PAGANESIMO degli HURRITI e dei FENICI – la filosofia del sé (il culto del dio BAAL)
La popolazione Hurrita era una popolazione molto particolare nel panorama mediorientale; era una di quelle popolazioni che sono state in grado non solo di costruire una civiltà ma di fare da ponte fra civiltà diverse e trasformazioni diverse.
Gli Hurriti hanno costruito il divenire in direzione spaziale e in direzione temporale. in altre parole hanno percorso lo spazio e impostato processi di mutamento oltre il tempo intervenendo nelle trasformazioni di altri popoli sia arricchendoli che adattandosi e integrandosi.
Il loro nome è di origine incerta ma è probabile che derivi dal nome della antica città di Hur o, più probabilmente, si definivano abitanti della città di Huri, l’attuale città di Urfa nota in Grecia come Emessa che è una città sita nella Turchia meridionale presso il confine con la Siria.
Furono gli Hurriti a respingere verso l’Egitto le popolazioni degli Hyksos; dagli Hurriti si staccò l’impero dei Mitanni che si sacrificherà nel tentativo di bloccare l’espansionismo degli Assiri.
E’ necessario ricordare le differenze sociali esistenti fra i Babilonesi e gli Assiri per comprendere l’anomalia Assira nel panorama mediorientale di quel tempo. Per comprendere basta conoscere la posizione dell’essere umano femminile all’interno del sistema sociale e della famiglia. In Assiria, il potere del marito giungeva fino a poter uccidere la moglie.
In Babilonia la posizione giuridica della moglie invece, pure inferiore a quella del marito, era superiore a quella esistente in tutti gli altri paesi dell’antichità, anche perché essa poteva avere un proprio patrimonio. Questo è sufficiente per inquadrare l’entità e la portata religiosa dello scontro.
Questa impostazione sociale Babilonese fu introdotta probabilmente dagli Elamiti una popolazione proveniente dell’attuale Belucistan. Gli Elamiti assunsero la scrittura cuneiforme dai Sumeri, ma introdussero la percezione del lato femminile della vita come socialmente importante.
Alla fine gli Hurriti, assieme al regno dei Mitanni, verrà fatto sparire dalla scena della storia, ma non del suo potere religioso: infatti sparito il regno Assiro la religiosità Hurrita si trasformerà diventando l’antica religione siriana che tenterà di fermare il nuovo potere che si stava articolando: quello della religione ebraica.
Nella religione Hurrita la cosmologia ha origine da Anu che solo e assoluto si muove nel vuoto finché Kumarbi lo distrugge generando gli dei finché Teshup, il tempo, non gli toglie il dominio dell’Universo.
La mitologia è molto chiara.
Anu è la coscienza di sé che precede l’Universo che, quando cessa di esistere, costruisce il caos, la luce dell’esistente nella quale si formano le coscienze di sé e il ciclo delle trasformazioni divine. Il caos stesso perde il controllo di sé in quanto il tempo, attraverso il processo di adattamento di tutti gli elementi presenti nel caos, riordina, struttura e adatta fino a ricostruire la coscienza di Anu alla fine del tempo.
Teshup veniva raffigurato sopra due montagne o nell’atto di soggiogare il giorno e la notte: Sheri e Khurri, il giorno e la notte, la cui consequenzialità determinava la misura del tempo, la sequenza del mutamento attraverso il quale si ricostruiva la coscienza di sé Anu, la cui costruzione passava attraverso la coscienza di sé dell’essere sole, CHEPAT (KHEPA), che veniva considerata moglie del tempo, una moglie dura e determinata nel dare l’assalto al cielo tanto che veniva raffigurata in groppa ad un leone.
Questa sequenza è fondamentale in tutto il medio oriente, la coscienza Anu viene esautorata dal padre degli dei che viene esautorato dal tempo che ricostruisce Anu; questa è la sequenza generale su cui si fonda tutto il paganesimo. la ciclicità assoluta delle trasformazioni. tutte le altre divinità sono coscienze che entrano nel gioco della fondazione del divenire; il divenire è la ricostruzione della coscienza di sè Anu.
Questo meccanismo, percepito attraversa lo spazio e il tempo, si trasferisce nella religione dell’antica Siria. Adone, considerato la natura, rinasce ad ogni stagione, dopo l’inverno la primavera della vita; questo darà il via a culti misterici nella Grecia antica mentre il lato femminile della natura col nome di Atargatis venne accettato ed ammesso anche dai romani sotto il nome di DEA SYRIA.
FENICI
La divinità più importante dell’antica Siria era BAAL: l’energia della vita, che dalla madre terra si sprigiona per alimentare l’essere natura; favoriva la fertilità dei campi, regolava le piogge e le falde freatiche; questa figura subì parecchie trasformazioni a mano a mano che la percezione dei popoli si espandeva.
Fu identificato sempre con l’energia vitale, la forza in grado di costruire le coscienze di sé di qualunque essere; divenne il temporale come padre degli esseri di sola energia vitale, divenne un toro come identificazione del principio maschile dell’essere natura, fu identificato col cielo come padre e generatore dell’essere natura e ancora con l’essere sole come espressione dell’energia vitale che si irradia nello spazio. Anche Baal, quand’era identificato con l’essere natura, moriva e rinasceva a seconda della velocità con cui l’energia vitale scorreva e dello sviluppo delle coscienze di sé.
Baal non è nessuno delle divinità Hurrite ma è la sostanza di Anu (Anu=IO/Ego/IO) che priva della coscienza di sé ricostruisce Anu. questo sistema religioso divenne proprio dei Fenici.
Baal fu considerato il maggior rivale del dio di Israele; se Baal è l’energia vitale che si trasforma in coscienza di sé, il dio degli ebrei è la coscienza che si ciba di energia vitale stagnata; è il padrone degli esseri umani, colui che vuole sbarrare la strada affinché gli esseri umani non possano cogliere dall’albero della vita eterna.
Baal è il costruttore della coscienza ed è l’alimentatore dell’eternità di ogni coscienza di sé esistente.
Nell’antica religione Siriana abbiamo un’altra divinità che muore e rinasce identificata anch’essa nella natura ed è Eshmun considerato dio della natura e della salute del corpo fisico.
In realtà anche questa divinità ripercorre le tappe della costruzione della coscienza di ogni essere che si sviluppa attraverso dei cicli a seconda dello stadio in cui si trova. È importante parlare della rinascita dal punto di vista pagano; essa non è né un processo di metempsicosi, né un processo di reincarnazione né un processo karmico. Il paganesimo riconosce un processo continuo di costruzione della coscienza che nell’essere della natura va dall’attimo in cui la coscienza tenta di dilatarsi al divenire uno con l’Universo. Questo processo è diviso in fasi di sviluppo, dove una fase costruisce gli elementi per affrontare la fase seguente. Le rinascite sono gli arrivi nelle fasi seguenti, non il ritorno al corpo fisico.
Per quanto riguarda la rinascita di adone (dal punto di vista Fenicio, non Greco), la rinascita di Eshmun, le rinascite di Baal non rappresentano delle rinascite, ma scandiscono il respiro dell’essere natura, il suo rinnovarsi, il giorno e la notte dell’essere natura.
Va sottolineato come la religione ebraica (mal espressa – NdR) esprima un odio feroce contro la vita e nel contempo la necessità della sottomissione. Sia Elia che Osea si accaniscono violentemente contro il culto di Baal nel tentativo di distruggere la vita; non è un caso che nei vangeli al momento della trasfigurazione accanto a Gesù ci siano i due maggiori profeti della storia Ebraica: Elia il macellaio della vita e Mosé l’artefice della sottomissione assoluta mediante i dieci comandamenti.
La contrapposizione diretta all’ideologia religiosa ebraica avviene proprio da parte della religione fenicia. per questo motivo diventa importante terminare quest’escursione del pensiero e della religiosità pagana con la religiosità Fenicia alla quale la religione Ebraica oppone il proprio terrore; a parte Baal, che era un sentire religioso comune a tutti i popoli semitici, c’è l’essere natura chiamato Adone e venerato sia dai Fenici dell’isola di Cipro che nella città di Byblos, è un altro aspetto dell’essere natura noto come Eshmun che ciclicamente muore e rinasce (dalla quale i cristiani prenderanno spunto per descrivere la favola della resurrezione del loro inesistente Gesù).
C’è BeelZebub (sarebbe più corretto Baal Sebub), il caos dell’energia vitale dal quale prendono forma le coscienza (o se vogliamo gli dei visto che ogni coscienza di sé è un dio partecipe al divino dell’universo) venerato nella città palestinese di Accaron; gli Ebrei, che disprezzano la vita adorando un dio che si compiace del sapore dell’olocausto, definiscono Beelzebub il signore delle mosche dimenticando che essi stessi sono coscienze che lavorano per diventare eterni se non preferissero essere sacrificati in olocausto per compiacere il loro dio (infatti si definiscono il popolo proprietà del loro dio). nel nuovo testamento il disprezzo per Baal Sebul giunge in Matteo che esaltando il Gesù che distrugge il divino dentro gli esseri umani (Gesù scaccia il demone: il divino che cresce nell’essere umano) ha terrore della vita che si trasforma in coscienza di sé diventando divinità fondando il proprio divenire nell’eternità dei mutamenti).
Nel vangelo di luca troviamo anche l’idolo detestabile: MELEK (DETTO ANCHE MOLOCH); i cristiani lo detestano davvero infatti MOLEK altro non è che la coscienza di sé, mentre fonda il proprio divenire nei mutamenti favorendo lo sviluppo di ogni coscienza di sé in questa parte dello spazio. i cristiani indicano questa funzione nell’attività del loro dio, il loro padrone, non nel divino che circonda gli esseri umani.
Ecco come la storia religiosa di un paganesimo attraversa tremila anni prima del profeta dei cristiani e giunge fino a noi. l’essenza attraversa cinquemila anni. anche se le figure sono distorte, spesso dimenticate, attraversando momenti percettivi diversi ci portano l’essenza del paganesimo antico affinché noi possiamo ricostruire il paganesimo futuro.
Lunghi fili rossi legano i paganesimi attraversando le percezioni specifiche. un lungo filo rosso dal paganesimo Hurrita giunge fino a noi; limitiamoci a prenderlo, guardarlo con dolcezza, lo facciamo nostro e speriamo di alimentarlo rinnovando la forza della percezione umana per quanto possiamo.
Commento NdR: Questo testo è stato da noi introdotto per portare motivo di riflessione alle varie religioni del mondo……che si credono le uniche depositarie della verita’…