Luce e materia, accoppiata vincente
Siamo un “quanto” più vicini a comprendere le interazioni tra luce e materia.
Due articoli apparsi su Nature riportano le ultime scoperte di quella scienza di frontiera che è la fisica quantistica e ne immaginano le futuristiche applicazioni (Teletrasposto riuscito).
Due équipe di fisici guidate da Tilman Esslinger e Jakob Reichel hanno studiato il comportamento degli atomi raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto (circa -273 gradi centigradi) in cavità ottiche Qde (Cavity Quantum Electrodynamics), in cui è possibile far interagire singoli atomi con singoli fotoni, e creare sistemi di molte particelle che si comportano come fossero una sola. Nella fisica quantistica questa uniformità è chiamata coerenza, ed è tipica dei condensati di Bose-Einstein, lo stato della materia che si ottiene portando particelle note come bosoni (ovvero tutte quelle che hanno un numero di spin intero) a bassissime temperature: in questa condizione la stragrande maggioranza delle particelle si viene a trovare in un identico stato di minima energia (motional ground state) e ha la stessa funzione d’onda.
Se noi ora prendiamo questi sistemi e li poniamo all’interno di una cavità ottica (un “resonator” che può essere immaginato come una scatola in cui la luce che entra rimane intrappolata), quello che accade è un logico aumento delle interazioni tra atomi e fotoni.
Meno logico è forse la formazione di sistemi atomi-fotoni fortemente accoppiati, che continuano a comportarsi come un’unica macro particella. Immaginiamo infatti di bombardare “a caso” con dei fotoni il condensato di Bose-Einstein: la luce trasporta energia che viene distribuita a caso tra le particelle e distrugge la coerenza del sistema. Usando invece particolari accorgimenti (per esempio un laser in cui i fotoni emessi si trovano tutti allo stesso stato quantico), è possibile far avvenire l’interazione in maniera coerente.
Nello studio dell’Institute for Quantum Electronics di Zurigo guidato da Tilman Esslinger, i fisici sono riusciti a ottenere un altissimo tasso di accoppiamento del condensato di Bose-Einstein all’interno di una cavità ottica, in un sistema tale che tutti gli atomi hanno occupato un identico stato quantistico e tutte le coppie fotone-atomo hanno mostrato una singola eccitazione.
L’esperimento di Jakob Reichel del Laboratoire Kastler Brossel e colleghi, invece, ha mostrato che è possibile stabilire la posizione del condensato di Bose-Einstein praticamente in ogni luogo all’interno della cavità ottica, e controllare il tasso di formazione delle coppie. Secondo gli autori, inoltre, è possibile combinare la cavità ottica con la tecnologia del chip atomico (Confidenze fra atomi).
Secondo entrambi i gruppi di ricerca, la comprensione dell’interazione tra luce e materia allo stato quantico contribuiscono agli avanzamenti nel campo della comunicazione quantistica e non solo (Non è la somma che fa il totale, Fotoni esca contro le intercettazioni, Dal fotone al quantum dot).
“Tutti questi sforzi vanno anche verso la realizzazione di uno stato quantistico il meno piccolo possibile”, commenta Roberto Iengo, direttore del Laboratorio interdisciplinare per le scienze naturali e umanistiche e professore ordinario di Fisica Teorica della Sissa di Trieste. La cavità ottica è infatti anche uno strumento con cui i fisici riescono a realizzare degli stati quantistici che non consistono più in un solo atomo, ma in molti sistemi accoppiati. “La strada verso il macroscopico è lunghissima”, continua Iengo, “e non sappiamo neanche se esistano degli impedimenti concettuali alla sua realizzazione. Sensazionale è però il progresso verso uno stato quantistico sempre più grande” (Verso lo zero assoluto). Se poi si volesse pensare a un’applicazione, stati quantistici macroscopici potrebbero essere usati come componenti di processori che gestiscono l’informazione attraverso le leggi della meccanica quantistica, come la maggior parte dei fisici quantistici prospettano da anni (Quantum computer più vicini, Il primo computer quantistico, Inerpretazioni microscopiche, Spy-story quatistiche).
By Tiziana Moriconi – Tratto da: galileonet.it
MATERIA E’ LUCE
https://www.fisicaquantistica.it/fisica-quantistica/la-materia-non-e-altro-che-luce-catturata-attraverso-la-gravita
La Materia non è altro se non la luce catturata attraverso la gravità
By: Fred Alan Wolf – Fisico
Nel corso della storia umana ci sono stati migliaia di casi, molti menzionati anche nella Bibbia e anche anteriormente ad essa, in cui una persona, come Gesù, è apparsa e scomparsa di fronte ad una serie di testimoni composta da diversa gente.
Gli studiosi chiamano l’apparizione e la sparizione di persone e cose “materializzazione” e “smaterializzazione”.
Esistono prove sostanziali della materializzazione non solo in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi, come il Brasile, in cui si sono verificate materializzazioni in pieno giorno e in presenza di centinaia di scettici irriducibili.
Il libro di David Ash e Peter Hewitt, The Vortex (Il Vortice, 1994) non reperibile in italiano, fornisce, tra l’altro, una spiegazione scientifica della materializzazione.
Gli autori sostengono che la formula di Einstein E=mc2,, dove l’energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato, dimostra che la massa “m” è equivalente all’energia “E”. La Materia, fino a poco tempo fa, apparentemente inespugnabile nella sua solida trincea, si è dimostrata, agli occhi dell’uomo del 20° secolo, essere Energia pura.
E’ stato scoperto che, in ultima analisi, i corpi fisici, anche quelli in apparenza più pesanti e voluminosi, sono fatti di “ LUCE COAUGULATA”. Questo concetto oltre ad essere stato rilevato da Spiriti Superiori al medium Chico Xavier, fu confermato dai fisici quantistici Bob Toben e Fred Alan Wolf che nel 1975 dissero:
“LA MATERIA NON E’ ALTRO SE NON LA LUCE CATTURATA ATTRAVERSO LA GRAVITA”…
Questo spiega come avvengono la materializzazione e la smaterializzazione, con la materia che viene trasformata in energia. Quando si cerca di argomentare che questa equazione è puramente teorica e che non può essere dimostrata, si dovrebbe ricordare che bastarono meno di 30 grammi di materia per produrre l’energia che distrusse Hiroshima.
Il vortice è l’effettivo ruotare di atomi e molecole. Ash e Hewitt sostengono, sulla base dell’equazione di Einstein, che, dal momento che la materia e la luce condividono un movimento comune, l’effettiva velocità di rotazione del vortice deve essere la velocità della luce.
Essi affermano che questo è l’unico significato che si può attribuire all’equazione di Einstein, in quanto, è grazie al fatto che il vortice ruota alla velocità della luce che è possibile leggere questa pagina o vedere con occhi fisici una persona, gli alberi, il cielo e qualsiasi altra cosa. Nel 1935 Einstein e il suo collaboratore Nathan Rosen hanno presentato la loro teoria riguardante il funzionamento dei buchi neri: ritenevano che un buco nero fosse in realtà un ponte che collega l’universo a un altro possibile universo, e non una semplice apertura o squarcio nello spazio-tempo, come si era creduto sino ad allora.
Solido come me e te
Ash e Hewitt si domandano: per quale ragione la velocità di rotazione del vortice dovrebbe essere limitata alla velocità della luce ? Essi sostengono che, ogni qual volta il movimento del vortice eccede la velocità della luce, una persona entra in una nuova dimensione, in un nuovo mondo, quello della superenergia.
Ma in quella nuova dimensione, la persona e la cosa sono solide come noi lo siamo in questa dimensione. L’unica cosa è che i vortici ruotano ad una velocità più elevata rispetto a quella della dimensione terrena.
Nella dimensione terrena, l’occhio umano (a meno che non sia quello di un chiaroveggente realmente dotato) non è in grado di vedere nulla della nuova dimensione, perché i nostri occhi sono in grado di distinguere una persona o una cosa solo quando il vortice di quella persona o di quella cosa, ruota, in questa dimensione, alla velocità della luce.
Ne consegue che la persona o la cosa che, in questa dimensione, si trova in uno stato di superenergia, è in grado di penetrare un solido muro di mattoni. Ciò è possibile in quanto gli atomi e le molecole del muro di mattoni ruotano più lentamente, della velocità della luce, aumentando e diminuendo le vibrazioni.
Una possibile spiegazione scientifica della materializzazione è che i vortici degli atomi dello spirito ruotano ad una velocità superiore a quella della luce e non possono essere visti dai nostri occhi fisici.
Ma certe energie fanno in modo che i vortici degli atomi del corpo spirituale ruotino ad una velocità inferiore a quella della luce. Quando ciò si verifica, lo spirito diventa visibile ai nostri occhi fisici. Per converso, ogni qual volta lo spirito intende smaterializzarsi, i vortici degli atomi spirituali aumentano la loro velocità di rotazione, ed esso non è più visibile con i nostri occhi fisici: sparisce in una dimensione diversa. Ash e Hewitt chiamano questa materializzazione “transustanziazione” per riflettere il cambiamento nella sostanza ma non nella forma. La transustanziazione non muterebbe la struttura atomica o molecolare di un corpo.
Per mezzo della transustanziazione un’intelligenza, un essere eterico, uno spirito dell’Aldilà o un oggetto possono materializzarsi o smaterializzarsi. Ma, come giustamente sottolineano Ash e Hewitt, quella smaterializzazione non è una dissoluzione. Sono l’accelerazione e la decelerazione della velocità dei vortici degli atomi che spiegano le storiche apparizioni dal nulla e le sparizioni di persone che si verificano sotto ai nostri occhi.
Ash e Hewitt forniscono diversi esempi di materializzazioni e smaterializzazioni ben documentate. La materializzazione è coerente con la tesi secondo la quale la vita continua dopo la morte fisica. Vedi la fenomenologia del medium Carlos Mirabelli, la cui materializzazione si verificò in Brasile in pieno giorno in presenza di scienziati e di tantissime altre persone.
vedi: Teoria dei Gradienti e delle Onde Portanti + Energia=Informazione=sostanza
Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici
video su: ENERGIA e MATERIA
https://youtu.be/Ib7eSBsWV2A
Onde e Fotoni, la prima istantanea della doppia natura della luce – 02 marzo 2015
Osservando con un microscopio elettronico l’interazione tra radiazione elettromagnetica in un nanocavo e un fascio di elettroni, un esperimento ha documentato per la prima volta contemporaneamente la doppia natura ondulatoria e corpuscolare della luce (red)
La luce è un’onda elettromagnetica secondo la teoria classica elaborata da James Clerck Maxwell alla fine dell’Ottocento. Ma si comporta anche come un flusso di corpuscoli, i quanti di luce o fotoni, come ipotizzato per la prima volta da Albert Einstein nel 1905, per spiegare l’effetto fotoelettrico.
Un nuovo studio condotto presso il Politecnico di Losanna da Fabrizio Carbone e colleghi e pubblicato sulla rivista Nature Communications dimostra per la prima volta che le due nature della luce, quella corpuscolare e quella ondulatoria, possono essere rilevate contemporaneamente nello stesso sistema fisico. Finora infatti si riteneva che la luce si comportasse come un’onda o come una particella a seconda del tipo di esperimento che si stesse conducendo.
Onde e fotoni, la prima istantanea della doppia natura della luce
Una delle immagini al microscopio elettronico della luce confinata sul nanocavo mostra sia il fenomeno dell’interferenza, tipico delle onde, sia la quantizzazione dell’energia, che documenta la natura corpuscolare della luce stessa.
Una delle immagini al microscopio elettronico della luce confinata sul nanocavo mostra sia il fenomeno dell’interferenza, tipico delle onde, sia la quantizzazione dell’energia, che documenta la natura corpuscolare della luce stessa.
Nel caso di Carbone e colleghi, il sistema fisico è costituito da un cavo metallico di dimensioni nanoscopiche, che viene colpito da un impulso laser. Per effetto dell’energia comunicata dal laser alle particelle cariche che lo compongono, il nanocavo si mette a vibrare. Inoltre, la luce si propaga lungo il cavo, ma solo in due possibili direzioni tra loro opposte.
Quando le onde che viaggiano in due direzioni opposte si sommano, si verifica una particolare interferenza che produce un’onda stazionaria. Questa onda non si propaga più nello spazio ma in ciascun punto oscilla solo rispetto al tempo (lo stesso fenomeno, per analogia, si può produrre con una corda fissata ai due estremi percorsa da due onde della stessa frequenza tra loro contrarie).
Nel caso di Carbone e colleghi, in particolare, l’onda stazionaria così ottenuta era diventata una sorgente di luce per l’esperimento, irradiando attorno al nanocavo.
I ricercatori hanno poi indirizzato un fascio di elettroni in un punto in prossimità del nanocavo: in questo modo gli elettroni interagivano con la luce stazionaria in esso confinata, rallentando o accelerando. Osservato poi con un microscopio elettronico ultraveloce il punto in cui si producevano queste variazioni di velocità degli elettroni, Carbone e colleghi sono riusciti a visualizzare l’onda stazionaria come una sorta di impronta, documentando così la natura ondulatoria della luce.
I cambiamenti di velocità degli elettroni, d’altra parte, erano quantizzati: avvenivano cioè non in modo continuo, ma per salti discreti. Questo è chiaramente l’effetto dello scambio di “pacchetti” di energia tra i quanti di luce, i fotoni, e gli elettroni, e documenta che la luce stazionaria ha una natura corpuscolare.
“Questo esperimento dimostra per la prima volta che siamo in grado di filmare direttamente la “meccanica quantistica” e la sua natura paradossale”, ha spiegato Carbone. “Si tratta di un progresso nel controllo dei fenomeni quantistici alle scale nanoscopiche che potrebbe risultare molto utile, per esempio, nel calcolo quantistico”.
Tratto da: lescienze.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Trasformare la luce in vibrazioni meccaniche
Coniugando i principi della fotonica con quelli della fononica, ricercatori del Caltech sono riusciti a costruire un dispositivo che converte con efficienza la luce in energia meccanica
Un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology (Caltech) a Pasadena è riuscito a ottenere una micro-sbarretta di silicio che è in grado di convertire con elevata efficienza la luce in vibrazioni e viceversa. Questo risultato apre la strada a un nuovo campo d’indagine della fisica e alla progettazione di microcircuiti ottici di nuova concezione.
Alcuni anni fa Kerry Vahala, sempre del Caltech, era riuscito a mettere in vibrazione un micro-dischetto di silicio con la luce trasmessa da una fibra ottica e più di recente Daniel Gauthier della Duke University a Durham, era riuscito a far vibrare la fibra ottica stessa, ma gli effetti erano di intensità e durata estremamente ridotte.
Ora, Oskar Painter, Kerry Vahala, Matt Eichenfield e collaboratori hanno progettato un’apparecchiatura che – coniugando i principi della fotonica con quelli della fononica – aumenta il livello di interazione fra luce e vibrazioni di diversi ordini di grandezza, aprendo potenzialmente le porte a microchip ottici in cui vibrazioni di bassa frequenza controllano segnali ottici ad alta frequenza o viceversa.
Da più di 10 anni sono stati sviluppati i cosiddetti cristalli fotonici, materiali in grado di trasmettere la luce che, dotati di uno schema regolare di cavità, ne alterano il cammino. L’alterazione può essere tale da interdire la propagazione di alcune lunghezze d’onda che finiscono per interferire e cancellarsi; con una accurata calibrazione della disposizione e delle dimensioni dei buchi è però possibile far si che esse, invece di cancellarsi, restino intrappolate nei cristalli. Anche per le onde sonore è possibile costruire strutture analoghe.
Ora, come riferiscono in un articolo pubblicato su Nature online, Eichenfield, Painter e colleghi sono riusciti a ottenere un cristalli ibrido fotonico/fononico a base di silicio delle dimensioni di 1×20 micrometri dotato di un’efficienza di conversione tale da poter essere in prospettiva utilizzato per la creazione di circuiti optomeccanici. (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
MATERIA in VIBRAZIONE e RISONANZA
Una vibrazione molecolare si verifica quando gli atomi in una molecola sono in moto periodico, mentre la molecola nel suo complesso ha costante movimento di rotazione e traslazione. La frequenza del moto periodico è conosciuta come una frequenza di vibrazione. Tre molecole atomiche hanno tre modi di vibrazione indipendenti dal fatto che queste siano lineari o non lineari. Le molecole con n (n deve essere maggiore di 3) ha 3 atomi di n -6 modi normali di vibrazione , mentre una molecola lineare ha 3 -5 n modi
normali di vibrazione, perché la rotazione intorno al proprio asse molecolare è una semplice rotazione del sistema di riferimento e non può essere osservato. Una molecola biatomica è quindi solo un modo normale di vibrazione. I modi normali di vibrazione delle molecole poliatomiche sono indipendenti l’uno dall’altro, ogni vibrazione che coinvolge simultanea di diverse parti della molecola.
Una vibrazione molecolare è eccitata quando la molecola assorbe un quanto di energia, E, corrispondenti alla frequenza di vibrazione, ?, secondo la relazione E = h?, dove h è la costante di Planck.
Una vibrazione fondamentale è eccitata quando un quanto di tale energia è assorbita dalla molecola nel suo stato fondamentale. Quando due quanti sono assorbiti i primi ipertono è eccitato, e così via verso maggiori ipertoni.
Ad una prima approssimazione, il moto in una vibrazione normale può essere descritto come una sorta di moto armonico semplice . In questa approssimazione, l’energia vibrazionale è una funzione quadratica (parabola) per quanto riguarda gli spostamenti atomici e il primo ipertono ha il doppio della frequenza del tono fondamentale. In realtà, le vibrazioni sono anarmoniche e la prima armonica ha una frequenza che è leggermente inferiore a due volte quella della fondamentale. L’eccitazione dei sovratoni superiori coinvolge sempre meno energia supplementare progressivamente e alla fine porta alla dissociazione della molecola, come l’energia potenziale della molecola è più oltre, come un potenziale Morse .
Gli stati vibrazionali di una molecola possono essere esaminati in una varietà di modi. Il modo più diretto è attraverso la spettroscopia infrarossa, le transizioni vibrazionali in genere richiedono una quantità di energia che corrisponde alla regione infrarossa dello spettro. La spettroscopia Raman, che utilizza in genere la luce visibile, può anche essere usata per misurare direttamente le frequenze di vibrazione.
L’eccitazione vibrazionale può avvenire in combinato disposto con l’eccitazione elettronica (transizione vibronica ), dando una fine struttura vibrazionale alle transizioni elettroniche, in particolare con le molecole allo stato gassoso.
Potrei andare oltre con il discorso dilungandomi in una infinità di nozioni scientifiche che potrebbero annoiare la maggior parte di voi e che solo pochi sarebbero comunque in grado di capire.
Se volete approfondire l’argomento, posso fornirti alcuni link che sicuramente ti aiuteranno:
http://www.dcfe.unimi.it/aula_terminali/VIBNMOD/HOME.HTM
http://chim183.unife.it/chifi3/node14.html
By Antonio Bruno – Tratto da: it.misteri
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La materia vibra – vedi Cimatica
– a livello atomico/molecolare, esiste una “vibrazione” che e’ connessa al dualismo onda/particella (onde di materia)
– a livello atomico/molecolare, la vibrazione e’ proporzionale alla temperatura (agitazione termica), che si manifesta…
– a livello supramolecolare, con il moto browniano, a livello molecolare, due atomi uniti da un legame covalente (ma anche ionico) costituiscono un risonatore che ha una sua propria frequenza.
– una cellula umana emette onde (biofotoni) nella banda dell’infrarosso, per la buona e sufficiente ragione che è CALDA.
Perché una cellula è CALDA e perché non è sempre calda allo stesso modo.
Le cellule e gli elementi intracellulari sono in grado di vibrare in modo dinamico con armoniche complesse, la cui frequenza può ora essere misurata e analizzata in modo quantitativo mediante analisi di Fourier.
Eventi cellulari quali i cambiamenti di forma, corrugamento della membrana, motilita’ e trasduzione del segnale si verificano all’interno delle armoniche spaziali e temporali che hanno una potenziale importanza di regolamentazione.
Queste vibrazioni possono essere alterate da fattori di crescita e dal processo di carcinogenesi. E’ importante comprendere il meccanismo con cui vengono trasferite le informazioni vibrazionali direttamente in tutta la cellula. Da queste osservazioni si deduce che l’informazione vibrazionale viene trasferita attraverso un tessuto a matrice di tensegrita’ che agisce come un sistema operativo accoppiato ad un oscillatore armonico come un sistema di segnalazione trasdotto dalla periferia al nucleo delle cellule e in ultima analisi al DNA.
Le interazioni vibrazionali avvengono attraverso un sistema a matrice di tessuto costituito dalla matrice nucleare del citoscheletro, la matrice extracellulare, che e’ pronta ad accoppiare le oscillazioni biologiche della cellula dalla membrana periferica al DNA attraverso una struttura a matrice di tensegrita’.
La tensegrita’ e’ stata definita come un sistema strutturale composto da elementi di compressione discontinua collegati da linee di tensione continua, che interagiscono in modo dinamico.
Un sistema di tessuto a matrice di tensegrita’ consente il trasferimento di informazioni specifiche attraverso la cellula di trasmissione diretta di energia vibrazionale chemomeccanica attraverso il movimento delle onde armoniche.
– il DNA emette, con i suoi cromosomi, delle vibrazioni (frequenze) in quanto è anche un’antenna ricetrasmittente.
Si può interferire in questa “vibrazione”… per esempio, raffreddando o riscaldando, per un certo periodo ed in alcune sue parti od in toto a seconda dei casi, il paziente. Rimane però da dire che le vibrazioni sonore, non sulla materia tutta, ma su (alcuni tipi de)della materia vivente, hanno effetto, questo per due meccanismi di cimatica:
– effetto meccanico di potenza bruta.
Un’onda sonora è una vibrazione meccanica di un tot d’aria, che è in contatto con l’organismo (se no questo soffocherebbe). Se una parte sufficiente di tale vibrazione è trasmessa all’organismo, avrà effetti meccanici.
Questo, soprattutto per vibrazioni vicine alla frequenza di risonanza dei vari risonatori presenti nel corpo (organi cavi: stomaco, cuore, intestino, …; ossa lunghe; cavità rigide, come il cranio; eccetera eccetera).
L’effetto sarà familiare a chi, in discoteca, si è trovato davanti a una cassa bella bombardata mentre passavano un po’ di bassi.
Di fatto, le frequenze molto più elevate di qualche decina di Hz non hanno effetti rilevabili.
– effetto psicologico:
Qui s’entra in un campo complesso. Ma basti pensare che, se un’onda sonora fa vibrare allo stesso modo un uomo ed una chiave inglese, lo stesso uomo e la stessa chiave inglese avranno reazioni diversissime (la chiave inglese non ne avra’) ad una serie di onde sonore trasportanti Mozart o Bach.
Ci sono dozzine di studi sugli effetti biologici di suoni specifici – per es., uno strillo aumenta la tensione muscolare, l’adrenalina e la pressione, perfino quando è “quasi” inaudibile. “Frammenti” di suoni troppo deboli e brevi per essere captati coscientemente hanno effetti anche consistenti su umore, irritabilità ecc., e, anche qui, ci sono fior di studi sulla salubrità dei luoghi di lavoro e simili.
Una via di mezzo fra questi due meccanismi è costituito da infra-suoni ed iper-suoni, poco sotto (e sopra) la soglia di udibilità. La maggior parte delle persone percepisce questo tipo di onda sonora solo come una sensazione di pressione o di fastidio, di cui (di solito!) non riesce a determinare l’origine.
La possibilità di creare delle zone, spaziali o temporali, di fastidio, unita a una tendenza umana ad associare stimoli dissimili, presenta inquietanti possibilità, anche nel campo della cd. “persuasione occulta”.
Sono possibili dei semplici esperimenti in grado di dimostrare l’effetto su gruppi ristretti, per es. una classe.
Ci sono stati studi su onde sonore e organismi inferiori (piante ecc.)
Tratto in parte da it.misteri da una risposta By Leonardo ad Antonio Bruno
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
VIBRAZIONI PARANORMALI – Lezioni di Fisica Estrema
Riportiamo una scoperta, che ribalta completamente la teoria dell’Ing. Vic Tandy, sulla natura dei fenomeni paranormali (per mezzo degli infrasuoni).
Gli infrasuoni scatenano le “presenze”, non già per effetto di una sorta di “sballottamento” dei bulbi oculari, che così vedono “lucciole per lanterne”. Piuttosto, perché eccitano il sistema nervoso autonomo o mente viscerale. Al contrario dello stato onirico, dove la consapevolezza cerebrale di sognare pilota il sogno, nello stato di veglia è la mente viscerale, che ha il potere di cambiare la realtà e di far “saltar fuori” dal Vuoto Quantomeccanico, grazie al salto quantico, l’inimmaginabile !
Vibrazioni Paranormali
Non condivido la scelta del C.I.C.A.P. di andare a controllare, con fare inquisitorio, le affermazioni nel campo del paranormale, con la pretesa di discernere “presuntivamente” e accecati da spinte emotive, il vero dal falso. Tuttavia, che qualcuno censuri affermazioni, che possono avere ricadute sulla qualità della vita delle persone e sul progresso scientifico, lo trovo opportuno, quanto auspicabile e da applaudire.
Dovrebbe comprendere però tutte le affermazioni.
Vuoi l’annuncio di una scoperta mirabolante in campo medico, in campo astro-fisico, tecnologico, che quello su un rilevato fenomeno strano, inquadrato come paranormale, solo perché di natura ancora da determinare.
Già elogiai (su S&C n°23 Feb. 08) il C.I.C.A.P. per aver curato una Tavola Periodica con soli 112 Elementi riportati, ad onor del vero che gli Elementi finora effettivamente scoperti sono 112 e per giusto richiamo alla serietà, avverso chi edita con leggerezza, Tavole, anche con 137 caselle !
Che cos’è paranormale ?
Debbo “inquadrarlo” a modo mio. Giorni fa entrai in un bar, dove rimasi colpito da una donna, seduta alla cassa. Pagando lo scontrino, non potei fare a meno di dire alla signora, che la sua bellezza era imbarazzante senza rilevare alcune cose.
La prima, che lei rispose, istantaneamente, con: «Grazie». Compiaciuta e diventando nell’aspetto esteriore, nella voce e nella “presenza” psico-fisica, la donna che “io sentii visceralmente nel mio in-conscio”.
La seconda, che io lo dissi, spinto da un impulso “viscerale” istintivo. La terza è la più inerente e ne parliamo subito.
Ho avuto l’onere e ne porto ancora addosso tutto il peso, di essere io il fisico, che nel Dicembre 1976 ha scoperto uno dei più inimmaginabili misteri della Fisica: il salto quantico dal livello atomico 4, con “regressione” al livello atomico 3.
Questo ha aperto un orizzonte Assolutamente Infinito.
Qualche giorno fa, quando ancora nemmeno pensavo di scrivere quest’articolo, mi sono accorto che la parola salto, di quantico (s-alto), contiene la consonante -s- che è la lettera con cui in fisica, si indica il tipo di orbitale a “bassa energia”. Gli altri sono p, dei superiori.
Cercate di leggere con attenzione, per favore, quanto segue. Come avrete appreso altrove e leggendo questa rivista, uno dei motivi per cui la Fisica è finita letteralmente in ginocchio, è stato l’imprevisto STOP a 112, in cui si è imbattuta la Comunità scientifica mondiale e soprattutto gli Scienziati tedeschi del “G.S.I.” di Darmstadt, quando dopo la scoperta dell’atomo 112, nel Febbraio 1996, inspiegabilmente non riusciva il “montaggio” di un atomo con più di 112 protoni o elettroni.
Quello che sembrava un limite più che altro tecnico, invero ha rappresentato la scoperta del Vuoto Quantomeccanico.
Secondo il paradigma classico della Fisica, ritenuto esatto e certo, com’è certo che il Sole sorge, la distribuzione degli elettroni intorno al nucleo, avrebbe dovuto essere continua, come sono continui i numeri naturali.
Ossia dopo l’elettrone 9 il 10 e così 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18… via fino all’elettrone 126, ritenuto l’ultimo e costituente dell’ottavo Gas Nobile.
Invece, “rifacendo” lo scrivente l’Ordine di Riempimento dei Livelli dell’atomo, saltò fuori, che a un certo punto del conteggio della sequenza elettronica, dove c’è l’orbitale “s”, si s-ale in alto (da cui s-alto) di livello atomico… (livello n=4) poi incredibilmente, si “vola” verso una “impressionante” regressione all’apparentemente impossibile, quanto sorprendente livello “inferiore” n=3.
In Fisica, poi, i conti sono stati fatti tornare con la spiegazione “funzionale” della posizione del barione “delta++”, presente nel nucleo dello Scandio, 1° Elemento di Classe B.
Dovete necessariamente vedere la figura 1 titolata origine della dicotomia sx-dx, che mostra il salto quantico .
Poi continuando la sequenza e scoprendo gli altri “s-alti” negli altri Livelli, è arrivata la “soluzione della continuità” tra l’elettrone 71 e 72 e 103 e 104 e il Vuoto Quantomeccanico si è reso evidente in tutta la sua Infinità Assoluta. E’ un’altra storia. Limitiamoci al salto quantico. Che poi è la ragione per la quale l’immaginazione supera la realtà.
In Fisica senza una nozione, che renda comprensibile il concetto di “al di là”, non è stata mai proponibile la possibilità di poterne parlare scientificamente.
Al di là di cosa ? E’ la domanda che ci riporta con “i piedi per terra”. Ora però la nozione c’è: all’interno del nucleo atomico, vi è un “buco”, dove “mancano” barioni, che conduce nello stesso Luogo, che c’è ai confini dell’UniVerso.
Quindi al di là, dello spazio e del tempo. Quell’olomero, ha nome “Vuoto Quantomeccanico” e finalmente, trovano una spiegazione, quei fenomeni incredibili riferiti dalla Metapsichica. Mettiamoci pure, che gli psichismi dei sogni hanno luogo nel Vuoto QM e che il cervello controlla la “scena onirica”, mentre il SNA la “Realtà” e non sembrerà più assurdo niente.
Aggiungete: Thanatos e Hypnos (la morte e il sonno) sono “sorella e fratello” e capirete com’è possibile, che ci sia “davvero”… qualcosa … dopo la morte. O meno drammaticamente diciamo che rimane un “collegamento” con l’al di qua.
Attraverso il Vuoto Quantomeccanico. Ora è tutto chiaro, vero ?
Un tipo di Fisica, che conosce solo lo Spazio-Ordinario e i suoi limiti materiali e non ha la più pallida idea del pre – spazio (intuito però dal Fisico David Bohm) o Vuoto Quantomeccanico, non può rendersi conto, che il cosiddetto “paranormale” merita di essere indagato seriamente, compenetrando l’aforisma: L’immaginazione supera la realtà.
L’immaginazione supera la realtà ?
Sì. E’ così. Vivaddio. Se non fosse così, la vita sarebbe un affare mortale.
Prendiamo, ad esempio di quello che intendo dire, la donna che ho “percepito” alla cassa del bar, come
introduzione propedeutica alla scoperta scioccante (!) che ho fatto nel campo del paranormale.
Allora, se mi metto a guardare la donna nell’oggettività “scarna” come farebbe il fondatore del C.I.C.A.P, non credo che avrei mai modo, incrociandone lo sguardo, di sentir salire la mia frequenza cardiaca, mentre se mi metto a guardarla con il mio “occhio interno”, di autore del libro “Alla scoperta della Particella di Dio”, incentrato sul concetto ispiratore di pag. 16: “Ho anche capito che non è tanto l’essere femminile a farmi impazzire, quanto l’IDEA che ho di lei”, beh, allora, la musica cambia.
L’immaginazione è una possibilità psichica, non già fisica, di far “esistere” quello, che senza essere immaginato, non esisterebbe mai. Infatti, entrando al bar, ho trovato una donna abbastanza piacente, intenta a parlare con una sua amica, che ha cominciato a diventare quello che io stavo “immaginando”, solo dopo che l’ho osservata.
Osservare = Ob – serbare = custodire ciò che mi si pone davanti: guardare.
Guardare ha la stessa radice etimologica di guarire, il guarire medico = wara = avere riguardo. Guardo, miro, osservo e indi di-fendo. Attenzione !
Uscendo dal bar, ho lasciato una donna, che persino lei, allo specchio, non si riconoscerà più, sorprendendosi di un fascino e con una luminosità addosso, nuova.
Che cosa è successo ?
Chi di voi riuscirebbe a compiere l’azione che sto per descrivere ? Trovandosi di fronte ad una donna, per esempio: avvicinarsi, guardarla con insistenza, poi avvicinarsi ancora e baciarla ?
Pochi ? Lo so. Qualora fosse un sogno, invece ?
Effettivamente la consapevolezza di essere in un sogno, libera molti freni inibitori. In sogno tutti riescono a fare tutto. Quando si rendono conto, che stanno sognando, le persone non hanno remore a… infilare la mano nel seno, a fare tutto quello che gli passa per… l’immaginazione. Sebbene lo schiaffo in faccia che si riceve è tanto reale, quanto quello che si riceverebbe, facendo l’azione nell’ufficio del Procuratore della Repubblica.
Il punto critico, per passare da una mentalità da Fisico del C.I.C.A.P. a quella di Parapsicologo dell’Associazione di Studi Metapsichici, poggia proprio su questo passaggio fondamentale, in cui il gap è… appena la nozione di cosa è reale e cosa, invece, immaginario.
Quest’articolo è l’effetto della fortuna, che la Vita mi ha regalato, di avere lo stato civile libero e di vivere in un antico Palazzo del 1500, misterioso come quelli che usa prendere in prestito Dario Argento, per girare i suoi film. L’altra notte, salendo al secondo piano, nell’enorme appartamento vuoto, con il solaio a quasi sei metri dal pavimento e affreschi seicenteschi inquietanti, finalmente ho scoperto cos’è un fenomeno paranormale.
Si può invece guardare, modificando appena (molto poco) quel che si guarda ?
Aforisma: Per incidere nello svolgersi di un sogno, bisogna usare il cervello, ma per determinare la “realtà” bisogna lasciar agire l’istinto !
La vita si svolge nello stato di veglia, nello spazio fisico e nello stato onirico, nel Vuoto Quantomeccanico.
Quando sogniamo e ci rendiamo conto di essere nel sogno, possiamo determinare lo svolgimento degli eventi.
Altrimenti “scorrerebbero” per conto loro.
La differenza neurofisologica è nell’impegno della corteccia cerebrale, quando si controllano gli eventi, oppure la sola partecipazione del sistema simpatico e parasimpatico fa andare a “ruota libera” i sogni.
La scoperta scioccante è che nella cosiddetta … “realtà”, tutto funziona al contrario.
I fenomeni paranormali sono il portato del prevalere del sistema nervoso autonomo, rispetto alle vie nervose corticali.
Un fenomeno paranormale consiste nell’introduzione, nello spazio ambientale, di cose che altrimenti non ci sarebbero, “tirandole fuori” dal Vuoto Quantomeccanico, con l’esercizio della “mente viscerale” e qualora funzionasse prioritariamente la corteccia cerebrale, la realtà sarebbe quella che è, sic et simpliciter.
Scorrerebbe e la nostra presenza sarebbe ininfluente !
Nel cinquecentesco Palazzo Franciosoni (dove vive lo scrivente) si rilevano al contatore Geiger picchi di radioattività e si captano all’analizzatore di spettro, vibrazioni, a frequenza sub-sonica, che influisco sul sistema nervoso autonomo, consentendo di incidere significativamente sulla realtà.
L’interpretazione di Vic Tandy sui fenomeni paranormali, tendente ad assumere che le vibrazioni a 19 Hz avrebbero il potere di far vibrare i bulbi oculari, fino a generare visioni di “lucciole per lanterne”, va rivista.
Piuttosto si verifica che le vibrazioni attivano la “mente viscerale” (Sistema simpatico e parasimpatico) dando modo alla persona di incidere sulla realtà, così come nel sogno, la consapevolezza del sognatore, incide sulla scena.
Il principio della consapevolezza
Non è facile riferirlo, in modo scientifico, ma la premessa del salto quantico, di cui vi ho parlato – e che ora permetterebbe alla Fisica di tornare con i piedi per terra, dopo anni che sta scambiando la gravità per una forza – dovrebbe darvi la sensazione della profondità che c’è nella comunicazione imminente
L’osservatore determina la “realtà”
Questa nozione passa per la constatazione più scioccante di una nuova disciplina, dal nome Fisica Quantistica.
E’ un’applicazione di quel principio logico, per cui una cosa non è più la stessa, guardandola, come la tensione elettrica ai capi di una resistenza non è più la stessa una volta misurata con un voltmetro, che si “succhia via” i milliampere di corrente necessari alla misurazione. Per questo è stato inventato il voltmetro elettronico ad altissima impedenza, che misura non senza togliere, ma “togliendo molto poco”.
Dobbiamo parlare del concetto fisico di “interazione”.
La teoria delle interazioni dice che, se ci sono due particelle, esempio elettrone e protone, si deve ammettere che si attraggono per effetto di uno scambio, che avviene attraverso un “mediatore”, il fotone, il quale fa da spoletta tra uno e l’altro. E, alla fine si deve assumere che l’elettrone si fa attrarre dal protone perché, per un attimo, prende atto della carica positiva di quest’ultimo e il protone attrae l’elettrone, prendendo atto della di lui carica negativa. L’azione insomma non è unilaterale e così dicasi inter-azione, giustamente.
Osservare in fisica vuol dire mandare fotoni a interagire. Pertanto, guardando, si cambiano gli eventi della scena. Ora passiamo al mondo macroscopico.
Una donna sta camminando in strada. Nessuno la osserva. Lei procede dinoccolata e priva di sensualità.
Qualcuno la osserva e lei ancheggia, incedendo statuaria.
Così come se si applica l’encefalografo a un cervello, questo diviene più intelligente, di quando gli elettrodi sono staccati e sa essere più brillante nella risoluzione dei test di matematica, per esempio.
Ora passiamo al sogno. E finalmente coglieremo qual è il paradigma !!! Stiamo sognando una scena. Vorremmo essere noi a determinare gli eventi. Sapete qual è la condizione per cui ciò può avvenire ? Che noi ci rendiamo conto di sognare. Qualora non ci rendiamo, per niente, conto di sognare, gli eventi scorreranno e la nostra “presenza” (di fatto assenza) sarà ininfluente.
Qualora ci rendiamo pienamente conto di sognare, allora sì che un personaggio farà l’azione, come la vogliamo noi, nei minimi dettagli. Per esempio infiliamo “esplorativi” la mano nel seno della signora e lei non ci molla un sonoro ceffone, ma ci sorride e suadente a continuare, ci parla di lei.
Com’è potuto accadere, se il senso comune vuole che un ardito troppo temerario prenda un ceffone e s’interrompa ogni comunicazione verbale quando si toccano zone erogene ?
Ve lo spiego subito.
Conditio sine qua non, è l’interazione. Ovvero, se per un istante so “immedesimarmi” in tutto e per tutto nella signora, come se fossi io la signora e dall’altra parte lei s’immedesima in me, totalmente, includendo il mio desiderio, la ratio per cui sono “presente” davanti a lei e lei del pari lo è; non può darmi uno schiaffo in faccia, piuttosto una carezza e poi mi parla anche di lei…
Capito il miracolo dell’interazione ? Presuppone lo scambio dei ruoli, istantaneo però !
In Neurologia è stata fatta la scoperta dei neuroni specchio, per confermare, che la realtà e anche il sogno, funzionano così; per interazione.
La fisica del Vuoto Quantomeccanico
Tale Fisica rappresenta in “Teoria delle interazioni” l’analogo della scoperta dei neuroni specchio in Neurofisiologia.
Ho introdotto in Fisica la nozione da rivoluzione copernicana, che oltre allo spazio fisico – dove è collocata pure la Procura della Repubblica, che nell’Universo si estende oltre il pianeta Terra, per ulteriori 13,7 miliardi di anni luce, dando posto a miliardi e miliardi di galassie – vi è una sorta di prespazio, ma il Luogo è “innominabile”, poiché lì lo spazio, il tempo e le… parole, “colano a picco”, un pre-spazio infinitamente grande, che non finisce più.
L’Infinito Assoluto.
Questo Luogo si “indova” internamente all’Atomo.
Negli shell elettronici, tra gli elettroni 71 – 72 e 103 –104, nel nucleo, tra i barioni a spin ½ e quelli a spin 3/2. Chi legge Scienza e Conoscenza, ormai ha perfetta cognizione di quella semi-Tcoricata, nella Tavola della numerazione barionica. (V. figura 2)
Cosa cambia nella disamina dei fenomeni, cosiddetti paranormali, prendere atto di questo ?
Cambia tutto. Come saprete, l’apparizione di fantasmi, la Scienza l’ha chiarita e liquidata esaminando l’esperienza agghiacciante del ricercatore inglese Vic Tandy, il quale una notte stava lavorando in laboratorio e… vide un fantasma. Poi si accorse che una lamina stava vibrando a 19 Hz e allora…non ebbe più paura. Io la notte del 9 Luglio salii nell’appartamento sopra al mio, perché avevo sognato una cosa particolare.
Dico solo che ora mi è tutto chiaro e dico che il tentativo di dire che “le apparizioni”, siano l’effetto della vibrazione dei bulbi oculari, che entrano in “risonanza” a 19 Hz, è sintomatico di una atavica paura dell’uomo di… se stesso !
La vita e la morte come concetti di fisica nucleare e sub-nucleare.
La Vita, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è qualcosa che riguarda la Biologia, bensì la Fisica. Il suo contrario, la Morte, riguarda invece la Metapsichica.
Perché si chiama Vita ? La parola è riconducibile al Sanscrito “g’iv-athas”, che richiama l’alimentarsi, da cui “Vitto”. Poi, per la trasformazione della g originale nella b Greca e nella v Latina riporta alla parola Abisso e infine a Biotè = bi – oò = io vivo.
La sintesi concettuale è: m a n g i a r e d a l l’ a b i s s o p e r v i v e re.
Vale la pena ricordare come in Fisica Nucleare sia stato introdotto il concetto di particelle, che “mangiano” la massa, per cercare di dare una ratio alla concretezza dell’Atomo; attraverso la nozione di: c o n f e r i m e n t o d e l l a m a s s a.
Questa funzione secondo i paradigmi classici è demandata al Bosone di Higgs, che però è risulta ancora assente alla verifica sperimentale del C.E.R.N.
Sebbene la Comunità scientifica resista nell’accogliere l’ipotesi alternativa, il conferimento della massa appare correlato al Vuoto Quantomeccanico; una sorta di “abisso”, presente internamente alla struttura atomica e costituito dai 2 mattoni fondamentali (Rishoni) VAVOHU e TOHU. (V e T, il vuoto-vuoto e ciò che può riempirlo).
Pertanto dicasi ViTa il coito perenne di V e T, la quale si espleta appieno già con la genesi del primo Elemento, Idrogeno, costituente primigenio dell’Universo. Tutti gli altri Elementi si sono sintetizzati per “fusione” gravitazionale dell’Idrogeno, nel modo noto del “ciclo stellare”.
Che poi con Idrogeno, Azoto, Ossigeno e Carbonio, si siano formate le molecole della “Chimica biologica” e infine le basi azotate e il DNA e le Cellule e gli Organismi unicellulari e pluricellulari, è solo un epifenomeno successivo al fenomeno fondamentale dell’intreccio del vuoto-vuoto, con ciò che può riempirlo.
La Vita, intesa come: “mangiare dall’abisso, per …”… precede il suo manifestarsi fenomenico, sotto forma di qualcosa di morfologicamente espresso !
Misterioso è, come qualcosa di morfologicamente espresso, sembri ricapitolare in modo paradigmatico, quello che comincia con il compenetrarsi di T in V, attraverso la nozione “chiarificatrice” di Eros. E’ con questa pulsione, che si compie la voluttà, detta anche volontà. Nella Morte, prevale Thanatos, il fratello gemello di Hypnos, ma attenzione all’etimologia: morte = viene, in latino, da maritato, ovvero “coniugato”, vale a dire, che l’atto di compenetrarsi di V in T, è foriero di morte giocoforza.
Riflessione: dopo il coito viene sonno, anticamera della morte. Il segreto per non morire, è vincere il sonno ! Tuttavia se non si dorme per troppo tempo, si hanno le “allucinazioni”. Dette così, da chi non sa cosa sia la Realtà e non è a conoscenza dell’ultima nozione di frontiera, spiegata proprio in quest’articolo sul “paranormale”.
Tutto questo per arrivare a comunicarvi una certezza scientifica sulla morte. Il Luogo dove comincia “eroticamente” la Vita e dove finisce, per effetto di… è il Vuoto Quantomeccanico, teatro del coito di V con T e dell’epilogo di questo coito.
Una cosa molto importante da conoscere: Thanatos ha un altro fratello, oltre a Hypnos e si chiama Momo. In lui è la chiave della nostra infelicità umana e della tremenda difficoltà nel comprendere la morte !
La Mitologia Greca lo rappresenta come un omino nudo, calvo e con in mano un bastone e una maschera.
Personifica il biasimo, etimologicamente riconducibile alla parola bestemmia. In tal compendio forzatamente conciso, che ha fatto incontrare eccezionalmente la Fisica con la Mitologia, sta la possibilità di squarciare i veli di un “mistero”, che fa molto paura a una civiltà materialista e… bestemmiatrice.
La nostra !
Guardate questo video che vi chiarirà molte cose sull’energia, lo Spirito e la “morte” ovvero il trapasso in altre dimensioni:
Spiegazione scientifica dei fenomeni paranormali
L’esistenza dei fenomeni paranormali non viene riconosciuta dalla Comunità scientifica in quanto il mondo dei Fisici non ammette assolutamente la possibilità che oltre al regno della materia, vagliabile con i mezzi d’indagine strumentale ordinari, vi sia un regno insondabile, da dove possano scaturire tutte quelle manifestazioni descritte dalla Metapsichica.
Paradigmatica di un’impostazione intransigente del fenomeno delle “ visioni di presenze” è la teoria di Vic Tandy, secondo la quale quando accade di vedere qualcosa di effettivamente strano, la spiegazione è neurofisiologica e si tratterebbe semplicemente dell’effetto di particolari vibrazioni sub-soniche sui bulbi oculari, che finiscono per generare figure inesistenti.
Il ricercatore inglese Vic Tandy una notte era rimasto solo a lavorare nel suo laboratorio elettronico e improvvisamente vi de delle presenze intorno a sé, definite da lui stesso inquietanti, mentre avvertì come un malessere interno e un senso di freddo. Preoccupato per l’accaduto e affatto propenso a credere al paranormale, si mise alla ricerca di una spiegazione “terrena”.
Notò che un ventilatore, girando vorticosamente, aveva messo in vibrazione una lamina metallica stretta su una morsa e concluse quindi che dette vibrazioni, alla frequenza di 19 Hz (19 vibrazioni al secondo) potevano essersi propagate nell’aria fino a scuotere per risonanza i suoi bulbi oculari, i quali, “sballottati” in questo modo, producevano immagini irreali.
L’establishment scientifico, altrettanto scettico in materia di paranormale, si compiacque con Tandy per questa “spiegazione razionale” e l’ha fatta divenire la prova incontrovertibile che i fenomeni paranormali non esistono. E così, quando capita qualcosa di strano, la spiegazione è sempre quella relativa all’inganno sensoriale !
Invece i fenomeni paranormali esistono. Le cose non stanno esattamente come sostiene Vic Tandy, ma in tutt’altro modo: le vibrazioni subsoniche hanno un “effetto viscerale” sulla pancia, determinando l’attivazione del sistema nervoso autonomo (Simpatico- Parasimpatico).
Il “pensiero- istintivo” del sistema nervoso autonomo può influire sulla realtà, al pari di come il pensiero cerebrale “conscio” determina nel sogno lo svolgersi degli eventi, quando il sognatore si rende conto che sta sognando e ad un certo punto si mette a “pilotare” il suo sogno, facendo accadere ciò che vuole.
La nostra civiltà “razionale” non si è accorta che per far accadere ciò che si vuole, nello stato di veglia, è del tutto inefficace il cervello corticale, mentre ha un potere totale il “Sistema Nervoso Autonomo”. Il potere che ha è addirittura di “partorire” le “presenze”, in una maniera incredibile.
La spiegazione scientifica dei fenomeni paranormali – di Massimo Corbucci
Questa immagine di un “fantasma” spiega in modo eloquente come può accadere che – come nel film di Da rio Argento La sindrome di Stendhal – una persona entri in una sala degli Uffizi a Firenze per ri trovarsi improvvisamente a Roma. Dati due luoghi, anche lontanissimi tra loro, la scoperta di fisica nucleare del “buco” nel nucleo, ( vedi nella tavola a pagina seguente quelle 9 caselle nere che formano una semi- T- co ricata) dà ragione della possibilità di andare dall’uno all’altro, senza percorrere lo spazio esterno, bensì sfruttando la “scorciatoia” che la materia offre internamente a sé.
Inoltre la figura dovrebbe rendere chiaro che come quella scorciatoia è anche percorsa dalla “gravità” – che ha a che vedere con il pensiero (infatti etimologicamente è correlato con pensus = peso !!!) – il pensiero può determinare la comparsa in un luogo di cose materiali che un attimo prima non c’erano-
Il VuotoQuantomeccanico
La Fisica è ferma alla nozione che non esiste altro che il luogo della realtà, indagabile con gli strumenti della fisica, rappresentato dall’estensione dell’intero Universo per 13,7 miliardi di anni luce. Che cosa vi sia oltre viene completamente disatteso, perché appare lontanissimo ed i parametri di riferimento sono lo spazio e il tempo, che cadono in questo ambito di grandezza dell’UniVerso.
Un fisico americano di nome David Bohm, all’inizio degli anni ’70 introdusse in modo vago la nozione che oltre allo spazio potesse esservi una sorta di “pre- spazio” dove risiede un non meglio definito “ordine implicato” per effetto del quale si esplica la realtà tangibile e visibile…
Nel 1976 lo scrivente, ancora studente di Fisica, ricalcolando in che ordine fossero disposti gli elettroni intorno al nucleo degli atomi, pervenne ad un risultato impressionante: intanto scoprì il cosiddetto “salto quantico” al livello atomico 4, dove si trova l’ultimo elettrone dell’Elemento chimico Calcio, con regressione al livello atomico 3, ultimo elettrone dell’Elemento chimico Scandio, che rappresenta finalmente la spiegazione per cui i 2 elementi sulla Tavola Periodica non possono stare affiancati, essendo il primo di “Classe A” e il secondo di “Classe B”.
Inoltre scoprì che tra gli elettroni 71-72 e 103-104 vi era una sorta di “soluzione della continuità”, come se lì lo spazio e il tempo “colassero giù a picco” vertiginosamente.
Questa scoperta gli costò a quei tempi la “censura” da parte dei suoi professori dell’Università “La Sapienza” di Roma, in quanto aveva come conseguenza “assurda” che il “capolinea” del Sistema Periodico degli Elementi dovesse spostarsi dal numero atomico 126 al 112, escludendo la fattibilità di un Elemento di numero atomico superiore al 112°.
Ricordiamo che era stato conferito un Nobel (nel 1963 a Eugene Paul Wigner, Maria Goeppert- Mayer, Joannes Hans Daniel Jeensen) sul numero atomico 114 e le grandi potenze mondiali America, Russia e Germania erano impegnate nella realizzazione artificiale del mitico Elemento di numero atomico 114, con cui si doveva costruire la iper- bomba atomica- totale.
La “topografia“ barionica (tavola copyright M. Corbucci)
Il sorprendente lavoro fu realizzato nel marzo 1999 da Corbucci, mettendo in “ordine” tutte le particelle sub- nucleari dell’atomo, dette Barioni, che per il più grande atomo, l’Elemento- 112, sono 103. Ebbene, 46 di questi Ba rioni sono detti a spin 1/2 e 57 a spin 3/2. Nel punto di “rottura della simmetria”, mancano 9 barioni !!! (Area nera a semi- T- coricata).
Come se l’Atomo fosse un palazzo, con 112 appartamenti e 103 scantinati. Un errore del Creatore? Non è un errore. I 9 scantinati sono stati “requisiti” per scavare il “Sotterraneo della materia”, che fa comunicare tutti gli atomi esistenti.
È il “VuotoQuantomeccanico”. Questo permette alle cose di “esistere” e anche a noi, che come le cose, siamo fatti di atomi. Chiarito un grande mistero della Fisica: la gravità, che i Fisici cercano disperatamente sotto forma di onde, nello spazio esterno, è un “fenomeno” straordinario, che avviene internamente alla materia, per effetto di un “quid”, il quale, non ci crederete, ha a che fare col pensiero
Nel 1996, incredibilmente, i Fisici tedeschi si imbatterono in una “inspiegabile” (!) difficoltà nel montare artificialmente un atomo con più di 112 elettroni, dopo essere arrivati a fondere nuclearmente il Piombo-82 con lo Zinco-30 (82 + 30 = 112 !!!).
Il sottoscritto fu convocato nell’ottobre del 2000 in Germania per chiarire agli scienziati tedeschi la spiegazione dell’imprevisto stop nella sintesi dei trans- uranici di numero atomico superiore a 112, teoria che metteva letteralmente in ginocchio la Comunità scientifica mondiale, certa di pervenire con il terzo millennio al possesso dell’Elemento 114 e della iper-bomba- atomica.
Per provare l’esattezza dei calcoli sulla sequenza degli elettroni intorno al nucleo, Corbucci portò una “prova del 9” straordinaria: la Tavola della Numerazione barionica (vedi immagine in basso). Aveva calcolato in che modo stessero disposte tutte le particelle sub-nucleari ( barioni) nel nucleo stesso: una cosa semplicemente mai tentata in Fisica.
Il risultato fu che, intanto le particelle sub- nucleari sono di 2 tipi: quelle che “ruotano lentamente” e quelle che “ruotano velocemente”.
Le prime, in numero di 46, si collocano da una parte del nucleo, definibile analogamente al globo terrestre, la parte “occidentale” o sinistra, e le seconde, in numero di 57, si collocano nella parte “controlaterale” destra, “orientale”.
Tra le 2 “compagini” si rese “evidente” un’area, mancante di 9 barioni, dove non potevano esistere particelle sub- nucleari: una sorta di “buco nero” nucleare che ricordava la soluzione di continuità scoperta nel 1976 nella sequenza elettronica, tra gli elettroni 71-72 e 103-104,dove lo spazio e il tempo sprofondavano in una voragine infinita.
Quest’area venne alla luce nel marzo 1999 e fu battezzata “VuotoQuantomeccanico”. Essa non ha nulla a che vedere col vuoto ! (vuoto quantistico o altro…).
Concettualmente questa “voragine infinita” che si trova nel nucleo atomico è la stessa Infinità Assoluta che si troverebbe andando al di là dei 13,7 miliardi di anni luce di estensione che rappresentano i confini dell’Universo. Come dire che, per trovarsi nell’Infinito Assoluto, nell’al di là ( termine della Metapsichica finora non inquadrato concettualmente) ci sono due modi:
1.Andare oltre i 13,7 miliardi di anni luce dei confini dell’Universo.
2. Scendere giù nell’ultra-piccolo del nucleo atomico fino a infilarsi in quella “porta” – tra i 46 barioni- lenti e i 57 barioni- veloci – che dà accesso al buco nero del VuotoQuantomeccanico.
Le conseguenze del VuotoQuantomeccanico in Fisica
La scoperta del VuotoQuantomeccanico offre la possibilità di chiarire, intanto, da “dove venga fuori” tutto ciò che esiste nell’Universo. E per la Fisica ciò rappresenta l’interrogativo estremo, rincorso con trepidazione.
La Teoria accreditata dall’establishment scientifico è quella del Bosone di Higgs o particella di Dio, secondo la quale gli atomi sono reali, tangibili e dotati di una massa che li rende anche pesanti per effetto della “gravità”, e quindi “tutte le cose” esistono, in quanto “all’interno” degli Atomi vi sarebbe una speciale particella (detta, appunto, bosone di Higgs), la quale “dà da mangiare” ( così si dice in fisica-nucleare),a tutte le particelle sub-atomiche e sub-nucleari.
Volendo fare un’analogia semplice, è come se l’atomo fosse un convitto di frati: i frati possono mangiare e vivono, in quanto un frate addetto alla mensa si prende cura della loro alimentazione e gira per il convento a dare a ciascun confratello il cibo, secondo i suoi bisogni .Del pari, nell’atomo il bosone di Higgs dà da mangiare poco agli elettroni, molto ai protoni, un pochino di più ai neutroni e così via, fino al barione più pesante, il 103°, che è quello che mangia più di tutti…).
Massimo Corbucci è nato a Viterbo nel 1954. Vive a Vetralla nell’antico Palazzo Franciosoni.
E’ Dirigente Medico dell’AUSL di Viterbo, nell’Unità Operativa di Medicina Legale del Distretto di Vetralla, Consulente Fisico del GSI di Darmastadt, redattore della Rivista Scienza & Conoscenza, autore di libri per la Macroedizioni, fisico e medico laureato all’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1976, rifacendo un’equazione, si rese conto che l’atomo non poteva avere la struttura che si insegna in tutte le scuole e propose una nuova struttura, con limite strutturale a 112, la quale presentava una sorta di “Buco Nero” nel nucleo, denominato “VuotoQuantomeccanico”.
Avendo la Comunità scientifica già conferito un premio Nobel per una teoria particolare sulla possibilità di ottenere un Elemento non più radioattivo, di numero atomico114, la sua ipotesi fu rigettata con sdegno.
Corbucci è, insieme a due colleghi Radioamatori dell’A. R. I. Nazionale, il titolare del brevetto relativo ad un sistema elettro- nucleare in grado di trasmettere suoni e immagini da qualunque distanza, come per esempio Marte-Terra, istantaneamente, senza che intercorra il benché minimo tempo di propagazione.
Questa applicazione è qualcosa di incredibile, ma reale, e dimostra come siano da rivedere molte cose, date per scontate dalla Scienza. La scoperta della trasmissione istantanea è parallela ad un’altra scoperta sulla gravità, relativamente ad un altro fatto incredibile: la caduta di diversi elementi fa assistere ad una lieve, ma apprezzabile diversità di accelerazione di caduta.
Corbucci è dal 2000 candidato al Nobel, ma per le enormi implicazioni delle sue scoperte, che vanno contro quello “scientismo” che finora ha dominato su ogni forma di cultura aperta ad ammettere diverse interpretazioni della realtà fenomenica e a dar spazio a cultori di discipline umanistiche, non viene affatto promosso dalle Istituzioni ufficiali.
Chi è Massimo Corbucci – Corbucci al CERN di Ginevra nel Luglio 2008
Nell’anno 2000, nel mese di ottobre, al CERN di Ginevra i fisici e Peter Higgs pensavano di “catturare” questa “particella di Dio” che crea tutto ciò che esiste. Peter Higgs era convinto di ottenere finalmente il Premio Nobel . Ma l’esperimento (durato anni) che assorbì risorse economiche faraoniche, giunto in finale proprio a settembre- ottobre 2000, si dimostrò inconcludente e tutti gli scienziati del mondo si interrogarono sul perché non venisse fuori la particella di Dio.
Il sottoscritto interloquì con una certa credenziale dalla Germania, dove era impegnato nella questione “atomo più grosso del 112 non c’è” con l’allora direttore generale del CERN, l’italiano Luciano Maiani, segnalando l’alternativa al Bosone di Higgs nel conferimento della massa (il VuotoQuantomeccanico) e suggerendo lo spegnimento del Collisore LEP (segnalandolo allo stesso Peter Higgs, nel tentativo di “consolarlo” del mancato Nobel).
Nell’analogia del convitto di frati, la spiegazione sul come facciano a mangiare e quindi a vivere in mancanza del frate addetto alla mensa, che si prende cura di girare per il convento e di dare a ciascuno secondo i bisogni alimentari, viene ad essere semplicemente la seguente: Giù nel sotterraneo del convento c’è un “pozzo senza fondo”, dal quale i confratelli possono attingere il cibo a volontà, secondo i loro bisogni !
Il 10 Settembre del 2008 le edizioni del TG enfatizzarono la riaccensione a Ginevra del Collisore HLC, potenziato rispetto al vecchio LEP. Per effetto della nozione di VuotoQuantomeccanico (buco nero presente in tutti gli atomi) è incominciata a circolare la paura della formazione di un buco nero, che incontrollato avrebbe potuto avviare una “reazione senza ritorno” di “risucchio” della Terra e dell’intero Sistema Solare. Perché in effetti, pur qualificandosi ancora ricerca del Bosone di Higgs, la ricerca del CERN era finita per diventare quella del VuotoQuantomeccanico. Provvidenzialmente lo scienziato Otto Ressler e molti altri si sono resi conto dell’altissima pericolosità di un esperimento del genere, ed hanno inoltrato un ricorso al Tribunale di Strasburgo per fermare la folle ricerca.
Attualmente in Svizzera è tutto spento con la scusa del guasto al circuito di refrigerazione dell’Elio.
Invero, se l’esperimento fosse continuato, la Terra ora non esisterebbe più e l’intera umanità sarebbe stata ingoiata dal micidiale buco nero, formatosi all’interno del Collisore.
Si può affermare al 100% che al posto del Bosone di Higgs ci sia il Vuoto Quantomeccanico, in quanto, oltre al riscontro del limite a 112, anziché a 126, del Sistema Periodico, nel quale si sono imbattuti i fisici tedeschi, la Scienza si è imbattuta in un’altra incredibile sorpresa:si tratta della diversa accelerazione gravitazionale in caduta libera, che mostrano di avere metalli di diverso numero atomico, quali ad esempio Alluminio (n.a. 13) e Ferro (n.a. 26).
Galileo Galilei determinò la uguale caduta di oggetti di diversa natura con il celeberrimo esperimento della caduta dall’alto della torre di Pisa, e da questa esperienza fu fondata la Fisica.
Anche Newton qualificò universale e “uguale per tutti i corpi” la gravità.

dal nome. “Metodi Fisici della Matematica”.
La Nuovissima Tavola degli Elementi, elaborata da Corbucci dopo che, nel 1976, scoprì il cosiddetto “salto quantico” al livello atomico 4, dove si trova l’ultimo elettrone dell’Elemento chimico Calcio, con regressione al livello atomico 3, ultimo elettrone dell’Elemento chimico Scandio, che rappresenta finalmente la spiegazione per cui i 2 elementi sulla Tavola Periodica non possono stare affiancati, essendo il primo di “Classe A” e il secondo di “Classe B”. Inoltre scoprì che tra gli elettroni 71-72 e 103-104 (nella Tavola rappresentati con un quadrato nero) vi era una sorta di “soluzione della continuità”, come se lì lo spazio e il tempo “colassero giù a picco” vertiginosamente hanno identica accelerazione di caduta.
Pertanto basta far vedere che, cadendo dall’alto tre blocchetti di metallo, rispettivamente Litio, Berillio e Boro, Litio e Berillio cadono perfettamente allineati, senza “sorpassarsi”, mentre il Boro rimane leggermente “ indietro”; ciò per dimostrare incontrovertibilmente la validità della Teoria del VuotoQuantomeccanico, tagliando la testa al toro in modo definitivo.
L’altra dimostrazione incontrovertibile della validità della Teoria del VuotoQuantomeccanico è la Nuova Tavola Periodica dei 112 Elementi. Per la prima volta gli Elementi appaiono disposti coerentemente con le loro caratteristiche fisico- chimiche e sia quelli sovrapposti, sia quelli affiancati, sono indubitabilmente caratterizzati da quell’affinità ricercata da Mendeleev, che non vi riuscì, quando compose la Tavola Periodica (quella “classica”, che presenta l’imbarazzante difetto di vedere commistiati Elementi di Classi diverse, contro il criterio dell’affinità e il macroscopico svarione del non poter mettere in sequenza i Lantanidi e gli Attinidi, che penosamente rimangono collocati “fuori tavola”).
Le applicazioni pratiche della “esistenza” del VuotoQuantomeccanico
1) Il Trasmettitore Istantaneo a spin, brevettato nel 2005, è un dispositivo elettronucleare che permette “prodigiosamente” (ma è semplicemente per effetto del VuotoQuantomeccanico), di inviare immagini e suoni a qualunque distanza, senza che intercorra il minimo tempo.
vedi Trasmettitore a Spin
Che alla fine del Ventesimo secolo si dovesse prendere atto del fatto incredibile che, lasciando cadere da una cospicua altezza, in un tubo vuoto, due sfere, di cui una d’alluminio e l’altra di ferro, a toccare per prima la terra fosse l’alluminio, sconvolge letteralmente la Fisica.
Sulla scorta del Nuovo “ Modello Atomico” con dentro il “buco nero” del VuotoQuantomeccanico, nella sequenza elettronica e nel nucleo, è facile comprendere la ragione della diversa accelerazione di caduta di alluminio e ferro, assumendo che la gravità sia tutt’altro di quello che si pensava e che non si propaghi esternamente alla materia, come fa la luce, ben sì ’ “ internamente”, nel VuotoQuantomeccanico.
Dando ragione peraltro del fatto – sconcertante per la fisica classica – che fenomeni gravitazionali degli spazi siderali lontanissimi a noi arrivino sulla Terra “ istantaneamente”, come se la gravità viaggiasse a velocità di gran lunga superiore a quella della luce, prendendo una “scorciatoia”!
Posso provare che nell’Atomo vi sia VuotoQuantomeccanico, mostrando di aver calcolato l’esatta accelerazione di caduta di tutti i 112 Elementi chimici e pervenendo al risultato rivelatore che i valori di “accelerazione” non sono tanti quanti gli Elementi (112), ma 103.
Alcuni Elementi, pur avendo diverso numero atomico, la nozione di VuotoQuantomeccanico dà ragione della possibilità di spostare un corpo da Roma a Firenze senza dover realmente compiere il tragitto che separa le due città. Come? Assumendo che dentro al nucleo di ogni atomo ci sia un “buco”, si tratta di entrare nell’atomo posto a Roma, “scorrere” istantaneamente nel VuotoQuantomeccanico e uscire nell’atomo posto a Firenze.
Le immagini sono eloquenti e mostrano la topografia nucleare di due atomi, anche molto distanti tra loro, collegati da una sorta di “cunicolo”, sotterraneo alla materia, che costituisce la via di comunicazione reale, finora non ravvisata in Fisica in modo così chiaro concettualmente: le aree nere dei due nuclei separati all’esterno da chilometri, internamente sono effettivamente “contigui”.
Compresa questa impressionante “scorciatoia”, che la materia offre davvero, non apparirà incredibile la possibilità che in un luogo compaia qualcosa per effetto dell’azione dell’effetto “gravitazionale” del pensiero propagazione ! Come dire che le immagini di una sonda su Marte, possono essere viste dalla Terra, istantaneamente, senza aspettare i fatidici 40 minuti che sono necessari per far venir giù le onde radio da Marte fino alla Terra.
2) Il Neurosweep, brevettato per la prima volta nel 1996, è un dispositivo elettronico che permette di visualizzare il transito di tutti i segnali nervosi all’interno della spina dorsale e di diagnosticare con
precisione assoluta la causa di quasi tutti i disturbi d’organo, correlandola a disturbi di transito dei segnali nervosi nei miliardi di fibre nervose di passaggio nella colonna vertebrale. In fase terapica consente di ripristinare la normale conduzione, eliminando istantaneamente gravi patologie della Clinica Medica,ma anche di interesse Ortopedico, allo stato attuale dell’arte medica, non risolvi bili. Si va, per esempio, dall’ingrossamento della milza, attualmente “criptogenetico”, al blocco articolare di un ginocchio, attualmente inquadrato come di interesse ortopedico e di indicazione per la sostituzione del ginocchio con artroprotesi.
Nel primo caso, si assiste alla immediata remissione del dolore di milza e della splenomegalia e nel secondo caso alla scomparsa istantanea del blocco articolare, con ripresa funzionale immediata e restituita integrità del ginocchio, solo apparentemente da sostituire, definitiva nel tempo.
In conclusione, che esista il VuotoQuantomeccanico è certo al 100%, sebbene la Comunità scientifica trovi imbarazzante ammettere che Enti con potenza di calcolo enorme e mezzi economici spaventosi non abbiano trovato il Modello che spiega la mancanza del Bosone di Higgs e introduce la nozione della spiegazione alternativa; mentre ci è riuscito un fisico,dotato soltanto di carta e penna e privo totalmente dei minimi mezzi economici !
L’introduzione di questa nozione in Metapsichica apre orizzonti infiniti, poiché finalmente si spiega come possano accadere fenomeni altrimenti inspiegabili e quindi “archiviati” dalla Fisica come “ inesistenti” e nemmeno degni di attenzione scientifica.
Prendendo atto che la materia, ogni atomo, “nasconde”dentro di sé il “sotterraneo” che comunica con tutti gli altri atomi dell’Universo, si capisce finalmente che gli “spostamenti” di cose da luoghi distanti sono spiegabilissimi, assumendo che entrando in un cunicolo spazio-tempo a Roma, si possa uscire a Firenze, istantaneamente.
Poi c’è tutto un “ intreccio”con il Sistema Nervoso Autonomo, che può determinare l’apparire di cose, proprio come nel sogno il cervello può determinare il cambiamento della “scena onirica”. Quest’ultimo aspetto è correlato alle recenti scoperte di frontiera, che stanno avvenendo in molte parti del mondo, per cui il pensiero (ma non è il pensiero cerebrale, come si crede erroneamente) determina la formazione di cunicoli spazio-temporali all’interno del DNA e l’emissione di stranissime “sfere di luce” negli ambienti, fino ad alte quote del cielo.
Noi ci limiteremo a dire che col VuotoQuantomeccanico si spiegano le “presenze” negli ambienti, che gli “scientismi” stanno cercando di far passare capziosamente per “sballottamento” dei globi oculari, messi in vibrazione dagli “ infrasuoni”, quando il meccanismo di “formazione” è tutt’altro.
Tratto da S&C. Nov. 2009
vedi: Cosmologia, Cosmogonia + Il Big Bang NON esiste + Il tachione di Dio
Quindi in sintesi l’energia è un campo pulsante un mare/etere infinito, cioè un’ onda stazionaria in eterno movimento, che ha una caratteristica intrinseca, è un’onda infinita ed intelligente, pulsante di energia, che accumula sempre informazione (neghentropia = accumulo di informazione ed ordine) ed è quindi Spirito (pensiero), e la/lo distribuisce ai suoi infiniti punti di osservazione in atto ai vari tendenti infiniti Io sono, ciò in continuo ed eterno movimento/azione di AmOr InFinito, in un eterno amplesso orgasmico fra le due forze in gioco: Ynn e Yang, ovvero fra le forze femminili e maschili = attrazione/repulsione.
Il vivente deve solo “riscoprire” questo InFinito intelligente che è presente anche in lui….ed uniformarsi entrare in armonia/sintonia, con questa onda di Amore intelligente che deve applicare nella sua vita !
Questo è lo scopo dell’esperienza nel grande gioco della vita eterna degli essenti, coloro che sono……
Tratto da: Cosa è l’ENERGIA ? | Mednat® News