GESU e’ esistito ?…qualcuno dice: pare di no,……altri dicono di si
Continuano le falsificazioni storiche del personaggio….
http://www.uccronline.it/2015/04/19/le-testimonianze-extrabibliche-su-gesu/
https://www.academia.edu/4489606/I_Vangeli_erano_e_sono_racconti_allegorici
Cristo fu inventato sulla persona di Giovanni di Gamala. – Martedì, maggio 02/2006
La denuncia contro la Chiesa Cattolica nella persona di un parroco è in esame al Tribunale dei Diritti Umani:
STRASBURGO – “Gesù-Cristo non è esistito, ma è stato inventato dalla Chiesa ed è un personaggio di pura fantasia come lo sono i personaggi delle favole.
“E’ quanto afferma Luigi Cascioli lo studioso, ex seminarista, autore del libro-denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù-cristo”. Secondo lo studioso i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realtà dei falsi. Primi fra questi quelli inerenti la figura di Gesù detto il Cristo che è stata costruita sulla persona di Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei, sedicenti discendenti della stirpe di Davide.
I fatti:
Don Enrico Righi, parroco-rettore della ex diocesi di Bagnoregio (Viterbo), scrisse in un giornale che Gesù nacque da Maria e Giuseppe e visse in carne ed ossa. Cascioli, in base a questa dichiarazione, l’11 settembre 2002 sporse querela contro la Chiesa Cattolica, nella persona di don Righi, per abuso della credulità popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.). Il 27 gennaio 2006 il Tribunale di Viterbo archiviò il caso benché il prete non portò alcuna prova ammissibile dell’esistenza di Cristo.
Da marzo 2006 gli avvocati di diritto internazionale Giovanni Di Stefano e Domenico Marinelli dello Studio Legale Internazionale di Roma si occupano del caso Cascioli, dopo essersi occupati di casi importantissimi: Saddam Hussein, Kennedy, Lady Diana, George W. Bush, Roberto Calvi Banco Ambrosiano, Milosevich,Tariq Aziz, Telekom Serbia.
Il 18 marzo 2006 Cascioli ricorre al Tribunale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo: la pratica N. 14910/06 della “non esistenza di Cristo” è ora in fase di esame. “Ripongo molta fiducia nel Tribunale dei Diritti Umani e nel mio avvocato Giovanni Di Stefano affinche’ il processo venga finalmente aperto in Italia” commenta Cascioli. “Inutile che la Chiesa, il Vaticano si ostini a tacere; se possiede le prove concrete dell’esistenza storica di Cristo le esibisca all’umanità. Un paio di miliardi di persone che hanno seguito la dottrina indicata dalla Chiesa attendono una risposta. Chiara. Cristo è esistito oppure no ?
Se la Chiesa si ostina a tacere sull’esistenza di Gesù significa solo che non avendo prove concrete essa è ben consapevole e cosciente che Cristo è un personaggio di fantasia e quindi la Chiesa sta imbrogliando l’umanità nella consapevolezza di farlo”.
Cosa significa per il cristianesimo dimostrare che Cristo non è esistito ?
Commenta Cascioli: “Sarebbe la fine della Chiesa. Significa cancellare dogmi fondamentali sui quali si basa il cristianesimo e il cattolicesimo.
Scomparendo la figura di Cristo uomo che sarebbe venuto sulla terra per riscattare il peccato Originale, la dottrina cristiano-cattolica crollerebbe all’istante.
Le conseguenze immediate: scomparirebbe il sacramento dell’Eucarestia. Nessun prete potrà più dire: “Questo è il corpo di Cristo”, cioè il corpo di un personaggio mai esistito. Oltre che una dichiarazione ridicola e assurda diverrebbe una truffa perseguibile per legge in tutti i paesi, come per chiunque inventasse l’identità di una persona inesistente e la proponesse come vera.
La Chiesa non potrà mai più avvalersi del dogma della Transustanziazione, cioè il vino e il pane che si trasformerebbero nel momento della consacrazione nel “sangue” e nel “corpo di Cristo”, cioè nel sangue e nel corpo di un personaggio mai esistito.
Diverrebbe impensabile diffondere il dogma della Santa Trinità: Dio-Padre, Dio-Figlio e Dio-Spirito Santo dal momento che il Dio-Figlio risulterebbe essere un personaggio non esistito. E questi sono solo alcuni tra i tanti dogmi e assiomi della fede che andranno in pezzi sciogliendosi come neve al sole”.
Si tratta di una denuncia contro la Chiesa Cattolica, sottolinea Cascioli: “La Chiesa sostiene un’impostura basata su falsi documenti, quali la Bibbia e i Vangeli”. Il romanzo “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown e il “Vangelo di Giuda” annunciato con clamore dalla rivista National Geographic che stanno creando guai alla Chiesa, cioè dubbi ai fedeli, sembrano inezie se paragonati al caso Cascioli il quale diverrebbe di planetaria dimensione.
Gli studi di Cascioli con la dimostrazione della “non esistenza di Cristo” distruggono in un solo colpo e in pochi minuti la dottrina cristiano cattolica.
Per evitare ciò la Chiesa dovrebbe esibire all’umanità prove storiche dell’esistenza di Cristo, prove inconfutabili, prove ammissibili concrete e non i soliti argomenti di teologia e catechismo.
Le prime due prove della non esistenza storica di Gesù-cristo
In seguito alla mancata risposta da parte dei tre ministri della Chiesa, don Enrico Righi, cardinale Biffi e il vescovo Carraro, alle mie ripetute richieste (vedi “PROCESSO” su www.luigicascioli.it )con lettere aperte, pubblicate anche da giornali a diffusione nazionale, di una testimonianza confermante l’esistenza storica di Cristo, ho preso la decisione di essere io a portare a loro le prove della sua non esistenza anche se, per escluderlo dalla storia, sarebbe più che sufficiente il solo fatto che nessun documento contemporaneo parla di lui.
Riassunto telegrafico della situazione politico-religiosa della Palestina sotto l’occupazione romana:
Nel – 63 Pompeo, istallatosi a Damasco dopo la conquista della Siria, decise, prima di rientrare a Roma, di dare un ordine sociale e politico a tutti i possedimenti dell’Asia compresa la Palestina che è era stata annessa all’Impero in qualità di protettorato.
In Palestina c’era un conflitto tra i due fratelli Aristobulo II e Ircano II che si contendevano il trono di Gerusalemme quali appartenenti alla casta della stirpe degli Asmonei sedicente discendente della stirpe di David. Pompeo, eletto arbitro della contesa, ritenendo Aristobulo II non affidabile per certe sue amicizie pericolose per Roma, decise in favore di Ircano II, sostenitori di Aristobulo II, organizzarono una rivolta armata contro Ircano II. Pompeo pose termine ai disordini entrando in Palestina con le sue legioni.
I partigiani di Aristobulo II furono sconfitti, Gerusalemme occupata, i legionari entrarono nel Tempio con conseguente profanazione del Sancta Sanctorum che generò in tutti gli ebrei un odio feroce contro i romani. Pompeo, riconfermato Ircano II al trono di Gerusalemme, ma sotto la sorveglianza di un controllore di sua fiducia nella persona di un certo Antipatro, nella certezza di aver ristabilito in maniera definitiva l’ordine, partì per Roma lasciando una sola legione a Gerusalemme.
Alla morte di Aristobulo II, i suoi successori riprendono la lotta armata contro Ircano II., in questa rivendicazione che appare la figura di un certo Ezechia nella parte di capo del movimento armato contro Ircano II e i romani suoi sostenitori. (vedi Fav. di Cristo pag. 87). Gabinio, proconsole di Siria (55-57 a.C.) intervenne con le legioni e dopo duri scontri riuscì a riportare l’ordine.
Giulio Cesare, succeduto a Pompeo, riconfermò Ircano II al trono di Gerusalemme ma con sempre accanto Antipatro nella sua carica di controllore (47 a.C.).Antipatro ha un figlio di nome Erode il quale, per realizzare l’ambizione di prendere lui il posto degli Asmonei sul trono di Gerusalemme, si schiera al fianco dei Romani nella lotta di repressione contro i rivoltosi di Ezechia.
Morto Ezechia in uno scontro armato contro una pattuglia comandata dallo stesso Erode(44 a.C.), il suo posto di pretendente al trono di Gerusalemme viene preso da suo figlio Giuda, detto il Galileo nel significato che aveva questo appellativo di “rivoluzionario” perché era in Galilea che si trovava la più importante organizzazione rivoluzionaria. Ircano II, intanto, venne fatto prigioniero nella guerra che la Palestina stava conducendo contro i Parti. Approfittando della cattura di Aristobulo II, Erode s’istallò sul trono di Gerusalemme facendosi eleggere dai Romani re della Palestina. (-40).
Rientrato Ircano II dalla prigionia, Erodefece uccidere lui e tuttii suoi discendenti degli Asmonei che avrebbero potuto contestargli il regno, compresa sua moglie … e i due figli che aveva avuto da lei. (à da questi eccidi che fu costruita quella strage degli innocenti riportata dai vangeli, che in realtà non è mai esistita).
Erode muore nel 4 a.C. lasciando una successione complicata tra i suoi quattro figli. Alla morte di Erode, Giuda il Galileo, figlio di Ezechia, quale Asmoneo pretendente al trono di Gerusalemme, con un esercito formato da esseno-zeloti, attacca la legione romana di stanza a Gerusalemme generando una vera e propria guerra che termina dopo ben tre interventi da parte di Quintilio Varo, proconsole in Siria. La repressione da parte dei romani è feroce; la crocifissione di duemila rivoltosi genera un aumento di odio verso i Romani da parte degli ebrei.
Cesare Augusto, subentrato a Giulio Cesare, per rendere più controllabile la Palestina la divide in quattro tetrarchie affidandone ciascuna ad uno dei quattro figli di Erode. La più importante, quella della Giudea con capitale Gerusalemme, l’affida ad Archelao quale primogenito. Questa conferma da parte di Roma a mantenere i discendenti di Erode al comando della Palestina, genera nuove rivolte da parte dei rivoltosi guidati da Giuda il Galileo. Cesare Augusto, stanco dei continui disordini causati da tutte queste lotte di successione, decide di occupare militarmente la Palestina passandola da protettorato, quale era, a provincia dell’Impero Romano e toglie dal trono di Gerusalemme ogni pretendente di razza ebraica per sostituirlo con un procuratore romano a cui accorda ogni autorità , compresa quella di emettere condanne a morte (6 d.C.).
Come conseguenza del passaggio da protettorato a provincia, la Palestina viene sottoposta ad un censimento a fini fiscali che genera un fermento generale del quale ne approfitta Giuda il Galileo per organizzare un’ulteriore rivoluzione contro i romani, rivoluzione alla quale partecipa tutto il mondo ebraico di religione biblica in una maniera particolarmente sentita perché oltre al sentimento di ribellione contro l’imposizione delle tasse che sarebbe derivata dal censimento, esso vedeva nella sostituzione di Archelao con un procuratore romano al trono di Gerusalemme quell’avvenimento che avrebbe annunciato l’imminente avvento del Messia secondo quanto aveva predetto il profeta Giacobbe: “Il tempo dell’attesa si compirà quando lo scettro di Davide passerà nelle mani di uno straniero”.
La partecipazione del popolo fu così massiccia e sentita da trasformare la rivolta in una vera e propria guerra che durò oltre due anni mettendo spesso in difficoltà le legioni romane venute dalla Siria.
Morto Giuda il Galileo in questa guerra, il suo posto nelle rivendicazioni al trono di Gerusalemme fu preso dal primogenito Giovanni e dagli altri suoi sei figli Simone, Giacomo il Maggiore, Giuda (non l’Iscariote), Giacomo il Minore, Giuseppe e, l’ultimo, Menahem, che morirà nella guerra giudaica del 66-70 dopo essere stato acclamato dagli esseno-zeloti, durante l’assedio di Gerusalemme da parte delle legioni romane, re dei Giudei.
Fatta questa breve ricapitolazione per far comprendere quale importanza ebbero i discendenti della casta degli Asmonei nelle rivoluzioni messianiche, passiamo ora ad analizzare, attraverso una documentazione storica, questa squadra di combattenti Jahvisti, formata dai figli di Giuda il Galileo, per trarre da essa quelle che sono le prime due prove della non esistenza storica di Gesù Cristo. Tratto da: luigicascioli.it
Commento NdR: Pero’ tutto cio’ e’ sconfessato dalle ricerche dell’Italiano Alessandro De Angelis = La vera genealogia di Gesù
La storia, non le storie, indicano che e’ esistito Gesu’ il nazareno figlio di Erode il grande, personaggio sul quale si e’ poi successivamente costruita la favola di Gesu’- cristo, mito che proviene dalle religioni precedenti, soprattutto romana…
La STORIA di GESÙ COSTRUITA su OSIRIDE e GIULIO CESARE: Le PROVE – Aprile 2016
Finalmente in vendita il libro che rivoluzionerà la storia, sarà come passare dal geocentrismo all’eliocentrismo. Tutto cadrà in un attimo.
Sono ben due libri in uno con quasi 400 pagine di prove storiche e ricostruzione storica nei minimi dettagli di tutto quello che successe. Una bomba epocale che non riusciranno a fermare con la congiura del silenzio che stanno attuando i mass media nazionali.
Nulla sappiamo dei primi trent’anni di Gesù, il motivo ?
Lo sappiamo da Celso che Gesù ci fa sapere che conosceva le arti magiche egizie e dagli ebrei che dicevano praticava la stregoneria, in quanto nel libro Cristo il Romano diamo prova che fosse un sacerdote del culto Isiaco ed Osiriaco.
Giuseppe Flavio ci fa sapere che suo nonno Simone Boeto era un sacerdote alessandrino al tempo di Cleopatra, quindi era un sacerdote del culto di Iside, e sua nonna Cleopatra, madre di Maria Vergine, portò con il suo primo marito Giulio Cesare il culto di Iside a Roma, da dove in seguito si diffuse nell’impero. Giulio Cesare ed Osiride erano i due personaggi più importanti per la politica e per la religione del tempo; ecco come furono sincretizzate nella storia di Gesù le storie di questi due personaggi.
Iniziamo dalle analogia tra Giulio Cesare e Gesù a cominciare da Pompeo Magno che chiama chrêstos Giulio Cesare (Plut. Pomp. 75), che era il termine usato inizialmente per Gesù Chrestos, come evidenziato in altro articolo; entrambi verranno traditi dopo un bacio: Lenate bacia la mano a Cesare per dare il segnale del suo assenso alla congiura, Giuda bacia Gesù nel momento in cui lo smaschererà; entrambi si dichiarano figli di Dio, Cesare di Zeus e Gesù veniamo a scoprire che era un sacerdote del culto di Serapide, la cui statua rappresentava appunto Giove/Zeus; entrambi hanno un fiume fatale da attraversare: il Rubicone ed il Giordano; entrambi vi incontrano un protettore/rivale: Pompeo e Giovanni Battista.
Ed i loro primi seguaci: Antonio e Curione, e rispettivamente Pietro ed Andrea; entrambi sono sempre in cammino ed arrivano finalmente nella capitale, dove dapprima trionfano, per poi subirvi la loro passione:Roma e Gerusalemme; entrambi hanno un buon rapporto colle donne, uno in particolare Cesare con Cleopatra e Gesù con la Maddalena; entrambi hanno incontri notturni, Cesare con Nicomede di Bitinia, Gesù con Nicodemo di Betania; entrambi sono grandi oratori; entrambi appartenenti alla più antica nobiltà, discendente di Enea e figlio di Davide; entrambi si sono fatti da se; entrambi devono battersi duramente ed entrambi trionfano: a cavallo e su un asino; entrambi prediligono il popolo modesto ed attaccano briga coi nobili: Cesare col senato, Gesù col sinedrio; entrambi sono caratteri combattivi, ma di celebrata mitezza: la clementia Caesaris e l’amate i vostri nemicii; entrambi hanno un traditore: Bruto e Giuda, e un assassino, che in un primo momento viene liberato: l’altro Bruto e Barabba, oltre a uno che se ne lava le mani: Lepido e Pilato; entrambi vengono accusati di aver voluto farsi re: re dei Romani e re dei Giudei; entrambi portano la porpora regale e sul capo una corona: d’alloro e di spine; entrambi vengono uccisi, Cesare pugnalato, Gesù invece crocifisso, ma con una atipica ferita da punta sul fianco; entrambi lo stesso giorno: Cesare alle idi di marzo, Gesù il 15 di nisan; entrambi vengono divinizzati postumi: come Divo Giulio e come Gesù Cristo; entrambi lasciano un loro vicario: Antonio e Pietro; entrambi hanno un erede postumo: il giovane Ottaviano, adottato per testamento, e Giovanni il discepolo, adottato sotto la croce («Donna, ecco tuo figlio»).
Altre analogie:
– Pompeo viene decapitato, e la sua testa viene presentata in un vassoio al presupposto mandante, allo stesso modo di Giovanni Battista.
– Antonio tratta con gli assassini di Cesare, e banchetta con loro,simulando; Pietro viene riconosciuto al bivacco dei suoi nemici e rinnega Gesù.
– Cleopatra, l’amante di Cesare, poi di Antonio e madre dei figli di entrambi, finisce col fare amara penitenza e lacrimare ai piedi di Ottaviano – Maddalena, che parla di amore con Gesù e ne annuncia la resurrezione a Pietro, lava i piedi del signore colle sue lacrime.
– Mario il bandito, zio di Cesare, che questi aveva fatto risalire dagli inferi, aveva attorno a sè oltre a sua moglie Giulia anche una veggente di nome Marta; Lazzaro, zio di Gesù, che egli aveva risuscitato dai morti, aveva attorno a se, oltre a sua sorella Maria, anche una Marta, che ne annuncia la resurrezione.
– La vittoria di Cesare fu suggellata da una palma germogliata dal pavimento del tempio, e nella sua ovazione fu salutato come re dal popolo che agitava ramoscelli di ulivo. Anche Gesù viene salutato come re, e la domenica delle palme vengono ancor oggi agitati ramoscelli di ulivo.
– La corona che Cesare portava sul capo è nella nostra immaginazione di alloro: la corona trionfale. La statue del Divo Giulio però, dove egli è raffigurato come soter, salvatore, portano una corona di foglie di quercia o rispettivamente di gramigna, che quanto a formae a significato si avvicina ancor più alla corona di spine del Salvatore Gesù. All’opposto, nel più antico sarcofago rappresentante la passione, risalente al 340 dell’era cristiana, il Cristo viene rappresentato mentre un legionario lo incorona con una corona d’alloro.
– Il nome di colui che con una lancia trafisse il costato di Gesù era Longino, lo stesso nome di colui che inflisse il colpo mortale a Cesare, Cassio Longino.
Inoltre tutti i motti arguti e le battute di spirito di Cesare si ritrovano nel vangelo, al posto strutturalmente corrispondente. Spesso letteralmente, qualche volta con leggeri malintesi:
– «Chi non sta da nessuna parte, sta dalla mia parte», lo si ritrova come: «Chi non è contro di noi, è con noi»
– «non sono Re, sono Cesare», come «Non abbiamo altro re che Cesare»;
– «la miglior morte è quella subitanea», come «Quel che devi fare (cioè condurmi alla morte), fallo subito»;
– «Ma li avrò salvati perché ci sia chi mi perda ?», come «Ha salvato gli altri e non sa salvare se stesso».
Per la costruzione del ministero di Gesù, oltre che della storia di Giulio Cesare ci si avvalse anche della storia di Osiride, di cui Gesù era un sacerdote, come ci fa sapere Celso che dice conosceva tutte le arti magiche egizie.
Dai racconti di Plutarco, sappiamo che Osiride era un benefattore dell’umanità, in quanto liberò il suo popolo dall’ignoranza insegnandogli l’agricoltura e ad onorare gli dei.
Osiride era odiato dal fratello Seth, che ordì una cospirazione insieme a 72 membri della sua corte, allo scopo di ucciderlo, organizzando un fastoso banchetto dove mise in palio come premio un bellissimo sarcofago che sarebbe stato donato alla persona il cui corpo si fosse adattato perfettamente alle misure di chi vi sarebbe entrato; misure che Seth aveva preso di nascosto al fratello, e quando si stese dentro il sarcofago i cospiratori si avventarono su di lui chiudendo il coperchio della cassa che poi gettarono nel fiume Nilo.
Secondo Plutarco questi avvenimenti accaddero il 17 del mese di Athyr, e la dea Iside, disperata, iniziò la ricerca del suo amato, fino a che riuscì a trovare la bara con il corpo di Osiride per poi nasconderla. Ma Seth trovò la bara durante una battuta di caccia, la aprì e squarciò il corpo di Osiride in 14 pezzi che sparse tutt’intorno. Iside si mise ancora alla ricerca del corpo del suo amato e riuscì a trovare i suoi pezzi, tranne il membro, poi con i suoi poteri magici fece risorgere il corpo di Osiride.
Il figlio Horus decise di vendicare il padre, e dopo un furibondo duello con lo zio Seth, durante il quale perse un occhio, il concilio degli dei stabilì che la successione spettasse ad Horus che divenne il sovrano e legittimo successore del padre Osiride.
Il dio Osiride subì quindi un processo di resurrezione astrale trasfigurandosi nella costellazione di Orione, mentre Horus fu trasfigurato nella stella Sirio. Osiride divenisse così dio dell’oltretomba, protagonista di un giudizio finale sulla vita di ogni essere umano, prima di entrare nell’aldilà, attraverso la “pesatura dell’anima” nella sala del giudizio, dove Horus faceva la pesa del cuore con una piuma su una bilancia per stabilire se il defunto poteva accedere al paradiso dei giunchi, che si trasformò nel paradiso dei cristiani.
Se compariamo il mito di Osiride con la storia di Gesù possiamo notare delle vistose analogie: entrambi erano odiati da persone o gruppi di persone con cui erano stati in rapporti; entrambi fanno parte di una trinità, nel mito di Osiride abbiamo una triade composta da Osiride, da Iside e dal figlio Horus, mentre nel Cristianesimo abbiamo tre persone in una sola che procedono nel seguente modo: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; entrambi fanno parte di una sacra famiglia, Osiride-Iside-Horus e Giuseppe-Maria-Gesù; entrambi furono oggetto di una cospirazione ordita da 72 persone, Osiride fu tradito dai 72 commensali ispirati da Seth, Gesù fu vittima della cospirazione di 71 membri del Sinedrio più Giuda; entrambi caddero vittime della cospirazione dopo aver partecipato ad una cena o banchetto: la cena pasquale di Gesù, il banchetto in onore di Osiride; entrambi morirono in modo violento:
Gesù flagellato e posto sulla croce, Osiride ucciso e fatto a pezzi da Seth; entrambi morirono di venerdì; entrambi sono accomunati dal numero 14:
Gesù attraversa 14 stazioni lungo la Via Crucis, Osiride viene ucciso e il suo corpo straziato in 14 pezzi; entrambi saranno oggetto di un giudizio finale sugli uomini: Osiride attraverso la “pesatura dell’anima” nella sala del giudizio, Gesù con il suo secondo ritorno nel giorno del Giudizio Universale.
By Alessandro De Angelis scrittore ricercatore di storia delle religioni e di cristianesimo primitivo.
Tratto dal libro Cristo il Romano per l’acquisto libro: http://www.macrolibrarsi.it/libri/cristo-il-romano-libro.php
Gesu’-cristo e’ un mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesu’ il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, e’ l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare, insito nelle religioni antiche ed anche in quella dell’Impero Romano di cui l’imperatore era il Pontefice maximum; i religiosi avendo compreso che le varie idee cristiane potevano minare l’Impero, decisero di inserire i loro concetti religiosi in quelli delle sette nascenti dette “cristiane”, cambiando i nomi dei loro “dei” con i nomi allora in voga nelle varie sette cristiane…e cosi nacque gesu-cristo !
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era figlio di Erode il grande ed anche un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota, contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge mosaica ed i profeti, la Torah,….. fin dal tempo di Giosia ed Esdra (600 anni prima dell’era volgare, nella cattivita’ di Babilonia/Assiria), non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ IO SONO un Dio e sulla Legge dell’AmOr.
Dal settimanale Archeology del 18 giugno 2003: “Il vero dramma del cristianesimo è che, dopo 2000 anni, i cristiani ancora cercano febbrilmente le prove dell’esistenza di Gesù.
E attenderanno purtroppo ancora poiché la recente scoperta che aveva dato un pallore di speranza al cuore di alcuni si è rivelata purtroppo un’impostura supplementare che s’iscriverà nella lunga lista delle menzogne e contraffazioni praticate dalla Chiesa.
In ottobre 2002, André Lamare , direttore alla scuola di Alti Studi, aveva annunciato come avvenimento sensazionale la scoperta di un’iscrizione su un ossario di Gerusalemme.
Il contenitore d’ossa portava, apparentemente, una prova dell’esistenza di Gesù Cristo per via di una menzione, in aramaico, di “Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Cristo”.
L’ossario avrebbe dunque contenuto i resti del fratello di Gesù. Se questa notizia ha trasportato al settimo cielo alcuni credenti, altri, facenti parte della gerarchia cattolica, l’accettavano piuttosto male poiché l’esistenza di un fratello di Gesù distruggeva l’idiota dogma della verginità della Madonna.
La soluzione è venuta il 18 giugno 2003 da un’analisi effettuata dal dipartimento della Antichità Israelite: l’urna è autentica ma le iscrizioni sono recenti, esse sono state apportate con lo scopo di dare un senso religioso all’oggetto.
Si tratta quindi di una falsificazione e il proprietario dell’ossario, certo Odan Golan, è sospettato di esserne lui stesso l’artefice.
Bisogna rimarcare che questa contraffazione ha fortemente svalorizzato il valore dell’oggetto archeologico”.
E ancora dal giornale Liberazione del 23 ottobre 2003: ” Il 21 giugno 2003 è stato arrestato dalla polizia israelita Odad Golan accusato di essere il responsabile della falsificazione operata sull’ossario. Degli strumenti utilizzati per eseguire questo arresto sono stati trovati presso il suo domicilio insieme ad altre falsificazioni in fase di realizzazione.
Il valore dell’ossario è così passato da più di unmilione di dollari praticamente a nulla.
Odad Golan, in seguito al processo, è stato condannato a sei mesi di reclusione e a un risarcimento verso lo Stato d’Israele di unmilione di dollari”.
E ancora dal settimanale “Times” del 30 giugno, pag. 14: “La più antica e unica prova della vita di Gesù che poteva venire da un contenitore funerario di pietra che si riteneva custodire frammenti ossei di Giacomo, fratello di Gesù, è stato dichiarato un falso dall’Autorità Israeliana delle Anvichità. Il gruppo di esperti ha trovato incongruenze nella patina e nel linguaggio dell’iscrizione sulla tomba, “Giacomo, il fratello di Gesù” che l’autore colloca in tempi moderni”.
Fino a quando dovremo assistere alle tante e tante falsita’ della cristianita’ ? …ma nel frattempo, stanno affiorando altre ricerche ne confermano l’autenticita’ ! …quindi siamo ancora in fase di studio-ricerca della verita’ su questo tema tanto falsificato….
vedi: False traduzioni della Bibbia + http://www.uccronline.it/2015/04/19/le-testimonianze-extrabibliche-su-gesu/
Commento NdR: in questi articoli pur condividendo il senso, si rimarca l’errore grossolano di mescolare Gesu’ con il Cristo che sono due cose diverse !
Gesu’ e’ stato probabilmente un personaggio vissuto circa 2000 anni fa, il Cristo era una modalita’ di vita, di essere, di etica, cioe’ di comportamenti di vari personaggi dell’epoca, che i cristiani in malafede hanno volutamente, nel primi secoli, mistificato, magnificato oltre misura, mescolato ad altre ideologie contemporanee e non, arrivando oggi a non discernere piu’ la notevole differenza fra le due parole Gesu il nazareno ed il Cristo (modo di essere)
– vedi: cosa e’ dove e’ chi e’ il cristo ?
Per altri importanti particolari su questo TEMA
Posso annunciare che:
1) Gesù è un personaggio storico realmente esistito
2) Giovanni Battista e Gesù sono due personaggi distinti
3) Gesù non era il figlio di Giuda il Galileo, cade clamorosamente la teoria degli arpiolidi
4) Giuseppe padre putativo di Gesù è realmente esistito, poi saprete chi era e questo era il suo vero nome
5) Salomè che aiutò Maria nel parto realmente esistita, poi saprete chi era e questo era il suo vero nome
6) Marta era anche lei personaggio storico realmente esistito così come Lazzaro figlio di Gesù
7) Il sacro graal era…qualcosa di pazzesco che andrà oltre tutto ciò che potete immaginare
8) I cavalieri templari se sapevano questa verità si capisce subito il motivo per cui furono massacrati dalla chiesa cattolica
By Alessandro De Angelis – Per i particolari su questi temi rimando al mio nuovo libro: Il figlio segreto di Gesu’.
http://apocalisselaica.net/gesu-il-figlio-segreto-del-re-erode-il-grande/
Commento NdR: sintesi vicina alla verita’ storica, anche se mancano alcune precisazioni sui alcuni soggetti.
il finale e’ pero’ manchevole…
Questa e’ la sintesi del messaggio che il cosiddetto Gesu’ il nazareno enunciava ai suoi tempi, alla popolazione locale in Palestina:
La buona novella del “regno dei cieli, dentro di voi”, cioe’ in ogni uomo….e “l’IO SONO unica guida dell’uomo stesso”, e voi siete dei….la riscoperta del significato del tetragramma.
vedi: Falsificazioni della Storia – 1 + Falsificazioni Storiche – 2
vedi anche: LUNARIO EBRAICO + EQUINOZIO di PRIMAVERA – La Festa di PASQUA + La vera genealogia di Gesù + La vera storia di Gesu’ + l’Albero delle Vite + Rotoli di Qumran e Gesu’ + Gesu’ cristo ritorna ? + Pietro e Paolo coinvolti nella trama contro Nerone
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Il Cristo Eterno.
Cristo o il dio sole ? di autori vari – Maggio 2006
La vita di Gesù, narrata nei Vangeli coincide con gli antichi miti, un fatto che ha dato adito a un dibattito ancora aperto, tanto nel seno della cultura cristiana che di quella profana. Qual è il significato della ripetizione di questa storia sacra ?
Perché sorge in modo spontaneo in tutte le civiltà del mondo ?
Il Cristianesimo sostiene che, con Cristo, “Dio” stesso irruppe nella storia umana. Nel quadro culturale della sua epoca, sia la nascita da una madre vergine in seguito a una procreazione miracolosa sia la resurrezione il terzo giorno successivo alla sua morte sulla croce equivalevano ad attribuirgli i segni distintivi della divinità.
Nelle civiltà del Mediterraneo orientale del I sec. d.C. questi prodigi supremi erano segni propri dei numi pagani agrari e solari. Il mito di base, che si esprime in forme diverse per ogni cultura, consiste nel dramma del giovane dio che muore nel pieno della sua vita per rigenerare la natura con il suo sangue, ma rinasce con il grano nuovo della primavera per trasformarsi nel “Signore dei vivi e dei morti” e nel “Salvatore dell’Umanità”.
In Egitto questo dio è Osiride, in Persia è Mitra, in Asia Minore è Attis, in Grecia è Dioniso. Non si tratta solamente di un mito fondamentale del Mediterraneo, ma riveste un carattere universale. Per questo stesso motivo non può essere spiegato in maniera semplicistica come il risultato delle successive rielaborazioni di un modello originale, visto che lo troviamo anche in culture molto lontane tra loro, che non ebbero alcun contatto e che lo reinventarono autonomamente.
Tra i nativi prenobscott degli Stati Uniti, ad esempio, è la Dea Madre che, commossa dalla fame dei suoi figli, si autosacrifica seminando le sue membra nella terra per tornare col raccolto di mais e di tabacco. Tra i Celti esistevano riti che prevedevano il trascinamento della donna per i campi come rappresentazione del sacrificio della dea del raccolto, simbolismo di per se stesso centrale nel mito di Ci-bele e in quello di Demetra e Persefone, ma che non manca neanche nella religiosità orientale, in cui, come osservò il grande mitologo Joseph Campbell, il mito della creazione ricorre all’autosmembramento del dio.
Questo prestigioso specialista crede, inoltre, che in Occidente predomini il sacrificio, mentre in Oriente si preferisca l’autosacrificio. Tuttavia con Cristo siamo davanti a un modello che combina entrambe le varianti: Gesù non solo si assume volontariamente il supplizio della croce, ma, dato che lui è «l’agnello scannato sin dalla fondazione del mondo» secondo il Libro dell’Apocalisse di San Giovanni, la sua crocifissione è stata decisa da sempre ed equivale a un autosacrificio di Dio.
La Chiesa greco-ortodossa accoglie questa idea nella dottrina della kenosis, che concepisce la Creazione come uno svuotamento o rinuncia di “Dio” a se stesso.
La “sacra” commissione
Nel IV sec. d.C, quando si posero le basi del Cattolicesimo a Nicea, i primi cristiani di Roma avevano familiarità con tutti questi miti e convivevano mescolandosi con i seguaci dei vari culti solari analoghi al loro, come quello di Mitra (sorto verso il II sec. a.C), che similmente nacque da una vergine in una grotta, venne adorato dai pastori e fu assassinato dai suoi nemici che gli trapassarono il costato con una lancia, resuscitando al terzo giorno.
Di fatto, il trasferimento della festa della Natività di Cristo al 25 dicembre fu operato per far coincidere in essa i tre grandi culti monoteisti stabilitisi a Roma e dedicati a Cristo, Mitra e al Sol Invictus.
La mitologia comparata ha dimostrato sino a che punto vennero reinventati i dettagli del modello di base.
La Maddalena, come la Iside egizia, vaga in cerca del dio morto finché non lo trova; Iside resuscita Osiride, e Cristo risorto appare alla Maddalena dandole la novella del miracolo supremo. Di fatto esiste una speculare simmetria, un incredibile parallelismo che riguarda persino i dettagli apparentemente più triviali dei differenti miti.
La prima “Sacra Famiglia” fu egizia: Osiride, Iside e Horus.
Lo furono anche la prima “Immacolata Concezione” (in una variante del mito di Osiride, Horus viene messo al mondo senza ricorrere alla sessualità, e in un’altra leggenda, raccolta da Plutarco, si autogenera a Edfu), la prima “Eucarestia” (la comunione osiridea con pane e vino), il primo “Dio Supremo Uno e Trino” e persino la prima “Comunione dei fedeli” nel corpo del dio, compreso il tema della “fusione mistica”. Osiride fu il primo figlio a fondersi in un unico essere con il “Dio” Padre (Ra) e il primo Salvatore degli uomini. Ma la quantità di numi agrari e solari che seguono lo stesso modello è considerevole: Adone (Siria), Bacco (Italia), Prometeo (Grecia), Orfeo-Zagreo nei culti misterici e così via.
Il “Cristo eterno” di Sant’Agostino
Tutti i grandi padri della Chiesa primitiva, la cui opera è conosciuta come patristica, conoscevano questi miti.
A tale proposito, nei primi secoli della nostra era, si formarono due correnti opposte. Una, che si rifaceva a una tradizione rappresentata da San Giustino martire, sosteneva che questi miti erano parodie diaboliche ordite per proiettare dubbi sul Cristo e burlarsi del suo sacrificio. L’altra, che può contare su rappresentanti prestigiosi come Sant’Agostino, credeva si trattasse di prefigurazioni profetiche ispirate da Dio per rivelare agli uomini il carattere universale e la legittimità divina della missione di Cristo. Visto che l’irruzione di Dio nella storia, assumendo un destino terreno, era il fulcro del piano del Creatore, non c’era niente di più logico e naturale che imprimere quest’immagine nella profondità dello spirito umano, facendo in modo che si esprimesse diverse volte nei sogni, nei miti e nelle trance mistiche. Secondo Sant’Agostino la vera religione era sempre esistita «dall’inizio della razza umana, sino a che Cristo venne in un corpo, quando cominciò a chiamarsi cristiana, già esisteva».
Da questa sua prospettiva, comune ad altri celebri pensatori della patristica, Osiride, come il Prometeo greco, era una profezia ispirata da Dio. E’ curioso osservare come questa polemica continua a persistere ancora oggi in seno al Cattolicesimo. Recentemente la Congregazione per la Dottrina della Fede, diretta dal cardinale Ratzinger, ha castigato con il regime del silenzio il sacerdote e teologo gesuita Jacques Dupuis per aver sostenuto idee in questa linea, nel suo libro Verso una teologia del pluralismo religioso, mentre il cardinale emerito di Vienna, Franz Kòning, e altri 75 teologi cattolici si affrettavano a firmare una lettera di appoggio a Dupuis.
Il problema è vecchio e obbligò, a suo tempo, Sant’Agostino a ritrattare la dottrina del “Cristo eterno”.
La chiave per comprendere il motivo di questa resistenza della gerarchia cattolica ad accettare tale tesi è semplice: facendolo si rinuncia al concetto secondo il quale «non c’è salvezza al di fuori della Chiesa» e, allo stesso tempo, si riconosce che esistono altre vie, anch’esse legittimate dalla rivelazione, per accedere alla verità di Dio.
Oltre a questa polemica interna, gli antecedenti mitici di Gesù provocano un altro dibattito, questa volta con il materialismo. Da una prospettiva profana e razionalista, gli antecedenti agrari e solari di Gesù vengono percepiti come prova del fatto che i Vangeli non narrano una storia reale, ma un mito che avrebbe usurpato l’esistenza storica di un maestro di saggezza: un profeta o un messia giudaico. Di questo essere storico casualmente si tramandò che venne condannato e giustiziato, a cui vennero in seguito aggiunti gli elementi leggendari adottati dalle divinità di altre culture. Il problema di questa teoria è che esistono prove documentali precise del fatto che le coincidenze tra il mito di base già menzionato e la vita di Gesù non vennero aggiunte all’interno di un processo storico che culminò nel IV sec. d.C. a Nicea – quando vennero selezionati i quattro Vangeli canonici scartando tutto il resto – dato che le stesse fonti giudaiche (Talmud) avallano l’ipotesi che già fossero presenti in ciò che predicavano i suoi seguaci iniziali dopo la sua morte, compresa la Resurrezione.
Affinché l’argomento avesse realmente un peso, la credenza in essa o nel suo carattere di “Figlio di Dio” avrebbe dovuto essere posteriore, come risultato dell’evoluzione culturale e delle modificazioni indotte nella storia originale dalla crescente contaminazione di elementi mitologici estranei, adottati da altre culture.
Ma è palese che i cristiani affermarono la vicenda della Resurrezione immediatamente a Gerusalemme e non quattro secoli dopo essersi mescolati a Roma con i fedeli di Mitra.
La psicologia profonda
E’ possibile che il grande psicanalista Carl Gustav Jung – che non è sospettato di aver favorito il Cristianesimo – abbia apportato una soluzione in grado di evitare il falso dilemma di questa polemica.
Per Jung, infatti, esiste un Cristo pre-cristiano e pagano nella stessa misura in cui «Cristo non è tanto un fatto storico quanto un fatto psicologico che tende ad accadere di per sé stesso». Vale a dire, l’universalità del mito si deve al fatto che si tratta di un archetipo della psiche profonda, impresso nell’inconscio collettivo e, pertanto, sorge spontaneamente di quando in quando nel simbolismo dei sogni, degli stati visionari, delle trance mistiche, dei miti, delle leggende e della poesia.
Da questo punto di vista, avremmo un Cristo eterno che si rivelerebbe a tutti gli uomini di tutte le culture grazie alla sua stessa condizione archetipica. La sua sede sarebbe l’inconscio collettivo, del quale anche Jung arrivò a domandarsi se non era per caso lo stesso che, dalla loro esperienza mistica, altri chiamavano “Dio”.
Ciò non esclude che Gesù di Nazareth incarnasse storicamente l’archetipo, data la sua tendenza a emergere e a esprimersi. E ancora, è naturale che questo accada di tanto in tanto.
La tradizione mistica cristiana definisce questo fatto con il concetto di “Imitazione di Cristo” (naturalmente non letterale, ma originale e con mezzi propri), la cui base evangelica va cercata in tutte quelle misteriose apparizioni di Cristo ai suoi discepoli, dopo la morte, sotto altre spoglie in modo da renderlo uno sconosciuto per costoro e che si associano alla sua promessa di essere presente sino alla “fine dei tempi”. In questo senso, tutti i martiri cristiani si ergono in una Imitatio Christi.
Tuttavia, la questione se tale incarnazione si produsse in una circostanza storica precisa, come culmine della promessa messianica universale implicita in questo mito archetipico, è argomento che si situa a un livello differente: l’ambito della fede. Questa sostiene che c’è stata un’incarnazione unica, perfetta dell’archetipo, attraverso la quale Dio in persona assunse effettivamente, nell’esistenza di Gesù, ciò che sino ad allora aveva unicamente rivelato come prefigurazione profetica: un viso e un destino umani e reali. Credere che fu davvero così è ciò che distingue e definisce l’esperienza del sacro per i cristiani. Non si tratta di una deduzione, ma del vissuto profondo: un’evidenza spirituale che racchiude tutta la vita psichica dell’individuo.
La Mitologia comparata
Nella loro opera The Jesus Mysteries (inedito in Italia, N.d.T.), Timothy Freke e Peter Gandy studiano dettagliatamente le incredibili coincidenze tra il mito di base degli dèi sacrificati, che identificano genericamente con il nome di Osiride-Dioniso, e la vita di Cristo. Quelli che seguono sono solamente alcuni dei parallelismi più importanti. Tutti questi dèi vengono percepiti con il seguente profilo:
- – Sono il “Salvatore degli uomini”, Dio fatto uomo e Figlio fuso in uno con il Padre.
- – Sono nati da una madre vergine in una caverna o grotta, il 25 dicembre o il 6 gennaio, festività caratteristiche di tutti i culti solari.
(vedi su Riflessioni.it: Le radici pagane del Natale di Elena Savino – Il natale e le sue tradizioni e Gesù di Ermando Danese). - – La loro nascita è stata annunciata da una stella.
- – Hanno ricevuto la visita di alcuni maghi che resero loro onore con gli stessi doni simbolici: oro, incenso e mirra.
- – Sono stati battezzati, un rito iniziatico comune a tutti i culti misterici del I millennio d.C.
- – Offrivano ai loro seguaci una seconda nascita attraverso il rito del battesimo.
- – Hanno realizzato il prodigio di convertire l’acqua in vino.
- – Coincisero nella realizzazione di miracoli simili: la cura degli infermi, l’aiuto ai pescatori per una pesca miracolosa e l’atto di calmare le acque durante una tempesta.
- – Sono stati accusati di tenere una condotta licenziosa.
- – Hanno avuto un gruppo scelto di 12 seguaci o discepoli associati simbolicamente ai segni zodiacali.
- – Sul dorso di un asino sono entrati trionfalmente in una città e dalla folla sono ne stati acclamati re.
- – Sono stati equiparati simbolicamente al pane e al vino, convertiti in segni della loro carne e del loro sangue.
- – Sono morti assassinati o sacrificati, sono stati avvolti in un telo, sono stati unti e sono resuscitati dopo tre giorni.
- – I loro seguaci hanno fatto visita al sepolcro trovandolo vuoto.
- – La loro morte e la loro resurrezione vengono celebrate con un agape rituale, che simboleggia la volontà di fusione del credente con i loro corpi mistici.
- – I loro sacrifici portano la redenzione.
- – I loro seguaci sperano che ritornino per giudicare gli uomini alla “fine dei tempi” e fondare un’Età dell’Oro.
By Luis G. La Cruz
Tratto da: I Misteri di Hera, monografie, Gesù, L’uomo, L’iniziato, Il Dio – Autori Vari, Ed. Hera periodici, Agosto 2004
Gesù o il dio sole ?
[…] Il 25 dicembre è associato al giorno di nascita o di festeggiamento di personaggi divini risalenti anche a secoli prima di Cristo. Per citarne alcuni:
Il dio Horus egiziano
I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.
Il dio Mitra indo-persiano
Quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.
Gli dei babilonesi Tammuz e Shamas
Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle che simboleggiavano i dodici segni zodiacali. È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.
Dioniso
Nei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi.
Bacab
Era il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.
Il dio Sole inca Wiracocha
Il dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugno perché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).
Tratto da:
Le radici pagane del Natale di Elena Savino – 2004 – Jubal editore – www.riflessioni.it/testi/radici_natale.htm
[…] Tutte queste narrazioni sono basate sul moto del sole attraverso il cielo, e quindi su uno sviluppo di idee astrologiche/teologiche, avvenute in ogni parte del mondo. In altre parole, Cristo e tutti gli altri miti di analoga struttura, sono soltanto personificazioni dell’entità solare. Per esempio, molti degli uomini-dio crocifissi, in ogni parte del mondo, hanno in comune la data di nascita fissata al 25 Dicembre. Questo e’ dovuto al fatto che i nostri antenati avevano notato (da una prospettiva geocentrica) che il sole si abbassa, annualmente, verso il sud sino alle date del 21/22 Dicembre, solstizio d’inverno, dove sembra stia fermo per circa tre giorni, per poi riprendere nuovamente il suo movimento ascendente. Durante questo periodo gli antenati credevano che il sole morisse per tre giorni per poi risuscitare il 25 Dicembre.
Gli antichi erano ben consci della necessità vitale che il sole sorgesse regolarmente ogni giorno, che interrompesse la sua caduta stagionale e che riprendesse il suo movimento ascensionale. Fu così che culture, fra di loro differenti e distanti, celebrassero la rinascita del dio sole il 25 Dicembre. Qui di seguito elenchiamo alcune caratteristiche del dio sole:
– Il sole muore per tre giorni a partire dal 22 Dicembre, solstizio d’inverno, quando arresta il suo movimento discendente, per poi ritornare a nascere, o risuscitare, il 25 Dicembre, riprendendo il suo movimento ascendente.
– In alcune zone della terra, il calendario, in origine, iniziava nella costellazione della vergine ed il sole risulterebbe quindi partorito da una vergine.
– Il sole e’ la Luce del Mondo.
– Il sole cammina sopra le nubi e tutti lo possono vedere.
– Il sole che si alza al mattino e’ il salvatore del genere umano.
– Il sole porta una corona, corona di spine, o aureola.
– Il sole cammina sulle acque.
– I seguaci del sole, apostoli o discepoli sono i 12 mesi dell’anno, i 12 segni dello zodiaco, delle costellazioni, attraverso i quali il sole stesso dovrà passare.
– Il sole, a mezzogiorno, si trova nella casa, o meglio nel tempio dell’altissimo; così egli inizia il lavoro del padre suo al dodicesimo tempo.
– Il sole entra in ciascun segno dello zodiaco ogni 30 gradi sull’orizzonte; quindi il sole di dio inizia il suo ministero al trentesimo anno.
– Il sole e’ appeso ad una croce (crocifisso) il che simboleggia il suo passaggio attraverso gli equinozi e, cadendo a Pasqua l’equinozio primaverile, a quel tempo risorge.
Tratto da: Suns of God: Krishna, Buddha and Christ Unveiled. di D. Murdock (‘Acharya S’), 2004
“Cristo Sole” mosaico presente sulla volta del Mausoleo dei Giulii (fine II sec. Inizio III) nella necropoli vaticana. il “Cristo” è rappresentato sul carro trainato da cavalli bianchi come si usava rappresentare il Sole che sorgeva ad illuminare il mondo.
Ecco una piccola serie di fotografie di rappresentazioni cristiane–cattoliche che confermano anche con i simboli e le immagini che il Cristo = Sole, e lo rappresentano in tutta la loro iconografia !:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=221527281258510&set=oa.238569482882275&type=3&permPage=1
SOL INVICTUS
Il famoso Sol Invictus, appellativo che lo stesso Costantino si diede (vedi monete costantinee)… si ! proprio il Costantino del concilio di Nicea (312 era volgare) con il quale si gettavano le basi dell’ortodossia cattolica, del canone biblico e del divieto di professare altre religioni.
Per chi volesse saperne di più:
http://www.treccani.it/enciclopedia/costantino-e-il-sol-invictus_%28Enciclopedia_Costantiniana%29/
GESU’– CRISTO e’ un mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesu’ il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, e’ l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare,
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ probabilmente vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota (contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge ed i profeti, la Torah, fin dal tempo di Esdra (600 anni prima dell’era volgare),…..non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ IO SONO un Dio e sulla Legge dell’AmOr.
Elenco di Studiosi che da oltre 200 anni hanno messo in discussione la storia di Gesù.
Hermann Samuel Reimarus (1694-1768). 1778, Sulla intenzione di Gesù ed il suo insegnamento. In numerosi scritti, di pubblicazione postuma, il pensatore dell’epoca dei lumi e professore di lingue orientali al Ginnasio di Amburgo, respingeva il concetto della “religione rivelata” a favore del deismo naturalistico.
Reimarus accusava gli autore del vangelo di frode consapevole e di innumerevoli contraddizioni.
Francois Marie Arouet (Voltaire) (1694-1778). Fu il maggiore esponente dell’Epoca dei lumi: nonostante l’istruzione presso un collegio di gesuiti, affermava che “il cristianesimo è la religione più ridicola, più assurda e più sanguinaria che abbia mai afflitto il mondo… Il vero Dio non può essere nato da una ragazza, morto sulla croce, e nemmeno mangiato in un pezzo di pane”. Fu incarcerato ed esiliato, mentre le sue opere furono vietate e bruciate. La grande popolarità nella Francia rivoluzionaria ha assicurato a Voltaire un posto tra i grandi nel Pantheon di Parigi. Alcuni estremisti religiosi trafugarono i suoi resti per gettarli tra i rifiuti
Charles François Dupuis, 1794, Origine de tous les Cultes ou La Religion universelle. Nell’opera interpreta il Cristianesimo (e tutte le religioni) su basi astronomiche e mitologiche. “E’ più facile diffondere una grande menzogna che non una grande verità, poiché è più facile credere che non ragionare, e perché la gente preferisce alla semplicità della storia le meraviglie dei racconti”. Dupuis volle distruggere una parte delle sue opere a causa della violenta reazione che avevano provocato.
Count Volney, 1787, Les Ruines; ou, Méditation sur les révolutions des empires. Lo studioso francese vedeva nell’antico Egitto gli elementi precursori del Cristianesimo.
Edward Evanson, 1792, The Dissonance of the Four Generally Received Evangelists and the Evidence of their Respective Authenticity. Il razionalista inglese mise in discussione il dogma secondo cui gli apostoli fossero autori dei vangeli, segnalando inoltre come aprocrife diverse epistole paoline.
Thomas Paine, 1795, The Age of Reason. Il pubblicista che lanciò il primo richiamo all’indipendenza americana (Common Sense, 1776; Rights of Man, 1791). Paine, come molti rivoluzionari contemporanei, si professava deista, e denunciava con toni accesi le atrocità e le contraddizioni della Bibbia.
Robert Taylor, 1828, Syntagma Of The Evidences Of The Christian Religion; 1829, Diegesis. Taylor era stato incarcerato per le sue affermazioni sulle origini mitiche del Cristianesimo. “Per i primi cristiani le parole non erano altro che una personificazione del principio della ragione, della bontà, o di quel principio, qualunque cosa fosse, più atta a condurre l’uomo sul percorso della vita”.
Godfrey Higgins, 1836, Anacalypsis – An Attempt to Draw Aside the Veil of the Saitic Isis; or an Inquiry into the Origin of Languages, Nations and Religions. Scrittore inglese, pioniere dell’archeologia e massone.
Bruno Bauer, 1841, Criticism of the Gospel History of the Synoptics. 1877, Christus und die Caesaren. Der Hervorgang des Christentums aus dem romischen Griechentum. Iconoclasta di primo livello, il Bauer contestava l’autenticità di tutte le epistole paoline (nelle quali intravedeva l’influenza dello stoicismo) e studiava il ruolo di Filone Alessandrino nel primo Cristianesimo. Bauer respinse l’idea del Gesù storico. “Tutto ciò che si conosce di Gesù appartiene al mondo dell’immaginazione”. Di conseguenza, nel 1842 Bauer veniva contestato e poi rimosso dall’incarico di professore di teologia del Nuovo Testamento a Tübingen.
Ralph Waldo Emerson, 1841, Essays. Secondo il poeta, già pastore unitariano, Gesù era un “vero profeta” mentre il Cristianesimo organizzato sarebbe stato una “monarchia orientale”. “Le nostre scuole di religione, chiese e società di beneficenza sono fardelli sulle nostre spalle”.
Mitchell Logan, 1842, Christian Mythology Unveiled. “Per quanto infondato e assurdo, l’opinione corrente rimane la regina delle nazioni”.
Ferdinand Christian Baur, 1845, Paulus, der Apostel Jesu Christi. Lo studioso tedesco segnalava come non autentiche le epistole pastorali, ritenendo genuine solo le quattro principali epistole paoline. Era il fondatore della “Scuola di “Tübingen”.
David Friedrich Strauss, 1860, The Life of Jesus Critically Examined. Pastore luterano e studioso, la critica come mito dei miracoli evangelici e la riduzione di Gesù a semplice uomo gli valsero la fine della carriera ecclesiastica.
Ernest Renan, 1863, Das Leben Jesu. Preparato per il sacerdozio cattolico, Renan scrisse una biografia romanzata di Gesù in base alla critica tedesca, che gli valse la fine della carriera ecclesiastica.
Robert Ingersoll, 1872, The Gods. Il noto conferenziere dell’Illinois era un duro critico della religione cristiana. “Mi è sempre sembrato che un essere venuto da un altro mondo con un messaggio di importanza infinita per l’umanità avrebbe dovuto perlomeno sottoscrivere egli stesso quel messaggio. Non è straordinario che non esista nemmeno una parola scritta da Cristo?”
Kersey Graves, 1875, The World’s Sixteen Crucified Saviours. Lo scrittore, un quacchero della Pennsylvania, svelò il cuore pagano dei falsari cristiani, pur spesso senza citare le sue fonti.
Allard Pierson, 1879, De Bergrede en andere synoptische Fragmenten. L’autore, teologo e storico dell’arte e della letteratura, identificava nelle “beatitudini” una raccolta di saggezza ebraica. La pubblicazione del Bergrede segnava l’inizio della critica radicale olandese. Egli dubitava dell’autenticità di tutte le epistole paoline e della stessa esistenza storica di Gesù.
Bronson C. Keeler, 1881, A Short History of the Bible. Un trattato classico sulle frodi del Cristianesimo.
Abraham Dirk Loman, 1882, “Quaestiones Paulinae,” in Theologisch Tijdschrift. Questo professore di teologia di Amsterdam affermava che tutte le epistole risalgono al 2° secolo, presentando il Cristianesimo come fusione tra pensiero ebraico e quello romano-ellenico. Quando venne afflitto dalla cecità, Loman affermava che tale condizione lo aveva illuminato sulla storia oscura della chiesa !
Thomas William Doane, 1882, Bible Myths and their Parallels in Other Religions. Altra opera sulle basi pagane dei miti e dei miracoli della Bibbia.
Samuel Adrianus Naber, 1886, Verisimilia. Laceram conditionem Novi Testamenti exemplis illustrarunt et ab origine repetierunt. Uno studioso di letteratura classica che intravedeva nelle scritture cristiane i miti greci.
Gerald Massey, 1886, Historical Jesus and Mythical Christ. 1907, Ancient Egypt-The Light of the World. Un altra opera classica sul Cristianesimo.
Edwin Johnson, 1887, Antiqua mater. A Study of Christian Origins. Secondo il teologo radicale inglese i primi cristiani erano crestiani, seguaci di Chrestus che si era appropriato del mito di Dionysos Eleutherios (“Dioniso l’emancipatore”), per creare un dio-uomo che si era autosacrificato. Affermava anche che i dodici apostoli non erano che una invenzione.
Rudolf Steck, 1888, Der Galaterbrief nach seiner Echtheit untersucht nebst kritischen Bemerkungen zu den Paulinischen Hauptbriefen. Secondo lo studioso radicale svizzero tutte le epistole paoline erano contraffazioni.
Franz Hartman, 1889, The Life of Johoshua: The Prophet di Nazareth.
Willem Christiaan van Manen, 1896, Paulus. Professore di Leiden e il più rinomato dei radicali olandesi, questo pastore contestava la risurrezione fisica di Gesù Cristo. Dopo anni di incertezze, van Manen concludeva che nessuna delle epistole paoline era genuina mentre gli Atti derivavano dalle opere di Giuseppe Flavio.
Joseph McCabe, 1897, Why I Left the Church. 1907, The Bible in Europe: an Inquiry into the Contribution of the Christian Religion to Civilization. 1914, The Sources of the Morality of the Gospels. Era un ex frate francescano passato all’ateismo militante. In numerose opere, McCabe criticava molti aspetti della leggenda di Cristo – “Non esiste nei vangeli una “figura di Gesù”. Esistono decine di figure”. Tuttavia, ammetteva la possibile esistenza di un fondatore storico.
Albert Schweitzer. 1901, The Mystery of the Kingdom of God. 1906, The Quest of the Historical Jesus. Il noto teologo e missionario tedesco (35 anni nel Camerun) respingeva l’ideale liberale di un Gesù umanitario, condividendo allo stesso tempo le conclusioni dei radicali olandesi. Egli concludeva con pessimismo che il supereroe era stato un fanatico di tipo apocalittico, e che Gesù era morto da uomo deluso. Si ricorda la sua affermazione secondo cui coloro i quali sono alla ricerca del Gesù storico hanno trovato solo loro stessi allo specchio.
Wilhelm Wrede, 1901, The Messianic Secret. Wrede dimostrava come, nel vangelo di Marco, un falso storico era stato creato dal primo Cristianesimo.
Thomas Whittaker, 1904, The Origins of Christianity. Affermava che Gesù era un mito.
William Benjamin Smith, 1906, Der vorchristliche Jesus. 1911, Die urchristliche Lehre des reingöttlichen Jesus. Individua nell’isola di Cipro le origini di un culto pre-cristiano di Gesù.
Albert Kalthoff, 1907, The Rise of Christianity. Un altro studioso radicale tedesco che vedeva nel Cristianesimo una psicosi. Cristo era in fondo il principio trascendentale della comunità cristiana, dalle tendenze apocalittiche, alla ricerca di riforme.
Gerardus Bolland, 1907, De Evangelische Jozua. Il filosofo di Leiden individuava le origini del Cristianesimo nello gnosticismo ebraico di epoca antecedente.
Il protagonista del Nuovo Testamento sarebbe il “figlio di Nun”, citato nel Vecchio Testamento, poi chiamato Gesù da Mosè. La vergine non è altro che il simbolo del popolo di Israele. I “Netzerim” portarono poi il loro vangelo in Palestina.
Nel 1907 Pio X condannava i Modernisti che “operavano in seno alla Chiesa”, e introdusse il giuramento antimodernista nel 1910.
Prosper Alfaric (1886-1955) Questo docente francese di teologia, scosso dall’atteggiamento di Pio X, rinunciò alla fede: nel 1909 lasciò la Chiesa per dedicarsi al razionalismo.
Mangasar Magurditch Mangasarian, 1909, The Truth About Jesus ? Is He a Myth? ? L’ex pastore presbiteriano svelò l’inganno.
Karl Kautsky, 1909, The Foundations of Christianity. Un socialista che interpretava il Cristianesimo in termini della lotta di classe.
Arthur Drews, 1910, Die Christusmythe (The Christ Myth). 1910, Die Petruslegende (The Legend of St Peter). 1924, Die Entstehung des Christentums aus dem Gnostizismus (Le origini gnostiche del Cristianesimo). Il noto filosofo fu il principale esponente tedesco della teoria di Cristo come mito. Nei vangeli si era storicizzato un Gesù di stampo mistico tratto dalla tradizione profetica e dalla letteratura ebraica. La Passione si ritrovava nelle speculazioni platoniche.
John E. Remsburg, 1909, The Christ: A critical review and analysis of the evidences of His existence. Analizza le contraddizioni dei vangeli: mentre Gesù probabilmente non era esistito, era invece diventato l’eroe sovrannaturale del dogma cristiano.
John Robertson, 1910, Christianity and Mythology. 1911, Pagan Christs. Studies in Comparative Hierology. 1917, The Jesus Problem. Robertson fece presente la natura universale di molti elementi della storia di Gesù in relazione ai rituali precristiani di crocifissione nel mondo antico. Individuava in Gesù/Giosué una antica divinità che aveva la forma di un agnello.
Alexander Hislop, 1916, The Two Babylons. Esauriente saggio sui rituali pagani e altre usanze del Cattolicesimo.
Gustaaf Adolf van den Bergh van Eysinga, 1912, Radical Views about the New Testament. 1918, Voorchristelijk Christendom. De vorbereiding van het Evangelie in de Hellenistische wereld. Il teologo fu l’ultimo dei radicali olandesi a ricoprire una cattedra universitaria.
Edward Carpenter, 1920, Pagan and Christian Creeds. Uno studio sulle origini pagane del Cristianesimo.
Rudolf Bultmann, 1921, The History of the Synoptic Tradition. 1941, Neues Testament und Mythologie. Questo professore luterano di teologia all’Università di Marburg aderiva alla ‘critica formale” contribuendo alla demitizzazione dei vangeli. Vedeva nelle storie di Gesù una teologia presentata nel linguaggio del mito. Bultmann osservava come il Nuovo Testamento non fosse la storia di Gesù ma piuttosto una testimonianza sulle credenze dei primi cristiani. Asseriva che era inutile ricercare il Gesù storico: “Non possiamo sapere nulla o quasi sulla vita e la personalità di Gesù”.
James Frazer, 1922, The Golden Bough. Una interpretazione antropologica del percorso dell’uomo dalla magia, alla religione ed alla scienza; il Cristianesimo come fenomeno culturale.
P. L. Couchoud, 1924, Le mystère de Jesus.1939, The Creation of Christ. Couchoud sosteneva l’esistenza del Pietro storico e non del Gesù storico, argomentando che la Passione si basava sulla morte di Stefano.
Georg Brandes, 1926, Jesus – A Myth. Individuava nella Rivelazione di S. Giovanni la parte più antica del Nuovo Testamento.
Henri Delafosse, 1927, Les Lettres d’Ignace d’Antioche. 1928, “Les e’écrits de Saint Paul,” in Christianisme. Bollava come contraffazioni di epoca tarda le epistole di Ignazio.
Joseph Wheless, 1926, Is It God’s Word? An Exposition of the Fables and Mythology of the Bible and the Fallacies of Theology. 1930, Forgery in Christianity.
Il legale americano, cresciuto nel profondo sud, demolì le fantasticherie bibliche.
L. Gordon Rylands, 1927, The Evolution of Christianity.1935, Did Jesus Ever Live ?
Edouard Dujardin, 1938, Ancient History of the God Jesus.
John J. Jackson, 1938, Christianity Before Christ, Osservazioni sui precedenti egiziani della fede cristiana.
Alvin Boyd Kuhn, 1944, Who is this King of Glory? 1970, Rebirth for Christianity. Gesù non era una persona, ma il simbolo dell’anima divina in ogni essere umano.
Herbert Cutner, 1950, Jesus: God, Man, or Myth? Sulla natura mitica di Gesù con un riassunto del dibattito tra i sostenitori dell’aspetto mitico e dell’aspetto storico. E’ da lungo tempo che si sostiene la natura mitica. Le origini pagane di Cristo.
Georges Las Vergnas, 1956, Pourquoi j’ai quitté l’Eglise romaine Besançon.
Georges Ory, 1961, An Analysis of Christian Origins.
Guy Fau, 1967, Le Fable de Jesus Christ.
John Allegro, 1970, The Sacred Mushroom and the Cross. 1979, The Dead Sea Scrolls and the Christian Myth. Gesù si ricollegava al fungo sacro mentre la sua vita era un’interpretazione allegorica dello stato allucinatorio provocato dal consumo di droghe. Pur non subendo il carcere. Allegro venne rovinato sul piano professionale.
George Albert Wells, 1975, Did Jesus Exist? 1988, The Historical Evidence for Jesus. 1996, The Jesus Legend. 1998, Jes
Myth. 2004, Can We Trust the New Testament? Thoughts on the Reliability of Early Christian Testimony. Il Cristianesimo visto come evoluzione della tradizione della sapienza ebraica. Nelle ultime opere l’autore è più possibilista sul ruolo di un predicatore realmente esistito.
Max Rieser, 1979, The True Founder of Christianity and the Hellenistic Philosophy. Il Cristianesimo fu fondato dagli ebrei della Diaspora per poi essere retrodatato nella Palestina prima dell’anno 70. Il Cristianesimo arrivò per ultimo in Palestina: ecco il motivo degli antichi reperti archeologici cristiani a Roma, che compaiono in Giudea solo nel IV secolo.
Abelard Reuchlin, 1979, The True Authorship of the New Testament. Si racconta la storia di una “congiura” in cui l’aristocratico romano Arius Calpurnius Piso (ossia “Giuseppe Flavio”) avrebbe cercato di impadronirsi dell’Impero romano con la creazione di una religione nuova di zecca.
Hermann Detering, 1992, Paulusbriefe ohne Paulus?: Die Paulusbriefe in der holländischen Radikalkritik. Lo studio di un pastore della scuola radicale olandese.
Gary Courtney, 1992, 2004 Et tu, Judas ? Then Fall Jesus ! La Passione racconta in sostanza la storia di Cesare in ambito ebraico, fuso inoltre con il culto di Attis, il dio morto e risorto. Gli ebrei sostenitori di Cesare avrebbero assimilato il “salvatore dell’umanità” al “servo sofferente” citato da Isaiah.
Michael Kalopoulos, 1995, The Great Lie. Lo storico greco esplora i notevoli aspetti paralleli tra i testi biblici e la mitologia greca, sottolineando la natura ingannevole ed autoritaria della religione.
Gerd Lüdemann, 1998, The Great Deception: And What Jesus Really Said and Did. 2002, Paul: The Founder of Christianity. 2004, The Resurrection Of Christ:
A Historical Inquiry. Dopo 25 anni di ricerche, lo studioso tedesco concludeva che fosse Paolo e non Gesù a fondare il Cristianesimo.
Lüdemann veniva espulso dalla facoltà di teologia dell’Università di Göttingen per aver osato affermare che la risurrezione non era che un “pio auto-inganno” – con buona pace della libertà accademica.
Alvar Ellegard, 1999, Jesus One Hundred Years Before Christ. Il Cristianesimo nasce dalla setta degli Esseni, Gesù essendo il prototipo del maestro di giustizia.
D. Murdock (‘Acharya S’) 1999, The Christ Conspiracy: The Greatest Story Ever Sold. 2004, Suns of God: Krishna, Buddha and Christ Unveiled. Alla critica del mito del Cristo si aggiunge la teologia astrale, secondo cui GC era una divinità composita utilizzato per unificare l’Impero romano.
Earl Doherty, 1999, The Jesus Puzzle. Did Christianity Begin with a Mythical Christ ? Una tesi convincente del Cristianesimo avviato come setta ebraica di stampo mistico-profetico: Gesù non era nemmeno necessario !
Timothy Freke, Peter Gandy, 1999, The Jesus Mysteries. 2001, Jesus and the Lost Goddess : The Secret Teachings of the Original Christians. Studio del rapporto tra il racconto di Gesù e il mito di Osiride-Dioniso. Gesù e Maria Maddalena richiamano le divinità pagane del dio-uomo e della dea-donna.
Harold Liedner, 2000, The Fabrication of the Christ Myth. Rassegna degli anacronismi e degli errori geografici dei vangeli; si denuncia il Cristianesimo come una tra le frodi più efficaci della storia.
Robert Price, 2000, Deconstructing Jesus. 2003 Incredible Shrinking Son of Man: How Reliable Is the Gospel Tradition? Questo ex pastore e noto studioso dimostra che Gesù non è altro che una sintesi inventata basata su alcuni profeti del 1° secolo, i salvatori dei culti misterici e gli eoni dello gnosticismo.
Hal Childs, 2000, The Myth of the Historical Jesus and the Evolution of Consciousness. Uno psicoterapista esamina la figura dell’uomo-dio.
Michael Hoffman, 2000, Judaism’s Strange Gods. Lo storico, che ha elaborato la teoria della “morte dell’io”, nega l’esistenza del Gesù storico.
Burton Mack, 2001,The Christian Myth: Origins, Logic, and Legacy. Il contesto sociale della creazione di miti.
Luigi Cascioli, 2001, La Favola di Cristo. Atto di accusa contro il papato per aver tratto profitto dalla frode !
Frank R. Zindler, 2003, The Jesus the Jews Never Knew: Sepher Toldoth Yeshu and the Quest of the Historical Jesus in Jewish Sources. Nelle fonti ebraiche non si trovano tracce del messia fantasma.
Tom Harpur, 2005, The Pagan Christ: Recovering the Lost Light. Lo studioso canadese del Nuovo Testamento, già sacerdote anglicano, ripresenta le tesi di Kuhn, Higgins e Massey. Gesù è una figura mitica, e tutte le idee essenziali del Cristianesimo derivano dall’Egitto.
Francesco Carotta, 2005, Gesù Era Cesare: Sulle Origini Giuliane del Cristianesimo. Un elenco esauriente di aspetti paralleli; stranamente, secondo l’autore, Cesare era proprio Gesù !
Joseph Atwill, 2005, Caesar’s Messiah: The Roman Conspiracy to Invent Jesus. Un altro studio sulle somiglianze tra Giuseppe Flavio ed I vangeli. Secondo Atwill, i conquistatori della Giudea – Vespasiano, Tito e Domiziano, si servivano di ebrei ellenizzati per la compilazione dei testi “cristiani”, in modo da fornire una alternativa pacifica all’Ebraismo bellicoso. Gesù era davvero Giuseppe Flavio? Non ci credo.
By Kenneth Humphreys
Fonte: www.jesusneverexisted.com
vedi: GESU’ Nazareno + Cattolicesimo + La vera storia di Gesu’ +
http://www.uccronline.it/2015/04/19/le-testimonianze-extrabibliche-su-gesu/
e per finire…: Trovata Antica Confessione: “Abbiamo inventato Gesù-cristo”
http://altrogiornale.org/trovata-antica-confessione-abbiamo-inventato-gesa%C2%B9-cristo/
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KRST, una ricerca mitografica di Pier Tulip = Gesù-cristo un Mito Solare
Una nuova esegesi svela contenuti mitici e allegorici dei Vangeli – Un libro di 200 pagine.
Nuova ipotesi sul Gesù storico
Indice:
1 La nascita
1.1 La nascita virginale 1.2 Le nascite di Giovanni e Gesù 1.3 La data di nascita 1.4 Concomitanza con fenomeni astronomici 1.5 Nel I secolo nasce anche Mitra 1.6 Le Ere 1.7 Delle Ere ne parlano anche i Vangeli 1.8 Delle Ere parla anche il mito di Dioniso
2 Il pensiero
2.1 Il credo messianico 2.2 I gruppi religiosi ebraici 2.3 Indizi di un pensiero gesuano non canonico 2.4 L’importanza di Tommaso nel gruppo degli Apostoli 2.5
Indizi misterici e gnostici 2.6 Indizi pagani di una religione solare
3 La morte
3.1 Ultima cena 3.2 L’arresto 3.3 Il processo 3.4 La liberazione di Barabba 3.5 Il vino con fiele 3.6 La crocifissione 3.7 L’unzione 3.8 La risurrezione 3.9
La simbologia della crocifissione 3.9.1 La croce 3.9.2 I due ladroni 3.9.3 Il giorno della morte 3.9.4 La trilogia Sole, Luna, Gesù
4 Il Cristo svelato 4.1 – Il Gesù dei Vangeli
4.1.1 Cos’è un mito 4.1.2 Il mito egizio 4.1.3 Può un teorema dimostrare il mito solare? 4.1.4 Come il mito solare viene raccontato nei Vangeli 4.1.5 Retaggi e corrispondenze bibliche 4.1.6 Corrispondenze egizie 4.1.7 Barabba o il Consolatore 4.1.8 La nascita da una Vergine 4.1.9 Altre allegorie solari
4.1.10 Riferimenti Mitraici nei Vangeli
4.2 – Il Gesù della Storia
4.2.1 Alcune ipotesi di identificazione 4.2.2 Il suggerimento di Raimondo de Sangro 4.2.3 Gesù fondatore di una setta massonica? 4.2.4 Commistioni fra Mitraismo, Cristianesimo, Massoneria e Alchimia 4.2.5 Chi era Gesù? 4.2.6 Ipotesi di una cronologia 4.2.7 Tiriamo le somme
5 Conclusioni 6 Appendici
6.1 – Bibliografia 6.2 – Lettera di Mendoza a Carlo V 6.3 – Frontespizio dell’opera di Dupuis 6.4 – La Cappella Sansevero 6.5 – Gli Apostoli
Introduzione
Il secolo XVIII ha vissuto una delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità, sia per quanto riguarda lo sviluppo del pensiero e delle idee che per gli aspetti sociali, politici, industriali e religiosi.
L’Illuminismo, che pone l’uomo al centro della propria sfera d’indagine, mette in discussione per la prima volta, in modo chiaro e palese, la religione sia nella sua teologia che nella sua organizzazione.
Grazie all’azione dell’Illuminismo, che attecchirà nei centri di potere sia laici che religiosi, potrà essere finalmente contrastata ed eliminata l’Inquisizione e sarà attuabile nel secolo successivo, anche in Italia, la libera circolazione delle idee.
Questa nuova corrente di pensiero ha avuto una genesi già precedentemente con la nascita di organizzazioni clandestine individuabili come prime logge massoniche o celate sotto l’aspetto ufficiale di associazioni culturali di tipo letterario, come l’Accademia dell’Arcadia fondata a Roma nel 1690 dalla regina Cristina di Svezia.
Di questi aspetti mi sono occupato in un’opera, intitolata Rum Molh, dedicata al personaggio napoletano del ‘700 Raimondo de Sangro, e a tal proposito cito: “
L’accademia, diretta anche in età giovanile da Pietro Metastasio, si è velocemente propagata in tutto il territorio della penisola, a dimostrazione che grande è il fermento illuminista che permea la classe colta, la quale si può identificare in massima parte con la nobiltà e le famiglie notabili legate al potere.
L’accademia è una facciata fittizia perché accoglie e aveva accolto al suo interno numerosi alchimisti: la stessa regina, Athanasius Kircher, Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini.” Contrariamente a quanto generalmente riportato, la prima loggia massonica italiana fu aperta a Napoli col nome di
Perfetta Unione e nel 1727 ricevette il riconoscimento ufficiale da lord Henry Hare di Coleraine, Gran Maestro della Gran Loggia d’Inghilterra. Il discusso Principe napoletano Raimondo de Sangro, alchimista e massone, vi partecipò fin dalla sua giovinezza diventandone Gran Maestro probabilmente alla morte del nonno materno Nicolò Gaetani dell’Aquila d’Aragona nel 1741.
Nel 1745 Raimondo fece il grave errore di rendere pubblica la sua presidenza nella loggia napoletana unita e ciò gli causò gravi problemi in quanto, per quanto il Re Carlo e lo stesso Papa Benedetto XIV fossero in odore di massoneria o comunque influenzati dal nuovo corso illuminista, il potere dei Gesuiti era ancora rilevante. Prima ancora che autori importanti quali Reimarus e Paine, ancora deisti, e Voltaire e Charles Francois Dupuis si occupassero esplicitamente di contrastare la teologia cattolica, Raimondo de Sangro pubblicò numerose opere ermetiche nella sua tipografia sotterranea e tramandò il suo pensiero nelle opere scultoree con cui addobbò la cappella di famiglia oggi Museo Sansevero.
Nell’Epilogo della mia biografia romanzata del Principe di Sansevero riporto una possibile decifrazione del messaggio allegorico, massonico ed alchemico, narrato dalle statue fatte erigere con grande dispendio di denaro e di tempo. Tralasciando i dettagli della mia interpretazione che il lettore può leggere in
Appendice 4, le conclusioni a cui giungevo facevano supporre che Raimondo de Sangro associasse la Trinità Cristiana alla Triade Egizia: Osiride, Iside, Horus.
La decifrazione di questo messaggio mi faceva sorgere la domanda: “Come si inserisce Gesù, e quindi l’intera religione cattolica, nel quadro proposto ?”.
In effetti avevo tolto il velo solo alla statua della Pudicizia ma non al Cristo del Sanmartino giacente al centro della cappella.
In un libro dedicato a Raimondo de’ Sangro mi è sembrato corretto fermare la mia indagine a quel punto, riservandomi di approfondire in un secondo momento la problematica posta da quella domanda; ed è quello che cercherò di fare qui.
Il Dupuis nella sua pregevole opera Origine de tous les Cultes, ou la Réligion Universelle del 1795 è il primo e fondamentale mitografo che abbia analizzato le antiche religioni inquadrandole appunto in una religione universale avente per oggetto il sole.
Nel fare ciò l’astronomo francese ha utilizzato il metodo comparativo per illustrare le analogie e le corrispondenze fra gli elementi distintivi del cristianesimo e quelli di precedenti religioni.
La sintesi del suo studio viene riportata in una tavola grafica che egli stesso illustra e di cui riporto la traduzione in Appendice 3.
Ogni persona ragionevole, non offuscata da preconcetti, non può non trovare estremamente calzanti quelle associazioni, ma esse non sono probanti e le tesi mitiche illustrate tramite comparativismo non sono state considerate rilevanti.
Ma, fra le tante possibili associazioni, una in particolare mi ha portato ad investigare più a fondo il cristianesimo in chiave solare: si tratta della corrispondenza che è possibile rilevare fra l’iconografia della crocifissione, l’iconografia mitraica e quella celata dalle statue della cappella Sansevero.
Alla luce delle sovrapposizioni individuate, illustrate dettagliatamente in questo lavoro, mi è sembrato giustificato un approfondimento del messaggio evangelico che non tenesse conto di tutte le ricerche esegetiche fatte in passato, le quali avevano generato una molteplicità di profili della figura di Gesù dimostrando la scarsa affidabilità di un approccio esegetico in chiave storiografica.
Dopo l’illustrazione delle numerose analogie, corrispondenze e allegorie che legano il cristianesimo alle precedenti religioni, introduco un nuovo metodo di analisi basato sulla supposizione che anche i vangeli raccontino un mito e ipotizzando che, per quanto possano essere stati modificati ed adattati nel tempo ad una nuova teologia, i vangeli devono ancora contenere tracce della prima stesura.
Convertiti i vangeli tramite l’opportuna chiave di decodifica, la storia in essi narrata appare ben diversa da quella conosciuta.
La decodifica di numerosi passi canonici, un’analisi delle corrispondenze fra mitraismo romano e cristianesimo, gli indizi di una ritualità del primo cristianesimo non corrispondente ai canoni successivi al concilio di Nicea, la presenza di numerose sette gnostiche già a partire dal primo secolo, indizi di un pensiero gesuano ermetico e iniziatico, convergono in una identificazione del cristianesimo primitivo quale religione solare.
Le indicazioni di Raimondo de Sangro non si esauriscono, però, con l’associazione fra la religione egizia e quella cristiana.
Il Principe massone in una lettera strettamente privata e cifrata, inviata al suo discepolo Barone Henry Theodore Tschudy, che fonderà poi in Francia la loggia massonica Etoile Flamboyant, oltre a presentare gli indizi per decifrare il messaggio celato nella cappella, include anche questa frase: “Perseguite Fratello nell’ineffabile Virtù del Verbo ed occultate – parola cifrata -“.
La ricerca di questa parola trova un riscontro positivo nella storia facendo affiorare l’ipotesi di una figura del fondatore del cristianesimo in perfetto accordo con il profilo che si era venuto a delineare precedentemente.
5 Conclusioni
Presento in questa intestazione una foto del Cristo velato del Sanmartino che si trova nella Cappella Sansevero a Napoli.
Ho iniziato questa ricerca parlando della domanda sorta nell’analizzare il messaggio ermetico che Raimondo de’ Sangro ha voluto nascondere nelle belle opere di questa cappella.
Il Cristo velato è l’emblema di questo messaggio che ora comprendo compiutamente. Ciò che avevo rilevato con un punto interrogativo nell’Epilogo di Rum Molh trova conferma negli approfondimenti di queste pagine. È il momento di trarre delle conclusioni.
Ci siamo affannati a ricostruire genealogie, a muovere e spostare apostoli come pedine, a ricercare luoghi, date e eventi che forse non sono mai esistiti.
Abbiamo scoperto che la storia descritta dai Vangeli non può essere letta con una chiave di lettura “normale”, in quanto forse tutti gli episodi contenuti nei Vangeli sono descritti in chiave allegorica.
Sulla scorta di quanto abbiamo scoperto è difficile discernere fra quale sia la verità e quale la finzione, fra i personaggi storici e le figure narrative, fra i luoghi reali e le ambientazioni fittizie. Riporto per memoria del lettore l’elenco delle principali allegorie che abbiamo evidenziate:
– L’equivalenza di Gesù e Giovanni Battista col Sole
– La nascita al solstizio d’inverno
– La nascita da una vergine a Betlemme
– L’inizio della predicazione
– I 40 giorni nel deserto
– Le nozze di Cana,
– La moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù cammina sulle acque Pietro-Aiòn,
– L’entrata a Gerusalemme
– Il tempo della Parusia e l’Era messianica
– La stanza per la cena in Marco
– Il Consolatore
– La cena pasquale Barabba
– I due ladroni,
– La lancia nel costato
– La morte e la risurrezione e numerosi altri dettagli della narrazione sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati col fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell’errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti.
È forse esistito un uomo che ha saputo sbalordire una parte e intimorire un’altra, una personalità carismatica che ha saputo fare proseliti ed ha generato la trasformazione del pensiero allora corrente in una nuova religione.
Ma non possiamo dire dove sia nato e dove sia vissuto quest’uomo, chi erano i discepoli e quanti ne erano; non possiamo nemmeno fare delle ipotesi perché, avendo riscontrato tante bugie e costruzioni allegoriche, pensiamo che tutto il contenuto dei Vangeli debba essere completamente decodificato. Ed anche se riuscissimo in questo compito, comunque non ne trarremmo nessun elemento chiarificatore. Il messaggio del cristianesimo primitivo non è quello che la chiesa cattolica ci ha tramandato.
L’esatto contenuto di questo messaggio è stato da noi solamente sfiorato: ne abbiamo definito l’origine, ci ha permesso di giungere a risultati importanti, ma non ne abbiamo colto completamente l’essenza.
Ne ho avuto diversi indizi nell’avvicinarmi alle teorie eretiche e in altri documenti e mi riprometto di analizzarlo a fondo in un altro momento, anche per rispondere ad un’altra domanda, che mi ponevo in Rum Molh, e che è strettamente legata al contenuto di questo messaggio: “Raimondo intende dire che Gesù era anch’egli un Gran Maestro come Hiram, Rosencrutz, Borri, Saint Germain, Cagliostro, lui stesso ?”, anche se penso di aver già risposto, in parte, in questa ricerca avendo rilevato non solo la corrispondenza fra il simbolismo mitraico, cristiano e massonico ma anche l’esistenza di un rituale di iniziazione, esplicito nel mitraismo e comunque rilevabile in alcuni passi dei Vangeli.
L’identificazione del primo cristianesimo col mitraismo rimane ancora un’ipotesi che, sebbene supportata da numerosi indizi, necessita di ulteriori ricerche, così come numerosi episodi e datazioni sono ancora da risolvere. Ma un risultato mi appare certo: il cristianesimo delle origini era una religione solare e quindi pagana come tutte quelle che l’avevano preceduta, incluso l’ebraismo.
Le costruzioni teologiche successive hanno solo origine dal pensiero umano e nessun dio ha mai fatto rivelazioni, né tramite un figlio né tramite un profeta.
A nulla valgono tutte le opere apologetiche dei Padri della Chiesa. Il mito solare traspare da tutti gli evangelisti canonici e alcune allegorie presenti in un autore non sono presenti in un altro, come se i revisori cattolici avessero deciso di ridistribuirle fra i quattro diminuendo la loro densità e renderle così meno riconoscibili. La probabilità di arrivare un giorno a conoscere la completa verità in base ad un’analisi dei documenti in nostro possesso è estremamente bassa e forse solo il completo accesso a tutte le fonti occultate, con somma diligenza attraverso i secoli nell’Archivio Segreto Vaticano, potrebbe portare nuova luce in questa ricerca.
Ne era perfettamente cosciente il Papa Benedetto XVI quando scriveva in Gesù di Nazaret: “Dal punto di vista teologico c’è da dire che se la storicità delle parole e degli avvenimenti essenziali potesse essere dimostrata impossibile in modo veramente scientifico, la fede avrebbe perso il suo fondamento. D’altra parte a motivo della natura stessa della conoscenza storica non ci si possono aspettare prove di certezza assoluta su ogni particolare”., sicuro che la storiografia, l’unica via accettata dall’ortodossia, non potrà mai dimostrare la miticità o la non storicità di Gesù.
Le interpretazioni dei passi dei Vangeli e l’analisi delle figure dei personaggi in essi narrati sono state affrontate con spirito critico da una molteplicità di autori a partire dal ‘700.
Non si contano i libri, i saggi, gli interventi, le opinioni a volte convergenti, a volte divergenti, ma sempre inefficienti al fine di ridimensionare nel mondo reale la figura di Gesù e la religione da lui scaturita. Purtroppo la cultura è riservata a pochissimi, e la lettura è espletata da pochi: le masse non vengono nemmeno sfiorate dai dibattiti e dalle critiche razionaliste che invece gli autorevoli esegeti cristiani disdegnano per principio essendo essi i soli detentori della verità, trincerati dietro i concetti di fede e trascendenza.
Riporto in Appendice 1 una lista di alcune opere critiche, a partire dal ‘700, nei riguardi del cristianesimo e delle religioni in generale che non sono servite assolutamente a nulla, e ad esse si aggiungerà, immeritatamente, anche questo lavoro. Le ho impaginate a mo’ di lapidi funerarie.
Con Charles François Dupuis, nella sua pregevole analisi redatta nel lontano 1794, Origine de tous les Cultes, ou la Réligion Universelle, dirò: ”
E’ più facile diffondere una grande menzogna che non una grande verità, poiché è più facile credere che ragionare, e perché la gente preferisce le meraviglie dei racconti alla semplicità della storia “.
Tratto da: https://www.academia.edu/4124029/KRST_una_ricerca_mitografica_di_Pier_Tulip
Teorema di Pier Tulip
Una piccola tessera per completare il Puzzle di Gesù. Un invito alla moderna scuola miticista e semi-miticista di considerare i vangeli come un racconto allegorico. Un teorema, riporta Wikipedia.it, è una proposizione che, a partire da condizioni inizia li arbitrariamente stabilite, trae delle conclusioni, dandone una dimostrazione.
I teoremi svolgono un’importantissima funzione nella matematica, nella fisica e in generale in tutte le materie scientifiche
”.Questa definizione sembrerebbe escludere la possibilità che si possa applicare anche nell’esegesi di un testo, ma vedremo che con una semplice ipotesi è possibile svelare l’allegoria con cui sono stati scritti, in parte, i vangeli. Se non si tratta di matematica, si tratta, pur sempre, di logica. La chiave di interpretazione, e quindi l’ipotesi da cui partire per una eventuale dimostrazione, è celata nel rapporto fra Gesù e Giovanni Battista.
Vogliamo dimostrare che:
Teorema: Gesù nei seguenti passi dei vangeli:
– Gv 1,29: ” Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me”.
– Gv 3,30:”egli deve crescere, ma io devo diminuire”.
– Mt 14,1-2: “…(Erode)disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti»”.
– Mt 4,12-17: ” Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò … al di là del Giordano … Da allora Gesù cominciò a predicare”.
– Lc 1,26: ” Nel sesto mese ” dopo il concepimento di Giovanni Battista “l’angelo Gabriele fu mandato da Dio…” e viene concepito Gesù. è un’allegoria del Sole.
Dimostrazione:
Per dimostrare il nostro assunto dobbiamo trasformare le frasi in modo che si possa svelare un diverso significato. Facciamo delle ipotesi apparentemente arbitrarie ma legate al ciclo astronomico solare e ricavate da una attento studio del mito solare:
Il grafico riporta l’elevazione massima del sole e il suo effetto irradiante nei vari periodi dell’anno.
Assegniamo
Giovanni Battista=Sole-morente, o calante, per indicare il semi-ciclo solare dal solstizio d’estate fino al solstizio d’inverno, quando la luce cede pian piano il posto alle tenebre, il sole comincia a perdere il suo potere irradiante e la durata del giorno diminuisce mentre aumenta la durata della notte, e parimenti assegniamo Gesù-cristo = Sole-nascente, o crescente, per indicare il processo inverso fra il solstizio d’inverno e il solstizio d’estate.
Applichiamo queste posizioni:
Gv 1,29: ” Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me”: dopo Giovanni Sole-morente viene Gesù Sole-nascente, che già prima lo aveva preceduto e così avviene ogni anno.
Gv 3,30: “egli deve crescere, ma io devo diminuire”: egli Gesù il Sole-nascente cresce, io Giovanni il Sole-morente diminuisco.
Mt 14,1-2: “Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti”: Gesù Sole-nascente rappresenta la risurrezione di Giovanni Sole-morente. Antipa non ha nessuna ragione di temere un Gesù che complotti per scalzarlo dal trono.
Mt 4,12-17: Alla fine del Sole-morente, fine della predicazione di Giovanni, inizia il Sole-nascente, inizio della predicazione di Gesù.
Il passaggio del Giordano rappresenta il passaggio dei ruoli al Solstizio d’inverno.
Lc 1,26: Giovanni è nato sei mesi prima di Gesù, infatti il Sole morente nasce nel solstizio d’estate e Gesù, il Sole nascente, nasce nel solstizio d’inverno.
I passi analizzati assumono un significato perfettamente compiuto nell’ambito di una descrizione allegorica relativa al ciclo solare e il personaggio Gesù rappresenta il sole nella sua fase ascensionale.
CVD
By Pier Tulip – Adattamento di un estratto dal libro KRST
Tratto da: https://www.academia.edu/2549335/Teorema_di_Pier_Tulip