Riflessologia: PLANTARE, delle MANI o dell’OMBELLICO
Si era già a conoscenza dei punti terapeutici del corpo che agiscono, esercitando una pressione, in aree distanti dalle aree manipolate
Nella vecchia Cina i “medici scalzi” curavano attraverso punti riflessi del corpo, senza nessun apparente punto di collegamento con l’organo ammalato.
Con lo studio della Legge del TAO (la teoria orientale dei 5 colori/forze/elementi), lo studioso italiano Esposito ha completato l’opera, dando significato preciso ai colori della mappa ridisegnata dallo studioso Italiano; egli ha anche arricchito l’indagine podalica di una sua morfologia, eseguita solamente guardando il piede; solo successivamente usando la pressione sui punti per la verifica di quanto stabilito in fase di osservazione.
Il linguaggio riscoperto nel piede, parla attraverso la sua forma, il colore, le screpolature, il tipo di odore, la forma delle dita e la loro proporzione, l’aspetto delle unghie, l’ispessimento delle stesse e della pelle, la localizzazione dei calli e duroni, l’altezza dell’arco plantare, le sporgenze ossee, le linee della pelle, i gonfiori e gli avvallamenti.
L’intero Psicosoma si proietta nel piede, rivelando in modo sorprendente ad un attento osservatore, lo stato di salute Psicologico e Fisiologico. Lo studio e le osservazioni fatte dall’italiano, aprono una nuova visione della Riflessologia Plantare, del suo modo di essere e delle sue applicazioni.
In India i conduttori di elefanti si tramandano da secoli la conoscenza dei punti, sparsi sul corpo dell’elefante che, stimolati più o meno vigorosamente, inducono a determinati movimenti l’animale.
Questi punti sono rilassanti o eccitanti e divengono persino mortali se stimolati con forza; alcuni di questi sono situati nei piedi o nelle mani; ma esistono anche in bocca, nella mucosa nasale, nell’orecchio, sulla testa, lungo la spina dorsale, ecc.
I piedi di Visnù con la figura del loto, la conchiglia ed i pesci; i piedi di Budda, con diversi simboli iconografici; queste simbologie sembrano riportare la Riflessologia (o reflessologia) plantare all’Oriente.
In medio Oriente 5.000 anni or sono circa nell’Egitto si praticava questa tecnica riflessogena anche sulle mani; ne abbiamo la prova per il ritrovamento di un dipinto su una tomba di un medico egiziano, scoperta da qualche anno nella zona di Saqqarah, ove esiste ancora la più antica piramide, sulla cima della quale una volta campeggiava lo “Zed”, che fu poi trasportato e nascosto nella piramide di Cheope.
Come la conosciamo oggi invece, la riflessologia è una giovane scienza nata negli Stati Uniti per merito del dott. Fitzgerald W.H., che nel 1910 tracciò una mappa del corpo umano attraversato da 10 meridiani diviso in altrettante zone, le cui parti ed organi trovano i corrispondenti punti riflessi nelle mani e nei piedi.
Un’altro medico E.F. Bowers, si unì a lui per approfondire e divulgare la nuova scienza, che chiamò “Terapia zonale”.
Sempre negli USA una donna, E.D. Ingham, elaborò più tardi, un più dettagliato metodo riflessologico. E’ a lei che fanno capo tutte le scuole Europee, fra cui la tedesca H. Marquardt, l’inglese D. Bayly e la svizzera H. Masafret.
Purtroppo da allora nessun passo avanti è stato realizzato per portare su di un piano qualitativo migliore, questa tecnica.
Solo da qualche anno in Italia, uno studioso: Esposito A., ha dato una degna spinta in avanti a questa giovane scienza; anche il dr. F. Gazzola di Milano, ha contribuito alla implementazione delle mappe podaliche con altre sue ricerche; altri giovani terapeuti italiani, stanno lavorando con e su questa tecnica.
Il concetto moderno di Riflesso terapia e’ una tecnica antica, che si perde nella notte dei tempi del passato dell’umanita’ e si differenzia nel caso specifico da tutto ciò, per una più organica distribuzione dei punti riflessi di tutti gli organi su una parte del corpo, nelle mani o nei piedi.
Nel piede rivediamo proiettato tutto il corpo e dal piede possiamo agire quindi in maniera riflessa su ogni parte di esso, per risolvere disturbi e ristabilire l’ordine perso. Guardando il piede di profilo potremo notare che ha la stessa sagoma di una persona seduta dove la testa corrisponde all’alluce.
Nella visione plantare la parte esterna descrive la stessa curva della colonna vertebrale.
La lunghezza ideale del corpo umano dovrebbe essere 7 volte e mezzo quella della testa; moltiplicando la falange dell’alluce per 7 volte e mezzo, troviamo esattamente la lunghezza del piede.
Toccando i vari punti del piede, per esempio quelli corrispondenti al fegato od il rene, possiamo comprendere dal tipo di dolore, acuto o sordo, se si tratta di un problema recente o al contrario antico, in fase di guarigione o di riacutizzazione.
Al piede destro per esempio corrisponde la parte più razionale di noi tutti, ciò che ha a che fare con lo studio, il lavoro; il piede sinistro invece corrisponde all’emotività, cioè agli affetti, le paure, le ansie ecc.
Altro esempio: chi ha il secondo dito del piede sinistro più lungo dell’alluce, spesso è sofferente di cuore e vive in modo iper attivo, predilige i sapori amari, ma quando ha un problema emotivo, non riesce a mangiare perché gli si chiude lo stomaco.
L’unghia incarnita dal lato della scarpa, segnala la tendenza alla sofferenza della milza e dello stomaco.
Se è incarnita dalla parte opposta indica tendenza alle malattie del fegato. L’ispessimento delle unghie corrisponde ad una scarsa funzionalità renale, e nel carattere indica una personalità piena di paure con sonni agitati.
La presenza di callosità sotto il 2° e 3° dito, rivela catarro bronco polmonare o catarro da sinusite. Verruche o funghi ai piedi prodotti da sudore acido, indicano che la dieta è troppo ricca di proteine animali: carne, formaggi, pesce, uova, ecc.
Nelle mappe finora esistenti della Riflessologia Plantare, i rispettivi autori hanno circoscritto delle aree come punti riflessi nel piede delle varie parti del corpo, senza garantire precisione nella localizzazione di tali aree riflesse; infatti queste mappe propongono una raffigurazione standard del piede, mentre tutti sappiamo che questi differiscono da individuo ad individuo per forma e proporzioni, in quanto ogni piede è diverso nella forma e questa è stabilita dalle ossa podaliche.
Anche per i colori (stampati sulle carte) corrispondenti a determinate aree si sono usati i criteri più disparati, senza una vera logica; ognuno ha colorato a proprio piacimento le aree del piede, mentre l’italiano (Esposito A.) ha rifatto una mappa che tiene conto di tutte le differenti forme e proporzioni in quanto i punti delle loro mappe, sono riferiti a punti precisi delle ossa del piede.
Massaggiare nella zona sui piedi ogni 2 giorni; in ogni caso ungere di olio di oliva con propolis dopo aver massaggiato i punti corrispondenti ove vi è dolore, indi alla sera prima di coricarsi e dopo aver lavato piedi, orecchie; per i denti, l’olio di Manuka e Kanuca è indispensabile in questi casi per la prevenzione e la normalizzazione basale delle gengive; lo si può utilizzare con qualche goccia sullo spazzolino ed in acqua come colluttorio, con qualche goccia di quest’olio si può massaggiare per circa 2 minuti; coricarsi senza pulirsi dall’olio; si può effettuare lo stesso massaggio con la propria orina.
Se trovate altre zone del corpo con dolori, ripetete l’operazione di massaggio locale e poi ungetevi con lo stesso olio anche alla sera prima di coricarvi.
Per la riflessologia nelle mani abbiamo fornito una semplice mappa ancora da mettere a punto; teniamo presente che questa scienza o tecnica è ancora all’inizio della sua strada, per cui nel tempo avremo sicuramente confortanti conferme.
altre dita esercitando una precisa e decisa pressione sul punto da stimolare. Fate attenzione che la colonna vertebrale, il collo ed il lombo sacrale sono sul dorso delle mani e le altre zone sul palmo delle stesse.
Ricordarsi che per eliminare tutte le cause delle malattie occorre eliminare le infiammazioni ed intossicazioni esistenti nell’organismo.
Vedi anche DIGITOPRESSIONE + Ayurvedica
Ben noto nel mondo e’ il massaggio Ayurvedico, che utilizzando i punti dell’agopuntura Cinese + i punti ove vi e’ dolore, risolve in molti casi diversi tipi di problemi.
Il Lavaggio energetico e’ un particolare tipo di massaggio che apre i chakra del corpo, eliminando in genere la memoria della sofferenza di vissuti dolorosi.
Riflessologia, applicata sulle dita della mano, può darci grandissimi benefici.
Riflessologia sulle mani:
– Pollice:
è connesso ai polmoni e al cuore. Per tanto, se ci sentiamo con il fiato corto, dobbiamo effettuare un massaggio su questo dito.
– Indice:
è connesso al colon e allo stomaco. Allevia stitichezza e diarrea. Massaggialo per 60 secondi.
– Medio:
se si soffre di insonnia, massaggiare il dito medio può essere un ottimo metodo per favorire il sonno. E’ utile anche per ridurre vertigini e nausea.
– Anulare:
connesso allo stomaco e all’intestino, va massaggiato se si soffre di stitichezza o di altri problemi stomacali.
– Mignolo:
emicrania e dolore al collo sono spesso causati da problemi al flusso sanguigno. Per risolvere questo problema puoi provare ad effettuare un semplice massaggio al mignolo.
REFLESSO TERAPIA dell’OMBELLICO
L’ombelico (anche ombellico, ombellicolo, nella variante popolare) è ciò che rimane della recisione praticata al cordone ombelicale al momento della nascita: la sua forma e dimensione viene determinata dal successivo processo di cicatrizzazione dei tessuti.
Posto tra i due muscoli retti dell’addome, ad esso è ancorato il fegato mediante il legamento rotondo, vestigia della vena ombelicale che, dalla placenta, porta al feto sangue con ossigeno e nutrienti.
L’ombelico si forma tramite un processo abbastanza lento. Dopo il parto, il cordone ombelicale, dalla medicina ufficiale viene reciso immediatamente contrariamente a cio’ che si dovrebbe fare e cioe’ lasciare che il cordone ombellicale si secchi in modo naturale, senza reciderlo; quindi al moncone ombelicale reciso viene fatto un nodo e poi viene fasciato.
Il moncone ombelicale per cadere deve essiccarsi, quindi è buona norma non inumidirlo in continuazione, ma cambiare solo la garza sterile che lo racchiude. Il moncone dal colore grigio, diventerà verde poiché sta essiccandosi. Quando il moncone sarà totalmente secco, si stacca dall’addome del neonato.
Tutti sanno che l’ombelico è una parte del corpo umano. ma non tutti sanno che l’ombelico è la parte più intima, personale e sensuale. Spesso sottovalutata o discriminata, assolve nella nostra vita una parte fondamentale dei rapporti interpersonali e della conoscenza reciproca, infatti guardando l’ombelico si può scoprire:
– Peso (attraverso il grado di inabissamento nel tessuto adiposo)
– Età (contando i cerchi concentrici che presenta, come per gli alberi per intenderci meglio)
– Grado d’igiene
Esso si forma alla Nascita
Come tutti sanno l’ombelico non è altro che la nostra prima bocca, infatti prima della nascita era quella cannuccia (che gli anatomisti nella loro frenesia di dare nomi stupidi alle cose hanno rinominato cordone ombelicale) ciò che ci permetteva di mangiare tutte le schifezze che il corpo ospitante ingeriva.
All’uscita da quel caldo e confortevole ambiente, visto che i medici sono notoriamente degli impreparati, si viene privati con un taglio netto di quella cannuccia tanto utile, anche per evitare il tetano neonatale.
L’ombelico e la società
L’ombelico costituisce uno dei più grandi tabù della nostra società, infatti sebbene nella nostra civiltà ormai sia accettato mostrare in qualsiasi spazio pubblico qualsiasi riferimento esplicito al sesso non è concesso parlare o ancor peggio mostrare il proprio ombelico.
Prima tra tutte le organizzazioni a discriminare questo piccolo “foro” fu la chiesa cattolica, sostenendo che Dio non avesse creato l’uomo con l’ombelico, ma che esso fosse il frutto della sua nascita attraverso il gesto “peccaminoso” e non per generazione divina. In seguito gli diedero significati satanici ed eretici.
Nella cultura orientale l’ombelico è considerato il centro della forza vitale: la tecnica dell’ombelico-terapia si incentra nella stimolazione di questo punto e si svolge tramite la respirazione, il massaggio e/o gli aghi dell’agopuntura.
1- L’ombelico terapia è una tecnica curativa orientale, che unisce la respirazione alla meditazione e che considera l’ombelico il centro nevralgico delle emozioni e dell’energia del corpo. L’ombelico terapia si effettua con carezze, con l’ascolto, con la respirazione profonda, ed è ideale per allentare le tensioni dello stress.
2 – Oppure si introducono in determinati punti precisi del circolo del ombelico degli aghi da agopuntura per cercare di modificare gli stati di stress di sistemi, organi, tessuti e cellule, oltre ad aiutare e migliorare al microcircolazione.
Consigli:
– Per la prima terapia vi sono due fasi principali: il massaggio e la respirazione.
Il massaggio e’ meglio al mattino, appena svegli, mentre la respirazione meditativa è utile eseguirla la sera, dopo una giornata faticosa e stressante.
– Per la seconda Terapia occorre che sia un tecnico agopuntore che sia in grado di conoscere i vari punti adatti nella “mappa” ombelicale per infilare in essi gli aghi.
Commento del dott. Sergio Stagnaro, Presidente della Semeiotica Biofisica Quantistica – SISBQ.org
…E se come pare, veramente esiste l’Orologio Ombelicale,
SE la stimolazione di ben determinati punti, dai nomi strani, mediante aghi, spine, punta di matita, aghi di palma mediterranea, ricci di mare, o ALTRO, stimola la microcircolazione, informando su ciò che avviene nel relativo parenchima, secondo la Teoria dell’Angiobiopatia, di SS
ALLORA se, nel sano (inglese, In health, nome, e non healthy, aggettivo) si applica esattamente sopra l’Orologio Ombelicale un apparecchietto per NIR-LED o NIR-LED associati alternativamente a LLLT ( 5 Hz per 5 Minuti se possiedi un TORREQUANT) e si controlla l’incremento del tempo di latenza di base, valutato in precedenza, del Riflesso Cardio-Gastrico aspecifico, oppure pancreatico- gastrico aspecifico, oppure pneumo-gatrico aspecifico……… si osserva che il tempo di latenza RADDOPPIA, come nel precondizionamento
Ovviamente, uno può esercitarsi ad accertare l’attivazione della microcircolazione, tipo I, associato, calcolando l’attivazione della vasomotility e della vasomotion..