ESOSOMI, cosa sono e cosa fanno ?
Le cellule secernono continuamente un gran numero di “microvescicole“, le quali sono complessi macromolecolari e piccole molecole che riversano nello spazio extracellulare, per essere trasportati dal liquidi, sangue, linfa, saliva, urina e per il latte materno, alle cellule di un organismo, che sono sotto stress ossidativo che necessitano di nuove istruzioni informazioni psico-fisiche, per ripristinare le loro normali funzioni, quindi essi sono i nostri “angeli custodi” della salute, come la flora batterica autoctona serve a mantenere la salute degli esseri viventi.
Delle “microvescicole” secrete, vi sono in particolare le nanoparticelle chiamate “esosomi”, i quali sono attualmente oggetto di un intenso esame in tutto il mondo anche da parte della medicina ufficiale allopatica, perché ed invece la medicina naturale, già le conosce molto bene da tempo.
Si tratta di piccole vescicole (30–120 nm), (NdR: stessa forma e dimensione dei cosiddetti “Virus” che i medici allopati dicono, sarebbero tossici, cosa falsa, anche e perché gli esosomi sarebbero indistinguibili dai cosiddetti “virus“, neppure distinguibili al microscopio elettronico), essi gli esosomi, contengono acido nucleico e proteine e sono percepite dall’organismo come trasportatrici di questo carico tra diverse posizioni del corpo, questo per tentare di riordinare le funzioni delle cellule sotto “stress ossidativo” e/o in fase di malfunzione od apoptosi; il tutto “guidato e controllato” dal sistema immunitario che recepisce e gestisce i desiderata richiesti dalle cellule sane ma e soprattutto da quelle in malfunzione che chiedono “aiuto” per risanarsi).
PDF sui Danni dei Vaccini e gli Esosomi:
Esosomi_complicazioni-polmonari-parte-terza_LBolcan
L’apoptosi è caratterizzata da una sequenza di passaggi che portano alla morte cellulare.
Le analisi al microscopio ottico e elettronico rappresentano un approccio efficace per valutare le caratteristiche morfologiche durante il processo apoptotico, ma solo se associate allo studio biochimico è possibile ottenere una comprensione completa della complessità del meccanismo. Vie intrinseche o stimoli estrinseci sono in grado di portare all’attivazione della segnalazione apoptotica.
Le “microvescicole” (MV) sono strutture di piccolissime dimensioni delimitate da un doppio strato lipidico che vengono rilasciate dalle cellule, sia in condizioni normali (fisiologiche) che durante le malattie (condizioni patologiche).
Le MV svolgono un ruolo molto importante nella comunicazione tra cellula e cellula, trasportando nel loro interno proteine, lipidi bioattivi e/o materiale genetico, nel caos degli esosomi. In condizioni patologiche si osservano cambiamenti significativi del loro numero, del loro fenotipo, del loro contenuto e per questo sono considerate potenziali indicatori dello stato della malattia (biomarcatori).
Gli “esosomi” si distinguono per la loro genesi, mediante gemmazione in “endosomi” per formare corpi multivescicolari (MVB) nel citoplasma e da questo sono espulsi dalla cellula e messi a disposizione nei liquidi sangue, linfa, saliva, urina e latte materno, per essere richiamati dalle cellule e soprattutto da quelle in malfunzione (stress ossidativo), il tutto avviene mediante segnali di interferenza con frequenze specifiche, nel “campo elettromagnetico” del corpo di plasma, chiamato Psicobioelettronico, che è entrocontenuto nel corpo fisico di tutti i viventi, particolamente in quello degli umani, che contiene anche la loro mente e la personalità dell’essere e che alla morte fuoriesce dalla parte fisica densa del corpo, lasciando il cadavere alla polvere della terra ed recandosi nelle dimensioni per le quali si è preparato con e nell’esperienza terrestre. – vedi: Scopi e finalità della Vita terrestre
La biogenesi dell’esosoma inizia con l’endocitosi e la formazione di endosomi precoci, che si sviluppa nell’endosoma tardivo dopo la maturazione, caratterizzata dalla formazione di “vescicole intraluminali” (ILV) all’interno del lume dell’endosoma.
Le vescicole extracellulari (EV) sono piccole vescicole con una doppia membrana fosfolipidica, prodotte dalla maggior parte dei tessuti cellulari allo scopo di veicolare il proprio contenuto a determinati target.
Le Vescicole (ILV) che sono formate mediante gemmazione verso l’interno della membrana degli endosomi tardivi che diventano MVBs. Quando i MVBs sono esocitati, le ILVs sono rilasciati come exosomi/esosomi.
Le ILV, di 30-100 nm di diametro, sono formate dalla gemmazione verso l’interno della membrana endosomiale, che ingloba in modo casuale porzioni del citosol e incorpora proteine transmembrana e periferiche nella membrana invaginante, portando alla formazione dei corpi multivesiculari (MVB).
– vedi:
– Esosomi: Conoscenze attuali sulla loro composizione, funzioni biologiche e potenzialità diagnostiche e terapeutiche
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– Exosome Release and Low pH Belong to a Framework of Resistance of Human Melanoma Cells to Cisplatin – Stefano Fais
Inoltre:
Sebbene l’endocitosi e il traffico dei recettori della membrana plasmatica negli MVB siano responsabili della loro degradazione in seguito alla possibile fusione con i lisosomi, il destino degli MVB può variare e non tutti gli MVB vengono degradati nei lisosomi, in certi casi con un sottoinsieme che si fonde con la membrana plasmatica portando alla generazione di esosomi che vengono espulsi dalla membrana cellulare.
Il processo di biogenesi degli esosomi e di smistamento del carico non è ancora ben compreso dalla medicina ufficiale allopatica e molti studi suggeriscono che i meccanismi di biogenesi degli esosomi possono essere cellula-specifici.
Nota Bene:
questi “esosomi” sono scambiati, (per l’ignoranza dei ricercatori, medici, ecc., essendo indistinguibili dai presunti “virus” che no sono tati mai isolati), con i cosiddetti ed inesistenti “virus” detti tossici, se non quelli delle “chimere” sintetiche simil “virus”, es. la Spike, sostanze create nei laboratori militari e donate alle Big Pharma per immetterle nei Vaccini); i cosiddetti Virus, vengono scambiati ignorantemente con gli “esosomi” secreti e provenienti dalla morte cellulare di un malato, i quali poi vengono prelevati dai liquidi di un determinato tessuto del malato e che contengono anche materiale genetico, appositamente creato dalle cellule per aiutare il ripristino delle funzioni cellulari di cellule in altre parti del corpo, ma che non arrivando a destinazione, perché le cellule che ne necessitavano alle volte muoiono prima di essere risanate da questi esosomi, vengono scambiati per “virus” tossici da quei ricercatori e medici che ignorano cosa e quali funzioni esercitano gli esosomi, pur essendo anche con il loro DNA/Rna, totalmente inerti fuori dal corpo.
In realtà i cosiddetti chiamati impropriamente “virus”, quelli naturali che sono solo le vescicole, esosomi, preparati dalle cellule sane per aiutare anche e non solo quelle malate, come noi naturopati li chiamiamo, ed invece quelli derivanti dalla morte cellulare li chiamiamo: esosarx=esobasar)
Definizione delle parole:
Dal greco = Esosoma (corpo intero).
Dal greco = Esosarx (carne di tessuto molle-sarcofago)
Dall’ebraico = Esobāśār (indica carne e corpo)
Dal latino, Virus = Veleno – vedi: Cosa sono veramente i cosddetti “virus”
Ricordiamoci che gli esosomi vengono rilasciati ai fluidi extracellulari, per la fusione di questi corpi multivescicolari con la superficie della membrana cellulare, con conseguente secrezione a raffiche.
Gli esosomi sono secreti da tutti i tipi di cellule, anche quelle in coltura e si trovano anche in abbondanza nei liquidi del corpo tra cui sangue, linfa, saliva, urina, latte materno e sono immessi a disposizione delle cellule che li richiedono, attraverso il sistema immunitario che soprassiede al corpo fisico nella sua totalità.
Attualmente, il controllo della formazione degli esosomi, il loro isolamento quasi impossibile da realizzare con le tecniche fasulle di isolamento dei virus, e la composizione del “carico” biologico interno a base anche genetica.
Le vie e le funzioni risultanti non sono fino ad ora completamente comprese infatti siamo all’A B C della loro importanza nei corpi viventi.
Uno dei loro ruoli più intriganti è la Comunicazione intercellulare, per ora si pensa, cosi dice la medicina allopatica, che gli esosomi funzionino come messaggeri, trasmettendo vari spezzoni di DNA od Rna e sostanze risanatrici effettori o macromolecole di segnalazione, tra vari punti del corpo, ma che sono molto utili a specifiche cellule in genere, ma e soprattutto per quelle cellule che sopravvivono in tessuti malati, per ripristinare le loro funzioni salubri.
– Record M, Carayon K, Poirot M, Silvente-Poirot S. “Exosomes as new vesicular lipid transporters involved in cell-cell communication and various pathophysiologies”. Biochim Biophys Acta. 2014;1841(1):108-120. doi:10.1016/j.bbalip.2013.10.004
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24140720/
Sarebbe bene sviluppare un CODICE di definizione degli esosomi in termini sia descrittivi che pratici. Speriamo che questo a sua volta porti ad un insieme coerente di pratiche per il loro caratterizzazione e le loro specifiche funzioni risanatrici.
Gli esosomi portano anche gruppi saccaridici sulla loro superficie esterna. Questo è stato recentemente studiato da Batista et al. ed hanno scoperto che questi esosomi erano arricchiti in mannosio, polilattosamina, α-acido 2,6 sialico e glicani complessi legati all’N.
È stato anche riportato che gli esosomi contengono significativi importi di miRna, altri Rna non codificanti e mRna. Valadi et al. [10] ha riferito che, sebbene l’Rna sembrasse essere per lo più degradato a meno di 200 frammenti NT, devono essere presenti anche alcune molecole a lunghezza intera, poiché l’Rna estratto potrebbe essere utilizzato per generare identitificabili proteine a lunghezza intera, utilizzando un sistema di traduzione in vitro. Parecchi gli articoli indicano che l’Rna “carico” di esosomi è significatamente diverso dal contenuto delle cellule parentali, ossia alcuni Rna sono presenti a livelli significativamente diversi, rispetto al lisato cellulare totale dalle cellule di origine. Questo è in contrasto con diversi autori, i quali lavorando con le cellule tumorali, hanno notato che il contenuto di miRna delle loro cellule tumorali originarie è simile a quella che si trova nelle cellule che secernono gli esosomi ed hanno postulato la fattibilità di usarlo come base per marcatori diagnostici.
La Figura – E’ la Rappresentazione grafica realizzata e ricostruita al computer, di un esosoma di medie dimensioni, di circa 60 nm di diametro, con la dimensione relativa della membrana e del carico (blob = proteine, nastri verdi = RNA) disegnati in proporzione. Inoltre, i lipidi nella membrana esterna, simboleggiati come mostrato nella chiave, sono nelle proporzioni date per gli esosomi derivati dai mastociti da Lanlagnier et al. Rosso
I rami rappresentano catene polisaccaridiche e le posizioni e la quantità relativa sono puramente speculative.
Negli ultimi anni si è assistito nella medicina ufficiale allopatica, ad un aumento esponenziale del numero di studi che mirano a comprendere la biologia degli esosomi così come quella di altre microvescicole. La più concisa e precisa definizione è che sono nanoparticelle secrete dalle cellule viventi, derivanti da fluidi che hanno una densità di 1,12–1,20 g/ml in soluzione di saccarosio. Ogni giorno acquisiamo sempre più conoscenze sul meccanismo della loro formazione, secrezione in vivo, internalizzazione nelle cellule riceventi e ruoli biologici delle loro proteine, dell’acido nucleico e carico lipidico che essi hanno.
L’interpretazione più intrigante degli esosomi è che sono trasportatori vescicolari delle molecole, come DNA/Rna e proteine, che influenza espressione genica a separati, a volte in siti anatomici remoti del corpo.
Le microvescicole, dopo l’internalizzazione all’interno delle cellule bersaglio, attraverso segnali (frequenze) e ligandi espressi in superficie, possano trasferire microRNA (miRNA), consentendo la comunicazione intercellulare e interorgano nel corpo. Inoltre, l’espressione di miRNA nelle microvescicole circolanti è stata rilevata anche nel plasma dei soggetti sani e si è ipotizzato un ruolo predittivo delle “firme” di miRNA identificate nel sangue periferico nelle malattie.
Queste affascinanti vescicole, ed in particolar modo gli esosomi, sono simili a ciò che i medici e ricercatori chiamano “virus” (NdR: non è possibile distinguerli neppure al microscopio elettronico), sono in grado di spostarsi da una cellula all’altra, passando facilmente attraverso la membrana cellulare grazie alle loro caratteristiche uniche e portare e trasmettere il messaggio macromolecolare in un sistema biologicamente attivo, cioè ad altre cellule.
Nonostante si tratti di un settore di ricerca giovane ed ancora impreciso nella medicina ufficiale, è chiaro che l’ovvia utilità di queste nuove particelle va oltre la ricerca di base nelle applicazioni nel settore della diagnostica e forse anche della terapia.
Tratto da: Mednat.news
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