DARWIN si è sbagliato:
FOSSILE in CENTRO COMMERCIALE, METTE in CRISI le TEORIE dell’EVOLUZIONE DARWINIANA
E’ possibile che una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno ?
Adesso gli uccelli non sarebbero più il frutto di un’evoluzione dei dinosauri. Lo dimostrerebbe il “Longisquama”, un fossile trovato in Kirghizistan, nell’Asia centrale, nel 1969 e “riemerso” recentemente in un centro commerciale del Kansas.
Il piccolo fossile di quello che viene considerato un rettile volante dotato di piume, risalente a circa 220 milioni di anni fa, sarebbe la prova che gli animali pennuti sono apparsi milioni di anni prima della comparsa dei dinosauri. L’ipotesi è contenuta in uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Science”, condotto da un’equipe di ricercatori guidati da Terry Jones, dell’Università statale dell’Oregon.
“Questo studio è un’esagerazione”, ha commentato Jaques Gauthier dell’università di Yale, esperto dell’evoluzione dei dinosauri.
– Cnn. 13 Settembre 2000
Visse prima dei dinosauri, ecco il pennuto più antico – 22 giugno 2000
Da un fossile scavato nel 1970 da un paleontologo russo emerge uno strano animale: un piccolo rettile con le piume
La scoperta sposta a 220 milioni di anni fa la comparsa degli uccelli sulla terra
Volare, non volava. Ma le lunghissime appendici che spuntavano dal dorso del Longisquama insignis bastavano, 220 milioni di anni fa, a far planare il piccolo rettile tra un albero e l’altro dell’Asia centrale, come un aliante ancestrale. E bastano oggi ad aggiudicargli il titolo di pennuto più antico del mondo, strappandolo al famosoArcheopterix, vissuto ben 75 milioni di anni dopo.
Ma la scoperta, pubblicata oggi su “Science”, non cambia solamente le classifiche di primordialità, perché i paleontologi russi e americani tra cui un gruppo dell’Università di Oregon State che hanno firmato lo studio del fossile hanno stabilito che la doppia linea di “appendici integumentarie” che si allungano dal corpo del Longisquama presentano forti somiglianze con le penne degli uccelli moderni, e quindi sconvolgono completamente la tesi che vuole i dinosauri come diretti ascendenti dei volatili odierni.
Lungo una trentina di centimetri e dotato di quattro zampette, il fossile del piccolo rettile, che somiglia un po’ ad una lucertola con le ali, è stato scavato molto tempo fa, nel 1970, da un paleontologo russo, che però non ne aveva riconosciuta la vera natura.
L’età troppo antica aveva fatto escludere che si fossero già evolute le penne, e le sue appendici erano state identificate come lunghissime squame, da cui il suo nome scientifico. Poi, un anno e mezzo fa, una mostra itinerante ha portato il Longisquama dalla Russia fino agli USA, dove uno studio approfondito del fossile ha permesso ai paleontologi di individuare indizi precisi che di penne invece si trattava. Alcune delle loro caratteristiche morfologiche, infatti, come la presenza di un tubo sottile al centro di ciascuna “appendice” ed il modo in cui questo si innesta nella pelle, non si ritrovano nelle squame dei rettili, mentre sembrano recare la firma del tipico sviluppo complesso che distingue le penne degli uccelli moderni. Gli autori dello studio sino quindi dichiarati sicuri di avere davanti i resti delle Prime Penne.
La sua classificazione è ancora molto incerta:
probabilmente è un arcosauro, il gruppo di rettili primordiali che ha dato vita ai dinosauri, ai coccodrilli e agli uccelli. Vissuto molto prima dell’Archeopterix, che fino ad ora era ritenuto il più antico uccello piumato, ma soprattutto prima della maggior parte dei dinosauri e con 150 milioni di anni di anticipo rispetto a quelli che, tra gli antichi dominatori del pianeta, sembrano assomigliare di più agli uccelli.
E visto che è molto improbabile che strutture complesse come le penne sia siano evolute separatamente più volte, i paleontologi che hanno scoperto del penne delLongisquama sono certi che tra il loro fossile e i volatili moderni esista un preciso legame evolutivo. La parentela tra uccelli e dinosauri va quindi cancellata dai libri di testo e dai cataloghi di tutti i musei? Ma il dibattito sull’eredità dei dinosauri va avanti da decenni e coinvolge due scuole entrambe agguerrite. Le penne della lucertola alata, insomma, faranno senz’altro discutere ancora.
By Claudia di Giorgio – Tratto da: repubblica.it/online/cultura_scienze/piumato/piumato.html
Nella pagina odierna della Cultura (p. 35) il Corriere della Sera 4 Nov. 2007, titola: «Darwin: I seguaci più ortodossi smentiti dalla natura» e, sopra, : «Le ultime scoperte “smontano” la teoria dell’evoluzione».
Video: NO all’evoluzione:
un documentario molto ben documentato che NEGA la teoria dell’evoluzione darwiniana
La Teoria dell’Evoluzione è un fatto o una semplice credenza ? Questo documentario cerca di rispondere alla domanda avvalendosi del contributo di 5 scienziati.
http://noevolution.info/?page_id=6&cpage=1#comment-88
Leggere anche i libri del prof. R. Fondi: “Oltre Darwin” e “La rivoluzione Organicistica”.
CREAZIONE, EVOLUZIONE ? …argomento che DIVIDE !
E’ possibile che una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno ?
Secondo il Biologo Lovelock che ha scritto il libro “The revenge of Gaia – La vendetta di Gaia, la terra e Margulis, l’evoluzione sarebbe il risultato di processi cooperativi e NON competitivi ! ….e cosi e’ !!!
Ma questa idea non si deve insegnare in quanto l’attuale pseudoscienza insegna l’evoluzione Darwiniana, che in quel caso verrebbe sconfessata ! –
vedi: Creazione Universo + Cosmologia, Cosmogonia + CREAZIONE, EVOLUZIONE, oppure + Darwin + Evoluzione si, no ? + Darwin si o no ?
L’homo sapiens divide ancora fede e scienza
Siamo creazione divina o scimmie evolute ? Si riaccende la disputa Evoluzionismo e Creazionismo, la disputa si ravviva, anche sull’onda della sensazione suscitata dalla notizia che due scienziati Usa, Venter e Hamilton Smit, vogliono creare in laboratorio una nuova forma di vita.
Ma torniamo a Darwin. Gli scienziati lo bocciano e lo accusano di aver sì dimostrato la mutazione nella specie ma non l’origine della stessa. Un convegno organizzato dall’Università delle Scienze di Parigi ha riunito qualche giorno fa gli studiosi cattolici francesi schierati al fianco della veridicità del racconto biblico della creazione, così come descritto nei primi capitoli della Genesi. Gli scienziati italiani rispondono alle conclusioni d’oltralpe e riaffermano i limiti dell’evoluzionismo in nome della credenza in un creatore e ordinatore dell’Universo. Insomma, una conclusione simile a quella teorizzata dal primo Wittgenstein, la cui ultima proposizione recita: “Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”.
Il contesto della disputa non è nel corso dei secoli profondamente cambiato.
Per i naturalisti del Settecento, che volevano permeare la biologia di elementi di razionalità incontrovertibili, era necessario sgombrare il campo dagli interventi della Provvidenza e, soprattutto, distruggere ogni concezione magica rinascimentale.
A distanza di un paio di secoli, di fronte allo sviluppo esponenziale della conoscenza scientifica, l’obiettivo dei creazionisti non è mutato e gli scienziati francesi sono arrivati a questa conclusione: “Darwin non ha dimostrato niente sul piano dell’origine mentre la Bibbia, compiute le dovute ricerche storiche, contiene la verità”.
Come si pongono di fronte a questa disputa gli scienziati italiani ?
Il professor Antonino Zichichi ha un’opinione rigorosa. “Ho condotto un’attenta analisi dell’evoluzione biologica della specie umana. Ad essa non è banale estendere i fenomeni che si constatano nelle altre materie ma ho paura che molte persone parlino a vanvera. Il discorso, del resto, è molto scivoloso. Gli antievoluzionisti non sono granché rigorosi.
La mia linea – spiega il celebre fisico italiano – è questa: dov’é l’equazione dell’evoluzione della specie umana ?
Non esiste. Non ci sono né esperimenti riproducibili né una componente matematica di rigore nell’evoluzionismo biologico.
E questi sono i caratteri che caratterizzano la scienza, che deve prevedere e non post-vedere”.
Questo per quanto concerne l’evoluzionismo. Ma anche il creazionismo non si salva.
“I creazionisti sono spesso sciocchi quanto gli evoluzionisti perché non si possono concedere caratteri scientifici al racconto biblico. Ciò che distingue la nostra specie è in realtà l’evoluzione culturale. Possiamo ragionevolmente discutere solo di questo aspetto. Biologicamente gli esseri umani sono al 95 per cento uguali alla scimmie, ma più di loro abbiamo l’evoluzione culturale, che è il vero nocciolo della querelle.
La verità – commenta Zichichi – è che la creazione è il passaggio da materia inerte a materia vivente ma quale sia il mutamento nessuno è ancora riuscito a dimostrarlo. La più grande statua del mondo, diceva Galilei, è niente di fronte a un verme.
La scienza non può aprire bocca sulla creazione, anche se non è sua nemica. Rimane solamente il credere o no a un dio creatore. Non abbiamo ancora compreso la materia inerte, figuriamoci il passaggio verso la materia vivente”.
D’accordo con Zichichi è anche Monsignor Marcelo Sanchez, cancelliere della pontificia università della scienza.
“La scienza si occupa delle cose osservabili nel tempo e nello spazio e può dimostrare svariati fenomeni ma per l’origine della vita non abbiamo esperimenti. Nessuno ha mostrato il passaggio dal non essere all’essere. Sappiamo – continua Sanchez – che si può ottenere vita solo partendo dalla vita ma non abbiamo idea di come fa ad apparire l’esistenza.
Il punto non è essere contro l’evoluzionismo ma solo chiedergli di provare le sue asserzioni”.
Ma la questione è più complessa. “Un ruolo strategico lo gioca infatti la filosofia, che consideriamo valida anche quando non ci sono a suffragarla degli esperimenti. La filosofia dimostra l’esistenza dell’intelletto e dell’anima ma non ne abbiamo prove scientifiche. Il vero problema della creazione è che si tratta dell’inizio dell’essere dal nulla.
Con la ragione posso provare la creazione ma non la creazione nel tempo, e proprio questo riguarda la fisica.
Se invece accettiamo la filosofia come scienza rigorosa, allora possiamo dimostrare che esiste una creazione.
Del resto, posso parlare dello spirito anche se non lo vedo, semplicemente perché ho dei concetti”.
(By Alberto Di Majo)
CREAZIONE, EVOLUZIONE oppure…..?
Insomma, secondo Marcelo Sanchez la fisica e la filosofia sono “due livelli di verità diversi, che non sono assolutamente in opposizione. La ragione trova comunque delle ragioni per dimostrare la creazione e dunque l’esistenza di Dio anche se fisicamente non è evidente. Un’evoluzione relativa è comunque compatibile con l’esistenza di Dio. Su questo tema, la fisica non può dire l’ultima parola. C’è infatti il ragionamento filosofico, per cui se esistono enti, quelli che vediamo e noi stessi, c’è bisogno di un ente autofondante, che sia l’origine dell’essere. Poi, certo, con la fede sappiamo che Dio ha creato il mondo in un tempo”.
La pensa allo stesso modo anche il genetista Bruno Dallapiccola.
“Credo nella creazione divina anche se, come genetista, accetto il processo dell’evoluzione che è del tutto fondato. Quando confronto i cromosomi degli scimpanzé e degli uomini capisco qual è il passaggio: l’unione di due cromosomi.
Un conto è la fede, un altro i dati biologici.
Per dimostrare l’evoluzione bisogna necessariamente avvalersi della biologia. Credo che con il progredire della scienza diventi sempre più possibile migliorare le nostre conoscenze ma sono convinto che qualche anello mancante rimarrà sempre.
Detto altrimenti, rimarrà quell’aspetto magico che ci spinge ad amare la vita.
Forse sono un po’ troppo poeta ma penso che il caos non può compiere cose tanto mirabili quanto quelle che vediamo ogni giorno. Credo invece in un disegno ordinatore.
La risposta – ammette Dallapiccola – è più filosofica che scientifica. La scienza riesce a dare tutta una serie di risposte a fenomeni che non eravamo in grado di analizzare ma non può dire tutto”.
Insomma, da un lato i limiti della scienza, dall’altro la filosofia come uno strumento per giungere a determinate conclusioni e non come una dottrina in cui credere.
“Come una scala, la descriveva Wittgenstein, che una volta usata per arrivare in alto si deve abbandonare.”
La risposta NON è certo l’evoluzione o la creazione, ma l’esecuzione e la trasformazione di un progetto intelligente dell’InFinito, all’infinito….