“dio” esiste ? dov’è ? chi è ? cos’è ? – 1
Definizione dell’InFinito e dei presunti dei “dei” religiosi (“dio“)
Il Tetragramma sacro
http://science-univers.qc.ca/dieu/04trinitaire.html
Chi siamo ? + Chi e’ il diavolo, satana ?
Se provate a fare questa domanda a più persone:
“dio” esiste ? dov’è ? chi è ? cos’è ?, avrete risposte le più diverse:
Vi sarà chi vi dice “non lo so”, chi risponde che “non esiste” oppure altri affermeranno che vi credono per “fede”.
I cosiddetti atei sono certi della non esistenza, ma non riescono a dimostrarlo se non dietro una falsa risposta: non lo vediamo dunque non c’è, ma anche gli atomi, gli elettroni, i fotoni, non si vedono, e neppure l’etere non si vede, eppure tutti quanti esistono/appaiono…. !, quindi si conferma che quella è una risposta errata; mentre i religiosi assicurano che esiste; alla richiesta di dire “dov’è”, questi ultimi rispondono “è nei cieli”, ma quando si chiede loro quali sono o dove sono questi cieli, non sanno rispondere e qui cade l’asino.
Non parliamo poi delle domande del tipo: chi è “dio” o cosa è, oppure hai mai visto “dio” ?
Anche coloro che si reputano teologi non sanno rispondere completamente e coerentemente a questi interrogativi.
Vi sono in generale nel mondo, due correnti di pensiero sulla parola dio:
1 – il “dio immanente” che è un concetto teologico che si riferisce all’idea che “dio” è intrinsecamente presente in tutto l’universo e in ogni aspetto della vita e dell’esistenza. In altre parole, “dio” non è solo un essere trascendente e distante che guarda il mondo dall’alto, ma è anche presente e operante in tutto ciò che esiste. Questo concetto è spesso associato alle religioni o alle filosofie che vedono “dio” come una presenza pervasiva nella creazione.
2 – la seconda è l’opposto del “dio immanente” ed è il “dio trascendente”, che si riferisce a un “dio” che è completamente separato ed al di sopra dell’Universo, osservandolo da una dimensione divina distante.
Il “dio immanente” è una concezione spesso associata a correnti di pensiero religioso e filosofico come il panteismo e il panenteismo, che sostengono che “dio” è in tutto e attraverso tutto. Questo concetto può variare notevolmente nelle diverse tradizioni religiose e filosofiche e può influenzare la visione del rapporto tra l’umanità e il divino.
Noi siamo per il concetto del cosiddetto “dio immanente”, e quindi non usiamo la parola “dio”, perché limitante (quindi è come una bestemmia) ma parliamo solo ed unicamente di “InFinito“, parola che indica ciò che “non ha confini”, quindi è presente ovunque perché è intrensicamente InFinito.
La definizione della parola “dio” può variare notevolmente a seconda del contesto religioso, culturale e filosofico. Tuttavia, in generale, “dio” si riferisce a un essere supremo, trascendente e onnipotente che è considerato la fonte ultima di tutte le cose, la forza creatrice dell’universo e l’entità divina a cui spesso ci si rivolge in preghiera e adorazione nelle religioni monoteiste come il cristianesimo, l’islam ed l’ebraismo.
Cioè un dio che sarebbe sempre là e mai anche quà…..
Ecco una definizione generica di “dio” secondo l’ideologia dei religiosi:
“dio è (meglio dire sarebbe) una divinità suprema e trascendente, spesso considerata onnisciente, onnipotente ed eterna, che è oggetto di adorazione, devozione e preghiera in diverse religioni.”
Tuttavia, è importante notare che le concezioni di “dio” variano ampiamente tra le diverse religioni e credenze spirituali, e alcune persone possono avere concezioni personali di “dio” che differiscono dalla definizione ufficiale.
Di fronte a queste realtà, il vero studioso deve porsi una precisa considerazione: di qualche cosa che non si conosce, non si è visto, né toccato, né si sa definire con precisione, NON si può dire (se non si conosce bene l’argomento) NE’ che “dio” esista, NE’ che NON esista; di conseguenza è di tutta evidenza che è un NON SENSO fare affermazioni fideistiche o ateistiche, se non siamo in grado di dimostrarle anche ai bambini.
Per primo fatto occorre ricordare ai lettori che, per esempio, nella Bibbia (ebraica e quella dei cristiani: Antico Testamento od alleanza + Nuovo testamento o nuova alleanza), la parola “dio” NON esiste !
Nell’Antico testamento, secondo alcune versioni bibliche, vi sono circa 7.000 citazioni del “nome” (i vari nomi shardani-fenici-aramaici-ebraici):
Secondo la Jewish Encyclopedia: “Il Tetragramma YHWH (NdR: parola composta da 4 lettere = è un acronimo delle tre coniugazioni della voce del verbo ESSERE, voce/parola coniugata all’Infinito), compare con aggettivi che la definiscono meglio in 5.410 volte nella bibbia, libro suddiviso nei libri indicati a seconda del tipo di bibbia che consultiamo, ed al 99% delle volte quella parola, nell’originale ebraico, indica tutt’altro che il concetto del “dio” dei religiosi, anzi indica che si tratta di essere viventi terrestri od extraterrestri, condottieri, capi, governanti, militari, ecc.:
Genesi 153, Esodo 364, Levitico 285, Numeri 387, Deuteronomio 230 (totale nella Torah: 1.419); Giosuè 170, Giudici 158, Samuele 423, Re 467, Isaia 367, Geremia 555, Ezechiele 211, Profeti minori 345 (totale nei Profeti: 2.696); Salmi 645, Proverbi 87, Giobbe 31, Rut 16, Lamentazioni 32, Daniele 7, Esdra, Neemia 31, Cronache 446 (totale negli Agiografa: 1.295)”.
Ma in tutte queste citazioni, vi sono le specializzazioni di questo tetragramma, indicandone la differenzazione fra uno e l’altro. nei fatti indicavano i vari “dei” capi terrestri che guidavano /governavano gli umani ed in particolare le popolazioni della Palestina.
Nel testo masoretico il tetragramma compare con le vocali di Ado-nai, per ricordare al lettore di pronunciare “Ado-nai”, ma nel Codex Aleppo del X secolo d.C., il nome “divino” sotto forma di tetragramma (יהוה) che compariva nel testo aramaico-ebraico antico, viene conservato in Deuteronomio 32,3,6.
Definizione della parola: ADONAI
Con Adonai (in ebraico אֲדֹנָי ascolta) si indica il Signore, il dio della Bibbia dell’AnticoTestamento, ed è anzi uno dei più diffusi fra i nomi di dio nella Bibbia (Jawé).
In ebraico è il modo in cui viene letto il tetragramma divino YHWH, altrimenti (per gli ebrei) impronunciabile.
Nelle preghiere, gli israeliti usano il sinonimo HaShem (“il Nome”).
Allorché nella tradizione masoretica (a partire dal VII-XI secolo d.C.) si aggiunsero le vocali al puro scheletro consonantico con cui le culture semitiche scrivono i loro idiomi, furono date alla parola YHWH le stesse vocali di Adonai, per ricordare al lettore di pronunciare al suo posto la parola Adonai.
Adone (in greco antico Άδωνης, oppure: Άδωνις) figura di origine semitica, dove era oggetto di un importante culto nelle varie religioni legate ai riti misterici.
È relativamente assimilato alla divinità egizia Osiride, al semitico Tammuz e Baal Hadad, all’etrusco Atunnis, all’anatolico Sandan (divinità) di Tarso e anche al frigio Attis, tutte divinità legate alla rinascita e alla vegetazione.
Soprattutto nell’attuale Siria, era identificato come ADON, stesso termine di Adonai, il Signore ebraico (nome utilizzato al posto del Tetragramma YHWH “impronunciabile” dai devoti ebrei, perché composto da sole vocali…).
Alcuni mitologisti hanno pensato che Balder** è da leggere come una sua personificazione nella mitologia germanica, associato a sua volta al Baal fenicio.
**Balder: Baldr (conosciuto anche come Balder o in islandese moderno come Baldur) è una divinità della mitologia norrena.
Άδωνις = ᾄδω (AIDO, “cantare”) + νις = Nome iniziale della città sotto l’ impero romano è rimasto Naissus, che è il nome latino che deriva dal suo nome greco originale Naissos.
L’etimologia del nome originale Naissos (“città delle ninfe”) è derivata da una creatura mitica di mitologia greca – Naiade (dal νάειν greca, “fluire”, e νᾶμα, “acqua corrente”) che era la ninfa di d’acqua dolce dei flussi fiumi e laghi. Niš (Serbia cirillico: Ниш, pronunciato [nîːʃ], ascoltare ) è una possibile posizione di Nysa, un luogo mitico nella mitologia greca, dove il giovane dio Dioniso è stato sollevato. Niš è una delle più antiche città nei Balcani e in Europa, ed è dai tempi antichi stati considerati un gateway tra la Oriente e l’ Occidente.
I paleo-balcaniche Traci hanno abitato la zona nel Età del Ferro, e Triballi dimorò qui prima al all’invasione celtica nel 279 era volgare che ha istituito i Scordisci come padroni della regione.
Naissus fu tra le città prese in conquista romana nel 75 era volgare. I Romani costruirono le Via Militaris nel 1 ° secolo, con Naissus essendo una delle città principali.
Niš è anche noto come il luogo di nascita Costantino il Grande, il primo imperatore romano pseudo-cristiano ed il fondatore di Costantinopoli, nonché altri due imperatori romani, Costanzo III e Justin I. E’ sede di una delle più antiche chiese cristiane della Serbia risalente al 4 ° secolo nel sobborgo di Mediana.
By A. De Santi Abati – Tratto da: Agostino De Santi Abati, con alcune aggiunte del redattore della pagina.
Precisazione doverosa sulle altre falsificazioni fatte, dagli ebrei (giudei) e dai cristiani:
YHWH (tetragramma), non è un nome proprio nella classica forma consonantica dell’antica lingua ebraica, bensì un acronimo di vocali ed indica un Verbo (essere), NON un nome !
…Esso sottendeva la locuzione ‘Yod He Waw He (YAOUE’), letteralmente ‘Io Sono Chi Sono’.
L’origine di tutto ciò va ricercata nella mitologia egizia. Il nome del dio semitico era ‘EL’, mentre Elohim ne rappresenta il plurale (dèi) che deriva dal singolare Eloah, sinonimo di El.
L’ebraismo primitivo fu un genuino POLITEISMO, che vedeva nel dio Sole (il dio di Mosè) e nel dio Luna (Yah/Yahu, il dio di Abramo) i massimi rappresentanti del pantheon ebraico delle origini.
Fu con l’avvento del re giudaico Giosia (seconda metà del VII secolo a.c.) e del suo ‘compagno di merende’, il sommo sacerdote Helkya/Chelkya, che il politeismo delle origini venne trasformato in un rigido ed intollerante monoteismo (*), come tutti i monoteismi della storia !
(*) – vedere nella Bibbia le scelleratezze commesse da Giosia, a danno di coloro che continuavano a riferirsi al primitivo politeismo. Uscirono indenni dalle sue rappresaglie solo i samaritani, in quanto la Samaria non faceva parte del suo regno. Insieme ai nazareni; i samaritani rimasero fedeli al primitivo ebraismo e fu per questo che essi vennero additati come ‘GOYM’ (pagani, gentili) dai giudei che si erano convertiti al nuovo corso monoteistico voluto da Giosia-Helkya.
In pratica, Giosia sta all’ebraismo, come Akhenaten stava all’antica religione egizia.
Circa 10 secoli dopo, la cosa si ripeterà nell’Impero romano, quando l’antica religione pagana verrà soppiantata con la forza e la coercizione violenta dal sanguinario catto-cristianesimo.
By Giannino Sorgi – https://www.facebook.com/giannino.sorgi?fref=ufi
Ovviamente, non tutti i gruppi consonantici presenti nell’originale Bibbia ebraica (Tanak) sono degli acronimi !…
Nel caso di YHWH (quello contenuto nei 10 comandamenti), lo si capisce dall’equivalente acronimo egizio ‘NPN’, il quale sottende la locuzione NUK PU NUK, vale a dire “Sono Chi Sono”.
Entrambe le locuzioni, quella ebraica (Yod He Waw He, – forma fonetixìca Yahouè- = Io Sono Chi Sono) e quella egizia (NUK PU NUK, vale a dire “Sono Chi Sono”), e si riferivano quale ideologia religiosa, alla STESSA divinità: AMEN/AMON, la principale divinità del pantheon dell’antico Egitto.
Amen/Amon era il dio di Mosè, un sommo sacerdote di questa divinità in Tebe, dove vi era il massimo centro di culto di questo dio (soppiantato temporaneamente con ATEN/ATON, al tempo del faraone Akhenaten, al secolo Amenophi IV).
By Giacomino Sorgi
– https://www.facebook.com/giannino.sorgi?fref=ufi
Commento NdR: G. Sorgi, ha detto giusto e precisato bene; quello che ha scritto è Verissimo; il tetragramma YHWH è l’acronimo del verbo ESSERE, coniugato nelle tre forme, “Io ero” (passato), Io sono (presente), Io sarò (futuro), indica quindi l’Essente, colui che è eterno, cioè tutto ciò che è vivo essendo composto da energia che è eterna, ed immanente e che ha percezione di sé, è una eterna Essenza !
Inoltre come si vede, il tetragramma sopra citato è semplicemente la copia, sinonimo dell’acronimo egizio NPN (che tradotto significa anch’esso IO sono).
NON è neanche un nome proprio, essendo la voce del verbo Essere (Infinito) coniugata in tempo presente: Io sono ! Gli antichi lo descrivevano come l’InFinito inconoscibile, irraggiungibile, innominabile, immanente, per il fatto che egli/esso si manifesta ovunque nel visibile, quindi anche in te, il Finito; le varie religioni della Terra invece hanno cercato in ogni tempo di dargli un nome: Jahvé, Allah, Dio, ecc. ma quelli sono termini impropri, quindi NON non nomi propri ma ed anche imprecisi e fallaci, quindi falsi; quale studioso della Vita eterna, li ritengo una “bestemmia” nei confronti dell’InFinito, ciò che non si può nominare. né definire con un nome, anche perché è un verbo e non un nome, ma si può solo ri-conoscere attraverso l’amore verso la manifestazione nel Finito, l’UniVerso o gli Universi possibili.
Vedi: Giordano Bruno
IMPORTANTE:
Verrà un giorno in cui verranno riportate alla luce tutte le menzogne, tutti gli inganni operati dai cosiddetti rabbini e di quelli dei vari “padri della chiesa” cristiana, per dar vita ad uno dei più sconcertanti culti della storia delle religioni: quello del culto ebraico (rabbinico) e quello catto-cristiano e delle sue figlie o protestanti, evangelici, ecc. !…
Forse sull’onda di ciò, potrebbe avvenire che anche in casa ebraica, magari per iniziativa di eruditi laici (che di certo non mancano nell’attuale panorama israelita), potrebbe essere fatta la stessa cosa e verrà scritta una Bibbia con ‘il senno di poi’, più probabilistica e più aderente alla realtà storica, alla luce delle speculazioni storico-razionali e delle recenti scoperte archeologiche: sdegnosamente respinte dall’attuale ‘corpus’ rabbinico, quasi che si trattasse di invenzioni del mondo erudito !..
“..i ruoli che precedentemente erano stati sia di Jahvé che di El Elyon.”
Più correttamente, di Jahvé e di YAH/YAHU, vale a dire il dio Luna, così appellato nell’antica area semitica occidentale (v. Ugarit), mentre in Harran (VERO luogo di provenienza di Abramo) ed in genere nella Mesopotamia orientale, era appellato SIN.
Ad Harran vi era al tempo il massimo centro di culto del dio Sin, mentre un altro importante centro di culto dello stesso dio si trovava nella meridionale UR, dove Abramo conobbe Sarai/Sarah e la sposò. (sarebbe interessante leggersi il romanzo ‘Sarah’, dell’ebreo di origini russe Marek Halter)
Negli strati più antichi della Kabbalah si trova che “Mosè, il Sole, illuminò Abramo, la Luna”. Nel dizionario teosofico della Blavastky, si legge: “..quando gli ebrei adoravano il Sole e la Luna..”.
Va da sé che il dio Sole altri non era che il dio che ne rappresentava l’incarnazione terrestre: vale a dire Amen/Amon, la principale divinità del pantheon dell’antico Egitto, indicato nell’antica Israele con il celebre tetragramma YHWH, il quale, lungi dall’essere un nome espresso nella tipica forma consonantica ebraica, era in realtà un acronimo di sole vocali, il quale sottendeva la frase ‘Yod He Waw Hè (Io sono chi Sono).
Grazie ad una professoressa ebrea statunitense, la quale scriveva nello stesso forum in cui scrivevo io, ho appreso che in origine il tetragramma era un ‘trigramma’, vale a dire HWH (Sono chi Sono) e che lo ‘Yod’ venne aggiunto in un secondo tempo: “forse” nel corso della riforma monoteistica voluta dal duo Giosia-Chelkya, oppure in tempi immediatamente successivi.
Il trigramma HWH era SPECULARE a quello egizio NPN, un acronimo che sottendeva la frase Nuk Pu Nuk, vale a dire ‘Sono chi Sono’.
Il tutto riferito al simbolo che il dio Amen/Amon, il dio inconoscibile, che indicava, il VIVENTE-l’ESSENTE: cioè il VERO “dio” di Mosè, il quale, stante alle informazioni tramandateci dallo storico egizio Manetho (v. Giuseppe Flavio), fu un sommo sacerdote di tale divinità in Eliopolis, vale a dire TEBE, citata nella Bibbia con il nome ‘No-Ammon’, cioè Città di Amon (in greco Ammon), rinominata dai greci ‘Eliopolis’.
Da tutto ciò è facile evincere che Abramo, attraverso il padre, era divenuto un sacerdote del culto del dio Luna (Yah/Sin), mentre Mosè era un sacerdote del dio Sole (Amen/Amon).
Quando i discendenti dei protagonisti dell’Esodo, i quali, dopo un lungo girovagare nelle aree semidesertiche del sud-est del Mar Morto, finirono con l’attestarsi stabilmente nell’area transgiordanica posta di fronte a Canaan (v. ‘tribù’ dei figli di Amon/Ammon), riuscirono ad invadere con una certa facilità Canaan e (successivamente) Israele, in quanto messe in ginocchio dall’esercito egizio del faraone Merenptah (il VERO ‘signore’ degli eserciti !) essi imposero la cultura egizia a tutta l’area conquistata, senza tuttavia cancellare le precedenti culture religiose di detta area, ma, semplicemente, operando un ingegnoso sincretismo, in cui la figura di El (tipica divinità semitica e del mondo fenicio-canaaneo) venne sostituita con quella di Amen/Amon, di cui, a seguito della riforma monoteistica, venne fatto divieto di pronunciarne il nome, sostituendolo con vari sinonimi, tra i quali quello ottenuto con la vocalizzazione arbitraria del tetragramma YHWH, il tetragramma, forma fonetica Yaoue’ (solo vocali) – (dizione errata: Jehowa/Jahwe’).
Non solo, ma sfruttando l’assonanza fonetica con l’aramaico AMEYN (così sia), si fece credere che Amen, il nome del dio di Mosè, significasse a sua volta ‘così sia’, al fine di far dimenticare agli ebrei post-riforma il nome originario del dio di Mosè e, in pratica, del primitivo ebraismo.
TUTTE le attuali religioni monoteiste hanno un passato politeistico.
Perché ostinarsi allora a negare che anche l’ebraismo primitivo era a sua volta un politeismo e che il PLURALE della parola Elohim (Genesi cap.1) è del tutto congruente con una tale realtà ?…
Perché ostinarsi a negare che furono Giosia-Chelkya a trasformare l’antico politeismo ebraico (mosaico) in un monoteismo, intollerante e sanguinario, come TUTTI i monoteismi manifestatisi nella storia ?.. (a cominciare da quello di Akhenaten, che provocò la drammatica fuoriuscita dall’Egitto di Mosè – un sommo sacerdote del dio Amen/Amon: v. Manetho – e dei suoi, in quanto avevano cercato ‘disperatamente’ di opporsi al ‘piano’ monoteistico di Akhenaten. Ergo, Mosè sarebbe stata l’ULTIMA persona al mondo a desiderare la nascita di un monoteismo tra il suo popolo !…
Persino Geremia ci fa sapere che i primitivi libri biblici vennero alterati: ovviamente per consentire la nascita del monoteismo !…
Io non avrei MAI scritto quello che ho scritto circa ‘ameyn/amen’, se non mi fossi prima documentato in proposito.
Ciò per evidenziare la circostanza che la formula originaria era AMEYN AMEN, vale a dire: Così sia, Amen ! (del resto, non avrebbe alcun senso ripetere due volte ‘così sia, così sia’ !)
Che Amen NON significhi ‘così sia’, ognuno potete verificarlo da voi, leggendo, anche distrattamente, l’Apocalisse di Giovanni, dove è riportato ‘Io Sono l’AMEN’. Solo gli sciocchi possono credere che l’autore abbia voluto intendere “Io sono il così sia” !!…
Che l’abbia scritto un ebreo o no, quello riportato nell’Apocalisse di Giovanni (un testo ricavato, attraverso una profonda ‘rivisitazione’ in senso cattolico, da un precedente testo ebraico, secondo vari esperti) risulta fin troppo chiaro: AMEN NON SIGNIFICAVA ‘così sia’, in quanto nome di persona !…
Cosa diversa invece era per l’aramaico ‘ameyn’, il quale significava effettivamente ‘così sia’.
Ecco quanto ha riportato Roxi, CITAZIONE:
Re Giosia cambiò la religione di Israele nel 623 prima dell’era volgare, in una forma di monoteismo assoluto.
Venti anni dopo la riforma Deuteronomica, Gerusalemme fu attaccata dai babilonesi di Nabucodonosor, e dopo altri undici anni essi distrussero la città e il Tempio. I rifugiati nel sud dell’Egitto non accettarono la spiegazione di Geremia che la città era caduta per i peccati del suo popolo, ma dicevano che la colpa era di Giosia, e dicevano anche che quando fino a poco tempo prima avevano un culto diverso e adoravano diversamente (politeismo pre-esilico), tutto andava bene: ma quando il culto fu cambiato, ne conseguì il disastro.
20 secoli fa, un colto EBREO di Alessandria, tale Filone, scrisse che quelli della Bibbia sono racconti ALLEGORICI, scritti per indirizzare il pensiero etico delle generazioni successive….
Sembra che per molti questi 20 secoli siano trascorsi invano…
Tratto da: http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=68769929
La prova che Jahwé è stato “costruito” dal e sul dio Baal e prese piede solo dopo la deportazione a Babilonia.
Quella genealogia da Gesù a Davide diventerà un capitolo che vi farà capire la nascita del cristianesimo e di come gli antenati di Gesù erano gli adoratori di Baal:
Libro IX:136 Fissato il giorno nel quale intendeva offrire i sacrifici, Jehu mandò uomini in tutta la regione degli Israeliti affinché gli conducessero i sacerdoti di Baal; ordinò pure al (capo) sacerdote di dare a tutti gli abiti (sacerdotali). Quando furono presi, egli si recò nel tempio col suo amico Jonadab e diede l’ordine di indagare che non fossero presenti persone estranee o straniere, non volendo che ai loro sacri riti fossero presenti degli estranei.
Siamo nel 840 a.C. e questi adoravano Baal, altro che “Jahwé”, cambia la storia signori, altro che “Jahwe” dio degli ebrei, era la diaspora tra le due fazioni di chi sosteneva Jahwé” e chi voleva il vero dio Baal da cui “Jahwé” fu costruito ed ecco da chi riprenderanno l’unzione messianica di Gesù:
Libro IX:149 Poi, condotto in mezzo il fanciullo, gli posero sul capo la corona regale, Joda lo unse con l’olio e lo proclamò re, mentre la folla gioiosa, battendo le mani, gridava “viva il re”. Allorché Othlia udì tumulti e acclamazioni, così inattese, fu colpita da grande confusione mentale, si alzò e corse fuori della reggia scortata dai suoi soldati; e quando lei giunse al tempio, i sacerdoti acconsentirono al suo ingresso, ma agli armati che l’accompagnavano fu impedito l’accesso da coloro che erano stati disposti a cerchio, secondo l’ordine del sommo sacerdote.
Libro IX:151 Quando Othlia vide il fanciullo ritto sul podio, cinto di corona regale, stracciatisi gli abiti, con pauroso scalpore, ordinò ai suoi uomini di uccidere colui che aveva cospirato contro di lei e tentato di spogliarla del potere. Allora Joda, chiamati i centurioni, ordinò loro di trascinare Othlia nella valle del Cedron e là ammazzarla […]
Libro IX:153 – 4. Una volta che furono condotte a fine, in questo modo, le cose concernenti Othlia, Joda convocò il popolo e i soldati nel santuario e fece loro giurare lealtà al re, e vigilanza sulla sua salvezza e proseguimento del suo regno. Col medesimo giuramento obbligò anche il re a onorare dio e dare il suo impegno a non trasgredire le leggi di Mosè.
Libro IX:154 Dopo questo, corsero alla casa di Baal che Othlia e suo marito Joram avevano eretto a dispetto del dio nazionale e in onore del dio di Achab, e la spianarono al suolo e uccisero Mathan che aveva l’ufficio di sacerdote di Baal.
La diaspora tra gli adoratori di Baal e del dio di Mosè ancora non era stata risolta in quel periodo e fu causa di una lunga conflittualità tra le due fazioni.
By Alessandro De Angelis:
https://www.facebook.com/alessandro.deangelis.330/posts/10206794241468737n
Il dio BOVE, OVVERO il dio BIBLICO “Jahwé”
Che la Bibbia non parli di dio è cosa nota nel mondo accademico, difficile è invece capire chi poteva essere lo “Jahwé” della Bibbia.
La ricerca si è sviluppata partendo dal Cristo romano ed egiziano, legato ai culti misterici di Osiride, in quanto nipote della regina Cleopatra d’Egitto.
Tolomeo I, costruì ad Alessandria il tempio dedicato a Serapide e l’imperatore Adriano disse che i cristiani sono gli adoratori del culto di Serapide, perché ?
Gli avi degli Ebrei erano adoratori del dio Baal, ed il passaggio da questo dio a “Jahvé” fu causa di lotte intestine tra questo popolo.
In realtà Baal e Jahwé erano un unico dio, difatti i protoebrei erano gli invasori Hyksos che invasero l’Egitto nel 1750 a.C., adoratori del dio Ba’al.
Per caratteristiche era simile al dio Seth degli Egizi, che scelsero quindi come loro dio una volta entrati in Egitto per affinità elettive.
Difatti il dio fenicio Baal lo ritroviamo in un testo proveniente da Ugarit e risalente al quattordicesimo secolo avanti Cristo in Cat 1:19 – 1: 42-43 dove si legge:
Per sette anni possa Ba‘al essere assente, per otto anni il Cavaliere delle Nubi !
Come è possibile notare dalle tavolette ugaritiche, Baal è identificato con l’epiteto di “Cavaliere delle nubi”, lo stesso epiteto che, guarda caso, ritroviamo in Salmi 68: 5 attribuito al dio biblico “Jahvé”:
“Cantate, o dèi ! Inneggiate, o suoi cieli ! Spianate la strada al Cavaliere delle Nubi !
In Yahwe’ gioite ed esultate dinanzi a lui !, Il figlio di Baal e della sua moglie-sorellastra si chiamava Yaw/Yam, nome che presenta una fortissima assonanza con il dio biblico Jahwé, ed anche in questo caso la prova ci viene da un frammento di un vasto poema dedicato al “mito di Baal”, restituitoci dagli scavi archeologici effettuati a partire dal 1929 nella regione di Ugarit, prova che è stata addirittura ammessa da un prete, l’abate e biblista francese Henri Cazelles:
“Se vogliamo trarre una conclusione – sottolinea Giovanni Garbini –dalle testimonianze extrabibliche relative a Jahvé, possiamo affermare che i testi ci mostrano una figura divina venerata nella regione siro-palestinese fin dall’inizio del II millennio a.C., sia da parte di sedentari sia da parte di nomadi; una figura divina connessa in qualche modo con il pantheon locale, ma non preminente; una figura divina, infine, la forma del cui nome presenta una singolare fluttuazione: Yah, Yaw, Jahwé” 1. (“Storia e Ideologia nell’Israele antico”, Paideia, Brescia, 1986, pag. 87-88).
Recentemente è stata rinvenuta una iscrizione paleoebraica dell’ottavo secolo avanti Cristo nei pressi di Kuntillet ‘Ajrud dove si legge:
Ti benedico tramite Yahwé e tramite la sua Ašerah.
Questa sconvolgente rivelazione rappresenta la prova definitiva dell’identificazione del dio biblico Yahwé nel dio fenicio Ba’al prima, ed in suo figlio Jaw/el poi.
Il dio Baal sposerà infatti la sua sorellastra Asherah ed il figlio nato dalla loro unione si chiamerà Yam/Jaw, e la paredra di Baal, ovvero Aserah, quando questo dio abdicherà in favore di Jahwé, diventerà la consorte di quest’ultimo.
Il collegamento tra Yahwé e Aserah ci dà senz’ombra di dubbio la conferma che il figlio di Baal sia in realtà il biblico Jahwé, il nuovo dio su cui gli Assiri ed in seguito gli Hyksos-Ebrei, che conosceranno questo dio dopo la deportazione assira, cercheranno di porre le basi per una convergenza religiosa monoteistica, in quanto il dio Baal risulterà inadatto al ruolo per la sua consolidata tradizione e la sua storia conosciuta da molti popoli e vecchia ormai di centinaia di anni.
Nella raffigurazione di Kuntillet Ayrud, Jahwé viene rappresentato, oltre che come una figura antropomorfa che assume le sembianze di “bes”, anche come un animale cornuto che nutre un vitellino, il quale rappresenta metaforicamente Israele che viene nutrito da Jahwé visto come dio della fecondità.
Alla fine dell’Età del Bronzo, Baal era un dio della guerra e delle tempeste, e venne assimilato dagli Egiziani con il loro dio Seth, dopo che fu importato dagli invasori Hyksos.
Baal fu assimilato anche al dio siriano della guerra e della pestilenza Reshef, che accompagna il dio Ebraico in Sinai come divinità minore.
Reshef è generalmente raffigurato in forma umana, armato di lancia e scudo, nell’atto di brandire un machete o un’ascia sopra la propria testa, tipico degli hyksos che conquistarono con asce di ferro l’Egitto. In lingua ebraica Reshef vuol dire “fiamma, fulmine”, caratteristiche che ritroviamo nel dio della bibbia in numerosi passaggi.
Salmi – Capitolo 78, 43-48 quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis.
Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero. Mandò i tafàni a divorarli e rane a molestarli. Diede ai bruchi il loro raccolto,alle locuste la loro fatica. Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina. Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi.
Astarte sono raffigurati nell’atto di vegliare il faraone, mentre questi prepara i suoi cavalli per la guerra. In questa immagine possiamo vedere dio con la testa di Toro mentre alza una mano in benedizione e tiene un bastone nell’altra.
Nei miti Cananei della Tarda Età del Bronzo, Baal il dio tempesta aveva la forma di un toro e si sarebbe accoppiato con sua sorella Anat, che aveva la forma di vacca, e il loro figlio un vitello.
A volte, Anat è mostrata con un casco avente corna di toro, brandendo le armi di un guerriero (essendo ella una dea della guerra).
Baal-Adad era il dio delle nubi di tempesta chiamate “Vitelli di Adad” e Jahvé si manifesta sul Monte Sinai come una tempesta di nubi, quando Aronne creò il “Vitello d’Oro”). Un coccio trovato in Samaria incideva egeliah, “toro-vitello di yah”, quindi gli israeliti associarono il vitello con il culto di Yah o Jahwé, facendolo diventare “Il Signore”, come si evince anche dalla Bibbia: Esodo – Capitolo 32, 1-5
Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: “Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. Aronne rispose loro: “Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me”. Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: “Ecco il tuo dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto !”. Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: “Domani sarà festa in onore del Signore”.
Questi versetti non ammettono dubbi, Jahwé era un vitello. Ma allora come mai Mosè si arrabbia nel vedere che lo stanno venerando ? D’altronde non poteva essere che Aronne non sapesse chi era il loro dio.
Continuiamo ad analizzare la vicenda: Esodo – Capitolo 32, 7-8 19-29
Allora il Signore disse a Mosè: “Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata ! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto”. […]
Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l’ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
Mosè disse ad Aronne: “Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di un peccato così grande ?”. Aronne rispose: “Non si accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. Allora io dissi: Chi ha dell’oro ? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello”.
Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. Mosè si pose alla porta dell’accampamento e disse: “Chi sta con il Signore, venga da me !”.
Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. Gridò loro: “Dice il Signore, il dio d’Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco.
Passate e ripassate nell’accampamento da una porta all’altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente”. I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.
Allora Mosè disse: “Ricevete oggi l’investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione”.
Ricapitolando:
Aronne era fratello di Mosè e primo sacerdote di Israele, per cui non è ammissibile che non sapesse che il vitello rappresentava il dio (egizio). Allora come mai dio si arrabbiò ? Il motivo era per il fatto che aveva vietato di fare sue immagini in terra, e Aronne fece costruire un vitello che era il Signore dio.
Ovviamente sotto questo episodio si nasconde dell’altro, infatti come Mosè scende dal monte ordina che sia distrutto il vitello facendo fondere l’oro con cui era stato costruito, poi fa in modo che gli israeliti si uccidono l’un contro l’altro e l’oro viene trafugato dai due fratelli Aronne e Mosè.
Ma la cosa significativa è che Aronne, ha dichiarato, dopo aver fatto il Vitello d’Oro, che l’indomani sarebbe stata una festa del Signore, che in Ebraico è reso Jahwé, non “il Signore”.
Ora tornando all’imperatore Adriano, egli dichiarò che i cristiani sono gli adoratori del culto di Serapide, che era un’associazione di Osiride ed Ape, ovvero il bue Apis, che in realtà era un toro.
Api era il dio Egizio della forza e della fecondità, un toro sacro, la manifestazione divina della triade di Menfi: Ptah-Sokar-Osiride.
Secondo Diodoro Siculo, l’anima di Osiride dimorava nel bue, e quando il primo Apis morì, essa trasmigrò nel corpo del bue scelto a succedergli. Ricordiamo che in alcuni miti Egizi il Sole sorgeva ogni giorno da due alberi di sicomoro, ed era legato al vitello-toro.
Secondo i Testi delle Piramidi dell’Antico Regno, il Faraone era chiamato “il vitello d’oro”.
Nell’Antico Testamento, oltre ad Aronne, anche il re Geroboamo istituisce il culto di due vitelli d’oro nei templi di Betel e Dan:
“O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d’Egitto ! (…) e il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli.” (1Re, 12:28-30).
Il culto del “vitello” venne mantenuto anche dal re Jeu, che non abbandonò i vitelli d’oro che erano a Betel e in Dan e fu per questo premiato da Jahwe”: 2Re, 10:28-30
Ieu fece scomparire Baal da Israele. Ma Jeu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d’oro che erano a Betel e in Dan. Il Signore disse a Ieu: «Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli – fino alla quarta generazione – siederanno sul trono di Israele».
Questa è la dimostrazione che Aronne costruì a ragion veduta il vitello d’oro e che Jahwé non avrebbe visto quel vitello come un atto sacrilego, prova del fatto che la distruzione del vitello fu una scusa per rubare l’oro al popolo da parte di Mosè ed Aronne.
Ma tutti questi passaggi ci hanno permesso di capire che Jahwé fu “costruito” sul dio toro Baal dagli invasori Hyksos-ebrei, e che Tolomeo I, vista la numerosa moltitudine ad Alessandria di ebrei, fece costruire il Serapeo per cercare di favorire un culto dove essi potevano riconoscersi attraverso Apis, associando al dio elementi caratterizzanti dei culti egizi, come quelli di Osiride ed Iside, rendendo la divinità accettabile anche presso la cultura greco-macedone, facendola apparire simile a Zeus, barbuto ed anziano, con in testa un recipiente simbolo della fertilità.
Dal racconto di Plutarco (Iside e Osiride, 28), si può capire che il dio provenisse da Sinope, dove esisteva un tempio dedicato alla divinità semitica EA, conosciuta con il titolo di Sar-Apsi (“signore degli abissi”), e Arriano ci fa sapere in Anabasis, VII. 26, che l’oracolo di questo dio veniva consultato a Babilonia dai generali di Alessandro Magno quando era malato e Tolomeo I era il suo diacono.
L’assonanza dei nomi Sarapsi e Wsr-hp=Osorapis avrebbe spinto Tolomeo I alla scelta del dio per farlo accettare al popolo egizio.
Nell’Antico Testamento Jahwé era chiamato anche El, ed in Palestina era messo in relazione con il dio egiziano Ptah, incarnazione del dio toro Apis.
EL nelle antiche iscrizioni proto-sinaitiche è reso da due segni pittografici, la testa di un bue dalle lunga corna (elpeh, Alph) e il bastone pastorale chiamato Ox goad/pungolo per buoi.
Il dio Ebraico che conduce Israele attraverso il Sinai meridionale ha il suo stesso nome, “EL” conservato sui fianchi delle montagne in Proto-Sinatico come un Bue dalle lunga corna. Quindi, anche se non esiste nessuna statua del dio nel Sinai del sud, abbiamo un “immagine” di lui come una creatura “Bovino” nel suo stesso nome, “EL”!
El si trova in Siria in tre liste di divinità ugaritiche con il nome di “El il toro” o “dio toro”, ed in un inno Hurrita “El dell’alleanza”, come il dio cananeo “Baal del patto”.
In un testo ugaritico Jahwé viene chiamato figlio di El. Vediamo come il dio d’Israele viene chiamato El in Genesi 33,18-20:
Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. Poi acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d’argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. Ivi eresse un altare e lo chiamò «El, dio d’Israele».
Baal era chiamato anche El ed In Canaan era Baal Berit (Baal del patto), a cui era dedicato il tempio di Sichem, dove poi fu adorato anche Jahwé’. In conclusione il toro Baal generò Jahvé che diventerà il bue Apis o vitello d’oro d’Israele.
Tolomeo I con Serapide cercò di alienarsi i favori del popolo ebraico, numeroso ad Alessandria, facendo cosi dire all’imperatore Adriano nella sua lettera a Serviano, “Sono Cristiani anche coloro che adorano Serapide: sono devoti di Serapide anche coloro che si autodefiniscono i Vescovi di Cristo”.
Conclusione: i cristiani stanno inconsapevolmente adorando un dio BOVINO.
Infatti ricapitoliamo:
Jahwe” fu “costruito” (ideo-logica-MENTE) sul dio toro Baal dagli invasori Hyksos-ebrei, Tolomeo I, vista la numerosa moltitudine ad Alessandria di ebrei, fece costruire il Serapeo per cercare di favorire un culto dove essi potevano riconoscersi attraverso Apis, associando al dio elementi caratterizzanti dei culti egizi, come quelli di Osiride ed Iside, rendendo la divinità accettabile anche presso la cultura greco-macedone, facendola apparire simile a Zeus, barbuto ed anziano, con in testa un recipiente simbolo della fertilità.
Dal racconto di Plutarco (Iside e Osiride, 28), si può capire che il dio provenisse da Sinope, dove esisteva un tempio dedicato alla divinità semitica EA, conosciuta con il titolo di Sar-Apsi (“signore degli abissi”), e Arriano ci fa sapere in Anabasis, VII. 26, che l’oracolo di questo dio veniva consultato a Babilonia dai generali di Alessandro Magno quando era malato e Tolomeo I era il suo diacono.
L’assonanza dei nomi Sarapsi e Wsr-hp=Osorapis avrebbe spinto Tolomeo I alla scelta del dio per farlo accettare al popolo egizio.
Nell’Antico Testamento Jahwé era chiamato anche El, ed in Palestina era messo in relazione con il dio egiziano Ptah, incarnazione del dio toro Apis. EL nelle antiche iscrizioni proto-sinaitiche è reso da due segni pittografici, la testa di un bue dalle lunga corna (elpeh, Alph) e il bastone pastorale chiamato Ox goad/pungolo per buoi.
Il dio Ebraico che conduce Israele attraverso il Sinai meridionale ha il suo stesso nome, “EL” conservato sui fianchi delle montagne in Proto-Sinatico come un Bue dalle lunga corna.
Quindi, anche se non esiste nessuna statua del dio nel Sinai del sud, abbiamo un “immagine” di lui come una creatura “Bovino” nel suo stesso nome, “EL”!
El si trova in Siria in tre liste di divinità ugaritiche con il nome di “El il toro” o “dio toro”, ed in un inno Hurrita “El dell’alleanza”, come il dio cananeo “Baal del patto”.
In un testo ugaritico YHWH viene chiamato figlio di El. Vediamo come il dio d’Israele viene chiamato El in Genesi 33,18-20:
“Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. Poi acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d’argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. Ivi eresse un altare e lo chiamò El, dio d’Israele”.
Con l’aumentare dell’importanza, dopo Tolomeo I, Serapide si sostituì ad Osiride, per poi associarsi ad Iside e ad Horo nella forma di Harpocrate, facendo si che questa trinità fu traslitterata su quella del cristianesimo con Chrestos-Osiride, Maria e Gesù, dopo che Costantino e Teodosio la promossero nuova religione di stato dell’impero.
Nel Nuovo Testamento il dio Jahwé non compare mai, in quanto esso è un dio ebreo che rappresentava la luna (NdR: infatti essi utilizzano un lunario) al contrario degli dei egizi basati sul sole, per questo Gesù ammonisce gli ebrei dicendo loro che stanno adorando il diavolo….
Gli evangelisti sapevano che Jahwé nasceva da Baal che rappresentava Seth, l’oscurità, le tenebre (NdR: simbolo dell’Ignoranza), il fratello malvagio di Osiride che smembrò il corpo del fratello, mentre Osiride e suo figlio Horus rappresentavano il Sole.
Jahwe’ era così rappresentato come il dio guerrafondaio degli invasori Hyksos-ebrei, mentre Gesù era il Cristo Romano portatore di luce (NdR: simbolo della Conoscenza) ed Amore i cui messaggi erano stati ripresi dai filosofi ellenici. Ma nonostante questo si cercò di unire l’Antico Testamento al Nuovo Testamento, creando una Bibbia con due dei, Jahwé e Gesù, uno contrapposto all’altro.
Una sorta di alleanza segreta tra gli ebrei e la chiesa romana, dove entrambi ben sapevano chi era Gesù e Jahwé, facendo sì che si stabilisse una sorta di patto di non belligeranza tra le due forze per ingannare e sottomettere i popoli, tutto questo mascherato dalla furbata di un dio che vieta di scrivere e pronunciare il suo nome e di fare immagini di chi esso sia.
Solo nell’Apocalisse di Giovanni viene detto il suo nome in Rivelazione capitolo 19, 1-3-4-6: “Dopo queste cose udii ciò che era come l’alta voce di una grande folla nel cielo. Dicevano: “Lodate Iah !
La salvezza e la gloria e la potenza appartengono al nostro dio”, Iah ricorre 50 volte nelle Scritture Ebraiche, 26 volte da solo e 24 nell’espressione “alleluia”, che letteralmente corrisponde all’imperativo plurale “lodate Jah”. Tuttavia la presenza della forma “Iah” nel testo originale è completamente ignorata da alcune versioni della Bibbia come la CEI che la traduce nell’espressione “alleluia”, ovvero Halelu-Jàh: “lodate Jah”.
Chi era dunque Jah ?
Nel Dizionario di angeli, demoni e dèi, di M. Lurker, alla voce “Ioh” (o Jah): «Parola egiziana che indica la luna e il dio della luna; nei tempi più antichi esso godette di grande prestigio, soprattutto a Tebe, ma poi fu assorbito da Thot».
R. Ellis scrive in Tempest and Exodus, Edfu Books, Cheshire 2000, pp. 124, 125.: «Che il nome ineffabile, indicibile, del dio israelita sia impresso forse nei muri del grande Tempio di Karnak” ?
Sembrerebbe incredibile, ma ritengo sia assolutamente fondato.
Le prime due lettere del tetragramma sono YH e si presume che la vocale in mezzo sia la “a”, che forma la sillaba “yah”.
Se consultiamo il dizionario dei geroglifici egiziani di Wallis Budge vedremo che il nome Yah (Jah) si può tradurre con “luna”. Si ha quindi la conferma che le ipotesi da me avanzate hanno un sicuro fondamento. Se la parola Jahvé è derivata dall’Egitto, è possibile che abbia avuto una qualche connotazione lunare».
Se ricolleghiamo Jahwé-luna all’invasione Hyksos, il passaggio appare chiaro, gli Hyksos erano adoratori del dio toro Baal, tanto che ad Avaris, loro capitale, sono state trovate raffigurazioni del toro legate al mondo minoico, scelsero per assonanza il dio Seth, antagonista di Osiride e di Horus, e che rappresentava l’oscurità, le tenebre (NdR: la NON conoscenza) dove la luna la faceva da padrona durante la notte, mentre Horus era il sole (NdR: la luce della Conoscenza), che vinceva la sua battaglia contro le tenebre (l’ignoranza) per riemergere.
Due mondi in netta contrapposizione, uno che verrà rimodulato su Gesù-Horus su cui Roma costruirà il Nuovo testamento, e l’altro Jahwé-luna, dio degli ebrei bellico su cui si costruirà l’Antico Testamento. Mosè nel Targum, ovvero la versione in aramaico della bibbia ebraica, è chiamato Yahudae, gli yahud erano i sacerdoti del culto di Atons e Akhenaton, oltre che a promuovere il culto di Aton a discapito del dio tebano Amon-Ra, era anche un sacerdote di questo culto.
Mosè era quindi un sacerdote del culto di Aton, oppure lo stesso akhenaton, ultimo faraone Hyksos, scacciato dai principi tebani Kamose ed Ahmose.
Akhenaton abolì il sistema teologico precedente per motivazioni politiche, togliendo soldi e potere ai sacerdoti di Amon-Ra, ne sono testimonianza i numerosi sincretismi che associavano ancora Ra a una divinità protettrice di una particolare circoscrizione e il fatto che il re inviasse comunque annualmente il proprio sacrificio al dio Amon,
All’inizio della fondazione di Akhetaton, il Re fece trasferire il culto di Mnevis, il Toro Sacro di Eliopoli, per il quale era stata approntata una sepoltura nel cuore della necropoli situata a est della nuova capitale del sole.
Prima di cambiare il suo nome in Aknenaton, il faraone aveva il nome di Amenhotep IV e l’epiteto di toro possente. Raffigurazioni del toro sono state trovate ad Avaris, dove gli Hyksos avevano stabilito la loro capitale, la simbologia del toro era stata importata dalla cultura micenea. In realtà Akhenaton non fece di Aton una religione monoteista, ma enoteista, con Aton al di sopra degli altri dei come importanza, ma il toro Mnevis fu assorbito da Aton, tanto che dopo l’esodo biblico degli ebrei Hyksos, Aronne costruì un vitello, come simbolo del dio di Israele.
Nella Bibbia il toro compare anche come simbolo positivo nel sogno di Ezechiele, nel libro di Ezechiele al primo capitolo, e menzionato anche nell’apocalisse di Giovanni cap. 4,7… come vitello, per poi diventare il simbolo dell’evangelista Luca.
Il toro venne visto anche come simbolo di Gesù detto il Cristo (NdR l’unto), “sacrificatosi sulla croce per la redenzione dell’uomo“, cosi come la sua attività di fecondatore come sorgente della vita. Una carta filigranata, stampata in Francia fra il 1409 ed il 1411, riporta una testa bovina che ha tra le corna una croce con l’iniziale del nome sacro Xristos.
Nel deserto israeliano del Neger è stato scoperto l’autentico Monte Sinai di Mosé, è Har Karkom, con il nome del dio lunare degli egizi e delle più antiche popolazioni semite. In questo monte è stato ritrovato un santuario lunario da parte della missione archeologica italiana diretta da Emanuel Anati.
Il paleolinguista Har Karkom, ha spiegato Mailland, ha dimostrato che Har Karkom è una montagna sacra fin dall’età del bronzo antico, e il suo nome attuale ha sostituito nella toponostica israeliana il nome arabo di Gebel Ideid. Ai suoi piedi si trovano le tracce di 250 villaggi in pietra, ma sulla montagna stessa rimangono solo Santuari e iscrizioni sacri: era una montagna tabù, non abitabile, l’80% delle migliaia di iscrizioni rupestri su 1.356 rocce istoriate di Har Karkom rappresentano stambecchi con enorme corna lunate: è una iconografia che richiama quella della divinità lunare del culto mesopotanico del dio Sin, diffuso fin dal IV millennio a.C. dai sumeri o da popoli collegati verso Ovest, e anche in quel territorio.
Il nome Sin, sottolinea Mailland, richiama il nome biblico del Monte Sinai, e la tradizione bizantina colloca il Sinai biblico nel Sud della penisola omonima. Inoltre uno delle centinaia di tumuli eretti sulla montagna di Har Karkom conteneva una pietra bianca di mezzo metro, a forma di mezza luna, sepolta sotto uno strato compatto di sassi scuri e posata su una grande pietra nera, interpretata dagli archeologi italiani come l’altare del dio lunare Sin.
Mailland spiega che il libro dell’Esodo racconta che Mosé fuggì nel deserto e sposò una delle figlie di Ietro, un capo della tribu’ beduina dei Madianiti, il quale gli ordinò di portare le sue pecore “sul Monte di dio”.
quel monte dio si manifestò a Mosé: era Yah Vé; Vé (voce del verbo essere coniugata nel tempo presente) vuol dire “io sono”; Yah (Jah), nella lingua egizia dell’Antico Regno, è la luna. Ed è la stessa parola, che significa “luna” in ebraico.
L’ipotesi, precisa Mailland, è stata formulata dalla studiosa Rosetta Bastoni, insieme a Emanuel Anati, e chiude il cerchio sulla nostra ricerca a partire da Serapide, andando a ritroso fino a Baal.
By Alessandro De Angelis – Tratto dal libro “Cristo il Romano”
https://www.facebook.com/alessandro.deangelis.330?fref=ts
Inoltre nelle varie traslitterazioni (traduzioni errate della bibbia) è stata falsata anche la traduzione della parola plurale Aelohim (vedi Genesi: cap.1) e quella detta “tetragramma”, YHWH (vedi qui sotto) eliminandoli e sostituendoli, quindi falsificando il testo introducendo ex novo la parola “dio”, che però limita enormemente i significati completi delle due precedenti parole che sono presenti nei testi originali scritti in anticofenicio-shardano=aramaico=ebraico antico=samaritano.
Le varie parole in aramaico, dell’Antico Testamento, che sono state modificate e sostituite con la parola “dio”, quindi:
Posso permettermi un banalissimo suggerimento ?
Vedrete che seguendolo comprenderete immediatamente i salti mortali che sono costretti a fare gli esegeti giudaico-cristiani che devono continuamente reinventarsi spiegazioni e tentare di conciliare l’inconciliabile, per affermare che Jahwe’ è la traduzione della parola “dio”.
Invito a leggere la Bibbia che abbiamo in casa sapendo che:
1 – quando c’è scritto dio, in ebraico nella stragrande maggioranza dei casi c’è il termine “Elohim” (desinenza plurale); qualche volta c’è “El” (singolare). Inoltre spesso il termine Elohim è seguito dal verbo al plurale in ebraico (come in Gen 20,13 o 35,7) mentre in italiano è “stranamente” tradotto col singolare, chissà perché…
Emoticon wink Elohim inoltre è riferito dalla Bibbia a numerosi individui alcuni dei quali sono addirittura identificati con il “nome proprio”: Jahwe’, Kemosh, Milkom…
2 – Quando c’è scritto l’Altissimo, in ebraico c’è “Elyon”
3 – Quando c’è il Signore o l’Eterno, in ebraico c’è “Jahvé’”
4 – Quando si trova “spirito”, in ebraico c’è “ruach”, termine che invito a NON tradurre ma a lasciare così: si legga molto molto attentamente ciò che il contesto dice di volta involta del “ruach” e si comprenderà che ha molti significati, esattamente come la parola “spirito” che in italiano indica sia l’alcol a 90° che i fantasmi, sia la vis comica di una persona che lo spirito di coesione di una squadra di sportivi…(polisemia)
5 – Quando si trova “gloria di dio” o “gloria di Jahwé, in ebraico c’è “kavod”, termine che invito a NON tradurre ma a lasciare così: si legga solo molto molto attentamente ciò che il contesto dice di volta in volta del “kavod”. (un veicolo extraterrestre = UFO)
6 – Quando si trova “eternità” o “per sempre”, in ebraico c’è il vocabolo “olam” che significa solo “lunga durata nel tempo”.
Con questa semplicissima lettura – e senza necessità di spiegazioni dotte o filologiche – si comprende immediatamente quanto falso mistero sia stato calato sull’antico testamento per impedire che si capisse ciò che scrive chiaramente.
Non ci sarà neppure più bisogno di chiedersi cosa significa Elohim, perché risulta evidente a chiunque faccia questa semplice prova che, qualunque cosa significhi quel termine, la Bibbia lo applica – esattamente allo “STESSO” modo – a numerosissimi individui e quindi non identifica in modo specifico alcun “dio” e chi lo usa come tale sta di fatto tradendo il testo biblico.
By Salvatore El
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Precisazione:
La traduzione = falsificata della parola biblica “Elohim” con la NUOVA parola “dio”, è stata una imposizione del vescovo, poi dichiarato “papa” Damaso (366-384 era volgare), dalla chiesa cattolica.
Ritorniamo alle origini sul titolo di questo studio:
In questa ricerca-studio, cercheremo di analizzare e quindi DEFINIRE la parola aggiunta nel testo ebraico: “dio” (YHWH + Allah), sotto diversi aspetti e/o punti di vista:
a) Storico Semantico
b) Geometrico – Analogico
c) Deduttivo
d) Scientifico
- a) Ora cercheremo di analizzare e definire la parola “dio” – YHWH (tetragramma scritto nel decalogo di Esodo cap. 20), dal punto di vista: STORICO SEMANTICO
Vediamo quindi di intraprendere un’altra strada per cercare di avere una risposta esauriente e comprensibile, per poter prendere maggiore coscienza su questo problema.
La parola sulla quale verte il problema è: “dio”.
Questa è una parola italiana che deriva dal latino Deus, parola simile al greco Zeus, al Theo degli Aztechi, al Dyaus degli Indiani, al Dia o Tia dei Nordici, al Diar Irlandese, ecc.
Il nome del “dio” del cielo Zeus, connesso al latino dies, diem, è formato su un tema apofonico (relativo ad apofonia; che presenta apofonia: vocale apofonica, dei/di – “brillare”, con un suffisso (anch’esso con apofonia).
Deriva il latino arcaico deivos e quindi Deus,…
In pratica i cristiani usano come “assoluto” un termine generico, infatti la sua definizione, leggendo un dizionario di italiano (probabilmente redatto da soggetti con pensiero cristiano), è piuttosto incompleta: ESSERE/ENTE SUPREMO, CAUSA di TUTTA la REALTÀ.
Per riScoprire la Vera essenza etimologica della parola “dio”, dobbiamo risalire nel passato, ai vari “etimi” nelle varie lingue, le più antiche possibili e riprendere conoscenza sulle varie definizioni usate dall’uomo per questa parola nel corso dei tempi.
Secondo le fonti, più comuni, il “nome” (NdR: in realtà è un suono vocalizzato Yaoué che indica essendo l’acronimo di un verbo = essere nelle sue 3 formulazioni presente, passato e futuro), ricorre lo ripetiamo, 6.828 volte, nella forma יהוה, (YHWH) compresi i 134 punti in cui i soferim (“scribi”) ebrei cambiarono il testo ebraico originale da יהוה in “Ado-nai”[6] e appare per la prima volta nel Libro della Genesi.
Nella Bibbia ebraica, il tetragramma è la forma più diffusa per indicare “dio”, ma non è esclusiva.
Ad esempio, in alcuni salmi, come il 43 (42 secondo la divisione della Septuaginta), si usa solo il titolo E-lohim = “Dei”, (forma plurale di E-loah = “Divinità” = “Eloah” (da cui poi deriva il termine Allah). Inoltre non compare nell’Ecclesiaste (Qoelet) e nel Libro di Ester, e in forma completa nel Cantico dei Cantici, un fatto che mostrerebbe secondo alcuni studiosi come André Lemarie, l’epoca tarda di composizione di questi libri, i cui autori sarebbero vissuti in un’epoca in cui non si pronunciava più il Nome divino, tanto nell’uso comune quanto nella lettura della Bibbia.
Nel Libro di Ester comunque è presente un acrostico che forma il tetragramma, ma all’inverso mentre nel Cantico dei Cantici al capitolo 8 versetto 6 appare in forma abbreviata quando si dice che l’amore è la “fiamma di Iah/Jah”.
Alcuni studiosi, a partire dal XVIII secolo, hanno notato come all’utilizzo dei diversi nomi divini nella Bibbia si possono far corrispondere tradizioni compositive differenti. Ad esempio nel libro della Genesi è presente una versione della creazione che utilizza il nome Elo-him.
Il “nome” nella forma verbale “YHWH” (e altre) rappresenta una moderna versione accademica dell’ebraico biblico יהוה, parola composta da quattro lettere (yodh, he, waw/ou, he), in qualche modo corrispondenti alle lettere dell’alfabeto latino YHWH e perciò detto “tetragramma”.
Nell’antico shardano, fenicio od ebraico antico, l’alfabeto era scritto con segni molto diversi dall’odierno ebraico che risale solo dal 600 c.a prima dell’era volgare e non si scrivevano le vocali, per cui il suono vero delle parole veniva fornito dalla tradizione orale di padre in figlio,
La lingua ebraica (a tutt’oggi) è dotata di lettere dal valore consonantico, mentre la vocalizzazione (variabile e importante ai fini del significato delle parole) è indicata ortograficamente attraverso altri segni diacritici, notazioni vocaliche introdotte in epoca storica molto più tarda delle consonanti, perché adottate dai Masoreti intorno alla seconda metà del I millennio dell’era volgare [3]
Mentre è indiscusso che il nome del dio ebraico è indicato nella Bibbia con le quattro lettere summenzionate, resta incerta la sua pronuncia e oggetto di dibattito sia tra gli studiosi, sia tra i fedeli delle diverse confessioni che fanno riferimento al “dio di Abramo”. Ecco perche’ non si poteva scrivere il suono vero del nome.
Gli ebrei evitavano di pronunciarne il nome per non profanarlo (“non nominare il nome di dio invano”, terzo comandamento secondo la tradizione ebraica, secondo comandamento secondo la tradizione cattolica, eliminato dai 10 comandamenti originali dell’Esodo, da essa, in quanto proibiva le immagini, mentali e/o fisiche, tipo statue, ecc), mentre nella Bibbia è reso per iscritto soltanto con il tetragramma e quindi la pronuncia del nome è a tutt’oggi incerta, per la stragrande maggioranza di ebrei e cristiani. Gli ebrei talvolta usavano il termine Adonai, che significa “maestro” o signore, uso poi ripreso dai Cristiani.
Gli ebrei anche oggi continuano ad utilizzare la forma di ADONAI (maestro – Signore, vedi sopra) per designare il “dio” di Israele.
La House of Yahwéh di Yisrayl Hawkins utilizza il nome di Jahwé per designare il nome di dio, i Testimoni di Geova, invece preferiscono continuare ad usare il termine YEHOWAH, italianizzato in Geova (NdR: che significa fra parentesi: dio cattivo e terribile), infatti questa parola e’ stata inventata dai sacerdoti/scribi ebrei per impedire di pronunciare il vero nome; come hanno fatto ?: hanno immesso nel tetragramma (consonantico, e già questa è una falsificazione perché esso è composto da sole vocali, al quale hanno aggiunto le vocali di adonai = signore), ottenendo quindi il suono: YEHOWAH o JEHOWAH, italianizzato in Geova.
Quindi è chiaro come il sole che i Testimoni di Geova sono testimoni di un dio fasullo, falso, terribile e quindi cattivo (tale è il significato della parola Yehowah in ebraico) !
Gli altri Cristiani hanno preferito il termine Kyrios (Signore, in lingua greca) ovvero “Dominus” (Signore, in lingua latina) ovvero “Signore” o “dio” in lingua italiana, tant’è che nella parte della Bibbia comunemente chiamata Nuovo Testamento, redatta dai Cristiani in greco, il termine non viene mai usato non essendo presente negli originali greci, (NdR: negli scritti samaritani ed esseni compariva), mentre compare circa 6.800 volte nell’Antico Testamento.
Le chiese cristiane, compresa la cattolica, pur avendo usato in passato sia il termine Yahwéh (o Jahwé), sia il termine Jeova, Geova (più raramente), oggi usano solo sporadicamente il termine Yahwé nella lettura di passi biblici dell’Antico Testamento e in alcuni canti religiosi, tranne appunto i Testimoni di Geova, che fanno un uso costante ed abituale del termine falsificato in Geova, mentre gli Ebrei continuano ad usare il termine Adonai.
Il termine YHWH viene talora abbreviato in Yah o Jà (ad esempio allelu-jà, che significa “lode a Yahouè”). Si ricordi che l’italiano Gesù il nazareno, deriva in ultima analisi, attraverso la mediazione greco-latina, dall’aramaico Yehošuah (le cui vocali sono incerte, infatti il suo vero nome dovrebbe essere foneticamente espresso cosi: Yahshoué) e che pacificamente significa “Yahoué è salvezza”, abbastanza simile al nome ebraico Yĕhowašūà, (yahosueh) reso in italiano come Giosuè, il che farebbe dubitare della correttezza della vocalizzazione prescelta in questo caso, per il tetragramma, ciò si spiega come un caso di apofonia.
La cosiddetta impronunciabilità del nome (tetragramma) degli Ebrei è un falso….(F)
In ebraico (moderno) shem ha-mephorash (ebraico: שם המפורש), è comunque una corruzione linguistica e viene falsamente interpretato come “il nome impronunciabile”, anche se il vero significato letterale dell’espressione Shem ha-Mephorash è esattamente opposto: il “nome spiegato, disteso, esplicito”, e quindi QUI in questa pagina, lo spieghiamo bene e chiaramente.
“Facendo riferimento a fonti storiche, un ebreo Yosef ben Mattitia (Giuseppe Flavio) nella sua Guerra Giudaica, osservando il vestiario del sommo sacerdote si sofferma a descrivere l’iscrizione sulla lamina del turbante che conteneva il nome divino, in lingua ebraica (YHWH). Secondo Giuseppe, esso era composto da 4 vocali.
Ecco il testo originale greco della Guerra Giudaica (V:5) e la relativa traduzione:
“katade qateron alloi proshrthnto liqoi, kata treij eij tessara merh dihrhmenoi”
Sul davanti pendevano altre dodici pietre, divise a tre a tre in quattro file
“wn ef ekastou palin eij twn epwnumwn merh egegrapto”.
su ciascuna delle quali era inciso ancora una volta il nome degli eponimi.
“thn de kefalhn bussinh men eskepen tiara, katestepto d’uakinqw”,
Il capo era coperto da una tiara di bisso, con l’orlo in colore azzurro,
“peri hn crusouj alloj hn stefanoj ektupa ferwn”
cinto da una corona d’oro che recava in rilievo
“ta iera grammata tauta d’esti fonhnta tessara.”
le lettere sacre, che sono QUATTRO vocali.
Secondo le asserzioni di uno storico e madrelingua ebraico del I secolo dell’Era Attuale, si evince che il Tetragramma, contrariamente a quanto popolarmente si crede, non è composto da 4 consonanti, ma da 4 vocali !
Nota Bene: non quattro consonanti vocalizzate o trasformate in vocali, perdendo per strada il loro valore consonantico, ma quattro vere e proprie vocali.
Come deve pronunciarsi il nome Tetragramma ?
Dal confronto comparato dell’alfabeto ebraico con quello greco (quest’ultimo fu preso pari pari da quello ebraico) si evince che in corrispondenza delle quattro lettere che compongono il Tetragramma (delle quali due d’esse sono identiche) vi sono TUTTE VOCALI, PROPRIO COME Giuseppe Flavio SOSTENEVA.
vedi: ALFABETO Shardano, Fenicio, Samaritano ed Ebraico antico e moderno + Ebraismo e sue origini + Melkisedek ed il suo ordine
Inoltre ad onor del vero occorre dire che nell’antico testamento i vari nomi indicati come nomi di “dio” in realtà, salvo lo YHWH, appaiono come nomi di capi, condottieri speciali, alcuni li definiscono “extraterrestri”, come ad esempio afferma il dr. Mauro Biglino, il quale ha ritradotto l’antico testamento dall’ebraico dei Massoreti (quello con la punteggiatura).
Mauro Biglino è attualmente un nome molto controverso, soprattutto dai cristiani, è stato traduttore per le edizioni San Paolo, e pare si sia trasformato in una sorta di Zecharia Sitchin Italiano. Se quest’ultimo, dallo studio il cuneiforme ha dedotto che la mitologia Sumera (e l’antico testamento della Bibbia, che da queste leggende ha preso a piene mani) sono un pò di più di storie da prendere metaforicamente, l’italiano Biglino rincara la dose, traducendo esattamente (o cosi almeno dice) dall’ebraico antico in modo letterale, le parole utilizzate dal testo, Mauro ha il suo bel curriculum e con questo lavoro ha messo in confusione ed all’angolo parecchi religiosi….fra i cristiani ed alcuni ebrei.
Traduzione della parola fenicia/ebraica samaritana (YHWH) – Tetragramma – (Alah, la cui radice si trova ancora nell’arabo in Allah), che è sopra tutto legata al nome di “dio” della religione Ebraica ed in seguito a quella Cristiana e che è chiamata il Tetragramma (4 lettere).
Questa parola più di 3.200 anni fa era scritta con questo segno grafico (si legge da destra verso sinistra):
Il tetragramma è anche il rigo musicale, composto da quattro linee orizzontali, utilizzato nella notazione quadrata; oggi si utilizza il Pentagramma a cinque righe.
vedi anche: http://www.historian.net/ – (YHWH = IOD-HE’-OU-HE’ )
Questa l’evoluzione del segno grafico dallo Shardano/ Fenicio/ Aramaico/Ebraico antico e moderno
Questi sono i segni grafici che corrispondono alle lettere dell’alfabeto Fenicio, Ebraico antico, Samaritano: IOD-HÈ-OU-HÈ (suono YAOUÈ); in seguito si usò la prima lettera del TetraGramma (abbrev.: IOD = segno grafico “svastica” rovesciata) per indicare il “sacro nome”, questo per abbreviarne la scrittura.
Occorre anche ricordare che la parola “dio”, null’altro è che l’anagramma della parola “dio” = IOD, che descrive la prima lettera del TetraGramma (4 lettere), ovvero del “nome” YAOUÈ (“dio”) in Fenicio, Ebraico, Samaritano, lingue semitiche con le quali è stato scritto l’Antico Testamento della Bibbia.
Significati del Tetragramma:
“Il regno dell’emanazione è la dimora delle quattro lettere del Nome divino YHWH che costituiscono la radice della radice delle radici dei quattro elementi (NdR: e/o delle 4 sostanze base del DNA).
La Yod è la radice primordiale dell’Acqua, la Hei è la radice primordiale del Fuoco, la Vav è la radice primordiale dell’Aria e la seconda Hei è la radice primordiale della Terra, come sanno bene i saggi della verità. All’interno di ognuno di questi piani esistono decine di migliaia di altri piani senza misura, finché tutto ciò che esiste ritorna alla sua radice nascosta.
“Allora comprenderai che l’Eterno è la Fonte di ogni potenza nel Cielo e sulla Terra e che non ve n’è altra. Ciò significa che nulla esiste la cui esistenza sia esterna a “dio” perché ogni cosa proviene da “dio” ed è benedetta”.
By Isaiah ben Abraham, Sh’lah ahl Sefer Vaykra, Perek Torah Ohr M’Sefer Torat kohanim (citazione letterale)
Anche i Cristiani (di tutti i tipi) purtroppo hanno utilizzato impropriamente la parola “dio”, sostituendola nelle varie traduzioni della Bibbia, alla parola YAOUÈ; infatti nell’Antico Testamento scritto in ebraico antico, il cui vero nome è Antica Alleanza, la parola “dio” NON esiste ed al suo posto troviamo la parola (tetragramma): YAOUÈ (Suono di sole vocali).
Nella Bibbia infatti, quando riferisce che “Mosé incontrò “dio””, gli scrittori usarono l’espressione grafica e fonetica: SCHEM (la parola Schem, significa il NOME): (suono) YAOUÈ (parola di 4 lettere con il suono composto da sole vocali), che molto sinteticamente nel testo biblico viene tradotto come significato in: Io Sono, ERO e SARÒ, cioè sono Eterno e quindi Immortale.
L’origine di quel suono YAOUÈ, deriva dalla cultura Sumerica, Akkadica, Eblaita, Egizia, che datano rispettivamente circa ed almeno 6.500 e 5.500 anni or sono.
In quel tempo il suffisso YA veniva aggiunto ai nomi propri degli abitanti di quei Nazioni/popoli, per manifestare la loro credenza che l’Uomo è la tangibile manifestazione dell’Essere, Ente Universale od InFinito; infatti ci riferisce Edouard Schuré nel suo “I grandi Iniziati” che il grido YAOUÈ era quello di tutti gli iniziati della Fenicia e dell’Egitto.
vedi: http://www.scribd.com/doc/169873000/Edoardo-Schure-I-Grandi-Iniziati-Storia-Segreta-Delle-Religioni
Le “4 lettere del Tetragramma” erano anche pronunciate separatamente: IOD-HÈ-OU-HÈ e sempre e comunque rappresentavano il “dio” (Infinito) nella sua eterna fusione con la Natura e qualsiasi UniVerso manifestato. Persino nell’antica Cina si formulava questo suono, “nome”, per indicare il Divino = InFinito !
Or essendo stato nell’antichità “unico nelle varie culture”, il nome è formulato con le lettere (vocali) della Vita e della Creatura, gridando YAOUÈ (suono composto dalle sole vocali) o IOD-HÈ-OU-HÈ in modo mascherato, si voleva dire Uomo, “dio” sei, ti riconosco, ti ravviso, trasformato od evidenziato anche sotto la lo scafandro del fisico, il corpo fatto di carne, sangue, ossa e Spirito.
Anche nella Bibbia (antico testamento = Salmi) e nel nuovo testamento, precisamente nel vangelo di Giovanni si afferma questo principio, infatti anche Aivanhov afferma nella sua opera dal titolo “Voi siete dèi“, riguardo al passo del Vangelo di Giovanni 10: 34 che “Gesù è stato il più grande rivoluzionario tra gli inviati di “dio”, è stato il primo a trasgredire tutte le antiche usanze ed ha espiato sulla croce l’audacia che aveva avuto di affermare che era figlio di “dio” e che tutti gli esseri umani sono figli e figlie di “dio”.
L’insistenza con la quale Gesù sottolineava la filiazione divina dell’uomo, scandalizzava e irritava gli scribi e i farisei al punto che un giorno tentarono di lapidarlo. Ma Gesù rispose loro: “Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare ?” Gli risposero i Giudei: “Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai “dio””. Allora Gesù ricordò loro un versetto dei Salmi: “Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi ?
Quindi alla luce di tutte queste considerazioni, possiamo affermare che ciò significa che l’Essere Vivente è un “punto di osservazione” dell’InFinito (Ente, “figlio” dell’InFinito) che alcuni religiosi chiamano impropriamente con la parola insignificante “dio”, dando un “nome” all’InFinito che è indefinibile per definizione…con un “nome”…ma solo con un pluralità di concetti…come qui vi esponiamo !
Qualcuno afferma che:
L’InFinito E’, e quindi non crea, non distrugge, ma trasforma infinite volte all’InFinito. Vero, ma non è la sua definizione totale, siccome E’, e quindi è InFinito, contiene anche il TUTTO, perché in Egli/Esso è l’InFinito, ed il TUTTO è quindi in Egli/Esso contenuto…e non perde MAI NULLA e lo comprendiamo solamente attraverso il TUTTO che manifesta l’ esistenza dell’InFinito !
La parola “dio” se paragonata alla parola InFinito (per strumentalizzazione di alcuni religiosi) perde la sua InFinità perché essi lo personalizzano in un solo essere ! COSA/IDEA ERRATA !
L’InFinito E’ ed ha…., qualsiasi cosa sia disponibile nelle menti degli Esseri Viventi, quali suoi Puncta-Punti di osservazione ed è per questo che l’InFinito è OMNISCIENTE ed OMNIPRESENTE, in quanto i tendenti ed esistenti infiniti Io Sono (Tempo presente prima persona singolare, del verbo Essere coniugato all’InFinito), sono i suoi punti infiniti di osservazione cosciente….
La distinzione della definizione fra la parola l’InFinito e la parola “dio”, è semplicemente una distorsione mentale, per cui cari religiosi, svegliatevi e rimettetevi in carreggiata, non è difficile, basta volerlo, sostituite in ogni pensiero/discorsi, le parole “dio” in InFinito, e capirete tutto quanto !
Il “dio” dei religiosi, non rappresenta nulla, se viene distinto dall’InFinito !…perché quel “dio” è solo un altro Puncta-Punto degli InFiniti Punti di osservazione…..e se seguite quel “dio”…..al posto del riconoscervi nell’Io Sono nell’InFinito come suo punto di osservazione, non siete ancora completamente consapevoli della REALTA’.
Se avete ancora quelle idee di separazione fra le parole “dio” ed InFinito, è evidente che l’incoerenza ragionativa e mentale vi impedisce, per ora, di comprendere semplici ragionamenti logici, ma siccome tutto si trasforma, anche voi che pensate in quel falso modo, arriverete a questa comprensione totale.
Quale è quindi il significato etimologico di questa parola composta da questi 4 segni – lettere/vocalizzato in YAOUE’ ?
Ricordiamo quello che già abbiamo detto, che nei linguaggi antichi: Sumerico, Akkadico, Pelasgico, Eblaita, Fenicio, Egizio, Ebraico, Samaritano, Arabo ed altri alfabeti medio Orientali, i significati delle singole lettere corrispondevano tra di loro (i vari alfabeti), ma cambiavano un po’ il suono ed i segni grafici, che comunque avevano sempre delle similitudini; comunque ogni lettera corrispondeva esattamente a delle idee e concetti per cui il compositore delle parole le assemblava tenendo conto del significato delle singole lettere; ogni sensazione esprimeva suoni che il formulatore, compositore, aveva nell’osservazione dei fenomeni della natura; egli scopriva così le FUNZIONI i VERBI, le COSE i NOMI e le QUALITÀ gli AGGETTIVI e le RELAZIONI fra le lettere e le parole.
Noi chiamiamo i Segni di quegli Alef-Beit, ALFA-BETi, gli AUTIUT = ARCHETIPI.
Purtroppo nei nostri linguaggi ed alfabeti moderni si è persa quasi tutta questa verginità del suono, segno, sensazione, concetto.
Le lingue di quegli antichi alfabeti, possiamo chiamarle Lingue VERE e VIVE, mentre al giorno d’oggi formuliamo dei suoni e scriviamo dei segni che sono MORTI, questo perché le lettere dei nostri alfabeti non esprimono più concetti precisi. Solo nelle lingue Latine ma sopra tutto in quella Italiana, sono rimaste in parte queste possibilità interpretative.
Fatta questa premessa, ritorniamo all’analisi del nostro suono, segno: YAOUÈ e vediamo di scoprire i significati Nascondenti e Significanti di questa meravigliosa parola.
La parola YAOUÈ è così vocalizzata perché formata da sole vocali foneticamente parlando ed è un acronimo del verbo essere coniugato in tre forme passato presente futuro; essa è anche composta dalla vocale IOD e da una radice HAOUÈ (HÈ + OU + HÈ) che null’altro è che la voce del verbo ESSERE, Participio Presente, Essente, il Partecipante, colui che È, cioè: Io Sono, Ero e Sarò.
Lo IOD è la decima lettera, dell’alfabeto Akkadico, Pelasgico, Egizio, Fenicio, Ebraico, Aramaico-Samaritano, Arabo (il 10 osserviamo analogicamente come segno grafico è composto da Una Unità un Finito e da uno ZERO simbolo dell’InFinito o di un BUCO, ovvero di un vortice di spazio/tempo centromosso = mosso dal centro interno), oppure indica che l’Uno è passato ad un altro piano o livello: quello delle Decine, ma sempre ed eternamente Dentro ogni numero !).
La vocale IOD (come segno grafico nell’alfabeto shardano, aramaico, ebraico antico, fenicio, samaritano, è quello di una svastica centro mossa) rappresenta la funzione del Concentrare, cioè il Movimento Concentrante-Implodente, (la forza di gravità) ovvero contrazione dello spazio/tempo;
Questa lettera ha un valore cabalistico: 10 (che rappresenta e simboleggia il TUTTO) e viene anche considerata quando messa all’inizio dei una parola, come lettera “mater lectionis”, che è una locuzione latina che significa “madre di lettura”.
“La lettera HE unita a parole, in quegli idiomi, può avere tre significati:
– Una preposizione, col significato di articolo determinativo, o di pronomi relativi “quello/a”, o “chi/che” (come in “un ragazzo che legge”). Per esempio: yeled, un ragazzo; hayeled, il ragazzo.
– Un prefisso, che indica una frase interrogativa. (Per esempio, Yadata, tu sapevi; Hayadata ?, sapevi ?)
– Un suffisso, dopo toponimi che indicano movimento verso il nome proprio del luogo geografico. (Per esempio, Yerushalayim, Gerusalemme; Yerushalaymah, verso Gerusalemme.)
La lettera OUA (VAV) indica una connessione-congiunzione, il gancio, tra le parole o le parti della frase; volte, quando e appare prima, può indicare l’inversione di tempo. A livello esoterico può rappresentare un pregiudizio nascosto nel passato, od a seconda del prefisso, futuro nascosta e presente”.
TRADUCENDO tali lettere in simboli protosemitici, otteniamo (vedi immagine)
BRACCIO > FILO > PULCINO (geroglifico della lettera OUA, Vav), (il GANCIO) > FILO
Le BRACCIA MANIPOLANO il FILAMENTO CREANDO (il PULCINO) E AGGANCIANDO UN ALTRO FILAMENTO.
Lo YHWH in geroglifico EGIZIO significa: “COLUI CHE FA ASSUMERE FORME VISIBILI (Y) ALL’INVISIBILE ENERGIA VITALE( H) in tal MODO PONE dei LIMITI (W) a TALE ENERGIA (H)
(precisazione di: Agostino De Santi Abati –
https://www.facebook.com/agostino.desantiabati )
Commento e precisazione NdR: la vera traduzione del Tetragramma egizio, shardano, aramaico, fenicio, ebraico antico e samaritano, è questa:
NON è colui che da forma, ma è colui che forma ! …..il tutto è legato alla voce del verbo Essere, coniugata in tempo presente, cioè all’ Io Sono e non ad un ipotetico “dio”….mediatore fra l’Essente e la forma della materia….che egli stesso materializza e gli da forma e che quindi NON abbisogna di nessun mediatore per poterlo fare !
Il significato che l’unione della radice: OUE’, l’Essere, l’Essente con la funzione Concentrante ha, ed è questo: l’InFinito si Concentra cioè si auto limita, con il Movimento continuo nel Finito, nel Punto-Buco; quella ra-dice, esprime anche l’idea della Manifestazione Potenziale, della Intellettualità, che è la possibilità di elaborare le I-dee, dell’Eternità, Concentrate in una Unità: Uni-verso = verso l’Unita’; infine lo IOD rappresenta anche la Mano trasformante dell’Uomo.
La radice, in quegli idiomi, lo ripetiamo, è triletterale: (HA-OU-HÈ), di 3 lettere, è formata da 2 lettere uguali con all’interno la lettera dal suono OU:
Questa composizione di segni-lettere indica una funzione divisa in due Forze Complementari e contra-opposte, vedi Yin e Yang = attrazione-repulsione e da una lettera interna la:ì OU, segno che rappresenta la Funzione dell’Agganciare, nel senso del Riunire, legare assieme queste 2 forze complementari, per manifestare il Bu-io, il Buco, il luogo dello Spirito, ovvero il Vuoto QuantoMeccanico, ove è il “trono=luogo dell’InFinito“.
Secondo “princìpi antichissimi”, ma entro contenuti, come possiamo vedere anche nel sacro Nome, il Tetragramma, ogni cosa dall’InFinito a tutto ciò che è Manifestato-Creato nell’UniVerso Finito, è costituito da questo “Principio Binario”, manifestato in ogni Buco-Puncta dell’InFinito.
“Definiamo quindi InFinito, quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé, all’InFinito” (senza termini-confini).
Siccome però l’InFinito conTiene (insieme, tiene dentro) anche l’InFormAzione, il dato, quando essa si rende complessa, abbiamo la Manifestazione della CoScienza (insieme di Dati=Pensiero) nella Materia-Informata, a struttura complessa, che è Manifestata.
Più la materia biologica si rende complessa, maggiormente è presente la CoScienza = l’In-form-Azione.
La parte “femminile” dell’InFinito, la Miriam ovvero la Mater-ia, è l’Energia fondamentale dell’InFinità (E+ ed E-), essa è il corpo di manifestazione dell’InFinito, sulla quale galleggia l’In-form-azione, ciò che si sta formando e quindi qualsiasi tipo di materia, rendendo cosi visibile se stesso nella materia In-Formata.
Nella radice del sacro Nome (YAOUÈ – tetragramma ed acronimo) la OU è anche il segno del congiungimento e/o raggiungimento del massimo ordine fra i rapporti, ma indica anche la Centralità fra due lati opposti e l’aggancio fra di essi; essa indica anche l’Uomo, il suo valore numerico è 6; per analogia ricordiamo che il numero 6 corrisponde ai 6 Elettroni dell’atomo di Carbonio; questo atomo è la base essenziale di tutti i composti organici della Vita, uomo compreso !
Le vocali: YA/E rappresentano in primis l’Energia che si manifesta nei 2 lati contrapposti, ma indica anche la funzione del Lodare, sono il simbolo della Vita Universale, tutto ciò che è Ani-matore (parola che significa Amante dell’IO oppure anima, attore) e Vivificante, cioè il Pensante dunque Vivente.
Se noi uniamo lo IOD (la Y) alla prima (la A) delle 3 lettere della radice AOUÈ, otteniamo l’antico suffisso che dagli Adami (Umani) fino agli Eblaiti, Fenici, Ebrei, veniva inserito nei Nomi degli uomini per indicare la potenzialità dell’Uomo, nell’Incarnare, dare forma all’Infinito, cioè “dio nell’Uomo”, l’Infinito nel finito, il divino che prende forma: IsaYA, GeremYA, EzechYA, ecc.
Ritorniamo alla radice di 3 lettere (HÈ -OU – HÈ) voce del verbo Essere, Essente, Ente.
A questa radice è stato aggiunto lo IOD che rappresenta anche la Mano dell’Uomo; la potenzialità dell’Eternità e dell’Intelletto Creativo, Partecipante e Trasformante.
Osserviamo il tetragramma (le 4 lettere del nome sacro = il senza nome) anche sotto questo profilo o punto di vista:
Esso è un Nome, (YAOUÈ – nome composto solo dai suoni delle sole vocali ed acronimo del verbo essere) cioè permette di “distinguere”; è anche un Verbo (Essente, cioè permette di comprendere la sua “funzione”; è anche un Aggettivo (Eterno), cioè indica la sua “qualità”; ed infine indica la “relazione” fra Sé e gli “altri” i simili, i Viventi; nella radice HÈ,OU,HÈ vi sono 2 lettere uguali, nel segno grafico originale, contrapposte apparentemente ma in stretta correlazione con la OU che è la lettera che “aggancia”, che correla. Tutte le precedenti definizioni ci portano finalmente a considerazioni più complete sui veri significati della parola YAOUÈ, parola “sacra” che i religiosi non hanno compreso e che poi per convenzione hanno trasformato e sostituito nella Bibbia e nel parlar comune con la parola “dio”, perdendo nel corso del tempo il suo significato così profondo !
Perché YHWH ? Noi le vocali le abbiamo, nei ns. alfabeti; se si vuole scrivere il nome originario è meglio scrivere il tetragramma e foneticamente vocalizzare Yaoué.
Il nome YHWH era completamente vocalico e per questo non era possibile scriverlo in ebraico, lingua consonantica, tant’è che la vocalizzazione che oggi conosciamo è un ibrido, ovvero si è aggiunto (dai Masoreti) al Tetragramma sacro “impronunciabile” YHWH ovvero Yod, He, Ou, He, le vocali di Adonai (A), ovvero Hatef Patah sotto la Alef, Holem sopra Deth, e Qames sotto la Nun, che riportate sotto il Tetragramma sacro diventano: Scewa sotto Yod (perchè Hatef Patah che era sotto la gutturale Alef, perde il Patah, dal momento che lo Yod sopporta lo Scewa), Holem sopra Het, e Games sotto Ou, quindi per finire Het, da cui l’errore, cioè l’ibrido, che ne è nato, che si può pronunciare (italianizzato) IeHoWah o Geova, che però significa “dio terribile, cattivo”…….
Queste sono conclusioni che non tengono conto, per ora, delle culture e delle lingue precedenti all’ebraico, che hanno originato il suono (nome/verbo) del Tetragramma, detto in seguito “sacro” dagli ebrei.
Qualche nozioni storiche sul nome
Leggiamo nella Bibbia al Salmo 83:18 “Affinché conoscano che tu, il cui nome è YHWH, Tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. Molte traduzioni omettono il “nome” e lo sostituiscono con dei titoli quali “Signore” o “Eterno”.
Nell’originale ebraico in questa scrittura (ebraico moderno) compare una parola acronimo: הוהי (YHWH ) che in italiano si traduce come suono in “IAOUE”.
Nel testo originale delle Scritture Ebraiche questa parola ricorre più di 6800 volte ma e’ espresso in diverse forme.
L’ebraico antico si scriveva senza vocali perciò attualmente nessuno può dire con certezza come si pronunciasse YHWH nei tempi biblici. Lo stesso problema si ha con il nome di Gesù, benché un tempo si pronunciasse Yashoue, Yeshua o Yehoshua, in tutto il mondo si usavano e si usano varie forme del nome di Gesù a seconda della lingua.
Comunque è quasi sicuro che il tetragramma YHWH (che sembrano solo consonanti, ma in realtà sono vocali, in origine si pronunciava IAOUE’, le sole vocali), parola riconducibile anche alla radice del verbo “Essere”, perché in Esodo 3:14, “dio” disse a Mosè che il suo nome era: “Io mostrerò d’essere”; quando, nel VII secolo d.C., i masoreti si accinsero a dotare di vocali i libri biblici per renderne più sicura la tradizione testuale, inserirono nel tetragramma sacro YHWH le vocali di “Adonai” (Signore) per ricordare ai lettori di leggere Adhonay, dando luogo alla forma moderna sbagliata “Yehowah” (che significa “dio” terribile, cattivo) che sta all’origine del nome Geova, falsificando l’essenza dei concetti espressi in questa parola.
La tradizione ebraica prescrive di leggere “Adonai” ogni qualvolta nel testo è scritto YHWH. Questo è errato, perché in Deuteronomio 4:2 è scritto: “Non dovete aggiungere alla parola che vi comando, né dovete togliere da essa“.
Anche omettere i vari nomi per ben 6800 volte dalla Bibbia è errato. Ma l’errore più grande è stato commesso dai Cristiani e dai Testimoni di Geova.
Nella bibbia ebraica odierna, il Tetragramma compare sia vocalizzato (con vocali) che senza vocali in tante parti.
La sostituzione di YHWH con ‘Adonay nella lettura ufficiale, sembra comunque presupposta dalla traduzione greca dei Settanta già menzionata (200 a.C.), perché il Tetragramma è tradotto con Kyrios (= Signore), l’equivalente greco dell’ebraico: ‘Adonay.
(A): ADONAI o ADONE (dall’ebraico).
Nelle varie edizioni delle Bibbie, viene tradotto impropriamente con “Signore” e, nell’astronomia, rappresenta il Sole; la parola Adonai è in realtà un pronome al plurale, significa quindi “dei”, non “dio” (singolare), come la parola elohim, che si trova nei primi capitoli della Genesi e che significa per l’appunto “dei” (significato = portatori di Luce, informazioni) al plurale, quello singolare è Adon, dalla quale deriva il “Don” = signore (al singolare) anche in italiano.
Ecco la base del nostro semplice ragionamento:
La lingua dei Semiti (gli antichi nomadi del deserto arabo) e le relative sacre Letture dopo “l’uscita dal deserto” hanno dato origine (a causa di e varie contaminazioni con i popoli e le culture nelle quali si imbattevano di volta in volta) a tre grandi ceppi linguistici identificabili geograficamente come orientale, nord-occidentale e sud-occidentale.
Il ceppo nord-occidentale (nella regione siro-babilonese) si suddivide nelle lingue ugaritica, fenicia, aramaica ed ebraica; ognuna con le sue tradizioni e credenze religiose.
La scrittura semitica era consonantica, cioè priva della trascrizione delle vocali. Una lettura consonantica si appoggia generalmente ad una conoscenza precedente dell’argomento del testo ed alla tradizione orale.
Il nome del “dio” semitico (nel ceppo nord-occidentale) che ha dato origine all’ebraico Jahwé e al fenicio Yao è stato trascritto in greco da Clemente di Alessandria come “Yaoué” composto da sole vocali.
Non parliamo del “dio ebraico” ma del “nome” ebraico dato al “dio” derivante dalle “credenze” del popolo semita e di altri popoli della Terra.
Le trascrizioni dalle varie lingue derivanti del semitico sono contraddittorie e imprecise, basti pensare al grave errore di nominare lo stesso “dio” come “Geova” da parte dei “Testimoni di Geova” – TdG – (il nome di “dio” insegnato dai TdG, lo ricordiamo significa “dio” terribile, cattivo…….).
Noi NON identifichiamo Jahwé (nome di un tiranno storico a capo del popolo ebraico), come Yaoué (tetragramma con sole vocali) alla luce di questi semplici ragionamenti.
Anche perché occorre saper ben distinguere le 3 parole (Elohim – Yaoue – Jahwé) le quali indicano e significano 3 cose diverse: la prima significa semplicemente DEI al plurale (esseri provenienti dai cieli = oggi diremmo extraterrestri..), la seconda è il Tetragramma di cui stiamo spiegando l’etimologia ed i significati profondi, la terza è il nome del capo condottiero sanguinario del popolo ebraico.
Solo in seguito il Tetragramma, all’interno del popolo ebraico, si è “fantasticato “per avvolgerlo ancor più nel mistero”, sulla “proibizione” di pronunciare questo tetragramma e nel tempo anche la vocalizzazione giusta si è persa.
La proibizione dello scrivere (il tetragramma) non è mai esistita, quella della pronuncia si, falsificando il testo che invece lo prevede, perché i sacerdoti ebrei avevano imposto la possibilità di vocalizzarlo solo al sommo sacerdote, una volta all’anno, quando egli entrava nel luogo santissimo del Tempio ebraico; tutto ciò per avere il controllo delle coscienze del popolo ed ergersi a mediatori fra il popolo ed il divino…….purtroppo ciò accade in tutte le religioni; i capi religiosi hanno sempre controllato l’informazione da fornire al popolo, in modo che esso dipendesse da loro….. i “sacerdoti” ovvero si sono auto nominati depositari del sacro, nascondendo la verità per il controllo delle coscienze…… e quindi anche del loro…. portafoglio, per vivere alle loro spalle… !
Infatti, la cosiddetta impronunciabilità del nome (tetragramma) degli Ebrei è un falso….(F)
In ebraico (moderno) shem ha-mephorash (ebraico: שם המפורש), è comunque una corruzione linguistica e viene falsamente interpretato come “il nome impronunciabile”, anche se il vero significato letterale dell’espressione Shem ha-Mephorash è esattamente opposto: il “nome spiegato, disteso, esplicito”, e quindi QUI in questa pagina, lo spieghiamo bene e chiaramente.
E’ così che Abba Sa‘ul (circa 150 dopo l’era volgare) giunse ad affermare che: “chi pronuncia il Tetragramma non avrà parte al mondo futuro”.
Ed è così che il lettore sinagogale che incontrava il Tetragramma, pronunciava al suo posto la parola “Adonay”, invece del nome proprio (suono di sole vocali) dell’InFinito, e cioè invece di YHWH, si leggeva dunque il nome comune Adonay che significa “Signore” e non InFinito !
Una limitazione così drastica e radicale dell’uso del nome sacro e del suo meraviglioso significato, sottrasse al popolo ed ai popoli successivi di capire il sacro senso di quell’ ideogramma, con il risultato che con la distruzione del tempio nel 70 d.C., vi fù come prima conseguenza, la perdita del vero suono e quindi il ricordo della vocalizzazione di YHWH, della sua precisa pronuncia oltre che del profondo significato che si nascose al popolo ed ai fedeli delle varie religioni….medio orientali e cristiane successive.
Quello è ciò che fanno pensare i testi rabbinici, che parlano di difficoltà a poter udire o ricordare il suono pronunciato nel Kippur dal sommo sacerdote….in realtà tutto ciò era semplicemente “guidato-gestito” dai vari tipi di “sacerdoti”, preti, pastori, rabbini, che falsificarono per nascondere ai propri fedeli i veri e profondi significati che confermavano che TUTTI NOI SIAMO “Dei” essendo ognuno di Noi una parte detta singolarità dell’Insieme InFinito e quindi significa che siamo INFINITAMENTE IMMORTALI e la morte NON esiste, cosi come viene spiegata al popolino credulone, per tenerlo sempre nello stato di paura…cosi lo si controlla meglio.. !
Alla luce di tutte queste considerazioni è di tutta evidenza che queste 4 lettere, YAOUE’, (Tetragramma) indicano sia l’Uomo quale “dio” in stato di Manifestazione, sia l’Insieme di tutti gli Esseri che esistono (umani, animali, vegetali, minerali, atomici, subatomici, ecc.), sia lo Spirito, il Pensiero Universale che è OMniPresente (sempre ed ovunque presente in ogni forma creata e quindi anche nell’uOMo); a parola OMni deriva dalla radice sanscrita AUM od OM e questa radice ha generato anche la parola italiana uOMo e la parola AMen (nome di una grande divinità Egizia che tutti i cristiani e gli ebrei, citano alla fine delle loro preghiere….); questa parola è stata e viene usata dagli Ebrei e dai Cristiani ogni volta che pregano senza rendersi conto che essi evocano il nome del “dio” Egizio e che essa esprime la forza del “dio”/Uomo; da questa parola è anche derivata la parola inglese MEN o MAN (tedesco) che significano sempre Uomo.
Inoltre questa parola/verbo YAOUÈ (tetragramma) indica nel suo insieme l’InFinito e quindi anche l’Eternità (temporale = e cioè l’Immortalità):
Io Sono (voce del verbo Essere (verbo coniugato all’infinito) coniugata al tempo presente), IO ERO (passato), IO SARÒ (futuro), in parole povere indica l’ESSENTE, il Partecipante, COLUI che ha PERCEZIONE di SE, l’Esistenza Totale: Presente – Passato – Futuro, cioè:
Tutto ciò che vive ed ha percezione di SE; in parole semplici: l’Ego / Io Sono e “dio” sono sinonimi.
L’Essere Uomo, è un “dio” in fase di manifestazione e di consapevolezza su cio’, ma ed il più delle volte non lo sa e non fa onore al proprio titolo di “Divino”, ecco i 2 lati della stessa medaglia, ovvero i due significati della stessa parola !!
Infatti anche nella Bibbia, nel primo libro, la Genesi si afferma: “facciamo (plurale – noi gli elohim) l’Uomo a nostra immagine e somiglianza” – è abbastanza semplice da capire: immagine e somiglianza significa semplicemente UGUAGLIANZA.
Infatti altrove e sempre nella Bibbia si dice anche che vi è il “dio padre” e vi è il “dio figlio” significando così la STESSA NATURA = UGUAGLIANZA, fra padre e figlio – infatti anche nella NATURA UMANA tutti sono consapevoli che il tipo di Natura è la stessa, fra padre/madre e figlio, quindi cari “religiosi” imparate a discernere le cose semplici e non complicate inutilmente le cose che sono di per sé semplicissime = “dio” è nell’UOmo e l’Uomo è in “dio” con la stessa Identica NATURA – infatti anche Gesù il nazareno affermò: “Voi siete Dei e la scrittura non può essere annullata“….
In altre parole, ciò significa che l’InFinito si specchia nel in-Finito, per avere percezione di Sé e degli altri tendenti all’Infinito Sé; Essi per definirsi si pongono nel Limite, per potersi sentire Vivi, Essenti e Partecipanti e per comprendere l’InFinito, all’Infinito !
Inoltre, la parola “InFinito” nei suoi vari significati etimologici, ha la verità inscritta nella parola stessa – dal dizionario di italiano:….”ciò che non ha limite”…, ma ciò che si trova nelle sue variegate forme (scritte e sonore) nelle lingue antiche latino e greco, aggiunge altre definizioni utili per meglio comprendere questa “potente” parola: vedi dal latino = “in-finitus” (in, negazione di finitus), in greco è “apériron” e “aparé-phatos”, che sono divenute le radici della parola italiana “apparire”, ma introduce anche il concetto del “fato” = destino = anche phatologia-patologia = malattia; il “Phatos=fato“, ciò che è stato annunziato, pre-destinato, ma che con un aggiunta di una “t” diviene “il fatto”, ciò che è fatto e quindi il fare, agire, creare…..e quindi il “fati-care”.
Ancor più, la parola latina “fatum”, deriva da “fari” che in italiano è un punto emanante luce, il faro, quindi energia, luce = in-for-mazione………..
Di InFinito ve ne è UNO SOLO, l’Infinito stesso, che può manifestarsi SOLO nelle sue tendenti infinite parzialità-relatività (UniVersi e singole Entità) e non nella sua UNICA Assolutezza; quindi l’InFinito (padre) è Inconoscibile fin tanto che non si manifesta nel Finito (il figlio), egli è …… l’Immanifesto reso manifesto ! quindi anche questo UniVerso o gli altri tendenti Infiniti UniVersi, sono parti integranti dell’InFinito, il quale manifesta le sue matrici di Infinità sempre in modo relativo, parziale, perché possano essere rese visibili, concretizzate, quindi conoscibili; ciò significa che l’InMANIfesto (ciò che non è visibile, non manifesto) si MANIfesta solo in questo modo per essere ri-conosciuto da qualsiasi Essente.
L’InFinito è anche formato da due concetti inscritti nella stessa parola “Infinito”: Infinito = il senza limite e lo in-Finito = il Finito (in) dentro nell’Infinito, quindi l’UniVerso è uno dei contenuti relativi dell’InFinito; anche tutti gli esseri Viventi sono dei contenuti relativi dell’Infinito, essi sono Campi PsicoEnergoBiofisici relativi ed individualizzati che tendono a vivere all’Infinito, utilizzando e fabbricando dei corpi fisici, (nel nostro caso sulla Terra, la “Forma Uomo” o quella dei Viventi in genere) costruiti con il tipo di “materia” (energia) necessaria a seconda del livello e tipo di manifestazione nella quale debbono o vogliono apparire.
Per la forma Umana, aumentare il proprio potere informazionale (Negentropia – entropia negativa e/o Sintropia) e quindi quello del proprio Campo (CEI) nel Giusto, nella Coerenza, nell’Ordine e nella Bellezza dell’AmOR, secondo il Sacro Principio “è meglio fare meglio“, significa essere CoerEnti con le Leggi di questo UniVerso e ciò è quindi, l’Unico e Sacro scopo della Vita eterna, rendersi consapevoli ed essere YAOUE’, lo Akkad.
La tendenza alla continua auto-organizzazione della “materia“, evidente in ogni livello, dal macro al micro, derivante da complesse dinamiche assolutamente non-lineari, comporta una visione globale del sistema il cui funzionamento non può essere ridotto alla semplice sommatoria di quelli relativi alle sue componenti, per cui oltre alla complessità ed all’auto organizzazione, si evidenzia sempre più che è l’informazione entro-contenuta nella materia che oggi possiamo ben definire con la parola Spirito, che con la materia formano i due lati della stessa medaglia è la base dell’auto-organizzazione della materia che è perennemente in-formata, essendo “guidata” dallo Spirito insito in essa e caratteristica intrinseca del Progetto di Vita dell’UniVerso.
Come avrete capito, scopo di questi scritti è anche quello di portarvi alla scoperta di YAOUE’, l’Io Sono, Ero e Sarò, tendente all’Infinito e da questo punto di vista scoprire la LEGGE della Coerenza, della Risonanza e quella del Rapporto Armonico con gli altri IO Sono presenti nell’UniVerso, in modo che il vissuto si uniformi a questo tipo di Etica CoerEnte Universale; occorre infatti che l’Ego/IO divenga anche un NOI; da esseri individuali egocentrici, dobbiamo divenire esseri egoisti (con il giusto rapporto fra se stessi e gli altri e non egocentrici), cioè divenire esseri anche sociali, che non badano solo all’utile (finanziario immediato) proprio, ma anche all’utilità comune.
Perseguiamo quindi ed in primis la legge Universale del “Godimento”, però vissuta nella completa Giustizia per sé, per gli Altri e la Natura, ovvero vivere la Legge dell’AmOR.
L’InFinito (ciò che contiene il tutto ed è senziente di sé stesso e delle proprie parzialità) è “In Potenza d’Essere” e questo in tutti i suoi Punti matematici (Enti-Buchi dell’Infinito sul Finito) che divengono eternamente Esseri/Essenti per caratteristica intrinseca propria dell’InFinito; la parola enTe significa in italiano, anche “dentro di Te”.
L’InFinito quindi, non può che manifestarsi in InFiniti Enti o modi e MAI in uno solo ! quindi o “dio” è dentro in tutte le forme, cioè è vivente in ogni tipo di manifestazione dell’InFinito nel Finito oppure non è OmniPresente, né OmniSciente.
L’Infinito Assoluto = Olo-Mero = Vuoto QuantoMeccanico
Gli ETIMI della parola “dio”
Vediamo ora una nuova etimologia , o meglio una etimologia non considerata.
Il termine italiano “dio” deriva dal termine latino “deus”, dal precedente “devos”, dal vecchio latino “deiuos”, dal proto-italiche “deiwos”,
dal proto-indo-europeo “deywos” a sua volta il termine “deywos” deriva dalla radice * dyew- (“cielo, cielo”).+ os che deriva dal proto-indo-europeo h₁éh₃ (o) s (“bocca”)….
QUINDI
Il termine “dio” ha il significato di BOCCA del CIELO (il vuotoquantomeccanico).
Nel Nuovo testamento, nel Vangelo secondo Giovanni il primo verso (Giov.1,1) dice: In principio era il Verbo, il Verbo era presso dio e il Verbo era dio.
Sostituiamo il termine dio con La Bocca del Cielo
In principio era il Verbo, il Verbo era presso La BOCCA del CIELO e il Verbo era La BOCCA del CIELO.
Interpretiamo:
In principio era il Verbo (cioè vibrazione-movimento) è il verbo sé fatto carne (cioè materia),
la vibrazione crea la sostanza, e la frequenza cambia la forma !
Ecco di cosa si parla nella Bibbia non di un “dio” ma di ENERGIA !
Ora definiamo la parola: ENTE (Entita’ = Punto) = Micro Buco NERO-BIANCO che deforma lo Spazio-Tempo per “creare”, movimentare, la sua individuazione geometrica, cioe’ un vortice di energia che si definisce ed individualizza l’Ente-ormai nel Finito, rispetto all’Infinito, il quale dalla sua “creazione”, manifestAzione, segue la Legge sintropica dell’accumulo dell’InFormAzione all’InFinito.
L’Ego/Io Sono è esattamente l’Ente che si InForma.
Ai livelli sottili del Campo Psico Energetico Informato (CEIU) vi è assenza di Sostanza/materia, cioè di Tempo/Spazio; ciò significa che i “livelli sottili” corrispondono al Punto matematico ed il Punto tende a trasformarsi in InFinito e l’InFinito di conseguenza nel Punto, attraverso il movimento continuo dell’instabilità intrinseca dell’InFinito, vai e vieni…..dentro fuori, in un amplesso infinito.
Quindi ogni Punto dell’Infinito contiene in germe le InFormAzioni, i dati relativi al TUTTO, quindi: il Punto è l’InFinito in forma manifesta singolare, e l’Infinito è quindi anche in ogni suo Punto singolare in formazione, non ancora manifesto; ciò significa che OGNI essere vivente manifestato, è un “buco” dal quale l’Infinito come suo singolo Punto, si in-Forma e si relazione con gli altri tendenti infiniti punti di osservazione, gli esseri viventi, facendosi conoscere.
Ciò significa semplicemente che l’InFinito è anche, ma non solo, il “dio” dei religiosi, ed Egli è manifestato in TUTTO ed in TUTTI gli esseri creati, quindi anche in Noi, (quindi in te ed in me) nei fatti siamo (tutti gli uomini, animali, vegetali) dunque e semplicemente, come Io Sono = Ego/IO, un Punto (Buco O + I =forza penetrante) di osservazione della manifestazione da parte della nostra Infinità, alla faccia dei religiosi e dei saccenti del Pianeta.
L’Infinito è la Potenzialità della capacità di Essere, (il Moto, la Vita), cioè di esistere, di Comprendere di essere (quindi è anche l’Intelletto) e di Percepire di non essere soli, ma di vivere in un insieme, quindi è anche la Coscienza e la consapevolezza di vivere in ComPartecipAzione con gli altri Infiniti Esseri all’Infinito.
Quindi tutto ciò significa che “”dio”=d’io”, l’InFinito, ha bisogno ed è insito in tutti NOI per manifestare il Creato e vivendo, osservando, cioè facendo ciò che DOBBIAMO fare, in Armonia con le Leggi della Manifestazione, lo facciamo ESISTERE e quindi lo si rende Comprensibile, Visibile a TUTTO ed a TUTTI.
“dio”, ci dicono i religiosi è Amor, quindi amiamoci gli uni e gli altri, anche con coloro che non la pensano come noi ……rispettiamoci, partecipiamo in ogni situazione per poterla risolvere, con il minor danno e per il bene di tutti…….
Come potrete osservare anche le varie edizioni moderne della Bibbia contengono molti errori di traduzione del testo scritto in Ebraico antico, la qual cosa ha portato una grande divisione tra gli uomini, in materia di religione e sul termine “dio”.
Questi libri (detti sacri) sono stati mal tradotti da persone che trasmettevano nei nuovi segni grafici solo alcuni concetti e non tutti quelli che gli antichi alfabeti contenevano; è molto probabile che non conoscessero bene quei simboli/segni ed i loro profondi significati spirituali/concettuali.
Dunque il nostro Io Sono / Ego – è una parte (un Punto/Ente) integrante dell’Infinito, del Grande “Vuoto”, Eternamente inStabile ovvero in continuo moto (vibrazione); egli forma il proprio Spazio/Tempo, per avere un nuovo punto dal quale osservare la Manifestazione Infinita.
Un grande scienziato contemporaneo ha detto: “l’UniVerso è come un circuito auto eccitato, esiste per essere osservato ed osservandolo lo si fa esistere”.
Il disegno grafico del serpente che si morde la coda, ritrovato in moltissime culture di popoli antichi, è intimamente legato a questo semplice concetto ! concetto che si ritrova anche nella concezione Al-chemica (lo studio della chimica sacra = UROBORO) che è quella dell’ottenere l’ORo dal piombo……(il che significa: r-affinare il pensiero dell’UOMo stesso, per mezzo del “fuoco” e della Pietra Filosofale, l’ignorante = il piombo, per ottenere la Luce della ConoScienza = cioè l’Oro) concetto che viene simbolicamente indicato nell’Alchimia sacra proprio dal “serpente che si morde la coda”…
Quindi tutto ciò significa che il vero “dio”, è solo ed UNICAMENTE l’InFinito, ha bisogno ed è insito in tutti NOI Viventi, per manifestare ciò che si dice impropriamente “Creato” (mai nato perché InFinito) e vivendolo ed osservandolo, cioè facendo ciò che DOBBIAMO fare, meglio se in Armonia con le Leggi della Manifestazione, lo facciamo ESISTERE e quindi lo si rende Comprensibile, Visibile a TUTTO ed a TUTTI.
Le religioni moderne e sopra tutto quelle cosiddette monoteiste, hanno dimenticato quanto sopra esposto e hanno perso i veri significati di quel Sacro Nome che invece le religioni antiche (oltre i 5.500 anni or sono), conoscevano.
Queste nuove religioni hanno completamente dimenticato anche gli “dei/forze” della Natura e diviso, allontanato l’uomo da essa inventando un “dio” invisibile, impalpabile, incontrollabile e lontano, di conseguenza irraggiungibile (cioè illusorio), infatti essi dicono che “dio” è nei cieli e mai anche “qui”, dentro ogni cosa creata; così facendo hanno perso giustamente il contatto intimo, l’unione, il rispetto ed anche il timore degli dei/forze della Natura.
Ecco dove sta il seme dello sfruttamento e dell’inquinamento della Natura …..che solamente oggi vediamo concretizzarsi, ma che è stato insegnato, esportato, sopra tutto dalle nazioni “civilizzate e moderne” con religioni dominanti “monoteiste”.
Ci sono voluti altro che i “famosi” 4.000 anni, per vedere i nefandi aspetti di una profonda deviazione spirituale dell’uomo; altro che civiltà, questa è profonda ignoranza, perché farsi del male da soli distruggendo il proprio habitat è la massima stupidità, nessun animale si comporta così.
La vera Conoscenza porta l’Uomo e la Natura verso l’evolversi di entrambi, non verso la propria o la altrui estinzione; infatti l’uomo cosiddetto “religioso” ha diviso se stesso da “dio” e teso a dividere l’intera umanità e la Natura dal vero “dio” cioè da Tutto ciò che Vive, portandolo verso la pazzia dell’auto distruzione e della divisione fra credenti ed atei, fra religioni Orientali e quelle Occidentali o fra quelle del Nord o del Sud del mondo e fra esse stesse, fra Cristiani e Musulmani od Ebrei od Induisti, ecc.
Aboliamo queste stupide divisioni e ritorniamo alla fratellanza universale espressa nelle definizioni concettuali estratti dalle 4 lettere di questa “sacra” parola YAOUE’, il tetragramma.
“dio” è Amor, quindi amiamoci gli uni e gli altri, anche con coloro che non la pensano come noi ……rispettiamoci, partecipiamo in ogni situazione per poterla risolvere, con il minor danno e per il bene di tutti…….
Aboliamo le religioni che dividono e torniamo subito alla purezza di queste meravigliose espressioni spirituali, perché YHWH “dio” è Spirito, quindi anche pensiero……in-form-azione…ed è anche puro AmOr.
Traduzione della parola araba Allah, che è legata al nome del “dio” della religione Islamica, è importante per meglio definire i vari significati di questa parola detta sacra.
Lo Yahwé dell’antico testamento nella Bibbia, infatti non è “dio”, ma è precisamente descritto come un ALTO e POTENTE “Eloah”, da cui poi deriva il termine Allah.
La parola Allah, è composta da 2 radici: Al + Lah
La prima: Al è anche un’articolo (lo) ma e significa anche: la potenza del movimento estensivo, cioè andare verso l’elevazione, della forza, della potenza, della distesa…..l’essere agisce senza fine……attraverso la fatica….verso l’InFinità…..
– vedi qui nel sito: VuotoQuantoMeccanico
La seconda: lah, significa: la linea del movimento prolungata all’InFinito (senza termine di tempo e spazio), ma significa anche la negazione, il nulla, il non essere.
Ecco la spiegazione semantica della parola Allah !
Allah (in arabo: ﷲ, Allāh) è il sostantivo arabo con cui dio definisce Se stesso nel Corano. Di conseguenza, visto il valore veicolare della lingua araba per la cultura islamica, è questo il nome prevalentemente usato per indicare la divinità Una e Unica nei paesi di lingua araba e in tutto il mondo musulmano.
Derivante linguisticamente dalla radice arabo-semitica ‘-l-h, che indica la generica “divinità ” (arabo “al-ilāh“), il termine Allāh è passato (erroneamente) in Italiano ad indicare il “dio Uno e Unico” della religione musulmana (come anche per la Cristianità).
Occorre ricordare che in un passaggio del Corano risulta che questo sia uno dei due nomi con cui la divinità chiama se stesso (l’altro è al-Raḥmān, letteralmente traducibile come “il Misericordioso”). Da ciò la preferenza di alcuni studiosi e di vari musulmani per il mantenimento dell’originale nome arabo.
Già in epoca preislamica (jāhiliyya) il nome Allāh era impiegato per indicare un’importante divinità di un pantheon politeista; nello specifico, i pagani associavano ad Allāh compagne, figli e figlie.
Addirittura dai testi sumeri e babilonesi si evince dalle loro tavolette di argilla quanto segue:
Allah, Allat, Tammuz sono i vari nomi di una stessa divinità (dio)
Allah, che nel Epic è indicato come Ishtar, e che secondo l’archeologia è “la bestia è il simbolo di Ištaran, come spesso viene rappresentato in kudurrus, che è un serpente…..
Promemoria:
Allah non è una parola “inventata” da Maometto e tanto meno una divinità specifica dei musulmani (come molti occidentali sono indotti a pensare). E questo anche se i musulmani di oggi, quando traducono il Corano nelle lingue europee, rifiutino di tradurre la parola “Allah” con “dio” (o Dieu o God, Goth, Dios, ecc.).
L’uso di mantenere la parola Allah in arabo è diventato quasi un dogma, come se si trattasse del “”dio” dei musulmani” o comunque di una parola monopolio dell’islam. La cose non stanno proprio così.
lnoltre la radice triletterale della parola Allah (’-l-h) è contenuta in tutti i termini che indicano la divinità nelle lingue semitiche.
La si trova, infatti, anche nell’Antico Testamento della Bibbia, nella forma ebraica “Elohim” (che significa semplicemente Dei – plurale), che generalmente si pensa sia derivata da “eloah”, forma estesa di “El/Il”, il “dio” supremo del panteon canaanita = l’Elevato.
I Cananei, il cui nome è connesso col nome urrita della porpora (kinahhu), proprio come il nome dei Fenici è connesso al nome greco della porpora (phôinix), erano organizzati in stati cittadini assai fiorenti sul piano economico e commerciale (esportazione di legname, olio e vino, prodotti artigianali).
Reinserire queste ritraduzioni anche nel testo Coranico, permette di ridefinire questi concetti……!!!!
– vedi Luxenberg + Islam-Cristiani
- b) Ora cercheremo di analizzare e definire la parola “dio” – YHWH, dal punto di vista: GEOMETRICO – Analogico
A questo punto vediamo anche di “osservare” la parola YAOUÈ da un altro Punto di Vista… (potreste in questo caso, volendo, sostituirla con il vostro nome proprio); questa parola è composta da più segni formati ognuno da più segmenti di linea (Olo-Mero), che si intersecano fra di loro e formanti un segno convenzionale chiamato lettera ed il vs nome è un “insieme” di lettere……
Una Retta (linea) infinita è composta da infiniti “meri” (Punti) – – – – – – – – il mero (nut-mero); Mero = il singolo “punto” dell’insieme retta. Olo-MERO è quindi la scoperta dell’InFinito Assoluto; l’Olo-mero è il “grande pezzo” che contiene tutto anche preso in un frammento di sé, come i frattali che sono sempre identici a scale differenti….
“Il tempo non è una linea ma una serie di punti….istante” (T. Deshimaru)
Che cosa è una Retta – LINEA ? (vedi dizionario): “Essa è una figura Geometrica (cioè spaziale) che si estende solo in lunghezza ed è costituita dall’insieme di tutte le posizioni successive occupate da un PUNTO mobile, oppure un’insieme di tendenti infiniti PUNTI fissi od immobili”.
Ma che cosa è un Punto ? (vedi dizionario): “Il più semplice degli ENTI geometrici PRIVO di DIMENSIONI, cioè con spazio e tempo tendenti all’Infinito”, cioè un Buco nero.
Che cos’è un Ente ? (vedi dizionario): “Qualsiasi Essere REALE o POSSIBILE”.
Siamo ritornati attraverso un altro “punto di vista” alla stessa definizione della radice AOUE, voce del verbo Essere (verbo intransitivo, con tempo/spazio Infinito), il quale coniugato al Presente suona così:
IO SONO, TU SEI, EGLI È, NOI SIAMO, VOI SIETE, ESSI SONO !
Abbiamo di nuovo la certezza che il nostro Io Sono (che è un buco sull’InFinito) è un punto di osservazione dell’InFinito/ VuotoQuantoMeccanico, nel finito !
Infatti anche nel corpo umano vi è il simbolo-rappresentazione di questo buco, e precisamente nell’IRIDE degli occhi:
vedi Iridologia
……….L’iride si manifesta fisicamente nel centro esterno, dell’Uovo oculare, il globo oculare; quest’ultimo è la proiezione dell’Uovo energetico emanato – vedi Campo Toroidale del Cuore – o (CEI) Campo Psico Energetico Informato, che noi siamo e nel quale viviamo e che quando siamo ammalati, diminuisce di dimensione e varia di colore; la cosiddetta “aura” è il suo primo segmento elettromagnetico; esso risuona con i colori dall’infrarosso all’ultravioletto ed oltre, nella materia ed è riflesso anche nei vari colori delle iridi che troviamo negli occhi degli esseri viventi.
Nell’Uovo oculare è “inserito o proiettato” tutto il corpo umano; analogicamente l’Uovo o campo energetico informato contiene l’immagine, proiettata del corpo fisico ed è inserito a sua volta in un immenso “Corpo pensante”, la Vita nel corpo dell’UniVerso.
Il “buco pupillare”, è il riflesso dell’’Ego/IO e rappresenta nel finito, il grande “nulla” (ebraico: AIN SOUF, che è inesistente come la stessa parola lo dice) pieno del “tutto”, ovvero l’InFinito; ciò significa che l’Io Sono è un Punto dell’InFinito che manifesta se stesso per comunicare con gli altri infiniti punti e quindi definirsi e definire l’Infinito; egli è proiettato/riflesso nel buco pupillare degli occhi nel corpo.
Saper creare e mantenere il processo Osmotico, lo scambio biochimico, elettromagnetico, informazionale, nei giusti rapporti fra l’Ego-Io Sono, il “Buco nero” dell’InFinito e la Sua manifestazione, la sua mEnte e la sua fisicità: gli Elettroni=Elohim), gli Atomi che compongono il Campo Psico Energetico Informato, le Molecole, le Cellule, gli Organi, i sistemi, l’Ambiente esterno l’UniVerso; ciò significa poter raccogliere il maggior numero di informazioni sulla Vita e vivere Godendo una Perfetta Salute.
L’Ego/IO Sono, che deve divenire anche un NOI, il “dentro” dello Spirito nel corpo, per comunicare con il “fuori”, l’Ambiente (per Ambiente si intende Tutto ciò che sta fra l’Ego ed i confini dell’UniVerso) e tendere così all’Infinito le sue Consapevolezze sulla Vita che tende all’InFinito.
Esiste una CoScienza dell’UniVerso, prodotta da Egli stesso e presente in ogni suo punto od Ente dell’UniVerso ed ora questa coScienza si interroga su ciò che la generata……
L’auto coscienza dell’UniVerso è la proprietà intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno ed in ogni punto di sé (in ogni essere Spirituale vivente che “anima” un corpo, od una qualche forma di vita intelligente, in grado di effettuare osservazioni su di sé e sulle cause della propria esistenza, secondo il Principio Antropico.
c) Ora cercheremo di analizzare e definire la parola “dio” – YHWH (tetragramma), dal punto di vista: DEDUTTIVO
Per finire esaminiamo sempre la stessa parola da un altro “punto di vista”, ma potreste anche sostituirla con il vostro nome proprio.
Questa parola è composta dalle sole vocali YAOUÈ; le vocali sono anche suoni, cosa sono i suoni ? sono l’espressione sonora di attività dell’INTELLETTO.
Cos’è l’Intelletto? (dal dizionario): “è la capacità di Distinguere, Comprendere, cioè di Conoscere, Osservare”.
Siamo arrivati a scoprire anche lo scopo della VITA, dell’Essere; la Conoscenza è utilizzata dall’Essere, per “giocare”, “conoscendo” attraverso Percezioni, Postulati, Considerazioni, nell’Infinito spazio/tempo con l’Eterna Manifestazione e così sentirsi Vivo, Essente e quindi Godere !
Tra parentesi ricordiamo che la prima lettera dell’alfabeto Eblaita, Egizio, Fenicio, Ebraico, che era composto da 22 Lettere, Segni, Archetipi, è l’Alef e questa è disegnata in un certo modo ed a seconda di come si orienta il disegno di questo segno grafico, la lettera aumenta o meno di significato, esempio: in verticale, esso indica la testa del toro, potenza creatrice; in orizzontale: un occhio visto di lato od un angolo, un punto di vista; infine capovolta divenne la nostra lettera A; infatti questa lettera indica: la potenza Creatrice e Trasformante del Punto di Vista.
Questo antico alfabeto terminava con la TAU; quest’ultima lettera è il disegno di 2 linee che si intersecano ortogonalmente e formanti un “punto”; essa era il simbolo del Sacrificio e della Continuità della Vita con le continue Riaggregazioni, Reincarnazioni, Rinascite o palingenesi, che l’Essere deve assurgere divenendo così l’incarnazione del Divino.
La Croce è divenuta l’emblema della morte nel mondo occidentale, ma questo simbolo NON significa assolutamente l’annullamento dell’Ego/IO, ma solo uno spostamento dello Spazio/Tempo dal quale l’Io Sono osserva o partecipa all’Infinita manifestazione della Vita nell’UniVerso.
Per inciso, la parola “Alfabeto” deriva dall’antico Akkadico, Egizio, Shardano, Fenicio, Ebraico: “Alef-Beit”; quest’ultima parola è l’insieme delle 2 prime lettere di quegli alfabeti: Alef + Beit.
vedi storia dell’Alfabeto + Alfabeto
Queste 2 lettere significano anche: Alef il punto di vista, Beit la casa, la nostra parola “baita” deriva proprio da questa “Beit”, la casa, la forma; ciò che dà forma ai punti di vista e li contiene; oppure la casa delle idee, ecco cosa significa la parola Alfabeto.
Infatti anche la parola “padre” in quegli antichi linguaggi è scritta così: ABBA (parola composta dalle lettere Alef-Beit-Beit-Alef) e significa anche: “il punto di vista” prende forma nel contenitore, il corpo, per ottenere una nuova informazione che arricchirà il suo punto di vista; oppure l’unità si moltiplica, attraverso il passaggio nella forma, in una nuova unità (nel figlio); ecco anche i significati delle loro funzioni: Unire, Contenere, per riunire.
In quegli alfabeti era anche scritta la storia dell’Uomo la quale inizia da un Punto di Osservazione il nostro, simbolicamente rappresentato dalla lettera A, l’Alef, dal quale mediante Percezione, Postulati, Considerazioni, trasformiamo ed osserviamo l’UniVerso se ne siamo capaci, cioè se siamo causa piuttosto che effetto e per essere causa bisogna assolutamente porsi delle finalità sempre più perfette in modo che la finalità o scopo proveniente dal futuro, modifichi il presente, fenomeno che chiamiamo SINTROPICO.
Questo sacro Alfabeto termina con la lettera TAU che è il simbolo della morte/resurrezione; analogicamente ricordiamo che quando nasciamo, tutti noi pronunciamo la metà del nome sacro: OUÈ e quando invece esaliamo l’ultimo respiro pronunciamo l’altra parte del sacro nome: YA.
Alla fine di tutte queste considerazioni, tutto porta ad un attento “osservatore partecipante”, capace di Percepire, Postulare e Considerare, alle vere spiegazioni dei problemi che egli si pone.
- d) Ora cercheremo di analizzare e definire la parola “dio” – YHWH, dal punto di vista: SCIENTIFICO
Abbiamo cercato di “riDefinire” l’InFinito attraverso le sue Funzioni:
“Quel qualcosa o quell’Idea che ha od avrà spiegazione di Sé in Sé ed in ogni punto di Sé” !
Ecco perché non accettiamo le altre definizioni di questa parola in quanto esse sono parziali, cioè diaboliche, perché definiscono un “dio” limitato, posizionato solo “là” o nei “cieli”, non in tutti anche e sopra tutto non in quelli dello Spirito, il Pensiero che è “dentro” la CoScienza, vestito dalla Mente/organo (Energia plasmica/ olografica) che sta nel Suo “luogo” Santissimo Naturale, cioè dentro i cervelli fra i 2 “cherubini dell’arca” o cranio che contiene il cervello di sopra, e fin dentro la materia informata stessa, negli aggregati cellulari, molecolari, atomici, quindi energetici, elettronici, quantici (Tachionici), ed infine Pensiero, Spirito, cioe’ InFormAzione = cio’ che si sta formando……nella Mater-Ia che racchiude lo Spirito in se stessa, in circolo chiuso continuo ed all’InFinito.
Ora esaminiamo questa parola, suono, segno dal punto di vista del significato “scientifico” della parola utilizzando, il concetto intrinseco=insito nelle lettere della parola stessa + il suono che essa emana + il suo segno grafico, in questo antico alfabeto:
Questa parola si legge, come abbiamo già detto, da dx verso sx – Concetti delle singole lettere:
La Prima lettera lo IOD:
IOD (Mano) – (valore numerico matematico = 10) Funzioni: CONCENTRARE (verbo transitivo = entrare dentro nel Centro), Condensare, Raccogliere in un punto, Andare verso il centro, Implodere, Collassare, Creare un luogo Cavo=Cavita=Cavitare (in un buco nero), Ridurre a minor volume, Raccogliere tutta la propria attenzione su di sé.
Essa è una lettera che indica l’idea principale, primaria, iniziale che si sta incarnando nella forma attraverso l’azione del braccio e della mano; essa significa anche l’uomo pratico ed abile a compiere azioni.
Il segno proviene dall’antico segno della “svastica”, che era il simbolo della pace, essa raffigura 4 uomini che si danno la mano contemporaneamente per giurarsi pace, fedeltà, amicizia, ma che sono sempre in movimento.
Il segno Egizio, raffigura il braccio con una mano, l’iniziale della parola IOD significa la “mano”.
IOD è anche l’anagramma della parola “dio”, perché è la prima lettera del “tetragramma” ovvero del “nome” dell’innominabile, del senza nome, infatti quel “nome” è un “verbo”: l’Essente, colui che è era e sarà = InFinito.
La Forma che Raccoglie o Condensa: esempio il Punto Matematico, il Punto Zero del culmine del Vortice in movimento, che si manifesta SOLO ed unicamente su ciò che appare sull’orizzonte degli eventi di esso.
Un mito: l’Onfalos (l’ombelico).
Questa lettera è il simbolo di ogni potenza manifestata, rappresenta anche la mano dell’Uomo, sua protuberanza per l’azione nelle cose, il suo dito indicatore.
Come segno grammaticale, è quello della manifestazione potenziale, della durata Intellettuale e della Eternità.
Quindi la prima lettera significa che “dio” è il Vuotoquantomeccanico dal quale TUTTO nasce ed al quale TUTTO ritorna però a livello informazionale superiore, il tutto all’InFinito.
La Seconda lettera la Hé:
HE’, (Vita) – In questo contesto scientifico essa rappresenta uno dei DUE lati dell’Energia Cosmica (Yang-Yin) e rappresenta anche i due lati Energia=materia Visibile – Energia=materiaOscura Invisibile.
(valore numerico matematico = 5) Funzioni: LODARE (verbo transitivo), l’Energia della Vita, Comunicare con esaltazione, Esaltare, Approvare, Parlare bene il merito di una persona o la bontà di una cosa, Celebrare, Esclamare con parole con le quali si esprime la soddisfazione per aver ottenuto o ricevuto qualche cosa, che si aspettava o si desiderava.
Essa è una lettera che indica il soffio dell’esistenza, la Vita, il respiro della vita, il suono.
Essa è la Vita simbolizzata dal Soffio, l’Alito; nel geroglifico Egizio essa era il disegno di un Uomo eretto con le braccia levate al cielo.
Come disegno essa è sempre stata caratterizzata da 3 linee parallele come ad indicare la staccionata di un recinto. Indica anche le Arti, la creatività della Vita Umana.
La Forma Vivente: esempio Tutti gli Esseri Viventi o l’albero delle Vite (il corpo umano).
Un mito: Deucalione e Pirra.
Questa lettera è il simbolo della VITA UNIVERSALE; rappresenta l’alito dell’Uomo, l’aria, l’anima, lo spirito, tutto ciò che è animatore e vivificante.
Impiegato come segno grammaticale, esprime la vita e l’idea astratta dell’Essere.
E’ anche impiegato all’inizio delle parole, come articolo.
Per riassumere significa che lo IOD raccoglie “in” un punto matematico (il Vuotoquantomeccanico) per manifestare la Energia della Vita per mezzo dell’Energia Yin + Yang, per rendere visibile la Vita Intelligente.
La Terza lettera la WAU
OAU o VAV o WAU (Chiodo) – (valore numerico matematico = 6) Funzioni: AGGANCIARE (verbo transitivo), Agguantare, Collegare, Congiungere, Saldare.
In qualita’ di consonante essa dipinge l’acqua, il fluido, l’etere, il punto di collegamento che separa il nulla e l’essere.
Essa è una lettera che indica l’uomo fecondato, frutto dell’unione dei “contrari” o meglio dei complementari: maschio + femmina.
La parola OAU o VAV significa il “Gancio”, il sostegno; essa deriva dall’antico attrezzo utilizzato dai marinai e dagli agricoltori del continente di MU e di Atlantide, poi dagli Akkadici, Eblaiti, ecc.
Il geroglifico egizio rappresenta un uomo in preghiera con le mani alzate; alle volte la sola lettera è usata come congiunzione tra le parole o le frasi.
Questa lettera ha 2 vocalizzazioni molto distinte, la O e la U ed una terza come consonante: la V.
La Forma Agganciante: esempio il Gancio, l’Uncino. Un mito: Anteo ed Ercole.
Essa indica rispettivamente, la visione della luce, cioè la capacità della comprensione o della percezione del suono; come consonante essa è l’emblema del gusto e del forte desiderio.
Come segno grammaticale, essa contiene l’immagine del mistero più profondo ed inconcepibile, l’immagine del gancio, il nodo che riunisce il non Essere, il Nulla all’Essere, il Tutto.
Essa dipinge la possibilità del passaggio da una natura all’altra.
E’ oltre che come consonante anche impiegato all’inizio delle parole, come congiunzione.
E’ posizionata all’interno delle due He’ proprio a significare che le due He’ debbono essere coesistenti e complementari, unite nel Vortice per generare=manifestare la VITA INTELLIGENTE.
La Quarta lettera la Hé: Leggere i significati nella seconda lettera, ma vederla come una forza uguale ma complementare che necessariamente, per far nascere ed apparire dal Vuotoquantomeccanico, la vita intelligente, deve coesistere ed assistere la seconda, nel vortice centromosso dal Vuotoquantomeccanico in ogni punto dell’InFinito Intelligente che si personalizza per creare attraverso la legge dell’Amore, la consapevolezza della Vita eterna per tutti i Viventi e ciò all’InFinito e così conoscere l’InFinito attraverso la sua Manifestazione infinita.
vedi:
BUCHI NERI-WormHoles + Nuova definizione di Atomo + Trasmettitore a Spin
Quindi questi falsi “i-dei” parziali (i-dee quindi sataniche =avversarie=opposte) esistono anche nella CoScienza Umana e sono frutto dell’insegnamento di “preti” – di tutte le religioni – che NON sono SacerDoti (coloro che hanno la “dote del sapere e conoscere il Sacro”); essi stessi NON conoscono, NON sanno, perché a loro volta figli dell’ignoranza, in quanto questi iDei da loro insegnati, essendo solo “là” non si possono raggiungere mai, essi sono frutto mentale della non Conoscenza, dell’illusione della mente/organo che alle volte “mente”, cioè racconta verità parziali che assomigliano, ma sono frottole.
Su questi “idei, i-dee” noi siamo iconoclasti, cioè li dissacriamo e cerchiamo di far capire a coloro che vogliono ascoltare e comprendere, che essi sono solo degli iDei con parziale potere reale, anche se essi hanno un larghissimo seguito da parte di uomini che ignorano la semplice realtà delle cose.
In genere le varie religioni della terra sopra tutto quelle monoteiste, sono portatrici di queste iDee, “iDei” parziali che occorre assolutamente rivedere e ricompletare nella mente/organo UMana (simile ad OM/UM), per comprendere bene l’UniVerso e la sua Etica dell’Amore e nell’Amore, UNICA legge della Manifestazione universale e del Progetto Vita eterna; oltre al fatto che i vari nomi degli “dei” di questi religiosi parziali, creano purtroppo la divisione (la parzializzazione) fra gli uomini ed innalzano barriere, per esempio: i Cristiani a seconda delle loro credenze adorano “dio” o “Cristo” o la “Madonna” ed al di fuori di questi loro “dei” essi dicono non vi è salvezza; i Musulmani invece dicono che al di fuori di “Allah” non vi è verità; gli Ebrei in genere insegnano che il loro “Yavé” è l’unico “dio”, ecc.
Tutto ciò è vero per loro stessi ma non è reale per l’Uomo in quanto questi iDei sono una parte della Verità e ciò fa si che l’Umanità si ritrova purtroppo divisa per colpa di questi “dei” ovvero nomi diversi ed incompleti, che con la loro parzialità rendono antagonisti fra di essi gli uomini che vi credono e fanno fare proselitismo più o meno violento ai Loro fedeli psico dipendenti, arrivando infine ma sempre a ghettizzare od uccidere chi non la pensa come loro.
Ecco la riprova che questi “fedeli religiosi fanno “dio” a loro immagine e somiglianza” e non viceversa e così facendo essi ed i loro “dei” dividono diabolicamente gli uomini invece di Unirli nella legge dell’Amore applicato con Giustizia e che quindi crea Armonia.
Se invece riDefinissero i concetti espressi dalle parole dei nomi dei loro stessi dei, essi comprenderebbero la realtà Unica della Vita, della sua Etica e finalmente conoscerebbero l’Unico vero “dio”, l’InFinito:
Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione di Sé; perciò essi potrebbero divenire simili a Lui, ……si farebbero-trasformerebbero ad immagine e somiglianza Sua, partecipando alla manifestazione (dell’Unione, dell’Amore Giusto), quale corpo di “dio”; inoltre comprenderebbero che il Vero e Completo “dio” NON ha mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né madonne, né cristi, né altri che si possa inventare, né farmaci, né medicinali non naturali, ecc., ma che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli partecipa alla Manifestazione dell’Amore nell’UniVerso intelligente; siamo solamente NOI STESSI in “dio” e “dio” in Noi Stessi e nella Natura, la Manifestazione dell’InFinito.
ri-Definizione della parola “dio”:
Una delle migliori definizioni postulate fino ad ora sull’Infinito è:
Definiamo l’ Infinito, quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé, all’InFinito (senza termini-confini).
Ricordiamo che NON si può raggiungere L’InFinità il vero ed UNICO “dio” nello spazio o nel tempo, ma SOLAMENTE nei piani di Coscienza, di Consapevolezza che osserva, che sono i piani dello Spirito, Pensiero, cioè quelli dell’Ego/Io Sono; infatti la parola In-Finito significa anche “dentro nel Finito”; in una frase del vangeli dei Cristiani sta scritto lo stesso concetto: “Il regno dei cieli è Dentro di VOI”.
Ovviamente la traduzione, l’interpretazione e la spiegazione del Corano e della Bibbia, come quella di tutti gli scritti detti “sacri” delle varie religioni, andrebbero riviste alla luce di seri studi di semantica; la loro rivisitazione porterebbe sicuramente le varie religioni a rivedere i loro rapporti con se stesse e con le altre religioni, con il beneficio che l’oDIO che esse hanno nei confronti di coloro che non sono loro seguaci….scomparirebbe……ed ritorneremmo ad una sola identità di vedute e quindi ad una sola “religione” meglio definita come filosofia della vita eterna….. a-MEN…all’uOMo.
Quindi fin dall’antichità si disse che il nome di “dio” deve essere “evocato, lodato” (sinonimi di “chiamare fuori”) cosa significa questo ? Non è certo il continuare a ripetere pedestremente il nome di “dio” con preghiere, litanie o con “mantra” come lo fanno in Oriente, che si ottiene il vero effetto (rispetto), ma è chiamando OGNI COSA Creata con il Suo Nome, quello che sta “dentro” cioè il “dio” Cosciente e presente nella forma delle varie forme create ed avendo il Giusto Rispetto, Amandolo, toccandolo, gustandolo, godendo le cose o le situazioni che troveremo con i Giusti e veri rapporti verso noi stessi, gli altri, la Natura, l’UniVerso e l’InFinito.
La Realtà è che il Vero “dio” è la Coscienza, il Pensiero/ inFormAzione nella Materia informata come suo corpo e come tale va partecipato, Vissuto, Goduto e Custodito.
Si dice che “dio” è androgino cioè non è solo maschio ma anche femmina, infatti il Pensiero ha il lato maschile e quello femminile, il corpo di “dio” è la Materia che auto mantiene e si trasforma per mezzo della UnIone, manifestazione continua della propria polarità utilizzando le Energie del Campo Informazionale – Tachionico (E+ ed E-) ovvero le forze Ynn e Yang, dell’InFinito; Egli/esso si ManiFesta in tutto ciò che esiste, quindi nel femminile e nel mascolino, quindi anche e per lo più a loro insaputa, nei maschi e nelle femmine della specie Umana.
NON si può dividere lo Spirito, che è supportato dal 4* stato della materia detto “plasma” (cioè è Materia ad alta rarefazione) dalla “materia densa” perché la “materia” è Pensiero ad alta densità, Ella è quindi sempre ed in ogni sua espressione materia Pensante; questa Unità è Inscindibile, infatti la materia ha un solo scopo, manifestare il Pensiero/Spirito ed esso ha come unico scopo manifestare la materia intelligente, per aumentare la neghentropia dello Spirito infinito e di quella dei suoi infiniti punti personalizzatisi nell’InFinito.
Quando l’Uomo (femmina/maschio) capirà ed avrà Consapevolezza di questo VERO “dio”, Idea, Concetto e lo praticherà, l’Umanità vivrà felicemente e senza divisioni pur nella diversità delle razze e delle tradizioni.
Nella Bibbia il vangelo riferisce (Giov.: cap.1, verso 1): “…all’inizio era il Verbo e la Parola era presso “dio””.
Nell’era presente ritraduciamo ciò in linguaggio moderno e troviamo che alla base (nel suo princìpio) dell’Universo vi stanno i processi InFormaAttivi (Informatici) e la “Mater-Ia” è il risultato finale del Princìpio (Progetto Vita Eterna) materializzato.
L’InFinito è il solo ed unico vero “dio”, è il Princìpio, come iDea, non come principio temporale = ed è il cosiddetto: Padre.
Il Figlio, è la ManiFestAzione nella Materia inFormata (Informatizzata) che è anche la “Maria sempre vergine“, che è sempre fecondata dal Pensiero puro, lo Spirito-Santo, ovvero dall’ InFormAzione VERA, quindi sacra, e cioè, ciò che si sta’ formando, che è modulato dall’Energia/Spirito….la Bocca del Cielo = Vuotoquantomeccanico che personalizza ogni punto, cioè ogni vivente, ovunque esso sia ed all’InFinito, cioè per sempre.
L’UniVerso è anche la concretizzAzione ovvero di SostanzalizzAzione di un processo Binario volitivo di divisione/unione dell’InFinito, (il Padre, l’iDea del Progetto di Vita eterna); facendo “apparire” le 2 componenti del processo: la Mater-Ia (la Madre vergine che viene fecondata dallo Spirito Santo, il Sacro Pensiero, la Legge dell’AmOre, l’InFormAzione Vera – coè la Materia ad alta rarefazione – ed il Verbo (l’azione, il movimento, la riflessione, l’elaborazione dell’informatizzazione e la personalizzazione della CoScienza racchiusa nel Campo Energetico Informato (Energia) della mEnte, dell’Io Sono, cioè….il figlio che si fa carne, corpo/sostanza (Pensiero ad alta densità nel proprio eterno Corpo Psicobioelettronico) utilizzando l’albero della Vita i corpi fisici dei Viventi; ecco la “Sostanza” ed il Campo Elettromagnetico dell’Informazione nell’UniVerso, è la base sulla quale tutto si “fissa”; in ognuna di queste 2 parti è presente ma non facilmente visibile, la componente “opposta” e la condizione della loro reciproca esistenza, è il continuo e mutuo passaggio dell’uno nell’altro, e viceversa all’Infinito:
L’Etere, e contemporaneamente il Campo, informandosi, tende a diventare Sostanza (materia informata) e questa informandosi, tende a ri-diventare inform-azione = Spirito = Etere = ad un livello diverso, Campo Psico Elettro Magnetico Informato, CEIU.
Per cui possiamo affermare con certezza che lo Spirito, cioè il Pensiero, l’InFormAzione (il dato, cioè ciò che si sta formando) tende a divenire Sostanza = Materia e la materia contiene quindi lo Spirito, l’informazione, ma essa comparendo sulla scena della materia, accumula, aggrega sempre più inFormAzione, per ritornare Spirito il quale forma altra materia……in un continuum senza fine….. cioè all’InFinito per arricchire e far Vivere il Vuotoquantomeccanico, la casa di “dio”, nella quale tutti i punti/enti dell’InFinito stesso si sono manifestati !
Questo E’ il Vero e stupendo grande ed InFinito AMPLESSO della e nella InFinità !
L’accumularsi dei legami energetici (bio elettronici > biochimici) nella Sostanza (materia) è la manifestazione del processo di trasformazione della componente “materiale” in componente inFormAttiva, cioè sostanza informatizzata ma ed anche personalizzata nei suoi vari punti od Enti = Io Sono.
Il processo opposto può verificarsi come un aumento della densità della Sostanza, della sua massa o come lo scaturire di un’organizzazione più complessa; non appena la Sostanza raggiunge una determinata densità, si trasforma di nuovo in Spirito = InFormAzione = ciò che sta formandosi nella materia, dal pensiero.
L’UnVerso è il particolare stato della materia concentratasi in determinati Punti dell’InFinito, per mezzo dello SpiRito, ovvero movimento dell’inFormAzione.
vedi: Sintesi + Definizione della parola AniMa
Ai livelli sottili del Campo Psico Energetico Informato (CEIU) vi è assenza di Sostanza/materia; ciò significa che i “livelli sottili” corrispondono al Punto matematico ed il Punto tende a trasformarsi in Infinito e l’InFinito di conseguenza nel Punto, attraverso il movimento continuo dell’instabilità intrinseca dell’Infinito, vai e vieni…..dentro fuori, in un amplesso infinito.
Quindi ogni Punto dell’Infinito contiene in germe le InFormAzioni, i dati relativi al TUTTO, quindi: il Punto è l’InFinito in forma manifesta e l’Infinito è il Punto in forma non ancora manifesta.
Siccome l’InFinito (anche il Campo Informazionale – Tachionico) è l’insieme degli InFiniti Punti od Enti potenziali e personabilizzabili, Egli/Ente Infinito è Eternamente InStabile, cioè in continuo Moto e per mezzo del movimento, modifica arrotolando lo Spazio/Tempo attorno a Sé creando quindi in continuazione i Campi (CEI) ed aggregando l’Energia derivante dal moto di Sé, forma la Sostanza differenziandosi da Ella per la differenza dell’Informazione in essi (i 2 lati) contenuti: il Punto (singolare) con l’InFinita Informazione potenzialmente contenuta e la Sostanza con la tendenza all’Infinita InFormAzione da acquisire; quindi la Materia tende ad Informarsi verso l’InFinito, cioè si rende sempre più complessa e si InForma sempre più, per mezzo della manifestazione e della continua mutazione del Campo (CEIU) verso l’entropia negativa (Neghentropia = accumulo dell’informazione).
Il nostro UniVerso è in Continua manifestazione e personalizzazione dei suoi Viventi, per mezzo del processo “dialettico” di passaggio dell’Informazione in Sostanza (e viceversa) e quindi della Energia Informata che nei “Buchi Neri” e “Buchi Bianchi”, si cristallizza, cioè si forma e si rende più complessa, si materializza in sostanza cioè materia, ovviamente utilizzando la deformazione del Campo (CEIU) in quello dei buchi neri/bianchi, ecco come per esempio, nascono le stelle.
La “comparsa” delle stelle è la prova del processo dialettico fra “Universo non Manifesto” (in potenza di esssere) ed “Universo Manifesto”; tutti i processi della manifestazione dell’UniVerso seguono in modo identico questo principio Duale e Binario; quando le differenze di informatizzazione fra i 2 principi divengono nulle, cioè si annulla la differenziazione fra il Campo (Energia/in-formata, senza forma) e la Sostanza, (la Forma) inizia una nuova tappa evolutiva e questi cicli si ripetono all’Infinito; ecco dimostrata dialetticamente l’unità e l’interazione perpetua ed inscindibile Energia /Mater-ia/ Pensiero/ mater-ia/in-form-azione/Energia = sostanza pensante che crea altro pensiero per creare altra sostanza pensante……….all’InFinito !
Considerazioni FINALI
Ricordiamo che i religiosi cristiani in genere affermano che “dio” è Onnipresente, (definizione = Il trovarsi o il potersi trovare in più luoghi nello stesso momento – presenza reale e fisica in OGNI spazio-tempo, attributo di “dio”) ed Onnisciente (definizione = Il sapere tutto, spec. come attributo di “dio”)… ma se ciò è vero… significa che quel “dio” è dentro anche in Me, in Te, il Lui, in Noi, in Voi, in Essi….
Cioè significa che il Vero ed unico “dio”= InFinito (che è nei fatti Spirito=in-Form-Azione) ed è presente realmente e fisicamente nel TUTTO ed il Tutto è presente nell’InFinito e quindi nel VuotoQuantoMeccanico !…ecco dove è… ! e quindi anche nel Buco Nero che è al”interno di ogni Atomo e quindi anche i Te ed in me…fin negli Atomi, ecc…, di ogni cosa manifestata, “creata” e resa visibile/vivente !
Quindi: l’InFinità il vero ed UNICO “dio” ESISTE perché: IO SONO, TU SEI, EGLI È, NOI SIAMO, VOI SIETE, ESSI SONO; lo si VEDE in ME, in TE, in LUI, in NOI, in VOI, negli ALTRI e nella NATURA, cioè è immanente.
Lo si TOCCA in Me, in Te e nella Natura il Creato, nello stesso modo lo si AMA, lo si GODE, lo si TOCCA, lo si penetra, lo si vede, lo si bacia, lo si lecca, gli si dà da mangiare, gli si dà da bere, ecc…; potreste sostituire questi Verbi con tutti gli altri verbi, in quanto come disse uno scrittore del vangelo: il VERBO è “dio” (dal vangelo di Giov. cap. 1).
Per poter entrare in Armonia con Se Stessi, con la Natura e gli altri cioè con “dio”, tutti i nostri VERBI le Azioni, dovrebbero assumere questa nuova espressione nella realtà pratica:
L’Uomo è un “dio” Vivente (colui che vive), Creante (colui che crea), Amante (colui che ama), Toccante (colui che tocca), Godente (colui che gode), ecc.
Ora che conosciamo l’esatta etimologia della parola “”dio”” vediamo di comportarci di conseguenza !
“AMATE “dio” (VOI STESSI, GLI ALTRI, GLI IDEALI VERI ed ASSOLUTI, la Natura e tutta la Manifestazione, con le sue Finalità, gli Scopi Giusti) SOPRA OGNI COSA ed AMATE IL VOSTRO PROSSIMO COME VOI STESSI” (né più né meno, occorre cioè avere rapporti con Giustizia, che portino Amore, cioè Ordine ed Armonia), cosi recita la Bibbia…
In parole diverse significa che si ama “dio” solamente attraverso gli altri ed attraverso la Manifestazione, la Natura; se non si è nei Giusti rapporti con se stessi, con gli altri o con la Natura, NON si può dire di “amare “dio””.
Bellissime frasi che stanno ad indicare i traguardi da raggiungere per mezzo della ricerca dell’ordine nei giusti rapporti fra noi ed il Creato; questi scopi devono essere la nostra meta da raggiungere !
Amare significa anche dare al prossimo la libertà di osservare la Manifestazione dal “Suo Punto di Vista” in modo che tutti possano Postulare, Considerare, Percepire, sempre più Perfettamente, con Giustizia e con tutti gli altri Punti di Vista.
Ecco la VERA ETICA per ognuno di noi, seguire e praticare le Leggi Cosmiche !
Ecco il comportamento dell’Uomo/”dio” Incarnato,”Il Verbo si fa Carne e la Carne proclama il Verbo”, cosi recita il vangelo di Giovanni nel nuovo testamento della Bibbia !
Il verbo (frutto del pensiero/Spirito), l’azione si materializza…si fa carne/materia vivente e pensante.
– vedi: J.E. Charon (Lo Spirito questo sconosiuto) fisico francese.
A riconferma di ciò, ricordiamo che i 10 Comandamenti della Bibbia (Esodo, cap. 20), iniziano con le prime due parole Io Sono ….e finiscono con 3 parole…il tuo prossimo; riflettete su questa considerazione, il corpo dell’InFinito lo vediamo nel nostro prossimo (ciò che ci circonda) oltre che in noi stessi !
Quindi Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione di Sé potrebbero-dovrebbero divenire simili all’INFINITA’ per mezzo della Legge dell’AmOr Infinito, ……si dovrebbero fare-costruire ad immagine e somiglianza Sua, partecipando alla manifestazione (dell’Unione, dell’Amore Giusto), quale corpo di manifestazione dell’InFinito; inoltre i vari soggetti che stanno percorrendo questa via, dovrebbero comprendere che l’UNICO e VERO “dio” = l’InFinito, NON ha mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né madonne, né cristi, né altri che si possa inventare, né farmaci, né medicinali ecc., ma che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli partecipa alla Manifestazione dell’AmOr nell’UniVerso; siamo solamente NOI STESSI in “dio” e “dio” in Noi Stessi e nella Natura, la Manifestazione dell’InFinito.
“Fino a quando gli esseri umani non usciranno per Amore della Conoscenza dell’InFinità, da questo giro vizioso di psico dipendenza dagli attuali schemi mentali, NON vi sarà evoluzione del pensiero, miglioramento della specie, né soluzione ai gravi problemi che l’affliggono”.
…questo e’ il VERO ed UNICO messaggio cristico e di ciò che questa parola indica; quindi la parola “cristo” non è il cognome di Gesù il nazareno !, ma è una funzione, un comportamento determinato dall’azione dell’unzione ottenuta con l’olio sacro (speciale) che il cervello secreta quando l’Essere è in armonia/sintonia con la legge Universale dell’AmOr….e come dicono anche i religiosi cristiani occorre imparare e praticare l’AmOr cristico.
Quando trapassiamo (moriamo) l’AmOr Infinito chiederà SOLAMENTE questo ad ognuno di noi: “quanto hai Amato, indipendentemente dal modo di pensare religioso, filosofico, ateistico, partitico, settario, ecc.” ?…ecco l’unico metro di giudizio esistente nell’InFinità !
Battetevi quindi con ardore sociale per ottenere Salute Vera, Giustizia Giusta, Lavoro Onesto e questo per TUTTI.
Uscite dallo stato di “Robot”, psico dipendenti dalle varie idee religiose (babilonia) o schiavi degli stati (matrix), per divenire esseri Spirituali, auto programmati che vivono l’AmOr Infinito.
Vedi qui nel sito: Sovranita individuale
Riassunto:
La realtà dimostrata è che purtroppo i religiosi di TUTTI i tempi e di tutte le religioni (salvo rari casi), NON hanno mai voluto e/o saputo, spiegare le semplici realtà della ManiFestAzione e questo per mantenere nelle loro mani il potere di controllo, attraverso l’insegnamento del “mistero”…..o nel non saper spiegare la Verità, per gestire coscienze e quindi portafoglio (decime, offerte, tasse, ecc.)….
Poi sono arrivati i teologi che hanno immaginato ed insegnato tutt’altro ed hanno condotto i loro adepti nel nulla assoluto.
Quindi il “dio” dei religiosi, che non definiscono il loro “dio” come InFinito , NON esiste; perciò noi diciamo viva l’InFinità.
Traduzione: le religioni hanno inventato una falsa i-deo-logia su “dio”, quindi quegli i-dei (i-dee) sono quindi FALSI; l’InFinità E’, e quindi esiste e per percepirla occorre solo Osservare il vero “dio”, ovvero avere delle iDEE (iDEO-logie) giuste che permettano semplicemente di osservare, con il terzo occhio della “m-Ente”, la ManiFestAzione degli iDEI, i VIV-ENTI (Entità che Vivono = coloro che Sono) ManiFestati nell’UniVerso (Verso l’Uno) che esiste nell’InFinità = i Viventi che hanno e sono una parte di d’Io (InFinito) essi stessi, infatti:
Io sono iDEO, tu sei iDea, egli è iDea, noi siamo iDei, Voi siete iDei, Loro sono iDei…..
….anche nel vangelo dei cristiani, Gesù il nazareno ha affermato solennemente ai farisei: “Voi siete dei e la scrittura non può essere annullata“….
…ecco in sintesi ciò che affermiamo ed insegniamo e lo ripetiamo: l’In-form-azione, il “principio” l’idea, il progetto, lo Spirito, crea Materia informata per mezzo dell’Energia/Luce/plasma/etere dal vuotoquantomeccanico, e quindi la Mater-Ia crea altro Spirito (inFormAzione) sempre più personalizzato per ogni Ente esistente e ciò all’InFinito…..
La materia = Energia/inFormAzione; produce InFormAzione e l’informazione produce mater-Ia = la vergine sacra (Mater-Ia) partorisce il figlio (il dato, l’InFormAzione) in un continum senza fine……cioè all’InFinito nell’InFinità di tutti gli UniVersi possibili !
E’ chiaro che spiegare tutti i concetti in quattro parole, non è facile, ma il discorso fatto è esattamente la “descrizione” della “filiera” sul come la manifestazione dell’informazione (Spirito, comprensibile per un Osservatore riflettente, che riflette l’osservazione fatta) diviene informazione sensibile, quindi MaterIa, la quale a sua volta per mezzo dell’Osservatore genera altro Spirito (inFormAzione) la quale diviene di nuovo materia, in un continum all’InFinito.
Questo è ciò che avviene nei particolari, il meccanismo della filiera gestita dal Progetto di Vita eterna, dallo Spirito alla Materia e da questa allo Spirito, quindi di nuovo materia-Spirito …materia-Spirito = materiaSpirituale (sono i due lati di UNA stessa medaglia) …..
Tutto ciò avviene per mezzo dell’Energia/In-Formata, emessa dal Vuotoquantomeccanico ed attraverso i micro buchi neri insiti in ogni particella atomica e subatomica, sposta l’informazione contenuta ed insita nell’Energia, che forma la materia in ogni possibile forma e dimensione spazio-temporale di questo UniVerso e/o degli infiniti UniVersi esistenti, manifestando i suoi sensori, gli enti/Io Sono, i viventi che si personalizzano manifestando sé stessi e osservando l’Infinito attraverso il Finito si arricchiscono di informazioni contribuendo all’accumulo dell’informazione nell’InFinito.
Nell’InFinito, essendo il “luogo” ove si manifestano InFiniti Universi (Multiverso) tutti diversi uno dall’altro, le particelle Atomiche (di tutti i tipi, fino ai Tachioni ed oltre..) hanno la possibilità di conoscerli tutti quanti e quindi di viverli ad ogni livello.
Dalla rivista “Scientific American” (ediz. italiana Agosto/1997): “Le equazioni della relatività di Einstein ammettono soluzioni compatibili con l’esistenza di UniVersi paralleli, fra i quali l’inFormAzione fluisce attraverso cunicoli spazio/temporali”; è quindi plausibile supporre che il nostro Universo sia solo uno dei tanti Universi creatisi da un substrato primordiale (gli antichi lo chiamavano Eter o Rete), ognuno con caratteristiche fisiche diverse.
L’innovativa degli studi einsteiniani è quella di ammettere la presenza di cunicoli – Buchi neri, chiamati in inglese “wormhole”, cioè di strutture a geometria non semplicemente connessa e che formano “ponti” fra regioni diverse dello stesso UniVerso o fra diversi UniVersi; in quest’ultimo caso occorre che si viaggi a velocità infinitamente superiore a quella della luce (a velocità Istantanea), quindi occorre per poter passare in un altro Universo, divenire “Tachioni”, Takioni, (parola che significa: ioni immortali con forza penetrante ed un punto di vista):
vedi Archetipi Autiut.
La struttura microscopica dello spazio/tempo (cronotopo) è caratterizzata da fluttuazioni quantistiche della sua geometria in strutture caratterizzate da un intrico di cunicoli attraversabili attraverso i buchi neri, che collegano porzioni dello stesso UniVerso (spazio/tempo) o di Universi paralleli; essi si manifestino come ponti attraverso i quali l’informazione a livello Atomico di tutti i livelli, (subatomico, Fotonico, ecc.) può filtrare o passare ISTANTANEAMENTE da e per regioni diverse e distanti dell’UniVerso; lo spazio/tempo assume quindi una struttura spugnosa e permeabile quasi fossero vasi capillari nel tessuto strutturale del mondo fisico dell’UniVerso”.
Armando Torno che ha scritto il libro “Quel che resta di “dio” afferma: …non esiste una via più sicura della fede per giungere a “dio”, ma la fede quando è diversa od addirittura contraria alla Ragione, NON sa, e quindi è sempre insicura di fronte alla Ragione. tenta di addomesticarla (come nel cattolicesimo) o di neutralizzarla come nel protestantesimo, ma finisce per suscitare la reazione contraria della ragione…..
Fino a quando l’uomo pensa al “dio” che è là (nei cieli ? quali ?) e lui di qua, sulla Terra, non pensa, né si riferisce al “dio” come l’Assoluto, ma ne fa un Ente particolare, de-finito e quindi finito, NON Infinito, non Omnipresente, ciò significa che quel “dio” è un “dio” fasullo…..
Anche Giovanni della Croce dice la stessa cosa quando parla di “divinizzazione dell’anima”; quindi il cosiddetto impropriamente “dio”, in verità l’InFinito, parla, lo si vede, tocca, ama, odia, attraverso il Vivente, Natura, Animali, Uomo, manifestando sempre più un UniVerso armonico !
L’unica modalità di pensare “dio”, è pensarsi nell’InFinito (in “dio”), essere il punto di osservazione/azione di “egli/esso”, dando a questo termine il vero senso speculativo Universale che gli compete: L’InFinito = “dio” e l’ Io Sono siamo una SOLA COSA !
Quindi la logica conseguenza di questa semplice e meravigliosa Verità è che NON abbiamo bisogno di “mediatori” di NESSUN genere, né di pastori, preti, guru, rabbini, iman, psicologi, ecc., o santi, madonne e/o gesù cristi, in quanto l’InFinito è in voi e voi siete in Lui/Esso; rendetevene consapevoli e vi sentirete finalmente LIBERI dalle FALSITA’ che vi hanno inculcato anche e non solo con gli scritti “sacri” e/o le Bibbie falsificate….lasciate che l’AmOr sgorghi in voi e si evidenzi nelle vostre azioni e manifesterete l’InFinitoI anche qui sulla Terra, e sarete di esempio anche agli altri famigliari e/o consimili.
Quindi alla luce di queste dimostrazioni, cari lettori EVITATE di dire o scrivere la parola “dio” e SOSTITUITELA con l’ineffabile parola InFinito !
PROMEMORIA che ripetiamo:
Quando trapassiamo (moriamo) l’AmOr Infinito chiederà ad ognuno di noi: “quanto hai Amato, indipendentemente dal modo di pensare religioso, filosofico, ateistico, partitico, settario, ecc.” ?…ecco l’unico metro di giudizio esistente nell’InFinità !
Battetevi con ardore sociale per ottenere Salute Vera, Giustizia Giusta, Lavoro Onesto e questo per TUTTI.
Uscite dallo stato di “Robot”, psico dipendenti dalle varie idee religiose o schiavi degli stati (matrix), per divenire esseri Spirituali, auto programmati che vivono l’AmOr Infinito.
…”Ma quando “dio” tace, gli si può far dire OGNI COSA” !
(By Jean-Paul Sartre), vero…ma quando parla, come anche in questo trattato, ….. zittisce TUTTI !
L’uomo ha come compito iniziale di capire chi è da dove viene e dove va…nell’INFINITA’….e per arrivare a ciò fa esperienza vede, sente, tocca, ama, vive, fino a quando comprende la verità su quelle domande, e da allora PARTECIPA nel ed al progetto Vita all’InFinito…. che è l’atto di Amore più grande che si possa concepire, questo è l’UNICO scopo della Vita Terrestre…..manifestare l’InFinito nell’InFinità del tempo e dello spazio negli infiniti possibili Universi….e Tutto ciò è semplicemente MERAVIGLIOSO, alla faccia di mediatori, santi, madonne, gesù cristi, preti, pastori, guru, preti, iman…partiti, ecc. !
Ci siamo solo NOI e l’INFINITO che noi rappresentiamo nel tempo presente e nel qui ora (consapevolmente o meno)….per raggiungere quelle consapevolezze e per iniziare anche noi a creare Universi nell’INFINITA’ ! … fare altri ghirigori intellettuali, sono solo degli schemi mentali, perdite di tempo che generano divisioni fra gli uomini !
By Jean Paul Vanoli con AmOr
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E’ uscito un nuovo libro dello scienziato Stephen Hawking autore di diversi testi scientifici sulle origini dell’Universo, il più famoso dei quali “Dal Big Bang ai buchi neri” aveva l’ambizione di spiegare che cosa accadesse prima del Big Bang e cioè prima di quella enorme esplosione che ha dato vita all’Universo. Il libro però aveva lasciato la questione irrisolta non riuscendo a fare luce né sugli istanti infinitesimali dal momento dell’esplosione né tanto meno sugli istanti precedenti.
La scienza ha ormai dato una spiegazione certa sull’evoluzione dell’Universo dai pochi nanosecondi seguenti al Big Bang fino ai giorni nostri, svelando i misteri sulla nascita dell’Universo, sulla formazione di stelle e pianeti sulla nascita delle galassie fino ad arrivare alla comparsa della vita sulla terra e la successiva evoluzione che ha portato alla comparsa di un essere intelligente come l’uomo.
Alla luce di queste nuove conoscenze, la teoria della religione cristiana sulla creazione dell’Universo appare sotto una luce diversa e cioè come una rappresentazione allegorica e fantastica per spiegare un fenomeno scientifico ancora non completamente dimostrabile dalla scienza. Rimane ancora un punto oscuro che ancora una volta ci potrebbe portare a considerare la presenza di una entità superiore come “dio” (cristiano o non cristiano non ha molta importanza).
Che cosa esisteva prima del Big Bang e tutta la materia che ha dato origine all’Universo fino alla vita, dal Big Bang in poi, da dove proveniva ? Una questione ancora aperta sulla quale gli scienziati lavorano ed investono: il famoso acceleratore di particelle del Cern di Ginevra è stato realizzato proprio per scoprire l’origine del Big Bang e spiegare che cosa è accaduto in quei primi istanti dopo l’esplosione.
Senza una spiegazione scientifica alcuni scienziati (Einstein stesso) sono portati a tornare alla presenza di un “dio” che abbia creato la materia necessaria e abbia acceso la miccia del Big Bang. Ora Hawking ha scritto un nuovo libro che sta uscendo in questi giorni nel quale spiega la sua rivoluzionaria teoria: “L’universo può essersi creato da se e dal niente”.
Un’affermazione rivoluzionaria che scatenerà sicuramente le reazioni e la rivolta di teologi e religiosi. Ma d’altra parte se si accetta l’ipotesi della presenza di un’entità superiore che si chiami “dio” o Universo fa forse differenza ?
La religione cristiana non da spiegazioni sulla presenza di “dio”, lui c’è e c’è sempre stato, più o meno quanto teorizza Hawking nella sua opera: l’Universo c’è e si è creato dal niente. Alla fine quindi questa nuova teoria potrebbe non avere niente di sconvolgente.
E’ già stato dimostrato dalla scienza che “dio”, che l’uomo non può che rappresentare come entità a sua immagine e somiglianza, non ha creato niente in sette giorni e tanto meno ha dato vita all’essere umano da un pungo di fango, ed allora questa entità superiore non potrebbe essere l’Universo stesso ?
Sostanzialmente io credo di si, certo bisogna liberarsi da millenni di storia nella quale l’uomo ha usato la religione come strumento repressivo e di controllo delle masse, uno strumento al quale bisogna credere per fede e non per conoscenza.
E comunque la conclusione potrebbe alla fine essere sempre la stessa: quando l’uomo non riesce a spiegare con gli strumenti di cui dispone un qualche fenomeno, si ricorre al sovrannaturale.
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Michio Kaku assicura di avere scoperto la prova scientifica che “dio” esiste – 23/03/2014
Uno degli scienziati più rispettati dichiara di aver trovato la prova dell’azione di una forza che ”governa tutto”. Il noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di “dio”.
L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità scientifica perché Kaku è considerato uno degli scienziati più importanti dei nostri tempi , uno dei creatori e degli sviluppatori della rivoluzionaria teoria delle stringhe ed è quindi molto rispettato in tutto il mondo.
Per raggiungere le sue conclusioni, il fisico ha utilizzato un “semi – radio primitivo di tachioni” (particelle teoriche che sono in grado di ”decollare” la materia dell’UniVerso o il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia creata nel 2005.
Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di tachioni è ben lontano dall’essere una realtà, il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una scala subatomica.
Secondo Michio, viviamo in un ”Matrix”: “Sono arrivato alla conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole create da un’intelligenza, non molto diverso del suo videogioco preferito, ovviamente, più complesso e impensabile.
Analizzando il comportamento della materia a scala subatomica, colpiti dalle primitive tachioni semi-radio, un piccolo punto nello spazio per la prima volta nella storia, totalmente libero da ogni influenza dell’universo, la materia, la forza o la legge, è percepito il caos assoluto in forma inedita.
“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato “caso”, non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create e non determinate dalle possibilità universali, “dio” è un gran matematico.” ha detto lo scienziato.
“I cieli narrano la gloria di “dio”, e il firmamento mostra la sua opera”. (Salmo 19:01 )
Tratto da: evidenzaliena.it
UROBUROS: una delle varie definizioni:
L’uroburos, il serpente che si morde la coda, è il simbolo dell’InFinito spaziale e temporale.
L’uroburos, è anche il simbolo del paradosso logico… l’uroburos, il serpente con la coda in bocca, è il prototipo del circolo vizioso. Cos’è più “vizioso” del mordere sé stessi, con l’idea presumibile di mangiar sé stessi. Il che è in fondo impossibile. La mascella non può divorar la mascella, lo stomaco non può digerire sé stesso…
una buona definizione del paradosso…
By Wendy Doniger O’ Flaherty
l’anello ….che “sposa”, ovvero coniuga ed unisce il maschio con la femmina……
(Yang e Ynn) = (Fm + Ff)
Il serpente circolare, inteso come “drago originario” che si morde la coda, l’ouroboros (ourà. “coda”, boròs: “divorante”), è un simbolo molto antico; es.: per il pensiero tradizionale cinese il Drago ed il Serpente incarnano i simboli del flusso e del riflusso esistenziale.
Sostiene G. Durand che l’ouroboros “è per la coscienza mitica il grande simbolo del ciclo temporale”. Figura femminile e maschile (Ynn e Yang), fornisce “vita e morte = vita e morte = vita e morte…..), “il serpente che si morde la coda – secondo G. Bachelard – è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita”
Il “Serpente infinito” rappresenta un uroburos che si è riunito con sé stesso. È caduto nel segno matematico dell’InFinito, perché studiandolo e finalmente conoscendolo lo ha riflettuto nello specchio della materia…… cioe’ si è reso simile a Lui di riflesso……ecco che il verbo si fà carne-materia e la materia-carne riflette generando lo Spirito = Informazione che mantiene e crea l’InFinito !
“Conosci te stesso e conoscerai gli dei….” = NOSCE TE IPSUM, traduzione latina dell’iscrizione greca che compariva sul frontone del celebre tempio di Delfi: GNOTHI SEAYTON, conosci te stesso
“Voi che volete conoscere la pietra, conoscete voi stessi e la conoscerete“.
Questa è l’affermazione della legge analogica che dà, in effetti, la “chiave del mistero della Vita“.
Questo è il “mistero” dell’AB-BA (il “padre generante”).
Bibliografia per l’UROBUROS:
1) G. Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario, Bari, Dedalo, 1972, p. 317.
2) G. Bachelard, in G. Durand, op. cit., p. 317.
3) G. Durand, op. cit., p. 319.
4) Fulcanelli, Le dimore
Visionate: L’InFinito secondo Giordano Bruno:
https://youtu.be/ktURsAkLu0s
Per sintetizzare e ricordare:
Dalla Bibbia nel libro del Genesi al capitolo 1 versetto 1, si legge:
Nel principio (non temporale, ma ideologico, un programma/progetto) Elohim creò i cieli e la terra. 2 E la terra era informe e vuota e le tenebre (mancanza di luce e quindi di informazione) coprivano la faccia dell’abisso (l’infinito vuotoquantomeccanico), e lo spirito (pensiero = informazione del progetto vita) di Elohim, aleggiava (si muoveva e galleggiava) sulla superficie delle acque (a densità molto ma molto inferiore a quella densa che conosciamo sulla Terra **). Ed Elohim disse (il = suono***, vibrazione con la cimatica): 3 ‘Sia la luce !’ E la luce fu (visibile nell’oceano di acqua a bassissima densità che oggi chiamiamo “spazio / etere / vuotoquantomeccanico“). 4 Ed Elohim vide che la luce era buona (cioè visibile); ed Elohim separò la luce dalle tenebre (il progetto di vita eterna si attuò, si rese visibile in ogni sua forma, attraverso la forza della legge della cimatica attuata nella legge universale della dualità ‘Ynn e Yang’ = attrazione/repulsione).
** Acqua a densità minori, diviene vapor acqueo ed a densità ancora più minori, essa si trasforma uno speciale gas che assomiglia oppure è plasma (energia), infatti la parola acqua nella lingua sumera significa, sia “acqua”, sia “generazione”.
*** Suono, definizione: Il suono è una perturbazione di tipo meccanico (variazione di densità e di pressione) del mezzo nel quale esso si propaga, solitamente l’aria e/o nei liquidi più o meno densi. L’onda sonora è generata da un oggetto vibrante (corda, colonna d’aria, membrana, ecc.), che mette in oscillazione/vibrazione le molecole dell’aria, dell’acqua o di un qualsiasi liquido più o meno denso, ma però agisce anche sul sui gas ed anche quindi sul Plasma.
Quindi quello che è scritto nel Genesi, che lo spazio è “acqua” è vero in forma di similitudine, perché l’etere /vuotoquantomeccanico, è un infinito mare/oceano fatto di un tipo di “acqua” molto molto meno densa di quella che conosciamo sulla Terra e che è parte integrante del vuoto quanto meccanico (il vuoto puro non esiste, come non esiste il nulla), che contiene tutto ciò che esiste e questo vuotoquantomeccanico è informatico ed è composto da questa “speciale acqua”, che poi è energia scalare in eterna pulsazione in ogni punto di sè, essendo un onda infinita vibrante/pulsante su sé stessa, quindi in movimento in ogni punto di sé, essa crea dei suoni che generano e creano con il fenomeno della cimatica, tutte le “forme” esistenti, dalle particelle subatomiche fino alle galassie nello spazio infinito e quindi ogni forma che osserviamo più o meno dense, fino alla materia solida, alle galassie, stelle, pianeti ed i viventi che li abitano e che ne sono consapevoli.
Continua in: “dio” esiste ?, chi è ? dov’è ?, cos’é ? – 2
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