SISTEMA IMMUNITARIO
Il
sistema
immunitario è una delle cose più complesse ed ancora
sconosciute (alla
medicina allopatica ufficiale), degli organismi Viventi ed in special modo
quello degli esseri umani.
La
Teoria della "selezione
clonale" o
Teoria di Burnet è una teoria (Nota bene: teoria accettata
dalla
medicina ufficiale, cosa
che avviene purtroppo, come tutte le teorie anche quelle non
appieno dimostrate come questa), mai
completamente verificata, dimostrata e controllata, dalla
comunità dei
medici),
quindi ancora imperfetta ed immatura, quindi misconosciuta
alla
medicina ufficiale,
se non addirittura
errata in certe sue parti.
Comunque quella teoria spiega solo in
parte, attraverso quali meccanismi il
sistema immunitario reagisce con linfociti T e B
specifici per la distruzione degli
antigeni nel corpo, quando questi avvengono, in quanto
circa il 45% di coloro ad esempio che si Vaccinano non
producono anticorpi !
Gli ANTICORPI
non indicano IMMUNITA’, MAI, MAI, MAI !
Studio su 4000 dipendenti di Humanitas: solo il 15% ha
sviluppato gli anticorpi
L'indagine ha coinvolto i sanitari delle diverse sedi.
Il dato più basso a Varese con il 3%, a Bergamo il più
elevato con il 43%
Comprendere l’effettivo sviluppo della risposta
immunitaria (IgG) a Covid-19, tra i professionisti delle
strutture lombarde del gruppo Humanitas: medici,
infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ma anche
personale di staff.
https://www.varesenews.it/2020/05/studio-4000-dipendenti-humanitas-15-sviluppato-gli-anticorpi/932760/
La risposta è Semplice, gli "anticorpi", non indicano
immunità, semmai indicano che quei soggetti sono
immunodepressi, in quanto chi è sano e con "sistema
immunitario funzionale, NON CREA anticorpi perché le
sostanze tossiche che introduce nel corpo, di qualsiasi
tipo, vengono immediatamente e velocemente eliminate
attraverso sistema linfatico e le vie emuntorie, PRIMA
che si creino anticorpi.
La PROVA sta nel fatto che, ad esempio, i soggetti
vaccinati solo nel 55-60 % (alle volte anche meno) dei
casi, creano anticorpi, l'altro 40-45% non né
crea. !
Ecco perché molte volte i medici (vaccinatori) rivaccinano
il soggetto finché non né creano, perché i
vaccinatori, che non conoscono nulla delle
funzioni immunitarie, pensano ignorantemente che gli
anticorpi siano indice di immunità, mentre indicano
semplicemente malfunzione del sistema linfatico e delle
vie emuntorie, che non eliminano velocemente le tossine
introdotte e pregresse, come fanno quelli sani, quindi
indicano
immunodepressione.
Un pò di logica non guasta mai...
A riprova sulla falsa
teoria degli anticorpi:
Un nuovo studio capovolge la teoria ben consolidata che
gli anticorpi siano necessari per l’immunità antivirale.
L’immunità agli agenti patogeni dipende da una risposta
complessa delle cellule del corpo che può – o non può –
includere la produzione di anticorpi. Un test del titolo
(anticorpale) misura tipicamente solo un aspetto della
risposta del sistema immunitario, e non esiste un test
per la misurazione qualitativa di queste cellule di
memoria.
Sarebbe un disastro per Big Pharma se più persone
sapessero la verità sul fatto che la conta degli
anticorpi non ha nulla a che fare con la vera immunità.
Dopo tutto, i vaccini di Big Pharma si basano
esclusivamente sulla stimolazione artificiale di una
risposta immunitaria (in particolare con adiuvanti
tossici come l’alluminio) inducendo l’organismo a
produrre anticorpi.
Le Università (le cattedre di medicina)
che hanno “istruito” i medici, ignorano completamente, non
solo cosa siano i Virus,
ma anche le funzioni corporee, specie le funzioni
immunitarie, che sono solo un programma software mentale che
coordina le funzioni di organi, ghiandole endocrine e vari
sistemi, infatti il sistema immunitario NON ESISTE, come ad
esempio il sistema gastrointestinale, in quanto è solo un
insieme di funzioni.
Medici riflettete seriamente alle false
teorie che vi hanno insegnato alla universita di Big Pharma....
- vedi anche:
Epidemie
inventate
Un nuovo studio capovolge la teoria ben
consolidata che gli anticorpi siano necessari
per l’immunità.
L’immunità agli agenti patogeni dipende da una
risposta complessa delle cellule del corpo che
può – o non può – includere la produzione di
anticorpi.
Un test del titolo (anticorpale) misura
tipicamente solo un aspetto della risposta del
sistema immunitario, e non esiste un test per la
misurazione qualitativa di queste cellule di
memoria.
Sarebbe un disastro per Big Pharma se più
persone sapessero la verità,
sul fatto che la conta degli anticorpi
NON ha NULLA a che fare
con la vera immunità.
Dopo tutto, i vaccini di Big Pharma si basano
esclusivamente sulla stimolazione artificiale di
una risposta immunitaria (in particolare con
adiuvanti tossici come l’alluminio) inducendo
l’organismo a produrre anticorpi
(NdR: cosa che non sempre avviene, infatti i
sani non ne producono, ma i meno sani si...).
By Antonio
Miclavez (medico)
Ecco il meccanismo del passaggio dei batteri (microbiota)
dalla madre al neonato, con la nascita attraverso il
canale uterino,
immunizzando
il piccolo appena nato !
vedi e Continua su:
Immunita' 2
+
IMMUNITA' e Vaccini +
Sistema
Immunitario +
DANNI
DEI VACCINI
+
Effetto Gregge
+
Immunodepressione da Vaccino
+
Immunogenetica
La
Memoria delle cellule staminali, di lesioni,
traumi, ferite,
intossicazioni (anche da
farmaci
e
Vaccini),
infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento.....
Ecco una breve sintesi sul sistema immunitario:
Il sistema immunitario è composto da una immunità innata (il
sistema di difesa più antico che si ritrova in tutti gli
organismi pluricellulari, compresi insetti e piante ) e una
acquisita o specifica (che compare con i vertebrati e che si
specializza in funzione dei vari
ammalamenti e
guarigioni
naturali che effettua durante al sua vita).
Dell’immunità innata fanno parte i linfociti NK (Natural
killer, cosi immotivamente, anzi impropriamente così
chiamati, perché come anche le recenti scoperte dei
ricercatori, questi stessi sono i ricostruttori, assieme ai
batteri, dei tessuti danneggiati del corpo dagli ammalamenti),
essi comunque sono così chiamati: i mastociti, gli eosinofili, i basofili, i
macrofagi, i neutrofili e le cellule dendritiche, queste
cellule hanno, tra loro, meccanismi di funzionamento molto
diversi, ma sono tutte in grado di eliminare e/o di
identificare gli agenti patogeni e di ricostruire i tessuti
danneggiati.
L’immunità innata rappresenta la prima linea difensiva ed è
responsabile dei sintomi infiammatori, che servono appunto a
difenderci, con il rialzo della temperatura della "febbre",
per cercare di eliminare le infiammazioni latenti e presenti
nelle viscere, raffreddore e tosse, per il catarro che ci si
autoproduce nelle mucose, astenia ovvero mancanza di forze e
dolore a muscoli e giunture (per costringere al riposo).
L’immunità acquisita dipende soprattutto dai linfociti B
(immunità umorale) e T (immunità cellulo mediata).
La “memoria” (registrazione del meccanismo in essere nello
stato di ammalamento e auto guarigione)
è una delle
caratteristiche principali dell’immunità detta “specifica”,
la quale consente di rispondere in modo più rapido ed
efficace, del meccanismo di autoguarigione, ogni volta che
se ne presenta l'occasione simile.
L’immunità specifica può essere acquisita in modo naturale
ma passivo, con il ricevimento della
flora
batterica (microbioma) di origine materna), in modo
naturale e attivo.
Mentre nel caso del modo “naturale e attivo” saremo difesi
sicuramente da esperienze simili anche se non identiche, nel
caso di quella artificiale “vaccinale” (NON si trova un solo
lavoro in letteratura scientifica, che ne mostri in modo
incontrovertibile l’efficacia), la memoria si svilupperà in
modo estremamente selettivo, difendendoci (forse) da un
nuovo attacco identico o simile e rendendoci addirittura più
vulnerabili, per le
immunodepressioni che i Vaccini inducono sui viventi...derivanti
dalle
intossicazioni ed
infiammazioni
(ASIA)
vaccinali.
Un solo consiglio, a parte non averne paura, attenzione a
potenziare le difese immunitarie, e nel caso di ammalamento
seguire le tecniche della
Medicina
Naturale per il caso specifico.
Batteri
per
immunizzare
https://newatlas.com/gut-bacteria-microbiome-virus-infection-immune-brain-degeneration/60623/
Premesso che le
vaccinazioni devastano il sistema
immunitario e che la percentuale maggiore di
cellule del sistema immunitario risiedono
nell'intestino,
ecco che secondo il nuovo studio pubblicato su
Frontiers in Neurology ci sono prove che il
microbiota intestinale sia significativamente
associato a microstruttura, attività intrinseche e
connettività funzionale del
cervello, nonché a funzione cognitiva e umore.
Un'alterazione o una
disbiosi
del
microbiota intestinale sono implicate nella
patogenesi e nella patofisiologia di malattie
intestinali e di disordini neurologici e condizioni
psichiatriche come ansia, depressione, DISTURBO
dello SPETTRO
AUTISTICO,
sclerosi multipla o malattia di Parkinson.
Anergia – Fisiologismo immunitario da rispettare
[1] Anergia, ovvero quando il
sistema immunitario
risponde con una “non-infiammazione” dei
tessuti.
Perché il sistema immunitario in sviluppo minimizza la
produzione di
citochine e
chemochine pro-infiammatorie e la
produzione di cellule
linfocitarie di tipo T rispetto a
quella delle cellule linfocitarie di tipo B ?
Ci sarà pure una ragione per cui il sistema immunitario in
età pediatrica è in grado di modulare la propria risposta
antiinfiammatoria – di fatto neutralizzandola – nei
confronti del
microbiota (soprattutto a livello intestinale) ?
Dunque un “fattore di tempestività” (il sistema immunitario
infantile che si “concilia” con il
microbiota
intestinale lasciandogli fare il suo lavoro preparatorio –
il Terreno
(vedi: Vari
Terreni +
Matrice +
Matrice 2 +
Matrice3 – al futuro
sistema immunitario) pre-ordinato
dalla genetica, unito ad un “fattore di opportunità” (una
dichiarazione di pace e di cooperazione finalizzata ad una
coesistenza reciproca) per il mantenimento, in definitiva,
di un’omeòstasi
duratura fra il corpo umano e i miliardi di microorganismi
ospitati nel suo
microbiota.
L' Anergia,
è nota anche
come
anergia clonale
In presenza di stimoli microbici, i macrofagi intestinali
presenti nella mucosa intestinale [2] attuano una produzione
‘minimizzata’, ossia quasi pressoché nulla di citochine in
contemporanea alla [3] sotto-regolazione di chemochine
pro-infiammatorie: è interessante constatare come la mucosa
dell’intestino tenue (o piccolo intestino) sia
caratterizzata dall’[1]assenza d’infiammazione, nonostante
la costante esposizione a batteri immunostimolanti ed a
prodotti batterici in generis.
NdR:
Sempre più studi mostrano che – a dispetto del loro nome – i
macrofagi, le cellule
natural killer
e altre cellule del sistema immunitario, non hanno solo la
funzione di distruggere batteri, cellule tumorali e altri
potenziali aggressori dell'organismo, ma contribuiscono
attivamente alla regolazione di molti processi fisiologici e
aiutano il corpo a riparare i danni subiti
Il sistema immunitario in sviluppo è quindi caratterizzato
dalla produzione [4, 5] ‘minimizzata’ di citochine
pro-infiammatorie e dallo sviluppo ‘asimmetrico’ delle
cellule linfocitarie di tipo T rispetto a quelle di tipo B a
favore di risposte regolatorie
Nonostante tale risposta immunitaria così ‘smussata’
potrebbe portare ad un’elevata suscettibilità alle
infezioni, tale connubio regolatorio assicura che la
colonizzazione dei microorganismi nel tratto
gastro-intestinale avvenga senza rilascio di citochine/chemochine
pro-infiammatorie, e quindi in [1] anergia, ossia con la
caratteristica dell’inattivazione o assenza d’infiammazione
[6] La mucosa intestinale contribuisce quindi a mantenere
l’omeostasi, al fine di prevenire un’auto-infiammazione
tramite l’attivazione di una profonda sottoregolazione (o
regolazione negativa) nel rilascio (avvenente appunto
solamente dai 7 anni d’età in poi) di citochine e chemochine
pro-infiammatorie da parte dei
macrofagi.
[2] Tale sottoregolazione in ambito intestinale si estende
anche ai recettori Toll-like (in inglese
Toll-like Receptor
o TLR ) – indotti dal rilascio delle citochine stesse – in
quanto tali recettori sono macrofagi intestinali
appartenenti alla categoria dei recettori Toll-like, nello
specifico
TLR3-TLR9. Tale sottoregolazione, estesa ai
recettori Toll-like, appartenenti ad una serie di profili
molecolari microbo-associati, è caratterizzata a sua volta
dall’[1] anergia, ossia dell’inattivazione o assenza
d’infiammazione.
La sottoregolazione da parte dei macrofagi intestinali per
la produzione di
interleuchine o IL [2a] interessa anche
quella di
lipopolisaccaridi e persino quella di
IgA, anch’essa
atta a promuovere e mantenere un ambiente antinfiammatorio
[2, 7-8b] Molteplici studi scientifici hanno confermato come
nell’organismo umano, sino ai 7 anni, sia innaturale la
presenza di un elevato numero di citochine e chemochine, e
come invero vi sia [9-11] interconnessione della regolazione
immunitaria, che include la modulazione del sistema
immunitario innato – compresi macrofagi,
cellule dendritiche
e l’induzione di cellule T regolatorie – ed è atta a
mantenere l’omeostasi microbica e ad indurre meccanismi di
difesa antimicrobica promuovendo un ambiente
antinfiammatorio, e quindi a favore dell’[1] anergia
Le cellule T, sono una
componente evolutiva del nostro sistema immunitario che è
composto da anticorpi e appunto soprattutto da questo tipo
di cellule. Entrambi combattono le intossicazioni e le
infiammazioni
anche
se in modo diverso. Gli anticorpi lo riconoscono per quello
che è e si attivano per bloccare l’infiammazione.
Le cellule T, invece, riconoscono le cellule ammalate e
sotto stress
ossidativo e quando questo supera un certo limite esse,
e vanno a lisarle (demolirle, favorendo il ricambio
cellulare/tissutale), liberando così gli
esosomi/virus che
esse creavano quando erano in buona salute/respirazione
cellulare. Se nel nostro corpo si sviluppano sia gli
anticorpi che e soprattutto le cellule T è buona cosa,
perché significa che il sistema immunitario funziona meglio.
Si considera l’immunità come fosse una protezione dalla
malattia, ma dal punto di vista immunologico vuol dire in
sintesi, che si sono sviluppate molte più cellule T che
anticorpi in grado di riconoscere le intossicazioni e così
servono per eliminare le cellule troppo intossicate.
Questo non vuol dire che siamo totalmente protetti. Le
nostre cellule T, però hanno memoria e quindi anche se gli
anticorpi si sono ridotti, (oppure non ne produce), il
soggetto sarà in grado comunque di contenere l’ammalamento
e superarlo con poca fatica, solo se affronta l'ammalamento
senza farmaci di sintesi, ma segue il protocollo della
medicina naturale..
Le Memories T cells, questa la definizione scientifica delle
cellule T, sono molto più importanti degli anticorpi, e gli
studi/ricerche recenti vanno in questa direzione.
Ci si dovrebbe quindi domandare allora:
perché introdurre nell’organismo di un infante in crescita,
direttamente nel sangue – bypassando quindi di fatto tutte
le naturali barriere difensive – una qualsivoglia sostanza
non bio-compatibile (NdR: esempio
Vitamina K1 sintetica e Vaccini), che oltretutto alterano le naturali fasi
dello sviluppo umano, come dovrebbe avvenire in maniera
scientificamente dimostrata, ossia caratterizzata da anergia
sino ai 7 anni d’età ?
Ecco come viene annientato uno dei primi meccanismi
difensivi/adattativi/conciliativi, indispensabili specie
nella prima età del bambino: l’Anergia
BIBLIOGRAFIA
[1]
Medical definition of Anergy by Medicin Academic
[2] Smythies et al. Inflammation Anergy in Human Intestinal
Macrophages Is Due to Smad-induced I B κ α
Expression and NF- B Inactivation κ | doi:
10.1074/jbc.M109.069955
[3] Andrew M. Platt & Allan McI. Mowat. Mucosal macrophages
and the regulation of immune responses in the intestine |
doi:
10.1016/j.imlet.2008.05.009
[4] PrabhuDas et al. Challenges in infant immunity:
implications for responses to infection and vaccines | doi:
10.1038/ni0311-189
[5] Siegrist. Neonatal and early life vaccinology | doi:
10.1016/S0264-410X(01)00028-7
[6] de Medina et al. Intestinal Inflammation and Mucosal
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10.1097/MIB.0000000000000204
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bacteriocidal activity | doi:
10.1172/JCI200519229
[8] Smith et al. Intestinal macrophages lack CD14 and CD89
and consequently are down-regulated for LPS- and
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10.4049/jimmunol.167.5.2651
[8a] Dupont et al. Antimicrobial peptides and the enteric
mucus layer act in concert to protect the intestinal mucosa
| doi:
10.1136/gutjnl-2014-307150
[8b] Million et al. New insights in gut microbiota and
mucosal immunity of the small intestine | doi:
10.1016/j.humic.2018.01.004
[9] Garrett et al. Homeostasis and Inflammation in the
Intestine | doi:
10.1016/j.cell.2010.01.023
[10] de Medina et al. Intestinal Inflammation and Mucosal
Barrier Function | doi:
10.1097/MIB.0000000000000204
[11] Elshar and Begun. The role of barrier function,
autophagy, and cytokines in maintaining intestinal
homeostasis | doi:
10.1016/j.semcdb.2016.08.018
Glossario
Cellule denditriche: sono cellule che appartengono al
sistema immunitario con la funzione di presentare l’antigene
ai linfociti B e T.
Le cellule dendritiche nascono dalle cellule staminali
emopoietiche nel midollo osseo e sono le più importanti
dell’insieme delle APC (Antigen presenting cell), insieme ai
macrofagi e ai linfociti B. Il loro nome deriva dalla
particolare forma ramificata che assumono. Prima della
maturazione sono presenti nei tessuti non linfoidi, e in
particolare dove è più comune incontrare antigeni (per es.,
la cute e le mucose)
L’incontro con l’antigene dà inizio alla maturazione delle
cellule dendritiche, legata anche a segnali chimici molto
precisi, e in particolare alla presenza delle molecole di
mediatori dell’infiammazione. Dopo l’incontro, l’antigene
viene internalizzato per fagocitosi e processato da parte
della cellula; quest’ultima migra dal tessuto non linfoide
verso gli organi linfatici secondari (linfonodi, milza), le
proteine antigeniche ottenute con la degradazione del
patogeno vengono quindi esposte al fine di presentare
l’antigene ai linfociti T
Fonte:
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani
Cellule linfoidi o linfociti : sono cellule presenti nel
sangue che costituiscono tra il 20 e il 40% dei leucociti
(secondo i dati delle formule leucocitarie riconosciute).
Hanno la dimensione di 7-15 micrometri (piccoli linfociti
fino a 8 micrometri e grandi linfociti da 9 in su), con un
nucleo rotondeggiante, un citoplasma scarso che si riduce a
un sottile anello e pochi granuli, al microscopio
elettronico è possibile distinguere un nucleolo
(contrariamente a quanto si pensasse precedentemente).
Svolgono un ruolo molto importante nel sistema immunitario,
essendo la struttura portante della nostra risposta
immunitaria adattativa (ovvero specifica per un tipo di
antigene)
I linfociti derivano dalla linea linfoide delle lt, cellule
staminali multipotenti presenti nel midollo osseo e a
seconda del luogo, all’interno dell’organismo, nel quale
avviene la maturazione cellulare, si ottengono due linee
linfocitarie ben distinte: i linfociti B (da Bursa, con
riferimento alla ‘borsa di Fabrizio’ scoperta da Girolamo
Fabrici d’Acquapendente negli uccelli e dove si sviluppano i
linfociti B ) e i linfociti T (dalla ghiandola del timo). Il
luogo di maturazione dei linfociti risulta appunto diverso a
seconda delle caratteristiche che questi hanno: il linfocita
T infatti matura pienamente nel timo, mentre i linfociti B e
NK (Natural Killer, i nostri linfociti “ancestrali”) hanno
piena maturazione nel midollo osseo, ovvero dove nascono
Fonti:
Medeco –
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani
Chemochine: sono particolari citochine (➔citochina)
importanti nella dinamica di processi infiammatori, sono
prodotte da varie cellule quali i macrofagi, i linfociti, i
monociti e le piastrine ed esplicano la loro azione su
recettori di membrana in grado di legare diverse chemochine
fra loro (una stessa molecola di chemochina può combinarsi
con più recettori). Sono le proteine responsabili del
richiamo delle cellule dell’immunità –fra cui i monociti ed
i linfociti– che mediano la risposta immunitaria innata e
anche quella acquisita. Sono una sottoclasse di
citochine
Fonti:
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani –
BiologiaWiki
Citochine: sono molecole di natura proteica, sintetizzate
dalle cellule dell’immunità: ad es., i macrofagi
sintetizzano le citochine subito dopo il riconoscimento del
profilo estraneo e alla
fagocitosi. Le citochine hanno il ruolo di mediare la
c.d. infiammazione, attraverso il richiamo di altri tipi
cellulari, ed in questo caso si definiscono
chemochine. Un altro compito delle citochine è di
carattere sistemico poiché agiscono sull’ipotalamo,
modulando l’innalzamento
della temperatura corporea
- vedi: Febbre
+
Dottrina termica
Controllano inoltre l’infiammazione,
la risposta immunitaria, la crescita e il differenziamento
cellulare in quanto mediatori intercellulari
Fonti:
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani –
BiologiaWiki
Interleuchine: sono proteine di piccole dimensioni,
appartenenti alla famiglia delle citochine (➔citochina)
, che vengono secrete dai leucociti durante la risposta
immunitaria. Promuovono la differenziazione e la
proliferazione di determinate popolazioni di linfociti
Fonti:
Enciclopedia medica by Sapere –
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani
Macrofagi: sono cellule del sangue e dei tessuti connettivi,
di dimensioni relativamente grandi, dotati di proprietà
fagocitarie, grazie alle quali, con meccanismi enzimatici,
fagocitano, digeriscono ed eliminano protozoi, cellule e
loro detriti, tessuti o sostanze estranee all’organismo -
NdR: Nota bene se questi non riescono a disintegrare la
sostanza indesiderata e riconosciuta come tale, essa viene
avviluppata completamente dai corpi dei macrofagi che in
quella azione perdono di vitalità come se fossero morti,
creando una barriera impenetrabile fra i liquidi esterni e
la sostanza indesiderata, in modo che non possa disturbare;
poi essa viene veicolata con tutto il suo involucro esterno
di macrofagi, verso gli organi emuntori attraverso il
sistema sanguigno e linfatico, per esser eliminata dal
corpo e se tutto non avviene questi "corpuscoli" vengono
alle volte immagazzinati nei linfonodi intasandoli con il
tempo, oppure immagazzinati nei grassi dei tessuti.
Svolgono un ruolo essenziale in immunologia poiché in grado
di presentare l’antigene
Fonti:
Enciclopedia medica by Sapere –
Enciclopedia della Scienza e della Tecnica by Treccani
Monociti: si formano nel midollo osseo, passano nel sangue e
raggiungeno i tessuti dove matura a macrofago. I monociti
macrofagi sono cellule importanti per la difesa immunitaria
Fonte:
Enciclopedia medica by Sapere
Omeòstasi:
è la tendenza naturale al mantenimento di un relativo stato
di equilibrio interno delle proprietà chimico-fisiche di un
organismo. I meccanismi omeostatici agiscono a livello delle
cellule, dei tessuti e degli organi e riguardano diversi
parametri: la temperatura corporea, il pH del sangue, il
battito cardiaco, la pressione sanguigna, la concentrazione
di glucosio nel sangue (o glicemia), e molti altri
Fonti:
WeSchool –
Treccani
By:
Luana DiEmme -
Tratto da: autoimmunityreactions.org
Commento NdR:
L’unica cosa che non
viene indicata è che il latte materno aiuta e mantiene il
sistema cellulare, tissutale, microbico, immunitario in anergia, per aiutare la prima fase della crescita e relativo
sviluppo anche della informatizzazione del programma mentale
“Progetto Vita Sana”, inscritto nella nostra mente e nel
nostro DNA ed in quello dei microbi che ospitiamo e che sono
i nostri angeli custodi..., anche per avere un migliore
contatto normale ed accettabile, non troppo reattivo con
l’ambiente esterno, sempre che tutto ciò non sia manomesso
da Vitamine sintetiche,
Vaccini, farmaci, cibo inadatto.
Macrofagi, Batteri e virus, da
“assassini presunti” a ricostruttori….generano la
felicità
"E’ stato fatto un interessante studio.
Hanno fatto vedere sullo schermo una goccia di sangue al
microscopio, prelevata da una persona. Ecco i batteri: si
muovono lentamente nel flusso di sangue; ed ecco i
macrofagi, il loro compito è di pulire i vasi e di rimuovere
ciò che è estraneo.
Ma… sembrano addormentati… I batteri si muovono come se
stessero facendo una passeggiata, ma i macrofagi dormono,
non li vedono.
Successivamente, alla persona cui è stata prelevata quella
goccia di sangue (nell’altra stanza) viene fatta vedere una
commedia, e il suo umore migliora.
Il macrofagi al’improvviso si svegliano e iniziano a fare
ciò che devono fare: si avvicinano ai batteri e li ingoiano
con appetito. Sarà arrivata l’ora di pranzo e si è svegliato
l’appetito?
In
realtà è tutto molto più interessante !!!
Le cellule del sistema immunitario reagiscono prontamente al
nostro umore, questo è noto.
Ma la cosa apparentemente più strabiliante era questa: la
goccia del sangue era ovviamente separata dal suo padrone;
lui stava nell’altra stanza, pur tuttavia il suo umore
influenzava UGUALMENTE la goccia che si trovava in un altro
locale.
La
spiegazione è una ed una soltanto: esistono dei canali
informazionali e che le onde della coscienza umana possono
influenzare un oggetto che è separato dalla fonte, quale che
sia la distanza, allo stesso modo del fenomeno
dell’ENTANGLEMENT tra due elettroni che sono stati sullo
stesso orbitale e restano sempre CONNESSI…
Entanglement:
https://youtu.be/h11UMR6ShQk
E c’è dell’altro…..
Alla persona del test hanno poi fatto vedere un film horror.
E sono successe cose mai viste.
I batteri ! Si sono risvegliati. Sembravano di essere
aumentati di numero, e facevano ciò che volevano, attaccando
persino i poveri macrofagi i quali hanno fatto la marcia
indietro per scappare. Non tutti ci sono riusciti.
Il principio è chiaro: lo stato della coscienza è
fondamentale per lo stato del nostro ambiente interno. Ma
non solo. Le onde della coscienza si spargono in giro
e influenzano le cellule del sangue separato dalla fonte.
Anche i figli sono il nostro sangue.
Quindi, il nostro umore influenza i macrofagi dei nostri
figli, che siano accanto o dall’altra parte della Terra. La
nostra coscienza ha a che fare con quella che potremmo
definire la “immunità di famiglia”.
Lo stato della nostra coscienza è responsabile dello stato
del sistema immunitario dei nostri figli, parenti, dei
nostri cari.
Siamo tutti figli della stessa Madre Terra, nelle nostre
vene scorre lo stesso sangue.
Come
migliorare lo stato della coscienza ?
Se la felicità è capace di rafforzare il sistema immunitario
umano, una grande felicità è capace di renderlo
incrollabile. Occorrerebbe trovare un modo di creare la
felicità, e ci vorrebbe produrne tanta…”.
(By
Elena Gribova)
MORALE
:
Si dà il caso che queste cose siano note maggiormente a chi,
al contrario, crea tutte le occasioni (PANDEMIE e
PSEUDOPANDEMIE INCLUSE) per farci ammalare e restare nella
malattia…attraverso il dolore creato e mantenuto tale dalla
PAURA di qualcosa, oggi di un virus che è INERTE e quindi
inesistente e quindi non ammala NESSUNO !
vedi cosa sono i virus ?:
https://mednat.news/cure_natur/virus.htm
https://www.pattoverascienza.com/biologia/teoria-dei-germi-virus-e-batteri-che-generano-le-malattie-e-falsa/
ANTICORPI
(contro il corpo) =
ammalamento
Se desiderate ulteriori conferme
sui danni indotti dai vaccini mediante produzione di
autoanticorpi:
"...Come negli esseri umani, l'induzione di autoanticorpi è
possibile in seguito alla vaccinazione negli animali. Gli
autoanticorpi sono più frequentemente presenti nei cani più
vecchi che in quelli più giovani (Papini et al., 2005).
Di conseguenza, quando i cani anziani vengono vaccinati e
testati per gli autoanticorpi dopo la vaccinazione, è
difficile definire quale sia una conseguenza diretta del
vaccino e cosa si è accumulato durante la vita.
Nel primo studio sperimentale controllato per studiare la
produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione di routine,
i ricercatori hanno arruolato giovani cani che non erano
stati precedentemente vaccinati (Hogenesch et al., 1999).
Hanno dimostrato che la vaccinazione obbligatoria contro la
rabbia, il virus del cimurro canino e il parvovirus canino 9
ha provocato la produzione di vari autoanticorpi..." Cosa
significa produzione di autoanticorpi ?
Vuol dire reazioni e patologie autoimmuni presto e/o più
avanti negli anni.. (Autoantibodies
Induced by Vaccine - Nataša Toplak and Tadej Avcˇin -
Department of Allergology, Rheumatology and Clinical
Immunology, University Children’s Hospital, University
Medical Centre Ljubljana, Ljubljana, Slovenia) - pp 93-102
of "Vaccines and Autoimmunity" by Yehuda Shoenfeld et al.
Wiley Ed. 2015.
Teoria degli anticorpi è una BALLA -
vedi qui il PDF
INFATTI:
DANNI IMMUNOLOGICI dai VACCINI - Aprile 2019
Recentemente, il dr. Afredo Guarino, Dirigente della "Unità
Malattie Infettive Pediatriche" all'Ospedale Federico II di
Napoli, ha dichiarato (in TV vedi video punto 1) che per la
prima volta nella storia dell'uomo, nell'epoca contemporanea
vi siano casi di morbillo nei neonati, e che questa cosa non
fosse mai accaduta fino a qualche tempo dopo l'inizio delle
vaccinazioni raccomandate di massa, essendo prima tutte le
madri in possesso dell'immunità naturale conferita dal
morbillo (1), che conferisce anticorpi protettivi ai figli
durante i primi 12 mesi di vita (2), un'età in cui la
malattia diventerebbe (per davvero) pericolosa e in cui non
è possibile ricevere tale vaccinazione.
La letteratura scientifica
documenta questo fenomeno, spiegandone il motivo.
Ecco alcune citazioni:
- "L'immunità che si attenua potrebbe diventare un problema
crescente mano a mano che la copertura vaccinale aumenta:
poiché molte madri saranno state vaccinate e non avranno
contratto il morbillo naturale, trasmetteranno livelli più
bassi di anticorpi materni. In questo modo i loro figli
saranno suscettibili al morbillo dai 3 ai 5 mesi di età."
(3)
- "I figli di madri vaccinate
contro il morbillo e, possibilmente, la rosolia, hanno
concentrazioni più basse di anticorpi materni e perdono
protezione dagli anticorpi materni in età precoce rispetto
ai figli di madri in comunità che si oppongono alla
vaccinazione. Ciò aumenta la possibilità di trasmissione
della malattia in popolazioni altamente vaccinate." (4)
- "In questo studio, la
concentrazione iniziale di anticorpi materni nei neonati
dipendeva moltissimo dalla concentrazione di anticorpi della
madre e dalla sua condizione vaccinale. I neonati di donne
vaccinate iniziavano con un numero di anticorpi
significativamente inferiore rispetto ai neonati di donne
immuni per via naturale" (5) (...) I figli di donne
vaccinate per il morbillo, ricevono meno anticorpi materni e
così hanno una protezione più breve dei figli di madri con
un'immunità acquisita per via naturale." (5)
- "I nostri risultati
suggeriscono che i neonati nati da madri che hanno acquisito
l'immunità al morbillo dalla vaccinazione, possono avere una
quantità di anticorpi relativamente ridotta, con la
conseguente perdita dell'immunità al morbillo prima dell'età
per la vaccinazione." (6)
- "L'anticorpo passivo di
morbillo conferito dalla madre, può interferire con
la supposta immunità da vaccino nei bambini di età inferiore
ai 12 mesi. Tuttavia, la precoce perdita di anticorpi
anti-morbillo passivi può verificarsi nei neonati di donne
che hanno ricevuto il vaccino contro il morbillo, perché il
vaccino induce titoli di anticorpi (NdR: e non sempre li
produce) più bassi rispetto
all'infezione naturale." (7)
- (...) il numero di bambini
suscettibili inferiori ai 12 mesi di età, è previsto in
aumento tra le popolazioni altamente vaccinate poiché la
maggior parte delle donne in età fertile, ha l'immunità al
morbillo indotta da vaccino, con studi recenti che mostrano
come nel 99% dei bambini nati da madri vaccinate, non siano
rilevabili anticorpi anti-morbillo entro 6 mesi." (8)
La raccomandazione di rivaccinare le donne prima della
gravidanza non ha portato a grandi risultati, proprio perché
l'immunità vaccinale non viene trasferita così bene come
quella naturale.
Per questo motivo, si sta
cercando una soluzione sia per vaccinare ancor prima dei 12
mesi di vita, e sia per aggirare il problema della
neutralizzazione del vaccino causata dalla presenza
dell'immunità placentare e dal latte materno (9) (7).
Questa neutralizzazione, avviene perché l'immunità naturale
di derivazione materna protegge il bambino dal morbillo per
diverso tempo, in alcuni casi anche fino a un massimo di 10
anni di vita (2).
I VACCINI hanno causato una
situazione che richiede ancora più vaccini e ulteriore
manipolazione del sistema immunitario: una situazione di
vantaggio economico per i produttori di vaccini, ma
scellerata dal punto di vista scientifico ed immunologico
sulla popolazione. (By dott. F. Franchi, medico)
FONTI:
(1)https://www.facebook.com/fabio.franchi.921/videos/pcb.2183042661945132/2183040648612000/?type=3&theater
(vedere al secondo 0.30)
(2) "Breast-Feeding and a Subsequent
Diagnosis of Measles", Acta Paediatrica, 2009
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1651-2227.2008.01180.x
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/j.1651-2227.2008.01180.x
(3) Oxford Textbook of Medicine, vol. 1,
2005.
https://books.google.it/books?id=EhjX517cGVsC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false
(pagina 357)
https://www.amazon.com/Oxford-Textbook-Medicine-1-fourth/dp/0198570147
(4) "Waning of maternal antibodies against
measles, mumps, rubella, and varicella in communities with
contrasting vaccination coverage". The Journal of Infectious
Diseases, 2013.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=23661802
(leggere sul paragrafo "Conclusion")
https://academic.oup.com/jid/article/208/1/10/796786
(5) "Early Waning of Maternal
Measles Antibodies in Era of Measles Elimination:
Longitudinal Study", The British Medical Journal, 2010.
https://www.bmj.com/content/340/bmj.c1626.long
https://www.bmj.com/content/bmj/340/bmj.c1626.full.pdf
(leggere, in ordine di citazione: i primi 6 righi di "Discussion",
a pag. 4 del PDF; leggere al paragrafo "What is already
known on this topic", a pag. 6 del PDF)
(6) "Low titers of measles
antibody in mothers whose infants suffered from measles
before eligible age for measles vaccination", Virology
Journal, 2010. (leggere su "Conclusion")
https://virologyj.biomedcentral.com/articles/10.1186/1743-422X-7-87
https://virologyj.biomedcentral.com/track/pdf/10.1186/1743-422X-7-87
(7) "Early loss of passive
measles antibody in infants of mothers with vaccine-induced
immunity". Pediatrics, 1995.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=7651776
(leggere sul paragrafo "Background")
(8) "Loss of Passively Acquired Maternal
Antibodies in Highly Vaccinated Populations: An Emerging
Need to Define the Ontogeny of Infant Immune Responses". The
Journal of Infectious Diseases, 2013.
https://academic.oup.com/jid/article/208/1/1/796926
(9) "Insights into the Regulatory Mechanism
Controlling the Inhibition of Vaccine-Induced Seroconversion
by Maternal Antibodies". Blood, 2011.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3122939/
http://www.bloodjournal.org/content/117/23/6143.long?sso-checked=true
http://www.bloodjournal.org/content/bloodjournal/117/23/6143.full.pdf?sso-checked=true
ANTICORPI
MONONUCLEATI: autoimmunità e reazioni avverse dell'asse
Intestino-Cervello-Midollo Spinale-Nervi.
Ognuno di noi alla nascita
possiede un’immunità innata (naturale) che si sviluppa
durante il corso della vita trasformandosi in immunità
adattativa (specifica o acquisita) in seguito al
rafforzamento delle difese immunitarie primitive o innate.
Le capacità del sistema immunitario sono mediate dalle
precoci reazioni chimico-batteriche costituite da patogeni
primitivi innati nell’uomo, e di una risposta immunitaria
più tardiva detta “adattativa” che si sviluppa grazie
all’interazione dell’uomo con l’ambiente e al suo stretto
contatto con nuovi microrganismi durante l’arco della vita.
Le
difese innate dell’organismo si producono per mezzo del
microbioma, se mantenuto od arricchito in modo naturale dei
batteri occorrenti residenti, e
quindi nel tubo
gastrointestinale, con un esteso sistema nervoso del tutto
simile a quello che abbiamo nella testa, fra i due apparati,
intercorre infatti una rete bidirezionale di
neurotrasmettitori specchio costituenti l’asse
“Intestino-Cervello-Midollo Spinale-Nervi”.
Mentre un
tempo si pensava che fosse il cervello “nervoso” ad avere
gerarchicamente il comando sul microbioma, oggi
l’appellativo di “primo cervello” è conteso tra queste due
entità. La connessione tra il
nostro
cervello, l’intestino e il microbiota può avere
un’enorme influenza sulla nostra salute. Questo a causa
dell’asse cervello-intestino – la connessione a due vie tra
l’intestino e il cervello. Questi due organi comunicano
direttamente attraverso il nervo vago e indirettamente
attraverso il sistema endocrino, gli ormoni dell’intestino e
i neurotrasmettitori.
Molti di questi ormoni e
neurotrasmettitori sono prodotti nel tratto
gastrointestinale dal microbiota intestinale. Gli acidi
grassi a catena corta (SCFA), per esempio, sono i principali
metaboliti prodotti dalla fermentazione batterica delle
fibre alimentari.
Studi precedenti hanno rivelato
che gli SCFA svolgono un ruolo importante nel circuito
comunicativo tra l’intestino e il cervello. Ma i
meccanismi attraverso i quali questi metaboliti batterici
influenzano le nostre emozioni e la capacità di pensare non
sono chiari. Così
Boushra Dalile, di KU Leuven, in Belgio, e i suoi colleghi
hanno esaminato e riassunto i dati esistenti su come gli
SCFA regolano la comunicazioni tra cervello e intestino,
compreso il modo in cui influenzano i sistemi immunitario,
endocrino e nervoso.
La loro revisione della
letteratura è stata
pubblicata su Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology.
Un
esempio: se un enzima intestinale si disintegra senza
essere rimpiazzato, l’interlocutore-specchio non può
ricevere e riflettere l’impulso elettrochimico che dai
nervi del midollo spinale scorre al sistema endocrino,
fino ai circuiti della corteccia cerebrale che li
trasferisce al cervello (SNC), creando disturbo
dell’attività neurologica da un range “lieve-moderato” a
un range “moderato-severo”, fino all’invalidità fisica.
A livello lieve-moderato abbiamo il 90% della
popolazione che vive di stress, cibo e informazione
spazzatura, l’altro 10% comprende i generalizzati
disturbi della personalità, dribblando le devianze
comportamentali e gli acrobatici livelli alternati
umorali, provenienti da un disordine psicologico non
ancora dichiarato.
Nel caso moderato-severo rientrano le patologie
autoimmuni con danni cerebrali come la sindrome
autistica, indotta da grave “disbiosi” post vaccinale,
laddove i neurotrasmettitori anticorpali innati vengono
espulsi da ripetuti attacchi gastroenterici, da cui ne
consegue il danno cerebrale.
L’Agenzia Italiana del Farmaco classifica i vaccini
pediatrici come “immunosoppressori di attivazione”,
infatti a breve e a lungo termine predispongono a forme
poliedriche di autoimmunità, ossia l’organismo non
riconosce più il proprio sistema di difesa e lo
aggredisce. Cosa accade quando il sistema
immunitario riconosce come estranei i tessuti del corpo
umano distruggendo se stesso ?
Noti esempi di infiammazione
cronico degenerativa sono; “psoriasi, vitiligine,
artrite reumatoide, intolleranze gravi, mieliti,
sindromi mieloproliferative come le malattie del sangue;
“spondilite, SM, mielopatia cervicale, SLA e relative
paresi spastiche”. Tutte le forme di cancro, tutte le
sindromi midollari (es. leucemia, talassemia, anemia
emolitica e falciforme), tutte le forme di diabete e
malattie della tiroide, tutte le forme morbose tipo
Alzheimer e Parkinson indotti da farmaci anticolesterolo
e antipertensivi che ledono il metabolismo dei lipidi,
indispensabili per la cellula senza limiti di range
imposti.
Gli
“immunosoppressori” vengono generati da tre modelli di
cellule modificate in vitro; murina (ratto), chimeriche
(ratto-umane) e umanizzate contenenti solo il 5-10% di
murina, il loro utilizzo e il modello scelto soggiace al
tipo di farmacoterapia richiesta. Sono cellule "clone"
ricombinate con cellule di mieloma umano (tumore del
sangue o leucemia), che in'Immunochimica e
Farmacodinamica vengono definite “Anticorpi
Mononucleati" o Immunoglobuline dalla caratteristica
forma a “Y”.
Trattasi di cellule
“immortalizzate”, per prolungarne la proliferazione in
modo indefinito nel tempo, attraverso i nervi del
midollo spinale che li invia alla corteccia cerebrale
mandando in corto il Sistema Nervoso Centrale, con gravi
infermità. Questi organismi artificiali rimangono sopiti
per anni dopo l'inoculazione vaccinoprofilattica oppure
post terapia immunosoppressiva infettiva e oncologica.
Questo è lo scopo unico, di
fiaccare il Sistema Immunitario innato nel bambino,
bloccando la maturazione del Sistema Immunitario
adattativo dall’età puerile a quella adulta. Gli
immunosoppressori mononucleati sono contenuti in diverse
categorie di farmaci inibitori della risposta
immunitaria; “Vaccini, antibiotici, antinfiammatori,
antifebbrili, antimicotici, antitiroidei,
antiaggreganti, gastroprotettori, agenti alchilanti,
cortisonici, nefrosici, analgesici, antipertensivi e in
zona cesarini il cavallo di Troia per eccellenza; gli
anticolesterolemici”. L’azione di questi farmaci
neuro-inibitori è proprio quello di bloccare gli ormoni
steroidei, messaggeri chimici derivanti dalla sintesi
del colesterolo agendo indovinate dove?
Primariamente nell’apparato gastrointestinale, cade il
velo sulla giustificata guerra intestina al colesterolo.
Essendo gli immunosoppressori virus a DNA, distruggono
le difese immunitarie del microbioma, riverberando il
danno al Sistema Nervoso Centrale (SNC), diversamente
equivale a mettere del tritolo sotto un edificio per
demolirlo. L’indiscusso intervento normativo
dell’AIFA e l’EMA sponsorizza un gran numero di
farmaceutiche come Novartis, Pfizer, Sanofi, Glaxo ecc,.
a sostegno di un progetto “altro” molto ambizioso e
molto ignorato dal settore medico del piano inferiore
che si limita a osservare le linee guida di Farmaffari.
A fare da intercapedine fra le due Authorities è
l’amministrazione politica, complice delle
sperimentazioni sull’uomo, mentre a stanziare il tutto
sono le Banche, la Finanza e le donazioni ai fondi di
ricerca.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
I
quattro postulati fondamentali alla base della
teoria
ufficiale sul sistema Immunitario, sono:
- Ogni
linfocita porta un solo tipo di recettore con una
specificità unica
- Per attivare la cellula,
il ricettore deve essere occupato
- Le
cellule derivate da un linfocita attivato avranno
ricettori dello stesso tipo della cellula originale
- I linfociti che non riconoscono i "self" vengono eliminati
già all’inizio dello sviluppo
Commento NdR:
in realta' le cose sono molto piu' complesse e non basate
esclusivamente sulla produzione di anticorpi e/o sulle cellule o linfociti
!
Infatti:
Ecco l’adrenalina del sistema immunitario - 07/09/2017
Un team di ricercatori portoghesi ha scoperto come i neuroni
delle mucose possano stimolare specifiche cellule
immunitarie, rendendo così la risposta immunitaria molto
veloce e potente. Lo studio su Nature
Il nostro sistema immunitario è sempre (o quasi) pronto a
difenderci. Ma quanto rapidamente ?
A
svelarlo sulle pagine di Nature è stato il team di
ricercatori portoghesi del Champalimaud Center for the
Unknown and the Instituto de Medicina Molecular di Lisbona,
che ha appena osservato come i neuroni situati nei tessuti
delle mucose (come
intestino e vie respiratorie) possono
immediatamente individuare un’infezione nell’organismo,
producendo una sostanza che funziona come adrenalina per le
cellule immunitarie. Sotto l’effetto di questo segnale, le
cellule immunitarie diventano in brevissimo tempo capaci di
combattere l’infezione e di riparare i danni causati ai
tessuti circostanti.
Lo scorso anno lo stesso team di ricercatori, guidati da
Henrique Veiga-Fernandes, aveva pubblicato sempre su Nature
un dimostrazione del fatto che le cellule nervose
dell’intestino potessero stimolare un tipo di cellule
immunitarie chiamate Ilc3, ovvero una delle diverse
popolazioni di cellule linfoidi innate (Ilc), cellule
davvero molto speciali: non si trovano nel sangue, ma sono
presenti solo alcune zone dell’organismo, come appunto le
mucose.
In questo nuovo studio i ricercatori portoghesi si sono
concentrati su un altro tipo di cellule linfoidi innate: le
Ilc2. “Queste cellule sono normalmente abbondanti nei siti
di barriera, come l’intestino, i polmoni e la pelle,
fungendo come vere e proprie fortezze fisiche”, precisa
Veiga-Fernandes. E ora, il team è riuscito a dimostrare che
queste cellule immunitarie non sarebbero in grado di
proteggerci dalle infezioni senza stabilire un dialogo con i
neuroni residenti nelle mucose dell’organismo.
Questo tandem neuro-immunitario è stato scoperto osservando
delle microfotografie ad alta risoluzione dei polmoni e del
ventre di alcuni topi: le Ilc2 erano posizionate lungo gli
assoni di neuroni situati in queste mucose. “A questo punto
ci siamo chiesti se questi due distinti tessuti avrebbero
potuto comunicare reciprocamente”, continua Veiga-Fernandes.
Per capirlo, i ricercatori hanno analizzato l’intero
genoma di una serie di cellule immunitarie (Ilc1, Ilc2,
Ilc3, cellule T) cercando i geni che codificassero per le
molecole che agiscono come ricevitori di segnali neuronali.
Dalle analisi è emerso che solo le Ilc2 possedevano i
ricevitori (come un’antenna) per questi segnali nervosi. Più
precisamente, le Ilc2 hanno recettori per un messaggero
neuronale chiamato neuromedina U (Nmu). E poiché i neuroni
sono le uniche cellule che producono livelli abbondanti di
Nmu, è stato evidente che solo i neuroni avrebbero potuto
inviare questo segnale alle Ilc2.
Come precisano i ricercatori, i
risultati dello studio forniscono due grandi novità. “La
prima è che i neuroni definiscono la funzione delle cellule
immunitarie”, precisa l’autore. “Nessuno avrebbe potuto
immaginare che il sistema nervoso coordini, comandi e
controlli la risposta immunitaria in tutto l’organismo”. La
seconda novità, invece, è che “questa è una delle reazioni
immunitarie più veloci e più potenti che abbiamo mai visto”.
Basti pensare, infatti, che lo stimolo neuronale appena
scoperto induce una risposta immunitaria in pochi minuti,
mentre le vaccinazioni richiedono in genere diverse
settimane (NdR: e sono dannose al
sistema immunitario)
Dopo aver condotto alcuni esperimenti su un gruppo di topi,
servendosi del parassita Nippostrongylus brasiliensis, il
passo successivo sarà quello di osservarlo anche sugli
esseri umani. “Forse, anche negli esseri umani le Ilc2 hanno
i recettori Nmu”, conclude Veiga-Fernandes. “Ma siamo ancora
molto lontani dal capire come potremmo usare in tutta
sicurezza questa bomba neuro-immunologica. C0’è quindi da
fare ancora molta strada”.
By Marta Musso - Tratto da: wired.it
GUARDATE come il
SISTEMA IMMUNITARIO, con le sue
varie "Funzioni" per mezzo di
globuli bianchi,
macrofagi,
cellule
immunitarie, ecc... DISTRUGGE,
Virus
(proteine virali) e
Batteri !
- Video dal vivo
L'immunizzazione infantile è possibile
con l'allattamento
al seno ?
Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci - 19 giugno
2015; 370 (1671): 20140139.
- doi: 10.1098
/ rstb.2014.0139 - PMCID: PMC4527385 - PMID: 25964452
By
Valerie Verhasselt
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da altri articoli in PMC.
Estratto iniziale:
L'allattamento al
seno è noto come il modo più efficace per prevenire le
malattie infettive nella prima infanzia. Il trasferimento
materno di immunoglobuline antimicrobiche attraverso il
latte conferisce l'immunità passiva al bambino allattato
mentre il suo sistema immunitario sta maturando. Il latte
materno contiene anche fattori bioattivi che stimoleranno
questa maturazione. Dalla letteratura sulla prevenzione
dell'allattamento al seno delle malattie immuno-mediate e
più specificamente dai nostri esperimenti condotti nel campo
della prevenzione delle malattie allergiche, proponiamo che
l'allattamento al seno possa anche indurre risposte
immunitarie antigene-specifiche nel bambino allattato al
seno. Abbiamo scoperto che l'esposizione precoce
dell'antigene orale attraverso il latte materno porta alla
tolleranza o al priming immunitario a seconda della natura
dell'antigene trasferito e dei cofattori di latte materno
che lo accompagnano. Qui, discuteremo i nostri dati alla
luce della prevenzione delle malattie infettive e proporrò
che il possibile trasferimento di latte di antigeni
microbici potrebbe influenzare attivamente la risposta
immunitaria nei bambini allattati al seno e quindi la loro
suscettibilità a lungo termine alle malattie
infettive. Ulteriori ricerche in questa direzione potrebbero
portare a nuove strategie di vaccinazione precoce,
sfruttando la possibilità di stimolare le risposte
immunitarie antigene-specifiche attraverso il latte materno.
Prosegue sull'articolo originale dimostrativo
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4527385/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sistema Immunitario
- immunità di tipo 1 -linfociti T-
- immunità di tipo 2 -linfociti B-
tipo 1, antica,
L'arma è il monossido di azoto (NO) che oltrepassa la
membrana cellulare.
Siccome è tossico, è delicato l’equilibrio tra lui e le
sostanze antiossidanti che devono neutralizzarlo (meccanismo
che si è capito solo nel
1987)
tipo 2
Anticorpi prodotti dalle cellule immunitarie B (linfociti B,
da Bine Marrow, midollo osseo).
Queste rispondono a sostanze estranee di grandi dimensioni e
alle sostanze tossiche determinando la risposta anticorpale.
Per esempio i vaccini che non
contengono virus vivi attenuati (come l'antitetanica e
l'antipolio Salk) stimolano una risposta anticorpale (tipo
2) mentre i vaccini a virus non attenuati (come quello per
la polio Sabin e per il morbillo) stimolano le cellule T per
una maggior produzione di NO intensificando l'immunità
intracellulare.
I due sistemi interagiscono e da
questo equilibrio dipende la salute immunitaria.
Uno sbilanciamento verso il tipo 2 è alla base delle
patologie di tipo allergico, uno sbilanciamento di tipo 1 di
patologie autoimmuni.
Tutta l'immunologia (e tutta la vaccinologia) si appoggia
sul dogma che il nostro sistema immunitario sia in grado di
distinguere le proteine di provenienza propria da quelle di
provenienza esterna. Oggi sappiamo (o dovremmo sapere) però
che nel periodo post natale e nella prima infanzia il
sistema immunitario non è sufficientemente allenato per
riuscire a fare proprio questa distinzione.
Come sia poi possibile che un
organismo sia in grado di distinguere le migliaia di
proteine diverse di cui è composto (circa 55.000) rimane un
mistero.
Gli agenti patogeni che
penetrano all'interno dell'organismo vengono sminuzzati
dalle cellule dendritiche in modo da facilitare il compito
dei linfociti T che provvederanno con la produzione di NO a
ucciderli.
Con una vaccinazione con virus attenuati (od OGM) si
iperstimola questa modalità di risposta col rischio di avere
in punti anche distanti dell'organismo fenomeni infiammatori
ASIA (meccanismo all'origine ad esempio della meningite
asettica) e di tipo autoimmune.
La grande variabilità di configurazione completamente
diversa di proteine sulla superficie delle cellule
dendritiche e immunitarie in generale configura un gran
numero di complessi (detti di istocompatibilità MHC) i quali
determinano la grande variabilità di reazione alle tossine,
agli agenti patogeni, ai traumi di origine fisica e psichica
e naturalmente ai vaccini (che è quindi individuale tanto
che oggi si dice che il sistema immunitario è come
l'impronta digitale, ognuno ha il suo). Ed è questo il punto
(che è peraltro sotto gli occhi di tutti tanto è evidente):
NON È vero che le persone reagiscono allo stesso modo a
questi fattori esterni
Possibili danni da vaccino
i vaccini a virus non attenuati,
abbiamo visto che stimolano la risposta anticorpale di tipo
1 con produzione di NO. La risposta corretta o esagerata
dipenderà dai complessi di istocompatibilità personali
(sembra che il gruppo sanguigno 0 sia portato ad una
risposta paradossale).
Se la risposta è eccessiva anche le cellule sane subiranno
questa aggressione con NO che penetra la membrana cellulare
ma non solo, penetra anche negli organelli chiamati
mitocondri preposti alla dinamica della respirazione
cellulare oltre a produrre il 90% dell'energia della
cellula.
Il rischio che si corre in caso di eccessiva risposta di
tipo T con produzione di NO è addirittura quello di alterare
il DNA a livello mitocondriale.
I mitocondri sono degli ex batteri e non hanno dei
meccanismi di riparazione in caso di danni a livello
genetico (danno verso il quale sono 10 volte più esposti in
quanto mancanti di un guscio protettivo di proteine come
invece hanno i geni all'interno del nucleo della cellula),
possiedono un proprio DNA composto da 39 geni (che sono i
più antichi che ereditiamo solo dalle mamme) fatto
sconosciuto anche a molti medici.
Oltre ai danni a breve e medio termine, un eventuale danno a
livello di mutazione del DNA mitocondriale comporta una
disposizione per eventuali malattie che si possono
manifestare nella vita e addirittura a possibili nuove
malattie per le generazioni future.
Nel 1997 questo DNA veniva indicato come spazzatura, dal
2007 (sempre perché la scienza sa tutto e non cambia mai
idea) viene indicato come il più importante che abbiamo...
ad oggi sono documenta più di 200 malattie a livello
cardiaco, muscolare e cerebrale che originano da un danno
mitocondriale, oltre ai noti morbo di Alzheimer e di
Parkinson e al diabete di tipo 2 e si sta' assistendo ad una
comparsa sempre più precoce... per farla breve un
mitocondrio sano produce grandi quantità di ATP (le nostre
molecole di energia) e pochi radicali liberi, un mitocondrio
invecchiato o danneggiato fa il contrario.
Oltre alle possibili complicanze
da vaccino (in genere mediate da una eccessiva risposta di
tipo 2) ci sono anche i possibili danni (conseguenti ai
meccanismi descritti) che si manifesteranno nell'età adulta
come conseguenza di una alterata risposta di tipo 1.
Possibili reazioni in rapporto
al gruppo sanguigno (gli studi sono insufficienti forse
anche perché sembra che quando sollevano sospetti vengono
abbandonati?):
* gruppo 0 risposta di tipo 1
danni a lungo termine
* gruppo A e AB tolleranza
relativamente buona con risposta di tipo 2 --> patologie
allergiche e rischio di contrarre le patologie per le quali
si è stati vaccinati da adulti
* gruppo B predisposizione a
reazioni di tipo neurotossiche e danni neurologici
soprattutto a causa di adiuvanti.
Questo per fermarci ai 4 gruppi
sanguigni principali (perché, anche questo lo sanno in pochi
anche tra i medici, i gruppi sanguigni ad oggi conosciuti
sono 32) che numericamente parlando sono in ordine di
prevalenza (in Europa): 0, A, B, AB
Uno studio inglese del 1993 sui
danni post vaccinali pubblicato da Miller e altri su Lancet
(afferma che il tasso di meningite asettica post vaccinale
varia da studio a studio e dall'intensità con cui si cerca
di individuare questi casi (cioè più si cerca è più si
trova). Fino a quello studio si pensava che l'incidenza
fosse dello 0,4 - 10 casi per milione di bambini vaccinati
(che sono le cifre raccontate ancora oggi come se quello
studio non esistesse). I risultati di quello studio
ufficiale finanziato dal governo inglese fu di 1 ogni 11000
vaccinati. Gli autori di questa ricerca affermano che queste
meningiti postvaccinali comportano anche "un numero
sorprendente e spaventoso di complicazioni".
In natura non ci si espone allo
stesso agente tutti nel medesimo momento, alla stessa età,
l'agente patogeno non penetra attraverso una siringa e
nemmeno accompagnato da adiuvanti che ne amplifichino
l'impatto.
Solo un accenno al fatto che il
glutatione è il principale antiossidante cellulare,
necessario per neutralizzare i radicali liberi. Le cellule
ossidate o muoiono o producono proteine dello stress. E che
il paracetamolo è un antagonista del glutatione per cui
l'indicazione a intervenire con paracetamolo in caso di
comparsa di febbre lascia esterrefatti
Tralasciando una disamina delle
malattie dovute ad una alterazione tra l'immunità di tipo 1
e 2 perché l'elenco sarebbe lunghissimo, solo un accenno al
cancro. Cento anni fa l'incidenza era del 10% della
popolazione, oggi è del 35% in costante aumento. Per molti
tipi di cancro è documentata una configurazione di
squilibrio immunitario cosa che non sorprende visto che le
cellule tumorali non sono altro che una regressione verso
cellule embrionali con configurazione di citochine di tipo 2
(come appunto le cellule embrionali nella placenta).
Tornando ai nostri mitocondri è
una conoscenza acquisita degli ultimi 10 anni che il cancro
si sviluppa a causa di un disturbo della catena di
respirazione all'interno dei mitocondri che abbiamo visto
essere sede della produzione di energia.
Nel caso della cellula tumorale, questa attua una
commutazione permanente verso la forma di produzione
dell'energia che è la fermentazione senza l'utilizzo di
ossigeno ma con un consumo 20 volte maggiore di glucosio per
cui di fatto diventa un parassita cellulare. La produzione
di NO nelle cellule tumorali è praticamente soppressa e si
avrà uno spostamento permanete verso una reazione
immunitaria di tipo 2, processo che come abbiamo visto può
essere favorito dalla vaccinazione soprattutto nei gruppi
sanguigni A, B e AB che in effetti pur essendo numericamente
inferiori dei gruppi 0 presentano una maggiore incidenza di
tumori e proprio negli ultimi 50 anni (per motivi
multifattoriali naturalmente non certo solo per le
vaccinazioni ma per tutti i fattori di stress che si
accumulano e si potenziano nel corso della vita).
Il Ca2+ intracellulare stimola la produzione di NO,
che se in eccesso è tossico per le cellule microgliali e per
gli astrociti. La microglia è responsabile del pruning delle
sinapsi nel periodo intrauterino e neonatale fino ai due
anni ! Trovo sempre eccesso di Ca intracellulare nei bambini
autistici!
Esami prevaccinali (utili per
minimizzare, ma non per escludere i rischi),
infatti ad oggi NON ESISTE ALCUN ESAME DIAGNOSTICO
che può fornire certezze assolute sull’assenza di rischio
nella pratica vaccinale.
La singola mutazione dell’MTHFR
non è uno strumento capace di predire un danno da vaccino.
Alcune malattie, tra cui quelle
auto-immuni, sono più frequenti in soggetti portatori di
determinati aplotipi che non sono necessariamente predittori
certi di malattia, e non esistono ad oggi elementi per
prevedere quali soggetti portatori di determinati antigeni
HLA potrebbero più facilmente sviluppare una reazione severa
dopo una vaccinazione.
Il numero delle
patologie cronico-degenerative, delle patologie autoimmuni,
di quelle tumorali e i disturbi del neurosviluppo sono in
drammatico aumento tra i bambini.
Organi preposti a sorvegliare
AIFA e OMS
(ma chi e che cosa), se
sono finanziari dalle case produttrici di vaccini e farmaci
??
L’Agenzia del Farmaco (AIFA),
che ha nascosto per anni i pochi dati – raccolti
casualmente, perché non ha mai avviato ricerche mirate –
sulle numerosissime reazioni avverse ai vaccini, tra cui
diverse mortali e molte irreparabili; dati che è stata
costretta a rendere pubblici solo dopo l’ingiunzione del
Tribunale di Torino.
l’OMS è sì un’agenzia delle
Nazioni Unite, ma “privatizzata”: il suo bilancio, lo 85%, è
sostenuto quasi interamente dalle principali case
farmaceutiche (Big Pharma), tra cui
Glaxo, e da miliardari
che hanno il potere di deciderne i programmi, come
Warren
Buffet e Bill Gates.
Quest’ultimo, insieme alla moglie, è sotto processo in India
per aver promosso una sperimentazione di vaccini con esiti
mortali su bambini di famiglie povere e ignare, mentre Glaxo
ha subito diverse condanne: negli Usa – a penali miliardarie
– per aver diffuso farmaci senza avvertire dei gravi effetti
avversi di cui era a conoscenza; in molti paesi dell’America
Latina, per sperimentazioni pericolose con vaccini; in quasi
tutto il resto del mondo per ricorso a regalie e tangenti;
in Italia, ha pagato 600 milioni (di lire) per rendere
obbligatorio il vaccino per l’epatite B, di cui è
monopolista, ma che le permette di venderne altri cinque
nelle “insostituibili” formulazioni quadrivalente ed
esavalente.
By dott.
Gerardo Rossi
La
Memoria delle cellule staminali, di lesioni,
traumi, ferite,
intossicazioni (anche da
farmaci
e
Vaccini),
infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento.....
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Nei vaccini umani
vengono utilizzati ossi-idrossido di alluminio,
fosfato di alluminio e solfato di alluminio,
e la scelta della formulazione dipende da quanto
bene assorbe le componenti proteiche del
vaccino. Tradizionalmente, tutti gli effetti
adiuvantici dell'allumimio [Al] sono stati
attribuiti alla sua capacità di prolungare
l'esposizione dell'antigene al sistema
immunitario. È ormai chiaro, tuttavia, che
l'alluminio [Al[ può essere riconosciuto dal
sistema immunitario innato che porta a
molteplici effetti a valle fra cui,
probabilmente, la sua capacità di agire come
adiuvante immunologico
Inoltre, neppure le risposte endogene delle
cellule T CD4 e CD8, le risposte degli anticorpi
e la polarizzazione Th2 sono state influenzate
dall'assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l'attivazione dell'infiammasoma
e della risposta innata di tipo 2 orchestrata da
macrofagi e mastociti in vivo, non sono
necessari per l'effetto adiuvantico
dell'alluminio [Al] sulle risposte delle cellule
T e B endogene.
Distribuzione della infiammazione
I mastociti differiscono da altre cellule
ematopoietiche (ad esempio neutrofili, basofili
ed eosinfili) in quanto sono presenti nei
tessuti in condizioni fisiologiche normali. Essi
risiedono non solo tra le cellule parenchimali,
ma anche in prossimità di vasi sanguigni, vasi
linfatici e nervi che sono incorporati nel
parenchima.
Quindi ecco il generarsi di
un'auto-infiammazione costante che aumenta con
il procedere dell'età .
Ecco la spiegazione del meccanismo di inizio
della risposta autoimmune che si protrae per
tutta la VITA del soggetto vaccinato, perche
questo meccanismo non si fermerà mai, una volta
avviato nel nostro sistema immunitario innato
ed infine ecco che il sistema immunitario
attacca lo stesso organismo.
Estratto, Tratto da:
http://www.jimmunol.org/content/183/7/4403.long
Estratto
Per capire di più su come il corpo riconosce l'allume
abbiamo caratterizzato le prime risposte innate e adattive
nei topi iniettati con l'adiuvante. Entro poche ore
dall'esposizione, l'allume induce una risposta innata di
tipo 2 caratterizzata da un afflusso di eosinofili,
monociti, neutrofili, DC, cellule NK e cellule NKT. Inoltre,
vengono prodotte almeno 13 citochine e chemochine entro 4
ore dall'iniezione, tra cui IL-1β e IL-5. La produzione
ottimale di alcuni di questi, compreso IL-1β, dipende da
macrofagi e mastociti, mentre la produzione di altri, come
IL-5, dipende solo dai mastociti, suggerendo che entrambi
questi tipi di cellule possono rilevare l'allume. L'allume
induce accumulo di eosinofili in parte attraverso la
produzione di IL-5 derivato da mastociti e istamina.
L'allume migliora notevolmente l'innesco di cellule T CD4 e
CD8 endogene indipendentemente dai mastociti, macrofagi e di
eosinofili. Inoltre, i livelli Ab e il bias Th2 erano simili
in assenza di queste cellule. Abbiamo trovato che
l'infiammazione indotta da allume è rimasta invariata in
topi carenti di caspasi-1, che non possono produrre
IL-1β. Inoltre, le risposte endogene di cellule T CD4 e CD8,
le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate
dall'assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l'attivazione dell'infiammomaco
e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e
mastociti in vivo non sono richieste per l'effetto adiuvante
di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le
risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e
il bias Th2 non sono state influenzate dall'assenza di
caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l'attivazione dell'infiammomaco
e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e
mastociti in vivo non sono richieste per l'effetto adiuvante
di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le
risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e
il bias Th2 non sono state influenzate dall'assenza di
caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l'attivazione dell'infiammomaco
e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e
mastociti in vivo non sono richieste per l'effetto adiuvante
di allume sulle risposte di cellule T e B endogene.
I sali di alluminio, definiti
collettivamente come allume in questo studio, sono stati
usati per quasi un secolo per migliorare le risposte di Ab
negli animali e negli esseri umani con pochissima
comprensione di come mediano i loro effetti sul sistema
immunitario ( 1 ). Nei
vaccini umani vengono utilizzati idrossido di alluminio,
fosfato di alluminio e solfato di alluminio e la scelta
della formulazione dipende da quanto bene assorbe i
componenti proteici del vaccino. Tradizionalmente, tutti gli
effetti adiuvanti dell'allume sono stati attribuiti alla sua
capacità di prolungare l'esposizione di Ag al sistema
immunitario. Ora è chiaro, tuttavia, che l'allume può essere
riconosciuto dal sistema immunitario innato che porta a
molteplici effetti a valle tra cui, forse, la sua capacità
di agire come adiuvante immunologico.
L'allume induce una risposta
infiammatoria di tipo 2, caratterizzata dall'accumulo di
eosinofili nel sito di iniezione in vivo. Questo può
contribuire agli effetti dell'allume su specifiche risposte
immunitarie ( 2 ). Gli
eosinofili aumentano i livelli di MHC di classe II e
segnalano nelle cellule B attraverso IL-4 e promuovono le
prime risposte di IgM. L'allume induce anche la conversione
dei monociti in cellule dendritiche (DC) 3
che presentano l'Ag ( 3 ).
Un certo numero di studi ha
studiato come l'allume raggiunge il suo effetto
infiammatorio. È noto che l'impegno dei TLR da parte dei
loro ligandi, come LPS, stimola l'immunità innata e ha
potenti effetti adiuvanti su specifiche risposte immunitarie
( 4 ).
Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che la capacità
dell'allume di agire come adiuvante non dipende né da MyD88
né da TRIF, molecole adattatrici nelle vie di segnalazione
che agiscono a valle della legatura dei TLR ( 5 , 6 ).
Altri recettori di
riconoscimento di pattern come i recettori NOD-like possono
anche promuovere risposte innate che, a loro volta,
stimolano l'immunità specifica ( 4 , 7 , 8 , 9 , 10 ). All'attivazione,
i membri della famiglia di recettori simili a NOD, come
NLRP3, formano complessi con la proteina dell'adattatore ASC
e la pro-caspasi-1. Il complesso formato da queste molecole
viene chiamato inflammasome. L'inflammasoma NLRP3 è attivato
da numerosi materiali, compreso l'allume ( 11 , 12 , 13 , 14 , 15).
La sua attivazione può essere causata direttamente dal
materiale in questione, o indirettamente tramite i prodotti
del danno cellulare indotto dal materiale. Tali prodotti
includono cristalli di acido urico o enzimi rilasciati dai
lisosomi in cellule danneggiate ( 14 , 16 ).
Qualunque sia la causa dell'attivazione dell'infiammazione,
le conseguenze includono la produzione di caspasi-1 attiva,
quindi la conversione delle citochine inerte del precursore
della famiglia IL-1, comprese IL-1β, IL-18 e IL-33 nelle
loro forme attive ( 17 ).
Perché queste citochine sono potenti stimolatori di risposte
adattive in alcuni contesti ( 7 , 8 , 9 , 10),
l'inflammasoma NLRP3 è un candidato attraente e un
intermediario degli effetti adiuvanti dell'allume.
Diversi rapporti sono giunti a
tale conclusione, dimostrando che la capacità dell'allume di
indurre la migrazione di DC caricati con Ag ai linfonodi
(LN) ( 3 ),
per aumentare la produzione di Ab ( 12 , 13 ),
o anche per indurre cellulare infiltrati ( 3 , 12 )
è notevolmente ridotto negli animali privi di NLRP3 o di
altri componenti dell'infiammasoma, ASC o
caspasi-1. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che
l'uricasi inibisce l'effetto dell'allume sulla presentazione
di Ag e l'innesco di cellule T ( 3 ),
suggerendo che l'acido urico è coinvolto nell'attivazione
dell'inflammasoma NLRP3 da parte dell'allume. Tuttavia,
sebbene sia universalmente riconosciuto che la capacità
dell'allume di indurre la produzione di IL-1β dipende dall'inflammasoma
NLRP3 (3 , 12 , 13 , 14 , 15 ),
alcuni studi non hanno trovato alcun ruolo per NLRP3 nella
capacità di allume di migliorare le risposte Ab di IgG ( 3 , 15 ). Tali
risultati sono supportati dai primi risultati che abbiamo
menzionato suggerendo che MyD88, un intermediario richiesto
nelle vie di segnalazione delle citochine correlate
all'IL-1, non è necessario per l'allume per migliorare le
risposte Ab ( 5 , 6 ).
In questo studio, abbiamo deciso
di studiare gli effetti dell'allume sull'immunità innata e
specifica in modo più approfondito, per scoprire quali
cellule rispondono più immediatamente all'introduzione di
allume nel corpo e quali degli effetti di allume dipendono
dall'inflammasoma NLRP3. I nostri risultati mostrano che
molte citochine e chemochine proinfiammatorie sono prodotte
rapidamente in vivo dopo l'esposizione ad
allume. Eosinofili, neutrofili, monociti, cellule NK,
cellule NKT e DC vengono rapidamente assunti nel sito di
iniezione. Contemporaneamente cadono i mastociti, i
macrofagi e i numeri di cellule B nel sito di iniezione. Il
reclutamento di eosinofili è stato promosso da entrambi i
macrofagi e mastociti, le ultime cellule tramite la loro
produzione di IL-5 e istamina indotta da allume, ma non ha
richiesto il componente inflammasoma caspasi-1.
L'allume non solo ha indotto
migliori risposte delle cellule T CD4 endogene e produzione
di Ab ma ha anche migliorato l'innesco delle cellule T
CD8. Nessuno di questi effetti di allume sulla risposta
immunitaria specifica richiedeva macrofagi, mastociti o
eosinofili o, più significativamente, i componenti dell'inflammasoma
NLRP3 o caspasi-1. Solo la produzione di IL-1β è stata
influenzata dall'assenza di attività di inflammasoma. Pertanto,
sebbene i mastociti ei macrofagi siano i primi sensori di
allume e nonostante queste cellule producano molte sostanze
stimolanti in risposta all'allume, non sono necessari per
gli effetti adiuvanti dell'allume. Inoltre, sebbene l'inflammasoma
NLRP3 sia richiesto per una produzione ottimale di IL-1β in
seguito all'esposizione all'allume in vivo, l'allume
promuove i suoi effetti sull'innesco di cellule T CD4 e CD8
e migliora le risposte di Ab da meccanismi indipendenti
dall'inflammasoma.
E’
stato osservato che le malattie autoimmuni sono in
netto AUMENTO statistico (specie
nei
bambini
e nei giovani
vaccinati) e che sono caratterizzate da sintomi importanti e spesso molto
gravi.
Artrite Reumatoide, Lupus, Sclerodermia,
Periarterite Nodosa, Rettocolite, Morbo di Crohn, Tiroiditi Autoimmuni,
Psoriasi, Sclerosi Multipla, ecc., sono termini che
sentiamo sempre più spesso e che allarmano perché indicano malattie
ritenute incurabili. Inoltre, la medicina
ufficiale non riesce a
spiegarne l’origine, ma solo il meccanismo d’azione che, come è noto,
consiste nell’aggressione da parte del sistema immunitario del paziente
verso strutture proprie dell’organismo (autoimmunità).
Tale
autoaggressione, non essendone spiegati i motivi di base, viene descritta
sui libri e dalla bibliografia medica come una sorta di “impazzimento”
del sistema immunitario che “perderebbe” la capacità di riconoscere
le strutture proprie da quelle estranee (riconoscimento del
self – non self).
I
Meccanismi del sistema immunitario innato
sovra attivato (es. con i
Vaccini) disturbano l'autoregolazione e si
trasformano in
autoimmunita' e danni
neurodegenerativi
Vaccinazioni e
reazioni autoimmunitarie - 23/02/2019
Vi è molta differenza tra ciò che accade
normalmente in un contesto di risposta
immunitaria cellulo-mediata e ciò che accade
quando si tenta di provocarla artificialmente
nel tentativo di eludere la risposta
medesima....Quando gli anticorpi intervengono
per riconoscere e distruggere i tessuti/organi
stessi del corpo a cui appartengono
(autoimmunità) fagocitandoli, li portano
inevitabilmente nel circolo sanguigno insieme ai
loro residui di DNA. Ciò induce il sistema
immunitario a produrre ulteriori anticorpi che
vengono indirizzati a colpire ulteriormente i
tessuti e/o gli organi oggetto dell’attacco
primario in un ciclo reiterato.
http://autoimmunityreactions.org/2019/02/23/autoimmunita-e-produzione-di-auto-anticorpi/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
COSA
E’ IL
MESENCHIMA O CONNETTIVO
La
moderna
Omotossicologia,
disciplina medica di cui stiamo per parlare, ha, fra i tanti meriti, anche
quello di aver dato la spiegazione scientifica del meccanismo alla base
dell’autoimmunità.
L’Omotossicologia
è la scienza che studia i “fattori tossici” dell’organismo; è
stata codificata dal Dr. Reckeweg, medico tedesco, che per primo ha
evidenziato l’importanza del mesenchima (che chiameremo connettivo) come
substrato fondamentale delle cellule.
Il
connettivo è il tessuto più esteso e grande dell’intero organismo
(rappresenta il 20% del peso corporeo) ed è costituito da una matrice
intercellulare che costituisce l’ambiente, l’habitat dove sono immerse
e vivono le cellule del nostro organismo: la cellula sta al connettivo
come l’uomo sta all’aria che respira.
Secondo
questa prospettiva il connettivo è l’organo più importante che esista:
infatti svolge svariate funzioni fondamentali per il nostro organismo. Per
citarne solo alcune, diremo che tutte le reazioni immunitarie avvengono
nel connettivo (che, dunque, da questo punto di vista rappresenta e viene
indicato come il ”campo di battaglia”, la sede dove avvengono tutte le
reazioni di difesa del nostro organismo). Inoltre svolge la funzione di
nutrizione per le cellule, di immagazzinamento di sostanze di rifiuto
prodotte dalle cellule (scorie metaboliche e tossine), di sostegno
strutturale e molte altre.
FISIOLOGIA
del CONNETTIVO
Una
delle funzioni del connettivo è, come già detto, quella di essere
ricettacolo di tossine che vengono convogliate dal sangue ed immagazzinate
nel connettivo stesso.
Queste
tossine provengono principalmente dal metabolismo cellulare (tossine
endogene) ed anche dall’esterno, per esempio i virus, i batteri,
i farmaci, i metalli pesanti, varie sostanze chimiche, ecc. (tossine
esogene). Sia le tossine endogene che quelle esogene ogni giorno
devono essere smaltite e tale lavoro viene effettuato dal sistema
linfatico che, proprio come un operatore ecologico, porta via giornalmente
i rifiuti che si sono accumulati.
Per
consentire ciò il connettivo, nell’arco delle 24 ore, attraversa due
fasi di circa 12 ore ciascuna: una fase di smaltimento di
scorie metaboliche e sostanze estranee, ed una fase di ricostruzione
della matrice connettivale e delle sostanze indispensabili alla vita delle
cellule.
In
ogni fase (vedi schema) il connettivo cambia la
sua struttura. Nella prima fase della giornata, che va dalle 3 alle 15
circa, esso appare come una gelatina sciolta, solubilizzata (stato
di sol) ed in questa prima parte della giornata avviene la
demolizione e lo smaltimento di scorie e proteine (fase di
smaltimento). Nella seconda fase, che va dalle 15 alle 3
circa, il connettivo appare, invece, come una gelatina che si ricondensa (stato
di gel) ed in questa seconda parte della giornata avviene la
ricostituzione della matrice connettivale e delle proteine (fase
di ricostruzione).
STATO
DI SOL
Corrisponde
a:
-
Fase
dell'attività
-
Simpaticotonia
-
Idrolisi
proteica
-
Degradazione
-
Smaltimento
STATO
DEL GEL
Corrisponde
a:
-
Fase
della Stasi
-
Vagotonia
-
Ricostruzione
proteica
In
sintesi, ad ogni demolizione segue una ricostruzione e viceversa.
Questo
ordine di rapporti, però, può rompersi per una serie di ragioni: ad esempio, per
un trauma, infezioni virali o batteriche, insufficienza funzionale del
sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine dovuta ad errata
alimentazione o all’assunzione di sostanze chimiche, ecc. Tutti questi
eventi portano ad un aumento di scorie nel connettivo.
Quando
l’organismo è particolarmente sovraccaricato da questo punto di vista,
si mettono in moto meccanismi di detossicazione e drenaggio supplettivi,
grazie alla produzione di alcuni enzimi (per es. la ialuronidasi) che
producono uno stato continuativo di sol del connettivo (fase di
smaltimento): questa fase, però, non dura più solo 12 ore, ma continua
fino a quando non viene ottenuta una pulizia profonda e completa. Tale
meccanismo supplettivo prende il nome di
INFIAMMAZIONE
!
Quindi la gelatina disciolta (stato di sol) della matrice
connettivale rigelificherà (stato di gel) solo quando sarà
fatta completa pulizia del connettivo stesso. Solo allora, dopo aver
svolto la sua funzione di drenaggio supplettivo, l’infiammazione finirà
e verrà ripristinato il normale bioritmo giornaliero tra fase di sol e
fase di gel del connettivo.
Da
questa prospettiva l'infiammazione e, ovviamente, la
febbre che ne costituisce il sintomo più generale, rappresentano
un meccanismo biologicamente
opportuno
e NON
una malattia
da combattere
come, invece, vengono normalmente considerate.
La
scienza, negli ultimi anni, ha dimostrato che il nostro sistema
immunitario inizia a funzionare in maniera ottimale a partire da una
temperatura di 38,4° C. Inoltre, nei centri più all’avanguardia nella
cura dei tumori viene usata l’ipertermia, cioè l’induzione di
un’infiammazione molto alta prodotta artificialmente nella zona da
trattare, proprio perché si produce un forte stimolo immunitario.
Il
PROBLEMA
Se
l’infiammazione e la febbre non vengono considerate correttamente, cioè
come meccanismi biologicamente opportuni, bensì come malattia da
combattere, si cercherà, ovviamente, di combatterle con anti-infiammatori,
antibiotici, cortisonici, ecc.
Tutti
questi farmaci hanno una caratteristica comune, quella di produrre un
immediato viraggio dalla fase di sol (fase in cui
agisce l’infiammazione) a quella di gel (stasi),
senza prima aspettare che sia stata fatta “pulizia”. Di conseguenza,
si produrrà una gelificazione forzata del connettivo e quindi
l’infiammazione passerà, così che medico e paziente saranno
apparentemente soddisfatti del risultato ottenuto, convinti di aver
ottenuto la guarigione eliminando i sintomi.
In
realtà tale guarigione è solo apparente perché il fine ultimo, la causa
per cui si era accesa l’infiammazione, non è stato raggiunto: le
tossine rimangono nel connettivo ed il problema è solo rimandato.
Infatti, una volta passato l’effetto dei farmaci gli stessi stimoli che
avevano provocato il primo episodio di infiammazione ne faranno
riaccendere un altro. Purtroppo medico e paziente tenderanno a riprodurre
lo stesso meccanismo ogni qual volta si ripresenti un’infiammazione,
accorgendosi però che gli effetti ottenuti non sono più quelli attesi in
quanto, nel corso del tempo, le infiammazioni si riaccendono sempre più
frequentemente e non sono più facilmente gestibili.
SINTESI
riassuntiva sul
TESSUTO CONNETTIVO LASSO
e
processo SOL-GEL
Il tessuto connettivo lasso, che
si origina in seguito al
processo di differenziazione del
mesenchima, è costituito da vari
elementi cellulari (cellule
mesenchimali - indifferenziate e
totipotenti, fibroblasti,
macrofagi, monociti, linfociti,
granulociti ecc.) e dalla
sostanza intercellulare, che
comprende le fibre (reticolari,
collagene ed elastiche) e la
sostanza fondamentale amorfa.
Quest'ultima, detta anche
"matrice amorfa", ha le
proprietà o di una soluzione
colloidale molto viscosa (SOL) o
di un gel fluido (GEL) ed è
costituita di acqua, componenti
di scambio sangue/tessuti
(sodio, potassio, acidi grassi,
proteine ...), sali, vitamine,
ormoni, enzimi e
glicosaminoglicani.
Il tessuto connettivo lasso è
l'unico sistema in contatto
diretto con tutte le cellule
dell'organismo.
Tutti i processi di scambio, tra
capillari e fibre nervose
terminali da una parte e cellule
specifiche di organo dall'altra,
devono avvenire attraverso i
flussi tessutali extracellulari
che fanno parte del tessuto
connettivo.
La configurazione del tessuto
connettivo lasso cambia in
presenza di processi che
alterano le funzioni vitali e
che possono venire innescati da
germi, intossicazioni, ferite,
infezioni, farmaci, specie
Vaccini, disturbi regolatori,
carichi stressogeni (stress
muscolare ad esempio) ...
Il tessuto connettivo lasso
rappresenta, quindi, il primo
sistema di difesa
dell'organismo.
Bene quindi possiamo dire che le
cellule sono come "immerse" nel
tessuto connettivo, quest'ultimo
rappresenta il 20% dell'intero
corpo.
Pero' la configurazione del
tessuto connettivo cambia
nell'arco delle 24h due volte
(da Sol a Gel e viceversa),
questo ovviamente in situazioni
normali.
Questo ovviamente porta a
riempire il connettivo di
rifiuti (tossine) i quali sono
principalmente di origine
cellulare (tossine endogene,
autoprodotte) e il resto sono
virus (proteine virali, anche
quelle ingegnerizzate dei
Vaccini), farmaci, batteri
mutati, metalli pesanti, e chi
più ne ha, più ne metta.
Ovviamente questi ospiti
indesiderati non possono
rimanere nel "deposito" del
connettivo, per questo per circa
12 ore il connettivo presenta le
caratteristiche di una gelatina
molto liquida (fase di SOL)
durante queste ore il connettivo
viene ripulito dal Sist.
Immunitario.
Nelle successive 12 ore la
gelatina da molle, quasi
liquida, diventa più consistente
e si passa alla ricostruzione
del connettivo (fase di GEL).
Ripeto questo meccanismo
funziona in questo modo solo in
condizioni normali e se
mantenuto tale, quindi se ci
fermiamo per un momento a
pensare alla vita che
conduciamo, stress, tossine
alimentari, quelli delle acque,
particolarmente i Vaccini,
farmaci, a cui siamo sottoposti
e esposti, ci rendiamo conto che
facilmente la fase SOL-GEL può
andare in tilt e non svolgere la
sua funzione.....
Ovviamente è così, però si
tratta già di un passaggio
intermedio.
Il primo punto, quello iniziale,
parte dall'intestino in termini
di alimenti, farmaci e
soprattutto vaccini.
Indubbiamente esistono gli
xenobiotici, indubbiamente i
naturali processi organici
stessi creano tossine endogene,
dipendendo però dal tipo di
alimenti, vaccini, farmaci
consumati od utilizzati e dalla
capacità soprattutto a livello
epatico e polmonare di
disintossicare l'organismo.
La prima alterazione immunitaria
avviene nell'intestino, in cui
si può dire che ha sede l'80%
del sistema immunitario.
Il
reale controllo avviene a
livello mitocondriale
(all'interno delle cellule), se
il mitocondrio resta in piena
funzione è difficile che si
realizzino malattie gravi.
A spezzare la funzionalita'
naturale del meccanismo SOL-GEL,
ci pensano vari fattori:
infezioni virali, soprattutto i
Vaccini, traumi, problemi al
sistema linfatico, eccessiva
produzione di tossine endogene
dovuta ad una errata
alimentazione, acque tossiche,
tutti questi fattori portano ad
un aumento di "materiale di
scarto" nel connettivo.
Questa situazione induce il
corpo a prolungare (tramite
l'intervento di alcuni enzimi)
la fase di SOL oltre alle sue
normali 12 ore e protrarla nel
tempo fino a che non si
raggiunge una pulizia adeguata
del connettivo.
A livello somatico avremo una di
quelle tanto fastidiose
Infiammazioni che ci causerà una
bella febbre, risanatrice, se
non la blocchiamo con farmaci
tipo tachipirina, ma la aiutiamo
ad uscire dall'organismo con le
tecniche della medicina
naturale.
Peccato che i farmaci per curare
la febbre inducano una fase di
GEL, quindi una solidificazione
del connettivo, senza che prima
sia stata fatta un adeguata
pulizia.
In pratica le tossine che non
sono state eliminate, rimangono
nel connettivo.
Pensate che ciò avviene ogni
volta che reprimiamo la febbre
con i farmaco.....
Dicevamo, fino a quando SOL e
GEL si alternano in modo
naturale, si ha una pulizia del
connettivo ottimale anche in
caso di infiammazione, la cosa
cambia quando ricorriamo ai
farmaci, progressivamente il
connettivo si "sporca" e nella
successiva fase di GEL (imposta)
le proteine sintetizzate per la
costruzione del connettivo
risulteranno anch'esse
sporche.....
LA
MALATTIA AUTOIMMUNE
Sopprimendo
sistematicamente le infiammazioni abbiamo visto che si produce un accumulo
sempre maggiore di tossine in quanto se ne impedisce il drenaggio per
lunghi periodi. In tal modo il connettivo si “impregna” sempre più
profondamente di tossine ed è sempre più intasato di sostanze estranee
(proteine batteriche, virus, sostanze chimiche, ecc.). L’uso dei farmaci
(anti-infiammatori, antibiotici, cortisonici, ecc.) provoca, come già
detto, un viraggio forzato verso la fase di gel senza
che si sia prima pulito il connettivo.
Ma
noi sappiamo anche che la fase di gel è
caratterizzata dalle nuove sintesi proteiche che dovrebbero essere attuate
in un connettivo “pulito”. Se, invece, si verificano sintesi proteiche
in un connettivo sempre più contaminato, “impregnato di materiale
estraneo” (ripetiamolo, proteine batteriche, virus, molecole chimiche e
farmacologiche) si produrranno nuove proteine che, purtroppo, includeranno
nella loro struttura anche materiale estraneo all’organismo, cioè non
proprio (non self). Detto in altri termini, si produrranno
delle “proteine anomale” in quanto formate non
solo da materiale proprio (self) ma anche da “pezzi”
estranei (non self). Verranno sintetizzate quindi quelle
strutture abnormi che i tedeschi hanno chiamato “proteine selvagge”.
Queste
proteine anomale saranno considerate estranee (non self) dal
nostro sistema immunitario che, quindi, le attaccherà. Infatti,
nonostante le proteine selvagge siano costituite quasi totalmente da
molecole proprie dell’organismo contengono nella loro struttura anche
piccole parti estranee sufficienti a far considerare queste proteine
“non opportune” e quindi da combattere da parte del sistema
immunitario: si creano così le basi della
malattia
autoimmune.
Per
essendo state classificate svariate malattie autoimmuni abbiamo
volutamente parlato di malattia autoimmune al
singolare in quanto essa è la malattia del connettivo
e, poiché il connettivo è ubiquitario (in quanto è presente ovunque
nell’organismo) la classificazione delle malattie autoimmuni dipende
solo da quale zona connettivale viene colpita (per esempio, la
Sclerodermia al livello del derma, il
Morbo
di Crohn e
la Rettocolite a
livello intestinale, l’Artrite
Reumatoide a livello delle articolazioni, la
Sclerosi
Multipla a livello della guaina mielinica, la
Glomerulonefrite a livello renale, la
Tiroidite
al livello della tiroide, ecc.).
CONCLUSIONI
Alla
luce di quanto detto è evidente che negli ultimi anni l’uso
indiscriminato ed inopportuno di farmaci anti-infiammatori sia stato
accompagnato da un forte aumento statistico della patologia
autoimmune.
Pensiamo,
per esempio, a quante persone bloccano sistematicamente infiammazioni e
febbri con farmaci anti-infiammatori o antibiotici oppure ai danni
provocati nei bambini con problemi alle tonsille, ai quali viene
prescritta una terapia con penicillina a lunga azione per la durata di
molti mesi o anche anni. Tutto ciò provoca uno stato di gelificazione
prolungata del connettivo che impedisce la normale, fisiologica
disintossicazione del connettivo stesso e facilita la formazione di grandi
quantità di proteine anomale.
Quanti
di questi bambini da grandi si ammaleranno !
Infatti
nella maggior parte dei casi accade quanto descritto finora ed intorno ai
20-30 o 40 anni, quando compare la malattia autoimmune,
il destino sembra segnato.
Ma
non è così: dalla
malattia autoimmune si può guarire.
Occorre
conoscere tutti i possibili meccanismi che facilitano e creano le basi
della malattia: qui abbiamo esposti quelli che, a nostro parere, sono i
fondamentali. Attualmente solo pochi medici ne sono a conoscenza ed hanno
un bagaglio olistico completo che li metta in grado di curare una malattia
autoimmune ed al tempo stesso di rendere più consapevole e
cosciente il paziente nel seguire un protocollo di medicina naturale che
ha già dimostrato di dare risultati eccezionali.
Tratto
da:
http://www.centro-medico-broussais.it/autoimmuni.htm
Commento NdR: Concordiamo con questo
articolo, perche' le malattie dette
impropriamente "autoimmunitarie" cosi' come il
meccanismo delle stesse, pare essere una scappatoia
che la
medicina ufficiale, incapace a
comprendere le vere cause e concause della malattia,
l'ammalamento, e
quindi a poterla guarire, ha scelto come strada
per definire questi vari e molteplici
sintomi, chiamati impropriamente
malattie,
definendoli ad esempio, come "malattie autoimmuni"; in realta' trattasi SEMPRE e comunque di
alterazioni della mucosa
intestinale dovute a:
intossicazioni,
infezioni
da parassiti,
infiammazioni,
con conseguente alterazione di:
sistema
enzimatico,
flora batterica,
pH dei
liquidi extra ed intra
cellulari e del
sistema
enzimatico, i quali fanno impazzire
ovvero malfunzionare
il sistema
immunitario, e generano
stress ossidativo
cellulare e
tissutale, ma
le cause sono ben note e sono proprio quelle
elencate dalla
Medicina Naturale !
La
Memoria delle cellule
staminali, di lesioni,
traumi, ferite,
intossicazioni (anche
da
farmaci e
Vaccini),
infiammazioni e loro
ruolo nella salute/ammalamento.....
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Le Prime
ricerche sul Sistema Immunitario
E' stato
Niels Kaj Jerne a formulare la "teoria della
selezione degli anticorpi" (teoria mai dimostrata), conosciuta come teoria della
selezione clonale, che presuppone ci sia una produzione
continua di linfociti, i quali presentano sulla loro
superficie molecole di
immunoglobuline (anticorpi), che le
molecole sulla superficie di una singola cellula
B abbiano la stessa specificità e che per ciascun
determinante antigenico esista solo una piccola parte
dell'insieme delle cellule B in grado di legarsi all'antigene.
Quando un antigene e' in circolazione nell'organismo si lega
solo a quelle cellule B che hanno la specificità appropriata
e ciò induce la cellula B che ha interagito, a produrre
cellule figlie che sintetizzano e secernono questo anticorpo
specifico; l'antigene quindi ha selezionato da un gruppo
preesistente di cellule, quelle che hanno l'appropriata
specificità e queste cellule sono ora dei cloni che derivano
dalla cellula originaria.
Nel 1954, l’immunologo Niels Jerne presenta una teoria nella
quale afferma che vi e' già una vasta gamma di linfociti nel
corpo prima di qualsiasi infezione. L'ingresso di un
antigene nel corpo produce la selezione di un solo tipo di
linfociti e quindi stimola la produzione di anticorpi per
distruggere l'antigene.
Altre ricerche e formulazione della teoria
L’immunologo australiano
Frank Macfarlane Burnet assieme a
David W. Talmage lavora su questo modello di teoria ed
e'
il primo a chiamarla "teoria della selezione clonale". Burnet spiega il funzionamento della memoria immunologica
come clonazione di due tipi di linfociti:
- Cellule “B” attive: agiscono immediatamente per combattere
le infezioni rilasciando anticorpi che durano solo poche ore
o giorni.
- Cellule memoria: non agiscono immediatamente ma si
preservano nell’organismo per prevenire eventuali infezioni
successive alla prima; queste cellule possono rimanere
nell’organismo per periodi di tempo molto lunghi, il che si
traduce in immunità a tale antigene.
Nel
1958,
Sir Gustav Nossal e
Joshua Lederberg hanno dimostrato che una cellula B
produce sempre un solo anticorpo. Questa e' stata la prima
prova a conferma parziale della teoria.
Bibliografia
-
Del Gobbo V., Immunologia per le lauree sanitarie,
Piccin-Nuova Libraria, Padova 2007
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Negli esseri umani esistono due sistemi che
contribuiscono all’immunità (vedi sotto):
il
sistema immunitario innato o aspecifico e il sistema
adattativo o specifico, suddiviso in umorale e in
cellulo-mediato. Entrambi questi sistemi sono essenziali per
la sopravvivenza della specie.
Alcuni
Virus vengono
replicati non solo dalle
cellule, ma anche nei e dai
macrofagi primari umani, SENZA stimolare l'immunità
innata, nonostante la trascrizione inversa di RNA
genomico in DNA a doppio filamento, attività che ci si
potrebbe aspettare per attivare i recettori dei “pattern
recognition” (immunitari) innati.
Cio’ significa che alcuni virus NON vengono riconosciuti
dal sistema immunitario e quindi possono andare ove li
porta il flusso di liquidi ove vengono o sono inseriti, ad
esempio con i
vaccini esempio nella
micro circolazione producendo
gravi
danni nei tessuti, specie quelli dei
cervelli !
Tutta la teoria dell’immunologia,
nella
medicina ufficiale, si basa su questi concetti di antigene e
anticorpo (NdR: che e' ancora imprecisa ed
indimostrata, oltre che fasulla in tante sue parti, vedi qui
sotto).
Il problema dell’immunologia è quindi proprio quello di
basarsi su due termini che si definiscono reciprocamente e
che non sono quasi mai reciprocamente esatti, precisi, anche
perche' la teoria degli anticorpi e' una semplice teoria
indimostrata con i fatti, infatti ad esempio il 30% dei
vaccinati
non produce anticorpi all'antigene del
vaccino che gli e' stato
propinato,
proprio perche' la teoria della risposta anticorpale
obbligatoria del sistema immunitario e' fasulla.
vedi la prova QUI:
Copia dei titoli anticorpali di un
soggetto plurivaccinato
Il sapore "amaro"
dell'immunità - 2016
Le proteine che percepiscono il gusto amaro si trovano non
solo sulla lingua ma in tutto il corpo, anche in organi che
non entrano in contatto con il cibo. Chiamate recettori
gustativi, queste proteine innescano meccanismi di difesa
molto rapida in grado di uccidere i batteri, secondo nuove
ricerche. La stimolazione di questi recettori con composti
amari potrebbe rinforzare la risposta immunitaria naturale e
ridurre al minimo, l'uso di
antibiotici.
L' IMMUNITA' "INNATA" e' ADATTABILE e si AUTOINFORMA.
L' immunità innata e adattiva non sono indipendenti.
Es.: Gli insetti hanno solo meccanismi di immunità innata,
molto efficienti, ma privi di memoria. I vertebrati hanno
sviluppato anche un sistema di risposta adattiva alle
aggressioni dei microorganismi, un sistema capace di
individuare il supposto aggressore e di ricordarlo.
Gli studi di Hoffmann e dei suoi colleghi nel resto del
mondo hanno fatto scoprire che l'immunità innata è
indispensabile per avviare la reazione anche dell'immunità
adattiva. Insomma, l'immunità innata, per molto tempo
sottovalutata e poco studiata nei mammiferi e nell'uomo, si
è rivelata una fonte preziosa per capire come funzionano le
nostre difese, che per ora non conosciamo a
sufficienza......eppure su questa teoria si basano tutti i
Vaccini....ecco
perche' essi sono PERICOLOSI !
Il sistema immunitario influenza il
comportamento - 25/10/2017
L'attivazione protratta del sistema immunitario provoca la
riduzione dei livelli di alcuni amminoacidi nel sangue, in
particolare di triptofano e tirosina. La conseguenza è una
riduzione della capacità dei neuroni di produrre serotonina
e dopamina, che poi, a cascata, può indurre alterazioni
del comportamento, determinando ansia e paura eccessive.
Una volta attivati, i linfociti T - un caposaldo del sistema
immunitario - determinano un'alterazione del metabolismo
generale, che a sua volta porta a cambiamenti nel
comportamento. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del
RIKEN Yokohama Institute, in Giappone, che firmano
un articolo su "Nature Immunology".
Quando le cellule T vengono attivate, il loro metabolismo
cambia per far fronte al maggiore fabbisogno energetico
necessario sostenerne l'azione, ma non si sapeva se questo
avesse ripercussioni sul metabolismo generale dell'organismo.
In una serie di esperimenti su topi, Michio Miyajima,
Sidonia Fagarasan e colleghi hanno trovato che i livelli di
amminoacidi che circolano nel sangue si abbassano perché
queste molecole - che servono alla produzione delle proteine
- si accumulano nelle cellule T presenti nei linfonodi. In
particolare, la diminuzione sistemica degli amminoacidi fa
sì che al cervello arrivino quantità ridotte di triptofano e
tirosina, limitando la produzione dei neurotrasmettitori
serotonina e dopamina.
Questi due neurotrasmettitori hanno un ruolo di primo piano
nella regolazione del tono dell'umore e nel cosiddetto
circuito della ricompensa, strettamente legato alla
motivazione all'azione. E infatti, in un gruppo di topi
geneticamente modificati in modo da avere il sistema
immunitario costantemente attivato, i ricercatori hanno
osservato comportamenti dominati dall'ansia e da risposte di
paura esagerate, che potevano essere ricondotti alla
normalità somministrando ai roditori una dieta ricca degli
amminoacidi carenti.
"Complessivamente, questi dati indicano che l'eccessiva
attivazione delle cellule T provoca uno spostamento del
sistema metabolico sistemico con conseguenze che si
estendono ben oltre il sistema immunitario", ha detto Michio
Miyajima.
Ora i ricercatori vogliono capire se l'alterazione dello
stato emotivo e motivazionale in seguito all'attivazione
delle cellule T è solo un effetto collaterale del processo,
o se si tratti di un adattamento che comporta qualche
beneficio evolutivo (una carenza di spinta all'azione
potrebbe per esempio indurre a stare fermi e tranquilli,
agevolando il processo di guarigione dalla malattia che ha
scatenato la risposta immunitaria).
Infine, dato che l'attivazione costante dei linfociti T nei
topi era stata ottenuta bloccando un recettore di membrana
dei linfociti, e che attualmente una strategia analoga è
studiata come terapia antitumorale, Michio Miyajima e
colleghi vogliono capire se questo approccio terapeutico
potrebbe comportare cambiamenti comportamentali, e in
particolare un aumento dell'ansia nei pazienti, e come porvi
eventualmente rimedio.
Tratto da: lescienze.it
Commento NdR: ma cio' conferma anche cio' che afferma la
Medicina
Naturale che, anche il comportamento influenza il
sistema immunitario !
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Le RISPOSTE IMMUNITARIE
Esistono tre tipi di risposte' immunitarie:
la risposta dell'immunità umorale, quella dell'immunità
cellulare e quella dell'immunità specifica, quella
portata avanti da
proteine che hanno funzione di stimolo, chiamate
linfochine.
- L'immunità umorale e' costituita da molecole in soluzione,
queste sono chiamate
immunoglobuline o anticorpi e costituiscono il
20% delle proteine del
sangue; fa parte della difesa immunitaria umorale
anche il complemento che e' rappresentato da una serie di
proteine che aiutano gli anticorpi a uccidere i
Batteri e che agisce in maniera non specifica.
- L'immunità cellulare e' rappresentata da quella portata
avanti da cellule intere, come i
fagociti che sono in grado di ingerire e
distruggere materiale estraneo; fanno parte di questa
famiglia i neutrofili e i macrofagi. Uno dei ruoli
fondamentali degli anticorpi e' quello di aiutare i fagociti
a riconoscere sostanze estranee; esiste anche un tipo di
cellule che presenta sulla sua superficie delle proteine che
hanno le stesse caratteristiche degli anticorpi e, inoltre,
un altro tipo di cellule che secernono le linfochine le
quali aiutano a guarire dall'infezione. La prima risposta
immunitaria dell'organismo e' per un breve periodo non
specifica, i fagociti si attivano quando incontrano un
batterio e le cellule che vengono infettate da un
virus producono molecole che
si chiamano
interferoni, le quali interagiscono con
recettori esposti da altre cellule e le rendono
meno vulnerabili all'infezione virale.
- L'immunità specifica invece e' portata avanti dai
linfociti, i quali vengono attivati sia dal contatto diretto
con la sostanza patogena sia in maniera indiretta da
proteine o frammenti di esse che vengono digerite e
presentate sulla superficie dai macrofagi.
Questo evento fa riconoscere come estranee queste risposte e
il linfocita inizia la produzione di anticorpi.
L'anticorpo riconosce una parte della struttura estranea
chiamata epitopo e ogni proteina ha la potenzialità di avere
molti epitopi che possono essere riconosciuti dagli
anticorpi. La caratteristica principale di questi ultimi e'
costituita dalla loro specificità, infatti il nostro
organismo e' in grado di produrre un numero molto elevato di
anticorpi diversi in grado di riconoscere altrettante
strutture diverse. Ciascuna molecola di anticorpo consiste
in due classi di catene proteiche chiamate leggere e pesanti
e ogni singolo anticorpo e' costituito da due coppie
identiche della catena pesante e di due coppie della catena
leggera. In questa struttura a quattro catene, le due
estremità uguali, che rappresentano la parte N-terminale
della proteina, contengono la specificità per
l'antigene e, quindi, ogni anticorpo può legarsi
a due molecole di antigene per volta e questo legame e'
altamente specifico.
Esistono vari tipi di anticorpi che
sono stati classificati come IgM, IgD, IgG, IgE e IgA: la
loro differenza risiede nella catena pesante.
Gli anticorpi
sono prodotti dai linfociti B, che hanno origine nel midollo
osseo; la lettera B rappresenta l'iniziale di un organo
chiamato
borsa di Fabrizio, che e' il luogo deputato alla
produzione di queste cellule negli uccelli dove sono stati
studiati per la prima volta.
Il sistema immunitario ha una
versatilità straordinaria: infatti, può produrre anticorpi
contro quasi ogni sostanza nuova per la cellula; tale
caratteristica ha posto degli enormi interrogativi sui
limiti e le potenzialità di questo sistema e sui meccanismi
di produzione di queste diverse strutture.
Per anni gli immunologi hanno dibattuto sui meccanismi
genetici che contribuivano a una così grande diversità, ma
la teoria selettiva, che ritiene che gli antigeni stessi
selezionino l'anticorpo appropriato da un insieme
preesistente di anticorpi, e' probabilmente la più corretta.
Tratto in parte da: sapere.it
Bibliografia:
J. Daguet, Ele'ments d'immunologie me'dicale, Parigi, 1967; M.
Landy, W. Braun, Immunological Tolerance, New York, 1969; P.
A. Miescher. H. T. Müller-Eberhard, Trattato di
immunopatologia, Roma, 1971; B. Amos, Progress in Immunology,
New York, 1972; E. Clerici, M. L. Villa, Immunologia
generale, Torino, 1973; G. Doria, L. Adorini, Immunologia
generale, Milano, 1991.
Commento NdR:
La stimata rivista medica,
Vaccine,
afferma chiaramente: "E' noto
che, in molti casi, i titoli anticorpali non si correlano
con la protezione."
- Del Giudice G, Podda A, Rappuoli R. What are the limits of
adjuvanticity ?
Vaccine. 2001 Oct 15;20 Suppl 1:S38-41.
Infatti, in
realta' le cose sono molto piu' complesse e non basate
esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti
!
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
PREMESSA:
Queste teorie sul sistema immunitario e la questione degli
anticorpi, non tengono assolutamente in conto che gli
esseri viventi sono nei FATTI, anche secondo la teoria di
Einstein, che afferma che l'energia
e la materia sono due aspetti di UNA sola cosa, e che essa e' un'insieme di
frequenze e queste supportano e/o sono
modulate dall'informazione
(cio' che si sta formando), e' quindi evidente che
l'informazione riguardante il
Progetto Vita
e quindi il suo programma di sopravvivenza e' inscritto
nella base informatizzata anche e non solo del
sistema immunitario.
La teoria immunitaria e quella degli antigeni-anticorpi. attualmente accettate,
ma non accertate, sono basata
esclusivamente su base biochimica; esse non tengono in alcun
conto che alla base del livello biochimico vi e' il
livello di base,
bioelettronico-informazionale.
L'essere vivente, insegna la
medicina naturale,
e' nei fatti un'ologramma
(elettronico)
pensante,
quindi e' una struttura bioelettronica che contiene
l'informazione (la
Coscienza formata da
Ego/IO e
mente), contenenti il
Programma
Vita e quindi cio' che necessita alla sopravvivenza,
cioe' anche il sistema immunitario; quindi questo
"programma" immunitario informatico, prima ancora di essere
una "struttura informatizzata di livello biochimico" e' una
"struttura informatizzata di livello primario
bioeletttronico"; essa funzione quasi esclusivamente con tre
livelli principali: il primo e' il livello
dell'informazione, il secondo e' quello della frequenza
elettronica, il terzo e' quello del livello biochimico.
Quando noi introduciamo per varie vie, in questo "ologramma
pensante" una frequenza NON riconosciuta dal sistema
ologrammatico, come
biocompatibile alla Vita sana, il programma
di sopravvivenza la riconosce anticipatamente come frequenza
tossica, contro vita, spuria, ecc. e quindi innesca tutti i
meccanismi d'informazione necessari atti alla difesa ed
all'esclusione, eliminazione dall'organismo di quella
frequenza, materia=sostanza.
Per cui prima ancora che si allarmino i sistemi biochimici,
e' il sistema bioelettronico di riconoscimento o meno della
sostanza=frequenza introdotta, quello che scatta per
PRIMO, in difesa della Vita e solo successivamente fa
scattare tutti i sistemi di difesa e protezione della vita
stessa, anche a livello biochimico.
Il livello del sistema elettronico informatizzato di difesa,
e' quello contenuto anche nel DNA,
che e' la struttura rivelatrice
ricetrasmittente che e' in continuo e costante e
prennne relazione di collegamento informazionale con le
frequenze (armoniche e non), delle energie dell'UniVerso
e della Terra stessa, essendo stato informatizzato dal
passato, fin dalle origini dell'essere Vivente nel quale e'
inserito, in questo caso dell'Uomo.
Per cui questo programma di sopravvivenza e difesa, avendo
imparato nel corso del tempo, cio' che e' compatibile o meno
alla sua sopravvivenza, a seconda di cio' che necessita alla
specie del Vivente nel quale e' inserito, il DNA e' divenuto
la matrice e la guida del sistema immunitario, che si attiva
attraverso di esso per far sopravvivere l'organismo nel
quale esso vive.
Esso ha inscritto in se stesso quali sono le frequenze
biocompatibili, cioe' pro - vita, mentre
tutte le altre
Frequenze = Energie = MATERIE =
SOSTANZE, non essendo biocompatibili con quella specie
e/o quel livello, sono ritenute estranee = contro - vita.
Ecco come funziona il sistema immunitario, prima ancora
dello scatenamento dei meccanismi biochimici.
Di cio' la medicina ufficiale, NON ne tiene ALCUN conto,
proprio per la sua
impreparazione; essa e' come se volendo osservare un
panorama, essa sia solo salita al primo piano di un edificio
alto 5 piani....e pretenda di affermare che cio' che vede e'
l'unico ed il piu' completo panorama osservabile...e quindi
non puo' pretendere di definire e certificare la sua
parziale visione del panorama...
Per riassumere, la medicina naturale insegna che
l'informazione, lo spirito, attiva la struttura fisiologica,
la malattia
parte proprio dall'errata informazione presente
(inconscia o conscia e quindi necessaria), in quel tipo di
livello=corpo che si e' ammalato.
Ovviamente tutto cio' che introduciamo in un corpo Vivente (aria,
acqua,
cibi,
farmaci, e
soprattutto
Vaccini, DEBBONO
essere BIOCOMPATIBILI con la natura di quel corpo,
altrimenti esso si ammala, se non riesce ad eliminare al
piu' presto quelle sostanze contro vita, TOSSICHE, NON
compatibili con la Vita sana.
Ecco perche' riteniamo che la teoria oggi accettata dalla
comunita' medica mondiale,
va rivisitata alla luce di queste importanti
premesse.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ANTIGENI ed
ANTICORPI
Gli antigeni costituiscono l’insieme delle molecole estranee
al corpo che permettono la produzione degli anticorpi. Sotto
questo termine generico sono raggruppati elementi organici e
chimici diversi per misura e dimensione (batteri,
virus,
cellule, pollini, proteine varie…).
Fabbricati dai
linfociti B, gli anticorpi sono proteine la cui funzione
è quella di agganciarsi agli antigeni per marcarli, per
permettere così alle cellule del sistema immunitario
specializzate nell’eliminazione di questi antigeni di
identificarli prima di distruggerli.
“Per ogni anticorpo il suo antigene” era una regola data per
certa fino a quando ci si rese conto che gli anticorpi
potevano spesso mancare il bersaglio e marcare degli
antigeni ai quali non erano destinati.
Lo stesso anticorpo può dunque marcare diversi tipi di
antigene, ma lo stesso antigene può a sua volta essere
marcato da diverse varietà di anticorpi.
Questa viene
chiamata “reazione incrociata”.
Il problema maggiore è che queste due parole hanno delle
definizioni reciproche:
- non si può definire un antigene senza parlare di anticorpo
e viceversa.
Tutta la teoria dell’immunologia,
nella
medicina ufficiale, si basa su questi concetti di antigene e
anticorpo (NdR: che e' ancora imprecisa ed
indimostrata, oltre che fasulla in tante sue parti, vedi qui
sotto).
Il problema dell’immunologia è quindi proprio quello di
basarsi su due termini che si definiscono reciprocamente e
che non sono quasi mai reciprocamente esatti, precisi, anche
perche' la teoria degli anticorpi e' una semplice teoria
indimostrata con i fatti, infatti ad esempio il 40-50% dei
vaccinati
non produce anticorpi all'antigene del
vaccino che gli e' stato
propinato,
proprio perche' la teoria della risposta anticorpale
obbligatoria del sistema immunitario e' fasulla.
vedi la prova QUI:
Copia dei titoli anticorpali di un
soggetto plurivaccinato
Analisi prevaccinali -
Anticorpali
Non fatele, tanto non servono assolutamente a sapere se
siete immuni ! Sono balle !
La teoria degli anticorpi e' una Balla spaziale.
Nessuno può sapere se e' immune dalla malattia o meno, e
neppure se e' immune ai danni dei vaccini prima di farli. Le
variabili soggettive sono cosi infinite che non sono mai
prevedibili con NESSUN ESAME !
E solo un mezzo per far spendere soldi al gregge IGNORANTE !
Inoltre le malattie per cui si vaccina possono essere
contratte e superate in modo del tutto asintomatico e senza
la produzione di anticorpi.
In molti casi le sostanze tossiche (anche i virus, che sono
sostanze proteiche di lipidi a DNA e non microorganismi) che
ammalano ed infiammano, possono essere individuate
immediatamente e prima che possano produrre anticorpi
vengono veicolate ed inviate alle vie emuntorie principali
(pelle e mucose) per essere eliminate producendo varie
tipologie di sintomi, chiamati impropriamente:
febbre, morbillo, rosolia, varicella, eczemi, furuncolosi,
ecc. (sulla pelle, e/o: mucose buccali infiammate tipo mal
di gola, tonsillite, faringite, difterite, pertosse, ecc.,
infiammazioni latenti, che se fatte uscire dal corpo con la
medicina naturale, guariscono in genere SENZA lasciare
tracce anticorpali !
I Vaccini sono tossine
pericolose, che ammalano gli umani ed anche gli animali.
Non prevengono nulla,
anzi immunodeprimono i vaccinati e
per sempre purtroppo !
Ripetiamo ancora per vs
informazione
Gli esami per la titolazione anticorpale sono una BUFALA che
non serve a Nulla, serve solo a generare business per
spingere a fare esami/analisi, ed a confondere le idee,
siccome il 45 - 50% soggetti dopo un vaccino NON NE HA.
Tenete presente anche che i parametri di controllo variano
da laboratorio a laboratorio...per cui che attendibilita'
possono avere ?
ANTICORPI e relativi Test anticorpali
Premessa
Nel 2016, Gérard Eberl, direttore della sezione Immunità e
Microambiente dell’Istituto Pasteur di Parigi, ha pubblicato
un importante articolo su Nature Reviews Immunology
(1) in cui ha spiegato che il sistema immunitario è
costantemente attivato da segnali interni ed esterni e non è
mai a riposo. In questo modo è sempre pronto a rispondere a
stimoli sempre diversi senza perdere il suo equilibrio.
Infatti, scrive Eberl:
“Il modello classico dell’immunità indica che il sistema
immunitario reagisce a patogeni e lesioni e ripristina
l’omeostasi. Un secolo di ricerca ha scoperto i mezzi e i
meccanismi con i quali il sistema immunitario riconosce il
pericolo e regola la propria attività, tuttavia questo
modello classico non spiega in modo completo i fenomeni
complessi come la tolleranza, l’allergia, l’aumento della
prevalenza delle patologie infiammatorie nei Paesi
industrializzati e l’immunità a molteplici infezioni. Io
allora propongo un modello di immunità basato
sull’equilibrio, in cui il sistema immunitario è sempre
attivo e in uno stato di equilibrio dinamico tra tipi
antagonisti di risposta. Questo equilibrio è regolato sia
dall’ambiente interno che dall’ambiente microbico.
Di conseguenza, l’alterazione dell’ambiente interno o
dell’ambiente microbico porta ad un disequilibrio
immunitario che determina la tolleranza, l’immunità
protettiva e la patologia infiammatoria“.
Le affermazioni del Prof. Eberl sono il
risultato di innumerevoli studi condotti in questi ultimi
decenni che stanno dimostrando l’esistenza di una rete di
equilibri che mette in collegamento le cellule dell’immunità
naturale e acquisita sia tra loro sia con gli organi più
lontani grazie ad una mirabile rete di segnalazione chimica
composta da chemochine e citochine.
1) Eberl, G. Immunity by equilibrium. Nat. Rev. Immunol. 16,
524-532 (2016).
Microbiomi umani e loro ruolo nella disbiosi, malattie
comuni e nuovi approcci terapeutici
Microbiol., 06 ottobre 2015 | https://doi.org/10.3389/fmicb.2015.01050
By
José E. Belizário * e Mauro
Napolitano
Dipartimento di Farmacologia,
Istituto di Scienze Biomediche, Università di San Paolo, San
Paolo, Brasile
Il corpo umano è la residenza di un gran numero di specie
microbiche commensali (non patogene) e patogene che si sono
co-evolute con il genoma umano, il sistema immunitario
adattativo e la dieta.
Con i recenti progressi nelle tecnologie basate sul DNA,
abbiamo avviato l'esplorazione delle funzioni dei geni
batterici e il loro ruolo nella salute umana.
L'obiettivo principale del progetto del microbioma umano è
caratterizzare l'abbondanza, la diversità e la funzionalità
dei geni presenti in tutti i microrganismi che vivono
permanentemente in diversi siti del corpo umano.
Il microbiota intestinale esprime oltre 3,3 milioni di geni
batterici, mentre il genoma umano esprime solo 20 mila
geni. I prodotti genici del microbo esercitano funzioni
cardine attraverso la regolazione della digestione degli
alimenti e lo sviluppo del sistema immunitario.
Gli studi confermano che la manipolazione di ceppi batterici
non patogeni nell'ospite può stimolare il recupero della
risposta immunitaria a batteri patogeni che causano
malattie.
Diversi approcci, tra cui l'uso di nutraceutici (prebiotici
e probiotici) così come i fagi ingegnerizzati con sistemi
CRISPR / Cas e sistemi di quorum sensing sono stati
sviluppati come nuove terapie per il controllo della
disbiosi (alterazioni nella comunità microbica) e malattie
comuni (es. obesità).
La progettazione e produzione di prodotti farmaceutici
basati sul microbioma del nostro corpo è un settore
emergente e sta crescendo rapidamente per essere pienamente
esplorato nel prossimo futuro. Questa recensione fornisce
una prospettiva sulle recenti scoperte sui microbiomi umani,
sul loro impatto sulla salute e sulle malattie e sullo
sviluppo di terapie mirate.
Continua qui:
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmicb.2015.01050/full
Commento NdR:
come affermiamo, scriviamo da decenni, TUTTO ha inizio da
un'alterazione dell'omeostasi intestinale.
E cosa causa le degranulazioni mastocitiche, la
diminuzione di numero e consistenza delle placche di Peyer,
preposte alla produzione di IgA, tutto cio' impatta
negativamente sulla normale colonizzazione microbiotica
??....
Le tossine introdotte, con alimenti contaminati, farmaci (ad
esempi la
vitamina K1 fatta il giorno della nascita, che genera
quasi sempre ittero....), ma e soprattutto VACCINI,
che alterano il pH rH, Resistivita' de ei liquidi del
Terreno ove sopravvive il microbioma e che quindi altera
anche l'omeostasi cellulare e tissutale della mucosa
intestinale, distribuendo tossine nell'organismo.
Non esiste un test pre-vaccinale per
riconoscere con certezza i soggetti a rischio
Va precisato fin da subito che ci
sono dei test che si possono fare, ma non forniscono di per
se stessi una certezza, perché anche se risultassero
normali, non potrebbero escludere una immaturità del sistema
immunitario e/o una particolare incapacità di gestire
l’intenso stress immunitario che le vaccinazioni multiple
(sei o più vaccini inoculati contemporaneamente o anche un
numero minore ma inoculato ripetutamente a brevi intervalli
temporali) possono causare in organismi umani ed animali e
maggiormente in soggetti predisposti.
Infatti, alla
domanda:
“Quali esami eseguire per capire se c’è stato un danno da
vaccino?“, la Dott.ssa Paola Tataseo, biologa
molecolare, ha risposto con decisione: “Tutti e nessuno!”
(2).
E poi ha continuato con queste parole:
“Prima di tutto va detto che non si dovrebbe parlare di
un preciso danno da vaccino, ma della perdita dello stato di
salute dovuta ad una serie di concause (stress, agenti
infettivi, farmaci, tossine, suscettibilità genetica,
inquinamento ambientale, ecc.) tra le quali il vaccino (che
comunque molti Autori catalogano tra gli stressor)
rappresenta l’elemento maggiormente visibile e/o
slatentizzante della perdita di un equilibrio già precario,
specie quando si agisce come si fa oggi e cioè quando le
vaccinazioni sono multiple e vengono somministrate ad un
organismo estremamente debole e immaturo a livello
immunitario come è quello del neonato …
Infine, trovare un luogo comune a tutti i danni da
vaccino potrebbe essere un’impresa quasi impossibile, anche
se è probabile che la risposta sia sempre celata
nell’epigenetica, cioè nell’interazione di determinati geni
individuali con l’ambiente.
Purtroppo, nel momento in cui viene diagnosticato un
ipotetico danno da vaccino è ormai passato abbastanza tempo
per individuare una serie di ‘blocchi’ biochimici a cascata
che hanno causato la malattia e complicato la ricerca del
perché di quella malattia“.
CHE COSA SONO ed a COSA SERVONO
gli ANTICORPI
Gli anticorpi (detti anche immunoglobuline) sono proteine
prodotte dal nostro sistema immunitario per tentare
difenderci dalle molecole estranee che "causano patologie" =
intossicazione e quindi infiammazione del tessuto nel quale
arrivano le tossine:
Quindi l’organismo sviluppa le immunoglobuline specifiche
per un dato sintomo/malattia, che i medici impreparati
chiamano con diversi nomi, in modo che esso sia in grado di
difenderlo ed eliminare le tossine e l'infiammazione da esse
prodotte, e quindi per ripristinare la salute compromessa,
imparando (memoria cellulare) quindi a riconoscere le
possibili e successive tossine, che potrebbero reintrodursi
nel corpo e ri-ammalarlo, riconoscendole appena esse vengono
introdotte, mettere in atto tutti quei procedimenti di
difesa, per eliminarle senza che esse possano riammalare il
soggetto e quindi renderlo, cosi si dice "immune", se in
futuro entrerà in contatto con quella specifica sostanza
tossica, ormai riconosciuta, per la memoria (tissutale e
cellulare) acquisita dal precedente ammalamento per
intossicazione da sostanza simile od identica.
IN COSA CONSISTONO i "PACCHETTI
di ANALISI RICERCA" dei cosiddetti ANTICORPI ?,
questo secondo la
medicina imperante, del Servizio Sanitario Nazionale,
serva di
Big Pharma, in quanto afferma erroneamente che i
sintomi chiamati impropriamente "malattie"
sono le cause di ammalamento e non la conseguenza di esso
come la realta' biologica/fisiologica insegna.
Essi comprendono la ricerca, nel sangue prelevato del
soggetto da analizzare o nelle sue urine, degli anticorpi
(immunoglobuline-virus
= proteine virali) che si dice (erroneamente) siano
causa per: morbillo, parotite e rosolia, pertosse,
varicella, epatite, ecc.,.
Per mezzo di questi esami/analisi, vengono infatti valutati
i dosaggi delle immunoglobuline (IgG), i valori in grado di
indicare se l’organismo avrebbe o meno sviluppato gli
anticorpi per una determinata malattia e quindi se il
soggetto, cosi dicono i medici della medicina ufficiale, ne
sarebbe immune.
I risultati dei test anticorpali dipendono dalla
“somiglianza” tra l’antigene vaccinale (virus
ingegnerizzati, cioe' proteine a DNA modificate
geneticamente in laboratorio), ed il cosiddetto antigene
utilizzato per il test delle analisi anticorpali.
I test in commercio, non sono in grado di rilevare con
precisione, gli anticorpi vaccinali, per la maggior parte
degli antigeni vaccinali, anche perché questi antigeni (virus/proteine
a DNA, prodotti dall'organismo e derivanti dalle
apoptosi cellulari dei tessuti infiammati) sono troppo
diversi da quelli utilizzati nei test anticorpali.
Infatti, leggete cosa scrive comunque l’ISS
nella sua linea guida alle controindicazioni:
“Correlato di protezione:
risposta anticorpale indotta dalla vaccinazione che correla
con la protezione dall‘infezione, le sue manifestazioni
cliniche o da altri specifici esiti.
Il principale vantaggio della presenza di un correlato
sierologico di protezione è la possibilità di predire
l‘efficacia clinica di un vaccino per cui sono soprattutto
utili negli studi clinici.
Solo per alcuni correlati sono disponibili test validati
utilizzabili fuori da un contesto di ricerca.
La loro utilità nella pratica quotidiana è limitata e la
loro interpretazione ai fini di proseguire un ciclo
vaccinale deve essere valutata con attenzione perché spesso
non determinante nella scelta”
....in altre parole, i test anticorpali vengono messi a
punto dalle industrie per fare gli studi clinici di
efficacia e funzionano solo con i loro propri vaccini e per
i loro antigeni vaccinali, cioè il grado di efficacia che si
legge nelle schede tecniche, sono per la produzione di
anticorpi contro gli antigeni vaccinali specifici da loro
prodotti, quindi è solo un assunto teorico (falso) che
proteggano dalla malattia (infatti il ritrovamento di
anticorpi NON indica MAI IMMUNITA'), cosa che non succede
perché un anticorpo che si forma contro un antigene
modificato con la formaldeide e legato all’alluminio è
completamente diverso da quello naturale, che si dice che
causi la malattia, fatto assolutamente NON vero, in quanto
queste ritrovate nelle analisi, "sostanze anticorpali" (in
genere immunoglobuline), sono solo proteine derivanti dall'ammalamento
del Terreno
(i liquidi del corpo nei quali sono immersi tessuti e
cellule) generate da, intossicazioni, ad
esempio da quelle vaccinali, farmaci, sostanze tossiche
alimentari, che determinano la vera causa biologica di OGNI
"malattia", in realta' solo
SINTOMI dell'unica malattia l'INFIAMMAZIONE;
non esiste sintomo/malattie che non abbia alla base
l'INFIAMMAZIONE, persino un trauma fisico da incidente, crea
immediatamente una infiammazione in loco e poi se questa non
viene fermata/curata/eliminata dall'organismo con metodi
naturali, essa continua il suo ruolo e si puo' propagare in
tutto il corpo, generando altri e diversi SINTOMI, che i
medici impreparati chiamano malattie e gli danno altri nomi,
es.: eczemi, mobillo, rosolia, varicella, pertosse, epatite,
influenza, ecc., tutti sintomi di questa UNICA malattia = l
'ammalamento/infiammazione.
Quindi innanzi tutto per capire bene la questione, cioe' se
i test anticorpali sono affidabili o meno, nel darci la
risposta, cioè se il bambino sia protetto o meno dalla
supposta "malattia"/sintomo, bisognerebbe valutare un numero
enorme e consistente di analisi, per vedere anche i falsi
positivi e negativi nei due gruppi di soggetti, e
soprattutto tutto cio' ,confrontando due coorti, cioe' fra
vaccinati e soggetti MAI vaccinati di qualsiasi vaccino, ma
comunque ed in ogni caso, non sapremo MAI se il soggetto
analizzato e' IMMUNIZZATO dalla presunta malattia, per i
discorsi sopraddetti, cio'
perche' i
virus NON sono MAI CAUSA di malattia, ma la loro
conseguenza, essendo detriti inerti derivanti soprattutto
dal disfacimento del
mitDNA (Dna mitocondriale) che avviene dopo l'apoptosi
cellulare nei tessuti infiammati, fatto che avviene per il
tentativo immunitario del corpo, per l'eliminazione della
vera causa fisiologica = l'INFIAMMAZIONE ed il tentativo di
ricostruire il tessuto danneggiato, ed accelerare il
processo di morte cellulare, con la creazione parallela di
nuove cellule che le sostituiscano, per mezzo dei batteri
autoctoni.
http://www.liberascelta.eu/2017/09/24/scandalo-esami-anticorpali-i-bambini-vaccinati-non-risultano-protetti-segnalazioni-di-medici-e-genitori/
Comunque e' bene conoscere anche le Leggi nazionali e le
normative che li regolano:
D.M. 1 febbraio 1991 (pubblicato sulla G.U. 7 febbraio
1991, n. 32), l’art. 5 recita:
Sono esenti dal pagamento delle quote di partecipazione alla
spesa sanitaria le prestazioni di diagnostica strumentale e
di laboratorio, e le altre prestazioni specialistiche
richieste nell’ambito di interventi e campagne di
prevenzione collettiva autorizzati con atti formali delle
regioni. Le predette prestazioni sono parimenti esenti
quando derivino da obblighi di legge o siano disposte nel
prevalente interesse della collettività.
L’esecuzione dei dosaggi di anticorpi vaccinali in genere
rientra tra le “Prestazioni di prevenzione gratuite” “in
quanto disposte nel prevalente interesse pubblico” ai sensi
di questo Decreto Ministeriale.
La categoria di esenzione è la “P03 – Prestazioni correlate
alla pratica vaccinale obbligatoria o raccomandata (ex art.
1 comma 4 lett.b del D.Lgs. 124/1998 – prima parte)”, dalla
quale si può evincere dall’elenco
dei codici di esenzione. (solo per il Veneto il codice è
5F1 al posto di P03)
Il citato
D.Lgs. 124/1998, all’art.1, comma 4, lett b, recita:
Al fine di favorire la
partecipazione a programmi di prevenzione di provata
efficacia, di garantire l’accesso all’assistenza sanitaria
di base, nonché di assicurare il ricorso all’assistenza
ospedaliera ogniqualvolta il trattamento in regime di
ricovero ordinario risulti appropriato rispetto alle
specifiche condizioni di salute, sono escluse dal sistema di
partecipazione al costo e, quindi, erogate senza oneri a
carico dell’assistito al momento della fruizione:
b) le prestazioni di diagnostica
strumentale e di laboratorio e le altre prestazioni di
assistenza specialistica finalizzate alla tutela della
salute collettiva obbligatorie per legge o disposte a
livello locale in caso di situazioni epidemiche, nonché
quelle finalizzate all’avviamento al lavoro derivanti da
obblighi di legge;
Quindi i dosaggi pre o post
vaccinali dovrebbero rientrare a pieno titolo in tali
prestazioni gratuite (vale anche per gli esami anticorpi
tetano per lavoratori ai quali viene richiesta ad esempio
una vaccinazione).
FALLIMENTO TOTALE dei VACCINI
Dovete sapere che il metodo vaccinale é SBAGLIATO come
principio stesso e NON FUNZIONA MAI per un motivo ben
preciso: con il vaccino si vorrebbe imitare la malattia
naturale, MA il sistema immunitario "riconosce " la
differenza fra la malattia artificialmente indotta e quella
naturale.
L'ammalamento
NATURALE (non indotto artificialmente) avviene alle volte
attraverso le "mucose" del tubo digerente: naso, bocca,
esofago, intestino (pelle interna in situazione anaerobica)
e/o attraverso la Pelle esterna.
Ciò innesca una RISPOSTA reattiva IMMUNITARIA PRIMARIA, con
reazione febbrile contenuta, più o meno intensa e qualche
volta con la formazione di anticorpi specifici che durano
tutta la vita, e con memoria immunitaria cellulare
permanente.
MENTRE con il metodo artificiale vaccinale, virus e batteri
(ingegnerizzati = OGM) e le altre sostanze tossiche
vaccinali (adiuvanti, contaminanti, nanoparticelle) che
entrano nel corpo umano per le VIE NON FISIOLOGICHE e cioè
per iniezione intramuscolo profonda, sorpassando/bypassando
la barriera immunitaria cutanea o mucosale, andando
direttamente nel circuito sanguigno della micro circolazione
e nel "sistema linfatico drenante" per il tentativo
immediato di eliminazione di quelle tossine, a mezzo le vie
emuntorie predisposte.
Questo crea uno STRESS IMMUNITARIO MOLTO FORTE e quindi una
RISPOSTA Immunitaria ANOMALA.
I virus (proteine di
lipidi contenenti dna/RNA) e vengono replicati dalle
cellule che li hanno detettati (intercettazione e
rivelazione delle frequenze del virus o del batterio)
integrando nel DNA mitocondriale, quando già compromesso, le
loro frequenze spurie ed anomale, artificiali,
ingegnerizzate in laboratorio dalle case farmaceutiche e
diventano più virulenti e aggressivi per le quantita'
eccessive indotte ed attuate dalla riproduzione
endocellulare di quei virus ingegnerizzati, anche perche'
cosi agendo il DNA mitocondriale del soggetto viene
alterato.
La conseguenza è che il sistema immunitario del bimbo viene
DANNEGGIATO, per cui la risposta naturale sarà assente.
Ciò che otteniamo invece con i Vaccini sono effetti
collaterali GRAVI come le MALATTIE AUTOIMMUNI e le
ENCEFALOPATIE (Autismo, distrofie, polio, meningite,
sclerosi, leucemie, ecc. ) per le gravi INTOSSICAZIONI
indotte con essi ! .
Ricordate che la Vitamina K1 inoculata/INIETTATA il giorno
della nascita, serve a debilitare l'organismo
affinché i Vaccini creino l'immunodepressione
a vita per mezzo della disbiosi e conseguente
infiammazione (ASIA) INDOTTA dai Vaccini stessi.
Ricordatevi
“I batteri accompagnano la malattia, non la creano”.
(by Max von Pettenkofer medico e chimico bavarese, amico di
Koch)
https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/11/medicina-contro-natura-la-paura-del.html?m=1
www.ilgazzettino.it/AMP/nordest/bambini_cavie_vaccino_sperimentale_gruaro_venezia_1933_fascismo-224003.html
Sintesi conclusiva su gli esami/test anticorpali:
Non fateli tanto non servono assolutamente a sapere se
siete immuni ! Sono balle !
La teoria degli anticorpi e' una Balla spaziale.
Nessuno può sapere se e' immune dalla malattia o meno, e
neppure se e' immune ai danni dei vaccini prima di farli. Le
variabili soggettive sono cosi infinite che non sono mai
prevedibili con NESSUN ESAME !
E solo un mezzo per far spendere soldi al gregge IGNORANTE !
Inoltre le malattie per cui si vaccina possono essere
contratte e superate in modo del tutto asintomatico e senza
la produzione di anticorpi.
In molti casi le sostanze tossiche (anche i virus, che sono
sostanze proteiche di lipidi a DNA e non microorganismi) che
ammalano ed infiammano, possono essere individuate
immediatamente e prima che possano produrre anticorpi
vengono veicolate ed inviate alle vie emuntorie principali
(pelle e mucose) per essere eliminate producendo varie
tipologie di sintomi, chiamati impropriamente: febbre,
morbillo, rosolia, varicella, eczemi, furuncolosi , ecc.
(sulla pelle, e/o: mucose buccali infiammate tipo mal di
gola, tonsillite, faringite, difterite, pertosse, ecc.,
infiammazioni latenti, che se fatte uscire dal corpo con la
medicina naturale, guariscono in genere SENZA lasciare
tracce anticorpali !
Ricordate:
I Vaccini sono tossine pericolose, che ammalano gli umani ed
anche gli animali.
Non prevengono nulla, anzi
immunodeprimono i vaccinati e per sempre purtroppo
!
Sistema immunitario
Il sist. Immunitario non ha una propria entita' fisica
quindi non esiste fisicamente come ad es.: il sistema
Gastrointestinale che ha la sua entita' propria fisica, in
cio' che si chiama "tubo digerente", dalla bocca all'ano,
oppure come il sistema Nervoso che ha la sua entita' fisica
nei neuroni e nei nervi che lo compongono, quindi il sistema
Immunitario e' SOLO un programma (software) mentale, che
dirige quando può e non e' alterato, la sopravvivenza del
corpo dell'essere per mantenerlo se possibile in vita sana.
E' quindi SOLO un insieme di FUNZIONI che attiva nei vari
sistemi fisici, delle azioni/reazioni, ma non ha una sua
propria entita' fisica non e' localizzabile in un sola sede
! Quindi non esiste l'infiammazione del sistema immunitario,
ma la sua alterazione funzionale !!!..... Piu' chiaro di
cosi si muore.
Conclusione:
Come volevasi dimostrare, lo abbiamo sempre detto che sono
esami inutili, ma alle volte queste analisi ci fanno comodo
per sbugiardare la cosiddetta e falsa immunizzazione dei
vaccinati..... sempre seguendo le loro idee fasulle...cio'
ci puo' fra comodo....utilizzarle...contro gli ignoranti
medici Vaccinatori delle ASL.
http://www.liberascelta.eu/2017/09/24/scandalo-esami-anticorpali-i-bambini-vaccinati-non-risultano-protetti-segnalazioni-di-medici-e-genitori/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Un
esempio importante che dovrebbe far riflettere, soprattutto
i
medici allopati:
Le
PROTEINE VIRALI
Per caratterizzare un
virus, i virologi di oggi utilizzano le metodiche di
ingegneria genetica e biologia molecolare, inclusi i
cosiddetti “markers
biochimici”.
Il controllo indispensabile e diretto al
microscopio elettronico è sempre più trascurato, cosa assai
disdicevole.
Questi markers costituiscono, teoricamente, la “carta
d’identità” molecolare del virus. Poiché i differenti gruppi
di ricerca non sono mai riusciti a trovare le stesse
proteine antigeniche nelle loro colture cellulari, ci sono
voluti anni affinchè si trovasse uno pseudo-consenso
forzato e si decidesse senza alcun evidenza
scientifica che circa una decina di proteine fossero
tipiche e caratteristiche, un esempio quelle dell’Hiv.
La presenza di tali proteine è stata tra l’altro valutata
solo ed esclusiva mente nelle colture cellulari e mai
direttamente nel corpo umano.
Che ne è dunque della loro presunta specificità ?
Basandosi sull’evidenza dei fatti, questa specificità
semplicemente non esiste. Non essendo mai stato purificato
il cosiddetto virus dell’Hiv,
la natura virale delle proteine è una semplice utopia. Al
contrario, alcune di queste proteine corrispondono a
degli elementi che non hanno nulla a che vedere con un virus.
Per esempio, la
proteina chiamata p24 corrisponde al peso molecolare
della
miosina; la
p41 a quello dell’actina.
Sia l’actina che la miosina sono proteine essenziali delle
cellule muscolari che si trovano naturalmente nel corpo.
Nel 1990 venne inoltre pubblicato su Cancer Research uno
studio in cui si dimostrava che la metà di 144 cani
testati presentavano anticorpi contro uno o più degli
antigeni attribuiti all’Hiv. I cani sviluppano per caso
l’Aids ?
Commento NdR: quindi significa che tutta la
teoria
antigeni-anticorpi e' da rivedere....!
Il Sistema Immunitario non ha una propria entita' fisica
quindi non esiste fisicamente come ad esempio il sist.
Gastrointestinale che ha la sua entita' propria fisica, in
cio' che si chiama "tubo digerente", dalla bocca all'ano,
oppure come il sist. Nervoso che ha la sua entita' fisica
nei neuroni e nei nervi che lo compongono, quindi il sist.
Immunitario e' SOLO un programma (software) mentale che
dirige quando può, la sopravvivenza del corpo dell'Essere
per mantenerlo se possibile in vita sana.
Esso e' quindi SOLO un insieme di FUNZIONI che attiva nei
vari sistemi fisici, delle azioni/reazioni, ma non ha una
sua propria entita' fisica non e' localizzabile in un sola
sede !
Quindi non esiste l'infiammazione del sistema immunitario,
ma la sua alterazione funzionale !!! Piu chiaro di cosi si
muore.
...e se vi sono
medici che dicono quella frase, "e' una
infiammazione del sistema immunitario", dicono una fesseria
!
RICERCA
RIVOLUZIONARIA, occorre rifare e rivedere tutti
i libri di medicina, trattasi di meccanismi
legati anche ai
danni dei vaccini, in particolare per
le cosiddette impropriamente "malattie"
tipo:
Autismo,
Danni neurologici,
Sclerosi, Alzheimer,
ecc...! - Maggio 2015
Uno studio condotto da ricercatori della
University of Virginia School of Medicine,
negli USA, ha determinato, dopo meticolose
ricerche durate anni, che il cervello è
direttamente collegato al sistema immunitario
tramite vasi linfatici che si pensava non
esistessero. Si tratta di una scoperta
sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti
e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che
proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti
e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il
sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni
singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta
risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio
e sulle vere cause dell'autismo e/o di tutte le patologie
neurologiche oltre al possibile trattamento di quei
problemi, spaziando dall’autismo al morbo di Alzheimer fino
alla sclerosi multipla.
Una scoperta
sensazionale
Anziché porsi interrogativi quali: ‘Come si studia la
risposta immunitaria del cervello ?
Perché pazienti con sclerosi multipla presentano diversi
attacchi al sistema immunitario ?, ora possiamo avvicinarci
meccanicamente e realmente al problema perché il cervello è,
come ogni altro tessuto, collegato al sistema immunitario
periferico attraverso i vasi linfatici meningei – ha
affermato
Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di
Neuroscienze e direttore presso il
Center for Brain Immunology and Glia (BIG)
dell’Università della Virginia.
Cambia completamente il modo in cui percepiamo l’interazione
neuro-immunitaria. Abbiamo sempre percepito questo
collegamento tra sistema nervoso e sistema immunitario come
qualcosa di esoterico, che non potesse essere studiato. Ma
ora siamo in grado di porre domande più meccanicistiche.
Noi crediamo che questi vasi linfatici possano svolgere un
ruolo importante per ogni malattia neurologica con una
componente immune; sarebbe difficile immaginare che questi
vasi linfatici non abbiano connessioni con malattie
neurologiche di natura immunologica !
Il risultato e le nuove
prospettive ‘molto ben nascoste’
Kevin Lee, presidente del Dipartimento di Neuroscienze
UVA, ha descritto la sua reazione alla scoperta del team di
Kipnis:
"La prima volta che questi ragazzi mi hanno mostrato il
risultato di base, ho subito detto una frase:’ Dovranno
cambiare i libri di testo. Non è mai esistito un sistema
linfatico per il sistema nervoso centrale. È risultato molto
chiaro fin dalla prima particolare osservazione – e a
partire da quella, i ricercatori hanno svolto molti studi
per sostenere i risultati – che cambierà radicalmente il
modo di guardare il rapporto tra sistema nervoso centrale
con il sistema immunitario.
La scoperta è stata resa possibile grazie al lavoro svolto
da
Antoine Louveau, un borsista post-dottorato nel
laboratorio di Kipnis. I vasi linfatici sono stati rilevati
dopo che Louveau ha sviluppato un metodo per ricostruire le
meningi di un topo in un singolo vetrino in modo da poter
essere esaminato globalmente.
E’ stato abbastanza facile, in realtà. C’è un trucco:
abbiamo fissato le meningi nella calotta cranica, in modo
che il tessuto rimanesse nella sua condizione fisiologica, e
quindi abbiamo sezionato l’area che ci interessava.
Se avessimo fatto il contrario, non avrebbe funzionato.
Dopo aver notato che i modelli dei vasi linfatici sul suo
vetrino avevano la stessa distribuzione di cellule come nel
sistema immunitario, li ha confrontati e avvisato Kipnis. L’impossibile
esisteva".
Louveau ricorda il momento dicendo:
Ho chiamato Jony (Kipnis) invitandolo a guardare al
microscopio e ho detto: “Penso che abbiamo qualcosa”
Kipnis ha descritto questi vasi linfatici come “molto ben
nascosti” in quanto sono riusciti a non essere notati per
così tanto tempo. Ha inoltre osservato che questi vasi, dopo
essere stati “fotografati” tramite tecniche di imaging,
seguono un importante vaso sanguigno verso le cavità
sinusali, un’area molto difficile da visualizzare in quanto
si trova nelle ossa del viso ed è connessa con le cavità
nasali.
Quest’area è così vicina ai vasi sanguigni che si perde
facilmente di vista. – ha aggiunto l’esperto – Se non sai
cosa stai cercando, la perdi.
Il lavoro di imaging,
molto importante per l’intero studio, è stato reso possibile
grazie alla collaborazione con
Tajie Harris, ricercatore, assistente del professore di
neuroscienze e membro attivo del centro di BIG. Kipnis ha
anche elogiato le “fenomenali” capacità chirurgiche di Igor
Smirnov, un socio di ricerca nel laboratorio Kipnis il cui
lavoro è stato fondamentale per il successo di imaging dello
studio.
Alzheimer, autismo,
sclerosi multipla e oltre
Ed ora l’ inaspettata identificazione dei vasi linfatici
solleva un enorme numero di domande sia sul funzionamento
del cervello che alle malattie ad esso collegato che lo
affliggono, come ad esempio il morbo di Alzheimer.
Nell’Alzheimer, si
verificano accumuli di grandi blocchi di proteine – ha detto
Kipnis. Riteniamo che tali blocchi si accumulino nel
cervello a causa del fatto che non vengono rimossi in
maniera efficace da questi vasi sanguigni. Egli ha
osservato, inoltre, che questi vasi cambiano aspetto
all’aumentare dell’età dell’individuo, dunque il ruolo che
essi giocano nella fase dell’invecchiamento rappresenta
un’altra strada da esplorare.
Altre malattie verso le quali bisogna rivolgere
l’attenzione, in luce dei risultati ottenuti, sono l’autismo
e la sclerosi multipla. I risultati sono stati pubblicati on
line dalla prestigiosa rivista
Nature e appariranno in una prossima edizione di stampa.
Approfondimenti:
-
University of Virginia, Health System
.- Kipnis J et al.
Structural and functional features of central nervous system
lymphatic vessels, Nature, Published Online June 1 2015.
doi: 10.1038/nature14432
Fonte: neuroscientistnews.com
Tratto da.
http://ingegneriabiomedica.org/news/neuroscience/limpossibile-esiste-scoperto-un-fondamentale-collegamento-tra-cervello-e-sistema-immunitario/
Ecco cosa scatenano i Vaccini con le loro tossine:
Sindrome
infiammatoria chiamata "Asia" scatenata dai
Vaccini
!
ASIA_Sindrome
infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
... ed e' noto che... le
infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi,
che i
medici impreparati
allopati chiamano erroneamente "malattie"....
La
Memoria delle cellule staminali, di lesioni,
traumi, ferite,
intossicazioni (anche da
farmaci
e
Vaccini),
infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento.....
REAZIONI
AUTOIMMUNITARIE con i
VACCINI
-
http://autoimmunityreactions.org/
Ecco cosa accade al sistema immunitario DOPO un
qualsiasi vaccino
-
http://compressamente.blogspot.it/2017/05/cosa-accade-al-sistema-immunitario-dopo.html
RISULTATI di RICERCA sui DANNI dell'ASSE
INTESTINO-CERVELLO-MIDOLLO
SPINALE-NERVI
Introduzione preparatoria all’articolo conclusivo.
Prima dell’inizio di una qualunque terapia, si deve prendere
atto che l’uso improprio degli
anti-biotici,
dal greco "anti vita", distrugge la
microflora
intestinale determinando l’insorgenza e la diffusione di
fenomeni di resistenza e comparsa di effetti collaterali, in
primis l’enterite da “Clostridium difficile”,
infiammazione
acuta dell’intestino,
e temibili forme di
colite
ossia infiammazione acuta al colon.
In questi casi l’infiammazione viene trattata con un diverso
principio antibiotico e dosaggio che andrà gradualmente a
sopprimere altre colonie di metaboliti batterici o enzimi
specializzati pro-vita causando
stress
ossidativo e conseguentemente apoptosi, cioè morte
cellulare.
Per esempio il tumore dell’intestino e del colon derivano
dall’adattamento dell’infiammazione acuta in infiammazione
cronica rompendo l'equilibrio del
microbioma.
Il microbioma
è l'insieme del patrimonio genetico tra cui la popolazione
di microbi buoni dell’intestino che proteggono l’ospite,
cioè l’uomo.
Per questi motivi il
microbioma è diventato un campo di estremo interesse
per tutte le
aziende farmaceutiche e la medicina sperimentale. A
differenza di alcuni fattori non modificabili che incidono
sull’insorgenza di malattie come l’età e la genetica,
modificare il microbioma arbitriariamente si può ed è già
realtà.
Significa condizionarlo con l’epigenetica ingegneristica o
ingegneria genetica a base di farmaci immunosopressori che
includono tutto il consueto parterre farmacologico come gli
antipertensivi, gli anticolesterolemici, gli antidiabetici e
i comuni farmaci antifebbrili, antinfluenzali,
antinfiammatori, antidepressivi in quanto tutti soffocano e
silenziano la causa ma non la risolvono anzi, tutto quello
che è “anti-vita” crea una nuova causa-effetto.
Perchè il microbioma è così stimolante per l’impresa
mondiale del farmaco e la
dirigenza degli istituti di sanità mondiale ?
Per una semplice ragione, sussiste un intimo collegamento
tra intestino e cervello congiunti da una complessa rete
nervosa di neuroni “entero-cerebrali” che partono dalla base
del rachide (colonna vertebrale) e passano attraverso i
dischi intervertebrali, i nervi e i vasi sanguigni fino
all’encefalo, collegando l’intestino al Sistema Nervoso
Centrale (SNC) ossia all’asse “intestino-cervello-midollo
spinale-nervi”. Questa rete nervosa per le sue modalità di
funzionamento è stata poi denominata “secondo cervello”. I
disordini del cervello enterico hanno effetto sul cervello
centrale e viceversa.
Esiste quindi una correlazione stretta tra microbi che
abitano l’intestino e il nostro stato di salute emotiva e
psichica poiché la flora batterica influenza il nostro
comportamento.
Per esempio quasi il 95% del neurotrasmettitore serotonina,
che regola il tono dell’umore a livello di SNC, viene
prodotto dalle cellule dell’intestino. In casi normo-lievi
dello stato deficitario della microflora intestinale si
possono osservare; “distrazione, confusione, passibilità
(Atarassia), indifferenza, mancanza di emozione e parola (Alessitimia),
ansia e depressione”.
Per normo-lievi non si intende normali, bensì non percepiti
dalla nostra intelligenza. Mentre nei comportamenti
neuro-enterici infiammatori i precedenti comportamenti
assumono un profilo più grave se non borderline;
“l’autismo ad esempio è una reazione avversa invalidante
dovuta a grave “disbiosi” con ripetuti attacchi
gastroenterici nell’intestino e persistente diarrea acquosa
indotta dagli antigeni contenuti nei vaccini.
Gli antigeni anticorpali sono di tre tipi così classificati
dall’AIFA:
quelli vaccinali sono chiamati “immunoterapia di
attivazione”, gli altri due sono Immunoterapia di
soppressione e immunoterapia oncologica.
Con questa definizione il sistema sanitario afferma di
adottare linee guida e metodi per intaccare il fragile
sistema immunitario nel neonato e procacciarsi materiale di
studio "ad vitam" "immunizzando" il gregge e le sue
generazioni.
Sono da monitorare e valutare i valori standard di
"leucociti, eritrociti, eusinofili e basofili nel referto
analisi i quali sono alterati da reagenti chimici
giustappunto proposti dalle
Maison
Farmaceutiche al fine di sviluppare
malattie inesistenti.
Durante questo tormentato biennio di ricerca sul
“Vaccingate” ricordai che mia madre mi diceva che soffrivo
di una severa difterite e per i medici ero a rischio di
sopravvivenza, così ricordai il proverbio di Nietzsche: “Ciò
che non ti uccide ti fortifica”..e ti forma.
Conducendo circostanziate ricerche, le cellule che
mantengono in upload l’eterna memoria, davanti al mio
esitare friggevano con un brivido sottopelle e in un lampo
mi investirono tutto il corpo quando rimembrai l’altro
proverbio: “bisogna provare sulla propria pelle le cose”.
Nel terzo articolo accennerò velocemente all'immunochimica,
la scienza che studia l’ingegneria di anticorpi o antigeni
immunosopressori. I cosiddetti corpi mononucleati sono
antimetaboliti prodotti con antigeni ibridi e la novità è
che questi antigeni sono modificati da cellule di murina
(ratto) per epurare il sangue dal fattore Rh+ o Rhesus.
By
Gabry Gavin su Fb
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TROVATO l’ANELLO MANCANTE fra
CERVELLO e SISTEMA IMMUNITARIO:
In una rivoluzionaria scoperta che stravolge decenni di
precetti dei manuali di medicina, i ricercatori della School
of Medicine dell’Università della Virginia (UVA) hanno
determinato che il cervello è direttamente collegato al
sistema immunitario per mezzo di vasi linfatici di cui in
precedenza non si contemplava l’esistenza.
E già abbastanza sorprendente che questi vasi fossero
sfuggiti alla meticolosa mappatura del sistema linfatico
dell’intero corpo, ma il vero significato di questa scoperta
sta nell’impatto che potrebbe avere sullo studio e su
trattamento di malattie neurologici che vanno dall’autismo
al morbo di Alzheimer e alla sclerosi multipla. “Il modo di
percepire l’interazione neuro-immunitaria ora è
completamente cambiato”, ha detto il Dott. Ric. Jonathan
Kipnis, docen del Dipartimento di Neuroscienze e Direttore
del Center for Brain Immunology and Glia (BIG) presso la UVA.
L’inattesa presenza dei vasi linfatici solleva un gran
numero di domande che ora esigono risposta sia riguardo al
funzionamento del cervello che riguardo alle malattie che lo
colpiscono.
Per esempio, consideriamo il morbo di Alzheimer:
“Nell’Alzheimer, si vedono accumuli di grosse placche
proteiche nel cervello”, spiega il Prof. Kipnis. “noi
riteniamo che, probabilmente, se si accumulano nel cervello
è perché non c’è stata una rimozione efficace di parte di
questi vasi linfatici.”
Kipnis nota che i vasi assumono un aspetto diverso con
l’età, dunque il ruolo che svolgono con l’invecchiamento è
un’altra strada esplorare. E c’è una lunga serie di malattie
neurologiche, dall’autismo
alla
sclerosi multipla, che andrebbero riconsiderate
alla luce della presenza di qualcosa che la scienza finora
dava per inesistente.
Fonte: ScienceDaily.com, 1 giugno 2015,
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/06/150601122445.htm
Commento NdR: La
medicina
naturale ha da sempre parlato che quando il sistema
linfatico non drena le sostanze eccedenti o tossiche
dall’organismo, l’ammalamento
e’ assicurato, specie se cio’ riguarda i tessuti
nervosi, glia e ghiandole cerebrali; finalmente anche la
medicina allopatica, ci e’ arrivata.
Descrizione de meccanismo di
riproduzione-moltiplicazione dei virus da parte della
cellula stessa.
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Scoperto
un fondamentale collegamento tra cervello e sistema
immunitario - 08/06/2015
Uno studio condotto da ricercatori della
University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha
determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il
cervello è direttamente collegato al sistema immunitario
tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero. Si
tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di
insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano
sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di
ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato
mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il
vero significato della scoperta risiede negli effetti che
questa potrebbe avere sullo studio e sul trattamento delle
malattie neurologiche, spaziando dall’autismo al morbo di
Alzheimer fino alla sclerosi multipla.
Una scoperta sensazionale
Anziché porsi interrogativi quali: ‘Come si studia la
risposta immunitaria del cervello ?‘, ‘Perché pazienti con
sclerosi multipla presentano diversi attacchi al sistema
immunitario ?‘, ora possiamo avvicinarci meccanicamente e
realmente al problema perché il cervello è, come ogni altro
tessuto, collegato al sistema immunitario periferico
attraverso i vasi linfatici meningei – ha affermato
Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di
Neuroscienze e direttore presso il
Center for Brain Immunology and Glia (BIG)
dell’Università della Virginia.
Cambia completamente il modo in cui percepiamo l’interazione
neuro-immunitaria. Abbiamo sempre percepito questo
collegamento tra sistema nervoso e sistema immunitario come
qualcosa di esoterico, che non potesse essere studiato. Ma
ora siamo in grado di porre domande più meccanicistiche.
Noi crediamo che questi vasi linfatici possano svolgere un
ruolo importante per ogni malattia neurologica con una
componente immune; sarebbe difficile immaginare che questi
vasi linfatici non abbiano connessioni con malattie
neurologiche di natura immunologica!
Il risultato e le nuove
prospettive ‘molto ben nascoste’
Kevin Lee, presidente del Dipartimento di Neuroscienze
UVA, ha descritto la sua reazione alla scoperta del team di
Kipnis:
La prima volta che questi ragazzi mi hanno mostrato il
risultato di base, ho subito detto una frase:’ Dovranno
cambiare i libri di testo. Non è mai esistito un sistema
linfatico per il sistema nervoso centrale. È risultato molto
chiaro fin dalla prima particolare osservazione – e a
partire da quella, i ricercatori hanno svolto molti studi
per sostenere i risultati – che cambierà radicalmente il
modo di guardare il rapporto tra sistema nervoso centrale
con il sistema immunitario.
La scoperta è stata resa
possibile grazie al lavoro svolto da
Antoine Louveau, un borsista post-dottorato nel
laboratorio di Kipnis. I vasi linfatici sono stati rilevati
dopo che Louveau ha sviluppato un metodo per ricostruire le
meningi di un topo in un singolo vetrino in modo da poter
essere esaminato globalmente.
E’ stato abbastanza facile, in realtà. C’è un trucco:
abbiamo fissato le meningi nella calotta cranica, in modo
che il tessuto rimanesse nella sua condizione fisiologica, e
quindi abbiamo sezionato l’area che ci interessava.
Se avessimo fatto il contrario, non avrebbe funzionato.
Dopo aver notato che i modelli dei vasi linfatici sul suo
vetrino avevano la stessa distribuzione di cellule come nel
sistema immunitario, li ha confrontati e avvisato Kipnis. L’impossibile
esisteva. Louveau ricorda il momento dicendo:
Ho chiamato Jony (Kipnis) invitandolo a guardare al
microscopio e ho detto: “Penso che abbiamo qualcosa”
Kipnis ha descritto questi vasi linfatici come “molto ben
nascosti” in quanto sono riusciti a non essere notati per
così tanto tempo. Ha inoltre osservato che questi vasi, dopo
essere stati “fotografati” tramite tecniche di imaging,
seguono un importante vaso sanguigno verso le cavità
sinusali, un’area molto difficile da visualizzare in quanto
si trova nelle ossa del viso ed è connessa con le cavità
nasali.
Quest’area è così vicina ai vasi sanguigni che si perde
facilmente di vista. – ha aggiunto l’esperto – Se non sai
cosa stai cercando, la perdi.
Il lavoro di imaging, molto importante per l’intero studio,
è stato reso possibile grazie alla collaborazione con
Tajie Harris, ricercatore, assistente del professore di
neuroscienze e membro attivo del centro di BIG. Kipnis ha
anche elogiato le “fenomenali” capacità chirurgiche di Igor
Smirnov, un socio di ricerca nel laboratorio Kipnis il cui
lavoro è stato fondamentale per il successo di imaging dello
studio.
Alzheimer, autismo, sclerosi
multipla e oltre
Ed ora l’ inaspettata identificazione dei vasi linfatici
solleva un enorme numero di domande sia sul funzionamento
del cervello che alle malattie ad esso collegato che lo
affliggono, come ad esempio il morbo di Alzheimer.
Nell’Alzheimer, si verificano accumuli di grandi blocchi di
proteine – ha detto Kipnis. Riteniamo che tali blocchi si
accumulino nel cervello a causa del fatto che non vengono
rimossi in maniera efficace da questi vasi sanguigni.
Egli ha osservato, inoltre, che questi vasi cambiano aspetto
all’aumentare dell’età dell’individuo, dunque il ruolo che
essi giocano nella fase dell’invecchiamento rappresenta
un’altra strada da esplorare.
Altre malattie verso le quali bisogna rivolgere
l’attenzione, in luce dei risultati ottenuti, sono l’autismo
e la sclerosi multipla. I risultati sono stati pubblicati on
line dalla prestigiosa rivista
Nature e appariranno in una prossima edizione di stampa.
University of Virginia, Health System
Kipnis J et al.
Structural and functional features of central nervous system
lymphatic vessels. Nature, Published Online June 1
2015. doi: 10.1038/nature14432
Fonte: neuroscientistnews.com
Tratto da:
http://ingegneriabiomedica.org/news/neuroscience/limpossibile-esiste-scoperto-un-fondamentale-collegamento-tra-cervello-e-sistema-immunitario/
Commento:
Questa scoperta
evidenzia che l’ingegneria biomedica ha
trovato la correlazione esistente tra il cervello ed il
sistema immunitario.
Si auspica che si possano comprovare anche le
correlazioni tra psiche-cervello-organi scoperte (NdR:
anche, perche la
medicina naturale lo insegna da migliaia di anni)
dal dr.
R.G. Hamer che chiariscono che questo rapporto
esiste per quasi tutte le cosiddette malattie oncologiche e
oncoequivalenti.
Scrisse Bernardino del Boca: “2
aprile '69 - Uno sciamano italiano, che non
sapeva di esserlo, pubblicava su "Il Tesoro delle Famiglie".
giornale istruttivo pittoresco del giugno 1875, questa
notizia: "Sabuco Donna Olivia di Nantes visse in Alcaras,
città della Spagna, sotto il regno di Filippo II, cioè dopo
la metà del secolo decimosesto. Ella aveva sortito dalla
natura un ingegno superiore al suo sesso, e lo mostrò in
alcune opere da lei pubblicate. Il P. Féijoo parla di lei in
questo modo:
" Ciò che la rese più commendevole fu il suo nuovo sistema filosofico
e medico, in cui stabilisce per principio contro tutti gli
antichi, che non è il sangue che nutre il nostro corpo, ma
il succo nervoso che dal cerebro si comunica a tutti i
nervi; ond'ella attribuisce ai vizi di questo umore vitale
quasi tutte le infermità, L'Inghilterra subito ha
abbracciato con ardore questo sistema, che la Spagna poco
curante ha negligentato; ed ora gli Spagnoli la ricevono
dalle mani degli stranieri. Sembra in tal guisa che questa
dotta femmina abbia preceduto Renato Cartesio nell'opinione
che stabilì nel cerebro l'unica sede dell'animo ragionevole,
quantunque ella la estendesse a tutta la sostanza, e non la
chiude precisamente nella ghiandola pineale. Questa donna si
credeva talmente sicura della verità delle sue osservazioni
che si esibiva a dimostrare in presenza dei fisici e dei
medici più dotti della Spagna, che la fisica e la
medicina che si insegnano nelle scuole erano
assolutamente errate."
Lo sciamano ha intuito una
verità che tuttora è ignorata. L'uomo di oggi, più che mai,
ignora di ignorare. (BdB - Singapore-Milano-Kano - II ed. 94
pag. 30):
“Quando i pionieri dello
spirito
e della verità lasciano la loro impronta nella cultura del
loro tempo, essa non può più essere cancellata ed è essa che
segna il sentiero che diverrà presto la strada maestra per
tutti. Il compito di questi pionieri è soprattutto quello di
rompere le barriere della mente e di far espandere la
coscienza generale per colmare il vuoto che esiste fra uomo
e uomo”.
By
Paola Botta Beltramo
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Per il sistema immunitario
l'ambiente conta più della genetica – 15/01/2015
L'efficienza del sistema immunitario nell'affrontare
infezioni e agenti patogeni è in gran parte determinata dai
fattori ambientali, vale a dire dall'esposizione a virus e
batteri, dalla dieta, dalle vaccinazioni (NdR:
infatti i
vaccini lo destabilizzano) e dall'igiene orale. I
fattori genetici, invece, hanno un ruolo secondario, come
riferisce un nuovo studio basato sull'analisi di più di 200
parametri immunologici ricavati da campioni di sangue di
gemelli omozigoti ed eterozigoti (red)
È l'ambiente più che i
geni a determinare lo stato del nostro sistema
immunitario: lo rivela un nuovo studio pubblicato
sulla rivista “Cell” da Mark Davis e colleghi della
Stanford University, che hanno analizzato centinaia di
parametri immunologici di campioni di sangue di coppie di
gemelli omozigoti ed eterozigoti.
“In alcuni ambienti sembra circolare l'idea che conoscendo
la sequenza del genoma di una persona si può prevedere quali
malattie avrà tra 50 anni”, ha spiegato Davis.
"Il corredo genetico riveste certamente un ruolo cruciale
nella suscettibilità ad alcune malattie, ma il sistema
immunitario deve avere un alto livello di plasticità per
poter affrontare episodi non prevedibili come infezioni,
ferite e formazioni di tumori".
"Quando si esamina il sistema immunitario di soggetti
diversi, si trovano spesso differenze notevoli, e ci si
chiede perciò se riflettano differenze genetiche sottostanti
o qualcos'altro”, ha aggiunto Davis. “Ciò che si trova è che
nella maggior parte dei casi, come nella
reazione al vaccino dell'influenza
o in altri tipi di responsività immunitaria, l'importanza
della genetica è limitata o addirittura nulla: è
probabile che l'ambiente e l'esposizione individuale ai
microbi siano il fattore determinante”.
Per chiarire i rispettivi ruoli di genetica e ambiente,
Davis e colleghi hanno usato un metodo classico delle
ricerche sull'ereditarietà: gli studi sui gemelli.
In essi si confrontano i dati biologici di gemelli
omozigoti, che condividono il 100 per cento dei geni, con
quelli i gemelli eterozigoti, che condividono in media il 50
per cento del patrimonio genetico, come i fratelli. A
differenza dei fratelli, tuttavia, i gemelli eterozigoti
devono le loro differenze al solo patrimonio genetico,
perché si presume che sia le esperienze all'interno
dell'utero materno sia quelle dell'ambiente familiare e
sociale dopo la nascita siano grosso modo le stesse.
Davis e colleghi hanno usato un registro della Stanford
University relativo a circa 2000 soggetti, selezionando 78
coppie di gemelli monozigoti e 27 eterozigoti.
Per ciascuna coppia, sono stati raccolti campioni di sangue
poi analizzati con sofisticate tecniche di laboratorio per
misurare più di 200 distinti parametri immunologici.
Dall'analisi statistica delle differenze rilevate tra coppie
monozigote ed eterozigote, è emerso che nel 75 per cento di
casi le influenze dei fattori non ereditabili, come
l'esposizione ad agenti patogeni o
tossici, (NdR: come) le
vaccinazioni, la dieta o l'igiene dentale
superavano quelli ereditabili. La dominanza dei fattori
ambientali risultava inoltre più spiccata nei gemelli
identici più anziani, cioè oltre i 60 anni di età che in
quelli più giovani, cioè sotto i 20 anni.
Il risultato depone decisamente a favore dell'ipotesi di
una notevole plasticità del sistema immunitario.
“Almeno per i primi 20 anni circa della vita, quando è in fase di
maturazione, il sistema immunitario sembra capace di
adattarsi alle più diverse condizioni ambientali”, ha
concluso Davis. “Un sistema immunitario sano si adatta
continuamente ai suoi incontri con agenti patogeni, microbi
innocui che albergano nell'intestino, componenti introdotti
con la dieta e così via, mettendo in secondo piano le
influenze della maggior parte dei fattori ereditabili”.
Tratto da: lescienze.it
Promemoria:
Finché il nuovo nato bimbo/a non gattona, la mamma (o chi
per lei), lo tiene quasi sempre con sé, lo pulisce e lo
accudisce, poi verso i 6-7 mesi, chi prima chi dopo,
comincia a gattonare; a questo punto inizia la fase che
potremmo chiamare anche di “auto-vaccinazione”, nel senso
che il piccolo mette “di tutto” in bocca senza distinzioni,
e, con un’incredibile faccia tosta e indifferenza verso i
sapori più astrusi, in questa fase il bambino assume
piccolissime quantità di “sporco”, sporcizie (batteri,
funghi, parassiti) e li trasporta nel posto giusto, cioè
nell’intestino,
il quale è dotato di almeno tre quarti delle
immuno-competenze oltre ad implementare e oridonare la sua
flora
batterica
autoctona ancora incompleta, per poter competere con
i batteri presenti nel nuovo ambiente ove vive (la Terra) e
quindi luogo di primissima linea di immuno-training ove
memorizza e migliora sempre piu’ il suo livello di
immunita’ naturale
acquisita alla nascita.
Le immunocompetenze di un bambino di 3 mesi, sono ancora del
tutto immature ed inesperte; proprio per questo motivo, e
perché non ha ancora svolto la sua naturale auto-attivazione
immunitaria attraverso l’intestino,
il bimbo viene naturalmente protetto attraverso il
latte materno, che deve continuare ad essere
allattato, fino a quando ha 2 anni, ovviamente se possibile.
Insomma, è così che a soli 3 mesi di vita inneschiamo un
atto di immuno-stress, super-anticipatorio, che lo
proteggera’ in seguito e per tutta la vita.
Ecco la testimonianza di un medico il dott.
Giuseppe Parisi:
Le prime volte che andavo alla scoperta della Bangkok
(Thailandia) piu' nascosta e, fuori dalle rotte turistiche,
mi stupivo come i bambini delle baraccopoli ai piedi dei
grandi canali, correnti di acqua che portavano di tutto,
potessero non ammalarsi visto che, li dentro facevano il
bagno, ogni giorno.
Meglio non lasciarvi immaginare cosa c'era
dentro quei canali...altro
che vaccini...
IMMUNITA'
del
neonato e del
lattante: influenza dei
batteri e quindi
di anticorpi di origine
materna, regalati on il
latte
materno
Prima della nascita lo sviluppo del sistema immune e'
incompleto e spesso non e’ sufficiente per fornire difese
efficaci contro le infezioni. Per questa ragione il
trasferimento degli anticorpi dalla madre
madre (soprattutto quelle NON vaccinate, quindi senza
possibili
mutazioni genetiche mitocondriali e non
immunodepresse da vaccino)
al prodotto del
concepimento e al neonato, prima e dopo la nascita (nel latte
materno da somministrare fino ai 2 anni) rappresenta
un elemento essenziale per la sopravvivenza del feto, del
neonato e del lattante.
Delle difese della madre contro le infezioni ci interessano
solo gli anticorpi della classe
IgG, gli unici che oltrepassano la
barriera placentare, per proteggere il prodotto
del concepimento, perche le altre classi di anticorpi e le
cellule T non possono, proprio per le differenze dell’HLA
fra la madre e il feto, essere utili per le sue difese e
d’altra parte non dovrebbero superare la barriera
placentare. Queste differenze sollevano la possibilita' di
un attacco al feto da parte delle cellule T della madre, ma
questo pericolo e scongiurato dall’assenza di antigeni HLA
nelle aree di contatto placentare; d’altra parte il rischio
che linfociti fetali possano attaccare i tessuti della madre
e molto ridotto, per l’incompetenza delle cellule T del
feto. Pertanto, solo gli anticorpi servono a trasmettere
l’esperienza immunologica della madre al feto, al neonato e
al lattante, in attesa che egli maturi il proprio
sistema immune
(Zinkernagel RM, 2003)Infatti, gli anticorpi di origine
materna attenuano l’infezione durante i primi mesi di vita,
creando le condizioni ottimali per l’immunizzazione
naturale del lattante.
Commento NdR:
in realta' le cose sono molto piu' complesse e non basate
esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti
e globuli bianchi
!
Comunque, per la poliomielite
l’immunita di origine materna e' presente in tutti i
neonati. Tutti i lattanti hanno anche in circolo anticorpi
neutralizzanti per il
morbillo, e per altre infezioni, specie nei primi
mesi a titolo elevato, poi sempre piu basso, ma ancora
presente intorno al compimento del primo anno di vita,
per cui e' criminale vaccinarli nel primo anno di eta' (3
mesi e 6 mesi), quando il sistema immunitario e'
ancora in fase di organizzazione.
Anche
se alcuni medici consigliano, prima di effettuare un
qualsiasi
vaccino, di
controllare il tipo di anticorpi per le "malattie"
per le quali si vaccina, siccome la
teoria degli
anticorpi (test sulle immunoglobuline -
Tipizzazione linfocitaria) e' ancora una "teoria" e
non una certezza,
infatti il 30% c.a. dei vaccinati NON presenta
anticorpi agli antigeni del vaccino o della
malattia per
la quale si vuole vaccinare, in quanto quella ideologia e' una teoria superflua, incompleta
(errata) e quindi depistante, questo perche' non significa che avendo o non
avendo gli anticorpi ad un antigene, sicuramente sarete
protetti o vi ammalerete non avendoli, queste sono tutte fandonie e
falsita'
biologiche che i fatti reali dimostrano essere fasulla:
es.:
Nessuno dei milioni di 45enni italiani che
NON
hanno fatto il vaccino della
Polio, ne' hanno gli anticorpi alla polio, in
50 anni di tempo, questi soggetti, NON hanno MAI somatizzato casi di
Polio !
Ecco come si raccontano BALLE biologiche per
spaventare la gente con frasi di questo tipo: "non ti sei vaccinata/o, non sei
protetta/o"....tutto cio' per farli
vaccinare per mezzo
della paura...!
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Le RICERCHE
MOSTRANO un NESSO fra
MICROBIOMA
Intestinale (intestino)
e
CERVELLO - 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi
di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente
nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a
sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni.
Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la
sua influenza si estende ben oltre l’intestino,
fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari
studi hanno collegato il
microbioma intestinale a una serie di comportamenti
complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento
della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche
incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici,
fra cui
ansia,
depressione e
autismo.
Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma
influisce sul cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il
cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a
rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente
di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria
dell’Università della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema
microbico della madre si modifica - per esempio a causa di
infezioni, stress o diete - ciò cambierà il micro bioma
intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta
la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il
microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative
come l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com :
http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma cio’ puo’ accadere anche e non solo
per i
vaccini che il neonato subisce dai
due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha
delle
amalgami dentali in bocca (contengono
mercurio) il neonato potra’ subire delle conseguenze
anche gravi.
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Altri ricercatori, hanno trovato che vi sono anche certi
globuli bianchi, chiamati
neutrofili che lavorano in sintonia con il
sistema immunitario:
Un nuovo ruolo dei neutrofili nel sistema immunitario
La presenza nella
milza di queste cellule a bassa specializzazione,
osservata per la prima volta anche in assenza di
un'infezione locale, porta a ipotizzare un loro ruolo nella
regolazione del sistema immunitario.
Finora si è ritenuto che i neutrofili avessero solamente il
compito di contenere le infezioni e preparare il
Terreno ad altre
cellule del sistema
immunitario in grado di eradicarle in modo permanente. La
scoperta potrebbe essere sfruttata in futuro per nuove
terapie in grado di stimolare una maggiore produzione di
linfociti B (red)
Nella milza sono presenti neutrofili anche in assenza di
un'infezione locale: a questo importante risultato, che apre
le porte all'ipotesi che queste
cellule abbiano un ruolo cruciale e finora
misconosciuto nell'immunoregolazione
(IR), sono giunti i ricercatori dell'IMIM
Institut
Municipal d'Investigació Mèdica di Barcellona, in
Spagna, coordinati da Andrea Cerutti, in collaborazione con
il
Mount Sinai di New York.
I
neutrofili sono le prime
cellule a migrare nel sito d'infezione (NdR:
intossicazione) o d'infiammazione
per distruggere i patogeni ivi presenti. Finora, la
letteratura scientifica li aveva considerato essenzialmente
come “fattori a bassa specializzazione” con il semplice
compito di limitare l'espansione di un'infezione, in modo da
preparare il Terreno ad
altre cellule del sistema immunitario in grado di eradicarla
in modo permanente.
(IR): IMMUNOREGOLAZIONE
La regolazione fine
ed integrata della risposta immunitaria è di
cruciale importanza per il mantenimento dell’omeostasi
dell’organismo. Progressi recenti in questo
settore hanno chiaramente mostrato l’importanza
delle fasi precoci di risposta, quali l’immunità
innata (NdR: vedi sopra), nello sviluppo
delle risposte acquisite che seguiranno, così
come il contributo di alterazioni nella risposta
immunitaria, sia innata che acquisita, alla
patogenesi di diverse patologie umane.
Obiettivi principali della ricerca, sono la
caratterizzazione dei meccanismi
molecolari e
cellulari che regolano la risposta
immunitaria ed il ruolo di loro possibili
alterazioni nella patogenesi dei vari e tendenti
infiniti
sintomi che i
medici
della
medicina ufficiale chiamano
impropriamente "malattie",
infettive,
infiammatorie,
neoplastiche,
autoimmuni.
Le conoscenze acquisite mediante un approccio di
ricerca di base contribuiranno, speriamo, ad una
migliore comprensione di tali processi e
potranno fornire gli strumenti necessari per lo
sviluppo di nuovi approcci terapeutici.
Nelle due immagini,
linfociti B (in blu), circondati da neutrofili
(verde) e
cellule epiteliali (rosso) in una milza umana.
L'immagine a sinistra mostra una milza normale, mentre
l'organo a destra appartiene a un malato di neutropenia,
dove la presenza di neutrofili è molto più bassa. (Foto: By
IMIM,
Hospital del Mar Research Institute)
I ricercatori hanno ora dimostrato la presenza di neutrofili
nella milza a partire dallo sviluppo fetale, anche in
assenza di infezioni, e l'osservazione è stata confermata
sia in soggetti umani di differenti età sia in altri
mammiferi. In particolare, si è notato che i neutrofili si
dispongono intorno ai linfociti B per consentirne
l'attivazione e garantire una risposta rapida in presenza di
patogeni.
“Grazie a molti diversi approcci sperimentali abbiamo
dimostrato che i neutrofili nella milza acquisiscono la
capacità d'interagire con i linfociti B, inducendo la
produzione di antibiotici, un ruolo che i linfociti che
circolano nel flusso sanguigno non sono in grado di
svolgere”, ha spiegato Irene Puga, ricercatrice dell'IMIM e
cofirmataria dell'articolo
apparso su "Nature Immunology".
Il risultato rappresenta un notevole progresso nella
comprensione dei meccanismi mediante i quali il nostro
sistema immunitario ci protegge dall'infezione. Ciò
implica
anche che, nel caso di alcune patologie come la
neutropenia, caratterizzata da un deficit di
neutrofili, potrebbe essere necessario analizzare in che
modo viene influenzata la produzione di anticorpi
nell'organismo.
In prospettiva, sottolineano i ricercatori, la scoperta di
neutrofili nella milza potrebbe essere sfruttata per nuove
terapie in grado di stimolare una maggiore produzione di
linfociti B. - Tratto da: lescienze.it
Sieroconversione (questa la teoria della definizione
della parola sieroconversione, da parte della
medicina ufficiale)
Quando un agente "infettante" penetra nell'organismo,
vengono in genere, nel 70% dei soggetti circa, quindi non in
tutti, prodotti
anticorpi diretti contro di esso.
La sieroconversione è il passaggio dallo stato di
sieronegatività (assenza di tali anticorpi nel
plasma sanguigno) allo stato di
sieropositività (presenza di tali anticorpi nel plasma
sanguino).
La sieroconversione, in generale, non avviene subito dopo
l'ingresso dell'agente infettante nell'organismo (contagio),
ma può avvenire anche a distanza di tempo, per cui i test
per la rilevazione di anticorpi nel plasma sanguigno, se non
trascorre un tempo sufficientemente lungo successivamente al
contagio, possono risultare negativi. Il periodo temporale
che intercorre tra il contagio e la sieroconversione prende
il nome di periodo finestra e può avere durata
diversa a seconda dell'agente infettante e del tipo di test
considerato.
La sieroconversione può essere seguita dalla sieroreversione.
Anche se, solitamente, il termine "sieroconversione" è usato
nelle tematiche riguardanti il
test HIV, si tratta di un termine generale, valido in
ogni caso in cui il
sistema immunitario produca anticorpi, quindi anche per
altre malattie infettive.
Tratto da: it.wikipedia
I
macrofagi al lavoro nel sangue
Anche prima che il concetto di immunità (da Immūnis'''',
parola latina che significa "esenti") fosse sviluppato,
numerosi medici precocemente, caratterizzavano ed indicavano
solo degli organi che sarebbero poi stati dimostrati facenti
parte del sistema immunitario, pur non essendo la chiave
primaria di esso.
In seguito la ricerca dimostro’ che la chiave primaria del
sistema immunitario e’ principalmente localizzabile in una
buona funzionalita’ della cellula
che, quando compromessa (es. dai
Vaccini), lo
scompenso immunitario e’ assicurato,
in specie e principalmente dalle cellule del
tessuto che compone la
mucosa intestinale, oltre a quelli delle
ghiandole endocrine (timo,
milza,
tonsille (adenoidi),
linfonodi,
pelle,
mucose,
sangue, ecc.), ed il
midollo osseo.
I principali componenti del sistema immunitario sono
in realtà le
funzioni cellulari
e non sono associati ad alcun organo specifico, ma piuttosto
sono incorporati o circolano nelle
cellule che compongono i vari
tessuti situati in tutto il corpo.
Le cellule
fanno parte, come e’ noto, dei tessuti di tutti i tipi, i
quali a loro volta fanno parte di tutti gli organi e/o
ghiandole endocrine.
Per riassumere:
la chiave primaria del sistema immunitario
sono le cellule e principalmente
quelle della
mucosa dell’apparato
digerente (intestino)
quella secondaria, le cellule dei tessuti del
midollo osseo, del timo, ecc.
Molto in sintesi: esistono due tipi di immunità: aspecifica
od innata ed acquisita.
L'immunità aspecifica od innata, dipende dalle difese
aspecifiche, ossia quelle che agiscono contro l'intruso
indipendentemente dalla natura dello stesso, sia parassita,
fungo, batterio o scheggia di legno, e comprende alcune
cellule come i
macrofagi ed anche le barriere come la
pelle,
come già detto sopra.
L'immunita' aspecifica od innata, comprende anche mediatori chimici (dell’infiammazione)
e cellulari
responsabili di una prima linea di difesa
contro le aggressioni. e' evolutivamente più
antica e consente il riconoscimento di un
repertorio limitato di antigeni. Riconosce
una generica condizione di pericolo e pone
il sistema immunitario in una condizione di
“allarme”, che favorisce lo sviluppo
dell’immunità specifica, anche nel tempo, se
non vengono baypassate artificialmente le varie e principali
barriere Immunitarie (pelle e mucose) come ad esempio con i
Vaccini che vengono
direttamente iniettati nei
muscoli e quindi nel
sangue !.
L'Immunità aspecifica (innata)
e' filogeneticamente
più antica, ed e' presente fin dalla nascita, non necessita
di un precedente contatto con la sostanza cosiddetta lesiva e non dà
luogo a memoria immunitaria.
L'immunità innata comprende le
barriere meccaniche principali, come la
cute, le
mucose (vie
respiratorie,
lamina basale,
propria, del
tessuto connettivo,
gastrointestinali,
urogenitale ecc.), le
barriere: cellulari (es.
membrana cellulare),
ematoencefalica, e quelle chimiche, come il
succo acido gastrico.
Esistono
due componenti cellulari:
1 - il sistema
fagocitario, la cui funzione e' quella di ingerire
e digerire i microrganismi e le tossine, che
invadono-intossicano l'organismo
2 - le cellule natural
killer (NK), la cui funzione e' quella di eliminare alcuni
tipi di tumori, di microrganismi e di cellule infettate da
virus. Le
componenti solubili sono costituite dalle
proteine del
complemento, dai reattanti di fase acuta
(R) e dalle
citochine.
Quindi per riassumere:
Dell’immunità aspecifica fanno parte le cellule
fagocite professioniste, come i
Macrofagi, i
Granulociti,
cellule presentanti
l’antigene come le
Cellule Dendritiche (DC), e
infine delle cellule ad attività citotossica
come le cellule
Cellule Natural Killer (NK).
(R): Si
definiscono REATTANTI della FASE ACUTA le
proteine che vengono sintetizzate,
prevalentemente dalle cellule epatiche, in
risposta alla produzione di quelle sostanze
che vengono liberate dai tessuti sede di
infiammazione o di necrosi (IL°-1, IL-6,
IL-8 , TNF-alfa, ...).
Le principali sono:
- PCR (Proteina C reattiva)
- VES (poco specifica)
- Fibrinogeno
- Transferrina
- Aptoglobina
- alfa-1-glicoproteina acida
- Precursore sierico dell'Amiloide A
- Ceruloplasmina
- alfa-1-antitripsina
- C3 e C4 (tra i fattori del Complemento)
- Pro-calcitonina
- IL ° = Interleuchina
I
fagociti includono i
neutrofili e i
monociti (nel sangue) e i
macrofagi (nei
tessuti).
Ampiamente distribuiti, i
macrofagi sono localizzati in
maniera strategica nei punti in cui i
tessuti sono a
contatto con il
sangue o con gli spazi cavitari, circondati
da strutture fibrose esili; ne sono esempi i macrofagi
alveolari (nei polmoni), le
cellule di Kupffer (nei
sinusoidi epatici), le
cellule sinoviali (nelle cavità
articolari), le
cellule microgliali perivascolari (a
protezione del
SNC), i
fagociti
mesangiali (nei
reni).
Le
citochine sono
polipeptidi non immunoglobulinici secreti dai
monociti e dai
linfociti in risposta alla loro interazione con un
antigene (Ag) specifico, con un Ag aspecifico, oppure in
risposta a uno stimolo aspecifico solubile (p. es.
endotossine, altre citochine).
Le citochine modulano
l'ampiezza delle risposte
infiammatorie o
immunitarie.
Sebbene la loro secrezione possa essere indotta
dall'interazione di un linfocita con il suo Ag specifico, le
citochine non sono Ag-specifiche; pertanto esse
costituiscono un tramite tra l'immunità innata e quella
adattativa.
Infine gli enzimi ricoprono
importanti funzioni a sostegno del
sistema immunitario !
Questo se le
funzioni immunitarie,
cellulari ed
enzimatiche,
non sono state alterate
esempio, dai
Vaccini
effettuati
da neonati !
Commento NdR:
in realta' le cose sono molto piu' complesse
e non basate esclusivamente sugli anticorpi
e/o sulle cellule o linfociti e globuli
bianchi !
La
Memoria delle cellule staminali,
di lesioni, traumi, ferite,
intossicazioni (anche da
farmaci e
Vaccini),
infiammazioni e loro ruolo nella
salute/ammalamento.....
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Immunità Innata e il microbioma –
Giu. 2012
Da alcuni anni, ci dicono i
medici allopati, della
medicina ufficiale, che i vari batteri
possono creare infezioni e rendere noi
malati, ma alla luce della
Medicina Naturale sappiamo che
cio’ non corrisponde al vero – vedi:
Teoria dei
germi e’ falsa.
Recentemente alcuni ricercatori hanno
scoperto (giustamente) che nell’ospite (il
corpo vivente) e precisamente nell'intestino,
le varie specie di
microbi
(GUT-MICROBIOMA) sono importanti per
migliorare funzioni
immunitarie innate e hanno un
ruolo importante nel modo in cui il nostro
sistema
immunitario esegue la propria
funzione di protezione.
Oltre a cio’, i
batteri ospiti nell'intestino,
possono sviluppare più attività come la
demoleculizzazione dei componenti degli
alimenti per renderli
digeribili o per la
trasformazione delle sostanze nutritive in
modo che possiamo migliorare lo stato di
salute e quindi quello immunitario, cio' e'
possibile solo con il riordino e
manutenzione di un sano-microbioma,
facilitato con una dieta più personalizzata
e piu’
cruda possibile.
L'importanza dell’ospitare i vari gruppi dei
microrganismi salubri nell'intestino, può
influenzare non solo la digestione, ma anche
la
composizione e distribuzione della flora
intestinale e non, è influenzata
anche dalla qualità e da quanto e quale cibo
si mangia.
Il GUT-MICROBIOMA e’ nato con noi, perché
l'utero è sterile, quindi cominciamo ad
acquisire tutte le numerose specie di
microbi ospitati, da quando nasciamo.
Il numero di questi microbi sono più
numerosi delle cellule del corpo: 10 a 1.
I batteri sono molto più piccoli delle
cellule umane, quindi il peso totale della
micro-comunità che vive in simbiosi con noi
è stimato a circa 2000/2500 grammi.
Non esistono due individui che possono
condividere la stessa composizione dei
microbi e dei loro geni, persino fra i
gemelli identici (monozigoti).
Per maggiori informazioni:
http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=ultimate-social-network-bacteria-protects-health
http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=microbiome-graphic-explore-human-microbiome~~V
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Scoperto un nuovo tipo di globulo bianco
che attiva una risposta immunitaria contro
invasori esterni.
- USA, Washington, 30
Lug. 2012
La ricerca e' opera di alcuni scienziati
della
Newcastle University ed e' stata
pubblicata su ''Immunity''.
Gli scienziati hanno scoperto un nuovo tipo
di cellule del
tessuto dentritico, globuli
bianchi che combattono
virus e batteri eterologhi=estranei
ad esempio quelli dei
Vaccini.
Le
cellule dentritiche hanno la
capacita' di produrre
lifonciti T, le cellule killer
degli organismi patogeni, in risposta alla
presenza esterna di batteri o virus, quindi
senza essere infettate direttamente.
Muzlifah Haniffa, che ha guidato la ricerca,
ha detto "La nostra ricerca offre un sistema
semplice di targeting che fa funzionare al
meglio le capacita' protettive naturali
della cellula".
Il segno delle "epidemie" in realta'
ammalamenti particolari, nel sistema
immunitario di
Europei e
Rom - 05/02/2014
Grazie a questi risultati la ricerca
fornisce una prospettiva unica sugli effetti
dell'evoluzione sul sistema immunitario
sotto pressione dalle infezioni.
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La
risposta
infiammatoria:
principale sistema di difesa
innato (aspecifico) – esso produce nell’area danneggiata
delle specifiche reazioni, in primis nell’area della
microcircolazione
dei
tessuti interessati, essi diventano gonfi e
rossi, per il ristagno di liquidi,
linfa e
sangue, di conseguenza diviene calda, per aumento
termico e richiede nuovi liquidi all’organismo per tentare
di raffreddare il
tessuti.
Queste
le conseguenze:
1 – La
microcircolazione in quell’area e’ alterata,
intasata e/o ostruita e quindi le
cellule sono sottoposte a
stress ossidativo
per la mancanza di
ossigeno, sostanze vitali anche quelle da
produrre e specializzare, oltre a rallentare e/o impedire la
respirazione
cellulare, quindi le principali funzioni
cellulari (metabolismo) sono in primis alterate.
2 - Danno al
tessuto: liberazione di segnali d’allarme chimici
come l’istamina;
3 - Aumento della permeabilità e dilatazione dei vasi
sanguigni locali, afflusso di sangue verso la zona
danneggiata e fuoriuscita del plasma verso il liquido
interstiziale dei tessuti lesionati, attirati i
globuli bianchi nella zona danneggiata
4 - I fagociti eliminano i batteri e ciò che rimane delle
cellule danneggiate, il tessuto si rimargina.
A volte certi microorganismi come i batteri e i protozoi
entrano nel sangue e rilasciano tossine che vengono
trasportate in tutto il corpo: il sistema immunitario
risponde aumentando i globuli bianchi e facendo salire la
temperatura corporea (che stimola la fagocitosi). Talvolta
le proliferazioni batteriche anomale (soprattutto per le
disbiosi in atto) provocano un’eccessiva risposta del
sistema immunitario, lo shock settico, che può portare alla
morte, altre volte lo shock immunitario, pur non portando
alla morte, crea delle risposte immunitarie intense che
vengono chiamate
autoimmuni, come quelle create od indotte dai
Vaccini
(allergie,
asma,
epilessie,
leucemie,
distrofie,
cancri,
autismo,
sclerosi,
ecc.).
Il sistema linfatico
e' molto importante durante l’infezione, poiche' trasporta nel
sistema circolatorio il liquido interstiziale e combatte le
infezioni, apportando linfa e sangue, attraverso la
microcircolazione
ai
tessuti
danneggiati, es. dai vaccini.
Il sistema linfatico e' costituito da una rete di vasi,
numerosi linfonodi (che contengono globuli bianchi detti
linfociti),
tonsille,
adenoidi,
appendice,
milza,
timo e
midollo osseo (dove si originano i globuli
bianchi).
Nel sistema linfatico scorre la linfa, che e' simile al
liquido interstiziale ma con meno ossigeno e sostanze
nutritive.
La linfa confluisce dai capillari linfatici a due grandi
dotti, il dotto linfatico destro e il dotto toracico, che
sono provvisti di valvole per impedire il reflusso della
linfa nei capillari, e come le vene, lo scorrere della linfa
dipende dai muscoli scheletrici. All’interno degli organi
linfatici si trovano permanentemente i macrofagi.
La nostra salute
quindi dipende, non solo dal giusto funzionamento del nostro
sistema immunitario, che
e' composto da
cellule che preparano le sostanze soprattutto
proteine,
indispensabili all’organismo e molecole con le funzioni più
disparate, le quali cooperano per il riconoscimento e la
distruzione di quello che non fa parte ed e’ utile
dell'organismo, sempre che le cellule siano in grado di
funzionare a dovere, evitando così che agenti estranei
possano danneggiarlo: esempio, se entra una scheggia sotto la
pelle,
dopo qualche tempo i globuli bianchi la circonderanno,
isolandola dal resto del corpo; la pelle stessa e' la prima
barriera contro gli agenti esterni e, superata quella, una
serie di poliziotti e armi sono pronti ad intervenire.
Come abbiamo visto possono essere risposte INNATE O
NATURALI, del
Terreno, i
liquidi del corpo e la
matrice nel suo insieme, che sono aspecifiche, cioe' poco specifiche, che non si modificano in seguito
a successive esposizioni agli antigeni.
Possono essere risposte
ACQUISITE, molto specifiche, che migliorano fino alla morte, in seguito a
successive esposizioni all’antigene (“memoria” del primo
contatto).
Il RICONOSCIMENTO dell’antigene
avviene per mezzo di differenti cellule del sangue e di
altri tessuti e si fissa nei geni del DNA cellulare
mitocondriale.
Gli EFFETTORI principali della
risposta a ciascun antigene sono in genere linfociti, ma non
solo questi....
I linfociti stimolati
dall’antigene si trasformano in
PLASMACELLULE, che producono
gli ANTICORPI specifici contro quell’antigene, che lo
neutralizzano o distruggono.
Commento NdR:
in realta' le cose sono molto piu' complesse e non basate
esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti
e globuli bianchi !
Disbiosi,
immunita’ e
parto cesareo e/o
naturale
Al parto il
bambino che nasce in modo naturale nel passaggio
dal canale vaginale si nutre ed assimila con la sua bocca e
la sua pelle, i
batteri
vaginali che sua madre gli regala producendogli le
basi
batteriche immunitarie per eccellenza.
I bambini che nascono con parto cesareo NON hanno questa
possibilita’ per cui e’ indispensabile che per essi, gli
assistenti al parto passino una garza sulle pareti
all’interno della vagina sfregandola in modo che si carichi
dei batteri vaginali, questa garza va messa immediatamente
sulla bocca/viso del bambino in modo che egli possa
assimilare i batteri che immediatamente passeranno dalla
garza alla mucosa della bocca e sulla pelle, i quali poi
colonizzeranno da soli l’apparato
digerente e la
pelle del neonato e cosi’ la sua immunita’ sara’
molto ma molto migliore di coloro che nascendo con un
cesareo che non si sara’ nutrito dei batteri della madre !
Pochi sanno che il bambino che nasce dalla vagina, si nutre
facilmente anche dei batteri delle
feci della
madre (coproterapia) arricchendo le sue famiglie
batteriche in modo naturale e quindi l’immunita’ sara’
maggiore.
Ovviamente il
colostro ed il
latte materno rifiniscono il processo naturale
per irrobustire il
sistema immunitario, soprattutto le prime 3
settimane fino ai 6 mesi….
RISPOSTA IMMUNITARIA
CELLULARE (Cellulo-Mediata)
Viene svolta dai
MACROFAGI
I macrofagi (o istiociti) rappresentano, per frequenza
numerica, la seconda classe di elementi cellulari nel
tessuto connettivo lasso.
Come le altre cellule del tessuto connettivo hanno vita
limitata quindi devono continuamente rinnovarsi; ciò è
possibile tramite due meccanismi:
- Attività mitotica dei macrofagi preesistenti.
- Migrazione dal sangue circolante al tessuto connettivo dei
loro precursori, i
monociti, e trasformazione degli stessi in macrofagi.
I macrofagi svolgono diverse
funzioni:
- Hanno un ruolo fondamentale nei processi di difesa tramite
la fagocitosi e l’induzione della risposta immunitaria.
- Intervengono nel metabolismo del ferro in quanto i globuli
rossi invecchiati sono fagocitati dai macrofagi del sistema
reticolo-istiocitario della milza, del fegato e del midollo
osseo e il ferro contenuto nell’emoglobina si deposita nel
citoplasma per essere riutilizzato dagli eritroblasti per la
produzione di nuova emoglobina.
- Intervengono nella guarigione delle ferite e nelle
malattie caratterizzate da fibrosi producendo, in risposta a
stimoli infiammatori, sostanze di secrezione rappresentate
da:
a - Fattori che attivano la proliferazione e la funzione
fibrillogenetica dei fibroblasti.
b - Prostaglandine che influenzano la contrattilità
muscolare liscia, la permeabilità vascolare, l’attività di
alcune ghiandole endocrine, la lipolisi, l’aggregazione
delle piastrine.
c - Enzimi idrolitici attivi a pH acido e neutro che
intervengono nell’infiammazione cronica degradando i
costituenti dei tessuti connettivi ed attivando varie
sostanze ad attività infiammatoria. Gli enzimi idrolitici
acidi prodotti, di origine lisosomiale, sono: catepsine,
glicosidasi, fosfatasi acida, aril-solfatasi, ecc.; gli
enzimi idrolitici neutri sono: collage nasi, elastasi,
attivatore del plasminogeno, lisozima.
d - Componenti del complemento.
e - Fattori stimolanti l’emopoiesi
da
vari
LEUCOCITI (globuli bianchi) e dai
LINFOCITI -T (timo-dipendenti), cioe' da
linfociti che, originando da precursori presenti nel midollo
osseo, si differenziano e maturano nel timo.
LINFOCITI - T4
Nei primi anni di vita maturano
nel timo cloni di linfociti-T4, che esprimono alla loro
superficie molecole specifiche (recettori) capaci di
riconoscere ciascuna un solo tipo di antigene o addirittura
un solo antigene.
Quindi si forma un numero enorme
di cloni, capaci di riconoscere tutti i possibili antigeni
con cui si può venire in contatto.
I
LINFOCITI - T4 circolano nel
sangue, escono nei connettivi e ogni volta che incontrano un
antigene si attivano, proliferano e danno luogo alle proprie
funzioni difensive.
Alcuni di essi, attivati, si
trasformano in cellule
della memoria, che circolando in continuazione, ogni volta
che incontrano l’antigene che li ha attivati, mettono in
atto una risposta immunitaria rapida ed efficace.
CELLULE
PRESENTANTI l'ANTIGENE
I linfociti -T4 in realtà non
sono in grado di riconoscere direttamente l’antigene, ma
hanno bisogno dell’aiuto di altre
cellule che, dopo aver incontrato l’antigene, ne
“scoprano” quella parte di molecola adatta a legarsi ai
recettori dei T4.
Queste
cellule capaci di presentare l’antigene ai
linfociti-T4 (che possono anche essere macrofagi o monociti,
quali le cellule di
Langerhans dell’epidermide), catturano l’antigene, lo
demoliscono parzialmente e lo ripresentano ai T4, di solito
nei linfonodi, dopo aver viaggiato attraverso i vasi
linfatici.
Le
cellule che presentano l’antigene producono una
proteina, l’interleukina-1, capace di stimolare l’attività
di linfociti specifici contro l’antigene, che si trovano nei
dintorni
LINFOCITI -Th (o T- HELPER)
Sono linfociti-T che, stimolati
dall’interleukina-1, producono una seconda proteina,
l’interleukina-2, che a sua volta stimola la proliferazione
dei linfociti-T e B circostanti che hanno sulla loro
superficie i recettori per l’antigene.
I linfociti-Th producono anche
le linfochine, che stimolano l’attività delle
cellule immunitarie site
nelle immediate vicinanze.
LINFOCITI -Tc (o CITOTOSSICI)
Hanno il compito di distruggere
le cellule dell’organismo
che siano state infettate da agenti patogeni, soprattutto da
virus, limitando così la possibilità di replicazione dei
virus stessi.
Producono sostanze citotossiche
come le
perforine, che letteralmente producono fori sulla
membrana cellulare, oppure le endonucleasi, che frammentano
il DNA cellulare portando la cellula all’apoptosi.
LINFOCITI -Ts (o T-SUPPRESSOR)
Intervengono alla fine della
risposta immunitaria riducendola e poi annullandola.
LINFOCITI -NK (o NATURAL KILLER)
Sono linfociti di origine
midollare, più grandi degli altri, che rappresentano circa
il 10% dell’intera popolazione dei linfociti circolanti, che
non esprimono in superficie recettori per gli antigeni, ma
sanno riconoscere cellule
tumorali o infettate da virus e le uccidono con meccanismi
vari. Producono interleukina-1 e interferone, agenti
stimolanti le difese immunitarie.
RISPOSTA IMMUNITARIA UMORALE
Si basa sull’azione dei
linfociti-B, che vengono prodotti dal midollo osseo e ivi
maturano.
La lettera B che li
contraddistingue indica “Borsa dipendente”, e fa riferimento
a un organo presente negli uccelli, la Borsa di Fabrizio,
nel quale sono stati scoperti e identificati per la prima
volta.
I linfociti-B, venendo a
contatto con gli antigeni, esprimono recettori di membrana
specifici, per cui si formano cloni di
cellule specializzate contro tutti gli antigeni
possibili.
Perche' i linfociti-B possano
dare inizio alla loro risposta difensiva, devono essere
stimolati dalle linfochine prodotte dai loro fratelli T-helper
Il linfocito-B stimolato può
modificarsi e diventare una plasmacellula, oppure mantenere
i caratteri del linfocito conservando anche la capacità di
riconoscere in seguito l’antigene (linfocito-B della
memoria).
Se il linfocito-B si trasforma
in plasmacellula, questa produce una grande quantità di
anticorpi che vengono immessi nell’ambiente extracellulare
connettivale e di qui finiscono nei liquidi circolanti,
linfa e sangue.
I linfociti-B stimolati
proliferano fintantoche' persiste lo stimolo antigenico, in
modo da garantire un efficiente livello di anticorpi.
Una volta debellato l’attacco,
anche se rallentano la produzione, i linfociti-B e le
plasmacellule continuano a produrre anticorpi, per cui
l’organismo, man mano che viene a contatto con gli antigeni,
si “attrezza” con difese che possono anche essere permanenti
(immunizzazione).
Se il linfocito-B stimolato non
si trasforma in plasmacellula, diventa cellula della
memoria, la cui funzione e' di mantenere un cospicuo clone di
cellule specifiche contro
quel determinato antigene costantemente in circolo e pronte
ad intervenire.
ANTICORPI
Gli anticorpi sono molecole
proteiche sintetizzate dalle plasmacellule e immesse
dapprima nell’ambiente intercellulare dei connettivi, e
quindi nella linfa e nel sangue.
Hanno la funzione di legarsi
alle molecole dell’antigene contro cui sono stati
sintetizzati (o a una parte della
molecola), in modo da
neutralizzarle.
Appartengono alla famiglia delle
gammaglobuline, per cui sono detti gammaimmunoglobuline o
gammaglobuline o g-Ig.
Si conoscono cinque classi di
gamma-globuline, denominate IgM, IgG, IgA, IgD, IgE, diverse
tra loro per peso molecolare, sequenza
aminoacidica, carica
elettrica e funzione specifica.
Una plasmacellula può produrre
diversi tipi di gamma-globuline, tutte però specifiche per
lo stesso antigene.
Lo schema strutturale
fondamentale e' però comune: ogni molecola di
gamma-globulina e' formata da quattro catene polipeptidiche,
unite da ponti disolfuro, uguali a due a due.
Due catene più lunghe vengono
dette catene pesanti, mentre le due più corte, circa la metà
delle prime, sono dette catene leggere: in una molecola di
anticorpo la struttura di base e' rappresentata da due coppie
di catene formate ciascuna da una catena pesante unita a una
catena leggera.
Le IgG rappresentano il 70-75%
delle immunoglobuline circolanti, sono le principali
responsabili delle risposte immunitarie di tipo umorale e
sono le uniche capaci di attraversare la barriera
placentare.
Le IgM hanno la molecola formata
da cinque unità fondamentali. Costituiscono il 10% degli
anticorpi circolanti, responsabili delle risposte contro
antigeni patogeni complessi.
Le IgA costituiscono il 15-20%
degli anticorpi circolanti nel sangue e sono presenti anche
nelle sierose, nelle mucose e nei secreti di queste ultime:
saliva, muco delle vie respiratorie, colostro, latte,
secrezioni uro-genitali.
Le IgD sono molto scarse tra gli
anticorpi circolanti (<1%) ma si trovano sulla superficie
dei linfociti-B prima dell’attivazione. Dopo l’attivazione
scompaiono.
Le IgE sono le più scarse di
tutti gli anticorpi circolanti. Possono aderire alla
superficie di mastociti e granulociti basofili intervenendo
nelle difese da parassiti animali, come gli elminti.
Intervengono anche in reazioni allergiche da ipersensibilità
immediata, come l’ asma bronchiale o la dermatite atopica.
L'immunità acquisita
(se interviene, cosa non facile e non
certa)
invece e' altamente specifica, ed e' costituita da una
serie di cellule e
molecole capaci di riconoscere particolari
strutture, e solo quelle, formando un'arma potentissima
contro le infezioni, anche se purtroppo relativamente lenta
ad avviarsi, soprattutto
quando non si e’ in buona salute.
Essa comprende
mediatori chimici e
cellulari responsabili di una
risposta difensiva più potente e mirata
(virtualmente in grado di riconoscere
qualunque forma di
antigene), ma più lenta. e'
evolutivamente più recente e poggia sulla
risposta aspecifica per numerose funzioni di
presentazione e distruzione degli antigeni.
Del sistema immunitario specifico, invece,
fanno parte i
Linfociti B e i
Linfociti T .
I primi sono i responsabili della produzione
di Anticorpi. Gli anticorpi sono proteine
che generalmente vengono secrete da queste
cellule, e sono una delle armi dell’immunità
specifica. Gli anticorpi infatti sono
antigene-specifici.
I linfociti T si dividono in diverse
sottopopolazioni, ma in genere si distingono
in Helper e Citotossici. Normalmente vengono
chiamati CD4+ i primi e CD8+ i secondi, in
base alla presenza della proteina
CD4 o
CD8 in membrana. I CD4+ sono
diciamo i direttori d’orchestra
dell’immunità specifica. I linfociti CD8+
sono invece dei Killer cellulari.
L'Immunita' specifica acquisita, si divide a sua volta in:
- immunità specifica umorale (cioe' mediata
da
anticorpi).
- immunità specifica
cellulo-mediata
Quando gli antigeni riescono a
superare sia le barriere naturali che le reazioni
infiammatorie, entrano in atto ulteriori meccanismi
difensivi: in essi consiste l’immunità acquisita o
specifica.
In questo caso cellule del
sistema immunitario riconoscono l’antigene come agente
estraneo e attivano una serie di reazioni cellulari o
umorali specifiche per neutralizzarlo o distruggerlo.
Alcune
cellule immunitarie
specializzate (LINFOCITI), dopo il primo contatto con
l’antigene, sviluppano un meccanismo di MEMORIA che fa sì
che, se tale antigene si ripresenta nell’organismo, la
risposta immunitaria e' più rapida ed efficace.
3 caratteristiche:
a - capacità di discriminare gli elementi propri
dell’organismo da quelli estranei e quindi potenzialmente
nocivi;
b - capacità di riconoscere gli
elementi estranei e organizzare difese specifiche contro di
essi;
c - capacità di conservare il
ricordo dell’antigene aggressore per rispondere con più
rapidità ed efficacia in caso di
ripresentasse.
Il sistema immunitario risiede
principalmente nell'Intestino, quindi l'Intestino
e' la culla della morte o della Vita sana !
Commento NdR:
in realta' le cose sono molto piu' complesse e non basate
esclusivamente sugli anticorpi e/o sulle cellule o linfociti
e globuli bianchi !
Ecco un esempio di
BALLA BIOLOGICA
della medicina
ufficiale = i
Vaccini producono anticorpi ?
Anche
se alcuni medici consigliano, prima di effettuare un
qualsiasi
vaccino, di
controllare il tipo di anticorpi per le "malattie"
per le quali si vaccina, siccome la
teoria degli
anticorpi (test sulle immunoglobuline -
Tipizzazione linfocitaria) e' ancora una "teoria" e
non una certezza,
infatti il 30% c.a. dei vaccinati
NON presenta
anticorpi agli antigeni del vaccino o della malattia per
la quale si vuole vaccinare, quella ideologia e' quindi
una teoria superflua, incompleta e quindi depistante, questo perche' non significa che avendo o non
avendo gli anticorpi ad un antigene, sicuramente sarete
protetti o vi ammalerete non avendoli, queste sono tutte fandonie e falsita'
biologiche che i fatti reali dimostrano essere fasulla:
Nessuno dei 35 milioni di 45enni italiani che NON
hanno fatto il vaccino della
Polio, ne' hanno gli anticorpi alla polio, in
50 anni di tempo, NON hanno MAI somatizzato casi di
Polio !
Ecco come si raccontano BALLE biologiche per
spaventare la gente "non ti sei vaccinata, non sei
protetta"....per farli vaccinare !
Questa la risposta ad un soggetto pro-Vaccini, che citava il
fatto che i vaccini produrrebbero anticorpi specifici:
Lei e' convinto, perche' la letteratura medica parla chiaro al
riguardo, che i vaccini immunizzino i nostri figli. E’ per
questo, oltre perche' obbligatorio, che Lei ha vaccinato le
sue figlie. Ebbene, si tolga lo scrupolo di verificarlo come
ho fatto io.
Io ho vaccinato tutti e 3 i miei figli (NdR: con
tutte le 4
vaccinazioni obbligatorie) e con tutti i richiami
relativi; li ho vaccinati anche al
morbillo,
parotite
e rosolia
che non sono obbligatori
e l’ho fatto con gioia e serenità.
Ebbene io ho fatto fare i
Markers dei
vaccini con
titolazione ai bambini e sorpresa… NON SI SONO
IMMUNIZZATI a
TETANO,
DIFTERITE,
EPATITE B,
PAROTITE
e MORBILLO….
(se non ci crede sono disponibile ad inviarle la copia delle
risposte delle analisi fatte allo Spallanzani di Roma),
(NdR: cioe' non hanno prodotto anticorpi....)
Allora, a cosa e' servito vaccinarli ??? E perche' per fare
i markers (M) sono dovuta andare a Roma, altrimenti non c’era
verso di farli nella mia ASL ???
E perche', visto che i
vaccini sono obbligatori, i markers sono a pagamento (€
125,00 a bambino !) ???
Soprattutto, perche' se i vaccini obbligatori sono solo 4, ai
nostri figli nati dal 2000 in poi, ne sono stati
somministrati 6 (INFRANIX)
???
Chi li ha chiesti 2 vaccini in
più spacciati per obbligatori....e cosi "pantalone"
paga...Big
Pharma ringrazia...???
Spero di averle fatto aprire gli occhi su una situazione, a
dir poco, poco chiara…
…purtroppo le cose stanno peggio di come sembra…
Mio figlio ...... stava bene, dopo il terzo richiamo
dell’esavalente e' comparsa la
diarrea che e' durata 4 anni…
quando arrivò a 3 anni gli fecero una diagnosi di “disturbo
relazionale con ritardo neuro-linguistico”…solo in seguito
capimmo che si trattava di
Autismo e
che la situazione sarebbe solo peggiorata più il bambino
diventava grande…
L’anno scorso io e mio marito abbiamo deciso di ragionare
con la testa nostra, ed abbiamo portato il bambino dal
dott. Montinari.
E’ stato così che abbiamo scoperto la causa che generava la
diarrea in nostro figlio… ha gli anticorpi alla Poliomelite
alti, molto alti… le neopterine (N)
urinarie erano al di sopra dei livelli massimi…
A distanza di 1 anno il bambino dopo la terapia applicata
con il protocollo del dott. Montinari, e' rinato… va a scuola
(ha 6 anni e fa la prima elementare) e la prima pagella ha
voti alti (dal 7 all’8)… mentre l’anno scorso non era
considerato nemmeno scolarizzabile (non socializzava neanche
con i compagni di scuola).
Pertanto prima di dire che I VACCINI SONO SICURI, faccia
fare i markers alle sue figlie… così si renderà conto che ci
hanno riempito di menzogne.
Cordiali saluti.
By K. T.
(M) -
Markers. Termine inglese
(indicatori, marcatori) - usato in medicina allopatica, per
definire sostanze in grado di svelare la presenza di
determinate malattie: in genere si tratta di
enzimi,
antigeni,
anticorpi, la cui produzione aumenta in certe
condizioni.
(N) -
Neopterina:
La neopterina e' una sostanza la cui produzione e'
strettamente correlata con l'attivazione della risposta
immunitaria, vale a dire la reazione opposta dall'organismo
alla presenza di agenti estranei. Il suo contenuto nel
sangue e' indicativo di un'alterazione del sistema
immunitario e, pertanto, e' usato per la diagnosi di gravi
malattie.
Esame di laboratorio eseguito sul sangue. Valori normali: <
25 nmol/L.
Commento NdR: sarebbe interessante fare una
campionatura di
bambini vaccinati
(almeno 100) ai quali controllare tenore ela specifica degli
anticorpi che i vaccini avrebbero prodotto...; si
scoprirebbe che e' tutta una Balla biologica, e solo una
minoranza debole immunitariamente (c.a. 20-30%), avrebbe gli anticorpi alle malattie per le quali
sono stati vaccinati e quindi non solo si dimostrerebbe la
Balla della creazione di anticorpi da parte dei
Vaccini, ma si
scoprirebbe che i vaccini
NON immunizzano un bel nulla
!
L'immunita' quindi consiste in una serie di
"barriere" naturali presenti sin dalla nascita, che mettono in
atto meccanismi difensivi che costituiscono le prime azioni
di protezione contro agenti estranei=eterologhi (infettivi e
non).
vedi piu' sotto l'elenco di tali barriere
(B).
Inoltre l'immunita' aspecifica
e' anche derivante dal proprio Genoma e dalla perfetta
posizione spazio-temporale dei Geni contenuti nel filamento
del DNA/RNA:
La vita intima del
Genoma = auto organizzazione - 24 Mar. 2011
Il funzionamento dei nostri
geni in condizioni di salute e/o di malattia è
influenzato dalla loro disposizione e dal modo in cui si
muovono nello spazio tridimensionale del
nucleo cellulare.
I
cromosomi non sono sparsi a caso dentro il nucleo della
cellula, ciascuno occupa una posizione specifica.
Questa organizzazione nucleare riflette lo stato funzionale
di ciascun cromosoma e dei geni che trasporta.
L’organizzazione può cambiare quando il comportamento
cellulare si modifica e nel corso di una malattia.
Identificare le posizioni che i geni occupano all’interno
del nucleo – e capire in che modo queste posizioni cambiano
in diverse condizioni – da importanti indizi sul
funzionamento cellulare in condizioni di normalità e in
condizioni patologiche che portano ad alcune malattie, fra
cui i tumori.
By Tom Misteli - Fonte: Le scienze, Aprile 2011 n.512 -
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
vedi anche:
Effetto gregge - Immunita' di Gregge
BARRIERE IMMUNITARIE (B):
Ogni "barriera", quando attivata dal contatto con l'agente
tossico od infettivo, INFORMATIZZA, cioe' in-forma, il
programma di sopravvivenza, cioe' organizza il Sistema
immunitario, che risiede in Primis nella
mente
dell'essere Ego/IO e
che e' parte del
programma (P),
software,
mentale: "vai
e sopravvivi con il minor danno", che e' il "sistema
operativo" dell'essere
vivente.
Tali "barriere" naturali sono
rappresentate da:
a - La barriera cutanea (pelle) con il
suo film idrolipidico, oltre alle
mucose interne in funzione dell'alterazione del
processo di osmosi
ottimale o meno. Queste sono le primarie, le principali e
piu' IMPORTANTI barriere, esistenti negli organismi viventi
complessi, che ad esempio nel caso dei
Vaccini sono
bypassate e quindi il
S.I.
ne viene danneggiato perche' NON si puo' difendere
ed informare come dovrebbe o potrebbe le
cellule del corpo.
b - Le sostanze antibatteriche
presenti in alcune
secrezioni (ad esempio il lisozima della
saliva o delle lacrime).
c - Le secrezioni delle vie
aeree, che contengono sostanze antimicrobiche che
intrappolano i germi e li fanno espellere col muco e il
movimento delle
ciglia dell’epitelio della mucosa.
d - La secrezione acida del
succo gastrico.
e - La
flora batterica intestinale.
f - La secrezione acida
del
canale vaginale.
g - Il
sistema enzimatico
h - I
fagociti, cioe' i
macrofagi ed i monociti, ed i
linfociti (particolari globuli bianchi),
leucociti (globuli bianchi), che circolano nel fluido
sanguigno.
(P)
- Programma: (dal lat. tardo
programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di
προγράω,
propr. "scrivere prima") e' la definizione del percorso per
raggiungere un determinato obiettivo tenendo conto delle
risorse disponibili, delle condizioni al contorno, delle
attività da intraprendere e dei tempi necessari per
realizzarle. Nel senso più ampio e' la definizione operativa
di un piano o di un
progetto.
In senso più ristretto e' una lista di cose da fare.
Quest'ultimo significato e' quello che più risponde al
termine usato in ambito tecnologico (informatica, ma anche
meccanica ed altre).
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La teoria degli Anticorpi -
anno 2010
La teoria medica ufficiale è che se il bambino è esposto a
una versione indebolita della malattia, produrrà anticorpi
contro tale malattia e diventera’ "immune", in modo che lui
non potrà mai contrarre la malattia.
A prima vista, questo suona come un principio solido e
valido, ma si concentra solo su un piccolo aspetto del
sistema immunitario, gli anticorpi, e non riesce a
guardare (NdR: e prendere in considerazione) tutte le
altre funzioni responsabili per la tutela della salute del
vostro bambino.
Quindi, come funziona il sistema immunitario ?
Il sistema immunitario è fatta anche della pelle, delle
mucose del naso e della gola, orecchie e gli occhi, peli
nasali, saliva, milza, intestino, tonsille, il timo e anche
il cervello.
Tutte queste parti lavorano insieme in modo olistico per
giungere ad una immunità del corpo intero, che è solo in
parte ha che fare con gli anticorpi, (NdR: che
neppure vengono sempre prodotti dai vaccini, ma solo nel
75-70% dei casi…).
- La pelle agisce come una barriera per impedire che i
batteri entrino nel corpo. Si filtrano le tossine anche
attraverso la febbre, che è nei fatti lo scopo di uno stato
febbrile quando il bambino è malato.
- I peli nasali impediscono particelle estranee di viaggiare
su dentro nel naso, e le membrane delle mucose secernono una
sostanza che è anti -batterica.
- Le Tonsille aiutano a prevenire le malattie respiratorie e
malattie come la poliomielite, e la saliva contiene sostanze
che distruggono e neutralizzano i microbi esterni.
- La milza e intestino, tra gli altri organi, grassi di
deposito e le vitamine in tutto il corpo e di protezione
contro l'invasione virale e batterica estranea.
- La ghiandola del timo produce delle cellule del timo,
conosciute come cellule T, che sono anticorpi contro le
infezioni.
- Ci sono varie ghiandole (nodi) nel corpo che drenano dalle
tossine e materiale inutile. Ad esempio, i nodi cervicali
scarico della testa, collo e torace .
- La ghiandola pituitaria nel cervello dirige tutti i
sistemi di cui sopra, per cui se il cervello va male, così
fa il sistema immunitario.
Si inviano impulsi elettrici a tutte le aree del corpo,
stimolando cellule alla rigenerazione e la crescita
muscolare. Questi impulsi elettrici stimolano anche la
ghiandola del timo - il centro della funzione immunitaria.
Che effetto ha la vaccinazione ha questa funzione
immunitaria ?
La vaccinazione - l'atto di acquisire artificialmente una
malattia in modo da tentare di diventare immune ad essa - è
viziata in vari modi.
In primo luogo, un vaccino contiene molte
sostanze chimiche pericolose e non solo i
virus per tentare di immunizzare.
Questi hanno ciascuno il proprio effetto tossico sul corpo.
In secondo luogo, la via di ingresso è diverso da una
malattia naturale.
La maggior parte delle malattie naturali entrerebbero
attraverso la bocca o la cavità nasale, non la pelle.
La vaccinazione rompe la pelle con un ago e inietta sostanze
estranee nel sangue.
Ciò ignora il ruolo della pelle in funzione immunitaria,
nonché le tonsille, le membrane mucose, e così via.
Normalmente, il corpo produce anticorpi supplementari dopo
essere stato innescato, avvisato dalle tonsille che c'è
un'infezione imminente. Pertanto, se l'infezione prende
piede, ci sarà un esercito di globuli bianchi, pronto a
neutralizzare l'infezione.
Nel caso di vaccinazione, questa infezione va dritto al
sangue, senza accumulo ed attivazione prima per il corpo, e
non ci sono cellule immunitarie supplementari per affrontare
la situazione.
Inoltre, con la vaccinazione plurima, vi è più di una
malattia presente (ad esempio morbillo, parotite, rosolia
tutto in uno), che naturalmente un bambino non avrebbe mai
contratto 3 malattie allo stesso tempo. Questo mette sforzo
supplementare sul sistema immunitario.
Quali problemi può causare questo ?
L'iniezione di un vaccino per questa via innaturale può
utilizzare fino al 70% delle risorse del sistema
immunitario, invece dei soliti 3-4 % con una malattia che si
verificano in modo selvatico/naturale (secondo Cynthia
Cournoyer, What About vaccinazioni ?, Dennis Nelson
Publishers, 1991).
Poiché il corpo non ha anticorpi supplementari in attesa di
contrastare il vaccino, può andare in overdrive nel
tentativo di far fronte alla situazione, prendendo vitamine
tanto necessarie, distanti nelle ossa ed altri organi, da
utilizzare per la produzione di più anticorpi.
Ciò significa che gli altri sistemi vitali vanno a corto di
vitamine, in casi estremi conducono a fratture ossee causate
dalle vitamine immunitarie in risposta di lisciviazione per
far fronte al vaccino.
Questa mancanza di vitamine può anche causare ecchimosi e
sanguinamento ed emorragie anche e non solo della retina,
che è il motivo per cui alcuni vaccini hanno danneggiato dei
neonati che sono stati falsamente etichettati come casi di
"sindrome del bambino scosso”. Questo tipo di lesioni
vaccino sono simili a quelli causati da traumi fisici.
L'ondata massiccia di anticorpi creati dal vaccino può anche
causare il corpo a diventare ipersensibile e questo è
responsabile dell'aumento delle allergie e malattie
autoimmuni.
Le allergie sono una eccessiva esposizione agli elementi
tossici che l'organismo non è in grado di purificare da se
stesso.
Se le ghiandole surrenali, il pancreas, la ghiandola
pituitaria e la milza, diventano troppo stimolate, per
esempio, mediante una vaccinazione, questo può causare il
corpo a diventare tossico e incapace di autoregolarsi.
Questo è stato collegato a malattie cardiache, diabete, asma
e bronchite, per citarne solo alcuni. Super stimolare le
ghiandole surrenali provoca anche una diminuzione della
circolazione del sangue in tutto il corpo, ed atrofia dei
vasi vascolari.
E' in questo stato di disfunzione e di sovraccarico di
chimica, provocato dai vaccini, l'inquinamento ambientale,
il cibo spazzatura, farmaci e così via, che i nostri corpi
diventano meno in grado di rimanere in buona salute.
“Quando il corpo è nel suo stato ideale di armonia, non c'è
bisogno di creare la cosiddetta "immunità". In un tale stato
di armonia ed equilibrio, le funzioni del timo lavorano
correttamente come regolatore centrale per la corretta
digestione degli elementi e tutto ciò che è assunto in corpo
viene digerito ed espulso” - (Stonebridge Associated
Colleges, 2005).
Nel tempo immediatamente dopo la vaccinazione, quando le
vitamine vengono super utilizzate per combattere il vaccino,
puo' effettivamente rendere la persona più suscettibili alla
malattia.
Ad esempio, nel vaccino della
Merck, Sharp e Dohme LTD, nelle informazioni sui
prodotti per il vaccino HIB, si afferma:
“I casi di malattia da Haemophilus B possono verificarsi
nelle settimane dopo la vaccinazione”, ed in Lederle
Hibtiter nel foglio informativo, “Casi di malattia Hib,
anche se rare, possono verificarsi dopo la vaccinazione”.
Questo è noto come ' malattia PROVOCATA ' , ossia malattia
causata dal vaccino.
I vaccini hanno più probabilità di trasmettere la malattia
al loro destinatario od ai suoi stretti contatti, come i
virus sono escreti nelle urine, nelle feci e saliva, fino a
3 settimane dopo ogni vaccino.
Il vaccino antipolio (per la Poliomielite) è stato
modificato e sostituito, dal vaccino orale ad un’altro
iniettabile, con 5 vaccini in 1, ecco perché gli unici casi
di polio nei paesi occidentali sono stati causati dal
vaccino.
Le malattie causate da vaccino sono spesso più gravi
rispetto alla malattia naturale.
Ad esempio, il morbillo atipico, ottenuto solo da bambini
vaccinati, è molto più grave perché il vaccino sopprime le
eruzione sulla pelle del bambino, che è il suo mezzo-modo di
espellere le tossine, e questo porta che le tossine vengono
spinte più in profondità nel corpo e che vanno ad
interessare i principali organi ed a volte il cervello,
creando morbillo atipico ed encefaliti.
Virus vaccinali possono, inoltre legarsi alle cellule,
organi e tessuti del cervello e causare anche e non solo
tumori, disabilità e lesioni cerebrali, come nel caso di un
ragazzo che è diventato autistico e aveva un disordine di
grippaggio dopo il suo vaccino MMR a 15 mesi.
All’ Ospedale Grande Ormand dei bambini lo hanno testato a
13 anni di età ed hanno trovato i resti dei virus del
vaccino nelle parti lese del suo cervello. (La Domenica
Express, 6 ottobre 2002 ) .
Anticorpi anti tessuto cerebrale sono stati trovati anche
nei test del sangue di bambini autistici.
Malattia e mutazioni genetiche
Anche con vaccini inattivati,
è possibile che il virus o batteri possa
mutare in una forma diversa della malattia. Per esempio, una
ragazza di 16 anni canadese morì di meningite B dopo che il
suo fidanzato era stato dato il vaccino meningite C.
Le prove di laboratorio hanno confermato che il vaccino
possa mutare in forma B e infettare sia il destinatario e
dei suoi stretti contatti. ( Pulse , la rivista del medico ,
20 novembre 1999) .
Un gran numero di malattie croniche si sono evolute al posto
delle malattie infettive, dopo l'introduzione della
vaccinazione di massa in Lupus, Sindrome di Guillain-Barre’,
Autismo, ecc. (precedentemente conosciuto come sindrome
di Kanner, scoperto dal dottor Kanner nel 1940), MS, il
virus Ebola, AID , Lichen Planus, Vulvodinia e le altre
condizioni di ipersensibilità, per non parlare delle tariffe
diffusa e incontrollabili di cancro, malattie cardiache,
asma, eczema e altre allergie. Anche la meningite era
estremamente rara prima del 20 ° secolo.
Noi stessi stiamo uccidendo, nella nostra ricerca per
'Impedire' le normali malattie infantili, dimostrando come
madre natura è più forte dell'uomo, per cui il modo
innaturale di interferire con la funzione immunitaria può
avere conseguenze disastrose per tutti.
Vaccini Causa di soppressione immunitaria
Immunostimolazione causa di immunosoppressione dopo le
vaccinazioni multiple.
La noia di Sviluppo del Vaccino terapeutico
Tre articoli di questo numero del Clinical Cancer Research
indicano come vaccinazioni multiple possono causare
immunosoppressione. Inoltre, due studi in pazienti mostrano
che granulociti e macrofagi sono fattori stimolanti le
colonie ( GM- CSF) e come coadiuvante immunostimolante di
diversi tipi di vaccini può portare ad esiti avversi in
termini di sopravvivenza libera da recidiva e nel suo
complesso.
Modulazione dell'attività delle cellule T di
regolamentazione può essere richiesto per superare questo
risultato e può essere cruciale per il successo dello
sviluppo di vaccini terapeutici.
Fonte: (Clin Cancer Res 2009; 15 (22) :6745-7)
I pazienti malati di cancro iniettato con vaccino “contro il
cancro” hanno causato i primi “Morti per Melanoma”
97 pazienti con melanoma asportato (stadio II- IV) sono
stati arruolati, stratificati per stadio, e randomizzati a
ricevere un vaccino contro il melanoma cellulare, con o
senza GM- CSF.
L'endpoint primario è stato di ipersensibilità (DTH) di tipo
ritardato in risposta a cellule di melanoma . Sono stati
esaminati anche risposte anticorpali, la conta dei leucociti
periferici, e la sopravvivenza.
Risultati: Il braccio GM- CSF ha mostrato risposte
anticorpali rafforzate con un aumento del titolo IgM contro
l'antigene TA90 e TA90 aumentate complessi immuni. Questo
braccio aveva anche diminuito la cella antimelanoma di tipo
ritardato con risposta di ipersensibilità.
Profili periferici dei leucociti
del sangue hanno mostrato aumenti degli eosinofili e
basofili con un decremento monociti nel braccio di GM- CSF.
Questi cambiamenti immunitari sono stati accompagnati da un
aumento delle morti per melanoma precoce ed una tendenza
verso una sopravvivenza peggiore con GM -CSF.
Conclusioni:
Questi dati suggeriscono che GM- CSF non è utile come
coadiuvante immunitaria in questa dose e lo schema e fa
aumentare la preoccupazione che possa essere dannoso.
Sulla base dei risultati discordanti di un endpoint
immunitario e risultato clinico, l'uso di tali endpoint
surrogati nella scelta di trattamenti per un'ulteriore
valutazione deve essere fatto con molta cautela.
Fonte : ( Clin Cancer Res 2009; 15 (22) :7029-35)
Parziale CD4 Depletion riduce le cellule T regolatorie,
perche’ indotta da vaccinazioni multiple
Risultati: vaccinazioni multiple, piuttosto che stimolare la
risposta immunitaria, hanno ridotto significativamente
l'efficacia terapeutica di immunoterapia adottiva e sono
stati associati ad un aumento della frequenza e del numero
assoluto di CD3 + CD4 + Foxp3 + T regolatorie (Treg celle).
Amministrazione anti - CD4 hanno ridotto il numero assoluto
di cellule Treg di 9 volte.
Effettrici delle cellule T, generate da topi anti- CD4,
trattati, erano significativamente (P < 0,0001) più
terapeutici in studi di trasferimento adottivo di cellule T
da animali vaccinati, si moltiplicano con una serie completa
di cellule CD4+.
Conclusioni : Questi risultati suggeriscono che le cellule
CD4 + Treg limitano l'efficacia di vaccinazioni multiple e
che nel contempo ottengono la parziale deplezione delle
cellule T CD4 + il che può ridurre la soppressione e "punta
la bilancia" a favore della immunità terapeutica
antitumorale.
Il recente fallimento di grandi studi clinici di fase III
del vaccino per il cancro, in cui i pazienti hanno ricevuto
vaccini multipli, sottolinea la potenziale rilevanza clinica
di questi risultati.
Fonte : ( Clin Cancer Res 2009; 15 (22) :6881-90)
1 su 5 americani soffrono di allergie, cioe’ il 20%
Se ci sono brezze primaverili essi si ammalano di
raffreddore, se può essere di conforto nel sapere che non
siete soli, per ragioni che i ricercatori non capiscono
appieno, allergie ai pollini, polvere, peli di animali
domestici e prodotti alimentari sono diventati le allergie
più diffuse tra gli americani negli ultimi decenni. Oggi,
uno su ogni cinque americani soffre di allergie, secondo l'
Asthma and Allergy Foundation of America.
"Non sappiamo il motivo per cui l'incidenza delle allergie è
in aumento", ha detto Maya Jerath, MD, Ph.D., professore
assistente presso l'Università del North Carolina a Chapel
Hill School of Medicine e direttore del UNC Allergy and
Immunologia Clinica.
Né i ricercatori riescono a capire perché un allergia si
sviluppa in primo luogo. "Il che ha sconcertato la gente e
continua molto a confondere la gente che lavora in questo
campo" ha detto.
L'allergia è una reazione immunitaria ad una sostanza
innocua, come un grano di polline o proteine
di arachidi. Invece di
ignorare sostanza, il corpo produce anticorpi per scatenare
una lotta contro di essa. I sintomi di allergia possono
variare dal prurito agli occhi e starnuti ed a reazioni
anafilattiche pericolose per la vita.
Le cause delle allergie rimangono elusive in gran parte
perché il ruolo del sistema immunitario è complesso, ha
detto Jerath.
Il sistema deve difendere il corpo da innumerevoli invasori
stranieri negli alimenti, l'acqua e l'aria intorno a voi.
Significativamente per chi soffre di allergie, il sistema
immunitario deve anche imparare a distinguere le particelle
che sono pericolose da quelli che non lo sono. Per molte
persone, questo apprendimento avviene durante la prima
infanzia.
"Se non ottiene un'adeguata esposizione a certe cose, quei
meccanismi di regolamentazione e di riconoscimento non
vengono istituiti", ha detto Jerath.
Per questo motivo, alcuni ricercatori ritengono che la
mancanza di esposizione a microrganismi presto nella vita,
(da neonati, bambini) può predisporre un soggetto alle
allergie.
Questa spiegazione, chiamata "ipotesi dell'igiene",
suggerisce che crescere circondato da molti altri bambini,
sporcizia o animali aiuta il sistema immunitario a
sviluppare una tolleranza alle sostanze irritanti innocui.
Fonte : Physorg.com, da Sara Peach, 24 febbraio 2010.
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Continua su:
Immunita' - 2
vedi anche:
la Falsita'
dell'immunita' di gregge dei
vaccini
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