OLOGRAMMI,… per schiavizzarci ed ingannarci a mezzo della 666 IA
Cosa e come sono gli Ologrammi:
Chi nel 2002 ha visto al cinema il secondo film della saga Guerre stellari, “L’attacco dei cloni”, non avrebbe potuto immaginare che appena vent’anni dopo alcune parti del film sarebbero diventate in realtà. Al momento, tuttavia, nei nostri cieli non si vedono ancora volare Millennium Falcon e non abbiamo notizie precise sul governo centrale della Repubblica galattica, ma un altro importante elemento del film è già parte del nostro presente e avrà un ruolo nel futuro prossimo e remoto: le proiezioni olografiche.
Ora è inevitabile chiedersi cos’è e come funziona un ologramma 3D
Un ologramma 3D va considerato come una proiezione olografica tridimensionale che può muoversi liberamente nello spazio in base alla propria struttura. La particolarità che contraddistingue nettamente questo tipo di presentazione dai film in 3D o dalla realtà virtuale, per esempio, è il fatto che lo spettatore non ha bisogno di speciali dispositivi per percepire e vedere gli ologrammi, perciò qualsiasi produzione olografica può essere vista in 3D senza occhiali o altri ausili simili.
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AGI – Si chiama olografia dinamica assistita da scattering tridimensionale (3D-SDH), è una nuova tecnologia di produzione di ologrammi basata sull’aumento della densità dei dettagli di un’immagine, che potrebbe portare a proiezioni molto più realistiche rispetto alle opzioni esistenti. Descritto sulla rivista Optica, questo risultato è stato raggiunto dagli scienziati dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina e dell’Università Nazionale di Singapore.
Il team, guidato da Lei Gong e Chengwei Qiu, ha sviluppato una tecnica innovativa per riprodurre immagini virtuali in 3D. Questa tipologia di ologrammi, spiegano gli esperti, consentirebbe rappresentazioni realistiche che potrebbero essere implementate nelle applicazioni di realtà virtuale attraverso schermi e display olografici. “Il nostro approccio – commenta Gong – potrebbe anche fornire una migliore grafica 3D senza richiedere un visore”.
La produzione di una visualizzazione olografica dall’aspetto realistico, affermano gli studiosi, richiede la proiezione di immagini con un’elevata risoluzione in pixel su numerosi piani, o livelli, ravvicinati tra loro.
In questo modo si ottiene la percezione della profondità, che rende l’ologramma tridimensionale. La tecnica del gruppo di ricerca può raggiungere una risoluzione di profondità di oltre tre ordini di grandezza superiore rispetto alle più avanzate metodologie attuali.
“Grazie a questa tecnologia – scrivono gli esperti – potremmo migliorare la crittografia ottica basata sull’olografia consentendo di implementare quantità superiori di dati nell’immagine”.
La creazione di una proiezione olografica dinamica in genere comporta l’utilizzo di un modulatore di luce spaziale (SLM) per regolare l’intensità e/o la fase di un raggio di luce. Le alternative esistenti, però, sono limitati in termini di qualità perché la tecnologia consente di proiettare poche immagini a bassa risoluzione su piani separati.
Gli studiosi hanno quindi utilizzato un diffusore che consente di separare più piani dell’immagine.
Questa configurazione consente la proiezione olografica 3D ad altissima densità. Il metodo è stato testato attraverso diverse simulazioni, ad esempio gli esperti hanno proiettato il modello di un razzo 3D con 125 piani dell’immagine successivi a un intervallo di profondità di 0,96 mm in un singolo ologramma da 1000 × 1000 pixel. Per confronto, i ricercatori hanno valutato un approccio recentemente sviluppato, basato su 32 piani con un intervallo di profondità di 3,75 mm.
Per convalidare sperimentalmente il concetto, gli studiosi hanno costruito un prototipo di proiettore 3D-SDH.
Gli autori hanno dimostrato che la nuova configurazione migliorava la risoluzione dell’immagine olografica di oltre tre ordini di grandezza rispetto alle metodologie convenzionali. Nei prossimi step, i ricercatori sperano di migliorare ulteriormente la rappresentazione dei solidi attraverso gli ologrammi 3D.
Tratto da AGI.it
E per finire visonate questo video: