La PsicoBIoFisica - By Marco Todeschini, ovvero
La Teoria delle Apparenze
vedi:
COSMOLOGIA, COSMOGONIA
+ Antigravita' esiste
Per chi ama la scienza in tutti i suoi aspetti,
senza pregiudizi e senza dogmi, per chi sa che
ci sono e ci sono stati scienziati e teorie che
sono messe al bando soltanto perchè indicano
strade non ortodosse per il raggiungimento della
conoscenza, a tutti questi vorrei indicare
l’opera di uno scienziato italiano purtroppo
misconosciuto anche agli addetti ai lavori:
l’ing. Marco Todeschini (1899-1988).
Assurto negli anni ‘50-’70 del secolo scorso
agli onori della cronaca scientifica per la sua
opera, fondatore della Psicobiofisica e
redattore della Teoria delle Apparenze, con la
quale propose, per la prima volta al mondo, una
scienza globale che comprende tutti i fenomeni
fisici, biologici e psichici, questo singolare
scienziato, di origini bergamasche,
contemporaneo della nascita della relatività einsteniana, ne rifiutò, come molti altri
d’altronde, gli assiomi, trovando, attraverso
una sua ricerca originale, la spiegazione dei
fenomeni dell’UniVerso senza dover ricorrere a
concetti astrusi e senza dover contraddire la
fisica classica galileiana.
La sua opera, dopo
30 anni di ricerche, studi ed esperienze,
illustra in maniera esaustiva i fenomeni
dell’UniVerso, riuscendo ad arrivare,
percorrendo però una propria via originale, alle
stesse leggi e formule scientifiche che li
dimostrano.
La strada seguita dal Todeschini è
quella avviata a suo tempo dal grande Cartesio,
affossata poi dal Newton, e cioè che tutti i
fenomeni sono causati dal movimento di una
sostanza cosmica che riempie l’intero
UniVerso e
che fu chiamata
Etere.
In sintesi estrema la Teoria delle Apparenze è
stata così battezzata perché tutti i fenomeni
che noi percepiamo non sono che “apparenze” che
nascono dall’effetto generato nella nostra
psiche, dal movimento del fluido cosmico quando
viene a contatto con i nostri sensi. Sono
apparenze quindi il suono, la luce, il sapore,
l’odore, la forza, il calore, l’elettricità,
ecc. poichè non sono che l’elaborazione psichica
degli stimoli nervosi che scaturiscono
dall’incontro tra il movimento del fluido
universale, di diversa frequenza, e i nostri
organi sensori, che arrivati al cervello, sede
della psiche, vengono trasformati nelle
sensazioni relative, mentre in realtà non sono
che onde d’etere silenti, buie, insapori,
inodori, atermiche, diverse solo nella loro
frequenza.
Straordinaria conseguenza di questa Teoria è il
fatto che se è vero che tutto viene generato dai
movimenti dell’etere cosmico anche la materia ed
i suoi campi di forze devono esserne figli. Ed
infatti, Todeschini, dimostra come tutto possa
essere originato, dai nuclei atomici alle
galassie, dal movimento di vortici sferici di
tale sostanza che roteando a velocità
superluminale attorno al loro centro creano, per
attrito, la rotazione di strati concentrici
successivi, formando così le particelle
ultramicroscopiche costituenti la materia e che,
a seconda del loro verso di rotazione, creano le
forze attrattive o repulsive che le
contraddistinguono e che sono responsabili delle
forme di aggregazione della materia stessa.
Approfondendo i suoi studi capì che per arrivare
ad una visione unitaria del creato bisognava
studiare anche la realtà biologica perché
intermediaria nella comprensione dei fenomeni.
Con 10 equazioni psico-fisiche che generalizzano
la legge d’inerzia di Newton (F=ma), Todeschini
dimostra la corrispondenza fra le decelerazioni
della materia contro il corpo umano e le
sensazioni che sorgono nella psiche svelando che
tutte le sensazioni seguono tale legge (Sn=ma).
L’enorme importanza di ciò consiste nel fatto
che per la prima volta si vengono ad introdurre
nelle scienze esatte, oltre ai fenomeni fisici
oggettivi, anche i corrispondenti fenomeni
fisiologici e psichici soggettivi, sinora
trascurati.
Studiò, quindi, la struttura degli
organi sensori dell’uomo realizzandone una
mappatura elettronica attraverso la quale scoprì
il loro funzionamento che lo fece arrivare alla
conclusione che mentre è un fenomeno fisiologico
oggettivo il percorre della corrente elettronica
stimolata dagli organi di senso attraverso i
nervi è, invece, un fenomeno psichico soggettivo
la corrispondente sensazione che sorge nel
nostro Io, allorché questa corrente arriva alla
parte preposta del nostro cervello.
Tutto questo ha portato all’elaborazione di
scoperte scientifiche ed invenzioni che oltre a
confermare la Teoria hanno permesso di
realizzare apparecchi utilissimi quali le
protesi artificiali, lo pacemaker, il cuore
elettrico, apparecchi per ridare la vista ai
ciechi e l’udito ai sordi, ecc.
Eclatante fu l’invenzione del “motore a forza
propulsiva centrifuga” (brevetto 312496-1933)
costituito da due masse che ruotano
indipendentemente ed in maniera sincrona attorno
al loro centro e contemporaneamente rivoluiscono
attorno ad un centro comune, si che la forza
centrifuga risultante può essere orientata nella
direzione e nel senso desiderati.
Il motore è
basato sul concetto che la decelerazione
centripeta delle masse trova reazione nello
spazio fluido ambiente e che tale reazione si
identifica con la forza propulsiva centrifuga.
Il funzionamento del motore dimostra perciò
sperimentalmente la fluidità dello spazio.
Il
dispositivo fu oggetto anche di una relazione ad
un congresso ufologico svoltosi in Germania nel
1973 con la quale si dimostrava che tale motore
poteva avere le stesse caratteristiche e
possibilità di quelli usati per la propulsione
degli UFO.
Ai giorni nostri un sistema di propulsione di
questo tipo viene denominato “propulsione non
newtoniana” ed è oggetto di studi e ricerche da
parte di molti scienziati di frontiera italiani
e stranieri ma praticamente nessuno di loro
nelle loro opere accenna al loro precursore
Todeschini forse per ignoranza o forse……
Vi sono peraltro, attualmente, anche diverse
teorie cosmogoniche e cosmologiche o
semplicemente di fisica alternativa che
rivalutano l’Etere come elemento insostituibile
per la comprensione dei fenomeni nelle quali i
loro autori accennano o fanno chiaro riferimento
all’opera di Todeschini citandone le opere ed
altre invece che pur essendo assolutamente
simili nei concetti non ne accennano affatto
come se tutto fosse farina del loro sacco.
E’ davvero sintomatico che questa Teoria sia
stata dimenticata nonostante lo scalpore che
suscitò al suo apparire e nonostante che in
tempi più recenti lo scienziato sia stato anche
proposto al Premio Nobel. I motivi di questo
cover-up per chi ne conosce l’opera, però, non
sono difficili da capire. Infatti nella sua
opera Todeschini si dichiara apertamente
avversario delle teorie einsteniane perché
negano l’esistenza dell’etere e perché
dichiarano la velocità della luce come la
massima raggiungibile nell’UniVerso. Nella
Teoria delle Apparenze, invece, Todeschini
dimostra l’infondatezza del pensiero di Einstein
ed ovviamente tutti coloro che sono attaccati al
carrozzone della scienza cosiddetta ufficiale
non possono che far finta niente.
Oltre ciò,
addirittura, la Teoria di Todeschini dimostra
l’esistenza delle forze spirituali per cui
possiamo immaginare la reazione degli scienziati
ortodossi, chiaramente positivisti, di fronte a
tale asserzione.
A leggere però, le ultime ipotesi scientifiche,
sembra che pian piano la scienza si stia in
qualche modo ricredendo soprattutto sulla teoria
einsteniana e l’Etere cacciato dalla porta stia
rientrando dalla finestra. Ma ancora una volta
sembra che nessuno si ricordi di Todeschini.
Ecco, il grande cruccio che vorrei fosse
condiviso da più persone, è proprio quello che
un personaggio meritevole per la scienza per il
contributo che ha dato, italiano per giunta, non
sia ricordato e che la sua opera non sia
divulgata neppure come parte della storia della
scienza. Spero che questo piccolissimo tributo
possa essere utile affinchè persone preparate
possano rivalutarne l’opera, anche in modo
critico, ed il velo dell’oblio possa essere
tolto e che ritorni alla luce l’opera di uno
scienziato che umilmente cercò di far avanzare
la scienza non a suo vantaggio ma per il
vantaggio di tutti.
Tratto da:
http://www.nuovaricerca.org/tod_prologo.htm
Bibliografia:
1 - Per usare una assai significativa
espressione di Franco Selleri, "La causalita'
impossibile", Ed. Jaca Book, 1988, p. 13.
2 - "Parabole e Catastrofi, Intervista su
matematica scienza e filosofia" a cura di G.
Giorello e S. Morini, Ed. Il Saggiatore, 1980,
p. 8.
3 - Ci piace ricordare qui altri scienziati oggi
scomparsi, "todeschiniani" (con ovvie naturali
differenze di impostazione personali) quali
Niccolo' Mancini, Omero Speri, Piero Zorzi, e
non, quali Carlo Amata, Pier Carlo Landucci,
tanto per limitarsi ai nomi di alcuni italiani,
ma non bisognerebbe dimenticare, tra gli
stranieri, almeno le figure di Herbert Dingle,
Edward Milne, Juan Palacios, Carl Zapffe,
esponenti tutti di una sorta di "resistenza
intellettuale" che meriterebbe un autore che la
volesse e sapesse scrivere.
4 - Tra questi, quelli di Paul Feyerabend,
laddove riconosce che "nella maggior parte dei
casi la scienza moderna e' piu' opaca, e' molto
piu' illusoria, della scienza del Cinquecento e
del Seicento" ("Contro il metodo", Ed.
Feltrinelli, 1984, p. 53).
5 - Il problema di questa iniziale maiuscola e'
interessante di per se', dal momento che appare
tanto nella versione inglese del libro quanto in
quella originale tedesca, anche se in quest'ultimo
caso costituisce la normale regola per la
scrittura dei sostantivi in quella lingua.
6 - Da "La teoria delle apparenze", p. 19, ma
vedi anche "Psicobiofisica", p. 47.
7 - Tra coloro che possono dirsi se si vuole
cartesiani non dualisti va annoverato il nome di
Giovanni Oldano, due cui relazioni scritte sono
disponibili in questo convegno, studioso che ha
anch'egli in qualche modo fatto riferimento al
pensiero di Todeschini.
8 - Gli autori ricordano che durante separati
colloqui personali con Marco Todeschini, questi
ebbe a dir loro che fu varie volte invitato a
rinunciare alla "sezione spirituale" del suo
libro, per farne un trattato più propriamente
scientifico, ma che rifiutò sempre, considerando
tale parte una componente integrante del suo
sistema di pensiero (e, del resto, è propria della più pura tradizione
cartesiana la consapevolezza che non può darsi
vera scienza senza vera filosofia).
Per dare al
lettore una sommaria idea dell'impostazione di
quest'opera del tutto "singolare", e sublimamente "anacronistica", diciamo che fino
al cap. IX essa si presenta come un ordinario
trattato di fisica teorica, mentre il X capitolo
e' intitolato "Le 10 equivalenze psico-fisiche",
al quale seguono "Fisio-neurologia
spazio-dinamica" (cap. XI) e l'ultimo capitolo,
"Il mondo spirituale". Indichiamo anche i
paragrafi con i quali si articola questo supremo
punto d'arrivo della ricerca todeschiniana:
§ 64 - Le leggi fisico-matematiche e le prove
psico-fisiche-sperimentali che dimostrano
l'esistenza dell'anima
§ 65 - L'esistenza dell'UniVerso fisico e del
corpo umano quali prove dell'esistenza
dell'anima, del mondo spirituale e di Dio - La
vita terrena dell'anima umana quale scopo
dell'UniVerso fisico - L'esistenza dell'anima
come prova dell'esistenza di Dio
§ 66 - Le prove psico-fisiche che solo l'uomo ha
un'anima ragionevole - Dimostrazione della
creazione, indivisibilità ed immortalità
dell'anima umana
§ 67 - Come la vera scienza e la vera filosofia
non possono portare che a Dio - La denuncia
della mentalità anti-spirituale come causa di
parzialità della scienza e della sua crisi - Le
basi per l'avvento di una nuova scienza
imparziale e lo stato di merito dei cercatori -
Conciliazione tra scienza, filosofia e religione
§ 68 - Il bene ed il male come prove
dell'esistenza di Dio
§ 69 - Riassunto generale dell'Opera.
Alla base di
questa Nuova Scienza, la “PsicoBioFisica”,
vi è la coscienza-consapevolezza a cui Marco
Todeschini è pervenuto, che tutti i moti dell’UniVerso,
dall’infinitamente piccolo all’infinitamente
grande, nascono da un’etere
universale, in perenne moto vorticoso, capace di
influenzare sia la materia che gli
esseri viventi e il loro
Spirito.
Quindi per Marco Todeschini, l’Uomo è
materia e Spirito, un essere correlato e
comunicante, attraverso l’etere, sia con il
microcosmo che con il macrocosmo, sia con le
particelle infinitesimali che con le galassie”.
Per Marco Todeschini, l’UniVerso
non è un’oggetto meccanico indipendente da Noi
osservatori, ma bensì un’ atto creativo, la cui
origine sono i movimenti vorticosi dell’etere
postulato, etere che si può considerare
l’energia fondamentale che permea tutto l’UniVerso,
capace attraverso le vibrazioni da esso prodotte
di dare origine anche alle Nostre sensazioni, e
queste poi, a loro volta, sarebbero in grado di
influenzare la materia stessa.
Le tre forze fondamentali che per Marco
Todeschini sono alla base della materia sono:
-
Forza Elettromotrice
-
Forza Gravitazionale
-
Forza Magnetica
...e tutte agiscono all’ interno della:
- Forza Fluidodinamica, ovvero sono le tre
componenti di quest’unica forza.
Il Sole
ed i
pianeti, come gli atomi e gli elettroni altro
non sono che
campi rotanti di spazio "centro mossi",
identificando i fenomeni fisici come particolari
movimenti di uno spazio fluido (etere),
deducendone le “leggi” attraverso l'applicazione
delle conoscenze basilari della
“Fluidodinamica”.
https://www.nexusedizioni.it/it/print/marco-todeschini-e-la-psico-bio-fisica-la-nuova-frontiera-delle-onde-a-bassa-frequenza-4324
https://matrixunaparabolamoderna.blogspot.com/2013/08/marco-todeschini-e-la-psico-bio-fisica.html#!/2013/08/marco-todeschini-e-la-psico-bio-fisica.html
https://www.circolotodeschini.com/
E nel vuoto, secondo
Marco Todeschini, la forza sarebbe nulla, ovvero
nel vuoto assoluto non sarebbe possibile
produrre né forze, né accelerazioni, né
velocità. Quelle che appaiono come forze per
Marco Todeschini sarebbero possibili solo in
presenza di masse soggette ad un moto generato
da un vortice di etere con una densità precisa.
Il movimento delle masse sarebbe il risultato
dell’ urto delle masse stesse con l’etere.
Inoltre Marco Todeschini riteneva che lo spazio
fosse ben separato dal tempo a differenza di
quanto assunto dalla relatività di Einstein. Il
peso stesso dei corpi non sarebbe indipendente
dallo spazio fluido che li circonda.
L’inerzia quindi, secondo Marco Todeschini,
sarebbe solo un’ “apparenza di forza” dovuta
alla resistenza opposta dall’etere
all’accelerazione dei corpi in esso immersi. I
fenomeni naturali sarebbero il risultato di
azioni fluidodinamiche dello spazio eterico
sulla materia, all’ interno dello spazio eterico
fluido stesso. Sarebbero i vortici di etere la
causa di formazione sia dei sistemi atomici che
di quelli astronomici.
Per tanto una sola legge governerebbe sia l’
infinitamente piccolo che l’ infinitamente
grande! Inoltre la varie forme di energia
radiante, le frequenze e le onde
elettromagnetiche, come Noi le conosciamo,
sarebbero questi stessi fenomeni fisici prodotti
dalla vibrazione dell’etere.
Marco Todeschini nella Sua critica e
confutazione della relatività di Albert Einstein
giunse anche a ritenere che la velocità della
luce non sia una quantità assoluta e
insuperabile (300.000 Km sec.), ma vari a
seconda della velocità del sistema di
riferimento.
Del resto si era già visto sperimentalmente,
negli anni ’30, in riferimento a collisioni di
particelle, come questo limite assoluto (e
dogmatico, tipico della scienza ufficiale con i
paraocchi) della velocità della luce Einteiniana
fosse stato superato.
Marco Todeschini si
è spinto anche oltre criticando la stessa
meccanica quantistica, di Heisemberg e di
Schrodinger, da Lui ritenuta riduttiva della
realtà fisica, in quanto essa considerava i
fenomeni che si verificano nell’
infinitesimamente piccolo, solo una “funzione di
probabilità”, quindi privi di finalità e di
determinismo.
Per contro la Scienza di Marco Todeschini la “PscicoBioFisica”,
consente di mettere in relazione il mondo della
materia al mondo dello Spirito, essa ci rivela
la connessione intima della materia con Spirito,
configurandosi quindi come una “teoria del
tutto”, supportata sia da calcoli matematici che
sperimentali.
La “Spaziodinamica” è la base della
“BioPsicoFisica” di Marco Todescini. Ovvero alla
base dell’etere vi è un fluido che
determinerebbe i movimenti in tutti i corpi
esistenti, ovvero tutti questi movimenti sono
causati da un fluido in perenne movimento.
Nel sistema solare il moto dei pianeti viene
spiegato come conseguenza del vortice di etere
creato dalla rotazione del Sole attorno al
proprio asse, il quale a sua volta trascina il
fluido circostante determinando un “campo
sferico centro mosso” che determina la
rivoluzione dei pianeti attorno al sole stesso.
Per Marco Todeschini le sensazioni invece non
esisterebbero come realtà fisiche assolute, ma
bensì come entità psichiche, e queste avrebbero
origine dai segnali elettici causati
dall’interazione della materia con lo spazio
fluido (etere) e i nervi collegati al nostro
sistema nervoso e al nostro
cervello.
Per Marco Todeschini la psiche coincide con lo
Spirito (che Lui chiama erroneamente
anima), ed è questa che ci consente di
percepire tutti i meccanismi della vita in tutte
le sue manifestazioni sensoriali.
L’anima (in realta' lo
Spirito) ha sede nella psiche, il
cervello è una raffinata centrale
elettronica che decodifica le informazioni
provenienti dai cinque sensi (vibrazioni e
movimenti dell’etere).
Ma in ultima analisi non è il cervello che
riceve le informazioni, ma è l’anima (in
realta' lo
Spirito) a percepire.
Marco Todeschini è
artefice anche di una nuova medicina “Psico
Somatica”, egli afferma: “l’anima (in realtà lo
Spirito) può anche regolare l’azione chimica
secretiva delle ghiandole endocrine, concorrendo
a ripristinare la salute.
Da qui le prove neurofisiologiche che il corpo
Umano è un complesso di strumenti elettronici
posti a disposizione dell’anima (in realta' lo
Spirito) di natura spirituale”.
Le nostre sensazioni avrebbero origine dalle
dalle vibrazioni dell’etere che tramite gli
organi di senso e il cervello Noi percepiamo
come tali quando esse raggiungono la psiche.
Questo fenomeno fondamentale è riconducibile ad
una sola legge dinamica descritta dalla legge d’
inerzia: F=m.a
Per questa ragione
per Marco Todeschini l’UniVerso
avrebbe senso, solo se inteso come dimensione
material-Spirituale e creato per il
Progetto Vita Infinita... !
Bibliografia di e su Todeschini:
1931 "L'aberrazione cinetica dei raggi
catodici", Ed. Ambaglio, Pavia.
1949 "La teoria delle apparenze -
Spazio-dinamica e psico-bio-fisica", Istituto
italiano d'arti grafiche, Bergamo.
1951 "La psicobiofisica quale scienza
unificatrice delle leggi e dei fenomeni
dell'UniVerso", in Atti del Convegno di Psicobiofisica promosso dal Centro Studi di
Metabiologia di Torino, SATET, Torino.
1953 "La Psicobiofisica", Centro Internazionale
di Psicobiofisica, Bergamo.
1955 "Revisione delle basi sperimentali e
teoriche della fisica moderna", in "Einstein o
Todeschini? Qual e' la chiave dell'UniVerso?",
AA.VV., Bollettino d'Informazioni Scientifiche
N. 9, a cura del Movimento Psicobiofisico
Internazionale S. Marco, Scuole professionali "T.O.M.",
Bergamo.
1957 "L'unificazione qualitativa della materia e
dei suoi campi di forze continui ed alterni", in
Atti dell'Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di
Bergamo, Rendiconti della Classe di Scienze
Fisiche, Vol. XXIX, Anni 1955-1956, Tipografia
Editrice Secomandi, Bergamo.
1960 "Le vie che portano alla scienza cosmica
unitaria", Centro Internazionale di
Psicobiofisica, Bergamo.
1961 "Esperimenti decisivi per la fisica
moderna", Centro Internazionale di
Psicobiofisica, Bergamo.
1965 “La
Teoria delle Apparenze. PsicoBioFisica”, di
Marco Todeschini. A cura di Giovanni Guazzelli.
Tip. MARCHI, Lucca
1969 "Scienza Universale", in Atti dell'Ateneo
di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo,
Rendiconti della Classe di Scienze Fisiche, Vol.
XXXIV, Anni 1968-1969, Tipografia Editrice
Secomandi, Bergamo.
1978 "Psicobiofisica - Scienza unitaria del
creato", Casa Editrice MEB, Torino.
“Marco
Todeschini.Spaziodinamica e PsioiBioFisica”, di
Massimo Teodorani
Vedi anche:
http://digilander.libero.it/altraenergia/scienza.html
http://www.brera.unimi.it/old/Atti-Genova-2002/036-TINAZZI
DEFINITIVO.pdf
http://www.cartesio-episteme.net/st/RELATIV.htm
Sito web:
circolotodeschini.com
Commento NdR:
Il sottoscritto G.
Paolo Vanoli nell'anno 1980 ha avuto
contatti personali con il prof. Marco Todeschini
a Bergamo (I), presidente dell'Accademia di
PsicoBioFisica; ed ha aiutato il Todeschini alla
divulgazione delle sue interessanti teorie, in
Italia ed all'estero.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CON il suo “MOTORE IMPOSSIBILE” SMENTISCE
EINSTEIN e NEWTON
With his impossible engine refutes Einstein and
Newton
С его двигатель невозможно опровергает Эйнштейна
и Ньютона
凭借其引擎无法反驳爱因斯坦和牛顿
IL CASO. Talento dell’elettronica, a 14 anni ha
dovuto andare a lavorare. Poi, studiando la
sera, ha preso due lauree
Mirco Gregori, 44 anni, ingegnere, è il primo al
mondo ad aver replicato la macchina che di fatto
smonta la famosa teoria della relatività sulla
quale si basa la fisica moderna.
E’ veronese l’erede di Marco Todeschini,
l’ingegnere bergamasco che ha smentito una parte
delle teorie di Newton e di Einstein. Mirco
Gregori, ingegnere montefortiano
quarantaquattrenne, è il primo al mondo ad aver
replicato per pura passione il «motore
impossibile» che dimostra quanto
sia«relativa» la teoria della relatività sulla
quale si basa la fisica moderna.
Una sperimentazione, la sua, che rende giustizia
allo scienziato bergamasco, ne riporta
prepotentemente d’attualità le teorie e che è
destinata a riaccendere la discussione sulla
finitezza della fisica classica e su tutto il
sapere che, secondo Gregori, sarebbe costruito
su un assunto sbagliato. «Guardi qua: come può
essere vera questa cosa?», dice Gregori mettendo
il dito sotto i cardini della relatività.
Insomma, lo vedrebbe anche un bambino delle
scuole elementari che la formula C= C+V non sta
né in cielo né in terra, «perchè come può una
cosa essere uguale a se stessa più qualcosa
d’altro, cioè, nel caso specifico, il postulato
della costanza della velocità della luce?».
Tutto, per Mirco Gregori, è partito da qui, o
meglio da una domanda ancora più semplice: «Ma
sarà vero che la luce ha una velocità e che sia
la massima raggiungibile, e sarà vero che la
terra galleggia nel vuoto?».
Ce ne sarebbe abbastanza per diventare matti, ma
l’ingegner Mirco Gregori è un tipo a dir poco
pragmatico. Anzi, questo è il suo marchio di
fabbrica. Lo ha imparato dalla vita ad esserlo
quando, avviato a brillanti studi tecnici per
via di un talento non comune per la meccanica e
l’elettronica, si è trovato a interromperli a
quattordici anni per andare a lavorare.
A dire il vero, lavorare l’ha sempre fatto
perchè è tra i carrelli dell’officina del papà,
storico meccanico a Costalunga, che ha scoperto
il suo talento. Va a lavorare, Mirco, e a
vent’anni, aiuto carrellista all’Aia, si rivela:
«Ci fu un blocco tecnico che paralizzò tutta la
produzione. Mi feci avanti. Mi guardarono
dubbiosi, ma alla fine mi dissero di sì: tolsi
la scheda che governava le macchine, ci lavorai
un po’ e la produzione ripartì». Nulla di strano
per uno che a 14 anni realizzava programmi per
computer e si costruiva i videogiochi.
Il signor Veronesi lo premia e così Mirco, alle
scuole serali, conquista la maturità da perito
tecnico e telecomunicazioni. Il resto è una
corsa a perdifiato: due lauree, «ma basta
scrivere che sono dottore in scienze
informatiche e c’è dentro tutto», e lo studio
sempre abbinato al lavoro.
Dopo l’Aia c’è la Bauli e oggi il ruolo da
responsabile dei servizi informativi di un
colosso veronese della grande distribuzione
organizzata. «Ma sì, è lavoro», taglia
corto. «La passione è altra cosa».Già, altra
cosa, cioè gli ultimi cinque anni di studio
partiti da quelle domande: «Ho scoperto Nikola
Tesla, il papà del sistema elettrico a corrente
alternata e delle onde radio. Così ho conosciuto
e mi sono innamorato di Todeschini». Cerca e
ricerca, studia e ristudia, Gregori
incontra Fiorenzo Zampieri, il depositario di
tutto quello che Marco Todeschini ha scritto e
fatto fino al 1988, anno della sua morte.
Tutto o quasi perchè la sua rivoluzionaria
invenzione, il «motore impossibile» che Gregori
ha replicato, è letteralmente svanito nel
nulla.
E si capisce anche il perchè, «visto che a molti
scienziati che si muovono con la mente libera,
che sperimentano e discutono il consolidato si
chiude la bocca. Antonella, la figlia di Marco
Todeschini, me lo ha detto tra le lacrime
vedendo il motore impossibile in funzione: a lei
è andata meglio che ad altri congiunti di
scienziati perchè le cose del padre sono state
nascoste e non bruciate».
Ma torniamo a Zampieri che negli occhi scuri di
Gregori vede quella luce che lo convince che
solo quell’ingegnere quarantenne farà rivivere
Todeschini. Ecco perchè gli mette nelle mani
tutto. E Mirco Gregori studia. Poi, due anni fa,
trasforma tutto in realtà fisica e costruisce
pezzo per pezzo il motore, con l’aiuto
dell’amico Giancarlo.
Ci hanno provato in tanti, lui è il primo a
farlo funzionare: «Semplice», spiega,
«attraverso un moto rotatorio è possibile
ottenere un moto rettilineo pulsato. La fisica
non lo ammette, la realtà sì»,dice mostrando il
motore in funzione.
Per semplificare, il senso è pressappoco
questo: a un’azione corrisponde una reazione.
Punto. Fine. Prima di Todeschini e Gregori la
frase sarebbe continuata con la precisazione
«uguale e contraria». Sotto i tuoi occhi, però,
ti accorgi che non è così.
Come si spiega tutto ciò ? «Esiste se concepiamo
l’esistenza dell’etere che pervade il cosmo
intero. Ecco perchè, diversamente da quello che
comanda la fisica classica, quello che hai visto
adesso è così non solo sulla Terra».
A Valsecca, il paese natale di Todeschini, nel
Bergamasco, dove Gregori ha presentato per la
prima volta il motore, la gente piangeva. E lui,
dando voce a Todeschini, lo ha ribadito:
«La forza non esiste, è apparenza. La
massima velocità raggiungibile per una
particella non è limitata a quella della luce,
ma di gran lunga superiore». E così, col «motore
impossibile», potrebbe saltar fuori anche un
modo diverso per esplorare il cielo.
By Paola Dalli Cani - Fonte: larena.it
Fonte: nexusedizioni.it
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