Tonsille –Tonsilliti: molti i sintomi, altrettante le terapie
Le tonsille sono organi linfatici posti nella parte posteriore della gola e devono proteggere l’organismo dalla penetrazione dei germi. Facile quindi, soprattutto nei cambi di stagione, che si infiammino causando sintomi come dolore, rossore e la formazione di membrane fibrinose sulla loro superficie.
Tra i principali rimedi omeopatici delle tonsilliti si segnala Belladonna, quando il mal di gola è scatenato da un’esposizione al freddo e il dolore è accompagnato da bruciore, secchezza delle mucose e febbre. Se le tonsille si presentano infiammate, molto ingrossate, gonfie, e il dolore è pungente e bruciante, e migliora con le bevande fredde, si prescrive Apis mellifica.
Invece Phytolacca è indicato se il mal di gola prevale sul lato destro e si irradia all’orecchio; sono di solito presenti membrane biancastre sulle tonsille e il dolore si aggrava assumendo bevande calde mentre quelle fredde sono sopportate meglio.
Sintomi associati sono raucedine e tosse secca, “di gola”. Nei casi in cui sono presenti una spessa patina sulla lingua, alitosi marcata, salivazione abbondante, membrane bianco-giallastre diffuse, linfonodi ingrossati, il rimedio più indicato, e tra i più prescritti in caso di tonsillite, è Mercurius solubilis. Ci sono varie tipologie di questo rimedio, che presentano indicazioni specifiche. Per esempio la localizzazione a destra della tonsillite indica Mercurius protoiodatus, mentre se la patologia è localizzata a sinistra si usa preferibilmente Mercurius bi-iodatus; Mercurius cyanatus è utilizzato quando il dolore è simile a quello di una piaga o di una ferita aperta e sono presenti membrane bianco-giallastre diffuse in tutto il cavo orale.
Hepar sulphur è indicato quando il dolore è puntorio, con la sensazione di avere una lisca di pesce in gola, e il dolore migliora assumendo bevande calde. Si utilizza Nitric acidum se il dolore si diffonde all’orecchio e la deglutizione, anche solo di un cucchiaino d’acqua, provoca l’aggravamento del dolore. Infine Iodum, un rimedio utile nei casi di tonsillite che si manifestano con il clima caldo umido. Il dolore migliora uscendo all’aperto, dopo aver mangiato, mentre gli sforzi causano debolezza e una copiosa sudorazione.
By Elio Rossi – Tratto da repubblica.it
Commento NdR questo medico si è dimenticato delle cose più importanti e cioè: pulire l’intestino con il clistere casalingo + assumere Fior di zolfo + alimentarsi con verdure e frutta cruda e secondo i dettami dell’Emodieta, da 3 a 7 giorni + Cloruro di Magnesio + fermenti lattici + gargarismi di bicarbonato e succo di limone per pulire le tonsille con un tampone lungo.
Togliere le tonsille: a chi conviene ? …..ai medici della chirurgia ed agli ospedali che ospitano i malati…..per l’asportazione….il tutto rende molto € o $, eppure guarire dalle tonsilliti è facilissimo e costa pochissimo.
Come ti curo le tonsille – 13/09/2018
Esorto, caldamente, di leggere per intero le righe che seguono.
Esse sono un brillante esempio che dimostra il senso di una intera esistenza dedicata alla verità, ma necessitano, dall’altra parte, dell’umiltà di sapersi fermare e dedicare la propria attenzione all’esperienza degli altri.
Questo è il senso della relazione fra gli esseri umani, ed è la ricchezza autentica della vita.
Buona lettura!
Fig. Tonsille infiammate da curare con la medicina naturale, da non estrarre chirurgicamente
Questo scritto corrisponde al mio impegno di raccontare quello che un essere umano può capire, lasciandone traccia, con propria testimonianza, perché altri possano comprendere aspetti così importanti, da essere un vero spartiacque tra la menzogna e la verità.
Inoltre, per sottolineare come ciò sia di fondamentale importanza, vorrei spiegare che le ore destinate a questa attività descrittoria, che segue, sono state sottratte ad altre attività che sarebbero state più amene. Amenità: tra l’arguto e il faceto.
Così come, gli anni impiegati in un certo modo, per consentire di poter scrivere in poche ore quello che ho scritto, sono un vero patrimonio dell’umanità, che io offro al cuore di tutti.
Tutti hanno diritto all’amenità, ma solo alcuni capiscono quando è il momento di fare un sacrificio, per potere espandere il respiro successivamente.
Molte delle tappe più imponenti del sapere dipendono da questo sacrificio, che alcuni esseri umani hanno accettato di voler compiere. Altrimenti, forse, saremmo privi di alcune perle del sapere e dell’esperienza globale dell’Uomo nell’Universo.
Sono convinto che le righe successive, di cui attesto la assoluta autenticità, siano parte del grande scrigno del progresso delle scienze e della qualità del vivere, cui sono dedicate.
Per caso, sono incorso nella notizia della morte di un bambino morto per emorragia dopo una tonsillectomia.
Ne sono rimasto addolorato, ma è scattato in me il bisogno di riscatto della verità, che assolvo, raccontandovi quello che so sulle tonsille.
E’ una battuta, perché, anche se parlo di tonsille, in effetti, sto aprendo il sipario su un panorama incantato molto più ampio.
La storia dell’umanità si è attestata, per sapere medico, sull’abitudine di togliere le tonsille nei casi in cui queste diventano molto grandi e vanno incontro a processi ripetuti di infiammazione, motivo per cui si ritiene che questi due organi debbano essere estirpati dal corpo che potrebbe riceverne nocumento.
Vorrei tanto che anche coloro che impegnati in un cammino di Fede, e quindi intendono rispettare la bellezza della vita, riflettano, come dovrebbe fare l’intera Chiesa, che non può tacere su certi aspetti o addirittura contrastarli, perché amalgamata col potere del sistema centrale, che non tollera certi tipi di intelligenza.
Le tonsille sono quelle palatine, due specie di mandorle, disposte in fondo alla gola, dietro i pilastri palatini ai lati della radice della lingua.
L’asportazione tonsillare si realizza tramite vari strumenti, bisturi, dissettori, radiofrequenze, laser, ma fondamentalmente si tratta della rimozione dei due organi, che vengono strappati dalla sede in cui alloggiano.
Vediamo meglio e comprendiamo che le tonsille sono agglomerati linfoidi nello spessore della sottomucosa dell’orofaringe, che si continuano con le adenoidi, che sono disposte più in alto dietro al naso, e con le tonsille linguali, che sono disposte sulla V linguale posteriore, in collegamento con la rete linfatica globale, che in quella sede, di accesso principale all’organismo tramite trachea ed esofago, rappresentano il noto anello linfatico di Waldeyer, dallo scienziato che lo descrisse.
Le tonsille sono vicinissime all’arteria carotide con i suoi vari rami.
Esse rappresentano una così detta rete mirabile linfatica, cioè una ramificazione multidicotomica del circolo linfatico che, in quella sede si specializza per riconoscere gli antigeni provenienti dall’esterno e allertare il sistema immune.
Il collegamento con l’immunità serve anche a fornire interventi di attenuazione dei possibili insulti all’organismo, proprio in quella sede che fa da guardiano all’ingresso delle prime vie aerodigestive.
Per svolgere meglio il proprio compito, le tonsille non hanno una superficie liscia, ma appaiono increspate e dotate di lacune chiamate cripte, che servono ad aumentare la superficie di contatto fra sistema linfoimmunologico ed ambiente esterno.
Infatti, le cripte, quando le tonsille diventano ipertrofiche, si approfondano e divengono come piccoli cul di sac, cunicoli, che arrecano anche l’inconveniente del ristagno di cibo al proprio interno.
Anche per tale motivo, le tonsille si infiammano e tendono a perpetuare le loro condizioni che vengono definite patologiche.
Immaginate la complessità dei meccanismi in gioco all’interno delle tonsille: tantissimi linfociti, specializzati nelle loro varie forme, macrofagi, mediatori dell’immunità e della flogosi, tutti pronti come tanti soldati che possono intervenire da un momento all’altro per sorvegliare le mura della città.
Immaginate le fiorenti strutture vascolari, arteriose, venose e linfatiche, che approntano i canali per una rapida comunicazione fra le tonsille e il resto dell’organismo.
Pensate che le tonsille sono tutt’uno con tutti i linfonodi del corpo, la milza, le strutture linfatiche di tutto il sistema viscerale.
Un network specializzato, efficientissimo, che affiora in quel punto con questi speciali sensori, le tonsille, che svolgono anche una funzione effettrice di difesa di portata eccezionale.
Quello che sto dicendo si evince dagli studi di anatomia e fisiologia, che sono il corpo e l’anima della natura dell’organismo.
Tutti i Medici, quando si preparano ad esserlo, studiano, più o meno approfonditamente, la meraviglia del corpo umano, realizzando il sogno che li accarezzava da bambini, quando leggevano qualche riga sulle meraviglie della vita o quando giocavano al “Piccolo Medico”.
La profondità degli studi di tal genere è tale che sembra un miracolo poter disporre di tanti libri e di tanto materiale descrittivo su tutto ciò di cui parlo.
Quando una persona, spesso un bambino, inizia ad avere problemi tonsillari, si inizia a cercare di rimediare a tali disagi, con vari mezzi.
Gli antinfiammatori, i disinfettanti, gli antibiotici, il cortisone, i vaccini orali, i vaccini veri e propri, pillole, compresse, aerosol, spray, iniezioni, e tanti altri presìdii.
Consulenze mediche, chirurgiche, otorinolaringoiatriche, infettivologiche, immunologiche e via di seguito.
Fondamentalmente, il soggetto con problemi tonsillari viene investito da una marea di prodotti, somministrati in tutti i modi.
Nei casi ribelli, in cui si documenta anche una certa attività reattiva dell’organismo, tramite analisi del sangue, è facile anche giungere alla tonsillectomia.
Spesso le tonsille si muovono assieme alle adenoidi, dato che sono praticamente tutt’uno.
All’intervento chirurgico, spesso segue una certa ricrescita del tessuto asportato, perché è come tagliare l’erba in un prato, prima che ricresca.
In alcuni casi si ripete l’intervento, spesso si soprassiede, ma vi è da chiedersi perché è stata effettuata l’asportazione di questi organi.
Tenete presente che le tonsille, anche in condizioni normali, sono diverse da una persona all’altra e nelle diverse epoche della vita, potendo essere invisibili e nascoste dietro ai pilastri palatini, oppure anche abbastanza pronunciate.
Le tonsille possono apparire rosee, oppure rosse, sino ad essere anche molto infiammate e tendenti al viola.
L’aspetto in superficie può essere liscio, oppure con molti fori, che sono l’ingresso dei cul di sacco criptici, all’interno dei quali può apparire un induito mucoso, che tende a solidificare se non defluisce all’esterno, oppure che può assumere l’aspetto del pus, ma raramente lo è.
In base alle condizioni globali del soggetto, la sua immunità, lo stato nutrizionale, le abitudini di vita, le tonsille possono assumere moltissime livree, che sono collegate alla totalità della persona.
Siccome le tonsille sono classicamente sede di ispessimenti mucosi di aspetto biancastro, tendenti ad affiorare dal lume delle cripte, che ricordano le così dette “placche”, aspetto di gravi tonsilliti, allora medici e pazienti, pediatri e genitori, tendono in automatico a descrivere placche e ad associare l’indispensabilità dei vari farmaci del caso.
Effettivamente, quasi mai, queste formazioni sono placche, e meno male, perché si tratta solo di formazioni superficiali e di poco conto che nulla hanno a che fare con le vere placche.
Le vere placche appartengono a capitoli gravi della patologia, sono densi infiltrati dello spessore mucoso e sottomucoso, in preda a fenomeni colliquativi, necrotici, microemorragici, purulenti, spesso con febbre alta di tipo settico, alternante, e con una gravità del quadro di coinvolgimento globale dell’organismo.
Uno di questi quadri è la nota angina (tonsillite) necrotico emorragica, sostenuta da diversi germi molto virulenti, e poi la difterite, che rappresenta l’emblema di queste forme patologiche maligne.
Nel corso della mia professione, finché ero un Medico normale, con la formazione standard dell’Università, nei casi rilevanti di tonsillite, ho somministrato i normali presidii del caso.
Però, non ho prescritto a nessuna persona la tonsillectomia.
Voglio però parlare di che cosa è accaduto da quando ho imparato ad usare la medicina omeopatica.
E’ frequentissimo essere consultati da persone che hanno storia di tonsilliti recidivanti, come anche di otiti e diversi altri disturbi.
La presa del caso, nel corso della prima visita omeopatica, valorizzando la totalità della persona, con stile omeopatico, individua un rimedio da prescrivere.
Non ricordo nemmeno un soggetto, che, dopo aver utilizzato l’omeopatia, abbia conservato l’abitudine delle sue patologie recidivanti.
La vita di tutte le persone, con l’omeopatia, cambia definitivamente, e in modo radicale.
Non ho alcun dubbio sull’argomento, come, ovviamente, non ha dubbi nessuno dei pazienti che abbia provato.
Questa realtà è talmente importante, da doversi chiedere se le certezze ostentate, in direzione contraria, non debbano essere seriamente riviste.
Non serve pubblicare evidenze numeriche, per evidenziare l’esito dell’esperienza di cui parlo.
Sarebbe come pubblicare le percentuali statistiche dell’accaduto a tavola dopo una buona mangiata all’insegna delle buone regole di gastronomia.
Una parte di scienza, oggi, una scienza molto frettolosa, si vanta di numerificare gli esiti degli studi, ma ignora le profonde trappole della statistica, che nulla può avere a pretendere dalla stratificazione consolidata dell’esperienza, che è una forma speciale di statistica, meno ingannevole.
I rimedi omeopatici cambiano la storia delle persone e modificano il loro terreno costituzionale, in modo evidentissimo, senza tema di smentita alcuna.
Sono gli osservatori esterni, che peccano di presunzione e non vogliono vedere la realtà.
Vi è poi una prova schiacciante a sostegno dell’omeopatia, che viene fornita dalla prescrizione di rimedi speciali in situazioni speciali.
Molte volte, sono stato consultato da persone, che avevano tonsilliti talmente gravi, da non riuscire nemmeno ad aprire la bocca.
L’alito cadaverico, febbre oltre 40°, debilitazione della persona, quadri molto gravi.
In questi casi, le tonsille apparivano come masse di materiale in corso di putrefazione, con colori violacei, tanto pus, linfonodi satelliti ingrossati e dolenti.
Questi soggetti erano, per lo più, in trattamento, da giorni, con potenti farmaci del caso, nelle mani di altri medici.
La situazione era evoluta in quel modo, senza il minimo segno di risposta del paziente.
In questi casi, a seconda delle caratteristiche della tonsillite, che in omeopatia fanno corpo integrante con la totalità dell’individuo, ci sono rimedi che non si prescrivono tutti i giorni, ma che hanno indotto una immediata guarigione, come se il soggetto fosse andato a Lourdes.
Tale esperienza è talmente ripetuta, e senza eccezioni, da non poter essere sottovalutata.
La Scienza ufficiale non vuole saperne niente. Questa non è scienza.
Questo è un grosso problema, ma è legato alla continua azione di disturbo, operata dagli interessi industriali, sulla formazione del Medico e sull’esercizio della pratica professionale.
Mi rendo conto che la formazione di base universitaria, quando scrupolosa, è assolutamente proficua per la formazione omeopatica.
Poi, nel corso degli anni, il Medico dimentica le nozioni sacre della sua formazione e diviene uno strumento nelle mani di protocolli imposti da individui con scarsa o nulla formazione medica, umana ed etica.
Le Università si prestano a tutto ciò, perché ne ricevono un tornaconto.
Le pressioni continuano lungo tutta la vita del Medico, che si perde ed opera contro natura, gonfiando il proprio ego in procedure senza senso e persino violente.
Come è possibile che le tonsille si riducano in quelle condizioni, e quali sono le dinamiche sulle quali agire per prevenire tutte le problematiche, le distorsioni, sino alle tragedie, come quella della morte per emorragia dopo una tonsillectomia?
A tal proposito, voglio far notare che le terapie antinfiammatorie intensive, che in questi casi vengono propinate prima e dopo l’intervento chirurgico, intaccano anche la capacità riparativa dei tessuti, dato che le cellule dell’immunità e quelle fibroblastiche, come gli aspetti umorali, dell’infiammazione sono molto intercalati con quelli della ricostruzione.
Ciò può favorire decorsi drammatici, come la morte per emorragia, anche dopo diversi giorni dall’intervento riuscito.
Le tonsille, come le adenoidi, sono messe lì per svolgere la loro funzione, sorvegliare la situazione microbiologica del cavo orale.
L’embriogenesi le colloca nel divenire topografico e funzionale della specializzazione tissutale, a seconda dell’argomento che investe particolare importanza per tutto l’organismo e le sue funzioni nel tempo.
Quando una persona introduce del cibo, se non pulisce la sua bocca subito dopo, nelle ore successive va incontro agli effetti della putrefazione delle proteine e della fermentazione dei carboidrati, rimasti intrappolati nei mille angoli della bocca.
La saliva non è sufficiente a eliminare questi residui, anche perché capita che restino ancorati meccanicamente fra i denti e negli anfratti anche patologici, dentali e gengivodentali, che si creano per il perpetuarsi dell’abitudine.
Poi vi è da considerare la vita sedentaria e in ambienti chiusi, oppure esposti a polveri malsane, le abitudini alimentari sbagliate, i deficit vitaminici conseguenti, le incongruenze di vita, come il sesso orale senza buone regole di cautela, il tabagismo e via di seguito.
Insomma, una serie di fattori svariati incide.
Il bambino che mangia continuamente, e non lava i denti, va incontro a ipertrofia tonsillare.
Io dico il bambino, ma s’intende che l’essere umano inizia a patire quando è bambino.
Attenzione: a nulla servono le gomme per eliminare l’alitosi, dato che quando siamo arrivati all’alito sgradevole, già sono in corso da tempo fenomeni di deterioramento della salute.
Le tonsille si ingrandiscono per assolvere meglio la loro funzione immunologica, poi non ce la fanno, si infiammano, ma anche questo è un tentativo di rendere più efficiente la loro funzione.
Nell’aumentare di volume, le cripte divengono più profonde e lasciano intravvedere un contenuto al proprio interno.
Questo contenuto è quasi sempre mucoso, tipico dei soggetti sovralimentati, che eccedono con alcuni cibi, come gli zuccheri e le proteine animali. Si tratta di una via di sfogo, un troppopieno, collegato alla rete linfatica globale, ma il pediatra parla di placche e prescrive farmaci, così intossica ancor più il bambino, vale, comunque, anche per gli adulti.
Se arriva la febbre, insieme alla tonsillite, vuol dire che l’organismo, in difficoltà per il perdurare delle anomalie, magari anche per la soppressione indebita dei fenomeni tonsillari, non adeguatamente evitati, cerca di attivarsi maggiormente.
In questi casi, si danno gli antipiretici, che infastidiscono l’immunità, ponendo in maggiore difficoltà la persona.
E’ ovvio che tonsille che continuano a ricevere stimoli abnormi, e vengono anche placate con i vari farmaci, non possono fare altro che ingrandirsi, nel tentativo di riuscire a svolgere le funzioni per le quali vengono anche inibite.
Il processo è automantenentesi, nessuno comprende i meccanismi, si scatena la corsa ai farmaci, non si rimuovono le cause.
Si arriva anche alla tonsillectomia, con tutti i rischi, anche la morte per emorragia, ma specialmente con l’incongruenza della rimozione di organi che tentavano di svolgere una funzione della quale poi l’organismo resta privo.
La tonsillectomia è gravata intrinsecamente dal rischio di lesione immediata o anche secondaria dei grossi vasi arteriosi del collo, con rischio di morte improvvisa.
In questi casi, un Medico Legale coscienzioso deve spiegare i motivi dell’accaduto e sollevare il medico dalle accuse dei parenti dello sfortunato paziente.
Piuttosto, bisognerebbe ripercorrere la logica di tutte le manovre precedenti alla tonsillectomia, ma in questo caso il processo penale è da farsi non al singolo medico e ai genitori, che hanno assecondato la decisione, ma a tutta la Medicina così come è praticata ancora oggi.
Altro che prendersela con i Medici omeopati, che, in tutte queste storie, giocano un ruolo soltanto positivo.
L’esempio delle tonsille, considerato come paradigma, per allenarsi a valutare le cose in un modo diverso da quello scontato, è la strada per entrare nella realtà da un’altra parte.
Tutte le tonsille patologiche, con le mie cure, hanno lasciato il posto a tonsille normali, e che non hanno mai più dato problemi.
La Medicina va rivista, ma, anche chi può farlo, come un Preside di Facoltà, non riesce a farlo, tale è la mole di condizionamenti cui è sottoposto.
Ancora una volta, è un problema globale, che investe la intera società, e che richiede un cambio deciso e coraggioso delle regole dell’economia e della finanza.
Queste ultime dimensioni hanno distorto quella della conoscenza, dell’etica e della deontologia.
L’aspetto molto grave, contro il quale mi esprimo seriamente, è la deriva che ammala persino il prestigio degli Ordini dei Medici, che dovrebbero essere il baluardo fermo e intoccabile, scrigno della vera Medicina e della tradizione più ancorata ai valori inalienabili del suo esercizio.
A chi obietta, dicendo che le tonsilliti gravi, da me curate con omeopatia, possono essere andate bene anche per altri motivi, rispondo che ne ho curate talmente tante, di vario genere, che non è possibile che il miglioramento sia legato alla sospensione dei farmaci che avevano promosso germi resistenti.
Quasi tutte le tonsilliti curate, cioè anche quelle non gravissime, non hanno ricevuto farmaci prima di essere trattate omeopaticamente.
La remissione è la regola, e in poche ore di trattamento.
A chi obietta che le persone da me curate hanno ricevuto anche altre istruzioni, rispondo che non è un improvviso cambiamento delle abitudini che risolve quadri anche impegnativi, sui quali si è inserito il ruolo patogeno di germi importanti e molto virulenti.
Voglio ricordare che le lesioni molto caratteristiche procurate dalle sostanze “madre”, dalle quali vengono estratti i rimedi infinitesimali, come pure la sperimentazione, su soggetti sani, con i rimedi specifici, genera quadri identici a quelli che si curano brillantemente, come ho fatto.
Similia simillibus curentur.
A chi obietta che le persone restino vittime di effetto placebo, faccio notare che, se così fosse, non solo sarebbe positivo, ma aggiungo che parlare in questo modo è proprio sbagliato.
Infatti, quello che chiamano placebo è il frutto della responsività individuale, l’unica azione davvero importante e seria che possa condurre a guarigione, quale che sia il motivo.
Preciso che non è nemmeno una questione solo di Medicina omeopatica.
I Medici devono cambiare, i Professori devono cambiare, il modo di fare scienza deve liberarsi della farmindustria, che entra in punta di piedi, e diviene la padrona delle coscienze.
Abbiamo un Mondo da cambiare !
By dott. Salvatore Rainò (medico)
Tratto da:
://salvatoreraino.com/come-ti-curo-le-tonsille/?unapproved=3969&moderation-hash=54597501e19608b42cdd586ad9fcfbc3#comment-3969
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed è noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie“….
Sintomi Promossi a Malattia: Tonsillite
Polimorfismo al 100%: https://youtu.be/dnM8akwqWts
Tonsillite “caseosa” alias tubercolosi tonsillare
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.263526630341867.76344.182805198414011&type=1
Questa continua a sbalordire medici, infettivologi, virologi, …
Ecco la prova che i micobatteri possono apparire in diverse sembianze, come bacilli, cocchi, vibrioni, spirilli, spirochete, spore…
Perfetto polimorfismo svelato. I “virus” ? Ancora ci credi ?
“Mellon profeticamente avvertì che la tubercolosi poteva assumere tanto le proprie caratteristiche forme rosse acido-resistenti quanto quelle blu non acido-resistenti, indistinguibili da comuni germi quali stafilococchi, funghi e corinebatteri, e che tale aspetto avrebbe certamente sconcertato i moderni microbiologi……ad ogni modo, in punto di morte a quanto pare Pasteur cambiò opinione allorquando disse: “il terreno è tutto” — a significare che la coltura o l’ambiente sul o nel quale proliferavano i batteri poteva modificarne forma o caratteristiche……
Livingston si era imbattuta in Diller in occasione di un articolo pubblicato sulla rivista Life, il quale trattava di una ricercatrice di Philadelphia che osservava strani filamenti simili a funghi che protrudevano da cellule cancerose… Inoue inoculò altri tre tipi di micobatteri in animali sani, i quali contrassero tutti il cancro – un fenomeno che non si verificava allorquando si impiegavano altri germi quali lo stafilococco o lo streptococco.
Sorprendentemente, Inoue e Singer notarono anche regressioni di alcuni cancri, in particolare se per indurli si utilizzavano soluzioni altamente diluite dei germi……
Lo studio di Inoue e Singer dovrebbe aver convinto una volta per tutte gli oppositori di Livingston della veridicità dei suoi risultati, nonché del fatto che la studiosa non stava confondendo sostanze contaminanti quali stafilococco o streptococco con il germe del cancro…purtroppo non è andata così……
Rimuovendo i noduli dalla pelle della paziente, Cantwell ed il collega microbiologo Dan Kelso inizialmente coltivarono Staphylococcus epidermidis, un comune contaminante, ma col passare del tempo le colture rivelarono che l’apparente staffilocco si trasformava in grandi globoidi, bastoncelli e forme simili a lievito, con granuli acido-resistenti di tipo TB ovunque…” continua
http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_1.pdf
http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_2.pdf
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/pasteur-e-béchamp-quando-la-gente-parla-senza-sapere-cosa-dice/389494097789116
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Agglutinamento Sangue: MYCOBACTERIUM
” Per non essere scoraggiato, e vedendo ancora l’influenza come una grande opportunità per la virologia, nel 1941 il virologo Hirst [24] sostenne che il “virus” dell’influenza poteva agglutinare i globuli rossi del pollame e altre specie animali. Hirst mostrò che le particelle di ”virus” prima si adsorbivano ai globuli rossi e, dopo un certo tempo, si eluivano di nuovo come risultato di ciò che poteva essere interpretato come una reazione enzimatica. Ma 6 anni dopo, Middlebrook e Dubos (1948) fecero sembrare tutto ciò niente più che un trucco da quattro soldi, dimostrando che un’agglutinazione simile dei globuli rossi poteva essere prodotta da sieri di pazienti con tubercolosi [25]. Takahashi e Ono hanno poi esaminato simili agglutinazioni di globuli rossi che si verificano in presenza di sieri tubercolari [26,27]”.
..[24] Hirst GK. L’agglutinazione dei globuli rossi da parte del fluido allantoideo dell’embrione di pulcino infettato dal virus dell’influenza. Science 1941;xciv:22–3.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17777315
[25] Pound A. Osservazione sull’agglutinazione e l’emolisi dei globuli rossi trattati con estratti di Mycobacterium tuberculosis: una valutazione dei metodi. J Pathol Bacteriol 1952;64(1):131–43.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14908794
[26] Takahashi Y, Ono K. Reazione di emoagglutinazione dai fosfatidi del bacillo tubercolare. Kekkaku no Kenkyu (Tuberculosis Res) 1957;7:1.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13555849
http://drbroxmeyer.netfirms.com/001pdfBIRDFLUEDITORIALPUBLISHED.pdf
Studi di agglutinazione nella tubercolosi *
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2099965/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2099965/pdf/jmedres00091-0028.pdf
Uno dei tanti elementi utili all’agglutinamento sono i citrati (acido citrico + bicarbonato)http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1400199/
Non a caso nelle provette usate per i prelievi di sangue si usa proprio il citrato.
Thomas Riddick nel suo ” Controllo della stabilità dei colloidi attraverso il potenziale zeta ”
http://books.google.it/books/about/Control_of_Colloid_Stability_Through_Zet.html?id=6KQsAQAAMAAJ&redir_esc=y
…ne ribadiva l’importanza.
http://www.biomedx.com/zeta/page4.html
See more::
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/un-canarino-al-banco-grazie/116234248448437 + https://youtu.be/E9Vkt_IHctU
Commento NdR: ma ciò può accadere anche e non solo per i vaccini che il neonato subisce dai due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha delle amalgami dentali in bocca (contengono mercurio) il neonato potrà subire delle conseguenze anche gravi, che inizieranno con disbiosi croniche ed ammalamenti alle prime vie respiratorie, bocca, gengive, tonsille, faringe laringe, ecc., comprese.
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TONSILLECTOMIA
In Italia ogni 10.000 bambini, dai quattro ai nove anni, 94,3 subiscono l’asportazione delle tonsille: sono 70.000 interventi all’anno. La variabilità sul territorio italiano è significativa. Ogni 10.000 abitanti (in tutte le fasce di età), in Piemonte si fanno 19 tonsillectomie, in Basilicata 3,5. In teoria ciò accade perché chi vive in regioni fredde è più soggetto a infiammazione alle tonsille.
Perché allora in Lombarda e nel Lazio si esegue lo stesso numero di interventi ogni 10.000 abitanti ?
Perché a Bolzano 16 ogni 10.000 e a qualche decina di chilometri, a Trento, 8,6 ogni 10.000 ?
In Gran Bretagna e Scozia il numero di ricoveri è più basso del 20-30 per cento che in Italia. Ma chi sbaglia ? Alcuni operano troppo o altri troppo poco.
Secondo la Società italiana di pediatria nel 30 per cento dei casi le tonsillectomie non sono necessarie e si potrebbero evitare se tutti i medici seguissero le indicazioni date dall’Istituto Superiore di Sanità: www.pnlg.it/LG/007tonsille:
l’intervento può essere utile quando le tonsille e le adenoidi sono tanto ingrossate da ostruire il respiro di notte; oppure quando gli episodi di mal di gola sono davvero molto frequenti, una decina in due anni.
Rispondono a queste caratteristiche solo i casi estremi dei 70 mila che sono stati purtroppo operati, cioe’ una minimissima parte…..
vedi: Fior di Zolfo
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Tonsille, non conviene più darci un taglio
Molti interventi che si facevano una volta erano inutili. Oggi è diminuito il numero e soprattutto sono cambiate le ragioni per cui si opera.
Ai figli dei medici le tonsille venivano tolte meno che agli altri bambini. Lo ha rivelato uno studio condotto in Svizzera.
Da intervento chirurgico di massa a “rarità” medica: è quello che era succedendo alla tonsillectomia, l’asportazione delle tonsille. Un’intera generazione di quaranta-cinquantenni non le ha più; bastava qualche mal di gola da bambini perché si decidesse di toglierle. A volte, in una famiglia, tutti i figli venivano operati “a scopo preventivo”, per preservare da potenziali guai come i reumatismi dovuti allo streptococco.
Ma l’utilità dell’intervento è stata messa in dubbio dalla medicina e oggi, ridimensionato nei numeri, l’intervento ha “cambiato volto”: si esegue sempre meno per le tonsilliti, sempre più per risolvere disturbi della respirazione.
La tonsillectomia, come si chiama in gergo, è ancora l’intervento più diffuso in Italia in età pediatrica: sugli oltre 50 mila interventi l’anno, tre quarti riguardano i bambini.
Ma i numeri delle operazioni sono molto inferiori rispetto a qualche decennio fa. Ancora troppi ?
“Fino a pochi anni fa la tonsillectomia era un intervento discrezionale, con un’ampia variabilità tra le regioni e tra i diversi livelli socioeconomici: indizi concreti di disaccordo tra i medici e inappropriatezza” dice Enrico Materia, epidemiologo dell’Agenzia di sanità pubblica del Lazio.
Per questo, nel 2003 sono state messe a punto linee guida con l’indicazione dei casi in cui l’intervento è raccomandato.
E, a distanza di quattro anni, ora si tirano le somme.
Dai 62 mila interventi del 2001 si è passati ai 52 mila circa nel 2003, e a 54 mila nel 2004, ultimo anno per cui sono disponibili i dati. “E diminuita soprattutto la variabilità tra le regioni, un segno che le linee guida hanno migliorato l’appropriatezza degli interventi” aggiunge Materia.
Ma oltre a calare di numero, stanno cambiando i motivi per cui si tolgono, Se una volta si credeva che, eliminandole, si evitassero le conseguenze più pericolose delle infezioni, oggi tonsille e adenoidi vengono asportate per il problema delle apnee notturne. “Si è visto che l’ipertrofia tonsillare gioca un ruolo in questo disturbo, i cui sintomi principali sono il russare e l’arresto del respiro durante il sonno (vedi sotto *) ” dice Eugenio Pallestrini, presidente degli otorinolaringoiatri ospedalieri liguri.
“Nel caso di tonsilliti, invece, l’intervento è suggerito solo se le infezioni sono ripetute (almeno cinque l’anno) e gravi” dice Michele Gangemi, presidente dell’Associazione culturale pediatri.
Uno studio sul British Medical Journal esamina invece l’utilità della tonsillectomia negli adulti colpiti da faringiti ricorrenti. Sembra esserci un piccolo vantaggio ma, dice l’editoriale, chi decide di toglierle deve considerare che facendolo, oltre a mezza giornata in media di mal di gola in sei mesi (contro due giorni senza intervenire), deve sopportare 13 giorni di dolore postoperatorio.
By Chiara Palmerini – Tratto da Panorama n° 22 – 31/05/07
Commento NdR: E questa sarebbe la “medicina scientifica”…….ma non scherziamo quella e medicina gestita da “personaggi” che ignorano quali ne siano le cause….
Oltre alla speculazione affaristica, NON è affatto detto che togliendo le tonsille le cose vadano meglio, anzi si va facilmente verso le infiammazioni all’appendice…e poi calcoli alla cistifellea, ecc., in quanto le tonsilliti sono indice di alterazione del pH digestivo (acidosi) e di disbiosi intestinale, alterazione della Flora batterica autoctona, per cui togliendo il segnale che le tonsille inviano, si va incontro a malattie peggiori che non il curare una semplice tonsillite con la medicina naturale, vedi in alto.
(*) la Morte improvvisa, morte bianca, o nella culla (SIDS) e’ dovuta ai vaccini e/o amalgami dentali delle mamme, che sono le vere cause di queste improvvise morti di bambini..!
Consigli naturali utili:
– Divenire vegetariani ed abbondare quindi con verdure tipo lattuga e valeriana. Tutta la frutta va bene, ma particolarmente papaia, banana ed ananas per la frutta tropicale, e agrumi, mele, pere, cachi e uva per la frutta di casa nostra.
Curare l’alimentazione adatta: Crudismo con Emodieta
– Eliminare radicalmente ogni latticino, salumi, dolci, il caffè, il the, la cioccolata. Tenere costantemente in tasca o a portata di mano uvetta secca, fichi secchi e datteri.
– Mezz’oretta al giorno da dedicare alla respirazione yoga, e mezz’ora a camminate rilassanti più esercizi a corpo libero.