Banca d'Italia = BankItalia
La Banca d’Italia è la
banca centrale della
Repubblica italiana (pero' nei Fatti, oggo di proprieta' di
privati, quindi ILLEGALE) ....ed è parte del Sistema
europeo di Banche Centrali (SEBC) - anch'esse
private - e quindi dell'Eurosistema gestito da esse.
"Ufficialmente" dichiara di essere un istituto di diritto pubblico. Persegue
finalità d’interesse generale nel settore monetario
e finanziario, ma per i privati suoi proprietari....:
- il mantenimento della stabilità dei
prezzi, obiettivo principale dell’Eurosistema in
conformità del Trattato che istituisce la Comunità
europea (Trattato CE);
- la stabilità e l’efficienza
del sistema finanziario, in attuazione del principio
della tutela del risparmio sancito dalla
Costituzione (Art. 47
– La Repubblica incoraggia e
tutela il risparmio in tutte le sue forme;
disciplina, coordina e controlla l’esercizio del
credito), e gli altri compiti ad essa affidati
dall’ordinamento nazionale.
In Realta' essa e' al servizio dei suoi proprietari,
i Banchieri.....
I soldi (carta moneta e metallica) devono essere
stampati dagli stati per soddisfare le esigenze di
cittadini, imprese e stato ... il criterio del
BIGLIETTO di STATO moneta a CORSO LEGALE è l'unico
modo per evitare il Baratto ... usando la BANCONOTA
STATALE in questo modo si agevola il commercio...
Due CRIMINALI di nome
CIAMPI e
ANDREATTA hanno TRADITO il PAESE rubando al
POPOLO ITALIANO che e' Sovrano, la Banca
d'Italia....
Nei primi mesi dell'1981 BANKITALIA era diventata
PRIVATA..., senza alcuna delibera del Parlamento o
altro, una banca NON PIU' PUBBLICA... per cui tutte
le LIRE stampate dalla banca PRIVATA avrebbero
dovuto essere assoggettate al pagamento dell'IVA !!
Pero'....
BANKITALIA NON ha MAI versato l'IVA, ogni volta che
ha fatto delle emissioni, e cio' fin da quando e'
diventata privata !!....
Doveva e DEVE PAGARE TUTTO... allora il MINISTRO del
BILANCIO... l'AGENZIA delle ENTRATE... DOVEVANO
EMETTERE CARTELLE ESATTORIALI per tutte le cifre da
PAGARE e MAI PAGATE fino ad ora, compresi tutti gli
INTERESSI e le MULTE che NON ha mai pagato?.... e la
Guardia di Finanza (GdF) NON ha fatto MAI NULLA per
farle pagare questa IVA....
!...Collusione....certamente SI !
Come mai oggi non si impone alla Bankitalia di
pagare tutto il pregresso...? politici, GdF, agenzia
delle Entrate, Equitalita TUTTI COLLUSI e
CRIMINALI !
Art 19, comma 10: "Con regolamento da adottare ai
sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988,
n.. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della
Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di
trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata
in vigore della presente legge, delle quote di
partecipazione al capitale della Banca d'Italia in
possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri
enti pubblici." -
http://www.camera.it/parlam/leggi/05262l.htm
Vi risulta che qualche telegiornale ne avesse
parlato, qualche giornalista ne avesse parlato,
qualche politico ne avesse parlato, qualche italiano
ne avesse parlato ?.... Il silenzio è veramente
assordante....
Ecco
chi decide in BanKitalia spa - i privati,
cioe' gli azionisti che sono solo aziende in mano ai
banchieri....non certo del popolo italiano..
DIVORZIO TRA
BANCA D’ITALIA e
MINISTERO DEL TESORO – luglio 1981
L’autonomia della sovranità monetaria affidata alla
privata Banca Centrale d’Italia è stata introdotta a
partire dal luglio 1981, col divorzio tra Banca
d’Italia e Ministero del Tesoro deciso dal Ministro
del Tesoro
BENIAMINO ANDREATTA (partecipò nel giugno 1992 a
Civitavecchia al complotto ordito contro lo Stato
italiano, organizzato nel Britannia, il panfilo
della regina inglese),
con una semplice lettera
all’allora Governatore di Bankitalia
CARLO AZEGLIO CIAMPI (ricompensato con la carica
di Presidente della Repubblica proprio per questi
suoi servigi), in cui sollevava la Banca Centrale
dall’obbligo di acquistare quei titoli di Stato che
il Tesoro non riusciva a collocare altrove sul
mercato.
Enrico Letta, l’attuale cameriere dei banchieri,
messo a capo del governo italiano, dichiarò che
“grazie al divorzio, nel 1981, tra Tesoro e Banca
d’Italia, vero spartiacque della politica economica
italiana, l’allora ministro Andreatta e il
governatore Ciampi definiscono, infatti, il nuovo
campo da gioco delle politiche dei conti pubblici
proprio quando la presenza italiana nello Sme è in
pericolo. Con il divorzio è rotto definitivamente il
meccanismo perverso della sottoscrizione da parte di
Bankitalia dei titoli del debito pubblico non
collocati sul mercato”
vedi QUI per maggiori precisazioni
vedi anche QUI:
https://www.maurizioblondet.it/la-verita-di-tremonti-lex-ministro-del-tesoro-scrive-a-dagospia-la-vera-storia-della-clausola-iva-il-golpe-del-2011/
ATTO UNICO EUROPEO - 17 Febbraio 1986
GIULIO ANDREOTTI (corrotto
da Big Pharma, infatti suo figlio e' stato
assunto come ricompensa, dalla
GSK
come direttore italia, ed e' ancora oggi al suo
posto, perché suo padre a fatto varare
l'obbligatorieta' delle vaccinazioni negli anni
1966......., fu anche capo della mafia, come
scrissero i magistrati nelle loro indagini) e come Ministro
degli Esteri del Governo Craxi, firma l’Atto Unico
Europeo (A.U.E.).
TRATTATO di MAASTRICHT – 7 febbraio 1992
Il Presidente del Consiglio GIULIO ANDREOTTI, il
Ministro degli Esteri
GIANNI DE MICHELIS (Aspen Institute) e il
Ministro del Tesoro
GUIDO CARLI, firmano il Trattato di Maastricht,
cedendo la sovranità monetaria alla
Banca
Centrale Europea (B.C.E.).
A partire dal 1992 è iniziata la sottomissione
dell’Europa al Trattato di Maastricht, concepito per
sottoporre le diverse nazioni ad una totale
dittatura monetarista al servizio degli interessi
dei banchieri.
Articolo 107 del Trattato di Maastricht
Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei
compiti e dei doveri loro attribuiti dal presente
trattato e dallo Statuto del SEBC, néla BCE né una
Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi
organi decisionali possono sollecitare o accettare
istruzioni dalle istituzioni o dagli organi
comunitari, dai Governi degli Stati membri né da
qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli
organi comunitari nonché i Governi degli Stati
membri si impegnano a rispettare questo principio e
a non cercare di influenzare i membri degli organi
decisionali della BCE o delle Banche centrali
nazionali nell'assolvimento dei loro compiti.
Gli Stati aderenti rinunciano alla sovranità
monetaria nazionale per trasferirla con l’articolo
105 alla Banca Centrale Europea (BCE).
Articolo 105A del Trattato di Maastricht
1. La BCE ha il diritto esclusivo di
autorizzare l'emissione di banconote all'interno
della Comunità. La BCE e le Banche centrali
nazionali possono emettere banconote. Le banconote
emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali
costituiscono le uniche banconote aventi corso
legale nella Comunità.
2. Gli Stati membri possono coniare monete
metalliche con l'approvazione delle BCE per quanto
riguarda il volume del conio
ADESIONE all’EURO
Voluta da
ROMANO PRODI (Bilderberg, Commissione
Trilaterale, Goldman Sachs….) cedendo la sovranità
monetaria alla B.C.E. (Banca privata di Francoforte)
Prodi dichiara che l’Euro è stato fatto per aiutare
la Germania.
Per avere gli Stati Uniti d’Europa, annessi agli
USA, occorreva iniziare proprio dalla Germania, che
era divisa in due, ad unirla in un unico stato.
Siccome la caduta del muro di Berlino, ha comportato
una profonda crisi economica, per il riassetto
dell’economia tedesca, allora gli si è promesso che
con l’Euro, avrebbero non solo ripianato, ma
sarebbero diventati la prima potenza economica
europea…
LEGGE
BIAGI/MARONI
L’Unione Europea chiede che in seguito al libero
scambio, anche il mercato del lavoro sia molto più
flessibile. Quindi la Legge Biagi e dopo la sua
morte, Maroni la aggiusta ancora per bene…
TRATTATO di LISBONA
Firmato da ROMANO PRODI e
MASSIMO D’ALEMA cedendo ulteriormente quello che
rimaneva della sovranità nazionale politica alla BCE
TRATTATO di VELSEN (2007)
EUROGENDFOR: la nuova pericolosissima Polizia
Europea, la nuova Gestapo.
TESTO del trattato di Velsen.
E' un trattato firmato all'unanimità con un solo
astenuto.
"I
membri del personale di EUROGENDFOR non potranno
subire alcun procedimento relativo all'esecuzione di
una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato
ospitante o nello Stato ricevente per un caso
collegato all'adempimento del loro servizio". Gli
uomini di una forza armata non sono più soggetti
all'applicazione di sentenze della magistratura dei
paesi.
Una forza militare che può intervenire tra Spagna,
Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo.
Il Quartiere generale permanente ha sede a Vicenza
(Italia)
3. EUROGENDFOR potrà essere utilizzata al fine di:
a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
b) monitorare, svolgere consulenza, guidare e
supervisionare le forze di polizia locali nello
svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi
compresa l'attività d'indagine penale;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica,
gestione del traffico, controllo delle frontiere e
attività generale d'intelligence;
d) svolgere attività investigativa in campo penale,
individuare i reati, rintracciare i colpevoli e
tradurli davanti alle autorità giudiziarie
competenti;
e) proteggere le persone e i beni e mantenere
l'ordine in caso di disordini pubblici;
f) formare gli operatori di polizia secondo gli
standard internazionali;
Articolo 21 del Trattato di Velsen:
Inviolabilità dei locali, degli edifici e degli
archivi
1 - I locali e gli edifici di EUROGENDFOR saranno
inviolabili sul territorio delle Parti.
2 - Le autorità delle Parti non potranno entrare nei
locali e negli edifici senza il preventivo consenso
del Comandante EGF.
3 - Gli archivi di EUROGENDFOR saranno inviolabili.
L'inviolabilità degli archivi si estenderà a tutti
gli atti, la corrispondenza, i manoscritti, le
fotografie, i film, le registrazioni, i documenti, i
dati informatici, i file informatici o qualsiasi
altro supporto di memorizzazione dati appartenente o
detenuto da EUROGENDFOR, ovunque siano ubicati nel
territorio delle Parti
TRATTATO ESM – firmato il 19 luglio 2012
Con un capitale di 700 miliardi, il Meccanismo
Europeo di Stabilità è una vera e propria dittatura
economica. Detto anche il Fondo Salva Stati.
E’ composto dalle quote, decise dalla BCE, versate
dai paesi aderenti che acquistano uno status di soci
finanziatori. Come tali possono chiedere un prestito
in caso di necessità e trasformarsi così in debitori
e come tali pagare degli interessi sul credito
richiesto. La clausola dittatoriale risiede nella
privazione del diritto di voto del paese che non
salda il suo debito. Non paghi, non voti.
L’Italia dovrà dare 125 miliardi di euro per questo
fondo che tra le altre cose servirà anche per
salvare le banche!!!
PAREGGIO di BILANCIO/FISCAL
COMPACT – firmato il 19 luglio 2012
L’Unione Europea delle Banche ha chiesto il
cambiamento della Costituzione con ingresso del
Pareggio di Bilancio (detto anche Fiscal Compact).
Il Mercato vuole più stabilità.
Lo Stato per non indebitarsi dovrà tagliare tutta la
spesa pubblica: sanità, pubblica istruzione,
terziario, ecc.
Ovviamente tutto a carico del Cittadino.
TRATTATO ERF – firmato il 23 agosto 2012
ERF, EUROPEAN REDEMPTION FUND, il Fondo Europeo di
Redenzione (o Riscatto).
Le autorità dello Stato membro attuano le misure
raccomandate (dalle istituzioni europee) relative
all’assistenza tecnica e presentano alla Commissione
un piano di ripresa e di liquidazione dei debiti per
approvazione. Cioè il Governo nazionale perde ogni
tipo di potere decisionale e operativo; in altre
parole lo Stato è privato totalmente della propria
sovranità: potremmo dire che è commissariato.
Una vera e propria dittatura dell’euro e
dell’UE......
By Lino Palma - Tratto da Facebook
GUERRA al
CONTANTE DOVE STA SCRITTO CHE DOBBIAMO
PER FORZA AVERE UN CONTO IN BANCA ? Sei un
lavoratore dipendente ? Sei un pensionato ?
Hai una piccola impresa individuale ?
Per poter lavorare, e
quindi vivere, devi per forza avere un conto in
banca, altrimenti è impossibile avere lo
stipendio. Lo Stato ha infatti abolito da anni il
contante per l'accredito dello stipendio. Il
problema è che tutto ciò è ILLEGALE.
- Art. 1277 Codice
Civile
"I debiti pecuniari si
estinguono con moneta avente corso legale nello
Stato al tempo del pagamento e per il suo valore
nominale"
- Art 693 Codice Penale
"Chiunque rifiuta di
ricevere, per il loro valore, monete aventi corso
legale nello Stato, è punito con la sanzione
amministrativa fino a trenta euro"
Le leggi dello Stato italiano sono chiare: i
pagamenti si effettuano con la MONETA A CORSO
LEGALE e nessuno può rifiutarsi di ricevere la
MONETA A CORSO LEGALE.
Ma cos'è la MONETA A
CORSO LEGALE ?
Ce lo dice la Banca
d'Italia:
"L'unica forma di moneta
legale è la moneta CONTANTE emessa da una banca
centrale - per l'euro la Banca Centrale Europea
(BCE)"
Quindi la questione è
molto chiara: l'unica moneta a corso legale è il
CONTANTE e nessuno può rifiutarsi di ricevere
denaro CONTANTE per i pagamenti.
Cos'è quindi la MONETA
ELETTRONICA che lo Stato ci obbliga ad utilizzare
?
Leggiamo sempre dalla
Banca d'Italia:
"La moneta scritturale
bancaria [ovvero la moneta elettronica] è una
forma di MONETA PRIVATA".
(NdR:
quindi qualsiasi privato la puo' utilizzare....)
La moneta elettronica
non è moneta a corso legale, è una moneta privata
che porta LUCRO alle banche.
Come fa lo Stato ad
abolire o limitare l'utilizzo del CONTANTE che è
l'unica MONETA A CORSO LEGALE e costringere il
cittadino ad utilizzare una moneta privata che per
definizione porta lucro alle banche attraverso
interessi e commissioni ?
Come ci siamo ridotti
così ? La decennale propaganda mistificatoria
contro il CONTANTE è stata portata avanti con
grande forza dal circuito bancario e dai suoi
camerieri (giornalisti, politici, boiardi di stato
etc).
Quella dell'evasione
fiscale è soltanto una scusa (la vera evasione la
abbiamo proprio con la moneta elettronica e con le
Banche che evadono 550 miliardi l'anno solo in
Italia....), l'obbiettivo è quello di renderci
ancora più schiavi controllando il nostro
portafoglio, tracciando ogni spesa che facciamo e
prelevando direttamente i soldi quando lo Stato
ritiene di farlo. Le banche brindano e banchettano
grazie ad una classe politica collusa e incapace.
Ma le leggi rimangono, e
sfido i politicanti a modificare la definizione di
MONETA A CORSO LEGALE. Il vero problema che
abbiamo è quello dell'informazione: facciamo
sapere a tutti come stanno realmente le cose, le
persone devono capire come ci stanno togliendo
ogni libertà.
Come disse Henry Ford:
"È un bene che il popolo non comprenda il
funzionamento del nostro sistema bancario e
monetario, perché se accadesse credo che
scoppierebbe una rivoluzione prima di domani
mattina." È nostro dovere informare.
Ex dirigente della BankItalia rivela su chi
e' cosa sono le banche....
Il prof. AURITI denuncia la BankItalia
l'8 Marzo 1993.....e non e' successo NULLA,
perche' anche i giudici oltre ai politici sono
venduti e/o collusi con le Banche....perche'
dai prePotenti al potere sono pagati....con
i nostri soldi !
Ecco la denuncia del prof Auriti,
contro Bankitalia...:
IMPORTANTE:
Pochi sanno che la magistratura ha condannato la
Banca d'Italia a risarcire i cittadini che hanno
fatto ricorso in Tribunale, contro il
Signoraggio, un privilegio autoproclamato;
la Banca d'Italia ha dovuto pagare.....
Questa notizia, che resta segreta, non la fanno
conoscere alla popolazione....
La Banca d'ITALIA e' in mano ai privati (95%) e
quindi e' ILLEGALE la sua esistenza !
Dove e' l'Oro del Popolo Sovrano Italiano
Ecco il meccanismo del FURTO dei nostri beni da
parte di questi
CRIMINALI a livello mondiale !
Il Giornale di Vicenza - giovedì 30 giugno 2005
- Lettere al Direttore, pag. 47 - Economia
- vedi:
www.signoraggio.com
«Le contraddizioni
della Banca d’Italia»
Lunedì 20 giugno leggo a pagina 6 del vostro giornale
dal piccolo articolo “la
curiosità”:
«La Banca d’Italia è
una società a capitale privato diviso tra varie
banche private...» ecc. ecc.
(NdR: "La Banca d'Italia è la
banca centrale della
Repubblica Italiana. Talvolta viene chiamata
informalmente Bankitalia.
Dal 1998 è parte integrante del
sistema europeo delle banche centrali (SEBC).
La Banca d'Italia è un istituto di
diritto pubblico, come stabilito dalla legge
bancaria del 1936, ribadita anche da una sentenza
della
Corte Suprema di Cassazione.
Le quote di partecipazione al suo capitale sono per
il 94,33% di proprietà di banche e assicurazioni
private, per il 5,67% di enti pubblici (INPS
e
INAIL).
La sede centrale della Banca d'Italia è nel
Palazzo Koch a
Roma. Ha sedi e succursali in tutta Italia.
A metà
degli anni '30 le tensioni che
avrebbero portato al
nuovo conflitto mondiale si
manifestarono sul piano monetario e
valutario nella cessazione di fatto
della convertibilità della lira in
oro e nella sospensione dell'obbligo
della riserva aurea (che non e'
stato più ripristinato).
In questo contesto di preparazione
alla guerra (nel 1935 iniziò
l’aggressione all’Etiopia) venne
elaborata, in ambito IRI, la legge
di riforma bancaria del 1936.
Una prima parte (tuttora in vigore)
della legge definì la Banca d'Italia
“istituto di diritto pubblico” e le
affidò definitivamente la funzione
di emissione (non più, quindi, in
concessione); gli azionisti privati
vennero espropriati delle loro
quote, che furono riservate a enti
finanziari di rilevanza pubblica;
alla Banca fu proibito lo sconto
diretto agli operatori non bancari,
sottolineando così la sua funzione
di banca delle banche.
Una seconda parte della legge (abrogata
quasi interamente nel 1993) fu
dedicata alla vigilanza creditizia e
finanziaria: essa ridisegnò l'intero
assetto del sistema creditizio nel
segno della separazione fra banca e
industria e della separazione fra
credito a breve e a lungo termine;
definì l’attività bancaria funzione
di interesse pubblico; concentrò
l'azione di vigilanza
nell’Ispettorato per la difesa del
risparmio e l'esercizio del credito
(organo statale di nuova creazione),
presieduto dal Governatore e
operante anche con mezzi e personale
della Banca d'Italia, ma diretto da
un Comitato di ministri presieduto
dal capo del Governo)".
In pratica si afferma che il controllore (la "Banca
d’Italia") è “controllato” (e gestito) dai
controllati, cioè sono una stessa entità.
Una notizia che, nonostante la gratitudine che provo
nell’averla pubblicata, non posso credere che meriti
l’attenzione che un lettore possa rivolgere ad una
semplice “curiosità”.
In base a quel piccolo, breve articolo si sta
confermando una gravissima incompatibilità
istituzionale; un tale conflitto d’interessi che
oscura la tanto chiacchierata posizione dell’attuale
Presidente del Consiglio.
In pratica, mentre noi discutiamo lungamente e
prolissamente sulla legittimità della carica di una
persona sola e che dopo cinque anni si conclude,
l’intera
istituzione monetaria si figura in una
lampante contraddizione:
la Banca d’Italia che
dovrebbe garantire la validità della nostra moneta,
non è un istituto del popolo
o del governo per servire gli interessi dei
cittadini,
ma è costituito da
soci privati
(banche + assicurazioni private)
per conseguire gli interessi di una grande società
per azioni, il cui nome per esteso è Bankitalia
S.p.A.
(NdR: Qui potete vedere
l'azionariato della Banca d'Italia - la banca
"centrale" italiana che dovrebbe chiamarsi
Bankitalia...perche'
in mano ai privati; oltre a tutto i poteri della Bankitalia, sono
passati alla
Banca Centrale Europea BCE, la quale e' il SOLO
ente a poter emettere
carta moneta in Europa):
http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf
Nel 2011, il 94% della Banca d'Italia è in mano a
privati. I due maggiori azionisti, Intesa Sanpaolo e
UniCredit, detengono il 52% della Banca d'Italia).
Una domanda che il cittadino dovrebbe porsi per
comprendere da dove vengono i nostri soldi è:
- Chi è il proprietario della moneta al momento
dell’emissione ?
-
E poi a chi dobbiamo pagare quel tanto citato
Debito
Pubblico ?
Risposta: Bankitalia S.p.A.
Chiedo pertanto che si faccia maggiore ed esauriente
luce in merito, perché il popolo italiano merita il
massimo rispetto !
By Claudio Proietti
IMPORTANTE
La Banca d’Inghilterra conferma attraverso il
documento (dettagliatissimo in lingua originale)
raggiungibile al link sottostante, la creazione di
denaro dal NULLA attraverso la riserva frazionaria e
il signoraggio bancario in mano a banche private e
autorizzate dalle banche centrali anch’esse di
proprietà delle suddette banche in percentuale più o
meno variabile:"
http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q102.pdf
In più, quest'altro link come ulteriore, robusta
conferma:
http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/mar/18/truth-money-iou-bank-of-england-austerity
Video del prof.
Auriti sul
Debito pubblico,
Signoraggio ed
Usura dei
Banchieri del mondo !
2005 - Nomina del nuovo Governatore della Banca
d'Italia
La
Goldman Sachs & Co. è sicuramente una delle
banche d’affari private più potenti del mondo.
Sorta nel 1869 a Manhattan (New York) grazie a due
immigrati tedeschi: Marcus Goldman e Samuel Sachs[1].
In
questi giorni Mario Draghi è stato nominato
governatore di Bankitalia, al posto del
dimissionario Antonio Fazio. Cosa c’entra,
direte voi, Mario Draghi con il colosso bancario ?
C’entra
eccome: Mario Draghi è vicepresidente della Goldman
Sachs per l’Europa, la cui sede centrale ha gli
uffici nel miglio quadrato più ricco (e potente)
del mondo: la City di Londra !
Questa cittadella grande all’incirca 2.6 km
quadrati, è certamente piccola di dimensione ma non
per influenza, visto che nelle sue street hanno sede
le più importanti multinazionali
e/o banche
del globo !
Come
mai un uomo legato e stipendiato molto bene da una
banca privata così potente viene nominato direttore
della Banca più influente d’Italia ? Quella
banca, per intenderci, che s’incamera il
Signoraggio
monetario nazionale e una parte del Signoraggio
europeo ?
Ma
chi è questo Mario Draghi ? Facciamo un passo
indietro.
Il
professor Draghi è stato dal 1991 al 2001 Direttore
Generale del Tesoro e presiede dal 1993 il Comitato
per le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice
delle grandi privatizzazioni statali (dall’IRI
alla Telecom, Enel, Eni e altre grandi aziende dello
Stato).
Quindi
un personaggio di tutto rispetto !
Talmente di
rispetto che fu uno dei privilegiati ospiti alla
colazione (non da Tiffany) ma a bordo del panfilo
reale della regina Elisabetta, il “Britannia”.
Siamo nel 1992, e ci troviamo al largo di
Civitavecchia, ma non su territorio italiano ma
inglese. Qui vennero decise le sorti economiche
dell’Italia.
Il
1992 fu un anno molto particolare: crisi Prima
Repubblica, uragano Tangentopoli, attacco alla lira
da parte del filantropo George Soros che Carlo
Azeglio Ciampi non riuscì o non volle impedire. E
non è tutto, sentite a tal proposito cosa disse in
quegli anni Reginald Bartholomew (ambasciatore
americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch
Italia): «Continueremo a sottolineare ai nostri
interlocutori italiani la necessità di essere
trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in
modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per
gli investimenti esteri»[2]
Avete
capito ? Rimuovere ogni barriera per gli
investimenti esteri !!! È proprio quello che hanno
fatto Draghi & C.
Ha
lavorato talmente bene, che oggi Draghi è stato
premiato con la direzione della Banca d’Italia. «Una
scelta di alto profilo»[3] dice Romano Prodi in
merito al nuovo capo di Palazzo Koch !
E ci credo: il leader della sinistra è stato (e
forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio
della Goldman Sachs (nonché presidente dell’Iri
per ben due volte), e uno dei protagonisti della
svendita italiana. In tredici anni decine e decine
di grosse aziende nostrane passarono in mani
straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi,
Locatelli, Ferrarelle, e moltissime altre).[4]
Quindi non è poi strano che Mario Draghi piaccia
tanto a Prodi, anche perché sembrerebbe, e qui il
condizionale è d’obbligo, che la campagna
elettorale di Romano sia finanziata da una certa
Linda Costamagna[5], una privata signora. Fin qui
nulla di male. Ma se venisse fuori che questa
signora è la moglie di Claudio Costamagna,
Amministratore delegato della Goldman Sachs per
l’Europa[6], la cosa cambierebbe ? Certo che sì.
Ma
allora…non è che questo colosso - membro della
potentissima lobbies bancaria internazionale
- ha tutte le intenzioni di privatizzare l’intero
Stato, aprendo ulteriormente all’estero (alle
sorelle), controllando il sistema monetario del
nostro paese ?
Questa preoccupazione non è campata in aria, visto
che dopo l’incontro sul “Britannia” (tra le
cui banche ospiti c’erano proprio i vertici della
Goldman) sono iniziate quelle mega-privatizzazioni e
acquisizioni che hanno depredato e svenduto i
patrimoni pubblici. E poi come non preoccuparsi, se
il nuovo controllore del sistema monetario e/o
bancario (governatore di Bankitalia) italiano e il
capo del governo (prossimo) sono finanziati e
controllati dalla stessa banca d’affari privata
?
L’unica
cosa certa è che i vertici delle lobbies
bancarie internazionali, gli stessi che stanno
controllando le economie planetarie, avranno un
altro ottimo motivo per festeggiare a capodanno.
[1]
http://www.gs.com sito ufficiale della Goldman Sachs
[2]
1993, l’anno dei Boiardi & dei Complotti sul
“Britannia”, Mauro Bottarelli
[3]
AGE, Agenzia giornalistica europea, 29/12/2005
[4]
Idem
[5]
“Mario Monti il puro passa (strapagato) alla
Goldman Sacs”, Maurizio Blondet 15/12/2005
Effedieffe ed.
tratto da:
http://www.nexusitalia.com
-
vedi anche:
Gruppo Bilderberg
Video di Paolo Barnard, Rivoluzionario !
L’ultimo grande furto
ai danni degli ignari italiani: BANKITALIA: “Ciò
che sta accadendo senza che nessuno lo sappia” -
Gennaio 2014
Riportiamo quanto pubblicato nel profilo
facebook dell’europarlamentare Marco Scurria,
già noto al nostro blog per essersi
più volte battuto per la proprietà della moneta.
Invitiamo pubblicamente tutti alla divulgazione di
questo articolo e di tutti gli altri presenti sulla
rete (tra cui questo post di Lucio di Gaetano nel
blog beppegrillo.it)
che informano sulla vicenda della svendita di
Bankitalia.
L’ultimo grande furto ai danni degli ignari
italiani.
By Marco Scurria
Nei
prossimi giorni la Camera dei Deputati è chiamata a
dare il parere definitivo al Decreto Legge di Letta
e Saccomanni emanato dal Consiglio dei Ministri lo
scorso 27 Novembre, proprio mentre le telecamere dei
media di tutto lo Stivale erano concentrate sulla
decadenza da Senatore della Repubblica di Silvio
Berlusconi. Il DL va a modificare l’assetto
dei proprietari della Banca Centrale Italiana,
oggi in mano ai maggiori cartelli finanziari
operanti nel Belpaese, tra cui Intesa San Paolo,
Unicredit e Assicurazioni Generali.
Il Governo ha stabilito di trasformare la banca che
una volta era degli italiani in una “public
company”, dove di pubblico non ci sarà ovviamente
nulla: ogni operatore del mercato finanziario
globale potrà acquistare le quote di Bankitalia fino
a detenere un massimo del 5% delle azioni. Questo
significa, ad esempio, che le varie banche d’affari
americane Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e
City Groups potranno spartirsi insieme ad altri
operatori (magari Cinesi, Tedeschi ecc…) la Banca
Centrale Italiana.
Il bello è che il Governo Berlusconi approvò nel
2005 una legge (la sconosciuta 262/2005) che
prevedeva esattamente il contrario: la
rinazionalizzazione della Banca d’Italia con il
passaggio del 100% delle quote dai privati allo
Stato Italiano. Accadde nel 2005, quando – dopo
interminabili pressioni – finalmente si seppe chi
erano gli azionisti di BdI, fino a quel momento
sconosciuti. La legge approvata dal Parlamento
dall’allora centrodestra non è mai piaciuta (chissà
perché…) ai banchieri italiani, appena qualche mese
fa il Presidente dell’ABI Patuelli chiese di
cambiare la 262/2005 che in tanti anni non è mai
stata resa operativa. Saccomanni, che viene proprio
da Bankitalia, ha subito obbedito al dicktat e
grazie al silenzio dei media, ora il Parlamento si
accinge ad approvare un provvedimento che scippa in
maniera definitiva la Banca Centrale agli italiani.
Ma c’è di più. Il motivo formale per cui non è mai
stata resa operativa la 262/2005 è rintracciabile
nella questione del capitale delle quote. Il valore
di Bankitalia era, fino al decreto legge di Letta e
Saccomanni, di appena 156.000 euro, cifra stabilita
dalla legge bancaria del 1936. Con il DL del Governo
e grazie ad una stima di alcuni “saggi” nominati
dallo stesso Saccomanni, si è deciso in forza di
legge che il valore della BdI è di circa 7 MILIARDI
di Euro.
Grazie a questa operazione gli azionisti
come Unicredit, San Paolo etc… si sono ritrovati un
grande capitale a disposizione, pronto da vendere al
mercato. Capite ? E’ come se il Governo stabilisse a
tavolino che il valore della vostra società o della
vostra abitazione fosse moltiplicato
esponenzialmente! Un regalo unico ai soliti noti,
con l’aggravante che quella creazione di denaro dal
nulla (che tra le altre cose ha fatto incazzare
anche la Bundesbank !) doveva andare a vantaggio
dello Stato italiano, degli italiani, nostro.
A completamento di questa grande manovra alle spalle
di tutti gli italiani, c’è da aggiungere la
questione della riserva aurea di Palazzo Koch:
tonnellate e tonnellate di lingotti d’oro nostri
diverranno proprietà di chi comprerà la nostra
Banca. Circa 100 Miliardi di riserve auree (l’Italia
è il terzo Paese più ricco d’oro del mondo)
voleranno via insieme all’ultimo residuo di
sovranità del popolo italiano.
Non possiamo permettere che tutto ciò accada in
sordina, dobbiamo far sapere la verità e contrastare
in Parlamento quest’atto di alto tradimento. Ne va
del futuro della nostra terra.
Fonte:
http://rapportoaureo.wordpress.com -
https://www.facebook.com/pages/Marco-Scurria/354831214622275
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
"Adusbef che
il 23 aprile 2010 presentò denunce penali contro
Bankitalia alle principali Procure della Repubblica,
per concorso nel reato di usura, abuso d’ufficio,
favoreggiamento, in ordine alla famigerata circolare
emanata dopo la legge 108/96 (antisura), in quanto
abusando del suo ruolo nell’escludere dal calcolo
dei “tassi soglia” il “pizzo” della CSM, aveva
contribuito a strozzare imprenditori e famiglie
dagli elevatissimi tassi di interesse, grata ai Pm
della Procura di Trani che a conclusione delle
indagini, hanno chiesto il rinvio a giudizio per
banche, banchieri ed i massimi vertici della Banca
d’Italia, chiede di estendere le inchieste anche ad
altre Procure ed altri territori.
Famiglie ed imprenditori, strozzati dagli alti tassi
di interesse imposti dalle banche, non hanno potuto
far valere le proprie ragioni in giudizio perché,
anche se i tassi rilevati trimestralmente eccedevano
i tassi soglia (di ben 7/8 punti su base annua)
stabiliti dal quarto comma dell’art.644 del codice
penale, trovavano ostacolo nella circolare di
Bankitalia, che impediva il computo della
commissione di massimo scoperto a quei corretti
conteggi, ribaditi da plurime Sentenza della Suprema
Corte.
La Corte di Cassazione con plurime sentenze (n.12028
seconda sezione penale; sentenza n.870 del 18.1.2006
prima Sezione Civile; n. 46669/2011) ha smascherato
il ruolo di Bankitalia nell’affare usura:
“Quindi, come peraltro rilevato sia dal Tribunale che dalla Corte
territoriale, anche la CMS deve essere tenuta in
considerazione quale fattore potenzialmente
produttivo di usura, essendo rilevanti ai fini della
determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri
che l'utente sopporta in relazione all'utilizzo del
credito, indipendentemente dalle istruzioni o
direttive della Banca d'Italia (circolare della
Banca d'Italia 30.9.1996 e successive) in cui si
prevedeva che la CMS non dovesse essere valutata ai
fini della determinazione del tasso effettivo
globale degli interessi, traducendosi in un
aggiramento della norma penale che impone alla legge
di stabilire il limite oltre il quale gli interessi
sono sempre usurari. Le circolari e le istruzioni
della Banca d'Italia non rappresentano una fonte di
diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli
istituti bancari si conformino ad una erronea
interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una
circolare, non può essere esclusa la sussistenza del
reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo.
Le circolari o direttive, ove illegittime e in
violazione di legge, non hanno efficacia vincolante
per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza
di Bankitalia, neppure quale mezzo di
interpretazione, trattandosi di questione nota
nell'ambiente del commercio che non presenta in se
particolari difficoltà, stante anche la
qualificazione soggettiva degli organi bancari e la
disponibilità di strumenti di verifica da parte
degli istituti di credito”.
La Corte di Cassazione interpretando correttamente
la legge 108/96 aveva riaffermato che
indipendentemente da quanto stabilito dai banchieri
e dalle norme amministrative di Bankitalia, il
codice penale, ai sensi del quarto comma dell’art.
644 c.p. impone di considerare rilevanti ai fini
della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un
utente sopporti in connessione con il suo uso del
credito, e tra di essi rientra indubbiamente la
commissione di massimo scoperto.
Tra i 62 indagati a cui la Gdf sta notificando
avvisi di fine indagine per l'usura
contestata ai vertici di Bnl, Mps, Unicredit e BpBari, vi
sono il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola,
in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia,
e il ministro dell'Economia del governo Letta
Fabrizio Saccomanni, ex dg di Bankitalia, il
presidente del Cda di Bnl Luigi Abete; per Unicredit
l'ex AD Alessandro Profumo, ora presidente del Cda
di Mps, e l'attuale AD Federico Ghizzoni; per Mps
l'ex presidente Giuseppe Mussari e il suo vice
Francesco Gaetano Caltagirone.
Per 18 lunghi anni, famiglie ed imprenditori
strozzati dagli alti tassi di interesse
usurari praticati dalle banche socie di Bankitalia,
alla quale viene contestata per la prima volta da un
Tribunale della Repubblica ‘la non indipendenza
dagli Istituti di credito’, non hanno potuto far
valere le proprie ragioni in giudizio, perché se
anche i tassi eccedevano quelli soglia stabiliti dal
codice penale, trovavano ostacolo nella circolare
della Banca d'Italia.
Adusbef che presentò le
denunce anche contro il Governatore pro-tempore di
Bankitalia, si costituirà parte civile al processo,
raccogliendo le deleghe degli imprenditori usurati,
invita altre Procure ad attivarsi e famiglie ed
imprese ad alzare la testa, presentando denunce
contro usi, abusi e quotidiani soprusi di un sistema
bancario usurario, che con il diretto concorso e la
complicità della Banca d’Italia, ha ridotto alla
schiavitù finanziaria milioni di cittadini." By Elio
Lannuti
Ps: "si smentisce quanto
riportato da Adnkronos in
merito a Pizzarotti" Beppe Grillo e Gianroberto
Casaleggio
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Disegno
di legge sul sito del Senato
su "Banca d'Italia"
La Banca d’Italia…. non e’ pubblica, ma
privata ……..ciò significa che l'interesse pubblico era ed è gestito
da società private…….forse composte da diverse "entita'" di cui NON
si conoscono i "nomi" dei veri proprietari !
"Nonostante l'evidente interesse pubblico e nazionale del ruolo della
Banca d'Italia, essa ha conservato per molti aspetti l'originaria
struttura societaria privatistica, specie con riferimento al proprio
capitale"...
vedi ....un po' di
storia per capire bene.....
Curiosamente, …….chissà perché…….manca la parte più
interessante, cioè la composizione societaria:
quando infatti si arriva al titolo "QUOTE DI
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE" appare la scritta:....."Porzione di testo non disponibile" !!
Riportiamo integralmente il testo
sul Disegno di legge, trovato sul sito del Senato sotto "Banca
d'Italia":
http://www.senato.it/leg/13/BGT/Testi/Ddlpres/00004397.htm
Senato - Disegno di legge 4083 (testo
presentato)
ONOREVOLI
SENATORI
La costruzione
dell'Unione europea, l'introduzione dell'Euro quale moneta comune tra i
Paesi membri e la
creazione di un Sistema europeo di banche centrali impongono di guardare
con rinnovato interesse al ruolo ed ai compiti che la Banca d'Italia, in
qualità di banca centrale del nostro Paese, dovrà svolgere.
Infatti, a partire dal 1º gennaio 1999 i Paesi che come l'Italia
partecipano all'Unione economica e monetaria (UEM), hanno perso la
sovranità monetaria che é stata trasferita, congiuntamente alla politica
del cambio, alla Banca centrale europea (BCE) e al Sistema europeo delle
banche centrali (SEBC).
L'integrazione della Banca d'Italia nell'ambito del Sistema europeo di
banche centrali rende la stessa partecipe delle scelte relative alla
determinazione ed all'attuazione della politica monetaria dell'Europa
che, come obiettivo principale, persegue il mantenimento della stabilità
dei prezzi.
A questo si aggiunga che, in considerazione della consolidata
organizzazione e presenza territoriale, tutte le banche centrali nazionali
saranno chiamate a svolgere importanti compiti di natura operativa al fine
di realizzare l'obiettivo della stabilità dei prezzi e di esercitare la
vigilanza sul sistema bancario. Pertanto alla Banca d'Italia compete, su
autorizzazione della Banca centrale europea, l'emissione di banconote in
ambito nazionale.
Per comprendere l'importanza di tale funzione, occorre pensare al fatto
che la regolazione dei flussi monetari é finalizzata a non lasciare
inattive le risorse economiche per mancanza di mezzi monetari e a non far
circolare moneta in quantità superiore alle reali necessità del sistema
controllando cosi i fenomeni inflazionistici nel breve e soprattutto nel
medio periodo. L'assolvimento di questo compito porta prioritariamente
all'obiettivo del mantenimento della stabilità del potere di acquisto
della moneta e, fermo restando tale obiettivo, alla promozione dello
sviluppo economico, all'attenuazione degli effetti economici congiunturali
e alla massima occupazione delle forze di lavoro disponibili.
Ovviamente, il contemporaneo perseguimento di questi obiettivi può
risultare contraddittorio, per
cui é necessario adattare l'azione dell'istituto alle mutevoli
prospettive dei fenomeni economici.
É quindi evidente che il ruolo di
fatto svolto dalla Banca d'Italia, anche al di là delle puntuali
previsioni normative, riveste un'importanza primaria nello svolgimento
dell'azione pubblica.
Nonostante l'evidente interesse pubblico e nazionale del ruolo della Banca
d'Italia, essa ha conservato per molti aspetti l'originaria struttura
societaria privatistica, specie con riferimento al proprio capitale.
La disciplina vigente sull'ordinamento della Banca d'Italia é ancora oggi
contenuta in fonti normative precedenti rispetto alla Costituzione della
Repubblica italiana.
I principali testi che regolano la materia sono:
1) l'articolo 1 del testo unico di legge sugli Istituti d'emissione e
sulla circolazione dei biglietti di Banca, approvato con il regio decreto
28 aprile 1910, n. 204, il quale, nel testo originario, attribuiva la
competenza ad emettere biglietti di banca o altri titoli equivalenti -
oltre che al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia -
alla Banca d'Italia, "con capitale nominale di 240 milioni, diviso in
300 mila azioni nominative di lire 800 ciascuna". Va ricordato che
sarà solo con il regio decreto 6 maggio 1926, n. 812, che il servizio di
emissione dei titoli di banca verrà unificato;
2) l'articolo 20 del regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375, che ha
introdotto la qualifica di "istituto di diritto pubblico" per la
Banca d'Italia. Lo stesso articolo ha modificato la disciplina relativa al
capitale, disponendo che il capitale della Banca d'Italia fosse di
trecento milioni di lire e che fosse rappresentato da trecentomila quote
di mille lire ciascuna, interamente versate.
Ai fini della tutela del pubblico credito e della continuità di indirizzo
dell'istituto di emissione, il terzo comma dell'articolo in esame prevede
che le quote di partecipazione al capitale siano nominative e possano
appartenere solamente a: casse al risparmio; istituti
di credito e banche di diritto pubblico;
istituti di previdenza; istituti di assicurazione;
3) gli articoli 1 e 3 dello statuto della Banca d'Italia, approvato con il
regio decreto 11 giugno 1936, n. 1067, che costituiscono la normativa
vigente, per cui vengono riportati per intero.
L'articolo 1 recita: "La Banca d'Italia é un istituto di diritto
pubblico, ai sensi del regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375. Essa
esercita funzioni bancarie, puó emettere titoli al portatore e quale
unico istituto di emissione, emette biglietti nei limiti e con le norme
stabilite dalla legge.
Nel suo nuovo ordinamento la Banca d'Italia riassume tutte indistintamente
le attività, i diritti, i privilegi e le passività, gli obblighi e gli
impegni dell'Istituto creato con la legge 10 agosto 1893, n. 449".
L'articolo 3 dello statuto, nel testo modificato dal decreto del
Presidente della Repubblica 6 marzo 1992 (pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 75 del 30 marzo 1992), prevede a sua volta che:
"Il capitale della Banca d'Italia é di 300 milioni di lire
rappresentato da quote di partecipazione di lire mille ciascuna.
Le dette quote sono nominative e non possono essere possedute se non da:
a) casse di risparmio;
b) istituti di credito di diritto pubblico e banche di interesse
nazionale;
c) società per azioni esercenti attività bancaria risultanti dalle
operazioni di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 20 novembre 1990,
n. 356;
d) istituti di previdenza;
e) istituti di assicurazione.
Le quote di partecipazione possono essere cedute, previo consenso del
Consiglio superiore, solamente da uno ad altro ente compreso nelle
categorie indicate nel comma precedente.
4) In ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza della
partecipazione maggioritaria al capitale della Banca d'Italia da parte di
enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di
voto sia posseduta da enti pubblici".
Da ultimo l'articolo 27 del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153
(Disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui
all'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n.
356, e disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria, a
norma dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 1998, n. 461) ha incluso le
fondazioni bancarie, i cui statuti sono stati adeguati ai sensi
dell'articolo 28, comma 1, tra i soggetti che possono partecipare al
capitale della Banca d'Italia a condizione che:
a) abbiano un patrimonio almeno pari a 50 miliardi;
b) operino secondo quanto previsto dai rispettivi statuti, in almeno due
province ovvero in una delle province autonome di Trento e Bolzano;
c) prevedano nel loro ordinamento la devoluzione ai fini statutari nei
settori rilevanti di una parte di reddito superiore al limite minimo
stabilito dall'Autorità di vigilanza ai sensi dall'articolo 10.
In termini riassuntivi, le quote di partecipazione al capitale della banca
possono appartenere - oltre che a casse di risparmio, a istituti di
diritto pubblico e banche di interesse nazionale, a istituti di previdenza
e a istituti di assicurazione - anche a società per azioni esercenti
attività bancaria, risultanti dalle operazioni di trasformazione delle
casse di risparmio e degli istituti di credito di diritto pubblico di cui
all'articolo 1 del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, recante
disposizioni per la ristrutturazione e per la disciplina del gruppo
creditizio, ovvero alle fondazioni bancarie.
Occorre a questo proposito sottolineare che le fondazioni hanno natura
eminentemente privatistica così come stabilito dall'articolo 2 del
decreto legislativo laddove vengono definite "persone giuridiche
private senza fine di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e
gestionale".
Ai partecipanti viene distribuito un dividendo - non superiore al 6 per
cento del capitale nominale - sugli utili prodotti dall'istituto, dopo
l'accantonamento al fondo di riserva ordinaria di una quota massima del 20
per cento. Col residuo possono essere costituite eventuali riserve
straordinarie, nel limite del 20 per cento degli utili complessivi. Ai
partecipanti può essere distribuito, ad integrazione del dividendo, un
ulteriore importo non eccedente il 4 per cento del capitale. La restante
somma é devoluta allo Stato (articolo 54 dello Statuto).
La situazione del capitale della Banca centrale é stata oggetto di più
atti di sindacato ispettivo, a cominciare dalla interpellanza 2-00016 a
firma dell'onorevole Nesi, a cui il Governo ha risposto nella seduta
dell'Assemblea della Camera dei deputati del 27 giugno 1996.
Si ricordano,
inoltre, le analoghe iniziative di sindacato ispettivo dell'onorevole
Giorgetti (interrogazione a risposta orale 3-00501), dell'onorevole
Martinelli (interrogazione a risposta scritta 4-04001) e del senatore
Wilde (interrogazione a risposta scritta 4-01918), a cui il Governo ha
sempre fornito una risposta pressoché identica a quella esposta nella
ricordata seduta del 27 giugno 1996.
In quell'occasione, il rappresentante del Ministero del tesoro,
rifacendosi ai dati forniti in occasione della relazione del Governatore
presentata il 31 maggio 1996 all'assemblea dei partecipanti, ha chiarito
che il capitale della Banca era ripartito fra 94 azionisti, 87 dei quali
con diritto di voto. Tra i soci con diritto di voto, rientravano a quella
data 79 società bancarie (84,5 per cento del capitale sociale), un
istituto di previdenza (5 per cento del capitale sociale) e 7 istituti di
assicurazione (10,5 per cento del capitale sociale).
Fra i predetti partecipanti al capitale, a parte il caso della Cassa di
risparmio di San Marino che comunque non aveva diritto di voto, undici
società bancarie ed assicurative risultavano in prevalenza private e ad
esse faceva capo il 15,89 per cento del capitale della Banca, trasformato
in quote con diritto di voto (17,84 per cento).
Il rappresentante del Tesoro, nella stessa occasione, aggiunse che
"l'autonomia dell'istituto, nello svolgimento delle funzioni
pubbliche assegnategli dalla legge, non discende dall'appartenenza del
capitale della Banca all'area pubblica ovvero privata, ancorché la
prevalenza pubblicistica venga conservata dall'articolo 3 prima
richiamato. Essa é, invece, assicurata dalla ripartizione dei poteri tra
gli organi amministrativi e direttivi dell'ente.
Ai primi, espressione
dell'assemblea dei partecipanti al suo capitale, l'ordinamento affida
l'amministrazione e la gestione dell'ente, mentre riserva ai secondi i
poteri per l'esercizio delle funzioni istituzionali di emissione, di
governo della moneta e di vigilanza sul sistema finanziario".
Già in sede di replica, segnalammo che, quale che sia il capitale della
Banca d'Italia la sua proprietà non é mai indifferente rispetto
all'azione della Banca e all'interesse generale del Paese. Del resto,
se l'autonomia dell'istituto non fosse legata all'assetto proprietario del
suo capitale, non avrebbero senso le previsioni del suo statuto volte a
mantenere in mano pubblica la maggioranza delle quote del capitale.
Non a caso, la disciplina dei maggiori Paesi stranieri é univoca nel
senso di mantenere in capo al soggetto pubblico il controllo del capitale
delle banche centrali.
In Francia, la legge 4 agosto 1993, n. 980, precisa all'articolo 6 che la
Banca di Francia é un'istituzione il cui capitale appartiene allo Stato.
In Gran Bretagna, il Bank of England Act del 1946, che non é
stato mai modificato, stabilisce che l'intero ammontare in azioni del
capitale della Banca d'Inghilterra viene trasferito, libero da ogni peso,
ad un soggetto nominato dal Tesoro inglese, per essere detenuto
dalla stessa persona per conto del Tesoro. In Germania, lo statuto della
Deutsche Bundesbank del 26 luglio 1957 stabilisce che la Bundesbank é una
persona giuridica federale di diritto pubblico e il
suo capitale appartiene allo Stato federale.
Anche negli Stati Uniti, la Federal Reserve, pur avendo uno statuto
atipico ed essendo di proprietà delle banche federali, può essere
considerata, sulla base del combinato disposto delle leggi che regolano la
materia, una vera e propria banca pubblica.
In Italia, come stabilito nel 1936, le casse di risparmio hanno sino a
poco tempo fa posseduto la maggioranza del capitale della Banca d'Italia.
Questo é, tra l'altro, il motivo per cui, dopo la relazione annuale del
Governatore del 31 maggio, prende la parola il presidente
dell'associazione nazionale delle casse di risparmio. Ma ciò aveva
ragione di esistere quando le casse di risparmio erano pubbliche.
Adesso non é più cosi: nella tabella dove sono elencate le quote di
partecipazione al capitale, non si parla più delle casse di risparmio.
Nella tabella, da qualche anno si legge infatti che il capitale di
maggioranza della Banca appartiene a società per azioni esercenti attività
bancaria, a seguito delle operazioni di trasformazione delle casse di
risparmio e degli istituti di credito di diritto pubblico di cui
all'articolo 1 del decreto legislativo n. 356 del 1990, ossia a seguito
della privatizzazione di tali istituti.
Se é vero che l'articolo 3 dello statuto stabilisce che in ogni modo per
la maggioranza del capitale della Banca d'Italia debba essere assicurata
la partecipazione di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle
azioni con diritto di voto sia a sua volta posseduta da enti pubblici,
cosa accadrà quando tutto il sistema delle casse di risparmio sarà
diventato privato? Che valore avrà la norma statutaria dinanzi alla
trasformazione in società per azioni degli operatori finanziari,
assicurativi e di previdenza? Inoltre, quali conseguenze avranno sugli
assetti proprietari della Banca d'Italia i processi di fusione, di
trasformazione attualmente in atto nel sistema bancario italiano ed
europeo ?
La necessità di salvaguardare l'autonomia della banca centrale porta
quindi alla conclusione che sia necessario fissare per legge il principio
per cui il capitale della Banca d'Italia deve essere integralmente
pubblico, come già previsto in Germania, in Francia e in Inghilterra.
Il presente disegno di legge all'articolo 1 attribuisce al Ministero del
tesoro, del bilancio e della programmazione economica la titolarità
dell'intero capitale della Banca d'Italia, prevedendo
altresì la incedibilità delle quote di partecipazione.
L'articolo 2 delega il Governo ad emanare, entro un anno dalla entrata in
vigore della legge, un decreto attuattivo avente ad oggetto le modalità
di rimborso delle quote di partecipazione al capitale della
Banca d'Italia. Le quote devono essere rimborsate avendo riguardo al
valore nominale delle stesse ed alla media degli utili netti assegnati ai
partecipanti negli ultimi cinque anni.
L'articolo 3 contiene le disposizioni relative alla nuova composizione del
Consiglio superiore della Banca.
I consiglieri, debbono essere eletti in numero di tredici, di cui dodici
dal Parlamento in seduta
comune ed uno dalla Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e
le province autonome di Trento e di Bolzano, disciplinata dal decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
I membri del Consiglio superiore devono essere scelti secondo criteri di
onorabilità, professionalità e competenza e devono avere maturato
un'esperienza complessiva non inferiore a venti anni in materia
monetaria, finanziaria e del credito.
Le norme riguardanti la nomina del Consiglio superiore sono
estremamente solenni e rigide. Solenni perché prevedono una modalità di
elezione quale il Parlamento in seduta comune che rende l'idea
dell'estrema importanza delle nomine stesse (fatto eccezionale nella
legislazione delle istituzioni del Paese). Rigide perché limitano la
scelta a persone che per età e per storia professionale abbiano maturato
un'esperienza di alto livello.
Viene poi istituita una Commissione bicamerale avente compiti di vigilanza
sull'attività del Consiglio.
Il governatore é tenuto a relazionare la Commissione sull'operato e sulle
attività svolte dal
Consiglio almeno una volta ogni sei mesi.
L'articolo 4 richiama le disposizioni di nomina e revoca del governatore
contenute nell'articolo 19 dello statuto della Banca d'Italia e le
mantiene invariate. In tal modo si intende ereditare l'attuale sistema in
grado di garantire la piena indipendenza del Governatore come previsto dai
trattati comunitari.
L'articolo 5 infine dispone che l'adeguamento dello statuto della Banca
sia deliberato dal nuovo Consiglio entro tre mesi dal suo insediamento ed
approvato con decreto del Presidente della Repubblica.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE:
Porzione di testo non disponibile........
Commento
di un cittadino:
Come mai ?????? evidentemente si vuole nascondere i veri
proprietari…che non sono lo Stato Italiano, cioè i cittadini
italiani stessi !
Ecco chi sarebbero gli azionisti della Banca
D'Italia (Banca di Diritto Pubblico) spa ? NO e'
privata !
Come si vede, sono in gran parte gruppi PRIVATI con scopo di
lucro, e sarebbe interessante andare a vedere chi sono i Privati che
detengono i pacchetti azionari di queste Banche private......
Come si conciliano gli interessi privati di banche private e delle
società di assicurazione (le Generali di Agnelli compresa) con quelli pubblici che la Banca D'Italia dovrebbe rappresentare ?
(dati dell'anno 2002)
Gruppo Banca Intesa : 26,83%
Gruppo Banca di Roma: 11,10%
Gruppo Unicredito Italiano: 10,98%
Gruppo Cardine Banca: 8,90%
Banco di Napoli: 6,33%
Gruppo Assicurazioni Generali: 6,33%
INPS Istituto Nazionale Previdenza Sociale: 5,00%
Banca Carige - Cassa Risparmio Genova e Imperia: 3,96%
Banca Nazionale del Lavoro: 2,83%
Banco Monte dei Paschi di Siena: 2,50%
Gruppo La Fondiaria: 2,00%
San Paolo IMI: 2,00%
Cassa di Risparmio di Firenze: 1,85%
RAS Riunione Adriatica di Sicurtà: 1,33%
Interessante sarebbe anche conoscere i veri proprietari delle banche
private elencate qui sopra !
Manca all'appello l'8,06 %, supponiamo di proprieta' del Ministero del Tesoro.
Se si aggiunge il 5% dell'INPS, gli
enti pubblici in Banca
D'Italia rappresentano appena il 13% !!!
Tutto questo e' inquietante NO ???
-
vedi anche: 00004397.htm
Questi gli aggiornamenti: L’Italia: una
colonia monetaria francese. Non ci credi
? – 17/06/2014
- Gruppo Intesa 66.035 50
- Unicredito Italiano Spa 32.304 50
- Sanpaolo IMI Spa 25.000 50
- Banco di Sicilia Spa 19.028 42
- Assicurazioni Generali SpA 19.000 42
- Cassa di Risparmio di Bologna SpA 18.602 41
- INPS 15.000 34
- Capitalia, Spa 14.282 32
- Banca Carige Spa-Cassa di Risp.Genova e
Imperia 11.869 27
- Banca Nazionale del Lavoro Spa 8.500 21
- Banca Monte dei Paschi di Siena Spa 7.500 19
- Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli Spa
6.300 16
- Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza Spa
6.094 15
- Cassa di Risparmio di Firenze Spa 5.556 15
- Fondiaria-SAI Spa 4.000 12
- RAS-Riunione Adriatica di Sicurta’ 4.000 12
- Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Spa
3.610 11
- Cassa di Risparmio di Lucca Spa 3.227 10
- Cassa di Risparmio di Asti Spa 2.800 9
- Cassa di Risparmio di Venezia Spa 2.626 9
- Banca delle Marche Spa 2.459 8
- INAIL 2.000 8
- Milano Assicurazioni 2.000 8
- Friulicassa Spa- Cassa di Risparmio Regionale
1.869 7
- Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Spa
1.126 6
- Soci minori 8.702 64
A seguito delle recenti fusioni, a fine del
maggio 2007 abbiamo il seguente assetto
proprietario:
- Intesa-San Paolo (Credit Agricole) 30,33%
- Unicredit-Capitalia 22,10%
- Generali 6,30%
- Carisbo 6,20% I
- Inps 5%
- Banca Carige 4,80%
- Bnl (Paris Bas) 2,80%
- Mps 2,50%
Durante la privatizzazione degli enti pubblici e le
società che erano titolari di quote azionarie della
Banca d’ Italia, non si è posto la questione di
preservare le medesime quote al Ministero del
Tesoro.
La dolce cara amata “Sinistra” (Governo che
presiedeva allora) le ha illegalmente cedute ai
privati, i quali poi rilevavano le aziende
pubbliche.
Procedimento semplice:
I GOVERNI DELLA SINISTRA HANNO TOLTO ALLO STATO UNA
GRAN FETTA DI SOVRANITA’ PER POI CEDERLA IN FAVORE
DEI PRIVATI.
Analizzando gli azionisti:
- Il Credit Agricole controlla il gruppo Intesa-San
Paolo che oggi ha il 30,33 % della Banca d’Italia
- Paris Bas controlla la BNL che oggi ne ha il
2,80%.
RISULTATO:
L’ITALIA E’ UNA COLONIA MONETARIA DI BANCHIERI
PRIVATI FRANCESI CHE DETENGONO OLTRE 1/3 DEL
CAPITALE DELLA BANCA D’ITALIA.
L’INPS tra gli azionisti ? Coincidenza o
Volontarietà ?
Come mai una fetta del signoraggio bancario è nelle
mani di questo ente pubblico ? A che scopo ?
Una spiegazione potrebbe essere che i dirigenti
dell’Inps sono per gran parte scelti tra importanti
sindacalisti: rendendo i leader sindacali
beneficiari del potere monetario, si ottiene la loro
solidarieta’ interessata e si controlla
indirettamente il sindacato ?
A voi la sentenza !
By Michele Penna
Fonte, dalla lettura di EUROSCHIAVI, by avv. Della
Luna – Tratto da: openyoureyes91.com
CONTRO le BANCHE SI puo' VINCERE: Video
Per Diritto di Informazione: quanti sanno che la
cara vecchia “Banca d’Italia”
non è più
dell’Italia e non appartiene più al "
Popolo
Sovrano " ....che ormai e' stato ridotto
a suddito....ma e' in mano ai privati ?
Ora si chiama “Bankitalia
S.p.A.”.
Da R & S, Ricerche & Studi di Mediobanca, 2003,
pag. 1.149:
“tre sole banche controllano il 55,58% di quote
della la Banca d’Italia: INTESA (27,2%), SAN
PAOLO (17,23%) e CAPITALIA (11,15%)”, il 22,11%
appartiene ad altre 5 banche, l’11,66% a 4
Gruppi assicurativi, il 5% all’INPS e rimane un
5,65% nelle mani di anonimi.
E questo 5,65% di
chi è ? Sono tutti debitori del popolo Sovrano,
altro che “creditori”.
Il batter moneta, come anche il crearsi un
esercito, è una prerogativa del Sovrano: del
popolo. Come è anche Suo Diritto il ribellarsi
al tiranno. Il Diritto economico del Popolo
Sovrano è un Diritto “inalienabile”: non può
essere né ceduto né affittato.
E’ anche uno dei
Diritti previsti dalla Carta dei Diritti
dell’Uomo delle Nazioni Unite, oltreché nel
comma 2 dell’Art. 42 della Costituzione.
Tutto quanto sopra
detto non può non essere a conoscenza di Carlo
Azeglio Ciampi: ha lavorato per cinquant’anni
nella Banca d’Italia, diventandone perfino
governatore. Ciampi non può non sapere che ruolo
lui stesso abbia avuto nello sfruttare il Popolo
– non Sovrano, ma servo della gleba – rimasto
all’oscuro dei propri Diritti. Continuando a
fare l’omertoso, la sola deduzione logica è
l’ipotesi, e non solo, di alto tradimento. Allo
stesso modo, Romano Prodi e Giorgio Napolitano
non possono non sapere della “truffa del
signoraggio”. Quindi si può tranquillamente
dedurre – come anche molti altri sostengono -
che l’euro di Prodi è la rapina del millennio.
In ogni caso, i
proprietari sono appunto pochi privati
privilegiati, soci della Banca Centrale Europea
e sono gli unici a spartirsi gli utili che
derivano da questa colossale truffa organizzata
a scapito dei cittadini Italiani ed Europei. E
non redistribuiscono certo gli utili alla
popolazione ! Non sono mica benefattori !
Inoltre i soci delle società della Banca
d’Italia posseggono il 14,57% di azioni della
BCE e per conseguenza è la quota di signoraggio
formale che prendono. Ovviamente prendono anche
una gran parte del capitale che sfugge al
controllo.
Vi sono però delle
banche come quella d’Inghilterra (con il 15,98%
di quote), di Svezia (con il 2,66%) e Danimarca
(con l’1,72%) che partecipano al signoraggio
europeo nonostante non abbiano adottato l’euro
come moneta interna. Prendono cioè il 100% del
signoraggio della loro moneta e in più una fetta
del signoraggio europeo. In parole povere noi
Italiani – e non solo – senza saperlo stiamo
pagando le tasse a questi 3 Paesi.
Ma c’è di più: ogni
banconota – da 5 a 500 euro – costa tra stampa,
carta, inchiostri, ecc. 0,03 centesimi di euro.
In realtà, invece di cederle al popolo
dell’Unione Europea al prezzo di costo
aggiungendo un minimo di margine utile, la Banca
Centrale Europea le presta e le affitta al
valore di facciata e, in più, aggiunge un
interesse annuo chiamato “tasso di sconto”.
In questo modo una banconota da 100 euro che
potrebbe essere ceduta a 0,05 euro, viene a
costare alla Comunità 102,50 euro: più del
valore della facciata.
Questa è USURA LEGALIZZATA, la più grande truffa
nella storia dell’Umanità. Ecco spiegato il
fenomeno dell’inflazione, della svalutazione e
del derivante potere d’acquisto del denaro.
Ripeto e Vi raccomando: andate a vedere l’isola
di Guernsey.
Non vorrei dilungarmi oltre parlando anche della
“riserva frazionaria”, ma sempre di USURA
LEGALIZZATA si tratta. Digitate su qualsiasi
motore di ricerca queste due parole e vi
renderete conto da soli che tutti i cittadini
dovrebbero esserne informati, visto che parliamo
dei nostri soldini e, per i più fortunati, dei
nostri risparmi principalmente. Ma farci
prendere in giro da quelli che Noi eleggiamo per
tutelare i Nostri Diritti mi sembra assurdo, è
un controsenso.
Da Wikipedia -
Banca d’Italia Storia: ....“...Nel
1926 la Banca d’Italia ottiene l’esclusiva
sull’emissione della moneta.
Nel 1928 la Banca
viene riorganizzata. Al Direttore Generale viene
affiancato un Governatore, dotato di poteri
maggiori.
La Banca d’Italia è
una società per azioni fino al 1936. In quell’anno
viene convertita in Istituto di Diritto
Pubblico dall’articolo 3 della legge bancaria
del 1936 (ovvero il regio decreto-legge 12 marzo
1936, n. 375, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 marzo 1938, n. 141, e successive
modificazioni e integrazioni). Le viene
assegnato il compito di vigilare sulle banche
italiane e ottiene la conferma del potere di
emissione della moneta.
Nel 1948 viene
conferito al Governatore il compito di regolare
l’offerta di moneta e decidere il tasso di
sconto, in base al D.P.R. n. 482 del 19 aprile
(art. 25, comma 4°).
Il 13 giugno 1999 il
senato della Repubblica, nel corso della XIII
Legislatura discute il disegno di legge N. 4083
“Norme di proprietà della Banca d’Italia e sui
criteri di nomina del Consiglio superiore della
Banca d’Italia”. Tale disegno di legge vorrebbe
far acquisire dallo Stato tutte le azioni
dell’istituto, ma non viene mai approvato.
Il 4 gennaio 2004 il
numero 01 di “Famiglia Cristiana”, riporta a
pag. 22, per la prima volta nella storia,
l’elenco dei partecipanti al capitale della
Banca d’Italia con le relative quote. La fonte è
un dossier di Ricerche & Studi di Mediobanca,
diretta dal ricercatore Fulvio Coltorti il
quale, indagando a ritroso sui bilanci di
banche, assicurazioni ed enti, ed annotando mano
a mano le quote che segnalavano una
partecipazione al capitale della Banca d’Italia
è riuscito a ricostruire gran parte dell’elenco
dei partecipanti della massima istituzione
finanziaria italiana.
Il 20 settembre 2005
l’elenco degli azionisti viene reso
ufficialmente disponibile da Bankitalia; fino a
questo momento era da considerarsi “riservato”.
Il 19 dicembre 2005,
dopo intense campagne di stampa e critiche al
suo operato, il governatore Antonio Fazio si
dimette. Pochi giorni dopo, viene nominato al
suo posto Mario Draghi, che si insedierà il 16
gennaio 2006.
La legge 268 del 28
dicembre 2005, nell’ambito di varie misure a
tutela del risparmio, introduce per la prima
volta un termine al mandato del governatore e
dei membri del direttorio, e dispone che entro
il 2008 le quote di partecipazione a Bankitalia
attualmente in mano a imprese private passino
allo Stato.
In base a tale
legge, Draghi sarà il primo governatore ad avere
un mandato a termine di sei anni, rinnovabile
una sola volta.
Il 28 dicembre 2005
viene pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la
legge n. 262 atta a ri-trasferire, entro il
2008, le quote di partecipazione a Bankitalia
attualmente in mano ad imprese private, allo
Stato ed agli enti pubblici.
Il 16 dicembre 2006
viene cambiato l’Art. 3 dello Statuto di
Bankitalia. Il nuovo statuto è firmato dal
Presidente del Consiglio Romano Prodi, dal
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e
dal ministro dell’economia Tommaso Padoa
Schioppa.
vedi:
http://www.signoraggio.com/signoraggio_modificaallostatuto.html
NUOVO STATUTO della
BANCA D’ITALIA
Titolo I
Art. 3: Il capitale della Banca d’Italia è di
156.000 euro ed è suddiviso in quote nominative
di 0,52 euro ciascuna, la cui titolarità è
disciplinata dalla legge.
Il trasferimento delle quote avviene, su
proposta del Direttorio, solo previo consenso
del Consiglio superiore, nel rispetto
dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto
e della equilibrata distribuzione delle quote.
VECCHIO STATUTO
della BANCA D’ITALIA
Titolo I
Art. 3: Il capitale della Banca d’Italia è di
156.000 euro rappresentato da quote di
partecipazione di 0,52 euro ciascuna (4). Le
dette quote sono nominative e non possono essere
possedute se non da:
a) Casse di
risparmio,
b) Istituti di credito di diritto pubblico e
Banche di interesse nazionale;
c) Società per azioni esercenti attività
bancaria risultanti dalle operazioni cui
all’art. 1 del decreto legislativo 20.11.1990,
n. 356;
d) Istituti di previdenza;
e) Istituti di assicurazione.
Le quote di partecipazione possono essere
cedute, previo consenso del Consiglio superiore,
solamente da uno ad altro ente compreso nelle
categorie indicate nel comma precedente.
Art. 1:
La Banca d’Italia è istituto di diritto
pubblico. Nell’esercizio delle proprie funzioni,
la Banca d’Italia e i componenti dei suoi organi
operano con autonomia e indipendenza nel
rispetto del principio di trasparenza, e non
possono sollecitare o accettare istruzioni da
altri soggetti pubblici e privati. Quale banca
centrale della Repubblica Italiana, è parte
integrante del Sistema europeo di banche
centrali (SEBC). Svolge compiti e le funzioni
che in tale qualità le competono, nel rispetto
dello statuto del SEBC.
Persegue gli obiettivi assegnati al SEBC ai
sensi dell’art. 105.1 del trattato che
istituisce la Comunità europea (trattato).
La Banca d’Italia emette banconote in
applicazione di quanto disposto dall’art. 4,
comma 1, del decreto legislativo 10 marzo 1998,
n. 43. Assolve inoltre gli altri compiti ad essa
attribuiti dalla legge ed esercita le attività
bancarie strumentali alle proprie funzioni.
Art. 2:
La Banca d’Italia ha sede in Roma.
Può avere filiali, che si distinguono in sedi e
succursali. L’articolazione territoriale e la
competenza di sedi e succursali sono stabilite
con delibera del Consiglio superiore.
Art. 4:
Le quote di partecipazione sono rappresentate da
certificati nominativi.
La cessione delle quote deve risultare da
girata, autenticata dal notaio, attergata al
certificato originale, il quale deve essere
presentato all’Amministrazione centrale della
Banca che provvederà al rilascio di un nuovo
certificato intestato al cessionario e, ove il
trasferimento sia parziale, di un nuovo
certificato intestato al cedente. Il cessionario
potrà fare valere i diritti di partecipante solo
dal momento della presentazione del titolo
ceduto.
Quatti quatti, in
silenzio, di nascosto, hanno creato
esclusivamente a loro vantaggio La Macchina
Mostruosa: la truffa più colossale della storia
dell’umanità perpetrata ai danni di tutti i
cittadini Italiani (ed Europei). Nessuno ci ha
interpellato, nessuno si è interessato delle
Nostre opinioni, se eravamo d’accordo riguardo
alla privatizzazione della Nostra Banca
d’Italia, di proprietà del popolo Sovrano in
qualità di Istituto di Diritto Pubblico.
Motore di ricerca:
Statuto della Banca D’Italia.
Ecco il segreto del “boom economico”:
redistribuivano al popolo gli utili derivanti
dall’emissione della moneta di Stato, ovvero di
proprietà dei cittadini Italiani. Sulle
banconote erano stampate le diciture “Biglietto
di Stato a corso legale” e “Pagabili a vista al
portatore”, la moneta apparteneva davvero al
popolo Sovrano, costituzionalmente.
Intorno al 2000 le
cose cambiano: la Banca d’Italia in qualità di
Istituto di Diritto Pubblico prende il nome di
Bankitalia S.p.A. la quale, per ovvi motivi, non
redistribuisce certo gli utili ai cittadini. E i
nostri politici, quelli che dovrebbero fare
esclusivamente gli interessi della Nazione e
della popolazione, che hanno fatto e che fanno
spudoratamente ed indegnamente tutt’ora ? Oltre
ad ignorare e aver ignorato i Nostri Diritti
Costituzionali, se non fanno parte della banda,
credo abbiano ragione a definirli “i loro
camerieri”.
Nel 1936 avevano
capito che la Banca d’Italia, in qualità di
Società per Azioni, danneggiava il Paese e i
cittadini, oltre al fatto di non creare o
apportare alcun beneficio o benessere alla
popolazione. .
Ci hanno fregati
tutti.
Vi invito ad approfondire l’argomento.
Molto istruttivo, sempre su Wikipedia:
euro.
Ho avuto il grande Onore di conoscere
nell’ottobre 2004 un grande Uomo e famoso
Economista, il Professor Giacinto Auriti,
scomparso purtroppo a causa di una grave
malattia l'11 agosto 2006 a Roma, dove viveva
con la moglie. Un Uomo che, per quanto ignorato
dai giornalisti e dalle emittenti televisive
italiane ma conosciuto e stimato in tutto il
mondo, ha dimostrato nel 2000 che si può
migliorare il Paese, redistribuendo le ricchezze
alla popolazione.
Proprio nella Sua città di
nascita, Guardiagrele, in provincia di Chieti,
in qualità di fondatore e segretario del SAUS
(Sindacato anti-usura) mise in circolazione una
moneta a Sue spese: il SIMEC.
Un esperimento che
ha ottenuto grande successo, ma che le
Istituzioni hanno cercato di combattere con ogni
sistema, arrivando anche al sequestro di tutti i
SIMEC in circolazione su disposizione della
Procura di Chieti e non solo.
Credo che questa
iniziativa meriti una certa attenzione, poiché
potrebbe concretamente trovare una sua
riproposizione, su larga scala, dato che i SIMEC
sequestrati furono successivamente
dissequestrati palesando, nell'occasione, la
legittimità e la credibilità di quel famoso
esperimento di grande caratura, come d'altronde
ha dimostrato durante tutto l'arco della Sua
vita il Genio Auriti lottatore insuperabile del
sistema bancario.
Motore di ricerca >
Giacinto Auriti.
Ho inviato in data 2 novembre 2004, tramite
Raccomandata A.R. e tramite e-mail, una lettera
– pubblicata in rete - all’allora presidente
della Repubblica Ciampi chiedendo di spiegare
tutto questo ai cittadini: non ho mai ricevuto
risposta.
Il 21 dicembre
scorso, sempre tramite Raccomandata A.R. e
e-mail, ne ho inviata un’altra che – pubblicata
in rete ed inviata alle redazioni di tutti i
quotidiani nazionali più o meno importanti -
riportava integralmente il testo della prima,
all’attuale presidente Napolitano, aggiungendo
altre domande: ad oggi nessuna risposta.
In compenso, nemmeno un mese dopo, digitando
“Giacinto Auriti Barbara Sacchiero” da 27
risultati e 2 pagine e mezzo, nell’arco di 24
ore apparivano solo 6 risultati: il resto era
stato oscurato e censurato, i 6 risultati
riportavano solo la lettera del 2004.
Ho chiesto
spiegazioni a chi di competenza reclamando il
Diritto all’Informazione e sottolineando l’Art.
21 della Costituzione Italiana: dopo 2 ore sono
riapparsi. Vi invito a visitarli.
A questo proposito,
devo fare una precisazione: da circa un paio
d’anni è stata abolita la franchigia, cioè la
spedizione gratuita esistente da quando è stata
proclamata la Repubblica, per quanto riguardava
le lettere inviate al Papa e al presidente della
Repubblica: ritengo si tratti di una grave
ingiustizia e dell’ennesima negazione di un
Nostro Diritto. Ogni cittadino ha il Sacro
Diritto di inviare gratuitamente le lettere
soprattutto al Papa, ma anche al Presidente
della Repubblica.
Noi Italiani siamo
sempre stati forti: facciamo grandi sacrifici
per il Nostro Paese. Il Nostro passato, ma
soprattutto il Nostro presente lo dimostrano.
Facciamo allora in modo che non riescano a
raggiungere il cosiddetto “quorum”, che non
riescano ad eleggere e a formare nessun tipo di
governo. Dovrebbero rifare la campagna
elettorale, trovare nuove idee, farci nuove
proposte che ci convincano davvero ma,
soprattutto, vogliamo Persone nuove e giovani.
Signori: queste Persone esistono! Sono Italiani.
Certo che, se non riescono a trovare spazio nel
loro Paese perché questi non si schiodano e non
li prendono in considerazione, è anche vero che
ci sono altri Paesi che invece li considerano e
li apprezzano molto: ad esempio la Spagna con il
Nostro Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia -
andate su Wikipedia per sapere come mai ha
lasciato l’Italia, per chi e perché ! -, la
Francia, gli Stati Uniti, ecc.
Vogliamo Persone che siano in grado di assumere
un incarico in base alla specifica preparazione:
non come l’attuale Ministro delle
Infrastrutture, per fare un esempio a caso !
Persone ben preparate culturalmente, che
sappiano risolvere i problemi con Coscienza,
Onestà e Lealtà, che abbiano dei Veri Ideali ed
un unico obiettivo: il rilancio, il
miglioramento ed il benessere del Nostro Paese e
di tutti i Cittadini. Persone che ci ispirino
Vera Fiducia, che sappiano ottenerla, mantenerla
ed aumentarla da tutta la popolazione, persone
che meritino la Nostra Fiducia con fatti ed
azioni concrete: Persone che meritino la Nostra
Stima e ognuno di Noi possa esserne Fiero.
Ma non questa
gentaglia, questa feccia, tutta questa marmaglia
di incompetenti !
Vogliamo anche Noi un BARACK OBAMA. Anzi, molti
BARAK OBAMA: Liberali, Democratici, Pacifisti,
Giusti, Onesti, Leali.
E’ un Nostro Diritto. Ed è soprattutto un
loro Dovere.
Ora, Vi chiederete: come faremo senza un governo
per – ipotesi – 6 mesi, esagerando 1 anno ?
Credo concordiate con me che è meglio non avere
un governo o averne uno provvisorio per qualche
mese (il Paese andrà avanti lo stesso),
piuttosto che accontentarci delle solite facce
trite, ritrite e sempre le stesse, dei soliti
governi fantocci e farlocchi: peggio di così!
“Basta !” con tutta questa ipocrisia, falsità,
slealtà, sotterfugi.
Nessuno può negare
che questo sistema ha fatto e fa – oggi più che
mai – acqua da tutte le parti.
Hanno spremuto e spremono tutt’ora tutto quello
che possono, solo ed unicamente a scapito della
Popolazione: siamo costretti a subire una
pressione fiscale impressionante rispetto al
resto del mondo ed è in continuo e costante
aumento. Misteriosamente però i soldi non
bastano mai.
Ecco perché, avendoli provati tutti, destra e
sinistra, è ora di tornare al vecchio sistema.
Siamo nel Terzo Millennio, nell’era tecnologica.
Non è vero che non si può cambiare: le cose non
vanno bene anzi, ogni mese che passa le cose
vanno peggio. Per tutti Noi, “loro” esclusi
naturalmente. E loro se ne fregano.
Abbiamo il Dovere di far cambiare le cose:
non solo morale, ma anche per i Nostri nonni e
bisnonni che hanno pagato con la vita, il sangue
e i sacrifici di moltissimi uomini e donne
valorosi e coraggiosi la conquista e
l’ottenimento della Costituzione Italiana.
Il riconoscimento di
questi Nostri Diritti è Sacro e incontestabile,
possiamo ottenerlo, abbiamo dimostrazioni
concrete e reali, in tutto il mondo. Ma dobbiamo
impegnarci tutti, insieme, compatti, uniti.
Volete lasciare in eredità un Paese ridotto così
– altro che Terzo Mondo ! - ai Vostri figli, ai
Vostri nipoti, alle future generazioni ?
Non posso crederci
!
Credo invece che, costringendoli tutti ad un
lungo e profondo periodo di riflessione e,
speriamo, ad un sincero ed approfondito esame di
coscienza, riusciremo tutti insieme ad ottenere
il riconoscimento di tutti i Nostri Diritti
Costituzionali e l’applicazione del Quarto
Potere Costituzionale, il Diritto della
proprietà della moneta che appartiene
indiscutibilmente al Popolo, in qualità di
Sovrano, da sempre sostenuto dal grande Genio
del famoso e rimpianto Professor Giacinto Auriti.
Credo che quando
ripartiremo, magari all’inizio non sarà una
partenza esplosiva – anche se personalmente
ritengo che abbiamo e avremo parecchie
probabilità a favore -, ma è pur vero che
ripartiremo in condizioni sicuramente migliori.
Per tutte queste
ragioni e per tutte quelle di cui non ho parlato
ma Vi ho invitato ad approfondire – e si tratta
dell’interesse di ogni cittadino Italiano -, per
quelle che tutti conosciamo, per le ingiustizie
alle quali assistiamo e delle quali siamo
vittime, per le conseguenze drammatiche che
ormai sono all’ordine del giorno: suicidi,
omicidi, stragi familiari, rapine, furti,
violenze in costante e preoccupante aumento.
Hanno in comune la medesima motivazione: la
perdita del lavoro, le pensioni da miseria, il
costo esorbitante ed ingiustificato della
sopravvivenza – della vita per i più fortunati –
sotto ogni aspetto, i costi assurdi dei servizi
con conseguenti disagi ed ulteriori problemi per
tutti i cittadini, tra i quali problemi di
salute, povertà e poi la Disperazione.
La povertà crea solo
altra povertà; la ricchezza, gestita equamente
ed indistintamente, crea “solo” altra ricchezza.
Signori: siamo tutti sulla stessa barca e tutti
insieme dobbiamo “ammutinarci”. Buttiamo a mare
il comandante, gli ufficiali, i tirapiedi e
tutti i loro ruffiani. Buttiamo a mare la
ZAVORRA! Cambiamo rotta e dirigiamoci verso la
Libertà, l’Uguaglianza, la Vera Democrazia, il
Benessere al quale abbiamo Diritto.
Ma pacificamente e democraticamente: il Mahatma
Gandhi ha ottenuto l’indipendenza del proprio
Paese dall’Inghilterra, grazie alla “Forza della
non-violenza”. Perché non potremmo riuscirci
noi ? Con un’arma potentissima: la Costituzione
Italiana.
Se siete d’accordo, se approvate tutto
questo: facciamolo, otteniamolo,
riconquistiamolo e poi saremo veramente Noi, il
popolo Sovrano a governare e a considerare le
priorità soprattutto in base al Benessere di
ogni Cittadino e di tutto il Paese.
Cari Ragazzi,
Signori, Concittadini, Italiani: se siete
d’accordo, diffondete più che potete questo
scritto con qualsiasi mezzo: inviatelo ai Vostri
contatti tramite e-mail, stampatelo,
fotocopiatelo, distribuitelo ad amici parenti,
conoscenti, colleghi di lavoro, vicini di casa,
sconosciuti; anche al Vostro farmacista di
fiducia, perché no !
Se vogliamo smettere di lamentarci e di
continuare a pagare, se davvero vogliamo che le
cose finalmente cambino, se vogliamo
ricominciare a Vivere Dignitosamente in un Paese
davvero Democratico, Libero e Civile, se
vogliamo smettere di pagare miliardi di euro di
interessi al giorno alla Banca Centrale Europea
per avere in prestito una moneta, moneta che è
Nostra Costituzionalmente.
Se emettessimo Noi,
in Italia, i Nostri “euro di Stato a corso
legale” “Pagabili a vista al portatore”, gli
interessi e gli utili che ne deriverebbero
verrebbero invece redistribuiti al Popolo
Sovrano sotto varie forme: diminuzione della
pressione fiscale, eliminazione di
interessi-furto, di tasse, di bolli, dei vari
tipi di servizi che dovrebbero essere gratuiti
per tutti, eliminando tutto ciò che è inutile;
promuovendo, incoraggiando ed incentivando lo
sviluppo del Nostro artigianato, dei
commercianti, delle Nostre piccole e medie
imprese; investendo, incoraggiando,
incentivando, agevolando le nuove tecnologie
ecologiche, in modo da essere sempre più
auto-sufficienti per non dover pagare agi altri
Paesi quello che possiamo produrre anche Noi,
vendendo Noi agli altri le eventuali eccedenze;
migliorando il Paese attraverso il necessario ed
ecologico sfruttamento del territorio, il
riconoscimento e l’impiego adeguato delle
potenzialità delle risorse umane, del latifondo
e delle strutture inutilizzate, recuperabili e
ristrutturabili, con la logica conseguenza che
potremmo davvero diventare competitivi con il
resto del mondo.
Non vi piacerebbe ? Non volete anche Voi tutto
questo ? Io dico che sarebbe fantastico ! E vi
assicuro: NON E’ UTOPIA.
Ma dobbiamo volerlo e farlo davvero Tutti.
E sarà davvero fantastico ! Il trionfo della
Vera Libertà, della Vera Uguaglianza, della Vera
Democrazia: per ritrovare il giusto Orgoglio di
sentirci davvero ancora Italiani.
Iniziamo compatti a
compiere questo primo ed importantissimo passo:
il resto lo decideremo Noi quando arriverà il
momento. Non abbiate paure, timori e indugi:
cambieremo tutti insieme il corso della storia
del Nostro Paese e, siatene certi, lo cambieremo
in meglio per tutti i Cittadini, non solo per
pochi. Ma soprattutto lo cambieremo
pacificamente, per i Nostri figli, nipoti e per
le generazioni che verranno.
Per la Nostra
Patria, per la Nostra Libertà, per l’Uguaglianza
contro lo straPotere di tutti questi
voraci, egoisti, presuntuosi personaggi.
Altrimenti, ha ragione qualcuno che dice: “Noi
Italiani abbiamo il governo che ci meritiamo,
perché siamo un popolo di pecoroni !”
Nell'anno 1776,
Thomas Jefferson dichiarava: “Se gli
Americani consentiranno mai a banche private di
emettere il proprio denaro, prima con
l'inflazione e poi con la deflazione, le banche
e le grandi imprese che ne cresceranno attorno,
priveranno la gente delle loro proprietà finché
i loro figli si sveglieranno senza tetto nel
continente conquistato dai loro padri. Il potere
di emissione va tolto via dalle banche e
restituito al popolo, al quale esso appartiene
propriamente.” By Thomas Jefferson
Desidero concludere
con una frase del famoso ed amato Presidente
degli Stati Uniti d’America
John Fitzgerald Kennedy,
assassinato
come
Abramo Lincoln un secolo prima, poiché
entrambi avevano come obiettivo principale e
fondamentale la restituzione della proprietà
della moneta al Popolo: "Un uomo fa
quello che è suo dovere fare, quali che siano le
conseguenze personali, quali che siano gli
ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la
base di tutta la moralità umana."
RingraziandoVi per l’attenzione, porgo a tutti i
Cittadini i miei più calorosi ed affettuosi
saluti.
By Barbara Sacchiero
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sovranita’ monetaria e Signoraggio bancario
- "DEBITO
PUBBLICO"
La competenza europea non è più Costituzionale. Possiamo rientrare, persino "legalmente".
Ciò non toglie che le regole sono state costruite raggirando i popoli, e che quindi in ogni caso i popoli hanno la sovranità necessaria per ribaltare una qualsiasi legge elitaria.
SOLUZIONE:
Dovremmo per risolvere il problema della
Sovranita' monetaria, innanzi tutto nazionalizzare le Banche
Centrali (FED + BCE, ecc.), togliendole dalle mani dei privati, cosi come la Banca Italia (NON d'Italia, perche' anch'essa in mano ai privati), poi stampare carta moneta, come
Stati uniti d'Europa (UE), pari al debito
"pubblico" delle varie nazioni UE che gli uomini
di governo dei vari stati hanno contratto (e'
tutto fatto di carta straccia, che i banchieri,del mondo piazzando i loro uomini negli stati o comprandoseli...hanno fatto si che gli stati si indebitassero con loro....e quindi ci potessero tenere per le palle....ricattandoci
con il debito stesso), ed inviare la carta
moneta stampata (la parte che li compete) al Fondo monetario internazionale (il FMI e' di proprieta' dei banchieri...e' una loro creatura)contemporaneamente,
riscatta-ricompra i titoli statali emessi, che
hanno acquistato i privati, gli altri stati e le
banche) in modo da eliminare il debito, e cosi' ci riapproprieremmo degli interessi che ogni anno paghiamo (in Italia c.a. 100 miliardi di euros l'anno) e li
potremmo investire nell'industria, nel turismo,
nei servizi...e cio' per i vari stati
indebitati...
CMQ ma sara' una gara dura, perche' gli USURAI del mondo hanno i loro uomini piazzati ovunque nel mondo e nei posti chiave....che faranno di tutto per impedirci di arrivare a farlo...!
Ma noi ce la possiamo fare !
Altra proposta per la soluzione-annullamento del
cosiddetto falso
Debito Pubblico:
in circa 30 anni l'Italia ha pagato interessi
annui per il debito pubblico per un totale di
circa € 3.400.000.000.000 (3 mila quattrocento
miliardi), mentre il debito pubblico ammonta al
2014 a c.a. € 2.200.000.000.000 (duemila
duecento miliardi)
per cui sottraendo dal totale, la somma gia'
pagata, vi e' una plus valenza di c.a.
1.200.000.000.000, che le banche dovrebbero
ridarci.....ma anche se non ce li ridanno, noi
possiamo cessare di pagarle immediatamente
investendo la stessa cifra annuale di falsi
interessi, nella nostra economia....
Pagato in agosto 2018 TUTTO il cosiddetto DEBITO
PUBBLICO, ecco la descrizione dell'avvenimento
epocale !
ISTRUZIONI PER RATIFICARE il pagamento gia'
effettuato, del presunto debito pubblico
a) CREARE UN NUOVO MESSAGGIO PEC
b) inserisci nei destinatari le seguenti 5
email PEC, a:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
cc:[email protected]
d) INSERIRE l'OGGETTO nel seguente modo:
"RATIFICA DI NOTIFICA DI PAGAMENTO PER
CONTANTI DEBITO PUBBLICO"
e) Inserire testo nella prima riga la
seguente dicitura (SCRIVERE SEMPRE CON IL
COLORE BLU) :
"RATIFICA DI NOTIFICA DI PAGAMENTO, email
pec del giorno 04/09/2018 alle ore 12:53:06
(+0200) il messaggio
"NOTIFICA DI PAGAMENTO" proveniente da "[email protected]"
ed indirizzato a:
[email protected] ("posta
certificata")
[email protected] ("posta
certificata")
[email protected]
("posta certificata")
[email protected] ("posta certificata")
[email protected]
("posta certificata")
CONSEGNATA E DA
VOI RICEVUTA CON
Identificativo messaggio:
[email protected]
CONTENENTE NR.1 ALLEGATO PDF A COLORI
PROT.AC-2018-08-28-090909 DEL 28/08/'18
PAGAMENTO DEBITO PUBBLICO A SALDO PER
CONTANTI"
f) inserire la vostra firma come
autodeterminati o come cittadini italiani
(sempre in colore blu)
g) cliccare con molta energia positiva (come
hanno fatto in ISLANDA) nel tasto "invio"
h) conservare le ricevute di ACCETTAZIONE e
di CONSEGNA come prova inconfutabile e
casomai inviarne una copia a "[email protected]
IMPORTANTE
La Banca d’Inghilterra conferma attraverso il
documento (dettagliatissimo in lingua originale)
raggiungibile al link sottostante, la creazione
di denaro dal NULLA attraverso la riserva
frazionaria e il signoraggio bancario in mano a
banche private e autorizzate dalle banche
centrali anch’esse di proprietà delle suddette
banche in percentuale più o meno variabile:"
http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q102.pdf
In più, quest'altro link come ulteriore, robusta
conferma:
http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/mar/18/truth-money-iou-bank-of-england-austerity
AVVISATE TUTTA LA POPOLAZIONE CON QUESTO VIDEO,
FATELO GIRARE ALL'INFINITO !!
Che sappiate o meno che cosa sia, il Fondo di
Redenzione Europeo (E.R.F.) ci rovinerà la vita
per i prossimi 20 anni !!
vedi e'
IMPORTANTE:
http://attivo.tv/player/documentari/i-media-stanno-censurando-allintera-popolazione-un-nuovo-trattato-europeo-sconvolgente.html#sthash.4QWK6rLY.dpuf
EURO FALSO: TUTTI I DEBITI CONTRATTI CON LE
BANCHE SONO ANNULLABILI !
Nel contrato non è scritto chi è il proprietario
della moneta….quindi: chi è il creditore ? chi
il debitore ?...e per cui TUTTI i debiti sono
nulli “tutti i debiti contratti con le banche
sono infatti annullabili”.
“Il sillogismo è semplice: siccome le banche
evitano di iscrivere in contabilità, a
patrimonio netto, la quota annuale di denaro
virtuale che creano dal nulla, è evidente che lo
considerano esse stesse “denaro falso“.
I debiti contratti con denaro falso ovviamente
non sono giuridicamente validi.”
Ecco quindi che, se non tutti in generale,
almeno quei debiti che implicano come creditore
o controparte una banca, devono essere
considerati nulli dalla nascita !
In sostanza, parafrasando, se il denaro non
risulta “battezzato” contabilmente alla nascita
certificandone l’origine, non può godere dei
diritti civili.
Tratto dal testo dell’economista Nino Galloni,
IL FUTURO DELLA BANCA, da dove si impara che la
contabilità bancaria attuale è completamente
falsa.
INOLTRE
Interrogazione UE con richiesta di risposta
scritta E-000302/2012 alla Commissione Articolo
117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
Oggetto: Natura giuridica della proprietà
dell’euro
In risposta ad un’interrogazione scritta sul
medesimo tema presentata dall’on. Borghezio
fornita il 16 giugno 2011, la Commissione
informa il collega che “al momento
dell’emissione, le banconote in euro
appartengono all’Eurosistema
e che, una volta emesse, sia le banconote che le
monete in euro appartengono al titolare del
conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base
giuridica su cui si basa questa affermazione ?
Risposta: Olli Rehn non fa altro che ribadire
che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione
fisica delle banconote o più verosimilmente
dell’apparizione in video delle cifre sui
terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo
zero, se si esclude l’energia elettrica che
mantiene accesi i computers…) la proprietà dei
valori nominali appartiene al nuovo
proprietario.
....e se uno e' proprietario del denaro, non
puo' essere contemporaneamente debitore, dato
che il denaro precedentemente all'emissione nei
fatti apparteneva al NULLA.....e non alla banca ! e quindi e' al NULLA che semmai va reso....
Guardate cosa afferma il Consiglio Direttivo
della Banca Centrale Europea – BCE
- (Tratto dal sito ufficiale www.ecb.int)
nel loro documento: “Decisione della Banca
Centrale Europea del 6 dicembre 2001 relativo
all’emissione delle banconote in euro”, al comma
3: “L’emissione delle banconote in euro non
necessita di essere soggetta a
limiti quantitativi o di altro tipo, visto che
la immissione in circolazione di banconote è un
processo indotto dalla domanda.”
Tratto da:
http://www.ecb.europa.eu/home/html/index.en.html
Commento NdR: L'Eurosistema
e' nei fatti di proprieta' di PRIVATI cosi come
le varie Banche Centrali Nazionali dei paesi
aderenti alla UE, quindi tutto il sistema
bancario europeo e' in mano ai privati cosi pure
come l'emissione della moneta (denaro)
Ricordiamo a tutti che le Banche facendo sorgere
dal "nulla" (che non esiste, per proprieta'
intrinseca) il denaro, esse lo "prendono" dal
TUTTO presente ed esistente SOLO ed UNICAMENTE
nell'INFINITO,
e ce lo accreditano nel nostro conto corrente di
cui siamo proprietari e non debitori;, se noi
chiediamo ad esse di darci un credito, quindi
trattasi di DONAZIONE dell'Infinito a tutti noi,
che le Banche ci RUBANO e ci chiedono pure gli
interessi, I banchieri e le banche, sono dei
veri e propri CRIMINALI, protetti dalle leggi
inique degli "stati" (a loro volta aziende
private) loro servi, perche' i Banchieri
immettono, sponsorizzano o pagano, i "loro"
uomini politici e non, nei posti chiave degli
stati, per ottenere cio' che vogliono... da
questi ultimi, alla faccia del popolo che rimane
in TOTALE
schiavitu'
!
Quindi:
Cari amici e lettori, dovete rendervi conto che
quando andate a chiedere un "prestito" ad una
banca...voi subite un FURTO da parte della
banca, perche l'emissione del denaro viene
effettuata dal NULLA (che e’ di proprieta’ dell’INFINITO),
sul vostro NOME e COGNOME; la banca non lo
emette/accredita sul suo proprio conto corrente
e poi gira la cifra a Voi con un bonifico dal
proprio conto, ma lo accredita direttamente sul
Vs conto corrente, e quindi siete voi gli UNICI
proprietari del denaro, cosi come ha confermato
recentemente anche la UE, in una risposta ad una
interrogazione fatta su: chi e' il proprietario
del denaro..?
Se il denaro viene emesso sul vs NOME e COGNOME,
significa semplicemente che e' VOSTRO e NON
della banca, e siccome viene emesso dal NULLA
(di proprieta’ dell’INFINITO
e non della banca), quindi e’ a credito NON a
debito ….. la banca non ha NESSUN titolo, ne’
diritto, per chiedervi di restituire il capitale,
che non e’ mai stato suo, ne' tanto meno di
richiedere degli interessi su di un capitale che
nei FATTI e' SOLO VOSTRO all’atto della
emissione fatta per mezzo del vostro NOME e
COGNOME, infatti non puo’ mai dimostrare di aver
avuta la proprieta’ del denaro che e’ stato
emesso sul vs conto corrente !
Inoltre le leggi italiane e quelle dei vari
paesi occidentali, sui “prestiti”, confermano
che: se un soggetto non e’ proprietario di un
bene non puo’ prestare nulla, anzi se viene
attuato, diviene un’atto illegale.
Qui siamo alla totale follia illogica bancaria,
per tentare di legalizzare un FURTO !
In piu’ le banche, una volta sottratto il VOSTRO
denaro, con la vostra firma, su di un modulo
prestampato e senza la firma dell’amministratore
della banca …. essa lo immette nel proprio
bilancio, nei debiti, e non nei crediti, come
sarebbe se fosse tutto regolare oltre ad essere
logico amministrativamente, (cosa che non e’,
commettendo un falso in bilancio) ma e cosi,
non solo non paga neppure l’iva sul servizio, ma
non paga neppure le tasse allo stato…perche’
trattasi di un “debito”….ecco perche’ le banche
dichiarano sempre un bilancio facilmente in
passivo od a zero….
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Attenzione a questo, che è un tema assolutamente
fondamentale della nostra situazione nazionale
in questo periodo storico - 20/04/2014 -
Denunciato lo stato italiano.....
Marco Della Luna, avvocato e saggista, studioso
di politica economica e conferenziere, autore
per Macro Edizioni di vari libri riguardanti la
tirannia finanziaria cui siamo sottoposti,
acutamente solleva la seguente questione: anche
rimanendo all’interno dell’Eurozona, l’Italia
potrebbe avere una propria banca pubblica in
grado di erogare tassi di interesse tali da
annullare l’attuale debito pubblico,
artificialmente lievitato.
Se lo stato italiano non fa quindi quello che
gli stessi trattati europei prevedono possa
fare, non agisce per l’interesse dei propri
cittadini, e per questo può e deve essere
denunciato.
Questo tema sarà oggetto di attenzione da parte
nostra anche in futuro, poiché rappresenta una
delle chiavi per uscire dal vicolo cieco in cui
attualmente ci troviamo.
By Jervé - Tratto da: iconicon.it
Per «dolosa omissione governativa»,
coperta da «combutta del silenzio tra mass
media, istituzioni, politica», l’avvocato Marco
Della Luna annuncia che, insieme a Loris
Palmerini, sta lavorando alla redazione di una
denuncia alla Corte dei Conti per “danno
erariale”. Un buco colossale, da 80 miliardi di
euro l’anno.
E’ quanto lo Stato potrebbe “risparmiare”,
tagliando di colpo il debito pubblico,
semplicemente facendo ricorso all’articolo 123
del Tue, il Trattato di Maastricht, fondativo
dell’Unione Europea.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2012:326:0047:0200:IT:PDF
Il trattato, scrive Della Luna nel suo blog,
«consente agli Stati dell’Eurozona di dotarsi di
una banca statale e di usarla per finanziarsi
presso la Bce ai tassi che questa pratica alle
banche, cioè ora allo 0,25%».
Risultato: «Lo Stato italiano potrebbe così
risparmiare circa 80 miliardi l’anno». Perché
nessuno si decide a imboccare questa strada ?
Germania e Francia già lo fanno, evitando di
tassare a morte i cittadini e svendere il
patrimonio nazionale a colpi di privatizzazioni.
A far impennare i tassi di interesse, il deficit
e l’indebitamento pubblico, scatenando il
declassamento del nostro paese, ricorda Della
Luna, è stata Bankitalia innanzitutto la scelta,
già nel 1981, di rinunciare alla sovranità
pubblica della Banca d’Italia, che garantiva lo
Stato, costringendo in tal modo il governo a
finanziare il proprio debito pubblico sui
mercati finanziari speculativi internazionali.
«Prima, il debito pubblico era sotto controllo.
Da allora in poi, e sempre più, l’impennata dei
rendimenti sta operando un massiccio
trasferimento di redditi e asset, attraverso le
tasse e i tassi, dalla popolazione generale e
dal settore pubblico alla comunità
bancaria-finanziaria sovranazionale».
L’Italia ha un forte avanzo primario. E il suo
"deficit", gonfiato dagli interessi passivi, è
arrivato a 2.100 miliardi. Tutto questo serve
solo a “mungere” il lavoro e il risparmio degli
italiani, anche attraverso un artificioso liquidity crunch che li costringe a svendere e a
svendersi».
Questo drammatico travaso, continua Della Luna,
è aggravato in modo decisivo dal sistema
dell’euro: la Bce ha infatti prestato migliaia
di miliardi allo 0,50% non più allo Stato ma
alle banche. Denaro col quale gli istituti di
credito comprano Btp che rendono anche oltre il
4%.
Se questa è la regola aberrante dell’Eurozona –
privilegiare le banche e colpire lo Stato – è
pur vero però che il Trattato di Maastricht
concede una scappatoia: lo Stato può farsi
prestare gli euro direttamente dalla Bce
attraverso una banca pubblica, o di cui sia
comunque azionista di maggioranza.
Perché i governi non vogliono approfittarne,
salvando le finanze pubbliche senza più imporre
“sacrifici umani”, super-tasse e tagli ai
servizi vitali ? "Perché
sono al servizio degli stessi beneficiari di
questo travaso", si risponde Della
Luna, secondo cui l’ormai lontano divorzio tra
Tesoro e Bankitalia resta una tappa
fondamentale,
Marco Della Luna sulla via della soppressione
della
sovranità monetaria e quindi della
democrazia, insieme a Maastricht, all’euro, al
Fiscal Compact.
Una tappa fondamentale «non solo per la
destabilizzazione finanziaria permanente
dell’Italia e il suo perpetuo sfruttamento», ma
anche per «la sottomissione politica dell’Italia
al potere e all’interesse finanziario: è il
grande golpe iniziale, rispetto a cui quelli
recenti e ripetuti di Napolitano sono solo
sotto-golpe attuativi».
Due analisti indipendenti come Giovanni Zibordi
e Claudio Bertoni hanno ottenuto conferma dalla
Bce: se solo volesse, l’Italia potrebbe ottenere
denaro a interesse bassissimo dalla Banca
Centrale Europea, tagliando il debito di decine
di miliardi l’anno, proprio in base all’articolo
123 del Tue.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2012:326:0047:0200:IT:PDF
Obiettivo teoricamente a portata di mano, ma
secondo Della Luna in realtà non realizzabile,
perché «va contro gli interessi e i poteri che
hanno, con successo e profitto, realizzato
quanto sopra, acquisendo il dominio delle
istituzioni nazionali ed europee».
Fonte: libreidee.org - Tratto da: ununiverso.altervista.org/blog
Continua
in:
Denaro
mondiale +
Denaro
Illegale +
Usurai = Banchieri +
Sovranita' monetaria +
Sistema monetario +
Raggiro del debito "pubblico" +
Schiavi
delle banche
|