PORFIRIA
Il termine deriva dal greco “porpora” (rosso) ed e’ una malattia NON rara; essa e’ un’alterazione nel sangue, ereditarie e/o non, di particolari enzimi che sintetizzano il gruppo EME nel sangue, che causano l’accumulo di porfirine (pigmenti rosso porpora) nell’organismo e che determinano una vasta serie di sintomi che determinano sempre ed anche un’alterazione del metabolismo (es.: Porpora, alzheimer, fatica o stanchezza cronica (CFS), encefalomielite mialgica (ME) fibromialgia, sensibilita’ chimica, multipla, anemia, fotosensibilità, iper sensibilita’ ai CEM (EMF), varie “malattie“: tiroidali, infiammatorie, mentali, immunitarie, ecc, eritrodonzia uniti ad una forte intolleranza all’aglio (che peggiora lo stato della patologia favorendo l’accumulo di tossine nel sangue, alterazioni del sistema nervoso, ecc.), intolleranze allergie anche alimentari importanti, specie quando questo soggetti quando vengono alterati da esposizione a tossine (soprattutto vaccinali), tutti sintomi impropriamente chiamati malattie, dai medici impreparati della medicina ufficiale; essa e’ invalidante ed importante per i tendenti infiniti sintomi che puo’ presentare.. ma sempre collegati anche all’intossicazione del sangue e di conseguenza del fegato.
La porpora, detta di Schoenlein Henoch (PSH) è un’ infiammazione dei piccoli vasi sanguinei (micro capillari) essa e’ molto affine alla profiria.
Questa infiammazione, chiamata “vasculite”, colpisce solitamente i piccoli vasi sanguinei della cute, dell’intestino, specie quello tenue e dei reni. I vasi sanguinei infiammati possono sanguinare comportando la comparsa di un’ eruzione cutanea rosso o violacea chiamata porpora. I vasi possono anche sanguinare nell’intestino o nei reni causando la comparsa di sangue nelle feci e nelle urine (ematuria), essa prende il nome dai dottori Schoenlein e Henoch che hanno descritto la malattia più di 100 anni fa, ma come sempre i medici ufficiali, non hanno mai capito che la malattia e’ una sola…..
La sindrome clinica venne specificata, nominata, Porfiria nel 1889, anno che coincise con la quasi epidemia di porfiria in Europa, causata dal farmaco sonnifero “solfonale”, sostanza impiegata come ipnotico, prodotto dall’unione di mercaptano e acetone. (1913 Webster).
I sintomi da “porfiria” sono un grande complesso o gruppo di sintomi associati anche ad un difetto, congenito oppure acquisito, nella sintesi dell’EME.
L’eme e’ la parte non proteica dell’emoglobina, che funge, chelando atomi di ferro, da trasportatore specifico per l’ossigeno.
Gli enzimi che sintetizzano il gruppo EME sono:
ALA-Sintetasi, Uro–Decarbossilasi, ALA-Deidratasi, Copro-Ossidasi, Porfobilinogenodeaminasi, Proto-Ossidasi, Uro III-Cosintetasi, Ferrochelatasi. La porfiria è causata da una mancanza di ALA-Deidratasi.
Non producendo sufficientemente la proteina chiamate eme e producendo di conseguenza delle tossine, appunto chiamate profirine, queste vanno ad ulteriormente intossicare cellule e tessuti determinando malfunzioni, dolore, cioe’ effetti avversi.
E’ possibile distinguere le porfirie in acute e croniche: le prime sono scatenate dall’assunzione od inoculo di sostanze, tipicamente: VACCINI, farmaci, variazioni ormonali, infezioni o diete particolari errate.
Fra i sintomi troviamo dolori addominali, febbre, vomito, stitichezza, sudorazione abbondante, eccesso di globuli bianchi, carenza di sodio e, nei casi più gravi coma, allucinazioni e paralisi.
Fra le porfirie croniche troviamo invece il Morbo di Gunther, i cui sintomi sono presenti sin dalla nascita, caratterizzato da una forte anemia dovuta dalla distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica), fotosensibilità, urine rosso scuro e eritrodonzia (colorazione rossastra dei denti).
Molto comune in Italia è la porfiria cutanea tarda (PCT) che si manifesta appunto in età adulta, intorno ai trenta-quaranta anni, ed è caratterizzata da manifestazioni dermatologiche rappresentate da fragilità cutanea delle zone esposte al sole sulle quali possono formarsi bolle e ustioni.
La maggior parte dei pazienti con PCT sembra non avere mutazioni a livello del gene della uroporfirinogeno decarbossilasi
Inoltre le persone che ne sono affette hanno sempre problemi epatici.
Caratterizzata da manifestazioni cutanee anche la protoporfiria eritropoetica che si presenta con bruciore, eritemi, edema ed ispessimento della cute soprattutto del dorso delle mani e del naso.
Diversi bambini, figli di vaccinati e/o con madri che hanno avuto amalgami dentali in bocca durante la gravidanza, (fino al 20%) hanno un deficit ereditario di uroporfirinogeno decarbossilasi, che porta l’enzima a essere circa la metà del normale in tutti i tessuti fin dalla nascita.
Come gia’ detto l’esposizione a pesticidi, conservanti, farmaci, vaccini, muffe ed altre tossine, al soggetto con gia’ presente il sintomo profiria, aggravano e scatenano e di molto il suo stato di salute, queste sostanze grandemente tossiche possono scatenare il sintomo profiria anche senza una predisposizione genetica, che e’comunque presente in una piccola percentuali di soggetti, soprattutto figli di vaccinati.
Altra insolita caratteristica della Porfiria è l’eritrodonzia, disturbo che colora letteralmente i denti di un colore fosforescente, facendo così suggerire un’ allungamento spropositato dei medesimi, addirittura visibili in ambienti poco illuminati.
Tale fluorescenza è dovuta alle porfirine che si depositano nel fosfato di calcio dei denti.
E non è finita.
Il malato di Porfiria non può assolutamente mangiare,e nei casi più estremi nemmeno toccare il comune aglio. Questo perché l’aglio,contrariamente a quanto succede nelle persone sane, nei malati di Porfiria esalta le tossine presenti nel sangue e fa peggiorare notevolmente la malattia.
In altri casi meno frequenti, la Porfiria può causare anche retrattilità della gengive , che associata all’eritrodonzia farebbe sembrare i denti un qualcosa di inumano, rachitismo degli arti, in particolare delle mani (aggravato tra l’altro dalla mancanza di contatto alla luce del Sole)facendo così prendere alla mano umana una forma bestiale.
La mancata assimilazione di raggi UV inoltre, potrebbe negli anni deformare leggermente un viso umano, che già soggiogato da un pallore estremo e dai sintomi sopra riportati, prenderebbe le sembianze di un vero e proprio brutto grugno.
In parole povere la Porfiria e’ una “causa” di malattie croniche anche importanti.
Come e’ noto i medici della medicina ufficiale brancolano nel buio piu’ assoluto, sia per le diagnosi, per le terapie anche alimentari alle quali questi malati si debbono sottoporre con estrema attenzione, pena l’aggravamento dei sintomi .
Dopo quello circolatorio, il sistema nervoso è il secondo bersaglio di questa malattia.
Un malato di Porfiria infatti, può occasionalmente avere forti disturbi neurologici (sintomi) seguiti da una forte paralisi che lasciava il soggetto in uno stato di catalessi anche per giorni….in alcuni casi simile alla morte. Non sono rari nel passato i casi in cui un malato di Porfiria si svegliasse durante l’estremo saluto mentre era comodamente messo dentro ad una bara.
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Nei bambini vaccinati si presentano in certi casi dei pianti incessanti, stridenti, assillanti, nei primi mesi di vita appena dopo le vaccinazioni pediatriche, per il forte malessere che i vaccini inducono nei neonati, con le loro sostanze tossiche, quei piccoli bambini continuano a piangere divenendo molto insistenti per richiamare i genitori al loro grave malessere e talvolta i genitori, stremati e frustrati, faticano a sopportarlo e di fronte alle continue lacrime del figlio, alcune mamme e papà reagiscono violentemente, scuotendo il corpicino adagiato nella culla.
Questo comportamento può dare origine (e’ una FALSITA’) alla Shaken Baby Syndrome (SBS – Sindrome del bambino scosso), che può (cosi dicono ma non e’ vero) avere delle conseguenze gravissime, quali disabilità e addirittura morte del piccolo, ma nella realta’ cio’ avviene solo grazie ai vaccini !
Bibliografia sui vaccini e pericoli di emorragie da essi indotte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1884189/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4779547/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22187020/
https://www.vaccineinjuryhelpcenter.com/vaccines-linked-to-itp-2/
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Per riportare il sangue ai suoi naturali valori quantitativi e qualitativi e’ necessario curare con attenzione, ricordando che le reazioni individuali sono diverse cosi come diverso sara’ il tipo di approccio terapeutico di ognuno:
– l’alimentazione: CRUDISMO, eliminare i dolci, specie quelli industriali, assumere frutta e verdura CRUDE, regolarmente ogni giorno, legumi, cereali senza glutine (pane, pizza, farine raffinate ecc.), in certi casi pesce NON grasso, oltre ad enzimi, il tutto per rendere meno acide le digestioni.
– Assunzione di probiotici: Enzimi e fermenti lattici, Per l’elenco dei principali batteri utili per l’intestino:
Fare attenzione: occorrono almeno da 5 ai 10 miliardi di batteri al giorno, quindi assumere le capsule necessarie per ottenere tali quantita’; per i bambini le dosi debbono essere dimezzate.
Anche gli integratori alimentari possono essere utili:
– assunzione di complessi (in capsule) multivitaminici/multiminerali, ben formulati ed ipoallergenici, può essere sufficiente a fornire almeno il quantitativo giornaliero dei più importanti elementi nutritivi, oltre al carbone vegetale e l’argilla e del bicarbonato e/o del magnesio.
– Contemporaneamente a queste assunzioni occorre effettuare l’idro colon terapia in tutti questi casi.
vedi: Micro Diete
In definitiva, l’alimentazione dovrebbe essere ricca di ortaggi, frutta, meglio eliminare i cereali raffinati ed assumere solo e pochi quelli integrali in chicchi (meglio il riso ma senza eccedere), legumi, semi, oli di semi (particolarmente consigliato è l’assunzione di un cucchiaino di olio di lino al dì) e di oliva spremuti a freddo.
Di grande importanza sono anche le fibre (di cui sono particolarmente ricchi legumi e cereali integrali in chicchi) che oltre all’azione positiva sulla flora intestinale, evitano i ristagni intestinali e i fenomeni di fermentazione e putrefazione ad essi collegati. Inoltre nella dieta non devono mancare i minerali tipo: zinco, magnesio, vitamina C (si trovano soprattutto in ortaggi, agrumi e semi oleosi).