ESSENI (dall’ebraico “asa o terapeuta”, od anche i “pietosi”)
Una setta di Ebrei alquanto misteriosa insediata presso il mar Morto (Masada).
Pare che fossero i veri e primitivi cristiani, anche il titolo di “fratello” usato dalla chiesa primitiva, pare che provenga da loro.
Gli Esseni costituivano una comunità dove vi era molta armonia e fraternità.
Gesù stesso ha vissuto tra loro diversi anni della sua vita. Erano anch’essi vegetariani (tendenzialmente crudisti), praticavano ed insegnavano la Medicina Naturale: abluzioni, bagni giornalieri, clisteri, digiuni, fitoterapia, fangoterapia, iridologia, ecc.
Questo gruppo ebraico (in seguito giudeo-cristiani) che ebbe vita dal 150 a.C. al 70 d.C. Si ritirarono nel deserto, vivendo in comunità nella stretta osservanza della loro Legge, che era diversa da quella delle autorità di Gerusalemme.
Nella Bibbia, che noi conosciamo, non sono menzionati.
Sappiamo di loro da Giuseppe e da Filone (filosofo ebreo vissuto a Alessandria).
Si ritiene che, ai tempi di Gesù, gli esseni fossero circa 4000. Tra le loro comunità, la più famosa è quella di Qumran, zona collinosa del deserto vicino al mar morto nelle cui grotte sono stati ritrovati i famosi papiri del mar Morto, scritti dai quali si evincono le antiche credenze dei veri giudeo cristiani del tempo di Gesù.
http://digilander.iol.it/maximusmagnus/Gnosi/ebioniti.htm
http://www.esonet.org/dizionario
EBIONITI (dall’ebraico i “poveri”). Così veniva chiamato il più antica gruppo di ebrei cristiani (conosciuti anche come “asceti poveri”), gli altri erano i Nazareni, da Nazir. Questo era il loro nome prima che venissero definiti “cristiani”.
Molti dei parenti di Yashouè (il Gesù dei cristiani) facevano parte di questo gruppo. Questi giudeocristiani che negavano la “divinità” di Gesù e lo riconoscevano come un grande rabbino esseno.
Durante la Guerra Giudaica, si rifugiarono ad est del Giordano. La loro dottrina è racchiusa in un vangelo, detto vangelo degli Ebioniti. Erano vegetariani e naturisti, negavano, giustamente, la nascita verginale di Gesu’.
vedi: Giudeo-Cristiani + GNOSI
Esseni e Giudeo-Cristiani
http://mikeplato.myblog.it/2013/11/23/7q5-il-frammento-della-discordia/#respond
Gli Esseni: Membri di una corrente ebraica dedita alle pratiche dell’ascetismo e diffusa in Palestina, soprattutto sulle rive del mar Morto, fra il II secolo a.C. e il II secolo d.C. Il nome deriva dall’Aramaico e significa “i puri”.
Ignoti alla Bibbia e alla letteratura rabbinica, gli Esseni sono citati nelle opere di Filone di Alessandria, dello storico romano Plinio il Vecchio e di Giuseppe Flavio.
Caratteristiche essenziali del movimento erano la comunità dei beni e la stretta osservanza delle norme di purificazione rituale, con la pratica scrupolosa delle abluzioni; ai fedeli, inoltre, era proibito fabbricare e utilizzare armi, dedicarsi ad attività commerciali e prestare qualsiasi forma di giuramento differente da quello di fedeltà ai principi della comunità, pronunciato dopo un breve periodo di noviziato.
Gli Esseni erano tenuti al vincolo della segretezza e all’osservanza di una rigorosa disciplina che comportava punizioni per ogni infrazione. L’atteggiamento rigoristico del movimento portò, nel corso II secolo, all’opposizione nei confronti dell’ellenizzazione dell’ebraismo condotta dai sommi sacerdoti di Gerusalemme, considerati impuri e corrotti.
Gli Esseni si fecero tuttavia portavoce anche di espressioni di dissenso a riguardo di alcune prescrizioni tradizionali della legge ebraica, come la pratica rituale dei sacrifici di animali o l’accettazione della schiavitù, di fronte alla quale alcune fonti attestano la consuetudine di acquistare schiavi per poi restituire loro la libertà.
Nuova luce gettò sugli Esseni la scoperta, avvenuta dal 1947, di una serie di antichi manoscritti – vedi Manoscritti del mar Morto – custoditi in alcune grotte nei pressi della località di Qumran. Essi sembrano essere opera dei membri di una comunità, attiva fino al I secolo d.C., con pratiche e principi molto vicini a quelli attribuiti dalle fonti antiche agli Esseni.
Tratto da: http://www.riflessioni.it/enciclopedia/esseni.htm
Gli Esseni erano una delle tre principali sette religiose nella Palestina del primo secolo e si ritiene che Gesù fosse un membro del gruppo essenico settentrionale, localizzato intorno al Monte Carmelo. Erano conosciuti anche come Nazareni, essendo Nazareth divenuta piu’ tardi, una delle loro roccaforti, anche se va notato che il termine Nazareno è antecedente al nome della località. I membri della setta vestivano di bianco e seguivano un’alimentazione vegetariana, come l’ordine carmelitano dei monaci cristiani, conosciuti anche come “frati bianchi” a causa della tonaca bianca da loro indossata.
E’ interessante notare come gli attuali membri di tale ordine originario del Monte Carmelo affermino apertamente che Gesù era un Esseno (Rabbino fuori uscito NdR) cresciuto sul Monte Carmelo, malgrado le scritture esseniche siano escluse dalla Bibbia normalmente divulgata dalla Chiesa.
Le Leggi degli Esseni di Qumaran
“Nel Consiglio della Comunità ci sono 12 uomini e 3 sacerdoti, perfetti in tutto ciò che è stato rivelato dell’intera Legge per praticare la verità, la giustizia, il giudizio, l’amore misericordioso e la condotta umile di ciascuno con il suo prossimo.
[…] Essa sarà la muraglia provata, la pietra d’angolo preziosa, le cui fondamenta non vacilleranno e non temeranno nel loro luogo”
Tratto da: “Testi di Qumran”, di F. Garcia Martinez, Paideia Editore, 2003, pag. 86.
Questo segmento è una parte del luogo 1-Q-S, col. VIII, della Regola della Comunità.
Lette con attenzione ci fa subito notare alcune interessanti analogie con determinati elementi dei Vangeli… questi:
a) …ci saranno 12 uomini (12 come gli apostoli dei giudeo-cristiani)
b) …ci saranno 3 sacerdoti (3 come Padre, Figlio e Spirito, che rappresentano simbolicamente l’ IO SONO, la mEnte ed il corpo fisico, lo Spirito)
c) …la pietra d’angolo (come “sarà la testata d’angolo”, come disse Gesù, che rappresenta simbolicamente la singolarita’ dell’UNIONE fra IO SONO, Corpo/mente, e Spirito all’unisono quando sono fecondati dall’olio sacro = cristo, base sulla quale si posa l’intero edificio dell’Essere manifestato nel suo corpo ormai a disposizione dell’INFINITA‘ e del Progetto Vita nell’UniVerso e nei possibili Universi)
I protagonisti dei Vangeli centravano qualcosa con la Comunità di Qumran ?
Il principale testo sacro essenico è il Vangelo dei Dodici Santi, riscoperto nel 1888 e tradotto dall’Aramaico dal Reverendo Gideon Jasper Ouseley. Questa versione del Nuovo Testamento differisce in modo notevole dalle versioni generalmente accettate in quanto ritrae Gesù come un rigoroso vegetariano, attorno a cui si adunavano le altre creature:
“E gli uccelli si radunarono intorno a lui e lo accolsero con il loro canto, e le altre creature viventi vennero ai suoi piedi, ed egli le nutrì ed esse mangiarono dalle sue mani.”
Viene inoltre descritta l’alimentazione degli esseri umani il cui cibo è costituito da pane ed uva. In merito agli animali il testo afferma: “Queste sono le creature vostre compagne della grande casa di Dio, sono vostri fratelli e sorelle e condividono lo stesso respiro di vita nell’Eterno. E chiunque si prenda cura di una delle ultime di queste donandole da mangiare e da bere secondo le sue necessità è come se lo facesse a me.”
Gli Esseni credono nella santità e nell’unità di tutte le vite e molti passaggi nel vangelo essenico fanno riferimento alla dottrina dell’amore illimitato verso Dio, verso l’umanità e verso tutta la creazione:
“Prima di tutte le cose c’è l’amore, amatevi gli uni con gli altri e amate tutte le creature di Dio, e da questo tutti gli uomini sapranno che siete miei discepoli.”
Tratto da: http://www.ivu.org/italian/news/1-96/essenes.html
Vedi anche http://utenti.lycos.it/maximusmagnus/gnosi/ebioniti.htm
http://www.123point.net/001topzine/formazio/arform40.htm
http://www.specchiomagico.net/esseni.htm
http://utenti.lycos.it/maximusmagnus/gnosi/simo.htm
http://old.lapadania.com/2000/marzo/28/28032000p12a1.htm
http://www.daltramontoallalba.it/speciali/esseni.htm
Un po’ piu’ di luce seria sul personaggio Gesu’ il nazareno vedi qui: http://www.donninidavid.it
http://www.donninidavid.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=3 : la citta’ di Nazareth esisteva al tempo di Gesu’ ? NO !
Un’altra versione sulla vita su Gesu’ il rivoluzionario: http://coscienza.tv/?p=28
vedi anche: LUNARIO EBRAICO + EQUINOZIO di PRIMAVERA – La Festa di PASQUA + La vera storia di Gesu’ + l’Albero delle Vite + Rotoli di Qumran e Gesu’
ll Tredicesimo Apostolo – http://digilander.iol.it/sabato/
Oltre 300 pagine contenenti tutte le ricerche e le dimostrazioni esposte sul sito, citazioni dirette dei passi originali in modo da facilitare la lettura.
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Una RICERCA sui PRIMORDI del CRISTIANESIMO
“E l’anima mia si addolora per le anime degli uomini, poiché essi sono ciechi nel cuor loro e non vedono” – Detto di Gesu’, Papiro di Oxyrhynchus.
Epifanio, vescovo di Salamina in Cipro (IV sec.D.C.), sostiene che i primi Cristiani erano chiamati Iessaei (da Iesse, padre di Re Davide, supposto antenato di Gesu’) o Nazorei e produssero un “Evangelo secondo gli Ebrei” molto diverso dai Sinottici del Canone(1): il perduto Protomatteo o “Fonte Q”.
L’apologista Giustino Martire (circa 140-160 D.C.) scrisse il “Syntagma” (Compendio) contro le eresie, purtroppo scomparso.
Dalle opere di Giustino che ci rimangono sembra che le Memorie Degli Apostoli cui fa riferimento non fossero identiche ai nostri quattro Vangeli canonici(1).
I Vangeli sono il frutto di un lungo lavoro redazionale, svolto piu’ con un intento catetetico, in modo da venire incontro alle esigenze sociali e di culto delle prime comunita’ cristiane, che propriamente storico(2) e non possono essere considerati biografia nel senso moderno del termine (3).
Il Vangelo di Giovanni pare sia stato composto ad Efeso dal maestro gnostico Cerinto, come ad esempio sostiene nel II secolo Gaio, presbitero di Roma (4).
Senz’altro i Vangeli stavano assumendo la loro forma attuale proprio nel II secolo: si presume quindi che l’opera di Giustino sulle eresie facesse troppa luce su tutte le controversie che vi furono nelle comunita’ cristiane primitive in merito al Canone delle Sacre Scritture, perché se ne volesse ancora fare uso(1).
Un’altra delle designazioni dei Nazorei era quella di EBIONITI (Ebi’oni’m) o “Poveri Uomini”, dall’ebraico “Ebion” che significa appunto “Povero” (un titolo che tra l’altro si attribuivano anche gli Esseni ). Il termine “Ebion”, secondo Renan, fu un sinonimo di “Santo” e “Amico di “Dio”; il nome di Ebioniti fu per lungo tempo quello dei cristiani giudaizzanti della Batanea e dell’Horan (regioni ad est della Galilea), che restarono fedeli ai primitivi insegnamenti di Gesu’, affermando di avere tra di loro i discendenti della Sua Famiglia (5).
Gli Ebioniti speravano in una specie di rivoluzione sociale che avrebbe innalzato il povero al disopra del ricco(1), sostenendo che “solo i poveri saranno salvati” (5). Consideravano Gesu’ un uomo perfetto, un grande Maestro, figlio carnale di Maria e Giuseppe, che divenne profeta e Cristo (Unto) al Suo Battesimo, quando in Lui discese lo Spirito (1). Gesu’ sarebbe ritornato come Messia e Re per instaurare sulla Terra un regno millenario di pace, giustizia e prosperita’ coadiuvato dagli Eletti di Israele(1).
Edoardo Schure’ (1841-1924) sostiene che Gesu’ divenne Figlio di “Dio” all’atto del Battesimo, quando la colomba, simbolo del Femminino Celeste, o Spirito santo, si librò sul Suo capo e aggiunge che nel primitivo Vangelo Ebraico e nei primi Sinottici si leggeva in merito all’episodio: “Questi e’ il mio Figlio prediletto.Oggi Io l’ho generato”, cui piu’ tardi si sostitui’ “in cui ho messo tutto il mio affetto” (6).
L’Ebionismo conservò la tradizione dei primi convertiti dall’insegnamento pubblico di Gesu’ , basandosi su una raccolta dei Suoi Detti; Egli era si’ il Cristo, ma tali sarebbero stati tutti coloro che avessero, come Lui, adempiuto la Legge (la Torah) e Paolo di Tarso si scontrò con esso nel suo sforzo di uscire dall’esclusivismo giudaico gentilizzando il Cristianesimo (1).
Gli Ebioniti, che evidentemente non avevano alcun concetto trinitario della Divinita’, affermavano l’assoluta unita’ di “Dio” e l’umanita’ assoluta di Gesu’, l’unita’ della Creazione, la totale priorita’ della Legge, in quanto espressione perfetta della volonta’ di “Dio”, aborrivano Paolo che consideravano un apostata per le sue posizioni rispetto all’osservanza della Legge da parte dei pagani convertiti (7) e perché predicava una nuova dottrina, diversa da quella originaria, piu’ adatta al mondo pagano. Prevalse poi la tesi paolina che considerava la Legge superata dalla Grazia e gli Ebioniti si separarono dal resto della comunita’ che si adeguò alle decisioni di Paolo e del suo cosmopolitismo; tra le loro guide rimasero Giacomo, il fratello del Signore (4) e Simon Pietro, che secondo antichi testi non andò mai a Roma (tesi portata avanti in funzione anti-Cattolica da Voltaire (8) e da frange pentecostali del protestantesimo americano) ma predicò solo in Oriente(1).
Gli Atti Degli Apostoli vennero compilati proprio per riconciliare il disaccordo tra Pietro e Paolo, selezionando e unendo insieme vari Atti piu’ o meno leggendari (1) e per dimostrare una inesistente continuita’ di Paolo e della Chiesa con Cristo e gli Apostoli, rendendo le divergenze meno gravi di ciò che in realta’ furono (4).
Alla fine del II secolo “gli Ebioniti”, scrive Renan, “rimasti estranei alla vita delle altre chiese, sono dichiarati eretici e per spiegare il loro nome si inventa un preteso eresiarca di nome Ebion”(5).
Eusebio di Cesarea (ca. 265-ca. 340) riferisce nella sua “Storia Ecclesiastica” che i discendenti di Cristo, o Desposyni (gente del Maestro), furono a capo di diverse chiese basandosi su una rigida successione dinastica; nel 318 otto loro capi incontrarono personalmente l’allora vescovo di Roma (papa Silvestro) nel Palazzo Laterano, per chiedergli di revocare le nomine dei vescovi di Gerusalemme, Antiochia, Efeso ed Alessandria per affidarle a membri del loro gruppo, nonché a considerare legittima Chiesa Madre quella di Gerusalemme. Le loro richieste furono naturalmente respinte con la motivazione che ormai la Chiesa Madre era a tutti gli effetti quella di Roma e solo essa aveva l’autorita’ di nominare i suoi vescovi(9).
Tra l’altro i Nazorei non conoscevano per niente il racconto dell’infanzia di Gesu’ a Nazareth, che venne elaborato piu’ tardi (1): la cittadina infatti non e’ menzionata negli scritti degli storici e dei geografi prima del III secolo e il termine “Nazareno” deriva dall’ebraico “Nazir” ,che significa “puro”, “consacrato a “Dio” (nell’Antico Testamento e’ ben descritto il voto di Nazireato in Numeri 6,1-21 e in Giudici 13,1-7), perciò non si può escludere che il nome di Nazareth sia stato usato successivamente per giustificare un appellativo non piu’ compreso dopo il distacco del Cristianesimo dal Giudaismo (10), o si trattò di un trucco per dissociare il Messia paolino da quello nazoreo (4).
Secondo Marcello Crateri “Nazareno” potrebbe anche derivare da “Natzar” (segreto, nascosto) o da “Ne’zer” (ramo, rampollo – della Casa di Davide?) o da Nasaya’^ (protetto da “Dio”), ma non certo da Nazareth “che pare, non esistesse nemmeno ai tempi di Gesu'”(11).
Gli Ebioniti, la cui dottrina riusci’ ad estendersi fino alla Persia e ad essere nonostante tutto molto influente in Palestina e Siria, sopravvissero fino al IV secolo assimilando concezioni gnostiche (1). Molti insegnamenti nazareni furono recepiti dai Nestoriani, dalla Chiesa Celtica e da varie sette mediorientali (9).
Bibliografia:
(1) G.R.S. Mead “Gnosticismo e Cristianesimo delle origini” (Melita)
(2) Enciclopedia Della Letteratura, vol.8, voce “Vangeli” (De Agostini)
(3) Hegel “Vita di Gesu'”,introduzione del prof. Paolo Miccoli (Newton)
(4) David Donnini “Nuove Ipotesi su Gesu'” (MacroEdizioni)
(5) Ernest Renan “Vita di Gesu'” (Newton)
(6) Edoardo Schure’ “Il Sogno Della Mia Vita” (Laterza)
(7) Umberto Delle Donne “La Torre DiArgilla” (Filadelfia Editrice)
(8) Voltaire “Dizionario Filosofico” (Newton)
(9) M.Baigent/R.Leigh/H.Lincoln “L’eredita’ messianica” (Marco Tropea Editore)
(10) Enciclopedia Nuovissima, vol.III, voce “Gesu’ Cristo”
” ” , vol.IV, voce “Nazareth” (Il Calendario Del Popolo)
(11) “I Vangeli Apocrifi”, a cura di Marcello Craveri (CDE).
By Alberto SORDI
Un po’ piu’ di luce seria sul personaggio Gesu’ il nazareno vedi qui: http://www.donninidavid.it
La citta’ di Nazareth esisteva al tempo di Gesu’ ? NO !
Un’altra versione sulla vita su Gesu’ il rivoluzionario:
https://unoeditori.com/tutto-quello-che-ce-da-sapere-su-gesu-secondo-mauro-biglino-2/