CRUDISMO, mangiare CRUDI i vegetali
Piu’ VEGETALI (specie se CRUDI) per una Buona SALUTE + Vangelo della Pace
“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
Really Raw il libro di cucina Vegano-Crudista, puoi scaricarlo gratuitamente in diverse lingue
Cos`è il Crudismo ?: salute del corpo, della mente e dello Spirito.
vedi: Il cibo uccide + Tracciabilità dei Cibi + Combinazioni alimentari + Molecole Buone = Cibo adatto
La Medicina Naturale insegna che l’unica forma terapeutica naturale per l’Autoguarigione è il Crudismo !
Le radici del tipo di alimentazione crudista, cioè del crudismo, si rifanno inevitabilmente a prima della scoperta del fuoco, quando l’uomo consumava crudo il suo cibo.
Con la scoperta del fuoco infatti, tutto è cambiato. Il cibo è divenuto non più solo un mezzo per nutrirsi ma materia per sperimentare l’arte culinaria. Comunque in tutte le epoche della storia dell’uomo, sono esistiti soggetti che hanno proclamato l’effetto benefico della dieta crudista.
Ecco delle RICETTE utili: http://www.ricettecrudiste.it/crudismo/
Storia del Crudismo – La DIETA di PITAGORA
I biografi di Pitagora, tra cui Lamblicco e Diogene, descrivono la dieta personale del maestro.
Frutta fresca mattiniera, pane e miele, verdure crude e miglio a pranzo (anche altri cereali, ma il miglio era considerato superiore tra i cereali), frutta di stagione e frutta secca sul tavolo a portata di mano, radici e verdure cotte a cena. Nessun cibo proteico animale causante sporcizia intestinale.
Già a 16 anni, giovane riflessivo e dai modi pacati, aveva definito la carne come cibo intimamente lurido e rozzo, mentre i frutti ci mantengono puliti fuori e dentro.
L’alimentazione carnea impedisce lo sviluppo armonico dei bambini e impoverisce le facoltà intellettive e spirituali degli adulti. La carne decapita la curiosità scientifica, ottenebra il ragionamento, impigrisce la mente, produce vibrazioni di basso tipo che interferiscono con la natura emozionale umana, che è calda e generosa, non fredda e cinica (clamoroso anticipo della scala Simoneton).
Precursori del crudismo possono essere indicati gli Esseni, setta ebraica che viveva in prossimità del Mar Morto.
Le indicazioni del loro “Vangelo Esseno della Pace“, scoperto negli archivi Vaticani nel 1947 (forse) dal filosofo, psicologo e archeologo Edmond Bordeaux-Szekely, sono indirizzate oltre che allo spirito, anche al corpo.
“…non uccidete né uomini, né animali, né il cibo che va nella vostra bocca…se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà… la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte…ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime… i vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che voi pensate. Perciò non mangiate ciò che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo. Mangiate frutti e erbe… alimentati e maturati dal fuoco della vita“.
La riscoperta del crudismo nell’ultimo secolo si deve principalmente a naturisti o medici “indipendenti” tra i quali ricordiamo H.M. Shelton, massimo esponente dell’Igiene Naturale (“la Scienza della salute”), il quale consiglia, oltre alla dieta idrica nei casi gravi, crudismo, esercizio fisico e un buon atteggiamento verso la vita.
Ricordiamo poi Max Bircher Benner (medico svizzero), il quale, sebbene deriso dai colleghi del tempo (1903), aprì una clinica che porta ancora il suo nome. Questa ovviamente fa del trattamento dietetico (frutta, verdura, semi oleosi e cereali in fiocchi) il suo punto di forza.
Da ultimo Gandhi, noto uomo politico indiano, il quale, nel suo libro “Regime e riforma alimentare” (1949), afferma: “Per liberarsi da una malattia, occorre sopprimere l’uso del fuoco nella preparazione del pranzo“.
Tratto in parte da: vivocrudo.it
Noi animali ed Umani, siamo fatti di ciò che mangiamo….. e quindi dovremmo scegliere per il nostro corpo i cibi migliori: per la nostra salute, per sentirci in forma e soprattutto per la profilassi della vera tragedia di questo secolo: il cancro.
La sovraesposizione a tossine mutagene generate dai batteri che mutano forma, e/o dai Vaccini inoculati da piccoli o da adulti, spore nei cibi industrializzati, Vaccini, farmaci, fumo, droghe ed inquinamento atmosferico) ma anche l’abuso di cibi raffinati e troppo ricchi di grassi e proteine animali, ha raddoppiato l’incidenza dei tumori e di altre “malattie” metaboliche, degenerative, negli ultimi decenni.
Ma, se poco possiamo fare contro il benzene delle nostre città, molto possiamo fare in casa nostra sia per la profilassi di tutte le “malattie” che per la cura dei tumori: cominciamo a dire quali cibi evitare, proprio perché responsabili di alcune forme di cancro.
E’ noto che cucinando gli alimenti si perdono tutte le sostanze naturali e benefiche che la natura ci offre. Gli enzimi sono alla base dei principi della cucina crudista. Sono essenziali per mantenere le corrette funzioni dell’organismo, per la digestione degli alimenti e per il processo di ricostruzione dei tessuti.
Il crudismo garantisce un apporto di vitamine e minerali non alterati dai processi di cottura, stimola la digestione, dà un grande senso di sazietà, disintossica, porta il peso del corpo al giusto livello e idrata.
Una dieta biologica, specie se cruda può fornire all’umanità il ritorno a un modo di vivere del tutto naturale, che ci permetterà di ottenere, per la prima volta, il pieno controllo delle nostre vite sane; essa è l’unica dieta che garantisce non solo la salute e il benessere dell’umanità, ma addirittura quella dell’ambiente e di tutte le creature della Terra.
La gente si è stancata di nutrirsi con cibi denaturati, cotti, industrializzati, portatori di cattiva salute e obesità. Si è anche stancata di attendere risposte da parte di medici e di case farmaceutiche. Non vuole più alimentarsi con cibi alterati dai processi chimici.
Il crudismo è conosciuto come raw food, il crudismo è un regime alimentare che prevede il consumo di alimenti crudi e non lavorati preferibilmente di provenienza biodinamica.
Specie in questo momento, il crudismo spopola fra i divi di Hollywood che attribuiscono a questo regime alimentare una sorta di azione anti-age, ma tornando ai comuni mortali, ancora non ha incontrato molti seguaci.
Alcuni grandi chef iniziano a proporre dei piatti elaborati in chiave crudista e dei locali, specie vegetariani, a fianco alle classiche ricette vegane, propongono anche una piccola scelta di piatti raw.
Le origini storiche di questa dieta si possono ricondurre ad un testo sacro ‘Il Vangelo della Pace‘ del gruppo ebraico degli Esseni; più recentemente, invece, sono stati medici indipendenti o naturisti del ‘900 ha promuovere la diffusione della cucina crudista per motivazioni essenzialmente salutistiche.
Perché scegliere cibi Crudi ? Perché il cibo crudo può essere considerato ancora “vivo”, mentre cotto è privo della sua “energia vitale” e, soprattutto, povero di elementi essenziali per la salute come vitamine, minerali ecc.
L’uomo originariamente si cibava solo di cibo crudo, mentre quando si è “evoluto” ed ha scoperto il fuoco e’ iniziata la sua decadenza fisica, perché ha iniziato a cuocere i cibi dando vita a questa insana abitudine. Il cibo cotto e’ infatti, inadatto al tipo di apparato digerente cui è dotato l’essere umano.
Il cibo “morto” (cotto) tende, di conseguenza, a produrre una gran quantità di scorie intossicando, infiammando, per le abnormi fermentazioni e putrefazioni intestinali prodotte ed a lungo andare, l’intero organismo.
Il cibo crudo aiuta a vivere più a lungo, disinfiamma e disintossica ed aiuta ad avere più energia ed a mantenersi in forma.
Importante: Una stima indica che l’80% degli europei soffre di iperacidità o acidosi, cioè il loro pH fisiologico è più basso di quello che dovrebbe essere normalmente. Ma la stragrande maggioranza dell’umanità si alimenta con cibi che inducono acidità: pertanto si dovrebbero cambiare le abitudini alimentari, mangiando quotidianamente al 70% alcalino e solo al 30% acido.
Noi consigliamo la dieta crudista tenendo conto anche del gruppo sanguigno, salvo nel caso di malattie nel qual caso e’ assolutamente necessario la dieta crudista pura e con cibi frullati, centrifugati e/o estratti con gli estrattori !
Quindi il Crudismo, cioè l’alimentazione viva, è il vero modello alimentare anti-età, anche perché i vegetali crudi sono apportatori non solo di minerali, vitamine ed enzimi, ma sono i migliori antibiotici naturali ed in specie l’aglio, la cipolla, l’olio essenziale di origano, l’estratto delle foglie di olivo, l’echinacea, l’avogado, lo zenzero, la curcuma, la cannella, pau d’arco, propoli, il miele, l’estratto di semi di pompelmo, limone, eucalipto, menta, chiodi di garofano, certi funghi, té verde, ecc.,…
Gli antibiotici naturali sono sostanze che le piante sviluppano al loro interno come difesa personale dai microrganismi e dai batteri mutati e la cui azione, nell’utilizzo da parte dell’uomo, risulta meno aggressiva e priva degli effetti collaterali degli antibiotici di sintesi.
Esistono diversi tipi di Crudismo:
– Crudismo Fruttariano: i praticanti di questa dieta si nutrono esclusivamente di frutta, meglio se matura e biologica.
– Crudismo vegano: in questo tipo di alimentazione sono ammessi solamente alimenti crudi di derivazione vegetale (sono invece proibiti tutti i derivati da animali, come ad esempio le uova, il burro, il miele, il latte vaccino ed ovviamente anche la carne ed il pesce, ecc.).
– Crudismo vegetariano: i crudisti vegetariani possono utilizzare sia frutta e verdura cruda, sia prodotti di derivazione animale, purché crudi (comprese ad esempio la panna di latte vaccino, il burro animale, le uova, ecc.), evitando però carne e pesce.
– Crudismo onnivoro: i fautori di questa dieta assumono, frutta cruda, verdura cruda, miele e prodotti animali e di derivazione animale, anch’essi crudi. La carne cruda dovrebbe derivare se possibile da animali allevati allo stato brado o da selvaggina; sono ammessi carni, pesci, uova, burro, kefir, uova, ecc..
vedi: IMPORTANTE anche per il Crudismo:
Dieta dei gruppi sanguigni + Proprietà dell’acqua + Minerali essenziali + Vitamine + Enzimi + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA – Campi MORFOGENETICI + Tabelle delle combinazioni dei cibi nei pasti
Per mantenere od aggiungere massa muscolare
Oltre alla ginnastica quotidiana, occorre anche il giusto introito di carboidrati, grassi e proteine, è necessario anche integrare la propria alimentazione con vitamine, soprattutto la B2 , la B6 e la B12 e con sali minerali in quanto trattasi di nutrienti che il corpo, durante l’attività fisica, tende a perdere.
Da non farsi mai mancare in quanto si tratta di una preziosa fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di ferro, utile per la sintesi della mioglobina nei muscoli. Da preferire soprattutto la verdura a foglia verde tipo spinaci, lattuga, cavoli. Si consiglia di bere almeno 1,5 / 2 litri di acqua al giorno. Se si segue una dieta per aumentare la massa muscolare, occorre integrare di almeno 1 litro le dosi normalmente raccomandate e, quindi, cercare di bere 2,5 / 3 litri di acqua al giorno.
Un trucco è avere sempre con sé una bottiglietta d’acqua o una borraccia per poter bere in qualsiasi momento della giornata. L’acqua può essere sostituita anche da tisane e infusi purché non zuccherati. Evitare invece le bevande gassate e zuccherate. Sono banditi nella maniera più assoluta gli alcolici. In ogni cosa, la fretta è sempre cattiva consigliera. Ricordiamo infatti che, soprattutto quando si parla di diete, i risultati migliori e più duraturi i troveranno col tempo.
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura (CRUDA), oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE è l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt) Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidità, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi è la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne è la Causa primaria
Commento NdR: Ma quello che quasi nessuno vuole ammettere è che anche le Piante (vegetali) come dimostrato sono intelligenti, come lo è qualsiasi “cosa” manifestata in questa dimensione; come la mettiamo con i Vegani e/o Vegetariani fondamentalisti ?
Ricordiamoci che la Legge della Natura-Terra nostra madre fa si che la Vita si alimenta con la Vita ! Quella è la vera ed unica Legge.
I cibi debbono essere salubri per la specie che se ne ciba.
– Per l’Uomo, vedi Crudismo e Dieta dei gruppi sanguigni (utilizzare i cibi crudi adatti al proprio gruppo sanguigno ed al proprio metabolismo)
Quindi nessun fondamentalismo, e/o estremismo, rispettiamo la Vita in qualsiasi forma si esprime e se necessario cibiamoci di essa, tenendo conto che OGNI sostanza, cibo che introduciamo ha ripercussioni buone o cattive sulla nostra Salute.
vedi anche: Le Piante parlano e comunicano fra di loro
Ricordiamo a tutti coloro che “mangiano”, che noi siamo fatti principalmente di acqua, quindi l’acqua è, e deve essere il nostro principale alimento quotidiano; questa acqua deve essere la più pura possibile e la migliore in assoluto se vogliamo stare bene in salute; quindi l’acqua migliore, cioè vitale ed energizzata, e’ quella fornita dalle verdure e dalla frutta, perché è acqua (linfa-succo) filtrata dalle radici nel terreno ed energizzata dalle piante stesse, per la differenza di potenziale elettronico esistente fra le radici ed il frutto e/o la foglia ed il fusto; essa contiene anche sali minerali, vitamine ed enzimi importanti per la nostra perfetta Salute, oltre ad essere adatta al mantenimento del pH (7,35-40) dell’acqua del corpo, mentre l’acqua del rubinetto, al contrario e’ povera di elementi nutrizionali ed energetici, inoltre e’ acida ed inquinata da sostanze chimiche, vi immettono persino il cloro come disinfettante, invece di utilizzare l’ossigeno, e/o alle volta anche il fluoro come additivo, che distrugge anche i denti….è anche un elemento (acqua) che ha perso la sua energia dinamica, a meno che la si beva alla sorgente.
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Il Crudismo è una dieta alimentare che prevede il consumo di alimenti vegetali crudi, non lavorati e possibilmente biologici.
Serve a depurare l’organismo e ad assumere, secondo molti nutrizionisti, tutte le sostanze naturali contenute negli alimenti non alterate dalle alte temperature.
Crudismo vegano
La dieta crudista vegana è costituita da alimenti di origine unicamente vegetale non trasformati e non esposti a temperature superiori a 40°C.
I crudisti vegani ritengono che i cibi cotti al di sopra di questa temperatura perdano molto del loro valore nutrizionale e siano meno salutari o addirittura dannosi per l’organismo.
I cibi crudi hanno enzimi naturali, fondamentali per la costruzione di proteine e per la ricostruzione del corpo, e le alte temperature alterano tali enzimi e producono tossine.
Crudismo vegetariano
Il crudismo vegetariano è una dieta che esclude la carne e il pesce, ma permette l’assunzione di derivati di latte e uova. L’alimentazione comune comprende frutta, verdura, germogli, noci, semi, cereali, legumi, latticini, uova e miele, ovviamente crudi.
Crudismo onnivoro
Il crudismo onnivoro comprende ogni alimento che può essere mangiato crudo. Tutti i cibi consumati non vengono riscaldati a temperature superiori a 40°C. I crudisti onnivori ritengono che i cibi cotti al di sopra di questa temperatura perdano molto del loro valore nutrizionale e anzi siano dannosi per l’organismo.
Sostengono anche che le carni crude dovrebbe essere di animali allevati allo stato brado o di selvaggina e non di animali provenienti da allevamento intensivo.
Da Carol Alt a Madonna, da Uma Thurman a Natalie Portman: sono molte le celebrità che hanno adottato un regime alimentare a basso contenuto calorico per mantenersi in forma ma anche per ragioni etiche e ambientali.
Scegliere una dieta crudista significa inoltre adottare uno stile alimentare anti invecchiamento perché la frutta e la verdura sono gli antiossidanti per eccellenza e aiutano anche a depurare l’organismo dalle tossine che favoriscono l’accumulo di peso.
La dieta crudista è adatta a tutti coloro che non soffrono di intolleranze alimentari o problemi intestinali.
Gli esperti consigliano di provarla anche per periodi brevi, 10 o 15 giorni, specie ai cambi di stagione e al ritorno dalle vacanze.
Il pregio di questa dieta è la semplicità: utilizzando prodotti lavorati con tecniche naturali, il crudismo 2.0 non costituisce alcun tipo di rinuncia al gusto e al piacere del cibo
La dieta crudista non e’ utile solo per questioni digestive, ma elimina le tossine, e crea condizioni ideali di energia vitale all’intero organismo.
Ma i benefici non sono solo per l’organismo, ma anche per l’ambiente. ma solo se le scelte sono orientate ai prodotti di stagione e a filiera corta, in quanto parte dell’inquinamento dell’intero pianeta è dato dalle emissioni delle industrie produttrici e dai trasporti di alimentari da una parte all’altra del globo.
Escludere le componenti di derivati animali permette quindi di fare una scelta non solo salutistica ma anche fortemente legata al rispetto per l’ambiente e per tutte le creature viventi.
Tratto in parte da: avoicomunicare.it
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E’ noto che per ottenere una buona forma fisica è senz’altro fondamentale avere una buona alimentazione e nutrizione cellulare.
Un buona Alimentazione, significa innanzitutto fornire all’organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno in modo equilibrato, mantenendo alti livelli di energia.
Alimentarsi in modo “energetico” non significa assumere alimenti ad elevato potere calorico, piuttosto significa fornire al nostro corpo cibi che abbassino il livello di acidosi, tossiemia (accumulo di tossine) ed infiammazioni, dell’organismo, permettendoci quindi di eliminare le tossine accumulate, che sono spesso responsabili di soprappeso, cellulite, astenia, infiammazioni alle vie respiratorie, malattie insomma, che ci fanno stare poco bene.
E’ importante sottolineare che le buone abitudini alimentari acquisite dovrebbero accompagnarci per tutta la vita e non, come spesso accade, essere seguite solo fino al raggiungimento del nostro obiettivo.
Solo in questo modo possiamo garantirci di essere sempre in perfetta forma. Quindi, anche se talvolta ci capita di sgarrare, niente di male, anzi e’ bene vivere lo sgarro in modo sereno e non colpevolizzante, a patto che sia una volta ogni tanto,
L’equilibrio acido/alcalino + regolare il potenziale redox, e la resistività del terreno, i liquidi del corpo, e’ molto importante: es. livelli elevati di acidi possono compromettere il buon funzionamento del nostro organismo.
L’alimentazione e’ sicuramente fondamentale nel mantenere il corpo in uno stato alcalino, ma spesso lo stress, le malattie o i pensieri negativi di incoerenza generati anche dai Conflitti Spirituali, possono contribuire all’aumento della nostra acidità e/o del nostro stato di malessere.
Il corpo umano, però, è stato progettato per funzionare con le acque del corpo neutre e/o leggermente alcaline (basiche) e tale pH dovrebbe essere mantenuto a tutti i costi, specie nell’intestino tenue dovrebbe essere un ambiente prettamente leggermente alcalino, poi nel colon dovrebbe essere leggermente acido, questo per mantenere un sistema enzimatico ed una flora batterica autoctona funzionale per la perfetta salute dell’organismo.
Quando nel colon il pH è troppo verso l’acidosi, fuoriescono dall’ano feci troppo molli e/o la diarrea; quando è troppo alcalino le feci divengono dure e nasce la stitichezza, fonte di problemi….per cui l’alimentazione CRUDISTA è, e deve essere la base della salute per molti periodi dell’anno perché l’alimentazione corretta porta ad una vita lunga, serena e con poche malattie, ma mai importanti.
Il Crudismo deve essere l’alimentazione ottimale specie quando si è malati, iniziando dai succhi centrifugati in casa, di frutta e verdura, passando ai frullati e successivamente ai cibi solidi.
Il crudismo ha una grande caratteristica che, oltre ad inserire vibrazioni-frequenze vitali dei vari cibi, più molte vitamine e sali minerali, enzimi, aumenta anche le quantità di scarti di cellulosa-cruscame, accentuando le quantità delle feci espulse, e quindi il transito viene normalizzato e non nascono intossicazioni ed infiammazioni.
Occorre ricordare anche che la fibra vegetale, quella non digerita dai batteri ed enzimi, che è contenuta nella frutta e verdura cruda, non viene che in parte predigerita ed il resto ed arriva al colon, per facilitare le defecazioni e renderle sufficientemente abbondanti, ma anche per preparare, con i batteri residenti nel colon, degli acidi particolari, acido lattico ed acido acetico, che aiutano il mantenimento ottimale della mucosa del colon, specie quello discendente.
La troppa acidificazione del colon, lo ripetiamo ancora, produce feci molli o diarrea, emorroidi ed altri problemi.
Ecco perchè il crudismo assoluto, deve essere SI utilizzato, ma non per tutti giorni della propria vita, ma come consigliato qui ed a fasi alterne ed a seconda dei casi, ma SEMPRE quando si è malati.
Ma comunque ed in ogni caso, occorre che OGNUNO cerchi di scoprire quale è il tipo di “carburante” (cibo) sia quello adatto per se, tenendo SEMPRE presente le indicazioni che trovate qui sul crudismo, in modo da poterlo utilizzare per tutta la vita, un volta trovato ciò che fa bene per se stessi, ricordando comunque che ad ogni eta’ e per ogni tipo di lavoro, l’organismo necessita di un determinato tipo di alimentazione, ma tenete sempre presente le indicazioni che trovate nel crudismo.
Crudismo vuol anche dire:
– Non preoccuparsi più di smaltire i rifiuti dei cibi se non il compost.
– Eliminare il 90% della spazzatura prodotta ogni giorno
– Contribuire fortemente alla salvaguardia dell’ambiente eliminando la maggior parte dei rifiuti.
– Non consumare più, se non limare drasticamente l’uso di gas e corrente elettrica e di usarli per altri scopi e non più per mangiare.
– Avere una coscienza pulita e non avere il peso dello smaltimento dei rifiuti non rientrando tra le categorie di persone che inquinano.
– Vivere una vita nel rispetto delle leggi della natura e nel rispetto degli altri.
Il crudismo è tutto questo ed anche di più.
Fare del bene a noi stessi e al nostro pianeta e’ lo stile di vita che deve essere seguito da tutti sempre ed indistintamente.
Favorire lo sviluppo di nuove piante, di hummus e di fertilità del terreno è una cosa semplicissima e fattibile sempre. Come la natura vuole e come non deve essere cambiato.
Avere un mondo molto più pulito non è fantascienza, è realtà. Contribuire drasticamente alla diminuzione dei rifiuti e’ quanto di meglio si possa fare per guadagnare tutti sulla nostra salute e su quella del territorio.
Il tutto con una semplicità assurda, usufruire dei frutti che la natura ci offre senza ricorrere ad alimenti pronti e costosi.
Assieme al crudismo, la Cosmetica naturale Eco-Biologica ci permette di non inquinare il pianeta con sostanze tossiche e chimiche e di usufruire di fonti rinnovabili e totalmente biodegradabili a differenza dei comuni prodotti per la cura e la pulizia della pelle. Assieme alla Bio-detergenza della casa con prodotti ecologici troviamo il totale rispetto dell’ambiente e di noi stessi.
Ovviamente, i vantaggi e gli svantaggi della cottura e del crudo, dipendono molto dall’alimento che si prende in considerazione.
Le verdure, ad esempio, possono essere tranquillamente consumate crude, anzi, la cottura non fa altro che eliminare tutte le sostanze nutritive, vitamine, fibre, sali minerali ed acqua che contiene.
Per i carnivori:
Per quanto riguarda la carne, invece, cotta è’ il modo migliore per consumarla perché facilmente deperibile ed attaccata in breve tempo da batteri e microbi.
E’ importante ricordare che la cottura rende più saporita la carne e migliora le sue qualità nutritive facendo sciogliere il grasso e facendo coagulare le proteine che in questo modo diventano più digeribili.
Se invece volete gustare un buon carpaccio, ricordatevi di farlo affettare dal macellaio al momento, di tenerlo nei ripiani più freddi del frigo e di gustarlo in giornata, per non correre rischi.
Per quanto riguarda il pesce, valgono le stesse considerazioni della carne: meglio consumarla cruda, ma se si e’ nel dubbio sulla provenienza e/o il tipo di allevamento attuato per allevare quelle bestie consumatelo cotto.
AncheiIl pesce è può essere un facile ricettacolo di germi e batteri nocivi che vengono eliminati solo grazie alla cottura.
Ed il sushi ? Se ne avete così voglia, la cosa migliore da fare è recarsi in un ristorante cinese o giapponese dove gli chef addetti seguono uno specifico percorso professionale per servire pesce senza rischi, e che conoscano anche la provenienza del pesce.
Tratto in parte da: giallozafferano.it, con commenti del redattore ed aggiunte importanti.
Ecco un esempio di pasto a mezzogiorno:
Cosa possiamo mangiare di crudo nelle insalate, che devono rimanere un monopasto pasto, un monopiatto, oppure se mangiate qualche altro prodotto, tipo pasta o riso o certi legumi, integrale o semintegrale (meglio di mais o kamut) mangiate l’insalata senza condimento, cosi’ naturale e ad ogni cucchiaiata del vostro pasto.
Ecco le verdure ed ortaggi che possiamo utilizzare per le insalate miste:
tutte le lattughe, tutte le cicorie, la bietola, le spinaci, il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolfiore, il carciofo, il cardo, le carote, il sedano, il finocchio, gli asparagi, la cipolla, l’aglio, le zucchine la patata cruda, i pomodori, i peperoni, i piselli e le fave fresche, le erbe silvestri come il crescione, il tarassaco, la rucola, ecc. la pera avocado che è un frutto pregiato ed insostituibile come alimento da pasto, può essere servita a pezzettini associati alle insalate miste, , oppure preparata a parte nel seguente modo, che rende più appetibile e delicato questo frutto, ben matura, si sbuccia e si toglie il nocciolo poi, con una forchetta si riduce in purea alla quale, si aggiunge un po’ di pepe, sale marino integrale ed un cucchiaio di olio vergine d’oliva; l’insalata deve comprendenti anche pinoli. noci, mandorle, (semi oleosi), olive, cipolline, cetrioli, (sottolio o cotte) si mischia per bene e si serve in un piatto, l’insalata preparata in questo modo è più che sufficiente a soddisfare il pranzo di due persone e per l’equilibrato coefficiente dei suoi componenti costituenti, diciamo che può sostituire degnamente l’alimento proteico, in special modo quello derivante da animale.
Qualcuno potrebbe aggiungere dei crackers di mais che sono sottili e fragranti che sono piacevoli al gusto, oltre ad introdurre delle proteine vegetali.
Al tempo degli aranci è possibile mangiare le insalate di aranci con olio e sale; possono essere utili altri tipi di insalate con certi frutti adatti.
IMPORTANTE:
Questa sul Crudismo è una “dottrina standard” per tutti, ma che va sempre personalizzata a seconda del metabolismo (che varia ad ogni età) e del gruppo sanguigno della persona, per cui dovete imparare a conoscere come funziona il vs organismo; quindi fate tutto ciò che ritenete opportuno per voi, tanto ognuno gode o paga i propri errori alimentari sulla propria pelle.
A questo punto DOVETE leggere il:
Vangelo della Pace (By Gesù il Nazareno, rabbino Esseno) e provare ad alimentarvi per 7 giorni in questo modo, SOLO dopo deciderete come continuare ad alimentarvi. – Per non avere carenze, occorre stare attenti affinche’ l’alimentazione sia completa con i cibi adatti che contengono sufficienti sali Minerali, Vitamine ed enzimi.
Calcio: Pochi sanno che il cavolo crudo contiene il doppio di calcio del latte intero. Il Calcio è un antiacido per eccellenza.
IMPORTANTE: in ogni stato di “malattia” è assolutamente necessario che si passi al CRUDISMO puro, iniziando per almeno 2 settimane con i centrifugati di verdure e frutta, poi con i frullati la seconda settimana ed alla terza passare anche alla masticazione dei cibi, senza eliminare contemporaneamente centrifugati e frullati.
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Il dott. Arnold Ehret (1866-1922) disse, poco prima dell’influenza spagnola del 1918, che il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile.
Ecco spiegato il motivo per cui il dott. Manuel Lezaeta Acharan rimase sbalordito nello scoprire tramite l’esame iridologico che la stragrande maggioranza della gente (il 99%) è febbricitante ed infiammato, anche quando il termometro sotto le ascelle segna 36 e sette, ciò avviene per colpa del surriscaldamento intestinale che raffredda gli arti e la pelle, mentre infiamma le viscere interne, perché sottrae sangue alla periferia dell’organismo.
Ed ecco perché il dott. Max Bircher-Benner (1867-1939) disse: l’uomo, nato per essere sano dal primo all’ultimo giorno, spende il suo tempo e l’intera sua vita, non a consumare frutta e vegetali crudi ed a rispettare la sua natura e il suo creatore, ma ad avvelenarsi ed a sabotare la sua preziosa dotazione originaria.
Cento anni dopo, la stessa sporcizia di allora non solo è rimasta, ma si è moltiplicata, grazie alle meraviglie dei cuochi, dei nutrizionisti incompetenti e della medicalizzazione di regime isituzionalizzata dagli Enti “preposti” alla ns Salute, pardon mi sono sbagliato, alla nostra malattia….
Vi ricordiamo perciò che il nostro corpo non e’ una cloaca, nella quale introdurre ciò che piace, ma una macchina biologica molto delicata che funziona bene e rimane in Perfetta Salute SOLAMENTE se introduciamo i cibi utili al suo buon funzionamento; per cui mangiamo SOLO cio che serve alla Perfetta Salute: 80% di crudo e 20% di cotto (poco), cioè poca frutta e molta verdura cruda, cereali crudi, pestati od in fiocchi o poco cotti (questi ultimi da consumarsi con parsimonia, perché si trasformano in zuccheri, mentre i muscoli abbisognano di grassi e proteine).
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Perché mangiare alimenti crudi ?
Innanzitutto buttiamo luce su alcuni punti essenziali nel mondo “dei cibi crudi” anche chiamati “alimenti vivi”… In inglese questa radicale dieta viene chiamata “Raw Diet’’ o ‘’Living-Food Diet’’ e avvisa che una grande maggioranza dei cibi vengono consumati nel loro stato crudo, naturale, non adulterato, cioe’ non distrutti dal calore del fuoco e riscaldati al di sopra della temperatura di 40 gradi C.
Perché ?
Per far si che la quantità e qualità degli enzimi, vitamine, minerali e grassi acidi siano ancora presenti quanto elementi vivi e sensibili al calore e quindi assorbiti, utilizzati in maggiore (si parla di 75-90%) dal corpo umano per il funzionamento che hanno nel darci la salute e prevenzione di malattie… nulla viene “gettato al fuoco”…
Cucinare i cibi con il fuoco distrugge non solo questi importanti nutrienti essenziali che il corpo non sa produrre totalmente da se, – ma modifica anche la struttura molecolare del cibo stesso (con la ritenzione di acqua per esempio), rendendolo privo di ‘informazione’ e lasciando nel nostro corpo residui di muco, acidità e fermentazione – con tutte le conseguenze che ne derivano come malanni psico-fisici e anche di carattere spirituale…., depressioni e debolezze cosi presenti nella nostra società ‘malata’…
Quanto e come crudo si mangia ?
Non tutte le persone che seguono questo tipo di dieta scelgono di essere vegetariani al 100% e introducono a volte certe quantità, minori o maggiori, di carne biologica cruda, latte o derivati crudi di capra e uova crude per esempio…, e’ una scelta individuale basata su diversi motivi etici, filosofici e/o nutritivi… le stesse persone spesso non scelgono di seguire un regime alimentare crudo al 100% e introducono regolarmente o in alcune eccezioni cibi cotti a vapore per esempio come verdure o altri cibi biologici integrali, come riso, farro ecc…. e’ consigliato adottare un simile approccio per facilitare la transizione gentilmente dato che dieta e cosi radicalmente rivoluzionaria quanto disintossicante… e’ preferibile per esempio di eliminare dapprima tutti i cibi industrializzati raffinati e gli zuccheri raffinati, gradualmente le carni rosse e alcol, i latticini pastorizzati (specialmente non biologici poiché contengono ormoni e altri medicamenti nocivi come gli antibiotici) e transitare gentilmente (questo varia da persona a persona) verso cibi più integrali e biologici, ad esempio: pasta di farro o riso integrale, miglio, verdure cotte a vapore come detto precedente, alghe prescritte nella cucina macrobiotica, altre ricette integrali che potete trovare su Ricette (senza zuccheri raffinati per favore !)
Una cosa è certa… più vi muoverete con integrità e gioia verso una dieta cruda, più sorprendentemente scoprirete che questa dieta non è tanto radicale , quanto disegnata per il nostro corpo umano…ma datevi il tempo che vi serve… la Natura opera lentamente ma fermamente…
– Va bene combinare noci con verdure, foglie di insalata, erbe selvatiche
– Va bene combinare frutti dolci con erbe – foglie di insalata
– Non va bene combinare noci, semi con frutta, crea fermentazione
Ancora una semplice regola da ricordare:
Quanto senti bisogno di zucchero mangia frutta, quando senti bisogno di sale mangia erbe, insalate, foglie verdi ricche di sali minerali.
Tratto da: viaggionelcrudo.it
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Mangiare alimenti crudi, se da un lato può essere considerato un vezzo, dall’altra invece altro non è che uno stile alternativo di nutrirsi, che si appaia al vegetarianesimo, come a tante altre tendenze dello stile alimentare che provengono da altri paesi.
Quello che può colpire del “Raw Food” è il fatto che, a differenza delle altre mode, è quello che più assomiglia alla tendenza a nutrirsi in maniera naturale, con una alimentazione dettata dall’istinto e dai sensi; il cibo crudo è una fonte di nutrimento, ma la sua tradizione è antica e si fonda sulla mancanza del fuoco per cucinare, una abitudine, in fin dei conti, del tutto preistorica, se vogliamo guardare bene.
Ma che cosa c’è di interessante nel “Raw Food” ?
Per chi lo pratica uno stile alimentare che rende felici, piace, perché restituisce il gusto e l’odore naturale del cibo, che di solito viene nascosto dalle spezie e dal tipo di cottura che si da al cibo. Il cibo crudo mantiene intatte le sue proprietà e per questo è naturalmente buono.
Frutta, verdura e carne, quando sono crude, sono tutte diverse tra loro, molto diverse, e possono diventare un cibo da pietanza e non da contorno: solo l’abitudine a cucinare secondo un certo standard ha relegato il crudo a un qualcosa di secondario, nel Raw Food, al contrario, non è così.
Usare il fuoco per cucinare serve per rendere il cibo più omologato e più appetibile, alterandone le caratteristiche organolettiche e la consistenza, a volte un cibo crudo può sembrare poco appetibile perché “strano”, molle, elastico, insomma, più crudo .. ma con la cottura molte naturali risorse del cibo se ne vanno, come le vitamine, le proteine e gli enzimi naturali.
Per cominciare a mangiare più crudità è bene partire dai cibi normali, come frutta e verdura, e via via provare a mangiare crudo ciò che normalmente si mangia cotto, senza esagerare e senza sperimentare stranezze, con il rischio di intossicarsi o di farsi del male. Il palato e lo stomaco si abitueranno poi a digerire anche le verdure e la carne, e impareranno anche a amarne il fantastico gusto.
Tratto da: tantasalute.it
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Perché mangiare crudo ?
Sulla terra, le uniche specie, oltre l’uomo, che si alimentano con cibi cotti sono gli animali domestici: il cambiamento delle loro abitudini ha portato, come diretta conseguenza (viene quasi da sorridere) all’aumento del numero di veterinari.
La vita nasce cruda: tutti i processi biologici si svolgono entro i limiti di temperatura, temperatura entro la quale cellule e tessuti svolgono le loro attività vitali.
Prima dell’utilizzo del fuoco, l’uomo assumeva dall’ambiente cibi crudi e la vita passava così direttamente dal cibo all’uomo.
Il fuoco, con le sue seduzioni, ha generato una frattura, una separazione tra la natura, con tutti i suoi processi biochimici e vitali, e l’uomo; il fuoco, cuocendo i cibi, in realtà uccide la vita dell’alimento. Ad esempio, un chicco di grano crudo germoglia, cotto marcisce.
Il Dr. Kouchakoff, medico svizzero di Losanna, dopo anni di studi su migliaia di persone, in suo saggio(1937), dimostra che ogni volta che consumiamo del cibo cotto si determina nell’organismo una leucocitosi (aumento dei globuli bianchi): è come se l’organismo attivasse una reazione di difesa, difesa verso un cibo che non riconosce come adatto a sé.
Secondo la medicina allopatica ufficiale imperante la leucocitosi digestiva e’ fisiologica, ma nessuno si domanda il motivo per il quale questo processo non si determina con i cibi crudi.
L’italiano Dr. Lusignani, con tesi ancor più lungimiranti e innovative, gia’ nel 1924, aveva dimostrato che, in caso di ingestione di cibi crudi, l’organismo si rilassa e rispetto al calibro vasale si determina una vasodilatazione con leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi); al contrario, in caso di ingestione di cibi cotti, si verifica vasocostrizione e aumento dei globuli bianchi.
Tratto in parte da: vivocrudo.it
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“Raw Food“: mangiare crudo
Dall’America una nuova moda alimentare sta spopolando anche tra i personaggi dello spettacolo, il Raw Food: l’alimentazione grezza, intatta, cruda.
L’alimentazione cruda, per molti, è solo una delle tante mode che periodicamente importiamo dagli Stati Uniti; invece, rendersi conto che il nostro modo attuale di alimentarci è anch’esso frutto di condizionamenti culturali ed economici, può liberarci dal pregiudizio e aiutarci a scoprire modelli alimentari più in sintonia con la nostra fisiologia.
In tutte le specie animali (ancora libere), le scelte alimentari sono regolate esclusivamente dall’istinto e dalla disponibilità; vi è un rapporto definito tra la costituzione di un animale (caratteristiche fisiche esterne, struttura dell’apparato digerente) e il cibo che la sua specie di appartenenza considera “normale”, il quale è anche il più adatto per soddisfarne le esigenze nutrizionali e psicologiche.
La maggior parte delle persone, attualmente, identificano il cibo che sono abituati a consumare con quello della nostra specie, senza analizzare che le credenze e i criteri su cui poggiano queste scelte alimentari, molte volte, sono a dir poco catastrofiche.
Siamo abituati a considerare il cibo cucinato come il piatto forte e il cibo crudo (frutta e verdura) come contorno o spuntino.
L’alimentazione dell’uomo in realtà, come quella di tutte le altre specie animali, nasce cruda; il fuoco come strumento per la manipolazione del cibo e’ una innovazione molto recente.
L’utilizzo del fuoco in cucina rende il cibo più morbido e più appetibile (inibendo i recettori del senso di sazietà), ma ne altera la struttura, coagula le proteine, ne distrugge il contenuto enzimatico, distrugge i micronutrienti (vitamine, auxoni ecc..) e, molte volte, più che un nutriente può diventare zavorra per l’organismo.
Il movimento crudista italiano attualmente, consiglia di aumentare gradatamente e gradualmente l’utilizzo di cibo crudo, consumandolo prima del pasto cucinato e, in più, propone ricette innovative per soddisfare anche i palati più “raffinati”.
Comunque quando utilizzate il crudismo ricordatevi di assumere giornalmente dei fermenti lattici e deli enzimi, per aiutare le digestioni.
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Crudismo, pregi e difetti
La sola assunzione di alimenti crudi, estesa alla totalità della nostra alimentazione, garantisce gli apporti nutrizionali di una dieta variata e lo stesso appagamento del gusto ? In genere si, ma come ogni estremismo non va bene anche in questo caso occorre controllare da soggetto a soggetto le reazioni che SEMPRE sono individuali.
Quindi attenzione, il nostro consiglio è effettuare questa dieta per 2, 3 o 4 mesi all’anno e poi riprendere a mangiare come consigliato.
Il crudismo si fonda sulla convinzione che la cottura induce nei cibi la perdita di gran parte dei principi nutritivi che la natura fornisce e, pertanto, li devitalizza. Ciò è vero in quasi tutti i casi, ma non in tutti, es.: le patate aumentano la propria energia se cotte.
In natura, tutti i processi biologici si svolgono entro limiti di temperatura che permettono a cellule e tessuti di svolgere le loro attività vitali. Se, infatti, un certo grado di calore impedisce la crescita, la proliferazione e mutazione di batteri e l’insediamento di parassiti, è altresì vero che inibisce lo svolgersi delle naturali attività “biotiche” dell’alimento, distruggendo sostanze termolabili indispensabili alla vita.
I vantaggi del crudismo di fatto sono molteplici: le vitamine e i sali minerali presenti negli alimenti restano intatti e conservati nel loro equilibrio originario; inoltre, da un punto di vista fisiologico, la digestione viene stimolata e facilitata, grazie ad una maggior presenza di ptialina, un enzima digestivo contenuto nella saliva la cui produzione e’ indotta dalla masticazione.
Grazie alla maggior quantità di fibre ingerite, l’intestino viene stimolato così come la disintossicazione del sangue e dell’organismo in generale.
Data inoltre l’obiettiva difficoltà legata al consumo di prodotti animali crudi, questa pratica alimentare evita le disfunzioni legate all’eccessiva ingestione di carne, come la formazione di acido urico.
Tratto da: lifegate.it
Links molto interessanti, specie quello in inglese su Nexus
http://www.disinformazione.it/crudo efermentato.htm
http://it.pietrosperoni.it/2006/01/17/arriva-il-latte-crudo-perche-e-i mportante/
http://www.nexusmagazine.com/articl es/Enzymes1.html (english)
Normativa Europea per il trattamento del pesce da mangiare crudo:
http://www.geocities.com/lucamugnaini/sushi/normativa.html
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MANGIARE CRUDO (70-80 % crudo / 30-20% cotto)
D’estate tutto è più facile, in inverno diminuire il crudo ed aumentare il cotto caldo (vegetariano): 60-70% crudo / 30-40 % cotto).
Chiaro che d’estate è più facile trovare le cose fresche e vitali che più ci piacciono.
E poi stiamo spesso al sole a pelle nuda, per cui assorbiamo energia e vitamina D anche in quel modo
E questo vale fino a tutto dicembre, quando si trovano ancora i cachi e la uva, e tutti noi siamo ancora carichi di energia elettromagnetica.
Il periodo freddo, quello che ci mette tutti a più dura prova, è proprio quello che va tra gennaio e marzo.
Il binomio aprile-maggio, infatti, anche se non offre ancora i benefici della frutta, ci dà le prime verdure fresche d’annata, i primi germogli, gli asparagi. E’ già qualcosa.
Come fare per superare al meglio il clima freddo ?
Come mantenersi crudisti in questi tre mesi ?
Concentrare le nostre attenzioni su quello che c’è, a livello di cibi naturali
Qualche difficoltà in più rispetto all’estate ce l’abbiamo di sicuro. Ma non è poi così grave e nera come sembra.
D’inverno ci sono ancora ottime risorse da sfruttare. Carciofi e finocchi in abbondanza. Cavolfiori e cappucci anche. Sedani, Rapa e gambe di sedano pure. Tutte verdure a carattere amidaceo, e quindi più dense e caloriche di quelle estive. Patate e topinambur non mancano. Patate dolci ce ne sono.
Per fare più crudismo ancora ti consiglio di inserire una bella centrifuga giornaliera di gambe di sedano, carote, rape ed ananas, incluso volendo delle mele.
Se ci sentiamo gonfi, la verdura giusta è il tarassaco. A cercarlo sotto le foglie, o dall’erborista, si trova.
Quanto alla frutta, oltre agli agrumi di ogni tipo, a pere e mele, abbiamo in questo periodo ottimi kiwi e ottime banane.
E non scordiamoci dei datteri e dell’uva sultanina. Tutte cose da consumarsi in abbondanza. Concentrarsi insomma su quello che c’è.
Fichi d’India e carrube, una manna dal cielo.
Importante è la crema di avena coi semini e del pop-corn con le banane o datteri o fichi, e la necessità di concludere ogni pranzo con una manciata di manorle-pinoli-noci.
La patata dolce, le farine di castagne e di manioca, lo strudel di mele.
Ricorrete spesso al mais, alla patata, alla patata dolce, alla zucca, ai germogli, al miglio e al grano saraceno e al riso nero.
Piselli, tegoline e fagioli freschi senza timore. Non manchi mai l’avocado.
Le farine più nutrienti per qualche dessert saranno quella di castagna e quella di manioca (ovvero la tapioca).
Uno dei pochi dolci approvabili e fatti possibilmente in casa, sarà lo strudel senza zucchero ma con tanta uvetta e pinoli.
Pizza e pasta sempre precedute dal piatto di verdura cruda.
Ottimi sono i panini integrali con verdure crude e crema di olive o di carciofi, più mandorle e pinoli.
La pasta e la pizza, verificare che esse siano sempre e solo abbinate alle verdure fresche e al pomodoro crudo, e che in tali circostanze si serva sempre prima, come soluzione introduttiva enzimizzante, un piatto di insalata cruda, senza andare poi oltre al mezzo bicchiere di acqua o di birra alla spina, o meglio ancora analcolica.
Belle dormite notturne con la finestra aperta.
Nel caso di qualche malattia di stagione o di altri disturbi, evitare aspirine, purghe, febbrifughi e medicinali, e non tenere farmaci in casa, ma ricorrere sempre al digiuno totale di un giorno, con riposo a letto e acqua a volontà.
Evitare ogni tipo di vaccinazione. Pazienza per quelle già fatte.
Importantissimo andare a nanna in tempo, spegnere la luce e dormire. Verificare che tengano la finestra bene aperta durante la notte. E’ durante il sonno che il corpo lavora più intensamente sui processi assimilativi.
Mangiare di più se serve, e non creare momenti di fame che ci mandano in crisi
Mangiare di più se serve. Riempire i nostri apparati digestivi-assimilativi, nella misura in cui disponiamo del cibo giusto che non ti tradisce e non produce effetti collaterali perversi, come succede più o meno con tutti i non-cibi.
Occorre mangiarne in abbondanza, in modo tale di non lasciare della fame nascosta che si va poi ad accumulare nelle ore serali, spingendo a esagerare con le zuppe.
Non è consigliabile affamarci di mattina e recuperare di sera.
Meglio piuttosto farsi a metà mattina la famosa scodella di crema di avena col latte di cereali e spruzzata di farina di semi di lino e girasole, di sesamo e papavero, di germe di grano.
Una ottima cena serale, al posto della terrina di verdure, può essere un bel piatto di carciofi crudi e di finocchi crudi, seguito da delle patate. Una padella di pagate leggermente fritte o meglio saltate, quasi al dente, con della cipolla e dei peperoni, sazia da matti, stronca qualsiasi fame.
Una certa flessibilità non guasta. Mezz’ora di ginnastica è d’obbligo.
Non dobbiamo poi interpretare il crudismo come una regola ferrea.
Se ci sentiamo di fare qualche innocente trasgressione, magari un giorno sì e un giorno no, con una zuppa di verdura (cotta non oltre 20 minuti) con delle patate e delle zucche, o con un piatto di riso integrale o di miglio, di orzo, di grano saraceno, possiamo pure farlo.
Se sentiamo la necessità di una pasta integrale con delle verdure o una pizza vegetariana (meglio se priva di mozzarella, e alle verdure rigorosamente fresche),
Se poi ci sentiamo gonfi, significa che abbiamo sbagliato qualcosa.
Oppure ci serve fare del movimento e della ginnastica in più, del corpo libero, dei saltelli, dello stretching, della respirazione yoga ritmata in terrazza, o davanti a finestra aperta.
Meglio ancora inserire una bella camminata di mezz’ora a passo spedito, nel proprio menù giornaliero.
By Valdo Vaccaro – Tratto da: valdovaccaro.com
Commento NdR: Il crudismo è una ottima “dieta” alimentare per depurare l’organismo il consiglio è di farla per qualche mese OGNI anno (da 2 a 4 mesi) e passare all’alimentazione naturale con 80 % di alimenti crudi e 20 % di alimenti cotti.
Per i bambini e lattanti seguire le indicazioni di: Alimentazione del bambino
Per i mesi invernali si consiglia di bere ad ogni pasto crudo degli infusi CALDI !
Comunque quando utilizzate il crudismo ricordatevi di assumere giornalmente dei fermenti lattici e deli enzimi, per aiutare le digestioni.
Noi, come specialisti in Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi almeno una volta alla settimana e con parsimonia, di qualche alimento con proteine animali, preferendo mangiare crudo anche: uova, pesce, e/o carne di animali piccoli (come stazza, meglio i volatili). Ma ricordiamo sopra tutto di ridurre od eliminare il latte ed i formaggi dalla propria alimentazione.
L’alimentazione è alla base di ogni tipo di malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (crude) ed eliminate i dolci – mangiate proteine animali (meglio pesce e carne di uccello e pochi formaggi) di tanto in tanto e siate tendenzialmente vegetariani !
vedi: Consigli Alimentari + Alimentazione – Indice 1 + Alimentazione-Indice 2 + Micro diete 1 + Micro diete 2 + Vangelo della Pace + Il cibo uccide
Il Grano Saraceno vittima con l’apartheid sul cibo – 2017
Pilastro della dieta dei contadini europei nel Medioevo, ma essenziale per la prima guerra mondiale dagli Stati Uniti alla Russia, il grano saraceno, praticamente non serve per fare frittelle, e ancora molto altro, persino il pane !
Questo cibo/alimento ha sofferto un apartheid ingiusto e radicale in favore del falso cugino: grano bianco, chiamato anche “grano” o “grano duro”. A meno che tu non sia Bretone, caro lettore, hai mangiato grano saraceno nei pancake negli ultimi sei mesi ? Condannato all’oblio !….E’ stato stimato nel 1970 e 1980 che la scomparsa di grano saraceno non aveva in fondo importanza.
Che importa se la gente preferisce grano tenero !
Questo grano dà una farina molto bianca, con la quale si sono fatte baguette, croissant, panini croccanti !
La gente ha molti “giustificazioni” per non mangiare il “grano saraceno” terribile e primitivo, a buon mercato !
Così abbiamo lasciato che il grano saraceno scomparisse dai nostri campi, le nostre mensole e i nostri piatti senza farci nessuna domanda. La produzione è diminuita da 400 000 tonnellate a 20.000 tonnellate tra il 1918 e il 1964 negli Stati Uniti, un calo del 95%. Ed è stato solo dopo diversi decenni abbiamo capito perché i nostri antenati coltivati e consumavano il grano saraceno, al posto del grano. I benefici avrebbero dovuto saltare fuori. Ma non abbiamo visto nulla !
Il Grano saraceno, le fonti di autentica agricoltura biologica
Le virtù di grano saraceno diventano evidenti non appena si seminano:
il Grano saraceno ha la proprietà di “aprire” il terreno e tenerlo pulito di erbacce. Le pianure agricole infinite di Russia e in particolare gli Stati Uniti sono stati liquidati senza Round-Up, ma con i semi di grano saraceno, i primi coloni americani avevano avuto cura di portare con sé, cio’ che ha salvato le loro vite.
Il Grano saraceno arricchisce naturalmente il terreno con fosfato. Questo impedisce lo scarico e l’utilizzo di fertilizzanti chimici con il rischio di avvelenamento fiumi e delle acque sotterranee. Questo è ciò che gli ha permesso di crescere e svilupparsi, in milioni di chilometri quadrati di terra arida: nelle steppe della Russia, Cina, Kazakistan, e nelle zone di montagna, dove i cereali non crescono, Abbiamo coltivazioni di grano saraceno (che botanicamente non è un grano, ma uno pseudo-cereali come la quinoa e l’amaranto).
I nostri “agricoltori biologici” moderni scoprono un altro motivo per la popolarità del grano saraceno antico: riduce le popolazioni di V. dahliae, un batterio che rompe la resa e la qualità delle patate. Il Grano saraceno evita pertanto moderni trattamenti, contro questa parassitosi, verticillosi, che sono inefficienti ed altamente inquinanti.
Abbiamo finalmente capito perché i nostri nonni, che praticavano la rotazione delle colture, che seminavano grano saraceno prima di piantare le patate l’anno successivo !
Infine, il grano saraceno attrae gli impollinatori ed alimenta fauna selvatica: è il garante di una sana biodiversità nelle campagne.
Le api lo amano e lo rendono uno dei migliori mieli che sono di colore scuro e molto gustoso. Forse è questo il motivo per cui il grano saraceno non era solo popolare in Occidente.
Le persone di origine asiatica lo amano, perché è con lui che produce i deliziosi spaghetti giapponesi chiamati soba, anche molto popolare in Corea. Nei paesi himalayani, c’è una sorta di porridge (farinata).
In Europa orientale e in Russia, abbiamo fatto la Kasha: chicchi decorticati e torrefatti. Anche dal punto nutrizionale e di vista culinario, il grano saraceno è molto più interessante del grano. Ha un ricco sapore di nocciola. Non contiene glutine.
Può essere consumato da persone affette da celiachia (intolleranza al glutine), per tutti i pazienti ipersensibili o che cercano di ridurre il livello di infiammazione.
Le Virtù del grano saraceno nella salute sono innumerevoli: sostituire la vostra farina di frumento con farina di grano saraceno e si perde peso perché il grano saraceno sazia più velocemente.
Esso contiene fibra più solubile e quindi ha un effetto benefico sugli intestini. Il grano saraceno è molto più digeribile del grano.
Le persone che mangiano grano saraceno al posto del grano hanno anche un minor numero di problemi di peso, meno il diabete, e meno cancro. Molti studi hanno cercato di determinare perché.
Tuttavia, sembra esserci una sinergia tra i vari componenti di grano saraceno che spiegano questo: il grano saraceno contiene molti minerali (come magnesio, 200 mg per 100 g di grano saraceno solo, ma anche fosforo, manganese, zinco), vitamine del gruppo B, e molti antiossidanti. Contiene due a dodici volte più fenoli, antiossidanti del frumento, orzo, segale e avena, ed è ricco di flavonoidi, derivati di catechina ed epicatechina (antitumorale).
L’industria farmaceutica ha estratto dai fiori e foglie del grano saraceno, vari antiossidanti, tra cui rutina, quercetina e proanthocyanes. Pochissime persone sanno, che la farina di grano saraceno è molto più fragile di altre.
Può essere refrigerato o meglio nel congelatore.
Ricette, ci sono molte ricette per frittelle o frittelle di grano saraceno. In Gran Bretagna, si sta lottando per se parlare di “pancake” o “torta”, e sono in corso discussioni circa la ricetta: deve miscelare solo la farina con acqua e sale o possiamo, senza tradire, aggiungere le uova e l’olio ?
Nel resto della Francia, e’ normale l’uso di farina di grano saraceno mista alle patate, cipolle, uova e latte. In Belgio, “Bouquettes Liège” ci sono frittelle che sono mescolate con farina di grano saraceno e avena, in modo uniforme con le uova, l’olio, il brandy, lievito e, naturalmente, il birra per bagnare e uvetta. Sono serviti con marmellata.
In India, chapati sono grandi frittelle di grano saraceno. In Canada, una delle specialità è la “ploye” che è, anche, una grande frittella. Ma sarebbe un peccato fermarsi lì.
Ci sono una serie di tagliatelle cinese, coreano, giapponese con grano saraceno e anche italiane: i pizzoccheri.
Grano saraceno, infine, e’ un peccato non mangiare quel pasto: come ho spiegato sopra, si mangia in tutta l’Europa orientale come cereali integrali chiamati “Kasha”. Entra nelle polpette in preparati, con foglie di cavolo e riccioli di tutti i tipi e come base per le insalate. Consiglio vivamente di esplorare la tradizione culinaria, che è stato per secoli il pilastro della nostra dieta. E ‘anche una questione di recuperare le antiche salubre tradizioni culinarie !
Tratto da: Sante Nature Innovation – santenutrition@sante-nature-innovation.fr
ATTENZIONE:
di NON utilizzate la Frutta e la Verdura NON di provenienza biologica e/o biodinamica
In caso di malattie gravi, e’ assolutamente necessario re-inizializzare l’alimentazione del malato partendo con centrifugati di frutta e verdure, per passare successivamente dopo 7 giorni ai frullati di frutta e verdura x almeno 4 settimane e poi iniziare ad introdurre i cibi non frullati a poco a poco. Questo per permettere la riformazione del sistema enzimatico e la flora batterica intestinale.
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi: Consigli Alimentari + Frutta e Verdura
Per coloro che vogliono comunque mangiare carne anche con la dieta crudista, si consiglia di marinarla con limone, oppure di cuocerla, previo controllo della provenienza e di come e’ stato allevato l’animale.
Per il pesce, controllando preventivamente la provenienza (meglio quello di mare) il sushi può essere un tipo di alimentazione sporadica, mantenendo il sistema del Crudismo (molti e vari alimenti vegetali crudi).
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LEUCOCITOSI danni del cibo cotto – la ricerca di Kauchakof
Nel 1930 è stata condotta una ricerca per dimostrare gli effetti del cibo cotto e raffinato sul nostro sistema immunitario.
Lo studio è stato fatto all’Istituto di chimica clinica di Losanna in Svizzera, sotto la direzione del Dr. Paul Kouchakof e riguardava la produzione dei leucociti (globuli bianchi).
Si è scoperto che dopo l’ingerimento di un cibo cotto il sangue risponde immediatamente aumentando il numero di queste cellule. L’aumento del numero di leucociti dopo mangiato è un fenomeno ormai noto che prende il nome di “leucocitosi digestiva”.
Questo fenomeno è sempre stato osservato dopo un pasto cotto e visto che è sempre stato presente è considerato anche dalla medicina ufficiale come una risposta fisiologica del tutto normale.
In passato nessuno sapeva perché aumentassero i globuli bianchi, sembrava essere una risposta allo stress, come se il corpo stesse reagendo a qualcosa di nocivo esattamente allo stesso modo che avviene quando ci esponiamo a delle sostanze tossiche, a un’infezione o ad una ferita cutanea.
Mentre Kouchakof e il suo team studiavano l’influenza del cibo sulla salute umana hanno fatto una scoperta notevole.
Hanno visto che mangiare cibi crudi o cibi riscaldati a basse temperature non provocava nessuna reazione nel sangue. Inoltre se un cibo veniva scaldato oltre una certa temperatura (unica per ogni alimento), o se il cibo era raffinato e (trasformato industrialmente o con aggiunta di sostanze chimiche) questo causava sempre un aumento del numero di globuli bianchi nel sangue.
I ricercatori hanno ribattezzato questa reazione in “leucocitosi patologica” visto che avveniva solo dopo l’ingerimento di alimenti alterati chimicamente dalla temperatura o da altre sostanze.
Gli alimenti crudi e al naturale vengono quindi visti dal corpo come “amici”, ma se gli stessi alimenti li riscaldiamo sopra ad una certa temperatura essi causano una reazione negativa nel sangue, una reazione che è presente solo quando il corpo è invaso da un agente patogeno o da brutte esperienze traumatiche.
Inoltre è stato dimostrato che i peggiori in assoluto, quelli che aumentano notevolmente la leucocitosi sono i cibi raffinati come la farina bianca, il riso bianco o i cibi omogeneizzati o pastorizzati.
La pastorizzazione infatti, nata per uccidere i batteri, per favorire una lunga conservazione è un processo che espone il cibo ad altissima temperatura rendendolo così un cibo morto e difficilmente riconoscibile dall’organismo come appunto “cibo”.
Altre ricerche hanno dimostrato che mangiare cibi cotti dopo un pasto crudo diminuisce il fenomeno della leucocitosi del 50%.
Anche la masticazione ha un ruolo fondamentale. Masticando a lungo un cibo raffinato ne riduciamo ulteriormente la dannosità, abbassando ancora la leucocitosi che si forma dopo l’ingerimento.
L’ideale certo sarebbe non limitare i danni e trovare un modo per rendere i cibi raffinati meno nocivi, ma bensì sostituirli totalmente con alimenti crudi, nel loro stato naturale come ci offre il nostro meraviglioso pianeta.
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Serve arrivare in piena forma al momento cruciale del cambio di stagioni, tempo nel quale il corpo attiva le crisi di eliminazione delle infiammazioni e delle intossicazioni esistenti. Per evitare tutto questo, sono necessarie delle strategie assai precise ed efficaci, e non tante belle parole o tante simpatiche teorie.
Occorre intanto che questi ragazzi non arrivino al freddo e all’umido di quei giorni nelle loro precarie condizioni intestinali e cellulari, con viscere in costante e surriscaldato disordine e con cellule denutrite e al limite del collasso calorico.
Non è facile introdurre radicali cambiamenti dietologici in chi è in stato di mala-nutriziomne
Chi è reduce da giorni e settimane di mala-nutrizione, versa in condizioni precarie anche se non se ne rende del tutto conto.
E’ soggetto a morsi di fame improvvisi e lancinanti.
A quel punto sente il bisogno non solo della tipica soluzione del pane e salame e del grana, ma anche della pasta, della nutella, del cappuccino, della brioche, del caffè e del grappino.
Una specie di petizione verso il carburante più improprio e malefico.
D’estate tutto aiuta. Il sole, il mare, l’attività fisica
Non cadere mai nella fame e nella denutrizione calorica è dunque una prima importantissima regola, perché la fame porta a cercare il compenso, il rimedio, l’appagamento micidiale, qualunque esso sia.
Per scansare questi problemi sul nascere occorre un minimo di preparazione e di cultura igienistica, un’ abitudine a trattarsi bene e non male.
Ma con l’umidità, il vento, il freddo, i cieli costantemente grigi di nubi, si viene messi a dura prova.
Occorre già arrivare al cambio di stagione in condizioni discrete, con riserve di solare vitamina D e con un sangue fluido e rinnovato, con un intestino pulito e funzionante.
La partenza mattiniera in fretta e furia
Chi si alza col buio e va al lavoro in fretta e furia, non ha tempo per 2 o 3 colazioni a casa. Ma una spremuta d’arancia o di pompelmo li può sempre prendere in 5 minuti.
Nel suo zainetto di lavoro può sempre inserire un sacchetto con la mela, il caco, 2 kiwi e 2 banane, più tre panini integrali preparati la sera prima, imbottiti di 5 foglie di lattuga, cicoria e germogli alfa-alfa, spalmati di crema di olive e di un quarto di avocado al naturale, più 3 carciofini e 3 noci, un sacchetto di pop-corn e alcuni datteri.
Tenere in tasca due pacchetti di cracker e una bustina di uva sultanina e mandorle è sempre positivo. Le proteine della carne e del latte sono, per l’uomo, l’anticamera dell’ospedale
Per coloro che fanno attività pensate e/o sportiva:
La mattina riservata alle colazioni di sola frutta, con l’eccezione dell’avena e del pop-corn alle 11
Tre colazioni sazianti a base di sola frutta (ore 7-9-11 am), alternando a giorni alterni con qualche centrifugato di carote, sedano, ananas, o patate, patate dolci e rape, o topinambur, zenzero e bietole.
Se giovanetti in crescita che fanno sport, lo spuntino delle 11 si sostituirà con una sostanziosa crema di avena (fiocchi chiari rollati a crudo, più semini di sesamo, lino e girasole, pestati e sparsi sopra l’avena, con del germe di grano, il tutto intenerito da latte di cocco o da latte di cereali leggermente scaldato o anche a crudo).
Se non c’è quello si può optare sempre alle 11 per una terrina di pop-corn fatto in casa senza zucchero e senza sale, da consumarsi con le banane, coi datteri o coi fichi freschi non appena arrivano.
Pranzo e cena alleggeriti alle 13 e alle 19, sempre partendo con il piatto di verdure crude
Pranzo alle 13 e cena alle 19 saranno alleggerite rispetto ai vecchi tempi, e saranno pure in fotocopia, variando il tipo di verdura iniziale e il tipo di secondo piatto.
Inizieranno con un bel piattone di crudità verdi, non più di 4 qualità per volta (radicchio, rucola, crescione, tarassaco, lattuga, valeriana, cavoli, cetrioli, pomodori, zucchini, carciofi, finocchi), e con mezzo avocado. Inserire possibilmente anche dei germogli, tipo alfa-alfa e simili.
Il secondo piatto e la manciata di mandorle e pinoli
Proseguiranno con un secondo da scegliersi tra gaspacho a crudo, patate cotte conservativamente, zucca, legumi, funghi, cereali integrali (specie miglio, saraceno, orso, riso nero, mais), oppure da pasta integrale al dente, con verdure abbondanti, o pizza sottile alle verdure fresche, oppure minestrone di patate e verdure cotto a fuoco lento non oltre 16 minuti.
Termineranno con una manciata di mandorle-noci-pinoli-arachidi.
Non più di mezzo bicchiere d’acqua a tavola.
L’incrementato apporto di linfa biologica zuccherina, il vero cibo dell’uomo, limiterà la sete.
In ogni caso, chi ha sete deve bere lontano dai pasti.
Due merende pomeridiane a base di frutta. – Il ricorso ai panini vegani quando si è fuori casa.
Due merende pomeridiane (ore 16 e 18) prevederanno mele e pere, o papaia o ananas, alle 16, mentre per le 18 andranno benissimo tutti i frutti aciduli di bosco.
Quando i ragazzi non stanno a casa, lo si dovrà preventivamente fornire di alcuni panini vegani con pane integrale, spalmato di creda di olive o di carciofi, e imbottito da 3 o più strati di verdure crude, con aggiunta di carciofini sott’olio e di noci o pinoli. Per chi fa molto sport, tenere sempre in tasca dell’uvetta secca.
Per fare tutto questo occorre amare il proprio corpo.
Bisogna inoltre pensare a una strategia di lungo periodo e non solo alle urgenze del momento (altrimenti mandi tutto al diavolo e ti butti sulle uova e sul formaggio, che nel breve ti soddisfano e ti danno la carica, ti illudono di fare il galletto, stroncandoti poi quando meno te lo aspetti).
Le proteine della carne e del latte, del pesce e delle uova, sono l’anticamera dell’ospedale. Pure gli zuccheri e gli amidi di pasta, pizza, bevande zuccherate, succhi di frutta confezionati, marmellate e dolciumi, sono i precursori di ogni sorta di malanni, e soprattutto della madre di tutte le malattie umane che è la costipazione.
La sottovalutazione della regolarità intestinale
La gente ignora, snobba e sottovaluta l’intestino e il colon. Se potesse eliminarli e cancellarli lo farebbe senza esitazione. Trova costruttivo e desiderabile mettersi a tavola. Ritiene invece seccante ed imbarazzante andare ai servizi igienici.
C’è gente che mangia tre volte al giorno e si libera una volta a settimana.
L’importanza della peristalsi
E’ indispensabile invece un’intensa attività nutrizionale suddivisa in modo intelligente, e una altrettanto intensa ed efficace eliminazione.
E’ importante che la gente impari queste cose, anche se nessuno gliele ha mai improntate nella testolina.
L’intestino deve lavorare ritmicamente con materiale nuovo, acquoso e ricco di fibre naturali, vale a dire con frutta e verdura, non con cibi proteici e con cibi secchi e concentrati.
Solo a queste condizioni si ha un’ottima peristalsi intestinale.
La dieta per chi lavora all’aperto
Mi chiedi una dieta specifica per chi lavora all’aperto ?
Più o meno vale per tutti lo stesso schema modulato ed adattato nei quantitativi e nelle variazioni, in rapporto alle esigenze cloriche e gustative di ognuno di noi.
Se troviamo un’ottimale sistemazione ai 5 pasti di frutta (3 al mattino 7-9-11 e 2 al pomeriggio 16-18), restano da riempire il pranzo delle 13 e la cena delle 19.
L’esordio per tutti alle 13 con un primo piatto di verdure crude accompagnato volendo da del pane integrale, seguito da un secondo piatto che potrà consistere di patate, zucche, carciofi, legumi, fagioli, panini vegani, cereali, pasta integrale al pomodoro o al pesto, pizza vegetariana, gnocchi di patate, minestrone di verdure a cottura 16-18 minuti max, verdure cotte al vapore.
Al termine si potranno consumare delle mandorle, delle noci e dei pinoli.
Stesso discorso a cena, variando il tipo di verdure e di cereali.
Siamo accerchiati da concetti e da diete fuorvianti
Anche qui, abbiamo centrato perfettamente il problema, menzionando l’insidia dell’alternativa tra gli inganni delle multinazionali e quelli, altrettanto micidiali, dei tortellini e delle lasagne, come dire della gara a chi fa peggio.
Cito qui una pagina significativa di Ross Horne, un importante autore igienista australiano approdato con grande passione alla dieta del grande Nathan Pritikin, tratta dal suo libro The Health Revolution (la Rivoluzione Salutistica), adatta ai tuoi amici operai costretti ai lavori pesanti nelle intemperie.
L’esperienza di Ross Horne dall’alto proteico, all’Hunza al Pritikin
Quando 20 anni fa ero imbevuto dal credo della sostanza e delle diete alto-proteiche, mi capitò tra le mani un libro di Renée Taylor (Health Secrets from Hunza, cioè Segreti della Salute dalla Regione Hunza), in cui si parla della famosa comunità asiatica che vive nella valle compresa tra l’Hindu-Kush e il Karakorum, nella parte terminale ovest della catena himalayana, dove convergono i confini di Pakistan, Afghanistan, Russia e Cina.
Lessi pure un secondo testo (The Wheel of Health, cioè La Ruota della Salute) del medico londinese G.T. Wrench, che descrive la fantastica dieta di questa popolazione, basata interamente su frutta e verdure crude, con una media incredibile di ultracentenari attivi e laboriosi, nonostante il clima rigido della loro terra.
Poco tempo dopo queste due letture, mia moglie spese alcune settimane all’Hopewood Health Center di Wallacia, venendone fuori nuova ed incredibilmente ringiovanita e rinvigorita. Seppi che in quel centro veniva attuato un sistema dietologico identico a quello degli Hunza. A quel punto non ebbi più alcuna esitazione.
Abbandonai le mie ideologie alto-proteriche in favore di una dieta vegetariana, anche se continuavo a consumare troppe noci e oli vegetali, ed anche qualche latticino.
Ma, quando scopersi più tardi l’esistenza della dieta basso-proteica di Nathan Pritikin, la abbracciai completamente, e non mi sono mai pentito.
Le demenziali tabelle della FDA americana (tuttora in uso nel mondo intero)
L’elenco delle proteine giornaliere da tenere in considerazione non è certamente quello della FDA americana, che oggi dice 75 grammi/giorno (sconfessando i vecchi tempi di 30 anni fa, quando ne blaterava 300, e quelli di 10 anni fa, quando ne blaterava 200, e quelli di 5 anni fa, quando ne blaterava 150), in una ubriacatura demenziale e corrotta di sopravalutazioni (proteine e vitamina B12) e di sottovalutazioni (vitamine C, E e B9).
L’importantissimo parametro della quota proteica giornaliera
Vediamo la quota giornaliera ideale secondo alcune importanti autorità e secondo alcuni affidabili autori, sempre dal testo di Horne:
– U.S. National Academy of Science 34 grammi/giorno
– Dr Rayner Berg, eminente nutrizionista svedese 30
– Dr V.O. Siven, eminente nutrizionista finlandese 3
– Dr R. Chittenden, famoso nutrizionista americano 30
– Dr D.M. Hegsten, nutrizionista della Harvard University 27
– Dr W.C. Rose, nutrizionista americano 20
– U.S. Food & Nutrition Board 34
– Canadian Board & Nutrition 34
– U.N. Food & Agricoltural Organization 34
Chi conduce vita molto attiva, deve solo aumentare la quota calorica, consumando più frutta, mediante più pasti al giorno
Concludo dicendo che anche con una dieta rigorosamente vegana, priva cioé di ogni latticino, è difficile raggiungere quote proteiche così basse, al di sotto dei 30 grammi/giorno.
Questo dimostra come persino le noci e i cereali non sono indispensabili nel lungo periodo, visto che la frutta e la verdura cruda da soli sono in grado di fornire sufficiente quota proteica giornaliera.
Significa pure che se qualcuno conduce vita molto attiva, come i montanari Hunza, il problema non è mai proteico ma sempre calorico.
Diventa cioè una questione di mangiare più frutta e più frequentemente nel corso della giornata.
La conferma esatta venne dagli esperimenti di Cambridge2000 – Queste cose, Ross Horne le scriveva nel 1985.
Non c’era ancora stato il famoso esperimento Cambridge2000, che avrebbe confermato per filo e per segno le sue considerazioni.
I medici di Cambridge, massima università mondiale nel settore nutritizionale, fissarono infatti, dopo 20 anni di esperimenti su un campione vastissimo di persone, a 5 pasti sazianti di sola frutta al giorno (5 per day), la quota ideale per sopravvivere schivando ogni tipo di malattia, ed in particolar modo il cancro e le cardiopatie.
Il trionfo della frutta sulla carne e della vitamina C sulla B12
La ANHS (American Natural Hygiene Society) anche questa volta aveva visto giusto.
Già da 100 anni sosteneva infatti, contro tutto e contro tutti, scandalizzando i proteinomani del pianeta, ricevendo accuse irripetibili dai filo-macellai della FDA, dalla NDC (National Dairy Council), e da Big Pharma, che il quantitativo proteico ideale andava tra gli 11 e i 25 grammi al giorno, 11 perché quello era il fabbisogno proteico del lattante umano (il più intenso succhia-proteine tra gli esseri umani) e 25 perché oltre i 25 grammi scatta nell’uomo il meccanismo perverso della acidificazione del sangue.
Veniva così sanzionato in modo inequivocabile il trionfo della frutta e delle vitamine C ed E, nonché la caduta delle proteine animali e della vitamina B12 legata alle stesse.
Tutto il resto non sono che miserabili balle.
Ricordiamo che:
Tra le verdure non manchino carciofi e finocchi crudi, cavolo crudo verde e viola tagliato a fette sottili.
Per eliminare il formaggio e il pesce ci vuole una quota giornaliera di patate, zucche, topinambur e cavolini di Bruxelles, tutto cotto al minimo, seguite da qualche legume ed anche delle patate dolci o delle castagne. Per la frutta abbondare con cachi e kiwi, con melograno, uva e mele, pere e banane.
Una manciata di mandorle e pinoli, o di pistacchi ed arachidi, sono pure indispensabili.
Datteri ramati e lupini sono pure validi. Uva secca, fichi secchi, uvetta sultanina e carrube dovrebbero pure trovare spazio nella tua dispensa. Arance e mandarini di Sicilia in abbondanza al risveglio, non serve nemmeno dirlo.
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale) – Tratto da: valdovaccaro.com
IMPORTANTE:
mangiare crudo si riferisce principalmente ai vegetali che in certi casi es. infiammazioni gravi al colon non possono essere utili in un primo momento, anzi possono essere controindicati, salvo che se utilizzati FRULLATI ed in poca quantita’. Meglio arrivarci piano piano iniziando con il riso bianco cotto, poi passando a quello semi integrale, ma ad ogni pasto mangiare della verdura cruda frullata, in inverno utilizzare le verze.
Nel caso di colon irritato frullare il tutto e/o avvicinarsi per gradi a questa dieta, assumendo dei fermenti lattici appropriati e mettendo sul ventre i cataplasmi di argilla fredda ogni notte..
In inverno riscaldare i cibi frullati fino al massimo di temperatura di 30 gradi, oppure utilizzare brodi naturali caldi, ad ogni pasto importante.
Per coloro che mangiano carne, pesce, a parte il consiglio di mangiarne il meno possibile, specie per la carne di animali terrestri, si consiglia di mangiare la loro carne CRUDA, meglio come “carpacio”, facendo attenzione alla provenienza di detta carne, in modo da essere sicuri che non vi siano possibilità di mangiare carne che contenga i batteri della putrefazione.
Anche per il pesce fare attenzione alla provenienza, si consiglia l’utilizzo pesci piccoli di grandezza e non il consumo delle carni dei pesci grossi, perché sono più contaminati da metalli tossici, dei pesci piccoli.
Il crudismo va inteso in senso tendenziale, come ben precisa anche Valdo Vaccaro (igienista) – Tratto da: valdovaccaro.com
Parlando di crudismo, ho sempre sostenuto che va inteso in senso tendenziale e non fanatico.
Il discorso poi degli amidi relativi all’insalata, che hai letto da qualche parte, può starci benissimo, visto che esistono diversi vegetali e diverse verdure amidacee, contenenti cioè amido, sostanza granulosa idrocarbonata di alto valore nutritivo e calorico.
Cereali, legumi, tuberi, patate e castagne, sono le prime cose che mi vengono in testa.
Ma anche le zucche, le melanzane, le zucchine, i peperoni, i carciofi e gli stessi cavoli, sono elencabili tra i vegetali ad alto tasso amidaceo. Il limone nell’insalata è una questione controversa. Fa di sicuro meno male il limone dell’aceto.
Diciamo che le qualità di un buon piatto di insalata verde, con dell’extravergine d’oliva e con qualche goccia di aceto o di limone, non va assolutamente messa in discussione.
Trovo assurdo demonizzare i cereali. Quanto ai cereali, andiamoci piano nel demonizzarli.
Sono un ammiratore di Hilton Hotema e mi reputo tra i più convinti fruttariani al mondo, non solo a parole, ma con i fatti.
La lotta al cereale lanciata da Hotema negli USA aveva motivi e scopi ben precisi, in quanto si contrapponeva alla tendenza dell’agricoltura americana a produrre enormi quantitativi di mais destinati all’alimentazione animale.
Se si usa l’accorgimento di non cuocerli troppo, e di precederli da un buon piatto di insalata, offrono un ottimo nutrimento, senza acidificare troppo. Sicuramente che il miglio è più leggero del farro e dell’orzo.
Qualche compromesso permette di evitare le crisi caloriche. Ma vanno bene tutti, nella versione integrale, e senza esagerare. Il mais tenero, cotto nel suo cartoccio, è eccezionale. Anche il pop-corn è fantastico.
Chiaro che, se uno vive in zona equatoriale o tropicale, ha la possibilità di massimizzare l’apporto in frutta, e di lasciare solo un piccolo ed insignificante margine ai cereali e alle loro farine integrali.
Ma vivendo in zone temperate, dove la stagione fredda prevale nettamente su quella calda, sarebbe grottesco e autolesionistico rinunciare alle magnifiche granaglie chiamate cereali.
Un riso integrale alle verdure, un piatto di farro o di orzo con le ortiche e il pungitopo, un buon panino con insalata e melanzana, spalmato di crema di olive, ma anche una pizzetta o della pasta integrale alle verdure, vanno tutti accettati come validi compromessi a coronamento della perfezione fruttariana, e non come insanabili trasgressioni.
La fermentazione dei carboidrati. Ribadisco qui alcuni concetti-chiave.
La fermentazione riguarda soprattutto i carboidrati (zuccheri e amidi), sia naturali tipo frutta e verdura, che cotti (tipo dolci, pasta, pane, pizza). La fermentazione non è altro che la trasformazione degli zuccheri in alcol, come succede al succo d’uva che diventa vino.
In pratica chi vive con la fermentazione costante nel proprio intestino, finisce per alcolizzarsi ed ubriacare il sistema senza nemmeno bere.
Ubriacarsi senza bere ? Sarebbe come eiaculare senza copula. Sarebbe davvero il massimo della sfiga, direbbe il mio amico William Gressani, per il quale ogni goccia di vino era una goccia divina.
Frutta e verdura fresche e vive sono i materiali più facili a fermentare
Per evitare la fermentazione, occorre che gli zuccheri non trovino sulla loro strada dei residui proteici che ne rallentino il percorso e ne modifichino la formula chimica.
Soprattutto la frutta, che viene assimilata e passa nel sangue in mezz’ora, pretende un tubo gastrointestinale libero e pulito.
Questo riguarda tutta la frutta, ed in particolare quella più facile alla marcescenza, come le angurie e i meloni, mentre mele, ananas e papaia sono più resistenti alla fermentazione, grazie ai loro enzimi antifermentanti.
Anche la verdura cruda tende a fermentare.
Frutta e verdure cotte non fermentano facilmente, visto che la cottura le ha private dei loro preziosi catalizzatori, devitalizzandole, rendendole dunque cibo pressocché morto e non reattivo.
E’ la putrefazione la rovina numero uno
La differenza tra la degenerazione carbonica (fermentazione) e quella proteica (putrefazione) è enorme.
La fermentazione è soprattutto perdita di nutrimento. La putrefazione è avvelenamento vero e proprio.
E’ la putrefazione che appesantisce e viscosizza il sangue in modo micidiale.
E’ la putrefazione che produce l’acido urico.
E’ la putrefazione l’origine di tutte le malattie dell’uomo.
E’ la putrefazione che intasa, costipa ed avvelena, non certo le cosiddette infezioni batterico e parassitarie.
Come preparare i pasti durante il giorno:
Di mattina presto, obbligatorio solo frutta od al limite solo un centrifugato di radici e tuberi, più sedani, più ananas e mela per addolcire.
L’importanza dei cicli metabolici
Quasi nessuno ha familiarità con i cicli metabolici, che hanno invece notevole importanza.
Dalle 4 am alle 12 c’è il ciclo eliminativo da rispettare con apporto di frutta acquosa.
Dalle 12 alle 20 c’è il ciclo appropriativo dei cibi anche solidi.
Dalle 20 alle 4 am c’è il ciclo assimilativo, dove tutti sono costretti a digiunare, mentre il corpo lavora in area intestinale, per cui servono finestre aperte o almeno non tappate nella camera da letto.
Diverse correzioni di rotta
La banana e le mandorle, se desiderate, vanno bene alle 10 e mezza, in alternativa alla crema di avena che spesso propongo coi semini pestellati, o al popcorn con le banane o i datteri o i fichi.
Il pranzo tutto sommato va bene, inserendo alla fine una manciata di pinoli, mandorle o noci.
A merenda via il the kukicha e il succo di mela, e restino solo le mele e le pere vere.
La cena non dev’essere troppo diversa dal pranzo, se non nelle variate verdure crude, e nel piatto successivo di patate o zucche o cavolfiori o legumi o insalata cotta con l’acqua stessa del vegetale e in breve tempo, leggermente cotti.
Qualche dettaglio finale
Buttare via tutti i farmaci e non mettersi in condizioni di fame, che ti rendano vulnerabile alle tentazioni.
Buttare via anche la bilancia, e l’ossessione che hai per i chili di troppo.
La frutta in abbondanza non gonfia e soprattutto non ingrassa ma regola il peso.
Non cercare compensazioni domenicali sul cibo e sul dolce.
Acquisire qualche motivazione in più che ti leghi alla vita.
Evitare la banalità di far dipendere la tua intera esistenza da un fattore peso che è risolvibile, nel tuo caso specifico, in quattro e quattr’otto.
PROMEMORIA:
Mangiare principalmente e ad ogni pasto, FRUTTA VERDURA fresca e/o essicata (la piu’ varia possibile) + semi di qualsiasi tipo (pochi semi ogni giorno) + riso integrale o semi integrale, cotto (poco) + legumi cotti (pochi) + ogni tanto (ogni 15 giorni, se lo si desidera) pesce crudo (quello a forma di pesce) + alghe cotte e/o crude essicate.
Fare 4 o 5 pasti al giorno, pulire l’intestino 1 volta alla settimana con un clistere, od assumere delle erbe emolienti 1 volta alla settimana.
Bere molta acqua la più pura possibile, latte di riso, poco quello di soia, molti succhi di frutta cruda e fresca (di tutti i tipi a seconda del gusto e/o delle necessita’ di ognuno), spremuti a freddo o frullati.
Ogni tanto un pasto (ogni 15 giorni) come e di cosa piace, ma con parsimonia.
Cosi’ starete sempre bene.
Esempio per i pasti giornalieri:
Frutta alle 7, alle 9 e alle 11 (3 colazioni di frutta), più alle 16 e alle 18 (2 merende di frutta), verdure crude alternate al pranzo delle 13 e alla cena delle 19, dove la verdura deve essere il primo piatto, condito con olio extravergine crudo e qualche goccia di limone o di aceto e qualche minima presa di sale grezzo; il secondo consisterà di patate, zucca, cavoli, tegoline, fagioli, oppure di cereali (riso integrale, bianco, nero, rosso)
Altri Consigli dell’Igienista:
1) L’acqua biologica strutturata (il succo fresco della frutta o i centrifugati di tuberi e radici, o la clorofilla viva delle foglie e dei germogli) sarà la prima sostanza da rincorrere, e dovrà essere massimizzata, puntando principalmente ai frutti di stagione.
2) La respirazione profonda e ritmata dovrà essere maniacalmente curata con la formula 1-4-2, implementata via via al 5-20-10 e oltre, a seconda della capacità toracica, e sempre in abbinamento con camminate, saltelli e traspirazione. Il segreto del successo sta nell’organizzare giornalmente un paio di sedute rieducative di 15 minuti cadauna, ed anche nell’espellere completamente l’aria dai polmoni, verificando che, quando crediamo di averla mandata fuori tutta, ce n’è ancora dell’altra.
Fare in modo che l’inspirazione avvenga a partire dal basso ventre (espandendo in fuori la pancia, inizialmente) e poi alzando il diaframma e portando l’espansione polmonare verso l’alto, al punto di alzare anche le scapole.
3) Il crudismo dovrà mantenersi sui massimi livelli, con ammissione di qualche occasionale compromesso (cereali integrali, panini integrali alle verdure crude più pinoli o noci, pizze vegane).
4) Fumo, thé, caffè, cioccolato, alcol, dolciumi, carne, pesce, crostacei, cibi cotti, cibi concentrati, bevande gasate, cole, farmaci, vaccini, prodotti omeopatici, tutto vietato.
5) Rispettare con cura i 3 cicli metabolici: ore 12-20, ciclo appropriato del mangiare, ore 20-4,
ciclo assimilativo, ore 4-12 ciclo eliminativo del mangiare acquoso e fruttariano, ideale per angurie e meloni, per agrumi, per centrifugati, tutti a coadiuvare con il momento disintossicante ed eliminativo giornaliero del corpo.
Lo schema nutrizionale completo
Colazione: ore 7 : anguria o melone il primo giorno, agrumi il secondo, centrifugati di carote-sedano-ananas il terzo.
ore 9 : pesche, nettarine, albicocche, uva, melograno, fichi d’India
ore 11: crema di aveva più semini pestellati di lino-sesamo-girasole-ecc il primo giorno, e pop-corn con fichi o con datteri o con banane, per il secondo.
Pranzo ore 13: Primo piatto insalatina verde tipo radicchio, più crescione e rucole, più germogli vari e metà avocado (oppure pomodori e cetrioli, oppure cavoli e cipolle, oppure carciofi e finocchio d’inverno, oppure tarassaco, oppure lattughe e rape, oppure valeriana e crescione), condito con extravergine e limone (o con succo fresco di ananas, o al limite con poco aceto balsamico), e accompagnato con pane integrale.
Secondo piatto: patate, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, oppure zucchine, tegoline e dolci, oppure piselli, oppure funghi, oppure cereali integrali, oppure al limite pasta integrale con pomodori crudi, oppure pizzetta vegana, oppure minestra di verdure
cotte 16 minuti max).
Terzo piatto: manciata di mandorle, noci, pinoli, pistacchi, anacardi, Brasiliane, carrube.
Merenda: ore 16: mele, ananas, papaia o pera
ore 18: frutti di bosco, kiwi
Cena ore 19: Identica al pranzo, variando opportunamente i singoli componenti.
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo
– Tratto da: valdovaccaro.com
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L’Igienismo ed il crudismo danno fastidio a molta gente, ne siamo coscienti.
Lottare con l’insegnamento contro l’utilizzo di alimenti tanto propagandati dalle industrie che li producono DEPAUPERANDOLI dei fattori vitali, in TV, giornali, radio, libri, ecc. per NON mangiare: carne, pesce, latte, uova di gallina, the, caffè, bibite gasate, chewing-gum e caramelle, gelati, marmellate, zucchero, sale, tabacco, vino ed alcolici, detergenti, acque minerali “pesanti, cioe’ contenenti minerali” ed a pH non adatto.
Lottare contro i farmaci e i vaccini, contro i trapianti, staminali, contro i finanziamenti folli al cancro e alle pestilenze inventate es.:
Aids e delle varie influenze stagionali, spacciate per sars, aviaria, suina, covid19 ecc.
Lottare contro i cibi concentrati, precotti e da cuocere, venduti dei supermercati (che NON controllano la salubrità o meno di ciò che vendono), contro tutte le pratiche e i prodotti innaturali e consumistici che riempiono di spazzatura e di infelicità i corpi viventi ed il pianeta Terra, non può non comportare sentimenti di incredulità e di contrasto.
Ma questa è la nostra UNICA via che percorriamo ogni giorno, qualche compromesso lo possiamo anche trovare, ma non sulle cose essenziali e fondamentali.
RICORDIAMO che l’alimentazione Crudista DEVE essere utilizzata, quando si è malati, in modo TOTALE senza prodotti di derivazione animale e per un periodo di almeno 3 mesi.
Successivamente, ed a seconda dei casi, l’alimentazione crudista, può essere integrata, con alimenti cotti al 20-30 %, se possibile e molto meglio senza carne.
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CIBI CRUDI e CIBI COTTI….grande differenza !
L’organismo vivente è molto sensibile a tutte le influenze nocive e reagisce contro di loro immediatamente. Lo vediamo quando facciamo un’analisi del nostro sangue durante semplici malattie infettive, quando sostanze estranee sono introdotte nel nostro sistema, ecc.. In tali casi il numero dei globuli bianchi cambia e il loro rapporto percentuale è alterato. Questa è una delle indicazioni di un processo patologico in corso nel nostro organismo.
Anche dopo ogni razione di cibo, si osserva un aumento generale dei globuli bianchi, e un cambiamento del loro rapporto percentuale.
Questo fenomeno è stato considerato, fino ad ora, fisiologico e si chiama leucocitosi digestiva. Usiamo, per il nostro cibo, alimenti crudi, prodotti alimentari alterati per mezzo di alte temperature e prodotti alimentari lavorati. Come fa, allora, ciascuno di questi alimenti preso separatamente ad agire sulla nostra formula ematica?
Troviamo che, dopo aver ingerito alimenti crudi, né il numero di globuli bianchi, né il loro rapporto percentuale è cambiato.
La semplice acqua potabile non bollita, acqua minerale, sale, diversi prodotti alimentari verdi, cereali, noci, miele, uova crude, carne cruda, pesce crudo, latte fresco, latte acido, burro – in altre parole, i prodotti alimentari nello stato in cui essi esistono in natura, appartengono al gruppo di quegli alimenti che non scatenano alcuna alterazione nella nostra formula ematica.
Dopo il consumo degli stessi alimenti naturali, alterati per mezzo di elevate temperature, troviamo che il numero complessivo dei globuli bianchi è cambiato, ma il loro rapporto percentuale è rimasto lo stesso.
Dopo il consumo di prodotti alimentari lavorati, non solo il numero di globuli bianchi è cambiato, ma anche il loro rapporto percentuale.
A questo gruppo appartengono zucchero, vino, cioccolato in tavolette, ecc.. Tutti i nostri esperimenti hanno dimostrato che non è la quantità ma la qualità del cibo che svolge un ruolo importante nella trasformazione della nostra formula ematica, e che 240 milligrammi o anche 50 milligrammi di prodotti alimentari producono la stessa reazione di grandi dosi degli stessi.
Gli esperimenti dimostrano anche che la reazione nel nostro sangue avviene nel momento in cui il cibo entra nello stomaco, mentre la preliminare masticazione del cibo in bocca, riduce questa reazione.
Abbiamo già detto che gli alimenti crudi, modificati mediante le alte temperature provocano solo un aumento del numero complessivo dei globuli bianchi.
Ma questo fenomeno si verifica solo quando tali alimenti sono riscaldati al punto di ebollizione o si verifica lo stesso fenomeno a temperature più basse ?
Sembra che ogni alimento abbia la sua propria temperatura da non oltrepassare con il riscaldamento, altrimenti perde le sue virtù originali e scatena una reazione nell’organismo. La semplice acqua potabile, riscaldata per mezz’ora a una temperatura di 87 °C non cambia la composizione del sangue, ma questa stessa acqua, riscaldata a 88 °C, la modifica.
Abbiamo dato il nome di “temperatura critica” al più alto grado di temperatura al quale un determinato alimento, può essere cucinato per una mezzora a bagno-maria (metodo di mettere una vaschetta di alimenti in un altro tegame contenente l’acqua per stabilizzare il calore da trasferire al cibo), e mangiato, senza cambiare la nostra formula ematica. Questa temperatura critica non è la stessa per tutti gli alimenti crudi.
Essa varia in un intervallo di dieci gradi. La più bassa temperatura critica per l’acqua è di 87°C; per il latte è 88°C; per i cereali, pomodori, cavoli e banane, 89°C; per le pere, carne, 90°C; per il burro, 91°C; per le mele e arance, 92°C; per le patate, 93°C; per le carote, fragole, fichi, 97°C. I nostri esperimenti dimostrano che è
possibile contrastare l’azione di un alimento, una volta che la sua temperatura critica è stata superata.
Esistono leggi rigorosamente definite per tutto questo, e la temperatura critica qui svolge un ruolo primario. Infatti se un alimento cotto viene mangiato con lo stesso prodotto allo stato grezzo non c’è reazione.
Il prodotto crudo neutralizza l’azione che questo stesso prodotto cotto, per il quale è stata superata la sua temperatura critica, avrebbe scatenato. In altre parole, il prodotto crudo può, per così dire, ristabilire le virtù del prodotto alterato da una temperatura elevata. Una ri-attivazione è possibile anche quando due alimenti diversi sono ingeriti, ma con una condizione: la loro temperatura critica deve essere la stessa, oppure la temperatura critica del prodotto crudo deve essere superiore alla temperatura critica di quello surriscaldato.
Se la temperatura critica di un alimento crudo è inferiore a quella dell’alimento surriscaldato, la reazione si scatenerà sicuramente; in questo caso, anche l’aumento della quantità degli alimenti crudi non aiuta.
Questa legge rimane la stessa anche quando il prodotto crudo viene mischiato con diversi altri surriscaldati dalla stessa temperatura critica. Se diversi alimenti cotti vengono ingeriti, ciascuno con una diversa temperatura critica, insieme a cibo crudo, la reazione avviene ugualmente, anche se l’alimento crudo ha una temperatura critica superiore a quella di alcuni degli alimenti cotti.
Ora passiamo al 3° gruppo di alimenti, come lo zucchero, vino, ecc., ottenuti da processi produttivi complessi, e che producono la doppia reazione nel nostro organismo. Questi prodotti possono essere consumati senza scatenare alcuna reazione, ma solo quando vengono introdotti nel nostro organismo congiuntamente con almeno due alimenti crudi di una diversa temperatura critica. Anche un solo prodotto grezzo ha un effetto benefico su questo 3° gruppo, e li priva di una delle loro proprietà, cioè la capacità di alterare il rapporto percentuale dei globuli bianchi.
Per quanto riguarda le proporzioni in cui gli alimenti crudi devono essere aggiunti agli alimenti cotti, vi è un minimo non riducibile.
Per l’acqua, per esempio, è del 50%.
CONCLUSIONI:
Dopo più di 300 esperimenti su dieci individui di diversa età e sesso, siamo giunti alle seguenti conclusioni:
L’aumento del numero di globuli bianchi e l’alterazione del loro rapporto percentuale che ha luogo dopo ogni pasto, e che è stato considerato finora come un fenomeno fisiologico, è, in realtà, qualcosa di patologico. Esso è scatenato dall’introduzione nel sistema dei prodotti alimentari alterati per mezzo di alte temperature e da trattamenti complessi dei semplici prodotti della natura.
Dopo il consumo di prodotti alimentari freschi crudi, prodotti dalla natura, la nostra composizione ematica non cambia in alcun lasso di tempo, né in conseguenza di qualsiasi combinazione.
Dopo il consumo dei prodotti alimentari naturali, ma modificati per mezzo di alte temperature, si manifesta un aumento del numero generale dei globuli bianchi, ma il loro rapporto percentuale rimane lo stesso.
Dopo il consumo di prodotti alimentari naturali alterati dai processi di produzione industriale, si manifesta un aumento del numero complessivo dei globuli bianchi, nonché un cambiamento nel loro rapporto percentuale.
E’ stato dimostrato che è possibile ingerire, senza cambiare la composizione ematica, ogni genere di prodotti alimentari che è abitualmente consumata, ma solo seguendo questa regola: – devono essere ingeriti insieme agli alimenti crudi, secondo la formula descritta.
In un organismo sano, con il consumo di un alimento, non è possibile modificare il rapporto percentuale dei globuli bianchi, senza aumentare il loro numero complessivo.
Gli alimenti non sembrano avere alcuna influenza sulla eosinofilia transizionale e polimorfonucleare (variazione dei leucociti, ndt) ed il loro rapporto percentuale non è alterato.
Possiamo cambiare la nostra formula ematica nella direzione che desideriamo con la dieta opportuna.
L’esame del sangue può essere significativo, come diagnosi, se è fatto a stomaco vuoto.
Alimento Temperatura critica (°C)
acqua potabile 88°C
Latte 88°C
Cereali 89°C
Pomodori 89°C
Cavolo 89°C
Banane 89°C
Burro 91°C
Mele 92°C
Arance 92°C
Patate 93°C
Carote 97°C
Fragole 97°C
Fonte: Fondazione Lee per la Ricerca Nutrizionale, Milwaukee 1, Wisconsin.