Tabernacolo o Santuario ed i suoi arredi – Arca dell’alleanza o del patto e Shekinah
(descritta nella Bibbia Antico Testamento e relativi significati simbolici)
Nella Bibbia e precisamente nel secondo e terzo libro, Esodo e Levitico, si parla della famosa e leggendaria Arca di Mosè, od Arca dell’Alleanza, presente nel Santuario o Tabernacolo Israelita; sta’ scritto di essa in quel racconto, che va anche letto in chiave simbolica – vedi: Simboli
Il centro del culto Israelita-Ebraico, è il Tabernacolo che racchiude l’Arca dell’alleanza, ovvero la dimora di “Dio” nel popolo; il tabernacolo seguì Israele durante la sua vita mobile, dopo l’arrivo nella terra promessa soggiornò in vari luoghi ed infine il re David lo portò a Gerusalemme e Salomone lo costrui’ con pietre e marmi.
Il Tabernacolo (in ebraico משכן – mishkhan -, che significa dimora) era un santuario, smontabile e trasportabile, eretto nel deserto del Sinai, che accompagnava gli Israeliti nel loro vagare dopo l’esodo dall’Egitto.
(Israelita – pop. isdraelita – s. m. e f. e agg. [dal latino tardo Israelita] (pl. m. -i). – Appartenente al popolo d’Israele (greco. Ισραnλ, latino Israel, dall’ebraico Yiśrā’ēl): è il nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe o Israele (chiamati perciò anche nel linguaggio biblico figli d’Israele), usato oggi spesso come sinonimo di ebreo, con connotazione quasi esclusivamente religiosa. definizione tratta dall’enciclopedia Treccani.it).
La costruzione con gli arredi, viene descritta nel libro dell’Esodo della Bibbia ebraica. Leviti (tribù di Israele) avevano il compito di occuparsene. In epoca successiva il tabernacolo è stato sostituito dal Tempio.
Il tabernacolo nella religione ebraica era un santuario trasportabile, eretto nel deserto, che accompagnava gli israeliti nel loro vagare dopo l’esodo. Viene descritto nel libro dell’Esodo della Bibbia ebraica.
I Leviti che non avevano, né dovevano avere nessuna proprietà, né altro tipo di lavoro, avevano il compito di occuparsene e venivano ricompensati dalle altre tribù. In epoca successiva il Tabernacolo è stato sostituito dal Tempio.
Secondo il racconto della Bibbia, il tabernacolo era costituito originariamente da una recinzione fatta da teli; all’interno della recinzione c’era una tenda realizzata con pelle di capra, di tasso e di montone, dipinto di rosso che facevano da copertura a tutta la struttura. La tenda nel suo interno era divisa in due da un telo dove erano raffigurati due cherubini.
Questo telo creava cosi due luoghi: il primo era chiamato “Luogo Santo”; sia i leviti che i sacerdoti vi potevano accedere per i vari servizi ad essi dedicati. Il secondo luogo era chiamato “Luogo Santissimo”; ad esso si accedeva attraverso il Luogo Santo.
Nel Luogo Santissimo poteva entrare solo il Sommo Sacerdote prescelto una volta all’anno.
Nel Luogo Santissimo vi era l’Arca dell’alleanza che era fatta in legno ed era ricoperta di oro e al suo interno conteneva i dieci comandamenti dati a Mosè, la verga di Aronne fiorita e la Manna. Il coperchio dell’arca era costituito da un basamento ai due estremi del quale vi erano due statue di cherubini rivolti uno contro l’altro con il viso volto verso l’interno dell’arca.
Secondo la fede ebraica in questo tabernacolo, così costruito e composto, si manifestava la presenza del loro “Dio” Javé.
Significato simbolico Spirituale del Tabernacolo o della Chiesa per i cristiani
Il tabernacolo costituiva lo “spazio” per spiegare ove si identifica il “luogo” della presenza del loro dio nella comunità degli uomini, in questo specifico caso, agli Israeliti, ed era costruito sul modello del Santuario celeste avuto in visione da Mosè quando era sul monte Sinai. Con la sua costruzione in Terra si sancì l’esistenza del Tempio celeste, identificato con l’angelo Metatron e la Merkavah, mentre nel reame spirituale l’Arcangelo Michele si ritiene corrisponda simbologicamente al Sommo Sacerdote.
La sua disposizione grafico-spaziale, simboleggiava nel suo schema geometrico, anche la creazione, la struttura del cosmo, la storia futura del popolo d’Israele fino all’età messianica, il tempo del “regno dei cieli“, fase del progetto di Vita, consapevolizzato nella Coscienza degli uomini e finalmente realizzato anche sulla Terra fisiologica, per il cambiamento di etica degli umani, che riusciranno a vivere in un vero Eden.
Entrando nei particolari dei significati dei vari luoghi (Cortile, Santo e Santissimo) ed oggetti (arredi presenti) del e nel Tabernacolo, possiamo scoprire molte cose importanti per il vivere di ogni essere umano e comprendere il senso della vita.
Il popolo all’esterno del Tabernacolo rappresenta le varie innumerevoli ed esistenti Entita’ Spirituali-energetiche (in altre dimensioni od Universi) in attesa di penetrare ed entrare in questa dimensione spazio-temporale, ma rappresenta anche la comunita’ Umana; tutti gli israeliti potevano entrare nel cortile e fare le loro offerte, ma non tutti potevano avvicinarsi al Luogo Santo, solo i Leviti pagati dal popolo con la decima, ed i Sacerdoti, che ricevendo le offerte del popolo, officiavano i vari tipi di sacrifizi e gestivano l’organizzazione delle feste settimanali lo Shabbath, le feste annuali, oltre alla Pasqua, agli anni Sabatici (anno in cui gli antichi Ebrei, ogni sette, si concedevano una pausa lavorativa, condonando i debiti e liberando gli schiavi lavoratori) ed al Giubileo.
I Leviti ed i Sacerdoti, nella simbologia spirituale, rappresentano gli uomini che si avvicinano dedicando la loro vita allo scoprire la loro vera dimensione: l’involucro del divino, che si manifesta nel luogo santissimo….e l’adesione e la partecipazione al Progetto vita, attraverso l’iniziazione e l’illuminazione.
Il cortile con il suo perimetro di teli di capra, montone e tasso, rappresenta la fisicità in questa dimensione, cioè il corpo umano; ogni essere “entra” dalla porta d’ingresso, che rappresentato dalla vagina e dal pene nel corpo, per prendere forma in un essere fisiologico dotato di una “tela” chiamata pelle. Ed ognuno entrando nel Tabernacolo, portava la sua “offerta” a seconda delle sue possibilità per il sacrificio, questa offerta è l’offerta che TUTTI donano alla manifestazione con la loro venuta a “sacrificarsi” a vivere sul e nel terreno delle varie vite reincarnandosi.
vedi Albero delle Vite
All’interno del cortile, vi si trovava l’altare dei sacrifici (olocausti), che simboleggia non solo il vivere con sacrificio nelle varie vite, ma anche il sacrificarsi per il Tabernacolo, cioè per la “purezza” del proprio corpo e quindi cercare di aderire e partecipare al Progetto di Vita dell’Amore verso la manifestazione-creazione e l’Infinità; inoltre il sacrificio del pane, erbe, frutta, e/o degli animali (simboli del cibo degli umani) significa anche che occorre bruciare sull’altare della purificazione il proprio corpo (seguire le Leggi della Natura in modo da evitare le Trasgressioni alle sue Leggi).
L’atto del bruciare le offerte che noi facciamo al nostro corpo (il cibo di cui ci nutriamo), è il simbolo anche dell’apparato intestinale nel quale luogo “bruciamo” i cibi che introduciamo per nutrirci, per mezzo della “combustione”, cioè per mezzo dei batteri, enzimi, ecc.
Questa trasformazione in energia, ci permette di aderire al Progetto Vita.
Il fumo che veniva emanato delle offerte posizionate sull’altare dei sacrifici e che usciva dal tabernacolo verso il cielo, simboleggia la fermentazione e la putrefazione che deve uscire dal corpo per stare bene in salute perfetta, cosi come le nostre continue trasgressioni alle leggi della Natura, specie quelle alimentari.
– vedi: Alimentazione + Crudismo
Dopo e verso il Luogo Santo, vi si trovava il recipiente con l’acqua per il lavaggio delle mani (l’aspersorio-lavatoio) ove i Leviti che officiavano nel Tabernacolo, si lavavano le mani ed i piedi con le abluzioni, anche dal sangue degli animali offerti; questi era posizionato davanti all’entrata del Luogo Santo.
Questo arredo rappresenta simbolicamente nel corpo umano, il sistema purificatore ed emuntorio difensivo di eliminazione delle tossine, (disintossicazione per mezzo di: fegato, reni, polmoni, ecc.), che deve essere sempre funzionale nell’organismo, pena l’ammalamento immediato, più o meno intenso.
Ora entriamo con i nostri simbolismi legati al corpo umano, nel “luogo santo” del Tabernacolo del popolo ebraico nel deserto del Sinai:
Il lembo di tenda, “velo”, che divideva la parte esterna dall’ingresso nel luogo santo, rappresenta il diaframma che divide la parte “esterna” (ricordiamo che l’apparato digerente appartiene all’esterno del corpo, solo il tubo digerente appartiene, come la pelle in zona aerobica, alla parte anaerobica di quest’ultima, mentre tutti gli altri organi e ciò che sta al di sopra del diaframma fanno parte degli organi “interni” al corpo.
In questo luogo vi erano l’altare dei profumi, una lampada ad olio, la menorah, e la tavola sulla quale erano posto i 12 pani di proposizione.
L’altare dei profumi era di legno d’acacia ricoperto d’oro e misurava 0,46 m per lato, in altezza 0,92 m; era fornito di corni inseparabili e di stanghe per il trasporto, ed era posto nel luogo santo di fronte al “velo” di entrata. Su di esso Aaronne doveva offrire profumi due volte al giorno.
Il profumo simboleggia e rappresenta in modo appropriato la preghiera, i desideri, le comunicazioni che, come soave aroma, salgono in alto verso il cielo dello Spirito, cose che ogni soggetto aderente al Progetto Vita deve fare consapevolmente, ma che ogni essere NON consapevole del Progetto Vita, compie comunque ogni giorno della sua vita..
Il profumo era legato, in medio oriente, assieme all’Assiria ed alla Mesopotamia, indissolubilmente alla antica civiltà egizia ed in questa, serviva da simbolo di “intermediazione”, comunicazione, fra l’uomo e gli dei. Il rito del profumo è nato nei templi, ed è presente in tutti i rituali: purifica, partecipa ad ogni tappa della vita umana, del contatto con le divinità, ed anche dei riti d’imbalsamazione dei defunti.
La Menorah fu fatta costruire da Mosè, sulla base delle indicazioni ricevute sul monte Sinai.
La genesi della bibbia descrive la Menorah come segue:
“Farai un candelabro di oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo fusto saranno lavorati al martello, i suoi calici, i suoi boccioli e i suoi fiori saranno tutti d’un pezzo con esso. Sei bracci usciranno dai suoi lati, tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci dal secondo lato. Tre calici in forma di fior di mandorlo con i loro boccioli e i loro fiori: un bocciolo sotto due bracci che escono da esso, un bocciolo sotto due altri bracci che escono da esso così per i sei bracci uscenti dal candelabro. I suoi boccioli e i suoi bracci saranno tutti d’un solo pezzo con esso, il tutto d’un solo pezzo di oro puro lavorato al martello. Farai anche le sue lampade in numero di sette. Si metteranno le lampade in alto, in modo ch’esso faccia luce sul davanti. I suoi smoccolatori e i suoi piattelli saranno di oro puro. Di un talento di oro puro lo si farà, esso e tutti questi utensili. Guarda ed esegui secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.”
La menorah (vedi anche questo PDF tratto da: memphismisraim.it) era quindi una lampada ad olio, fatta di oro, formata da 7 braccia ed aveva 22 rigonfiamenti ripartiti sui vari bracci, più quelli esistenti sul tronco del basamento centrale. Esso emanava luce e era mantenuto acceso giorno e notte tutto l’anno e per tutto il tempo della durata del tabernacolo.
Da un punto di vista tecnico questo candelabro era stato manufatto in linea con le più elevate capacità tecnologiche, l’olio bruciato nelle sette lampade, non era versato direttamente in ciascuna lampada, ma in un grande bacino, situato nella base del candelabro.
Da quel bacino, l’olio saliva per mezzo di stoppini attraverso il tronco e lungo i rami sino alle lampade. La legge fisica della capillarità era stata applicata con enorme perizia.
La Menorah è il simbolo della luce spirituale = la vera informazione, il seme principe della Vita in senso lato.
Esaminiamo i suoi vari aspetti simbolici rispetto al corpo umano:
La lampada rappresenta i 7 livelli di In-Form-Azione/contenitori/strati o segmenti energetici (chakra)del corpo umano – vedi: Settimo senso – Esso emana Luce = energia composta da 7 colori visibili se essa viene scomposta (vedi colori dell’Iride visibili se scomposti da un prisma o visibili nell’arcobaleno prodotto dalle goccioline dell’acqua nel cielo, dopo un temporale) , oltre al calore, che è rappresentato dal calore corporeo che l’energia che è portata dal “cortile”, cioè dall’olio portato da fuori il luogo santo, emana in esso.
La luce è l’energia che il corpo umano emana e produce in vita alimentandosi con i cibi sani, solidi e liquidi ed i cibi spirituali, le in-form-azioni (ciò che si sta formando).
La luce e quindi l’in-form-azione, il seme della Vita, si trasferisce da un soggetto all’altro, attraverso il linguaggio (del corpo – conscio ed inconscio e per mezzo di quello linguistico che divenne nel corso dei tempi per l’uomo, la base dell’alfabeto – esso è simboleggiato dai 22 rigonfiamenti della menorah, che corrispondono alle 22 lettere dell’alfabeto Fenicio = Ebraico Antico = Samaritano).
vedi anche: La Menorah ed i suoi simbolismi
L’olio è il simbolo del sacro pensiero che deve essere bruciato per alimentare la luce benefica del candelabro ad olio, cioè nel tabernacolo=corpo umano lo scopo di esso, è far brillare la luce=informazione del pensiero benefico, sacro, perfetto, cioè occorre essere di esempio per illuminare i Viventi e per fare ciò, occorre che questo pensiero=luce=informazione sia simile a quello emanato dalla shekinah che brillava fra i 2 cherubini dell’arca nel luogo santissimo.
I 10 punti nodali della menorah, costruita secondo i dettami di Mose‘, rappresentano anche l’albero delle Vite, cioè i corpi utilizzati nelle varie reincarnazioni, con tutti i 10 aspetti dell’essere che deve rappresentare il divino nell’Umanita’.
La Menorah rappresenta la scintilla divina, la luce della potenza del Divino che illumina il mondo ela Manifestazione: questa luce, che è presente in ciascun essere umano (maschio e femmina), secondo la Cabala, e che rappresenta l’Uomo come un essere divino, ma che nella realtà è semplicemente addormentato (incosciente) della propria divinità, fino a quando accende il candelabro, cioè fino a quando non si rende consapevole della propria divinità, manifestano la luce del pensiero puro, sacro, perfetto.
Il significato di queste parole diviene chiaro se lo si accosta alle concezioni orientali che affermano come lungo la colonna vertebrale si sviluppino i sette chakra cari anche all’Induismo ed al Buddhismo: si tratta in questi casi di centri di energia, per la precisione di vortici invisibili che sono in grado di ricevere e trasmettere, secondo schemi fisico-matematici, l’energia proveniente dalle stelle o quella elettromagnetica del campo magnetico terrestre all’interno dell’organismo.
La Menorah, in quest’ottica, rappresenta quindi il raggiungimento dell’apice dell’energia anche spirituale, poiché quando tutti i chakra sono stati caricati magneticamente, allora l’Uomo sarà l’esempio vivente del divino (un concetto assai simile all’illuminazione per far secretare dal nostro cervello il Cristos e divenire Luce ed esempio in mezzo all’umanità).
Un messaggio quindi di speranza, la Menorah rappresenta un invito a crescere spiritualmente e ad “accendere” tutti i nostri centri energetici, in modo da allontanarci sempre più dalla materialità-malvagità e sperimentare l’unione col divino, per essere di esempio agli altri, il nostro prossimo.
Anche il vangelo dei cristiani, ci dice che Gesù, riferì questa frase: ….È la “luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv. 8, 12) e “Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce.” (Gv. 12,36) La luce fisica sarà integrata e superata dalla luce spirituale: “Non vi sarà più notte (simbolo del dolore) e non avranno più bisogno di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.” (Ap. 22,5)
La tavola dei 12 pani
La tavola dei pani dell’offerta, uno degli strumenti che si trovavano dentro il tabernacolo, era fatta di legno di acacia, ed era rivestita di oro puro. Misurava due cubiti (90 cm : 3 piedi) di lunghezza, un cubito e mezzo (67,5 cm : 2.2 piedi) di altezza, e un cubito (45 cm : 1,5 piedi) di larghezza. Sulla tavola dei pani dell’offerta erano sempre poste 12 forme di pane, e questo pane poteva essere mangiato solo dai sacerdoti (Levitico 24:5-9).
Tra le caratteristiche della tavola dei pani dell’offerta ci sono: essa aveva una cornice di un palmo tutto intorno; un bordo d’oro era posto tutto intorno a questa cornice; quattro anelli d’oro erano posti sui quattro angoli; e gli anelli mantenevano le stanghe di legno di acacia rivestito d’oro che erano usate per trasportare la tavola. Anche gli utensili sulla tavola – i suoi piatti, coppe, anfore, e tazze per versare – erano fatti d’oro.
Esodo 37:11-12 riferisce: “La rivestì d’oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d’oro. Le fece attorno una cornice di un palmo e un bordo d’oro per la cornice.”
La “tavola dei pani della presentazione” era cosi chiamata perché sopra, venivano disposti dodici pani in due file da sei. I sacerdoti dovevano prepararli senza usare lievito e sostituirli ogni sabato; e i vecchi venivano consumati dai sacerdoti nel Luogo Santo (Levitico 24:5-9).
Poiché solo i sacerdoti potevano mangiare il pane che era posto sulla tavola dei pani dell’offerta, così noi dobbiamo diventare sacerdoti, cioè coloro che possono mangiare questo pane spirituale, simboleggiato dal pane fisico, cioè ricercare la verità, che sta nella in-form-azione giusta. Solo coloro che si sono salvati dalla disinformazione, si nutrono del pane spirituale della verità potranno continuare l’ascesa verso l’arca e la shekinah.
Gli antichi insegnavano che il pane è l’alimento essenziale per l’uomo e che esso rappresenta il prodotto che “esce” dalla terra.
Questo deve ricordarci che l’uomo ha la responsabilità del mantenere e lavorare la terra affinché ella gli dia da mangiare.
Se ci occupiamo della terra, se la lavoriamo, se piantiamo a suo tempo, seguendo le leggi naturali, a suo tempo raccoglieremo i frutti ch essa ci da.
Cosa vediamo al contrario oggi ? Da un lato uomini che accumuliamo i lingotti d’oro nelle banche e verificano tutti i giorni, di generazione in generazione, che non ne manchino mai. Dall’altro vediamo altri uomini, donne e bambini che muoiono di fame, perché la ricchezza non è stata distribuita, ma accumulata in modo abnorme in mano a pochissime mani, e lo hanno fatto sfruttando i loro simili….
In quest’ultimo caso, moltissimi si rivoltano contro “Dio“, chiedendosi come possa permettere una cosa simile.
In questo caso Dio risponderebbe: “questa Terra è stata creata anche per voi, ne avete la gestione e potete usufruirne. Se osservate le leggi naturali, tutti vivranno bene avendo il pane necessario alla vita sana e quindi in una pace fraterna; avete il libero arbitrio e potete scegliere di non seguire queste semplici leggi, ma ne subirete le conseguenze”.
Solo i sacerdoti avevano diritto di mangiare il pane della presentazione, infatti, tutti quelli fuori del Tabernacolo, i leviti inclusi, non potevano neanche vedere il tavolo all’interno.
Quel pane fisico che gli uomini mangiano non ha un valore eterno, serve per nutrire la carne che un giorno tornerà polvere, ma il pane spirituale del Regno è pane (l’informazione Vera) che nutre l’uomo interiore che è dentro di noi (lo Spirito); quell’uomo dentro di noi può vivere all’Infinito. Come l’uomo esteriore è fatto di carne e sangue, l’uomo interiore riceve i cibi spirituali, le informazioni che debbono essere sacre, cioè le più vere possibili.
Spiritualmente mangiamo ciò che riceviamo dal’esterno e da ciò che emaniamo spiritualmente con il nostro pensiero=linguaggio.
Il pane era fatto senza lievito, e questo è il simbolo della parola pura senza le “credenze” né le bugie.
Questa comunione del mangiare il pane spirituale, cioè ci porta piano piano alla presenza di “Dio” in noi, rappresentato dalla shekinah (energia luminosa, vedi sopra).
Arca del Patto o dell’Alleanza:
È riferito nel testo Biblico, che la Shekinah; (parola dall’intenso significato, non compreso e non immesso nel testo dai vari traduttori della Bibbia), emanava, energia elettromagnetica ed era probabilmente utilizzata da Mosé anche per ottenere e mantenere il potere sul popolo. essa è il nome antico dell’energia PSICO-Bio Elettromagnetica.
Sul coperchio dell’arca stessa (arca dell’alleanza), vi erano posizionati 2 cherubini (simboli dello Yin e Yang della manifestazione del creato) con le ali spiegate e fra queste ali, è narrato nel testo, si sprigionava, manifestava un’energia, la Shekhinà (arco sacro) ed il testo biblico dice che questa energia era la rappresentazione della divinità.
La Shekina era, secondo la credenza ebraica, la presenza di “Dio” nel Tabernacolo della radunanza, e nel significato spirituale (nascosto) è la rappresentazione simbolica del Coscienza che si manifesta nel CRAnio dell’uomo, assieme al simbolismo del Tabernacolo che rappresenta il corpo umano nel suo complesso.
Essa quindi rappresenta simbolicamente, la presenza di “Dio“, cioe’ lo Spirito, la CoScienza che compare sull’ARCa, cioè ciò che compare nel CRAnio e quindi i 2 Cherubini sono i nomi simbolici dei 2 emisferi del Cerebrum (nome latino che definisce proprio il Cervello) che essa utilizza per potersi manifestare in cio’ che noi chiamiamo CoScienza, ma era anche, secondo altri, la descrizione dello schema di un meccanismo elettro/tecnologico Atlantideo, ricevuto dagli Egizi perché loro discendenti, schema che era stato “copiato” dai templi degli iniziati Egizi del Dio ATON (il “Dio” unico, di cui TutankAmen fu il faraone più rappresentativo) con il consenso dei suoi preti, in quanto Mosè era un loro capo, essendo pretendente al trono del Faraone, lo era per diritto e dovere, assieme al Tabernacolo (il tempio degli ebrei); il meccanismo sarebbe stato introdotto nella costruzione dell’arca del patto di Israele.
vedi: Riti dell’Ebraismo + Tempio di Salomone
Secondo altri studiosi però’, questa Arca del Patto o dell’alleanza, era anche l’applicazione di un antico schema-disegno di un congegno altamente tecnologico che, costruita secondo quello schema, generava energia elettrica, di notte illuminava il campo e di giorno formava vapore; questo funzione si otteneva, si direbbe oggigiorno, con dei “giroscopi” (masse rotanti mosse con motori elettrici alimentati da batterie formate da recipienti con elettrodi immersi in un liquido acido, succo di uva) che ruotavano su di un buco di una speciale “camera” ove vi era un campo elettromagnetico (generato da magneti permanenti), si creava energia elettronica ecologica a basso costo; questa energia si poteva dirigere ovunque ad una certa distanza, come un raggio laser per mezzo del “serpente di rame” (bastone di legno con avvolta una bobina di rame) che scaricava verso massa l’energia prodotta da un meccanismo formato da semplici circuiti elettronici; l’arca essa stessa era un grosso condensatore (che si caricava con energia elettrostatica) a grande capacità (formato dal rivestimento di oro interno, con legno come dielettrico e dal rivestimento di oro esterno), sul bastone con bobina o fra le ali dei cherubini si scaricava l’energia accumulata nel condensatore formando la “schekinà” (arco sacro), ecco perché è scritto nella Bibbia che chi toccava l’arca ne era “fulminato”; lo schema di questo meccanismo, era stato consegnato ai preti Egizi da civiltà precedenti molto antiche e progredite, gli Atlantidei.
Si comprende così il perché delle continue ricerche da parte di molti per ritrovarla ed utilizzare quello schema.