I farmaci (e Vaccini) che cambiano il “chi siamo”, cioè la personalità !
Studio giapponese su 600.000 vaccinati ha riscontrato moltissimi casi di DEMENZA, dopo i Vaccini
Il neuroscienziato giapponese Dr. Hiroto Komano allarmato per l’ondata esplosiva di demenza tra gli individui vaccinati contro il COVID: un massiccio studio di 600.000 soggetti analizzati, rivela tutto ciò !
Durante l’intervista, il Dr. Komano ha parlato di uno studio dalla Corea del Sud, recentemente pubblicato sull’International Journal of Medicine da Roh et al. il 28 maggio 2024. Questo studio è molto degno di nota…
….perché ha esaminato i dati sanitari di ben 519.330 persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino COVID-19 e hanno confrontato questi individui vaccinati con circa 38.687 persone che non hanno ricevuto il vaccino. Questo è uno dei più grandi studi del suo genere finora, il che rende i suoi risultati incredibilmente significativi. Il numero di persone vaccinate che hanno sviluppato la demenza, compreso il morbo di Alzheimer, è aumentato di oltre il 20% rispetto agli individui non vaccinati.
Egli ha avvertito: “La somministrazione di questo vaccino, che si tratti di un vaccino COVID-19 o di un vaccino a replicone, porta a un indebolimento del sistema immunitario a causa dell’induzione di IgG4 e le persone muoiono a causa di altre malattie”.
Il Dr. Komano ha anche evidenziato i potenziali effetti dannosi sui bambini e sui tassi di natalità.
vedi qui il video di una sua intervista:
Japanese Neuroscientist Dr. Hiroto Komano Alarmed at Explosive Dementia Surge Amongst COVID Vaccinated Individuals: Massive Study of ~600,000 Reveals
La corruzione degli enti e delle riviste dette scientifiche è ormai venuta alla luce con le loro continue censure di ciò che non è allineato con il “pensiero unico” di Big Pharma e degli enti a tutela della salute delle case farmaceutiche….:
ecco un gravissimo esempio da leggere: BREAKING: Il complesso della censura medica prende di mira l’articolo del BMJ per la ritrattazione
A qualcuno sarà sicuramente capitato di chiedersi se l’impressione di avere intorno sempre più persone fuori di testa sia reale o meno.
Ebbene, una risposta a questo interrogativo viene da un recentissimo studio pubblicato su Nature, la bibbia delle riviste scientifiche a livello mondiale.
Questo lavoro, che ha preso in esame una vastissima platea di soggetti, dimostra che l’iniezione di siero genico ad mRna causa un evidente e preoccupante aumento di disturbi psichiatrici e comportamentali.
In breve, i risultati più evidenti sono riassunti in queste righe:
+68% di depressione
+62% di disturbi di ansia
+93% di disturbi del sonno
+75% di disturbi dissociativi e somatofobi.
Chi ha ricevuto iniezioni eterologhe (Pfizer + Astrazeneca ad es.) mostra un rischio superiore di presentare tutti questi disturbi.
Estremamente preoccupante, al di là delle disforie del comportamento, è la quasi onnipresente denuncia di alterazioni del sonno, già di per sé causa di disturbi comportamentali, qualora siano prolungate.
La causa di tutto questo sembrerebbe risiedere nell’effetto tossico diretto della proteina spike sulle cellule nervose e nell’attivazione persistente del sistema immunitario, causata dalla stessa spike, anch’essa imputata nella genesi delle conseguenze comportamentali per via delle complicazioni infiammatorie che causa ai tessuti nervosi.
Se ce ne fosse stato bisogno, questo studio apporta una ulteriore evidenza alla inutile dannosità di queste inoculazioni, il cui unico effetto – ad esperienza – sembra ormai essere solo quello della degradazione delle funzioni fisiologiche dell’organismo.
By Dott. Giulio Pedone
https://www.nature.com/articles/s41380-024-02627-0
Altra ricerca che conferma queste patologie/danni dei Vaccini:
Gennaio 2020 – Sono stati collegati alla “rabbia stradale”, al “gioco d’azzardo patologico” e a complicati “atti di frode”. Alcuni ci rendono meno nevrotici e altri possono persino modellare le nostre relazioni sociali. Si scopre che molti farmaci ordinari non influenzano solo il nostro corpo, ma anche il nostro cervello. Perché ? E dovrebbero esserci avvisi sulle confezioni dei farmaci ?
Il “Paziente Cinque” aveva circa 50 anni quando una visita medica gli cambiò la vita. Aveva il diabete e si recato in uno studio medico per vedere se l’assunzione di una “statina” – una sorta di farmaco per abbassare il colesterolo – potesse aiutare. Fin qui, tutto normale.
Ma poco dopo aver iniziato il trattamento, sua moglie ha iniziato a notare una trasformazione sinistra. Un uomo precedentemente ragionevole, si arrabbiò in modo esplosivo e, dal nulla, sviluppò una tendenza alla “rabbia stradale”, (NdR: manifestazioni di rabbia durante la guida di un mezzo semovente).
Durante un episodio memorabile, avvertì la sua famiglia di stare lontana, per non mandarli in ospedale. Per paura di ciò che poteva accadere, il paziente cinque smise di guidare. Anche come passeggero, i suoi scoppi d’ira costringevano spesso la moglie ad abbandonare i viaggi e a tornare indietro. Dopo, lo lasciava solo a guardare la TV e a calmarsi. Divenne sempre più timorosa per la propria sicurezza.
Poi, un giorno, il Paziente Cinque ha avuto un’illuminazione. “Era tipo, ‘Wow, sembra davvero che questi problemi siano iniziati quando mi sono recata a questo studio medico’“, dice Beatrice Golomb, che guida un gruppo di ricerca presso l’Università della California, San Diego.
Allarmata, la coppia si è rivolta agli organizzatori dello studio. “Erano molto ostili. Hanno detto che le due cose non potevano essere imparentate, che aveva bisogno di continuare a prendere il farmaco e che avrebbe dovuto rimanere ligio alle indicazioni dello studio“, dice Golomb.
Ironia della sorte, a questo punto il paziente era così irascibile che ignorò completamente il consiglio dei medici. “Ha bestemmiato in tono rude, si è precipitato fuori dall’ufficio e ha smesso immediatamente di prendere il farmaco“, dice. Due settimane dopo, ha ripreso la sua normale “personalità”.
Altri non sono stati così fortunati.
Nel corso degli anni, Golomb ha Rapporti raccolti dai pazienti in tutti gli Stati Uniti – storie di matrimoni falliti, carriere distrutte e un numero sorprendente di uomini che sono arrivati snervantemente vicini all’omicidio delle loro mogli; inclinazioni forti alla violenza, all’abuso di armi, o sessuale, alle droghe, all’alcol, depressioni, ammalamenti facili, con consegunete assunzione di farmaci che aggravan lo stato di salute, ecc.
In quasi tutti i casi, i sintomi sono iniziati quando hanno iniziato ad assumere “statine”, per poi tornare prontamente alla normalità quando hanno smesso; un uomo ha ripetuto questo ciclo cinque volte prima di rendersi conto di cosa stava succedendo.
Secondo Golomb, questo è tipico: nella sua esperienza, la maggior parte dei pazienti fatica a riconoscere i propri cambiamenti comportamentali, figuriamoci a collegarli ai propri farmaci. In alcuni casi, la presa di coscienza arriva troppo tardi: il ricercatore è stato contattato dalle famiglie di diverse persone, tra cui uno scienziato di fama internazionale e un ex redattore di una pubblicazione legale, che si sono tolti la vita.
Conosciamo tutti le proprietà strabilianti delle droghe psichedeliche, ma a quanto pare i farmaci ordinari possono essere altrettanto pericolosi.
Dalla Tachipirina (noto come paracetamolo negli Stati Uniti) agli antistaminici, alle statine, ai farmaci per l’asma e agli antidepressivi, ci sono prove emergenti che possono renderci impulsivi, arrabbiati o irrequieti, diminuire la nostra empatia per gli estranei e persino manipolare aspetti fondamentali della nostra personalità, come quanto siamo nevrotici.
Nella maggior parte delle persone, questi cambiamenti sono estremamente sottili. Ma in alcuni possono anche essere drammatici. L’elenco dei potenziali colpevoli include i farmaci più consumati del pianeta
Nel 2011, un francese padre di due figli ha citato in giudizio l’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline, sostenendo che il farmaco che stava assumendo per il morbo di Parkinson lo aveva trasformato in un giocatore d’azzardo e gay dipendente dal sesso ed era responsabile di comportamenti rischiosi che lo avevano portato a essere violentato.
Vedi: Omosessualità anche dai Vaccini
Poi, nel 2015, un uomo che prendeva di mira giovani ragazze su Internet ha usato l’argomento che il farmaco anti-obesità Duromine glielo ha fatto fare, ha detto che ha ridotto la sua capacità di controllare i suoi impulsi. Di tanto in tanto, gli assassini cercano di incolpare i Sedativi o gli antidepressivi per i loro reati.
L’elenco dei potenziali colpevoli include alcune dei farmaci più consumate sul pianeta (NdR: che sempre sono droghe che generano anche e non solo dipendenza), il che significa che anche se gli effetti sono “piccoli” a livello individuale, potrebbero plasmare la personalità di milioni di persone.
Nel bel mezzo di una crisi di eccesso di farmaci, con gli Stati Uniti da soli che acquistano 49.000 tonnellate di tachipirina/paracetamolo ogni anno – equivalenti a circa 298 compresse di Tachipirina/paracetamolo a persona – e l’americano medio che consuma $ 1.200 di farmaci da prescrizione nello stesso periodo e con l’invecchiamento della popolazione globale, la nostra brama di droga/farmaci è destinata a sfuggire sempre di più al controllo; nel Regno Unito, una persona su 10 di età superiore ai 65 anni prende già otto farmaci ogni settimana.
In che modo tutti questi farmaci influenzano il nostro cervello? E dovrebbero esserci avvisi sulle confezioni dei farmaci ?
Naturalmente, nessuno sta suggerendo che le persone dovrebbero smettere di prendere i loro farmaci, il che potrebbe essere salvavita: se hai dei dubbi, la migliore linea d’azione è parlare con un medico.
Ciononostante, c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della ricerca in questo settore, che può portare a farmaci migliori o a un’analisi più sfumata dei loro rischi e benefici.
Golomb ha sospettato per la prima volta una connessione tra statine e cambiamenti di personalità quasi due decenni fa, dopo una serie di scoperte misteriose, come ad esempio che le persone con livelli di colesterolo più bassi sono più probabilità di morire di morte violenta.
Poi, un giorno, stava chiacchierando con un esperto di colesterolo sul potenziale collegamento nel corridoio del suo lavoro, quando lui lo liquidò come una sciocchezza. “E io ho detto, come facciamo a saperlo ?'”, dice.
Pieno di nuova determinazione, Golomb setacciò la letteratura scientifica e medica alla ricerca di indizi. “C’erano prove incredibilmente più alte di quanto avessi immaginato”, dice. Per prima cosa, ha scoperto che se si mettono i primati (scimmie) su una dieta a basso contenuto di colesterolo, diventano più aggressivi.
Golomb rimane convinto che un colesterolo più basso possa causare cambiamenti comportamentali sia negli uomini che nelle donne.
C’era anche un potenziale meccanismo: l’abbassamento del colesterolo degli animali sembrava influenzare i loro livelli di serotonina, un’importante sostanza chimica del cervello che si pensava fosse coinvolta nella regolazione dell’umore e del comportamento sociale negli animali.
Perfino i moscerini Iniziano a litigare se incasini i loro livelli di serotonina, ma ha anche alcuni effetti spiacevoli nelle persone: gli studi lo hanno collegato alla violenza, all’impulsività, suicidio ed all’ assassinare.
Se le “statine” stavano influenzando il cervello delle persone, era probabile che questa fosse una conseguenza diretta della loro capacità di abbassare il colesterolo.
Da allora, sono emerse prove più dirette.
Diversi studi hanno sostenuto un potenziale legame tra irritabilità e statine, tra cui uno studio controllato randomizzato – il gold standard della ricerca scientifica – condotto da Golomb, che ha coinvolto più di 1.000 persone. Ha scoperto che il farmaco aumento dell’aggressività nelle donne in post-menopausa anche se, stranamente, non negli uomini.
Nel 2018 è emerso da uno studio lo stesso effetto nel pesce.
La somministrazione di statine alla tilapia del Nilo li ha resi più conflittuali e, soprattutto, ha alterato i livelli di serotonina nel cervello. Ciò suggerisce che il meccanismo che collega il colesterolo e la violenza potrebbe essere in circolazione da milioni di anni.
Golomb rimane convinto che un colesterolo più basso e, per estensione, le statine, possano causare cambiamenti comportamentali sia negli uomini che nelle donne, anche se la forza dell’effetto varia drasticamente da persona a persona. “Ci sono linee di prova convergenti“, dice, citando uno studio condotto in Svezia, che ha comportato il confronto di un database dei livelli di colesterolo di 250.000 persone con precedenti penali locali. “Anche aggiustando per i fattori confondenti, era ancora il caso che le persone con colesterolo più basso al basale avevano significativamente più probabilità di essere arrestate per crimini violenti“.
Ma la scoperta più “inquietante” di Golomb non è tanto l’impatto che le droghe ordinarie possono avere su chi siamo, ma la mancanza di interesse a scoprirlo. “C’è molta più enfasi su cose che i medici possono facilmente misurare“, dice, spiegando che, per molto tempo, la ricerca sugli effetti collaterali delle statine si è concentrata tutta sui muscoli e sul fegato, perché eventuali problemi in questi organi possono essere rilevati utilizzando esami del sangue standard.
Questo è qualcosa che anche Dominik Mischkowski, un ricercatore del dolore dell’Università dell’Ohio, ha notato. “C’è una notevole lacuna nella ricerca in realtà, quando si tratta degli effetti dei farmaci sulla personalità e sul comportamento“, dice. “Sappiamo molto sugli effetti fisiologici di questi farmaci, indipendentemente dal fatto che abbiano effetti collaterali fisici o meno. Ma non capiamo come influenzino il comportamento umano“.
La ricerca di Mischkowski ha scoperto un sinistro effetto collaterale della Tachipirina/ paracetamolo. Da molto tempo, gli scienziati sanno che il farmaco attenua il dolore fisico riducendo l’attività in alcune aree del cervello, come la corteccia insulare, che svolge un ruolo importante nelle nostre emozioni. Queste aree sono coinvolte anche nella nostra esperienza di dolore sociale e, curiosamente, il paracetamolo può farci sentire meglio dopo un rifiuto (affettivo, di lavoro, ecc.).
Mischkowski si è chiesto se gli antidolorifici potrebbero rendere più difficile provare empatia.
E recenti ricerche hanno rivelato che questa zona di spazio cerebrale è più affollata di quanto si pensasse in precedenza, perché si scopre che anche i centri del dolore del cervello condividono la loro casa con l’empatia.
Ad esempio, le scansioni fMRI (risonanza magnetica funzionale) hanno dimostrato che le stesse aree del nostro cervello diventano attive quando stiamo sperimentando “empatia positiva” – piacere per conto di altre persone – come quando stiamo provando dolore.
Alla luce di questi fatti, Mischkowski si è chiesto se gli antidolorifici potessero rendere più difficile provare empatia. All’inizio di quest’anno, insieme ai colleghi dell’Università dell’Ohio e dell’Ohio State University, ha reclutato alcuni studenti e li ha divisi in due gruppi. Uno ha ricevuto una dose standard di 1.000 mg di tachipirina/paracetamolo, mentre all’altro è stato somministrato un placebo. Poi ha chiesto loro di leggere scenari su esperienze edificanti che erano accadute ad altre persone, come la fortuna di “Alex”, che alla fine ha trovato il coraggio di chiedere un appuntamento a una ragazza (lei ha detto di sì).
I risultati hanno rivelato che il paracetamolo riduce significativamente la nostra capacità di provare empatia positiva, un risultato con implicazioni su come il farmaco sta modellando le relazioni sociali di milioni di persone ogni giorno.
Sebbene l’esperimento non abbia esaminato l’empatia negativa – in cui sperimentiamo e ci relazioniamo con il dolore di altre persone – Mischkowski sospetta che anche questo sarebbe più difficile da evocare dopo aver assunto il farmaco.
“Non sono più del tutto junior come ricercatore e, ad essere onesti, questa linea di ricerca è davvero la più preoccupante che abbia mai condotto“, dice. “Soprattutto perché sono ben consapevole del numero [di persone] coinvolte.
Quando si dà una farmaco/droga a qualcuno, non la si dà solo a una persona, la si dà a un sistema sociale. E davvero non capiamo gli effetti di questi farmaci in un contesto più ampio“.
L’empatia non determina solo se sei una persona “simpatica” o se piangi mentre guardi film tristi. L’emozione ha molti vantaggi pratici, tra cui una maggiore stabilità relazioni romantiche, bambini più adattati ed altro ancora carriere di successo – alcuni scienziati hanno addirittura suggerito che sia responsabile del trionfo della nostra specie.
In effetti, una rapida occhiata ai suoi numerosi benefici rivela che abbassare casualmente la capacità di empatia di una persona non è una questione banale.
Gli scienziati sanno da tempo che i farmaci usati per trattare l’asma sono talvolta associati a cambiamenti comportamentali, come un aumento dell’iperattività, sovraeccitazione.
Tecnicamente, la Tachipirina/ paracetamolo non sta cambiando la nostra personalità, perché gli effetti durano solo ore e pochi lo assumono continuamente, ma Mischkowski sottolinea che abbiamo bisogno di essere informati sui modi in cui ci influenza, in modo da poter usare il nostro buon senso. “Proprio come dovremmo essere consapevoli che non dovresti metterti al volante se sei sotto l’effetto dell’alcol, non prendere il paracetamolo e poi metterti in una situazione che richiede di essere emotivamente reattivo, come avere una conversazione seria con un partner o un collega“.
Uno dei motivi per cui i farmaci possono avere un tale peso psicologico è che il corpo non è solo un sacco di organi separati, inondato di sostanze chimiche con ruoli ben definiti, ma è una rete, in cui sono collegati molti processi diversi.
Ad esempio, gli scienziati sanno da tempo che i farmaci usati per trattare l’asma sono talvolta associati a cambiamenti comportamentali, come un aumento dell’iperattività/ipereccitazione e lo sviluppo dei sintomi dell’ADHD.
Poi, più recentemente, la ricerca ha scoperto una misteriosa connessione tra i due disturbi stessi; avere l’uno aumenta il rischio di avere l’altro 45-53%.
Nessuno sa perché, ma un’idea è che i farmaci per l’asma provocano i sintomi dell’ADHD alterandone i livelli o serotonina o sostanze chimiche infiammatorie, che si ritiene siano coinvolte nello sviluppo di entrambe le condizioni.
(NdR: tutte queste malattie e fin dalla tenera età, sono generate dalla vitamina k1 e dai successivi dai Vaccini pediatrici, propinati dopo la nascita, che generano problemi alle vie respiratorie come disbiosi intestinali, quindi immunodepressione, tonsilliti, asma, bronchiti, polmoniti e quindi vengono somministrati i farmaci per quei problemi, in un giro vizioso di malesseri anche psichici importanti, quando quelle sostanze tossiche non creano problemi importanti come autismo, adhd, adem, ritardi dello sviluppo e le morti improvvise SIDS e SADS).
A volte questi collegamenti sono più evidenti.
Nel 2009, un team di psicologi della Northwestern University, Illinois, ha deciso di verificare se gli antidepressivi potessero essere influenzando la nostra personalità.
In particolare, il team era interessato al nevroticismo. Questo tratto della personalità dei “Big Five” è incarnato da sentimenti ansiosi, come paura, gelosia, invidia e senso di colpa.
Per lo studio, il team ha reclutato adulti che soffrivano di depressione da moderata a grave. Hanno somministrato a un terzo dei partecipanti allo studio l’antidepressivo paroxetina (una sorta di inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ‘SSRI’), un terzo un placebo e un terzo la terapia della parola. Hanno poi controllato per vedere come il loro umore e la loro personalità sono cambiati dall’inizio alla fine di un trattamento di 16 settimane.
“Abbiamo scoperto che enormi cambiamenti nel nevroticismo sono stati causati dal farmaco e non molto dal placebo [o dalla terapia]“, afferma Robert DeRubeis, che è stato coinvolto nello studio. “È stato piuttosto sorprendente“.
L’idea che gli antidepressivi stiano influenzando direttamente il nevroticismo/personalità, è importante.
La grande sorpresa è stata che, sebbene gli antidepressivi facessero sentire i partecipanti meno depressi, la riduzione del nevroticismo era molto più potente e la loro influenza sul nevroticismo era indipendente dal loro impatto sulla depressione.
I pazienti che assumevano antidepressivi hanno anche iniziato a ottenere punteggi più alti per l’estroversione.
È importante notare che si trattava di uno studio relativamente piccolo e nessuno ha ancora provato a ripetere i risultati, quindi potrebbero non essere del tutto affidabili. Ma l’idea che gli antidepressivi influenzino direttamente il nevroticismo è intrigante. Un’idea è che il tratto sia legato al livello di serotonina nel cervello, che viene alterato dagli SSRI.
Anche se diventare meno nevrotici potrebbe sembrare un effetto collaterale allettante, non è necessariamente una buona notizia. Questo perché questo aspetto della nostra personalità è una sorta di arma a doppio taglio; Sì, è stato associato a tutti i tipi di esiti spiacevoli, come una morte prematura, (perdita), ma si pensa anche che un eccesso di pensieri ansiosi possa essere utile. Ad esempio, gli individui nevrotici tendono ad essere più avverso al rischio, e in determinate situazioni preoccupanti, può migliorare le prestazioni di una persona.
“Quello su cui [lo psichiatra americano] Peter Kramer ci ha avvertito è che quando alcune persone prendono antidepressivi, ciò che può accadere è che inizino a non preoccuparsi delle cose che interessano alla gente“, dice DeRubeis.
Se i risultati reggono, i pazienti dovrebbero essere avvertiti di come il loro trattamento potrebbe cambiarli ?
“Se dovessi consigliare un amico, vorrei sicuramente che fosse alla ricerca di questo tipo di effetti indesiderati, proprio come starebbe naturalmente attento ad altri effetti collaterali, come se stesse aumentando di peso e così via“, afferma DeRubeis.
A questo punto vale la pena sottolineare che nessuno sta sostenendo che le persone dovrebbero smettere di prendere i loro farmaci. Nonostante i loro effetti sul cervello (NdR: quindi sulla mente e di conseguenza sulla personalità), Antidepressivi hanno indicato di aiutare a prevenire i suicidi, i farmaci che abbassano il colesterolo salvano decine di migliaia di vite ogni anno, e il paracetamolo (NdR: purtroppo) è sulla scia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (NdR: ben collusa e finanziata dalle case farmaceutiche e dal loro azionisti tipo Bill Gates & C.) nell’Elenco dei farmaci essenziali a causa della sua capacità di alleviare il dolore. Ma è importante che le persone siano informate su eventuali effetti collaterali psicologici.
L’associazione con i comportamenti impulsivi ha senso, perché la L-dopa fornisce essenzialmente al cervello una dose extra di dopamina (NdR: a livello intestinale genera il vomito)
La questione assume un’urgenza completamente nuova, se si considera che alcuni cambiamenti di personalità possono essere drammatici. Ci sono prove solide che il farmaco L-dopa, che viene usato per trattare il morbo di Parkinson, aumenta il rischio di Disturbi del controllo degli impulsi (ICD) – un insieme di problemi che rendono più difficile resistere alle tentazioni e agli impulsi.
Di conseguenza, il farmaco può avere conseguenze che rovinano la vita, poiché alcuni pazienti iniziano improvvisamente a correre più rischi, diventando giocatori d’azzardo patologici, acquirenti eccessivi e parassiti sessuali.
Nel 2009, un farmaco con proprietà simili ha colpito i titoli dei giornali, dopo che un uomo con il Parkinson ha commesso una multa di 45.000 sterline (60.000 dollari) truffa dei biglietti. Ha dato la colpa ai suoi farmaci, sostenendo che avevano completamente cambiato la sua personalità.
L’associazione con i comportamenti impulsivi ha senso, perché la L-dopa fornisce essenzialmente al cervello una dose extra di dopamina – nel morbo di Parkinson la parte del cervello che la produce viene progressivamente distrutta – e l’ormone è coinvolto nel fornirci sensazioni di piacere e ricompensa.
Gli esperti concordano (NdR: in realtà presumono) sul fatto che la L-dopa è il Trattamento efficace per molti dei sintomi del morbo di Parkinson (NdR: intossicazione da metalli tossici presenti in cibi industriali, Vaccini, farmaci, ecc.) ed è prescritto a migliaia di persone negli Stati Uniti ogni anno. Questo nonostante un lungo Elenco dei possibili effetti indesiderati che accompagna il farmaco, che menziona esplicitamente il rischio di impulsi insolitamente forti, come il gioco d’azzardo o il sesso.
In effetti, DeRubeis, Golomb e Mischkowski sono tutti dell’opinione che i farmaci che stanno studiando continueranno ad essere utilizzati, indipendentemente dai loro potenziali effetti collaterali psicologici. “Siamo esseri umani, sai“, dice Mischkowski. “Prendiamo un sacco di cose che non sono necessariamente sempre buone in ogni circostanza. Uso sempre l’esempio dell’alcol, perché è anche un antidolorifico, come il paracetamolo. Lo prendiamo perché sentiamo che ha un beneficio per noi, e va bene finché lo prendi nelle giuste circostanze e non ne consumi troppo“.
Ma per ridurre al minimo gli effetti indesiderati e ottenere il massimo dalle quantità sbalorditive di farmaci che tutti noi assumiamo ogni giorno, Mischkowski ribadisce che abbiamo bisogno di saperne di più. Perché al momento, dice, come stiano influenzando il comportamento degli individui – e persino di intere società – è in gran parte un mistero.
Commento NdR: pur apprezzando l’insieme dell’articolo che denuncia sui generis, i danni dei farmaci anche sulla mente/personalità dei consumatori di questi farmaci di sintesi, quindi tossici per la chiralità (senso di rotazione del vortice degli elettroni e/o atomi che compongono le molecole di un prodotto di sintesi chimica) che è sempre opposta a quelli preparati con derivazione naturale, manca assolutamente un fatto molto importante, che vi sono altre vie NON farmacologiche di sintesi, cioè quelle naturali (tecniche e prodotti) che possono essere usati in sostituzione dei farmaci di sintesi, ma ciò da molto fastidio alle Big Pharma ed ai loro azionisti, che della salute delle persone non frega assolutamente nulla, anzi è meglio che non sappiano nulla sulle conseguenze all’utilizzo dei loro prodotti Tossici, in modo da non perdere clienti….. !
Molti mie conoscenti mi hanno confidato di loro problemi di salute e di alcuni farmaci che erano stati loro prescritti ma che però, a loro parere, stavano creando problemi e non risolvevano le sintomatologie di base, tipo vomito, crampi, mal di testa intenso, dolori strani, stanchezza, depressione, cambio di personalità, ecc., problemi che si erano manifestati, dopo l’avvio una terapia medica, peggiorando una sintomatologia già poco piacevole e che continuavano nonostante avessero interrotto da qualche giorno la terapia.
Quindi lascio al lettore le relative deduzioni….
Disconoscimento
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Tratto da www.bbc-com
INOLTRE:
Anche uno studio della Corea del Sud pubblicato su Nature.com dal titolo:
Eventi avversi psichiatrici a seguito della vaccinazione COVID-19: uno studio di coorte basato sulla popolazione a Seoul, Corea del Sud | Psichiatria molecolare, dimostra come i Vaccinati dal siero genico per la sindrome influenzale chiamata falsamente Covid 19, abbiano cambiato mentalità e quindi personalità e abbiano disturbi psichici e malattie anche importanti, tipo turboCancro, leucemie fulminanti, ecc., ai Vaccinati.
Tutto ciò è una questione direttamente legata al contenuto del vaccini ed ai nanoBot/nanorobot, che sono una qualsiasi struttura “attiva” in grado di svolgere le seguenti funzioni: attuazione, rilevamento, manipolazione, propulsione, segnalazione ed elaborazione delle informazioni su scala nanometrica, si tratta di nanotecnologia. ed altri tipo grafene, i quali non sono soltanto strumenti di ammalamenti, di malòri = s. m. [der. di male2]. – Malessere fisico, per lo più improvviso, che può anche causare perdita di coscienza e, nei casi più gravi, avere esito letale – essere colto da malore improvviso, da un improvviso m., da grave m.; cadde a terra, colpito da malore e dalle “morti improvvise” (SIDS e SADS), ma questi sieri genici spacciati per vaccini, si sono rivelati anche strumenti per controllare la mente umana.
Molti di noi non vaccinati hanno notato per esperienza diretta o perché lo hanno riscontrato attraverso i propri cari, oppure attraverso gli amici o conoscenti, che le persone che hanno ricevuto i Vaccini, presentano spesso dei cambiamenti di mentalità e personalità che sfociano non di rado anche in vari disturbi di carattere psichiatrico.
Fino ad ora, tali affermazioni potevano essere facilmente respinte dai vari propagandisti medici, politici e non, nei vari mass media Giornali, TV, noti SiVax, del siero/vaccino, lautamente e variamente ricompensati dalle Big Pharma, vedi un esempio: il sig Burioni, Bassetti, ma stanno iniziando ad uscire delle ricerche e degli studi che documentano e dimostrano effettivamente come i vaccinati abbiano questi problemi di cambiamento di personalità e tante altre gravi malattie, morte improvvisa compresa.
Lo studio sul tema del cambiamento della personalità, è stato eseguito da un gruppo di ricercatori sudcoreani, guidati dal professor Hong Jin Kim, presso l’università Inje del Paik Hospital, pubblicato su nature.com
I medici sudcoreani per giungere alle loro conclusioni non si sono basati affatto su un campione ridotto. Hanno preso in esame almeno il 50% della popolazione di Seul che ha ricevuto due dosi di vaccino Covid, un numero pari a circa 2.027.353 e i risultati sono stati abbastanza chiari e netti.
Larga parte delle persone che hanno ricevuto questi sieri, hanno iniziato a presentare tutta una serie di disturbi psichici quali schizofrenia, depressione ed altre sintomatologie che colpiscono in particolare la mente e quindi la personalità, quindi anche la sfera umorale dei soggetti.
Le percentuali sono ancora più esplicite.
Il 68% dei vaccinati ha sviluppato delle severe forme di depressione, un altro 43,9% si è ritrovato invece vittima di frequenti stati di natura ansiogena ed un 93,4% ha problemi legati all’insonnia.
La lista purtroppo delle problematiche riguarda anche disturbi dell’appetito, della sfera sessuale, comportamentale, ecc., dato che già in passato diversi vaccinati risultano essere divenuti sterili in seguito alla somministrazione di sieri o Vaccini, specie quello per il tetano.
Quasi tutti i vaccini contengono la “sincitina”, che è una sostanza sterilizzante.
I ricercatori della Corea del Sud identificano chiaramente il problema nel vaccino.
Il gruppo di Hong Jin Kim afferma infatti che “la neuro infiammazione (ASIA**) causata anche dalle proteine spike, può contribuire ad manifestare ed ampliare di alcuni effetti avversi psichiatrici, magari latenti, come la depressione e l’ansia, dissociazione, disturbi dello stress e disordini di natura somatica”.
L’infiammazione trasforma i mitocondri delle cellule in fabbriche tossiche
“Succinate Dehydrogenase Supports Metabolic Repurposing of Mitochondria to Drive Inflammatory Macrophages”
By: Evanna L. Mills 12, 13, Beth Kelly 12, Angela Logan, Christian Frezza, Michael P. Murphy, Luke A. O’Neill 14, Show all authors, Show footnotes
Open Archive Published:September 22, 2016DOI: https://doi.org/10.1016/j.cell.2016.08.064
Non è un caso che l’infiammazione cronica sia stata definita la “madre delle patologie”.
vedi: Riazi K, Galic MA, Pittman QJ. Contributions of peripheral inflammation to seizure susceptibility: cytokines 7 and brain excitability. Epilepsy Res. 2010 Mar;89(1):34-42.
Commento NdR: l’alterazione del microbioma è indotta dalle alterazioni del pH digestivo nell’intestino, in quanto il normale e sano microbioma, sopravvive solo a determinati pH che possono leggermente variare nel tubo digerente fra tenue e colon, in funzione anche e non solo delle vaccinazioni, della vitamina K1 iniettata alla nascita, costringendo i batteri del microbioma a mutare forma e quindi funzioni, da salubri ad in-salubri, con tutte le conseguenze del caso.
**: La Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” è scatenata dai Vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
SINDROME INFIAMMATORIA “ASIA” – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/20708902/
Sistema immunitario e deregolamentazione gastrointestinale, legata anche all’autismo – 17/04/2018 – UC Davis Davis MIND Institute ricerca e trova che l’aumento dell’infiammazione può essere il colpevole.
I ricercatori dell’UC Davis MIND Institute, hanno scoperto che i bambini con disturbi dello spettro autistico (ASD) hanno ridotto la regolazione del sistema immunitario, così come i cambiamenti nel loro microbiota intestinale, che i Vaccini alterano immediatamente con le loro sostanze tossiche.
La deregolamentazione immunitaria derivante, sembra facilitare l’aumento dell’infiammazione e può essere collegata ai problemi gastrointestinali così spesso riscontrati dai bambini con ASD. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Brain, Behavior, e Immunity.
“…alcuni bambini con ASD hanno questa diminuzione delle citochine regolatorie, che li lascia più inclini all’infiammazione,” ha detto Destanie Rose, uno studente laureato nel laboratorio di Paul Ashwood e primo autore sulla carta. “Questa aumentata infiammazione può manifestarsi come sintomi gastrointestinali, allergie, asma o qualche altra forma”.
Quindi a detta dei medici ricercatori, che hanno condotto la ricerca sulle alterazioni della personalità, il colpevole è dunque da individuarsi soprattutto nella proteina Spike introdotta con i vaccini per il Sars-Cov-2, (virus inesistente) che va ricordato, non risulta ad oggi essere stato MAI isolato, come hanno persino dichiarato i due “virologi” Drosten e Corman che hanno sviluppato i loro test PCR senza nemmeno avere un campione isolato del virus, dato che nessuno al mondo è in possesso del file completo del cosiddetto, presunto virus e quindi inesistente Sars-cov2, chimera sintetica, creata nei laboratori militari e/o di Big Pharma per poter creare i brevetti per i vaccini e d inserita nei vaccini propinati alla ignorante popolazione, medici compresi.
Individuare analizzando correttamente il contenuto dei vaccini è infatti la chiave per poi cercare di comprendere le problematiche che stanno nascendo nelle persone che hanno ricevuto questi sieri sperimentali per una semplice influenza stagionale alla quale hanno cambiato nome per spaventare e generate PAURA nell’ ignorante popolazione mondiale, medici compresi.
Il Grafene lungi dall’essere il “sacro Graal” miracoloso che le varie istituzioni scientifiche europee e mondiali volevano e vogliono far credere.
Il grafene infatti se immesso nell’organismo si rileva essere un elemento altamente tossico che porta alla progressiva degenerazione del sistema immunitario e ad un aumento degli infarti, cancri e leucemie, sclerosi, distrofie, latenti che si scatenano e molte altri sintomi/malattie.
A confermarlo sono state anche fonti al di sopra di ogni sospetto, per così dire, come quelle dell’università Cattolica che mentre partecipava alle ricerche europee sul grafene, pubblicava nel 2018 uno studio firmato da quattro medici e biologi di questo ateneo, nel quale si affermava che “l’ossido di grafene può condurre alla trombogenicità e all’attivazione di cellule immuni”.
Ecco le analisi al microscopio di Campra che mostrano la presenza del grafene nei vaccini
Non si contano le persone sane e gli atleti che stanno soffrendo di infarti e di miocarditi, e i numeri, a questo proposito, sono davvero agghiaccianti.
Soltanto dal 2021 al 2022, il numero dei morti per infarto tra gli sportivi di tutto il mondo è salito alla folle percentuale del 1700%, e questo è avvenuto durante e dopo la somministrazione dei sieri, che se contengono grafene, come risulta dalle analisi, non avevano altro effetto chiaramente che quello di provocare una strage di massa.
Il depopolamento è difatti una vera e propria ossessione dei vari circoli del mondialismo, e a spiegarlo ancora più chiaramente fu proprio l’uomo dei vaccini per eccellenza, Bill Gates, che in una conferenza Ted del 2010 disse apertamente che se si fosse fatto un “buon lavoro” con i vaccini si sarebbe potuto ridurre notevolmente la popolazione del pianeta.
Graphene Flagship, progetto europeo, ma anche dall’altro elemento trovato nei sieri, ovvero i citati nanobot.
I nanobot potrebbero essere la risposta ai risultati dei medici sudcoreani che erroneamente hanno attribuito i cambiamenti di personalità dei vaccinati alla proteina spike, quando in realtà sul banco degli imputati dovrebbero finire questi sofisticati apparecchi tecnologici.
Si tratta di microchip nanotecnologici, talmente piccoli da essere invisibili all’occhio umano e che possono essere soltanto visti al microscopio. A sviluppare un certo interesse per i nanobot negli anni passati è stato in particolare lo scienziato israeliano, Ido Bachelet, dell’università Bar Ilan di Tel Aviv che hanno lavorato 7 anni prima della falsa epidemia per mettere a punto queste nanotecnologie da introdurre nei vaccini.
Ecco la presentazione del funzionamento dei nanobot tenuta da Ido Bachelet
Israele ricorre frequentemente nella storia della nascita di questo siero e delle tecnologie ad esso collegato. Lo stato ebraico sembra infatti avere un ruolo “privilegiato” perché non solo è israeliano il ricercatore in questione, ma lo sono anche personaggi che hanno fondato e gestito le aziende partner della Pfizer, quali la famigerata Orgenesis, fondata da Sarah Ferber, anch’ella nativa dello stato ebraico.
Bachelet è comunque uno degli uomini chiave di questa storia. Nel 2013, presenta entusiasta al suo pubblico il funzionamento dei nanobot e mostra come questi possano essere inseriti a migliaia dentro una siringa e poi iniettati dentro il corpo umano.
Lo scienziato israeliano ne descrive le “fantastiche” funzioni che consentono a questi di rilasciare i vari farmaci nell’organismo nella maniera meno invasiva possibile, ma quando il farmaco in questione è principalmente il grafene, gli effetti sono quelli che si vedono nelle persone affette dalla strage dei malori improvvisi e quelli già citati dai ricercatori dell’università Cattolica.
Alla Pfizer però non devono aver avuto tali perplessità e rimasero così folgorati dalle ricerche di Bachelet che decisero di iniziare una stretta collaborazione con lui che ha portato, con ogni probabilità, alla produzione del farmaco distribuito nel 2020 e nel 2021, chiamato impropriamente “vaccino”.
I nanobot svolgono un ruolo importante nel funzionamento dei sieri.
Questi dispositivi elettronici sono, per così dire, integrati con il grafene e sono uno dei tanti elementi determinanti per creare questa complessa interazione tra le due “sostanze”, grafene e nanobot, ma ed hanno anche un risvolto, se possibile, ancora più inquietante.
Diversi ricercatori hanno dimostrato come i vaccinati emettano dei codici MAC rilevabili con degli apparecchi, ma anche cellulari con bluetooth.
E’ un fenomeno probabilmente riscontrato da diversi lettori anche quotidianamente, attraverso l’uso di varie applicazioni del telefono che consentono di vedere questi singolari codici alfanumerici trasmessi dalle persone vaccinate, in assenza anche di qualsiasi dispositivo, che sarebbero in teoria collegate da remoto ad una rete che non solo controlla le loro funzioni vitali ma anche il loro comportamento.
I microchip impiantati nei detenuti californiani
La prova che le grandi corporation stavano conducendo esperimenti simili provvengono anche dai documenti recentemente pubblicati dalla Corte Distrettuale orientale della California in merito ad una causa presentata da Dawn Delore contro il dipartimento penitenziario del suo stato.
Dawn Delore era una dipendente di una delle carceri dello stato californiano e aveva iniziato a presentare dei problemi di salute in seguito alla esposizione a delle frequenze elettromagnetiche sul posto di lavoro.
Le frequenze venivano utilizzate per uno scopo preciso, ovvero quelle di controllare i microchip neuronali impiantati ad alcuni detenuti senza il loro espresso consenso.
A fornire la tecnologia era stata l’IBM che aveva sviluppato questi microchip che stavano dando i risultati “sperati”.
Se i detenuti iniziavano a manifestare un comportamento aggressivo verso le guardie e altri detenuti, allora da remoto tali microchip venivano attivati e il detenuto smetteva di dare problemi, e persino quando veniva aggredito non dava più segni di reazione violenta.
Si spegneva di fatto la volontà della persona e la si induceva in un profondo stato di letargia che poteva durare anche 22 ore al giorno.
Si giocava, in altre parole attraverso questi microchip, per modoficare personalità e quindi comportamenti, che sono di fatto divenuti la terribile applicazione di quello si vedeva in un film del 2004, Il Candidato Manchuriano.
Nel film, uno dei protagonisti, il soldato Raymond Shaw, veniva sottoposto ad un intervento di un microchip nel suo cervello che consentiva ai vari “programmatori” di controllare a piacimento la sua volontà.
L’uomo diveniva di fatto un burattino di chi lo controllava, spesso agenzie di intelligence che lo potevano anche trasformare in un agente MK-Ultra, il famigerato programma di controllo del pensiero sviluppato dalla CIA nel dopoguerra e che oggi appare preistoria rispetto agli enormi avanzamenti tecnologici fatti in materia di controllo del pensiero.
Il vaccino, a quanto pare, sembra anche aver varcato questa soglia. Non soltanto uno strumento di morte, ma anche uno di controllo della mente umana. E’ stato un attacco non soltanto alla vita, ma anche alla mente e quindi alla personalità ed al libero arbitrio dell’essere Persona fisica umana.
Tratto da questo sito con considerazioni e precisazioni del Redattore della pagina e del sito
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Altro attentato ai neonati:
Attenzione il VIRX (spray nasale) è nei fatti un vaccino: Non Fatevi Ingannare dal Nuovo “Spray Nasale Antivirus”, è tossico come tutti gli altri Vaccini
Negli ultimi mesi, si parla sempre più del nuovo prodotto chiamato VIRX, promosso come uno spray nasale innovativo per combattere i presunti ed inesitenti “virus respiratori”, che appunto NON esistono.
In base a quanto si legge sul sito di Viromed, azienda tedesca attiva nel settore sanitario con particolare attenzione cosi affermano, alla protezione da presunti virus e germi“.
Il VirX è uno spray nasale che “aiuterebbe (NdR: cosi dicono i produttori) a ridurre molto probabilmente il rischio di infezione per diverse ore, vedete sta scritto che è “molto probabile”, espressione al condizionale perché non sanno nulla sul loro prodotto mai testato, ma sperimentato direttamente sulla pelle dei neonati dopo la Vitamina sintetica K1 ed all’iniezione di un anticorpo monoclonale derivato da roditori, della popolazione ingnorante, medici compresi, pseudo vaccino spray, che dicono i produttori “riduca la carica virale nella zona nasale”.
Nota bene: Ovviamente come tutti i produttori di farmaci e Vaccini, anche questo produttore non dimostra con analisi a spettrofotometro il vero contenuto di esso e quindi la scheda tecnica del prodotto non è verace.
Questo spray/vaccino, è stato sviluppato dall’azienda farmaceutica canadese SaNOtize ed è attualmente disponibile in diversi Paesi, come Israele e Indonesia (sotto il nome di Enovid), ma anche in Germania, Thailandia, Singapore, Hong Kong, Sud Africa e Indonesia (sotto il nome di VirX) ed in India (sotto il nome di FabiSpray). Questo spray non è invece disponibile in Italia, come si può verificare anche tramite una ricerca sulla banca dati dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sui farmaci autorizzati in Italia.
Secondo quanto riportato da Viromed, “VirX è un aiuto adatto in situazioni di elevata esposizione al virus»” e «può essere utilizzato 3-4 volte nell’arco della giornata o fino a 6 volte al giorno dopo sospetta esposizione virale».
Nota bene: Quali virus ? se non sono mai stati isolati, ma quelli tossici/sintetici quali chimere, create nei laboratori ed immessi nei vaccini per ammalare ed uccidere i vaccinati !
Nota bene, siccome i virus in natura non esistono e quindi non possono ammalare nessuno, perché anche se esistessero, quando venissero a contatto con l’ossigeno dell’Aria e con i raggi solari (UV) si ossiderebbero istantaneamente e cristalizzando cadrebbero a terra per la “gravità”.
Inoltre NESSUNO ha MAI isolato un qualsiasi presunto virus ! – vedi: la virologia è tutta FALSA
Ricordiamo che i cosiddetti “virus” naturali o detti di medici, selvaggi, NON esistono mai, mentre i virus (tossici) dei e nei Vaccini, sono invece “chimere sintetiche virali” (GM), fabbricate nei laboratori militari per la guerra batteriologica e date alle Big Pharma/case farmaceutiche, affinché le immettano nei Vaccini per ammalare ed uccidere prematuramente i vaccinati, con le morti improvvise, vedi SIDS e SADS
Come sottolineato dalla stessa azienda, “VirX di Viromed non è un vaccino, ma solo una sorta di scudo protettivo contro i presunti virus”. Il principio attivo, infatti “non sono gli anticorpi, bensì il monossido di azoto (NO)”.
Sono stati pubblicati diversi studi sull’efficacia dell’ossido nitrico rilasciato dallo spray nasale, che ridurrebbe la carica virale del Sars-CoV-2 di oltre il 95 per cento entro 24 ore dal trattamento. Tuttavia questi risultati sono stati messi in dubbio dai medici della rivista medica tedesca Arznei telegramm, che hanno persino sconsigliato l’utilizzo dello spray.
Le pubblicità in televisione e le farmacie lo definiscono una “cura miracolosa”, ma è fondamentale analizzare a fondo di cosa si tratta.
Cos’è davvero VIRX?
Dietro la facciata di uno spray nasale si nasconde ciò che è in realtà un VACCINO somministrato per via nasale. Nonostante il cambio di nome e la strategia di marketing, gli articoli pubblicati negli anni scorsi avevano già rivelato che questo prodotto era in fase di sviluppo come un vaccino.
VIRX non è altro che una nuova modalità per somministrare vaccini senza aghi, sfruttando la cavità nasale come mezzo per attivare una risposta immunitaria. Tuttavia, il tentativo di farlo passare come un semplice spray nasale antivirus solleva preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla fiducia nelle istituzioni che lo promuovono.
Le Origini di VIRX
Il prodotto è stato sviluppato in laboratori tra Israele e Canada, due Paesi che, durante la gestione della pandemia di COVID-19, hanno adottato politiche controverse. Questo porta a chiedersi se dietro il lancio di VIRX si nasconda una nuova strategia per imporre trattamenti sanitari di massa senza fornire informazioni adeguate ai cittadini.
Cosa Significa per Noi?
L’introduzione di un vaccino camuffato come spray nasale apre questioni cruciali: il produttore dice che contiene questi prodotti, ma nessuno ha mai effettuato una analisi spettrofotometrica, per controllare ciò che dice il produttore:
Il prodotto, si legge sul sito, contiene:
– Acqua fisiologica,
– Iota-carragenina: La carragenina è un idrocolloide estratto dalle alghe rosse della specie, viene utilizzato in diverse applicazioni nell’industria alimentare come addensante, gelificante, sospendente e stabilizzante, sia in sistemi acquosi che in sistemi lattici.
– sodio carbossimetil beta-glucano: è il sale sodico dell’etere che quest’ultimo, è un solvente ideale per rimuovere in maniera delicata tutte le medicazioni adesive applicate sulla cute. Il sodio carbossimetil beta-glucano è il sale sodico dell’etere carbossimetilico del beta-glucano. È un ingrediente solubile in acqua. Il glucano derivato dal lievito è un potente attivatore di meccanismi di difesa dell’ospite non specifici. Di conseguenza, le formulazioni di glucani sono state ampiamente esplorate nella guarigione delle ferite, nelle malattie infettive, nel cancro e in dermatologia.
Viene generalmente utilizzato nei cosmetici e nei prodotti per la cura personale. È un ingrediente solubile in acqua. Il glucano derivato dal lievito è un potente attivatore di meccanismi di difesa dell’ospite non specifici. Di conseguenza, le formulazioni di glucani sono state ampiamente esplorate nella guarigione delle ferite, nelle malattie infettive, nel cancro e in dermatologia. Viene generalmente utilizzato nei cosmetici e nei prodotti per la cura personale,
– sodio cloruro,
– EDTA disodico: Rischi: malassorbimento minerale, vomito, diarrea, crampi addominali e muscolari, disturbi della coagulazione sanguigna e sangue nelle urine. Diciamo che al momento non sono ancora stati fatti molti studi sulla tossicità dell’EDTA e che a riguardo ci sono tesi contrastanti.
Sconsigliato il consumo frequente di alimenti contenenti tale additivo, tanto più se inalato via nasale. Sconsigliato in gravidanza ed allattamento al seno.
– potassio fosfato mono e bibasico,
– acido citrico: È irritante per contatto con la pelle e gli occhi per cui va utilizzato abbigliamento protettivo quando si manipola. Un consumo eccessivo può intaccare lo smalto dentale.
– idrossipropilmetilcellulosa (HPMC): è un derivato della cellulosa. Si tratta dell’additivo alimentare contrassegnato dalla sigla E464.
Vi sono possibilità di soffocamento in caso di difficoltà di deglutizione o quando vengono ingeriti senza essere accompagnati da una quantità di fluidi insufficienti. L’idrossipropilmetilcellulosa deve infatti essere assunta insieme ad acqua abbondante, così che possa raggiungere facilmente lo stomaco.
– nitrito di sodio: La sostanza può essere assorbita dall’organismo per inalazione dei suoi aerosol e per ingestione. La sostanza è irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio. L’ingestione potrebbe provocare effetti sul sangue. Ciò può provocare la formazione di metaemoglobina.
– cloruro di benzalconio: L’ingestione accidentale può provocare nausea e vomito. I sintomi di intossicazione conseguenti l’ingestione di quantità rilevanti di composti ammonici quaternari comprendono: dispnea, cianosi, asfissia, conseguenti alla paralisi dei muscoli respiratori, depressione del SNC, ipotensione e coma.
– ossido di azoto: creato all’azionamento del flacone spray
Tra gli ossidi di azoto, solo l’ NO2 ha rilevanza tossicologica: provoca irritazione della porzione distale dell’apparato respiratorio – con conseguente alterazione delle funzioni polmonari – bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare. L’ NO2 ha effetti minori di quelli generati dal biossido di zolfo, anche se può interferire con gli scambi gassosi a livello fogliare, provocando necrosi o clorosi. Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione delle piogge acide e ha conseguenze importanti sugli ecosistemi acquatici e terrestri.
Analisi vere e proprie su questo prodotto, non sono state fatte per ora, da nessuno !
Perché non chiamarlo chiaramente “vaccino”?
Cosa contiene davvero VIRX?
Quali sono gli effetti collaterali a lungo termine?
È fondamentale che i cittadini siano pienamente informati prima di decidere di utilizzare prodotti di questo tipo. La mancanza di trasparenza e la spinta aggressiva alla commercializzazione di VIRX destano sospetti sulla reale necessità e sicurezza del prodotto.
Non Lasciamoci Ingannare
L’élite mondiale continua a promuovere soluzioni sanitarie senza rispettare il diritto all’informazione. VIRX rappresenta un ulteriore tentativo di controllare le masse attraverso interventi medici spacciati come innovazioni innocue.
Fate attenzione, informatevi e condividete queste informazioni con quante più persone possibile. La consapevolezza è la nostra arma più potente contro qualsiasi forma di manipolazione.
Avvertimento finale: Prima di utilizzare VIRX, o qualsiasi altro prodotto medico, approfondite la questione e pretendete trasparenza totale su cosa state assumendo. La salute è un diritto, non un’opportunità di profitto per pochi, quindi fate firmare al medico o farmacista che ve lo consiglia un documento di assunzione di responsabilità totale per i possibili effetti collaterali del prodotto e vedrete cosa vi dicono…..
vedi i Gravi Danni dei Vaccini
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Il “VACCINO” PUÒ CAUSARE MALATTIE PSICHIATRICHE
Lo studio a cui facciamo riferimento è questo.
1) AUMENTO DISTURBI dell’UMORE e DISTURBI D’ANSIA.
Il modello di Cox ha rilevato che il rischio di contrarre una delle seguenti patologie mentali se si è vaccinati cresce di 1.683 (1.520–1.863) volte per la depressione, 1.439 volte (1.322–1.568) per l’ansia disturbo dissociativo, disturbo legato allo stress e disturbo somatoforme, infine di 1.934 volte (1.738–2.152) per i disturbi del sonno. Al contrario, si è registrata una riduzione significativa dell’incidenza di disturbo bipolare e di schizofrenia. Gli autori hanno calcolato il rischio anche in base al tipo di vaccino ricevuto, ossia 2 dosi di veleno mRNA, 2 dosi di veleno a vettore virale o eterologa e hanno mostrato che l’eterologa ha ottenuto i valori più alti di rischio.
2) ALTERAZIONE della NEUROMODULAZIONE del CERVELLO
L’aumento di incidenza di patologie psichiatriche negli inoculati non è un evento fine a se stesso, ma è indice che il veleno sperimentale può alterare il sistema neuromodulatorio del cervello. Un indizio importante deriva dall’aumento di incidenza della depressione: un ruolo importante nell’insorgenza di questa patologia ce l’ha il sistema serotoninergico che risulta essere carente nelle persone depresse, ed è stato mostrato con evidenza indipendente (1, 2) che l’inoculazione può avere come effetto avverso la crisi surrenalica in persone con insufficienza del surrene. Nelle persone sane, invece, il vaccino induce un forte stress proprio nel sistema ipotalamo-ipofisi-surrene, che è anche collegato all’insorgenza di miocarditi. Questo stress è causato da un’infiammazione dovuta sia alla presenza dei nanolipidi sia alla presenza della proteina spike, che secondo questo studio è in grado di causare disturbi a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene: può causare una ipofisite autoimmune, e andare a compromettere la capacità dell’ipofisi di secernere ormoni, ciò ha come causa la mancanza di cortisolo, che è associata alla presenza di depressione. Per quanto riguarda la riduzione di insorgenza di disturbo bipolare, è spiegata dal meccanismo con cui viene fatta la diagnosi, perché per diagnosticare un disturbo bipolare occorre che si sia verificato almeno un episodio maniacale, un disturbo dell’umore senza episodio maniacale viene sempre diagnosticato come depressione, ed è l’aumento di cortisolo, non la sua riduzione, che è tipica delle fasi maniacali.
3) L’ANSIA È CAUSATA da una RIDUZIONE del FLUSSO SANGUIGNO nel CERVELLO
Per quanto riguarda la sintomatologia associata all’ansia, i disturbi del sonno, disturbo somatoforme e simili, oltre alla disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, sono causati da una riduzione del flusso sanguigno nel cervello. Nei casi più gravi questo effetto avverso si manifesta tramite la trombosi cerebrale (1, 2, 3), ed è causata dalla natura trombogenica del sangue degli inoculati: esso presenta degli aggregati di amiloide, piastrine e globuli rossi anomali. Ci sono diversi studi che nel caso di reazioni avverse di carattere neurologico hanno riscontrato una riduzione o un blocco del flusso sanguigno cerebrale negli inoculati (1, 2, 3), l’ipoperfusione del lobo limbico è stata associata ad ansia e depressione in questo studio, in quest’altro studio elevati punteggi al Beck Anxiety inventory erano associati ad una ridotta perfusione frontale e a ridotta memoria. L’insorgenza di alcuni comportamenti depressivi nei ratti è stata associata all’ipoperfusione cronica, che è andata ad alterare i recettori del GABA nell’ippocampo. Sempre nei ratti, l’ipoperfusione è associata anche a dei comportamenti ansiosi.
CONCLUSIONI
Possiamo considerare le malattie psichiatriche in un continuum rispetto alle reazioni avverse che possono mettere a rischio la vita come le miocarditi e le trombosi.
Ormai è chiaro che i veleni sperimentali (tutti i Vaccini anche quelli pediatrici) oltre ad uccidere (SIDS e SADS), possono alterare a lungo termine le capacità cognitive (1, 2) l’umore e la sua regolazione negli inoculati.
Il canale in questione (https://t.me/dereinzigeitalia/1025), scrive e non sfrutta niente a proprio comodo ma fa un’attenta analisi dello studio, citando e indicando la fonte dello stesso che è stato pubblicato su: https://www.nature.com/articles/s41380-024-02627-0 ed esso riporta sia gli aumenti esponenziali di rischio per alcune malattie psichiatriche, ma anche le riduzioni dello stesso per altre, ma fa anche un’analisi molto interessante da un punto di vista scientifico sulle associazioni o nessi- cause , inserendo per ogni questione affrontata i link ( le parole ed i numeri sottolineati) su cui cliccare per risalire agli approfondimenti e agli studi in questione.
Studi fatti non solo in Corea ma anche in altre parti del mondo. Ho postato questo articolo proprio perché le varie spiegazioni e collegamenti che fa in modo puntuale l’autore indicandone di volta in volta i link degli studi e degli approfondimenti , mettono in luce tanti altri aspetti che non si limitano a danni o problemi psichiatrici come la depressione, ma approfondiscono una serie di meccanismi ( per esempio lo stress indotto nel sistema ipotalamo-ipofisi-surrene che è collegato all’insorgenza di miocarditi) che vanno ben al di là di questa sfera di disturbi e reazioni avverse.
Per quanto concerne il discorso della spike, nell’articolo si citano anche i NANOLIPIDI , che secondo alcuni studi risultano forse ancor più dannosi .
-STUDIO SU LNP( nanoparticelle lipidiche):
La pre-esposizione all’mRNA-LNP inibisce le risposte immunitarie adattive e altera la forma immunitaria innata in modo ereditabile
https://journals.plos.org/plospathogens/article?id=10.1371/journal.ppat.1010830
Studio, pubblicato su Nature Biotechnology nel mese di Gennaio 2025:
«Abbiamo dimostrato che le LNP (nanoparticelle lipidiche – ndr) iniettate per via intramuscolare che trasportano l’mRNA della spike del SARS-CoV-2 raggiungono il tessuto cardiaco, provocando cambiamenti nel proteoma che suggeriscono un’attivazione immunitaria e un danno ai vasi sanguigni (miocarditi e pericarditi, ndr)».
E’ questa la conclusione a cui è giunto uno studio elaborato attraverso un nuvo sofisticato software da numersoi scienziati medici di vari prestigiosi istituti tedeschi.
Al lavoro hanno contribuito in modo uguale Jie Luo, Muge Molbay, Ying Chen, Izabela Horvath, Karoline Kadletz, Benjamin Kick, Shan Zhao, supportati da un’altra trentina di colleghi di tre centri di ricerca:
– Institute for Intelligent Biotechnologies (iBIO), Helmholtz Center Munich, Neuherberg, Germany
– Institute for Stroke and Dementia Research, Klinikum der Universität München, Ludwig-Maximilians University Munich, Munich, German
– Munich Cluster for Systems Neurology (SyNergy), Munich, Germany
https://www.nature.com/articles/s41587-024-02528-1
Questo altro e nuovo studio, pubblicato su Nature Biotechnology nel mese di Gennaio 2025, rivela dettagli allarmanti sulla biodistribuzione delle nanoparticelle lipidiche (LNP) che trasportano mRNA spike SARS-CoV-2.
Lo studio ha dimostrato che anche a dosi estremamente basse (0,0005 mg/kg), questi LNP forniscono mRNA alle cellule degli organi vitali, portando alla produzione di proteine tossiche. Secondo i ricercatori, questa proteina innesca l’attivazione immunitaria e causa danni ai vasi sanguigni .
Nel frattempo, i risultati dell’autopsia ora confermano la presenza sistemica di proteine spike nei tessuti e negli organi, sollevando seri dubbi sulla sicurezza di questi cosiddetti vaccini.
L’epidemiologo Nicolas Hulscher scrive: “Gli studi di biodistribuzione avrebbero dovuto essere condotti prima della “vaccinazione di massa dell’intera popolazione”
Questa ricerca è di fondamentale importanza e conferma la gravità del rischio di infiammazioni cardiache correlate ai vaccini mRNA Covid di cui Pfizer ignorò i pericoli pur conoscendone l’allarmante impatto sui giovani sin 2021.
Traumi e stress infantile lasciano tracce nel DNA – 25/01/2025
La genetica non è più solo questione di codice DNA. Gli scienziati stanno scoprendo che i traumi vissuti nell’infanzia (Psicofisici) possono lasciare tracce tangibili nelle cellule riproduttive, alterando il modo in cui i geni vengono letti ed espressi.
Una nuova ricerca pubblicata su Molecular Psychiatry – https://www.nature.com/articles/s41380-024-02872-3 – rivela come lo stress precoce, possa imprimere la sua firma nei marcatori epigenetici degli spermatozoi, aprendo scenari inediti sulla trasmissione biologica delle esperienze traumatiche.
Cosa rivela lo studio sulla memoria cellulare
Un team di ricercatori guidato dal Dr. Jetro Tuulari dell’Università di Turku in Finlandia, ha analizzato gli spermatozoi di 58 uomini tra i 30 e i 40 anni, concentrandosi su due tipi specifici di marcatori epigenetici: la metilazione del DNA e gli RNA non codificanti.
Questi marcatori funzionano come interruttori molecolari, in grado di modificare l’attività dei geni senza alterare la sequenza del DNA sottostante.
Lo studio fa parte del più ampio progetto FinnBrain Birth Cohort, che coinvolge oltre 4.000 famiglie per studiare l’influenza di fattori ambientali (Psicofisici) e genetici sullo sviluppo infantile.
La misurazione dei traumi infantili
Per valutare l’impatto dello stress infantile, i ricercatori hanno utilizzato la Trauma and Distress Scale (TADS), (NdR: Nota bene: Questionario che però non tiene conto dei traumi subiti il giorno della nascita, con il taglio anticipato del cordone ombelicale, dei prelievi di sangue fatti sul tallone, oltre alla iniezione della sintetica Vitamina K1, dei Vaccini inoculati, per il cosiddetto problema respiratorio e quello delle iniezioni di anticorpi monoclonali sempre alla nascita e dei successivi Vaccini pediatrici entro i 3 anni che destabilizzano ulteriormente il sistema immunitario che è ancora in fase di formazione, quindi suscettibile di alterazioni importanti che dureranno per tutta la vita, che assumono sul questionario gli oltre 39 punti, quindi oltre la scala massima…..), questi è un questionario standardizzato che indaga sulla possibile la presenza di abusi fisici, emotivi o sessuali e di episodi di negligenza durante l’infanzia. I punteggi sono stati poi categorizzati in due gruppi: basso stress (0-10 punti) e alto stress (oltre 39 punti).
L’analisi ha rivelato differenze significative nel profilo epigenetico degli spermatozoi tra i due gruppi, differenze che persistevano anche dopo aver controllato altri fattori come il fumo o il consumo di alcol.
Una piccola molecola dal grande significato
Particolarmente interessante è stata la scoperta di un piccolo RNA non codificante, denominato hsa-mir-34c-5p, la cui espressione risultava alterata nei maschi con un’infanzia più traumatica. Questa molecola aveva già attirato l’attenzione della comunità scientifica per il suo ruolo nello sviluppo cerebrale precoce nei topi.
– https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8750756/