Carne sintetica di laboratorio: “Potremmo mangiare tumori maligni a secchiate, e molto altro…”
L’imminente problema del cancro della carne coltivata in laboratorio che si aggiunge a tutti gli altri gravi problemi alimentari del cibo industrializzato e della agricoltura chimica.
Tra le migliori fonti di proteine nobili, la carne è un alimento importante nell’alimentazione umana perché apporta facilmente un alto valore nutritivo e rappresenta un elemento di numerosi regimi alimentari, ma presenta importanti pericoli per la putrefazione intestinale che produce, quando il consumo diviene plurisettimanale.
Nel corso degli anni si sono fatti sempre più evidenti i problemi che un consumo eccessivo di carne provoca non solo alla salute stessa, ma anche dal punto di vista ambientale, economico ed etico.
L’impatto ambientale dell’allevamento del bestiame, le previsioni sul fabbisogno di carne e le implicazioni etiche associate al sacrificio di animali, ha spinto ad esplorare la possibilità di produrre carne “colturale” da cellule animali coltivate in bioreattori – vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Bioreattore
Esempio: un bireattore permette lo sviluppo ed il mantenimento di colture cellulari 3D fino a diverse settimane grazie al sistema di perfusione controllato che ricrea in vitro un ambiente simile alle condizioni fisiologiche. Al termine del tempo di coltura è possibile effettuare avanzate caratterizzazioni biologiche delle interazioni cellula/materiale tridimensionali, cioè di tessuti di carne.
Carne sintetica o detta “Coltivata”:
La carne sintetica, detta anche coltivata, artificiale o clean meat in inglese è il risultato di un processo di coltivazione cellulare operata in laboratorio su cellule animali staminali (toti- o multi-potenti), ovvero cellule che possono generare una grande varietà di tessuti animali se opportunamente “condizionate”. È carne a tutti gli effetti ma non prevedere l’allevamento di un intero animale e nemmeno di un processo di macellazione quindi risulta essere cruelty free, cioè ottenuta senza sofferenza animale.
Nella produzione della carne sintetica si ricreano in laboratorio con apposite capsule per la riproduzione delle cellule, le quali crescono e si moltiplicano e di conseguenza creano i tessuti carnei, utilizzano come base proprio le cellule He-La che sono immortali, perché provengono dal cancro.
La carne sintetica (di laboratorio) è carne a tutti gli effetti, ottenuta tramite la creazione in vitro di cellule staminali, nello specifico pluripotenti indotte, del sangue e della pelle. È quindi composta da fibre muscolari, grasso e altre cellule animali che sono state riprodotte e fatte crescere in laboratorio.
Non a caso, in inglese questo prodotto viene indicato come lab-grown meat, clean meat e slaughter-free meat, proprio per sottolineare la sua natura: creata in laboratorio, “pulita” perché non prevede la macellazione degli animali.
Vedi questi video che illustrano come vengono prodotte:
“Le cellule rese immortali, sono un punto fermo della ricerca medica, ma tecnicamente sono precancerose e in alcuni casi possono essere completamente cancerose…”.
Perché queste cellule immortalizzate si chiamano He-La ?
Le cellule He-La (chiamate anche Hela o hela) sono cellule tumorali immortalizzate altamente stabilizzate, molto utilizzate nella “ricerca scientifica”di Big Pharma……
Questa linea cellulare è stata isolata da un cancro della cervice uterina di Henrietta Lacks (dal cui nome deriva quello delle cellule), che morì di questo cancro nel 1951.
La carne artificiale o sintetica è la carne prodotta in laboratorio a partire da cellule staminali di origine animale – tratte cioè da animali vivi – che vengono coltivate all’interno di appositi bioreattori per costituire fibre e tessuti ed essere così utilizzate per la produzione di carne. Si tratta pertanto a tutti gli effetti di carne coltivata in laboratorio, il cui risultato finale è un prodotto che non è mai stato parte di un animale vivo pur essendo costituito al 100% da cellule animali.
Naturalnews.com segnalato: Raw Egg Nationalist (REN) ha evidenziato questo problema in un servizio per National Pulse il 17 febbraio, citando un articolo di Bloomberg. L’articolo del 7 febbraio del collaboratore di Bloomberg Joe Fassler spiega perché le aziende di imitazioni di carne linee cellulari immortali utilizzare per i propri prodotti.
A parte il fatto che le cellule immortali nella carne coltivata in laboratorio sono potenzialmente cancerogene, anche gli ingredienti di questi prodotti progettati per imitare il gusto e la consistenza della carne vera possono causare problemi di salute. Difesa della salute dei bambini (CHD) segnalato nel settembre 2022 su questo argomento e ha esaminato da vicino le imitazioni di carne dell’azienda californiana Impossible Foods.
Il gruppo per la libertà della salute ha citato uno studio condotto dalla compagnia di ratti nutriti con Impossible Burger. Lo studio è stato condotto partendo dal presupposto che la carne artificiale avrebbe avuto un impatto minimo o nullo. Tuttavia, i risultati dello studio sono emersi in modo diverso.
Lo studio ha scoperto che l’emoglobina delle gambe di soia (SLH) ha causato “cambiamenti inspiegabili nella biologia dei ratti”. I ratti alimentati con SLH hanno sperimentato un aumento di peso inspiegabile e alterazioni del sangue che indicano l’insorgenza di infiammazione o malattia renale e possibili segni di anemia. SLH, derivato da lievito geneticamente modificato, conferisce all’Impossible Burger il suo sapore carnoso e lo fa sanguinare come carne animale quando viene tagliato.
Un altro ingrediente di Impossible Burger che ha causato problemi di salute è la proteina di soia tollerante agli erbicidi (HTSP). Impossible Foods ha introdotto l’HTSP nella ricetta dell’hamburger nel 2019 per migliorare la consistenza del prodotto ed evitare il glutine, la proteina del grano che alcune persone non riescono a digerire. Di conseguenza, i finti hamburger di carne possono contenere residui dell’erbicida glifosato, che viene spruzzato sui semi di soia, che vengono poi trasformati in HTSP.
I test commissionati dal gruppo di difesa di Moms Across America hanno confermato questo risultato. Sulla base dei test condotti presso i laboratori dell’Health Research Institute con sede in Iowa, gli Impossible Burgers avevano livelli di glifosato di 11,3 parti per miliardo. Questo era 11 volte superiore al glifosato rilevato nel Beyond Meat Burger, che è composto da ingredienti di origine vegetale che non sono stati geneticamente modificati.
Differenze tra carne artificiale e carne da allevamento (intensivo)
Rispetto alla carne proveniente da animali macellati, la carne artificiale ottenuta tramite biotecnologie alimentari con i Bioreattori, non presenta sostanziali differenze organolettiche essendo composta da cellule e grasso animali, con addirittura la presenza di vasi sanguigni. Non vi è la presenza delle ossa.
Il gusto della carne sintetica, stando al giudizio dei pochi che al momento l’hanno potuta assaggiare, non è ancora assimilabile a quello della carne proveniente da allevamenti tradizionali, anche se i ricercatori stanno cercando il modo di perfezionare qualità della carne di laboratorio come colore, consistenza e sapore per renderle il più identiche possibile all’originale, quindi essa viene sottoposta a trattamenti chimici, con appositi aditivi (più o meno salubri) per renderne il gusto più simile alla carne da allevamento.
Oggi, la carne coltivata in laboratorio con queste cellule “pre-cancerogene”, è propagandata come il cibo “cruelty-free” del futuro da tutti, dal World Economic Forum (Agenda 2030) utilizzando le mega-celebrità Bill Gates e quelle di Hollywood come ad esempio, Leonardo DiCaprio, potrebbero avere un problema fatale, secondo un nuovo articolo di Bloomberg.
Tra qualche anno, al ristorante potremo ordinare manzo wagyu, pollo ruspante, salmone selvaggio, bluff oyster, carne di canguro o di alpaca che non sono stati né allevati né macellati.
Si tratterà di carne coltivata o di un sostituto della carne, realizzata con materie prime vegetali o con cellule animali coltivate in laboratorio e probabilmente venduta al modico prezzo di 5 euro al chilo. A dieci anni dal primo esperimento, lo scenario che si prospetta, potrebbe richiedere meno di dieci anni per diventare realtà.
Il primo hamburger prodotto in laboratorio è nato a Londra nell’Agosto 2013. Era stato realizzato estraendo cellule staminali da una vacca e costava 300.000 dollari.
Nel 2016 una polpetta sintetica costava 20.000 dollari alla libbra. Quest’anno la Future Meat Technology produce un petto di pollo sintetico da 160 grammi a 4 dollari e la compagnia statunitense Good Meat, ha recentemente annunciato la costruzione della serie di bioreattori più grandi al mondo per la realizzazione di carne sintetica.
Patrick Morris, amministratore delegato di “Eat Beyond”, ha dichiarato che: “Si sta aprendo la strada all’industria dell’agricoltura cellulare, che ha il potenziale per trasformare completamente i nostri sistemi alimentari oggi per renderli più sostenibili. Il prodotto finale, la carne coltivata, è ancora abbastanza costoso in quanto i costi di produzione sono elevati, ma una volta che il costo sarà diminuito vedremo questa industria crescere rapidamente, è solo questione di tempo”.
Personaggi come Bill Gates e Leonardo Di Caprio, da anni investono in questo settore che pare diventerà MOLTO redditizio finanziariamente e favorirà certamente le Big Pharma per le malattie che indurrà.
L’attore Leonardo DiCaprio, da tempo convinto attivista, ha investito su Aleph Farms e Mosa Meat, due società impegnate nel comparto innovativo della “coltivazione” di hamburger e bistecche.
Il problema di questo cibo da laboratorio, è che i materiali utilizzati per realizzare il prodotto – “linee cellulari immortalizzate” – si replicano per sempre, proprio come il cancro. Il che significa, in effetti, che sono un cancro. Sebbene queste linee cellulari siano ampiamente utilizzate nella ricerca scientifica, non sono mai state usate per produrre cibo.
“Le cellule immortalizzate sono un punto fermo della ricerca medica, ma tecnicamente sono precancerose e in alcuni casi possono essere completamente cancerose…
[ma non preoccupatevi: importanti ricercatori sul cancro dicono a Bloomberg Businessweek che, poiché le cellule non sono umane (? Ma provengono però da un malata di cancro che ne è morta: Henriette-Lacks), è impossibile che le persone che le mangiano si ammalino di cancro, o che le cellule precancerose o cancerose si replichino all’interno delle persone”.
– Bloomberg BusinessWeek (NdR: si vede che gli autori di quelle affermazioni non si sono informati, ma hanno eseguito ordini ricevuti, seguiti magari da possibili bonifici sui loro conti correnti…)
Gli operatori del settore sono “fiduciosi” che il consumo di questi prodotti non comporti rischi – anche se non ci sono dati concreti – ma non è difficile capire, anche se i prodotti sono “dimostrati” sicuri, come le persone possano essere scoraggiate dall’idea di mangiare un tumore glorificato.
Tutti gli indizi suggeriscono che i produttori più importanti di questi nuovi prodotti – tra cui le “tre grandi” startup, Believer Meat, Eat Just e Upside Foods – stanno facendo del loro meglio per evitare di affrontare la questione in pubblico. Ma se saranno in grado di continuare a farlo dopo quest’ultima ondata di pubblicità negativa di alto profilo, resta da vedere.
La storia arriva in un momento di crescente difficoltà per le nuove alternative ai prodotti animali tradizionali, in particolare per le cosiddette “carni a base vegetale”.
All’inizio del mese abbiamo riferito dei problemi che sta affrontando Impossible Foods, che sta licenziando il 20% della sua forza lavoro, ovvero quasi 140 persone.
Nell’ultimo anno, le carni a base vegetale sono passate da una crescita a due cifre a un declino a due cifre, con un calo delle vendite di alternative di carne refrigerate del 10,5% nell’anno conclusosi il 4 settembre 2022.
In risposta a un’altra storia di copertina di Bloomberg Businessweek, che ha etichettato le carni a base vegetale come “solo un’altra moda”, Impossible ha compiuto il coraggioso passo di pubblicare una pubblicità a tutta pagina sul New York Times per contrastare le affermazioni. Il nuovo amministratore delegato di Impossible, Peter McGuiness, ha impostato l’azienda su una posizione più conflittuale, che comprende la negazione delle prove sempre più evidenti che la sua azienda, e altre simili, sono in grave difficoltà.
Beyond Meat, invece, è riuscita a malapena a fare buon viso a cattivo gioco. Le azioni dell’azienda sono crollate del 75% nei primi tre trimestri dell’anno scorso e la sua collaborazione pilota di punta con McDonald’s, il “McPlant Burger”, è stata interrotta dal gigante dei fast-food.
CARNE COLTIVATA in LABORATORIO: CLAMORE e REALTÀ
Le aziende del segmento della carne coltivata in laboratorio dell’industria alimentare alternativa hanno già raccolto ingenti somme di denaro. Believer Meat, Eat Just e Upside Foods – le “Big Three” – hanno raccolto 1,2 miliardi di dollari in finanziamenti di rischio, nella speranza che un giorno, molto presto, i loro prodotti siano venduti nei negozi.
Queste nuove aziende hanno il sostegno di organizzazioni come il World Economic Forum, che ha proposto una “Dieta per la salute planetaria ” basata su fonti proteiche vegetali e alternative. Anche le celebrità attiviste stanno fornendo un sostegno pubblico, oltre che un finanziamento, alla nuova tecnologia. Nel 2021, ad esempio, Leonardo DiCaprio ha acquistato una partecipazione non specificata in due aziende di carne allevata in laboratorio, Mosa Meat e Aleph Farms, dopo un precedente investimento in Beyond Meat.
In un comunicato stampa che accompagnava il suo più recente investimento, DiCaprio ha dichiarato: “Uno dei modi più efficaci per combattere la crisi climatica è trasformare il nostro sistema alimentare. Mosa Meat e Aleph Farms offrono nuovi modi per soddisfare la domanda mondiale di carne bovina, risolvendo al contempo alcuni dei problemi più urgenti dell’attuale produzione industriale di carne bovina”.
Alla fine dello scorso anno, Upside ha superato una tappa importante per le carni allevate in laboratorio, diventando il primo produttore a ricevere la necessaria pre-approvazione da parte della FDA per immettere i suoi prodotti sul mercato.
Nonostante le prospettive apparentemente rosee, tuttavia, è chiaro che i prodotti a base di carne allevati in laboratorio presentano problemi potenzialmente significativi quando si avvicinano alla commercializzazione.
Aziende come Upside e le altre Big Three amano sottolineare che i loro prodotti sono effettivamente carne e scelgono una varietà di nomi come “carne coltivata” o “carne coltivata con cellule” per descriverli. Ma la verità è che i loro prodotti si differenziano dalle tipiche cellule animali per il fatto che si riprodurranno in eterno se poste nelle giuste condizioni, proprio come il cancro. Questo comporta problemi di sicurezza ma anche di immagine.
Se volessimo, potremmo mangiare tumori maligni di pollo a vagonate. “È essenzialmente impossibile per una cellula di una specie prendere piede nei tessuti di un’altra specie”, dice [il dottor Robert] Weinberg. “Quindi, anche se si prendessero cellule altamente maligne da una mucca e le si bevesse, non vedo quale sarebbe il problema”. – Bloomberg BusinessWeek
Mentre “importanti ricercatori sul cancro” hanno rassicurato Bloomberg che, “poiché le cellule non sono umane, è essenzialmente impossibile che le persone che le mangiano si ammalino di cancro”, o che le cellule continuino a replicarsi all’interno di un corpo umano, la verità è che non esistono dati sulla sicurezza a lungo termine per il consumo di “carne” prodotta da linee cellulari immortalizzate.
La prima linea cellulare umana immortalizzata è stata prodotta da cellule tumorali prelevate da Henrietta Lacks nel 1951, presso il Johns Hopkins Hospital di Baltimora. Il campione fu prelevato dalla Lacks senza il suo consenso informato e il suo trattamento è considerato un caso di fallimento dell’etica medica. Nonostante le controversie etiche che ancora circondano il loro uso, la linea di cellule HeLa, come è noto, è stata responsabile di una serie di scoperte scientifiche e mediche. Le cellule umane immortalate sono state utilizzate per sviluppare alcuni dei farmaci COVID-19, ad esempio.
I produttori di carne allevata in laboratorio privilegiano le linee cellulari immortali per gli stessi motivi per cui lo fanno gli scienziati. Poiché le cellule normali possono continuare a dividersi solo fino a un certo punto, per continuare la produzione sarebbe necessario prelevare costantemente campioni dagli animali. Oltre a far lievitare i costi, ciò smentirebbe l’affermazione secondo cui le carni allevate in laboratorio sarebbero “prive di crudeltà”, poiché per produrle gli animali dovrebbero comunque essere allevati e, in ultima analisi, macellati.
Alcune aziende, come Eat Just, non vogliono parlare pubblicamente di queste preoccupazioni, mentre altre affermano di aver creato linee cellulari che “non condividono alcuna firma genetica con le cellule tumorali”, un’affermazione che due consulenti scientifici di Bloomberg ritengono dubbia.
Le fonti hanno riferito a Bloomberg che le domande ricorrenti sulla sicurezza non scompariranno, nemmeno in occasione di eventi e conferenze per addetti ai lavori. La fiducia non è migliorata dalle deroghe allegate ai campioni di degustazione che dichiarano che le “proprietà dei prodotti non sono completamente note”. L’anno scorso, in occasione di una sessione di degustazione VIP per Wildtype, un produttore di “salmone coltivato”, a Brooklyn, il sindaco di New York Eric Adams sarebbe andato via senza aver provato il “pesce”.
Mentre le Big Three continuano a spingere sull’uso di linee cellulari immortalizzate – Eat Just sta portando avanti un piano per costruire un numero di bioreattori sufficiente a produrre 30 milioni di chili di prodotto all’anno – altre aziende produttrici di carne coltivata in laboratorio le stanno già abbandonando a favore di altri metodi, più lenti, per produrre la loro “carne coltivata”. Tra queste vi sono Le aziende di Bill Gate e l’Aleph, in cui ha investito Leonardo DiCaprio, e IntegriCulture. Entrambe le aziende riconoscono che l’uso di linee cellulari immortalizzate si rivelerà probabilmente un’alta barriera per “l’accettazione dei consumatori” dei loro prodotti, come dice l’amministratore delegato di Aleph.
RENDERE APPETIBILE L’INSOSTENIBILE (PIÙ O MENO)
L’accettazione da parte dei consumatori è già un problema serio per le carni di origine vegetale. Numerosi studi e sondaggi scientifici hanno dimostrato che i consumatori non credono al gusto o alle indicazioni sulla salute fornite per questi prodotti. Un divertente sondaggio condotto su uomini australiani ha rivelato che il 70% preferirebbe perdere dieci anni di vita piuttosto che rinunciare alla carne.
Ricercatori comprensivi hanno consigliato ai produttori di alternative a base vegetale di affidarsi invece alla pressione sociale per cercare di convincere i consumatori che i loro prodotti sono preferibili alle loro controparti tradizionali.
Come conclude uno studio, “mettere in evidenza i benefici sociali dei menu a base vegetale convincerebbe più consumatori a sceglierli rispetto alle opzioni a base di carne”.
Si tratta di una strategia su cui le aziende come Oatly fanno molto affidamento
Sebbene le aziende a base vegetale abbiano affrontato in passato problemi di sicurezza pubblica, per ingredienti innovativi come l'”eme” di Impossible, che fa “sanguinare” i loro hamburger, nessuna ha dovuto affrontare la temuta “parola con la C”, una delle più temute nella lingua inglese. Non c’è dubbio che ai consumatori si drizzeranno le orecchie se si parla di cancro, soprattutto se gli oppositori della carne allevata in laboratorio, compresi gli allevatori, inizieranno a far sentire il loro peso sul rischio. È improbabile che la pressione sociale agisca sui consumatori che temono un rischio, per quanto piccolo, di ammalarsi di cancro mangiando carne cancerogena.
Gli oppositori sarebbero sciocchi a non sfruttare questi potenziali timori. I produttori di prodotti animali tradizionali hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile per proteggere i loro mezzi di sussistenza. Negli ultimi tre anni, l’inflazione è stata usata come arma per guidare la trasformazione alimentare e questo continuerà solo quando sarà più chiaro che le persone non cambieranno volontariamente le loro abitudini alimentari. L’estate scorsa, in un articolo scioccante per il New York Times Annalise Griffin, ha riconosciuto che l’inflazione potrebbe e dovrebbe essere usata per convincere le persone a smettere di mangiare carne, che lo vogliano o meno. Aspettatevi anche altri trucchi.
Sebbene possa sembrare sgradevole suggerire ai sostenitori dei cibi animali tradizionali di minimizzare i rischi dell’uso di linee cellulari immortalizzate come cibo, la lobby anti-carne ha usato la paura con grande effetto negli ultimi ottant’anni.
Dagli anni ’40, dati inconsistenti e studi manipolati pagati dai produttori di margarina e da altre parti interessate hanno contribuito ad allontanarci sempre più dagli alimenti ricchi di nutrienti che hanno permesso ai nostri antenati di prosperare.
I risultati sono stati disastrosi per la nostra salute e per la nostra libertà. Con una posta in gioco così alta, se non vogliamo vivere in un “futuro a base vegetale”, non è il momento di tirarsi indietro.
Tratto in parte da:
https://thenationalpulse.com/
CIBI da laboratorio chimico = sono sintetizzati per immettere le porcherie che desiderano i fabbricanti….in futuro anche con vaccini di tutti i tipi !
https://mednat.news/2024/02/17/28137/
Maiali in sofferenza per alimentare gli umani: https://mednat.news/2023/11/13/27401/