Il "REALE
RISCHIO" SEMEIOTICO-BIOFISICO
Introduzione
In un mio libro in stampa (22), ho scritto che
attualmente il Medico di Medicina Generale posto
di fronte ad articoli - in verità interessanti
ed aggiornati - come quello messo in rete su
www.ATHERO.org (23), altro non poteva fare
che accettarne le conclusioni con un "atto di
fede" in quello che leggeva.
Inoltre evidenziavo
con forza che oggi l’aggiornamento medico è
completamente mutato, ovviamente se il Medico di
MG lo accetta, nella totale indifferenza dei
Maestri del Pensiero !
In breve, sottolineavo che gli autori del
pregevole articolo suggerivano giustamente che è
necessario ormai andare oltre l’IIR (iperinsulinemia-insulinoresistenza)
nella lotta alle CVD (disturbi cardiovascolari),
in genere di natura arteriosclerotica, per
esempio, rivolgendo l'attenzione ai valori
ematici di adiponectina e resistina.
Sono d'accordo con
le conclusioni dei colleghi, ma solo in parte:
nel mio sito uno dei sei articoli sulle pratiche
applicazioni del diabete (25 a) da anni insiste
nel procedere OLTRE l’IIR !
Infatti, NON ha senso valutare, "more solito",
i
dosaggi ematici delle varie sostanze, lasciando
credere che le alterazioni ematiche
corrispondono "sempre" a quelle analoghe
tessutali; finalmente è giunto il momento di
procedere alla valutazione dell’attività
biologica delle stesse (2-10).
Fortunatamente, il medico di MG oggi può
valutare iperinsulinemia-insulinoresistenza,
secrezione insulinica, adiponectina, leptina,
l’attività biologica dei PPARs nel fegato,
tessuto adiposo, muscolare, parete arteriosa,
anche se i "silenziosi" gestori dell'EMC
(Educazione Medica Continua), lungi dal poter
falsificare le teorie
semeiotico-biofisiche,
sospendono su di esse ogni giudizio, rivelando
un comportamento "sospetto", per usare un
eufemismo.
In realtà, il medico di MG dalla mente aperta
può ampliare le sue conoscenze mediante metodi
CLINICI già disponibili e corroborati nella
personale esperienza al letto del malato
iniziata 50 anni or sono.
In realtà, la
Semeiotica Biofisica permette al medico di
corroborare o falsificare le informazioni - non
sempre frutto di coscienze limpide,
disinteressate, intellettualmente oneste - che
gli vengono fornite tramite le 2.500 (sic !)
riviste di Medicina pubblicate oggi nel mondo.
La necessita' di Nuovi paradigmi in Medicina
Law MR. and Wald NJ. affermano, a mio parere
correttamente: "Non esistono cause ambientali
dirette di malattia, come il fumo, ma queste
possono essere considerate come variabili
biochimiche e biofisiche, sotto un parziale
controllo genetico, che sono intermediarie tra i
fattori ambientali e la malattia stessa" (1).
Sulla base di 50
anni di esperienza clinica (2-8), io penso
questa affermazione sia incontrovertibile, come
ho scritto in alcune Rapid Responses messe in
rete nel
BMJ.com (24).
Infatti, non è giustificato affermare che il
fumo può provoca il cancro polmonare a tutti i
fumatori, compresi quelli senza "costituzione
oncologica" oppure quei fumatori con
costituzione oncologica ma senza "reale rischio"
oncologico nelle vie aeree e che pertanto non
sono e non saranno mai colpiti dal cancro
polmonare, come consente di affermare un ampio
numero di esperienze cliniche (2-8, 25 b)Non c’è alcun
dubbio, d’altra parte, che interventi mirati ad
abbassare la pressione arteriosa, la
colesterolemia e altri fattori noti di rischio
di CVD, come l’IIR, riducono l’incidenza di
cardiopatia ischemica e di altre vasculopatie,
indipendentemente dal livello iniziale,
diminuendoli fino al massimo possibile (1).
Tuttavia, secondo il
mio parere, dobbiamo andare "oltre i comuni
fattori di rischio" ai fini di una prevenzione
primaria veramente efficace delle più comuni e
gravi patologie umane: pensiamo, per esempio, ai
tumori maligni.
Infatti, la
Prevenzione Primaria dipende chiaramente dal
tempestivo, facile e rapido riconoscimento su
vastissima scala degli individui colpiti da ben
definite costituzioni
semeiotico-biofisiche e
con "reale rischio" valutato clinicamente in
modo "quantitativo" (5-7), secondo la Single
Patient Based Medicine (8).
Per definire
clinicamente una "particolare" costituzione
semeiotico-biofisica, che non esclude,
naturalmente, la co-presenza di altre
costituzioni con i loro relativi "reali rischi",
è necessario pensare alla ricchezza di dati,
biologici e biologico-molecolari, che oggi si
possono raccogliere al letto del malato con
l’aiuto della Semeiotica Biofisica nei diversi
organi, tessuti e sistemi biologici: questo
permette al medico di riconoscere le diverse
costituzioni semeiotico-biofisiche anche dal
punto di vista "quantitativo".
Senz’alcun dubbio,
questi preziosi dati, che non possono essere
osservati con la semeiotica fisica tradizionale,
incapace di portare eventi biologico-molecolari
a livello clinico, rappresentano il più
originale e fertile aspetto della
Semeiotica Biofisica. Per non parlare, ovviamente, delle
semeiotiche sofisticate, costose e pertanto non
applicabili nella prevenzione su vasta scala.
Una lunga esperienza clinica mi permette di
affermare che andare "oltre i comuni fattori di
rischio" rappresenta una nuova "Weltanschauung"
in Medicina, che, pertanto, necessita di medici
con apertura mentale.
Le 3 Zone
della moderna Medicina
Finora la popolazione era divisa in sani e
malati, secondo una visione manichea
difficilmente sostenibile. In verità, esiste una
terza zona contenente un numero ben maggiore di
individui che chiamo zona grigia, pre-morbosa,
pre-metabolica, locus della prevenzione primaria
delle più frequenti e gravi patologie umane,
fondate sulla Istangiopatia Congenita Acidosica
Enzimo-Metabolica, una citopatia
mitocondriale
ereditata quasi esclusivamente per via materna
(2-10, 20, 25).
La Zona Grigia, caratterizzata da eventi-ponte
biologico-molecolari della durata di anni o
decenni e del tutto asintomatici, segue alla
condizione di salute, da un lato, e precede
l’insorgenza delle differenti patologie,
dall’altro.
Per riconoscere la
presenza e per "quantizzare" la gravità della
"Zona Grigia", pre-morbosa, pre-metabolica,
preceduta dalla "Zona Bianca", fisiologica e
seguita (non sempre) dalla "Zona Nera",
patologica, è indispensabile che il medico
possegga una sicura conoscenza della Semeiotica
Biofisica, che consente di valutare bed-side
"quantitativamente" il modo di essere e di
funzionare dell’unità microvascolotessutale nei
vari tessuti, pancreatico, epatico, muscolare,
adiposo, in rapporto con la situazione
parenchimale, sia nell’absorptive state sia nel
post-absorptive state, in questo secondo caso,
tre-quattro ore dopo i pasti (1-4, 25 c).
In altre parole,
l’indagine clinica semeiotico-biofisica non si
limita solo alla valutazione dello stato
metabolico-ormonale presente dopo 3-4 ore dal
pasto, cioè nel post-assorbimento, bensì può
estendersi all’indagine del metabolismo
glicidico e lipidico di un paziente in qualsiasi
momento, per esempio, a partire dall’assunzione
del cibo (absorptive state).
In tal modo si
raccolgono interessanti dati con l’indagine
particolare della
microcircolazione pancreatica,
epatica, muscolare e del tessuto adiposo
sottocutaneo addominale (differente è il
metabolismo dell’adipe "distale", "periferico",
per esempio, l’adipe della coscia, i cui
recettori insulinici sono "sempre"
fisiologicamente responsivi, in base alla
personale ricerca clinica, in sequenza, a riposo
e dopo somministrazione di due cucchiaini di
zucchero: test di tolleranza da carico orale di
zucchero).
Dopo 2 minuti, o
meno, dall’ingestione della soluzione, appare
iperemia gastrica, secondaria sia ai fenomeni
della digestione che dell’assorbimento glicidico
ed all’incremento della peristalsi: la
vasomozione gastrica risulta attivata e
associata, secondo il tipo I, (= incremento
della locale vasomotility e vasomotion): il
periodo dell’onda peristaltica gastrica scende
da 18 sec. (= valore basale) a 12 sec. o meno.
Subito dopo si
osserva analoga attivazione
microcircolatoria
pancreatica e, nell’ordine, epatica, muscolare
ed adiposa.
La somministrazione a
digiuno di 2-3 cucchiaini di zucchero
sciolti in acqua consente di valutare
funzionalmente l’attività digestiva
nello stomaco, e, in successione, il
modo di funzionare del pancreas, fegato,
muscolo scheletrico, tessuto adiposo,
sia centrale sia periferico, e cuore,
mediante la valutazione del
comportamento della locale
microcircolazione. |
Appare interessante
che questo test, basato sull’attivazione
microcircolatoria pancreatica provocato da
minimo carico orale di zucchero ha dimostrato di
possedere un valore diagnostico superiore,
secondo la personale esperienza clinica, del più
dispendioso OGTT, generalmente utilizzato in
diabetologia.
Nel sano, vi è ampliamento soltanto
dell’interstizio pancreatico (= riflesso
ureterale "in toto" 1 cm., osservabile nei
primi 6 sec. dall’inizio della stimolazione con
pizzicotto persistente e di "lieve-moderata"
intensità del VI dermatomero) (Fig.1),
espressione di secrezione ormonale "pulsata" in
atto, come dimostra anche il comportamento
caotico-deterministico della interstitiomotility
pancreatica (Fig.2).
Come ricordato
sopra, le fluttuazioni ureterali, superiori (vasomotility)
ed inferiori (vasomotion) sono massimali, tutte
uguali, con AL + PL > 7 sec.: attivazione
microcircolatoria associata, tipo I.
Al contrario, durante il test illustrato (e
nell’absorptive state) in tutti i sistemi
biologici periferici, sopra ricordati, si
osserva il fenomeno dell’assorbimento,
caratterizzato dal riflesso ureterale "in toto"
(= interstizio) di dimensioni minime: < 1 cm.,
quando sono stimolati i locali trigger-points
mediante pizzicotto cutaneo persistente e
"lieve".
Questi dati, ricchi di informazione, sono di
notevole valore diagnostico. Infatti, esiste uno
stretto rapporto tra l’intensità del riflesso
ureterale "in toto" (= ampiezza
dell’interstizio), da un lato, e la condizione
di assorbimento (< 1 cm.) o di
secrezione-dismissione tessutale ( 1 cm.),
dall’altro (Fig. 1).
Fig.1
L’intensità del
riflesso ureterale "in toto" < 1 cm.
(=interstizio ridotto) durante
stimolazione "lieve-moderata" di un
sistema biologico indica la condizione
di assorbimento tessutale di
materia-energia-informazione, mentre
l’intensità 1 cm. (= ampio
interstizio) è espressione di secrezione
o di cessione di metaboliti, in atto.
Ne consegue che si
comprende perchè l’interstizio del pancreas
insulare è costantemente ampio (riflesso
ureterale "in toto" ³ 1 cm), sebbene con un
comportamento temporale caotico-deterministico,
correlato con la pulsatilità della secrezione
insulinica.
La conoscenza di
questi fondamentali eventi semeiotico-biofisici
consente al medico di riconoscere se l’individuo
esaminato è a digiuno oppure no: quando manca la
necessaria esperienza, l’indagine, ricca di
informazioni anche biologico-molecolari, è
talvolta deviante a causa di errata valutazione
nel momento di passaggio temporaneo tra stato
post-prandiale e post-assorbimento, in realtà di
breve durata (massimo 5-10 min.).
Il dubbio può
facilmente essere risolto mediante alcune prove
dinamiche che stimolano (riflesso VI derm.
toracico-pancreatico durante stimolazione di
media intensità) o che frenano (test dell’apnea,
test del pugile, manovra di Restano oppure
durante il riflesso appena ricordato provocato
da "intensa" stimolazione) la secrezione
insulinica: nel primo caso, infatti,
l’interstizio epatico immediatamente appare
ridotto a < 1 cm. (= assorbimento), mentre
l’interstizio aumenta notevolmente (= secrezione
epatica di glucosio) durante gli stress-test,
notoriamente causa di riduzione della secrezione
ormonale insulinica, ormone che notoriamente
frena la glicogenolisi epatica e la dismissione
di glucosio.
Nel sano, accanto a ciò, appare interessante la
perfetta concordanza della durata di AL + PL
della vasomotility e vasomotion in tutti i
sistemi biologici presi in considerazione, che
permette di escludere sia la costituzione
diabetica sia quella dislipidemica.
Al contrario, nell’iperinsulinemia-insulinoresistenza
(IIR), caratteristica principale della zona
grigia, la Fase di AL + PL (Fig. 2) nei tessuti
periferici è medialmente di 7 sec., mentre
quella pancreatica è > 7 sec., in correlazione
con la gravità dell’alterazione della
sensibilità dei locali recettori insulinici (=
insulinoresistenza).
Fig. 2
In presenza di IIR,
manca l’aumento di volume dei reni durante la
secrezione del picco acuto insulinico (test
renale di valutazione della secrezione
insulinica) (V. Glossario nei siti citati), a
causa del fenomeno della down-regulation
recettoriale (Fig. 3); contemporaneamente, i
surreni mostrano un diagramma (= surrenogramma)
da disattivazione microcircolatoria.
Fig.
4
Fig. 4b
Il "Reale Rischio"
nella Semeiotica Biofisica
Il "reale rischio"
svolge un ruolo primario nella Semeiotica
Biofisica. Pertanto, il medico deve conoscere
questo concetto, meritevole di una precisazione
nosografica non limitata alla sola oncologia
(26).
Infatti, chi conosce questa nuova semeiotica
fisica ha certamente esperienza del "reale
rischio" oncologico: nel soggetto con Terreno
Oncologico è possibile evidenziare una limitata
area di un sistema biologico con tipiche
alterazioni microcircolatorie e parenchimali, in
accordo alla teoria dell’Angiobiopatia (6-8,
21). In questa precisa sede potrà insorgere il
tumore maligno.
Analogamente, in presenza di qualsivoglia
costituzione semeiotico-biofisica, il medico
deve accertare l’eventuale presenza di "reale
rischio", cioè la probabile evoluzione della
alterata condizione ereditata dalla madre verso
la sindrome pre-morbosa, pre-metabolica, che
rappresenta il primo passo nell’ontogenesi della
sindrome metabolica, prima, e delle varie e
rispettive patologie, poi.
In altre parole, il "reale rischio"
semeiotico-biofisico rappresenta la versione
scientifica, moderna, rispettosa dell’adequatio
rei et intellectus, della definizione
"metafisica" della Medicina attuale: locus
minoris resistaentiae (V. Avanti).
Pensiamo al preciso
punto della parete arteriosa dove si trovano gli
endoteli HP, che diventerà in seguito la sede
iniziale del processo arteriosclerotico;
consideriamo l’esatta localizzazione di
cellule-b di isole di Langherans che andranno
incontro ad esaurimento funzionale dopo un
periodo di differente durata di iperattività con
aumentata secrezione ormonale.
Gli esempi potrebbero continuare, tutti
caratterizzati però da identiche alterazioni
microcircolatorie – e parenchimali, ovviamente –
sulla base dell’ICAEM-a , particolarmente
intensa in queste sedi, in accordo alla mia
Teoria Patogenetica Unificata (20).
Tra tutte le
strutture
microcircolatoria alterate sia
funzionalmente sia strutturalmente, i
Dispositivi Endoarteriosi di Blocco (DEB),
rivestono una importanza essenziale, come già
dimostrato in precedenza (6-8).
A questo punto
ricordo brevemente che i DEB sono localizzati
nelle piccole arterie, secondo Hammersen
(Stazioni di Blocco di tipo I, sec. Curri) e
nelle arteriole (Stazioni di Blocco di tipo II).
La loro apertura-contrazione permette ovviamente
il passaggio di sangue, mentre la loro
chiusura-dilatazione ostacola la flow-motion più
o meno intensamente.
Nelle piccole arterie i DEB di tipo I possono
avere una forma peduncolata, per esempio, a
proboscide (Fig. 4), per cui si ripiegano sul
loro peduncolo influenzando favorevolmente il
flusso ematico, che altrimenti risulterebbe
notevolmente ostacolato.
Nel sano, i DEB di tipo I rimangono aperti per
20 sec., durante i quali mostrano due
accentuazioni della intensità del riflesso
ureterale "in toto" in rapporto alle due
"normali" onde della vasomotolity.
Infine, queste strutture si chiudono per 6 sec.
contemporaneamente alla contrazione delle
arteriole precedente una highest spike. Detto
altrimenti, la stimolazione
all’apertura-contrazione dei DEB tipo I avviene
contemporanemente alla massima onda della
sfigmicità arteriolare, sec. Hammersen, che
segue e precede due "normali" fluttuazioni
arteriolari.
Il motivo di questa
particolare descrizione di eventi microvascolari
è finalizzata ad evidenziare l’armonia delle
correlazioni degli eventi interessanti le
singole strutture micorcircolatorie, il cui
scopo principale è la regolazione del flusso
ematico nei vasi inferiori a 100 micron, il cui
ruolo per il rifornimento di
materia-energia-informazione al parenchima
relativo è di esenziale importanza.
A questo punto, il lettore comprende come una
alterazione di questo fine gioco
microcirolatorio si ripercuote dannosamente
sull’economia tessutale, il cui pH si abbassa ed
ovviamente la concentrazione idrogenionica (H2)
si innalza, tipica espressione di una
respirazione mitocondriale compromessa, causa di
acidosi istangica.
I DEB tipo II, a
larga base di impianto, sono praticamente
ubiquitari: nel pancreas, nel tessuto adiposo
mammario, nello stomaco, nel midollo, etc. sono
presenti soltanto questi DEB. La loro struttura
(fibre longitudinali circolari e periferiche
all’interno) favoriscono il flusso
microcircolatorio anche quando sono solo
leggermente rilassate. Infatti, la Semeiotica
Biofisica consente di affermare che la loro
esclusiva presenza testimonia la necessità di un
rifornimento ematico abbondante al parenchima in
attività pulsata, come nel pancreas.
Tuttavia, fatto di estrema importanza
diagnostica, frutto di una recentissima
scoperta, sono presenti – in modo patologico –
DEB di tipo I anche in sistemi biologici sede di
una particolare costituzione, così come nel
reale rischio oncologico, ma in questo secondo
caso circoscritto soltanto in questa
localizzazione.
Ne consegue che una siffatta distribuzione
patologica dei DEB peduncolati, di tipo I,
facilita la diagnosi di reale rischio e di
tumore in atto: per esempio, nel polmone,
mammella, pancreas, etc. fisiologicamente sono
presenti soltanto i DEB tipo II.
Al contrario, nel
reale rischio oncologico si osservano anche i
DEB tipo I, sottotipo a) tumorali e b), comuni
di tutti gli altri reali rischi, con funzione di
blocco più intenso, a spiegazione della locale
carenza di ossigenazione tessutale, alla base
del Segno di Baserga "variante". A questi
argomenti ho dedicato un libro in stampa (22).
Dal punto di vista
tecnico, la sede del "reale rischio" è
caratterizzata da un tempo di latenza basale, a
riposo, del riflesso gastrico aspecifico
inferiore alla norma o normale, ma con una
durata patologica di 4 sec.; dal
precondizionamento di tipo II o intermedio, a
causa appunta della compromessa attivazione
della Riserva Funzionale
Microcircolatoria;
dall’attivazione microcircolatoria di tipo II,
intermedia, in cui la sfigmicità (NdR:
È l'onda creata dal sangue che esce dal cuore e
raggiunge il sistema periferico)
aumentata delle
arteriole (vasomotility) mantiene una normale
vasomotion.
La diagnosi di
"reale rischio" è posta, nel modo più semplice,
sulla base dei valori parametrici forniti dal
riflesso gastrico aspecifico di base e, molto
utilmente, dopo il precondizionamento
semeiotico-biofisico.
Prendiamo come esempio il rene con "reale
rischio" di malattia: per esempio la litiasi. In
un individuo con sindrome metabolica "variante"
(3, 6, 7), il riflesso di base rene-gastrico
aspecifico mostra un tempo di latenza di 8 sec.
(NN = 8 sec.), ma la durata è patologica: 4 sec.
(NN < 4 sec.), ad indicare una compromissione
della Riserva Funzionale Microcircolatoria.
Solo in caso di "reale rischio" oncologico, il
riflesso gastrico aspecifico è seguito dalla
caratteristica contrazione gastrica tonica. (Per
ulteriori informazioni V.25 d).
In caso di dati alterati, il precondizionamento
evidenzia il persistere del tempo di latenza
identico a quello di base, mentre nel sano il tl
aumenta significativamente salendo a12 sec. o
più.
Conclusioni
Il nuovo concetto di "reale rischio"
semeiotico-biofisico svolge un ruolo
fondamentale in Medicina: è sufficiente pensare
che non tutti gli individui con Terreno
Oncologico mostrano la presenza di questa
condizione patologica che può evolvere nel
cancro, solido e liquido.
Il "reale rischio", inoltre, permette finalmente
al medico di riconoscere le lesioni
pre-cancerose vere e "false": a modo di esempio,
non tutti i polipi del colon si trasformano in
tumore maligno, ma sono lesioni pre-cancerose
soltanto quelli sede di "reale rischio"
oncologico.
In teoria una
determinata costituzione, diabetica,
dislipidemica, ipertensiva, osteoporotica, etc.,
non evolve necessariamente verso la relativa
patologia. Quando ciò accade, in un primo tempo
si osserva sempre il "reale rischio" congenito
di particolare e progressiva gravità,
espressione del possibile lento e graduale
passaggio dalla costituzione alla relativa
patologia.
Da quanto sopra riferito, notevole è il ruolo
svolto da questa singolare condizione patologica
nella prevenzione primaria perché è congenita,
cioè presente molti decenni prima della comparsa
della relativa fenomenologia clinica morbosa.
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a) Pratiche Applicazioni – DIABETE – 6 articoli
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c)
www.semeioticabiofisica/microangiologia
d) Pagina Tecnica N° 1
26) www.ilpungolo.com, Scienze: 12 Aprile 2006
Nuovi Concetti In Medicina: Il ''Reale Rischio''
Oncologico
By
Sergio Stagnaro
(medico) - Fondatore della
Semeiotica Biofisica
- 16039 Riva Trigoso (Genova)
dottsergio@semeioticabiofisica.it
Ricordarsi anche che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e della
mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto
a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi
parte dell'organismo.
vedi anche:
CANCRO RENALE ....rischio
congenito
+
Terreno Oncologico
+
Diagnosi sul cuore
in un secondo
+
Semeiotica-Biofisica
+
Rischio congenito
Oncologico
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