La teoria di
Lakhovsky sui
Circuiti Oscillanti
(anche nel Vivente che e' un'Ologramma
PsicoBioelettronico)
«Ogni centimetro quadrato del nostro corpo è
attraversato ogni secondo da settanta miliardi di
neutrini, ciascuno dei quali è emerso, otto minuti prima
da un protone nella regione centrale del Sole. Ogni
volta che diamo un’occhiata al Sole passa ogni secondo
attraverso il nostro occhio un numero di neutrini
maggiore del numero della popolazione mondiale»
By Paul Charles William Davies (Londra, 22 aprile 1946),
Fisico, Saggista e Divulgatore Scientifico inglese.
vedi:
Oscillazione cellulare +
Frequenze dei batteri virus ecc.
Verso la fine della prima
guerra mondiale, primariamente per allontanarsi dalla
delusione a seguito dalla sua fugace e infelice
esperienza di pittore,
Lakhovsky tornò a frequentare i suoi due
eterni amori: la Fisica e la Biologia, quando quasi per
caso incontrò quella che forse è tutt’ora la sua
intuizione più geniale, riguardante le
cellule e
l’origine
della vita:
“Mentre studiavo il nucleo
con i suoi filamenti aggrovigliati, cromosomi di qualche
micron di lunghezza, condriomi molto più piccoli, fui
colpito dalla rassomiglianza di questo sistema con un
circuito elettrico oscillante. Scorgendo al microscopio
questi minuscoli filamenti agitarsi come un esercito di
operai in un’immensa fabbrica, e questo in un minuscolo
spazio da 10 a 15 millesimi di millimetro (micron), non
si può non essere colpiti dalla grandezza e dal genio
del Creatore che realizza questo capolavoro.
Quando in
un lampo di genio, ebbi l’intuizione che queste
moltitudini di piccoli filamenti ultramicroscopici, con
la loro vibrazione, hanno ciascuno la loro vita propria
e non sono altro che dei circuiti oscillanti, esclamai
in uno slancio di gioia: ‘Ecco la soluzione del problema
che mi sono posto per tutta la mia esistenza…’ poiché
quante volte mi ero chiesto, come tanti altri, qual’è la
forza che fa crescere miliardi di tonnellate di esseri
viventi sulla superficie della Terra, qual’è la forza
che distrugge tutti gli anni una moltitudine di questi
esseri, che sia un giorno, un mese o cent’anni dopo la
loro nascita.
Certo, non posso dire che questa idea desse la chiave
immediata di questo immenso problema. Ma era un nuovo
chicco che germogliava e che, ora, stava diventando un
albero enorme: la mia teoria dell’oscillazione
cellulare. Beninteso, questa idea del lavoro cellulare
con l’energia elettrica oscillatoria non mi abbandonava
più. Ma incontrai una grossa difficoltà a confermare
questa ipotesi, poiché la fisica ci insegna che un
circuito oscillante non può vibrare senza l’induzione di
un’energia radiante.
Quale poteva essere questa energia radiante? Questo era
il problema. Pensai dapprima all’elettricità
atmosferica. Ma esitai molto ad adottare questa ipotesi,
poiché sappiamo che un circuito può oscillare in
risonanza solo sulla sua frequenza propria, eccitato da
un’onda di lunghezza appropriata, e dubitavo che ogni
circuito cellulare potesse trovare nel campo atmosferico
la sua lunghezza d’onda propria per entrare in
risonanza.” -- [1][link]
Quale teoria poteva quindi
sposare a quel tempo Lakhovsky per arrivare a trovare la
fonte di questa straordinaria radiazione in grado di
eccitare il moto ciclico delle cellule viventi ?
Il mondo scientifico di quel periodo si stava pian piano
appassionando alle scoperte degli astrofisici Hess [link],
Rutherford [link],
Gockel [link],
Kolhörster [link],
relativi alle onde cosmiche ultra-penetranti, così,
Lakhovsky, ipotizzò che si potesse attribuire a queste
onde provenienti dal cosmo la causa dell’oscillazione di
questi filamenti cellulari.
Una oscillazione che in qualche modo stranamente permane
anche alla morte della cellula, così come dimostra il
lavoro del Prof. Carlo Ventura svolto all’Università di
Bologna, il quale in un’intervista asserisce: “… Alla
morte della
cellula diciamo che rimane una
vibrazione
intrinseca ancora bene da chiarire”[*].
Come può dunque rimanere una ‘vibrazione intrinseca’ in
una cellula morta ? Se la
cellula è
un apparato oscillante, da dove assorbe, ma soprattutto
da dove proviene l’energia necessaria a farla oscillare
? L’idea di Lakhovsky, volta in questa direzione, non è
affatto una fesseria, e qui probabilmente consta la
palese ragione di tanto accanimento nel voler
distruggere il suo lavoro e disinformare il pubblico
circa il funzionamento dei dispositivi costruiti dopo le
sue scoperte.
“Ma, d’altra parte, mi
domandavo, perché la vita e la morte ? Scoprii presto
che le onde cosmiche hanno un campo estremamente
variabile. Poiché questa forza presiede alla divisione
cellulare, le sue variazioni comportano l’arresto
dell’oscillazione cellulare e la morte delle
cellule.
Per rimediare a queste variazioni delle onde cosmiche,
pensai che bastasse disporre di un campo
elettromagnetico ausiliario capace di assorbire e di
filtrare grandi picchi di queste variazioni.
Fu allora che costruii il mio radio-cellulo-oscillatore
che mi dava, in un raggio di qualche metro, un campo da
2 a 10 metri di lunghezza d’onda.” [2]
Anche
Nikola Tesla affidava
compiti miracolosi a questa ‘risonanza’, immaginando
chissà quali energie questo principio fosse in grado di
formulare, quando invece, col senno del poi, vediamo che
la risonanza dei circuiti sia elettrici che meccanici
trasforma solamente l’impedenza, ma il bilancio
energetico rimane sempre l’originale. Visto che le
cellule
costituenti il nostro corpo sono generatori di
bio-elettricità dalle diverse dimensioni, con i loro
cromosomi, i quali sono grossi filamenti tubolari
oscillanti, i loro condriomi, molto più piccoli e
oscillanti a frequenze più alte, e i fasci di conduttori
che le collegano ai vari utilizzatori, Lakhovski ritenne
che avessero proprietà oscillatorie proprie, dipendenti
dalla loro dimensione e secondo le loro armoniche. Ne
risultava che queste oscillazioni potevano avere dai 3
metri ai pochi micron di lunghezza d’onda. La difficoltà
ad oscillare di una
cellula quindi rappresenta per Lakhovsky la
malattia, processo reversibile solamente facendo in modo
che essa riprenda il suo ritmo originale.
Nel 1924 Lakhovsky tenne una
conferenza alla Scuola Superiore delle P.T.T.
illustrando le sue teorie circa l’emissione di frequenze
da parte degli esseri viventi. Da indagini eseguite con
apparecchi appropriati, si era convinto che gli uccelli
migratori dovevano il loro orientamento alla facoltà di
emissione di onde che possono captare grazie ad un
processo analogo a quello dell’auto-elettrificazione,
dovuto allo sfregamento delle piume. Lakhovsky si
convinse che le malattie sono dovute primariamente a
squilibri di radiazioni analoghe. Infatti, le
cellule,
sono composte da un
protoplasma contenente sostanze come
ferro, fosforo, cloro, ed elementi che oscillano
continuamente a frequenze probabilmente più elevate dei
raggi X. Ad esempio, un microbo oscillante a una
frequenza diversa è in grado di ridurre, per effetto
meccanico della risonanza, il ritmo vibratorio della
cellula
fino a portarla alla morte.
Per Lakhovsky, l’unico
rimedio possibile in questi casi è di agire
meccanicamente sull’oscillazione cellulare, rinforzando
la radioattività del sangue, o esponendo il paziente ad
una emissione hertziana più elevata possibile, per
esempio con lunghezze d’onda inferiori a 1,5 m. Così,
convinto di questa idea circa le onde cosmiche, una
volta completato il suo primo modello di Oscillatore a
Onde Multiple, fu incoraggiato ad eseguire i suoi
esperimenti al famoso Ospedale Salpetrière, tutt’ora
considerato uno dei più efficienti e migliori ospedali
del mondo [link].
“Nel gennaio 1924, mia
figlia soffriva di dolori di stomaco. Conoscendo il Dr.
Gutmann, specialista dello stomaco, lo pregai di venire.
Aveva già sentito parlare delle mie teorie
sull’oscillazione cellulare, che avevo presentato nel
corso di una conferenza radiotrasmessa dal Laboratorio
della Scuola Superiore di P.T.T. ed in certe riviste e
diversi giornali. Gli mostrai il mio apparecchio e gli
profetizzai che con questo metodo, in futuro, si
sarebbero potute guarire molte malattie e forse persino
il cancro. Fu a quel punto che mi disse immediatamente
‘Perché non venite a lavorare con noi alla Salpetrière
sui gerani inoculati con il cancro?’”. [3]
Lakhovsky al Salpetriére
La prima cosa che salta immediatamente agli occhi alla
lettura di questo passaggio è l’apertura mentale di un
Dottore di quell’epoca, il quale, vivamente interessato,
propone ad un ingegnere di larghe vedute di andare a
lavorare in uno dei più grandi ospedali del mondo. Se
solo qualcuno provasse a fare altrettanto oggigiorno,
verrebbe spedito a calci nel culo in un gulag senza
nemmeno fargli il processo. Così mi vengono in mente le
parole del compianto Giuliano Preparata (1942-2000), che
alla domanda della giornalista Milena Gabanelli “Se
Einstein vivesse oggi, cosa succederebbe?” rispose:
“Einstein, che pubblicò nel 1905 tre lavori fondamentali
che innescarono tre rivoluzioni scientifiche, era stato
sbattuto fuori dal Politecnico Federale di Zurigo e
lavorava come esaminatore federale dell’ufficio brevetti
di Berna. Einstein aveva 27, 28 anni, inviò i suoi
lavori e furono pubblicati. Se Einstein fosse vivo e
mandasse dall’ufficio federale dei brevetti di Berna, al
Phisical Review, a Nature, a Science, non verrebbe
sicuramente pubblicato, senza il minimo dubbio. […]
Occorrerebbe destinare una piccola percentuale, il 5% o
meno, dei fondi statali alle ricerche non accademiche,
non convenzionali. Questi inventori che abbiamo visto
potrebbero accedere a dei fondi. Il 5% dei fondi statali
sono una piccola fetta che non toglie nulla alla scienza
ufficiale ma potrebbero contribuire a dare un enorme
impulso a queste persone che hanno idee nuove. Ma se noi
andiamo a chiedere all’accademia di dare a costoro la
possibilità di distruggere il loro monopolio, non glielo
daranno mai.” [link]
Eh già, non glielo daranno mai, proprio come domandare a
Mediaset di detrarre qualche milione di Euro dai suoi
3.883 MILIARDI di EURO di fatturato (dato del 2009) [link],
per evitare di pubblicizzare un qualsiasi analgesico ad
alto potenziale d’infarto. Così, Lakhovsky, iniziò i
suoi esperimenti sotto la supervisione del Prof. Gosset
e del Dr. Gutmann.
“Per quindici giorni, feci
ogni tipo di esperimenti sottoponendo alla radiazione
del mio apparecchio diverse talee di gerani inoculati
con il cancro, gli uni per due o tre giorni consecutivi,
per un’ora o due al giorno, gli altri per un maggior
numero di mattinate, fino a 11 giorni. […] All’inizio e
nel corso del trattamento, li feci fotografare affinché
si potesse seguire l’evoluzione della malattia. […]
Quando, a partire dal sedicesimo giorno, esaminando la
prima pianta trattata, constatai che il tumore
cominciava a necrotizzarsi (disseccarsi), benché assai
felice di vedere confermate le mie teorie e di
constatare che il mio apparecchio rispondeva alle
direttive secondo cui l’avevo costruito, mi dissi ‘Siamo
prudenti e seguiamo i fatti con metodo e fiducia.’” [4]
Ben presto il successo di
Lakhovsky nel trattamento delle talee di gerani
inoculate con il cancro, fece il giro di tutto quanto
l’ospedale. Incominciarono così per l’ingegnere russo i
primi veri problemi legati all’invidia e alla gelosia,
poiché la facile prospettiva di una positiva efficacia
del suo apparecchio contro i tumori si scontrò presto
con gli interessi dei medici. Sì, interessi è il termine
più corretto. Immaginiamo per un solo istante che
abbiate studiato per moltissimi anni oncologia, o
qualsiasi altra pratica medica richiedente un enorme
impegno e sacrificio.
A un certo punto sbuca fuori uno
che oltre a non essere un medico ma un inventore,
progetta uno strumento che vi toglie di fatto il pane
dalla bocca, senza calcolare il completo sovvertimento
del vostro sistema di credenze
originato in accademia:
come reagireste ? Sareste felici per la scoperta, oppure
tentereste di farlo apparire a tutti i costi
ridicolo
per salvaguardare il vostro status sociale ?
Raccogliendo tutta l’onestà presente in ognuno di noi,
non è difficile immaginare quale sarebbe il nostro
comportamento. Infatti, dopo l’ennesimo successo
ottenuto dai primi esperimenti compiuti su alcuni
pazienti malati di cancro alla pelle, si gridò
immediatamente alla buffoneria:
“Ma, ogni volta che mostravo
questi malati ai capi reparto, nelle stanze in cui li
trattavo, ero portato a credere che questi successi gli
dessero fastidio e non mi era difficile scoprire in loro
una punta di scetticismo: ‘Sì, dicevano, è un
miglioramento dovuto all’autosuggestione’. Ed i gerani
che ho guarito, si sarebbero dunque lasciati
suggestionare ?” [5]
Così, procedendo i propri
studi, tra una difficoltà e l’altra, Lakhovsky si
accorse che per ricreare le medesime condizioni poste
dal suo
Oscillatore a Onde Multiple, fu sufficiente
applicare ai malati dei circuiti terminati costruiti con
il rame, sottoforma di gioielli. Questo metodo ottenne
un enorme successo, soprattutto in Italia.
Ed ecco la relazione
all’Accademia Lancisana di Roma scritta dal Professor
Sordello Attilj.
Leggetela attentamente e vediamo se
qualcuno avrà ancora il coraggio di parlare di
"ciarlataneria".
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ACCADEMIA LANCISANA,
ROMA
Seduta di Giovedì 14 Novembre 1929 - Professor Sordello
Attilj
Esperimento di Terapeutica con i Raggi Cosmici
I raggi cosmici, come ha
dichiarato il grande fisico americano R. A. Millikan,
appartengono all’estrema scala elettromagnetica e sono
caratterizzati dalle lunghezze d’onda più corte
conosciute sino ad oggi, essendo stimate fra 0,00067 Å e
0,0002 Å, ossia circa 2.500 volte più corte di quelle
dei raggi Roentgen di durezza media. Tali
caratteristiche conferiscono ai raggi cosmici un’enorme
penetrazione. Basta, infatti, ricordare che per
arrestarli ci vuole uno spessore di 54 metri d’acqua e
di 1,80 metri di piombo (i raggi X più penetranti
impiegati in metalloscopia non riescono ad attraversare
1,5 centimetri di piombo). I raggi cosmici provengono,
secondo le ricerche di Kolhörster, in quantità uniforme,
da tutte le direzioni dello spazio, e presentano due
massime di radiazione nella direzione della Via Lattea e
della Costellazione di Ercole.
Della stessa natura ed
aventi le stesse proprietà delle altre radiazioni dello
spettro elettromagnetico (raggi elettrici, infrarossi,
luminosi, ultravioletti, X di Holweck e del radio), sono
prodotti (secondo il principio che più corta è la
lunghezza d’onda, più grande è l’energia di produzione)
dalle trasformazioni dell’idrogeno in elio nelle
nebulose (Millikan). Tali radiazioni erano già ammesse
sin dal 1920 dal nostra compatriota Marigliano, che ne
aveva vista l’importanza per la biologia.
Questo breve richiamo di
questioni fisiche suggerisce subito che le nuove
concezioni possono fornirci la chiave di
molti misteri
che circondano un gran numero di fenomeni biologici e
che si spiegano con ipotesi astratte o teorie
metafisiche o metapsichiche, o semplicemente che si
lasciano senza spiegazione, per esempio: l’andamento
della curva di temperatura giornaliera, le mestruazioni
che seguono il corso dei mesi lunari, l’istinto
d’orientamento negli animali, i rapporti fra la
morbosità e le macchie solari.
Ispirandosi finalmente a
tali concezioni, un fisico russo residente a Parigi,
George Lakhovsky, ha cercato di spiegare i fenomeni
della vita e le perturbazioni che subisce dai raggi
cosmici.
Constatando che tutti gli
esseri viventi sono
antenne riceventi o emittenti onde
(nessuno ignora, per esempio, che l’organismo emette
onde calorifiche), spiega questa proprietà con il fatto
che l’organismo è un aggregato di cellule e la
cellula
un vero oscillatore, poiché possiede un filamento
conduttore in una massa dielettrica, altrimenti detto il
suo nucleo racchiuso nel
protoplasma. Si ha così un
circuito oscillante dotato di capacità, di autoinduzione
e di resistenza elettrica, capace di vibrare ad una
frequenza abbastanza elevata, suscettibile di
cambiamento.
Questa proprietà di emettere
e di captare le onde è, secondo Lakhovsky, la base di
tutti i fenomeni biologici della vita e sarebbe in
definitiva l’espressione di un tale stato oscillatorio.
I disturbi dell’armonia oscillatoria determinerebbero le
malattie.
Così i microorganismi aventi una vibrazione
caratteristica determinerebbero le infezioni quando
queste vibrazioni prevarrebbero su quelle delle
cellule
dell’organismo umano.
Il cancro non sarebbe altro che il
risultato di uno squilibrio oscillatorio cellulare. A
questo proposito, Lakhovsky ha accuratamente studiato la
struttura del terreno di Parigi in rapporto alla
diffusione del cancro, ed ha constatato che là dove esso
è più diffuso, il terreno è buon conduttore di onde e,
di conseguenza, gli equilibri oscillatori sono più
profondi.
Per mezzo di queste
concezioni, Lakhovsky spiega il comportamento delle
sostanze dette cancerogene (paraffina, asfalto,
naftalina) ed il modo d’azione dei raggi X o Gamma del
radio sui tessuti.
Da queste idee
sull’eziologia delle malattie, Lakhovsky fa derivare i
principi della profilassi e del trattamento di svariate
affezioni: egli afferma che l’uso di un’antenna del tipo
di quelle usate in radiotelegrafia e di circuiti aperti,
può prevenire la nascita di molte malattie. Questi
circuiti oscillanti sono costituiti da un filo metallico
di circa 1mm di sezione isolato convenientemente in
caucciù e le cui estremità sono distanti circa 10mm.
Egli ha anche costruito un radio-cellulo-oscillatore
costituito da un generatore di onde elettriche.
Esiste già una ricca
letteratura, soprattutto francese, sulla questione.
Oltre ai lavori di Lakhovsky (L’Origine della Vita,
Contributo all’eziologia del cancro, L’Universione, Il
Segreto della Vita) ed alle sue comunicazioni
all’Accademia delle Scienze ed a numerosi periodici,
esistono pubblicazioni assai interessanti (cosa che
cozza con la definizione che ne da' Wikipedia, la quale
asserisce che non esiste alcuna documentazione
scientifica in merito N.d.A, perche' controllata
da
Big Pharma...).
Il metodo di Lakhovsky
consiste nell’applicare sull’organismo umano circuiti
sotto forma di cintura, di collier, di braccialetto e
che si portano in maniera continua o, per tempi
variabili, il radio-cellulo-oscillatore. Questo metodo è
stato applicato nel trattamento del cancro, ed anche per
scopi di profilassi, nelle malattie del sangue ed in
certe affezioni del sistema nervoso.
Su consiglio e con
l’assistenza di un eminente amante di questioni
scientifiche, il Conte Palagi del Palagio, mi sono
occupato della questione e soprattutto delle
applicazioni in campo medico. Nello stesso tempo, il
professor V. Rivera, direttore del Laboratorio di
Patologia vegetale di Perugia, ha fatto esperimenti dal
punto di vista vegetale. Egli ha visto che, per il
cancro vegetale, malattia ben definita nell’eziologia e
prodotta dal Bacterium tumefaciens nel Pelargonium
zonatum, si otteneva la completa regressione del
tumore, mentre le piante test morivano e questo tanto
più velocemente quanto più erano state tenute vicine
alle piante provviste di circuito.
Questi esperimenti hanno
confermato i dati già ottenuti da Lakhovsky, ed in più,
hanno messo in evidenza l’azione esercitata sulle piante
vicine al circuito.
Grazie ai circuiti forniti
dal Conte Palagi del Palagio e con il
radio-cellulo-oscillatore che Lakhovsky mi ha
generosamente offerto per l’Ospedale S. Spirito [link],
ho potuto provare l’applicazione del metodo su diversi
malati (in totale 38), di cui 12 all’Ospedale S.
Spirito.
Applicato il circuito, poco
tempo dopo il malato presenta quasi sempre un
innalzamento della temperatura (la maggior parte non
superiore a 38°) ed una sensazione di pesantezza alla
testa. Quest’ultimo sintomo scompare velocemente; la
temperatura si mantiene qualche giorno. In un caso (si
trattava di un malato entrato nel reparto S. Carlo Bacci
per anemia perniciosa) vi fu, oltre alla temperatura,
un’eruzione molto simile all’orticaria che interessava
una vasta superficie della pelle, eruzione che scomparve
qualche tempo dopo la rimozione del circuito. In tre donne, ho notato
disturbi della funzione mestruale.
A questi fatti che, almeno
per quanto riguarda la mia esperienza, costituiscono i
soli inconvenienti del metodo, si contrappongono i fatti
seguenti:
- diminuzione e spesso scomparsa del dolore
dell’insonnia (beninteso, la dove erano presenti),
- sensazione di benessere,
- miglioramento dell’ematopoiesi.
Ho sperimentato il metodo su
24 malati affetti da tumori maligni. Devo dire che, in
quasi tutti, vi era l’impossibilità di un intervento,
non solo chirurgico, ma anche radiologico. In questi
casi molto gravi, spesso con
cachessia, ho notato quasi
sempre un’attenuazione ed infine la remissione del
dolore. Talvolta, vi era un miglioramento per quel che
riguarda la secrezione fetida, per esempio, in un malato
entrato nel reparto S. Paolo per cancro della bocca:
dopo l’applicazione del circuito oscillante, gli fu
possibile riprendere la nutrizione. Ho potuto
sperimentare solo tre volte su soggetti con neoplasma
agli inizi.
Riassumo brevemente due
casi:
- Teresa, 25 anni. Diagnosi: sarcoma recidivante
della mano sinistra. Operata già due volte e
successivamente trattata con i raggi. La radiografia
mette in evidenza una tumefazione del metacarpo.
Applicato un circuito oscillante sotto forma di
braccialetto, dopo circa sei mesi la tumefazione è
scomparsa.
- S. Esla, 40 anni. Operata ai
due seni (1925 e 1926) per carcinoma, presenta sulla
cicatrice del seno sinistro una piccola metastasi,
inoltre accusa un dolore interno sull’avambraccio
sinistro in cui vi è un leggero edema. Applicato un
circuito sotto forma di cintura (inverno 1927), oggi non
vi sono più né edema, né il minimo dolore.
Ho notato a volte
l’alterazione del ritmo mestruale, cosa che non era
stata notata in precedenza.
Ho infine distribuito dei
circuiti oscillanti a sei malate operate di carcinomi al
seno. Vi fu recidiva in un solo caso. Gli altri non
hanno presentato alcuna recidiva a partire da quel
momento.
Il metodo Lakhovsky è stato
applicato anche in un caso di polisarcia: mentre il peso
(120 kg) non si è modificato, la malata ha potuto
camminare, ha visto cessare il dolore ai reni e
scomparire la dispnea.
Due casi di diabete, di cui
uno è stato trattato nel reparto Lancini, hanno
dimostrato che senza modificare la dieta era possibile
abbassare la glicosuria e la glicemia (in uno dei due
casi dal 6 per 1.000 al 2,7 per 1.000 di glicosuria e
dal 2 al 2,3 per 1.000 di glicemia) dopo 10 giorni.
Circa un centinaio di
persone che stanno bene portano il circuito e non
osservano alcun disturbo. I fratelli del convento di S.
Francesco di Fiesole portano quasi tutti i circuiti
oscillanti Lakhovsky e raccoglieranno le osservazioni
sulle conseguenze di tale pratica.
Ho esposto troppo brevemente
queste prove di terapeutica con un mezzo così semplice.
Non oso trarre conclusioni, né sulla dottrina, né sul
risultato delle applicazioni pratiche. Si tratta di un
argomento troppo nuovo sia dal lato fisico che dal lato biopatologico e non sarebbe troppo approfondire e
moltiplicare gli esperimenti.
Posso tuttavia affermare che
il metodo sembra inoffensivo. In ogni modo, è il caso di
osservare e di praticare senza pregiudizi un metodo che
è senza alcun dubbio assai geniale nella sua concezione.
Le nostre attuali conoscenze fisiche ed i rapporti che
possiamo trarne così come i fenomeni biologici sono
tutti in favore della teoria di Lakhovsky. Queste
radiazioni, come ho scritto a proposito di Nicolò
Castellino, non solo porterebbero il loro dardo
avvelenato, forgiato nei lontani abissi del cielo, ma
sarebbero le grandi provocatrici e moderatrici di tutti
i fenomeni vitali.
Le conferenze del Professor
Attilj, negli ambienti esclusivamente scientifici e
quelle che ottenne, tra le altre, al Lyceum Romano,
risvegliarono l’interesse dei medici, tanto che da lì a
poco in Italia si venne a formare un comitato
scientifico definito “CENTRO ITALIANO DEL CIRCUITO
OSCILLANTE LAKHOVSKY”, formato da scienziati e tecnici
come il Prof. Attilj, il Prof. Rivera e il Prof. Vanni.
[6]
Riferimenti
[1][2][3][4][5] George Lakhovsky, La Cabala, Edizione
curata dal Centro di Ricerca George Lakhovsky
[6] George Lakhovsky, Le Onde Cosmiche e i Circuiti
Oscillanti, Ed. Aquarius Giannone
Calvin, Melvin, & Gazlenko, Oleg G.: Foundations of
Space Biology & Medicine; Joint USA/USSR Publication,
Vol. II, Book 2, “Ecological & Physiological Bases of
Space Biology & Medicine”, Science & Technical
Information Office, NASA, Wash. DC, 1975.
Krauss, H.L., et al.: Solid State Radio Engineering;
John Whey & Sons, NY, 1980
Raines, Jeremy K.” Electromagnetic Field Interactions
with the Human Body: Observed Effects & Theories”, NASA
CR 166661 (1981)
Somerville, J.M.: The Electric Arc; John Wiley & Sons,
NY, 1959
http://www.bioblog.it/2010/04/13/proiettili-sonori-per-colpire-il-cancro/20108937#more-8937
http://www.newfly.info/file/articoli/sperimentazione.pdf
Bibliografia
G. Lakhovsky, L’Oscillatore a Lunghezze d’Onda Multiple,
Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, L’Universione, Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, La Materia, Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
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G. Lakhovsky, La Cabala, Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, Il Razzismo, Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, La formazione neoplastica ed il
disequilibrio oscillatorio cellulare, Ed. C. Ricerca G.
Lakhovsky
G. Lakhovsky, Longevità, Ed. C. Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, Il Grande problema, Ed. C. Ricerca G.
Lakhovsky
G. Lakhovsky, Le Onde Cosmiche e i Circuiti Oscillanti,
Ed. Aquarius Giannone
G. Lakhovsky, L’Oscillazione Cellulare, Ed. Aquarius
Giannone
G. Lakhovsky, Radiazioni e Onde, Ed. C. Ricerca G.
Lakhovsky
G. Lakhovsky, L’Eternità, la Vita e la Morte, Ed. C.
Ricerca G. Lakhovsky
G. Lakhovsky, Il Segreto della Vita, Ed. C. Ricerca G.
Lakhovsky
G. Lakhovsky, La natura e le sue Meraviglie, Ed. C.
Ricerca G. Lakhovsky
Tratto da:
http://www.automiribelli.org/?p=131
La
Biorisonanza è lo studio e l’interpretazione
delle vibrazione emesse dalla
materia.
vedi:
BIO-RISONANZA
+
Memoria dell'acqua
+
Memoria e risonanza +
Cluster dell'acqua
+
Agopuntura
+ Zapper
+ Benveniste:
La storia della cosiddetta Bufala +
Frequenze dei batteri virus ecc.
Continua QUI:
Biofotoni
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Bioelettronica +
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