OTTO PER MILLE:
Aggiornamento sulle CONFESSIONI Religiose Italiane
L’8×1000 è la percentuale dell’imposta fissa sui redditi delle persone fisiche che i contribuenti possono destinare ad alcune attività di rilievo sociale e culturale dello Stato italiano o di una confessione religiosa che li utilizzerà per finalità, di culto, sociali, culturali. Grazie all’8 per mille lo Stato e alcune confessioni religiose mettono a disposizione dei fondi per supportare e finanziare le attività degli enti non profit.
L’8 per mille nasce nel 1984 quando il Concordato tra la Repubblica Italiana e la Chiesa Cattolica termina i trasferimenti diretti a sostegno del clero e dell’edilizia di culto introducendo questa nuova modalità di finanziamento.
La legge di attuazione 222/1985 prevede che i cittadini contribuenti possano scegliere di destinare l’8 per mille della propria IRPEF allo Stato o alla Chiesa Cattolica.
Le quote non espresse sono ripartite secondo le preferenze assegnate.
Come destinare l’8 per mille e a chi ?
Qualunque cittadino contribuente può assegnare l’8 per mille a uno dei soggetti beneficiari compilando il modulo 730-1 da consegnare insieme alla dichiarazione dei redditi, se tenuti a farla, o singolarmente. In questo secondo caso si può consegnare il modulo in busta chiusa presso un ufficio postale (in questo caso gratuitamente) o una struttura abilitata (CAF, commercialista).
Per indicare l’opzione è sufficiente apporre la propria firma sotto il riquadro con la denominazione del beneficiario.
A partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno fiscale 2019 i cittadini contribuenti che optano per l’8 per mille a gestione statale potranno scegliere la finalità a cui destinare la preferenza tra gli ambiti previsti dalla legge, quindi fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali, edilizia scolastica.
L’8 per mille non sostituisce il cinque per mille e il due per mille: il contribuente può compiere tutte e tre le assegnazioni contemporaneamente in sede di dichiarazione dei redditi.
L’aggiornamento sull’OPM a gestione statale si trova in:
http://www.governo.it/it/articolo/otto-mille-dell-irpef-diretta-gestione-statale-assegnazione-della-quota-l-anno-2018/14757
http://www.governo.it/it/dipartimenti/dip-il-coordinamento-amministrativo/14756
Pubblicati i vincitori del bando della Tavola Valdese
Nel 2020 la Tavola Valdese ha ricevuto 4671 richieste di finanziamento progetti nell’ambito del bando 8×1000; di queste però solo 3000 hanno superato la fase preliminare formale e 1243 hanno ottenuto il finanziamento. Sono 452 progetti all’estero e 791 progetti in Italia in ambito educativo, umanitario, socio-sanitario e culturale.
In questa pagina sono pubblicati i rispettivi elenchi.
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8 per mille allo Stato: dal 2020 possibilità di scelta e priorità alla scuola
– By Rosy D’Elia – IRPEF 450
8 per mille allo Stato, dalla dichiarazione dei redditi 2020 debuttano alcune novità: possibilità di scegliere la destinazione specifica e priorità all’edilizia scolastica. Debutta da quest’anno una modalità di scelta simile al modello del 5 per mille.
8 per mille allo Stato, possibilità di scegliere la destinazione e priorità alla scuola
L’articolo 46-bis del Decreto Fiscale 2020, introdotto nel corso dell’esame in Commissione, interviene su alcuni punti della normativa che regola l’8 per mille allo Stato.
I contributi Irpef dei cittadini vengono utilizzati in cinque settori di intervento:
– fame nel mondo;
– calamità naturali;
– assistenza ai rifugiati ed ai minori stranieri non accompagnati;
– conservazione dei beni culturali;
– ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica (Stato, enti territoriali).
Fino a questo momento le somme venivano ripartite in 5 quote dello stesso importo. Stando ai dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la somma totale a disposizione per il 2019 ammonta a 197.722.621 di euro.
A partire dalla dichiarazione dei redditi 2020 i cittadini hanno la possibilità di specificare l’ambito che intendono sostenere e quindi di indirizzare in maniera specifica la quota dell’8 per mille allo Stato.
Nell’articolo 47, terzo comma, della legge numero 222 del 1985 si inserisce il testo che segue:
“A decorrere dalla dichiarazione dei redditi per l’anno 2019, per quanto riguarda la quota a diretta gestione statale, il contribuente può scegliere tra le cinque tipologie di intervento di cui all’articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, secondo le modalità definite con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate di approvazione del modello 730”.
8 per mille allo Stato con destinazione scuola per l’edilizia scolastica senza possibilità di deroga
L’8 per mille allo Stato assume una nuova veste con la revisione dell’articolo 46 bis del Decreto Fiscale 2020. E le principali novità riguardano le risorse per la scuola e in particolare all’edilizia scolastica.
La quota delle risorse del contributo Irpef destinate alla ristrutturazione, al miglioramento, alla messa in sicurezza, all’adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili destinati all’istruzione viene divisa in tre parti uguali per area geografica:
Nord: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna;
Centro e Isole: Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sicilia e Sardegna;
Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
Sulla falsa riga di ciò che avviene già per i beni culturali, per cui le risorse sono ripartite in 5 aree territoriali.
Come si legge nelle note di lettura del DL numero 124 del 2019, le novità sono state introdotte con l’obiettivo di “garantire una più equa distribuzione territoriale”.
Infine il Decreto Fiscale mette al sicuro da altre esigenze le risorse destinate alla scuola.
Dal 2019 al 2028 la scelta dei contribuenti che decidono di devolvere l’8 per mille alle strutture destinate all’istruzione sarà pienamente rispettata: la deroga che permette di spostare i fondi per questioni di eccezionalità, necessità ed urgenza, solo per gli interventi nel settore scolastico, si può applicare esclusivamente nei limiti della stessa tipologia di intervento, senza possibilità di diversa destinazione.
Tratto da: informazionefiscale.it
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COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC – Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it – mailto aduc.it@aduc.it – Tel.055290606 – 0552302266
FINANZIANDO la CHIESA VATICANA OLTRE l’8 PER MILLE E’ sulla RUBRICA “La PULCE nell’ORECCHIO” sul PORTALE dell’ADUC – Firenze, 16 Aprile 2001.
“La pulce nell’orecchio” è una rubrica quindicinale che, a cura di Annapaola Laldi, è edita sul portale dell’Aduc, ed esce ogni 1 e 15 del mese. Nel sottotitolo di presentazione si legge: “Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l’informazione- sulla solidità di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo.”
Nell’edizione attuale, viene trattata la questione dell’otto per mille, la tassa obbligatoria che ogni persona che fa la denuncia dei redditi deve devolvere ad una confessione religiosa o allo Stato: operazione che proprio in queste settimane molti italiani devono fare.
E Annapaola Laldi, questa volta si è chiesta come lo Stato spende la sua parte, scoprendo, tra l’altro, che la Chiesa vaticana è finanziata non solo con il suo otto per mille, ma anche con parte di ciò che i contribuenti indirizzano allo Stato.
Riportiamo un estratto dell’articolo, ricordando che il testo integrale è a questo indirizzo: http://www.aduc.it/pulce/index.html
Ciò che è rimasto (31 miliardi e mezzo) è stato integrato da una successiva legge con altri 3 miliardi e 200 milioni e la ripartizione è quella presentata nella tabella che segue, in cui le cifre sono espresse in milioni:
– Fame nel mondo 154,446 (0,44%)
– Calamità naturali 2.798 (8,1%)
– Assistenza rifugiati 828,714 (2,4%)
– Conservazione beni culturali
– Per edifici religiosi cattolici 16.794,148 (48,34%)
– Per altri beni culturali 11.355,692 (32,62%)
– Varie (vedi nota) 2.809 (8,1%)
– Totali 34.740 (100%)
Nota – Sono interventi messi esplicitamente in rilievo dal decreto come particolarmente meritevoli di attenzione, anche se, probabilmente, al limite dell’ammissibilità circa i requisiti previsti dal D.P.R.76/98: 1) Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli (1 miliardo); 2) Società geografica italiana (199 milioni); 3) Fondazione Istituto Gramsci (300 milioni); 4) Provincia di Ascoli Piceno (900 milioni); 5) Accademia di Studi italo-tedeschi di Merano /Meran (410 milioni).
Ciò che salta agli occhi in questa tabella è che per la conservazione e il restauro di edifici religiosi cattolici è stato speso il 48,34% del totale.
Perché di questi edifici di culto non si è presa cura, in primo luogo, la Chiesa cattolica con i proventi che le arrivano grazie agli articoli 46 e 47 della L.222/1985?
Perché lo Stato, con i soldi dell’otto per mille, non favorisce il recupero di edifici civili che sicuramente ci sono, e che potrebbero rispondere anche ai bisogni di aggregazione della popolazione (penso ai giovani o comunque a chi ha ama fare musica, teatro o altro ancora, e ha difficoltà a trovare spazi dignitosi e a buon mercato) ?
E anche: perché lo Stato si è arrogato il diritto di devolvere, nei fatti, alla chiesa cattolica del denaro che esplicitamente e’ stato devoluto a esso Stato e altrettanto esplicitamente negato alla chiesa cattolica (e alle altre confessioni e religioni a cui è possibile attribuirlo)?
Non si configura questo fatto come un aperto dispregio della volontà dei cittadini ?