La
musica, il movimento e l’incontro umano per elevare la salute
e sviluppare armoniosamente la personalità.
La
Biodanza
E’
un esperienza di benessere globale che attraverso il recupero spontaneo
delle emozioni più naturali (gioia,
apertura, espressione autentica, fiducia in sé stessi, coraggio)
permette di sviluppare il meglio di sé stessi e delle proprie qualità
umane.
Attraverso
la musica, il movimento e l’incontro con gli altri, Biodanza propone
la scoperta di un altro livello di comunicazione tra le persone che
parli più all’anima che all’intelletto e che rianimi l'intelligenza
dell’affettività attraverso l'apertura
alla vita, la sicurezza, l'intuizione, la comunicazione sensibile, il
rinnovamento esistenziale, la sensibilità spirituale.
La
musica, una profonda connessione con sé stessi e dolci situazioni di
incontro con gli altri partecipanti
sono le chiavi che attivano questo processo di crescita.
Non
è una danza
Biodanza
non è una danza intesa nel senso più comune del termine.
Non
viene quindi insegnando a danzare, non vengono proposti modelli rigidi
di movimento, non ci si perfeziona imitando l’insegnante.
Si
tratta di un percorso di crescita personale che per rendere più
profondi i suoi effetti, usa la musica, il movimento e l’incontro con
gli altri.
Un
percorso di crescita personale
Ogni
esercizio di Biodanza è stato pensato per sciogliere gli schemi tossici
con cui abitualmente ci si relaziona con sè stessi e con gli altri.
Non
esprimere mai i propri sentimenti e le proprie emozioni, comunicare in
maniera fredda e inespressiva, muovere il corpo con movimenti meccanici
e ripetitivi sono cattive abitudini che, aggiunte alla quotidiana dose
di stress fisiologico, a lungo andare indeboliscono l'organismo e lo
rendono più esposto al disagio esistenziale e alle malattie
psicosomatiche.
Valorizzazione,
accettazione, dolcezza, contenimento, sostegno, entusiasmo, incontro e
scambio affettivo con l'altro sono le qualità umane che l’esperienza
di Biodanza aiuta a ritrovare nella propria vita.
Come
si pratica
Una
sessione dura circa due ore, non è assolutamente affaticante ed è
rivolta indifferentemente a uomini e donne di tutte le età.
Tutti
gli esercizi sono accompagnati dalla musica.
Ogni
momento è sempre accompagnato da precise spiegazioni esistenziali che
ne chiariscono gli scopi e i significati profondi.
L’abbigliamento consigliato è comodo e leggero.
Testimonianze
….Biodanza
è una possibilità di esprimere quel mondo che è dentro di me, ma è
anche il sentire che in questo mondo c’è l'armonia dell'incontro con
l'altro. Biodanza è un amplificatore delle mie vibrazioni. E' una fonte
di conoscenza…. (Carmela,
impiegata)
….
Per
me Biodanza è l’incontro di tanti cuori speciali che insieme hanno
deciso di crescere, di espandersi e di migliorarsi sostenendosi
reciprocamente…. (Manuela, assistente di volo)
…..Biodanza è la risposta a tanti miei perché ai quali per tanti
anni non sono stato in grado di dare una risposta…
Tutto questo mi dà
una grande carica dentro per affrontare il mondo….(Moreno,
operaio)
….Sottolineo
che per quanto mi riguarda Biodanza è stata una grandissima possibilità
di riscatto, di poter manifestare quello che sono in maniera
autentica…..(Damiano, libero professionista)
By
Ugo Rizzo -
Giornalista, ricercatore spirituale, Insegnate Titolare
Didatta
vedi:
Movimento, Sport
+
Riposizionamento asse Cranio-Atlante-Epistrofeo
Fare Sport spesso in modo NON
agonistico, ma per divertirsi, è una delle tecniche della
Medicina naturale
per eccellenza, per stare sempre bene.
https://www.tripoutside.com/health-benefits-of-getting-outdoors/
vedi:
Ayurvedica
+
Lavaggio Energetico
+
Coppettazione
+
Riposizionamento asse Cranio-Atlante-Epistrofeo
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SIGNIFICATO ed EVOLUZIONE delle
DANZE nel
MONDO
Il ballo, che oggi va tanto di
moda soprattutto tra i giovani, prima di essere una moda o
una tendenza è un’espressione naturale del corpo e
dell’arte. Alexandra e Roby ci ricordano infatti che “quello
che molte persone hanno dimenticato è che il ballo nasce con
l’uomo primitivo che con la danza esorcizzava attraverso il
movimento le proprie paure ancestrali, vedi le danze
tribali, alle quali si associano quelle praticate allo scopo
di rendere omaggio alle divinità adorate.
Il nostro essere, la nostra
mente, il nostro animo si esprimono attraverso il corpo, che
è la nostra porta verso il mondo esterno, è la nostra parte
materiale, il mezzo con il quale manifestiamo le nostre
passioni, soddisfiamo i nostri desideri, i nostri bisogni,
percepiamo noi stessi e gli altri, attraverso il quale ci
realizziamo. La nostra esistenza sulla terra è
imprescindibile dal nostro corpo. In questo contesto il
ballo con la sua gestualità diventa linguaggio con il quale
possiamo esprimere le nostre emozioni, senza utilizzare la
parola, ma attraverso la musica, diventando sempre più
spesso terapeutico e liberatorio."
Nell’arco della storia il ballo
è diventato pian piano un’arte, una vera e propria
disciplina, dove le evoluzioni dei ballerini si trasformano
in vere e proprie performance (citato in energialatina.org).
Il ballo è quindi un’arte, un’espressione del corpo e
l’espressione della cultura di un popolo. Enzo Conte e Bruno
Ferrari sostengono infatti che l’uomo è come balla: il ballo
come espressione della personalità.
Il ballo però è intriso di molteplici significati legati
agli déi, alla guarigione, alle credenze popolari e al
contatto con il divino.
Esistono due principali tipi di
danza: la danza di partecipazione (che consiste in un
insieme di movimenti codificati eseguiti in determinate
situazioni sociali) e le danze di presentazione che essendo
per il pubblico rappresentano significativamente una forma
di arte. Ciascun tipo di danza predilige alcuni movimenti
piuttosto che altri. Questa preferenza corrisponde allo
stile di un ballo.
Vediamo insieme in che modo la danza si è evoluta ed
ha avuto significato nei vari popoli e contesti storici.
DANZE SCIAMANICHE (Trance dance)
Wilibert Alix sostiene che “sciamanesimo è un termine
generico che comprende i princìpi spirituali esistenti in
tutte le culture del mondo prima di cinquemila anni fa” -
citato in
www.trancedance.com.
L’obiettivo delle danze sciamaniche è la guarigione e la
connessione con il nostro spirito. Gli antichi infatti
vedevano la natura e tutto ciò che essa comprendeva come una
manifestazione del divino. Di riflesso mimare la natura era
considerato un modo per collegarsi alle divinità. Fu questa
l’origine della danza. Anche in parti geografiche diverse
ogni cultura ha conosciuto un tipo di danza basata sul
mimare gli animali e gli elementi della natura. Gli sciamani
in qualsiasi parte del mondo adoravano il pulsare del
pianeta, che manifesta la sua forza con l’acqua, l’aria, il
fuoco e la terra. Con le danze gli sciamani cercavano di
ottenere coraggio, compassione, di prevedere il futuro
tramite visioni o di guarire. Danzare era un po’ come
pregare o rendere omaggio.
Ma in che modo avveniva la guarigione ?
Tramite tamburi e percussioni l’individuo cadeva in uno
stato di trance e in quello stato si collegava ai poteri di
guarigione dello spirito. La Trance dance è un tipo di danza
sciamanica che oltre ad inglobare gli elementi sciamanici
ufficiali quali percussioni, suoni di guarigione e tecniche
respiratorie fa uso altresì di una benda o bandana con cui
si coprono gli occhi al fine di concentrarsi sul viaggio
interiore. Questo utilizzo della benda è volto ad eliminare
le distrazioni visive e a favorire una visione interiore
anziché esteriore. Non a caso nei tempi antichi questi
rituali si svolgevano di notte perché l’oscurità favoriva la
concentrazione. Così, danzando nell’oscurità, si scoprono
realtà parallele in cui troviamo soluzioni ai nostri
problemi.
Le danze sciamaniche erano diffuse non solo tra i nativi
americani e gli africani ma anche in Cina.
In Cina le danze sciamaniche si praticano ancora oggi al
fine di migliorare la salute, esse sono incluse negli
esercizi di Qigong. Durante la dinastia Zhou (1028 – 221 a.C.)
c'era un rituale popolare per il Capodanno denominato "Il
grande Esorcismo" (Da No). Uno sciamano indossava una pelle
d'orso sulla testa, con quattro occhi d'oro, come per
guardare nelle quattro direzioni. Danzando attraverso il
villaggio, seguito da una processione di abitanti che
indossavano maschere rappresentanti i vari animali dello
zodiaco cinese (topo, gallo, maiale…) cacciava via
pestilenze e spiriti maligni. In Cina esistono molte
rappresentazioni delle danze sciamaniche e l’uomo saggio in
lingua taoista veniva raffigurato come uno sciamano danzante
coperto di piume. Queste danze, successivamente, diedero
l’impressione di conferire salute e longevità e vennero
integrate nel Qigong come danze terapeutiche.
Tra le culture native americane
ed afroamericane è diffusa anche la danza sacra, che è una
danza per la trasformazione. Oltre alla danza, alle
percussioni, ai suoni e alle nenie, la danza sacra comprende
l’uso di maschere. Con la danza sacra si svuota la mente, si
trasforma il proprio essere e la propria immagine al fine di
risolvere problemi e guarire.
Oltre che in Cina anche qui in
Occidente lo sciamanesimo vive ancora, nascosto dietro altri
nomi o altre vesti.
Ad esempio il jazz, con i suoi ritmi ipnotici e pulsanti, è
nato in parte da radici sciamaniche.
La Trance dance è anch’essa una forma di neosciamanesimo
così come lo è il Circolo dei tamburi: suonare il tamburo
tutti insieme per favorire la trasformazione dell’essere.
DANZE AFRICANE
La danza africana è l’elemento collante di uno stato immenso
come l’Africa. In Africa esistono moltissime etnie con
stili, culture e colori differenti ma la danza accomuna
tutti questi popoli. Ogni etnia ha una sua danza, ad esempio
in Senegal si balla il sabar, nella Costa d’Avorio si balla
lo zaouli, nel Mali si danza il sounou. Tramite le danze si
distinguono le etnie. "La danza e la musica, per noi
africani sono la vita" spiega Doudou N'Diaye Rose jr.,
famoso ballerino senegalese e maestro di danza. "Sono un
mezzo di comunicazione, di conoscenza e di scambio.
Ogni cosa, dal momento in cui siamo nel ventre materno,
passa attraverso l'esperienza del corpo.
L'Occidente invece ha problemi con il corpo perché il
sistema sociale individualistico porta i bambini a crescere
soli, a scuola come in famiglia. In Africa non è così: i
bambini sono abituati a crescere con gli altri, a
condividerne gioie e dolori, a partecipare attivamente agli
eventi sociali." In Africa la danza è il principale mezzo di
comunicazione con il quale si trasmettono sentimenti ed
emozioni. "La danza non è però una 'questione di sangue' -
continua Doudou – “come molti continuano a sostenere usando
frasi fatte, ma di cultura.
Gli africani non nascono con il cromosoma ‘danza’. Il ritmo
non è né africano né italiano né americano; non appartiene
alla cultura di nessun popolo ma è universale poiché il
ritmo originario è il battito del nostro cuore."
È vero: la cultura africana favorisce lo sviluppo del ritmo
già da bambini, perché fin da piccolissimi vivono incollati
alla schiena della mamma e così partecipano alla vita del
villaggio e vengono cullati dai ritmi che la regolano.
"In ogni caso" afferma Alphonse Tiérou, coreografo e
ricercatore ivoriano nonché per diversi anni consulente all'Unesco
per la ricerca sulla danza in Africa "in tutti i villaggi
africani ci sono persone che non danzano mai, che non sono
capaci di 'mettere un piede davanti all'altro', che non
sanno danzare affatto."
La danza è un dono come il
canto, la pittura o la musica e come tale va "coltivato"
attraverso il lavoro continuo. In Africa esistono
grandissimi danzatori anche sconosciuti i quali affermano
che il ballo è un'arte che si acquisisce solo con l'aiuto di
un maestro dopo lunghi anni di lavoro e di pratica e solo
allora si può trasmettere alle nuove generazioni. Una danza
che è preghiera, seduzione, passione, terapia ma anche
divertimento.
In Africa si può danzare ovunque: in casa, in stazione, nei
campi, nelle fattorie, negli stadi, davanti ai tribunali,
nei mercati, nei luoghi di lavoro. "Danzando si bagna la
terra destinata alla costruzione dei muri delle case",
continua Alphonse Tiérou, "e danzando la terra viene smossa
prima della semina; o ancora, danzando vengono battuti i
mucchi di riso disposti a piramide e il miglio nei mortai."
Alcune di queste danze, classificate come "profane", fanno
parte delle cose essenziali della vita. Come tali non è
possibile trasmetterle o apprenderle secondo le metodologie
delle normali scuole di danza.
Per impararle l'allievo deve lasciarsi penetrare, entrare
nel linguaggio espresso dalla cultura di quella particolare
danza; deve saper cogliere tale cultura, in altre parole
deve saper esprimere attraverso la danza ciò che è evidente
per gli altri membri della comunità. La danza africana
tradizionale "crea" perciò il gruppo, si nutre di esso e lo
sostiene, lo conserva a scapito della coppia o del singolo
(citato in volontariperlosviluppo.it).
In Africa i canti e le danze
accompagnano ogni momento della vita quindi abbiamo una
danza per invocare la pioggia, una per accompagnare il
defunto nell’aldilà, un’altra per pregare, una per celebrare
il matrimonio ecc.
Lo stile africano si caratterizza dai seguenti elementi:
vibrazione, ondulazione, ritmo dei piedi, camminata, energia
della voce, ripetizione del movimento. I movimenti della
danza afro sono molto energici ma abbiamo anche dolci
movimenti ondulatori con i quali l’individuo diventa
consapevole dei propri blocchi e riesce a riequilibrare
l’energia del proprio corpo. Caratteristica primaria della
danza afro è che si balla a piedi nudi per avere un contatto
più diretto con la Terra, elemento naturale di primaria
importanza per gli africani.
Per gli africani danzare è come parlare ed ogni passo di
danza rappresenta una parola volta a creare un discorso. Per
comprendere ed apprezzare la vera essenza della danza
africana è necessario conoscere gli elementi culturali
dell’Africa stessa come afferma anche Belco Tourè,
insegnante maliano che vive a Padova.
Per questo motivo non è sempre semplice insegnare un tipo di
danza perché la danza è l’espressione della cultura di un
popolo. In Italia vi sono molte scuole di danza africana,
caraibica e orientale ma difficilmente un occidentale
danzerà come un autoctono di questi luoghi e questa è cosa
ormai risaputa. C’è anche da dire che in molte scuole di
ballo la cultura di questi popoli non viene neanche
accennata, trattando la danza come una cosa a sé stante e
ciò rappresenta un pesante errore da parte dei maestri di
ballo.
Per Alphonse Tiérou “la danza
pura, quella vera, originale, svela, demistifica, lascia
cadere la maschera.
Essa è libertà, indipendenza ed autonomia. È l'astrazione
totale dei problemi di origine, di classe sociale, di
altezza, di peso, d'età, di sesso, di bellezza o di
pigmentazione della pelle, che sono fonte di divisioni e
sangue ingiustificato. La funzione fondamentale della danza
è di 'trasformare' l'insieme dei corpi, la materia prima per
eccellenza, in una pioggia di suoni, scintille, fiamme,
gioia e luce, attraverso il genio creatore” (citato in
volontariperlosviluppo.it). Questa è una definizione
bellissima di danza e credo che rispecchi appieno la sua
essenza, non a caso in lingua swahili danzare si dice
koucheza, termine che esprime altresì l’idea di piacere,
divertimento e distrazione. La danza è e deve essere un
piacere.
DANZA ORIENTALE (DANZA DEL
VENTRE)
La danza orientale (Raqs sharqi) è detta anche danza della
felicità ed anticamente era una danza rituale per propiziare
la fertilità della Dea Madre: Madre Terra. La danza del
ventre non nasce quindi per essere uno spettacolo che
allieta gli uomini bensì come una danza delle donne per le
donne che si ricollega ad antichi culti religiosi legati
alla madre terra che propiziavano e celebravano la fertilità
della terra nelle antiche società matriarcali del
Medioriente (Turchia, Grecia, Mesopotamia, Egitto…). Si
sostiene che sia una danza che aiuta anche durante il parto,
infatti sembra che venisse danzata in cerchio intorno alla
partoriente.
In moti luoghi questa danza è ormai scomparsa ma le zingare
egiziane continuano a tramandarla da madre in figlia (perciò
oggi si chiama anche danza egiziana). E’ una danza che
coinvolge tutto il corpo, soprattutto il bacino, da cui ogni
movimento inizia e finisce, risveglia l’energia femminile ed
aiuta ad eliminare blocchi emotivi ed energetici.
Per le donne del Medioriente e del Nordafrica la bellezza
esteriore è insignificante se non è coniugata a bellezza
interiore, salute ed armonia. E’ una danza che esprime
fascino e sensualità. Ci sono diversi stili di danza
egiziana come il folk, il baladi, lo sharqi (di corte, da
cui nasce la moderna danza del ventre), lo zar e il
faraonico.
Lo stile zar si ricollega alle danze sciamaniche delle
civiltà primitive ed ha un carattere prettamente sciamanico,
infatti è utilizzata come danza di guarigione e sovente la
si danza in cerchio, al centro del quale vi è la persona da
far guarire. Si tratta di un vero rito. Danzare in cerchio
ha un significato preciso: danzando in cerchio, tenendosi
per mano, le energie rimangono racchiuse in quell’area e
l’obiettivo del rito si realizza molto più efficacemente.
Qualsiasi rito ha molta più probabilità di avverarsi se lo
si compie in gruppo ed in cerchio. Il cerchio è un forte
simbolo esoterico e una figura importantissima nella
geometria sacra: non ha inizio e non ha fine.
Anche le danze faraoniche avevano una valenza spirituale e
sacra poiché servivano a comprendere la realtà spirituale
dell’uomo oltre l’apparenza.
TARANTOLATA
La tarantolata è un fenomeno storico religioso pugliese
(precisamente salentino) che ha sempre destato molta
curiosità da parte degli antropologi. Il termine tarantolata
deriva da “Taranto”, città in cui è nato questo rito-ballo
esorcizzante. La credenza vuole che il protagonista di
questo rito sia una donna (ma talvolta erano anche gli
uomini) che viene morsa da un ragno (tarantola o taranta, il
cui nome scientifico è Ischnocolus) e per liberarsi dal
veleno iniettato dal ragno deve sottoporsi al rito. Si
tratta di un esorcismo a carattere musicale in quanto la
donna guarisce attraverso la musica e la danza (come nelle
danze sciamaniche). Il tarantato presentava disturbi molto
simili a quelli dell’epilessia, nonché un offuscamento dello
stato di coscienza e turbe emotive.
Al ritmo della pizzica o tarantella (musica dal ritmo
sfrenato) il tarantato danza e canta per molte ore finché
cade a terra sfinito: secondo la credenza popolare, infatti,
mentre il tarantato consumava le proprie energie nella danza
il ragno si consumava e soffriva fino a morire. Alla fine
della danza, infatti, il tarantato fa il gesto di
schiacciare il ragno.
Questo rituale coniuga sia elementi pagani che cristiani.
Quando il tarantato avverte i primi sintomi chiede che
vengano i musicisti a casa o nella piazza del paese a
suonare la pizzica. Oltre alla pizzica si suonava anche il
tamburello, il violino, l’organetto, l’armonica ed altri
strumenti. Il tarantato si scatenava quindi in una lunga
danza e in questa prima fase si cercava di capire da quale
ragno fosse stata morsa la vittima (alcune volte si poteva
venir morsi anche da scorpioni, con il termine tarantola si
identificavano un pò tutti i ragni velenosi). Nella seconda
fase si cercava di individuare il colore del ragno: il
tarantato veniva attratto, in modo violento, dalle vesti o
dai fazzoletti delle persone circostanti o dagli oggetti e
il colore dell’oggetto da cui veniva attratto si riteneva
che corrispondesse a quello del ragno. Nella terza fase
l’individuo si abbandona a convulsioni, sfoghi, assume
atteggiamenti in cui si identifica con la taranta stessa e
alla fine fa il gesto di schiacciare simbolicamente il ragno
per indicare la sua guarigione.
Il ragno Ischnocolus è in realtà innocuo. Si sostiene
infatti che dietro il tarantismo popolare ci fosse un
bisogno della donna di ricevere maggiori attenzioni dal
proprio marito.
Il tarantismo era presente in Puglia sin dal Medioevo, ebbe
il suo culmine nel XVIII secolo e iniziò a declinare nel
secolo successivo. Era diffuso non solo nel Salento ma anche
nelle province di Lecce, Brindisi, Matera, Bari e Taranto.
La chiesa, che non approva riti pagani, ha cercato di dare
una spiegazione cristiana a questo rito tramite il culto di
San Paolo. San Paolo, che secondo la tradizione è
sopravvissuto al veleno di un serpente dell’isola di Malta,
è stato scelto come protettore di tutti coloro che vengono
pizzicati da un animale velenoso.
I tarantati venivano sovente condotti nella chiesa di San
Paolo a Galatina (LE) a bere l’acqua sacra del pozzo della
cappella. Questo tentativo di cristianizzazione però non
sortì grandi effetti poiché le donne durante il rituale
esibivano anche comportamenti osceni e San Paolo cominciò ad
essere associato alla sessualità.
Con il passare del tempo il tarantismo si è andato
estinguendo ed è sopravvissuto solo in determinate zone
salentine.
Oggi si celebra la messa esorcismo il 29 giugno
nella chiesa di San Paolo a Galatina ma naturalmente si sono
estinti molti momenti tradizionali, come la partecipazione
contadina collettiva (oggi ci sono solo alcuni curiosi che
vengono a vedere) e la durata stessa del rito, che
attualmente dura solo pochi minuti anziché molte ore.
KIIRTAN
Il kiirtan è una danza che serve a diffondere amore e a
raggiungere stati elevati di coscienza in breve tempo. La
tradizione del kiirtan risale ai tempi di Shiva e di sua
moglie Parvati anche se nel 1971 fu introdotto come pratica
spirituale nell’Ananda Marga.
Parvati ideò una danza mistica denominata Lalita Marmika
(che significa voce dello spirito interiore) che ha la
funzione di accompagnare il canto dei mantra.
La danza del kiirtan si pratica nel seguente modo: i
praticanti battono a terra l’alluce destro e sinistro in
modo alternato ed in modo ritmico, tenendo unite le mani
all’altezza del cuore (mai più in basso) oppure in alto.
L’alluce va appoggiato vicino al tallone, in segno di
umiltà, e non in avanti e le gambe devono essere leggermente
piegate in avanti. Shrii Shrii Anandamurti ha donato
all'umanità il kiirtan con il Siddha Mantra Babanam Kevalam,
che significa “tutto è infinito amore”.
Praticando tutti insieme il kiirtan (magari nello stesso
momento, anche se in parti geografiche diverse) si emanano
nel mondo onde d’amore che aiutano l’umanità ad evolvere
(Onde d'Amore).
La danza del kiirtan prepara il corpo alla meditazione e al
rilassamento e permette a tutto il corpo di partecipare ad
un’attività mistica. Il kiirtan può essere quindi definito
una meditazione mistica dinamica. Praticato regolarmente è
un trattamento energetico che libera il nostro inconscio dai
vari blocchi energetici ed emotivi, nonché dalle paure,
dall’ansia, dalla vanità donandoci pace e amore.
DANZA CLASSICA
La danza classica (danza accademica) si è sviluppata dal
1661quando il re di Francia Luigi XIV fondò a Parigi la
prima accademia di danza. La danza, come abbiamo visto, ha
origini antichissime, era presente anche presso gli antichi
greci all’interno di cerimonie religiose e sociali. La danza
continuò a diffondersi nel Medioevo anche tra le classi
sociali elevate che sostituirono movimenti ritenuti poco
aristocratici (salti, volteggi e capriole) con movimenti più
composti. Nel Medioevo erano praticati due tipi di danze: la
danza popolare che si tramandava nelle classi contadine e le
danze di isterismo religioso.
La chiesa cristiana tuttavia non approvava pienamente la
danza in quanto riteneva fosse un ricordo di manifestazioni
pagane.
DANZE CELTICHE
Sulle danze celtiche non è che si sappia poi molto. Si
tratta perlopiù di danze “popolari” ballate in cerchio, per
rinforzare l’unità universale. Nelle danze celtiche
rientrano le danze scozzesi, irlandesi, bretoni e della
Cornovaglia. Lo studioso torinese Duccio Gay, tuttavia, si
chiede come mai le danze del Canada e del Quebec non vengono
inserite nelle danze celtiche.
Le danze celtiche riproducono
gli elementi esoterici dell’arte celtica come la croce
celtica. La croce è un simbolo esoterico molto anteriore al
Cristianesimo: indica le quattro strade dei quattro angoli
della Terra (da cui derivano meridiani e paralleli) e dei
quattro elementi al centro del quale c’è la dea Madre, punto
in cui convergono tutte le forze e tutte le energie.
Osservando queste danze di desume infatti che i Celti
credevano nelle forze cosmiche. Gli intrecci stanno ad
indicare l’eterna evoluzione spirituale dell’umanità
(accumulo dell'in-form-azione
per se e per l'Universo
nel quale siamo), i nodi
rappresentano la trama della vita e così via. I Celti
rappresentavano con la danza le proprie credenze.
DANZE CARAIBICHE
Le danze caraibiche (da non confondere con i balli latini)
sono salsa, bachata, merengue, reggaeton, mambo, chachacha,
rueda de casino. Sono perlopiù danze di corteggiamento che
l’uomo fa per la donna infatti durante il ballo è l’uomo che
deve guidare la donna. Il reggaeton è un fenomeno molto
recente e non è proprio una danza di corteggiamento ma una
danza erotica e molto provocante.
La rueda de casino è una salsa ballata in cerchio, in
gruppo, che dà la possibilità di danzare con più partner.
Le danze caraibiche negli ultimi dieci anni hanno avuto un
successo strepitoso qui in Occidente dove si sono sempre
apprezzati i ritmi latini e sudamericani in genere (basti
ricordare il successo che ebbero i balli latini di gruppo,
tuttora molto apprezzati).
Attualmente le danze caraibiche non solo sono un modo per
avvicinarsi ad un elemento culturale come il ballo ma sono
anche un modo per socializzare, per condividere una
passione, per divertirsi e… per ridare valore al
corteggiamento!
E come disse una persona più saggia di me…
BALLA COME SE NESSUNO TI STESSE GUARDANDO…!
Fonte : By Leonella Cardarelli -
leonellacardarelli@virgilio.it
Webgrafia:
http://www.energialatina.org/energia_latina_obiettivi.htm
http://www.danceit.org/origmed.html
http://www.superballo.it/storie/storia/tabella.htm
http://www.enzoconte.it
http://www.trancedance.com/index.php?SID=11397613739&page=show_article.php&show=23
http://www.trancedance.com/index.php?SID=11397613739&page=show_article.php&show=25
http://www.corpoebenessere.it/QiGong/Storia.asp
http://www.volontariperlosviluppo.it/2002_6/02_6_12.htm
http://www.danzadance.com/africana.html
http://www.ilmosaicodanza.it/index.php?scuola=Danza+Africana&attivita=31
http://www.lucyinthesky.it/index.html?
http://guide.dada.net/danza_orientale/interventi/2005/02/199390.shtml
http://guide.dada.net/danza_orientale/interventi/2005/02/199386.shtml
http://www.benessere.com/psicologia/arg00/benefici_danza.htm
http://wikipedia.it/wiki/wiki/Speciale:Search?search=tarantismo
http://www.liberamenteservo.it
http://it.groups.yahoo.com/group/ondedamore/
http://www.ilrisveglio.org/default.asp?hOMe=True&Pagina=Kiirtan&Indice=1
http://it.wikipedia.org/wiki/Danza_classica
http://www.associazioneghita.it/danzaincerchio.aspx
http://www.irishvillage.it/storiadanza6.htm
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