I grafici incriminati
che si vorrebbero inesistenti e che sono sfuggiti
agli autori del rapporto DOE del 1989, perche'
"aggiustati" dai redattori dell'articolo di
riferimento a cura dei ricercatori del MIT, esistono
eccome e ve li allego, come vi avevo anticipato che
avrei fatto.
In un dibattito pubblico tra Mallove e Parker
(coautore dell'articolo famoso), Parker, sollecitato
a dare un giudizio sulla manipolazione dei grafici,
ammette candidamente:
'TU tell you what my opinion is of that work,
because I was part of it. I don't think it's worth
very much. Alright ? And that's is why it's just
published in a tech report. I don't think it's worth
very much. I think to do calorimetry is one of the
hardest things I ever tried to do. I'd rather stick
to plasma physics."
In lingua italiana
- La lettera di John R.
Huizenga
All'attenzione del
Direttore di Scienza e Conoscenza. Sono stato
informato dal dr. E. che la rivista italiana Scienza
e Conoscenza ha scritto nel suo numero di aprile:
«Un evento cruciale nella vicenda riguarda i
tentativi di riproduzione della cold fusion
perpetrati al Massachusetts Institute of Technology:
su commissione del DoE (Dipartimento di Stato
Americano per l'Energia) una equipe di scienziati
esperti di fusione nucleare vi lavoro', dal giugno
al settembre del 1989, e stillo' un rapporto nel
quale veniva espressa la convinzione che la fusione
fredda non fosse un fenomeno nucleare, e si
sconsigliava fortemente la concessione di fondi per
queste ricerche. Nello stesso istituto, tuttavia,
Eugene Mallove, docente di giornalismo scientifico,
si accorse che alcuni dati presentati in quel
rapporto erano stati "truccati".
Più precisamente le origini degli assi, in alcuni
grafici, erano state spostate in modo da nascondere
eccessi di calore».
Chiedo al Direttore di Scienza e Conoscenza di
pubblicare nel prossimo numero della rivista una
correzione, secondo cui nessun diagramma del genere
sul calore in eccesso è stato incluso o considerato
nel pervenire alle conclusioni del rapporto del 1989
da me copresieduto. Cordiali saluti - By John R.
Huizenga
Nella lettera di U.M:
«Ti dirò la mia opinione su quel lavoro, perché
ne ho fatto parte. Non penso che abbia gran valore.
Capito ? E questo è il motivo per cui è stato
pubblicato solo su un rapporto tecnico. Non penso
che abbia gran valore. Ritengo che la calorimetria
sia una delle cose più difficili a cui mi sia mai
dedicato. Piuttosto, mi atterrei alla fisica del
plasma».
U. M. lavora in una multinazionale High Tech con il
ruolo di Scientific Advisor per quanto concerne
sistemi complessi realizzati con tecnologie "non
convenzionali" e in particolare per l'energia. Da
oltre dieci anni è incaricato di presidiare gli
studi sulle reazioni nucleari a bassa energia (LENR)
sulle quali ha condotto esperimenti e pubblicato
diversi lavori.
Tratto da: S&C n° 21
Lug. 2007
vedi: Fusione
fredda 1 +
Fusione
fredda 2 +
Fusione
fredda 3
+
Fusione fredda 4
+ video sulla
Fusione Fredda
Segreti
dell'Acqua
+
Fisica
Quantistica
+
il Punto sulla Gravita'
Esperimenti
rifatti in Italia con risultati positivi
+
Intervista con il prof. del Giudice
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Anche l'istituto italiano ENEA ha nascosto i
risultati delle ricerche italiane sulla Fusione
Fredda
nel
Rapporto quarantuno (41)
Fisica e metafisica di una rivoluzione
scientifica scomparsa
 |
E' il
dieci aprile del 2002. Il famoso elettrochimico
britannico Martin Fleischmann ha appena visitato i
laboratori di fisica nucleare dell'ENEA di Frascati.
Lo scienziato che nel 1989 era stato emarginato
dalla comunita' scientifica per aver annunciato la
possibilita' che alcuni atomi possano fondersi a
temperatura ambiente - la famosa "fusione fredda" -
e' un uomo compassato ma non riesce a trattenere
l'entusiasmo.
Decide di scrivere al premio nobel Carlo Rubbia,
all'epoca presidente dell'agenzia italiana per
l'energia, l'ENEA.
"Caro professor Rubbia, sono molto lieto che il
programma di ricerca intrapreso da Giuliano
Preparata abbia conseguito il suo scopo""I risultati
ottenuti dai ricercatori italiani sono veramente
impressionanti, e non esagero".
By Angelo Saso
- Tratto da: Rainews 24
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Lettera aperta al
mondo – di Eugene Mallove - 17/07/2010
Il giorno prima di venire
ucciso in circostanze poco chiare, Eugene
Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a
Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo
popolare sito “Enterprise”.
Chi era Eugene Mallove ?
Come tutti sanno, la Fusione Fredda fu dichiarata
“morta” dall’establishment scientifico dopo che il
prestigioso MIT (Massachusetts Institute of
Technology) annunciò di non essere riuscito a
replicare in laboratorio la procedura descritta da
Fleischmann e Pons per generare ”calore in eccesso”
nel processo elettrolitico. In altre parole, disse
il MIT, la Fusione Fredda non funziona, è solo un
inganno colossale.
Quello che pochi sanno,
invece, è che in seguito uno scienziato del MIT,
Eugene Mallove, scoprì che i test di Fusione Fredda
fatti dal suo istituto avevano in effetti registrato
calore in eccesso, ma i dati erano stati manipolati
prima della pubblicazione, per far apparire il
contrario. Il MIT infatti rischiava di vedersi
bloccare di colpo i finanziamenti miliardari che in
quel momento stava ricevendo dal governo per la
ricerca sulla fusione calda.
Mallove denunciò il
fatto e lasciò indignato il prestigioso istituto,
dedicandosi da quel giorno alla ricerca personale,
fino a diventare in pochi anni uno dei maggiori
esperti e sostenitori della Fusione Fredda. (Il
resto della sua vita ce la racconta lui stesso,
nella lettera che segue).
Il caso di manipolazione
dati del MIT può certamente servire da esempio per
tutti coloro che amano fidarsi ad occhi chiusi dei
cosiddetti “studi scientifici” fatti dai più
prestigiosi istituti di ricerca del mondo. Più è
prestigiosa l’istituzione, anzi, più può tornare
utile per seppellire con un solo colpo un lavoro
decennale di fondamentale importanza come quello
svolto da Fleischmann e Pons sulla Fusione Fredda.
Nel 2004, dopo anni di
battaglie esasperanti, Eugene Mallove era finalmente
riuscito a convincere il DoE (Ministero
dell’Energia) a riprendere studi e investimenti
sulla Fusione Fredda. Poco
tempo dopo è stato ucciso… nel classico
“incidente mai chiarito”, in seguito ad un presunto
tentativo di furto in casa sua. Purtroppo la
polizia, che di solito è molto efficace in questi
casi, non è mai riuscita a scoprire gli assassini.
(M.M.)
Appello universale
per il supporto delle nuove Scienze e Tecnologie
energetiche.
Dott. Eugene F. Mallove, presidente di New Energy
Foundation e direttore della rivista
Infinte Energy.
A tutte le persone del
mondo che sono curiose e di mente aperta, dotate di
buona volontà, di capacità di giudizio e di
immaginazione. A scienziati e ingegneri, filantropi,
ambientalisti, studiosi di energia, investitori in
alta tecnologia, professionisti della sanità,
giornalisti, artisti, scrittori, finanzieri, gente
dello spettacolo e leader politici.
Che siate conservatori, progressisti, democratici,
repubblicani, libertari o anarchici, che siate
agnostici, buddisti, cristiani, ebrei, indù,
musulmani, atei, o di qualunque altro credo
spirituale, questo messaggio è diretto a tutte le
persone di buona volontà come voi.
Caro amico:
Inizio con alcune riflessioni di uomini saggi, che
possano fare da sfondo a questo accorato appello
perché tu prenda in considerazione e sostenga la
ricerca e lo sviluppo di forme di energia
radicalmente nuove. Si tratta di fonti energetiche
in grado di capovolgere il mondo dalla testa ai
piedi, e di segnare l’alba di un nuovo giorno
glorioso per la nostra civiltà.
“L’eccezione mette alla prova la regola”. Oppure,
detto in un altro modo: “L’eccezione dimostra che la
regola è sbagliata”. Se esiste una eccezione ad una
regola qualunque, e questa può essere dimostrata e
osservata, quella regola è sbagliata. - Richard P.
Feynman (1963), Premio Nobel per la Fisica 1965.
Il progresso della
fisica è a-sistematico. Questo significa che la
fisica a volte si inoltra verso nuovi territori
senza aver sufficientemente consolidato quelli su
cui già si trova. Presume a volte troppo facilmente
che certi risultati siano confermati, e basa su di
essi il proprio progresso, esponendosi così al
rischio di dover fare in futuro una retromarcia
ancora più vistosa. Questo fenomeno diventa evidente
in una materia il cui sviluppo dei concetti
fondamentali avviene spesso in modo lento. Le nuove
generazioni compaiono all’orizzonte prima che il
concetto si sia consolidato, e presumono - con il
tipico entusiasmo a-critico della gioventù – che
tutto ciò che gli viene insegnato a scuola sia oro
colato, mentre dimenticano i dubbi e le incertezze
dei loro predecessori, nella fretta di trasformare i
concetti in applicazioni utili ad ottenere nuovi
trionfi. Ogni nuovo giovane fisico corre il rischio
di dimenticare i dubbi del passato e le incertezze
del presente, e di accettare con mente a-critica i
concetti al livello di sviluppo in cui li ha
trovati. - Percy W. Bridgman (1961), Premio Nobel
per la Fisica 1946.
Il Nobel americano per
la Fisica 1988, Leon M. Lederman, non è certo un
propositore della ricerca di forme radicalmente
nuove di energia. Lo si potrebbe definire uno
“scettico patologico”, in base ad almeno una sua
opinione, espressa in The God Particle (1993,
p.122). Nonostante questo, egli sente in qualche
modo che potremmo essere alle soglie di una
rivoluzione della fisica. Di recente ha dichiarato:
“Lo si sente nell’aria… il senso di una rivoluzione
imminente è molto forte”. (New York Times, 11
novembre 2003, p.D12). Lederman non ha idea di
quanto sia accurata la sua affermazione, ma non lo è
certo per motivi che sarebbe disposto ad accettare
facilmente.
Forse Lederman si
riferisce a certi argomenti esoterici di fisica
accademica, come la “Teoria delle stringhe“, oppure
“l’oscura energia cosmica”, ma non certo a
tecnologie pratiche basate su una fisica
radicalmente nuova. Poiché soffre dei problemi
intellettuali sopra descritti dal Nobel P. W.
Bridgman, Lederman non ha mai preso in
considerazione l’enorme quantità di ricerca che
certamente rivoluzionerà le fondamenta della fisica,
e ci darà il controllo di nuove e fantastiche forme
di energia.
Peggio per Lederman, e
peggio per tutti noi, visto che non ha voluto
interessarsi di queste cose. Ci sarebbe certo
tornato utile il supporto di gente come Lederman, se
solo volesse tornare con i piedi per terra ed
esaminare a mente aperta la validità dei dati
sperimentali che oggi mettono in pericolo le loro
beneamate teorie.
In un articolo di
“Science” del 1 novembre 2002, 18 esperti
riferiscono di aver esaminato tutte le alternative
disponibili oggi ai combustibili fossili, trovando
che tutte hanno “severe deficienze“ nella loro
capacità di affrontare i problemi ambientali, e nel
rappresentare adeguate soluzioni al crescente
bisogno di energia del pianeta.
Il professore di Fisica
Martin Hoffert, leader di quel gruppo di ricerca, ha
dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti
dovrebbero implementare un programma urgente di
ricerca energetica, come il progetto Manhattan della
bomba atomica o le missioni lunari Apollo. Secondo
il New York Times (4 novembre 2003, D1), Hoffert ha
dichiarato che “ci vorrebbero forse sei o sette
progetti colossali che operano simultaneamente ...
[e che] dovremmo prepararci ad investire diverse
centinaia di miliardi di dollari nei prossimi
dieci-quindici anni”.
Ebbene, io ho qualcosa
da dire a questi esperti: le soluzioni ai nostri
problemi energetici sono a portata di mano, e
sicuramente richiedono ricerca e investimenti
iniziali, ma non certo i miliardi di dollari a cui
questi “esperti” dell’establishment sono abituati
dalla generosità del nostro governo. Al massimo
saranno necessarie alcune decine di milioni di
dollari, per creare dei robusti prototipi di
generatori di energia elettrica basati su nuove
scoperte in fisica energetica che già sono avvenute.
Questo è in sintesi lo
scopo del presente appello: fare crescere la
consapevolezza e gli investimenti per queste fonti
energetiche radicalmente alternative.
Alla domanda se è
possibile che la scienza moderna abbia sottovalutato
o ignorato importanti scoperte scientifiche che, se
trasformate in tecnologie rivoluzionarie,
risolverebbero praticamente ogni aspetto della
nostra civiltà, io rispondo di sì.
Non starò ad elencare i
mille orrori e problemi di questo mondo che
potrebbero essere ridotti o eliminati con una
abbondante, sicura, pulita e radicalmente nuova
forma di energia, se venisse utilizzata in
tecnologie di grande diffusione. Questi problemi li
conoscete già. Vorrei invece parlarvi
dell’importante percorso verso la risoluzione di
molti di questi problemi, che possiamo tutti
intraprendere adesso, ma dei quali avete
probabilmente sentito parlare molto poco. O forse
avrete pensato che questo percorso non esista del
tutto.
Io vi posso garantire che esiste, e che ormai
migliaia di ricercatori sono su quella strada. Hanno
già percorso troppo cammino su quel sentiero poco
battuto senza un supporto adeguato, ed io lo so bene
poiché sono uno di loro.
Sicuramente non abbiamo
ancora raggiunto i nostri obiettivi, ma grazie ad
una meticolosa ricerca scientifica, a enormi
sacrifici, e all’instancabile lavoro contro una
feroce opposizione, questi obiettivi sono ora molto
più vicini alla loro realizzazione. E la strada
maestra, in senso scientifico, è ormai tracciata.
Ora abbiamo bisogno del vostro supporto, per
procedere e raggiungere la nostra destinazione
comune: un mondo con abbondante, pulita e sicura
energia da fonti che non siano sotto un controllo
geo-politico centralizzato.
Per favore date ascolto
a questo appello.
Certamente non vi chiedo di credermi sulla parola,
ma vi invito a leggere, valutare, studiare o
rivedere la raccolta di materiali indicati. Dopo
averli esaminati, mi auguro, sentirete il bisogno di
agire. Se vi resteranno domande sulle nostre
affermazioni che ancora non hanno risposta, io ed i
miei colleghi siamo a vostra disposizione per
rispondere con fatti tangibili, e non con un gesto
della mano.
Chi sono io per
chiedervi qualcosa per conto di altri, che possa
essere la vostra attenzione per pochi istanti,
oppure il vostro supporto finanziario e morale? Sono
uno scienziato e un ingegnere, con due lauree in
ingegneria al MIT (1969, 1970), e una cattedra alla
School of Public Health dell’Università di Harvard
(1975). Ho lavorato tutta la vita come uno
scienziato impegnato, nonostante i miei galloni da
ingegnere. Mi sono sempre sforzato di capire come
funzioni l’universo, e questo lavoro rappresenta per
me una avventura stimolante, difficile e infinita,
nonostante tutti quelli che erroneamente sostengono
che “stiamo avvicinandoci alla fine della scienza“,
oppure alla “teoria finale del tutto“.
Oltre al mio lavoro di
ricerca sovvenzionato dal governo al MIT e ad
Harward, e in seguito da corporazioni private, ho
anche allargato i miei orizzonti scrivendo di
scienza come autore e come giornalista. Articoli
miei e su di me sono comparsi su pubblicazioni come
il MIT Technology Review, la sezione “Outlook” del
Sunday Washington Post, il New York Times, Popular
Science, Analog, TWA Ambassador Magazine, Wired, e
il New Hampshire Magazine. Ho partecipato a diversi
programmi radiofonici nazionali, e per un certo
periodo, nella metà degli anni ’80, sono orgoglioso
di aver condotto un regolare programma di scienza e
tecnologia per The Voice of America.
Se vi parlo di me non è
certo per vantarmi, ma per comunicarvi qualcosa
della mia esperienza, della mia sincerità e della
mia integrità. Ho scritto tre libri scientifici di
successo, rivolti ad un pubblico generico:
“L’universo in accelerazione: evoluzione cosmica e
destino umano”, “Manuale del volo cosmico: guida
pionieristica del viaggio interstellare”, e “Fuoco
dal ghiaccio: alla ricerca della verità nella
diatriba sulla Fusione Fredda”. [1].
Il premio Nobel 1965 per
la Fisica, Julian Schwinger, ha sostenuto il mio
libro “Fuoco dal ghiaccio” con queste parole:
"Eugene Mallove ci ha fornito una disperatamente
necessaria ed accessibile visione sulla diatriba
della Fusione Fredda. Spazzando via preconcetti
testardamente radicati, mette a nudo la verità
implicita con una provocante serie di esperimenti“.
Sono particolarmente orgoglioso di questo mio ultimo
libro, perché ha dato il via ad una ricerca che mi
ha portato non solo a scoprire travolgenti nuove
verità sulle nuove forme di energia accessibili in
natura, ma - ancora più importante per me e per voi
- mi ha rivelato questa stupefacente verità sulla
moderna scienza “ufficiale“: la scienza ufficiale
non è realmente intenzionata ad espandere la
conoscenza scientifica, soprattutto quando vengono
messi in pericolo dogmi e teorie scientifiche
veramente fondamentali.
Ecco cosa ha risposto un
famoso professore di scienze nucleari del MIT alla
mia richiesta del 1991 di esaminare le relazioni di
due scienziati innovatori, sui loro rivoluzionari
esperimenti in reazioni nucleari a bassa energia
(dette anche “Fusione Fredda“).
Uno degli scienziati
aveva 34 anni di esperienza come ricercatore al Los
Alamos National Laboratory (LANL), l’altro era il
direttore della ricerca al Bhabha Atomic Research
Center in India (BARC): “Ho 50 anni di esperienza in
fisica nucleare, e so cosa sia possibile e cosa no.
Non prenderò più in considerazione nuovi dati. Sono
tutte stupidaggini.” - Prof. Herman Feshbach, maggio
1991, al telefono con Eugene Mallove.
Spero sia evidente come
l’infelice reazione del Prof. Feshbach fosse
sostanzialmente antiscientifica. Mi ricorda le
autorità della chiesa, ai tempi di Galileo, che si
rifiutavano di guardare la Luna o Giove nel suo
telescopio, perché “sapevano“ che non si sarebbe
potuto vedere nulla di nuovo. Ebbene sì, molti
scienziati moderni sono impregnati di preconcetti
deleteri, e sono diventati nei lunghi anni dei
semplici “tecnici della scienza”, oltre che i
guardiani di quello che equivale ad un pernicioso
“Sacro Testamento”.
Non venite a disturbarci con i
vostri dati empirici, la nostra teoria è più che
sufficiente per stabilire cosa sia possibile e cosa
no !
Se per caso siete fra
coloro che pensano che “va tutto bene in casa della
scienza“, e che possiamo contare sulla “scienza
ufficiale” perché si mantenga sempre alla ricerca
della verità, persino su argomenti di fondamentale
importanza che riguardano il benessere di tutta
l’umanità, vi state sbagliando di grosso, e io
potrei dimostrarvelo con una voluminosa
documentazione.
Se volete sapere che cosa è successo in una sola
istituzione, il MIT, quando un nuovo paradigma mise
a rischio il ben avviato programma di ricerca sulla
fusione calda, insieme a certi interessi
intellettuali come quelli che il Prof. Feshbach
difendeva così vigorosamente, leggete il mio
rapporto di 55 pagine su questa tragedia monumentale
a
www.infinite-energy.com.
Ma inizialmente vi
invito a riflettere in senso più ampio sulla storia
della scienza, che è perennemente costellata da
balzi rivoluzionari e da cambiamenti di paradigma.
Questi spesso sono avvenuti contro una forte
opposizione, con i dati rivoluzionari che urlavano
in faccia ad una generazione di scienziati che non
voleva accettarli. Leggete questo appello con
attenzione, e poi decidete chi sia a dire la verità
e chi sia a difendere le menzogne sulle nuove
rivoluzionarie possibilità per la scienza e per la
civiltà.
Da quasi nove anni
dirigo Infinite Energy, la rivista scientifica sulle
nuove energie e tecnologie. Per quanto di
circolazione ridotta, Infinite Energy è distribuita
in circa 40 paesi nel mondo, oltre ad essere
presente nelle edicole di Stati Uniti e Canada.
Il mio amico e collega, Sir Arthur C. Clarke, ha
supportato sia con parole che con contributi alcuni
dei nostri sforzi sulle nuove energie. La ricerca a
cui si è dedicata Infinite Energy suggerisce che vi
siano almeno tre categorie fondamentali di fonti
energetiche radicalmente nuove, a cui la civiltà sta
per poter accedere, per poi incanalarle in
tecnologie di uso pratico.
Queste sono le forme di energia completamente nuove
per le quali viene lanciato questo appello. “Nuova
Energia” è il termine che noi usiamo per le fonti
energetiche che attualmente non sono riconosciute
come accessibili dall’“establishment scientifico”,
ma per le quali esiste ormai una abbondante quantità
di prove convincenti.
A nostro parere le tre categorie fondamentali sono:
(Fine prima parte)
Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net
La lettera di Mallove pubblicata da Hoagland.
NOTE:
1 – I titoli dei libri sono stati tradotti in modo
arbitrario. I titoli originali sono: The Quickening
Universe: Cosmic Evolution and Human Destiny (1987,
St. Martin's Press), The Starflight Handbook: A
Pioneer's Guide to Interstellar Travel (1989, John
Wiley & Sons, with co-author Dr. Gregory Matloff),
and Fire from Ice: Searching for the Truth Behind
the Cold Fusion Furor (1991, John Wiley & Sons).
Tratto da luogocomume.net