La
chimica dell'intelligenza: il
carbonio e i suoi derivati
Nel
libro di Erwin
Schrödinger "Che
cos'è la vita ?", si trova un argomento alquanto convincente della
necessità che la vita si manifesti con un certo grado di complessità
strutturale.
L'autore, da profondo conoscitore della natura intima della
materia, riferisce come spesso il lavoro dei fisici si focalizzi sullo
studio della struttura della materia inanimata nella quale gli atomi
mostrano di disporsi a formare un reticolo cristallino elementare che si
ripete periodicamente.
Quando
invece si osserva da vicino la struttura della materia animata, si nota
come questa struttura cristallina sia aperiodica e, per questo, alquanto
irregolare. Nello spiegare la sostanziale differenza tra le due
strutture, quella cristallina periodica e quella cristallina aperiodica,
Schrodinger fa il paragone tra "un'ordinaria carta da parati, in
cui lo stesso disegno è ripetuto indefinitamente con periodicità
regolare e un capolavoro di ricamo, per esempio un arazzo di Raffaello
in cui non si hanno delle semplici ripetizioni, ma un disegno elaborato,
coerente, significativo, tracciato dal grande maestro".
Oggi
sappiamo che alcune delle tesi del grande fisico proposte nel libro che
ha ispirato generazione di
biofisci tra i quali anche
Crick
e Watson
, sono errate. Infatti
Schrodinger riteneva di avere trovato
nella struttura aperiodica dei cromosomi la spiegazione di come le
informazioni vengono trattenute dalle cellule, ruolo ricoperto come oggi
tutti sanno dalla molecola complessa del
DNA,
protetta all'interno del nucleo cellulare. In ogni caso, e in questo
Schrodinger aveva ragione, appare chiaro come un cristallo periodico non
possa veicolare se non informazione ridondante, mentre uno aperiodico,
anche con pochi elementi, riesce a "ricordare" immensi
quantitativi di dati.
Il
compito di una tale complessità della nostra struttura secondo
Schrodinger è quello di tenerci lontano dalla incredibile variabilità
del mondo atomico. Se fossimo capaci di sentire l'influenza di ogni
singolo atomo che impatta sul nostro corpo non potremmo sviluppare
un'intelligenza come quella di cui disponiamo, presi come saremmo dal
continuo afflusso di dati disordinato che ci arriva dal mondo esterno.
L'avere un corpo che non ha continuamente coscienza dell'essere
costituito da atomi ci permette di vivere non disturbati dai continui
cambiamenti che avvengono dentro e fuori di noi a livello atomico e
molecolare, permettendoci di trovare in Natura delle
leggi
fisiche esatte.
In
realtà esse sono esatte solo da un punto di vista statistico e la vita
intelligente sembra essere dovuta a questa complessità della realtà
che ci fa vedere solo come i fenomeni galleggino in modo ordinato su un
brulicare di caos atomico e molecolare.
Ma
quali sono gli elementi chimici che possono costituire la base di una
costruzione così complicata come quella di un corpo vivente ? Quali
sono i mattoncini della costruzione che, a lungo andare nella storia
evolutiva, genera l'intelligenza ?
Tra tutti gli elementi chimici
presenti qui sulla Terra come nello spazio, quelli più adatti a
sostenere una costruzione complessa sembrano essere il carbonio,
l'azoto, l'ossigeno e l'idrogeno.
La
struttura esterna di alcuni elementi sembra essere incompleta. Questa
loro incompletezza costituisce quasi una trappola per altri elementi che
si trovino a passare vicino a loro e che rimangono intrappolati a
formare aggregati chimici. Intuitivamente possiamo immaginare un atomo
come una sfera liscia.
Se
sulla sua superficie sferica vi sono delle scabrosità, ovvero se è
ruvida in qualche punto, esso offrirà ad altri atomi- anch'essi più o
meno ruvidi- una maggiore probabilità di appigliarvisi. Il processo
mediante il quale atomi si appigliano con le unghie ad altri atomi può
interrompersi subito o continuare teoricamente all'infinito e la
grandezza di queste costruzioni di atomi dipende essenzialmente da
quanto incompleti sono i gusci esterni degli elementi usati come
legante, da quanto essi sono ruvidi.
Il carbonio lo si ritrova nella
composizione di tutti i cristalli aperiodici che compongono gli esseri
viventi e per questo è l'atomo alla base della chimica detta appunto
"organica". La struttura dell'atomo di carbonio presenta nel
guscio esterno quattro "ganci" che gli permettono di legarsi
ad altri atomi di carbonio come ad atomi che presentano un minor numero
di questi appigli.
In chimica si dice che l'atomo di carbonio è tetravalente
indicando così che può accettare quattro elettroni da atomi che, anche
loro incompleti, sono disposti a condividere i propri elettroni esterni
per trovare una stabilità energetica. Possiamo vedere la cosa
immaginando che due o più atomi ruvidi, agganciandosi tra loro, tentino
di formare una sfera liscia più grande, una molecola.
L'autoCoscienza dell'UniVerso e' la proprieta'
intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno
una qualche forma di vita intelligente, in grado di
effettuare osservazioni.
In sostanza, questa proprieta' esprime quelle che e'
stata definita come la "formulazione forte" del
Princìpio Antropico.
Questo principio e' sempre piu' considerato come l'unica
spiegazione possibile in relazione agli "strani numeri
dell'UniVerso" o coincidenze cosmologiche.
In sintesi, le costanti di natura hanno certi valori
raffinatissimi, non casuali, proprio perche' solo tali
valori avrebbero consentito la formazione della vita
intelligente -
(By Ferdinando Catalano)
"Il mondo Vivente e' costituito dalla Coscienza
rivestita di carne ed ossa" -
(By T. De Chardin)
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Anche
l'atomo di azoto è mancante di alcuni elettroni esterni e può quindi
essere un legante tra specie chimiche.
A differenza del carbonio, però,
è più stabile da un punto di vista energetico mancando solo di tre
elettroni e questo comporta che le catene di elementi che lo sfruttano
come legante terminano prima. Detto in altro modo, l'azoto è meno
ruvido del carbonio, è più liscio. Si può dare un'utile
rappresentazione grafica di quanto detto finora. Rappresentiamo in una
scala da uno a quattro puntini quanto sono ruvidi gli elementi carbonio,
azoto, ossigeno e idrogeno. In seguito verranno usati dei trattini per
rappresentare il legame tra due atomi e bisogna immaginare che a ogni
capo del trattino corrisponda un elettrone (puntino) della specie
chimica "ruvida" rappresentata dalla lettera vicina.
Allora
vediamo brevemente che tipi di composti molecolari è possibile
costruire partendo dai primi due di questi elementi.
Come
si può facilmente notare, dal carbonio C è possibile ottenere delle
catene molto lunghe di elementi legati fra loro, catene che virtualmente
potrebbero non avere fine, mentre l'azoto N che è trivalente esaurisce
prima la sua capacità di aggregazione andando a formare a esempio la
molecola di ammoniaca mostrata in figura.
Anche
se non contiene carbonio, l'acqua mostra di essere l'elemento più
abbondante in assoluto.
Addirittura il totale d'acqua presente in una
cellula ammonta al 70 per cento e l'importanza di questo composto è
grande dato il gran numero di funzioni alle quali essa è deputata.
L'acqua
è un reagente. La si ritrova come prodotto di un grande quantità di
reazioni e tutte quelle che caratterizzano la biologia avvengono in essa
che come solvente riesce a portare nutrimento alle cellule. Rimane
liquida in un ampia gamma di temperature (0- 100° C) se confrontata con
altri possibili solventi (l'ammoniaca è liquida tra -78 e -33 °C) e
gelando aumenta il proprio volume riuscendo così a galleggiare
sull'acqua liquida dei fiumi e dei laghi formando uno strato di
protezione per la prosecuzione dei processi vitali al di sotto di esso.
Inoltre vaporizzando protegge l'ambiente dall'arrivo di radiazione
stellare ultravioletta che- nociva per la vita- scinde il vapore d'acqua
inducendo la formazione di ozono O3 nell'alta atmosfera. La reazione
chimica in cui tutta l'importanza dell'acqua e del carbonio appare
evidente per l'esistenza della vita terrestre è la seguente:
6CO2
+ 6H2O + luce solare = C6H12O6
+ 6O2
ovvero
sei molecole di anidride carbonica si combinano con sei molecole d'acqua
producendo- con l'apporto di energia fornito dalla luce solare, glucosio
e ossigeno molecolare. E' possibile apprezzare come dai prodotti di
scarto degli organismi viventi come l'anidride carbonica, il processo
fotosintetico ricava zucchero e ossigeno, indispensabili per il
prosieguo della vita.
Vi
sono anche altri elementi che possono in linea teorica costituire da
base per costruzioni così lunghe (dette polimeri) di elementi chimici,
ma- come vedremo più avanti-intervengono alcuni problemi di stabilità
delle molecole così costruite.
Come potrebbero esserci altre biologie
fondate su una chimica diversa dal carbonio, potrebbero esservi
biochimiche diverse per le quali non l'acqua, ma altri composti
fungerebbero da solvente.
Comunque la vita, se si tratta di vita
chimica, sembra dovere obbedire alla dura legge del carbonio che appare
essere l'elemento più frequentemente riscontrabile negli esseri viventi
terrestri, eccezione fatta per l'ossigeno che- essendo uno dei due
costituenti dell'acqua- lo ritroviamo ovunque in grandi quantità.
Sulla base di quanto detto infatti pare non sia possibile immaginare una
struttura vitale che poggi su basi fisiche diverse dalla nostra, e ciò
può indurci a pensare che se la vita altrove c'è, deve assomigliare in
qualche modo alla vita terrestre.
Tratto da:
http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=1682
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