Gesu’ “Cristo” uno o centomila
Questo nome e’ una invenzione-trasposizione dei cristiani derivante dalle credenze delle varie religioni pre-cristiane, le quali onoravano e riverivano il “dio sole”, che chiamavano con vari nomi, la luce del mondo, il salvatore del mondo, l’agnello di dio, l’alfa e l’omega, ecc.: Ra Il sole è il corpo di Ra, o solamente il suo occhio. In Eliopoli (la capitale del suo culto), Ra era adorato come Atum (il tramonto del sole), Ra-Harakhti (il pianeta Venere) e Khepri (“il sole che sorge”) associato ad Harmakis (Horus sorge all’orizzonte). Più tardi fu associato ad Horus. , Elio, Sole invictus, Krishna, ecc.
Tutti questi mitici personaggi nacquero da una vergine, per mezzo di uno spirito-fantasma, ricevettero l’adorazione dei re magi, che erano tutti guidati dalle stelle, scamparono da un eccidio di bambini, furono battezzati a 30 anni ed iniziarono a quell’eta’ la loro missione sociale-predicazione, fecero miracoli, avevano 12 apostoli (i segni dello zodiaco), furono traditi da uno di essi, furono crocifissi con una corona di spine e risorsero il terzo giorno, ascendendo in cielo…..e tornano sulle nubi del cielo..come giustamente il sole nasce e torna sulle nubi del cielo OGNI giorno. https://www.academia.edu/4489606/I_Vangeli_erano_e_sono_racconti_allegorici
vedi anche:
LUNARIO EBRAICO + EQUINOZIO di PRIMAVERA – La Festa di PASQUA + La vera genealogia di Gesù + La vera storia di Gesu’ + l’Albero delle Vite + Rotoli di Qumran e Gesu’ + Pietro e Paolo coinvolti nella trama contro Nerone
Cosi’ come il personaggio citato nell’Antico testamento della Bibbia di nome Noe’ che ricalca precisamente i vari personaggi pre-ebraici tipo Gilgamesh (2.600 AC) nei racconti dei Sumeri (Mesopotamia).
Cosi come il personaggio di nome Mose’, che e’ la trasposizione precisa dei vari personaggi mitici delle religioni pre-ebraiche, giudaico cristiane, musulmane:
Esempio: Mises in Egitto, Sargon di Akkad (Mesopotamia) Manou in India, Minos in Grecia, ecc. i quali tutti quanti furono abbandonati in una cesta, in un fiume e raccolti da servi-levatrici di re potenti i quali li adottarono…e divennero portatori di Leggi, ecc.
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Faccio notare già tra il primo e secondo secolo, esistevano quattro tipi di Gesù-Cristo:
1) Il Gesù-Cristo giudaico cristiano
2) Il Gesù-Cristo di Paolo
3) Il Gesù-Cristo gnostico
4) Il Gesù-Cristo degli storici romani
La cosa assai singolare é che queste figure sono totalmente distinte e non sovrapponibili quasi in alcun elemento: insomma non si riuscirebbe a fare sinossi nemmeno su una virgola.
E’ quindi legittimo chiedere di chi stiamo parlando prima di dire di che cosa.
Un elemento certo esiste: in tutti i casi Cristo é stato uno slogan sul quale impiantare tutto ed il contrario di tutto e quando un personaggio storico viene riferito in maniere così discordanti, evidentemente si pone il problema serio della veridicità storica del personaggio.
Al momento Nag Hammadi non risolve nulla eccezion fatta per Tommaso, il problema é capire ed analizzare, prima di tutto, storicamente, se quelle parole sono state davvero pronunciate da una sola persona. Ma anche questo non risolverebbe il problema.
E’ evidente che essendo chiaramente pronunciate in una forma volutamente criptica, aprono la via a 100.000 interpretazione e quindi anche in questo caso ne uscirebbe una pensiero non univoco, multiforme e, di conseguenza, praticamente nullo ai fini della identificazione del personaggio storico.
Qumran ci offre qualche spunto in più per comprendere il background storico, ma é certo che il Cristo che si configura seguendo questo filone non é sicuramente uno gnostico nel senso che conosciamo e men che mai nulla che ha a che vedere con quello riferito dagli evangelisti Luca, Marco e Giovanni. Qualche elemento si potrebbe trovare solo il Matteo a partire dal battesimo fino alla crocifissione (resurrezione esclusa).
Nel complesso avremmo un Cristo, però, totalmente Esseno anche se rivoluzionario. Per la verità avremmo la storia del fallimento di un progetto con un messia di Aronne che dopo aver riconosciuto il Cristo muore chiedendosi se era lui ben prima della cena degli ultimi tempi prevista dalle scritture.
Avremmo un messia di Davide che si trova a doversi sobbarcare tutte e due le figure messianiche esseno-qumramiane (sacerdotale e politica) e nella indecisione improvvisa aggrappandosi ad alcune scritture essene (4Q541) essendosi accorto che nemmeno la prospettiva militare era possibile in quanto mancavano del tutto le forze previste a Qumran dal Rotolo della Guerra.
L’unica cosa certa é che, ad un certo punto, (o forse già dalla morte di Giovanni) Gesù comprende cosa avrebbe dovuto fare ed evita una strage inutile sacrificandosi come previsto dalle scritture col solo obiettivo di realizzare un piano divino che gli era sconosciuto “Sia fatta la tua volontà non la mia”, e che credeva, alla fine, fallito “Dio, Dio perchè mi hai abbandonato” grida poco prima di morire.
In quest’ottica si spiega anche il suo non esprimersi sulla propria funzione messianica “tu lo dici”, o il rimprovero a Pietro che lo aveva riconosciuto.
Non credo, infondo, da storico sulla base di quello che credo di poter ritenere come originale, che si abbiano elementi per affermare che Gesù abbia operato seguendo un piano preciso e non semplicemente, la realizzazione di un compendio di profezie e di insegnamenti da lui maturati in ambito esseno ed extra esseno.
Paolo, da un certo punto di vista, é il vero fondatore del cristianesimo poiché, non conoscendo nulla di Gesù, comprende (forse anche sulla base della funzione che gli esseni supersiti e nazionalisti avevano attribuito alla morte) che é, paradossalmente, la morte e non la vita di Gesù ad avere un senso per il futuro.
Probabilmente Paolo agisce proprio per osteggiare, su incarico romano, la deriva nazionalista, ma si trova ad affrontare, come delatore ed infiltrato romano, tre tipi di politiche diverse: la lotta dura di Tiberio, la posizione accondiscendente di Claudio, il periodo incognito sotto Nerone e i prodromi della soluzione finale.
Forse varrebbe la pena di rinunciare alla bandiera per soffermarsi sul vento che la muove.
By Sabato Scala – http://www.iltredicesimoapostolo.3000.it
SOL INVICTUS
Il famoso Sol Invictus, appellativo che lo stesso Costantino si diede (vedi monete costantinee)… si ! proprio il Costantino del concilio di Nicea (312 era volgare) con il quale si gettavano le basi dell’ortodossia cattolica, del canone biblico e del divieto di professare altre religioni.
Per chi volesse saperne di più:
http://www.treccani.it/enciclopedia/costantino-e-il-sol-invictus_%28Enciclopedia_Costantiniana%29/
Il solstizio d’inverno nel calendario Giuliano cadeva il 15 dicembre. In tale data si celebravano le nozze della notte piu’ lunga con il giorno piu’ corto, la rinascita del mondo.
Il termine ”solstizio” viene dal latino solstitium, che significa letteralmente ”sole fermo”, perchè nell’emisfero nord della terra, nei giorni dal 22 al 24 dicembre, il sole sembra fermarsi nel cielo, fenomeno tanto piu’ evidente quanto piu’ ci si avvicina all’equatore.
Premesso che:
1) Nel 336, era volgare, abbiamo la prima attestazione della celebrazione del giorno del Natale di Gesù al 25 dicembre in coincidenza con il giorno festivo del calendario romano dedicato al dies natalis del Sol invictus.
L’espressione più vivace del culto solare, si ebbe con Aureliano (270-275) che, entrato vittoriosamente ad Emesa, ne trasferì nuovamente il culto a Roma in un tempio eretto a spese dello stato e vi istituì un culto ufficiale: un collegio sacerdotale fu incaricato e fu istituito un agone quadriennale da celebrarsi il 25 dicembre, dies natalis del Sol invictus.
2) Abbiamo testimonianza negli scritti patristici che, prima del Natale – e prima ancora dell’Epifania che precede storicamente la scelta del giorno liturgico del Natale – alcuni scrittori cristiani avevano cercato ulteriori collegamenti simbolici con il tema del sole e della luce, per provare a determinare il giorno della nascita del “Cristo”, lasciato indeterminato dalle Scritture.
Ciò entra in quell’attitudine della chiesa primitiva a guardare con attenzione al mondo nel quale viveva colui al quale si annunciava il vangelo, per coglierne quegli aspetti che potessero aiutarlo a comprendere la novità portata dal “Cristo”, secondo l’adagio paolino: “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono, fuggire ogni specie di male” (1Ts 5,21-22).
Si deduce che …
Fu così che la chiesa di Roma per prima decise di celebrare la festa del Natale del Signore, vera luce del mondo, proprio nel giorno in cui l’uomo pagano si rivolgeva, ormai incredulo, al Sol invictus, chiedendogli benedizione e salvezza.
Gli scritti dell’età patristica manifestano la consapevolezza dei cristiani nell’operare in questa direzione. E’ conservata la testimonianza del trattato De solstitiis et aequinoctiis – testo attribuito dal Wilmart, che lo scoprì, alla fine del III secolo, ma che più probabilmente è degli inizi del IV secolo:
“Ma (questo giorno), essi lo chiamano anche ‘Natale del Sole invitto’. Ma che cosa è così invitto come nostro Signore, che annientò e vinse la morte? E se quelli chiamano questo giorno il ‘Natale del sole’, Egli è il Sole di giustizia, di cui il profeta Malachia ha detto: ‘Divinamente terribile si leverà davanti a voi il suo nome come sole di giustizia e scampo sotto le sue ali’ ”.
Gli farà eco, con esplicito riferimento al solstizio, Girolamo, una volta che la festa apparterrà già alla tradizione: “Perfino la creazione dà ragione al nostro dire, l’universo testimonia la verità delle nostre parole. Fino a questo giorno aumenta la lunghezza del buio; a partire da questo giorno le tenebre crescono. Aumenta la luce, si riducono le notti! Il giorno cresce, decresce l’errore perché sorga la verità. Ché oggi ci è nato il sole della giustizia”.
La celebrazione del Cristo stesso, in luogo del sole stesso, portava con sé anche l’aspetto demitizzante che ha sempre contraddistinto il cristianesimo. Così scriveva Firmico Materno, esaltando la verità della fede cristiana:
“Se il sole, convocato tutto il genere umano, potesse parlare, desterebbe la vostra (di coloro che seguono i culti pagani) disperazione forse con questo discorso: O uomini deboli ed ogni giorno ribelli a Dio in tutti modi, chi vi spinse a sì gran delitto di dire con profano ed arbitrario errore d’insano capriccio ch’io nasco e muoio?… Piangete Libero, Proserpina, Attis, Osiride, ma senza menomare la mia dignità… Nel principio del giorno Iddio mi creò, questo solo mi basta”.
L’allora cardinal J.Ratzinger ha così espresso con un linguaggio moderno la freschezza e la bellezza di queste riflessioni dei Padri della Chiesa[14]:
“Il mondo in cui sorse la festa di Natale era dominato da un sentimento che è molto simile al nostro. Si trattava di un mondo in cui il ‘crepuscolo degli dèi’ non era uno slogan, ma un fatto reale. Gli antichi dei erano a un tratto divenuti irreali: non esistevano più, la gente non riusciva più a credere ciò che per generazioni aveva dato senso e stabilità alla vita. Ma l’uomo non può vivere senza senso, ne ha bisogno come del pane quotidiano. Così, tramontati gli antichi astri, egli dovette cercare nuove luci. Ma dov’erano ?
Una corrente abbastanza diffusa gli offriva come alternativa il culto della ‘luce invitta’, del sole, che giorno dopo giorno percorre il suo corso sopra la terra, sicuro della vittoria e forte, quasi come un dio visibile di questo mondo. Il 25 dicembre, al centro com’è dei giorni del solstizio invernale, doveva essere commemorato come il giorno natale, ricorrente ogni anno, della luce che si rigenera in tutti i tramonti, garanzia radiosa che, in tutti i tramonti delle luci caduche, la luce e la speranza del mondo non vengono meno e da tutti i tramonti si diparte una strada che conduce a un nuovo inizio.
Le liturgie della religione del sole avevano molto abilmente assunto un’angoscia e una speranza originarie dell’uomo. L’uomo primitivo che, in passato, nelle notti sempre più lunghe d’autunno e nella forza sempre più debole del sole, aveva avvertito l’arrivo dell’inverno, si era chiesto ogni volta con angoscia: muore davvero il sole dorato ? Ritornerà ? O finirà, quest’anno o un altr’anno, con l’esser vinto dalle forze maligne delle tenebre, così da non ritornare mai più ?
Il sapere che ogni anno ritornava il solstizio d’inverno garantiva in fondo la certezza della rinnovata vittoria del sole, del suo sicuro e perpetuo ritorno. È la festa in cui si compendia la speranza, anzi, la certezza dell’indistruttibilità delle luci di questo mondo.
Quest’epoca, nella quale alcuni imperatori romani avevano cercato di dare ai loro sudditi, in mezzo all’inarrestabile caduta delle antiche divinità, una fede nuova con il culto del sole invitto, coincide col tempo in cui la fede cristiana tese la sua mano all’uomo greco-romano. Essa trovò nel culto del sole uno dei suoi nemici più pericolosi. Tale segno, infatti, era posto troppo palesemente davanti agli occhi degli uomini, in maniera molto più palese e allettante del segno della croce, col quale procedevano gli araldi cristiani. Ciononostante, la fede e la luce invisibile di questi ultimi ebbero il sopravvento sul messaggio visibile, col quale l’antico paganesimo aveva cercato di affermarsi.
Molto presto i cristiani rivendicarono per loro il 25 dicembre, il giorno natale della luce invitta, e lo celebrarono come natale di Cristo, come giorno in cui essi avevano trovato la vera luce del mondo. Essi dissero ai pagani: il sole è buono e noi ci rallegriamo non meno di voi per la sua continua vittoria, ma il sole non possiede alcuna forza da se stesso. Può esistere e aver forza solo perché Dio lo ha creato.
By Giuseppe Parisi – https://www.facebook.com/prof.Giuseppe
Gesu’-cristo e’ un mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesu’ il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, e’ l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare, insito nelle religioni antiche ed anche in quella dell’Impero Romano di cui l’imperatore era il Pontefice maximum; i religiosi avendo compreso che le varie idee cristiane potevano minare l’Impero, decisero di inserire i loro concetti religiosi in quelli delle sette nascenti dette “cristiane”, cambiando i nomi dei loro “dei” con i nomi allora in voga nelle varie sette cristiane…e cosi nacque gesu-cristo !
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era figlio di Erode il grande ed anche un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota, contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge mosaica ed i profeti, la Torah,….. fin dal tempo di Giosia ed Esdra (600 anni prima dell’era volgare, nella cattivita’ di Babilonia/Assiria), non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ IO SONO un Dio e sulla Legge dell’AmOr.
“Cristo Sole” mosaico presente sulla volta del Mausoleo dei Giulii (fine II sec. Inizio III) nella necropoli vaticana. il “Cristo” è rappresentato sul carro trainato da cavalli bianchi come si usava rappresentare il Sole che sorgeva ad illuminare il mondo.
Ecco una piccola serie di fotografie di rappresentazioni cristiane–cattoliche che confermano anche con i simboli e le immagini che il Cristo = Sole, e lo rappresentano in tutta la loro iconografia !:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=221527281258510&set=oa.238569482882275&type=3&permPage=1
QUANTE VOLTE GESÙ CRISTO È VENUTO AL MONDO ?
Krishna e Gesù: epoche diverse, luoghi, culture differenti e una sola verità: l’amore per l’umanità.
Negli anni intorno al 3500 a.C., in India, nacque da una vergine, come diceva la profezia Vedanta, il piccolo Krishna, concepito dallo “spirito divino”. Fu chiamato Khrisna Jazeu o nato dalla fede. I pastori andarono ad adorare il neonato. Egli era il Salvatore e avrebbe dovuto regnare sul mondo. Un rajah che temeva di perdere la propria posizione di potere ordinò di uccidere tutti i nascituri di quell’anno, nella speranza di eliminare il piccolo erede.
Sempre scappando dai suoi nemici, Krishna resuscitò morti e curò ammalati. Lo stesso Krishna resuscitò dopo la morte, suppliziato “in un legno” dai suoi nemici. Il “figlio di Mahadeva” deve morire “perché il mondo creda nella sua parola”:
– Ecco gli arcieri di Cansa, che ti cercano: maestro, difenditi !
Ma Krishna, inginocchiato presso un gran cedro, non interruppe la sua meditazione. Gli arcieri erano arrivati… Erano soldati rudi… Nel vedere la figura estatica del santo… cominciarono a strapparlo dalla sua estasi, rivolgendogli domande, ingiuriandolo e lanciandogli pietre. Nulla, però, lo fece uscire dalla sua immobilità. Allora si scagliarono contro di lui e lo legarono al tronco del cedro. Krishna li lasciò fare. Poi gli arcieri si collocarono a distanza e gli tirarono le loro frecce… Alla prima freccia che lo trapassa, il sangue sgorga dalla sua carne ferita… Il corpo di Krishna fu bruciato… La folla pensò d’aver visto il Figlio di Mahadeva scomparire tra le fiamme con un corpo di luce… (SCHURÉ, 2003)
Questa è la storia di Khrisna, Avatar di Vishnu, persona della trinità indiana, il Figlio del Padre, il figlio di Brahma, il Mahadeva.
Le somiglianze con la storia di Gesù, il Cristo cristiano, è evidente. Krishna non è l’unico.
Lungo la storia umana conosciuta contemporaneamente, tra miti e registrazioni, molti altri personaggi si distinsero significativamente come “Salvatori del Mondo”.
La coincidenza è tale che il fatto non può più essere disprezzato come coincidenza senza importanza. è evidente che “qualcuno”, capace di attraversare ere millenarie, si preoccupa “di noi”. Questo qualcuno ha un’identità che appare nel suo modo d’essere, nel discorso, nella condotta, nel messaggio che sempre lascia tra i popoli che ricevettero la sua visita e persino nella biografia straordinaria sin dalla sua nascita, concepito da una vergine, sino alla sua morte, sacrificato, perdonando affinché i peccati (errori) degli uomini fossero perdonati.
Il Budda Sakyamuni nacque in modo soprannaturale, concepito senza bisogno d’una relazione sessuale. Nato principe, la sua missione di salvatore del mondo fu profetizzata quando era ancora un bebé. Fu un bambino prodigioso che sbalordì i maestri della scuola nel primo giorno di lezioni. Abbandonò la vita nei palazzi dopo i 30 anni.
Digiunò e meditò durante quaranta giorni e quaranta notti durante i quali fu impietosamente tentato dalle forze del male, dopo aver resistito a tutte le tentazioni ricevette l’illuminazione di conoscere il cammino che riscatta l’uomo da ogni sofferenza della vita terrena: il distacco che disprezza tutti i desideri della carne. Il suo sermone più famoso è il “Sermone della Montagna”. Parlò per mezzo di parabole: comparò la fede a un grano di senape e camminò sopra le acque.
Krishna e Budda non sono i soli a presentare quest’impressionante “parentela biografica” con Gesù. Horus (Egitto), Mitra (Persia), Bacco e Adone (Grecia), Budda Sakyamuni (India), Attis, in Frigia; Balegno o Belino, tra i celti; Joel, tra i germani; Fo, tra i cinesi; Quetzalcoatl, tra i precolombiani (Olmechi, Maia), tutti nacquero da vergini, morirono sacrificati, il loro sangue “purifica” e benedice, essi resuscitarono, e la loro eredità è l’amore senza condizioni per il Creatore di tutte le cose; amore che si manifesta amando le creature.
Quante volte Gesù venne sulla Terra ?
La maggior parte dei dati che seguono, sui “salvatori del mondo”, sono stati ottenuti in maniera curiosa: stanno comodamente riassunti in due libri, due saggi che pretendono di provare che “Gesù Cristo non è mai esistito”. “Jesus Cristo não Existiu”, di Alfredo Bernacchi e il quasi omonimo “Jesus Cristo Nunca Existiu”, di La Sagasse, sono opere contemporanee, disponibili in portoghese su internet e difendono la tesi che Gesù Cristo è un personaggio folcloristico, un montaggio, una falsa personalità creata a partire dalla mistura di varie tradizioni religiose, di differenti popoli, più antichi dell’avvento del Messia giudeo.
Horus in Egitto e Quetzacoatl nel Messico precolombiano: entrambi figli di vergini, che morirono e resuscitarono per l’umanità.
I due autori fondano la loro tesi esattamente nella molteplicità di miti molto simili, generati dalla “immaginazione” popolare durante millenni. Nella loro dissertazione e nell’elencazione di questi miti, gli autori, senza accorgersene, rafforzano l’autenticità di Gesù, enfatizzando e ripetendo come in una saga che abbraccia culture molto distanti tra loro, nello spazio e nel tempo ma pur ugualmente con la necessità di una “illuminazione noetica” – orientamento spirituale della relazione tra l’etica e il senso dell’umanità.
L’argomentazione, invece di screditare la storicità di Gesù “Cristo“, espande invece l’estensione del suo potere.
È un Grdù che trascende spazio e tempo. Appare quando un’enorme massa umana necessita che Egli appaia. Non è il caso di pensare che Gesù Cristo non è mai esistito. L’evidenza di tanti “Gesu’ Cristi” rinvia a un’altra questione: quante volte il Cristo, o Chrestos, o Prescelto, Unto-indicato da Dio, è venuto alla Terra ?
Probabilmente molte volte, Egli visse e penò tra gli uomini affinché gli uomini potessero avanzare nella loro condizione di uomini. Ecco qui sotto alcuni di questi “salvatori” e le loro peculiarità biografiche
HORUS
Horus fu il dio solare e il redentore degli egizi. Horus nacque da una vergine. La nascita di Horus era festeggiata il 25 dicembre.
Horus era considerato anche la luce, il buon pastore. Horus realizzava miracoli. Horus avrebbe avuto 12 discepoli (un’allusione ai 12 segni dello zodiaco governati dal sole). Horus resuscitò un uomo di nome Elazarus (Gesu’ resuscitò Lazzaro).
Uno dei titoli di Horus è “Krst” (Cristo ?). (BERNACHI)
MITRA
Era l’intermediario tra Ormuzd (Dio-Padre) e l’uomo. Era chiamato Signore e nacque in una grotta, il 25 dicembre. Sua madre era pure una vergine, prima e dopo il parto. Una stella sarebbe sorta a Oriente, annunciando la sua nascita. Giunsero i magi con doni di incenso, oro e mirra, e l’adorarono. Sarebbe vissuto e morto come Gesù. Subito dopo la morte, a resurrezione.
Firmico descrisse la cerimonia dei sacerdoti persiani, che portavano l’immagine di Mitra su una portantina in giro per le vie, esprimendo profondo dolore per la sua morte. Festeggiavano invece con allegria la resurrezione, accendendo ceri pasquali e ungendo l’immagine con profumi. Il Sommo Sacerdote gridava ai credenti che Mitra era resuscitato, per salire al cielo e proteggere l’umanità.(La SAGESSE)
Il MITRAISMO era praticato in grotte e locali sotterranei e il cristianesimo primitivo [quello degli Esseni] pure.
Nei riti mitraici si usava consumare pane e vino… I pasti in comune, il giorno di riposo (giorno del sole) facevano pure parte dei riti del Mitraismo che furono sincretizzati dai Cristiani. I paramenti dei sacerdoti cattolici sono copie degli indumenti rituali dei sacerdoti di Mitra. (BERNACHI)
QUETZALCOATL
Si dice che fosse generato nel preciso momento in cui la sua vergine madre inghiottì una pietra preziosa (simbolo della perfezione e della Luce); altre versioni più antiche affermano che era venuto da Venere. La sua innocenza e purezza erano tanto grandi che i demoni (anime primitive) non tolleravano la sua presenza e continuamente lo sottoponevano a tentazioni. [Quetzalcoatl introdusse una religione che pregava per la pace su tutti gli uomini. Egli era totalmente puro, innocente e buono. Nessun compito era troppo umile per lui. Arrivava a scopare le strade per gli dei della pioggia, perché potessero arrivare e portare la pioggia.
In LENDAS DO LOBO DO CERRADO].
Poiché il giovane divino non aveva ancora percepito il proprio corpo, gli posero di fronte uno specchio e, al vedere tale immagine, il suo cuore si riempì d’amarezza e tristezza, poiché considerava quel corpo brutto, imperfetto e carente d’armonia. I tentatori, approfittando della sua delusione, gli offrirono una bevanda ubbriacante, e fecero uscire dallo specchio un’immagine femminile. Il giovane asceta perse la sua purezza virginale, e cadde nel mondo volgare.
Quando l’effetto dell’alcool cominciò ad attenuarsi, si trovò fuori del palazzo; entrò in un sarcofago di legno, e vi rimase per 4 giorni. Alla fine del periodo, si alzò, si diresse verso il mare, accese un falò e si bruciò in esso. Allora apparvero uccelli all’orizzonte che portarono le sue ceneri sino al cielo, in forma di piramide, e l’anima di Quetzalcoatl ritornò a Venere, la sua patria d’origine.
BACCO
Il dio del vino [nato dalla vergine Semele che fu fecondata da Zeus, il quale le si presentò sotto forma di fuoco], Bacco, fu un altro dio salvatore. Dicono che compisse molti miracoli, tra i quali la trasformazione dell’acqua in vino e la moltiplicazione dei pesci. Da bambino, cercarono di uccidere anche lui.
(La SAGESSE)
ALTRI MITI
Adone era festeggiato durante otto giorni, quattro di dolore e quattro d’allegria. Le donne facevano lamentazioni, come le prefiche e le lamentatrici a pagamento di tutto il mondo Mediterraneo. Il rito del Santo Sepolcro fu copiato da quello di Adone. Spegnevano tutti i ceri e ne rimaneva acceso solo uno, che rappresentava la speranza della resurrezione. Il cero acceso rimaneva seminascosto e ricompariva totalmente nel momento della resurrezione, quando il pianto delle donne era sostituito da una grande allegria. Anche i Fenici, molti secoli prima, avevano il rito della passione, dal quale fu copiato il rito della passione di Cristo.
Tutti gli dei redentori passarono per l’inferno, durante i tre giorni tra la morte e la resurrezione. Ciò sarebbe accaduto a Bacco, Osíride, Krishna, Mitra e Adone. (BERNACHI)
L’idea d’un unico salvatore del mondo non è compatibile con la realtà spazio–temporale dell’uomo e non combina neppure con la concezione di un Dio Creatore di tutte le cose, infallibilmente giusto e buono. Sarebbe arrogante supporre che un solo popolo, una nazione, un regno, possa aver avuto il “diritto” al “messaggio che salva” in una precisa epoca della lunga storia umana.
Un Messia che viene al mondo molte volte, rispondendo a diversi momenti storici e alle necessità di diverse culture, è un Messia che parla il linguaggio adatto a ciascuno che lo riceve. In India, usando segni che comunicano più facilmente con gli Indù; in Palestina, “parlando aramaico” con l’appoggio delle sacre scritture giudaiche e così via, è uma strategia intelligente per fare progredire un’idea, passo dopo passo, in tutti i quadranti della Terra; e l’intelligenza, con ogni certezza, deve essere uno degli attributi del vero Dio.
FONTI
BERNACHI, Alfredo. Jesus Cristo não existiu. In NOVA ERA.
LA SAGESSE. Jesus Cristo nunca existiu. In ATEUS.NET.
MOUFARRIGE, Emilio. QUETZALCOATL: A Lei do Centro. Revista Thot – Número 6 Julho/Agosto de 1976 In Instituto de Pesquisas Psíquicas Imagick.
SCHURÉ, Édouard. Khrisna.
By Ligia Cabús – 23 Dicembre 2006 – vedi: sofadasala.com
Oggi nei fatti, E’ crollato miseramente, dopo 1700 anni, il castello di menzogne con cui hanno costruito il cristianesimo su quello che hanno definito un ebreo marginale, ovvero Gesù. Era il figlio di Erode il Grande, nipote della regina Cleopatra e figlio di Maria di Cleopatra figlia della regina.
Giuseppe ?
Altro che un falegname, era il figlio di Alessandro Helios, figlio del triumviro Marco Antonio e della regina Cleopatra di Alessandria. Cleopatra cercò di far sbarcare a Roma il culto di Iside, traslitterato poi sulla figlia Maria e su Gesù figlio del sole. Jeshua ben Pantera, la pelle della pantera era usata dai sacerdoti egizi nelle loro cerimonie, nonché da Cleopatra stessa.
Pan=figlio, neter-ra=del sole. Jeshua Pantera, Gesù figlio del sole o di Giuseppe figlio di Alessandro Helios, ovvero Alessandro il sole, figlio della regina Cleopatra e di Marco Antonio. Immaginate il povero Pilato costretto a processare Gesù figlio del re Erode e nipote della regina Cleopatra, costretto a tirarlo giù dal palo dopo averlo flagellato e crocifisso, su richiesta di Giuseppe nipote di Marco Antonio e di Cleopatra e con Maria figlia della regina.
Abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento i libri degli storici dell’epoca per riuscire a trovare il legame tra Cleopatra e Simone Boeto dalla cui relazione nacque la vergine Maria, moglie di Erode che cercò di avvelenare, in quanto incinta di Giacomo e con il suo amante Giuseppe, da cui ebbe poi altri figli.
La storia è stata riscritta ora spetta anche a voi diffonderla. Stiamo per uscire con il terzo libro della trilogia “Il figlio segreto di Gesù” cui è seguito “Sangue Reale-Gesù il figlio segreto del re Erode il Grande” e “L’ultimo faraone- Erode Gesù la discendenza reale del sangue di Gesu’.
By Alessandro De Angelis – https://www.facebook.com/alessandro.deangelis.330?fref=ts