GUERRE “SANTE” (Cristiane e Musulmane)
Le LOTTE MILLENARIE fra ISLAM, EBRAISMO e CRISTIANITA’
NON esiste nessuna GUERRA SANTA…esistono solo guerre che i “religiosi” scatenano con l’assenso dei loro amici pre-Potenti e che spacciano per “guerre sante” !
E se fosse tutto un equivoco ?
Ovviamente cambierebbe la storia mondiale dei prossimi anni, se scoprissimo che lo scontro tra le civiltà religiose islamica, giudaica e cristiana è solo frutto di traduzioni ed interpretazioni sbagliate del Corano, della Torah e del Nuovo Testamento ?
vedi anche: Guerre Sante + Islam ed i Cristiani
Questo è ciò che sosteniamo, e non siamo soli al mondo, anche il New York Times ha pubblicato un articolo recentemente su questo argomento.
“New York Times” (By Alexander Stille):
Si riapre la polemica sulle origini del testo del Corano.
Il libro non sarebbe coevo di Maometto ma elaborato nel corso di alcuni secoli.
È una tesi più provocatoria dei “Versi satanici” di Rushdie, ma il New York Times l’ha messa in prima pagina, con la firma di Alexander Stille. Il problema riguarda le origini del libro sacro dell’Islam, e il modo in cui è stata tramandato.
Secondo la tradizione “il Corano è la parola di Dio, rivelata a Maometto dall’arcangelo Gabriele, e come tale non può essere discusso. Chi crede può accontentarsi di questa spiegazione, e considerare un attacco alla religione islamica qualunque studio critico”.
L’Antico e il Nuovo Testamento, però, sono stati sottoposti a ricerche di ogni genere, che secondo il capo dell’Institute for the Secularization of Islam Society, Ibn Warraq, “hanno reso la gente meno dogmatica e più aperta”, pur senza cancellare la fede. Già nel 1977 John Wansbrough, della School of Oriental and African Studies di Londra, aveva scritto che “un’analisi del Corano secondo le tecniche della critica biblica è sconosciuta”, ma secondo Stille negli ultimi 25 anni qualcosa si è mosso.
Lo stesso Wansbrough ha sostenuto che il libro sacro dell’Islam è stato composto nel corso dei decenni, se non dei secoli, sommando varie tradizioni orali e scritte.
Infatti “tutti gli studiosi concordano sul fatto che non c’è traccia del Corano fino al 691, ossia 59 anni dopo la morte di Maometto”. Patricia Crone e Michael Cook sono andati anche oltre.
Per loro, la scrittura presenta un paradosso fondamentale: è imbevuta di tradizione monoteistica, con riferimenti ad Abramo, Isacco e Gesù, eppure il cammelliere analfabeta Maometto l’avrebbe ricevuta a La Mecca, nel cuore di un deserto disabitato.
Se non si crede a Gabriele, restano solo due possibilità: o in Arabia c’erano molti immigrati ebrei e cristiani che hanno influenzato il testo, oppure il Corano è stato composto negli anni successivi in altre regioni.
La Crone e Cook sono arrivati a sostenere la tesi dell’hagarismo, dal nome della serva con cui Abramo aveva generato Ismaele. Secondo questa idea, i primi musulmani erano predicatori della tradizione messianica del Vecchio testamento, piuttosto che i fondatori di una nuova religione.
Queste interpretazioni vengono dal mondo occidentale, e quindi sono sospette. Ma secondo Stille la revisione si sta allargando agli studiosi arabi e musulmani.
Warraq, Abu Zaid e Suliman Bashear, ad esempio, hanno compiuto lavori significativi, anche a rischio della loro pelle. Christoph Luxenberg, un esperto di antichi linguaggi semitici che lavora in Germania sotto pseudonimo, ha pubblicato un libro intitolato The Syro-Aramaic Reading of the Koran.
Lui sostiene che almeno alcune parti della scrittura islamica derivano da testi della tradizione cristiano-aramaica, mal tradotti e mal interpretati dagli studiosi che poi hanno elaborato la versione corrente del Corano.
L’esempio più curioso è quello delle “presunte vergini”, che aspettano i martiri in Paradiso.
Il passaggio, secondo Luxenberg, si basa sulla parola “hur”, che in aramaico vuol dire “uvetta bianca” (che e’ un simbolo giudeo/cristiano), ma nella tradizione islamica è diventata “houri”, che vuol dire vergini.
Quindi i “martiri” andrebbero incontro a chili di uvetta, invece che orde di ragazze compiacenti ?
Il problema, per Luxenberg, è che nelle prime versioni del Corano mancavano i punti diacritici, indispensabili per capire quale lettera intendeva usare l’autore. Questi chiarimenti sono stati inseriti dopo, esponendo il testo a errori e forzature. Nelle copie arcaiche, ad esempio, non si distingue il verbo “uccidere” da “combattere”, e quindi l’interpretazione più dura potrebbe essere stata aggiunta dagli esegeti in periodi di guerra. Questo significa che il Corano è un falso ?
Alcuni studiosi laici forse vogliono arrivare a tanto, ma c’è chi vorrebbe limitarsi allo studio critico del testo per chiarirlo, invece di cancellarlo.
Un’analisi del genere potrebbe eliminare errori che hanno provocato contrasti sanguinosi tra le civiltà, e riavvicinare le origini delle tre grandi religioni monoteistiche, indebolendo la linea di chi vuole lo scontro a tutti i costi. Stille ammette che “in questo momento l’Islam si sente sotto attacco, è quindi è difficile trovare interesse per studi simili nel mondo arabo. Ma in realtà sarebbe una dimostrazione di forza, molto auspicabile per la comprensione tra le fedi”.
Commento (NdR) alla traduzione errata della parola/radice “Hur”:
Essa in Fenicio e/o Aramaico (antiche lingue della Palestina), significa anche la Luce, la Conoscenza; la radice Hur indica anche la “purificazione del fuoco”; in arabo, lingua che ha perso i significati più completi del fenicio e/o dall’aramaico dai quali deriva, significa il caos; l’anagramma della radice, significa anche lo spirito, il vento, il soffio.- ricordiamo che la radice Hur-Hor ha anche generato la ns. parola italiana “Oro”)
Quindi il testo – ben ritradotto – direbbe che: “in paradiso i martiri andrebbero incontro alla luce della conoscenza (che non avevano sulla terra), attraverso la purificazione del fuoco (di nuove prove)” …….., tutto ciò ha un senso molto più logico che l’incontro …..con l’uvetta bianca….che comunque essendo un simbolo della comunione fraterna richiamava gia’ per i giudeo/cristiani, l’idea della purificazione e perfezionamento attraverso la Conoscenza, simboleggiata dal bere…il succo dell’uva….
Secondo il ns. parere il Corano dovrebbe essere letto tenendo sempre presente la lingua siro-aramaica, lingua liturgica dalla quale proviene non solo la scrittura ma forse anche i concetti che hanno forgiato il Corano.
vedi anche gli studi di Christoph Luxenberg + Intervista a C. Luxenberg
Altro fatto (NdR): La traduzione della parola araba Allah, che è legata al nome del Dio della religione Islamica, è importante per meglio definire i vari significati di questa parola detta sacra.
Essa è composta da 2 radici: Al + Lah
La prima significa: la potenza del movimento estensivo, cioè andare verso l’elevazione, della forza, della potenza, della distesa…..l’essere agisce senza fine……attraverso la fatica….verso l’infinità…..
La seconda significa: la linea del movimento prolungata all’infinito (senza termine di tempo e spazio), ma significa anche la negazione, il nulla, il non essere.
Ecco la spiegazione semantica della parola Allah !
Reinserire queste ritraduzioni nel testo Coranico, permette di definire che i comportamenti umani devono essere in linea con questi concetti……!!!!
Ora analizziamo la parola utilizzata fin dall’antichità per indicare “Dio” e che è a noi pervenuta dagli atlantidei, akkadici, sumeri, egizi, fenici/ebrei/samaritani, e che è formata da 4 lettere (fenicio /ebraico /samaritano /aramaico).
Ovviamente la traduzione, l’interpretazione e la spiegazione del Corano e della Bibbia, come quella di tutti gli scritti detti “sacri” delle varie religioni, andrebbero riviste alla luce di seri studi di semantica; la loro rivisitazione porterebbe sicuramente le varie religioni a rivedere i loro rapporti con se stesse e con le altre religioni, con il beneficio che l’oDIO che esse hanno nei confronti di coloro che non sono loro seguaci….scomparirebbe……ed ritorneremmo ad una sola identità di vedute e quindi ad una sola “religione” meglio definita come filosofia della vita….. a……MEN…all’uOMo.
La Vera Conoscenza porta l’Uomo e la Natura verso l’evolversi di entrambi in modo armonico, non verso la propria o la altrui estinzione-uccisione; infatti l’uomo cosiddetto “religioso” ha diviso se stesso da Dio e teso a dividere l’intera umanità e la Natura dal vero Dio cioè da Tutto ciò che Vive, portandolo verso la pazzia dell’auto distruzione e della divisione fra credenti ed atei, fra religioni Orientali e quelle Occidentali o fra quelle del Nord o del Sud del mondo e fra esse stesse, fra Cristiani e Musulmani od Ebrei od Induisti, ecc.
Aboliamo queste stupide e criminali divisioni e ritorniamo alla fratellanza universale nella Giustizia e la Tolleranza espressa nelle definizioni concettuali estratti dalle 4 lettere di questo sacro nome YAOUE’ + ALLAH: cioe’ che “Dio” è il concetto dell’Amor, quindi amiamoci gli uni e gli altri, anche con coloro che non la pensano come noi……rispettiamoci, partecipiamo in ogni situazione per poterla risolvere con il minor danno e per il bene di tutti…….ed aboliamo le religioni che dividono e torniamo subito alla purezza di queste meravigliose espressioni spirituali, perché Dio è Spirito, quindi pensiero…….. creativo, partecipatorio, evolutivo !
vedi: Persecuzioni Cristiane contro i Gentili e/o Pagani + 2 RELIGIONI MONOTEISTE – 2 CIVILTA’ con 2 punti di vista opposti + Ebraismo e sue origini
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Molti musulmani sono convinti di cose che con l’Islam non hanno nulla a che vedere….
La Guerra di cui si parla nel Corano, è intesa come guerra interiore, contro gli elementi non spirituali, che insidiano l’anima : questa è la Grande Guerra, il Jihad, che in arabo corretto, vuol dire ” sforzo ” :
…..lo sforzo per conseguire un evoluzione del Se’, un ascesa mistica…..
Il termine Jihad e’ uno dei piu’ abusati e meno compresi dagli stessi musulmani.
(NdR: Il Jihad quindi non e’ uno strumento di guerra contro innocenti od uomini fisici, ma indica semplicemente la guerra=lotta=sforzo, che ognuno deve fare in se stesso per “raggiungere la divinita:
http://www.arabcomint.com/jihad.htm
Jihad (jihād جهاد) è una parola araba che deriva dalla radice <j-h-d>” che significa “esercitare il massimo sforzo” o “combattere”.
La parola connota un ampio spettro di significati, dalla lotta interiore spirituale per attingere una perfetta fede fino alla guerra santa. In quanto termine istituzionale si raccomanda di conservare il genere maschile, originario arabo (“il” jihād), anche alla luce del suo primario significato letterale di “sforzo” o “impegno”.
Tratto da: http://it.wikipedia.org
Il termine esatto che indica la guerra (fisica) intesa nel senso letterale della parola è “muqatala”.
Infatti la parola “guerra” in arabo si definisce con il termine-parola “muqatala”.
Lo so di deludere molti ferventi seguaci di una chimera… purtroppo la realtà è questa, anche se, devo riconoscere che molti fratelli musulmani si siano lasciati influenzare dalle apparenze, senza purtroppo approfondire : molti di essi, infatti conoscono solo alcuni versi del Corano recitati durante la preghiera rituale.
Tutte le altre cose, come avrai capito, sono fandonie, frutto di asineria collettiva, così come lo è il famoso paradiso dei Kamikaze, nel quale i guerrieri meritevoli posso godere di vergini a volontà ( che poi tra l’altro è anche questione di gusti… a me, per esempio, le vergini non piacciono ).
Per l’Islam, quello vero, Gesu’ non è un semplice profeta, è lo Spirito di “Dio“, il Sigillo di Santità…
Ciò che è stato detto al Cairo, non è incoerente, anche se fonte di controversie.
Dico questo, solo per precisare che esistono migliaia di sentenze e anche di hadith, di cui non si tiene specificamente conto. Tornando comunque a quanto dicevi, è bene tener presente che una cosa è essere l’Inviato di Dio e un altra è quella ascendere al cielo. Una cosa non esclude l’altra, dove l’ascensione, sia intesa nel termine letterale della parola.
Nel Corano è detto che Gesù è “uno dei più vicini” (a “Dio”).
Tale espressione viene usata nel Corano per indicare chi gode del privilegio della vicinanza con il Creatore
(Gli Eredi del Cenacolo – M.Madìa – ed Ursini – pag.139 : commento alla III Sura, vers.45).
Un Mussulmano – tratto da: il13moapostolo@eGroups.com
Lotte fra religioni monoteiste + Biografia di Maometto + Islam + Definizione della parola Jihad
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Da: ayumi2 [mailto:kantaishi@libero.it]
inviato: giovedì 1 luglio 2004 14.39
A: il13moapostolo@yahoogroups.com
Oggetto: Ogg: Re:[il13moapostolo] Il Gesù di al-Ghazzali.
II il libro dal titolo: “Gesù profeta dell’Islam”(ed.Atanor SRL.) di Muhammad’Ata ur Rahim , docente di storia presso l’università di Karachi.
L’ultimo capitolo ha per titolo:”Gesu’ negli Ahadith” e l’autore scrive:
“Esistono altresì Ahadith relativi a Gesu’ che furono raccolti dai suoi discepoli arabi e nordafricani. Essi abbracciarono in seguito l’Islam come conferma dell’insegnamento loro impartito dal maestro e trasmisero alcuni degli Ahadith di Gesu’. Queste tradizioni iniziarono allora ad essere trasmesse fra i Musulmani e vennero raccolte da Tha’Labi nella sua”Storia dei profeti.” e da al-Ghazzali nella sua “Revivificazione delle scienze religiose.”
Comunque io avevo già letto alcuni di questi detti nel libro: “I Vangeli gnostici” (UTET) in edizione integrale.
Nel libro di Rahim invece si fa una netta distinzione fra”Monoteismo” e”Monolatria”.
Il prof. Rahim dice che il peggior ostacolo per la pace fra musulmani e cristiani, è il concetto di Monoteismo: per “monoteismo” si intende che esiste un solo Dio per tutti i popoli, mentre per “monolatria” si intende che un popolo venera un solo Dio e da per scontato che altri popoli adorano altri dei; ad esempio dice che, per un sincero musulmano, non c’è nulla di male leggere che: “Gesu’ pregava Allah nell’orto degli ulivi”
“Allah diede le tavole della legge a Mosé”ecc., ecc. ma per i cristiani parlare così è bestemmia perché Gesu’ (NdR: cosi loro dicono), è figlio del Dio cristiano e non di Allah, e il Dio di Mosé è Jhavé.
Il prof. dice che, fin quando non si farà chiarezza su questo punto, la pace fra cristiani e musulmani può essere solo finta, ipocrita.
Saluti – Kantaishi.
Commento NdR: NON e’ cosi’ semplice risolvere la cosa, perche’ sia i cristiani sia i musulmani, quando si tratta di definire la parola dio……NON ne sono capaci !
vedi in realta’: Chi e’ cosa e’ dio ?
Gesu‘-cristo e’ un mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesu’ il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, e’ l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare, insito nelle religioni antiche ed anche in quella dell’Impero Romano di cui l’imperatore era il Pontefice maximum; i religiosi avendo compreso che le varie idee cristiane potevano minare l’Impero, decisero di inserire i loro concetti religiosi in quelli delle sette nascenti dette “cristiane”, cambiando i nomi dei loro “dei” con i nomi allora in voga nelle varie sette cristiane…e cosi nacque gesu-cristo !
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ probabilmente vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota (contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge ed i profeti, la Torah,….. fin dal tempo di Esdra (600 anni prima dell’era volgare), non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ IO SONO un Dio e sulla Legge dell’AmOr.
Un poco di Storia – e le ATROCITRA’ della Bibbia:
LEPANTO: La Lega Santa dei cristiani, contro i Turchi, i Turchi avevano vinto:
– nel 1389 nel Kossovo contro i serbi;
– nel 1396 a Nicopoli contro i crociati guidati dal re d’Ungheria;
– nel 1414 a Negroponte contro i veneziani;
– nel 1417 a Valona;
– nel 1418 a Girocastro;
– nel 1430 a Salonicco contro i veneziani;
– nel 1453 a Costantinopoli mettendo fine all’Impero Bizantino;
– nel 1462 a Lesbo contro i genovesi;
– nel 1463 contro i greci dell’Impero di Trebisonda;
– nel 1463 contro i bosniaci a Jace;
– nel 1480 a Otranto contro gli italiani;
– nel 1521 a Belgrado contro gli ungheresi;
– nel 1522 a Rodi contro i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme;
– nel 1527 a Mohacs contro gli ungheresi;
– nel 1571 a Cipro contro i veneziani.
Nel 1529 avevano assediato gli austriaci a Vienna.
Nella seconda metà del secolo XVI i Turchi dominavano la Grecia,
l’Albania, la Serbia, la Bosnia, l’Ungheria, la Transilvania, la Moldavia e la Valacchia.
La vittoria della Lega Santa a Lepanto fu un evento d’importanza simile alla battaglia di Poitiers. Nel 732 vennero fermati gli Arabi, nel 1571 vennero fermati i Turchi.
Ancora una volta la spada dell’Islam era stata spezzata dall’Occidente.
Località: Lepanto (Grecia) – Epoca degli avvenimenti: 1571 d.C.
vedi: MAOMETTO, il profeta dell’Islam – il nome Muhammad, significa “il molto lodato” + Islam ed i Cristiani + Lotte fra religioni monoteiste + Biografia di Maometto + Islam + 2 RELIGIONI MONOTEISTE – 2 CIVILTA’ con 2 punti di vista opposti
La LEGA “SANTA” dei cristiani
Il 20 maggio 1571 venne firmata la Lega Santa contro i Turchi. Vi aderirono il regno di Spagna, la repubblica di Venezia, lo Stato Pontificio, le repubbliche di Genova e di Lucca, i Cavalieri di Malta, i Farnese di Parma, i Gonzaga di Mantova, gli Estensi di Ferrara, i Della Rovere di Urbino, il duca di Savoia, il granduca di Toscana.
Le spese erano divise in sei parti: tre erano a carico della Spagna, due di Venezia e una del papa.
La Lega era stata fermamente voluta da Pio V, Michele Ghislieri, nato ad Alessandria nel 1504, povero pastore di pecore, frate domenicano, inquisitore.
Divenuto papa nel 1566 riformò rigorosamente la Curia e la città di Roma. Combatté l’eresia protestante in tutta Europa.
Il comando militare della flotta venne affidato a Giovanni d’Austria, figlio naturale di Carlo V e fratellastro del re di Spagna Filippo II.
Suoi luogotenenti furono:
– Marcantonio Colonna, comandante della flotta pontificia.
– Sebastiano Venier, comandante della flotta veneziana.
I preparativi si protrassero a lungo e la flotta si poté riunire a Messina solo il 24 agosto.
La flotta era costituita da:
– 104 galee sottili sotto il comando della Repubblica di Venezia; 54 erano con equipaggi provenienti da Venezia, 30 da Creta, 7 dalle Isole Ionie, 8 dalla Dalmazia, 5 da città di terraferma.
– 6 galeazze sotto il comando della Repubblica di Venezia. Le galeazze erano munite di 40 o più cannoni, in grado di sparare palle da 13 chilogrammi in coperta e da 23 chilogrammi da sottocoperta. Si trattava di vere e proprie fortezze galleggianti.
– 36 galee sotto il comando del re di Spagna con equipaggi di Napoli e Sicilia.
– 22 galee sotto il comando del re di Spagna con equipaggi di Genova; si trattava di navi prese a nolo dal finanziere Gian Andrea Doria.
– 12 galee mandate da Cosimo I dei Medici, armate ed equipaggiate dai Cavalieri dell’ordine pisano di Santo Stefano
– 12 galee dello Stato Pontificio, concesse dai veneziani ed armate ed equipaggiate a spese del papa.
– 3 galee dei Cavalieri di Malta.
In totale 195 tra galee e galeazze.
Gli equipaggi erano scarsi e costituiti essenzialmente da cristiani volontari e forzati. La penuria costrinse a mettere solo 3 uomini per remo.
La truppa era costituita da:
– 20.000 soldati a spese della Spagna;
– 5.000 militari al soldo di Venezia;
– 2.000 soldati pagati dallo Stato Pontificio;
– 3.000 volontari provenienti da tutta la Cristianità.
Complessivamente circa 30.000 uomini.
Sulle galee e sulle galeazze vennero imbarcati 1815 cannoni.
Le galee veneziane erano in buono stato, ma con pochi soldati. Don Giovanni d’Austria vi fece imbarcare 4.000 soldati italiani e spagnoli.
La flotta cristiana salpò il 16 settembre dirigendosi verso Corfù. Le navi esploratrici confermarono che la flotta turca era nei pressi del golfo di Lepanto.
La FLOTTA TURCA MINACCIA l’ITALIA:
I Turchi fin da febbraio avevano allestito una flotta di 250 galee e100 navi da rifornimento e supporto.
I costruttori delle galee erano abili carpentieri rinnegati, che il Sultano ricompensava molto bene. Molti dei capitani delle navi erano anch’essi greci o veneziani rinnegati. Gli equipaggi non avevano grande esperienza. I rematori erano cristiani catturati e ridotti in schiavitù. Il comandante della flotta era Mehemet Alì Pascià. Parte della flotta andò a sostenere l’assedio di Famagosta a Cipro.
Un’altra parte della flotta si diresse verso Creta. 3.000 contadini cretesi furono uccisi. Ma l’ammiraglio veneziano Marcantonio Querini riuscì a respingere l’attacco e i Turchi si dovettero allontanare.
Veleggiarono verso Zante (odierna Zakynthos) e Cefalonia (odierna Kefallenia), dove catturarono 7.000 cristiani e li misero a remare sulle loro galee. Poi le galee turche si diressero verso l’Adriatico.
I Turchi si impadronirono di Durazzo (odierna Durres), Valona (odierna Vlore), Dulcigno (odierna Ulcinj), Antivari (odierna Bar), Lesina (odierna isola di Hvar), attaccarono Curzola (odierna isola di Korcula).
Intanto le 80 galee del corsaro Uluj Alì attaccarono Zara e altre città della Dalmazia. Uluj Alì, chiamato anche Occhiali, era un pescatore calabrese rinnegato, divenuto dey di Algeri.
Kara Hodja, un altro corsaro devastò il golfo di Venezia. Il rombo del cannone si udiva da piazza S. Marco. Anche Corfù, ad eccezione del castello, venne conquistata dai musulmani.
A giugno il sultano Selim II, detto “L’ubriacone”, ordinò che la flotta si fermasse a Lepanto (odierna Naupaktos; bizantina Epachthos) in una piccola baia tra il golfo di Corinto e quello di Patrasso.
Arrivarono i rinforzi da Negroponte (odierna isola Eubea): 2.000 spahis e 10.000 giannizzeri.
La flotta divenne una minaccia permanente. Da Lepanto la flotta turca avrebbe potuto attaccare la costa italiana in qualsiasi momento.
PRIMA della BATTAGLIA:
Il 5 ottobre la flotta cristiana si fermò nel porto di Viscando, non lontano dal luogo della battaglia di Azio. C’era nebbia e un forte vento. Le galee non potevano prendere il mare.
Un brigantino portò la notizia della caduta di Famagosta (in turco Famagusta; in greco Ammocosthos) e dell’orribile fine inflitta dai musulmani a Marcantonio Bragadin, il senatore veneziano comandante la fortezza.
Il 1° agosto i veneziani si erano arresi con l’assicurazione di poter lasciare l’isola di Cipro. Mustafà Lala Pascià, il comandante turco che aveva perso più di 52.000 uomini nell’assedio, non mantenne la parola. I soldati veneziani furono imprigionati e incatenati ai banchi delle galee turche.
Venerdì 17 agosto Bragadin venne scorticato vivo di fronte ad una folla di musulmani esultanti. La pelle di Bragadin venne riempita di paglia. Il manichino fu innalzato sulla galea di Mustafà Lala Pascià insieme alle teste di Alvise Martinengo e Gianantonio Querini. I macrabri trofei furono poi inviati a Costantinopoli, esposti nelle
strade della capitale ottomana ed infine portati nella prigione degli schiavi.
Il comportamento dei musulmani accrebbe la voglia di combattere dei cristiani.
I soldati della Lega Santa sapevano che la battaglia era decisiva per la Cristianità. In caso di sconfitta le coste di Italia e Spagna sarebbero rimaste esposte agli attacchi dei musulmani. L’Islam era pronto a colpire il cuore dell’Occidente. Roma era in pericolo.
Lo SCHIERAMENTO della FLOTTA CRISTIANA:
Domenica 7 ottobre Giovanni d’Austria fece schierare le proprie navi in formazione serrata. Non più di 150 metri separavano le galee.
Venne costituita una formazione a croce.
Al centro si pose Giovanni d’Austria con 64 galee. La sua nave ammiraglia era la Real. A fianco si pose l’ammiraglia del comandante veneziano Sebastiano Venier, una cui nipote era stata ridotta in schiavitù nell’harem di Costantinopoli.
Sull’ammiraglia pontificia era Marcantonio Colonna.
Sull’ammiraglia di Savoia il conte Provana di Leynì.
Sull’ammiraglia di Genova Ettore Spinola.
Due galeazze furono poste davanti al centro della flotta. L’ala sinistra venne affidata principalmente ai veneziani sotto il comando di Agostino Barbarigo. Al lato più estremo, più esposto ai tentativi di aggiramento, si pose Marcantonio Querini.
Davanti alle galee veneziane furono inviate due galeazze al comando di Antonio e Ambrogio Bragadin, parenti del senatore scorticato vivo.
All’ala destra si schierarono galee e combattenti di diverse nazionalità, sotto il comando del genovese Gian Andrea Doria. Erano presenti anche molti volontari tra cui l’italiano Alessandro Farnese, il francese Crillon, l’inglese Sir Thomas Stukeley, l’esiliato Giacomo IV, duca di Naxos. Due galeazze veneziane furono poste davanti al settore sinistro.
La retroguardia venne posta sotto il comando di Santa Cruz con tre galee dei Cavalieri di Malta.
Lo SCHIERAMENTO dei TURCHI:
I Turchi si disposero a mezzaluna.
Vennero schierate 274 navi da guerra, di cui 215 galee.
I musulmani avevano 750 cannoni.
Il centro turco, al comando diretto di Mehmet Alì Pascià, era costituito da 96 galee. Di fronte ai veneziani era Muhammad Saulak, detto anche Maometto Scirocco, governatore dell’Egitto, con 56 galee.
Uluj Alì, il rinnegato Occhiali, con 63 galee e galeotte, era di fronte a Gian Andrea Doria, che a Tripoli era dovuto fuggire di fronte al corsaro.
Una forte riserva, comandata da Amurat Dragut, era dietro la linea delle galee turche.
Mehmet Alì Pascià era a bordo della Sultana, su cui sventolava il vessillo verde su cui era stato scritto 28.900 volte a caratteri d’oro il nome di Allah.
La BATTAGLIA:
La flotta cristiana bloccò l’ingresso del golfo di Lepanto. I musulmani, obbedendo all’ordine impartito dal sultano Selim II, accettarono la battaglia.
Con un rumore assordante iniziarono l’avvicinamento suonando timpani, tamburi, flauti. Il vento era a loro favore.
La flotta cristiana era nel più assoluto silenzio.
Quando le flotte giunsero a tiro di cannone i cristiani ammainarono tutte le loro bandiere e Giovanni innalzò lo stendardo con l’immagine del Redentore crocifisso. Una croce venne levata su ogni galea e i combattenti ricevettero l’assoluzione secondo l’indulgenza concessa da Pio V per la crociata.
Il vento improvvisamente cambiò direzione. Le vele dei Turchi si afflosciarono e quelle dei cristiani si gonfiarono.
Giovanni d’Austria puntò diritto contro la Sultana. Il reggimento di Sardegna diede l’arrembaggio alla nave turca che divenne il campo di battaglia. I musulmani a poppa e i cristiani a prua. Al terzo assalto i sardi arrivarono a poppa. Giovanni venne ferito ad una gamba. Mehmet Alì Pascià venne ucciso da un colpo
di archibugio.La Sultana si arrese. Alle due del pomeriggio Giovanni poté riprendere il controllo della flotta.
Muhammad Saulak era riuscito ad aggirare il fianco sinistro. Agostino Barbarigo fu attaccato da otto galee turche contemporaneamente. Barbarigo, ferito ad un occhio da una freccia, dovette cedere il comando a Federico Nani. Sei galee veneziane furono affondate. Muhammad Saulak stava per prevalere. Ma
improvvisamente i rematori cristiani si sollevarono dai banchi di schiavitù e con le catene si gettarono sulle scimitarre dei loro aguzzini. I veneziani ripresero il sopravvento. Muhammad Saulak venne ucciso.
All’ala destra Uluj Alì e Gian Andrea Doria manovravano per trovarsi in posizione di vantaggio. Alessandro Farnese con i suoi 200 uomini conquistò una galea turca. Diego di Urbino, comandante della Marquesa, ordinò a Miguel Cervantes di aggirare una galea con una scialuppa. Cervantes fu ferito due volte, al petto e alla mano.
Sia il Doria che Uluj Alì, prima della battaglia, avevano tentato di dissuadere i loro comandanti dal dare battaglia. Nessuno dei due voleva mettere a rischio le proprie navi.
Uluj Alì manovrò per aggirare l’ala destra dello schieramento. Doria spostò le sue galee verso destra per fermare i Turchi, lasciando aperto un varco tra il centro e l’ala destra.
Giovanni ordinò al Doria di ricompattare lo schieramento, ma Uluj Alì fu veloce a infilarsi nel varco improvvisamente apertosi con le sue galee corsare.
Uluj Alì, con il vento in poppa, aggredì da dietro la Capitana, la nave ammiraglia dei Cavalieri di Malta, al cui comando era Pietro Giustiniani, priore dell’Ordine. La Capitana venne circondata da sette galee. Uluj Alì catturò il vessillo dei Cavalieri di Malta, fece prigioniero Giustiniani, che era stato ferito sette volte, e prese a rimorchio la Capitana.
L’ammiraglio Santa Cruz intervenne con la retroguardia. Il capitano Ojeda, al comando della galea Guzmana, raggiunse la Capitana, l’abbordò e la riconquistò. Uluj Alì fu costretto ad abbandonare la preda. Con una quindicina di galee e di galeotte fuggì, si nascose nelle isole dei dintorni, si impadronì di una lenta galea veneziana, la Bua, e si diresse verso Costantinopoli.
Alle 4 del pomeriggio i Turchi erano stati completamente sconfitti. I pochi superstiti si ritirarono verso l’interno del golfo.
Le PERDITE dei TURCHI:
80 galee turche furono affondate. 117 furono catturate. 27 galeotte furono affondate e 13 catturate.
I Turchi persero 30.000 uomini tra morti e feriti. Altri 8.000 furono fatti prigionieri.
Vennero liberati 15.000 cristiani che erano stati ridotti in schiavitù e incatenati ai banchi delle galee.
Le PERDITE della LEGA SANTA:
I cristiani persero 15 galee, ebbero 7.650 morti e 7.780 feriti.
S. MARIA delle VITTORIE SULL’ISLAM:
Pio V stabilì che il 7 ottobre fosse un giorno festivo consacrato a S. Maria delle Vittorie sull’Islam.
Gregorio XIII trasferì la festa alla prima domenica del mese di ottobre con il nome di Madonna del Rosario. Pio V venne proclamato santo da Clemente XI il 22 maggio del 1712.
Tratto da: Newsgroups: it.discussioni.misteri.it – anubis_ra@hotmail.it
Commento (NdR) – certo che i loro “dei” si sono ben scontrati….spargendo fuoco, fiamme e quindi morte….cosi come le lotte fra cristiani ecc.
vedi: Islam ed i Cristiani
Oggi assistiamo alla guerra santa dell’ISIS (dicono di essere musulmani) ed ecco alcuni dei risultati:
http://shoebat.com/2014/12/02/just-came-muslims-conduct-mass-beheading-session-create-huge-puddle-blood/
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Le atrocità della Bibbia
Antico Testamento
Genesi, 34:13 – Sichem si unì carnalmente – in un atto prematrimoniale – a Dina, figlia di Giacobbe, destando la collera degli altri suoi figli. L’unione previa circoncisione era considerata da Giacobbe un disonore e, per questo, a Sichem, a suo padre Camor, e ad ogni maschio della città fu richiesta la circoncisione, che avrebbe reso ogni uomo idoneo all’unione con le altre sue figlie.
Tre giorni dopo, mentre gli uomini ancora pativano i dolori dell’operazione, “due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi.” – “Passarono a fil di spada anche Camor e suo figlio Sichem, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono.” – “I figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata” – “presero le loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quanto era nella città e nei campi.” – “Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini, le loro mogli e tutto quello che si trovava nelle case.“
– Genesi, capitoli 6 e 7 – Malcontento della malvagità dell’uomo, Dio sterminò ogni creatura del pianeta risparmiando soltanto la famiglia di Noè. Uomini, donne, bambini ed animali morirono annegati in una impensabile agonia.
– Genesi, 19:6 – Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti omosessuali in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot cedette volontariamente le sue figlie vergini alla folla, esortandola: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo male!” – “Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.”
– Genesi, 19:26 – Dio, impassibile davanti alla proposta di stupro delle figlie vergini di Lot, trasformò sua moglie in una statua di sale per aver commesso il nefando crimine di essersi guardata le spalle.
– Genesi, 38: 8-10 – Giuda pregò Onan di dormire con la moglie di suo fratello – ucciso da Dio per la sua malvagità – incoraggiandolo: “Va’ dalla moglie di tuo fratello, prenditela in moglie come cognato e suscita una discendenza a tuo fratello.” Onan ottemperò, “ma ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello.” Dio ritenne questo un gesto malvagio e lo punì con la morte.
– Esodo, 2:12 – Mosè scorse un egiziano che picchiava un ebreo. Si guardò intorno e, non trovandovi testimoni, “uccise l’Egiziano e lo nascose nella sabbia.“
– Esodo, 7:2-4 – Dio “indurì” il cuore del faraone e pianificò i suoi “prodigi nel paese d’Egitto.“
– Esodo, 7:20-21 – Dio trasformò l’acqua del Nilo in sangue. Tutti i pesci morirono e l’acqua divenne imbevibile.
– Esodo, 8: 6-7 – Dio inviò una piaga di rane che “coprirono il paese d’Egitto.“
– Esodo, 8:16 – Dio inviò una piaga di zanzare.
– Esodo, 8:24 – Dio inviò una piaga di mosche velenose. “La terra fu devastata.“
– Esodo, 9:5 – Dio, con l’ennesima epidemia, sterminò tutto il bestiame d’Egitto; “ma del bestiame dei figli d’Israele non morì neppure un capo.“
– Esodo, 9:10 – Dio inviò una piaga di “ulceri che si trasformarono in pustole sulle persone e sugli animali.“
– Esodo, 9:22-25 – Dio inviò una piaga di grandine che colpì uomini e animali, e che spogliò i campi.
– Esodo, 12: 29 – Dio uccise il primogenito di ogni famiglia egiziana la cui casa non fosse stata contrassegnata da sangue d’agnello.
– Esodo, 17:13 – Il bastone di Dio, retto dalle mani di Mosè sulla vetta del colle, permise a Giosuè di sterminare Amalec e la sua gente “passandoli a fil di spada“.
– Esodo, 21:20-21 – Per la legge di Dio “se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito” – “ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché sono denaro suo.” – Dio approvava la schiavitù.
– Esodo, 32:27 – Alla vista del vitello d’oro, Dio comandò ai figli di Levi: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino.” – “In quel giorno caddero circa tremila uomini” e Dio ne fu compiaciuto.
– Levitico, 26:7-8 – Dio ricompensò l’obbedienza assicurando che ogni nemico sarebbe perito per la spada.
– Levitico, 26:22 – Dio ammonì la popolazione che, qualora non lo avessero ascoltato, avrebbe inviato loro le bestie feroci: “che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.“
– Levitico, 26:27-29 – “E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra condotta mi resisterete” – “anch’io vi resisterò con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.” – “Mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie.“
– Numeri, 12:9-14 – Dio si stufò della presenza di Maria e, per questo, la colpì con la lebbra, bandendola dall’accampamento per sette giorni.
– Numeri, 15:32-26 – Un uomo raccolse della legna di sabato. Per ordine divino dato a Mosè, “tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò, e quello morì.“
– Numeri, 16:27-33 – Gli uomini si dimostrarono indocili, perciò Dio fece sì che la terra si aprisse ed inghiottisse uomini, donne e bambini.
– Numeri, 16:35 – Il fuoco di Dio “divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso.“
– Numeri, 16:49 – Con una piaga, Dio sterminò quattordicimilasettecento (14.000) uomini.
– Numeri, 21:3 – Il Signore affidò i Cananei ad Israele, che “votò allo sterminio i Cananei e le loro città.“
– Numeri, 21:6 – Il Signore “mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono.“
– Numeri, 21:35 – Con l’approvazione di Dio gli Israeliti si recarono nella città di Og, ne uccisero il re Basan – senza risparmiare i figli – sterminarono l’esercito senza lasciare superstiti, e assunsero il controllo del territorio.
– Numeri, 25:4 – “Il Signore disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore, alla luce del sole, affinché l’ardente ira del Signore sia allontanata da Israele.“
– Numeri, 25:8 – Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, si recò in una tenda occupata da un uomo israelita ed una donna madianita e “li trafisse tutti e due, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre.“
– Numeri, 25:9 – Una pestilenza divina sterminò ventiquattromila persone.
– Numeri, 31:9 – Su comando divino gli israeliti sequestrarono le donne ed i bambini madianiti, e “presero tutte le spoglie e tutta la preda.“
– Numeri, 31:17-18 – Dio ordinò a Mosè di uccidere ogni maschio madianita tra i bambini, e “ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo” – “ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini, lasciatele in vita per voi.” – Nota: sarebbe interessante scoprire l’astuzia con cui i soldati riconoscevano le donne vergini.
– Numeri, 31:31-40 – Dio spartì il bottino di guerra tra i soldati, i sacerdoti e gli israeliti senza tralasciare il tributo al Signore: “seicentosettantacinquemila pecore, settantaduemila buoi, sessantunmila asini e trentaduemila persone, ossia donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini.“
– Deuteronomio, 2:33-34 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Sicon. – “Non vi lasciammo nessuno in vita.“
– Deuteronomio, 3:6 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Og. Saccheggiarono il bestiame ed i possedimenti.
– Deuteronomio, 7:2 – Dio parlò ad ogni uomo d’Israele e, riguardo i nemici, proclamò: “Tu li voterai allo sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia.”
– Deuteronomio, 20:13-14 – Dio stabilì le regole della guerra ordinando il massacro di tutti gli uomini. Tralasciò le donne, i bambini, il bestiame ed i possedimenti che potevano essere tenuti come preda.
– Deuteronomio, 20:16 – “Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri.”
– Deuteronomio, 21:10-13 – Secondo la legge di Dio, se un uomo israelita, durante una guerra, avesse avvistato una donna attraente, avrebbe potuto catturarla e tenerla per moglie. La donna, quindi, avrebbe dovuto radersi il capo, tagliarsi le unghie e togliersi i vestiti che indossava al momento della cattura. Avrebbe dovuto piangere suo padre e sua madre per un mese intero. E qualora il soldato non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe potuto lasciarla andare “dove vorrà.“
– Deuteronomio, 28:53 – La punizione di Dio per i disobbedienti prevedeva che questi mangiassero “il frutto del proprio seno, le carni dei propri figli e delle proprie figlie.“
– Giosuè, 6:21-27 – Sotto la direzione di Dio Giosuè distrusse l’intera città di Gerico con la punta della spada; uomini, donne e bambini inclusi. Tenne l’argento, l’oro, il bronzo ed il ferro per Dio e, infine, diede fuoco alla città.
– Giosuè, 7:19-26 – Acan rubò “un mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una sbarra d’oro del peso di cinquanta sicli.” – Giosuè e gli israeliti portarono Acan, il bottino, i suoi figli, le sue figlie, il bestiame, gli asini, le mule e tutti i suoi possedimenti sulla valle di Acor, dove li lapidarono e bruciarono vivi.
– Giosuè, 8:22-25 – Dio appoggiò Giosuè nel combattere e sterminare dodicimila uomini e donne nella città di Ai. Nessuno sopravvisse.
– Giosuè, 10:10-27 – Dio aiutò Giosuè nel massacro dei Gabaoniti.
– Giosuè, 10:28 – Con l’approvazione di Dio, Giosuè passò la città di Machedda ed il suo re “a fil di spada” – “Li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“
– Giosuè, 10:30 – Dio mise la città di Libna nelle mani di Giosuè. “Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“
– Giosuè, 10:32-33 – Dio diede la sua approvazione affinché Giosuè uccidesse ogni uomo, donna e bambino della città di Lachis. Con la spada.
– Giosuè, 10:34-35 – Tutti gli abitanti della città di Eglon furono falciati dalle spade di Giosuè e della sua armata.
– Giosuè, 10:36-37 – Dio lasciò che Giosuè uccidesse il re di Ebron ed il suo villaggio con ogni suo abitante. – “Non ne lasciò sfuggire una, esattamente come aveva fatto a Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.“
– Giosuè, 10:38-39 – “Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò.” – Morirono tutti.
– Giosuè, 11:6 – Dio ordinò a Giosuè di sconfiggere il nemico presso le acque di Merom. “Tu taglierai i garretti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri.“
– Giosuè, 11:8-15 – L’esercito di Giosuè, sotto il comando di Dio, sterminò il nemico “senza lasciarne scampare nessuno.“
– Giosuè, 11:20 – “Infatti il Signore faceva sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia a Israele, perché Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come il Signore aveva comandato a Mosè.“
– Giudici, 1:4 – Il Signore mise nelle mani di Giuda i Cananei e i Ferezei. Diecimila vittime.
– Giudici, 1:6 – Adoni-Bezec – dei Cananiti – si diede alla fuga, ma l’esercito di Giuda lo raggiunse e “gli tagliarono i pollici e gli alluci.“
– Giudici, 1:8 – Dio approvò l’attacco di Giuda alla città di Gerusalemme. L’esercito di Giuda mise la città a ferro e fuoco.
– Giudici, 1:17 – “Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat; distrussero interamente la città.“
– Giudici, 3:29 – Il signore mise i moabiti nelle mani degli israeliti. “In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno.“
– Giudici, 4:21 – Iael, con un martello, piantò un piuolo nella testa di Sisera, “tanto che esso penetrò in terra.“
– Giudici, 7:19-25 – Sotto la guida del Signore la gente di Gedeone sconfisse i madianiti. Uccise e decapitò il loro principe e ne consegnò la testa a Gedeone.
– Giudici, 8:15-21 – Gedeone castigò gli uomini di Succot con rovi e spine del deserto. Quindi “abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.“
– Giudici, 9:5 – Abimelec assassinò i suoi fratelli.
– Giudici, 9:45 – Abimelec e i suoi seguaci uccisero tutti gli uomini della città. Poi li cosparsero di sale.
– Giudici, 9:53-54 – Abimelec riposava tranquillo nella città di Tebes quando “una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio.” – “Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: “Lo ha ammazzato una donna!”» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morì.“
– Giudici, 11:29-39 – Iefte sacrificò sull’altare del Signore la sua amata figliuola per ringraziarlo di avergli concesso la vittoria in battaglia.
– Giudici, 15:15 – Sansone uccise mille uomini con “una mascella d’asino ancora fresca.“
– Giudici, 16:27-30 – Dio concesse a Sansone la forza per buttare giù le colonne del tempio ed uccidere tremila persone.
– Giudici, 18:27 – I daniti giunsero a Lais, “da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.“
– Giudici, 19:22-29 – Un viaggiatore di Betlemme, la sua compagna ed un servo erano ospiti nella dimora di un anziano signore a Ghibea quando “gente perversa” circondò l’abitazione chiedendo di “abusare” dell’ospite maschio. L’anziano padrone di casa offrì agli assalitori la sua figlia vergine e la compagna del suo ospite, implorandoli: “Ecco qua mia figlia che è vergine, e la concubina di quell’uomo; io ve le condurrò fuori e voi abusatene e fatene quel che vi piacerà; ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia!” – La signora subì uno stupro e morì. Il viaggiatore caricò il corpo senza vita della donna su un asino, tornò a casa, “si munì di un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d’Israele.“
– Giudici, 20:43-48 – Gli israeliti uccisero venticinquemila uomini. Seicento fuggirono nel deserto. Gli israeliti li raggiunsero e “li passarono a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quello che si trovava; e diedero alle fiamme tutte le città che trovarono.“
– Giudici, 21:10-12 – La comunità uccise ogni uomo e ogni donna non vergine di Iabes in Galaad. Trovarono quattrocento vergini da portare con sé.
– 1 Samuele, 4:10 – I filistei uccisero trentamila soldati israeliti.
– 1 Samuele, 5:6-9 – Come punizione per aver rubato l’Arca dell’Alleanza, “il Signore colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò in mezzo a loro.“
– 1 Samuele, 6:19 – “Il Signore colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l’arca del Signore; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo.“
– 1 Samuele, 7:7-11 – Il Signore aiutò gli uomini di Samuele ad uccidere i filistei, che li inseguirono “e li batterono fin sotto Bet-Car.“
– 1 Samuele, 11:11 – Sotto la benedizione di Dio, Saul ed il suo esercito massacrarono gli Ammoniti “finché il giorno si fece caldo.“
– 1 Samuele, 14:31 – Giònata e i suoi uomini sconfissero i filistei, “si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.“
– 1 Samuele, 15:7-8 – Dio ordina a Saul: “Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.“
– 1 Samuele, 15:33 – “Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala.“
– 1 Samuele, 18:27 – Davide ed i suoi uomini uccisero duecento filistei, prelevando “i loro prepuzi“, che Davide “contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal.“
– 1 Samuele, 30:17 – Davide lasciò in vita solo quattrocento filistei, che riuscirono a fuggire.
– 2 Samuele, 2:23 – Abner colpì Asaèl “con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul posto.“
– 2 Samuele, 3:30 – Ioab e Abisai vendicarono la morte di Asaèl uccidendo Abner.
– 2 Samuele, 4:7-8 – Is-Bàal riposava indisturbato nel suo letto quando Recàb e Baanà entrarono nella stanza. “Lo colpirono, l’uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via dell’Araba, camminando tutta la notte.” – Davide non sopportava che un uomo innocente fosse stato ucciso.
– 2 Samuele, 4:12 – Davide punì Recàb e Baanà uccidendoli, tagliando loro le mani e i piedi ed appendendoli presso la piscina di Ebron.
– 2 Samuele, 6:6-7 – Il bue che trasportava l’Arca cadde a terra sfinito, e Uzzà accorse per rimetterlo in piedi. “L’ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l’arca di Dio.“
– 2 Samuele, 6:22-23 – Davide subì le beffe di Mikal per essersi “scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla.” – Così Dio punì Mikal, figlia di Saul, che “non ebbe figli fino al giorno della sua morte.” – Si noti la contraddizione con 2 Samuele 21:8, dove è narrato che Mikal ebbe cinque figli.
– 2 Samuele, 8:1-18 – Le imprese di Davide compresero l’uccisione di due terzi dei soldati Moabiti, l’azzoppamento di seimilanovecento cavalli, lo sterminio di di ventiduemila siriani e di diciottomila edomiti. Il verso 6 recita: “Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.“
– 2 Samuele, 10:18 – Davide uccise settecento pariglie di cavalli e quarantamila Aramei.
– 2 Samuele, 11:14-27 – Davide desiderò ardentemente la moglie di Uria, quindi lo fece uccidere in battaglia perché potesse avere Betsabea tutta per sé.
– 2 Samuele, 12:1 – “Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.” – Per punirlo il Signore uccise il suo bambino.
– 2 Samuele, 13:1-15 – Il figlio di Davide – e di Betsabea – Amnòn si innamorò di sua sorella Tamàr, vergine. Tamàr protestò i corteggiamenti del fratello, ma – verso 14 – “egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei.“
– 2 Samuele, 13:28-29 – Il fratello di Tamàr, Absalom, ordinò ai suoi uomini di rendere ebbro Amnòn per poi ucciderlo e vendicare lo stupro di sua sorella.
– 2 Samuele, 18:6-7 – L’armata di Davide sterminò ventimila uomini nella foresta di Efraim.
– 2 Samuele, 18:15 – Ioab “prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto.” – “Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.“
– 2 Samuele, 20:10-12 – Ioab conficcò un pugnale nello stomaco di Amasà, rovesciandone l’intestino per terra. Amasà morì nel bel mezzo della strada rotolandosi nel suo stesso sangue.
– 2 Samuele, 24:15 – Dio mandò una pestilenza sulla città di Israele per punire Davide del suo peccato. Morirono settantamila innocenti.
– 1 Re, 2:24-25 – Solomone uccise Adonia.
– 1 Re, 2:29-34 – Solomone uccise Ioab.
– 1 Re, 13-15-24 – Un profeta mentì ad un uomo, convincendolo a bere acqua e mangiare pane in un posto in cui il Signore aveva precedentemente proibito lui di farlo. L’uomo, rassicurato, mangiò e bevve in quel posto. Dio mandò un leone a punirlo, “il suo cadavere rimase steso sulla strada.“
– 1 Re, 20:29-30 – Gli israeliti si batterono contro i siriani. L’ammontare di vittime per ogni singolo giorno fu di centomila. Sulle restanti ventisettemila crollò un muro di pietra.
– 2 Re, 1:10-12 – Elia richiamò un fuoco dal cielo, invocando l’aiuto di Dio, e cinquanta uomini furono consumati dalle fiamme.
– 2 Re, 2:23-24 – Eliseo camminava per strada quando quarantadue bambini si presero gioco della sua calvizie. “Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.“
– 2 Re, 5:27 – Eliseo maledice Ghecazi e i suoi discendenti, per sempre, con la lebbra. “Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.“
– 2 Re, 6:18-19 – Il nemico si incamminò verso Eliseo ed egli, rivolgendosi al Signore, supplicò: “Oh, colpisci questa gente di cecità!. E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo.” – “Disse loro Eliseo: Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall’uomo che cercate. Egli li condusse in Samaria.” – “Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: Signore, apri i loro occhi; essi vedano!. Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!“
– 2 Re, 6:29 – Una donna si lamentò di patire la fame davanti al re di Israele. Era triste perché aveva accettato di cucinare e mangiare suo figlio.
– 2 Re, 9:24 – Ieu tradì Ioram, poi lo uccise colpendolo con arco e freccia nel mezzo delle spalle. “La freccia gli attraversò il cuore.“
– 2 Re, 9:27 – Ieu ordinò ai suoi uomini di inseguire ed uccidere Acazia, re di Giuda.
– 2 Re, 9:30-37 – Ieu fece uccidere Gezebele. “Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re.” – “Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.” – “Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele.” – “E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele.“
– 2 Re, 10:7 – Ieu ordinò che i settanta figli di Acab venissero decapitati. “Quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui.“
– 2 Re, 10:14 – Ieu ordinò la morte della famiglia di Acab, settantadue persone in totale.
– 2 Re, 10:17 – Secondo il racconto di Dio Ieu si recò a Samaria e sterminò “tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.“
– 2 Re, 10:19-27 – Ieu intrappolò gli adoratori di Baal nel tempio, poi disse alle guardie: “Entrate, uccideteli. Nessuno scappi.“
– 2 Re, 11:1 – Atalia distrusse la famiglia reale.
– 2 Re, 14:5 – Amazia fece giustiziare gli ufficiali che uccisero suo padre.
– 2 Re, 14:3-5 – Dio si arrabbiò con Amazia, anche se egli aveva fatto ciò che era giusto agli occhi del Signore. Le alte cariche non erano ancora state eliminate, e Dio era geloso dei loro sacrifici sull’altare. Così, Egli punì Azaria con la lebbra.
– 2 Re, 15:16 – Menachem attaccò la città di Tifsach, distruggendola, e “fece sventrare tutte le donne incinte.“
– 2 Re, 19:35 – Un angelo del signore sterminò centottantacinque uomini nei campi assiri.
– 2 Cronache, 13:17 – Dio diede il controllo degli israeliti ad Abia e Giuda. Cinquecentomila nemici morirono.
– 2 Cronache, 21:4 – “Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele.“
– Isaia, 13:15 – Isaia vide una profezia sulle sorti di Babilonia. “Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.“
– Isaia, 13:18 – “Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini.“
– Isaia, 14:21-23 – “Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine. Io insorgerò contro di loro – parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe – oracolo del Signore -. Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione – oracolo del Signore degli eserciti -.“
– Isaia, 49:26 – La punizione di Dio contro coloro che attaccano Israele: “Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori, si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.“
– Geremia, 16:4 – La parola del Signore a proposito dei bambini nati in questa terra: “Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra.“
– Esdra, 6:12-13 – Il decreto del re Dario stabilì che, qualora qualcuno avesse cambiato il suo editto, “si tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a letamaio.“
– Ezechiele, 20:26 – Israele insorse, e la punizione di Dio fu sobria. “Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.“
– Ezechiele, 23:34 – Dio predispose che le prostitute bevessero una coppa di sdegno e si lacerassero i seni.
– Ezechiele, 23:45-47 – Dio punì l’adulterio: “Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. Eliminerò così un’infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili.“
– Osea, 13:16 – In seguito alla ribellione di Israele: “si alzerà dal deserto il soffio del Signore e farà inaridire le sue sorgenti, farà seccare le sue fonti, distruggerà il tesoro di tutti i vasi preziosi.“
Nuovo Testamento
– Matteo, 5:17 – “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” – Gesù appoggia gli omicidi di massa, gli stupri, le schiavitù, le torture e gli incesti descritti nel Vecchio Testamento.
– Matteo, 8:12 – Gesù avverte delle torture eterne dell’inferno: “i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti.“
– Matteo, 10:35-36 – Gesù motiva la sua venuta: “Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua.“
– Matteo, 11:21-24 – Le opere di Gesù non impressionarono le città di Corazid, Betsaida e Capernaum. Gesù disse: “Guai a te !” e le destinò ad una sorte peggiore di quella toccata a Sodoma.
– Matteo, 8:21 – Un uomo decise che, prima di seguire Gesù nella sua impresa, avrebbe seppellito suo padre appena deceduto. Gesù rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.“
– Marco, 4:10 – Nella parabola del seminatore Gesù spiegò ai suoi discepoli che era solito utilizzare parabole al fine di accrescere la loro confusione, “affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati.“
– Marco, 7:10 – Secondo la legge dell’Antico Testamento ogni bambino che avesse dimostrato odio nei confronti dei genitori sarebbe stato condannato a morte.
– Luca, 8:32-33 – Gesù trasferì dei demoni dal corpo di un uomo nudo ad un branco di porci, “e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò.” – Gli abitanti supplicarono Gesù di abbandonare la città.
– Luca, 12:47 – Gesù avvertì che un servo di Dio che non avesse rispettato la volontà del suo Padrone avrebbe ricevuto “molte percosse.“
– Luca, 19:26 – Nella parabola delle dieci mine il padrone – Dio – disse di quelli che avessero deciso di non seguirlo: “conduceteli qui e uccideteli in mia presenza.“
– Giovanni, 6:53-66 – Gesù invitò i suoi discepoli a mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Malgrado il tono metaforico molti discepoli non condivisero l’idea e decisero di abbandonarlo.
– Atti, 5:1-9 – Anania mentì sull’ammontare ricavato dalla vendita della sua proprietà per tenere per sé parte di quella somma. Dio uccise lui e sua moglie.
– Romani, 1:26-27 – Paolo dice che lesbiche ed omosessuali meritano la morte.
– Lettera agli efesini, 1:4-5 – Malgrado le istruzioni elargite da Gesù sul come riconoscerlo come salvatore, Egli dice che Dio ha già “predestinato” coloro i quali saranno salvati secondo la Sua volontà.
– Ebrei, 12:20 – Dio predispose che ogni animale accampato sul monte Sion venisse lapidato.
– 1 Pietro, 1:20 – Dopo il fallimento dell’esperimento di Dio nel giardino dell’Eden, la catastrofe di Noè e la soluzione finale del sacrificio di Cristo, scopriamo che Gesù fu predestinato alla morte fin dal principio. Fu tutto “già designato prima della creazione del mondo.“
– Apocalisse, 6:8 – Alla fine dei tempi, Dio autorizzerà la Morte a falciare il 25% della popolazione terrestre “con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra.“
By Alessandro Ghio – Tratto da:
http://www.uaar.it/ateismo/controinformazione/atrocita-bibbia/
Considerazione importante:
Ad un attento osservatore indipendente, non é difficile capire che il “male” non é soltanto nei libri detti “sacri”, cioe’ nella: Bibbia, Talmud, Corano o persino in “Mein Kampf”, ecc., ma e soprattutto nell’uso che il lettore degli stessi potrebbe fare. Se chi li legge ha una mente/personalita’, debole, insicura, cioe’ bambinesca, magari anche fuorviata da altri “maestri” che però hanno “credi” molto più radicali ed utilitaristici che sfruttano i “credenti” (azione normalmente tipica dei preti, pastori, rabbini, imam, guru, stregoni, ecc., a parte qualche raro esempio di pratica ed insegnamento dell’AmOr di alcuni di questi gestori di menti…), il risultato sara’ sicuramente impostato nella direzione della violenza verso chi non la pensa come loro.
Infatti come già disse Giordano Bruno: …”le religioni sono l’OPPIO dei popoli” !
Comunque sia, Tutte le religioni sono state inventate e propinate ad arte alla ignara popolazione, dei vari prePotenti della Terra, che hanno fino ad oggi dominato, controllato e gestito gli umani, come nel corso delle centinaia di migliaia di anni sul Pianeta Terra, infatti riflettete: “Se parli con Dio, dicono che stai pregando, ma se dici che “Dio” parla con te, Ti ricoverano in psichiatria”….
PERSECUZIONI da parte dei Cristiani contro i Pagani e Gentili
NON esiste nessuna GUERRA SANTA…..
…esistono solo Guerre, che i religiosi scatenano con i loro amici pre-Potenti e che spacciano per “sante” !
Gentili è il termine italiano col quale si traduce la parola ebraica goym o gojim (ebraico singolare goj גוי, plurale גוים; yiddish גוי goj, plurale גוים gojim) e indica chi non è ebreo. Il reale significato è quello di popolo, etnia.
Riassunto a cura del libro di Vlasis Rasias “La DEMOLIZIONE dei TEMPLI”
Pubblicato in Grecia, Atene 1994, Diipetes Editions, ISBN (codice internazionale di identificazione del libro e delle sue coordinate) 960-85311-3-6, seconda edizione prevista maggio 1999)
Alla data dell’era volgare = era cristiana.
314
Immediatamente dopo la sua piena legalizzazione, la chiesa cristiana attacca i Gentili (Pagani): Il concilio di Ancirra denuncia il culto della DEA ARTEMIDE.
324
L’imperatore Costantino dichiara il cristianesimo l’unica religione ufficiale dell’impero romano. Nella citta’ di Didima, in Asia minore, i cristiani saccheggiano l’oracolo del DIO APOLLO e torturano a morte i sacerdoti pagani.I cristiani sfrattano i Gentili (Pagani) dal Monte Athos e distruggono i templi greci locali.
326
L’imperatore Costantino, in seguito alle istruzioni di sua madre Elena, distrugge il tempio del DIO ASCLEPIO in Aigeai in Cilicia e molti templi della DEA AFRODITE in Gerusalemme, Aphaca, Mambre, Phoenice, Baalbek, ecc.
330
L’imperatore Costantino ruba i tesori e le statue dei templi pagani greci per decorare la Nuova Roma (Costantinopoli), la nuova capitale dell’impero.
335
L’imperatore Costantino saccheggia molti templi Pagani in Asia Minore e in Palestina e ordina l’esecuzione per crocifissione dei “praticanti di magia e gli indovini (lettori di sorte)”. Viene martirizzato il filosofo neoplatonico Sopatrus.
341
L’imperatore Flavio Giulio Costanzo perseguita “tutti gli indovini e gli Hellenici (pagani greci ?). Molti Gentili (Pagani) sono o imprigionati o giustiziati.
346
Nuove persecuzioni su larga scala vengono fatte contro i Gentili (pagani) a Costantinopoli.
Viene bandito il famoso oratore Libanius accusato di praticare magia.
353
Costanzo, con editto, ordina la pena di morte per tutti i tipi di adorazione attraverso i sacrifici e gli “idoli”.
354
Un nuovo editto ordina la chiusura di tutti i templi Pagani. Molte delle loro aree vengono profanate e trasformate in bordelli oppure in case da gioco. Vengono giustiziati i sacerdoti pagani.
354
Un nuovo editto di Costanzo ordina la distruzione dei Templi Pagani e l’uccisione di tutti gli adoratori di idoli. Primi roghi di biblioteche in varie città dell’impero. Le prime fabbriche di cemento vengono organizzate vicino ai Templi Pagani chiusi. La maggior parte delle sacre architetture dei Gentili vengono ridotte a calcinacci.
357
Costanzo mette fuorilegge tutti i metodi di divinazione (non esclusa l’Astrologia).
359
In Skytopolis, Siria, la chiesa cristiana organizza il primo campo di tortura e di sterminio per i Gentili arrestati in tutto l’impero.
Dal 361 al 363
La tolleranza religiosa e la restaurazione dei culti pagani dichiarate a Costantinopoli (1° dicembre 361) dall’Imperatore Flavio Claudio Giuliano.
363
Assassinio dell’imperatore Giuliano (26 giugno).
364
L’imperatore Gioviano Flavio ordina di bruciare la biblioteca di Antiochia.
364
Un editto imperiale (11 settembre) ordina la pena di morte per quei Gentili che praticano il culto antico degli DEI o praticano arti divinatorie (“Sileat omnibus perpetuo divinandi curiositas”). Tre differenti editti (4 febbraio; 9 settembre; 23 dicembre) ordinano la confisca di tutte le proprietà dei Templi Pagani e la pena di morte per i Pagani che partecipano ai riti, anche se privati.
365
Un editto imperiale (17 novembre) vieta agli Gentili ufficiali dell’esercito di comandare soldati cristiani.
370
L’imperatore Valente ordina una tremenda persecuzione dei Gentili in tutto l’impero d’Oriente. Ad Antiochia, in mezzo a molti altri Gentili vengono giustiziati i sacerdoti Hilarius, Patricius e l’ex governatore Fidustius. Tonnellate di libri sono bruciati nelle piazze delle città dell’Impero Orientale. Tutti gli amici di Giuliano (ex imperatore) sono perseguitati (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Il filosofo Simonides è bruciato vivo e il filosofo Maximus è decapitato (dopo essere stato torturato nota del traduttore!)
372
L’imperatore Valente ordina al governatore dell’Asia Minore di sterminare tutti gli Hellenici e tutta la documentazione del loro sapere.
373
Nuova proibizione di tutti i metodi divinatori. Il termine “Pagani” (abitanti dei pagus, dei villaggi) è introdotto dai cristiani al posto del termine Gentili.
375
Il tempio del DIO ASCLEPIO nell’Epidauro, in Grecia, è chiuso dai cristiani.
380
Il 27 febbraio, l’imperatore Flavio Teodosio dichiara il cristianesimo religione esclusiva dell’Impero Romano con un editto che proclama: ” tutte le varie nazioni le quali sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare nella professione di quella religione che è stata consegnata ai Romani dal divino apostolo Pietro”. I non cristiani sono chiamati “detestabili, eretici, stupidi e ciechi”. In un altro editto Teodosio chiama “insani” quelli che non credono nel dio cristiano e dichiara fuorilegge tutti i dissensi dai dogmi della chiesa cristiana. Ambrosio, vescovo di Milano, inizia la distruzione di tutti i Templi Pagani della sua area. I preti cristiani guidano le masse affamate contro il Tempio della DEA DEMETRA in Eleusi e tentano di linciare gli “Hierophants” Nestorius e Priskus. Il novantacinquenne “Hierophant” Nestorius mette fine ai Misteri Eleusini e annuncia la predominanza del buio mentale sull’intera razza umana.
381
Il 2 maggio Teodosio priva di tutti i loro diritti i cristiani che tornano indietro alla religione Pagana. In tutto l’Impero d’Oriente i Templi Pagani e le biblioteche sono saccheggiati o bruciati. Il 21 dicembre Teodosio bandisce perfino le semplici visite ai Templi Hellenici. A Costantinopoli, il Tempio della DEA AFRODITE è cambiato in un bordello e il Tempio del SOLE e ARTEMIDE in una stalla.
382
“Alleluia” (Gloria a Yawe) è imposto nella messa cristiana.
384
L’Imperatore Teodosio ordina al prefetto pretoriano Maternus Cynegius, consacrato a cristo, di cooperare con i vescovi locali e distruggere i Templi dei Gentili nel nord della Grecia e in Asia Minore.
Dal 385 al 388
Maternus Cynegius, incoraggiato dal fanatismo di sua moglie e dal vescovo (fatto santo dalla chiesa cristiana) Marcellus, con le sue bande batte le campagne e saccheggia e distrugge centinaia di Templi Ellenici, santuari e altari. Tra gli altri essi distruggono il Tempio di Odessa, il Cabeireion di Imbros, il Tempio di ZEUS ad Apamea, il Tempio di Apollo a Dydima e tutti i Templi di Palmyra. Migliaia di innocenti Gentili per tutto l’Impero soffrono il martirio nel famigerato campo di morte di Skythopolis (il primo campo di concentramento e sterminio della storia: nota del traduttore!)
386
L’imperatore Teodosio dichiara fuorilegge (16 giugno) il restauro dei Templi Pagani saccheggiati.
388
I dibattiti pubblici di soggetto religioso sono messi fuorilegge da Teodosio. Il vecchio oratore Libanius spedisce una famosa Epistola “Pro Templis” a Teodosio con la speranza che quei pochi Templi Hellenici che restano vengano rispettati e risparmiati.
Dal 389 al 390
Tutti i sistemi di datazione non cristiani sono messi fuorilegge. Orde di eremiti fanatici del deserto invadono le città del Medio Oriente e dell’Egitto distruggendo statue, altari, Biblioteche e Templi Pagani e linciando i Gentili. Teofilo, patriarca di Alessandria, inizia una pesante persecuzione contro i Gentili, cambia il Tempio di DIONISO in una chiesa cristiana, brucia il Mithraeum della città, distrugge il tempio di ZEUS e ridicolizza i sacerdoti Pagani prima che essi vengano lapidati. Le folle cristiane profanano le immagini di culto.
391
Il 24 febbraio, un nuovo editto di Teodosio proibisce non soltanto le visite ai Templi Pagani, ma pure guardare le statue vandalizzate.
Nuove pesanti persecuzioni in tutto l’Impero. In Alessandria, Egitto, i Gentili, guidati dal filosofo Olympius, si ribellano e dopo alcuni scontri per strada si chiudono nel Tempio fortificato del DIO SERAPHIDE ( IL SERAPEION). Dopo un violento assedio, i cristiani espugnano l’edificio, lo distruggono, bruciano la sua famosa Biblioteca e profanano le immagini di culto.
392
L’otto novembre, l’imperatore Teodosio dichiara fuorilegge tutti i rituali non cristiani e li chiama “superstizioni dei Gentili” (gentilicia superstitio). Nuova persecuzione su ampia scala contro i Gentili. I Misteri di Samotracia sono proibiti e i sacerdoti pagani macellati. A Cipro il vescovo locale (fatto santo) Epifanio e (un altro fatto santo) Tycon distruggono quasi tutti i Templi dell’isola e sterminano migliaia di Gentili. I Misteri locali della DEA AFRODITE furono fatti chiudere. Teodosio in un editto dichiara: “coloro i quali non ubbidiranno al padre Epifanio non avranno diritto di continuare a vivere in quest’isola” I Gentili si rivoltano contro l’imperatore e la chiesa cristiana a Petra, Aeropolis, Rafia, Gaza, Baalbek e altre città del Medio Oriente.
393
I Giochi di Pythian, i Giochi di Aktia e i Giochi olimpici sono messi fuorilegge come parte dell’idolatria Hellenica. I cristiani saccheggiano i Templi di Olympia.
395
Due nuovi editti (22 luglio e 7 Agosto) causano nuove persecuzioni contro i Gentili. Rufinus, l’eunuco Primo ministro dell’imperatore Flavius Arcadius dirige le sue orde dei battezzati Goti (comandati da Alarico) nel paese degli Helleni. Incoraggiato dai monaci cristiani i barbari saccheggiano e bruciano molte città (Dion, Delphi, Megara, Corinto, Pheneos, Argos, Nemea, Lycosoura, Sparta, Messene, Phigaleia, Olympia, etc), macellano e riducono in schiavitù innumerevoli Gentili Helleni e bruciano tutti i Templi. Fra gli altri, bruciano il Santuario di Eleusi e bruciano vivi tutti i sacerdoti pagani (incluso l'”Hierophant” Mithras Hilarius).
396
Il 7 dicembre un nuovo editto dell’imperatore Arcadius ordina che i pagani siano processati per alto tradimento. Imprigionati i pochi restanti sacerdoti pagani e gli Hierophants.
397
“Demoliteli!”. L’imperatore Flavio Arcadius ordina che tutti i Templi Pagani ancora in piedi siano demoliti.
398
Il Quarto concilio delle chiese cristiane di Cartagine proibisce a tutti, inclusi i vescovi cristiani, di studiare i libri dei Gentili. Porfirius, vescovo di Gaza, demolisce quasi tutti i Templi Pagani di quella città (eccetto 9 di loro che rimangono attivi).
399
Con un nuovo editto (13giugno) l’imperatore Flavio Arcadius ordina che i Templi Pagani ancora in piedi, specialmente nelle campagne, devono essere immediatamente demoliti.
400
Il vescono Nicetas distrugge l’oracolo del DIO DIONISO a Vesai e battezza tutti i Gentili di quell’area.
401
Le folle cristiane di Cartagine, linciano i Gentili e distruggono i Templi e le statue degli DEI. Anche a Gaza, il vescovo locale (anche lui “Santo”) Porfirio manda i suoi seguaci a linciare i Gentili e a demolire gli ultimi nove Templi rimasti attivi in città. Il quindicesimo concilio di Calcedonia ordina che siano scomunicati tutti i cristiani che hanno buoni rapporti con i loro parenti Gentili (anche se già morti).
405
Giovanni Crisostomo manda le sue orde dei suoi monaci vestiti di grigio a rapinare con bastoni e ferro e distruggere le immagini degli DEI in tutte le città della Palestina.
406
Giovanni Crisostomo raccoglie fondi presso le donne ricche cristiane per supportare finanziariamente la demolizione dei Templi Hellenici.
In Ephessus ordina la distruzione del famoso Tempio alla DEA ARTEMIDE.
A Salamis, Cipro, il “santo cristiano” Ephiphanius e Eutychius continuano la persecuzione dei Gentili e la totale distruzione dei loro Templi e dei Santuari.
407
Un nuovo editto mette fuorilegge una volta di più tutti gli atti di culto non cristiani .
408
L’imperatore dell’impero occidentale Onorius e l’imperatore dell’impero d’oriente Arcadius ordinano allo stesso tempo che tutte le sculture dei Templi Pagani siano o distrutte o portate via. Il possesso privato di sculture Pagane è anche fuorilegge. I vescovi locali conducono nuove pesanti persecuzioni contro i Gentili e nuovi libri vengono bruciati. I giudici che hanno pietà per i Gentili sono a loro volta perseguitati. Augustine (fatto santo dai cristiani) massacra centinaia di Pagani a Calama, in Algeria, perché protestano.
409
Ancora una volta un editto ordina che l’Astrologia e tutti i metodi divinatori siano puniti con la morte.
415
Ad Alessandria, in Egitto, la folla cristiana, spinta dal vescovo Cirillo, attacca a pochi giorni dalla pasqua giudaico-cristiana e tagliano a pezzi la famosa e bella Filosofa Hypatia. I pezzi del corpo, portati in giro dalla massa cristiana attraverso le strade di Alessandria, vengono infine bruciati insieme con i suoi libri nella piazza chiamata Cynaron. Il 30 Agosto, nuove persecuzioni iniziano contro tutti i sacerdoti Pagani presenti nel Nord-Africa che vengono crocifissi o bruciati vivi.
416
L’inquisitore Hypatius, con lo pseudonimo di “La spada di dio”, stermina gli ultimi Gentili in Bithynia. A Costantinopoli (7 dicembre) tutti gli ufficiali dell’esercito, gli impiegati pubblici e i giudici non cristiani vengono dimessi.
423
L’imperatore Teodosio B dichiara (8Giugno) che tutte le religioni dei Gentili non sono nulla più che “culto del demonio” e ordina per tutti coloro che persistono a praticarlo, punizioni quali imprigionamento e tortura.
429
Il Tempio della DEA ATHENA (Parthenon) sull’Acropoli di Athene è saccheggiato. I Pagani Ateniesi sono perseguitati.
435
Il 14 novembre un nuovo editto dell’imperatore Teodosio B ordina la pena di morte per gli “eretici” e i Gentili dell’impero. Solo il giudaismo è l’unica Religione non cristiana considerata legale.
438
L’imperatore Teodosio B emette un nuovo decreto (31 gennaio) contro i Gentili, incriminando la loro “idolatria” quale causa della recente peste. (!)
Dal 440 al 450
I cristiani demoliscono tutti i monumenti, altari e Templi di Athene, Olympia e altre città della Grecia.
448
Teodosio B ordina che tutti i libri non cristiani vengano bruciati.
450
Tutti i Templi di AFRODITE (città della DEA AFRODITE) vengono demoliti e tutte le sue biblioteche bruciate. La città è rinominata Stavroupolis (Città della croce).
451
Nuovo editto dell’imperatore Teodosio B (4 novembre) mette enfasi sull’ “idolatria” da punire con la pena di morte.
Dal 457 al 491
Sporadiche persecuzioni contro i Gentili nell’impero d’oriente. Tra gli altri vengono giustiziati il fisico Jacobus e il filosofo Gessius.
Severianus, Herestios, Zosimus, Isidorus e altri sono torturati e imprigionati. Il predicatore Conon e i suoi seguaci sterminarono gli ultimi gentili dell’isola Imbros, nell’Egeo nordorientale. Gli ultimi fedeli di Zeus Lavranius sono sterminati a Cipro.
Dal 482 al 488
La maggioranza dei Gentili dell’Asia Minore sono sterminati in seguito ad una disperata rivolta contro l’imperatore e la chiesa cattolica.
486
Molti sacerdoti Pagani in clandestinità sono scoperti, arrestati, offesi e ridicolizzati, torturati e giustiziati ad Alessandria, Egitto.
515
Il battesimo diventa obbligatorio anche per coloro che si dichiarano già cristiani. L’imperatore di Costantinopoli Anastasius ordina il massacro dei Gentili nella città di Zoara in Arabia e la demolizione del tempio locale al DIO THEANDRITES.
528
L’imperatore Jutprada (Giustiniano) mette fuori legge l’alternativa dei giochi Olimpici ad Antiochia. Egli ordina l’esecuzione (per fuoco, crocifissione, fatti a pezzi da bestie selvatiche o fatti a pezzi mediante artigli di ferro) di tutti coloro che praticano “Stregoneria, divinazione, magia o idolatria” e proibisce tutti gli insegnamenti dei Gentili (“..E’ una sofferenza davanti alle insane bestemmie degli Hellenici”).
529
L’imperatore Giustiniano dichiara fuorilegge l’Accademia di Filosofia di Atene e confisca le sue proprietà.
532
L’inquisitore Ioannis Asiacus, a capo di monaci fanatici, conduce una crociata contro i Gentili dell’Asia minore.
542
L’imperatore Giustiniano concede che l’inquisitore Ioannis Asiacus converta i Gentili di Phrygia, Caria e Lydia, nell’Asia Minore.
Durante i trentacinque anni di questa crociata, 99 chiese e 12 monasteri furono costruiti sui luoghi di distruzione dei Templi Pagani.
546
Centinaia di Gentili furono messi a morte a Costantinopoli dall’inquisitore Ionnis Asiacus.
556
L’imperatore Giustiniano ordina al noto inquisitore mantius di andare ad Antiochia, trovare, arrestare, torturare e sterminare gli ultimi gentili della città e di distruggere tutte le Biblioteche private.
562
Arresti di massa, prese in giro, torture, imprigionamenti ed esecuzioni dei Gentili Greci di Athene, Antiochia, Palmira e Costantinopoli.
Dal 578 al 582
I cristiani torturano e crocifiggono i Gentili Greci in tutto l’Impero d’Oriente e sterminano gli ultimi Gentili di Heliopolis (Baalbek).
580
Gli inquisitori cristiani attaccano un Tempio segreto di Zeus ad Antiochia. I Sacerdoti Pagani si suicidano, ma il resto dei Gentili vengono arrestati.Tutti i prigionieri, incluso il vice governatore Anatolius, vengono torturati e mandati a Costantinopoli per essere imprigionati. Condannati a morte furono dati in pasto ai leoni. Poiché gli animali non vollero strappare loro nemmeno un pezzo, i Gentili furono crocifissi. I loro cadaveri furono trascinati per le strade dalle folle cristiane e poi lasciati insepolti nella polvere.
583
Una nuova persecuzione contro i Gentili Hellenici da parte dell’imperatore Mauricius.
590
In tutto l’impero d’oriente i cristiani denunciano “scoperte” di cospirazioni Pagane. Nuova ondata di torture ed esecuzioni.
692
Il quinto concilio di Costantinopoli proibisce il persistere delle Calende, Brumalia, Anthesteria, ed altre celebrazioni Pagano/Dionisiache.
804
I Gentili greci di Mesa Mani (Cape Tainaron, Lakonia, Grecia) resistono con successo al tentativo di Tarasius, patriarca di Costantinopoli, di convertirli al cristianesimo.
Dal 850 al 860
Conversione violenta degli ultimi Gentili Greci di Laconia da parte dell’armeno “santo” Nikon.
Culto degli alberi sotto la croce
Continua nel libro sopra citato…