5G “illegittima sperimentazione sull’umanità e sull’ambiente”
Con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa “quinta generazione”, che segue le precedenti 2G, 3G e 4G, è quindi la tecnologia di connessione che integra gli ultimi progressi nell’area ICT (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione), con riferimento principalmente ai sistemi di trasmissione, ai sistemi di antenne, alle infrastrutture di rete e di calcolo, ed ai metodi di elaborazione e codifica dell’informazione.
Ma non rappresenta solo un avanzamento in termini di prestazioni. Una delle caratteristiche principali di questa rete è, infatti, proprio quella di permettere molte più connessioni contemporaneamente, fino ad un milione di dispositivi connessi per Km2, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi.
D’altra parte, abilita la realizzazione di scenari applicativi variegati che prima non era possibile realizzare con un’unica tipologia di rete.
Si parla di Internet delle Cose, ma forse sarebbe più corretto definirla Internet degli oggetti. Ci sono, infatti, gli oggetti intelligenti (i cosiddetti “smart objects”) alla base dell’Internet delle Cose. E non stiamo parlando soltanto di computer, smartphone e tablet, ma soprattutto degli oggetti che ci circondano all’interno delle nostre case, al lavoro, nelle città, nella vita di tutti i giorni(elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi…). L’Internet delle Cose nasce proprio qui: dall’idea di portare nel mondo digitale gli oggetti della nostra esperienza quotidiana.
Oggetti smart in grado di connettersi a una rete per elaborare dati e scambiare informazioni con altri oggetti. Ma cosa rende un oggetto effettivamente “intelligente”? Quali proprietà devono avere per potersi meritare l’appellativo “smart”? L’oggetto deve essere innanzitutto identificabile, cioè dotato di un identificativo univoco nel mondo digitale. E poi deve essere connesso, per poter trasmettere e ricevere informazioni. integrare servizi di telemedicina e attività medica da remoto (inclusi gli interventi), nonché permettere un efficiente sistema di monitoraggio dei pazienti, sia da casa sia in ospedale.
Non si tratta, inoltre, della semplice evoluzione dell’attuale rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato.
Grazie alle caratteristiche della nuova rete sarà possibile abilitare degli scenari applicativi aventi l’obiettivo di integrare servizi di telemedicina e attività medica da remoto.
Le linee guida attuali, che vengono oggi considerate obsolete, considerano come nocive le radiazioni
ionizzanti, mentre mettono poco in guardia da quelle elettromagnetiche che non sono ionizzanti.
E specificano che non sono dannose “perché non scaldano i tessuti umani”. Nella realtà, i potenziali danni da 5G si è appurato che provengano, oltre che dalla elevata frequenza di trasmissione, anche dalla continua
esposizione della popolazione, e dal fatto che si usino antenne che emettono onde in modalità pulsata. Le onde millimetriche (MMW) sono assorbite principalmente entro 1-2 millimetri dalla pelle umana e negli
strati superficiali della cornea. Pertanto, la pelle o le zone vicine alla superficie dei tessuti sono i bersagli
primari della radiazione.
Per quanto riguarda le onde millimetriche, esse, nel 5G, rappresentano la sponda più avanzata, in quanto, permettendo una bassa latenza, (0,5 ms o meno), permetteranno applicazioni avanzate sia commerciali che industriali: sarà difficile proteggersi.
Fino ad oggi, la radiazione elettromagnetica ad altissima frequenza non è stata ampiamente propagata (viene usata per lo più nei radar) e la sua introduzione segna un cambiamento significativo nel tipo di energia elettromagnetica che diventerà presente nell’ambiente naturale.
Uno dei vantaggi dell’uso di queste frequenze è che viene ridotta ciò che viene chiamata “latenza”, o ritardo, nel tempo di trasmissione/ricezione. Ma, poiché le onde che trasportano i dati sono così piccole, lunghe appunto solo pochi millimetri, sono meno in grado di attraversare barriere fisiche rispetto alle onde più lunghe di frequenze più basse. Questo è il motivo per cui è necessario disporre di tante altre nuove “stazioni di terra”. Esse dovranno ad esempio essere distanziate a non più di 100 metri l’una dall’altra, nelle città.
Poiché le lunghezze d’onda sono molto più piccole, anche le antenne che le trasmettono e le ricevono saranno
molto più piccole di quelle degli attuali telefoni e dispositivi elettronici. Un singolo trasmettitore / ricevitore 5G avrà un gran numero di piccole antenne, raggruppate in un’unica unità. Una serie di poco più di mille di tali antenne misura solo circa otto cm quadrati, quindi si adatterà facilmente in una piccola stazione base su un lampione.
La tecnologia 5G richiede delle antenne attive, più precisamente di sistemi di antenne disposte a gruppi disposti in “phased array”.
Diverse singole antenne “Phased Array” (un array a fasi è una serie di antenne in cui le fasi relative dei rispettivi segnali che alimentano le antenne vengono variate in modo tale che il modello di radiazione effettivo dell’array sia rinforzato in una direzione desiderata e soppressa in direzioni indesiderate) irradiano impulsi in una sequenza temporale specificata. All’interno del raggio principale questi impulsi sono in genere separati da brevi intervalli. Gli impulsi possono sovrapporsi a vicenda in modo tale che possano produrre un cambio di fase estremamente rapido nel campo elettromagnetico.
Una delle principali sfide che la tecnologia 5G deve affrontare è la necessità di supportare un maggiore numero di dispositivi connessi, in grado di operare contemporaneamente ad elevate velocità di trasmissione.
Ciò richiede un utilizzo esteso di antenne MIMO (Multiple Input Multiple Output), già introdotte per il rilascio della rete 4G-LTE. Con il termine MIMO si intende un’antenna array composta da più antenne trasmittenti e riceventi (tipicamente una matrice 8×8 nelle attuali reti LTE) in grado di scomporre un segnale in più fasci codificati, trasmessi simultaneamente da più antenne dell’array. Sia il dispositivo trasmittente, sia il dispositivo ricevente sono dotati di antenne multiple e di funzionalità hardware in grado di codificare e decodificare il segnale decomposto in più fasci. I vantaggi offerti dalle antenne possono essere diversi:
- beamforming
- diversità e/o multiplazione di spazio
Il beamforming consiste nella opportuna combinazione vettoriale (cioè in ampiezza e fase) delle varie antenne per ottenere un fascio direzionale verso il ricevitore, ottenendo quindi una maggiore portata a parità di potenza trasmessa e una maggiore robustezza rispetto alle interferenze, ossia il router è in grado di localizzare i dispositivi connessi alla rete all’interno del raggio della copertura wireless, una volta localizzato il dispositivo i pacchetti di dati vengono trasmessi in quell’unica zona, ottimizzando sia la velocità di trasferimento dati che la qualità del segnale, che ne risulta potenziato.
La diversità di spazio consiste nel trasmettere lo stesso messaggio su due canali indipendenti ottenendo quindi una forte ridondanza per evitare i nulli di multipath (fading); può essere effettuato solo se le antenne trasmittenti sono ben separate tra loro.
La multiplazione di spazio consiste invece nell’utilizzo delle varie antenne per la trasmissione simultanea di più flussi di comunicazione a frequenze e/o polarizzazione diverse; in tal modo si può aumentare il data rate a parità di banda, (efficienza spettrale). risiedono nella possibilità di comunicare contemporaneamente con più utenti e più dispositivi ed in un maggiore throughput della rete.
In ambito 5G si parla di massive MIMO (mMIMO), intendendo con ciò la presenza nell’array di un numero molto maggiore di antenne rispetto a quanto avviene nel 4G-LTE. Le antenne per basse frequenze avranno dimensioni maggiori, mentre le onde millimetriche utilizzeranno antenne più piccole. Il pannello di un’antenna MIMO progettata per supportare la banda 5-6 GHz della rete 5G è composto da 64 elementi, ciascuno dei quali trasmette e riceve simultaneamente con differenti polarizzazioni, fornendo due percorsi indipendenti del segnale tra trasmettitore e ricevitore, equivalenti ad un sistema composto da 128 antenne. Più pannelli possono poi essere combinati tra loro, creando un massive MIMO array con guadagno potenzialmente illimitato.
Un primo requisito relativo alle antenne riguarda la frequenza.
Il 5G New Radio è un’infrastruttura scalabile in grado di operare nella banda di frequenze comprese tra 450 MHz e 6 GHz e nella banda di frequenze comprese tra 24.25 GHz e 52.66 GHz. Questo requisito è soddisfatto utilizzando la tecnica di trasmissione OFDM(Orthogonal Frequency Division Multiplexing), basata sull’impiego di più sottoportanti, a ciascuna delle quali è applicata una modulazione di tipo convenzionale. Il vantaggio principale della tecnica OFDM è quello di permettere la comunicazione anche in condizioni pessime del canale (condizioni atmosferiche particolarmente avverse oppure in presenza di elevata attenuazione del segnale). Le frequenze elevate utilizzano canali di trasmissione con ampiezza di banda e spazio per le sottoportanti maggiore. Viceversa, le basse frequenze dello spettro assegnato al 5G utilizzano canali di trasmissione con ampiezza di banda e spazio per le sottoportanti inferiore.
Adattando lo spazio delle sottoportanti all’ampiezza di canale disponibile, la rete 5G può operare su un’ampia gamma di frequenze. Ciò consente, inoltre, di installare l’infrastruttura 5G sulla rete 4G-LTE esistente.
Oltre alla sua capacità di concentrare la potenza in raggi focalizzati, la tecnologia phased array ha un ulteriore fattore complicante. Su entrambi i lati del raggio principale, gli intervalli di tempo tra gli impulsi sono diversi dagli intervalli di tempo tra quelli del raggio principale, ma possono sovrapporsi in modo tale da produrre cambiamenti estremamente rapidi nel campo elettromagnetico.
Cosa succede quando la fase cambia molto rapidamente? La capacità di concentrare la potenza in fasci focalizzati della tecnologia “Phased Array” può avere un effetto particolarmente dannoso sugli organismi viventi, perché le cariche in movimento che fluiscono nel corpo diventano effettivamente antenne che irradiano nuovamente il campo elettromagnetico e lo inviano più in profondità nell’organismo. Queste onde irradiate sono note come precursori di Brillouin, che prendono il nome dal fisico francese Leon Brillouin, che le descrisse per la prima volta nel 1914.
L’effetto più importante è che la radiazione non decade più in modo esponenziale attraversando i tessuti
viventi, e la maggior parte dell’energia RF viene assorbita in pochi centimetri quadrati di pelle umana ma
viene re-irradiata all’interno del corpo umano. Se un cambiamento di fase è sufficientemente rapido, a
campo quasi statico, viene generato un precursore di Brillouin; quando esso viene generato, la radiazione
penetra nel corpo umano.
I precursori di Brillouin sono creati dalla tecnologia 5G. Una velocità dati di 10 Gbps (gigabit al secondo) o
superiore è sufficiente per creare precursori di Brillouin, ed è preoccupante.”
Gli impulsi che producono un precursore di Brillouin possono fornire una frazione significativa della loro energia in profondità nel tessuto, molto più degli impulsi di un radar convenzionale.
Questi sono: cambiamenti nella conformazione delle molecole; cambiamenti nei tassi di reazioni chimiche,
effetti su membrane e danni termici. I più gravi possono essere gli effetti della membrana, dell’acqua liquida, dell’acqua liquida strutturata o quarta fase dell’acqua.
Un singolo precursore di Brillouin può aprire piccoli canali attraverso la membrana cellulare perché, mentre passa attraverso essa, può indurre un cambiamento significativo nel potenziale elettrostatico.
Un singolo precursore di Brillouin può destrutturare l’acqua organizzata, o acqua interfacciale, o acqua EZ o acqua con esclusione di zona, modificandone il potenziale elettrostatico con conseguente riduzione della propulsione del sangue.
Un singolo precursore di Brillouin può destrutturare l’acqua liquida che gioca un ruolo di primo piano nei processi biologici: la maggior parte delle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo e in quello di altri esseri viventi sono in fase acquosa, ovvero in presenza di acqua come solvente; essa, il “solvente del corpo umano”, è mezzo di comunicazione tra i tessuti cellulari (liquido interstiziale) e mezzo regolatore di tutte le funzioni, incluse le attività dei soluti dissolti e circolanti in essa; depura dalle scorie; trasporta i nutrienti; mantiene la pressione osmotica; veicola tutte le informazioni fisiche ed intellettive.
L’energia nella banda dei 60 GHz viene assorbita dall’ossigeno presente nell’aria. In parole povere, 60 GHz cambia lo spin / rotazione della molecola di diossigeno.
Secondo la meccanica quantistica, gli atomi e le molecole possono contenere solo determinate quantità di energia definite o esistere in stati specifici. Quando la radiazione elettromagnetica viene assorbita da un atomo o una molecola, l’energia della radiazione cambia lo stato dell’atomo o della molecola da uno stato iniziale a uno stato finale. Il numero di stati in uno specifico intervallo di energia è discreto per sistemi gassosi o diluiti, con livelli di energia discreti. I sistemi condensati, come liquidi o solidi, hanno una densità continua di distribuzione degli stati e spesso possiedono bande di energia continue. Affinché una sostanza possa cambiare la sua energia, deve farlo in una serie di “passaggi” mediante l’assorbimento di un fotone. Questo processo di assorbimento può spostare una particella, come un elettrone, da uno stato occupato a uno stato vuoto o non occupato. Può anche spostare un intero sistema vibrante o rotante, come una molecola, da uno stato vibratorio o rotazionale a un altro oppure può creare una quasiparticella come un fonone o un plasmone in un solido.
E cosa significa ? C’è abbastanza ossigeno nell’aria. 21%
Esatto, la quantità di ossigeno rimane la stessa, MA:
Le molecole di diossigeno così modificate non possono più essere trasportate dall’emoglobina nel sangue umano. Di conseguenza, c’è una mancanza di ossigeno negli organi, in particolare polmoni, cervello, cuore e in casi estremi SI GENERA L’IPOSSIA.
Il principio di precauzione è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tale interesse sugli interessi economici.
Il Codice di Norimberga, i cui principî sviluppati in dieci punti, sono considerati essenziali per la sperimentazione su soggetti umani. Il primo criterio, che è anche il più importante, stabilisce che il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò implica che «la persona coinvolta dovrebbe avere la capacità legale di dare il consenso, e dovrebbe quindi esercitare un libero potere di scelta, senza l’intervento di qualsiasi elemento di forzatura, frode, inganno, costrizione, esagerazione o altra ulteriore forma di obbligo o coercizione; dovrebbe avere, inoltre, sufficiente conoscenza e comprensione dell’argomento in questione tale da metterlo in condizione di prendere una decisione consapevole e saggia».
Il reale motivo che fa ignorare questi pericoli, il principio di precauzione, il Codice di Norimberga è relativo agli elevati interessi economici in ballo. Gli importi da capogiro coinvolti sono ben esemplificati in una recente stima secondo cui solo l’industria dei media globale guadagnerà $ 1,3 trilioni di dollari dal 5G entro il 2025, anche perché il 5G “sbloccherà il potenziale della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR) ”. Senza parlare dei ricavi dalla vendita delle frequenze e dagli interessi dei produttori e operatori relativi alla vendita di hardware, di software e di nuovi servizi.
Le somme in questione sono forse sufficienti per rendere plausibile il perché l’industria delle telecomunicazioni negli ultimi venticinque anni abbia fatto del suo meglio per garantire che la ricerca sugli effetti sulla salute delle tecnologie wireless produca risultati negativi o inconcludenti.
Il 5G è un altro esempio di come la tecnologia può rivolgersi contro l’umanità. Si tratta di geoingegneria su una scala mai tentata prima. Mentre questo viene venduto al pubblico come un miglioramento della qualità dello streaming video per i media e l’intrattenimento, ciò che sta realmente guidando è la creazione delle condizioni in cui l’intelligenza elettronica o “artificiale” sarà in grado di assumere una sempre maggiore presenza nelle nostre vite.
Data la portata del progetto, è sorprendente come poche persone siano consapevoli dell’enormità di ciò che sta iniziando a svolgersi intorno a noi. Nei media nazionali non sentiamo voci che mettono in discussione la saggezza, per non parlare dell’etica, della geoingegneria di un nuovo ambiente elettromagnetico globale.
“C’è un particolare il nostro organismo non è compatibile con questo aumento di elettrificazione della Terra mai pensata o tentata nel corso della storia umana”.
Ma se il 5G promette di alterare radicalmente il mondo esperienziale in cui abitiamo in questi modi, c’è qualcosa in più che dobbiamo capire se dobbiamo cogliere ciò che è realmente in preparazione. Questo è ciò che significa 5G: significa mettere in atto un nuovo “sistema di sistemi”, l’infrastruttura del totalitarismo elettronico.
Dobbiamo chiederci: C’è davvero bisogno di 5G? Siamo a una soglia terribile, e tuttavia arrendersi alla disperazione non può essere la risposta giusta. Cosa possiamo fare?
Prima di tutto, possiamo protestare ! Ci sono campagne contro il 5G a cui possiamo unirci, Petizioni da firmare, lettere da scrivere e azioni legali a supporto. Il posto migliore da cui iniziare è l’Appello internazionale per fermare il 5G sulla Terra e nello Spazio.