La vita è nata nell’acqua
e per miliardi di anni è esistita solamente
nell’acqua. I primi anfibi e batraci sono usciti
dall’acqua solamente 500 milioni di anni fa,
circa il 10% del tempo da cui esiste la vita
sulla terra.
Ed uscendo dal mare gli animali si sono portati
dietro un "mare
interno" (il
terreno): mediamente gli organismi che
vivono sulla terra sono composti per circa i due
terzi da acqua salina di composizione simile a
quella del mare. Tutte le nostre cellule sono
immerse in questo liquido interstiziale da cui
ricavano i nutrienti e in cui scaricano i
rifiuti.
In fisica l’acqua è fondamentale: definisce la
scala della temperatura (0 °C quando solidifica
e 100 °C quando evapora, salvo che in natura
essa evapora ad una temperatura di molto
inferiore), definisce la misura di massa (1
decilitro cubo di acqua = 1 kg), definisce la
misura di volume (1 kg di acqua = 1 litro),
definisce la densità di riferimento (1 quella
dell’acqua) e molte altri valori di riferimento.
Pensiamo di sapere tutto sull’acqua ed invece
sappiamo molto poco su questa sostanza così
importante.
L' acqua è il
materiale più comune e meno compreso sulla
terra. Nonostante la sua semplicità, l'acqua
tende a formare un ordine tetraedrici localmente
attraverso un legame direzionale con l'idrogeno.
Questa struttura è nota per essere responsabile
di una vasta gamma di proprietà insolite, e. G.,
la densità massima a 4°C, che svolge un ruolo
fondamentale in innumerevoli processi naturali e
tecnologici, con il clima terrestre che è uno
degli esempi più importanti. Mettendo
sistematicamente a punto il grado di
tetrahedrality, riusciamo a interpolazione
continuamente tra il comportamento dell'acqua e
il semplice comportamento liquido. Il nostro
approccio rivela quali fattori fisici rendono
l'acqua così anomala e speciale anche rispetto
ad altri liquidi tetraedrici.
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Ognuno di noi consuma circa 200 – 300 litri di
acqua al giorno, che ci sembrano tanti; in
realtà il consumo diretto non è che la punta
dell’iceberg.
Per produrre 1 kg di carne sono necessari circa
20.000 litri di acqua, alcune centinaia per 1 kg
di frutta e verdura, molte migliaia per produrre
1 kg di acciaio o di plastica.
L’allevamento è responsabile di circa il 45% dei
consumi globali di acqua dolce, l’agricoltura di
circa il 30% ed il 20% è consumato
dall’industria: la costruzione di un’automobile
consuma più di 1.000.000 di litri d’acqua.
I consumi domestici superano di poco il 5%.
Densita’ dell’acqua:
Al di sopra dei 4°C la densità dell'acqua
diminuisce all'aumentare della temperatura,
anche se non in modo lineare.
La densità dell'acqua è infatti massima a
4°C. Ciò è dovuto al fatto che il volume molare
dell'acqua aumenta all'abbassarsi della
temperatura.
La densità dell'acqua è circa 1000 volte
superiore alla densità dell'aria. Infatti,
l'elevata densità dell'acqua provoca una
resistenza al movimento circa 12 volte superiore
rispetto all'aria.
La densità dell'acqua è pari a 1 gr. per
cm3, cioè 1 cm3 di acqua ha un peso pari a 1gr.
Densità dell'acqua oceanica
Quando si parla di densità dell'acqua oceanica
si intende un'acqua pura, priva di sospensioni
di ogni genere: è evidente che la densità reale,
quella cui è sottoposto un organismo o un
manufatto, sarà diversa; tuttavia, a meno di
imponenti sospensioni torbide, la differenza non
è che lievissima, tanto che conviene uniformarsi
a una definizione ormai universalmente
accettata.
La densità dell'acqua oceanica non viene misurata
direttamente, ma si ricava in base ai valori di
temperatura, salinità e profondità. Ciò perché è
richiesta una precisione che con i normali
densimetri non si potrebbe raggiungere, mentre i
misuratori di temperatura, salinità e profondità
sono assai più accurati.
Ma non è sempre così...infatti:
Uno
studio sperimentale ha dimostrato che, in
opportune condizioni, al di sotto di zero gradi
Celsius e fino a temperature estremamente basse
l'acqua può esistere allo stato liquido grazie
alla formazione di due varianti strutturali che
coesistono in equilibrio tra loro. –
lescienze.it,
del
22/09/2020
L’acqua è una delle sostanze più abbondanti in
natura e tra le più studiate. Inoltre ha una
struttura molecolare molto semplice, con due
atomi di idrogeno legati a un atomo di ossigeno.
Eppure, alcuni suoi comportamenti sfuggono a una
spiegazione teorica soddisfacente.
Ora un gruppo di ricercatori del Pacific
Northwest National Laboratory degli Stati Uniti
guidati da Greg Kimmel ha fatto luce su uno dei
fenomeni fisici più bizzarri, cioè che l’acqua
può rimanere liquida anche a temperature molto
inferiori a zero gradi Celsius, come avviene per
esempio nello spazio e negli strati più alti
dell’atmosfera terrestre. Ma soprattutto,
secondo quanto riferito su
"Science", che a
temperature estremamente basse in questa fase
liquida coesistono due fasi di diversa densità.
Molte delle bizzarrie dell’acqua si manifestano
quando se ne raffredda gradualmente una certa
quantità allo stato liquido. Si osserva infatti
che inizialmente aumenta di densità, come fanno
molte sostanze, raggiungendo il massimo a 4 °C.
Al di sotto questa temperatura, però, l'acqua
liquida inizia a diminuire di densità via via
che la temperatura continua a scendere, e a zero
gradi cambia stato, trasformandosi in ghiaccio,
espandendosi. Questo processo molto comune
richiede in realtà la presenza nell’acqua di
impurità che agiscano da centri di nucleazione,
cioè da substrati solidi su cui può iniziare
l’organizzazione dei cristalli di ghiaccio.
L’acqua pura, cioè senza sali e senza altre
particelle solide, può rimanere soprafusa, cioè
liquida anche sotto 0 °C e occorre una certa
quantità di energia per indurre la sua
solidificazione.
Per gli studiosi del settore, è una questione
fondamentale capire se l’acqua possa rimanere
liquida anche a temperature estremamente fredde,
cioè al di sotto di 190 kelvin (-83 °C circa), e
a riguardo sono stati proposti vari modelli. Una
verifica sperimentale, tuttavia, è difficile, a
causa della mancanza di dati in condizioni di
temperature e pressioni in cui le teorie sono
tra loro alternative.
Kimmel e colleghi hanno usato una tecnica di
spettroscopia a infrarossi per studiare le
trasformazioni strutturali dell’acqua soprafusa
a pressione ambiente tra 135 e 245 kelvin (tra
-138 °C e -28 °C circa) con una risoluzione
temporale dell’ordine dei nanosecondi
(miliardesimi di secondo). I dati raccolti
mostrano che essa può condensarsi in una
struttura ad alta densità, simile a quella
liquida, che coesiste con una struttura a bassa
densità, determinata da legami tra le molecole
simili a quelli attesi in queste condizioni.
Inoltre, la proporzione di liquido ad alta
densità diminuisce rapidamente quando la
temperatura scende da 245 a 190 kelvin,
confermando i modelli che prevedono che l'acqua
soprafusa sia una miscela di due varianti.
“Abbiamo mostrato che l’acqua liquida a
temperature estremamente basse non solo è
relativamente stabile, ma esiste in due varianti
strutturali”, ha spiegato Kimmel. “Il risultato
mette fine a un’annosa diatriba sul fatto che
l’acqua soprafusa cristallizzi sempre prima di
trovare l’equilibrio. La risposta è no”.
Secondo i ricercatori, queste nuove conoscenze
possono ora aiutare a spiegare un fenomeno meteo
come la “neve tonda”, o graupel, che si
produrrebbe in seguito al contatto dei fiocchi
di neve con l’acqua soprafusa nella parte
superiore dell’atmosfera, nonché la presenza di
acqua liquida su pianeti molto freddi del
sistema solare, come Giove, Saturno, Urano e
Nettuno.
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ACQUA da BERE
L'acqua salubre, va bevuta tutti i giorni in
quantita' minima di 1 lt.- 1,5 lt., durante
tutta la giornata.
Alla mattina ed alla
sera meglio berla calda;
quest'acqua deve avere queste caratteristiche:
- deve essere dinamizzata ((la bottiglia deve
essere agitata dal soggetto che la beve).
- a pH
a pH minimo di 7,35 >11.
- a bassa densita', basso residuo di
minerali.
- quando si e'
malati,
deve essere demineralizzata.
Alle volte se si utilizza normalmente un'acqua da bere con
troppi pochi sali si hanno reazioni di mancanza
di sostanze e da queste reazioni si possono
indurre debolezze, difficoltà alla difesa dalle
malattie, senso di stanchezza.
Altre volte se si utilizzano acque con troppi
minerali si possono avere altre reazioni anomale
che possono generare altri problemi.
Per cui saper quale,
quanta, come utilizzare l'acqua, e' evidentemente
una cosa importante !
Perche' il
pH dell'acqua salubre e' importante ?
Semplice perche' il
pH del
sangue
in un individuo sano, deve mantenersi a pH 7,35,
e se varia in su od in giu', le cose si
complicano ed iniziano problemi anche
importanti; il
sangue con quel pH fluisce e rifluisce
(nutrendo e
detossicando
cellule
e
tessuti) in TUTTE le parti del corpo,
anche nella micro circolazione, apportando Vita o
morte, a seconda dei casi per il suo
contenuto che, se salubre, fornisce vita e se
intossicato fornisce
morte,
cioe' problemi
e quindi il sangue deve mantenere le mucose e
TUTTI i tessuti di
organi,
vene;
arterie,
ecc., nelle loro salubri funzioni, mantenendo
anche l'omeostasi
di cellule,
tessuti, cioe' l'organismo,
nei giusti valori; quindi l'alimentazione
(meglio il crudismo)
ed il NON uso
di farmaci
e Vaccini,
sono azioni indispensabili per avere un sangue
non tossico,
quindi assumere acqua basica con il giusto pH (come quello
del sangue), e' nutrirsi di un succo peculiare
salubre che mantiene nei giusti rapporti tutte
le funzioni penetrando (fluendo e rifluendo) in
tutte le
cellule,
tessuti,
organi,
arterie,
vene,
ecc.
Ecco uno dei
tanti consigli della
Medicina
Naturale.
Bere acqua alcalina con le apparecchiature
commerciali, può sembrare molto costoso, perché
quelli che ci sono stati presentati negli anni
recenti sono sistemi di filtraggio da migliaia
di euro.
Eppure, pochi sanno che si può produrre l’acqua
alcalina a casa propria e con una spesa davvero
esigua.
ACQUA ALCALINA FAI DA TE
Ingredienti:
1 brocca di acqua filtrata
1 limone biologico
1 cucchiaino di sale rosa dell’Himalaya
Istruzioni:
Riempire la brocca con acqua filtrata. Tagliare
il limone biologico in quarti e aggiungerli
nella brocca, senza spremere. Aggiungere un
cucchiaino di sale rosa dell’Himalaya. Lasciare
il composto a riposare durante la notte a
temperatura ambiente. Consumare il giorno
successivo.
Oppure:
PROMEMORIA per TUTTI
Dovete assolutamente bere 1,5 lt di acqua
basica al dì, utilizzate l' acqua di base che e'
gia' a pH 7,5, ed aggiungere 3 gocce in ogni
bicchiere da bere un correttore di pH che si
acquista in farmacia, in modo che il pH salga a
8,5
ELIMINATE l'acqua da bere al di sotto di pH 7,5
!
La FONTANELLA di
LUCE, e' Salute - By Davide Benvegnú - 2017
Un'immensità di salute e sorrisi che i limiti
della scienza odierna non gli permettono ancora
di arrivare a comprenderne le ragioni... :
in realtà è una cosa semplicissima da
comprendere...
Basta non perdersi nella struttura a labirinto
della propria mente che mente spudoratamente...
Per tutti coloro che hanno la possibilità
e vogliono costruirsi la fontanella di acqua di
luce, le cose fondamentali da rispettare sono:
lampadine a filamento a basso voltaggio pulsanti
di frequenza colore blu negativa (72/74
pulsazioni al minuto come i battiti di un cuore
in piena forma grazie ad un relè delle frecce di
una automobile) e un orgone fatto con una bobina
di rame conica con la punta in negativo verso il
basso ed il senso di rotazione come una
chiocciola di madre natura che serve per
catturare e ricevere gli ioni negativi
dell'energia terrestre
apana - con poi al suo interno un tubetto di
inox alimentare che a differenza del rame che
carica l'energia (il rame si ossida, accetta la
vita/energia), l'inox ha il compito di
scaricarla rilasciandola nell'acqua al suo
interno...
Il tutto tenuto in movimento grazie ad una
pompetta che fa si che si carichi l'acqua
aumentando le proprietà vive per almeno una
notte... Buon lavoro !
Buona salute eterna con questa bomba di vita
dalle Frequenze miracolose e celestiali !
Tutorial per costruire da soli la "Fontanella di
Luce"
-
https://drive.google.com/open?id=13GKEIUUZfwfRGIBbOS0NL9uy5BOSUMRV
Materiale:
Tre lampade blu a filamento (E14 14volt 5watt) e
tre portalampada E14... Un paio di metri di cavo
2x0.75... un
relè flasher...
Una pompetta a 12 volt è un alimentatore da 220v
a 12v almeno da 3 ampere... Questo è per la
parte elettrica
Poi c'è una terrina di vetro... Un 50/70 cm di
tubo inox alimentare 316 da 8mm esterno 6mm
interno... 50cm circa di cannetta di cristallo
alimentare da 8mm esterno e 50cm circa da 8mm
interno per raccordo... Una fascetta metallica
piccola per fissare inox a cristallo... Filo di
rame smaltato da 0.80 o 1mm (da
motori/trasformatori)... Un cono per dolci da
pasticceria... In teoria è tutto.
Schema Elettrico della "Fontana di Luce"
-
https://drive.google.com/file/d/1mtXAOBtmVJnB2TWqGw4nJeB5j-EOMi-1/view?usp=sharing
Elementi costitutivi del progetto "Fontana di
Luce" reperibili in rete, segue documento PDF:
-
https://drive.google.com/open?id=1GvxBj53d5z24b52Aviy_1L9Tv13IbmAf
Come depurare l'acqua da qualsiasi sostanza
nociva, in modo semplice e poco costoso:
http://thenexttech.startupitalia.eu/2015/09/25/lalita-mais-acqua-google-fair/
Studiare l'acqua
L'acqua che
beviamo dal rubinetto (acqua pubblica) purtroppo
non e' pura come dovrebbe essere, inoltre e'
sempre piu' acida (noi funzioniamo bene
solo a
pH basico
NON acido) quindi anch'essa e' nociva ed a
lungo andare inquina i corpi umani, animali,
vegetali.
Sarebbe MOLTO meglio che le "autorita' " eliminassero
veramente le sostanze tossiche dovute
all'inquinamento ambientale e quelle inserite
appositamente (fluoro
e/o
cloro), invece di innalzare continuamente i
livelli minimi di tossicita'..... ma si sa' le
"autorita' " servono solo a far innalzare i
fatturati di
Big Pharma
...e filiera vedi:
OMS
+
Conflitti di
interesse PDF - 1
+
Conflitti
di interesse PDF
-2 +
Conflitti di Interesse, denuncia del Governo Ii
- PDF
+
CDC - 1
+
CDC - 2
+
FDA
+
Conflitti di Interesse,
business farmaci e vaccini
+
Conflitti
di interesse dell'AIFA
+
ISS
+
Ministero
della salute
+
EMA
+ CNR e Corruzione
+ Consenso Informato
=
Dittatura Sanitaria
ACQUA BENEFICA
per il Corpo
 |
L’acqua ingerita, in un organismo sano ed in condizioni di benessere (ad esempio con la temperatura ideale), impiega circa 30 minuti prima di essere espulsa tramite la minzione (un’informazione utile quando si beve tanta acqua prima di uscire di casa), e passa sempre dallo stomaco, intestino (in cui viene assorbita), per arrivare ai reni ed essere espulsa tramite tubuli, vescica e uretra.
Bere acqua in eccesso non serve, anzi, può essere dannoso a livello di equilibrio elettrolitico. È vero che molte sostanze di scarto vengono eliminate tramite i reni, ma ci sono elettroliti come sodio, cloro, potassio, magnesio e calcio che non dovrebbero essere eliminati in eccesso, ma essere mantenuti in quantità ben definite (i barocettori e gli osmocettori sono recettori che si occupano di tenere sotto controllo la quantità di volume liquido circolante stimolando, al bisogno, il meccanismo della sete).
Se bevi la giusta quantità di acqua il tuo corpo sarà perfettamente efficiente.
Se anche bevi molta acqua il rene cercherà di aumentarne l’eliminazione urinaria riportando il contenuto idrico dell’organismo entro i limiti normali.
E grazie al cielo succede, altrimenti si andrebbe in contro a una vera e propria intossicazione da acqua che si manifesta con nausea, vomito, ma può arrivare anche al coma. Spesso causa anche allucinazioni, confusione, perdita del senso dell'orientamento. Gli elettroliti sono coinvolti in prima linea nel buon funzionamento della contrattilità muscolare, ed il cuore che e' anche un muscolo, che non è infrequente abbia problemi a causa di squilibri elettrolitici che possono sembrare minimi, ma non per le nostre cellule.
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L'acqua si
purifica col legno, che elimina il 99% dei
batteri ed è fatto di legno – 02/03/2014
Una soluzione innovativa ed ecologica per
purificare l'acqua
Filtrare l’acqua non è mai stato così semplice,
economico ed ecologico. Un team di ricercatori
del Mit di Boston sostiene infatti di essere
riuscito a eliminare il 99% dei batteri di E.coli presenti
un una sorgente d’acqua passandola attraverso
un filtro ottenuto dal ramo di un pino o altri
tipi di alburno (la parte più giovane del legno
degli alberi).
Il filtro messo a punto dai ricercatori, che
presentano la loro proposta sulle pagine di Plos
One, è in grado di produrre circa 4 litri di
acqua potabile al giorno ed è stato pensato per
le zone rurali in cui è difficile
installare sistemi di filtrazione avanzata.
Infatti, come spiega Rohit Karnik, tra gli
autori dello studio: “Le membrane di filtrazione
di oggi hanno pori nanometrici che non sono
qualcosa che si può produrre molto facilmente in
un garage. L’idea qui invece è che non abbiamo
bisogno di fabbricare una membrana, perché è
facilmente disponibile. Basta prendere un pezzo
di legno e farne un filtro”.
Ma difficoltà di realizzazione a parte, il
sistema messo a punto dai ricercatori del Mit è
anche economico ed ecologico, rispetto ai metodi
che utilizzano i depuratori a base di cloro, le
membrane di filtrazione o lo stesso bollire.
Il principio di funzionamento si ispira alla
naturale capacità dell’alburno di filtrare le
particelle più grandi di 70 nanometri, come
racconta Nature
World News. Abbastanza cioè per tener fuori
i batteri ma non i virus.
Al momento il progetto dei ricercatori è solo
agli inizi. L’idea infatti è sia quella di
testare diversi tipi di legno, supponendo che
alcuni abbiano capacità di filtro migliori di
altre, che di trovare modi per evitare che lo
stesso filtro si secchi, compromettendone le
capacità.
Tratto da: Wired.it
L’acqua non
finisce mai di stupirci -
Nov 2016
Quella che crediamo essere una sostanza
semplicissima mostra infatti un’altra sua
bizzarra caratteristica: sembrerebbero, infatti,
esistere ben due tipi di acqua allo stato
liquido. A
scoprirlo sono stati i ricercatori della
Oxford University, che ora aggiungono questa
nuova curiosità alla già crescente lista di
strani fenomeni che orbitano intorno alle
molecola d’acqua.
E, come spiegano gli esperti sul Journal of
Nanotechnology, la loro scoperta potrebbe avere
importanti implicazioni sia per la produzione e
l’utilizzo di nanoparticelle, sia per una
maggiore comprensione dei meccanismi con cui le
proteine causano alcune malattie
neurodegenerative, come per esempio il morbo di
Alzheimer.
Cosa c’entra la
struttura dell’acqua con nanoparticelle,
proteine e malattie neurodegenerative ?
Andiamo con ordine.
Laura Maestro e il suo team internazionale
(Italia, Messico, Spagna e Stati Uniti) si sono
concentrati su alcuni strani comportamenti dell’acqua,
mai osservati in altre sostanze.
Per esempio, quando l’acqua congela espande il
suo volume, al contrario di quanto fanno quasi
tutte le altre sostanze nel momento in cui
vengono raffreddate.
Inoltre, l’acqua esiste allo stato solido,
liquido e gassoso in un intervallo di
temperatura relativamente piccolo (100 gradi),
mentre i punti di fusione ed ebollizione della
maggior parte degli altri composti abbracciano
una gamma molto più ampia.
Il team di ricercatori ha esaminato diverse
proprietà fisiche dell’acqua, tra cui la sua
costante dielettrica (una grandezza fisica che
misura la predisposizione di un materiale a
trasmettere il campo elettrico ed è determinata
dalle sue capacità di polarizzarsi in presenza
del campo) e il rilassamento spin-reticolo (il
processo secondo cui i campi magnetici degli
atomi di idrogeno in acqua possono perdere
energia essendo stato eccitati ad un livello
superiore).
Dalle analisi è
emerso che queste due grandezze sembrano
cambiare repentinamente in un intervallo di
temperatura compreso tra i 40 e i 60 gradi
centigradi: l’effetto è che la dilatazione
termica, la velocità di propagazione del suono
in acqua e altri fenomeni passano in un altro
regime in questo preciso intervallo di
temperatura.
Secondo i risultati
dello studio, questi due stati dell’acqua
potrebbero avere implicazioni importanti per lo
studio e l’utilizzo di nanoparticelle, dove le
caratteristiche dell’acqua a livello molecolare
diventano fondamentali per le proprietà termiche
e ottiche di queste particelle.
Per esempio, le nanoparticelle di oro e di
argento sono sempre più utilizzate in
nano-medicina per la diagnostica o come agenti
antibatterici. Inoltre, secondo i ricercatori, i
dati preliminari suggeriscono che la
struttura dell’acqua liquida possa influenzare
fortemente la stabilità delle proteine e la loro
DENATURAZIONE, ovvero il fenomeno chimico che
consiste nel cambiamento della struttura chimica
iniziale, con conseguente perdita della funzione
originale della proteina.
Questa distinzione in due stati dell’acqua
liquida apre così la strada a una maggiore
comprensione sulla trasformazione delle proteine
nell’industria alimentare, ma anche su quali
meccanismi proteici provocano alcune malattie
neurodegenerative.
Tratto da: wired.it
Commento NdR:
il meccanismo della denaturazione delle proteine
e' uno dei
molteplici danni e meccanismi delle
alterazioni
prodotte dai vaccini e dalle loro
sostanze tossiche, nelle acque dei corpi
viventi !
Consiglio Utile, che
puo' alleviare ma non risolve le
cause multifattoriali del cancro:
Oltre a mettere un filtro (meglio ad osmosi inversa)
sull'impianto dell'acqua che utilizzate per bere e
mangiare, potete prendere 1 bottiglia di vetro + 1
bicchiere riempite la bottiglia con 1 lt di acqua e
sciogliete dentro, 3 cucchiaini di
Bicarbonato di sodio, chiudetela e lasciatela
giorno e notte sul comodino della vs camera da letto
a non piu' di 1 m dal posto ove dormite. Di fianco
mettere 1 bicchiere di vetro (da vino od acqua), e
riempitelo di acqua e lasciatelo al fianco della
bottiglie tutta la notte e bevete il contenuto ogni
mattina.
In certi casi (tumori,
cancri e malattie gravi degenerative) potete
inserire una puntina, pari all'unghia del vostro
mignolo nel bicchiere, mescolate e bevete;
questo per almeno 3 mesi.
L'acqua della bottiglia al bicarbonato, impregnerà
con le sue
frequenze emanate dal
soluto nel
solvente, quella del bicchiere che bevete,
aiutando il vostro organismo a de-acidificarsi piano
piano e con successo; questo naturalmente avviene
sempre con una
dieta
crudista e molto meno bene con una dieta
acidificante.
Perché il
pH dell'acqua salubre è importante ?
Semplice perche' il
pH del
sangue
in un individuo sano, deve mantenersi a pH 7,35,
e se varia in su od in giu', le cose si
complicano ed iniziano problemi anche
importanti; il
sangue con quel pH fluisce e rifluisce
(nutrendo e
detossicando
cellule
e
tessuti) in TUTTE le parti del corpo,
anche nella micro circolazione, apportando Vita o
morte, a seconda dei casi per il suo
contenuto che, se salubre, fornisce vita e se
intossicato fornisce
morte,
cioe' problemi
e quindi il sangue deve mantenere le mucose e
TUTTI i tessuti di
organi,
vene;
arterie,
ecc., nelle loro salubri funzioni, mantenendo
anche l'omeostasi
di cellule,
tessuti, cioe' l'organismo,
nei giusti valori; quindi l'alimentazione
(meglio il crudismo)
ed il NON uso
di farmaci
e Vaccini,
sono azioni indispensabili per avere un sangue
non tossico,
quindi assumere acqua basica con il giusto pH (come quello
del sangue), e' nutrirsi di un succo peculiare
salubre che mantiene nei giusti rapporti tutte
le funzioni penetrando (fluendo e rifluendo) in
tutte le
cellule,
tessuti,
organi,
arterie,
vene,
ecc.
Ecco uno dei
tanti consigli della
Medicina
Naturale.
Promemoria:
“La morte risiede nell’intestino”
cosi'
insegnavano gli antichi medici,
quelli moderni,
legati ai
farmaci....se lo sono dimenticato......
L'Idrocolonterapia
puo' essere effettuata
in 2 modi:
- per via Orale
bevendo una acqua dinamizzata, a pH oltre il
7,35 max 11 (come l'acqua salubre che si deve
bere),
a bassa densita', basso residuo di
minerali e bevuta calda, secondo una tecnica
messa a punto dall'autore
di questo trattato =
Acqua-Viva
- per via
Anale,
con apposite apparecchiature con le quali si
infila nell'ano dell'acqua.
vedi Idrocolonterapia +
Acqua del corpo
+
Acqua in bocca
+
Proprieta' dell'acqua
+
INFORMAZIONE, CAMPO
UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI
+
Memoria dell'acqua
Misuratore di densità dell’acqua:
http://www.liceofoscarini.it/fisica94/hope.html
Metodi
scientificamente attendibili e funzionanti per
addolcire l'acqua:
- addolcitori a scambio ionico
- osmosi inversa
- elettrodialisi
- distillazione
- addolcitori chimici vari
Il primo è l'unico metodo che permette di
addolcire l'acqua, senza renderla completamente
deionizzata.
Ci sono altri sistemi chimici ma vengono usati
per le industrie, anche perché non idonei
all'uso potabile.
Acqua
"distillata"
Riportiamo qui di seguito un commento
dell’igienista australiano Ross Horne, preso dal
suo ottimo volume "The Health Revolution", che è
diventato un classico del settore
igienistico.
Nonostante le
pressanti pubblicità sulle acque minerali in
bottiglia, non esistono prove che le acque in
commercio siano decisamente migliori delle acque
del rubinetto, se non per il fatto che queste
ultime contengono spesso il
cloro (distrugge anche la
flora batterica autoctona ed di conseguenza
anche il
sistema enzimatico) od il
fluoro, aggiunti dalle
autorità per "motivi di sicurezza
microbiologica" e perche' costa poco rispetto ad
altre tecniche piu' salubri, ma leggermente piu'
costose.
D’altra parte esistono prove certe che
alcune acque minerali contengono alti ed
indesiderabili livelli di
sodio capaci di causare seri disturbi.
Quanto invece alle acque distillate, alle acque
pure della pioggia, oppure alle acque che stanno
nella frutta e nelle
verdure crude, sappiamo che si tratta di
acque ideali per le funzioni del corpo umano,
perché sono in grado di rendere solubili ed
eliminabili i sali minerali ivi e maldepositati,
per cui diventano benefiche come liquidi
ripulitori del corpo umano.
vedi:
Primi rudimenti per capire cosa fare per l'acqua
del proprio rubinetto
vedi:
Inquinamento, dell'aria,
dell'acqua, del territorio e degli esseri
Viventi e malattie
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Metodi
alternativi per la purificazione dell’acqua
praticamente a costo zero - 10/07/2014
Quello della depurazione dell’acqua è un tema
molto discusso. L’acqua dei nostri rubinetti,
checchè se ne dica contiene molte impurità.
Esistono in commercio molti tipi di depuratori,
tanto che è nato un vero e proprio business.
Recenti studi sul tema però hanno individuato
alcuni metodi alternativi, naturali e a basso
costo per purificare l’acqua.
Alcuni esperti hanno messo a punto alcune
tecniche che potrebbero permettere di purificare
l’acqua con la frutta, in particolare con le
bucce, con il succo di agrumi, con la lolla di
riso o con la fibra di cocco, per ridurre i
livelli di pesticidi, metalli pesanti, batteri e
sostanze tossiche.
1) Bucce di banana
Un motivo in più per non gettare le bucce di
banana è quello di utilizzarle per la
purificazione dell’acqua, tanto che esse possono
essere riutilizzate ben 11 volte per purificare
l’acqua contaminata da impianti industriali e
aziende agricole.
Lo studio pubblicato dall’ American Chemical
Society e condotto da River Water si chiama
“Banana Peel Applied to the Solid Phase
Extraction of Copper and Lead from River Water”.
Si fa riferimento all’inquinamento da rame e da
piombo. Avere a disposizione bucce di banana
equivarrebbe ad avere costi irrisori e il fatto
che non vi sarebbe la necessità di trattarle
chimicamente prima di dare il via al processo di
purificazione dell’acqua. I metalli pesanti,
come rame e piombo, possono porre rischi per la
salute e l’ambiente.
Le bucce di banana contengono sostanze come
l’azoto e altri composti chimici con elettroni a
carica negativa che risultano in grado di
legarsi con i metalli presenti nell’acqua, che
di solito hanno carica positiva. Gli esperti
ritengono che il sistema delle bucce di banana
per purificare l’acqua possa essere sviluppato
anche per impieghi domestici.
2) Bucce di mela e
pomodoro
Un altro metodo molto economico per facilitare
la vita delle comunità rurali dei Paesi in via
di sviluppo. Le bucce di mela e pomodoro
sarebbero in grado di assorbire le sostanze
nocive presenti nell’acqua e potrebbero essere
utilizzate per realizzare filtri naturali.
Il metodo fai-da-te secondo questa tecnica
prevede di pelare mele e pomodori e lasciare in
ammollo le loro bucce nell’alcol.
Poi si devono lasciare asciugare ed essiccare le
bucce. A questo punto le si può disporre in un
contenitore d’acqua e aspettare per un paio
d’ore. Così l’acqua sarà pronta da bere. la
ricerca è stata condotta da Ramakrishna
Mallampati, il quale ha scoperto che le bucce di
mela e pomodoro sono in grado di assorbire gli
ioni tossici dei metalli pesanti, nanoparticelle,
conservanti e pesticidi presenti nell’acqua. I
risultati degli esperimenti sono stati
pubblicati dall’American Chemical Society.
3) Fibra di cocco e
lolla di riso
Nel 1972 i ricercatori lavorarono sull’impiego
di un filtro naturale per l’acqua in Thailandia
da ottenersi a partire dalla fibra di cocco e
dalla lolla di riso, o meglio da parti di scarto
recuperabili a costo zero. Sia la fibra di cocco
che la lolla di riso sarebbero in grado di
eliminare residui indesiderati e torbidità
dall’acqua, in modo da purificarla. Questi
metodi sono stati sperimentati senza l’aggiunta
di sostanze chimiche aggiuntive. In particolar
modo, la lolla di riso ha presentato elevate
capacità di assorbimento e di miglioramento del
colore, del sapore e dell’odore dell’acqua.
4) Disinfezione
solare con agrumi
La disinfezione dell’acqua che prevede la
combinazione di luce solare e agrumi è in grado
di ridurre i livelli di Escherichia Coli e il
lime pare essere il frutto più efficace. Uno
studio pubblicato dalla Johns Hopkins University
School of Medicine ha riscontrato che aggiungere
succo di lime all’acqua rende più rapido il
metodo di disinfezione solare.
I risultati preliminari di questo studio
mostrano che la combinazione di agrumi e luce
solare potrebbe ridurre la presenza di E.coli
nell’acqua in soli 30 minuti e sarebbero
necessari soltanto 30 ml di succo di lime per 2
litri d’acqua, una quantità che non dovrebbe né
avere costi proibitivi né causare un gusto
spiacevole.
Tratto da: improntaunika.it
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Standard per l'acqua potabile
L'acqua pura non contiene nulla tranne gli
elementi chimici essenziali per l'acqua. L'acqua
potabile trasporta solitamente una certa
quantità di minerali, che prende dalla sua
sorgente, trattamento, immagazzinamento,
distribuzione e dalle condizioni delle
condutture di distribuzione. Questi minerali ed
elementi generalmente si presentano a livelli
molto bassi e non comportano rischi
significativi per la salute.
Un'ampia varietà di prodotti e composti
chimici può trasformarsi in agenti inquinanti
per l'acqua freatica se scaricati all'ambiente
al di sotto della superficie. Essi sono composti
organici e sintetici ed inorganici, come
antiparassitari ed altri agenti inquinanti.
Poiché i sistemi dell'acqua potabile prendono la
loro acqua da sorgenti di acque freatiche e
superficiali, una volta che la fonte è
contaminata, anche l'acqua potabile può essere
contaminata.
La seguente tabella mostra gli agenti inquinanti
primari e secondari dell'acqua, divisi in
elementi inorganici ed organici.
Per ogni sostanza e' riportato il livello
massimo di inquinante (MCL): esso è il carico
massimo di inquinante consentito nell'acqua
trasportata ad ogni l'utente del sistema idrico
pubblico. Si basa sulla ricerca scientifica, che
ha concluso che maggiori concentrazioni
potrebbero causare problemi di salute per gli
esseri umani.
Normativa riguardante la qualita' dell'acqua
intesa per il consumo:
Organizzazione
Mondiale per la Salute
- Clicca qui per gli
standards OMS sull'acqua potabile.
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS o
WHO, 'World Healt Organisation') ha stabilito
alcune linee guida per l'acqua potabile che
costituiscono il punto riferimento
internazionale per l'eleborazione di standard e
per la sicurezza dell'acqua potabile. Le ultime
linee guida elaborate da WHO sono quelle
concordate a Geneva nel 1993.
Noterete che non vi sono linee guida per alcuni
elementi e sostanze che sono considerati. Ciò
avviene perché ci non sono stati studi
sufficienti circa gli effetti di tali sostanze
sull'organismo e quindi non è possibile definire
un limite guida. In altri casi, il motivo per la
mancanza di una linea guida è l'impossibilità da
parte di quella sostanza di raggiungere una
concentrazione pericolosa in acqua, a causa
della reliativa insolubilità o la scarsita'.
Unione Europea
- Clicca qui per gli
standard per l'acqua potabile dell'EU.
L'Unione Europea ha elaborato la Direttiva del
Consiglio 98/83/EC sulla qualità dell'acqua
destinata a consumo umano, adottata dal
Consiglio il 3 novembre 1998. Essa e' stata
elaborata rivedendo i valori parametrici della
vecchia Direttiva sull'acqua del 1980 e
rinforzandoli ove necessario in conformità agli
ultimi dati scientifici disponibili (linee guida WHO e Comitato Scientifico di Tossicologia e di Ecotossicologia). Questa nuova Direttiva
fornisce una solida base per sia per i
consumatori dell'EU che i fornitori di acqua
potabile.
Questi sono stati i cambiamenti principali nei
valori parametrici:
- Piombo: La linea guida è stata ridotta da 50 µg/l a 10 µg/l e un periodo di transizione di 15
anni è stato stabilito per permettere la
sostituzione dei tubi di distribuzione di
piombo.
- Antiparassitari: I valori per sostanze singole
e per gli antiparassitari totali sono stati
mantenuti (0.1 µg/l / 0.5 µg/l), e sono stati
inoltre introdotti valori supplementari e più
rigorosi per determinati antiparassitari (0.03 µg/l)
- Rame: Il valore è stato ridotto da 3 a 2
mg/l.
- Alcuni nuovi standards sono stati introdotti
per i nuovi parametri come i trialometani, il tricloroetene ed il tetracoloroetene, il
bromato, l'acrilamide ecc.
Clicca qui per la
tabella comparativa degli standards per OMS e EU
Tratto da:
http://www.lenntech.com
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ACQUA IONIZZATA
La cura dell'acqua ionizzata (basica)
ormai e' utilizzata anche in certi ospedali nel
mondo con risultati eclatanti, sconosciuti ai
medici
allopati che non conoscono la
Medicina
Naturale.
Essa puo' essere
utilizzata a seconda dei casi, sia per via
orale, da bere, sia per l'esterno del corpo per
le malattie della pelle(anche per ferite
da trauma o da operazioni chirurgiche).
Nel sito qui
riportato si possono vedere dei video che
illustrano le varie applicazioni dell'acqua
ionizzata.
vedi:
http://glowing-health.com/alkaline-water/videos-aw.html
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AMBIENTE e SALUTE - On. Scilipoti (IDV):
RISCHIO ACQUA AVVELENATA ?
Italy, Roma, 12/05/2010: “150 mila
tonnellate di erbicidi, insetticidi e altre
sostanze chimiche (circa 300) sono assorbite dal
suolo. La pioggia li trasporta da questo alle
acque superficiali e alle falde acquifere”.
Così l’On. Scilipoti (IDV), in riferimento
all’ambiente. “Potenzialmente pericolosi per
l’uomo, inquinano gli ecosistemi acquatici e,
direttamente (acqua potabile) o indirettamente
(attraverso la catena alimentare), condizionano
le situazioni di salute e di ambiente, di tutte
le regioni italiane, in generale e di alcune, in
particolare (Lombardia, Piemonte, Emilia
Romagna)”.
Continua il deputato di Italia dei Valori: “Il
rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale) parla
chiaro: nelle acque ci sono miscele di sostanze
i cui effetti non sono ancora ben conosciuti. In
attesa delle risposte che mancano non facciamo
salti nel buio: proteggiamo l’ambiente. Per noi
e per i nostri figli”.
Conclude l’On. Scilipoti (IDV): “Bisogna
ritornare alla filosofia dell’ecologia
profonda. La filosofia che spinge l’uomo ad
essere ecocentrico e non antropocentrico ”.
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Italy - ACQUA INQUINATA
da UN RUBINETTO su QUATTRO !
Così titolava il Corriere
della Sera del 12 maggio 2009. Una notizia che
ci preoccupa ma che ci lascia anche dubbiosi: ma
come, ci avevano sempre assicurato che gli
acquedotti erano controllati e sicuri.
Non volendo entrare nel merito
dell'attendibilità della ricerca chiediamo alle
autorità preposte di fare chiarezza e di fare
tutti i controlli necessari e di dirci se
possiamo continuare a bere tranquilli l'acqua
del rubinetto; oppure, se i risultati di questa
ricerca fossero confermati, di prendere
urgentemente tutti i provvedimenti necessari per
garantire a tutta la popolazione acqua pura in
ogni casa.
Microplastiche
nell’acqua potabile: dove nasce il pericolo
globale - 06/09/2017
L’83 per cento delle acque che sgorgano dai
rubinetti di tutto il mondo è contaminata da
microplastiche. La media europea è un po’
meglio, ma comunque preoccupante: 73 per cento.
A rivelarlo è
un’inchiesta su scala mondiale condotta da
Orb Media, un portale di informazione no-profit
di Washington.
I risultati mettono in allerta autorità e media
perché sulle fibre microscopiche di plastica
esistono studi che ipotizzano conseguenze sulla
salute degli animali. Secondo i ricercatori
della università svedese di Uppsala, per
esempio, un ambiente caratterizzato da alti
livelli di microplastica può compromettere lo
sviluppo e aumentare la mortalità dei pesci. Non
esistono studi risolutivi riguardanti la salute
dell’uomo, ma non si può affatto escludere che
l’ingestione prolungata di microplastiche sia
dannosa.
Da New York
all’Uganda
Tra i dati più preoccupanti emersi dalla ricerca
di Orbmedia vi è il fatto che a determinare un
maggiore o minore inquinamento da microplastiche
nell’acqua potabile non ci sono fattori
socioeconomici. Consistenti tracce di
microplastiche sono state trovate anche nei
rubinetti del Congresso degli Stati Uniti e
della sede dell’Agenzia per la protezione
dell’ambiente, a Washington, e in quelli del
ristorante Trump Grill nella Trump Tower, a New
York, luoghi simbolo del benessere, che hanno
registrato una percentuale paragonabile a quella
trovata in Uganda.
Il quotidiano italiano la Repubblica ha portato
tre campioni prelevati dalle fontane pubbliche
di Colosseo, San Pietro e piazza Navona presso
l’Irsa, l’Istituto di ricerca sulle acque del
Cnr, che non ha trovato microfibre. Rispetto i
campioni rilevati in Europa da Orb, invece, i
ricercatori non dicono di preciso in quali città
hanno effettuato il prelievo, dunque non è da
escludere che ve ne siano anche italiane.
Da dove arrivano ?
Ma da dove vengono le microplastiche e come
finiscono nei nostri bicchieri d’acqua o nelle
pentole riempite per cucinare? “È più che ovvia
la presenza di microplastiche nell’acqua di
rubinetto. La plastica è ovunque, una volta
immessa nell’ambiente ha dei tempi di
degradazione lunghissimi e diventa un vettore di
altri inquinanti che contaminano la catena
alimentare”.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna
inquinamento di Greenpeace Italia, invita a
tenere alta la guardia su un “problema
sottovalutato che invece espone l’ecosistema e
la salute umana a seri rischi”. Ungherese
aggiunge: “Pensiamo solo al fatto che ad ogni
lavaggio di un maglione di pile in lavatrice
vengono rilasciate oltre 700mila microfibre che
vengono disperse nell’ambiente.
E circa il 50-60% dei capi che indossiamo sono
prodotti con questi materiali, come il
poliestere”.
Le fibre sintetiche possono depositarsi anche
tramite l’aria, come dimostra uno studio del
2015 secondo cui a Parigi, ogni anno, arrivano
al suolo fra le 3 e le 10 tonnellate di
microplastiche. Anche le micro-perle presenti
della cosmesi, come
ingrediente per lo scrub, sono tra i
principali indiziati, così come le polveri degli
pneumatici e i residui della plastica che
finisce nei corsi d’acqua e nel mare.
La carenza normativa
Greenpeace ha da tempo messo in evidenza il
problema delle microplastiche e ha lanciato la
petizione “Salva il mare dalla plastica”.
Molti studi confermano ad esempio la presenza di
microplastiche nei pesci provocata
dall’inquinamenti dei mari. “Il rischio c’è,
bisogna ridurre l’immissione inquinante e
approfondire gli effetti sulla salute umana”,
spiega Giuseppe Ungherese.
Ma il problema principale riguarda la normativa:
“Non c’è una legge che regola l’immissione di
queste sostanze nell’ambiente e chiediamo ai
governi di intervenire e di limitare il più
possibile l’utilizzo delle plastiche a
cominciare dagli imballaggi commerciali”.
By Enrico Cinotti e Lorenzo Misuraca - Tratto
da: ilsalvagente.it
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RAPPORTO MINISTERIALE sull'INQUINAMENTO
delle ACQUE Italiane contaminate da
Pesticidi
By
ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale - Monitoraggio nazionale dei
pesticidi.
Il rapporto è stato predisposto dall’ISPRA sulla
base delle informazioni trasmesse da Regioni e
Province autonome che attraverso le Agenzie
regionali e provinciali per la protezione
dell’ambiente hanno effettuato le indagini sul
territorio.
Punti di campionamento e 9.531 campioni; sono
state cercate 300 sostanze, per un totale
di435.864 determinazioni analitiche. Nelle acque
superficiali sono stati trovati residui di
pesticidi in 518 punti di monitoraggio,che
rappresentano il 47,9% del totale, nel 31,7% dei
casi con concentrazioni superiori ai limiti di
legge previsti per le acque potabili 6.
Nelle acque sotterranee sono risultati
contaminati 556 punti di monitoraggio, che
rappresentano il 27,0% del totale, nel 15,5% dei
casi con concentrazioni superiori ai limiti. Le
sostanze rilevate complessivamente sono 118, con
una presenza maggiore nelle acque superficiali
dove ne sono state trovate 95, mentre in quelle
sotterranee ne sono state rinvenute 70.
Tutte le tipologie di sostanze sono presenti
nelle acque, ma sono gli erbicidi e i relativi
metaboliti le sostanze più largamente rinvenute,
86,7% delle 6.503 misure positive totali sono
infatti erbicidi.
La cosa si spiega sia con le modalità di
utilizzo, che può avvenire direttamente al
suolo, sia con il periodo dei trattamenti, in
genere concomitante con le precipitazioni
meteorologiche che più intense, che attraverso
il ruscellamento e l’infiltrazione ne
determinano un trasporto più rapido nei corpi
idrici superficiali e sotterranei".
Il Governo Informa:
Dossier:
Qualità delle
acque, pubblicato il Rapporto nazionale
dell'ISPRA
Presentazione
L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il Rapporto
“Monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle
acque”, sulla base delle informazioni fornite
dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e
provinciali per la protezione dell’ambiente.
Le sostanze più comunemente rilevate dalla rete
di controllo ambientale nelle acque superficiali
e sotterranee italiane sono fungicidi,
insetticidi ma soprattutto erbicidi: 118 i tipi
di pesticidi rinvenuti, concepiti per combattere
gli organismi nocivi ma potenzialmente
pericolosi anche per l’uomo. Si tratta di
prodotti usati in agricoltura ma che, a causa
delle piogge, vengono trasportati dal suolo alle
acque sotterranee e superficiali.
In realtà la rete ambientale è finalizzata alla
salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al
controllo delle acque utilizzate per scopo
potabile, ma queste ultime spesso attingono agli
stessi corpi idrici. Inoltre l’uomo può essere
esposto indirettamente ai contaminanti,
attraverso la catena alimentare.
Nel biennio 2007 –
2008 sono stati valutati 19.201 campioni,
provenienti dalle 18 regioni che hanno trasmesso
i dati. Il monitoraggio risulta più efficace al
nord, mentre al centro-sud è spesso limitato a
poche sostanze. Nel 2008 le indagini hanno
riguardato 3.136 punti di campionamento e 9.531
campioni. Sono stati rinvenuti residui di
pesticidi nel 47,9% dei 1.082 punti di
monitoraggio delle acque superficiali, nel 31,7%
dei casi con concentrazioni superiori ai limiti
delle acque potabili. Nelle acque sotterranee
contaminato il 27% dei 2.054 punti, nel 15% dei
casi con concentrazioni superiori ai limiti.
Per quanto riguarda i livelli di contaminazione,
la qualità delle acque risultante dal
monitoraggio può essere determinato per
confronto con i limiti stabiliti dalle normative
di riferimento.
Per le acque potabili, è la direttiva 98/83/CE
del 3 novembre 1998 a stabilire i parametri da
valutare per la qualità delle acque destinate al
consum umano. Riguardo alle acque superficiali
la direttiva 2008/105/CE stabilisce gli standard
di qualità ambientale (SQA) per 33 sostanze
prioritarie, tra cui alcuni pesticidi.
Per l'immissione in commercio di prodotti
fitosanitari la normativa stabilisce che
l'autorizzazione sia concessa quando la
concentrazione prevista della sostanza, nelle
acque superficiali destinate al consumo umano,
non superi il valore previsto dalla direttiva
98/83/CE.
Fonte: Ispra
Acque per BALNEAZIONE:
Qualità delle acque di balneazione: Rapporto
annuale -
Il Governo Informa :
Dossier:
Presentazione
La salute delle nostre acque di balneazione è
nettamente migliorata rispetto al 1993. Dei 5175
chilometri di costa sottoposti a controllo, sui
7375 chilometri di costa italiana, ben 4969
chilometri di costa sono balneabili, pari ad una
percentuale del 96 %. I restanti 2190 chilometri
non sono considerati balneabili in quanto non
accessibili al monitoraggio o perché porti o
foci di fiumi. E' quanto emerge dal rapporto
annuale sulle acque di balneazione presentato
oggi 24 giugno 2010 dal Ministro della Salute
Prof. Ferruccio Fazio insieme al primo portale
consultabile dal pubblico in grado di fornire e
ricevere informazioni in tempo reale sulla
qualità delle acque.
Il “Portale Acque” (www.portaleacque.it)
si compone di quattro principali sezioni
relative alle acque potabili, minerali e termali
e di balneazione. Le prime tre sezioni sono in
fase di realizzazione. All’interno della sezione
“Acque di balneazione” è contenuta
un’applicazione GIS (Geographic Information
System) che consente la visualizzazione tramite
le ortofoto di Google Maps delle aree di
balneazione italiane con i relativi punti di
campionamento.
L’Italia è lo Stato
europeo con il maggior numero di spiagge.
Dopo l’Italia ci sono la Francia
con 2.005 siti di balneazione, la Spagna con
1910 e la Grecia con 1273 (830
insufficientemente campionati). I siti
balneabili italiani sono i più controllati
d’Europa perché di fatto il nostro Paese ha, da
oltre venti anni, adottato i criteri più
restrittivi della
direttiva europea che ha finora disciplinato
il settore, tanto che il 90,8% dei suoi siti
balneari è conforme ai valori guida dei
parametri microbiologici contro la media
dell’89,0 d’Europa.
Se invece
consideriamo i valori obbligatori, meno
restrittivi dei valori guida, l’Italia ha una
copertura del 92,2 % contro una media europea
del 95,6%: quest’apparente discrasia è
pienamente spiegata dall’evidenza che il nostro
Paese esercita un numero di controlli per
chilometri di costa superiore a quello di tutti
gli altri paesi europei: infatti il nostro Paese
controlla tutta la costa, e non soltanto i siti
adibiti alla balneazione come fa la maggior
parte degli altri Stati europei, attraverso una
rete di monitoraggio capillare (punti di
campionamento max. ogni 2 km) ed un periodo di
campionamento in assoluto più lungo (sei mesi
all’anno).
Si rammenta che il
nostro Paese, al fine di tutelare la salute dei
cittadini, vieta la balneazione nelle zone
inquinate e ne consente la riapertura solo a
seguito di risanamento ambientale ed esito
favorevole delle analisi eseguite per un intero
periodo di campionamento (comma 2 dell’art. 7
D.P.R.470/82). Ciò significa che, a differenza
degli altri Stati Membri che non applicano i
seguenti criteri cautelativi, l’Italia
denuncia 302 siti come vietati alla balneazione
(prevalentemente foci di fiumi).
Il rapporto del 2010
come di consueto è costruito sui risultati delle
analisi delle acque di balneazione ottenuti
nella stagione balneare precedente (2009),
prodotti dalle Agenzie Regionali per l’Ambiente.
Della costa controllata soltanto un chilometro
non è stato sufficientemente campionato, mentre
per tutti gli altri abbiamo trovato 4969
chilometri di costa balneabile, vale a dire 9,1
Km in meno rispetto allo scorso anno e 224,3
chilometri interdetti temporaneamente alla
balneazione perché inquinati.
Fonte: Ministero della salute - Redazione
internet - Beatrice Casini
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Acqua contaminata
e colon irritabile
Lo dice la ricerca: circa 1 paziente su 3
colpito da infezione intestinale batterica può
presentare, a distanza di anni, una sindrome del
colon irritabile Fa rigirare nel letto senza
pace, a volte anche in piena notte, impedisce di
concentrarsi sullo studio e sul lavoro, può
provocare fastidi periodici o, peggio, continui,
fino a rendere le giornate insopportabili. E’ il
mal di pancia: un’espressione generica dietro la
quale, in realtà, si nascondono molteplici
disturbi.
Uno di questi prende il nome di sindrome
dell’intestino irritabile ed è diffusissimo
soprattutto tra le donne (ad influire potrebbero
essere alcuni fattori ormonali).
Non si tratta di una vera e propria malattia ma
di un insieme di disturbi concentrati a livello
del basso intestino, nella zona del colon. Qui,
per una serie di cause ancora poco chiare (ma
con sicurezza possiamo affermare che fattori di
disagio come stress, ansia, alimentazione o
abitudini di vita poco sane hanno la loro buona
parte di colpa…), i muscoli dell’intestino non
si contraggono a ritmo coordinato. Il risultato
è che gli alimenti ingeriti vengono spinti più
rapidamente del dovuto attraverso le anse,
causando gas, rigonfiamento e diarrea. In altri
casi, invece, accade il contrario: il passaggio
del cibo ritarda e le feci diventano dure e
asciutte. Ecco dunque dolore e stitichezza.
Uno studio molto recente ha suggerito un legame
importante tra le forme di gastroenterite acuta
infettiva e lo sviluppo, a distanza di tempo, di
colon irritabile.
Nel 2000, in un piccolo paese del Canada, si
verificò un’epidemia di gastroenterite batterica
dovuta alla contaminazione delle falde acquifere
da parte degli scarichi industriali. Dopo un
periodo di 2-3 anni il 10% degli abitanti che
non avevano accusato una sindrome gastroenterica
acuta accusava dei sintomi tipici del colon
irritabile mentre la percentuale saliva al
28%-34% negli abitanti che avevano avuto una
gastroenterite acuta. Ad esserne maggiormente
colpiti i giovani e le donne.
In tutte le situazioni di gonfiore, dolore e
irregolarità nell’evacuazione è bene non
rassegnarsi e, anzi, trovare la soluzione più
giusta per ritrovare il naturale benessere
dell’intestino, grazie all’azione combinata di
fibre solubili, fermenti lattici e vitamine.
I lassativi sono più spesso dannosi che utili !
E in conclusione, un piccolo stratagemma per
cominciare a ritrovare la regolarità di corpo:
un cucchiaino d’olio prima dei pasti. E’ un
toccasana soprattutto per chi predilige una
dieta ricca di carboidrati e proteine e povera
di grassi. In questi casi, un cucchiaino di olio
d’oliva formerà maggior nutrimento per i batteri
intestinali, da cui dipende la produzione delle
feci.
Tratto da:
http://www.farmasalute.it
vedi:
info sui Controlli (fatti di rado) sull'acqua
potabile
Commento NdR: oltre alle contaminazioni
batteriche vi sono le contaminazioni da sali
minerali inorganici ed ossidi:
Anche e gli Enti pubblici affermano che l'acqua
e' potabile...Fidarsi
e bene ... non fidarsi è meglio; fra l'altro i
sali inorganici sono pietre per il nostro
organismo (cellule, neuroni,...) e lo
danneggiano (pompa
Na/K, sinapsi,...). Se poi aggiungiamo gli
ossidi (le condotte pubbliche sono di cemento
armato, che si sgretolano in polvere di cemento
e ossido di ferro, con il tempo; quelle
condominiali sono di ferro, che si ossida
anch'esso con il tempo e spesso quelle
domestiche sono di rame (idem) per non parlare
dei residui che non sono sali inorganici e
nemmeno ossidi ....
Un buon depuratore in questi casi e' molto
utile.
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H2A. L'acquedotto
in amianto !
Neanche
Hera, che gestisce l'acquedotto, ha risposto
al nostro invito. Abbiamo deciso di intervistare
i cittadini: il 99% non è a conoscenza del
problema. Quanto agli esperti, sia il presidente
dell'Associazione esposti amianto, Vito Totire,
sia Luciano Mutti, oncologo di Vercelli, che Morando Soffritti, direttore scientifico
dell'Istituto Ramazzini, concordano che la
fibra di amianto ingerita è fortemente
cancerogena. Inoltre, abbiamo documentato la
"difficoltà a reperire i dati da chi controlla
le acque", ossia Asl, Arpa ed Hera....
A giugno 2013, sono stati forniti dei dati
dall'Asl relativi ad alcune strade del centro
bolognese che hanno registrato 10mila fibre di
amianto per litro.
Secondo studi americani il pericolo c'è da
70mila fibre a litro a salire, mentre secondo i
nostri esperti basta anche solo una fibra
ingerita. Resta comunque un problema: quasi
tutti gli acquedotti italiani sono in cemento
amianto e in pochi ne sono a conoscenza.
vedi:
http://www.youtube.com/watch?v=ZJbjOl0FwHc
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“Il
rischio di sviluppare un cancro nelle persone
che bevono acqua con
Cloro è maggiore del 93% rispetto alle
persone che bevono acqua senza cloro”
afferma il Consiglio Statunitense per la Qualità
Ambientale (U.S
Council of Environment Quality).
Il cloro presente nell'acqua del rubinetto
aumenta la percentuale di ammalarsi di cancro,
infarto, arteriosclerosi, colesterolo.
E' quanto affermano recenti studi medici.
Sentiamo
spesso che l'acqua del rubinetto di casa è
buona, che è controllatissima, ma nessuno parla
mai del problema legato alla presenza del cloro.
Eppure ci sono studi che evidenziano una
pericolosissima
correlazione tra presenza di cloro
nell'acqua
potabile e "malattie"
come cancro, arteriosclerosi, colesterolo,
infarto.
Il
cloro viene utilizzato come disinfettante per
l'acqua potabile a partire dal 1800. Tra le
diverse possibilità, il cloro è stato scelto
come disinfettante dell'acqua potabile non
perché sia il più sicuro o il più efficace, ma
perché è il più economico.
Cloro nell'acqua potabile, trialometani e
cancro
Quando il cloro viene aggiunto all'acqua, esso
si combina con i minerali presenti nell'acqua e
forma sottoprodotti del cloro detti Trialometani
(THM), che scatenano la produzione di radicali
liberi nel corpo, causando danni cellulari e
svolgendo un'azione cancerogena.
“I trialometani nell'acqua, anche se in
concentrazioni molto basse, sono la causa
scatenante della maggior parte dei tumori negli
Stati Uniti” (The Environmental Defense Fund).
Il cancro al seno, che colpisce una donna su
otto negli Stati Uniti, è stato recentemente
messo in relazione alla concentrazione di cloro
nei tessuti del seno.
Una ricerca fatta in questo senso dal Hartford
Connecticut ha dimostrato che “le donne con il
cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti
del cloro più alti della media dal 50% al 60%
rispetto a donne senza tumore al seno”.
“Siamo
convinti che ci sia un'associazione tra cancro e
cloro presente nell'acqua potabile. Questo è il
risultato che si evince dal nostro studio” -
Gruppo di ricerca del Wisconsin Medical College
Cloro nell'acqua potabile, arteriosclerosi,
infarto, colesterolo
Il Dott. Joseph Price negli anni '60 scrisse il
libro Coronaries/Cholesterol/Chlorine in cui
affermava che la causa numero uno di
arteriosclerosi, attacchi di cuore e molte forme
di infarto è il cloro contenuto nell'acqua
domestica. Egli provò scientificamente questa
sua tesi con esperimenti sui polli: in una
popolazione omogenea di polli, ne allevò alcuni
con acqua con cloro e altri con acqua senza
cloro.
In pochi mesi, i polli che bevevano acqua con
cloro presentavano arteriosclerosi, e gli altri
no. Inoltre i primi presentavano in generale una
salute cagionevole: più malattie, minore
vitalità.
Per una ulteriore verifica, egli prese il gruppo
che beveva acqua senza cloro e lo divise in due:
ad un gruppo diede acqua con cloro e all'altro
gruppo acqua senza cloro. I risultati anche in
questo caso furono i medesimi.
I suoi studi sono utilizzati ancora oggi dagli
allevatori di polli... ma ahi noi non da chi
decide come dev'essere l'acqua del nostro
rubinetto...
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Arsenico nell'acqua del
rubinetto: 128 comuni Italiani a rischio -
24 Nov. 2010
Un documento di Bruxelles nega al ministero
della Salute Italiano la deroga all'innalzamento
dei limiti chiesti dall'Italia sulla
concentrazione di arsenico nelle acque a uso
alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le
direttive comunitarie in una legge sulle acque
potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di
innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la
Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un
problema che, stando al documento ufficiale
indirizzato al ministero della Salute, riguarda
i rubinetti di circa 250 mila famiglie.
Il documento di Bruxelles nega al ministero
della Salute la deroga all'innalzamento dei
limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione
di arsenico nelle acque a uso alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le
direttive comunitarie in una legge sulle acque
potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di
innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la
Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un
problema che, stando al documento ufficiale
indirizzato al ministero della Salute, riguarda
i rubinetti di circa 250 mila famiglie.
Ad essere coinvolte sono grandi
capoluoghi e paesi di poche decine di anime: per
restare al Lazio, gli "utenti
interessati" a Latina sono 115.490, ad Aprilia
66.624, a Viterbo 62.441 e poi ancora 10 mila ad
Albano e 18 mila a Sabaudia.
In Toscana acque a rischio in località
vacanziere come Piombino, Cecina, Porto Azzurro
e Porto Ferraio, ma anche Foiano della Chiana,
Montevarchi, Campo nell'Elba, Rio Marina, San
Vincenzo.
Problemi anche a Orvieto in Umbria,
mentre a Solda di Fuori, in Alto Adige,
sono "solo" 25 gli abitanti che potrebbero
ritrovarsi senz’acqua.
ANCHE in LOMBARDIA e TRENTINO -
Acque non salubri vengono identificate nella
tabella del documento Ue anche in Lombardia, nel
Bresciano - a Bassano Bresciano e San Gervasio
Bresciano - nel Pavese (Cava Manara Gambolò) e
in provincia di Lecco (Introzzo, Sueglio). Poi
nelle province di Mantova (Marcaria,
Roncoferraro, Viadana), di Sondrio (Valdidentro
e Valfurva) e di Varese (Maccagno, Sesto
Calende, Dumenza).
In Trentino, risultano non anorma le
acque di Laste/Cantanghel, Canal San Bovo,
Fierrozzo, Frassilongo.
Quanto alla Campania, l'inquinamento da
arsenico è un problema di 14 paesi, nei comuni
di Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, S. Anastasia, San
Giorgio a Cremano, S. Giuseppe Vesuviano, San
Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno,
Torre del Greco, Volla.
L'arsenico in taluni casi però può provocare
malattie, perfino l'insorgere del cancro.
Dopo
il niet della UE scatta ora una guerra contro il
tempo per evitare che a casa di migliaia di
famiglie i rubinetti possano restare chiusi a
seguito di una possibile raffica di ordinanze.
Sono ordinanze richieste da Bruxelles, che
potrebbero proibire l`uso potabile dell'acqua.
L'intimazione
indirizzata il 28 ottobre al ministero della
Salute dall'Ufficio Ambiente della Ue - prosegue
il Corriere.it - apre un pesantissimo problema
sanitario in 128 comuni dello Stivale divisi tra
5 regioni.
Fonte: corriere.it
Commento NdR. ....e l'acqua negli altri
comuni d'Italia, e' stata controllata ?...chissa';
ma questo "stato" dov'e'....e'....a prostrarsi
davanti a Big Pharma...
...la
"salvatrice" del mondo con i suoi
farmaci e
vaccini...
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C’è la tecnologia, ma non la volontà politica
per sfruttare meglio l’acqua
1 Settembre 2004 - di Mike Moore* Fonte:
Asia News
Hong Kong (AsiaNews) – L’acqua è alla base della
vita: costituisce mediamente il 75% della massa
corporea umana e non c’è nulla che possa
sostituirla.
vedi
Terreno,
Matrice
Ma di tutta l’acqua che c’è sul nostro pianeta,
più del 97% è salata e meno del 3% è dolce.
Di questo 3%, oltretutto, solo uno 0,3% è
contenuto in laghi e fiumi, mentre il 69% è
racchiuso nelle calotte polari, nei ghiacciai e
nelle nevi perenni. Lo 0,9% circa è
rappresentato da rifiuti organici.
La parte rimanente deriva da fonti naturali
sotterranee e da acque di suolo.
Dal 1900 il fabbisogno mondiale di acqua si è
moltiplicato di 6 volte e la domanda di acqua
dolce cresce del doppio rispetto all’aumento
della popolazione mondiale, che tra 25 anni
passerà dagli attuali 6 miliardi agli 8 miliardi
di individui. Grazie alle nuove tecnologie siamo
in grado di capire e selezionare i metodi di
lavoro più avanzati e i migliori sistemi di
ricerca. Abbiamo anche le capacità per
sviluppare al meglio i progetti. Quello che non
è possibile fare è guidare la volontà politica
perché non freni la creatività nel lavoro.
La realtà attuale è che ogni anno 23 milioni di
persone muoiono per l’utilizzo di acqua non
potabile. Tre-quarti delle malattie sono legate
alla cattiva igiene e all’uso di acqua non
potabile. L’inquinamento derivato dai pesticidi
e trasportato dalle acque, accresce i pericoli e
aumenta il rischio per gli individui.
L’organismo per il cibo e l’agricoltura delle
Nazioni Unite riferisce che la quantità di
antiparassitari usata da coltivatori di fiori
colombiani e frutticoltori brasiliani è 10 volte
maggiore del necessario; in Indonesia i
pesticidi vengono perduti dalle attrezzature per
le irrigazioni delle piantagioni.
I coltivatori pachistani ne disperdono la metà e
inquinano le acque reflue.
Negli anni ’90 i poveri in Sud Africa hanno
speso 3 ore ogni giorno a trasportare acqua
potabile dalla sorgente alle loro case. In una
tipica famiglia della classe media, tra i Paesi
membri dell’Organizzazione per lo sviluppo e la
cooperazione economica, le persone possono
pagare il fabbisogno giornaliero di acqua con
uno o due minuti di lavoro.
Questa è una cattiva notizia; ma qui sta anche
la buona notizia. L’accesso all’acqua potabile
nei paesi in via di sviluppo è passato dal 30%
degli anni ’70 all’80% del 2000. Le ricerche del
World Watch Institute mostrano che fino al 90%
di acqua potrebbe essere recuperata senza costi
aggiuntivi per l’industria.
I 2/3 di acqua dolce vengono utilizzati per le
irrigazioni, ma ad oggi meno della metà
raggiunge le radici delle piante. Secondo quanto
riportato nel suo libro Pillar of sand, Sandra
Postel afferma che i sistemi di irrigazione a
goccia, utilizzati tanto in paesi ricchi quanto
in paesi poveri, hanno avuto esiti positivi, con
una riduzione che va dal 30 al 70% degli
sprechi, mentre ha accresciuto i campi
coltivabili dal 20 al 90%.
Alcuni coltivatori di riso in una zona della
Malesia hanno accresciuto del 45% la
produttività dell’acqua puntellando i canali e
passando dai metodi tradizionali di trapianto,
alla semina diretta.
L’efficienza è un’altra parola chiave per la
conservazione. Solo i ricchi possono investire
nella tecnologia e nella ricerca, come nel caso
dell’ingegneria genetica, per produrre raccolti
che siano più resistenti al sale e richiedano un
minor uso di acqua. Le opposizioni e le
resistenze dei ricchi ambientalisti sono segni
evidenti di miopia: il contenimento dei costi e
l’innovazione garantiscono buoni risultati nelle
zone più critiche della terra.
Più di 50 mila keniani bevono acqua potabile
grazie a progetti mirati che hanno portato allo
scavo di nuovi pozzi. Il costo del progetto è di
1000 dollari, messi a disposizione dalla società
americana Overseas Private Investment
Corporation.
*Mike
Moore, ex primo ministro della Nuova Zelanda, è
stato il primo direttore generale della World Trade Organization (articolo
tratto dal South China Morning Post)
Lettura
consigliata:
-
Acqua, come ricavarla dall'aria
Cosi' come
in molti altri campi dell'attivita' umana le
tecnologie per portare degli effettivi
cambiamenti e miglioramenti alla situazione
planetaria e dei suoi problemi esistono.
Esistono da anni, ne esistono molte, non una
soltanto. Il problema e' sempre lo stesso come
ben sottolineato dall'articolo di cui sopra: le
"alternative" sono spesso facili, economiche,
non patentabili e alla portata di tutti.
La politica
di oggi non fa altro che il volere di grandi
lobby industriali proteggendo i loro interessi.
Questo puo' essere oggi osservato in qualsiasi
settore delle attivita' umane, la "scienza
medica" in primo luogo. Ndr
Tratto da:http://www.laleva.org/it/
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L'acqua Bene
pubblico....viene svenduta ai privati...
Cara
Publiacqua SpA
+
Acqua in bocca
Tutto è iniziato l’estate scorsa quando, al
ritorno a casa da un’assenza prolungata (4
mesi), mi ritrovo una bolletta che suddivisa per
il numero di utenti (4) corrisponde a 10 euro al
mese per utente, pur non avendo consumato una
goccia di acqua.
Premetto che divido il contatore, e relativa
bolletta, con una famiglia vicina, e che
trovando eccessive le tariffe, ho iniziato a
esaminare attentamente le bollette scoprendo
innanzitutto che, lungi dall’essere trasparenti
come richiesto per legge, sono oltre modo
complesse, tali da risultare illeggibili e da
rendere scottante la suddivisione equa delle
spese tra vicini.
Scopro che gran parte dell’importo è composto da
contributi per “depurazione scarichi civili” e
per “servizio fognatura” in funzione dei
consumi, il che sembrerebbe lecito se non fosse
per quanto segue.
Vi sono anche spese fisse, minime per il
momento, ma sicuramente destinate a crescere. E
su quattro bollette annue, troppe per un bene
come l’acqua, due sono “presuntive” e due in
“conguaglio”: dobbiamo “anticipare” i contanti
anche per l’acqua…
Poi la tariffa è espressa con 7 decimali, mentre
l’importo totale è arrotondato secondo le
normali regole della contabilità europea, con
due decimali dopo la virgola. Ogni decimale dopo
il secondo solleva sospetti di monetarizzazioni
sui metodi di arrotondamento.
Per razionalizzare il consumo – questa è la
giustificazione – impongono fasce di consumo, il
cui sforamento fa raddoppiare la tariffa. Da
noi, in Toscana, con Publiacqua SpA, il tetto
della prima fascia di consumo è 100 m2 annui.
Scopro quindi una frode
sistematica...
... sulle nostre bollette – ma il novanta per
cento della gente la scoprirà ? – e cioè che Publiacqua SpA, che dovrebbe moltiplicare la
fascia di consumo per il numero di unità
abitative servite dal contatore (due nella
fattispecie), ha semplicemente omesso di farlo
addebitandoci esattamente il doppio, DA ANNI,
oltre al fatto che è già una fregatura non
moltiplicare la fascia per il numero di utenti
invece che per il numero di unità abitative
(maggiore il numero di utenti per unità,
maggiore la probabilità di sforare il tetto …).
Scopro poi, al call center, che se volessi
installare un contatore individuale per non
avere più beghe con il vicino (loro sono in tre
e mi sforano il tetto della fascia, io da sola),
il contatore lo dovrei mettere a mie spese
(oltre 400 euro). Insomma: si chiede al cliente
del pizzicagnolo di pagare la bilancia o la
cassa per fatturargli il prodotto.
Scopro che le informazioni sulle tariffe
agevolate sono del tutto inesistenti, e forse
anche le agevolazioni stesse, pur essendo
previste per legge, mentre per una seconda
casa si paga il doppio; anche le altre
informazioni obbligatorie sono manchevoli: la
qualità delle acque, il tipo di lavori
effettuati sulle reti e qualsiasi altra
informazione prescritta per legge e attinente al
Sistema idrico integrato. Il call center è del
tutto inefficiente al riguardo.
Scopro che Publiacqua è una ex
municipalizzata, acquisita nel 2006
(fino a più dell’80%) da un’intesa illegale Acea/Suez
e che è diventata una scatola vuota dove operano
principalmente Suez/Caltagirone/comune di Roma
(indebitato), detentore al 51% di Acea SpA.
Scopro che siamo in un paradosso dei paradossi:
si fa finta di operare in un “mercato” che
funziona come un cartello/monopolio, e in nome
del mercato si privatizza un settore per essenza
“pubblico”, dandolo a un altro monopolio di
Stato, sì, ma francese, mentre ci sarebbero
tutti i presupposti per sfuggire alle regole
della concorrenza, per l’acqua, e di tenerci la
nostra gestione municipale/locale visto che l’Europa
prevede numerose salvaguardie di questo servizio
pubblico.
Ma i nostri governanti stanno svendendo
persino l’oro blu. Dopo il reclamo
d’ufficio, quindi, ho continuato scrivendo agli
altri.
INTERROGAZIONI
ai MINISTRI, RICORSO al
GARANTE ed ai SERVIZI della COMMISSIONE EUROPEA
1. Essendo l’erogazione e la distribuzione
idrica, soprattutto per uso domestico e per
quantitativi minimi, un servizio generale
essenziale, mi permetto di richiamare
l’attenzione sulla situazione anomala italiana,
e in particolare sugli abusi di posizione
dominante, sospetti d’intesa restrittiva e/o di
monopolio assoluto, e altri abusi, che noi
cittadini/utenti dobbiamo subire per via della
privatizzazione monopolistica di un servizio
così essenziale - che il governo attuale aveva
promesso di salvaguardare dalla mercificazione.
Per gli utenti ciò si espleta anche con:
l’obbligo di sobbarcarci le spese eventuali
d’installazione di un contatore, continui
aumenti esponenziali e bollette sempre più
ravvicinate (4 volte l’anno invece di una),
pagamenti preventivi di consumo e spese fisse,
mancanza di trasparenza nelle bollette e nelle
informazioni societarie e “attinenti a ogni
aspetto del servizio idrico”, compresa la
qualità dell’acqua, fasce di consumo che non
tengono conto del numero di utenti per unità
abitative, per non parlare di abusi di
fatturazione come descritto sopra. In breve una
situazione di abuso di posizione dominante nei
servizi idrici integrati da parte di un ente che
dall’iniziale regime di partenariato
pubblico-privato sta diventando meramente
privato, e ciò per la maggior parte delle
regioni del centro Italia.
2. Chiedo ai Signori Ministri se, dovendo già
pagare un allaccio alle fognature, anche in
assenza di tale allaccio, per coprire le spese
di scarico e di bonifica, ciò non costituisca un
doppio impiego con il contributo esatto dal
Consorzio Bonifica del Chianti, al riguardo del
quale mancano le più elementari notizie legali
di forma societaria sul sito , e se non sorgano
dubbi sulla legittimità della modalità di
delegare del tutto a un ente privato (SpA?) –
creando un pericoloso precedente - l’esazione
diretta di un’imposta?
3. Chiedo ai Signori Ministri e al Garante se
ritengano equo che la gestione del nostro
servizio idrico e delle nostre acque pubbliche
debba andare a una società per azioni
interamente controllata da una società (ACEA SpA)
quotata in borsa, nella cui struttura azionaria
è sempre più prevalente il predominio di Suez,
con relativi amministratori, e l’ausilio di
fondi bancari (MPS/Caltagirone)? E che risulta
nei fatti un guscio svuotato da Suez, come
rischia di diventarlo anche Acea SpA (cfr.
sotto)?
4. Richiamo l’attenzione dei Ministri e in
particolare del Commissario per l’Ambiente che
tali società per azioni arrecano danni al nostro
territorio, visto che con la scusa
dell’interesse pubblico usano e abusano di
diritti di prelazione nei confronti di pubblico
e privato, svuotano bacini e riducono nel
territorio i ruscelli per pompare l’acqua con
dighe e altro. In questa depredazione esse hanno
reso complici gli enti locali che, trasformati
in normali utenti/consumatori di energia e di
acqua dal presente governo (Bersani), con le
casse svuotate per via della pseudo riforma
federalista del governo precedente, divenuti
soggetti a tutti gli effetti suscettibili
d’insolvibilità come qualsiasi azienda o
privato, e in ciò aiutati dagli strumenti
derivati ideati a Londra e venduti ai nostri
enti locali con una frode deliberata, si
associano a queste SpA e, permeandosi della
logica delle stesse, accantonano completamente
il fine di utilità pubblica. Tale fatto,
riscontrabile in un servizio così essenziale, è
gravissimo e lesivo della sicurezza pubblica
nazionale.
5. Richiamo l’attenzione dei Ministri e dei
Commissari sul fatto che, con l’aiuto delle
autorità comunali, e la scusa di condurre un
censimento sulle sorgenti e i pozzi dei
proprietari non allacciati alla rete idrica,
impongono ai proprietari di apporre un contatore
per addebitare il consumo di acqua, presunto e
retroattivamente su otto anni addietro,
nonostante tali pozzi e impianti siano stati
effettuati a nostre spese; e ciò a vantaggio di
una multinazionale francese, Suez – che a breve
si fonderà per incorporazione in GDF, dello
Stato francese. Tale contributo sarebbe normale,
e accettabile, se andasse completamente a un
ente di Stato per tornare alla collettività in
forma d’investimenti, secondo quanto previsto
dalla legge, ma ciò non succede, perché gli
investimenti, inesistenti nella fattispecie,
vanno a gravare sempre sulle tariffe agli
utenti, già aumentate in modo esponenziale (dal
30% al 300% a Latina).
6. Chiedo anche se non sia abusivo chiudere
l’erogazione idrica, come fa regolarmente Publiacqua SpA, in caso di morosità nel
pagamento delle bollette. Non è l’acqua un bene
essenziale inderogabile da non considerare una
merce e quindi non sottoponibile a interruzione
del servizio, ai sensi dei principi di
universalità e di continuità del servizio,
sanciti dall’UE (e dalla nostra Costituzione)?
7. Chiedo anche ai servizi della Commissione se
sia legittimo, ai sensi delle norme di
contabilità europee, applicare tariffe con sette
decimali dopo la virgola ma il prezzo finale,
correttamente, con due decimali, arrotondati.
8. Inoltre, la qualità dell’acqua è sempre più
dura e scadente al punto da arrecare danni alle
caldaie che vanno controllate e pulite ogni sei
mesi e l’acqua è imbevibile. Tale situazione si
verifica a causa di un altro mercato fiorente,
quello delle acque oligominerali in bottiglia,
vergognosamente regalate in concessioni alle
solite multinazionali come Veolia/Vivendi,
Nestlé e Danone, che hanno tendenza a fare
cartello - vedi:
Acqua in bocca
- in dieci anni, nel paese più ricco di
acque minerali al mondo, la varietà di
oligominerali è calata drasticamente dagli
scaffali, e per di più viene proposta tutta in
bottiglie di plastica, grazie al cartello
vetro/plastica in Europa tra O-I Manufacturing, Ardagh Glass e Saint-Gobain che con il 95% del
mercato è sospettato d’intesa per avere limitato
del 10% la quantità di vetro sul mercato,
favorendo una situazione di monopolio per una
unica marca in bottiglia di vetro, diversa per
ogni regione. Dal rubinetto di casa alla
bottiglia del negozio: gli stessi enti, gli
stessi cartelli. Di nuovo si prefigurano casi di
abuso di posizione dominante, e sorprende il
fatto che il Garante/Commissione non abbiano
agito per frenare e sanzionare l’insorgere di
tale situazione.
9. Sempre in tema di oligominerali, ne
approfitto per chiedere ai Commissari, ai
Ministri e al Garante se sia legale e legittimo
apporre il brevetto ®, da parte della
multinazionale svizzera Nestlé sulla marca di
acqua San Pellegrino, e altre, nome toponimico
geografico italiano oltre che di una fonte e
acqua termale data in (Gentile) concessione a
Nestlé.
10. Infine sollevo il punto delicato delle
informazioni societarie al pubblico che sul sito
di Publiacqua SpA sono troppo vaghe per essere
vere, mentre sono irreperibili un quarto degli
azionisti di Acea SpA. Alla Consob mi fanno
sapere che le controllate da società quotate in
borsa non hanno tale obbligo d’informazione e
chiedo: ritengono normale che tale obbligo non
sia vincolante per le società controllate nei
servizi pubblici come Publiacqua SpA? Segnalo al
riguardo che Publiacqua SpA, appare come valore
finanziario con un margine operativo lordo di
parecchi milioni di euro nei bilanci della
controllante, e che il valore di Acea SpA – e di
Suez - è anche composto, per la piazza, dal
valore non trascurabile, di Publiacqua SpA (e le
altre).
11. Poi, segnalo ai Ministri, e al Garante che
al momento dell’aumento di capitale sottoscritto
dalla stessa società veicolo (Acque Blu
Fiorentine SpA), nel 2006, unica in lizza alla
gara per l’acquisizione del 40% di Publiacqua
SpA e composta dalla capofila Acea SpA+Suez e
altri fondi, non risulta alla sottoscritta che
sia stata offerta in sottoscrizione agli utenti
la quota del 10%, come previsto per legge .
12. Chiedo anche al Garante/Commissione europea
di controllare la situazione di abuso dominante
e/o intesa, e situazione di monopolio, conflitti
di interessi e incroci azionari, imposti da Suez
per penetrare e dominare “il mercato”
dell’erogazione idrica in Italia. Secondo un
dirigente Suez bisogna “evangelizzare il mercato
e continuare a formare uomini in attesa di
queste evoluzioni; posizionarci sul mercato
rispondendo con ACEA a qualche bando di gara
geograficamente ben distribuito per avvalerci di
futuri raggruppamenti di ATO nella penisola”.
* infatti Acea SpA ha assunto, nel 2006, il
controllo (oltre l’80%) di Publiacqua SpA con
una società vettore Acque Blu Fiorentine SpA,
partecipata da Acea SpA per il 68,5%, per il
22,95% da Suez Environnement, per l’8% da MPS e
per lo 0,0002% da ente o persone ignote: a chi
appartiene il restante 0,0002% nella società
veicolo Acque Blu Fiorentine SpA per il bando di
gara che ha vinto dell’acquisizione del 40% di Publiacqua SpA? Non è obbligatoria tale
informazione trattandosi di un bando pubblico e
di servizio generale essenziale?
* Poi, considerando che Acea SpA è partecipata a
sua volta, da Caltagirone con Fincal (2,958) e
che lo stesso Caltagirone (Gaetano Francesco) è
vice presidente del Gruppo MPS nonché azionista
dello stesso per il 4,7%;
* considerando che Acea ed Electrabel, filiale
di Suez, hanno peraltro una impresa comune – Aceaelectrabel – nello stesso settore e che Suez
SA è anche proprietaria della concessione di
Acque Toscane SpA (con il monopolio delle terme
di Montecatini Terme, Fiesole e Ponte Buggianese
ATO3/2 ) e di Nuove Acque SpA (per la
concessione dei servizi idrici del Casentino,
della Tiberina, dell’Aretino, della Val di
Chiana e del Senese, ATO4); che Suez-Acea ha
anche acquisito il 45% di Acque SpA (ATO2 Basso
Valdarno) e del 40% di Acquedotto del Fiore SpA
per (ATO6-Ombrone);
* considerando che Suez SA è anche azionista di Acea SpA (con Ondeo, Electrabel e Electrabel
Italia) dell’ordine dell’9,899%, e che il
presidente di Acea Spa Fabiano Fabiani è anche
amministratore di Suez, l’amministratore
delegato di Suez Chaussade, è amministratore di Acea SpA e il presidente di Suez è nel contempo
amministratore di Saint-Gobain e revisore di Axa,
detentrice di una quota nel Gruppo Monte dei
Paschi;
* che Acea SpA è composta anche dal 51% dal
Comune di Roma, e che Aceaelectrabel ha
contratto 380 milioni di debiti nei confronti di
Suez nel solo anno 2006;
* visto che Gaz de France e Suez, due società
per azioni di diritto francese di cui la prima a
partecipazione maggioritaria statale, e il cui
statuto contempla il divieto di far scendere
tale partecipazione a meno del 70%, stanno
operando una fusione in un unico ente GDF-Suez;
Chiedo se non si configuri per il futuro un caso
di concentrazione di potere e di abuso di
posizione dominante, da parte di Suez-GDF/Acea,
con l’ausilio di fondi Caltagirone/MPS, Schroder/Pictet,
ma anche di Suez-GDF nei confronti di Acea, che
rischia di essere comperata, incluso il Comune
di Roma, sommerso appositamente dai debiti, (cfr.
finanziamento da Suez ad Acea sopra) dall’ibrido
multinazionale di Stato francese GDF-Suez?
Chiedo anche di chiarire l’anomalia che si
profila di una gestione idrica
“pubblico/privato” monopolizzata da un colosso
privato, GDF/Suez, di diritto francese, e di
appartenenza dello Stato francese.
E di risolvere la situazione del tutto
sbilanciata in cui si sta delineando un polo
multi utilities integrato (servizi idrici e
scarichi, rifiuti, inceneritori, biomasse,
energia) sempre di più in mano a un manipolo di
multinazionali di Stato francese GDF-Suez ed EDF
(con Edison) operanti in un monopolio di Stato
(estero) in un mercato completamente ed
erroneamente liberalizzato per servizi
d’interesse generale e strategici come l’acqua e
i rifiuti, il gas e l’elettricità.
13. Vorrei sottolineare ai servizi della
Commissione che in Italia abbiamo la netta
sensazione che essa abbia due pesi e due misure
nel trattare casi di abusi o concentrazioni a
seconda dei paesi, poiché i fatti stanno a
dimostrare che in Francia i colossi a
maggioranza statale ma non solo, in settori di
attività che si accavallano, si possono sposare
“incestuosamente” e impunemente tra loro mentre
allorquando si tratta dei nostri nani,
Commissione/Francia infieriscono -
vedi:
www.europa.eu.int/news/index_en.htm, prova ne sia che la Commissione non ha
penalizzato Suez per gli ostacoli alla
concorrenza che ha frapposto all’OPA,
amichevole, dell’Enel su Electrabel.
14. Inoltre, segnalo che Acea SpA è partecipata
da due fondi esteri Schroder e Pictet,
rispettivamente per quasi il 10% e il 4%, le cui
informazioni proprietarie sono del tutto
irreperibili e vorrei sapere se ciò non sia
contrario alle prescrizioni in materia di
trasparenza delle informazioni relative ai
servizi pubblici.
15. In seguito, faccio noto ai Ministri, al
governo e al Garante che, se essi desiderano
come promesso nel programma di governo, e più
volte ripetuto, salvaguardare la risorsa idrica
dalla mercificazione, sarebbe d’uopo, oltre alla
benvenuta moratoria vigente in materia di
privatizzazione dell’acqua, riunire le
competenze attinenti ai servizi idrici sotto un
unico Dicastero/Ministero; e abrogare la
legislazione laddove specifica la possibilità di
attribuire la concessione dei SII a un ente
privato o rende più difficoltosa tale gestione
“in house” da parte degli enti locali.
16. Inoltre comunico ai Ministri e alla
Presidenza ma anche alla Commissione che di due
cose l’una: o i nostri politici ci hanno
raccontato menzogne per anni imponendoci le
privatizzazioni dei servizi d’interesse
generale, “a causa” o “grazie” all’Europa, o la
Commissione, come detto sopra, applica due pesi
e due misure. O l’Italia capisce e interpreta
male gli atti europei, o lo fa la Francia…E
infatti da fonti della Commissione sarebbe
fallace la versione che l‘Europa costringa a
privatizzare interi comparti pubblici come si è
fatto e si continua a fare in Italia, essendo la
posizione “ufficiale” della Commissione “neutra”
al riguardo. Addirittura al gabinetto del
Mercato interno della Commissione europea mi
fanno sapere – un francese! – che se la Francia
volesse rinazionalizzare tutti i suoi servizi
pubblici niente glielo vieterebbe, ai sensi
dell’articolo 295 del Trattato UE che “lascia
del tutto impregiudicato il regime di proprietà
esistente negli Stati membri”.
Per l’acqua, poi, la Commissione si esprime nel
Libro bianco del 2004 con la nozione di servizio
di interesse generale ed escludendo tale
servizio dal divieto di gestirlo con un
“operatore già consolidato e integrato
verticalmente sul mercato con un diritto
esclusivo di fornitura dei servizi” poiché, pur
essendo vietato per le industrie di rete, “il
divieto non riguarda le acque, gli autobus, le
metropolitane, le ferrovie leggere e alcuni
settori delle industrie dell'elettricità, del
gas e dei servizi postali.”. Inoltre, il
Parlamento europeo si era, lo stesso anno,
pronunciato “nettamente contro la
liberalizzazione della fornitura d'acqua” e lo
stesso governo, nonostante avesse promesso di
non mercificare l’acqua, ha continuato a farlo,
ferma restando la moratoria di due mesi fa.
17. Faccio noto al governo e ai ministri, che
alla luce del divieto di nuovi affidamenti dei
servizi idrici a soggetti privati di quest’anno
(moratoria), sarebbe auspicabile prendere atto
degli elementi sopra per la riforma organica del
settore con il previsto decreto correttivo del
Codice dell’ambiente e, visto che tale moratoria
sulla privatizzazione è valida anche per le
procedure di affidamento in corso, chiedo al
Garante e ai Ministri che cosa intendano fare
con il predominio Suez in Toscana e Lazio ed
Emilia Romagna, l’impresa comune Aceaelectrabel,
e l’acquisizione del 40% di Publiacqua da parte
di Acea/Suez nel 2006, avvenuta obiettivamente
in violazione di qualsiasi legge della
concorrenza e che Acea/Suez considerano
definitiva. Intendono annullarla?
Se la Commissione alla Concorrenza lo facesse,
in collegamento con il Garante italiano, sarebbe
una soddisfazione enorme per i consumatori
europei. Ma la sfiducia nell’Europa è tale,
senza parlare di quella per le nostre autorità,
che sarebbe troppo bello per essere vero.
Ciononostante, mi sono presa la pena di
scrivere, anche a nome di chi considero di
potere rappresentare attorno a me, e sono tanti.
Concludo questa mia, rendendomi conto solo ora –
a dimostrazione di quanto il nostro sistema
informativo sia difettoso, tra rimbambimenti di
omicidi a feuilleton e battibecchi tra i
politici – che mi è “sfuggita” la notizia, del
30 novembre scorso, della decisione del Garante
circa l’intesa Acea/Suez. Essa non figurava,
neanche il 20 dicembre scorso, sul sito del
Garante. E ad ogni modo tale decisione risponde
solo a uno dei quesiti sopra.
Una multa (rispettivamente 8.300.000 euro e a
3.000.000 euro ad Acea e a Suez), un colosso
come Suez se la può permettere, la parte
italiana forse un po’ meno ma a questo punto si
può prevedere il seguito: Acea si indebiterà
ancora di più e finirà per essere “ceduta” a
Suez. A quel punto Suez controllerà anche il
sistema idrico di Toscana, Emilia Romagna e
Lazio, con l’eccezione esplicita e formale di
Roma. Qualche indebitamento più in là avranno in
pugno anche Roma, visto che un dirigente di Suez Environnement scrivono:
“Abbiamo proposto
un’alleanza con ACEA che potrebbe evolversi in
un’acquisizione di partecipazioni nella società
romana, nel momento in cui il Comune decidesse
di ridurre la sua partecipazione al di sotto del
51%”.
E se il Garante riconosce nella sua decisione
l’esistenza di una intesa restrittiva della
concorrenza anche per il conseguimento della
gara per l’acquisizione del 40% di Publiacqua, è
triste osservare che mai annulla tali
transazioni economiche, a costo di danneggiare
tutta la società o di minacciare la nostra
sicurezza pubblica e la nostra sopravvivenza,
concedendo le nostre risorse idriche in toto ad Acea e poi a Gdf-Suez in numerose regioni del
Centro Italia, e del Nord Italia.
La “punizione” del Garante assomiglia più che
altro ad una sgridatina a un monello sì
indisciplinato, ma dotato, con tanto di
richiesta paternale di promettere per il futuro
un comportamento corretto . Niente mai è
richiesto a queste multinazionali, o alla
magistratura, per “annullare” decisioni o
transazioni illegali e deleterie per milioni di
utenti dell’acqua e per la nostra sicurezza
nazionale. E pagare una multa, lo faranno più
che volentieri se è il prezzo da pagare per
vivere di rendita sulla nostra acqua per i
prossimi vent’anni o cent’anni – mastodonti
dalla vista lunghissima.
E poi la multa la scaricheranno sulle nostre
bollette e ricupereranno rapidamente gli “utili”
visto che, secondo le loro stesse parole (2002)
l’Italia “è il mercato municipale dell’acqua e
della purificazione con il maggior potenziale di
sviluppo per Suez all’interno dell’Unione
Europea nei prossimi anni in quanto:
l’intervento del privato è indotto dalla
legislazione (legge Galli); le dimensioni del
mercato cresceranno grazie ai futuri aumenti di
tariffa”. La nostra acqua un ghiotto mercato. E
noi dovremo continuare a sopportare abusi e
soprusi.
A cosa sarà servito l’intervento del Garante ? A
niente. Se il Garante non può fare di più,
allora non sarebbe il caso di potenziargli i
poteri ? E di rinazionalizzare la nostra acqua ?
In attesa di un Loro Gentile riscontro,
Nicoletta Forcheri
Le note all'articolo sono momentaneamente
saltate, per problemi di formattazione. Verranno
aggiunte in seguito.
By Nicoletta Forcheri 5/1/2008
Tratto da:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2350
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Penisola Italica, lì
24/07/2017 -
Oggetto:
Lettera aperta circa le preoccupanti violazioni
dei
diritti fondamentali dell'Uomo avvenute
all'interno del Vostro comune di competenza,
nello specifico nei confronti di Riccardo
Francesco Pietro Tarello.
Gent.li sindaco Renzo Carisio, vicesindaco
Giovanni Rocco Monti, assessore e consigliere
comunale Federica Barbieri,
siamo un gruppo di uomini e donne, provenienti
da diverse regioni della Penisola, che da
diversi anni conoscevano bene Riccardo Francesco
Pietro Tarello, da tempo abitante del Comune di
Viverone, e purtroppo (o forse per fortuna,
chissà) informati delle condizioni cui era stato
recentemente costretto a vivere, nei suoi ultimi
mesi di vita, a causa del distacco della
fornitura dell'acqua potabile a seguito di "mancati
pagamenti" della stessa.
Ora vorremmo
precisare un fatto, prima di procedere con le
nostre considerazioni e dunque con le nostre
domande: Riccardo, come tutti noi che vi stiamo
scrivendo, aveva compreso che ciò che viene
chiamato "Pubblica Amministrazione", "Stato", "Comune",
"Regione" e tutti i derivati e affini
è in realtà tutto un insieme di aziende private
che agiscono spesso in assenza di validi e
vincolanti contratti fra le parti, per
consuetudine, e purtroppo spesso attraverso
l'uso della forza e della coercizione per
conludere gli accordi: no soldi = no acqua/luce/gas/...
= no dignità = NO VITA.
Queste non sono
soltanto fantasie o punti di vista, ma la pura
realtà ormai dimostrata grazie ai numerosi
documenti e informazioni che sono stati resi
pubblici negli ultimi anni (alcuni dei quali
allegati alla presente), e che dimostrano come
quotidiamente ogni essere umano venga, senza il
suo consenso libero e consapevole, mercificato e
utilizzato come capitale a garanzia di debiti
fittizi ed insanabili, fin dalla creazione
dell'Atto di Nascita.
Siamo certi che di questo siete già stati
ampiamente informati da Riccardo nel corso di
questi anni (le sue numerose raccomandate e la
nostra testimonianza diretta lo dimostrano), ma
serviva la premessa affinchè, trattandosi di una
lettera aperta e dunque PUBBLICA, anche chi non
lo conoscesse possa ora capire che lui, come noi,
non ha deciso di porsi degli interrogativi
sull'incessante illecita richiesta di denaro
sotto forma di "tasse" caricate indebitamente su
ogni genere di fornitura perchè faceva fatica a
pagare o ad "arrivare a fine mese".
Non l'ha fatto per rendersi la vita più comoda,
ma perchè era un uomo che amava la verità. Non
perdeva occasione per divulgare ciò che aveva
scoperto, per aprire gli occhi a tutti coloro
con cui parlava, per informare...e per agire
egli per primo davanti a ciò che ormai
sappiamo tutti essere palesemente
illegittimo, per quanto ritenuto "legale".
Sarà un caso che per descrivere le azioni delle
corporation private che hanno monopolizzato il
valore del capitale umano e la produzione della
fiat money venga utilizzato proprio questo
termine, "legale"?
Il dizionario di
giurisprudenza Britannica riporta una curiosa
definizione di questo termine, in tutto e per
tutto differente dal termine lecito o legittimo
(lawfull and not legal): "tutto ciò che
concorre alla distruzione della Legge Divina
(qui intesa come Legge e
Diritto Naturale)"...
Per questo Riccardo
ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita, durante
i quali stava anche curandosi da un cancro
renale, privato della possibilità di avere
acqua potabile in casa. Perchè non aveva
abbassato la testa davanti alle illegittime
tassazioni sulla fornitura di questo bene
primario.
Perchè si era opposto chiedendo spiegazioni, che
però non sono mai arrivate.
Al posto delle spiegazioni, sono arrivati gli
addetti, ovviamente scortati da uomini armati,
ad interrompere la fornitura dell'acqua in modo
tale che non potesse più accedervi in alcun modo,
fatto salvo ovviamente, il rendersi complice
della frode delle tassazioni illegittime pagando
quanto gli veniva richiesto...
Curioso al
pari della scelta del termine legale per
definire le azioni delle corporation private
camuffate da "Pubblica Amministrazione", è la
storia della privatizzazione di un bene come
l'Acqua, bene che l'ONU stesso ha definito nel
2010 "Un diritto umano universale e fondamentale".
La risoluzione del 28 luglio 2010 sottolinea
ripetutamente che l'acqua potabile e per uso
igienico, oltre ad essere un diritto di ogni
uomo, più degli altri diritti umani, concerne la
dignità della persona, è essenziale al pieno
godimento della vita, è fondamentale per tutti
gli altri diritti umani.
Molti non sanno che
dietro a questa manovra, che forse più di ogni
altra è in grado di mettere in scacco la
popolazione, dato che tocca non un bene di
consumo qualsiasi, ma una necessità primaria e
fondamentale alla VITA (circa il 65-70% del
nostro peso corporeo ne è costituito, e nessuno
può sopravvivere per più di circa 7 giorni senza),
specialmente in Italia si è sempre nascosta,
neanche troppo bene, l'organizzazione mafiosa,
per prima quella siciliana.
Lo spiegano benissimo le parole di Umberto
Santino nel suo articolo, che qui cito solo
parzialmente (ma che potrete trovare
integralmente all'indirizzo
https://www.disinformazione.it/acqua8.htm):
"L'acqua rubata. Dalla mafia alle
multinazionali".
[...]Le
politiche sull’acqua che si sono imposte negli
ultimi anni sono imposte dalle società
multinazionali e rispondono a logiche di
mercificazione e di privatizzazione. L’acqua
viene considerata non un bene pubblico ma una
merce nelle mani di pochi grandi gruppi
industriali che agiscono perseguendo la
massimizzazione dei profitti. L’accesso
all’acqua sarebbe un bisogno che ciascuno deve
cercare di soddisfare come può, non un diritto
che dev’essere garantito a tutti, in base a una
considerazione che dovrebbe essere ovvia ma non
lo è: l’acqua non è un bene economico
qualsiasi ma una fonte di vita e la vita
dev’essere assicurata a tutti, fa parte di
quei diritti inalienabili e immercificabili che
ognuno acquisisce nascendo.
Invece nel mondo attuale il liberismo viene
applicato a tutto e il soddisfacimento del
“bisogno” d’acqua dipende dalla volontà dei
“signori dell’acqua”, i quali si comportano come
il lupo e l’agnello della favola: chi sta in
alto dispone a suo piacimento se fare bere o
meno chi sta in basso e ogni pretesto è buono
per negare o razionare l’accesso, manovrando la
leva dei costi [aggiungiamo
noi: la tassazione, tutt'altro che legittima o
necessaria, visto come viene generata la moneta
dal nulla, fa parte di tali manovre].
Queste politiche che potemmo sinteticamente
definire come “uso privato di risorse pubbliche”
hanno precedenti storici, di cui forse l’esempio
più significativo possiamo trovarlo in Sicilia.
L’acqua è uno dei
settori su cui i gruppi mafiosi hanno esercitato
il loro dominio. La mafia siciliana non è solo
un’organizzazione criminale ma qualcosa di più
complesso: i gruppi criminali agiscono
all’interno di un sistema di relazioni, hanno
rapporti con il contesto sociale, con l’economia,
la politica e le istituzioni, le attività
delittuose sono intrecciate con attività legali
e perseguono fini di arricchimento e di potere.
Nessuna sorpresa quindi se la mafia ha rivolto
particolare attenzione a una risorsa
fondamentale come l’acqua, approfittando delle
opportunità offerte dal contesto politico-istituzionale.
[...]Se negli ultimi anni a livello nazionale e
mondiale sono sorti o si sono rafforzati gruppi
criminali di tipo mafioso, cioè che hanno la
complessità della mafia siciliana, sul problema
dell’acqua, come accennavamo all’inizio, si sono
imposte politiche di privatizzazione dovute
all’emergere di grandi gruppi imprenditoriali.
[...]Questa invasione delle grandi imprese
renderà sempre più difficile una politica
pubblica delle risorse idriche e imporrà sempre
di più un modello fondato sulla “petrolizzazione
dell’acqua”, cioè sulla dittatura del mercato
anche sull’acqua. In questi ultimi anni si è
parlato tanto di “fine delle ideologie” ma in
realtà abbiamo assistito al trionfo del
liberismo che è anch’esso un’ideologia.
Sostenere che il mercato è il migliore, se non
l’unico, meccanismo di regolazione, è una tesi
ideologica che semplifica la complessità del
reale riducendo tutto alla dimensione economica.
L’acqua non è un bene di cui si possa fare a
meno, che si può scegliere di consumare o meno,
ma un bene comune indispensabile per vivere.
Tutto questo viene ignorato e come si è fatto
per il petrolio, che è servito per arricchire le
grandi multinazionali e gli sceicchi, lasciando
in miseria gran parte della popolazione dei
paesi produttori, così ora si vuole fare pure
per l’acqua.
Ora veniamo alle
domande:
L'atto di impedire, consapevolmente,
volontariamente ad un uomo, peraltro anziano ed
in precarie condizioni di salute, di usufruire
dell'acqua potabile in casa sua, di scegliere di
ignorare le sue ripetute e LEGITTIME richieste
di spiegazioni e di trasparenza, di costringerlo,
a 72 anni, ad andare fino alla fontana "pubblica"
per riempire delle taniche d'acqua o recarsi a
casa dei suoi figli per potersi anche solo
lavare, al di là di qualsiasi parvenza di "legalità"
(che abbiamo già tristemente compreso cosa
significhi), dal punto di vista umano, voi come
lo definireste?
Dato che un
comunicato del 07 aprile 2016 del I.E.O.,
l'Istituto Europeo di Oncologia, ha confermato e
sottolineato la forte correlazione tra lo stress
e l'insorgenza e la diffusione del cancro, ora
noi ci chiediamo: è possibile che le condizioni
di vita degli ultimi mesi abbiano contribuito ad
aggravare lo stato di salute di Riccardo ?
E' possibile che per prendere denaro si decida
di passare sopra anche alla vita umana ?
Quanto vale per voi una vita ? Meno di una
bolletta ?
Nascondersi dietro una parvenza di "legalità, a
vostro parere, rende meno responsabili delle
proprie azioni ?
Riccardo non ha
smesso di pagare per mancanza di volontà, nè
perchè costretto da una crisi creata ad arte, ma
perchè era stanco di abbassare la testa davanti
ai soprusi. Era stanco, come tutti noi, di dover
acconsentire ad una serie di abusi costanti ai
danni della popolazione sotto forma di continue
illecite richieste di denaro sotto forma di
tasse che servono solo ed esclusivamente a
finanziare stipendi e pensioni d'oro, dal
momento che investirli nel risanamento del
debito pubblico è palesemente una follia, dato
che tale debito è fittizio, fraudolento e
comunque insanabile per sua stessa natura. Ci
viene richiesto di pagare l'acqua che viene
portata nelle nostre case...ma quest'acqua,
signori, di chi è ?
Ed anche ammesso che si voglia ancora credere
alla storia dei finanziamenti per opere
pubbliche, non sarebbe sufficiente pagare solo
ed esclusivamente il consumo netto (cosa che non
sarebbe necessaria se ogni territorio
riprendesse la propria sovranità monetaria, come
ogni comune potrebbe fare) ?
Dal momento
che stiamo pagando per un bene che è già nostro,
e che quindi non va "comprato" da nessun altro,
quel denaro sarebbe già più che sufficiente per
sostenere le opere di costruzione e manutenzione
di acquedotti, impianti ecc... il resto delle
accise su cosa si fonda ?
Avete voi argomenti reali e prove tangibili per
rispondere a queste domande e confutare quanto
scritto in questa lettera aperta e notificatovi
in questi anni da Riccardo Francesco Pietro
Tarello ?
Ciò che vogliamo fare intendere con questa
lettera, è che Riccardo adesso non è più con noi
qui, a divulgare ciò che ormai in tanti sappiamo,
ma non era solo.
I suoi famigliari non sono soli.
Ci hanno insegnato
che "il tempo è denaro"...no signori, il TEMPO
E' VITA!
E vivere al meglio questo tempo che abbiamo a
disposizione è nostro inalienabile diritto. La
qualità di vita di Riccardo nei suoi ultimi mesi
è stata gravemente compromessa in nome di un
denaro che viene creato dal nulla in frode ogni
giorno, e questa è stata l'ultima prova della
terrificante visione distorta del valore del
denaro, dell'essere umano e della vita.
A tutte queste
domande noi che scriviamo e tutti coloro che
leggeranno, ora pretendiamo una risposta, e
andremo avanti fino a quando non saranno stati
individuati i responsabili di questi abusi e non
avranno, almeno per quanto possibile, ormai,
rimediato al danno enorme che hanno causato.
Seguono le firme.........ricevuta da un lettore:
[email protected]cali.it
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Vittoria dei
cittadini contro i potentati economici ! -
Questa notizia, seppur "locale" assume una
rilevanza nazionale in quanto rappresenta un
"pericolo" (per i potentati economici)
precedente.
Una vittoria dei cittadini e dei loro
interessi...
Condividiamo
l'entusiasmo del Forum e diffondiamo
integralmente il loro comunicato (censurato da
tutti i media anche locali)
26 giugno 2010 - Redazione Rees Marche - Fonte: Good news - InformaLocale - Il Bel Paese - 16
giugno 2010
Approvata
anche in Provincia la delibera d’iniziativa
popolare per l’Acqua Pubblica
Due vittorie azzurre come l'acqua, anche prima
del mondiale.
L'8 febbraio, subito dopo il voto favorevole del
Consiglio comunale di Torino sulla delibera di
iniziativa popolare che modificava lo Statuto
della Città, abbiamo espresso e motivato la
nostra "moderata soddisfazione" per quel
risultato.
Oggi, dopo l'approvazione il 1 giugno anche da
parte del Consiglio provinciale della modifica
dello Statuto, possiamo senza tema affermare che
questo secondo risultato, e ancor più il quadro
complessivo che si viene a creare, costituiscono
atti di grande importanza nel percorso di
riappropriazione sul senso e sulle scelte da
compiere in merito all'acqua e a tutti i beni
comuni.
Anche
la delibera di iniziativa popolare per la
Provincia è stata approvata dal Consiglio con
alcuni emendamenti. Prima di entrare nel merito
occorre, però, dare una valutazione generale
sull'intera vicenda e sul suo esito.
Per la prima volta in Italia una grande
Provincia afferma, nel proprio Statuto, che
l'acqua è un bene comune, che il servizio idrico
è privo di rilevanza economica e deve essere
gestito esclusivamente da enti o aziende
interamente pubblici, senza alcun fine di lucro
ma col vincolo di reinvestire gli attivi della
gestione nel servizio stesso.
Si afferma, in sostanza, che l'acqua NON è una
merce e si declina questo concetto con
affermazioni chiare e vincolanti.
Questi principi sono stati affermati grazie
all'iniziativa dei cittadini, senza nessun
appoggio di potentati politici, economici o
mediatici.
La
volontà di trasformare l'acqua in un lucroso
business rimane ampia e forte nel mondo
economico, politico e, di conseguenza, in quello
mediatico.
Non è sicuramente un caso che anche stavolta "La
Stampa", "La Repubblica" (nelle loro pagine
locali) e il TG3 regionale abbiano osservato,
con granitica unanimità, un assordante silenzio.
Evidentemente pesano di più gli interessi di
qualche azionista dei grandi giornali rispetto
al diritto dei cittadini a essere informati e al
dovere di cronaca, valori che in questi giorni
sono - giustamente- così rivendicati dai
giornalisti stessi, di fronte alla legge
"bavaglio" in discussione in Parlamento...
Eppure oggi, con le modifiche dei due Statuti
dei principali Enti locali del territorio
torinese, il progetto di privatizzazione
dell'acqua dei torinesi, che aveva come
principale sponsor il sindaco di Torino
Chiamparino, appare cosa vecchia e ci auguriamo
che, come vuole il rispetto delle regole
democratiche, esso venga definitivamente
accantonato.
Questa volta cittadini
organizzati, il cui numero aumenta ogni giorno
mentre firmano il referendum per l'Acqua
Pubblica, vicino ormai a un milione di
sottoscrizioni, hanno avuto più peso dei
potentati economici !
Come valutazione politica, va osservato che la
Maggioranza del Consiglio Provinciale che
sostiene il Presidente Saitta (cui si è unito un
Consigliere di opposizione) ha non solo
confermato, ma rafforzato, quanto già fatto
dalla Maggioranza del Consiglio Comunale; ciò è
avvenuto superando anche, con coraggio e
coerenza, un parere negativo di uffici "tecnici"
che non si erano fatti molti scrupoli a
stravolgere la realtà del quadro normativo
comunitario e nazionale, pur di ammantare i
proclami ideologici neoliberisti di presunta
oggettività giuridica.
Ci rammarichiamo che
il voto finale non sia stato unanime in quanto
su un punto essenziale, quello della gestione
pubblica dell'acqua, l'UdC si è dichiarata
contraria con un distinguo da noi già definito
incomprensibile.
I
gruppi di centrodestra che hanno dato una
valutazione negativa della nostra proposta,
prendendo anche a pretesto il citato parere
degli uffici, si sono o assentati o non hanno
partecipato al voto; se va riconosciuto il fatto
di non aver voluto votar contro l'iniziativa
popolare, forse un po' di riflessione in più
avrebbe fatto loro capire che avevano
un'occasione unica per lanciare un segnale
politico proveniente dai territori alle loro
segreterie, così lontane dalla realtà
quotidiana.
Il perché della soddisfazione, ma con alcune
precisazioni
Pensiamo quindi di poter salutare come
importantissima questa scelta politica, che ci
auguriamo altre Province, a partire da quelle
piemontesi, vogliano presto fare propria. Oggi
che all'incertezza del quadro normativo si è
aggiunta l'abolizione delle Autorità d'Ambito,
le Province sono le più probabili candidate ad
assumere il ruolo dell'Ente affidatario. Giusto
o meno che sia un esito di questo genere, siamo
lieti di aver operato, con lungimiranza, anche
su questo fronte e continuiamo a esortare il
movimento per l'acqua a seguirci con più
decisione su questa strada.
Inoltre, la conseguenza di aver dichiarato la
non rilevanza economica del Servizio, consente
di affermare che secondo la Provincia di Torino,
che ha applicato i poteri concessi dalla
Costituzione e dal diritto europeo, il decreto
"Ronchi", sebbene ancora in vigore, non si
applica al servizio idrico nell'ATO3 Torinese,
che non soggiace quindi alle scadenze temporali
previste dal decreto.
Rimangono alcuni dispiaceri che è necessario
evidenziare.
Non si è esplicitato il principio della
inseparabilità tra rete e servizio.
Questa separazione, del tutto irrazionale e
anti-industriale, nei servizi a rete, serve
spesso come "cavallo di Troia" per privatizzare
(previo "spezzatino") i monopoli naturali.
Va però precisato che a differenza del Comune,
la delibera provinciale contiene comunque il
principio della gestione anche della rete
mediante soggetti pubblici.
Non è stato deciso di garantire il quantitativo
minimo vitale gratuito come diritto inalienabile
della persona.
Non solo si è persa l'opportunità di gettare un
ponte ideale, per unire la provincia di Torino a
quelle realtà per cui l'assenza del quantitativo
minimo è la lesione costante di un fondamentale
diritto umano. Ma non si è voluto riconoscere
che anche da noi in Italia, oggi, le società per
azioni che gestiscono l'acqua non esitano a
lasciare a secco interi condomini - magari sulla
base di bollette "pazze"- e di fronte a questo i
cittadini mancano degli strumenti legali per
opporsi. Questo è solo un esempio, forse il più
terribile, della progressiva sostituzione dei
diritti con i "corrispettivi", trend che si
poteva cominciare a invertire.
Nello stesso periodo il Consiglio Provinciale ha
proceduto a ratificare la fusione Iride-Enia,
decisa da Consigli di Amministrazione lontani
dai cittadini.
Una fusione che avalla la nascita di un colosso
economico-finanziario dominato dalle logiche del
profitto e della speculazione e che mira a
gestire l'acqua come una merce a Genova e nei
comuni emiliani, dove dispone dell'affidamento
del Servizio. Ad essa il Comitato Acqua Pubblica
Torino continuerà a opporsi con ogni mezzo
insieme ai Comitati degli altri territori
interessati.
Al riguardo vale comunque la pena fare
un'osservazione. La modifica dello Statuto
Provinciale, dopo quella approvata dal Comune di
Torino, crea un ulteriore impedimento giuridico
e politico al progetto, voluto dai poteri forti
di questa Città e ripetutamente preannunciato
attraverso i media, di portare in dote a Iride-Enia l'acqua di Torino, gestita dalla SMAT.
Questa ricca dote si sarebbe rivelata molto
appetitosa in occasione del nuovo annunciato
"matrimonio", da celebrarsi sull'altare del
mercato finanziario, con un importante fondo
d'investimento; invece il gioiello di famiglia
rimane a Torino e l'interessato "promesso sposo"
rimarrà a bocca... asciutta !
Come in Comune, i contatti tra il Comitato e i
Consiglieri che si sono incaricati della
mediazione hanno permesso che gli emendamenti,
inizialmente stravolgenti la proposta popolare,
siano diventati compatibili con lo spirito e lo
scopo di essa.
Un esempio di democrazia vivente
Nella nostra Città e nella nostra Provincia
abbiamo superato due ostacoli formidabili, ma la
strada è ancora lunga: per difendere quanto
raggiunto, per migliorare e condividere attività
e speranze con quanti nel resto d'Italia, in
Europa e nel Mondo vogliono affermare un diritto
per gli esseri umani di oggi e per quelli di
domani.
Due anni fa un'analoga iniziativa popolare
scongiurò la parziale privatizzazione dei
servizi pubblici a Lipsia. Ci piace continuare a
ricordare come la pacata e autorevole "Sueddeutsche
Zeitung" definì tale impresa con parole che
crediamo di aver applicato anche a Torino: "Un
esempio di democrazia vivente".
Il referendum sull'Acqua Pubblica non fa che
continuare il percorso su questo tracciato, che
ci unisce, non solo idealmente, con l'assemblea
dei movimenti di Cochabamba, sede dieci anni fa
della prima e più nota "guerra dell'acqua".
Speriamo che anche queste, come le altre guerre,
diventino presto un ricordo del passato, come
accadrà quando finalmente l'acqua tornerà ad
essere diritto umano universale e bene comune
inalienabile dei popoli.
By Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua -
Comitato Acqua Pubblica Torino
Via
Mantova 34 – 10153 Torino
www.acquapubblicatorino.org
-
[email protected]
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DOPO PARIGI, ANCHE BERLINO VERSO L’ACQUA
PUBBLICA – 14/02/2011
Berlino dice “NEIN" cioe' -NO all’acqua
privatizzata
Nella capitale bollette aumentate
del 35% in dieci anni. Passa il referendum che
chiede il ritorno al controllo pubblico.
Berlino si prepara a
far ritorno all’acqua pubblica. Un referendum
che punta in ultima istanza ad annullare la
privatizzazione parziale della società di
gestione dei servizi idrici si è concluso ieri
con un trionfo dei sì: ne servivano almeno
616.571, ne sono arrivati 665.713. Un risultato
che ha sorpreso gli stessi promotori. In serata,
nel tendone da circo a due passi dal vecchio
tracciato del Muro che hanno affittato per
seguire i risultati, si contavano più
giornalisti che sostenitori del referendum.
“Ci speravo, ma non me l’aspettavo più vista la
scarsa affluenza in mattinata- racconta Andreas
Fuchs, il cassiere del comitato referendario- è
la prova che si può fare molto anche con pochi
mezzi” ricordando che che il comitato disponeva
di appena 12 mila euro ottenuti dalle donazioni.
A titolo di paragone: gli organizzatori del
referendum sulla religione a scuola, fallito due
anni fà, avevano raccolto centinaia di migliaia
di euro. “Un bene essenziale come l’acqua non
può essere fonte di profitto, vogliamo che torni
in mano pubblica-gioisce il portavoce del
Comitato Thomas Rodek.
“E’ un segnale anche per voi in Italia” aggiunge
la sua collega Dorothea Harlin. Il referendum
chiedeva di pubblicare integralmente il
contratto con cui nel 1999 il Land di Berlino
vendette alle società RWE e Veolia il 49,9%
dell’azienda dei servizi idrici comunali (Berliner
Wasserbetriebe). Stando a Rudek, dal 2001 le
tariffe dell’acqua sono salite del 35% e oggi
sono tra le più alte in Germania. A Berlino un
metro cubo d’acqua costa 5,12 euro, a Colonia
3,26. Su pressione dei promotori, il comune ha
pubblicato a Novembre circa 700 pagine del
contratto di privatizzazione parziale: da esse
emerge che la città ha garantito alti margini di
guadagno a RWE e Veolia. Non solo, ma dal 1999
al 2009 RWE e Veolia hanno incassato più utili
di Berlino (1,3 miliardi contro 696 milioni), e
questo sebbene la città-stato detenga il 50,1%
della Berliner Wasserbetriebe.
Secondo indiscrezioni stampa, nel
1999 vennero firmate altre 5 intese i cui
contenuti sono ancora oggi segreti.
Ora il parlamento del Land dovrà votare una
legge sulla pubblicizzazione integrale del
contratto di privatizzazione. In caso di rifiuto
il comitato referendario è pronto a fare
ricorso. Il suo obiettivo ultimo resta però
quello di riportare interamente la Berliner
Wasserbetriebe nelle mani pubbliche. Evitando al
tempo stesso di replicare quanto successo nella
vicina Potsdam, dove la società di gestione dei
servizi idrici è stata rimunicipalizzata dieci
anni fà ma i prezzi sono aumentati e oggi un
metro cubo d’acqua costa più che a Berlino: 5,82
euro. Sabato il governo cittadino aveva
dichiarato inutile la consultazione. Ieri sera
il Sindaco Klaus Wowereit a provato a contenere
i danni. L’esito conferma la nostra politica, ha
spiegato. Berlino è infatti in trattative con
RWE per riacquistare la sua quota nella Berliner
Wasserbetriebe.
By
Alessandro Alviani – Tratto da: La Stampa
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Per la UE l'Italia spreca acqua: RISORSE
IDRICHE Le gestiamo male. E siamo i primi
compratori al mondo di minerale - 26/04/07
Facciamo acqua da tutte le parti, ma non
sappiamo come.
E questo perché, con la Grecia, l'Italia è il
primo degli inadempienti nelle pagelle europee
sulla trasparenza della gestione idrica.
A Bruxelles non siamo riusciti a far sapere se
potremo centrare gli obiettivi di protezione
delle risorse previsti dalle norme comunitarie,
mentre il livello di trasposizione delle
disposizioni UE nelle leggi italiane è il più
insufficiente.
L'analisi economica e ambientale delle risorse
idriche ci relega al fondo delle classifiche
continentali, battuti soltanto dai greci.
Il governo, come il precedente, semina promesse
nei convegni sul cambiamento climatico. Le
parole, però, faticano a trovare riscontro nei
provvedimenti.
La Commissione UE, garante della sanità idrica
europea, è preoccupata, come traspare da uno
studio condotto dal responsabile UE
all'ambiente, Stavros Dimas.
L'Italia è primatista per
omissioni e
ritardi nel
rispettare gli impegni fissati dalla direttiva
quadro sulle acque varata nel 2000.
In compenso siamo anche primatisti del mondo
nell'acquisto di acqua minerale.
In casa consumiamo mediamente 200 litri di acqua
potabile a testa, ma il 15 per cento della
Penisola da giugno a settembre è sotto la soglia
di 50 litri prò capite, che costituisce il
fabbisogno minimo (nei libri di geografia il Sud
era un tempo definito «siccitoso»).
Quel che è più grave, l'acqua viene sprecata:
il 40 per cento si perde lungo la rete prima
di arrivare ai rubinetti.
«L'acqua non è un bene di mercato, ma un
patrimonio da proteggere e difendere» ricordano
a Bruxelles, mentre le organizzazioni
internazionali chiedono all'Unione il
riconoscimento dell'acqua come diritto umano».
Gli scenari
dell'ultimo rapporto ONU sul clima che cambia
annunciano che la catastrofe ambientale è alle
porte: centinaia di milioni di persone
rimarranno senz'acqua nei prossimi due decenni;
nei 2050 l'Europa potrebbe perdere tutti i suoi
ghiacciai e nel 2100 metà della vegetazione
mondiale potrebbe essere sparita. Si deve
correre ai ripari, subito. Per alcuni è tutta
propaganda nichilista, per altri è il momento di
evitare il peggio.
L'Unione Europea,
fra i più attivi nel gruppo di quanti invocano
una controffensiva ambientale, ha scritto la
direttiva Acque per garantire entro il 2015 la
buona qualità di fiumi, laghi, estuari, acque
costiere e acque sotterranee di tutti gli stati
membri, ai quali chiede di adottare dei piani di
gestione dei rispettivi bacini idrografici entro
il 2009.
Sono adempimenti burocratici, forse minuziosi,
eppure inevitabili. Ma l'Italia per ora è stata
a guardare, o meglio l'anno scorso ha recepito
nel suo ordinamento nazionale la direttiva
quadro, però non in tutti i suoi aspetti, quindi
potrebbe vedersi recapitare una procedura di
infrazione.
Manca, per esempio, una valutazione di impatto
per le acque in relazione alle nuove
infrastrutture.
Un'altra carenza riguarda il coordinamento e la
Struttura amministrativa sulla gestione
congiunta dei fiumi minori da parte di
un'autorità competente. Infine non è stata
svolta l'analisi ambientale ed economica, cioè
non è stata costruita la base per l'applicazione
della direttiva UE.
Dimas fa i conti: "Austria e Cipro sono i paesi
che hanno ottenuto i risultati migliori; la
Germania e il Portogallo hanno fatto abbastanza
bene; Italia e Grecia sono invece lontane
dall'arrivare agli obiettivi».
Il primo appuntamento di verifica è nel 2009 con
la presentazione dei piani di gestione dei
bacini idrografici; l'anno successivo sul tavolo
di Bruxelles dovranno arrivare rutti i criteri e
i numeri relativi alla definizione delle tariffe
dell'acqua. Gli esperti sostengono che non ci
sarà sicurezza di approvvigionamento senza un
netto incremento dei prezzi.
Gli italiani potranno consolarsi per l'aumentata
spesa con la bontà dell'acqua che sgorga dai
rubinetti di casa: secondo Legambiente è già
oggi «sana e pulita, non troppo diversa da
quella in bottiglia». E «di ottima qualità
nutrizionale».»
By Loredana Fenoglio - Tratto da Panorama
Proprieta' dell'acqua ancora TUTTE da
scoprire...
Italy, Torino, 4 aprile 2014 – Sono ingegneri,
del settore meccanico afferenti al
Dipartimento Energia del Politecnico di Torino,
e in collaborazione con lo
Houston Methodist Research Institute (Texas,
USA) hanno realizzato un modello che promette di
fornire un grande contributo alla medicina, ma
non solo. La prestigiosa rivista Nature
Communications Mission
: Company information : About NPG ha appena
pubblicato la loro ricerca che parte dall’acqua
e dalle sue innumerevoli proprietà, molte delle
quali ancora da scoprire.
Codifica le sorprendenti caratteristiche
dell’acqua in prossimità di superfici solide
alla nanoscala. Prima applicazione, il
potenziamento delle proprietà degli agenti di
contrasto nella risonanza magnetica.
L'acqua alla nanoscala ci aiuterà a progettare
tecnologie innovative dalla medicina all'energia
rinnovabile.
Monossido di diidrogeno (nome
scientifico della comune
acqua = la formula chimica letta al
contrario)
Scoperto l'Elisir di Lunga Vita: Un bicchiere
d'acqua con aggiunta di
Idrogeno !
Forse aveva proprio ragione Nanni Moretti, al
termine del suo film "Caro Diario", quando, dopo
l'incubo descritto nel terzo episodio del film -
l'odissea tra medici e ospedali per curare una
malattia rara - si concede davanti alla
cinepresa un bel bicchiere d'acqua come
toccasana per ogni male.
Adesso una conferma arriva dalla comunità
scientifica, e vi consiglio di leggere con
attenzione l'articolo qui sotto riportato oggi
dalla sezione SCIENZE de La Stampa on line :
www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/hrubrica.asp?ID_blog=38
È il sogno di scienziati, alchimisti e maghi da
millenni. Oggi forse qualcosa di simile
all'«Elisir di lunga vita» è stato scoperto, ed
è una sorpresa. Non pozioni o pillole magiche,
ma un bicchier d'acqua.
Per l'esattezza, acqua arricchita con una rara
forma di idrogeno, che potrebbe allungare la
vita di chi la beve addirittura di dieci anni.
Non è la scoperta di un mitomane, ma la teoria
di uno scienziato stimato come Mickhail
Schepinov, ex professore all'Oxford University,
il cui studio è stato pubblicato dalla rivista
New Scientists. Una cosa seria, insomma: secondo
lo scienziato, l'idrogeno dovrebbe essere usato
anche per «arricchire» gli alimenti, come la
bistecca e uova, con l'idrogeno, per allungarsi
la vita.
La teoria è semplice: il deuterio, un'isotopo
dell'idrogeno, impiegato massicciamente è in
grado di difendere i tessuti e le cellule del
corpo dai radicali liberi, sostanze chimiche
pericolose prodotte quando il cibo è trasformato
in energia, e corresponsabili del cancro, l'Alzheimer,
il Parkinson e l'invecchiamento in sè. Il
deuterio, secondo Shchepinov, «appesantisce» la
materia, rafforza i legami tra e intorno alle
cellule del corpo, rendendole meno vulnerabili
agli attacchi.
In particolare l'acqua
arricchita con
Deuterio, che è due volte più pesante
del normale idrogeno, ha già dimostrato di
essere un efficace elisir nei vermi, che hanno
visto allungarsi la vita di dieci anni, e dei
moscerini, vissuti addirittura fino al 30% in
più.
La comunità scientifica accoglie incuriosita
questa teoria: «Ho sentito molte idee folli su
come allungare la vita - spiega il Dr Judith
Campisi, del Buck Institute for Age Research in
California – ma da questa sono incuriosito».
Deuterio: elisir di lunga vita ?
Per secoli l'uomo ha cercato il segreto di una
lunga e sana vita. E per secoli, sembra che lo
abbia cercato nel posto sbagliato. Dimenticate
esotiche pillole e pozioni, la chiave per
prolungare la vita potrebbe essere semplice come
un bicchiere d'acqua.
Una notizia apparsa sul sito di
New Scientist riporta la teoria di Mikhail
Shchepinov, biochimico russo che ha
originariamente studiato presso la Oxford
University, egli ritiene che l'acqua contenente
una rara forma di idrogeno chiamato deuterio
potrebbe aggiungere fino a dieci anni
sull'aspettativa di vita di una persona.
Il deuterio, un isotopo dell’idrogeno già
conosciuto per le sue capacità di difendere le
cellule dall’azione dei radicali liberi,
rafforzando i legami tra e intorno alle cellule
del corpo e rendendole meno vulnerabili agli
attacchi, potrebbe aumentare la vita umana di 10
anni. La teoria è stata sperimentata su alcuni
vermi, che hanno visto allungarsi la vita di
dieci anni, nonché nei moscerini, la cui vita si
è allungata del 30%.
Tuttavia, non tutti gli scienziati sono convinti
dalla ricerca. Tom Kirkwood, un ricercatore
presso la Newcastle University, ha detto al
Daily Mail che, anche se la teoria del
dottor Shchepinov è interessante, 'la storia nel
settore è ingombra di ipotesi che sono solo
parzialmente supportate da dati'.
Lo studio di Shchepinov ha catturato già a
partire dal 2007 l'attenzione del
bio-gerontologo Aubrey de Gray fondatore della
Methuselah Foundation, il quale pubblicò lo
studio nella rivista Rejuvenation Research (qui
è possibile leggerne un breve estratto).
Shchepinov portò poi le sue teorie ad un
pubblico più ampio, compresi imprenditori di
successo nel campo delle biotecnologie come
Charles Cantor e Robert Molinari. Impressionati
dalle sue idee sugli isotopi, essi stanno
facendo squadra con Shchepinov al fine di
istituire una società denominata
Retrotope, con de Gray come consulente
scientifico.
By
David - Tratto da:
www.beyond-human.blogspot.com/2008/11/deuterio-elisir-di-lunga-vita.html
vedi anche altre proprieta' dell'Acqua:
INFORMAZIONE, CAMPO
UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI
+
Segreti
dell'Acqua +
Bio
Elettronica +
Cluster dell'acqua +
Memoria
dell'acqua +
Memoria e
risonanza +
Risonanza
dell'acqua - PDF (English)
Proprieta' propulsive dell'acqua:
https://resonance.is/water-droplets-superpropulsion/
+
https://phys.org/news/2017-09-oscillating-surface-faster.html
Tema legato a questo: "L'acqua è
fisica ?" con
Jacques Collin.
La scienza è stupita
nello scoprire che la materia è solo energia e
informazione. L'acqua del nostro corpo è la
porta di accesso alla comunicazione con altri
universi e mondi temporali. L'acqua è il
messaggero transcodificatore che introduce nel
nostro mondo fisico, la costruzione di forme di
vita, l'intelligenza, l'armonia di questo
universo metafisico. L'acqua trasporta e
controlla l'energia e la vita della più piccola
cellula vivente grazie alla potenza dei campi
magnetici elettronici ed elettromagnetici.
Al di là di queste domande, Jacques Collin ci
dirà anche come bere e quale acqua da bere.
-
"Dalla pioggia al vino, l'acqua e la vita sono
inseparabili" con
Philippe Blot-Lefevre
Molto più della
formula H²O, l'acqua è arricchita da contesti e
ambienti, proprio come noi. L'acqua è anche la
fonte di tutte le forme. Sarebbe anche un canale
di coscienza per i vivi e per l'umanità ? C'è un
legame attivo e informativo tra la geometria
sacra praticata dai nostri antenati e
l'esecuzione delle nostre conquiste materiali e
intellettuali. Philippe Blot-Lefevre svela i
suoi segreti e li aggiorna, dall'architettura
delle cantine cistercensi al design delle
bottiglie più famose alle dinamiche nascoste dei
loghi.
- "Acqua
e tempo" con
Jean-Pierre Garnier Malet
L'acqua è
l'elemento di stoccaggio e diffusione delle
informazioni relative al movimento di
duplicazione dello spazio e del tempo. L'acqua
cattura informazioni dal sole che regola il
nostro tempo (presente), ma anche informazioni
da altri tempi (passato e futuro). Come possiamo
usare al meglio queste tre "tempi" ?
Continua QUI:
Acqua ed alcune sue proprieta'