l’integratore per 2 o 3 volte al giorno, per un periodo di tempo che può protrarsi anche per alcuni mesi, in sicurezza.
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.