Luce e materia,
accoppiata vincente
Siamo un “quanto”
più vicini a comprendere le interazioni tra
luce
e
materia. Due articoli apparsi su Nature
riportano le ultime scoperte di quella scienza
di frontiera che è la fisica quantistica e ne
immaginano le futuristiche applicazioni (Teletrasposto
riuscito).
Due équipe di fisici
guidate da Tilman Esslinger e Jakob Reichel
hanno studiato il comportamento degli atomi
raffreddati a temperature prossime allo zero
assoluto (circa -273 gradi centigradi) in cavità
ottiche Qde (Cavity Quantum Electrodynamics), in
cui è possibile far interagire singoli atomi con
singoli fotoni, e creare sistemi di molte
particelle che si comportano come fossero una
sola. Nella fisica quantistica questa uniformità
è chiamata coerenza, ed è tipica dei condensati
di Bose-Einstein, lo stato della materia che si
ottiene portando particelle note come bosoni
(ovvero tutte quelle che hanno un numero di spin
intero) a bassissime temperature: in questa
condizione la stragrande maggioranza delle
particelle si viene a trovare in un identico
stato di minima energia (motional ground state)
e ha la stessa funzione d'onda.
Se noi ora prendiamo
questi sistemi e li poniamo all'interno di una
cavità ottica (un “resonator” che può essere
immaginato come una scatola in cui la luce che
entra rimane intrappolata), quello che accade è
un logico aumento delle interazioni tra atomi e
fotoni.
Meno logico è forse la formazione di
sistemi atomi-fotoni fortemente accoppiati, che
continuano a comportarsi come un'unica macro
particella. Immaginiamo infatti di bombardare “a
caso” con dei fotoni il condensato di Bose-Einstein: la luce trasporta energia che
viene distribuita a caso tra le particelle e
distrugge la coerenza del sistema. Usando invece
particolari accorgimenti (per esempio un laser
in cui i fotoni emessi si trovano tutti allo
stesso stato quantico), è possibile far avvenire
l'interazione in maniera coerente.
Nello studio dell'Institute
for Quantum Electronics di Zurigo guidato da
Tilman Esslinger, i fisici sono riusciti a
ottenere un altissimo tasso di accoppiamento del
condensato di Bose-Einstein all'interno di una
cavità ottica, in un sistema tale che tutti gli
atomi hanno occupato un identico stato
quantistico e tutte le coppie fotone-atomo hanno
mostrato una singola eccitazione.
L'esperimento di
Jakob Reichel del
Laboratoire Kastler Brossel e colleghi,
invece, ha mostrato che è possibile stabilire la
posizione del condensato di Bose-Einstein
praticamente in ogni luogo all'interno della
cavità ottica, e controllare il tasso di
formazione delle coppie. Secondo gli autori,
inoltre, è possibile combinare la cavità ottica
con la tecnologia del chip atomico (Confidenze
fra atomi).
Secondo entrambi i
gruppi di ricerca, la comprensione
dell'interazione tra luce e materia allo stato
quantico contribuiscono agli avanzamenti nel
campo della comunicazione quantistica e non solo
(Non
è la somma che fa il totale,
Fotoni esca contro le intercettazioni,
Dal fotone al quantum dot).
“Tutti questi sforzi
vanno anche verso la realizzazione di uno stato
quantistico il meno piccolo possibile”, commenta
Roberto Iengo, direttore del Laboratorio
interdisciplinare per le scienze naturali e
umanistiche e professore ordinario di Fisica
Teorica della Sissa di Trieste. La cavità ottica
è infatti anche uno strumento con cui i fisici
riescono a realizzare degli stati quantistici
che non consistono più in un solo atomo, ma in
molti sistemi accoppiati. “La strada verso il
macroscopico è lunghissima”, continua Iengo, “e
non sappiamo neanche se esistano degli
impedimenti concettuali alla sua realizzazione.
Sensazionale è però il progresso verso uno stato
quantistico sempre più grande” (Verso
lo zero assoluto). Se poi si volesse pensare
a un'applicazione, stati quantistici
macroscopici potrebbero essere usati come
componenti di processori che gestiscono
l'informazione attraverso le leggi della
meccanica quantistica, come la maggior parte dei
fisici quantistici prospettano da anni (Quantum
computer più vicini,
Il primo computer quantistico,
Inerpretazioni microscopiche,
Spy-story quatistiche).
By Tiziana Moriconi
- Tratto da: galileonet.it
MATERIA E’ LUCE
https://www.fisicaquantistica.it/fisica-quantistica/la-materia-non-e-altro-che-luce-catturata-attraverso-la-gravita
La Materia
non è altro se non la luce catturata
attraverso la gravità
By: Fred
Alan Wolf - Fisico
Nel corso della
storia umana ci sono stati migliaia di casi,
molti menzionati anche nella Bibbia e anche
anteriormente ad essa, in cui una persona,
come Gesù, è apparsa e scomparsa di fronte ad
una serie di tesimoni composta da diversa
gente.
Gli studiosi
chiamano l’apparizione e la sparizione di
persone e cose “materializzazione” e
“smaterializzazione”.
Esistono prove
sostanziali della materializzazione non solo
in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma anche
in altri Paesi, come il Brasile, in cui si
sono verificate materializzazioni in pieno
giorno e in presenza di centinaia di scettici
irriducibili.
Il libro di David
Ash e Peter Hewitt, The Vortex (Il Vortice,
1994) non reperibile in italiano, fornisce,
tra l’altro, una spiegazione scientifica della
materializzazione.
Gli autori
sostengono che la formula di Einstein E=mc2,,
dove l’energia è uguale alla massa per la
velocità della luce al quadrato, dimostra che
la massa “m” è equivalente all’energia “E”. La
Materia, fino a poco tempo fa, apparentemente
inespugnabile nella sua solida trincea, si è
dimostrata, agli occhi dell’uomo del 20°
secolo, essere Energia pura.
E’ stato scoperto
che, in ultima analisi, i corpi fisici, anche
quelli in apparenza più pesanti e voluminosi,
sono fatti di “ LUCE COAUGULATA”. Questo
concetto oltre ad essere stato rilevato da
Spiriti Superiori al medium Chico Xavier, fu
confermato dai fisici quantistici Bob Toben e
Fred Alan Wolf che nel 1975 dissero:
“LA MATERIA NON E’
ALTRO SE NON LA LUCE CATTURATA ATTRAVERSO LA
GRAVITA”…
Questo spiega come
avvengono la materializzazione e la
smaterializzazione, con la materia che viene
trasformata in energia. Quando si cerca di
argomentare che questa equazione è puramente
teorica e che non può essere dimostrata, si
dovrebbe ricordare che bastarono meno di 30
grammi di materia per produrre l’energia che
distrusse Hiroshima.
Il vortice è
l’effettivo ruotare di atomi e molecole. Ash e
Hewitt sostengono, sulla base dell’equazione
di Einstein, che, dal momento che la materia e
la luce condividono un movimento comune,
l’effettiva velocità di rotazione del vortice
deve essere la velocità della luce.
Essi affermano che
questo è l’unico significato che si può
attribuire all’equazione di Einstein, in
quanto, è grazie al fatto che il vortice ruota
alla velocità della luce che è possibile
leggere questa pagina o vedere con occhi
fisici una persona, gli alberi, il cielo e
qualsiasi altra cosa. Nel 1935 Einstein e il
suo collaboratore Nathan Rosen hanno
presentato la loro teoria riguardante il
funzionamento dei buchi neri: ritenevano che
un buco nero fosse in realtà un ponte che
collega l’universo a un altro possibile
universo, e non una semplice apertura o
squarcio nello spazio-tempo, come si era
creduto sino ad allora.
Solido come me e te
Ash e Hewitt si
domandano: per quale ragione la velocità di
rotazione del vortice dovrebbe essere limitata
alla velocità della luce ? Essi sostengono
che, ogni qual volta il movimento del vortice
eccede la velocità della luce, una persona
entra in una nuova dimensione, in un nuovo
mondo, quello della superenergia.
Ma in quella nuova
dimensione, la persona e la cosa sono solide
come noi lo siamo in questa dimensione.
L’unica cosa è che i vortici ruotano ad una
velocità più elevata rispetto a quella della
dimensione terrena.
Nella dimensione
terrena, l’occhio umano (a meno che non sia
quello di un chiaroveggente realmente dotato)
non è in grado di vedere nulla della nuova
dimensione, perché i nostri occhi sono in
grado di distinguere una persona o una cosa
solo quando il vortice di quella persona o di
quella cosa, ruota, in questa dimensione, alla
velocità della luce.
Ne consegue che la
persona o la cosa che, in questa dimensione,
si trova in uno stato di superenergia, è in
grado di penetrare un solido muro di mattoni.
Ciò è possibile in quanto gli atomi e le
molecole del muro di mattoni ruotano più
lentamente, della velocità della luce,
aumentando e diminuendo le vibrazioni.
Una possibile
spiegazione scientifica della
materializzazione è che i vortici degli atomi
dello spirito ruotano ad una velocità
superiore a quella della luce e non possono
essere visti dai nostri occhi fisici.
Ma certe energie
fanno in modo che i vortici degli atomi del
corpo spirituale ruotino ad una velocità
inferiore a quella della luce. Quando ciò si
verifica, lo spirito diventa visibile ai
nostri occhi fisici. Per converso, ogni qual
volta lo spirito intende smaterializzarsi, i
vortici degli atomi spirituali aumentano la
loro velocità di rotazione, ed esso non è più
visibile con i nostri occhi fisici: sparisce
in una dimensione diversa. Ash e Hewitt
chiamano questa materializzazione
“transustanziazione” per riflettere il
cambiamento nella sostanza ma non nella forma.
La transustanziazione non muterebbe la
struttura atomica o molecolare di un corpo.
Per mezzo della
transustanziazione un’intelligenza, un essere
eterico, uno spirito dell’Aldilà o un oggetto
possono materializzarsi o smaterializzarsi.
Ma, come giustamente sottolineano Ash e
Hewitt, quella smaterializzazione non è una
dissoluzione. Sono l’accelerazione e la
decelerazione della velocità dei vortici degli
atomi che spiegano le storiche apparizioni dal
nulla e le sparizioni di persone che si
verificano sotto ai nostri occhi.
Ash e Hewitt
forniscono diversi esempi di materializzazioni
e smaterializzazioni ben documentate. La
materializzazione è coerente con la tesi
secondo la quale la vita continua dopo la
morte fisica. Vedi la fenomenologia del medium
Carlos Mirabelli, la cui materializzazione si
verificò in Brasile in pieno giorno in
presenza di scienziati e di tantissime altre
persone.
vedi:
Teoria dei Gradienti e delle Onde Portanti
+
Energia=Informazione=sostanza
Buchi neri dell'Universo simili a quelli
atomici - vedi PDF studio-ricerca di fisici
video su: ENERGIA
e MATERIA
Onde e fotoni, la prima istantanea della doppia natura della
luce - 02 marzo 2015
Osservando con un
microscopio elettronico l'interazione tra
radiazione elettromagnetica in un nanocavo e un
fascio di elettroni, un esperimento ha
documentato per la prima volta
contemporaneamente la doppia natura ondulatoria
e corpuscolare della luce (red)
La luce è un'onda
elettromagnetica secondo la teoria classica
elaborata da James Clerck Maxwell alla fine
dell'Ottocento. Ma si comporta anche come un
flusso di corpuscoli, i quanti di luce o fotoni,
come ipotizzato per la prima volta da Albert
Einstein nel 1905, per spiegare l'effetto
fotoelettrico.
Un nuovo studio condotto presso il Politecnico
di Losanna da Fabrizio Carbone e colleghi e
pubblicato sulla rivista
Nature Communications dimostra per la prima
volta che le due nature della luce, quella
corpuscolare e quella ondulatoria, possono
essere rilevate contemporaneamente nello stesso
sistema fisico. Finora infatti si riteneva che
la luce si comportasse come un'onda o come una
particella a seconda del tipo di esperimento che
si stesse conducendo.
Onde e fotoni, la prima istantanea della doppia
natura della luce
Una delle immagini al microscopio elettronico
della luce confinata sul nanocavo mostra sia il
fenomeno dell'interferenza, tipico delle onde,
sia la quantizzazione dell'energia, che
documenta la natura corpuscolare della luce
stessa.
Una delle immagini al microscopio elettronico
della luce confinata sul nanocavo mostra sia il
fenomeno dell'interferenza, tipico delle onde,
sia la quantizzazione dell'energia, che
documenta la natura corpuscolare della luce
stessa.
Nel caso di Carbone e colleghi, il sistema
fisico è costituito da un cavo metallico di
dimensioni nanoscopiche, che viene colpito da un
impulso laser. Per effetto dell'energia
comunicata dal laser alle particelle cariche che
lo compongono, il nanocavo si mette a vibrare.
Inoltre, la luce si propaga lungo il cavo, ma
solo in due possibili direzioni tra loro
opposte.
Quando le onde che viaggiano in due direzioni
opposte si sommano, si verifica una particolare
interferenza che produce un'onda stazionaria.
Questa onda non si propaga più nello spazio ma
in ciascun punto oscilla solo rispetto al tempo
(lo stesso fenomeno, per analogia, si può
produrre con una corda fissata ai due estremi
percorsa da due onde della stessa frequenza tra
loro contrarie).
Nel caso di Carbone e colleghi,
in particolare, l'onda stazionaria così ottenuta
era diventata una sorgente di luce per
l'esperimento, irradiando attorno al nanocavo.
I ricercatori hanno poi indirizzato un fascio di
elettroni in un punto in prossimità del nanocavo:
in questo modo gli elettroni interagivano con la
luce stazionaria in esso confinata, rallentando
o accelerando. Osservato poi con un microscopio
elettronico ultraveloce il punto in cui si
producevano queste variazioni di velocità degli
elettroni, Carbone e colleghi sono riusciti a
visualizzare l'onda stazionaria come una sorta
di impronta, documentando così la natura
ondulatoria della luce.
I cambiamenti di velocità degli elettroni,
d'altra parte, erano quantizzati: avvenivano
cioè non in modo continuo, ma per salti
discreti. Questo è chiaramente l'effetto dello
scambio di “pacchetti” di energia tra i quanti
di luce, i fotoni, e gli elettroni, e documenta
che la luce stazionaria ha una natura
corpuscolare.
“Questo esperimento dimostra per la prima volta
che siamo in grado di filmare direttamente la
"meccanica quantistica" e la sua natura
paradossale”, ha spiegato Carbone. “Si
tratta di un progresso nel controllo dei
fenomeni quantistici alle scale nanoscopiche che
potrebbe risultare molto utile, per esempio, nel
calcolo quantistico”.
Tratto da: lescienze.it
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Trasformare la luce
in vibrazioni meccaniche
Coniugando i principi della fotonica con quelli
della fononica, ricercatori del Caltech sono
riusciti a costruire un dispositivo che converte
con efficienza la luce in energia meccanica
Un
gruppo di ricercatori del
California Institute of Technology
(Caltech) a Pasadena è riuscito a ottenere una
micro-sbarretta di silicio che è in grado di
convertire con elevata efficienza la luce in
vibrazioni e viceversa. Questo risultato apre la
strada a un nuovo campo d'indagine della fisica
e alla progettazione di microcircuiti ottici di
nuova concezione.
Alcuni anni fa Kerry
Vahala, sempre del Caltech, era riuscito a
mettere in vibrazione un micro-dischetto di
silicio con la luce trasmessa da una fibra
ottica e più di recente Daniel Gauthier della
Duke University a Durham, era riuscito a far
vibrare la fibra ottica stessa, ma gli effetti
erano di intensità e durata estremamente
ridotte.
Ora, Oskar Painter, Kerry Vahala, Matt
Eichenfield e collaboratori hanno progettato
un'apparecchiatura che - coniugando i principi
della fotonica con quelli della fononica -
aumenta il livello di interazione fra luce e
vibrazioni di diversi ordini di grandezza,
aprendo potenzialmente le porte a microchip
ottici in cui vibrazioni di bassa frequenza
controllano segnali ottici ad alta frequenza o
viceversa.
Da più di 10 anni sono stati sviluppati i
cosiddetti cristalli fotonici, materiali in
grado di trasmettere la luce che, dotati di uno
schema regolare di cavità, ne alterano il
cammino. L'alterazione può essere tale da
interdire la propagazione di alcune lunghezze
d'onda che finiscono per interferire e
cancellarsi; con una accurata calibrazione della
disposizione e delle dimensioni dei buchi è però
possibile far si che esse, invece di
cancellarsi, restino intrappolate nei cristalli.
Anche per le onde sonore è possibile costruire
strutture analoghe.
Ora, come riferiscono in un articolo pubblicato
su
Nature online,
Eichenfield, Painter e colleghi sono riusciti a
ottenere un cristalli ibrido fotonico/fononico a
base di silicio delle dimensioni di 1x20
micrometri dotato di un'efficienza di
conversione tale da poter essere in prospettiva
utilizzato per la creazione di circuiti
optomeccanici. (gg)
Tratto
da: lescienze.espresso.repubblica.it
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MATERIA in VIBRAZIONE e
RISONANZA
Una vibrazione molecolare
si verifica quando gli atomi in una molecola
sono in moto periodico, mentre la molecola nel
suo complesso ha costante movimento di
rotazione e traslazione. La frequenza del moto
periodico è conosciuta come una frequenza di
vibrazione. Tre molecole atomiche hanno tre
modi di vibrazione indipendenti dal fatto che
queste siano lineari o non lineari. Le molecole
con n (n deve essere maggiore di 3) ha 3 atomi
di n -6 modi normali di vibrazione , mentre una
molecola lineare ha 3 -5 n modi
normali di vibrazione, perché la rotazione
intorno al proprio asse molecolare è una
semplice rotazione del sistema di riferimento e
non può essere osservato. Una molecola
biatomica è quindi solo un modo normale di
vibrazione. I modi normali di vibrazione delle
molecole poliatomiche sono indipendenti l'uno
dall'altro, ogni vibrazione che coinvolge
simultanea di diverse parti della molecola.
Una vibrazione molecolare è eccitata quando la
molecola assorbe un quanto di energia, E,
corrispondenti alla frequenza di vibrazione, ?,
secondo la relazione E = h?, dove h è la
costante di Planck . Una vibrazione
fondamentale è eccitata quando un quanto di tale
energia è assorbita dalla molecola nel suo
stato fondamentale . Quando due quanti sono
assorbiti i primi ipertono è eccitato, e così
via verso maggiori ipertoni.
Ad una prima approssimazione, il moto in una
vibrazione normale può essere descritto come
una sorta di moto armonico semplice . In questa
approssimazione, l'energia vibrazionale è una
funzione quadratica (parabola) per quanto
riguarda gli spostamenti atomici e il primo
ipertono ha il doppio della frequenza del tono
fondamentale. In realtà, le vibrazioni sono
anarmoniche e la prima armonica ha una frequenza
che è leggermente inferiore a due volte quella
della fondamentale. L'eccitazione dei sovratoni
superiori coinvolge sempre meno energia
supplementare progressivamente e alla fine
porta alla dissociazione della molecola, come
l'energia potenziale della molecola è più
oltre, come un potenziale Morse .
Gli stati vibrazionali di una molecola possono
essere esaminati in una varietà di modi. Il
modo più diretto è attraverso la spettroscopia
infrarossa , le transizioni vibrazionali in
genere richiedono una quantità di energia che
corrisponde alla regione infrarossa dello
spettro. La spettroscopia Raman , che utilizza
in genere la luce visibile, può anche essere
usata per misurare direttamente le frequenze di
vibrazione.
L'eccitazione vibrazionale può avvenire in
combinato disposto con l'eccitazione
elettronica (transizione vibronica ), dando una
fine struttura vibrazionale alle transizioni
elettroniche, in particolare con le molecole
allo stato gassoso.
Potrei andare oltre con il discorso dilungandomi
in una infinità di nozioni scientifiche che
potrebbero annoiare la maggior parte di voi e
che solo pochi sarebbero comunque in grado di
capire.
Se volete approfondire l'argomento, posso
fornirti alcuni link che sicuramente ti
aiuteranno:
http://www.dcfe.unimi.it/aula_terminali/VIBNMOD/HOME.HTM
http://chim183.unife.it/chifi3/node14.html
By Antonio Bruno - Tratto da: it.misteri
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La materia vibra - vedi
Cimatica
- a livello atomico/molecolare, esiste una
"vibrazione" che e' connessa al dualismo
onda/particella (onde di materia)
- a livello atomico/molecolare, la vibrazione e'
proporzionale alla temperatura (agitazione
termica), che si manifesta...
- a livello supramolecolare, con il moto
browniano, a livello molecolare, due atomi
uniti da un legame covalente (ma anche ionico)
costituiscono un risonatore che ha una sua
propria frequenza.
- una
cellula umana emette onde (biofotoni) nella
banda dell'infrarosso, per la buona e
sufficiente ragione che e' CALDA.
Perche' una cellula e' CALDA e perche' non e'
sempre calda allo stesso modo.
Le cellule e gli elementi intracellulari sono in
grado di vibrare in modo dinamico con armoniche
complesse, la cui frequenza può ora essere
misurata e analizzata in modo quantitativo
mediante analisi di Fourier.
Eventi cellulari quali i cambiamenti di forma,
corrugamento della membrana, motilita' e
trasduzione del segnale si verificano
all'interno delle armoniche spaziali e temporali
che hanno una potenziale importanza di
regolamentazione.
Queste vibrazioni possono essere alterate da
fattori di crescita e dal processo di
carcinogenesi. E' importante comprendere il
meccanismo con cui vengono trasferite le
informazioni vibrazionali direttamente in tutta
la cellula. Da queste osservazioni si deduce che
l'informazione vibrazionale viene trasferita
attraverso un tessuto a matrice di tensegrita'
che agisce come un sistema operativo accoppiato
ad un oscillatore armonico come un sistema di
segnalazione trasdotto dalla periferia al nucleo
delle cellule e in ultima analisi al
DNA.
Le interazioni vibrazionali avvengono attraverso
un sistema a matrice di tessuto costituito dalla
matrice nucleare del citoscheletro, la matrice
extracellulare, che e' pronta ad accoppiare le
oscillazioni biologiche della cellula dalla
membrana periferica al DNA attraverso una
struttura a matrice di tensegrita'.
La tensegrita' e' stata definita come un sistema
strutturale composto da elementi di compressione
discontinua collegati da linee di tensione
continua, che interagiscono in modo dinamico.
Un sistema di tessuto a matrice di tensegrita'
consente il trasferimento di informazioni
specifiche attraverso la cellula di trasmissione
diretta di energia vibrazionale chemomeccanica
attraverso il movimento delle onde armoniche.
- il DNA
emette, con i suoi cromosomi, delle vibrazioni
(frequenze) in quanto e’ anche un’antenna
ricetrasmittente.
Si puo' interferire in questa "vibrazione"...
per esempio, raffreddando o riscaldando, per un
certo periodo ed in alcune sue parti od in toto
a seconda dei casi, il paziente. Rimane pero' da
dire che le vibrazioni sonore, non sulla materia
tutta, ma su (alcuni tipi de)della materia
vivente, hanno effetto, questo per due
meccanismi di cimatica:
- effetto meccanico di potenza bruta.
Un'onda
sonora e' una vibrazione meccanica di un tot
d'aria, che e' in contatto con l'organismo (se
no questo soffocherebbe). Se una parte
sufficiente di tale vibrazione e' trasmessa
all'organismo, avra' effetti meccanici.
Questo,
soprattutto per vibrazioni vicine alla
frequenza di risonanza dei vari risonatori presenti nel corpo (organi cavi: stomaco, cuore,
intestino, ...; ossa lunghe; cavita' rigide,
come il cranio; eccetera eccetera).
L'effetto sara' familiare a chi, in discoteca,
s'e' trovato davanti a una cassa bella
bombardata mentre passavano un po' di bassi.
Di fatto, le frequenze molto piu' elevate di
qualche decina di Hz non hanno effetti
rilevabili.
- effetto psicologico:
Qui s'entra in un campo
complesso. Ma basti pensare che, se un'onda
sonora fa vibrare allo stesso modo un uomo ed
una chiave inglese, lo stesso uomo e la stessa
chiave inglese avranno reazioni diversissime (la
chiave inglese non ne avra') ad una serie di
onde sonore trasportanti Mozart o Bach.
Ci sono dozzine di studi sugli effetti biologici
di suoni specifici - per es., uno strillo
aumenta la tensione muscolare, l'adrenalina e la
pressione, perfino quando e' "quasi" inaudibile.
"Frammenti" di suoni troppo deboli e brevi per
essere captati coscientemente hanno effetti
anche consistenti su umore, irritabilita' ecc.,
e, anche qui, ci sono fior di studi sulla
salubrita' dei luoghi di lavoro e simili.
Una via di mezzo fra questi due meccanismi e'
costituito da infra-suoni ed iper-suoni, poco
sotto (e sopra) la soglia di udibilita'. La
maggior parte delle persone percepisce questo
tipo di onda sonora solo come una sensazione di
pressione o di fastidio, di cui (di solito!) non
riesce a determinare l'origine.
La possibilita' di creare delle zone, spaziali o
temporali, di fastidio, unita a una tendenza
umana ad associare stimoli dissimili, presenta
inquietanti possibilita', anche nel campo della
cd. "persuasione occulta".
Sono possibili dei semplici esperimenti in grado
di dimostrare l'effetto su gruppi ristretti, per
es. una classe.
Ci sono stati studi su onde sonore e organismi
inferiori (piante ecc.)
Tratto in parte da it.misteri da una
risposta By Leonardo ad Antonio Bruno
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VIBRAZIONI
PARANORMALI - Lezioni di Fisica Estrema
Riportiamo una scoperta, che ribalta
completamente la teoria dell'Ing. Vic Tandy, sulla
natura dei fenomeni paranormali (per mezzo degli
infrasuoni).
Gli infrasuoni scatenano le “presenze”, non già
per effetto di una sorta di “sballottamento” dei
bulbi oculari, che così vedono “lucciole per
lanterne”. Piuttosto, perché eccitano il sistema
nervoso autonomo o mente viscerale. Al contrario
dello stato onirico, dove la consapevolezza
cerebrale di sognare pilota il sogno, nello
stato di veglia è la mente viscerale, che ha il
potere di cambiare la realtà e di far “saltar
fuori” dal
Vuoto Quantomeccanico, grazie al salto
quantico, l’inimmaginabile !
Vibrazioni
Paranormali
Non condivido la scelta del C.I.C.A.P. di andare
a controllare, con fare inquisitorio, le
affermazioni nel campo del paranormale, con la
pretesa di discernere “presuntivamente” e
accecati da spinte emotive, il vero dal falso.
Tuttavia, che qualcuno censuri affermazioni, che
possono avere ricadute sulla qualità della vita
delle persone e sul progresso scientifico, lo
trovo opportuno, quanto auspicabile e da
applaudire.
Dovrebbe comprendere però tutte le affermazioni.
Vuoi l’annuncio di una scoperta mirabolante in
campo medico, in campo astro-fisico,
tecnologico, che quello su un rilevato fenomeno
strano, inquadrato come paranormale, solo perché
di natura ancora da determinare.
Già elogiai (su S&C n°23 Feb. 08) il C.I.C.A.P.
per aver curato una Tavola Periodica con soli
112 Elementi riportati, ad onor del vero che gli
Elementi finora effettivamente scoperti sono 112
e per giusto richiamo alla serietà, avverso chi
edita con leggerezza, Tavole, anche con 137
caselle !
Che cos’è
paranormale ?
Debbo “inquadrarlo” a modo mio. Giorni fa entrai
in un bar, dove rimasi colpito da una donna,
seduta alla cassa. Pagando lo scontrino, non
potei fare a meno di dire alla signora, che la
sua bellezza era imbarazzante senza rilevare
alcune cose.
La prima, che lei rispose, istantaneamente, con:
«Grazie». Compiaciuta e diventando nell’aspetto
esteriore, nella voce e nella “presenza”
psico-fisica, la donna che “io sentii
visceralmente nel mio in-conscio”.
La seconda, che io lo dissi, spinto da un
impulso “viscerale” istintivo. La terza è la più
inerente e ne parliamo subito.
Ho avuto l’onere e
ne porto ancora addosso tutto il peso, di essere
io il fisico, che nel Dicembre 1976 ha scoperto
uno dei più inimmaginabili misteri della Fisica:
il salto quantico dal livello atomico 4, con
“regressione” al livello atomico 3.
Questo ha aperto un orizzonte Assolutamente
Infinito.
Qualche giorno fa, quando ancora nemmeno pensavo
di scrivere quest’articolo, mi sono accorto che
la parola salto, di quantico (s-alto), contiene
la consonante -s- che è la lettera con cui in
fisica, si indica il tipo di orbitale a “bassa
energia”. Gli altri sono p, dei superiori.
Cercate di leggere
con attenzione, per favore, quanto segue. Come
avrete appreso altrove e leggendo questa
rivista, uno dei motivi per cui la Fisica è
finita letteralmente in ginocchio, è stato
l’imprevisto STOP a 112, in cui si è imbattuta
la Comunità scientifica mondiale e soprattutto
gli Scienziati tedeschi del “G.S.I.” di
Darmstadt, quando dopo la scoperta dell’atomo
112, nel Febbraio 1996, inspiegabilmente non
riusciva il “montaggio” di un atomo con più di
112 protoni o elettroni.
Quello che sembrava un limite più che altro
tecnico, invero ha rappresentato la scoperta del
Vuoto
Quantomeccanico.
Secondo il paradigma classico della Fisica,
ritenuto esatto e certo, com’è certo che il Sole
sorge, la distribuzione degli elettroni intorno
al nucleo, avrebbe dovuto essere continua, come
sono continui i numeri naturali.
Ossia dopo l’elettrone 9 il 10 e così 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18… via fino all’elettrone
126, ritenuto l’ultimo e costituente dell’ottavo
Gas Nobile.
Invece, “rifacendo” lo scrivente l’Ordine di
Riempimento dei Livelli dell’atomo, saltò fuori,
che a un certo
punto del conteggio della sequenza elettronica,
dove c’è l’orbitale “s”, si s-ale in alto (da
cui s-alto) di livello atomico… (livello n=4)
poi incredibilmente, si “vola” verso una
“impressionante” regressione all’apparentemente
impossibile, quanto sorprendente livello
“inferiore” n=3.
In Fisica, poi, i
conti sono stati fatti tornare con la
spiegazione “funzionale” della posizione del
barione “delta++”, presente nel nucleo dello
Scandio, 1° Elemento di Classe B.
Dovete necessariamente vedere la figura 1
titolata origine della dicotomia sx-dx, che
mostra il salto quantico .
Poi continuando la sequenza e scoprendo gli
altri “s-alti” negli altri Livelli, è arrivata
la “soluzione della continuità” tra l’elettrone
71 e 72 e 103 e 104 e il
Vuoto
Quantomeccanico si è reso evidente in tutta
la sua Infinità Assoluta. E’ un’altra storia.
Limitiamoci al salto quantico. Che poi è la
ragione per la quale l’immaginazione supera la
realtà.
 |
In Fisica senza una nozione, che renda
comprensibile il concetto di “al di là” , non è
stata mai proponibile la possibilità di poterne
parlare scientificamente.
Al di là di cosa ? E’ la domanda che ci riporta
con “i piedi per terra”. Ora però la nozione
c’è: all’interno del nucleo atomico, vi è un
“buco”, dove “mancano” barioni, che conduce
nello stesso Luogo, che c’è ai confini
dell’Universo.
Quindi al di là, dello spazio e del tempo.
Quell’olomero, ha nome “Vuoto
Quantomeccanico” e finalmente, trovano una
spiegazione, quei fenomeni incredibili riferiti
dalla Metapsichica. Mettiamoci pure, che gli
psichismi dei sogni hanno luogo nel
Vuoto QM e
che il cervello controlla la “scena onirica”,
mentre il SNA la “Realtà” e non sembrerà più
assurdo niente.
Aggiungete: Thanatos
e Hypnos (la morte e il sonno) sono “sorella e
fratello” e capirete com’è possibile, che ci sia
“davvero”… qualcosa … dopo la morte. O meno
drammaticamente diciamo che rimane un
“collegamento” con l’al di qua.
Attraverso il
Vuoto
Quantomeccanico. Ora è tutto chiaro, vero ?
Un tipo di Fisica,
che conosce solo lo Spazio-Ordinario e i suoi
limiti materiali e non ha la più pallida idea
del pre - spazio (intuito però dal Fisico David
Bohm) o
Vuoto Quantomeccanico, non può rendersi
conto, che il cosiddetto “paranormale” merita di
essere indagato seriamente, compenetrando
l’aforisma: L’immaginazione supera la realtà.
L’immaginazione
supera la realtà ?
Sì. E’ così. Vivaddio. Se non fosse così, la
vita sarebbe un affare mortale.
Prendiamo, ad esempio di quello che intendo
dire, la donna che ho “percepito” alla cassa del
bar, come
introduzione propedeutica alla scoperta
scioccante (!) che ho fatto nel campo del
paranormale.
Allora, se mi metto a guardare la donna
nell’oggettività “scarna” come farebbe il
fondatore del C.I.C.A.P, non credo che avrei mai
modo, incrociandone lo sguardo, di sentir salire
la mia frequenza cardiaca, mentre se mi metto a
guardarla con il mio “occhiointerno”, di autore
del libro "Alla scoperta della Particella di Dio",
incentrato sul concetto ispiratore di pag. 16:
“Ho anche capito che non è tanto l’essere
femminile a farmi impazzire, quanto l’IDEA che
ho di lei”, beh, allora, la musica cambia.
L’immaginazione è una possibilità psichica, non
già fisica, di far “esistere” quello, che senza
essere immaginato, non esisterebbe mai.
Infatti, entrando al bar, ho trovato una donna
abbastanza piacente, intenta a parlare con una
sua amica, che ha cominciato a diventare quello
che io stavo “immaginando”, solo dopo che l’ho
osservata.
Osservare = Ob – serbare =
custodire ciò che mi si pone davanti: guardare.
Guardare ha la stessa radice etimologica di
guarire, il guarire medico = wara = avere
riguardo. Guardo, miro, osservo e indi di-fendo.
Attenzione !
Uscendo dal bar, ho lasciato una donna, che
persino lei, allo specchio, non si riconoscerà
più, sorprendendosi di un fascino e con una
luminosità addosso, nuova.
Che cosa è successo
?
Chi di voi riuscirebbe a compiere l’azione che
sto per descrivere ? Trovandosi di fronte ad una
donna, per esempio: avvicinarsi, guardarla con
insistenza, poi avvicinarsi ancora e baciarla ?
Pochi ? Lo so.
Qualora fosse un sogno, invece ?
Effettivamente la consapevolezza di essere in un
sogno, libera molti freni inibitori. In sogno
tutti riescono a fare tutto. Quando si rendono
conto, che stanno sognando, le persone non hanno
remore a… infilare la mano nel seno, a fare
tutto quello che gli passa per… l’immaginazione.
Sebbene lo schiaffo in faccia che si riceve è
tanto reale, quanto quello che si riceverebbe,
facendo l’azione nell’ufficio del Procuratore
della Repubblica.
Il punto critico, per passare da una mentalità
da Fisico del C.I.C.A.P. a quella di
Parapsicologo dell’Associazione di Studi
Metapsichici, poggia proprio su questo passaggio
fondamentale, in cui il gap è… appena la nozione
di cosa è reale e cosa, invece, immaginario.
Quest’articolo è
l’effetto della fortuna, che la Vita mi ha
regalato, di avere lo stato civile libero e di
vivere in un antico Palazzo del 1500, misterioso
come quelli che usa prendere in prestito Dario
Argento, per girare i suoi film. L’altra notte,
salendo al secondo piano, nell’enorme
appartamento vuoto, con il solaio a quasi sei
metri dal pavimento e affreschi seicenteschi
inquietanti, finalmente ho scoperto cos’è un
fenomeno paranormale.
Si può invece
guardare, modificando appena (molto poco) quel
che si guarda ?
Aforisma: Per incidere nello svolgersi di un
sogno, bisogna usare il cervello, ma per
determinare la “realtà” bisogna lasciar agire
l’istinto !
La vita si svolge nello stato di veglia, nello
spazio fisico e nello stato onirico, nel
Vuoto
Quantomeccanico.
Quando sogniamo e ci rendiamo conto di essere
nel sogno, possiamo determinare lo svolgimento
degli eventi.
Altrimenti “scorrerebbero” per conto loro.
La differenza neurofisologica è nell’impegno
della corteccia cerebrale, quando si controllano
gli eventi, oppure la sola partecipazione del
sistema simpatico e parasimpatico fa andare a
“ruota libera” i sogni.
La scoperta scioccante è che nella cosiddetta …
“realtà”, tutto funziona al contrario.
I fenomeni paranormali sono il portato del
prevalere del sistema nervoso autonomo, rispetto
alle vie nervose corticali.
Un fenomeno paranormale consiste
nell’introduzione, nello spazio ambientale, di
cose che altrimenti non ci sarebbero, “tirandole
fuori” dal
Vuoto Quantomeccanico, con l’esercizio della
“mente viscerale” e qualora funzionasse
prioritariamente la corteccia cerebrale, la
realtà sarebbe quella che è, sic et simpliciter.
Scorrerebbe e la nostra presenza sarebbe
ininfluente !
Nel cinquecentesco Palazzo Franciosoni (dove
vive lo scrivente) si rilevano al contatore
Geiger picchi di radioattività e si captano
all’analizzatore di spettro, vibrazioni, a
frequenza sub-sonica, che influisco sul sistema
nervoso autonomo, consentendo di incidere
significativamente sulla realtà.
L’interpretazione di
Vic Tandy sui fenomeni paranormali, tendente ad
assumere che le vibrazioni a 19 Hz avrebbero il
potere di far vibrare i bulbi oculari, fino a
generare visioni di “lucciole per lanterne”, va
rivista.
Piuttosto si verifica che le vibrazioni attivano
la “mente viscerale” (Sistema simpatico e
parasimpatico) dando modo alla persona di
incidere sulla realtà, così come nel sogno, la
consapevolezza del sognatore, incide sulla
scena.
Il principio della
consapevolezza
Non è facile riferirlo, in modo scientifico, ma
la premessa del salto quantico, di cui vi ho
parlato – e che ora permetterebbe alla Fisica di
tornare con i piedi per terra, dopo anni che sta
scambiando la gravità per una forza - dovrebbe
darvi la sensazione della profondità che c’è
nella comunicazione imminente
L’osservatore determina la “realtà”
Questa nozione passa per la constatazione più
scioccante di una nuova disciplina, dal nome
Fisica Quantistica.
E’ un’applicazione di quel principio logico, per
cui una cosa non è più la stessa, guardandola,
come la tensione elettrica ai capi di una
resistenza non è più la stessa una volta
misurata con un voltmetro, che si “succhia via”
i milliampere di corrente necessari alla
misurazione. Per questo è stato inventato il
voltmetro elettronico ad altissima impedenza,
che misura non senza togliere, ma “togliendo
molto poco”.
Dobbiamo parlare del concetto fisico di
“interazione”.
La teoria delle interazioni dice che, se ci sono
due particelle, esempio elettrone e protone, si
deve ammettere che si attraggono per effetto di
uno scambio, che avviene attraverso un
“mediatore”, il fotone, il quale fa da spoletta
tra uno e l’altro. E, alla fine si deve assumere
che l’elettrone si fa attrarre dal protone
perché, per un attimo, prende atto della carica
positiva di quest’ultimo e il protone attrae
l’elettrone, prendendo atto della di lui carica
negativa. L’azione insomma non è unilaterale e
così dicasi inter-azione, giustamente.
Osservare in fisica vuol dire mandare fotoni a
interagire. Pertanto, guardando, si cambiano gli
eventi della scena. Ora passiamo al mondo
macroscopico.
Una donna sta camminando in strada. Nessuno la
osserva. Lei procede dinoccolata e priva di
sensualità.
Qualcuno la osserva e lei ancheggia, incedendo
statuaria.
Così come se si applica l’encefalografo a un
cervello, questo diviene più intelligente, di
quando gli elettrodi sono staccati e sa essere
più brillante nella risoluzione dei test di
matematica, per esempio.
Ora passiamo al
sogno. E finalmente coglieremo qual è il
paradigma !!! Stiamo sognando una scena.
Vorremmo essere noi a determinare gli eventi.
Sapete qual è la condizione per cui ciò può
avvenire ? Che noi ci rendiamo conto di sognare.
Qualora non ci rendiamo, per niente, conto di
sognare, gli eventi scorreranno e la nostra
“presenza” (di fatto assenza) sarà ininfluente.
Qualora ci rendiamo pienamente conto di sognare,
allora sì che un personaggio farà l’azione, come
la vogliamo noi, nei minimi dettagli. Per
esempio infiliamo “esplorativi” la mano nel seno
della signora e lei non ci molla un sonoro
ceffone, ma ci sorride e suadente a continuare,
ci parla di lei.
Com’è potuto accadere, se il senso comune vuole
che un ardito troppo temerario prenda un ceffone
e s’interrompa ogni comunicazione verbale quando
si toccano zone erogene ?
Ve lo spiego subito.
Conditio sine qua non, è l’interazione. Ovvero,
se per un istante so “immedesimarmi” in tutto e
per tutto nella signora, come se fossi io la
signora e dall’altra parte lei s’immedesima in
me, totalmente, includendo il mio desiderio, la
ratio per cui sono “presente” davanti a lei e
lei del pari lo è; non può darmi uno schiaffo in
faccia, piuttosto una carezza e poi mi parla
anche di lei…
Capito il miracolo dell’interazione ? Presuppone
lo scambio dei ruoli, istantaneo però !
In Neurologia è stata fatta la scoperta dei
neuroni specchio, per confermare, che la realtà
e anche il sogno, funzionano così; per
interazione.
La fisica del
Vuoto
Quantomeccanico
Tale Fisica rappresenta in “Teoria delle
interazioni” l’analogo della scoperta dei
neuroni specchio in Neurofisiologia.
Ho introdotto in Fisica la nozione da
rivoluzione copernicana, che oltre allo spazio
fisico - dove è collocata pure la Procura della
Repubblica, che nell’Universo
si estende oltre il pianeta Terra, per ulteriori
13,7 miliardi di anni luce, dando posto a
miliardi e miliardi di galassie - vi è una sorta
di prespazio, ma il Luogo è “innominabile”,
poichè lì lo spazio, il tempo e le… parole,
“colano a picco”, un pre-spazio infinitamente
grande, che non finisce
più.
L’Infinito Assoluto.
Questo Luogo si “indova” internamente
all’Atomo.
Negli shell elettronici, tra gli elettroni 71 –
72 e 103 –104, nel nucleo, tra i barioni a spin
½ e quelli a spin 3/2. Chi legge Scienza e
Conoscenza, ormai ha perfetta cognizione di
quella semi-Tcoricata, nella Tavola della
numerazione barionica. (V. figura 2)
Cosa cambia nella disamina dei fenomeni,
cosiddetti paranormali, prendere atto di questo
?
Cambia tutto. Come saprete, l’apparizione di
fantasmi, la Scienza l’ha chiarita e liquidata
esaminando l’esperienza agghiacciante del
ricercatore inglese Vic Tandy, il quale una
notte stava lavorando in laboratorio e… vide un
fantasma. Poi si accorse che una lamina stava
vibrando a 19 Hz e allora…non ebbe più paura. Io
la notte del 9 Luglio salii nell’appartamento
sopra al mio, perché avevo sognato una cosa
particolare.
Dico solo che ora mi è tutto chiaro e dico che
il tentativo di dire che “le apparizioni”, siano
l’effetto della vibrazione dei bulbi oculari,
che entrano in “risonanza” a 19 Hz , è
sintomatico di una atavica paura dell’uomo di…
se stesso !
La vita e la morte come concetti di fisica
nucleare e sub-nucleare.
La Vita, contrariamente a quello che si potrebbe
pensare, non è qualcosa che riguarda la
Biologia, bensì la Fisica. Il suo contrario, la
Morte, riguarda invece la Metapsichica.
Perché si chiama
Vita ? La parola è riconducibile al
Sanscrito "g’iv-athas", che richiama
l’alimentarsi, da cui “Vitto”. Poi, per
la trasformazione della g originale nella b
Greca e nella v Latina riporta alla parola
Abisso e infine a Biotè = bi –
oò = io vivo.
La sintesi concettuale è: m a n g i a r e d a
l l’ a b i s s o p e r v i v e re.
Vale la pena
ricordare come in Fisica Nucleare sia stato
introdotto il concetto di particelle, che
“mangiano” la massa, per cercare di dare una
ratio alla concretezza dell’Atomo; attraverso la
nozione di: c o n f e r i m e n t o d e l l a m
a s s a.
Questa funzione secondo i paradigmi classici è
demandata al Bosone di Higgs, che però è risulta
ancora assente alla verifica sperimentale del
C.E.R.N.
Sebbene la Comunità scientifica resista
nell’accogliere l’ipotesi alternativa, il
conferimento della massa appare correlato al
Vuoto
Quantomeccanico; una sorta di “abisso”,
presente internamente alla struttura atomica e
costituito dai 2 mattoni fondamentali (Rishoni)
VAVOHU e TOHU. (V e T, il vuoto-vuoto e ciò che
può riempirlo).
Pertanto dicasi ViTa il coito perenne di V e T,
la quale si espleta appieno già con la genesi
del primo Elemento, Idrogeno, costituente
primigenio dell’Universo.
Tutti gli altri Elementi si sono sintetizzati
per “fusione” gravitazionale dell’Idrogeno, nel
modo noto del “ciclo stellare”.
Che poi con Idrogeno, Azoto, Ossigeno e
Carbonio, si siano formate le molecole della
“Chimica biologica” e infine le basi azotate e
il DNA e le
Cellule
e gli Organismi unicellulari e pluricellulari, è
solo un epifenomeno successivo al fenomeno
fondamentale dell’intreccio del vuoto-vuoto, con
ciò che può riempirlo.
La Vita, intesa come: “mangiare dall’abisso, per
…”… precede il suo manifestarsi fenomenico,
sotto forma di qualcosa di morfologicamente
espresso !
Misterioso è, come
qualcosa di morfologicamente espresso, sembri
ricapitolare in modo paradigmatico, quello che
comincia con il compenetrarsi di T in V,
attraverso la nozione “chiarificatrice” di Eros.
E’ con questa pulsione, che si compie la
voluttà, detta anche volontà. Nella Morte,
prevale Thanatos, il fratello gemello di Hypnos,
ma attenzione all’etimologia:
morte
= viene, in latino, da maritato, ovvero
“coniugato”, vale a dire, che l’atto di
compenetrarsi di V in T, è foriero di morte
giocoforza.
Riflessione: dopo il coito viene sonno,
anticamera della morte. Il segreto per non
morire, è vincere il sonno ! Tuttavia se non si
dorme per troppo tempo, si hanno le
“allucinazioni”. Dette così, da chi non sa cosa
sia la Realtà e non è a conoscenza dell’ultima
nozione di frontiera, spiegata proprio in
quest’articolo sul “paranormale”.
Tutto questo per arrivare a comunicarvi una
certezza scientifica sulla morte. Il Luogo dove
comincia “eroticamente” la Vita e dove finisce,
per effetto di… è il
Vuoto
Quantomeccanico, teatro del coito di V con T
e dell’epilogo di questo coito.
Una cosa molto
importante da conoscere: Thanatos ha un altro
fratello, oltre a Hypnos e si chiama Momo. In
lui è la chiave della nostra infelicità umana e
della tremenda difficoltà nel comprendere la
morte !
La Mitologia Greca lo rappresenta come un omino
nudo, calvo e con in mano un bastone e una
maschera.
Personifica il biasimo, etimologicamente
riconducibile alla parola bestemmia. In tal
compendio forzatamente conciso, che ha fatto
incontrare eccezionalmente la Fisica con la
Mitologia, sta la possibilità di squarciare i
veli di un “mistero”, che fa molto paura a una
civiltà materialista e… bestemmiatrice.
La nostra !
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Spiegazione
scientifica dei fenomeni paranormali
L’esistenza dei fenomeni paranormali non viene
riconosciuta dalla Comunità scientifica in
quanto il mondo dei Fisici non ammette
assolutamente la possibilità che oltre al regno
della materia, vagliabile con i mezzi d’indagine
strumentale ordinari, vi sia un regno
insondabile, da dove possano scaturire tutte
quelle manifestazioni descritte dalla
Metapsichica.
Paradigmatica di un’impostazione intransigente
del fenomeno delle “ visioni di presenze” è la
teoria di Vic Tandy, secondo la quale quando
accade di vedere qualcosa di effettivamente
strano, la spiegazione è neurofisiologica e si
tratterebbe semplicemente dell’effetto di
particolari vibrazioni sub-soniche sui bulbi
oculari, che finiscono per generare figure
inesistenti.
Il ricercatore
inglese Vic Tandy una notte era rimasto solo a
lavorare nel suo laboratorio elettronico e
improvvisamente vi de delle presenze intorno a
sé, definite da lui stesso inquietanti, mentre
avvertì come un malessere interno e un senso di
freddo. Preoccupato per l’accaduto e affatto
propenso a credere al paranormale, si mise alla
ricerca di una spiegazione “terrena”.
Notò che un ventilatore, girando vorticosamente,
aveva messo in vibrazione una lamina metallica
stretta su una morsa e concluse quindi che dette
vibrazioni, alla frequenza di 19 Hz (19
vibrazioni al secondo) potevano essersi
propagate nell’aria fino a scuotere per
risonanza i suoi bulbi oculari, i quali,
“sballottati” in questo modo, producevano
immagini irreali.
L’establishment scientifico, altrettanto
scettico in materia di paranormale, si
compiacque con Tandy per questa “spiegazione
razionale” e l’ha fatta divenire la prova
incontrovertibile che i fenomeni paranormali non
esistono. E così, quando capita qualcosa di
strano, la spiegazione è sempre quella relativa
all’inganno sensoriale !
Invece i fenomeni
paranormali esistono. Le cose non stanno
esattamente come sostiene Vic Tandy, ma in
tutt’altro modo: le vibrazioni subsoniche hanno
un “effetto viscerale” sulla pancia,
determinando l’attivazione del sistema nervoso
autonomo (Simpatico- Parasimpatico).
Il “pensiero- istintivo” del sistema nervoso
autonomo può influire sulla realtà, al pari di
come il pensiero cerebrale “conscio” determina
nel sogno lo svolgersi degli eventi, quando il
sognatore si rende conto che sta sognando e ad
un certo punto si mette a “pilotare” il suo
sogno, facendo accadere ciò che vuole.
La nostra civiltà “razionale”non si è accorta
che per far accadere ciò che si vuole, nello
stato di veglia, è del tutto inefficace il
cervello corticale, mentre ha un potere totale
il “Sistema Nervoso Autonomo”. Il potere che ha
è addirittura di “partorire” le “presenze”, in
una maniera incredibile.
La spiegazione
scientifica dei fenomeni paranormali - di
Massimo Corbucci
Questa immagine di un “fantasma” spiega in modo
eloquente come può accadere che - come nel film
di Da rio Argento La sindrome di Stendhal - una
persona entri in una sala degli Uffizi a Firenze
per ri trovarsi improvvisamente a Roma. Dati due
luoghi, anche lontanissimi tra loro, la scoperta
di fisica nucleare del “buco” nel nucleo, ( vedi
nella tavola a pagina seguente quelle 9 caselle
nere che formano una semi- T- co ricata) dà
ragione della possibilità di andare dall’uno
all’altro, senza percorrere lo spazio esterno,
bensì sfruttando la “scorciatoia” che la
materia offre internamente a sé.
Inoltre la figura dovrebbe rendere chiaro che
come quella scorciatoia è anche percorsa dalla
“gravità” - che ha a che vedere con il pensiero
(infatti etimologicamente è correlato con
pensus = peso !!!) - il pensiero può
determinare la comparsa in un luogo di cose
materiali che un attimo prima non c’erano-
Il
VuotoQuantomeccanico
La Fisica è ferma alla nozione che non esiste
altro che il luogo della realtà, indagabile con
gli strumenti della fisica, rappresentato
dall’estensione dell’intero Universo per 13,7
miliardi di anni luce. Che cosa vi sia oltre
viene completamente disatteso, perché appare
lontanissimo ed i parametri di riferimento sono
lo spazio e il tempo, che cadono in questo
ambito di grandezza dell’Universo.
Un fisico americano di nome David Bohm,
all’inizio degli anni ’70 introdusse in modo
vago la nozione che oltre allo spazio potesse
esservi una sorta di “pre- spazio” dove risiede
un non meglio definito “ordine implicato” per
effetto del quale si esplica la realtà tangibile
e visibile…
Nel 1976 lo
scrivente, ancora studente di Fisica,
ricalcolando in che ordine fossero disposti gli
elettroni intorno al nucleo degli atomi,
pervenne ad un risultato impressionante: intanto
scoprì il cosiddetto “salto quantico” al livello
atomico 4, dove si trova l’ultimo elettrone
dell’Elemento chimico Calcio, con regressione al
livello atomico 3, ultimo elettrone
dell’Elemento chimico Scandio, che rappresenta
finalmente la spiegazione per cui i 2 elementi
sulla Tavola Periodica non possono stare
affiancati, essendo il primo di “Classe A” e il
secondo di “Classe B”.
Inoltre scoprì che tra gli elettroni 71-72 e
103-104 vi era una sorta di “soluzione della
continuità”, come se lì lo spazio e il tempo
“colassero giù a picco” vertiginosamente.
Questa scoperta gli
costò a quei tempi la “censura” da parte dei
suoi professori dell ’Università “ La Sapienza”
di Roma, in quanto aveva come conseguenza
“assurda” che il “capolinea” del Sistema
Periodico degli Elementi dovesse spostarsi dal
numero atomico 126 al 112, escludendo la
fattibilità di un Elemento di numero atomico
superiore al 112°.
Ricordiamo che era stato conferito un Nobel (nel
1963 a Eugene Paul Wigner, Maria Goeppert-
Mayer, Joannes Hans Daniel Jeensen) sul numero
atomico 114 e le grandi potenze mondiali
America, Russia e Germania erano impegnate nella
realizzazione artificiale del mitico Elemento di
numero atomico 114, con cui si doveva costruire
la iper- bomba atomica- totale.
La “topografia“
barionica (tavola
copyright M. Corbucci)
Il sorprendente lavoro fu realizzato nel marzo
1999 da Corbucci, mettendo in “ordine” tutte le
particelle sub- nucleari dell’atomo, dette
Barioni, che per il più grande atomo,
l’Elemento- 112, sono 103. Ebbene, 46 di questi
Ba rioni sono detti a spin 1/2 e 57 a spin 3/2.
Nel punto di “rottura della simmetria”, mancano
9 barioni !!! (Area nera a semi- T- coricata).
Come se l’Atomo fosse un palazzo, con 112
appartamenti e 103 scantinati. Un errore del
Creatore? Non è un errore. I 9 scantinati sono
stati “requisiti” per scavare il “Sotterraneo
della materia”, che fa comunicare tutti gli
atomi esistenti.
È il “VuotoQuantomeccanico”.
Questo permette alle cose di “esistere” e anche
a noi, che come le cose, siamo fatti di atomi.
Chiarito un grande mistero della Fisica: la
gravità, che i Fisici cercano disperatamente
sotto forma di onde, nello spazio esterno, è un
“fenomeno” straordinario, che avviene
internamente alla materia, per effetto di un
“quid”, il quale, non ci crederete, ha a che
fare col pensiero
Nel 1996,
incredibilmente, i Fisici tedeschi si
imbatterono in una “inspiegabile” (!) difficoltà
nel montare artificialmente un atomo con più di
112 elettroni, dopo essere arrivati a fondere
nuclearmente il Piombo-82 con lo Zinco-30 (82 +
30 = 112 !!!).
Il sottoscritto fu
convocato nell’ottobre del 2000 in Germania per
chiarire agli scienziati tedeschi la spiegazione
dell’imprevisto stop nella sintesi dei trans-
uranici di numero atomico superiore a 112,
teoria che metteva letteralmente in ginocchio la
Comunità scientifica mondiale, certa di
pervenire con il terzo millennio al possesso
dell’Elemento 114 e della iper-bomba- atomica.
Per provare l’esattezza dei calcoli sulla
sequenza degli elettroni intorno al nucleo,
Corbucci portò una “prova del 9” straordinaria:
la Tavola della Numerazione barionica (vedi
immagine in basso). Aveva calcolato in che modo
stessero disposte tutte le particelle
sub-nucleari ( barioni) nel nucleo stesso: una
cosa semplicemente mai tentata in Fisica.
Il risultato fu che, intanto le particelle sub-
nucleari sono di 2 tipi: quelle che “ruotano
lentamente” e quelle che “ruotano velocemente”.
Le prime, in numero di 46, si collocano da una
parte del nucleo, definibile analogamente al
globo terrestre, la parte “occidentale” o
sinistra, e le seconde, in numero di 57, si
collocano nella parte “controlaterale” destra,
“orientale”.
Tra le 2 “compagini” si rese “evidente” un’area,
mancante di 9 barioni, dove non potevano
esistere particelle sub- nucleari: una sorta di
“buco nero” nucleare che ricordava la soluzione
di continuità scoperta nel 1976 nella sequenza
elettronica, tra gli elettroni 71-72 e
103-104,dove lo spazio e il tempo sprofondavano
in una voragine infinita.
Quest’area venne alla luce nel marzo 1999 e fu
battezzata “VuotoQuantomeccanico”.
Essa non ha nulla a che vedere col vuoto !
(vuoto quantistico o altro…).
Concettualmente
questa “voragine infinita” che si trova nel
nucleo atomico è la stessa Infinità Assoluta
che si troverebbe andando al di là dei 13,7
miliardi di anni luce di estensione che
rappresentano i confini dell’Universo. Come dire
che, per trovarsi nell’Infinito Assoluto,
nell’al di là ( termine della Metapsichica
finora non inquadrato concettualmente) ci sono
due modi:
1.Andare oltre i
13,7 miliardi di anni luce dei confini dell’Universo.
2. Scendere giù nell’ultra-piccolo del nucleo
atomico fino a infilarsi in quella “porta” – tra
i 46 barioni- lenti e i 57 barioni- veloci – che
dà accesso al buco nero del
VuotoQuantomeccanico.
Le conseguenze del
VuotoQuantomeccanico in Fisica
La scoperta del VuotoQuantomeccanico offre la
possibilità di chiarire, intanto, da “dove venga
fuori” tutto ciò che esiste nell’Universo.
E per la Fisica ciò rappresenta l’interrogativo
estremo, rincorso con trepidazione.
La Teoria
accreditata dall’establishment scientifico è
quella del Bosone di Higgs o particella di Dio,
secondo la quale gli atomi sono reali, tangibili
e dotati di una massa che li rende anche pesanti
per effetto della “gravità”, e quindi “tutte le
cose” esistono, in quanto “all’interno” degli
Atomi vi sarebbe una speciale particella (detta,
appunto, bosone di Higgs), la quale “dà da
mangiare” ( così si dice in fisica-nucleare),a
tutte le particelle sub-atomiche e sub-nucleari.
Volendo fare
un’analogia semplice, è come se l’atomo fosse un
convitto di frati: i frati possono mangiare e
vivono, in quanto un frate addetto alla mensa si
prende cura della loro alimentazione e gira per
il convento a dare a ciascun confratello il
cibo, secondo i suoi bisogni .Del pari,
nell’atomo il bosone di Higgs dà da mangiare
poco agli elettroni, molto ai protoni, un
pochino di più ai neutroni e così via, fino al
barione più pesante, il 103°, che è quello che
mangia più di tutti…).
Massimo Corbucci è
nato a Viterbo nel 1954. Vive a Vetralla
nell’antico Palazzo Franciosoni.
E’ Dirigente Medico dell’AUSL di Viterbo,
nell’Unità Operativa di Medicina Legale del
Distretto di Vetralla, Consulente Fisico del GSI
di Darmastadt, redattore della Rivista Scienza &
Conoscenza, autore di libri per la
Macroedizioni, fisico e medico laureato
all’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1976,
rifacendo un’equazione, si rese conto che
l’atomo non poteva avere la struttura che si
insegna in tutte le scuole e propose una nuova
struttura, con limite strutturale a 112, la
quale presentava una sorta di “Buco Nero” nel
nucleo, denominato “VuotoQuantomeccanico”.
Avendo la Comunità scientifica già conferito un
premio Nobel per una teoria particolare sulla
possibilità di ottenere un Elemento non più
radioattivo, di numero atomico114, la sua
ipotesi fu rigettata con sdegno.
Corbucci è, insieme
a due colleghi Radioamatori dell’A. R. I.
Nazionale, il titolare del brevetto relativo ad
un sistema elettro- nucleare in grado di
trasmettere
suoni e immagini da qualunque distanza, come
per esempio Marte-Terra, istantaneamente,
senza che intercorra il benché minimo tempo di
propagazione.
Questa applicazione è qualcosa di incredibile,
ma reale, e dimostra come siano da rivedere
molte cose, date per scontate dalla Scienza. La
scoperta della trasmissione istantanea è
parallela ad un’altra scoperta sulla gravità,
relativamente ad un altro fatto incredibile: la
caduta di diversi elementi fa assistere ad una
lieve, ma apprezzabile diversità di
accelerazione di caduta.
Corbucci è dal 2000
candidato al Nobel, ma per le enormi
implicazioni delle sue scoperte, che vanno
contro quello “scientismo” che finora ha
dominato su ogni forma di cultura aperta ad
ammettere diverse interpretazioni della realtà
fenomenica e a dar spazio a cultori di
discipline umanistiche, non viene affatto
promosso dalle Istituzioni ufficiali.
Chi è Massimo
Corbucci - Corbucci al CERN di Ginevra nel
Luglio 2008
Nell’anno 2000, nel mese di ottobre, al CERN di
Ginevra i fisici e Peter Higgs pensavano di
“catturare” questa “particella di Dio” che crea
tutto ciò che esiste. Peter Higgs era convinto
di ottenere finalmente il Premio Nobel . Ma
l’esperimento (durato anni) che assorbì risorse
economiche faraoniche, giunto in finale proprio
a settembre- ottobre 2000, si dimostrò
inconcludente e tutti gli scienziati del mondo
si interrogarono sul perché non venisse fuori la
particella di Dio.
Il sottoscritto
interloquì con una certa credenziale dalla
Germania, dove era impegnato nella questione
“atomo più grosso del 112 non c’è” con l’allora
direttore generale del CERN, l’italiano Luciano
Maiani, segnalando l’alternativa al Bosone di
Higgs nel conferimento della massa (il
VuotoQuantomeccanico) e suggerendo lo
spegnimento del Collisore LEP (segnalandolo allo
stesso Peter Higgs, nel tentativo di
“consolarlo” del mancato Nobel).
Nell’analogia del
convitto di frati, la spiegazione sul come
facciano a mangiare e quindi a vivere in
mancanza del frate addetto alla mensa, che si
prende cura di girare per il convento e di dare
a ciascuno secondo i bisogni alimentari, viene
ad essere semplicemente la seguente: Giù nel
sotterraneo del convento c’è un “pozzo senza
fondo”, dal quale i confratelli possono
attingere il cibo a volontà, secondo i loro
bisogni !
Il 10 Settembre del
2008 le edizioni del TG enfatizzarono la
riaccensione a Ginevra del Collisore HLC,
potenziato rispetto al vecchio LEP. Per effetto
della nozione di VuotoQuantomeccanico (buco nero
presente in tutti gli atomi) è incominciata a
circolare la paura della formazione di un buco
nero, che incontrollato avrebbe potuto avviare
una “reazione senza ritorno” di “risucchio”
della Terra e dell’intero Sistema Solare. Perché
in effetti, pur qualificandosi ancora ricerca
del Bosone di Higgs, la ricerca del CERN era
finita per diventare quella del
VuotoQuantomeccanico. Provvidenzialmente lo
scienziato Otto Ressler e molti altri si sono
resi conto dell’altissima pericolosità di un
esperimento del genere, ed hanno inoltrato un
ricorso al Tribunale di Strasburgo per fermare
la folle ricerca.
Attualmente in
Svizzera è tutto spento con la scusa del guasto
al circuito di refrigerazione dell’Elio.
Invero, se l’esperimento fosse continuato, la
Terra ora non esisterebbe più e l’intera umanità
sarebbe stata ingoiata dal micidiale buco nero,
formatosi all’interno del Collisore.
Si può affermare al
100% che al posto del Bosone di Higgs ci sia il
Vuoto Quantomeccanico, in quanto, oltre al
riscontro del limite a 112, anziché a 126, del
Sistema Periodico, nel quale si sono imbattuti i
fisici tedeschi, la Scienza si è imbattuta in
un’altra incredibile sorpresa:si tratta della
diversa accelerazione gravitazionale in caduta
libera, che mostrano di avere metalli di diverso
numero atomico, quali ad esempio Alluminio (n.a.
13) e Ferro (n.a. 26).
Galileo Galilei
determinò la uguale caduta di oggetti di diversa
natura con il celeberrimo esperimento della
caduta dall’alto della torre di Pisa, e da
questa esperienza fu fondata la Fisica.
Anche Newton qualificò universale e “uguale per
tutti i corpi” la gravità.
La Nuovissima Tavola
degli Elementi, elaborata da Corbucci dopo che,
nel 1976, scoprì il cosiddetto “salto quantico”
al livello atomico 4, dove si trova l’ultimo
elettrone dell’Elemento chimico Calcio, con
regressione al livello atomico 3, ultimo
elettrone dell’Elemento chimico Scandio, che
rappresenta finalmente la spiegazione per cui i
2 elementi sulla Tavola Periodica non possono
stare affiancati, essendo il primo di “Classe A”
e il secondo di “Classe B”. Inoltre scoprì che
tra gli elettroni 71-72 e 103-104 (nella Tavola
rappresentati con un quadrato nero) vi era una
sorta di “soluzione della continuità”, come se
lì lo spazio e il tempo “colassero giù a picco”
vertiginosamente hanno identica accelerazione di
caduta.
Pertanto basta far vedere che, cadendo dall’alto
tre blocchetti di metallo, rispettivamente
Litio,Berillio e Boro, Litio e Berillio cadono
perfettamente allineati, senza “sorpassarsi”,
mentre il Boro rimane leggermente “ indietro”;
ciò per dimostrare incontrovertibilmente la
validità della Teoria del
VuotoQuantomeccanico, tagliando la testa al
toro in modo definitivo.
L’altra
dimostrazione incontrovertibile della validità
della Teoria del VuotoQuantomeccanico è la Nuova
Tavola Periodica dei 112 Elementi. Per la prima
volta gl i Elementi appaiono disposti
coerentemente con le loro caratteristiche
fisico- chimiche e sia quelli sovrapposti, sia
quelli affiancati, sono indubitabilmente
caratterizzati da quell’affinità ricercata da
Mendeleev, che non vi riuscì, quando compose la
Tavola Periodica (quella “classica”, che
presenta l’imbarazzante difetto di vedere
commistiati Elementi di Classi diverse, contro
il criterio dell’affinità e il macroscopico
svarione del non poter mettere in sequenza i
Lantanidi e gli Attinidi, che penosamente
rimangono collocati “fuori tavola”).
Le applicazioni
pratiche della “esistenza” del
VuotoQuantomeccanico
1) Il Trasmettitore Istantaneo a spin,
brevettato nel 2005, è un dispositivo
elettronucleare che permette “prodigiosamente”
(ma è semplicemente per effetto del
VuotoQuantomeccanico), di inviare immagini e
suoni a qualunque distanza, senza che intercorra
il minimo tempo.
Che alla fine del
Ventesimo secolo si dovesse prendere atto del
fatto incredibile che, lasciando cadere da una
cospicua altezza, in un tubo vuoto, due sfere,
di cui una d’alluminio e l’altra di ferro, a
toccare per prima la terra fosse l’alluminio,
sconvolge letteralmente la Fisica.
Sulla scorta del
Nuovo “ Modello Atomico” con dentro il “buco
nero” del
VuotoQuantomeccanico, nella sequenza
elettronica e nel nucleo, è facile comprendere
la ragione della diversa accelerazione di caduta
di alluminio e ferro, assumendo che la gravità
sia tutt’altro di quello che si pensava e che
non si propaghi esternamente alla materia, come
fa la luce, ben sì ’ “ internamente”, nel
VuotoQuantomeccanico.
Dando ragione peraltro del fatto – sconcertante
per la fisica classica – che fenomeni
gravitazionali degli spazi siderali lontanissimi
a noi arrivino sulla Terra “ istantaneamente”,
come se la gravità viaggiasse a velocità di gran
lunga superiore a quella della luce, prendendo
una “scorciatoia”!
Posso provare che
nell’Atomo vi sia VuotoQuantomeccanico,
mostrando di aver calcolato l’esatta
accelerazione di caduta di tutti i 112 Elementi
chimici e pervenendo al risultato rivelatore che
i valori di “accelerazione” non sono tanti
quanti gli Elementi (112),ma 103.
Alcuni Elementi, pur avendo diverso numero
atomico, la nozione di
VuotoQuantomeccanico dà ragione della
possibilità di spostare un corpo da Roma a
Firenze senza dover realmente compiere il
tragitto che separa le due città. Come?
Assumendo che dentro al nucleo di ogni atomo ci
sia un “buco”, si tratta di entrare nell’atomo
posto a Roma, “scorrere” istantaneamente nel
VuotoQuantomeccanico e uscire nell’atomo posto a
Firenze.
Le immagini sono
eloquenti e mostrano la topografia nucleare di
due atomi, anche molto distanti tra loro,
collegati da una sorta di “cunicolo”,
sotterraneo alla materia, che costituisce la via
di comunicazione reale, finora non ravvisata in
Fisica in modo così chiaro concettualmente: le
aree nere dei due nuclei separati all’esterno da
chilometri, internamente sono effettivamente
“contigui”.
Compresa questa
impressionante “scorciatoia”, che la materia
offre davvero, non apparirà incredibile la
possibilità che in un luogo compaia qualcosa per
effetto dell’azione dell’effetto
“gravitazionale” del pensiero propagazione !
Come dire che le immagini di una sonda su
Marte, possono essere viste dalla Terra,
istantaneamente, senza aspettare i fatidici 40
minuti che sono necessari per far venir giù le
onde radio da Marte fino alla Terra.
2) Il Neurosweep,
brevettato per la prima volta nel 1996, è un
dispositivo elettronico che permette di
visualizzare il transito di tutti i segnali
nervosi all’interno della spina dorsale e di
diagnosticare con
precisione assoluta la causa di quasi tutti i
disturbi d’organo, correlandola a disturbi di
transito dei segnali nervosi nei miliardi di
fibre nervose di passaggio nella colonna
vertebrale. In fase terapica consente di
ripristinare la normale conduzione, eliminando
istantaneamente gravi patologie della Clinica
Medica,ma anche di interesse Ortopedico, allo
stato attuale dell’arte medica, non risolvi
bili. Si va, per esempio, dall’ingrossamento
della milza, attualmente “criptogenetico”, al
blocco articolare di un ginocchio, attualmente
inquadrato come di interesse ortopedico e di
indicazione per la sostituzione del ginocchio
con artroprotesi.
Nel primo caso, si assiste alla immediata
remissione del dolore di milza e della
splenomegalia e nel secondo caso alla scomparsa
istantanea del blocco articolare, con ripresa
funzionale immediata e restituita integrità del
ginocchio, solo apparentemente da sostituire,
definitiva nel tempo.
In conclusione, che
esista il
VuotoQuantomeccanico è certo al 100%,
sebbene la Comunità scientifica trovi
imbarazzante ammettere che Enti con potenza di
calcolo enorme e mezzi economici spaventosi non
abbiano trovato il Modello che spiega la
mancanza del Bosone di Higgs e introduce la
nozione della spiegazione alternativa; mentre ci
è riuscito un fisico,dotato soltanto di carta e
penna e privo totalmente dei minimi mezzi
economici !
L’introduzione di
questa nozione in Metapsichica apre orizzonti
infiniti, poiché finalmente si spiega come
possano accadere fenomeni altrimenti
inspiegabili e quindi “archiviati” dalla Fisica
come “ inesistenti” e nemmeno degni di
attenzione scientifica.
Prendendo atto che
la materia, ogni atomo, “nasconde”dentro di sé
il “sotterraneo” che comunica con tutti gli
altri atomi dell’Universo, si capisce finalmente
che gli “spostamenti” di cose da luoghi distanti
sono spiegabilissimi, assumendo che entrando in
un cunicolo spazio-tempo a Roma, si possa uscire
a Firenze, istantaneamente.
Poi c’è tutto un “
intreccio”con il Sistema Nervoso Autonomo, che
può determinare l’apparire di cose, proprio come
nel sogno il cervello può determinare il
cambiamento della “scena onirica”. Quest’ultimo
aspetto è correlato alle recenti scoperte di
frontiera, che stanno avvenendo in molte parti
del mondo, per cui il pensiero (ma non è il
pensiero cerebrale, come si crede erroneamente)
determina la formazione di cunicoli
spazio-temporali all’interno del DNA e
l’emissione di stranissime “sfere di luce” negli
ambienti, fino ad alte quote del cielo.
Noi ci limiteremo a
dire che col
VuotoQuantomeccanico si spiegano le
“presenze” negli ambienti, che gli “scientismi”
stanno cercando di far passare capziosamente per
“sballottamento” dei globi oculari, messi in
vibrazione dagli “ infrasuoni”, quando il
meccanismo di “formazione” è tutt’altro.
Tratto da S&C. Nov. 2009
vedi:
Cosmologia,
Cosmogonia
+
Il
Big Bang NON esiste
+
Il tachione di Dio