SIMBOLISMO del Natale e del Presepe
https://www.academia.edu/4489606/I_Vangeli_erano_e_sono_racconti_allegorici
Un altro rito semplice e comune nelle nazioni occidentali/cristiane, è quello del festeggiare il NATALE
Ogni occidentale sa che a Natale si deve addobbare l’albero di Natale (simbolo dell’albero delle Vite) di luci, perché questo ? perché in quel periodo le case e le città di mezzo pianeta, si riempiono di luci ? per il semplice motivo che le case sono il simbolo della personalità che deve illuminarsi, avere le Giuste Informazioni, quelle che portano la Giustizia e l’Amore fra gli uomini.
L’albero è il simbolo del corpo umano e più precisamente il suo Sistema Nervoso compreso il cervello (specialmente la ghiandola pineale), nel quale deve brillare la Luce, l’In-form-azione, che viene dal cielo del Pensiero e dalla Coscienza Universale, attraverso il vuotoquantomeccanico, simboleggiata dalla stella di Natale (simbolo che indica di dare i natali all’Illuminazione, la Conoscenza e la Consapevolezza dell’Amore che mantiene vivente la Manifestazione Universale); questa è un’altra cerimonia simbolica (rito) che descrive con immagini simboliche da studiare, per far comprendere a tutti queste “sacre cose”; cioe’ che ognuno di noi deve far rivivere-rinascere il “Divino“, cioe’ l’INFINITA‘ in Se stesso, cioè divenire un d’IO/Noi, in quanto tutti i viventi sono punti (buchi) dell’Infnito che osserva se stesso….
Questo simbolo (l’albero di Natale) magari lo utilizziamo ogni anno nelle nostre case, ma non ne abbiamo mai compreso i sacri significati e tanto meno applicato nel vivere quotidiano e nella nostra società i suoi principi.
PRESEPE
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre risalire al culto dei Lares Familiares, gli Antenati defunti che secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia.
Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
In prossimita’ del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l’anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi nelle famiglie patriarcali, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, “portati” dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l’assunzione del potere nell’impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perche’ rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Tratto da: Wikipedia
Chi ha inventato il presepe ?
L’origine del termine, deriva dal latino “praesaepe”, formato da “prae” e “seapes” nel significato di “chiudere con una siepe” quindi, per estensione, significa “dinanzi al recinto”, stazzo, stalla o mangiatoia posta in una stalla.
Il presepe, o presepio, è una rappresentazione della nascita di Gesù, che ha origine da tradizioni tardo antiche e medievali; l’usanza, inizialmente italiana, di allestire il presepio in casa nel periodo natalizio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo.
Il presepe tradizionale è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù il nazareno detto l’unto, il cristo, che viene allestita durante il periodo natalizio; vi sono presenti statuine formate di materiali vari e disposte in un ambiente ricostruito in modo realistico.
Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione cristiana tratta dal Nuovo Testamento della bibbia, scritto quasi tutto inventato dai cristiani dopo il primo secolo.
La grotta o la capanna, la mangiatoia dov’è posto la rappresentazione del Gesù Bambino, i due genitori, Giuseppe e Maria, i re Magi, i pastori, con le pecore, il bue e l’asinello e gli angelie la cometa sopra la casetta o la grotta.
La statuina di Gesù Bambino viene nella tradizione, collocata nella mangiatoia alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, mentre le figure dei Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù il nazareno nel giorno dell’Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico. A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi.
Ed in molte case in occidente viene preparato e messo a visione soprattutto dei bambini.
Esiste anche un altro modo per allestire il presepio: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.
Erroneamente si crede o si dice, che l’inventore del presepe sia il celebre San Francesco d’Assisi che per primo lo avrebbe relaizzato nel 1223.
La realtà, come è descritta da Tommaso da Celano, il frate che raccontò la vita di Francesco, nel Natale del 1222 Francesco si trovava a Betlemme, dove assisté alle funzioni liturgiche della nascita di Gesù. Ne rimase talmente colpito che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poterle ripetere per il Natale successivo.
Ma il Papa, essendo vietati dalla chiesa i drammi sacri, gli permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in chiesa. Quando giunse la notte santa, accorsero dai dintorni contadini di Greccio ed alcuni Frati che illuminarono la notte le fiaccole. All’interno della grotta fu posta una greppia riempita di paglia ed accanto vennero messi un asino ed un bue.
Francesco, che non era sacerdote, predicò per il popolo riunito.
Pertanto non si tratta della realizzazione di un vero presepio (che è la rappresentazione tridimensionale, a tutto tondo, mediante un plastico con su delle statuine, della nascita di Gesù) ma solo d’una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché in una chiesa.
Il primo presepe con personaggi come quelli oggi rappresentati nel presepe, risale al 1283 ad opera di Arnolfo di Cambio che scolpì otto statuette in marmo rappresentanti i personaggi della Natività ed i Magi. Tale presepe si trova ancora nella basilica romana di Santa Maria Maggiore.
Nella realtà storica, NON si tratta della rappresentazione della nascita di Gesu il nazareno al 25 dicembre, perché egli è nato, se crediamo ciò, in primavera nel mese di Marzo=abib/aviv parole ebraiche che era il nome antico del primo mese dell’anno nel calendario ebraico e che indicano il mese della nascita della primavera, sotto il “segno dei pesci”, (marzo(aprile), ma la data del 25 dicembre, come nascita, è il simbolo e la rappresentazione di antichi miti presenti in tutto il mondo, rappresentanti la nascita del Sole nuovo che “rinasce” dal solstizio d’inverno.
Ecco il VERO significato del simbolo chiamato Presepe tanto usato, ma non compreso né vissuto, che dagli iniziati, da coloro che ne hanno colto il sacro, il vero e non l’apparente significato delle forme esteriori del simbolo:
La stella del cielo che si ferma di notte sopra il luogo della mangiatoia; nasce il CristOs fra l’asino ed il bue; figlio di Giuseppe e Maria (simboli delle 2 personalità coesistenti in ogni essere umano); subito dopo la nascita i pastori vengono ad onorarlo ed i re magi gli portano dei doni.
Vediamo di scoprire i significati, semplici ma profondi, di questi vari simboli, che probabilmente nulla hanno a che vedere con la vera descrizione storica della nascita di Gesù il Nazareno.
Questi sacri simboli servono a spiegare i significati della particolare “nascita” del Cristos da Giuseppe e Maria (simboli delle 2 personalità coesistenti in ogni essere umano); la parola italiana “nascere” proviene da una antica parola noscere che significa “cominciare a conoscere” parola che ha le sue radici e derivati in altre lingue, esempio: notizia, nobile, celebre, konig, king= re dell’illuminazione (simboleggiata dalla stella cometa nel cielo) nato nella parte più protetta, ove si mangia (la mangiatoia) della abitazione umana, il corpo e precisamente nella grotta, il Cranio, Arca e casa dell’Ego/IO, nella notte, nelle tenebre dell’ignoranza, del non sapere (l’asino=asinalità ed il bue=buità), essa si fa strada e nasce fra l’animalità e l’umanità ed essendo il prodotto dell’unione dei “contrari” maschio e femmina (riproduzione al livello Umano dell’Energia (E+ ed E-) è generato e convive con esse ma manifesta il divino, il Giusto, l’Illuminato, il Cristo, il Re ed è ad essa, l’Illuminazione, che si devono rendere gli onori ed i doni le vengono offerti (oro, incenso e mirra) quando gli altri la riconoscono, nel Carisma della Sapienza Consapevole.
Un inciso NON è vero che Gesù detto il “Cristo” è nato il 25 Dicembre di circa 2000 anni or sono; questo per molti fatti storici e deduttivi:
1) il CristOs abbiamo visto è uno stato di Coscienza, ma è anche il nome greco dell’Adam Kadmon ebraico, ovvero il nome (greco e latino) dell’UniVerso, come Essere stesso.
2) E’ ormai accertato da studiosi che credono nella nascita di Gesu’ e che hanno rifatto i calcoli astronomici del calendario per mezzo di computer, che Gesù il Nazareno non sarebbe nato 1998 anni or sono (data dell’aggiornamento di questo scritto), ma bensì circa sette anni “prima dell’anno zero”; tale anomalia si deve al conteggio errato di un monaco del sesto secolo, tale Dionigi il Piccolo, che decise nel suo fanatismo religioso di dividere la storia umana in due periodi: prima e dopo “Gesù Cristo”.
La storia, salvo i vangeli, non ci conforta nei riferimenti che essa ci propone, salvo di parlarci di un certo Ponzio Pilato in Palestina.
3) Nei periodi di dicembre, in Palestina non si portavano, né si portano oggi di notte, le greggi di pecore al pascolo, né tanto meno i pastori stanno a dormire all’addiaccio (campo recintato ove i pastori tengono le pecore) perché in quel periodo ed in quella zona di notte faceva e fa ancora molto freddo, questo in realtà avveniva ed avviene anche oggi solo verso l’inizio della primavera.
4) Gesù dai primi cristiani era rappresentato con un simbolo, quello del Pesce perché questo ? a parte il nome greco IXThUS, che significa pesce (da cui il prefisso italiano ittio, che designa ciò che ha a che fare con i pesci, pescare, fare abboccare e che in italiano viene utilizzato con la parola “ittiologia”, la forma e le iniziali delle lettere della parola “pesce” (IXThUS) era dai cristiani utilizzata per identificarsi fra di loro e nascostamente agli altri, in questo modo: “I-X-Th-U-S” Iesus- Xristos -THeou –Uios- Soter: ovvero Gesù Cristo, figlio di Dio, salvatore.
Questi vari “simboli” venivano utilizzati per sfuggire alle persecuzioni che a quel tempo esistevano nei confronti dei Giudei e dei Giudeo cristiani (così si identificavano i primi “cristiani”, per distinguersi dai Giudei che non avevano accettato il messaggio di Gesù) per identificarsi e farsi riconoscere solo dai loro fratelli in fede, ricordavano il periodo della nascita di Gesù con il segno dei Pesci, in quanto essa era avvenuta verso l’equinozio di primavera ai primi di marzo, (primo mese del calendario degli antichi) il che corrisponde come è noto al segno dei “Pesci”.
5) I Romani che dovevano effettuare un censimento, e che è noto non erano stupidi e sapevano fare il loro mestiere di governanti e dittatori, non avrebbero mai e poi mai utilizzato tali date in quanto essi solevano fare le loro feste annuali nel periodo corrispondente dal 21 dicembre fino al 1 gennaio. I saturnali dei romani iniziavano il 21 dicembre e duravano una settimana. Le feste sacre di Mitra, che era un culto diffuso quasi esclusivamente ad Ostia antica, iniziavano il 25 e duravano anch’esse 7 giorni.
Le uniche feste pagane che arrivano al 6 di gennaio sono quelle dei celti e dei germani (date odierne).
6) Vi è anche discordanza fra gli stessi cristiani: cattolici, ortodossi, protestanti, evangelici, ecc., sulla data della probabile nascita di Gesù; ognuno di loro indica periodi diversi adducendo le loro “prove”.
7) Per i Musulmani che pure accettano Gesù come Profeta, non ne hanno mai citato il periodo di nascita, come mai ?
8) Come mai gli stessi Ebrei, come è citato nei Vangeli, chiamavano e chiamano ancora oggi, Gesù: “rabbi”, cioè mio maestro, però non hanno mai ricordato il periodo della sua nascita ?
Per queste considerazioni possiamo essere sicuri che Gesù il Nazareno, NON è nato il 25 dicembre di circa 2000 anni or sono.
9) Per concludere: Ricapitoliamo: Mitra era una divinità solare indo-iranica risalente a circa 3.400 anni fa, il cui culto si diffuse anche a Roma nel 1° secolo, prima dell’era volgare) la ideologia/leggenda su questa divinità affermava che era:
1 – nato da una vergine
2 – il 25 dicembre
3 – detto il salvatore, la luce, il verbo
4 – aveva 12 seguaci
5 – morto a 33 anni
6 – sepolto e risorto dopo tre giorni
….per caso vi ricorda qualcuno ? il “Cristo” dei cristiani null’altro è che il Mitra dei pagani……
I fedeli cristiani senza saperlo, sono legati ad una divinità pagana che essi….. dicono essere il loro salvatore…….ed hanno perseguitato per secoli i “pagani” !….. follia del cristianesimo !
Per queste considerazioni possiamo essere sicuri che Gesù il Nazareno, NON è nato il 25 dicembre di circa 2000 anni or sono.
Simbolismo e parallelismi con altre religioni
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NATALE: Il 25 DICEMBRE è una data importante, il NATALE ha dato nascita a ben 19 Dei/divinità.
Dionisio o Bacco o Libero dio del vino della gioia e delle orge di Grecia e Roma.
Sol Invictus del Vicino Oriente e di Roma, Mithras di Roma, nato in una grotta (da una roccia), culto dei militari e quindi diffuso in tutti gli angoli dell’impero dalle legioni (diverso dal Mithra di Persia nato da una vergine morto e risorto, sembra dopo tre giorni), e diverso da Mitra indiano dio della luce e del giorno poi, sempre nati insieme all’allungarsi delle ore di luce ci sono : Adone (o Adonis) di Siria, e forse anche il suo corrispondente di Frigia.
Attys, nato da una vergine, morto a titolo di sacrificio, e che inoltre risorge il 25 Marzo in corrispondenza anche di data, oltre che di significato, col periodo della pasqua.
Atargatis di Siria, grande dea madre, dea della natura e sua rinascita, chiamata dai romani anche Derketo e dea Syria (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita)
Kybele (o Cibele) dea della Frigia amata da Adone (il 25 Dicembre era festeggiata insieme ad Adone: ma che tale data fosse considerata la nascita in questo caso non è certo, è solo presunto).
Astarte (o Asteroth) della Fenicia, dea suprema, nonché dea della fecondità e dell’amore. Venerata anche dal re Salomone a Gerusalemme (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita). Anche essa scese agli inferi e risorse.
Il dio solare babilonese Shamash del Vicino Oriente.
Il dio sumero Dumuzi (o Tammuz) la cui morte periodica rituale corrispondente a quella di Adonis era pianta anche alle donne ebree (Ezechiele VIII,14).
Krishna, (attualmente il dio più importante dell’India) che inizialmente appare nel testo sacro Mahabarata come reincarnato dal dio padre Visnù come un uomo eroico o semidio, e poi si rivela come dio.
Era venuto al mondo per riconquistarlo dai demoni. (Notate qualche parallelismo ?).
Infine Krisna muore ucciso (da una freccia, non sulla croce), ma rinascerà anche lui e come babbo natale porta doni nel cuore della notte.
Joshua Ben Josef (Gesu’ il Nazireo/nazareno, Galileo, detto il Cristo e Salvatore)
Baldur in Scandinavia
Freyr in Scandinavia
Bacab dio dei Maya dello Yucatan ( attuali Guatemala e Messico Sud Est)
Huitzilopochtli
Quetzocatl entrambi del Messico centrale azteco.
TUTTI sono certamente compatibile col Dio Sole perché il 25 dicembre viene dopo il solstizio d’inverno e quel giorno il 25, il sole risorge, cioè i giorni si allungano.
Fu Aureliano a introdurre la consuetudine del Natale, consacrando al dio sole il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, “Giorno di Nascita del Sole Invitto“.
Ecco la vera storia della madonna Maria vergine – PDF
Il Natale come sarebbe raccontato oggi da giornalisti e Magistrati.
“Trovato neonato in una stalla. Arrestati un falegname, una minorenne, tre extracomunitari ed un gruppo di pastori senza dimora”. Comunicato ANSA – 25 dicembre
L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino, grazie alla segnalazione di un comune cittadino che ha notato strani movimenti nei pressi di una stalla. Arrivati sul posto, gli agenti di polizia accompagnati da assistenti sociali, hanno trovato un bambino in precarie condizioni igieniche e tra gli escrementi di una mucca e di un asino, avvolto in uno scialle e depositato su una mangiatoia con vicino una bambina la quale dichiarava di essere la madre, tale Maria di Nazareth, appena quattordicenne.
Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire ragazza e bambino sui mezzi di soccorso, un uomo adulto successivamente identificato come Giuseppe di Nazareth, falegname precario, asseriva di essere il padre adottivo del bimbo, spalleggiato da alcuni pastori e da tre stranieri opponeva resistenza. Tutti i presenti sono stati identificati, mentre Giuseppe ed i tre stranieri risultati sprovvisti di documenti e di permessi di soggiorno, sono stati fermati.
Il Ministero dell’Interno e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il Paese di provenienza dei tre clandestini, nulla esclude che possano essere spacciatori internazionali, dato che erano in possesso di un ingente quantitativo d’oro e di sostanze sconosciute.
Nel corso del primo interrogatorio, i tre si sono dichiarati diplomatici ed agire in nome di Dio, per cui non si escludono legami con Al-Qaida o l’ ISIS. Si prevedono indagini lunghe e difficili. Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso nella mattinata, si limita a rilevare che il presunto padre adottivo del neonato è un adulto di mezza età, mentre la presunta madre è adolescente.
Gli inquirenti si sono messi in contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto tra i due e se esistono a carico dell’uomo precedenti denunce per adescamento di minore o pedofilia. Nel frattempo Maria è stata ricoverata presso l’ospedale di Betlemme e sottoposta a visite sia cliniche che psichiatriche, dato che dopo aver dichiarato di aver avuto un figlio, afferma di essere ancora vergine. Il fatto poi che sul posto siano state rinvenute sostanze sconosciute non migliora certo il quadro.
Pochi minuti fa’ si è sparsa la voce che anche i pastori presenti nella stalla potrebbero essere consumatori abituali di droghe.
Pare, infatti, che affermino di essere stati costretti da un uomo con una lunga veste bianca e due ali sulla schiena, a seguire una cometa per recarsi nella stalla. La posizione degli ovini, presenti in gran numero rispetto ai pastori sospetti tossicodipendenti, stralciata in un primo momento, è tornata prepotentemente a far parte del filone principale delle indagini a causa del ricorrente riferimento a tale “agnello di dio”, da essi più volte proferito.
Il PM ha così commentato: “Non possiamo anticipare nulla, ma questa è senz’altro una inchiesta che punta molto in alto e che andrà avanti molto” !
Le ORIGINI PAGANE del NATALE
Per inspiegabile che sembri, la data precisa della nascita di Gesu’ detto il Cristo non è nota, ma dalle catacombe si può capire il periodo nel quale è nato, perché egli veniva rappresentato con la lettera aramaica/samaritana Nun, che nel suo segno grafico rappresenta un mezzo pesce, quindi pare si anato nel segno dei pesci (Marzo/aprile), cioè in primavera e MAI in inverno, infatti i pastori erano fuori la notte con le pecore, fatto possibile in palestina solo in primavera…..
I vangeli non ne indicano né il giorno né l’anno, fu assegnata la data del solstizio d’inverno perché in quel giorno in cui il sole comincia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il Dies Natalis Solis Invicti (giorno della nascita del Sole invincibile).
– Nuova enciclopedia cattolica dell’Ordine Francescano (1941) –
Nel corso della ricerca di informazioni e documenti riguardanti le origini pagane del Natale, quello che stupisce è che la data del 25 dicembre, prima di diventare celebre come “compleanno di Gesù”, sia stata giorno di festa per i popoli di culture e religioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio.
Le origini di questi antichi culti vanno ricercate in ciò che è “principio” della vita sulla terra e che “dal principio” è stato oggetto di culto e di venerazione: il sole.
Agli albori dell’umanità, esisteva un ricco calendario di feste annuali e stagionali e di riti di propiziazione e rinnovamento.
I popoli nel periodo primitivo della loro esistenza erano intimamente legati al “ciclo della natura” poiché da questo dipendeva la loro stessa sopravvivenza. Al tempo, la vita naturale appariva indecifrabile, incombente, potente espressione di forze da accattivarsi; era un mondo magico. L’uomo antico si sentiva parte di quella natura, ma in posizione di debolezza. Per questo, attraverso il rito, cercava di “fare amicizia” con questa o quella forza insita in essa.
Al centro di questo ciclo c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Per quest’ultimo, temere che il sole non sorgesse più, vederlo perdere forza d’inverno riducendo sempre più il suo corso nel cielo, era un’esperienza tragica che minacciava la sua stessa vita. Perciò, doveva essere esorcizzata con riti che avessero lo scopo di evitare che il sole non si innalzasse più o di aiutarlo nel momento di minor forza.
È proprio partendo da questa considerazione che possiamo individuare le origini dei rituali e delle feste collegate al solstizio d’inverno.
Durante queste feste venivano accesi dei fuochi (usanza che si ritrova nella tradizione natalizia di bruciare il ceppo nel camino la notte della vigilia) che, con il loro calore e la loro luce, avevano la funzione di ridare forza al sole indebolito.
Spesso questi rituali avevano a che fare con la fertilità ed erano quindi legati alla riproduzione. Da qui l’usanza, nelle antiche celebrazioni, di danze e cerimoniali propiziatori dell’abbondanza e in alcuni casi, come negli antichi riti celtici e germanici, ma anche romani e greci, di accoppiamento durante le feste.
Del solstizio d’inverno
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
Se ci troviamo nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.
Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, pare strano, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
Per fare un esempio, a Maeshowe (Orkneys, Scozia) si erge un tumulo datato (con il metodo del carbone radioattivo) 2750 a.C. All’interno del tumulo c’è una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel. Questa costruzione è allineata in modo che la luce del sole possa scorrere attraverso il passaggio e splendere all’interno del megalite, illuminando in questo modo il retro della struttura. Questo accade al sorgere del sole e al solstizio d’inverno.
Delle origini comparate del Dio Sole
Pur non avventurandoci in comparazioni religiose che richiederebbero accurati studi, pena l’apparire ridicoli, diremo comunque che il 25 dicembre è associato al giorno di nascita o di festeggiamento di personaggi divini risalenti anche a secoli prima di Gesu’ detto il Cristo.
Per citarne alcuni:
Il dio Horus egiziano
I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.
Il dio Mitra indo-persiano
Con buona pace della Gatto Trocchi, quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.
Gli dei babilonesi Tammuz e Shamas
Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle che simboleggiavano i dodici segni zodiacali.
È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.
Dioniso
Nei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi.
Bacab
Era il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.
Il dio Sole inca Wiracocha
Il dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugno perché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).
Ovviamente i primi citati in questa rapida carrellata devono aver influito alquanto nella creazione del cristianesimo che, ricordiamolo una buona volta, non fu creato da Cristo. Riguardo invece ai culti solari precolombiani è interessante notare come i tempi e i simboli del sacro siano comuni a civiltà così distanti fra loro.
Questo dovrebbe far sorgere più spesso il sospetto di un’origine comune delle religioni tramite uno studio comparato delle stesse alla ricerca del significato della vita. Invece, ottusamente ci si continua ad adagiare su fedi antropomorfiche dogmatiche e più o meno esplicitamente intolleranti nei confronti delle altre.
Tratto da: riflessioni.it
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Babbo Natale
Barba lunga bianca, sorridente ed abito rosso: le origini di Babbo Natale si perdono nei millenni, da Odino a Poseidone. Ma non tutti sanno della sua, si dice, vera storia di Santa Claus/Babbo Natale, che in occidente è un personaggio presente in molte culture della tradizione natalizia che avviene nel tempo del solstizio d’inverno, nella civiltà occidentale, oltre che in Giappone e in altre parti dell’Asia orientale. Distribuisce regali ai bambini, di solito la notte della vigilia di Natale e viene rappresentato come un uomo anziano vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi con bordi di pelo bianco. tutti i conoscono come il vecchio con barba bianca e che molti bambini aspettano, e descritto dai massa media alla popolazione come viaggiante nel cielo nella slitta trainata dalla magiche renne nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, distribuendo i regali di casa in casa. Le prime tracce di un fac-simile di Babbo Natale risalirebbero ai tempi degli antichi greci, e con decine di miti e leggende ben più antiche, da Ercole ad Hare Krishna – sarebbe stato niente di meno che Poseidone, il dio dei mari. Sono millenarie anche le leggende legate a Odino, dio supremo dell’antica religione nordica: anche lui portava doni, a bordo di una slitta trainata da un cavallo volante. Le prime tracce cristiane, invece, coinciderebbero con San Nicola, vescovo di Myra in Turchia e considerato il protettore dei bambini.
Il celebre vescovo turco può essere indicato come il più probabile precursore del Babbo Natale moderno. Aveva una lunga barba, e indossava una tunica rossa.
Non tutti sanno che dietro la figura più emblematica del Natale si nasconde quella di un uomo realmente vissuto, San Nicola, un vescovo vissuto a Myra (Turchia) nel IV secolo, un uomo molto ricco e benvoluto dai suoi concittadini.
San Nicola era noto per la sua generosità e una leggenda narra che aiutò un povero padre che non aveva abbastanza soldi a far sposare le sue tre figlie, fornendo loro una dote. Infatti, una notte, San Nicola fece cadere una borsa piena d’oro dal caminetto della casa dell’uomo. Le monete caddero proprio nelle “calze che la famiglia aveva appeso al caminetto ad asciugare”, e fu proprio per la sua bontà che Nicola – alla sua morte – divenne santo.
Fino a pochi decenni fa nei Paesi teutonici e del Nord Europa, dal Belgio all’Olanda fino a Germania e Austria, Santa Claus indossava ancora la divisa da vescovo. L’origine del nome sarebbe appunto olandese: Santa CFino al XIX secolo, infatti, seppure la leggenda fosse già ben radicata, spesso a Paesi e culture diverse corrispondevano rappresentazioni diverse.
Babbo Natale poteva essere infatti un elfo o un folletto, oppure nella cultura anglosassone un omone anziano con una lunga barba bianca, una sorta di “spirito del Natale” che avrebbe pure ispirato il celebre “Canto di Natale” di Charles Dickens Laus da Sinterklass, ovvero San Nicola.
Babbo Natale “moderno” è nato da poco più di 200 anni. Il suo nome in inglese, Santa Claus, è comparso per la prima volta solo nel 1773, quando è stato utilizzato pubblicamente sulle pagine di un giornale newyorkese. In seguito, nel 1809, lo scrittore Washington Irving dedicò alcune pagine del suo libro History of New York alla descrizione delle caratteristiche di Santa Claus. Il nome e i dettagli allora conosciuti della figura derivavano tutti dalla tradizione olandese legata a Sinterklaas, che i coloni portarono in America nel diciassettesimo secolo. Sinterklaas è un santo, protettore dei più piccoli e rappresentato con la barba bianca e un cappello rosso.
Dall’insieme di tutte questi miti/credenze, è nata l’idea moderna del Babbo Natale.
Volenti o nolenti, infatti, non si può non ammettere che la rappresentazione del Babbo Natale moderno l’uomo sorridente e paffuto con la barba bianca, viene dalla pubblicità di Coca-Cola negli anni 1930, e sia stata quindi significativamente influenzata dalla multinazionale delle bibite, in quanto in un mondo dove tutto è merce, lo sono (purtroppo) anche i sogni dei bambini, perché il loro genitori non dicono loro la verità, come non gliela dicono anche su molte altre cose….
Torniamo alle nostre considerazioni generali su questi Miti/simboli/riti:
Perché le religioni, invece di usare il vero ed unico sacro simbolo, il corpo umano e tutte le sue parti anche quelle sessuali, usano altri simboli e senza spiegare i loro significati ?
La risposta è semplice: per poter gestire un potere sulle coscienze, nascondendo la vera informazione dietro simboli strani ed incomprensibili ai più.
Se spiegassero i veri significati dei loro simboli, immediatamente perderebbero il loro carisma e di conseguenza il loro potere economico, politico, religioso scomparirebbe.
Un piccolo inciso sul calendario degli antichi: il calendario era Solare o Lunare.
Il primo era composto da 12 mesi, simile al nostro con circa 30 giorni ognuno ed iniziava con il mese che conteneva l’equinozio di primavera; infatti ancor oggi nel nostro calendario abbiamo la conferma nei nomi dei mesi di “Settembre; Ottobre; Novembre; Dicembre” in quanto l’anno iniziando in Marzo, il Settimo mese era chiamato Sette-mbre, l’Ottavo chiamato Otto-bre, il Nono chiamato Nove-mbre, il Decimo Dieci-embre.
Il secondo, Lunare, aveva 13 mesi ed era utilizzato dagli Egizi (sacerdoti) dai Fenici e dagli Ebrei (ancor oggi), l’anno iniziava comunque sempre in primavera nel mese dell’equinozio.
vedi: Gesu’ NON e’ nato il 25 dicembre + Sacro e profano + Arca dell’alleanza
GESU‘- cristo e’ un mito solare dei cosiddetti “pagani“.
Certo che si, ma non confondiamo gesu’-cristo con Gesu’ il nazareno (questa confusione dei termini, nomi, è l’eterno problema di coloro che non vanno in fondo ai problemi !) – vedi: cosa e’, dove e’ e chi e’ il cristo ?
Il gesu’-cristo dei cristiani deriva da un mito solare, insito nelle religioni antiche ed anche in quella dell’Impero Romano di cui l’imperatore era il Pontefice maximum; i religiosi avendo compreso che le varie idee cristiane potevano minare l’Impero, decisero di inserire i loro concetti religiosi in quelli delle sette nascenti dette “cristiane”, cambiando i nomi dei loro “dei” con i nomi allora in voga nelle varie sette cristiane…e cosi nacque gesu-cristo !
Gesu’ il nazareno e’ un soggetto che e’ probabilmente vissuto in Palestina c.a. 2000 anni fa, era un rabbi Esseno e divenuto successivamente uno Zelota, contro i Romani e contro i Farisei e Sadducei (sacerdoti e rabbini di Gerusalemme) che avevano cambiato la legge ed i profeti, la Torah,…..non seguendo la dottrina originale che era basata sull’ IO SONO un Dio e sulla Legge dell’AmOr.
In sintesi il mito della nascita di GESU‘- cristo dei cristiani, è in realtà il simbolo mitologico, della realtà sulla e della rinascita ogni anno, del SOLE nel ciclo astrologico dei segni zodiacali legati alle costellazioni astronomiche dello Zodiaco.