La PINEALE …la ghiandola SACRA – Una ghiandola chiamata Graal, che secreta in certe circostanze, una sostanza oleosa detta in greco, il “cristo” !
http://www.segnidalcielo.it/scienziati-scoprono-il-luogo-dellanima-allinterno-del-cervello-umano/
La ghiandola pineale è il collegamento fra il corpo e lo Spirito anche quello universale -PDF (English)
Video con 1 esempio sulla ghiandola Pineale:
Ghiandola Pineale e DMT : quello che non devi sapere
https://youtu.be/F7nG0oS30QA
DMT Breathing Session – 9 Guided Rounds
https://youtu.be/q2OncK8Jkwk
La ghiandola pineale, un centro spirituale del cervello
https://youtu.be/1sRw6thEkMM
La PINEALE:
La sua funzione principale e quella di produrre Melatonina, un ormone importantissimo che regola i ritmi sonno-veglia e i ritmi circardiani, migliora le difese immunitarie e combatte i e radicali liberi.
La TIROIDE:
Produce e secerne 2 ormoni: La Tiroxina e la Triodotirina, la prima delle due è la più importante.
Hanno la funzione di accelerare il metabolismo energetico, stimolando il metabolismo cellulare e tutte le funzioni ad esso collegate. Aumentano il metabolismo basale, hanno influenza sul comportamento e l’equilibrio neuropsichico.
Il TIMO:
È la ghiandola del sistema immunitario dove maturano i linfociti che diventano Linfociti T, tramite un ormone chiamato Tiosina.
Per migliorare le difese immunitarie, occorre lavorare sui chakra del Timo, cf. dei Linfociti e della Tiosina.
Il PANCREAS:
È una ghiandola endocrina ed esocrina.
Quella esocrina è legata alla secrezione di succhi pancreatici digestivi.
Quella endocrina controlla il glucosio : Insulina e Glucagone.
Problematiche affettive molto spesso colpiscono questo organo.
Le SURRENALI:
Producono il cortisolo che viene rilasciato in situazioni di stress per alzare la pressione sanguigna e svolge una importante funzione antiinfiammatoria nel corpo, ma allo stesso tempo deprime il sistema immunitario.
L’Aldosterone che regola la pompa sodio-potassio fondamentale per un equilibrio cellulare e la pressione sanguigna eccessi di questo ormone sono associati a stati ansiosi e attacchi di panico.
DHEA: che stimola il testosterone.
ENCEFALINE: che hanno un azione analgesica sul sistema nervoso e possono essere stimolate per il loro effetto simil-oppiaceo per ridurre il dolore.
Le GHIANDOLE ENDOCRINE e gli ORMONI
Le ghiandole sono tutte collegate all’ipofisi e la comunicazione con essa avviene tramite rilascio di ormoni nel sangue che modulano il loro funzionamento.
L’ipofisi viene poi regolata dall’ipotalamo, entrambe sono controllate dal chakra Ajna, quindi questo chakra è fondamentale per la gestione per la nostra gestione fisica-emotiva e una visione positiva produrrà un buon funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi e una corretta distribuzione… dei principali ormoni, al contrario una visione negativa si ripercuoterà su vari livelli.
L’IPOTALAMO produce diversi ormoni:
Vasopressina : alza la pressione, aiuta a memorizzare le informazioni Ossitocina: un deficit pare legato al distacco sociale e all’affettività, viene chiamato ormone dell’attaccamento ed è coinvolto nella creazione di affettivi di lunga durata.
Neurotensina: una sua carenza provoca schizofrenia e dipendenze.
Sostanza P: è legata al dolore, un suo squilibrio può generare ipersensibilità al dolore o dolore cronico. Occorre per questi pulire il chakra Ajna e quello dell’ipotalamo, oltre a quello dei singoli ormoni.
IPOFISI : è il capo di tutte le ghiandole e produce:
ATCH: un ormone legato allo stress e depressione quando è in alti dosaggi. Stimola le surrenali a produrre cortisolo, ma un suo eccesso è legato all’obesità, ritenzione, riduzione difese immunitarie.
Beta endorfine : hanno un effetto analgesico e sono legate al piacere. Persone che hanno questo chakra bloccato hanno bisogno di droghe o emozioni forti per provare piacere.
GH: è l’ormone della crescita, ed ha molteplici funzioni e generalmente la sua produzione inizia a calare dopo i 30 anni.
Per mantenersi giovani e vitali è importante mantenere alta la sua produzione. Aumenta la massa muscolare diminuendo quella grassa, aiuta la ricrescita dei capelli, aumenta le prestazioni sessuali, la cicatrizzazione, migliora il sonno, le funzioni immunitarie, rigenera cuore e fegato, riduce le rughe e da un aspetto giovane alla pelle.
LPH: serve ad attivare il metabolismo dei grassi, e va stimolata in casi di obesità e cellulite.
MSH: stimola i melanociti e influenza la memoria, ed è ideale per problemi legati all’iper o ipopigmentazione. Ha un effetto di regolazione del peso corporeo e dell’appetito.
L’ipofisi produce un altra serie di ormoni che regolano l’attività di altre ghiandole: TSH, FSH, LH, LTH.
Tratto da:
https://www.facebook.com/pages/Metodosol/902846713087331
La GHIANDOLA PINEALE
Prof. dott. Paolo Lissoni, il quale spiega cosa è ed a cosa serve la Ghiandola Pineale
P. Lissoni, di origini milanesi, è attualmente dirigente medico presso il servizio di Oncologia Medica del reparto di Radioterapia Oncologica dell’ospedale San Gerardo di Monza. Ha inoltre nel proprio curriculum più di cinquecento pubblicazioni scientifiche e collaborazioni con le maggiori riviste internazionali di medicina.
Nel 2003 ha ricevuto il premio dal National Cancer Institute di Washington per le sue ricerche nel campo della Neuroimmunoterapia dei Tumori. Punto focale del lavoro di Lissoni è concepire il malato secondo una visione trinitaria: un insieme di corpo, psiche e Spirito e non solamente come un corpo colpito da una patologia.
Registrazione della trasmissione di Radio Gamma 5 andata in onda il 3 aprile 2011 a cura del Circolo Culturale “Pier Luigi Ighina”. – LINK al VIDEO:
https://youtu.be/NLHGtxoWlwo
vedi anche qui:
C’è un terzo occhio dentro la tua testa. A cosa serve ? – 25/04/2015
La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola, sporge all’estremità posteriore del terzo ventricolo. Essa appartiene all’epitalamo ed è collegata mediante alcuni fasci nervosi pari e simmetrici (peduncoli epifisari), alle circostanti parti nervose. Le sue cellule, i “pinealociti” producono la melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo alla poca luce.
https://armysoftport.wordpress.com/2013/08/16/che-cose-la-ghiandola-pineale-a-cosa-serve-qui-ci-sono-degli-studi/
Tutti gli esseri umani hanno un cosiddetto occhio ‘addizionale’ (inutilizzato) dentro i loro cervelli. Ha una struttura simile agli occhi esterni, con tessuti retinici e una propria sensibilità alla luce.
Quest’occhio, conosciuto come ghiandola pineale o corpo pineale, è stato oggetto di numerosi dibattiti, sia in filosofia che in medicina. Ecco qua alcune delucidazioni sul ruolo svolto dall’occhio nel tuo cervello, partendo dalla funzione di «terzo occhio» che può percepire cose che non possiamo vedere con gli occhi esterni, fino al ruolo di produrre melatonina ed altro.
E’ detta anche corpo pineale, epifisi cerebri, epifisi o “terzo occhio” è una piccola ghiandola endocrina nel cervello dei vertebrati.
Essa produce la melatonina, derivato della serotonina, un ormone che influenza la modulazione di veglia/sonno e le funzioni dei modelli stagionali.
La sua forma assomiglia ad una piccola pigna (da cui il nome), e si trova vicino al centro del cervello, tra i due emisferi, nascosta in una scanalatura in cui aderiscono i due corpi arrotondati dell’ipotalamo.
La Ghiandola pineale produce ciò che e’ comunque conosciuto come DMT, sostanza in grado di portare l’individuo ad avere viaggi extradimensionali, e extratemporali.
Ciò accade di notte durante i sogni, quando la Ghiandola pineale e’ maggiormente attiva. Apparentemente, ad oggi non si da’ molta importanza al terzo occhio come in passato ciò ha portato ad atrofizzare graduale di tale organo ed alla perdita di valori “obsoleti” quali la spiritualità, l’amore per il prossimo ma ciò coincide “incredibilmente” anche con un rimbambimento delle masse.
In ogni essere umano la Ghiandola Pineale o terzo occhio può essere attivato a frequenze del mondo spirituale e vi permette di avere il senso della conoscenza del tutto, dell’euforia divina e dell’unità intorno a voi. La ghiandola pineale, una volta sintonizzati su frequenze proprie con l’aiuto della meditazione, yoga o vari esoterici metodi occulti, permette ad una persona di viaggiare in altre dimensioni, popolarmente conosciuti come viaggio astrale o proiezione astrale o visione remota.
Con la pratica avanzata e i metodi antichi è anche possibile controllare i pensieri e le azioni di persone nel mondo fisico. Sì, è bizzarro, ma gli Stati Uniti, i governi dell’ex Unione Sovietica e le varie organizzazioni occulte hanno fatto questo tipo di ricerca per età e hanno avuto successo ben oltre la nostra immaginazione.
La Ghiandola pineale è rappresentata anche dalla Chiesa Cattolica Romana, ecco nell’immagine il “cortile della pigna” nei Musei Vaticani.
https://www.google.it/#q=Ghiandola+pineale+%C3%A8+rappresentata+dalla+Chiesa+Cattolica+Romana%2C+ecco+nell%E2%80%99immagine
Le società antiche, cosi come gli Egizi e Romani, ne conoscevano i benefici e l’hanno esemplificato nelle loro vaste simbologie contenenti il simbolo di un occhio.
Un riferimento alla ghiandola pineale è anche sul retro della banconota da un dollaro negli Stati Uniti con quello che viene chiamato “occhio che tutto vede”, che si riallaccia alla capacità di un individuo (o gruppo di individui) di utilizzare questa ghiandola per andare verso l’altro lato (nel mondo spirituale) e, eventualmente, controllare i pensieri e le azioni di persone nel mondo fisico sapendo cosa stanno pensando in ogni momento nel nostro mondo fisico.
Varie ricerche condotte fino ad oggi confermano che ci sono alcuni periodi nella notte, tra l’una e le quattro del mattino in cui vengono rilasciate sostanze chimiche nel cervello che provocano sentimenti di connessione alla propria fonte superiore.
vedi questo PDF: la Ghiandola Pineale
Raffigurazione Egizia del “terzo occhio”, la ghiandola pineale, da dove si secreta (segreto) l’olio dell’unzione = il cristos !
DMT: La molecola prodotta dalla ghiandola pineale che apre le porte di altri mondi (dimensioni)
La DMT o dimetiltriptammina è una molecola prodotta dalla ghiandola pineale, presente anche in piante allucinogene, ed ha effetti psichedelici. La storia della DMT è antichissima dato che le piante in cui è contenuta, come l’Ayahuasca, sono state utilizzate durante cerimonie, riti religiosi e di guarigione. Nel 1931 è stata riprodotta sinteticamente in laboratorio da Richard Manske e questo ne ha permesso lo studio ed anche la diffusione come droga.
Nel 1990 il Dr. Rick Strassman, medico americano specializzato in psichiatria, ha effettuato uno dei più grandi studi sugli effetti della DMT nell’essere umano. La sua ricerca è stata avviata sia per scopi terapeutici, ovvero capire se la DMT potesse avere un ruolo nei disturbi mentali, sia per scopi spirituali diciamo ovvero per capire come la DMT possa essere legata alle percezioni extrasensoriali e la trasformazione evolutiva personale.
La medicina moderna fino a poco tempo fa quasi ignorava il ruolo svolto dalla ghiandola pineale e ancora oggi ci sono molte cose che non comprendiamo. Tuttavia già nelle tradizioni orientali essa era associale alla visione interiore e all’illuminazione.
Cartesio affermò che la ghiandola pineale fosse in qualche modo la “sede dell’anima”, l’intermediario tra il fisico e lo spirituale. Il corpo e lo spirito si incontravano qui, influenzandosi reciprocamente, e le ripercussioni si estendevano in entrambe le direzioni.
Quindi poiché la ghiandola pineale è legata al mondo spirituale, il Dr. Strassman volle scoprire se un picco improvviso di rilascio di DMT nel cervello prodotto dalla ghiandola pineale possa essere in qualche modo legato agli stati “psichedelici” che avvengono in modo naturale: la nascita, la morte, gli stati di pre-morte (NDE) le psicosi e le esperienze mistiche. Quello che ha sorpreso dai risultati del Dr. Strassman è stato che anche le esperienze di rapimenti alieni possono essere legate alla DMT.
Le scoperte e le testimonianze raccolte dal Dr. Strassman sono molto importanti per svelare cosa accade nel nostro cervello e quali sono le potenzialità dell’essere umano. Tutto questo può essere letto nel suo libro tradotto in italiano “D M T – La molecola dello spirito“. Di seguito inserisco alcuni estratti dal libro.
“Dmt – La molecola dello spirito, benché il titolo possa di primo acchito darlo a pensare, non è un libro “spirituale” nel senso più stretto del termine. Non contiene ricette per illuminazioni istantanee su ordinazione, ma è un serio testo scientifico dotato di un certo piglio divulgativo che però, volendo, può aiutarvi a chiudere un cerchio di domande importanti. Non potrà in alcun modo dirvi chi siete, tantomeno condurvi illesi a nuove presunte verità di origine spirituale,utili a riempire ulteriormente quello stracolmo calderone che è la proposta contemporanea. È piuttosto un testo che, nella semplice esposizione di ciò che è avvenuto durante i coraggiosi esperimenti condotti dal dr. Rick Strassman alla Scuola di Medicina dell’Università del New Mexico, sarà in grado di fornire a chiunque una base solida di elementi utili a delineare un nuovo orizzonte, senz’altro più cristallino nei confronti di ciò che definiamo Coscienza o Natura delle Realtà “altre”, dipanando così molte nebbie.
Dmt – La molecola dello spirito in assoluto il testo più importante degli ultimi tredici anni.
Mi ha permesso di uscire da quell’overdose di informazioni a cui mi ero sottoposto per l’amore che provavo nei confronti della conoscenza, aiutandomi così a delineare un aspetto più “armonico” di quanto conosciamo circa le meccaniche dell’UniVerso; sono certo fornirà anche a molti di voi la grande opportunità di unire tutti quei puntini rimasti per una ragione o per l’altra ancora scollegati tra di loro, in quel torbido terreno composto da tutte quelle straordinarie esperienze che, ogni notte, più o meno dalle 3 e 33 in poi, affrontiamo quando andiamo a coricarci: sogni lucidi, incontri con esseri di altre dimensioni (più o meno socievoli), entità mitologiche o psicopompe, viaggi astrali, viaggi nel tempo, incontri con i tulpa e chi più ne ha più ne metta.
Tutte questioni ritenute solitamente di scarsa rilevanza, o più semplicemente considerate il frutto di problematiche inconsce rimaste irrisolte, le quali, durante la notte, per chissà quali misteriosi processi cognitivi non del tutto chiariti, sarebbero utili al cervello per dare un “senso” alle nostre banali esperienze quotidiane.
E se non fosse esattamente così ? E se quei mondi fossero in realtà più reali di quanto non lo riteniamo possibile, sebbene ognuno di essi sia legato indissolubilmente al nostro “Io” profondo ?
Potremmo definirli “mondi-specchio” nel quale riconoscere la nostra vera natura che giace indisturbata sotto la maschera che indossiamo? Ecco, gli esperimenti compiuti dal dr. Strassman sono senza ombra di dubbio quanto di più vicino possediamo, in termini di dati e informazioni reali, tangibili, per definire meglio cosa siamo (e non chi) rispetto a questi fenomeni e quali siano le meccaniche coinvolte in questi processi notturni che danno luogo a tali esperienze che così tanto stravolgono la nostra vita.” Andrea Doria, dalla prefazione.
L’autore Rick Strassman rivela:
“L’ipotesi più generale è che la ghiandola pineale produca quantità psichedeliche di DMT in momenti eccezionali della nostra vita.
La produzione di DMT da parte della pineale è la rappresentazione fisica di processi non-materiali ed energetici.”
“Anche la meditazione o la preghiera possono originare profondi stati alterati di coscienza. La produzione di DMT nella pineale potrebbe essere alla base di queste esperienze mistiche e spirituali.
Tutte le discipline spirituali fanno dei resoconti assolutamente psichedelici delle esperienze trasformative il cui conseguimento è l’obiettivo della loro pratica. Luce bianca accecante, incontri con entità demoniache e angeliche, emozioni estatiche, senso di eternità, suoni paradisiaci, sensazione di esser morti e poi rinati, contatto con una presenza amorevole e potente che sottostà a tutta la realtà: queste esperienze trascendono ogni definizione. Inoltre, sono tipiche di una completa esperienza psichedelica da DMT.”
In che modo la meditazione potrebbe provocare il rilascio di DMT nella ghiandola pineale ?
Secondo l’autore, le potenti onde cerebrali lente e sincronizzate che si creano nella meditazione profonda possono far vibrare la pineale a frequenze che indeboliscono le sue molteplici barriere contro la formazione di DMT.
Il risultato finale è un’ondata psichedelica della molecola dello spirito prodotta dalla ghiandola pineale, che dà luogo a stati soggettivi di consapevolezza mistica.
Per scoprire come la nascita, la morte, le esperienze di pre-morte, i rapimenti alieni possano essere ricondotti alla DMT consiglio la lettura del libro.
“Non possediamo abbastanza immaginazione da renderci conto di quello che stiamo perdendo.”
By Jean Toomer
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COME STANNO UCCIDENDO / BLOCCANDO la NOSTRA GHIANDOLA PINEALE
Alla fine degli anni ’90, uno scienziato di nome Jennifer Luca realizza il primo studio sugli effetti di fluoruro di sodio sulla ghiandola pineale. E determina che la ghiandola pineale, situata al centro del cervello, è stata un obiettivo per fluoruro.
La ghiandola pineale semplicemente assorbe più fluoro rispetto a qualsiasi altra parte fisica del corpo, anche le ossa. La ghiandola pineale è come un magnete per il fluoruro di sodio. Questo calcifica la ghiandola e ne blocca la fondamentale funzione di bilanciare gli interi processi ormonali nel corpo.
Varie ricerche sul fluoruro di sodio hanno dimostrato che esso va ad accumularsi proprio nella pineale, che di gran lunga è la ghiandola più importante nel cervello. Il fluoro è l’unica sostanza in grado di attaccare il centro più importante del cervello.
Il Fluoruro è di sodio è prevalente negli alimenti, nelle bevande e nell’acqua potabile e da bagno: è messo nel 90% delle acque.
I filtri per l’acqua che si acquistano nei supermercati non tolgono il fluoro dall’acqua. Solo la distillazione e il processo di osmosi inversa è in grado di farlo. Il modo più economico per evitare il fluoruro è quindi quello di acquistare un distillatore d’acqua.
Il Fluoruro di sodio è nel nostro approvvigionamento di acqua, cibo, pepsi, coke e letteralmente instupidisce le masse.
Il fluoruro è stato introdotto in acqua dai nazisti e dai russi nei loro campi di concentramento per rendere la popolazione del campo docile e non in discussione con le autorità.
Ecco una citazione …
“Non credere in qualcosa semplicemente perché l’hai sentito. Non credere in qualsiasi cosa semplicemente perché se ne parla da parte di molti. Non credere in qualsiasi cosa semplicemente perché si trova scritto nei tuoi libri religiosi. Non credere in qualsiasi cosa soltanto per l’autorità dei tuoi insegnanti e degli anziani. Non credere nelle tradizioni perché sono state tramandate per molte generazioni. Ma dopo l’osservazione e l’analisi, quando scopri che qualcosa è d’accordo con la ragione e favorisce il bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi su di essa.“ (Buddha)
La Ghiandola Pineale è quindi un corpuscolo grande come una lenticchia, a forma di cono (quindi potrebbe ricordare una minuscola coppa, il Graal), situata alla base del nostro cervello (quindi dentro di noi).
Secondo le filosofie orientali, nella sua piena attività produce 972 sostanze ed ormoni; l’interezza di questa produzione corrisponde a quella del liquido dell’immortalità del Graal, ambrosia o amrita, il nettare degli dei, cioè quella sostanza capace di cambiare il codice genetico, provocando un’azione opposta a quella dei malefici peptidi ipotalamici (neuroumori) creati a seguito di stress emozionale.
È noto nella tradizione mistio-religiosa, che chi beve dal Graal ottiene l’eterna giovinezza, la guarigione da tutte le malattie e l’illuminazione; la Ghiandola Pineale è il nostro Graal fisiologico e possiamo “bere” da essa un liquido di questa portata, se la programmiamo in merito.
Scrive Laurence Gardner in “Il Regno dei Signori degli Anelli” (Newton Compton Editore) “… la melatonina esalta e rafforza il complesso del sistema immunitario del corpo, accresce la produzione di energia fisica alzando il livello di sopportazione della fatica, regola la temperatura interna contribuendo a un’ottimale gestione del sistema cardiovascolare ed è per eccellenza la sostanza antiossidante del corpo, con effetti evidenti sui meccanismi antinvecchiamento e sulla mente, sviluppando facoltà paranormali”.
Ecco che bere dal Graal significa attingere dalla natura più profonda del Sé e ciò si manifesta nel corpo come secrezioni contenenti melatonina e tante altre sostanze della Ghiandola Pineale; il risultato, a certi livelli, è l’immortalità” (effetto antinvecchiamento e rafforzamento del sistema immunitario) e “l’illuminazione” (aumento delle facoltà paranormali, dell’intuizione e altro). Il piccolo cono, dunque, come la coppa del Graal, elargisce questo succo miracoloso.
Bere dal Sacro Graal non è quindi un fatto fisico, cioè bere dalla più famosa e introvabile delle reliquie, ma rappresenta l’acquisizione di un elevato stato di coscienza che produce specifici effetti biologici nel corpo, al punto che il corpo beve dalla Ghiandola Pineale finalmente libera di essere.
Una caratteristica da tener presente deriva dall’attenta osservazione di una procedura delle Scuole Iniziatiche: costringere gli Studenti a soggiornare almeno tre giorni in una grotta al buio più assoluto in quanto la Pineale non si attiverebbe subito al massimo delle sue possibilità.
L’ipotalamo è una zona del cervello che esercita un controllo su importanti funzioni di sopravvivenza, come l’equilibrio idrico, la temperatura del corpo, l’assunzione del cibo, i cicli sessuali e circadiani, la pressione arteriosa, l’increzione dell’ipofisi e molto altro. Purtroppo l’ipotalamo sollecitato dalle emozioni, è capace di vivere di vita propria e, da collaboratore della Ghiandola Pineale, diviene direttore d’orchestra, con la complicità dell’ipofisi, per mezzo del meccanismo dell’HPA.
Lo stress ha effetti negativi innanzitutto sulla Pineale e, poiché la Pineale può essere considerata l’estremità superiore del Sistema Simpatico, questo porta squilibrio del SNA (sistema nervoso autonomo). L’attività della Pineale, a causa del meccanismo HPA emozionale prevalentemente in azione con progressiva produzione di ormoni surrenali, si riduce sempre più fino a spegnersi e a una certa età si può rilevare ai raggi X che la ghiandola letteralmente si calcifica. In questo modo si vive in una condizione di stress che sembra invece un vivere normale. A quel punto, visto che la neuro-psico modulazione è inibita, l’organismo cerca di proseguire nella sua esistenza per mezzo del livello più basso di regolazione, quello tanto caro agli psichiatri: i neurotrasmettitori.
I neurotrasmettitori sono sostanze liberate anche dalle terminazioni nervose quando il segnale sta per esaurirsi per consentire la continuità del segnale. Per la trasmissione dei segnali nervosi, il sistema si avvale, tra i più importanti neurotrasmettitori, di acetilcolina, dopamina, adrenalina, noradrenalina, serotonina, istamina, endorfine che agiscono sul SNC (sistema nervoso centrale) modificando lo stato elettrico delle cellule cerebrali le quali, a loro volta, modificano l’attività fisiologica degli organi.
Endorfine, enkefaline e dinorfine sono neurotrasmettitori oppioidi e l’endorfina è sempre stata fatta rientrare nella chimica del piacere; in realtà queste sostanze sono semplicemente sostanze analgesiche, morfino-simili.
C’è infatti da fare una differenziazione tra il piacere egocentrico e il piacere cristocentrico (divino), intendendo il primo, come quel picco emozionale derivante dal raggiungimento di uno scopo della personalità, quale può essere la riuscita rapina in banca, ma il piacere divino, quello derivante non da uno scopo egocentrico, cioè solo fine a sé stesso, ma cristocentrico, che arreca piacere anche alle situazioni collegate alla persona, è definibile come chimica della gioia e trova come suo modulatore la molecola dell’anandamide, dal termine sanscrito “ananda” usato per intendere beatitudine.
Tale molecola è prodotta solo quando i sistemi oppioide e cannabinoide sono in perfetto equilibrio.
Le endorfine sono rintracciabili, prevalentemente, nell’ipofisi e nell’ipotalamo. L’euforia che si nota negli innamorati (che non risponde necessariamente all’amore divino tra gli esseri) può essere dovuta proprio all’aumento delle endorfine circolanti così come anche tutte quelle attività che la gente, in quanto branco, ricerca al fine di trovare il piacere: gioco d’azzardo, cinema, teatro, fumo, mettono in moto il sistema endorfinergico, comprese le attività religiose, il nuoto o lo jogging, motivo per il quale molta gente si dedica a esse in modo abituale.
Qualsiasi tipo di dipendenza, farmacologica o meno, dà luogo alla produzione di una proteina chiamata delta-FosB; questa è una proteina molto stabile che può rimanere nel cervello per mesi dopo la cessazione dell’esposizione e la sua persistenza risiede nella particolare stabilità molecolare. Questa proteina crea danni nel sistema di trascrizione dell’RNA; errori di trascrizione sono alla base di alterazioni dei tessuti dell’organismo, dello sviluppo di malattie, di cambiamenti comportamentali e della distruzione della chimica del piacere a livello dopaminergico e del glutammato.
Ripetiamo che qui stiamo parlando di attività in cui la gente trova picchi emozionali perché sa di potersi divertire e quindi non sono manifestazioni che provengono da dentro: si sa già come va a finire, a differenza del rendere conosciuto il nostro Sconosciuto, il nostro Divino sempre nuovo. Una canzone, a tal proposito, recitava: “Sono fuori dal tunnel del divertimento…” visto che si dice allo stesso modo quando si esce dalla droga.
Quando invece tali passioni vengono raggiunte per mezzo di vere spinte interiori, il risultato non sarà analgesico dovuto a produzioni cerebrali oppioidi, ma rigenerante, per produzione di sostanze date dall’equilibrio oppioide-cannabinoide che sfociano, appunto, anche nell’anandamide.
La mente puo’ essere il più astuto dei nostri nemici che, pur di sopravvivere, mette in atto numerosi stratagemmi gratificanti (endorfine) come la ricerca spirituale, l’aspirazione alla virtù o alla santità. Fin quando il nostro piacere sarà in termine di endorfine, la piena attività regolatrice della Pineale ci è preclusa.
All’interno della Ghiandola pineale scorre acqua, che con il passare del tempo calcifica. Questo porta ad una atrofizzazione della Ghiandola. Tale processo di calcarizzazione ed atrofizzazione viene accelerato prevalentemente a causa dell’alimentazione moderna:in particolare con l’uso dei composti di Fluoro usati come additivi nelle acque, bevande, alimenti e presidi medici comuni, come i dentifrici bibite gassate, acqua fluorizzata, zuccheri raffinati.
La Ghiandola pineale si attiva e si “decalcifica” di notte, con l’oscurità e con il sonno, pertanto per riattivare tale organo atrofizzato, nella maggior parte della gente sono necessarie queste due azioni: dormire e meditare.
Una delle caratteristiche della naturale ed antica tecnica dell’Urino terapia è quella di stimolare, nutrire e garantire il perfetto funzionamento della ghiandola pineale.
GALENO il GRECO, AFFERMA che È SOLO una GHIANDOLA…
Nella seconda metà del secolo, il promettente fisico greco Galeno di Pergamo fu il primo a descrivere la ghiandola pineale.
Affermò che, come le altre ghiandole, la sua funzione era quella di aiutare i vasi sanguigni.
Egli respinse il pensiero più comune al tempo, dicendo: alcuni pensano che il corpo pineale regoli il passaggio dello pneuma psichico (un materiale che si pensa essere il veicolo delle sensazioni) proprio come l’esofago regola il movimento del cibo fino allo stomaco. Il modo di vedere di Galeno rimase indiscusso per molti secoli.
CARTESIO DICE che è la SEDE dell”ANIMA e del PENSIERO
Il corpo pineale giocò un ruolo importante alla fama di un filosofo francese del 17° secolo, Renato Cartesio.
Cartesio lo vide come l’origine del pensiero. Disse che quella è la sola zona del cervello ad essere unica, non duplicata all’interno del cervello. Disse che, perciò, quello doveva essere il posto dove sono centralizzate tutte le informazioni, un posto dove la nostra coscienza può lavorare sulle informazioni concentrandole, e da dove la nostra coscienza può inviare tutti i messaggi al resto del cervello e al resto del corpo.
«Dato che quella è l’unica parte solida dell’intero cervello, deve necessariamente essere la sede del buonsenso, cioè del pensiero » scrive in accordo con l’Enciclopedia Filosofica di Stanford.
La deduzione sull’ubicazione del corpo pineale all’interno del cervello era sbagliata, ma la descrizione di Descartes sulla sua singolare natura era corretta. Questo suo punto di vista è stato poi ripreso in molte discipline spirituali.
In alcune filosofie orientali, il corpo pineale si allinea proprio con la posizione del Chakra della corona, un punto fondamentale per arrivare alla coscienza e all’illuminazione di alto livello oppure alla comprensione dei regni superiori.
Tratto da: http://www.segnidalcielo.it/scienziati-scoprono-il-luogo-dellanima-allinterno-del-cervello-umano/
Il TERZO OCCHIO
Molti hanno associato il corpo pineale con il terzo occhio conosciuto nelle religioni e nelle pratiche spirituali.
In un libro autobiografico scritto del lama tibetano Lobsang Rampa nel 1950, intitolato “Il terzo occhio”, Rampa descrive come il suo terzo occhio fu chirurgicamente aperto da dei professionisti di una scienza esoterica tibetana.
L’editore scrive nella copertina del libro che loro avevano presentato la trascrizione di quasi venti esperti e che “le loro opinioni erano cosi contraddittorie che non emerse nessun risultato positivo. Qualcuno ebbe dei dubbi sull’accuratezza di una sezione, alcuni su un’altra. Ciò che era messo in dubbio da un esperto veniva accettato senza discutere da un altro”.
Hanno scritto: “Possiamo percepire che qui e là si superano i limiti delle credenze occidentali, anche se il modo di vedere occidentale qui difficilmente può essere decisivo”.
Gli editori continuano: “Lobsang Rampa ha fornito la prove di essere laureato in medicina all’Università di Chungking e in quei documenti viene descritto come un Lama del Monastero Potala di Lhasa. Le numerose conversazioni personali che abbiamo avuto con lui hanno provato che egli è un uomo con un inusuale potere e con inusuali risultati ai test”.
Rampa descrive come fu operato chirurgicamente al di sopra della radice del naso, dove si pensa ci sia il passaggio del terzo occhio, o ghiandola pineale. Successivamente ottenne abilità speciali di percezione che non aveva prima.
E’ il CENTRO di PRODUZIONE della MELATONINA
Nel 1950 gli scienziati scoprirono che il corpo pineale, che si pensava avesse funzioni rudimentali, possedeva anche una funziona percettiva. Rileva la luce e produce melatonina.
La melatonina è la sostanza che influenza la riproduzione e il sistema immunitario oltre ad essere un antiossidante, perciò può effettivamente combattere il cancro e ridurre gli effetti dell’invecchiamento. Il corpo pineale produce melatonina in un ambiente illuminato, mentre ferma questa produzione negli ambienti bui.
Qualcuno suppone che sia proprio il corpo pineale il centro di controllo principale nel cervello. Elabora le informazioni esterne e controlla i ritmi importanti nel corpo.
Come per molte altre parti del cervello umano, l’avere una conoscenza definitiva sul corpo pineale è ancora un sogno lontano.
Ricordiamo che la Ghiandola Pineale fu scoperta più di 2300 anni fa dai medici greci Erofilo ed Erasistrato, fondatori della grande Scuola Medica di Alessandria d’Egitto. Dopo di loro, Galeno la considerò una struttura rientrante nelle ghiandole linfatiche e solo alla fine del 600 Cartesio (Descartes) le fornisce una corretta collocazione.
Nella sua opera “Discorso sul metodo”, divide la realtà in “res extensa“ e “res cogitans“. La prima rappresenta la realtà fisica che è estesa, limitata e inconsapevole, la seconda è la realtà psichica cui Cartesio attribuisce le qualità di inestensione, libertà e consapevolezza.
Queste due realtà sono molto eterogenee e fondamentalmente non possono interagire creando così un dualismo: come può cioè l’uomo agire fisicamente (res extensa) secondo libera volontà (res cogitans). Cartesio affronta la cosa in questi termini: qual’è il punto dove nell’uomo possono interagire i due aspetti res cogitans e res extensa ?
Fu così che si spinse a considerare l’epifisi come l’organo dove l’anima immortale (res cogitans) si incontra con il corpo mortale (res extensa); si convinse di ciò a seguito della constatazione che dal momento che, dal momento che l’unica parte del cervello a essere singola e unitaria (non divisa e sdoppiata nei due emisferi) era la Ghiandola Pineale o conarium, non poteva essere che lei il punto di interazione. È importante sottolineare che Cartesio non sosteneva che l’anima fosse contenuta nel conarium, ma che questo non fosse altro che il semplice punto di interazione; da questo assunto i medici dell’epoca associarono le calcificazioni della Ghiandola Pineale a gravi turbe psichiatriche e alla follia pura, precedendo di 300 anni l’attuale Scienza.
La Ghiandola Pineale non mai ricevuto grande attenzione dalla medicina occidentale ufficiale che si è per lungo tempo limitata a relegarla nell’ambito di struttura che si atrofizza dopo la pubertà e comunque di incerta e non prevalente funzione, ma certamente endocrina. È stata considerata, fino qualche decennio fa, come un organo pressoché superfluo giunto all’uomo dai rettili in miliardi di anni di evoluzione.
Sappiamo che fin dall’inizio degli anni ‘50 del secolo scorso, alcune sostanze a funzione neuro-endocrina (neurotrasmettitori/ormoni) prodotti dal cervello furono scoperti da scienziati che lavoravano in ricerche segretissime finanziate dai poteri politici, economici e militari. I finanziamenti per la ricerca pubblica in campo Pineale sono sempre stati avversati in quanto si trattava di ”struttura minimale e priva di importanza“. Probabilmente i detrattori pubblici di queste ricerche finanziavano occultamente gli studi in alcune fondazioni e università.
In tali ricerche vennero tracciate le basi della anatomia e della fisiologia della visione a distanza, della telepatia, telecinesi e psicometria, ottime armi per agire a tutto campo senza disturbo e senza lasciar traccia.
Negli anni “60, grazie agli studi “coperti” sullo sciamanesimo, si intuì il funzionamento di alcuni poteri nascosti della mente.
Fu scoperto che l’assunzione di alcune piante usate nei rituali degli sciamani, rendeva il cervello non solo in grado di “osservare“ un più ampio spettro della realtà (la grande visione degli sciamani), ma capace di modificare l’ambiente e il corpo fisico e tali effetti e fenomeni erano riproducibili in altri soggetti dopo l’assunzione delle medesime piante.
Questo poteva forse significare che l’allucinazione dello sciamano sotto gli effetti di queste piante fosse reale quanto la realtà dello stato di veglia ? Dato che il sogno dello sciamano poteva predire, modificare o annullare effetti materiali, tale allucinazione-sogno poteva in un certo senso significare che:
Alcune sostanze chimiche, derivati indolici (allucinogeni) in particolare, inducono il Sistema Nervoso Centrale a incrementare la propria “coerenza quantistica“ con creazione di un’onda pilota che innesca “l’effetto osservatore“. In altre parole, l’atto di osservazione effettuato durante questo stato è tale che l’ambiente stesso perda le caratteristiche spazio-temporali osservate durante lo stato beta (stato di veglia comune) e possa stabilizzarsi in uno stato energetico consono all’onda pilota dell’osservatore.
Tale riassetto energetico “osservatore indotto” detto in fisica quantistica “effetto osservatore” possibile in uno stato di coerenza cerebrale che avviene durante un modalità particolare di coscienza che è lo stato theta (così chiamato per la presenza di onde lente 4-15 cicli\secondo), chimicamente indotto, provoca un riassetto molecolare con cambiamenti ambientali percepibili nello stato di veglia comune (stato beta).
Le percezioni di soggetti distanti tra loro possono interagire, con crollo della definizione di realtà, arrivando a intendere per essa un’allucinazione di massa.
Il mistero della “grande visione” degli sciamani, della intercomunicazione e interazione tra le menti, dell’effetto osservatore è possibile che sia contenuto in alcune sostanze vegetali che vengono captate dai recettori presenti in talune cellule del SNC umano producendo gli effetti descritti. Ma per quale ragione “madre natura“ doveva fornire il SNC umano di recettori per sostanze che stanno in strutture vegetali? La risposta ovvia è che tali sostanze siano, per struttura molecolare, quasi identiche a sostanze immesse da ghiandole neuroendocrine umane, i neuro ormoni e i neurotrasmettitori che siano riconosciuti dagli stessi recettori e da essi vengano captati e producano i loro effetti come se fossero sostanze engogene (disponibili a volontà). Si produce cioè per via esogena (mediante somministrazione di neurotrasmettitori) quello che avviene per via endogena e fisiologica durante il sonno profondo e negli stati definiti “mistici spontanei”.
Tratto da vari siti web in parte ed assemblato dal redattore della pagina.
Commento NdR: La Pineale (epifisi), ghiandola endocrina del cervello, soprassiede a tutte le attivita’ ed ai vari cicli fisiologici (con la sua continuità funzionale regolatrice), dalla nascita alla morte del nostro organismo.
Essa è quindi la sede principale dello Spirito, cioè della cosiddetta impropriamente “anima“, ed essa secreta (da cui “segreto”) anche una sostanza oleosa, chiamata in greco “cristo“, che “illumina” il soggetto che riesce a secernerla, permettendo una conoscenza ulteriore perche attiva e stimola le cellule nervose a creare sinapsi sempre piu’ complesse !…. ecco perché anche Gesù il nazareno era stato chiamato e detto il “cristo”, cioè l’illuminato.
L’illuminazione è il risultato dell’illuminarsi mediante l’utilizzo di flussi luminosi, sia endoprodotti in modo naturale nel cervello, che per mezzo dello stimolo da parte della Luce (in-form-azione) introdotta dagli occhi (buco nero pupillare), che deve armonizzarsi e risuonare con Luce-informazione proveniente anche dal Vuotoquantomeccanico, per mezzo del buco nero dell’atomo che contiene l’IO SONO, che, quando in “armonia” ovvero in risonanza, fra la Luce proveniente dal Vuotoquantomeccanisco che si “deposita” anche e non solo nel DNA e quella proveniente dal buco nero pupillare, cioè dagli occhi, la speciale Luce risultante, armonizzata ed in risonanza fra le due correnti di Luce, stimola le ghiandole endocrine “immerse” nella glia, che è anche fotosensibile, ma sopratutto la Pineale, che la veicola nei neuroni con azione BioElettronica molto, ma molto stimolante (attiva maggiormente la melanina presente in sospensione nei liquidi acquosi del corpo in modo che produca più ossigeno, idrogeno e soprattutto Elettroni…, agli organi, nei tessuti, cellule, molecole, DNA), affinché i neuroni cerebrali possano produrre nuove e speciali sinapsi, che “rivelano” e traducono, demodulando la/le portante/i luminosa/e dei e dai “segnali” ricevuti, i quali sono sempre “modulati” dall’informazione particolare che arriva in quei momenti, che il cervello poi trasforma, decodifica in informazioni che si rendono comprensibili e razionali alla mente, comunicano ad essa le idee, le informazioni contenute nella Luce ricevuta e rivelata dal cervello, e che contemporaneamente informa la parte conscia e razionale della mEnte, con il processo-meccanismo sopra descritto….
– vedi anche: BioElettronica
La funzionalità della Ghiandola Pineale migliora notevolmente con l’assunzione di Melatonina:
vedi: le ricerche del dott. Walter Pierpaoli
http://www.interbion.ch/ITA/La-nostra-ricerca-3b480000
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L’INTUIZIONE
Tutti noi abbiamo sentito quella storia che racconta come “Dio” volle nascondere la regalità e l‘illuminazione dell’uomo nell’unico posto dove egli non le avrebbe potute trovare. Ma non in fondo agli oceani, ai vulcani, o sulle cime delle montagne più alte, come gli consigliavano dei o angeli a seconda della provenienza di questa favola universale. Dio la nascose dentro all’uomo perché lì era sicuro che lui non l’avrebbe mai cercata.
Il Graal non soltanto è dentro di noi (e questo sarebbe perfettamente in linea sia con la teoria secondo la quale noi siamo piccoli universi, sia con il postulato “come nel grande così nel piccolo”… Trismegisto docet) ma è un ben preciso organo, anzi una ghiandola: non un simbolo o un archetipo ma un corpuscolo vero, fatto di “materia”.
La COPPA dell’ETERNA GIOVINEZZA
Prima di svelarvi di quale ghiandola si tratti, vi chiedo di seguirmi nel seguente ragionamento. Il Graal si dice sia una coppa, però nessuno lo ha mai visto.
E’ noto, tuttavia, che chi beve dal graal ottiene l’eterna giovinezza, la guarigione da tutte le malattie e l’illuminazione. In definitiva, al di là della sua forma reale, il graal è sicuramente un contenitore che porta in sé un liquido in grado di offrire tali doni a chi lo beve.
Ma noi abbiamo nel nostro meraviglioso corpo proprio un piccolissimo contenitore dal quale possiamo “bere” un liquido di questa portata. Si tratta della ghiandola pineale, un corpuscolo grande come una lenticchia, a forma di cono (quindi ricorderebbe una minuscola coppa), situata alla base del nostro cervello (quindi dentro di noi come racconta la storia citata all’inizio dell’articolo).
La ghiandola pineale – o epifisi in gergo scientifico – produce, tra l’altro, la melatonina, un ormone prodigioso le cui caratteristiche sono state scoperte solo di recente ma che ricordano incredibilmente quelle del liquido contenuto nel graal.
La melatonina viene elaborata dal corpo nel periodo notturno, durante il quale la ghiandola raggiunge il massimo della sua attività. Proprio di notte sappiamo bene che la conoscenza intuitiva e le nostre facoltà più sottili emergono e “si impossessano di noi”.
(NdR: la nostra melatonina si trova anche e sopra tutto nell’Urina…)
Descrive Laurence Gardner in “I Signori degli Anelli” (Newton Compton Ed.) “… la melatonina esalta e rafforza il complesso del sistema immunitario del corpo, accresce la produzione di energia fisica alzando il livello di sopportazione della fatica, regola la temperatura interna contribuendo a un’ottimale gestione del sistema cardiovascolare ed è per eccellenza la sostanza antiossidante del corpo, con effetti evidenti sui meccanismi antinvecchiamento e sulla mente, sviluppando facoltà paranormali”.
Ecco dunque che chi beve le secrezioni contenenti melatonina dalla ghiandola pineale diventa “immortale” (effetto antinvecchiamento e rafforzamento del sistema immunitario) e ottiene “l’illuminazione” (aumento delle facoltà paranormali, dell’intuizione e altro).
Il piccolo cono, dunque, come la coppa graaliana, elargisce questo succo miracoloso: ma come fare a berlo ?
Jasmuheen, una dolcissima donna australiana che dal ’93 si astiene dal cibo, nei suoi seminari, dove spiega tra l’altro come vivere nutrendosi esclusivamente di “luce liquida”, racconta che è possibile “bere” la divina Amrita, come viene chiamata nella tradizione sanscrita, ovvero la secrezione che scende come una piccola goccia stimolando, con la lingua arrotolata all’indietro, il palato verso l’epiglottide, guarda caso proprio sotto la ghiandola pineale.
Forse l’Amrita, l’ambrosia degli dei, il nettare divino, non è nient’altro che la secrezione di cui abbiamo parlato, ovvero quella contenente melatonina.
Se così fosse, ognuno di noi avrebbe in sé la chiave della longevità e della riscoperta della propria sovranità, e potrebbe accedervi in ogni momento, semplicemente arrotolando al massimo la lingua verso l’epiglottide e aspettando che fuoriesca una piccola goccia che sembra muco.
Ma proviamo a vedere se nella tradizione “graaliana” vi sono altre ipotesi e/o prove che ratifichino tale ipotesi oppure altre.
La TORRE
Nella tradizione graaliana vi sono due simboli che vengono considerati interscambiabili tra loro e “sinonimi” della sacra coppa: la torre e la scala. Tant’è che Dante, iniziato e Gran Maestro del Priorato di Sion, un ordine templare, coinvolto nello studio dell’alchimia e quindi nella ricerca del graal ed esiliato da Firenze, si rifugiò a Verona dal suo amico Cangrande “Della Scala”.
Il simbolo degli Scaligeri è una scala che si restringe verso l’alto ricordando proprio una torre: sarà un caso ?
La Scala-Torre, come il graal, è legata a una tradizione che permette il raggiungimento della Vera Luce e dell’Immortalità.
Un particolare interessante e inspiegabile è che molte dee, regine e importanti donne legate alla discendenza graaliana portano una torre in testa, come copricapo. Per esempio la dea egizia Serapide reca sul capo il “Gradal”, una sorta di torre, dove viene conservato il “Fuoco Celeste” di Phtah, la scintilla divina incarnata in ogni essere.
In Francia, a Rennes le Chateaux dove si vocifera sia o sia stato sepolto il graal, vi è la statua di una dea (forse Diana ?) con il capo sormontato da una torre e gli scrittori latini Strabone e Lucano, come viene spiegato in Sulle tracce del graal di Bizzarri e Scurria (Mediterranee) parlano della regione di Rennes Le Chateaux come di una “[…] regione ‘lunare’ dove un tempio dedicato a Diana di innalzava sopra l’Oppidum Ra, che designa una torre”.
In egiziano e in ebraico la parola “torre” viene scritta “MGDL” ovvero “Magdal” o “Migdal”, da cui Magdalena, la donna per eccellenza connessa al mito del graal. Karidven, la Dea Bianca e Grande Madre, regina incontrastata degli dei nella tradizione celtica dal V al I millennio a.C., dea della fecondità, della terra, detentrice del calderone che dava l’immortalità (in Bizzarri e Scurria il calderone della tradizione celtica è assimilato al graal) e definita da Apuleio l’omologa di Venere, Diana, Proserpina e Iside, veniva chiamata dai celti anche Rhiannon, ovvero “regina coronata da torre”.
Karidven significa “porta divina” ed è raffigurata con una scala in testa. Il calderone associato a Karidven-Rhiannon è fonte di inesauribile ricchezza ed eterna giovinezza ed è strettamente legato alla resurrezione del corpo che diventa immortale.
Forse, questa torre-graal posta sul capo delle regine graaliane sta a indicare che il graal va cercato nel capo ?
Insomma potrebbe essere una indicazione di dove cercarlo ? Tanto più che la produzione di melatonina da parte dell’epifisi viene stimolata dalla serotonina, una sostanza secreta dalla sottostante ghiandola pituitaria, più nota come ipofisi: quindi un’ulteriore indicazione di un processo chimico che si svolge nel nostro capo.
Nei Tarocchi, l’arcano chiamato La Torre rappresenta proprio una torre sormontata da una corona (ma le corone non si mettono in testa ?), che viene colpita a metà della sua altezza da un fulmine e si spezza, mentre dal cielo piove manna, ovvero l’alimento divino. L’immagine ricorda in modo raccapricciante quella dell’aereo che si schianta contro la prima torre di Manhattan il 9 settembre 2001, divulgata dalla BBC ed entrata ormai nel nostro immaginario collettivo: il fulmine che colpisce la torre dei tarocchi spezzandola è proprio alla stessa altezza del lampo di luce provocato dall’aereo in collisione.
La carta seguente a La Torre è chiamata Le Stelle e, nella serie di Alesteir Crowley, Gran Maestro rosacrociano, raffigura una donna con due coppe in mano. Potrebbe indicare che una donna scopre la seconda coppa, ovvero il piccolo graal inserito nel nostro capo il cui doppio esterno (“come nel grande così nel piccolo”) è sepolto in qualche luogo in Europa ? Non è singolare che questa intuizione sul graal sia venuta a una donna (io) all’indomani della caduta della torre, esattamente come sembrano descrivere i Tarocchi ?
La manna che scende dalla torre potrebbe indicare la divina Amrita contenuta nella ghiandola pineale ? La Torre viene chiamata la Casa di “Dio” ed è collegata (come spiegato in Gardner, op.cit.) alla linea femminile di discendenza del graal. Ma perché linea femminile ?
Il GRAAL, il VENTRE ed il SANG-REAL
Parlando di graal viene in mente immediatamente un classico della letteratura sul tema, amato o odiato ma sicuramente letto da moltissimi ricercatori: il celeberrimo Il Santo Graal, di Baigent, Leigh e Lincoln (Oscar Mondadori). In quell’appassionante ricerca si ipotizzava che il Graal, anzi il Sangraal usando il nome per esteso, fosse in realtà la contrazione di Sangréal, il sangue reale, l’erede messianico partorito da Maddalena e figlio di Gesù suo marito: quindi il Sangréal diventava la discendenza messianica e per traslato il ventre della Maddalena.
Il legame tra ventre e graal si può conservare in maniera convincente anche nella teoria della ghiandola pineale. In Gardner si legge infatti che il mestruo femminile, in particolare quello delle regine della “discendenza graaliana”, era ed è ricchissimo di secrezioni a base di melatonina e serotonina, tant’è vero che si trovava sulle mense reali in diluizione. Sembra che alla base del rito cristiano della coppa contente il sangue di Cristo con cui si celebra l’eucaristia, e anche alla base del mito del vampiro che bevendo sangue mantiene la sua immortalità, ci sarebbe proprio il mestruo femminile con il suo altissimo contenuto di secrezioni endocrine.
Tra l’altro Gardner spiega egregiamente come la parola vampiro derivi da “oupire”, ovvero “essere superiore” da greco “uper” che significa “sopra”. Inoltre quando le donne erano ancora tali e vivevano in sintonia con Madre Terra, avevano il ciclo mestruale tutte insieme, durante la luna piena (le tribù native considerano le donne mestruate come esseri divini ed esse, durante il ciclo, si ritirano tutte insieme per qualche giorno a compiere riti di purificazione).
Anche in questo caso, dunque, la presenza di melatonina è connessa all’influenza della luna. Tali secrezioni sono anche presenti nei fluidi prodotti dal “grembo” delle donne particolarmente eccitate (nella tradizione fatata, spiega Gardner, le principesse risvegliate dal bacio del principe producono la divina Amrita).
Nell’un caso e nell’altro si associa il liquido dell’immortalità al ventre femminile, dove viene prodotto sia il sangue mestruale (sangréal=sang-real) sia il fluido che precede l’atto d’amore. Ecco dunque perché il graal inteso come coppa da cui bere il nettare dell’immortalità è stato legato al sangue e al ventre femminile.
Oggi, però, sappiamo che melatonina e serotonina sono prodotte autonomamente da ogni individuo sano all’interno del suo capo, dall’epifisi e dall’ipofisi, ghiandole poste all’interno della massa cerebrale ma indipendenti da essa. Ognuno di noi, quindi, con un semplice allungamento del muscolo sublinguale, può “bere” dal graal la secrezione che dà immortalità (rallenta l’invecchiamento) e illuminazione, senza bisogno di andare nei Pirenei o in Provenza a cercare la vera coppa.
Un’ultima chicca. Ormai siamo lanciatissimi in questo gioco di specchi e rimandi così affascinante da poterci permettere un’ulteriore scoperta. L’arcano che segue Le stelle è La Luna. Aleister Crowley, questo personaggio misterioso e legatissimo alla ricerca del graal (il quale si dice abbia “ricevuto” la visione dei tarocchi a lui intitolati durante una meditazione e li abbia poi descritti alla pittrice che li realizzò), nella sua Luna non indica nessun corpo celeste luminoso e bianco.
La Luna di Crowley è composta da 2 torri parallele molto stilizzate che sembrano sostenere al centro tra loro, in alto, una sfera dalla quale scendono piccole fiammelle che si immettono in un’altra sfera sottostante, più piccola, dalla quale si irradia una luce.
L’immagine ricorda in maniera stilizzata, un cervello in sezione visto dall’alto, con le torri che formano i due emisferi cerebrali, la ghiandola pituitaria, più grande, in alto, ovvero verso il naso in sezione, la ghiandola pineale più piccola in basso verso la nuca.
Le fiammelle potrebbero indicare la serotonina prodotta dalla pituitaria, che immettendosi nella pineale stimola la produzione di melatonina, la quale fa “brillare” la sfera più piccola.
By Alessandra Devana D’Elia – “Gra(d)al il segreto della torre”, di Devana, Nexus editore 2006
Devana è scrittrice ricercatrice viaggiatrice e filosofa europea. In quasi 30 anni ha pubblicato 21 libri; continua a viaggiare per scoprire tracce delle antiche culture matrifocali in tutto il pianeta e il più autentico significato esoterico del megalitismo. Ha creato la Scuola delle Donne®, un canale YouTube che mira a dare voce alle grandi donne dimenticate dalla storia ufficiale. Nel 2018 ha guidato un gruppo di 40 donne nell’apertura della Grande Espiral Feminina in Brasile, Mato Grosso do Sul
Amrita = Cristo = Olio sacro, secreto (segreto) dalla Pineale:
Occorre aggiungere alla giusta per una corretta ulteriore definizione,…. anche il fatto che bisogna sapere cosa significava e cosa signifca la parola “cristos = unto”, ma da che cosa ? ….dall’olio sparso sul capo degli “unti” che era atto un simbolico che illustrava agli iniziati che l’illuminazione arriva solo quando la ghiandola pineale secreta (da cui segreto) una sostanza particolare oleosa che irrora e nutre i neuroni cerebrali e quelli del corpo (la famosa Kundalini dell’oriente) e li fa funzionare a frequenze vibratorie diverse da quelle alle quali normalmente vibrano, disintonizzando il cervello dalla realta’ del QUI ed ora, per sintonizzarlo a seconda dei casi anche su altre frequenze dell’Universo che permettono di “vedere” le altre dimensioni parallele….questa è l’illuminazione, cioè la conoscenza delle infinite possibilità che l’InFinito ha e che sono a disposizione di tutti purché si inizino all’illuminazione !
Prove per un effetto dei campi elettromagnetici ELF sulla funzione della ghiandola pineale umana
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1111/j.1600-079X.1990.tb00901.x
E’ stato recentemente dimostrato in un altro studio condotto dagli illustri Alan O’Reo e Takashi Ringo,scienziati nel campo del neuro-elettromagnetismo che l’emissione di onde alla frequenza di 2,4 Ghz (come il WiFi) vanno direttamente ad interferire con gli strati del cervello, inibendo la ghiandola pineale e alterando lo scambio di elettroni a livello della corteccia cerebrale.
Come tutti certamente sapranno la ghiandola pineale è l’organo che permette alla nostro Spirito di mantenere un controllo psicofisico su tutto l’organismo, cuore e colon compresi e lavora proprio su una frequenza di 2.4 Ghz.
E’ forse un caso che il WiFi lavori proprio su tali frequenze, e che negli anni nonostante l’avanzamento tecnologico sia rimasto sempre sulle stesse frequenze ?
http://consciousreporter.com/sci-tech/do-electromagnetic-fields-affect-the-pineal-gland-limiting-human-consciousness/
CERVELLO RADIOTRASMITTENTE – vedi: BioElettronica
Si può paragonare il cervello ad una stazione radio, trasmittente e ricevente, il quale per mezzo del DNA delle sue cellule nervose, le cui antenne sono principalmente i cromosomi che sono un avvolgimento a spirale di un “cavo” biologico” (DNA), galleggiante in liquidi, per cui omnidirezionale, che permette la trasmissione o ricezione di qualsiasi tipo di “onda-frequenza” esistente nell’universo, dalle sotto infrarosse alle ed oltre le ultraviolette… a bassissima potenza, intensita’ e voltaggio, che sono di difficile intercettazione/rilevamento, salvo con attrezzature elettroniche particolari, utilizzate ad esempio nella tecnica di medicina naturale denominata appunto BioElettronica, e l’Etere dello spazio e’ l’onda portante come il mare porta le barche…e la modulazione della portante e’ dovuta alle variazioni all’interno di essa e/o per le “interferenze” create dall’informazione che essa puo’ contenere e/o trasportare di essa (portante).
vedi Onde elettromagnetiche
Quindi e pero’ il cervello non è solo trasmittente, nel caso dell’immaginazione creativa, il cervello funge anche da ricevente, così come può ricevere gli stimoli di pensiero.
http://www.radiomarconi.com/marconi/prunai/
Gli odierni piloti dei caccia da militari supersonici, hanno dei caschi che ricevono e trasmettono le onde cerebrali emesse od inviate al cervello del pilota il quale sono pensando e’ in grado di pilotare l’aereo…
http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/caschi_f35.shtml
Quando il cervello viene stimolato, o sottoposto ad una alta dose di vibrazioni, esso diviene più pronto a ricevere il pensiero-frequenze che gli proviene da sorgenti esterne, questo processo avviene attraverso le emozioni, positive o negative.
Attraverso le emozioni quindi si possono incrementare le vibrazioni del pensiero.
E’ possibile modificare la sintonizzazione del cervello.
L’azione di piante psicogene e’ quella di ridurre od alterare la “taratura” del cervello sulle frequenze dell’ossigeno e del carbonio, che si ottiene con sostanze congeniali ad essa (endoprodotte) e con il pH adatto del liquido cerebrale, in quanto il cervello e’ un organo ricetrasmittente con e di qualsiasi “frequenza-vibrazione-onda” esistente nell’universo, per cui alla nascita esso si “tara” si sintonizza per ricevere solo le onde-frequenze che sono atte a mantenere in vita in questa dimensione l’essere che e’ nato, come una radio od una TV che una volta sintonizzata sulla frequenza di una certa stazione radio o TV, riceve solo quella.
Con queste erbe e/o con sostanze es. minerali tossici (es. quelli dei Vaccini – alluminio, mercurio ecc., anche sottoforma di nanoparticelle, che creano anche e non solo l’autismo….), chimiche e/o psicofarmaci, oltre che con certe erbe, che gli sciamani sanno utilizzare, è possibile “Disintonizzare” il cervello dalla apposita e normale taratura autoregolata alla nascita per cui esso diviene immediatamente disponibile a riceve le altre frequenze esistenti nell’universo di qualsiasi dimensione esistente e presente.
Infatti nei casi di pre-morte (NDE) ad esempio, la riduzione della quantità di ossigeno presente nella circolazione sanguigna cerebrale, “dissintonizza e stara” il cervello il quale si “risintonizza” su altre frequenze di altre dimensioni parallele per cui le rivela e quindi il soggetto vede, sente, percepisce cose, persone, voci, che provengono dal cosiddetto al di là che è in un’altra dimensione….
E noto che la stessa cosa avviene agli alpinisti quando sono in carenza di ossigeno in alta quota, essi possono vedere, sentire, percepire, ecc., altri esseri in altre dimensioni.
La stessa cosa la si ottiene con sostanze chimiche tipo gli stupefacenti i quali a seconda del tipo di sostanza chimica permettono la sintonizzazione di nuove stazioni trasmittenti di qualsiasi tipo !
Per cui la cosiddetta “pazzia” null’altro è che una di-sintonizzazione dal qui ora per la “staratura” del cervello dalle sole frequenze di questa dimensione, che raggiungono, per vari motivi, ma sempre per intossicazioni da metalli tossici, sostanze chimiche o droghe.
http://docplayer.it/5329614-Onde-cerebrali-variazione-delle-risonanze-terra-ionosfera-frequenze-di-schumann-degenerazione-neuronale-harbar-e-attivazione-del-corpo-di-luce.html
– vedi: BioElettronica
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Cancro e Pineale
Dopo 25 anni di ricerche il dott. Paolo Lissoni, oncologo della divisione di Radioterapia del San Gerardo è riuscito nel suo intento. Infatti, il National Cancer Institute di Washington, l’istituto oncologico che divulga notizie scientificamente attendibili, ha corroborato la fondatezza dei suoi studi sulla ghiandola pineale.
Lissoni parte dalla teoria di Cartesio che a metà del ‘600 teorizzava il ruolo della ghiandola pineale (alla base del cranio) come collegamento tra il corpo e l’anima. Infatti, Lissoni si rifà agli antichi filosofi che parlavano di unità della persona tra corpo e anima, dai Magi a Platone, secondo cui la malattia era il distacco dall’universale. Dall’ipotesi filosofica, poi è passato a quella scientifica: la ghiandola produce quattro ormoni (fra cui la melatonina), in alcuni casi utili come antitumorali.
Secondo il dott.Paolo Lissoni non basta curare solo la parte fisica del tumore, ma bisogna occuparsi anche della psiche del paziente, perché la cura della malattia non è semplicemente organica, ma deriva anche da un malessere esistenziale. I quattro ormoni vengono prodotti nelle quattro diverse fasi della giornata, seguendo il ritmo del sole. Le teorie del medico monzese sono state a lungo derise, ma il National Cancer Institute di Washington le ha riconosciute come valide.
Lissoni è stato chiamato dal National cancer institute di Washington, il tempio della scienza medica mondiale a cui venerdì riferirà dell’uso dei 4 ormoni prodotti dalla ghiandola pineale.
Nel frattempo, il tempio della ricerca internazionale sta compiendo gli stessi studi sugli animali, mentre a Monza Paolo Lissoni ha già una casistica di 2500 pazienti in 25 anni (circa il 15% dei pazienti del reparto).
Di conseguenza, il San Gerardo si ritrova ad essere l’unico centro al mondo con una tradizione di studio sulla ghiandola pineale.
«Non ho mai voluto spaccare il mondo degli oncologi come fece il professor Di Bella – dichiara il dottor Lissoni – ma auspico l’unione fra gli specialisti del settore, l’unità delle terapie per rendere, per esempio le chemioterapie sempre meglio accettate ed efficaci».
Melatonina (coniugata) e ghiandola Pineale = minor invecchiamento della ghiandola e migliorie su tutti i fronti, del soggetto che la assume !
vedi le ricerche del dott. Walter Pierpaoli
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Più volte abbiamo parlato di Evoluzione.
Tutto è frequenza, vibrazione, attorno a noi. Queste frequenze, per essere decodificate, hanno bisogno della corretta chiave. Altrimenti, restano presenti, ma sono a noi nascoste.
Ci sono due informazioni da dare, una buona e una cattiva. Quella cattiva è che l’Uomo è stato sabotato. Meglio: la sua Ghiandola Pineale ha subito sabotaggi e pertanto è stata parzialmente calcificata.
Quella buona è che molti studiosi stanno arrivando alla Verità: stanno comprendendo appieno la Grandezza Divina di questo piccolo organo. La ghiandola pineale (detta anche “Terzo Occhio”) è la chiave che ci permette di accedere a tutte le frequenze.
Il film “Matrix”, nel 1999, ha spiegato questi concetti in modo abbastanza esplicito. In molti non hanno compreso che questo non è propriamente un film: è un documentario.
Non è un caso che il Potere sia letteralmente terrorizzato dal fatto che l’Uomo possa accedere a tutto lo spettro di frequenze e vedere il Mondo per quello che è realmente. Infatti, cerca in tutti i modi di calcificare e sabotare la ghaindola pineale per mezzo del fluoro, elettrosmog (5G?), alluminio, glifosato e sieri genici.
Ufficiale: il Siero al Grafene attacca la Ghiandola Pineale
Qualche mese fa, un medico veneto, Valerio Petterle, facendo le autopsie ai morti di malore improvviso causato dal siero grafenato, aveva notato che quasi in tutti, questa ghiandola era praticamente sparita. In un articolo apparso su la Verità il 1 febbraio 2023: afferma che in tutti i morti “è visibile un danno alla ghiandola pineale.”
La dimensione della ghiandola pineale (o epifisi) è inversamente proporzionale alla sua importanza. Che ruoli ha? Vediamone alcuni:
– Regolazione dei ritmi circadiani (giorno/notte);
– Secerne melatonina;
– La mancanza di melatonina può avere effetti negativi sullo sviluppo di ovaie, testicoli e ciclo mestruale;
– Influenza il metabolismo osseo;
– Senso dell’orientamento.
Per le persone che non si basano solo sull’aspetto materialistico delle cose, aggiungiamo un altro punto. La ghiandola pineale è anche storicamente definita come “il terzo occhio” (o sesto chakra). Questo perché, semplicemente, è la connessione fra il mondo materiale e quello spirituale.
Rudolf Steiner disse che con i vaccini del futuro le persone sarebbero diventate immuni dalla “follia” spirituale, esseri molto intelligenti ma senza anima. Insomma, degli automi.
Se l’Uomo apre la Pineale, Evolve. Se l’Uomo Evolve, per il Potere, è Finita per Sempre. Per concludere: la guerra all’Umanità, per chi non lo avesse ancora capito, è a 360 gradi.
Tratto da Conoscenzealconfine.it – Fonte: https://t.me/In_Telegram_Veritas