Cardiopatie e “morti improvvise” (infarti, ictus, ischemie) dai Vaccini
Come nascondono la correlazione tra i malori e le morti improvvise ed i vaccini” – vedi: miocardite_da_Vaccino
La miocardite è una malattia infiammatoria del muscolo cardiaco, che proviene sempre come infiammazione, dall’Intestino, comunemente causata da intossicazioni (cibi inadatti, Vaccini, farmaci, stress), che interessa circa 10-20 soggetti su 100 000 ogni anno (fino al 2019) nella popolazione generale.
È aumentata invece dal 2020, un esempio:
è stata rilevata una corrispondenza fra la somministrazione dei vaccini anti Covid-19 e l’aumento del 25% delle chiamate per problemi cardiovascolari, da parte di giovani e adulti fra 16 e 39 anni, arrivate alle strutture di pronto soccorso in Israele fra gennaio e maggio 2021, rispetto ai periodi pre-pandemia e pre-vaccini.
Il dato è pubblicato sulla rivista Scientific Reports da Christopher Sun e Retsef Levi del Massachusetts Institute of Technology e da Eli Jafe del Servizio di medicina di emergenza di Israele a Tel Aviv. Per il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca, la novità di questo studio è nel fatto che “si basa su dati del mondo reale, non estrapolati dai trial”.
La ricerca si è basata sulle chiamate arrivate alle strutture di pronto soccorso di Israele in seguito a casi di arresto cardiaco e sindrome coronarica acuta, registrate a ritmo settimanale e le cui relative diagnosi sono state in seguito verificate. Le segnalazioni considerate nella ricerca comprendono tre periodi: il primo, precedente la pandemia di Covid-19, comprende il 2019 fino a febbraio 2020, il secondo corrisponde al periodo della pandemia nel quale non erano ancora disponibili i vaccini (marzo-dicembre 2020) e il terzo va da gennaio a maggio 2021, quando in Israele erano state somministrate le prime e le seconde dosi dei vaccini anti Covid-19 a Rna messaggero (mRna).
È emerso che in quest’ultimo periodo, rispetto ai precedenti, le chiamate al pronto soccorso da parte di persone di età compresa fra 16 e 39 anni per problemi cardiovascolari sono aumentate del 25% rispetto ai due periodi precedenti. Alla luce di questa situazione, secondo gli autori della ricerca la sorveglianza è d’obbligo e dovrebbe considerare le chiamate alle strutture di pronto soccorso accanto ad altri dati sanitari e indagare le possibili cause. “I dati riportati in questa ricerca sono in accordo con quanto finora si è osservato in Germania e in Scozia, come rilevano gli autori del lavoro – osserva Broccolo – È un risultato che dovrebbe sollevare l’attenzione da parte dei medici e dei soggetti vaccinati sui segni clinici riportati nella popolazione della fascia d’età compresa fra 16 e 39 anni”.
By ANSA
Ecco come l’AIFA (Collusa con Big Pharma) nasconde la verità:
Dei 971 decessi post vaccino segnalati fino a dicembre 2022, l’AIFA giunge a riconoscerne con relazione causale solo 29 (lo stesso numero riportato fino al 30 giugno 2022). Essa nasconde tutto !
Il “bianchetto” dell’AIFA colpisce ancora…
Mentre si è arrivati alla fine della pandemia per esaurimento dovuto a saturazione (pur con numeri superiori a quelli che servivano a terrorizzare la popolazione del 2020), l’AIFA ha deciso di concludere l’esperienza postmarketing dedicata ai “vaccini” anti-COVID con il rapporto n° 14 (https://www.aifa.gov.it/rapporti-su-sorveglianza-dei-vaccini-covid-19).
D’ora in poi le relative sospette reazioni avverse da questo vaccino verranno incluse nel rapporto annuale comprendente tutti gli altri. Quindi il prossimo aggiornamento arriverà appena nel luglio 2024 (relativo all’anno 2023), tra 17 mesi circa.
Dopotutto, secondo il professor Giorgio Palù, presidente dell’AIFA, i numeri sono quanto mai rassicuranti e tali da non rendersi più necessario dedicare speciale attenzione all’argomento.
Per esempio, i decessi causati dalle immunizzazioni – secondo AIFA – sono stati 0 (zero) in sei mesi (da luglio a dicembre 2022). La sfrontatezza, insomma, ha raggiunto livelli mai visti prima. Senza ripetere quanto già detto riguardo l’enorme sottostima dovuto al sistema di sorveglianza passiva, puntiamo un attimo l’attenzione su quanto è nascosto … alla luce del sole.
L’AIFA fa finta di non essere al corrente di dati che pur sono riportati regolarmente dall’ ISS.
Mi riferisco ai “fallimenti vaccinali” previsti nella guida
https://www.AIFA.gov.it/documents/20142/241044/Guida_valutazione_reazioni_avverse_osservabili_dopo_vaccinazione_1.pdf – guida citata anche nel loro rapporto n° 14.
Infatti la malattia, se avviene dopo la “vaccinazione” che dovrebbe evitarla, è così catalogata ed è indiscutibilmente grave quando vi sia ospedalizzazione ed a maggior ragione decesso.
Dunque, secondo AIFA non c’è stato nessun morto in sei mesi (!), mentre secondo l’ISS nello stesso periodo ce ne sono stati 10.791 (salvo errori & omissioni) solo tra i “fallimenti vaccinali”, e che vanno aggiunti a tutti gli altri tipi di reazione. Stesso discorso va fatto per le molte decine di migliaia di REAZIONI avverse gravi avvenute in quei sei mesi (ricoveri per COVID-19 di vaccinati con ciclo completo), di cui nessuna menzionata dall’AIFA (per avere un’idea, nel solo mese di settembre ve ne sono state 10.244). La relazione causale nei casi menzionati è indiscutibile, essendo accertata per definizione.
Per inciso, il numero di SOSPETTE reazioni avverse gravi totali segnalate in 2 anni è 26.291, ma la relazione causale per gran parte di queste è scartata, con gli stessi trucchi usati per derubricare i decessi.
Quanto sopra ridicolizza l’intero rapporto. Tra le numerose altre critiche possibili vi è anche l’osservazione che i funzionari dell’AIFA non hanno avuto il tempo neanche di esaminare 144 casi di decesso (“non esaminati”) presenti nel rapporto numero 12 (dati fino al giugno 2022), stesso discorso per i 73 casi (“inclassificabili”) in cui non hanno trovato elementi sufficienti per decidere, e per i 218 (“indeterminati”) ancora in attesa di informazioni decisive: 8-20 mesi non son bastati agli esperti per raccogliere dati così rilevanti. Tra l’altro sono stati relegati nella casella “indeterminati” quelli in cui la probabilità del nesso causale con il vaccino è alta. E, così operando, li han fatti sparire dalla vista.
È facile immaginare che abbiano messo lo stesso impegno ed utilizzato gli stessi criteri per giudicare anche tutte gli altri eventi avversi gravi con esito non mortale.
Tratto da sfero.me
Nel 2024 le “morti improvvise” vengono spacciate come “sindrome di brugada“… però la sindrome di brugada non è mai stata dimostrata.
Ma essa è solo una interpretazione dal diagramma sull ‘andamento elettrico del cuore nell’ elettrocardiogramma….infatti molti soggetti ai quali è stato “diagnosticata questa supposta sindrome, dopo qualche mese non si evidenziava più quel segnale nell’ECG., risposta del medico, che l’aveva “diagnosticata”: lei è guarito….😂
Ma il circuito elettrico del cuore è lo ripeto, rovinato dai Vaccini anche pediatrici…
Sono le sostanze vaccinali che intossicando la parte del cervello che soprassiede all’attività elettrica del cuore, genera quei gravi scompensi elettrici, portando alla morte improvvisa…
Altri studi e ricerche sui Gravi Danni dei Vaccini, li trovate anche QUI: BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA sui VACCINI
La Cassazione del Lussemburgo conferma Vaccino per epatite = Sclerosi multipla !
http://www.entreprise.news/vaccin-contre-lhepatite-b-cour-de-luxembourg-reconnait-lien-sclerose-plaques/
Qui anche su: https://pattoverascienza.com
…trovate gli aggiornamenti TERRIBILI, anche quelli sui nuovi Vaccini a mRna ed altri, per il FALSO COVID 19 e SarsCov2 (virus MAI ISOLATI) e per tutti i Vaccini su:
https://pub.mednat.news/Biblio_scientifica/Biblio_scientifica_indice.htm
“Vaccini” a mRna covid….e Sincitina…..per sterilizzare maschi e femmine !
https://www.maurizioblondet.it/un-bambino-non-puo-morire-di-vaccino-loms-ha-cancellato-la-causale/
vedi Il Sangue dei Vaccinati è TOSSICO
vedi: Miocarditi dai Vaccini
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Uno studio condotto su 23,1 milioni di cittadini della Danimarca, della Finlandia, della Norvegia e della Svezia ha svelato il collegamento tra la prima e la seconda dose dei vaccini anti Covid a mRna e l’aumento del rischio di sviluppare una miocardite. Dalla ricerca è emerso che effettivamente una fascia della popolazione era più esposta a sviluppare questo quadro clinico dopo il completamento del ciclo vaccinale.
Vaccino Covid, rischio miocardite: come è stato condotto lo studio
Gli scienziati dei quattro Paesi hanno avviato l’estensiva indagine dopo i tanti casi segnalati di miocardite e pericardite dopo la somministrazione dei vaccini anti Covid a mRna. Hanno valutato le cartelle cliniche di 23.122.522 individui sopra i 12 anni, di cui il 49,8% di sesso maschile e il 50,2% di sesso femminile, dal 27 dicembre 2020 fino al 5 ottobre 2021.
Sono stati presi in considerazione i dati dei registri sanitari nazionali sull’esposizione a Sars-Cov-2, sulla vaccinazione e i mix con i preparati Comirnaty di Pfizer e BioNTech, SpikeVax di Moderna e Vaxzevria di AstraZeneca, su eventuali diagnosi di miocardite o pericardite.
Cosa è emerso dallo studio dei casi di miocardite tra i vaccinati
Dai risultati è emerso un aumento del rischio di sviluppare problemi al cuore dopo la seconda dose per i giovani di sesso maschile tra i 16 e i 24 anni.
- Dopo due dosi di vaccino Pfizer e BioNTech è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 5,55 ogni 100 mila soggetti.
- Dopo due dosi di vaccino Moderna è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 18,39 ogni 100 mila soggetti.
- Dopo due somministrazioni con vaccinazione eterologa è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 27,49 ogni 100 mila soggetti.
Rickard Ljung, tra gli autori dello studio, ha spiegato a Medscape che “è stato dimostrato chiaramente un rischio maggiore di miocardite dopo la vaccinazione con il preparato di Moderna rispetto a quello di Pfizer e BioNTech”. Già in passato diversi scienziati lo avevano ipotizzato, spingendo l’Ema a modificare i bugiardini dei vaccini a mRna, come spiegato qui, ma la conferma è arrivata solo con questo studio.
Nel gruppo dei giovani uomini tra i 16 e i 24 anni, ha sottolineato, quelli vaccinati con Pfizer e BioNTech avevano un rischio di contrarre la miocardite 5 volte superiore al gruppo dei non vaccinati, e quelli vaccinati con Moderna di 15 volte superiore.
Rischio miocardite aumentato con il vaccino Moderna:
le conclusioni:
Gli esperti raccomandano dunque di destinare agli adolescenti maschi e giovani adulti le dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech, e sottolineano l’importanza di sottoporsi all’iniezione, considerando che immunizzarsi permette di prevenire le miocarditi correlate all’infezione da Covid, i ricoveri in ospedale, le complicanze a lungo termine e, ovviamente, la patologia grave e la morte.
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Un recentissimo articolo di autori americani e israeliani stronca le narrative sull’efficacia dei vaccini
E’ stato appena pubblicato l’articolo “The Efficacy of COVID-19 Vaccine Boosters against Severe Illness and Deaths: Scientific Fact or Wishful Myth? “ di Yaakov Ophir, Ph.D. Yaffa Shir-Raz, Ph.D. Shay Zakov, Ph.D. Peter A. McCullough, M.D., M.P.H. (Journal of American Physicians and Surgeons Volume 28 Number 1 Spring 2023). https://www.jpands.org/vol28no1/ophir.pdf
La narrativa medica che giustifica la campagna di vaccinazione globale è cambiata durante la crisi della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). Mentre la narrativa principale si concentrava sulla proclamata eccellente capacità dei nuovi vaccini a mRNA di prevenire le infezioni e (quindi) di attenuare la diffusione della pandemia, i politici oggi (marzo 2023) riconoscono la scarsa efficacia del vaccino (VE) e delle dosi di richiamo contemporanee contro le infezioni ma insistono sul fatto che i richiami sono ancora in grado di fornire protezione a lungo termine contro malattie gravi e decessi (come se i due tipi di protezione non dipendessero l’uno dall’altro).
Esaminiamo le prove alla base di questa narrativa modificata attraverso una valutazione approfondita di dati rappresentativi e di alto profilo provenienti da: (1) gli studi clinici formali di fase 3 di Pfizer e Moderna, che hanno preceduto l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) della FDA; (2) gli studi osservazionali da Israele (“il laboratorio del mondo”, come definito dai funzionari Pfizer), che hanno esaminato l’efficacia della quarta dose all’incirca nel momento in cui la FDA ha autorizzato questo secondo richiamo; e (3) i reports delle statistiche sulle pandemie disponibili al pubblico nella vita reale.
Questa indagine ha scoperto molteplici problemi metodologici, inclusi periodi di follow-up brevi e talvolta arbitrari o irregolari; criteri di esclusione irregolari e livelli incoerenti di test COVID-19; bias di selezione; e report selettivo dei risultati. Ma soprattutto, la probabilità documentata di morte e malattia grave (ovvero la percentuale di malattia grave e casi di morte tra le persone infette dal virus) non differiva tra il trattamento e i gruppi di controllo dei vari studi di efficacia clinici e osservazionali.
Complessivamente, i dati rappresentativi esaminati in questo articolo non supportano l’idea che le attuali dosi di richiamo offrano una protezione contro malattie gravi e decessi che va ben oltre la loro temporanea e fragile protezione contro le infezioni. Considerando la già nota scarsa efficacia contro le infezioni e la trasmissione e le crescenti preoccupazioni per i gravi esiti avversi associati al vaccino, i risultati di questa meticolosa indagine scientifica sfidano l’attuale narrativa (benché modificata) e fungono da appello urgente per la comunità medica a riconsiderare l’equilibrio tra benefici e rischi dei nuovi vaccini COVID-19.
È probabile che la proclamata efficacia contro gravi malattie e morti sia semplicemente un mito fondato su un pio desiderio, che non ha prove empiricamente fondate. Chiediamo quindi apertamente l’interruzione immediata, anche se temporanea, della campagna vaccinale fino a quando non saranno disponibili prove reali, soprattutto in considerazione dei segnali critici di sicurezza, che sembrano essere ingiustificatamente minimizzati nella narrativa medica e scientifica.
Il cardiologo Barbaro spiega gli effetti sul cuore – By Antonio Oliverio – 28/03/2023
Arrivano nuove conferme, e anche stavolta il lavoro di un medico coraggioso e indipendente (ve ne sono ancora) illumina uno dei peggiori effetti avversi del vaccino contro il Covid: Giuseppe Barbaro, responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso il Policlinico Umberto I di Roma, è tornato sul ruolo della proteina Spike, di cui ci siamo già occupati riportando le dichiarazioni dei virologi Loredana Frasca e Maurizio Federico. Dunque, in una lunga intervista a Il Giornale d’Italia, Barbaro – che, come si ricorderà, è stato sospeso per sei mesi, lo scorso anno, perché osava subordinare la vaccinazione contro il Covid nei soggetti cardiopatici a delle preliminari indagini cliniche – illustra come “Le complicanze cardiovascolari post-vaccino Covid sono frequenti, la Spike è tossica, sia in modo diretto che indiretto”. Chi giunga a tali conclusioni, argomenta ancora Barbaro (che è testimonial del film “Invisibili”), sovente non si espone “per paura di provvedimenti disciplinari”, come quello recente e gravissimo comminato dall’Iss a tre ricercatori. In sostanza: “La proteina Spike vaccinale ha un effetto tossico diretto, mediante legame con i recettori ACE-2 sui vasi sanguigni, ed indiretto mediante lo sviluppo di anticorpi antiendotelio. Quest’ultimo fenomeno è responsabile di eventi ischemici a livello dei vasi coronarici con incremento dei casi di eventi ischemici”. Il problema ulteriore è “Il negazionismo della classe medica”. Circa la famigerata “Nessuna correlazione”, ecco il trucco svelato da Giuseppe Barbaro: “nelle autopsie e nelle analisi immunoistochimiche nessuno ha mai cercato la proteina Spike”. La medicina, occorre ricordarlo e il noto cardiologo lo fa, è “una disciplina empirica, non un dogma”.
Le complicanze cardiovascolari più frequenti e gravi – ma non le sole – sono le miocarditi (infiammazione acuta del tessuto associato a una sua necrosi), delle quali possono essere enucleate, dunque, sei tipologie in base all’azione del vaccino, ancora secondo le spiegazioni fornite da Giuseppe Barbaro nell’articolo: azione diretta della proteina Spike sul tessuto miocardico; azione combinata del vaccino e della variante naturale vaccino-resistente; azione autoimmune per reazione crociata con la titina o connectina miocardica, responsabile di miocardite acuta fulminante; riattivazione di virus cardiotropi, specialmente herpesvirus; miocardite ipereosinofila, ovvero associata a una reazione allergica; Miocardite catecolaminergica, che comporta una vera e propria necrosi dei tessuti del cuore. Ecco, dunque, che troviamo la spiegazione scientifica al fenomeno dei malori improvvisi, che, come i nostri lettori sanno, sono aumentate in maniera abnorme proprio in coincidenza dei picchi vaccinali e riguardano, per lo più, persone giovani e altresì in salute: “La morte improvvisa in giovani sani può essere associata a infarto acuto del miocardio (specialmente in soggetti con trombofilia genetica), una miocardite acuta o l’esito di una miocardite subclinica, con la presenza di una cicatrice fibrosa”.
Perché, dunque, non si certifica la correlazione? Semplice: “C’è una specifica volontà di non correlare”, replica Giuseppe Barbaro.
Un recentissimo articolo di autori americani e israeliani stronca le narrative sull’efficacia dei vaccini:
E’ stato appena pubblicato l’articolo “The Efficacy of COVID-19 Vaccine Boosters against Severe Illness and Deaths: Scientific Fact or Wishful Myth? “ di Yaakov Ophir, Ph.D. Yaffa Shir-Raz, Ph.D. Shay Zakov, Ph.D. Peter A. McCullough, M.D., M.P.H. (Journal of American Physicians and Surgeons Volume 28 Number 1 Spring 2023). https://www.jpands.org/vol28no1/ophir.pdf
La narrativa medica che giustifica la campagna di vaccinazione globale è cambiata durante la crisi della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). Mentre la narrativa principale si concentrava sulla proclamata eccellente capacità dei nuovi vaccini a mRNA di prevenire le infezioni e (quindi) di attenuare la diffusione della pandemia, i politici oggi (marzo 2023) riconoscono la scarsa efficacia del vaccino (VE) e delle dosi di richiamo contemporanee contro le infezioni ma insistono sul fatto che i richiami sono ancora in grado di fornire protezione a lungo termine contro malattie gravi e decessi (come se i due tipi di protezione non dipendessero l’uno dall’altro).
Esaminiamo le prove alla base di questa narrativa modificata attraverso una valutazione approfondita di dati rappresentativi e di alto profilo provenienti da: (1) gli studi clinici formali di fase 3 di Pfizer e Moderna, che hanno preceduto l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) della FDA; (2) gli studi osservazionali da Israele (“il laboratorio del mondo”, come definito dai funzionari Pfizer), che hanno esaminato l’efficacia della quarta dose all’incirca nel momento in cui la FDA ha autorizzato questo secondo richiamo; e (3) i reports delle statistiche sulle pandemie disponibili al pubblico nella vita reale.
Questa indagine ha scoperto molteplici problemi metodologici, inclusi periodi di follow-up brevi e talvolta arbitrari o irregolari; criteri di esclusione irregolari e livelli incoerenti di test COVID-19; bias di selezione; e report selettivo dei risultati. Ma soprattutto, la probabilità documentata di morte e malattia grave (ovvero la percentuale di malattia grave e casi di morte tra le persone infette dal virus) non differiva tra il trattamento e i gruppi di controllo dei vari studi di efficacia clinici e osservazionali.
Complessivamente, i dati rappresentativi esaminati in questo articolo non supportano l’idea che le attuali dosi di richiamo offrano una protezione contro malattie gravi e decessi che va ben oltre la loro temporanea e fragile protezione contro le infezioni. Considerando la già nota scarsa efficacia contro le infezioni e la trasmissione e le crescenti preoccupazioni per i gravi esiti avversi associati al vaccino, i risultati di questa meticolosa indagine scientifica sfidano l’attuale narrativa (benché modificata) e fungono da appello urgente per la comunità medica a riconsiderare l’equilibrio tra benefici e rischi dei nuovi vaccini COVID-19.
È probabile che la proclamata efficacia contro gravi malattie e morti sia semplicemente un mito fondato su un pio desiderio, che non ha prove empiricamente fondate. Chiediamo quindi apertamente l’interruzione immediata, anche se temporanea, della campagna vaccinale fino a quando non saranno disponibili prove reali, soprattutto in considerazione dei segnali critici di sicurezza, che sembrano essere ingiustificatamente minimizzati nella narrativa medica e scientifica.
Vedi Danni anche e non solo al cuore dai Vaccini + miocardite_da_Vaccino