5G, ecco alcuni dei danni fisiologici di questa tecnologia che vogliono imporci!
vedi l’introduzione: https://mednat.news/2024/08/19/29289/
L’esposizione a breve termine alle radiazioni 5G altera il sangue umano – 06/03/2025
By Dr. Peter F. Mayer
La nuova tecnologia 5G è un prerequisito per una rete nazionale con un’elevata velocità di trasmissione dei dati, necessaria per la digitalizzazione totale. E’ massicciamente sostenuta dall’UE perché suppongono e ci dicono, che non abbiano alternative e non abbiano alcun pericolo. Entrambe queste affermazioni sono errate.
Sempre più studi dimostrano che la nuova tecnologia 5G, in particolare, è associata a rischi per la salute. TKP ha riportato alcuni studi e i piani dell’UE: QUI, QUI e QUI.
Uno studio pubblicato il 15 febbraio su Biomedicines esamina ora come l’esposizione a breve termine alle radiazioni a radiofrequenza 5G (RF-EMR) a diverse frequenze, influisca sul sangue umano, con particolare attenzione agli eritrociti (globuli rossi).
Gli effetti scoperti potrebbero avere un impatto significativo sul modo in cui affrontiamo l’interfaccia tra tecnologia e salute umana.
L’articolo di Nikolino Žura et al è intitolato:
“Esposizione in vitro a breve termine del sangue umano alle frequenze della rete 5G: il sesso e la frequenza influenzano ulteriormente la morfometria degli eritrociti?”
L’influenza invisibile: che cos’è la RF-EMR? = Radiazione elettromagnetica a Radiofrequenza (RF) – (EMR) è il trasferimento di energia a mezzo di onde radio.
Questa radiazione elettromagnetica a radiofrequenza (RF-EMR) è una forma di radiazione non ionizzante, ampiamente utilizzata nei dispositivi di comunicazione wireless, inclusi telefoni cellulari, router Wi-Fi e antenne di trasmissione.
Con il rapido lancio della rete 5G, che si caratterizza per le sue diverse frequenze (700 MHz, 2500 MHz e 3500 MHz), gli scienziati stanno studiando i possibili effetti sulla salute, in particolare legati alla biologia cellulare e molecolare.
A differenza delle precedenti generazioni di tecnologie di comunicazione mobile, il 5G utilizza frequenze più elevate, il che aumenta la probabilità di influenze biologiche rispetto alle tecnologie più vecchie.
Lo studio affronta il modo in cui queste frequenze potrebbero influenzare il sangue a livello microscopico, il che è fondamentale per comprendere le conseguenze fisiologiche più ampie.
In questa indagine completa, i ricercatori hanno esposto campioni di sangue umano in vitro a tre frequenze 5G note: 700 MHz, 2500 MHz e 3500 MHz. La durata dell’esposizione è stata breve, solo due ore, per simulare scenari di esposizione realistici e quotidiani. Hanno valutato gli effetti sulla conta ematica completa (CBC), sull’attivazione piastrinica e sulla morfologia degli eritrociti.
Sintesi e commento:
Emocromo completo, attivazione piastrinica e alterazioni morfologiche
Sorprendentemente, lo studio non ha mostrato cambiamenti significativi nei parametri del CBC, tra cui la conta dei leucociti (globuli bianchi), degli eritrociti (globuli rossi) e delle piastrine. Anche l’attivazione piastrinica, fondamentale per la coagulazione del sangue e la salute cardiovascolare in generale, non ha mostrato cambiamenti immediati dopo l’esposizione.
Tuttavia, sono stati osservati profondi cambiamenti nella morfometria degli eritrociti, vale a dire nella forma, nelle dimensioni e nell’integrità della membrana dei globuli rossi.
Esposizione a 700 MHz:
Aumento significativo delle dimensioni degli eritrociti, della rugosità e della rotondità della membrana.
Maggiori cambiamenti morfologici negli eritrociti delle donne rispetto a quelli dei maschi.
Esposizione a 2500 MHz:
Aumento dell’indice di contorno e riduzione della compattezza degli eritrociti, soprattutto nelle donne.
Esposizione a 3500 MHz:
Aumento significativo dell’irregolarità del contorno degli eritrociti, riduzione della compattezza e dell’allungamento, ancora una volta evidenti nelle donne.
Questi risultati evidenziano una disparità di genere critica, in quanto i globuli rossi femminili mostrano una maggiore sensibilità alle radiazioni elettromagnetiche radiofrequenze (RF-EMR).Lo studio rappresenta un importante segnale di allarme: mentre i livelli ematici e piastrinici sembrano non essere influenzati, il danno strutturale microscopico agli eritrociti potrebbe avere conseguenze cumulative.
Considerati questi cambiamenti morfologici, l’esposizione cronica a 5G RF-EMR potrebbe teoricamente aumentare il rischio di malattie associate alla compromissione del flusso sanguigno e allo stress ossidativo, come le malattie cardiovascolari o sindromi da stanchezza cronica.
Gli effetti degli eritrociti sulla salute
Gli eritrociti sono essenziali per trasportare l’ossigeno in tutto il corpo e la loro malleabilità, la loro capacità di cambiare forma, è fondamentale per una circolazione efficiente attraverso minuscoli capillari. Quando gli eritrociti perdono la loro normale forma biconcava e diventano più sferici o ruvidi, come visto in questo studio, la loro capacità di trasportare in modo efficiente l’ossigeno diminuisce.
Perché la forma è così importante?
Aumento della rugosità della membrana: questa condizione nota come echinocitosi indica lo stress ossidativo, che può accelerare l’invecchiamento cellulare e accorciare la durata della vita degli eritrociti.
Ingrossamento e arrotondamento: queste caratteristiche possono interferire con la capacità degli eritrociti di passare agevolmente attraverso vasi stretti, portando potenzialmente a una diminuzione dell’ossigenazione dei tessuti e a una compromissione della funzione cellulare.
I disturbi morfologici osservati suggeriscono che l’esposizione a breve termine ai campi elettromagnetici RF potrebbe portare a disturbi del citoscheletro, cioè la struttura interna della cellula, che mantiene la sua forma e integrità meccanica, è compromessa.
Possibili effetti a lungo termine sulla salute
Lo studio è un importante segnale di avvertimento: mentre l’emocromo immediato e la conta piastrinica sembrano non essere influenzati, il danno strutturale microscopico agli eritrociti potrebbe avere conseguenze cumulative. L’esposizione cronica al 5G-HF-EMR potrebbe teoricamente aumentare il rischio di malattie associate a flusso sanguigno alterato e stress ossidativo, come le malattie cardiovascolari o le sindromi da stanchezza cronica, dati questi cambiamenti morfologici.
Un interessante campo di indagine sarebbe anche l’interazione tra l’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza 5G e agli infrasuoni delle turbine eoliche. TKP ha recentemente riportato i risultati della specialista Dr. Ursula Maria Bellut-Staeck, che dimostra che gli infrasuoni influenzano i vasi sanguigni attraverso la cosiddetta “meccanotrasduzione endoteliale”, che può influenzare negativamente il “corso indisturbato delle funzioni vitali come la crescita, la regolazione della pressione sanguigna, l’infiammazione e l’embriogenesi”.
Differenze significative tra i sessi
È interessante notare che lo studio evidenzia le vulnerabilità specifiche di genere:
Gli eritrociti delle donne hanno mostrato una maggiore sensibilità morfometrica. Una spiegazione plausibile si riferisce alle differenze ormonali che influenzano la fluidità e la resistenza della membrana eritrocitaria.
Gli eritrociti maschili hanno mostrato una notevole rugosità della membrana ma meno distorsioni della forma, probabilmente a causa di differenze nella composizione lipidica della membrana o nella dinamica delle proteine del citoscheletro influenzate dal testosterone.
Questa distinzione di genere sottolinea l’importanza di approcci personalizzati per comprendere e mitigare i rischi RF-EMR.
L’articolo tradotto dal tedesco:
Studio: https://www.mdpi.com/2227-9059/13/2/478
Esposizione in vitro a breve termine del sangue umano alle frequenze della rete 5G: il sesso e la frequenza influenzano ulteriormente la morfometria degli eritrociti?
Estratto
Background/Obiettivi:
Questo studio ha valutato gli effetti della radiazione elettromagnetica a radiofrequenza 5G (RF-EMR) a diverse frequenze (700 MHz, 2500 MHz, 3500 MHz) sull’emocromo completo (CBC), sulla morfometria eritrocitaria e sull’attivazione piastrinica dopo l’esposizione in vitro a breve termine del sangue umano.
Metodi: I campioni di sangue di 30 volontari sani (15 uomini e 15 donne, di età compresa tra 25 e 40 anni) sono stati raccolti a tre intervalli (a distanza di 14 giorni). Per ogni raccolta, sono state prelevate quattro provette di sangue per volontario, due sperimentali e due di controllo. I campioni sperimentali sono stati esposti a 5G RF-EMR per 2 ore a temperatura ambiente utilizzando una cella elettromagnetica trasversale a mezzo cono gigahertz. L’emocromo è stato analizzato tramite un analizzatore ematologico, la morfometria eritrocitaria è stata analizzata utilizzando il programma SFORM e l’attivazione piastrinica è stata analizzata tramite citometria a flusso.
Risultati: L’emocromo e l’attivazione piastrinica non hanno mostrato differenze significative tra i campioni sperimentali e quelli di controllo. Tuttavia, la morfometria eritrocitaria ha mostrato notevoli cambiamenti. A 700 MHz, le dimensioni degli eritrociti, il contorno e la rugosità della membrana sono aumentati significativamente per entrambi i sessi, con le cellule delle donne che hanno mostrato una maggiore sensibilità. A 2500 MHz, le donne hanno mostrato un aumento dell’indice di contorno e una diminuzione della solidità e del fattore di forma. A 3500 MHz, le donne hanno mostrato un aumento dell’indice di contorno e del contorno, ma una diminuzione della solidità, dell’allungamento e del fattore di forma. L’analisi dei cluster ha identificato due sottopopolazioni di eritrociti: cellule più piccole e rotonde con membrane lisce e cellule più grandi con membrane più ruvide.
Conclusioni:
Questi risultati indicano che l’esposizione a 5G RF-EMR altera significativamente la morfometria degli eritrociti. Gli effetti più forti sono stati osservati a 700 MHz, dove gli uomini hanno mostrato una maggiore rugosità della membrana e le donne hanno mostrato eritrociti più grandi e rotondi.
Questi risultati suggeriscono che l’esposizione a breve termine in vitro a 5G RF-EMR interrompe il citoscheletro, aumentando la permeabilità e la deformabilità della membrana.
vedi l’introduzione: https://mednat.news/2024/08/19/29289/