INFLUENZA “Spagnola”, NO americana con i vaccini del Vaiolo…
Sono molto poche le persone che si rendono conto del fatto che la peggiore epidemia che abbia mai colpito l’America, la cosiddetta Influenza “Spagnola” del 1918, è stata causata dalla massiccia campagna di vaccinazione portata avanti in tutta la federazione statunitense.
I dottori dissero alla popolazione che la malattia era causata dai germi. I virus non erano ancora noti ai tempi, altrimenti sarebbero stati incolpati loro. Germi, batteri e virus, assieme ai bacilli e ad un piccolo numero di altri organismi invisibili, sono i capri espiatori sui quali i medici amano far ricadere la colpa delle cose che non comprendono. Se un medico compie un errore nel formulare una diagnosi e prescrivere una terapia che uccide il suo paziente, può sempre dare la colpa ai germi, ed affermare che l’infezione del suo paziente non era stata precedentemente diagnosticata e che quindi era venuto da lui troppo tardi.
Quando gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale, nell’aprile del 1917, la nascente industria farmaceutica ebbe modo di condurre una sperimentazione di un vaccino fatto con ceppi inattivati del batterio meningococco su volontari militari nell’ex campo di addestramento dell’esercito statunitense, Camp Funston, a Fort Riley, nel Kansas.
Secondo un rapporto pubblicato nel luglio 1918 da Frederick L. Gates, Primo Tenente del Corpo Medico dell’Esercito degli Stati Uniti, il vaccino sperimentale creato nei laboratori del Rockefeller Institute for Medical Research fu somministrato a “circa 3.700 volontari”:
“A seguito nacque un’epidemia di meningite a Camp Funston, in Kansas, nei mesi di ottobre e novembre 1917, è stata intrapresa una serie di ulteriori vaccinazioni antimeningite su soggetti volontari del campo. […] La serie preliminare di vaccinazioni, quindi, è servita a stabilire il metodo di iniezione, il dosaggio appropriato per una vaccinazione estesa, le reazioni che ci si poteva aspettare come risultato delle dosi scelte e la produzione di anticorpi nel siero dei soggetti vaccinati”.
Sulla base di questi risultati, nel gennaio 1918, il vaccino fu offerto – così sottolinea il rapporto – a tutto il personale militare. Per una “curiosa coincidenza”, il 4 marzo 1918 furono identificati i primi casi di quella che verrà ricordata come “influenza spagnola” proprio a Camp Funston.
Nel giro di tre settimane, 1.100 dei 56.222 soldati del campo si ammalarono.
Poiché gli uomini si spostavano continuamente tra i campi dell’esercito in tutto il Paese, vaccinarono anche altri campi ed anche l’esercito di stanza in Spagna, per cui l’ammalamento venne riscontrato in diverse zone ove vaccinarono.
Solo successivamente si sarebbe diffusa con i vaccini in altre parti d’Europa.
Estate 2008.
Nell’agosto del 2008, il NIH (National Institutes of Health) ammise che la maggior parte dei decessi nella pandemia influenzale del 1918 fu causata dalla polmonite batterica.
Nel corso degli ultimi anni, con l’emergere di nuovi rapporti e documenti sull’influenza spagnola qualcuno ha iniziato ad unire i puntini e le dichiarazioni dei fact-checker, come si può ben immaginare, non si sono fatte attendere: “il vaccino non ha alcun legame con l’origine dell’influenza spagnola. Punto e basta. È stato l’A/H1N1 a causare la pandemia più letale della storia”.
Ma certo, Signori della Corte, sono solo coincidenze…
Inverno 2019-2020.
Un piccolo numero di malati meningite batterica, si riscontrò in Lombardia (soprattutto nelle provincie di BG – BS – LO) tra inizio dicembre del 2019 e il principio del nuovo anno 2020, questo fatto suscitò molto scalpore mediatico a causa del contemporaneo battage pubblicitario sui Vaccini da fare per proteggersi, generando un vero e proprio assalto ai presidi vaccinali nella zona tra Bergamo e Brescia.
La campagna straordinaria di vaccinazioni per influenza, meningite, e morbillo, proseguì almeno fino a febbraio 2020.
Per una curiosa coincidenza – l’ennesima – il primo caso di Covid fu annunciato, il 27 febbraio 2020, in Lombardia in prov. di LO e in seguito si ammalarono anche nelle province di Bergamo e Brescia per il maggior numero di vaccinati per Meningite, influenza, morbillo. E il resto è storia recente.
Se torniamo indietro al 1918, il periodo nel quale esplose l’influenza, noteremo come essa esplose subito dopo la fine della prima guerra mondiale, quando i soldati americani stavano ritornando a casa da oltre oceano.
Questa fu la prima guerra nella quale tutti i vaccini allora noti furono somministrati obbligatoriamente a tutti i militari.
Questo guazzabuglio di veleni farmacologici e di proteine putride di cui i vaccini erano composti, causò una tale diffusione di malattia e di morte tra i soldati che era un comune soggetto di discussione il fatto che gli uomini venivano uccisi più dalle iniezioni dei medici, che dalle pallottole delle armi da fuoco.
Molti furono resi invalidi e tornarono a casa o finirono in un ospedale militare, come dei rottami senza speranza, prima ancora di avere visto un giorno di battaglia. La percentuale di malattie e morti tra i soldati vaccinati fu quattro volte maggiore rispetto ai civili non vaccinati. Ma questo non fermò i promotori dei vaccini. I vaccini sono sempre stati un grande business, e così si continuò ostinatamente ad utilizzarli.
Fu una guerra più breve di quanto non avessero pensato i produttori di vaccini, durò solo un anno per gli americani, e così ai produttori dei vaccini restarono una quantità enorme di vaccini inutilizzati e andati a male che volevano vendere ricavandoci un buon profitto. E così essi fecero ciò che fanno usualmente, fecero una riunione a porte chiuse e progettarono tutto lo sporco programma, un’operazione di vaccinazione federale (mondiale) che utilizzasse tutti i loro vaccini, raccontando alla popolazione che i soldati stavano tornando a casa con molte terribili malattie contratte in paesi stranieri e che era un dovere patriottico di ogni uomo donna o bambino proteggersi, correndo ai centri di vaccinazione e facendo tutte le iniezioni.
La maggior parte della gente credette ai propri medici ed agli ufficiali governativi, e fece quanto fu loro consigliato. Il risultato fu che la quasi totalità della popolazione si sottopose alle iniezioni senza essere sfiorata dal dubbio, e fu solo una questione di ore prima che la gente iniziasse ad agonizzare e morire, mentre molti altri collassarono colpiti da malattie di una tale virulenza, che nessuno aveva mai visto niente del genere prima d’allora.
Tali malattie avevano tutte le caratteristiche delle malattie contro le quali le persone erano state vaccinate, la febbre alta, i brividi, il dolore, i crampi, la diarrea, etc. della febbre tifoidea, la congestione alla gola ed ai polmoni simile a quella della polmonite e tipica della difterite, il vomito, il mal di testa, la debolezza e il tormento dell’epatite causata dai vaccini contro la febbre della giungla, e la manifestazione di piaghe sulla pelle causata dai vaccini contro il vaiolo, insieme alla paralisi causata dall’insieme dei vaccini, etc.
I medici furono sconcertati, e dissero che non conoscevano la causa di questa strana e mortale malattia, e che certamente non avevano alcuna cura. Avrebbero dovuto sapere che la causa nascosta furono le vaccinazioni, perché la stessa cosa successe ai soldati dopo avere ricevuto le iniezioni vaccinali nelle caserme. I vaccini per la febbre tifoidea causarono una forma ancora peggiore della stessa malattia, che chiamarono para-tifoide. Quindi cercarono di sopprimere i sintomi di questa malattia con un vaccino più forte, che causò a sua volta una malattia ancora più perniciosa, che uccise e rese disabili una gran quantità di uomini.
La combinazione di tutti quei vaccini tossici che fermentavano assieme nel corpo, causò tali violente reazioni che i medici non riuscirono ad affrontare quella situazione. Il disastro si diffuse rapidamente negli accampamenti. Alcuni ospedali militari furono riempiti esclusivamente di soldati paralizzati, e furono considerati infortuni di guerra, anche se avvenuti prima che abbandonassero il suolo Americano.
Ho parlato con alcuni dei sopravvissuti a questo massacro vaccinale quando ritornarono a casa dagli accampamenti dopo la guerra, ed essi mi raccontarono degli orrori, non della guerra in se stessa e delle battaglie, ma delle malattie diffuse negli accampamenti.
I medici non volevano che la diffusione di questa malattia causata dai vaccini si ritorcesse contro di loro, e così di misero d’accordo tra di loro per chiamarla Influenza Spagnola. La Spagna era un luogo molto lontano, ed alcuni dei soldati erano stati lì, così l’idea di denominarla Influenza Spagnola sembrò un’ottima scelta per incolpare qualcun altro. Gli Spagnoli si risentirono del fatto che questo flagello mondiale aveva preso la denominazione da loro. Essi sapevano che la malattia non av Venti milioni di persone morirono in tutto il mondo di quell’epidemia influenzale e sembrò toccare tutti i paesi che furono raggiunti dalla vaccinazione. La Grecia e poche altre nazioni, che non accettarono il vaccino, furono le uniche a non essere colpite dall’influenza. Questo non dimostra forse qualcosa?
A casa (negli U.S.A.) la situazione era la stessa; gli unici che sfuggirono all’influenza furono quelli che rifiutarono le vaccinazioni. La mia famiglia ed io fummo tra i pochi che persistettero nel rifiutare le forti pressioni della propaganda, e nessuno di noi ebbe l’influenza, nemmeno un po’ di raffreddore, a dispetto del fatto che i malati erano tutto intorno a noi, e nel mezzo del periodo più freddo dell’inverno.
Tutti sembravano averla presa. L’intera città era prostrata, tutti malati o morenti. Gli ospedali erano chiusi perché i dottori e gli infermieri erano stati colpiti dall’influenza. Tutto era chiuso, le scuole, gli uffici, le poste, tutto insomma. Nessuno andava per strada. Era come una città fantasma. Non c’erano medici per prendersi cura degli ammalati, e così i miei genitori andarono di casa in casa facendo il possibile per aiutare le persone colpite dalla malattia. Passarono tutto il giorno e parte della notte per alcune settimane al capezzale dei malati, e tornavano a casa solo per mangiare e per dormire.
Se i germi o i virus o i batteri, o qualsiasi altro piccolo organismo fosse stato la causa di quella malattia, essi avrebbero avuto moltissime opportunità di attaccarsi ai miei genitori e colpirli con la malattia che aveva prostrato il mondo intero. Ma i germi non erano la causa di quella o di qualche altra malattia, e così non ne furono colpiti. Ho parlato con poche altre persone dopo di allora, che dicevano di essere sopravvissute all’influenza del 1918, e così ho chiesto loro se si erano vaccinate, e tutte quante mi hanno riferito di non avere mai creduto nella validità dei vaccini e che non ne avevano fatto nemmeno uno. Il buon senso ci mostra che tutti quei vaccini tossici iniettati insieme nelle persone non potevano fare a meno di causare un pesante avvelenamento dei corpi, e l’avvelenamento di un qualche tipo è usualmente la causa della malattia.
L’influenza del 1918 fu la più devastante che abbiamo mai affrontato, e nel tentativo di debellarla furono usate tutte le sostanze conosciute nell’armamentario medico; ma l’aggiunta di questi farmaci, ognuno dei quali rappresenta un veleno, non fece altro che intensificare la condizione di iper-avvelenamento dei malati, in maniera tale che il trattamento della malattia uccise in realtà più di quanto non fece l’influenza stessa.
Tratto da: I. Honorof, E. McBean, “Vaccination The Silent Killer”
Fonte originale:
https://spktruth2power.wordpress.com/2009/07/11/the-1918-influenza-epidemic-was-a-vaccine-caused-disease/
Continua QUI: “influenza spagnola dai Vaccini ed aspirina” – PattoVeraScienza
MIRACOLO nel mondo intero negli anni 2020-2022 l’influenza è SPARITA ! solo la sindrome Covid19….ha…ha…ha… E’ uno dei più grandi misteri del COVID-19: dove è andata a finire l’influenza nel 2020 e nel 2021 ?
Covid, una truffa sanitaria: la mortalità è allo 0,15% come una normale influenza stagionale (0,10-0,20%)
E l’età media di decesso per Covid supera in tutti i paesi gli 80 anni, ovvero l’età che corrisponde alla normale aspettativa di vita – 29 Marzo 2023
In tutto il mondo le percentuali di mortalità Covid sono di appena lo 0,15% delle persone che si sono infettate, circa 150 su 100mila. Numeri simili a una normale influenza stagionale (0,10 e 0,20%). Dunque, ne deriva che il 99,85% degli infetti superano la malattia senza problemi, magari diventandone anche immuni. Inoltre, l’età media dei decessi Covid 19, spesso con più patologie pregresse, supera in tutti i paesi gli 80 anni, ovvero l’età che corrisponde alla normale aspettativa di vita.
Ma non è finita, dieci studi nel mondo hanno analizzato l’immunità crociata (derivante da precedenti infezioni da coronavirus influenzale o altri virus) concludendo che il 46% della popolazione era immune alla COVID- 19 già all’inizio della pandemia, come scrive Il Corriere del Ticino, la principale testata del Canton Ticino in Svizzera. Agli stessi numeri era arrivato il Giornale d’Italia nelle analisi effettuate già nel 2020, stimando una mortalità tra lo 0,10% e lo 0,17% prevalentemente focalizzata su persone anziane e fragili. Mortalità che peraltro si sarebbe ulteriormente e fortemente ridotta laddove fosse stato applicato il protocollo medico corretto, ovvero anti infiammatori e fluidificanti invece che Tachipirina e vigile attesa per poi procedere con i casi di ventilazione profonda la quale ha effetti dannosissimi per i polmoni.
A fronte di questi numeri non trovano giustificazione le misure messe in atto durate tutte le fasi della pandemia; dai vari lockdown, ai divieti di andare in ospedale a vedere i propri cari, passando per il Green pass e la vaccinazione obbligatoria per andare al lavoro. E questo senza considerare i danni psicologici derivati dalle ripetute segregazioni, che hanno colpito soprattutto i più giovani, che tra l’altro sono stati in alcuni casi additati come untori perché volevano uscire di casa. La società è stata ingiusta con i giovani, costretti a vaccinarsi nonostante il rischio di morire di Covid era pari a 0. Viceversa, i suicidi giovanili sono aumentati del 50% in un anno.
Il quotidiano ticinese aggiunge: “Per spingere al vaccino, sono state sistematicamente bandite la prevenzione, le cure precoci, la possibilità di usare farmaci a basso costo, efficaci e noti da decenni. Si è ricorso al ricatto, si è data carta bianca ai datori di lavoro, cosicché ancora oggi Enti Ospedalieri e alcune Case Anziani e Istituti assumono solo persone vaccinate. Le autorità ci hanno mentito sulla protezione del vaccino: per stessa ammissione dei produttori sappiamo che i test sulla trasmissibilità non sono stati effettuati e nemmeno quelli sulla cancerogenesi e sulle donne in gravidanza… I contratti con i fornitori di siero anti COVID sono secretati, perché? Le autorità hanno spinto persone sane, donne incinte, giovani e bambini a vaccinarsi esponendoli alle incognite di un siero genico sperimentale, per di più senza una vigilanza attiva. Purtroppo è sempre più evidente la mole di reazioni avverse al vaccino COVID in tutto il mondo: secondo il database EudraVigilance i decessi erano, al 13.08.2022, 26.267. (vedi commento)
Si noti che si tratta di dati di vigilanza passiva, segnalazione 1 su 100.
Chiediamo verità e giustizia affinché tutto questo non succeda mai più”.
Commento NdR: secondo il database EudraVigilance che sono dati tutti molto sottostimati !