Il sistema linfatico comprende una rete fittissima di canali, i vasi linfatici, e una serie di organi a forma di fagiolo, i linfonodi, intercalati lungo il decorso dei vasi linfatici, che svolgono un ruolo molto importante nella elaborazione della risposta immunitaria in grado di intrappolare e distruggere i batteri eteroiloghi = estranei, come quelli dei vaccini ad esempio, e le cellule malate portati con la linfa.
La qualità della linfa deriva dalla qualità del sangue, il sangue dal fegato ed il fegato dal cibo.
La responsabile del benessere cellulare è la linfa, cioè il fluido extra-cellulare che avvolge in costante bagno ogni singola cellula, il fluido che è diretta derivazione e continuazione della corrente sanguigna. La qualità di questo fluido dipende ovviamente dalla qualità del sangue. E la qualità del sangue dipende dalla qualità della dieta e dall’efficienza del fegato.
Il fegato non solo deve rifornire il sangue di nutrienti appropriati e di tanta vitamina C naturale, ma deve nel contempo mantenere il sangue libero da ogni toxiemia (intossicazioni) e da ogni veleno tossico.
Le varie diete, che escono dallo schema tendenzialmente Crudista, sono degli autentici attentati alla salute umana.
L’apparato linfatico può essere definito come parte specializzata del sistema circolatorio. È costituito anch’esso da un liquido (la linfa) che circola in un circuito di vasi (linfatici), simili alle vene e con valvole a nido di rondine, e che al termine del suo percorso viene riversato nel sangue attraverso la vena cava superiore.
La circolazione della linfa differisce dalla circolazione sanguigna in quanto i vasi linfatici non formano un circuito chiuso, ma un sistema a senso unico che inizia a fondo cieco dagli spazi intercellulari dei tessuti di molti organi del corpo. Per questo motivo la composizione chimica della linfa varia a seconda dei tessuti e degli organi in cui si trova (per esempio la linfa che si forma durante la digestione contiene un ricco contenuto di sostanze grasse, differenziandosi quindi dalla linfa che si forma a digiuno). Generalmente ha una composizione simile a quella del plasma sanguigno, con la presenza di globuli bianchi. In effetti la linfa si forma a livello dei capillari arteriosi, dalle cui pareti trasuda il plasma per effetto della pressione arteriosa e si diffonde nei piccoli spazi fra le cellule. In questo liquido interno avvengono gli scambi di cessione delle sostanze nutritive e la raccolta di quelle di rifiuto che raggiungeranno la circolazione sanguigna in due modi:
– una parte viene riassorbita dai capillari venosi per effetto della pressione osmotica proteica (proteine all’interno dei capillari) e rientra quindi nel torrente circolatorio sanguigno.
– Un’altra parte viene raccolta invece dai capillari linfatici le cui estremità a fondo cieco assorbono il liquido direttamente negli spazi interstiziali esistenti fra i capillari sanguigni e le cellule. Da una fitta rete di capillari linfatici, la linfa passerà attraverso vasi di calibro maggiore e transiterà lungo il suo percorso nei gangli linfatici (ghiandole linfatiche) nei quali verrà filtrata e purificata da germi patogeni e altre particelle di rifiuto.
Nella parte sinistra del corpo, i vasi linfatici confluiscono in una dilatazione chiamata cisterna del chilo (o di Pequet) dalla quale prende origine un grande vaso linfatico, il dotto toracico, che sfocia nella vena succlavia sinistra.
Nella parte destra del corpo la linfa viene invece raccolta dal grande dotto linfatico che sfocia nella vena succlavia destra.
Dimensioni del linfonodo
Normalmente grande quanto un pisello, le dimensioni variano da 1-25 mm e sono relativamente più cospicue alla nascita e si riducono in età inoltrata; si modificano in condizioni fisiologiche e, in grado elevato, in situazioni patologiche.
Numero
Molto variabile; più elevato nei primi anni di vita rispetto all’età avanzata (a causa di una involuzione adiposa).
Esiste tuttavia una costanza e simmetria nella distribuzione spaziale dei linfonodi.
Riportiamo una media dei numeri descritti da diversi Autori.
Testa n. 64
Collo n. 92
Torace n. 166
Addome n. 248
Pelvi n 70
Arto superiore n 80
Arto inferiore n 42
Consistenza
Di norma duro-elastica.
Sede
Ubiquitaria. Sottocutanea, nello strato profondo; immediatamente sottostante alle fasce muscolari o nel tessuto di sostegno interposto tra i muscoli; in tutte le cavità corporee in rapporto con i tronchi vascolari;
addossati alla colonna vertebrale; alla periferia degli organi o intraparenchimali.
Possono essere isolati o raccolti a gruppi.
In talune regioni i linfonodi possono mancare, e in altre sedi sono costanti, potendo presentare, al più, differenze volumetriche o numeriche.
Funzione del sistema Linfatico:
– Trasporto e difesa, sorveglianza immunologica: purificazione della linfa, produzione e circolazione dei linfociti.
– Mantenimento dell’ambiente idrico interno e drenaggio di liquidi eccedenti nei tessuti
Linfa
Trasporto e scambio di sostanze nutritive e di rifiuto, trasporto di leucociti nei vasi (capillari) linfatici
Nodo linfatico
Filtrazione e purificazione da particelle di rifiuto e agenti infettivi, eliminazione di microrganismi patogeni e cellule maligne. Produzione di linfociti e sede dello stadio finale di maturazione di alcuni lifonciti e monociti.
Le ghiandole linfatiche sono presenti in diverse aree del corpo, abbondanti soprattutto nel collo (gruppo sottomascellare e gruppo cervicale superficiale) e ascelle (gruppo ascellare). Gruppo inguinale è attraversato dalla linfa proveniente dagli arti inferiori e dai genitali esterni. Presenza importante nella zona dell’intestino e del torace.
Funzione dei linfonodi e applicazioni cliniche.
La linfa penetra nel linfonodo per mezzo dei vasi linfatici afferenti e ne fuoriesce dopo una processazione da parte delle cellule contenute nel linfonodo. Ciò accade perché i linfonodi contengono cellule chiamate linfociti e macrofagi, che funzionano da vere stazioni di controllo nei confronti delle cellule tumorali maligne e dei microrganismi patogeni.
Un segnale che c’è stato una attivazione di questo sistema difensivo è rappresentato da un ingrossamento dei linfonodi, che se hanno sede superficiale possono rendersi palpabili ed evidenziabili all’esame clinico per molteplici cause : più frequentemente infiammatorie, malattie immunologiche o endocrine, sarcoidosi e tumori.
Le cause che determinano linfoadenopatie sono sostanzialmente quelle infiammatorie acute e croniche (i linfonodi sono dolenti e dolorabili e riprendono le dimensioni originarie dopo le terapie e soprattutto alla guarigione in tempi molto variabili).
I linfonodi più frequentemente palpabili sono quelli del collo per ragioni infiammatorie di pertinenza odontoiatrica o otorinolaringoiatria.
Essendo quindi l’apparato linfatico parte attiva del sistema immunitario, segue una breve descrizione di alcuni punti chiave dell’immunologia coinvolti nella reazione dei linfociti e nella loro capacità di neutralizzare batteri, virus, sostanze chimiche estranee e cellule maligne:
– Antigene: sono macromolecole che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi. Si tratta di solito o di una proteina di rivestimento di cellule o di microrganismi o di una sostanza chimica che i linfociti riconoscono come estranea al corpo e che scatena la loro reazione.
– Anticorpo: i linfociti reagendo producono delle sostanze (proteine) che si legano all’antigene, creando così un blocco in grado di disattivare e distruggere il microrganismo estraneo (virus, batteri, etc.). La produzione di anticorpi avviene per tentativi e una volta trovata la composizione risolutiva, i linfociti ne conservano la “memoria” (sia dell’anticorpo prodotto, sia dell’antigene contro il quale hanno reagito). La memoria secondo i casi può durare mesi, anni o per tutta la vita.
Tratto in parte da: senosalvo.com + pforster.ch
INOLTRE
Scoperto un collegamento diretto tra cervello e sistema immunitario – 05/06/2015
Una ramificata rete di sottili vasi linfatici attraversa le meningi: la sua esistenza smentisce l’idea, radicata da oltre un secolo, che il cervello fosse completamente isolato dal sistema immunitario. La scoperta potrà avere notevoli ricadute sullo studio e la terapia di molte malattie neurologiche
Anche il cervello ha un collegamento diretto con il sistema linfatico. A scoprirlo, smentendo la convinzione consolidata che il cervello sia isolato dal sistema linfatico (e quindi da quello immunitario), è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della Virginia a Charlottesville, che firmano un articolo pubblicato su “Nature”. La scoperta potrebbe avere notevoli implicazioni per lo studio e la cura di varie malattie neurologiche, a partire dalla sclerosi multipla.
ll risultato ha sorpreso per primi gli autori dello studio: “Non credevo che ci fossero strutture del corpo di cui non fossimo a conoscenza. Pensavo che questo tipo di scoperte si fosse concluso a metà del secolo scorso”, ha detto Jonathan Kipnis, uno dei coordinatori della ricerca.
La descrizione del sistema linfatico prima (a sinistra) e dopo la scoperta (Cortesia University of Virginia Health System)
I vasi linfatici sono stati scoperti dopo che uno dei ricercatori – Antoine Louveau, primo firmatario dell’articolo – ha sviluppato un nuovo metodo per osservare le meningi di un topo: invece di sezionare le meningi asportate dal cervello, per poi fissarle e osservarle al microscopio, Louveau ha fissato immediatamente tutto il tessuto per sezionarlo in seguito. (La fissazione è il procedimento in cui i tessuti vengono esposti a sostanze che ne impediscono la rapida degradazione.)
In questo modo il tessuto è stato fissato nella sua immediata condizione fisiologica: “Se avessimo fatto il contrario, come nella procedura standard – ha detto Louveau – non avrebbe funzionato” e le minute strutture del sistema linfatico meningeo non sarebbero state osservabili. La conferma che si trattava effettivamente di vasi linfatici è venuta da un successivo esame dei tessuti con metodi immunoistochimici.
L’inaspettata presenza di questi vasi linfatici cambia il modo di affrontare numerose patologie cerebrali.
Per esempio, nella sclerosi multipla si sviluppa un potente attacco immunitario contro i neuroni cerebrali, ma come ciò avvenga era poco chiaro. Ora che si è scoperto un collegamento (i vasi linfatici meningei) fra il cervello e il sistema immunitario, la situazione cambia.
E lo stesso vale per l’Alzheimer: i caratteristici accumuli di placche di proteine nel cervello potrebbero essere legati a una insufficiente rimozione delle proteine da parte dei vasi linfatici meningei, che con l’età diventano meno efficienti. Ma l’elenco della malattie neurologiche che potrebbero essere interessate dalle ricadute della scoperta, osservano i ricercatori, è molto più lungo.
Tratto da: lescienze.it
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RICERCA RIVOLUZIONARIA,
…..occorre rifare e rivedere tutti i libri di medicina, trattasi di meccanismi legati anche ai danni dei vaccini, in particolare per le cosiddette impropriamente “malattie” tipo: Autismo, Danni neurologici, Sclerosi, Alzheimer, ecc…! – Maggio 2015
Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero.
Si tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio e sulle vere cause dell’autismo e/o di tutte le patologie neurologiche oltre al possibile trattamento di quei problemi, spaziando dall’autismo al morbo di Alzheimer fino alla sclerosi multipla.
Una scoperta sensazionale
Anziché porsi interrogativi quali: Come si studia la risposta immunitaria del cervello ?,
Perché pazienti con sclerosi multipla presentano diversi attacchi al sistema immunitario ?,
… ora possiamo avvicinarci meccanicamente e realmente al problema perché il cervello è, come ogni altro tessuto, collegato al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei – ha affermato Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di Neuroscienze e direttore presso il Center for Brain Immunology and Glia (BIG) dell’Università della Virginia.
Cambia completamente il modo in cui percepiamo l’interazione neuro-immunitaria. Abbiamo sempre percepito questo collegamento tra sistema nervoso e sistema immunitario come qualcosa di esoterico, che non potesse essere studiato. Ma ora siamo in grado di porre domande più meccanicistiche.
Noi crediamo che questi vasi linfatici possano svolgere un ruolo importante per ogni malattia neurologica con una componente immune; sarebbe difficile immaginare che questi vasi linfatici non abbiano connessioni con malattie neurologiche di natura immunologica !
Il risultato e le nuove prospettive ‘molto ben nascoste’
Kevin Lee, presidente del Dipartimento di Neuroscienze UVA, ha descritto la sua reazione alla scoperta del team di Kipnis:
“La prima volta che questi ragazzi mi hanno mostrato il risultato di base, ho subito detto una frase:’ Dovranno cambiare i libri di testo. Non è mai esistito un sistema linfatico per il sistema nervoso centrale. È risultato molto chiaro fin dalla prima particolare osservazione – e a partire da quella, i ricercatori hanno svolto molti studi per sostenere i risultati – che cambierà radicalmente il modo di guardare il rapporto tra sistema nervoso centrale con il sistema immunitario.
La scoperta è stata resa possibile grazie al lavoro svolto da Antoine Louveau, un borsista post-dottorato nel laboratorio di Kipnis. I vasi linfatici sono stati rilevati dopo che Louveau ha sviluppato un metodo per ricostruire le meningi di un topo in un singolo vetrino in modo da poter essere esaminato globalmente.
E’ stato abbastanza facile, in realtà. C’è un trucco: abbiamo fissato le meningi nella calotta cranica, in modo che il tessuto rimanesse nella sua condizione fisiologica, e quindi abbiamo sezionato l’area che ci interessava. Se avessimo fatto il contrario, non avrebbe funzionato.
Dopo aver notato che i modelli dei vasi linfatici sul suo vetrino avevano la stessa distribuzione di cellule come nel sistema immunitario, li ha confrontati e avvisato Kipnis. L’impossibile esisteva”.
Louveau ricorda il momento dicendo:
Ho chiamato Jony (Kipnis) invitandolo a guardare al microscopio e ho detto: “Penso che abbiamo qualcosa”
Kipnis ha descritto questi vasi linfatici come “molto ben nascosti” in quanto sono riusciti a non essere notati per così tanto tempo. Ha inoltre osservato che questi vasi, dopo essere stati “fotografati” tramite tecniche di imaging, seguono un importante vaso sanguigno verso le cavità sinusali, un’area molto difficile da visualizzare in quanto si trova nelle ossa del viso ed è connessa con le cavità nasali.
Quest’area è così vicina ai vasi sanguigni che si perde facilmente di vista. – ha aggiunto l’esperto – Se non sai cosa stai cercando, la perdi.
Il lavoro di imaging, molto importante per l’intero studio, è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Tajie Harris, ricercatore, assistente del professore di neuroscienze e membro attivo del centro di BIG. Kipnis ha anche elogiato le “fenomenali” capacità chirurgiche di Igor Smirnov, un socio di ricerca nel laboratorio Kipnis il cui lavoro è stato fondamentale per il successo di imaging dello studio.
Alzheimer, autismo, sclerosi multipla e molto altro…(danni neurologici)
Ed ora l’ inaspettata identificazione dei vasi linfatici solleva un enorme numero di domande sia sul funzionamento del cervello che alle malattie ad esso collegato che lo affliggono, come ad esempio il morbo di Alzheimer.
Nell’Alzheimer, si verificano accumuli di grandi blocchi di proteine – ha detto Kipnis. Riteniamo che tali blocchi si accumulino nel cervello a causa del fatto che non vengono rimossi in maniera efficace da questi vasi sanguigni. Egli ha osservato, inoltre, che questi vasi cambiano aspetto all’aumentare dell’età dell’individuo, dunque il ruolo che essi giocano nella fase dell’invecchiamento rappresenta un’altra strada da esplorare.
Altre malattie verso le quali bisogna rivolgere l’attenzione, in luce dei risultati ottenuti, sono l’autismo e la sclerosi multipla. I risultati sono stati pubblicati on line dalla prestigiosa rivista Nature e appariranno in una prossima edizione di stampa.
Approfondimenti:
– University of Virginia, Health System
.- Kipnis J et al. Structural and functional features of central nervous system lymphatic vessels. Nature, Published Online June 1 2015. doi: 10.1038/nature14432
Fonte: neuroscientistnews.com
Tratto in parte da.
http://ingegneriabiomedica.org/news/neuroscience/limpossibile-esiste-scoperto-un-fondamentale-collegamento-tra-cervello-e-sistema-immunitario/
Commento NdR: La medicina naturale ha da sempre parlato che quando il sistema linfatico non drena le sostanze eccedenti o tossiche dall’organismo, l’ammalamento e’ assicurato, specie se cio’ riguarda i tessuti nervosi, glia e ghiandole cerebrali; finalmente anche la medicina allopatica, ci e’ arrivata.
….per cui la deduzione e la semplice spiegazione dei meccanismi dei danni cerebrali dei vaccini e’ che le sostanze tossiche vaccinali raggiungono il cervello per mezzo del sistema linfatico (macrofagi) e generano facilmente anche la cosiddetta morte in culla (SIDS)
Altro meccanismo di azione delle tossine vaccinali di qualsiasi vaccino, anche nel cervello:
I Macrofagi molte volte trasportano le sostanze vaccinali nel cervello ed in tutti i tessuti del corpo, ecco una descrizione del meccanismo:
L’alluminio (od altri metalloidi tossici, ad esempio il Thiomersal) contenuto in vari Vaccini esempio: influenza, esavalente comprese, viene trasportato nel cervello dai macrofagi …. e cio’ spiega il meccanismo della cosiddetta SIDS o morte nella culla, che nei fatti e’ una danno vaccinale e non una nuova malattia !
Ecco spiegato il meccanismo biologico ed il diagramma del tragico evento….
Il meccanismo viene ben spiegato qui: ciò che in realtà accade è che un tipo di globuli bianchi chiamati a macrofagi (MF) ingerisce (processo è chiamato “fagocitosi”) gli AANs prima che si sciolgano. (Aluminum Adjuvant Nanoparticles = AANs)
L’ingestione di corpi estranei è un comportamento normale per MF. La loro funzione principale è la fagocitosi cioè la capacità di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee, anche nanoparticelle, compresi i microrganismi (batteri e funghi estranei), e di distruggerle. Inoltre, fatto importante da tenere in considerazione in questi casi, secernono citochine ad attività proinfiammatoria e presentano l’antigene ai linfociti T-CD4.
Quando MFs rilevano batteri o altri agenti patogeni, i loro campi magnetici li invitano ad ingerire gli agenti patogeni, e distruggerli con gli enzimi. I MFs sanno assieme ad altre cellule del sistema immunitario circa il patogeno introdotto e come rilevarlo. MFs ingeriscono anche molti tipi di nanoparticelle.
Il problema è che AANs non sono digeriti dagli enzimi MF. E gli AANs, una volta all’interno degli MF, si sciolgono lentamente.
Le AANs persistono per lungo tempo (anni) e causano nei MF a far fuoriuscire lentamente alluminio.
Gli MF che consumano gli AANs divengono altamente contaminati con l’alluminio o con altri metalli tossici e nanoparticelle ingerite, e li diffondono ovunque vanno. E vanno in tutto il corpo. MFs e non viaggiano solo nel sangue, il che spiega il motivo per cui non si trova facilmente nel sangue l’alluminio dopo la vaccinazione, perche’ e’ gia stato fagocitato (ingerito) dagli MF e perche’ gli MF viaggiano anche attraverso il sistema linfatico.
I campi magnetici sono in grado di “viaggiare” (informare) attraverso la barriera emato-encefalica (BBB). Gli MFS, una volta caricati con AANs, agiscono come un cavallo di Troia e trasportano le AANs nel cervello. Questo è dannoso, perché il cervello è molto sensibile all’ alluminio.
Senza contare le possibili microischemie (vedi le scoperte del Dott. Andrew Moulden) che possono intervenire nella microcircolazione, soprattutto cerebrale od in altri luoghi…per il fatto che i globuli bianchi e di conseguenza i macrofagi nel loro processo di fagocitosi, (ingestione delle sostanze tossiche vaccinali) possono generare,…. inoltre i macrofagi secernono, nella loro azione quando hanno ingerito le sostanze vaccinali, altre sostante PRO-infiammazioni…. con tutte le conseguenze del caso, polio = paralisi, distrofie, meningiti, sclerosi, infiammazioni croniche, gastroenteriti croniche, ecc….fino alla morte nella culla = SIDS !!
A conferma di ciò che abbiamo scritto qui sopra – Maggio 2016
Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero.
Si tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio e sulle vere cause dell’autismo e/o di tutte le patologie neurologiche.
Come si studia la risposta immunitaria del cervello ?
Perché pazienti con malattie neurologiche, autismo, sclerosi multipla, ecc., presentano diversi attacchi al sistema immunitario, cioe’ immunodepressioni ?,
…ma ….ora finalmente possiamo comprendere, oltre alle cause di tali malattie, anche avvicinarci meccanicamente e realmente al problema perché il cervello è, come ogni altro tessuto, collegato al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei – cosi’ ha affermato Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di Neuroscienze e direttore presso il Center for Brain Immunology and Glia (BIG) dell’Università della Virginia.
Qui nel diagramma, viene spiegato nei particolari il tragico evento:
http://vaccinepapers.org/al-adjuvant-nanoparticles-can-travel-brain/
Sistema di drenaggio linfatico del cervello: un nuovo obiettivo per l’intervento di malattie neurologiche.
Estratto
La convinzione che il cervello dei vertebrati funzioni normalmente senza i classici vasi di drenaggio linfatico è stato mantenuto per molti decenni. Al contrario, nuove scoperte mostrano che il drenaggio linfatico funzionale esiste nel cervello. Il sistema di drenaggio linfatico cerebrale è composto da una via perivascolare basata sulla membrana basale, una via glicemica a livello cerebrale e vie di drenaggio del liquido cerebrospinale (CSF), compresi i vasi linfatici meningei associati al seno e le vie linfatiche olfattive / cervicali. I sistemi linfatici del cervello funzionano come una via di drenaggio per il liquido interstiziale (ISF) dal parenchima cerebrale ai linfonodi vicini. Il drenaggio linfatico del cervello aiuta a mantenere il bilancio idrico e ionico dell’ISF, la clearance dei rifiuti e il riassorbimento dei soluti macromolecolari. Una seconda funzione fisiologica include la comunicazione con il sistema immunitario che modula la sorveglianza immunitaria e le risposte del cervello. Queste funzioni fisiologiche sono influenzate dall’invecchiamento, dai fenotipi genetici, dal ciclo sonno-veglia e dalla postura del corpo. La compromissione e la disfunzione del sistema linfatico cerebrale hanno ruoli cruciali nei cambiamenti legati all’età della funzione cerebrale e nella patogenesi delle malattie neurovascolari, neurodegenerative e neuroinfiammatorie, nonché delle lesioni cerebrali e dei tumori. In questa recensione, riassumiamo gli elementi chiave del componente (regioni, cellule e trasportatori di acqua) del sistema linfatico cerebrale e dei loro regolatori come potenziali bersagli terapeutici nel trattamento delle malattie neurologiche e delle loro complicazioni risultanti. Finalmente,
PMID 28903061 [- in elaborazione]
Testo intero: Testo completo sul sito del giornale
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La vera Salute viene da dentro, oltre che per un’alimentazione Crudista anche tramite la circolazione linfatica, la più importante circolazione del nostro organismo. La linfa è fonte di vita, salute e giovinezza dell’essere umano.
Questo liquido vitale e miracoloso, come ha dimostrato, il dott. Emil Vodder, già negli anni 1932-36 aiutando la guarigione di moltissime persone dalle più diverse malattie.
Anche se la scuola medica di Ippocrate in Grecia, quattro secoli prima di Cristo, si occupava già di linfa, il massaggio linfatico è un trattamento inventato solamente alcuni decenni fa.
All’inizio del XX secolo, dopo studi scientifici sul sistema linfatico, prima l’austriaco Winiwarter e poi il danese Vodder sviluppano una terapia di massaggio sui canali e sui glangli linfatici.
I vasi Iinfatici penetrano con i loro capillari in quasi tutti i tessuti dove raccolgono la linfa in eccesso negli spazi fra cellula e cellula. Nel torace sono situati i due maggiori tronchi collettori della linfa: il dotto toracico, che sbocca nella vena succlavia sinistra; e la grande vena linfatica che sbocca nella vena succlavia destra.
Il dott. Vodder ha infatti osservato che manipolando la pelle con una precisa tecnica, la linfa pulisce l’organismo dalle tossine accumulate attraverso l’alimentazione, l’inquinamento e lo stress portando ossigeno e nutrimento alla pelle.
I vasi e capillari linfatici sono molto più sottili e delicati di quelli sanguigni per cui il Linfodrenaggio Manuale richiede manipolazioni delicate orientate a favorire il passaggio della linfa prima verso gangli linfatici regionali superficiali poi verso stazioni di linfonodi più importanti fino a raggiungere il cosiddetto “terminus” a livello delle fosse clavicolari fra collo e torace.
La convinzione che miracolose forze vitali si nascondessero nel fluido linfatico pervase Vodder agli inizi dei suoi studi, ma nonostante i rapidi progressi della ricerca biologica i corpuscoli linfatici continuavano a nascondere i loro segreti finche’ a metà di questo secolo si scoprì finalmente che al grosso nucleo di linfociti sono annessi materiali che garantiscono la vita, acido desossiribonucleico (DNA), quale principale base vitale di tutte le cellule e portatore delle caratteristiche ereditarie.
Quando gli immunologi constatarono che i linfociti sono responsabili della formazione degli anticorpi e della difesa contro virus e infezioni, la ricerca sul sistema linfatico raggiunse il punto più alto.
In America il Prof. Cecil Drinker, 30 anni fa disse profeticamente: “Il sistema linfatico è il sistema organico più importante per la vita degli esseri umani ed animali”.
Attraverso un massaggio adeguato è possibile eliminare gli “ingorghi” e le relative “chiuse” che impediscono alle ghiandole linfatiche di eseguire il loro lavoro di depurazione tissutale. Si tratta di un movimento rotante operato “in loco” sui linfonodi utilizzando la sensibilità dei polpastrelli e di tutta la superficie del dito. Lo scopo è raggiungere le stazione della fossa sovraclavicolare, il “terminus” la stazione finale di tutte le vie linfatiche del corpo.
Il metodo non è raccomandato soltanto per trattamenti del viso, cosmesi o scopi preventivi, ma anche per malattie. Se scorre linfa sana, tutti i tessuti e le funzioni vengono normalizzati. La linfa è la vera fonte di salute, ma anche protettrice di salute.
Nel caso della particolare della tecnica di “Vodder” il concetto di “linfa” concorda sia con il liquido nutrizionale che affluisce alle cellule (linfa interstiziale) sia indirettamente con il liquido che scorre nel protoplasma di bilioni di cellule. E’ chiaro che il sistema linfatico non lavora solo come apparato di depurazione (attraverso l’effetto di drenaggio), ma anche come apparato di protezione e difesa; compiendo inoltre importanti funzioni vitali quale tessuto nutritivo.
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi anche: Riposizionamento dell’asse Cranio-Atlante-Epistrofeo + Porfiria
Tecnica per riattivare circolazione sanguigna e soprattutto quella linfatica (drenaggio linfatico) ed il transito intestinale, ma anche la termica delle viscere, cioè le infiammazioni profonde del corpo, assieme alle Frizioni fredde ed ai cataplasmi di argilla/terra fredda sul ventre.
1 – doccia fredda sugli arti ogni mattina, in senso antiorario e partendo dal basso per sostenere il passaggio della linfa e quindi la pulizia della matrice durante la fase più liquida del tessuto connettivo
2 – saltellare sul posto, per almeno 3 volte, 3 minuti alla volta. Il movimento sussultorio aiuta il sistema linfatico e mette in moto l’intestino, l’organo di espulsione finale delle tossine in circolo.
3 – Bere acqua calda appena alzati e poi durante tutto il giorno. L’acqua è il primo nutrimento dell’organismo e l’unico in grado “pulire” quando c’è bisogno di farlo. Bere acqua calda la mattina regolarizza l’intestino e sorseggiarla durante il giorno consente all’acqua di raggiungere immediatamente i processi metabolici per sostenere il naturale ritmo biologico in atto.
DRENAGGIO LINFATICO (DL)
Questa tecnica è conosciuta e praticata in Thailandia da centinaia di anni e solamente recentemente la medicina occidentale ne ha compreso l’importanza.
Nel 1950 in Francia, Emil Vodder seguendo sue intuizioni, mentre esaminava e trattava un paziente, trovò che massaggiando in certo modo ed in certi luoghi il corpo del malato, riusciva a togliergli certi noiosi dolori.
Dopo aver studiato le premesse anatomo/fisiologiche del corpo umano che sono quelle di poter drenare, cioè facilitare il flusso e deflusso della linfa vitale (liquida) attraverso migliaia di canali, questo per evitare il blocco della stessa e di conseguenza il dolore e la conseguente mal funzione dell’apparato, sistema, organo da essa alimentato, dimostrò con i suoi studi la giustezza delle sue intuizioni.
La prima parte da massaggiare per aiutare il drenaggio della linfa, è quella del collo.
Massaggiare dall’alto verso il basso e spingere la linfa verso i linfonodi posizionati sotto la clavicola per aiutarla a fluire verso la vena succlavia.
Quando vi sono patologie che investono la zona della testa, i linfonodi sotto clavicolari si infiammano sempre ed impediscono il normale fluire della linfa e del sangue dal corpo alla testa.
Ecco perché questa è la prima fase della normalizzazione del flusso linfatico e sanguigno.
Occorre sempre manipolare prima di questa fase, la zona delle vertebre del collo perché non vi sia nessuna ostruzione al passaggio dell’energia sanguigna e linfatica.
Due sono i canali principali che conducono al linfa dal corpo: il dotto toracico ed il tronco bronco/mediastinico destro. Lungo i canali linfatici vi sono interposti dei filtri o ghiandole linfatiche.
Il linfatismo è l’infiammazione di queste ghiandole. Una delle principali cause dell’infiammazione linfatica sono i VACCINI
Il drenaggio linfatico manuale, ideato da Vodder intorno agli anni 20, agisce sui vasi linfatici attivandone l’automatismo ed aiutando l’eliminazione del liquido interstiziale e della linfa. Il drenaggio linfatico manuale rappresenta una tecnica efficace ed ormai diffusa in tutto il mondo.
Il concetto di “drenaggio” si riferisce alla messa in moto del liquido da una zona dove si è accumulato verso un punto di sbocco, mediante un appropriato sistema di manovre opportunamente studiate e codificate, attraverso un naturale sistema di conduzione: il sistema linfatico. Così come l’agricoltore drena un campo inondato ed elimina l’acqua stagnante mediante una rete di canali, nel nostro organismo esiste un sistema tubulare formato dai vasi linfatici che rende possibile l’uscita relativamente semplice del liquido interstiziale e della linfa che, per vari motivi patologici, si sono accumulati in diverse parti del corpo, specialmente nella pelle o sotto di essa (fra questa ed il rivestimento muscolare). Le manipolazioni che si eseguono durante il drenaggio linfatico sono delicate, lente e ripetitive ed esercitano un piacevole effetto antistress, perché attivano il sistema nervoso vegetativo preposto al rilassamento (parasimpatico).
Le indicazioni del drenaggio linfatico sono numerose e viene proposto per la sua azione antiedema , (le manipolazioni specifiche del DLM sono particolarmente efficaci per il trattamento del linfoedema), l’effetto analgesico (sedativo del dolore), l’effetto sulle fibre muscolari lisce.
Sulle fibre muscolari striate il DL esercita un effetto rilassante quando questi muscoli sono tesi e ipertonici; sulle fibre muscolari di tipo liscio (muscolatura viscerale) migliora ed attiva il loro automatismo; attiva la risposta difensiva del sistema immunitario: attraverso il drenaggio linfatico, miglioriamo la risposta difensivo immunitaria delle zone trattate.
Una buona tecnica è quella di far sedere correttamente la persona su di una sedia con spalliera, con la colonna vertebrale ben eretta; indi il tecnico farà pressione con una mano, sulla parte posteriore del capo chiedendo al soggetto seduto di far il più possibile resistenza alla pressione esercitata con la mano del tecnico, pur rimanendo seduto.
La durata dell’operazione deve essere al massimo di 3 respirazioni ed espirazioni del soggetto sottoposto alla pressione. Ripetere l’operazione con la parte anteriore della testa e con i lati laterali.
Il soggetto avvertirà immediatamente il riflusso sanguigno e linfatico, dicendo di sentire la testa leggera.
Successivamente si provvederà a massaggiare, non violentemente lungo la parte destra della colonna vertebrale, in modo da aiutare la risalita della linfa dalla parte bassa del corpo.
In genere una buona ginnastica non violenta, (Yoga) favorirà il normale fluire della linfa in tutto il corpo.
Per poter disinfiammare i linfonodi, buona norma oltre al leggero massaggio nelle zone ingrossate, sarà opportuno mettere sulla zona interessata dei panni di acqua fredda e tenerli fino a quando (per i giorni o le notti necessarie) il linfonodo sarà sgonfiato, non dimenticando di seguire contemporaneamente i dettami del nostro: Protocollo della Salute