I Miti e le leggende:
Ad alcuni personaggi, storici ( e inventati), in vari periodi della storia, vengono attribuite valenze straordinarie, e così un personaggio si rende onnipotente, che sa e può tutto, un capo, un sovrano, uno stregone, un mago, un guerriero, un eroe, un discendente di stirpe nobile, ecc…si autoproclama, o viene proclamato idolo da idolatrare, o Dio, un personaggio immaginario o realmente esistito incarna così il Mito.
Un eroe greco, Teseo, si recò nell’Isola di Creta il cui leggendario re, Minosse, aveva confinato in un edificio, appunto il Labirinto, un essere mostruoso, mezzo uomo e mezzo animale, il Minotauro.
Nel Labirinto venivano gettate (sacrificate) le vittime che il Minotauro, mostro cannibale esigeva, minacciando altrimenti di rompere il Labirinto e di devastare l’isola.
Teseo si era proposto di liberare la città, Atene, da quel terribile obbligo, e per questo aveva deciso di entrare nel Labirinto.
Teseo non avrebbe però potuto vincere il Minotauro senza un aiuto magico, che gli venne da Arianna, figlia del re Minosse figlio a sua volta di Zeus.
La leggenda prosegue con la storia del gomitolo di lana ecc…..
Questo è per introdurre subito chi legge a quella che è la caratteristica prima di ogni mito e di quei derivati dei miti che sono le ideologie religiose, e cioè il “racconto”, la “vicenda”
Tutte le ideologie religiose si compongono di un racconto (lotte tra dei e demoni, discesa dal cielo di redentori eccelsi, sacrifici da donare agli dei, uomini superiori intermediari tra dei e fedeli, o comunque una di queste caratteristiche), su questi racconti, successivamente i commentatori costruiscono un “sistema” di credenze che a volte diventano obbligatorie per i fedeli e in genere per chiunque e che sono spesso chiamate dogmi. Molto spesso è accaduto che chi non accettava queste credenze, e rifiutava per tanto l’autorità di interpreti, commentatori, sacerdoti, fondatori e sovrani, venisse perseguitato e anche messo a morte, usanza che in certi paesi è tutt’ora in vigore, come avremmo modo di vedere più avanti.
Il Mito di Gesù – Cristo
All’origine di ogni concezione religiosa postneolitica si trova il mito del figlio del cielo, essere che sempre nasce secondo modalità che contraddicono l’esperienza del parto: il più delle volte da una vergine o semplicemente appare, come Tagete, dio etrusco che sorge all’improvviso dalla terra. Il figlio del cielo compie sempre imprese memorabili e di norma viene perseguitato, ma alla fine trionfa, in questo mondo o nell’aldilà.
Un’altra caratteristica che rende gli eventi della nascita del Gesù dei vangeli, assimilabili a miti di ogni parte del mondo, miti antichissimi, è il fatto di nascere in una grotta, simbolo dell’uscita dal caos primigenio e dall’aldilà per comparire, apparire a noi, vale a dire *l’epifania* ( dal greco apparire, comparire).
Nel nuovo testamento Gesù viene fatto nascere in un luogo : “Betlemme”, già consacrato al culto di antiche divinità pagane, in particolare Adonis (Adone) divinità siriaca della vegetazione e della rinascita, e Betlemme significa in aramaico “casa del pane”, luogo dello spirito del grano.
E ancora…
I dodici apostoli, il numero non è casuale, questo era il simbolo dei mesi raccolti intorno al sole ed è una metafora frequentissima nell’ambito della religiosità mediorientale o che potrebbe anche essere un residuo del paganesimo poiché anche altre divinità antecedenti avevano un tal numero di apostoli.
Il “mitraismo” fu a lungo tempo il rivale più potente del cristianesimo, e tra le due religioni si ebbero indubbiamente reciproci influssi, (o per meglio dire gli ideologi del cattolicesimo, che come si sa hanno redatto il nuovo testamento… rubacchiarono anche le festività mitriache, secondo me allo scopo di attirare i pagani a se) così, per esempio, il “Natalis Solis” (natale del sole, nascita del sole) mitriaco, fissato il 25 dicembre ( solstizio d’inverno) passò al cattolicesimo quale nascita di Gesù dei vangeli.
Ad un certo punto nella Bibbia, il dio Jahvè-Elohim è stanco della “malvagità degli uomini” e si pente di averli creati, decide cosi’ di distruggerli mandando il “diluvio”.
Il Mito del diluvio universale, è una vicenda che ricorda molto da vicino quella dell’epopea mesopotamica di Gilgamesh cioè il Mito della distruzione.
Andando al Mito del diluvio universale che è stato scopiazzato anche questo nella bibbia e riadattato secondo i fini dei capi religiosi.
Jahvè (il dio biblico, nome indicato nelle false traduzioni della Bibbia – vedi: il nome vero in Chi è dio?), manda anch’egli il diluvio, salva però gli unici “buoni” da lui prediletti, cioè coloro che gli ubbidiscono, e a lui si sottomettono (logicamente questa sottomissione implica la sottomissione degli uomini ai rappresentanti terreni di questo immaginario dio celeste), strana sta cosa… 😉 comunque, il dio biblico salva Noè e i suoi familiari e tutte le coppie di esseri viventi ( racconto che è identico ai acconti mitici mesopotamici)
Noè, personaggio mitologico anch’esso quindi, insieme ai suoi, anche nella bibbia, avranno modo di iniziare una nuova generazione, dopo quella distrutta dal diluvio,
La nuova generazione comunque, nel racconto biblico si mostra a sua volta “perfida” poichè osa intraprendere la costruzione di una torre, quella di Babele, con il proposito di farla giungere fino al cielo, ed ecco che Javè, il dio biblico per non avere concorrenti, geloso com’è del suo monopolio celeste, confonde il linguaggio degli uomini che parlavano la stessa lingua, da quel momento il dio biblico fece in modo che gli uomini non si capissero più.
La tradizione arcaica di ogni cultura abbonda di esseri che arrivano al cielo, e non è improbabile che il redattore di questo racconto biblico conoscesse anche le ziggurat babilonesi e le piramidi a gradoni egizie, vale a dire le “scale” dell’ascesa al cielo..cosi’ anche nella bibbia il cielo è raggiunto, ma.. guarda caso.. solo da chi è ubbidiente e sempre sottomesso al dio geloso del suo potere assoluto (e sottomesso alla tirannide di chi si fa ministro terreno di una simile IDEA, si intende) e non è raggiunto secondo questa credenza, da chi non si sottomette al potere arrogante e terreno dei rappresentanti di tale IDEA di un dio tiranno.)
Non dimentichiamo neanche le violenze inaudite degli stregoni (o sacerdoti pagani politeisti) che ammazzavano esseri umani (per lo più donne, bambini e prigionieri) squarciando loro il torace e cavandone il cuore da donare agli dei.
Praticamente tutte le violenze nascono proprio dall’idea dell’esistenza di esseri supremi (dèi o un unico dio) assetati di sangue umano e di potere.
Tratto da: Newsgroups: it.cultura.ateismo
Gesù- cristo è il mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesù il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, e’ l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare, insito nelle religioni antiche ed anche in quella dell’Impero Romano di cui l’imperatore era il Pontefice maximum; i religiosi avendo compreso che le varie idee cristiane potevano minare l’Impero, decisero di inserire i loro concetti religiosi in quelli delle sette nascenti dette “cristiane”, cambiando i nomi dei loro “dei” con i nomi allora in voga nelle varie sette cristiane…e cosi nacque gesu-cristo !
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era figlio di Erode il grande ed anche un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota, contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge mosaica ed i profeti, la Torah,….. fin dal tempo di Giosia ed Esdra (600 anni prima dell’era volgare, nella cattivita’ di Babilonia/Assiria), non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ Io Sono un Dio e sulla Legge dell’AmOr.