ABORTO Si o NO ? – Legislazione sull’aborto (in Italia)
Se siete stati attenti osservatori, leggendoci, avrete compreso sicuramente il nostro pensiero in merito. Desideriamo comunque soffermarci per precisare diverse motivazioni sull’argomento.
Per poterci capire occorre saper utilizzare il linguaggio appropriato, le giuste parole nella lingua in cui si parla, altrimenti chi legge è facile che non comprenda ciò che volgiamo dire, specie quando si è di “parere” diverso, come potrebbe essere anche in questo caso sulla parola Aborto.
Le parole che utilizzeremo in questo scritto come in altri, sono quindi state ponderate, studiate e definite nel migliore modo possibile, nella lingua in cui parliamo, in questo caso l’italiano.
Siccome per comunicare l’Uomo utilizza il linguaggio è in esso che si deve attingere per definire qualunque cosa, anche la bibbia parla in questo modo…: “ed Adamo diede nome alle cose“…..(Genesi)
Usare i giusti termini quindi è molto importante per capire e farsi capire. NON si può cambiare (perché è impossibile) l’ordine delle cose (cambiando volutamente le parole con le loro definizioni convenzionali, etimi compresi) solo per aderire a certi pre-concetti religiosi o pseudo religiosi….
Questo il Processo di creazione-manifestazione dell’Essere Umano: chiamando tutto e SEMPRE per il GIUSTO nome: Atomo dell’UniVerso………… Sperma (di Uomo-maschio), Ovulo (di Uomo-femmina = L’ovulo è la cellula uovo o gamete del sistema riproduttivo femminile. Un ovulo maturo viene rilasciato ogni mese da una delle due ovaie, alternativamente, nella rispettiva tuba di Falloppio ove può avvenire la fecondazione, ovvero l’unione tra gamete femminile e gamete maschile per formare il cosiddetto zigote, la prima cellula del nuovo organismo che si sta’ formando), Feto (di Uomo -maschio o femmina=che è uno “stadio”, livello della formazione dell’Uomo come genere, ma che lo diventerà nella sua interezza, SOLO alla nascita, infatti lo chiamiamo giustamente Feto, NON ancora Uomo, per distinguere le “varie fasi” della manifestazione-creazione dell’Uomo (Uomo = femmina-maschio), Bambino (di Uomo – persona con Nome e Cognome), Uomo Persona=individuo sociale (con Nome e Cognomi dei suoi genitori e se occorre il relativo indirizzo) ……ed in futuro….super Uomo…..
Questa è la semplice ma meravigliosa REALTA’.
La Persona DEVE essere identificabile in modo preciso e quindi deve essere “visibile” nelle sue forme (senza veli), “palpabile”, “udibile” (nei suoi vari tipi di linguaggio) “odorabile”, ed è solo al suo “apparire”, alla nascita, che un soggetto fetale automaticamente e per legge naturale oltre che giuridica, diviene un soggetto sociale, una persona fisica con Nome e Cognome che in genere solo i suoi genitori gli danno !
Torniamo alla ns parola Aborto:
Innanzi tutto bisogna saper che cosa è un “aborto”; sul dizionario di Italiano trovate questa definizione:
“Interruzione nella donna, spontanea o provocata della gravidanza prima del 180 giorno”. Si dice anche in senso figurato: Di opera non riuscita o non portata al necessario compimento, con senso di miserevole e sconcertante fallimento “.
Come possiamo vedere, esistono diversi tipi di aborto:
1) l’aborto delle “Idee” che NON prendono forma, azione o corpo.
2) nella donna, l’aborto spontaneo della gravidanza, quello provocato per qualsiasi causa, intenzionale o non.
Il problema della scelta sull’aborto investe ogni donna; quasi tutte prima o poi se hanno rapporti sessuali completi con un maschio, si troveranno, se rimarranno gravide, non desiderando avere un figlio/a, a dover scegliere se abortire o meno.
Per il maschio, se è a conoscenza del problema, cioè se la femmina lo mette al corrente della propria gravidanza, dovrà esservi una partecipazione alla scelta sull’aborto.
Scegliere nel modo giusto, significa per la coppia o per la donna, assumersi grandi responsabilità nei due casi, per il sì o per il no. E’ di tutta evidenza che da parte della coppia, la miglior scelta è la “prevenzione” cosciente, cioè compiere atti sessuali nei momenti nei quali la donna non presenta fertilità.
Per conoscere i momenti i fertilità e quindi di non fertilità, vi sono tecniche naturali ben precise da conoscere e praticare, con le quali si hanno le indicazioni necessarie. Vi è persino un mini computer una specie di penna, che viene introdotta nella vagina e che permette di conoscere questi giorni non fecondi o viceversa.
In Medicina Biologica o Naturale insegniamo come fare per prevenire un concepimento; ma nel caso ci si trovasse a dover scegliere se abortire o meno, la prima cosa da fare è mettere al corrente il proprio partner, in modo che la coppia si assuma la completa partecipazione alla scelta, in piena libertà di coscienza.
Ma comunque vi sono oggi diverse tecniche anche non naturali per evitare di mettere al mondo figli indesiderati, esempio i preservativi, e qui si apre un capitolo “doloso” che investe la chiesa cattolica, la quale impedendo l’utilizzo del preservativo (essa insegna il NON uso), incentiva di fatto l’aborto in molti casi !
Non interrompere la maternità, significa accettare di formare una famiglia: assumersi la responsabilità di Padre, di Madre, per il futuro figlio/a. Interromperla invece, significa assumersi la responsabilità impedendo di partecipare a questa Vita, ad un altro Essere identico a NOI.
La Vita E’, non solo era, ma anche sarà per tutti noi, anche per il figlio/a, nella placenta in grembo alla propria madre. Il voler dire, per voler abortire: “è un essere non ancora nato”, “ed è un feto, non è ancora un essere umano” è fuggire al problema, è aver paura di affrontare la realtà, la quale è molto semplice, nel caso dell’aborto si tratta di sopprimere una Vita in fase di formazione, quindi di uccisione di un possibile futuro Uomo (maschio o femmina).
Perché diciamo questo ? Per diversi motivi che vi esponiamo:
sappiamo che un Essere Umano, dal momento del concepimento (formazione dell’embrione > Feto) alla nascita (Bambino), ha 56 moltiplicazioni cellulari e dalla nascita alla morte ne ha solo 50.
Le fasi della formazione di un essere vivente Uomo sono queste:
1 – fase embrionale (intrauterina)
2 – fase fetale (intrauterina)
3 – fase Umana, DOPO la nascita, che può avere della variabili = Uomo SANO, Uomo malato, ma sempre Uomo è.
Comunque l’embrione non è ancora il Feto ed il Feto NON è ancora un Bambino cioè un Uomo, il Feto (uomo in fase di formazione) è SOLO un Uomo nel suo divenire, e lo diventerà SOLO se nascerà !
Infatti il Feto abbisogna della madre per crescere e svilupparsi, senza di essa non può vivere, essa per il Feto rappresenta la macchina biologica che lo farà nascere, anche se potenzialmente è già un nuovo essere in fase di in-Form-Azione; se per vivere il Feto ha bisogno della placenta della madre per respirare, è comunque un feto, se è indipendente, cioè può respirare in maniera autonoma, allora è divenuto un bambino….in piccolo uomo, la natura è sempre rivelatrice.
Nell’embrione, il sistema nervoso centrale non è ancora formato, comprendendo nella formazione non solo le entità (parti) anatomiche, ma anche tutto quel “vissuto” che danno origine alla psiche dell’individuo.
Man mano che l’embrione si trasforma in Feto, ovviamente le cose si rendono più complesse fino a far nascere un Bambino (uomo) che diviene tale SOLO con il primo respiro.
La “nascita” dunque rappresenta biologicamente, più della META’ della Vita di ogni essere Umano che NASCE.
E’ chiaro che la vera età biologica si misura diversamente da quella “anagrafica”; infatti utilizzando particolari apparecchiature Bio elettroniche, si è in grado di definire abbastanza bene l’età biologica di un essere appena nato, il quale può avere in certi casi il corpo biologico cellulare come quello di un vecchio di 90 anni, infatti quel bimbo non vivrà molto; se invece la sua età biologica sarà quella di un bimbo appena nato, vuol dire che godrà buona salute.
Nei capitoli seguenti dimostriamo anche come tutto ciò che è Vivente è anche Pensante, cioè auto cosciente di Essere. Quando un Essere è concepito, esso E’, ed in quanto VIVENTE, NON dovrebbe essere soppresso.
Chiamiamo per nome la realtà: desiderereste essere soppressi ? Non crediamo assolutamente che rispondiate si a questa domanda, ed allora perché voler sopprimere qualcun altro ?
La legge dell’Uomo definisce la soppressione premeditata di un altro Essere: Assassinio, Omicidio, Omicidio colposo. Ed ora si parla per essere più precisi, anche di: Ovicidio, Embriocidio, Feticidio, Infanticidio, Omicidio.
Ogni soppressione di vita ha sempre le sue motivazioni:
– può essere legittima difesa;
– può essere colposa (senza premeditazione);
– può essere premeditata, cioè scelta e quindi pre-meditata; anche nel caso dell’aborto potrebbero essere invocate queste 3 motivazioni.
Comunque rimane un FATTO che, siccome sono SOLO i due patners che facendo sesso, con o senza amore, possono far concepire alla femmina un nuovo essere, che inizia la sua discesa nella forma umana attraverso i vari stadi che abbiamo già accennato, SOLO essi hanno anche il diritto dovere, di decidere se dare la vita oppure negarla al futuro uomo, e quindi la decisione se abortire o meno, è e deve essere sempre SOLO nelle mani del padre e/o della madre del figlio creato, dal concepimento fino al momento della nascita, in quanto l’essere umano in quello stato, non è ancora partecipe della società Umana, egli NON è ancora un individuo sociale, un uomo, perciò deve essere considerato parte integrante ed esclusiva della madre e del padre e lo stato NON può né DEVE INTERFERIRE !. “Dio” poi non centra per nulla….
Gli UNICI CREATORI sono i GENI-tori…. ! e fino a quando il feto non diventa un Uomo bambino, è di “proprietà ” di chi lo crea, infatti da quando “nasce” naturalmente e giuridicamente, non è più di “proprietà genitoriale”, ma è un essere svincolato, libero, sottoposto solo alla “patria potestà ” dei genitori, fino alla maggiore età, nella quale si libera dalla patria potestà (ultimo legame con la famiglia) e diviene finalmente responsabile delle proprie azioni in modo completo e totale !
Quindi, fino al momento della nascita, sono solamente i genitori che possono decidere sul dare la vita o meno al nascituro; solo essi hanno deciso inconsapevolmente o consapevolmente di richiamarlo nel nostro mondo, cioè di concepirlo, generarlo, dargli la vita, quindi solo essi hanno il diritto esclusivo di vita e di morte su di lui; pertanto solo ed unicamente essi, possono decidere se far abortire (l’embrione) o meno, il frutto della loro creazione e la società o lo Stato o potere religioso NON possono, né devono intervenire, e neppure formulare un qualsiasi giudizio negativo !
Il maschio e la femmina (genitori) debbono avere il piacere od il desiderio di fornire un corpo all’Essere Spirituale che sta arrivando in questa dimensione per reincarnarsi. Se non danno il loro consenso (non hanno piacere o desiderio) facendolo crescere nella pancia della mamma e quindi portando a maturazione completa del Feto fino alla nascita del Bambino uomo, essi hanno il diritto-dovere di impedire o meno che ciò avvenga.
Lo Spirito con il suo corpo di plasma, punto di osservazione dell’InFinito nel Finito, decide di incarnarsi in una data famiglia, ma è poi la famiglia che da o meno il consenso alla nascita (il venire alla luce terrestre), ed in particolare modo è la femmina (madre) che porta in grembo il feto che, con il parto dà il finale consenso e la sua consacrazione avviene quando i genitori gli danno il Nome proprio ed i Cognomi delle due famiglie dalle quali proviene la discendenza.
Quindi se ella, la madre decide di non portare a termine la gravidanza significa che non dà il consenso all’incarnazione di quello Spirito.
Ciò significa che in ultima analisi, lo Spirito accetta il libero arbitrio della “madre” che lo porterà al compimento o meno, del suo corpo fisico terrestre.
La vita di un neonato è, volenti o nolenti, legata intimamente con quella dei genitori. Se i genitori NON POSSONO in nessun modo sostenere un altro membro della famiglia o l’enorme dolore di DAR VIA a TERZI, un proprio bambino già nato, respirante, in salute ecc., oppure la madre è molto malata e non può sostenere la crescita del bambini, allora l’ aborto è l’ unica via.
Infatti sarebbe utile che si suggerisse la vasectomia in coppie che già hanno avuto bambini e non ne vogliono più. Vasectomia, o contraccezione quanto più attenta possibile.
Dal momento della nascita, con l’uscita dall’utero materno, l’Essere = Spirito incarnato = individuo = Persona fisica umana = uomo vivo) diviene partecipante alla società della quale diviene partecipe e quindi solo in quel momento diviene un Soggetto, meglio dire individuo sociale, di conseguenza anche la società se ne deve prendere carico ed quindi essa ha anche il diritto ed il dovere di tutelarlo per garantire la sua migliore sopravvivenza nella comunità sociale; di conseguenza lo Stato ha la possibilità ed il dovere da quel momento solamente (dalla nascita in poi), di condannare fisicamente ogni tipo di uccisione.
Ovviamente nel contesto dell’aborto, la madre ha più voce in capitolo del padre in quanto pur essendo tutti e due i generatori della creatura, è solo la madre che lo porta nel suo seno, pertanto essa deve necessariamente avere più voce in merito, nella decisione eventuale sull’aborto.
Già la legislazione Italiana è impostata in questo senso, (Codice Civile), nel Libro Primo al Titolo 1:
Delle persone fisiche 1: “La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita“.
Le leggi sull’aborto di tutte le nazioni del mondo DEVONO essere in linea con questa semplice, naturale e GIUSTA deduzione, senza lasciarsi prendere la mano da estremismi o da false morali da essi derivanti.
La Natura, nostra madre, segna i giusti limiti che gli uomini si devono porre.
Infine i genitori e lo Stato, DEVONO anche giustamente ed assolutamente informare sul sesso i loro figli o cittadini. Non si tratta di fare “educazione”, ma informazione sessuale fin dalla tenera età, per lo Stato fin dalle prime classi elementari e questo per tutti i cittadini, che tutti quanti sono nati attraverso il sesso, al fin di aiutarli nel crescere per diventare autosufficienti prevenendo l’aborto, che va effettuata con l’opportuna contraccezione, sia essa di tipo naturale od innaturale, secondo il detto: “Autosufficienza in tutto, con il minor danno”. Se la famiglia è inadempiente nell’informazione, è lo Stato che la DEVE sostituire.
Abbiamo già parlato dell’apertura dei “Templi della Cultura” ove si dovrà insegnare anche l’informazione (teorica e pratica) sul Sesso, fin dall’età puberale per maschi e femmine, come si effettuava già nell’antichità.
Purtroppo oggi assistiamo nelle scuole, ad una pratica che si contrabbanda per informazione sessuale; in realtà NON si fa informazione sul sesso, ma bensì si effettua informazione sui “genitali”, sull’anatomia degli stessi ed oggi peggio ancora si danno indicazioni sul “genderismo” facendo passare per vera una cosa falsa che l’identità di genere la possiamo scegliere….cosa assolutamente NON vera, anzi il “genere” vero è quello rappresentato dalla forma del propri genitali, salvo nel caso di malformazioni (genetiche) o nel caso di danni dei Vaccini alle ghiandole sessuali, che impediscono in certi soggetti il completamento della loro personalità alterando le quantità e le quantità degli ormoni sessuali, generando molti più “gay” omosessualità, ecc.
L’informazione sessuale è un’altra cosa: inizia con quella sui genitali, passa per l’insegnamento delle posizioni sessuali dell’atto amoroso della penetrazione del pene nella vagina ed arriva a spiegare i significati della penetrazione (cioè i perché dell’atto stesso), per condurre infine ai significati Spirituali più profondi e sacri del sesso e della proCreazione, cioè il senso della Natura; più avanti troverete altri particolari su questo argomento che chiariranno questi concetti.
La repressione sessuale fino ad ora insegnata e praticata dalla famiglia, sopra tutto quella di tipo “fanatico/religioso” e dallo Stato permeato da idee derivanti dalla religione o dal suo contrario, sono la vera “vergogna ed impudicizia”; infatti è questa repressione che ha scatenato nell’uomo moderno la cosiddetta “pornografia”; è perché l’uomo è represso sull’argomento sesso, che egli lo ricerca sempre ma di nascosto, perché lo vive in maniera “sporca” ed esclusivamente trasgressiva la propria sessualità.
La famiglia e lo Stato dovrebbero, dopo aver informato sul Sesso i giovani ed i “Cittadini”, chiarire che l’aborto è comunque: l’uccisione ovvero “feticidio” di un Essere vivente in fase di formazione, che avrebbe lo stesso diritto alla vita di coloro che sono “fuori” dalla placenta della madre, ma che SOLO i GENITORI ed in primis la madre hanno il DOVERE DIRITTO di decidere sul far o meno nascere il frutto del loro concepimento creativo.
Si pone il problema di come legiferare in materia, ma almeno che “colui” che amministra la Giustizia, lo Stato, sia chiaro e sempre più aderente alla realtà ed alla Verità, se così non è, quale Giustizia può amministrare ? ……NESSUNA.
Ognuno comunque è sempre libero di fare ciò che crede ed in ciò sta il nostro immenso potere di decisione e di libertà di scelta, che il sistema tenta sempre di togliere o di reprimere; ma impariamo comunque a definire con chiarezza ogni nostra scelta ed ad assumercene TUTTE le responsabilità, senza essere ipocriti, tanto NON si sfugge alla LEGGE della VITA: “Chi la fa l’aspetti”, che in parole diverse suona così: “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, non nel medesimo istante; oppure occhio per occhio, dente per dente; legge di causa ed effetto”.
In merito all’aborto lo Stato dovrebbe modificare la sua posizione e ben definire ciò che è questo atto ed educare a prevenire l’aborto con una coerente campagna di informazione sul sesso, dato che la famiglia di oggi ha abdicato già da tempo in tal senso; speriamo che la famiglia del futuro riprenda questo legittimo diritto/dovere di formazione della propria prole.
I padri e le madri, sposati, conviventi e non, dovrebbero essere comunque coscienti del fatto che essi sopprimono una parte di Se stessi quando effettuano un aborto.
Dopo che la famiglia o lo Stato avranno informato la coppia o la singola persona che desidera abortire, sul fatto che l’aborto è un Feticidio, questi ultimi potranno decidere se persistere nella decisione presa; ma comunque NON dovranno, né potranno essere condannati dalla società o dallo Stato, se essi decideranno di abortire.
Comunque ogni persona che decide di farlo, lo potrà effettuare solamente dopo essere stata informata sul come prevenire l’aborto e se decide per il sì, dovrà pagare la struttura medico/sanitaria (pubblica o privata) che ha effettuerà l’aborto.
La libertà di scelta anche su questo argomento è il nostro “diritto detto divino” che diviene nei fatti, un dovere/diritto umano; quindi volere e sapere scegliere (non importa quale strada si sceglie) è fondamentale per la propria evoluzione Spirituale, anche perché ogni prova è matrice di possibilità e dovere di scelta, quindi è un “male” relativo (è un bene potenziale) che porta al bene, la conoscenza.
Solo con le procedure sociali sopra elencate, la persona comprenderà veramente cosa significa togliere un essere dalla Vita per la propria stupidità o disinformazione oppure per libera scelta, salvo i casi particolari come lo stupro; per le persone meno abbienti (se non possono pagare l’aborto), esse dovranno lavorare gratuitamente per un periodo concordato, per risarcire la struttura che li ha aiutati.
NON è giusto ed è anzi diseducativo, che si aiutino “gratuitamente” anche per l’aborto, attraverso organismi statali, l’INPS (Ist. Naz. Previdenza Sociale) coloro che sbagliano Etica, essi vanno in primis informati sul problema.
Non è giusto che attraverso le tasse, coloro che non sono in accordo con tale NON etica, “paghino” gli errori, le stupidità o le scelte altrui.
Lo Stato DEVE stipulare convenzioni o assumere degli operatori sanitari occorrenti per il buon funzionamento di tutti i servizi di medicina e sanità. Devono essere coinvolti anche il Ministero della Sanità e quello della Pubblica Istruzione ed obbligare le TV, Radio, Giornali a fornire spazi a tariffe preferenziali convenzionate, prima per il servizio sociale di Informazione sulla Salute e poi per quella Sanitaria.
Occorre ricordare che lo Stato non può né DEVE assumersi il mantenimento dell’assistenza sanitaria di quei cittadini (anche di quelli non abbienti che hanno l’assistenza sanitaria gratuita) che non vogliono istruirsi sulle regole che mantengono la Perfetta Salute, e che continuano per loro stupidità e di conseguenza per loro scelta, a trasgredire quelle Leggi fondamentali, pensando: …tanto ci pensa lo Stato !
Questi dovrebbero essere obbligati a pagare le loro cure e contemporaneamente ed obbligatoriamente rieducati alle regole principali sull’Educazione alla Salute, secondo in principi della medicina naturale, aiutando anche gli altri gratuitamente nell’applicazione pratica di quegli insegnamenti, negli ospedali od in centri appositamente costituiti ed attrezzati.
Ogni trasgressione alle regole della Salute, NON deve essere solo punitiva, perché ci pensa la malattia stessa a punire, con il dolore/malessere ma DEVE essere fonte di Rieducazione della persona.
NON è Giusto che si paghino attraverso l’Inps, medicinali e posti letto in strutture ospedaliere a persone che per DOVERE personale e sociale dovrebbero imparare ad auto gestire la propria Salute, cioè dovrebbero essere responsabili evitando di cadere malati e così evitare di gravare finanziariamente sulla collettività.
Inoltre è fortemente diseducativo pagare la “malattia” ad una persona che non si è educata alla salute, questa persona non tenderà mai ad auto gestirsi nell’ambito della Salute, ella penserà che: “tanto lo stato paga le mie stupidità ed i miei vizi, nel mangiare, nel fumare, nel bere, così potrò gestirmi come mi pare e senza nessuna etica”. Non è neanche giusto partecipare, con il pagamento delle tasse all’Inps, allo sperpero finanziario che si effettua in materia di Sanità.
Per colui che paga le tasse allo Stato per i servizi della “sanita” e si mantiene in buona Salute, è offensivo che si sprechi anche il suo denaro, che si spenda denaro pubblico per ingrassare le industrie farmaceutiche che vendono farmaci tossici; finanziare certe strutture mediche per fare ricerca sulle malattie che sono invece indotte da vaccini e farmaci appositamente commercializzati per creare il mercato dei malati e quello della ricerca fasulla; foraggiare con tangenti certi individui che possono decidere se commercializzare o meno certi farmaci o vaccini; acquistare certe apparecchiature medicali, che poi alle volte non verranno neanche utilizzate per i malati, come purtroppo avviene spesso oggigiorno.
Coloro che si automantengono in bona salute dovrebbero avere un scopo sulle tasse, mentre coloro che non fanno nulla per la loro salute dovrebbero pagare più tasse sulla salute.
Spendiamo saggiamente le nostre tasse attraverso una Sana e Vera Prevenzione che è solamente l’INFORMAZIONE sulla SALUTE secondo i princìpi della Autogestione – vedi Protocollo della Salute – attraverso la Medicina Biologica che non è basata sulla “repressione farmacologica della malattia”.
Solo così avremo vera Prevenzione. Certo è molto più semplice strumentalizzare la terapia per i propri fini siano essi speculativi o “religiosi”, magari per dei “principi” di comodo.
La malattia come abbiamo già più volte affermato e lo ricordiamo ancora, e’ la conseguenza dei Conflitti Spirituali che “scendono dal cielo dello Spirito” (pensiero) nella ”terra fisiologica” (fisico) e quando trova il Terreno, Matrice adatta – vedi Bio elettronica – prolifera generando il corpo del conflitto, la malattia, ovvero l’azione del male, cioè dell’ignoranza.
Ciò significa che ogni conflitto irrisolto quindi, tende a scendere nel corpo fisico ed a fissarsi nell’organo bersaglio collegato all’archetipo conflittuale.
Gli errori Spirituali fanno compiere al soggetto azioni sbagliate che alterano SEMPRE l’autoregolazione ormonale ed il potere acido/basico (pH) ossido/riducente (rH) e la resistenza elettrica (rò) di tessuti e cellule, quindi i processi omeostatici si alterano e anche la Termica corporea, perche’ nascono le intossicazioni e le infiammazioni, producendo moria della flora batterica intestinale, alterazioni Nutrizionali e quindi intossicazione di tutti i liquidi corporei, (il terreno), con apparizione della o delle malattie per mezzo dello stress ossidativo.
vedi: Danni dei Vaccini + Liberta di Cura ed Obiezione di coscienza + Sesso-Amore + Nascere in Modo Naturale + La Vita prenatale + Embrione-Feto + Morte cosa sei ?
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Aborto – La Corte Costituzionale si pronuncia a favore della scelta della donna – 19/07/2012
La decisione di interrompere una gravidanza nelle modalità previste dalla legge è “rimessa soltanto alla responsabilità della donna“.
Lo sottolinea la Corte Costituzionale nell’ordinanza n.196 depositata oggi, con la quale spiega la ragioni per cui, il 20 giugno scorso, decise di dichiarare inammissibile la questione di legittimità sollevata dal giudice tutelare di Spoleto sulla legge 194/1978.
La Corte cita diversi precedenti giurisprudenziali a sostegno del suo verdetto.
La vicenda riguardava, nello specifico, una minorenne che aveva deciso di abortire, ma non voleva parlarne con i genitori. Il giudice, quindi, aveva sollevato dubbi sull’articolo 4 della legge 194, cuore della normativa sull’interruzione volontaria di gravidanza, spiegando che, a suo parere, questa è in contrasto con diversi articoli della Costituzione, tra cui quello sul diritto alla salute (art.32) e quello (art.2) sui diritti inviolabili dell’uomo. A sostegno della sua tesi, il giudice di Spoleto citava anche una sentenza della Corte di giustizia Ue sull’embrione umano.
La Consulta, nella sua ordinanza, ricorda che nel caso in cui la donna che sceglie di abortire non abbia ancora compiuto 18 anni e nei casi in cui i genitori o chi ne esercita la tutela non possano esprimere l’assenso, “il provvedimento del giudice tutelare risponde ad una funzione di verifica in ordine alla esistenza delle condizioni nelle quali la decisione della minore possa essere presa in piena libertà morale“.
Pertanto, “non essendo il rimettente chiamato a decidere, o a codecidere, sull’an’ della interruzione della gravidanza“, l’articolo 4 della legge 194 “che tale interruzione consente, non viene in applicazione del giudizio a quo“, sottolineano i ‘giudici delle leggi’, per cui il ricorso del giudice umbro è inammissibile.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Secondo il “diritto degli antichi romani” il feto veniva considerato “pars viscerum matris“, cioè parte delle viscere della madre.
Successivamente, il cristianesimo-cattolicesimo inventò la faccenda dell’anima che veniva infusa direttamente da dio (quale non si sà perché di dei ve ne sono tanti nel cielo, come Paolo di Tarso (chiamato apostolo) scrisse nelle sue lettere), e quindi si considerò il feto come un’individualità separata dalla madre.
I padri di quella setta-chiesa discussero per secoli sul momento in cui quest’anima sarebbe entrata nel corpo: secondo alcuni l’anima “entrava” al terzo mese, secondo altri al sesto, e secondo altri ancora al terzo mese nei maschi, al sesto mese per le femmine.
Dopo diversi secoli si convenne che l’anima si formava al momento del concepimento.
Secondo la legge dello stato italiano, invece : “La capacità giuridica si acquista al momento della nascita ” (art.1 Cod. Civile): in particolare, per “nascita” si intende la completa fuoriuscita dall’alvo materno e il compimento del primo atto respiratorio.
Ciò è perfettamente allineato con la logica e l’osservazione della natura – si viene al mondo nel qui ora SOLO quando si nasce ed il primo vagito viene emesso ed in qual momento ci si fà riconoscere dalla società !, anche se l’Ego/IO è già presente fin dal concepimento.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’ONU e la promozione globale dell’aborto – UNFPA, nuova campagna globale per l’aborto
Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha recentemente preparato un piano quadriennale da 224 milioni di dollari per una strategia di propaganda che ha lo scopo di sostenere e far crescere “la consapevolezza dei diritti riproduttivi”.
Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha raccolto le istanze delle diverse regioni del mondo e malgrado alcune differenze legate a circostanze locali, propone come soluzione la diffusione dei “servizi di salute riproduttiva”, un’espressione che le agenzie e le commissioni dell’ONU usano come sinonimo di aborto.
L’UNFPA ha recentemente preparato un piano quadriennale da 224 milioni di dollari per una strategia di propaganda che ha lo scopo di sostenere e far crescere “la consapevolezza dei diritti riproduttivi”. Affermando che “il diritto alla salute riproduttiva si applica a tutte le persone di tutti i tempi”, il programma dell’ UNFPA mira ad “aumentare la domanda per i servizi di salute sessuale e riproduttiva e per i diritti riproduttivi” in tutto il mondo, lavorando con tutti i settori della società: dai governi e leader delle comunità fino alle Organizzazioni Non Governative (ONG) e ai media.
L’UNFPA asserisce che il nuovo programma tiene conto della cultura e del clima socioeconomico di particolari regioni, ad esempio la problematicità nel promuovere l’aborto negli stati arabi. Guardando alle azioni proposte per l’Africa, nel mirino dell’UNFPA ci sono i tassi relativamente alti di fertilità della regione, sostenendo che la crescita della popolazione sta “oltrepassando la capacità delle economie di generare posti di lavoro”, per cui l’obiettivo è “rispondere ai bisogni insoddisfatti di contraccezione”.
L’UNFPA sembra ignorare il fatto che i tassi di fertilità nella maggior parte dei paesi africani stanno scendendo drasticamente e che la longevità in alcuni paesi è ormai scesa intorno ai 40 anni.
Il programma dell’UNFPA inoltre propone l’aumento dell’uso dei preservativi tra gli adolescenti.
Il progetto dell’UNFPA riconosce il declino della fertilità in Asia e in Europa ma in questo caso dice che l’elevato tasso di aborti richiede la diffusione di “servizi di pianificazione familiare di alta qualità” e “servizi di salute riproduttiva di alta qualità”.
Secondo la Commissione dell’ONU incaricata di applicare la Convenzione sull’Eliminazione delle Discriminazioni Contro le Donne (CEDAW) questa definizione include l’aborto, sebbene l’Assemblea Generale dell’ONU non l’abbia mai definita in questo modo.
Nei paesi arabi ci sono “conflitti e problemi di sicurezza” che rendono necessari, secondo l’UNFPA, i “servizi di salute riproduttiva”. Ma l’UNFPA riconosce che spingere per “i servizi di salute riproduttiva” stile-ONU sarebbe problematico, perciò si propone di “promuovere dibattiti politici culturalmente sensibili” e di migliorare l’accessibilità ai servizi di salute riproduttiva.
Nella regione America Latina e Caraibi è “l’alta fertilità degli adolescenti” a spingere l’UNFPA a chiedere la diffusione dei “diritti riproduttivi e dei bisogni di salute riproduttiva“. Anche in America Latina il programma dell’UNFPA prevede l’incoraggiamento dei giudici a “monitorare e applicare politiche e leggi che proteggono i diritti riproduttivi”, che significa ricorrere ai tribunali per legalizzare l’aborto.
I critici dell’UNFPA fanno notare che l’agenzia usa come intercambiabili i termini “servizi di salute riproduttiva”, “diritti riproduttivi” e “salute riproduttiva”. Sia “servizi di salute riproduttiva” sia “diritti riproduttivi” sono però espressioni molto discusse nella politica sociale dell’ONU perché continuano a essere “forzate” da potenti ONG e agenzie dell’ONU per includervi l’aborto.
Il piano dell’UNFPA per ripartire i 224 milioni di dollari del programma, prevede di spenderne 47 per l’Africa, 33 per l’Asia Pacifico, 26 per America Latina e Caraibi, 14 l’uno per stati arabi ed Europa Orientale-Asia centrale. I restanti 90 milioni finanzieranno il programma globale dell’UNFPA.
Sebbene queste somme possano sembrare relativamente modeste, esse sono invece importanti per governi poveri che permetteranno all’UNFPA di promuovere i suoi progetti anche se nel loro paese l’aborto non è legale. L’approvazione del piano da parte della direzione dell’UNFPA è attesa per l’inizio di settembre.
By Samantha Singson – Tratto da: www.svipop.org 13-8-2007
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Perché ci ostiniamo a chiamarli clandestini ?
Si fa un gran parlare di aborti clandestini, ma perché non provi ! amo a farli divenire e chiamarli privati ?
Una donna per un’appendicectomia è libera di scegliere il medico ed il luogo di cura, per un’interruzione di gravidanza è costretta invece a servirsi di strutture pubbliche, delle quali può non avere piena fiducia; è il risultato della legge 194, nata trenta anni fa dall’ipocrita compromesso tra democrazia cristiana e comunisti.
All’estero è completamente diverso, la paziente può rivolgersi all’ospedale o scegliere un ginecologo in una clinica privata autorizzata. Certo bisogna cambiare la legge, che attualmente obbliga a rivolgersi unicamente verso gli ospedali ed operare i dovuti controlli per evitare abusi. il perché di questo obbligo è evidente, gli ospedali, si tengono i feti abortiti per rivenderli e ne fanno un enorme business…e lo fanno anche con le placente e dei cordoni ombelicali ed il sangue che questi contengono, materiale vivente sottratto senza autorizzazione, ai genitori ed immesse nel commercio…..per il loro business…
E smettiamola anche di evocare lo spettro delle Mammane (*) e delle donne rovinate dall’aborto. Le mammane non lavorano più da decenni ed il famigerato laccio è andato definitivamente in pensione.
Oggi se una paziente sceglie un medico privato è perché sa molto bene che gli specialisti che si dedicano a questa attività sono molto più abili dei colleghi ospedalieri, adoperano il metodo Karman (A) molto meno cruento della metodica chirurgica tradizionale e soprattutto permettono di evitare le defatiganti attese, gli interrogatori imbarazzanti, gli interminabili e spesso inutili accertamenti, la promiscuità delle corsie, l’ansia di una decisione sempre dolorosa e traumatizzante, che spetta solo alla donna dopo aver interrogato la sua coscienza.
In Italia la legge prevede che le cliniche private possano chiedere l’autorizzazione a praticare l’interruzione di gravidanza ed addirittura il convenzionamento con l’Asl, ma questa richiesta solo eccezionalmente viene accolta, per cui un ginecologo che volesse seguire una sua paziente, in cura da anni ed alla quale ha preso i parti precedenti, deve invece abbandonarla a colleghi, quasi sempre giovani e che spesso si dedicano all’interruzione per trovare un primo lavoro, pronti a divenire obiettori appena ottenuto un contratto a tempo indeterminato.
Presso le Asl in tutta Italia dormono decine di domande di autorizzazione ed i politici debbono decidersi ad affrontare il problema, che da tempo attende una soluzione rispettosa delle richieste di tante cliniche qualificate, che vogliono mettersi al servizio della legge e delle donne.
Dimenticavo le pazienti che oggi ricorrono ad un medico privato pagano una cifra in linea con i prezzi delle prestazioni sanitarie e fanno risparmiare allo Stato circa 2000 euro, dobbiamo esserle grate.
By Achille della Ragione – abortolibero@tin.it
(*) NdR: Mammana, e’ uno dei termini con cui s’indicano le donne che procurano o assistevano gli aborti clandestini, prima che la pratica venisse regolamentata.
(A) Metodo Karman: Si inserisce uno speculum nella vagina, per vedere l’ingresso dell’utero che si trova un po’ in fondo, si allarga l’ingresso dell’utero, che normalmente è grande pochi millimetri, o anche meno, con una serie di bastoncini (dilatatori di Hegar) di misura sempre più grande, fino a quasi un centimetro.
Poi si entra con una cannuccia vuota grande come l’ultimo bastoncino (cannula di Karman) e collegandolo a un apparecchio che fa il vuoto, si aspira il contenuto dell’utero.
Con cannule più piccole si controlla che non ci siano residui ed alla fine si entra (non in tutti i casi) con un cucchiaino di metallo di pochi millimetri con il quale si passa senza vedere, ma ascoltando il rumore prodotto, sulle pareti dell’utero per accertarsi che sia ben pulito.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il Divino Aborto, commedia dell’Italia a Sovranità zero. Otto buoni consigli per il neo-ministro Sacconi
I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei propri popoli.
(By Thomas Jefferson)
Chi di noi ha figli conosce bene l’impulso di avere speranza per loro, anche quando non ne ha piu troppa per se’.
(By Michele Serra, La Repubblica, 15.04.2008)
I cittadini tutti, i giovani, gli anziani che credono nella libertà individuale, come in tutte le libertà, credono nel valore dell’autodeterminazione dell’uomo, avverso ogni prevaricazione, religiosa, razziale, politica, sappiano che le conquiste delle libertà, quando si pensa che siano raggiunte, necessitano sempre di essere vigilate, nutrite, protette, giorno dopo giorno, contro ogni rischio del loro restringimento.
Nella nostra Italia del delirio da metà ‘800, la Chiesa Romana si prodiga a deliziosa cornice, “abbellendo” il quadro politico italico. Noi spettatori, con gli occhi scintillanti, e non di felicita’…
L’attacco è giornaliero, come la buona azione quotidiana che fa bene, “ci sono i numeri in Parlamento per cambiare il mito dell’aborto” continuano dal settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” (fino a pochi anni fa il settimanale più diffuso e venduto d’Italia spedito capillarmente in tutte le parrocchie).
Il fatto ha tutta l’aria della guerra dei 30 anni, era il 22 Maggio 1978, quando un referendum popolare, massima espressione del popolo sovrano, con maggioranza schiacciante, sancì la libertà delle donne a poter abortire umanamente negli ospedali, e non come era stato fin a quel momento, nella illegalità, nella clandestinità, come le bestie, nelle cantine, tra le mani delle mammane.
Rantzinger, all’attacco: parodie e dintorni di un Papa. Ecco cosa asserisce, sue testuali parole….
“l’aver permesso di ricorrere all’interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto un’ulteriore ferita nelle nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze”. E continua: “può non riconoscere che difendere la vita umana è diventato oggi praticamente più difficile, perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo”.
La vita è affidata al giudizio del singolo ?
Ed il singolo chi è se non la medesima donna che porta in grembo un essere che ha deciso di non avere ?
Unicamente e moralmente responsabile ed unica a poter aver il diritto inviolabile di poter scegliere, in base alle sue convinzioni profonde, se avere o non avere quel futuro bambino, se portare avanti o non portare avanti con l’amore di colei che desidera , o con la disperazione di colei che non desidera.
Ma Ratzinger, vescovo supremo, conosce solo la Legge di Dio, perché la vita è di Dio quindi non la tua, non la mia, soffocando ogni diritto dell’uomo, anche quelli più inalienabili.
Ratzinger continua a essere disorientato nello spazio e nel tempo, crede di trovarsi in un tempo passato remoto, quando la Chiesa Romana razzolava e razzolava, il tempo nella quale si confondevano meravigliosamente poteri temporali e poteri spirituali.
L’amato Papa, si abbandona – per interessata disperazione – in una kermesse mediatica con forti sapori delle più drastiche, basse, deplorevoli ingerenze vaticane della vita pubblica di questa sfortunata nazione.
Analizziamo a fondo qualche passaggio del pensiero apostolico ratzingeriano, osserviamo l’espressione “aver permesso” … chi ha permesso se non il Popolo Sovrano ?
Ma Ratzinger, sicuramente non sa bene cosa sia un popolo sovrano. Noi gli sussurriamo, dolcemente e delicatamente: caro Papa, questo e’ il 2008, non il 1808….
Ratzinger sempre disorientato spazio-temporalmente, nella patetica “divina” difesa della vita umana (anche una cellula ), fa trapelare un qualcosa di parallelamente veritiero: la legge 194/78 va cambiata.
Noi, difatti, sull’onda lunga del verbo pontificio, asseriamo medesimamente: la legge va cambiata.
Con urgenza chiediamo al neo-ministro Sacconi, che la legge 194/78 sia modificata, garantendo la sua reale applicazione.
Non è più tollerabile che una legge di Stato a Sovranità popolare, sia continuamente osteggiata e impedita nel suo esercizio.
Come stanno le cose ?
In quasi tutta l’Italia, per abortire secondo la legge 194/78, devi inserirti in lista di attesa. La lista e’ infinita, stramaledettamente infinita, peggio di fare una TAC, o la mammografia. Ad esempio nel capoluogo campano, i tempi di attesa per una regolare interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), sono di oltre 30 giorni.
Sempre nel capoluogo campano, su oltre 1300 donne che si presentano in un anno per una Ivg, oltre 500 non la effettueranno mai (scoraggiate dai “filtri” e dalla mole delle liste di attesa) e, di quasi tutte queste 500 anime, si perderanno le tracce; la qualcosa significa che non si sa dove vanno a finire, vuoi vedere nelle cliniche ovattate a pagamento sommerse o, peggio, nelle nuove clandestinità, fresche mammane ?
Cosa dice la legge 194/78 ?
Nella timida quanto ombreggiata relazione dell’ex-ministro della Salute Livia Turco al Ministero della Salute lo scorso marzo al Parlamento, la legge citata rimane una tra le più brillanti, ponderate, simboliche espressioni del grado di civiltà giuridica del Bel Paese. La legge 194, intitolata “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, garantisce, riconosce e tutela il diritto della donna ad interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza nei primi 90 giorni di gestazione, quando circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica e/o psichica, in relazione od al suo stato di salute, e/o alle sue condizioni economiche, e/o sociali e/o familiari, e/o alle circostanze nelle quali è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito (art. 4) .
La procedura dell’Ivg può essere effettuata presso le strutture pubbliche. Sono previste azioni educativo-informative per prevenire l’aborto, e ai medici che dissentono è consentita l’obiezione di coscienza. Pertanto, non un mezzo per il controllo delle nascite (specificato gia’ nell’art. 1), ma una norma che tutela, protegge, garantisce il Diritto e la Libertà di scelta delle donne di fronte alla gravidanza, alla procreazione cosciente e responsabile.
“Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”.
Marco Pannella è stato il padre storico della libertà delle donne a non morire nelle cantine, tra le gelide mani delle mammane. Pannella asserisce, senza mezzi termini, che le parole di Ratzinger risuonano come una autentica bestemmia contro la verità storica di questa legge, una reiterata bestemmia contro la laicità dello Stato Repubblicano e della sovranità popolare.
Pannella dice il vero.
Gli aspetti medico-legali.
E’ chiaro che quello che da un punto di vista scientifico e medico-legale valeva 30 anni fa, oggi potrebbe essere superato. I progressi scientifici nel campo medico-chirurgico
( 1) dovrebbero permettere anche di applicare la procedura dell’Ivg ambulatorialmente, come ambulatorialmente oggi si applicano con facilità e senza alcun rischio, tante tecniche chirurgiche, e non solo quelle dentistiche.
La procedura effettuata ambulatorialmente, in presidi predisposti e ai quali le autorità sanitarie avranno dato il permesso di svolgere la procedura Ivg, permetterebbero di evitare il disagio che la stragrande maggioranza di donne ha di fronte alle liste di attesa ospedaliere. Oltremodo,
(2) la pratica ambulatoriale dovrebbe essere estesa a strutture private, e non ai soli presidi ospedalieri pubblici. Si potrebbero
(3) usare i già presenti sul territorio consultori famigliari –seppur in scarno numero- che si potrebbero attrezzare alla bisogna.
Tuttavia, seppur siano bassissimi i rischi di complicanze post-operatorie dell’Ivg, le acquisizioni scientifiche
(4) hanno dato luogo a nuovi protocolli che in Italia per amore del Papa sono disattesi, contrariamente a quanto accade nella quasi totalità dei Paesi della Ue. Ci riferiamo alla possibilità di abbassare ancora di più il trauma chirurgico con la prescrizione della pillola RU486, in una pratica esterna a quella ospedaliera per due ordini di motivi:
(5) evitare di ingolfare ancor di più le abbondanti liste di attesa, e una riduzione dei costi sanitari che nel caso della ospedalizzazione coatta della procedura RU486, sarebbero pesantemente onerose per il SSN.
L’iter della Ivg, garantito dalla legge 194/78, è una procedura sanitaria ben precisa, che risponde a delle esigenze motivate e mirate di una donna, seppur la certificazione medica
(6) rientri nella logica di tutte le procedure di accertamento medico-legale prima di un intervento sanitario, si dovrebbe creare un percorso alternativo, abolendone l’obbligo della automaticità di una prescrizione che in questo singolo caso risulta essere fin troppo una banale formalità, che nella totalità dei casi rimane vissuta con un senso di frustrazione per la donna.
La prevenzione dell’aborto, come di quanto di salute interessi la sfera sessuale, non deve venire per caso. Sono necessarie mirate, mature, coscienti politiche sociali,
(7) di conoscenza e coscienza della sessualità individuale, della contraccezione urgente e programmata, dando vita ad un processo di maturazione personale e sanitario che non può più restare retaggio di scoperte casuali, ma deve essere integrato in un piano sociale e programmatico nelle scuole, partendo dagli istituti elementari.
Il neo-ministro Sacconi si prodighi come il neo-ministro Brunetta:
(8) il licenziamento coatto dei bigotti, quelli che intendono fare il medico ginecologo, tralasciando quanto è predisposto alla loro operabilità, mascherandosi e nascondendosi dietro il dito della “obiezione di coscienza” che a noi pare più una “obiezione” per lavorare di meno.
Fare il medico ginecologo significa garantire, senza ritrosie alcune, ogni tipologia di pratica come anche quella dell’Ivg, le A.S.L.O. dovrebbero accertarsi che il medico espleti tutte le funzioni sanitarie e chirurgiche specifiche per la sua specializzazione, oltremodo non assumendo ginecologi obbiettori.
Anche nelle scuole di specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia, devono essere ammessi medici che in futuro non possano avere “illuminazioni divine” stile Giuliano Ferrara, perché in tal caso potra’ essere ammesso il cambio di specialità, e quando non operabile, il licenziamento del medico ginecologo obbiettore.
In Italia si raggiunge, per i medici obbiettori di coscienza, l’80% del totale dei medici ginecologi, sono tutti devoti cristiani?
Ebbene, se un medico è cattolico, deve tranquillamente evitare di lavorare in ginecologia, qualora non intendesse operare nella interruzione volontaria della gravidanza, dovrà scegliersi altra specializzazione, o dovrà cambiare lavoro.
Il sistema sanitario è profumatamente pagato da tutti noi, e non possiamo permetterci di avere medici bigotti che, di fronte al loro dovere si nascondono dietro il dito del Vaticano, creando non pochi disagi alla collettività ed alla dignità della donna, come accade anche per quei medici bigotti che si rifiutano di prescrivere la “pillola del giorno dopo”. Noi potevamo comprendere un medico ginecologo obbiettore di coscienza nel 1978, quando entrava in vigore la legge, il medico per un attimo era disorientato, si trovava ad un bivio e in quel caso poteva scegliere, in quanto fino quel momento l’Ivg non era legge di Stato.
Ma cosa c’entra l’obiezione di coscienza oggi, dopo 30 anni dalla legge ?
E’ una posizione garantita da uno Stato che nei fatti è quello del fondamentalismo vaticano.
Dobbiamo abbattere l’ideologia prevaricatrice vaticana, aprendo la strada al senso pratico delle faccende che devono facilitare la vita dei cittadini invece di complicarla.
Si licenzino senza mezzi termini i medici bigotti che non applicano la legge e che creano disagi alla collettività.
Il cittadino esige un sistema sanitario funzionante in ogni sua parte, è inaccettabile quello che avviene in Italia, salvo poi scoprire che un certo numero di obbiettori, nelle cantine, diventano mammane.
E’ anche inaudito che un ospedale come il Galliera di Genova, prelevando fondi del Ssn, dallo Stato da Noi tutti, vieti l’Ivg: è legge di Stato e deve essere garantita, altrimenti si blocchino i fondi economici all’ospedale, e si proceda coi sigilli.
Sapete chi è il direttore dell’Ospedale Galliera ? L’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco…. , il Presidente della CEI… dove vogliamo finire ?
La nostra vita, non vuole essere come intendono insegnarci Bertone, Bagnasco e Ratzinger.
Chi vuole seguirli, lo faccia nella propria intimità personale, che non intacchi il laicismo di uno Stato repubblicano, altrimenti il risultato è non credere nelle Istituzioni laiche e liberali, ma in un sistema uguale alla Teocrazia Iraniana. Non ci attendiamo molto sul piano dell’onestà laica del ministro Sacconi, che’ essere ostaggio del Vaticano in Italia è un fatto comune, sia tra i parlamentari di destra come in quelli di sinistra. Ci attendiamo viceversa, uno scatto che nasca da esigenze del cittadino, che non possono restare appese al fondamentalismo dei vescovi.
In Italia il grottesco è superato, ormai siamo oltre.
Siamo oltre, siamo al delirio, quando osserviamo certi politici riempirsi di parole come presenziare i family-day, e poi, nei fatti avere due, tre o più… famiglie….
La società civile ha bisogno di crescita, civiltà, progresso, non il medioevo dei vescovi. Se lo tengano per loro, e lascino stare il Parlamento, luogo di laica sacralità del popolo sovrano. Pontificano sulla famiglia e sulla educazione dei figli nostri, su cosa devono fare le donne, proprio loro che di famiglia hanno una grande esperienza pratica, quale essa sia non lo comprendiamo e non intendiamo comprenderlo.
Pontificano di giovani impediti nell’unione sacra del matrimonio sacro, perché precari e senza dimora ove vivere, mentre i denari vaticanensi sono gonfi di migliaia e migliaia di residence, condomini, appartamenti sparsi ovunque su tutto il territorio italiano, perché non metterli a disposizione dei giovani da unire nella sacralità del matrimonio sacro ?
Si occupano della “vita” della cellula impregnata dallo spermatozoo e non della fame nel mondo, dei bambini negli orfanotrofi con la legislazione quella Italiana tra le peggiori in tema di adozioni, mai della salute, dell’ambiente, della terra, delle acque, del mondo intero.
Che si blocchino urgentemente le onde di Radio Vaticana, indecorosa e irrispettosa degli ordinamenti dello Stato Repubblicano, diabolica verso la salute dei cittadini tutti in special modo dei bambini – http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=544423 .
Che si blocchi urgentemente il “furto legale” votato dai Parlamentari “servili” dell’8 per mille, fondi indispensabili allo sviluppo e alla ricerca scientifica, al progresso contro le malattie nel mondo, 4 miliardi di euro all’anno, sottratti indebitamente al popolo italiano, che gonfiano le nutrite casse della Cei, una intera finanziaria tra fondi dell’8 per mille, defiscalizzazioni, tasse che il Vaticano non rende all’erario dello Stato Italiano, quindi a tutti Noi, molti di essi, hotels, agenzie viaggi e tanto altro business nascosto e segregato nel simbolo vaticanense.
Risorse economiche ingentissime sottratte al futuro dell’Italia, ai giovani, alla ricerca scientifica.
Cosi i giovani cervelli fuggono all’estero, Rubia in Spagna.
Nessun Paese Estero si muove come il “granchio” italico.
Noi ritorneremo al nucleare vecchio, perché non ci sono stati, e ancora non ci saranno, fondi per studiare il nucleare di 4a generazione, certamente molto più sicuro di quello attuale.
Con fondi economici insufficienti e sovente assenti, abbiamo tralasciato, altresì, le ricerche sulle fonti energetiche alternative, come da anni ricercano e perfezionano all’Estero, loro non hanno la palla al piede vaticana.
Questo potrà significare ancora sofferenze, ancora malattie e ancora morti premature.
Ma al Vaticano la sofferenza piace, perché purifica ed avvicina secondo loro, al loro Creatore.
Vogliamo augurarci, per il bene dell’Italia, che nel programma del neo-ministro per le Riforme Umberto Bossi, ci sia nella sua vistosa agenda politica anche una laica urgente riforma di uno intollerabile concordato Stato-Chiesa.
Noi lo auspichiamo con urgenza, per il bene di tutti gli Italiani e del nostro prossimo.
P.S.
– Senza attendere i lavori di un Parlamento che stenterà a non essere servile verso il Vaticano, il cittadino da subito può indebolire la prevaricazione ed il fanatismo religioso evitando di ingrassare le casse della CEI, non lasciando lo spazio per la devozione dell’8 per mille in bianco, ma scegliendo enti morali e laici, e quando non lo si hanno devolvendo alla Chiesa Valdese.
By Giuseppe Parisi (medico)
Tratto da: aduc.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Quei primi nove mesi che scrivono la nostra vita
Suoni, umore e sorrisi: un numero sempre maggiore di studi scientifici svela il ruolo del periodo pre-natale nello sviluppo dei bebè
ROMA, Lug 2010 – Non è affatto un periodo di attesa.
Tra il concepimento e la nascita, il bambino sta costruendo il suo futuro. E oggi alla scienza de “I primi nove mesi che delineano il resto della vita” dedica la copertina il magazine Time, partendo dal titolo di un libro appena pubblicato in America da Annie Murphy Paul per Free Press. Un tempo si raccomandava giusto di non bere né fumare.
Ora si moltiplicano gli studi che legano l’umore della madre, il suo stress, l’intonazione della voce, i suoni che raggiungono l’utero, l’attività fisica e la presenza di certi ormoni al benessere alla vita futura del bimbo: del suo corpo come della psiche. La madre è una porta verso il mondo esterno che il figlio sfrutta (e dal quale è influenzato) molto più di quanto non si ritenesse in passato.
L’ultima sorpresa arriva dall’università tedesca di Wurzburg. In uno studio su Current Biology i ricercatori hanno analizzato il pianto dei neonati in Francia e in Germania, osservando che nei loro primi vagiti i bimbi parlano già la lingua dei genitori. Il tono è crescente nei bebè francesi e calante in quelli tedeschi, in accordo con la melodia delle due lingue. E poiché il pianto è stato analizzato a tre giorni di vita, la conclusione è che i bambini hanno assorbito l’accento durante la gestazione. Voci e melodie musicali possono infatti essere ascoltati dal terzo trimestre in poi.
“Durante la gravidanza il feto riceve un imprinting fortissimo”, conferma Salvatore Alberico, primario di ostetricia all’istituto di ricerca materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste. “Anche nel campo delle gravidanze, uno dei problemi di salute in aumento è l’obesità”.
Fare ginnastica è consigliabile per la madre, dimostra uno studio dell’università di Bristol, perché aiuterà il figlio a mantenere la linea durante tutta la vita futura. “In condizioni normali – spiega Alberico – consigliamo 50 minuti di attività aerobica come nuoto, bicicletta o camminata veloce. La madre non deve essere in affanno per non ridurre l’ossigeno che arriva al feto”.
Stress, ansia e paura raggiungono l’utero immediatamente. Sia attraverso l’ormone cortisolo che si fa strada attraverso la placenta, sia attraverso l’adrenalina che restringe i vasi sanguigni e riduce il sangue diretto al bambino.
L’effetto, in entrambi i casi, potrebbe essere un rallentamento dello sviluppo e un carattere più ansioso del normale. “Ma donna e bambino godono anche di un meccanismo di protezione”, continua il medico. “Durante la gravidanza c’è un aumento di estrogeno e, di conseguenza, di endorfine: ormoni legati al buon umore e a una sensazione generale di benessere”. Se si considera che il battito cardiaco della madre è il rumore principale che un bambino percepisce, si comprende come il relax di lei metta a proprio agio anche il figlio.
Spingendosi molto in là nell’interpretazione dell’imprinting fetale, c’è anche chi ha attribuito agli ormoni della gravidanza la crisi finanziaria. Nel 2009 l’università di Cambridge dimostrò che i trader particolarmente imprudenti della city di Londra avevano l’anulare più lungo dell’indice in proporzioni superiori alla media. E poiché la lunghezza delle due dita potrebbe essere influenzata dalla quantità di testosterone assorbita dal bambino durante la gestazione, si è concluso che anche il crac finanziario ha avuto origine nel ventre materno.
By Elena Dusi – Tratto da: repubblica.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
RU 486, La PILLOLA ABORTIVA
Roma, 19/04/2010 – “Mi sembra che si sia un po’ di confusione intorno la RU 486 (MIFEPRISTONE), infatti, da molti è considerato un farmaco non prescrivibile dal medico, non in dotazione presso le farmacie, non acquistabile, ma che si può tranquillamente assumere a casa propria, nulla di più sbagliato”. Così l’On. Scilipoti con riferimento alla pillola abortiva RU 486. “E’ bene sapere che questo farmaco può essere somministrato solo dopo che sia stata accertata la gravidanza e non per prevenirla e seguendo delle regole ben precise. L’RU 486 agisce provocando un’emorragia con la quale viene espulso l’embrione, emorragia che, per i rischi che comporta, deve verificarsi esclusivamente in ospedale. La paziente, prima di essere dimessa, deve essere sottoposta a controllo ecografico che serve per attestare il completo svuotamento dell’utero. In caso contrario – prosegue il Deputato DV – onde prevenire ulteriori emorragie o infezioni, si dovrà ricorrere alla revisione della cavità uterina (raschiamento).Va da sé che può essere somministrato solo dopo che sia stata accertata la gravidanza, per prevenire una gravidanza non voluta invece, è in commercio da una decina d’anni un altro ben determinato farmaco. In ogni caso, le gravidanze non volute vanno prevenute con un corretto metodo contraccettivo, da adattare ad ogni singola situazione ma soprattutto – conclude Scilipoti – potenziando quelle preziose strutture sanitarie, rivolte alle donne, che sono i consultori”.
By On. Domenico Scilipoti
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ITALIA: Aborto, spontaneo o volontario
Quando si parla di aborto si fa riferimento a un’interruzione prematura della gravidanza dovuta a cause naturali (si parla in questo caso di aborto spontaneo) o provocata in maniera artificiale (si parla in questo caso di interruzione volontaria della gravidanza).
In Italia l’interruzione della gravidanza implica che il feto nell’utero all’atto dell’estrazione dal corpo della madre pesi meno di 500 grammi, o non sia più alto di 25 centimetri, o non abbia raggiunto la ventiduesima settimana di gestazione.
L’aborto provocato può avvenire per via chimica o chirurgica.
Lo svuotamento strumentale rappresenta la metodologia più diffusa, e presuppone l’anestesia parziale.
L’intervento, che dura non più di cinque minuti, prevede che l’utero venga svuotato mediante l’aspirazione strumentale del feto.
L’isterosuzione viene usata solo per le prime otto settimane di gestazione, e consiste nell’aspirazione dell’endometrio mediante una cannula che viene inserita nell’utero, senza che la cervice sia dilatata.
Tra l’ottava e la dodicesima settimana di gestazione, invece, si ricorre alla cosiddetta D & R, vale a dire la dilatazione e la revisione della cavità dell’utero.
Durante questo procedimento, eseguito in anestesia totale o parziale, si dilata la cervice e si introduce una cannula da suzione per evacuare il feto.
La dilatazione della cervice avviene con strumenti meccanici calibrati o con prodotti osmotici (per esempio alghe marine fatte essiccare).
Infine, dalla dodicesima settimana di gravidanza in poi, si ricorre alla D & S, vale a dire alla dilatazione del canale cervicale seguita dallo svuotamento, con aspirazione della placenta e del liquido amniotico.
Occorre sottolineare, comunque, che dopo la dodicesima settimana la legge italiana impedisce l’interruzione volontaria della gravidanza.
La pillola Ru 486
Un esempio di aborto provocato è anche quello ottenuto tramite induzione farmacologica, attraverso la famosa pillola RU486: si tratta di una doppia pillola che induce l’aborto fisiologico e l’espulsione del feto (con contemporanea pulizia dell’utero). Si tratta, dunque, di un distacco chimico.
La RU486 è utilizzabile nel nostro Paese a partire dal 2009: per usarla, è necessario, però, il ricovero in ospedale.
La legge che regola le interruzioni volontarie di gravidanza nel nostro Paese è la numero 194, risalente al 22 maggio del 1978.
Essa permette a una donna di ricorrere all’aborto provocato in una struttura pubblica entro i primi novanta giorni dalla gestazione, ed entro i primi centocinquanta solo se vi siano motivi di carattere terapeutico (quando, cioè, la gravidanza o il parto possano determinare un pericolo grave per la vita della donna, o quando siano stati verificate patologie, per esempio connesse a malformazioni del feto, che potrebbero comportare un pericolo grave per la salute psichica o fisica della gestante).
I consultori hanno il compito di informare le gestanti su tutti i servizi di cui esse possono godere e sui diritti che la legge garantisce loro.
Le generalità della donna che si sottopone all’aborto sono anonime, mentre il ginecologo ha il diritto di esercitare l’obiezione di coscienza.
Tale diritto, tuttavia, viene meno nell’eventualità in cui l’interruzione della gravidanza sia necessaria per salvare la donna la cui vita è in imminente pericolo.
La legge 194
Sempre a livello normativo, la legge 194 sancisce che la richiesta di interruzione volontaria deve essere presentata dalla donna; in caso di ragazza minorenne, è necessario disporre dell’assenso fornito da chi esercita la tutela o la potestà sulla ragazza.
Sempre secondo la legge, tuttavia, nel caso in cui vi siano motivi che impediscono che gli esercenti la tutela e la potestà possano esprimere il loro assenso, oppure essi diano pareri difformi o rifiutino l’assenso, il medico di fiducia o il consultorio possono assumersi la responsabilità di intervenire; essi, cioè, insieme con la ragazza (e se lei dà il permesso) prendono in esame una possibile soluzione del problema, verificando quali siano le cause che l’hanno spinta a richiedere un’interruzione della gravidanza.
Entro sette giorni dalla richiesta di aborto della ragazza, il medico di fiducia o il consultorio devono produrre una relazione da inviare al giudice tutelare del luogo di riferimento; egli, a questo punto, dopo aver ascoltato anche la ragazza, deve tenere conto delle sue ragioni, ed entro cinque giorni può, se lo ritiene, autorizzare l’interruzione della gravidanza.
L’aborto, inoltre, può essere eseguito su una minorenne con carattere d’urgenza se la gravidanza costituisce un pericolo grave per la salute della ragazza, a prescindere dal parere di chi esercita la tutela e del giudice tutelare.
La Salute della donna
Dal punto di vista fisico, è opportuno evidenziare come un aborto provocato non determini rischi per la salute della donna.
Le complicazioni possibili, in ogni caso, aumentano con il passare del tempo, cioè a mano a mano che la gestazione progredisce: si tratta, comunque, di problemi dovuti all’imperizia o a movimenti bruschi della paziente nel corso dell’intervento, che si concretizzano in perforazioni all’addome, alla vescica o all’utero.
Un aborto eseguito in maniera non corretta può condurre a shock settico nel caso in cui nella cavità uterina restino dei residui.
In conclusione, vale la pena di mettere in evidenza che per verificare la sussistenza di una gravidanza è possibile ricorrere in maniera semplice a un test di gravidanza: si acquista al supermercato o in farmacia (senza bisogno di prescrizione medica) e costa meno di venti euro.
Il suo funzionamento è semplice: esso rileva la presenza del beta-HCG, l’ormone della gravidanza: se è il test è negativo, l’ormone è presente con un valore inferiore a 10 ui/l nelle urine.
Le risposte fornite dal test di gravidanza sono sicure nel 99 % dei casi. Per usarlo, non bisogna fare altro che immetterlo nell’urina per cinque minuti.
Una volta estratto, comparirà la scritta “non sei incinta” o “Sei incinta” a seconda dei casi (oppure una linea verticale o orizzontale).
È sempre bene, comunque, ripetere il test a distanza di pochi giorni, per avere la massima sicurezza: il valore del beta-HCG, infatti, diventa massimo tra la settima e la dodicesima settimana di gestazione.
Tratto da. benesserevillage.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
In Italia vige il “regime Vaticano”.
Applicare l’interruzione volontaria di gravidanza secondo Legge, è divenuto impossibile.
I Radicali Italiani, hanno lottato, per avere una legge, la 194, che sia garantista della salute e della tutela delle donne.
Sono decenni che, Vaticanisti coatti, ed i loro cani feroci sguinzagliati nelle Istituzioni, (proni a 90 gradi), stanno distruggendo la legge.
Pensate agli obbiettori di coscienza ( coscienza o incoscienza ?) con una media nazionale che sfiora il 70% e picchi del 90% al sud, con l’impossibilità per l’intera struttura sanitaria pubblica a fornire un servizio, doveroso, obbligatorio e gratuito per legge, se non in forma totalmente residuale.
Siamo messi così male, al al punto da costringere le donne intenzionate a compiere una interruzione volontaria di gravidanza a migrare altrove, in altre regioni e spesso all’estero, nonché a pagare la prestazione sanitaria in cliniche private o a ricorrere nuovamente alla clandestinità con conseguenze potenzialmente letali e deleterie sulla propria vita e sulla propria incolumità psico-fisica.
Senza trascurare, infine, la provata situazione di penalizzazione sui percorsi lavorativi e di carriera per i medici e il personale sanitario non obiettore segnata a più riprese da svantaggi sia diretti che indiretti”.
L’Italia è nel Medioevo.
La diplomata Beatrice Lorenzin, ha mai predisposto una indagine per vedere, ad esempio se ci sono “obbiettori di incoscienza” che cattolicissimi nelle strutture pubbliche, poi sono molto meno cattolici nelle strutture private a pagamento ?
Nessun politico Italiano ha preso una ragionevole immediata contromisura, nemmeno dopo la segnalazione della Commissione Europea che è pronta a condannare l’Italia per violazione dei diritti contro la donna.
Se fosse per queste teste piatte di cattolici, non potremmo mai divorziare, le donne morirebbero nei sotto scale tra le mani infette delle mammane, e, il sole girerebbe intorno al Mondo, un mondo grigio, buio, infelice e piatto, come le loro teste.
Quanto fate schifo.
Quanto fate schifo Cattolici, l’Italia fa schifo per colpa vostra.
Proporrei una legge (Dura Lex sed Lex) dove non ti puoi specializzare in Ginecologia ne in chirurgia ( anche un bravo chirurgo normale può effettuare l’intervento di interruzione volontaria di gravidanza) se sei volutamente cattolico.
A male estremi rimedi estremi. A quando una guerra al Vaticano ?
By dott. G. Parisi
vedi anche: Amore-Sesso