Svizzera: boom
di
Meningite
vedi:
Meningite dai vaccini
+
Vaccino pneumococcico
+
una delle principali
cause della Meningite sono i vaccini
Italy:
Ritirato
vaccino Meningitec +
info su Meningitec
Il
Test che propaga la meningite....:
http://www.vacciniinforma.it/2016/04/08/lincubo-meningite-e-il-test-che-crea-lepidemia-dati-omessi-e-verita-non-dichiaratela-frode-continua/4185
Neuroinfiammazione con i Vaccini
(ASIA,Sjögren’s Syndrome: SS)
- Encefalite post Vaccinica - creata e prodotta dai
VACCINI
Da anni in Svizzera i casi di
meningite sono in costante aumento. Sotto
accusa medicamenti e
vaccini.
Il 24 giugno 2000 il bollettino
dell'Ufficio federale della sanità ha confermato l'aumento dei casi di
meningite in Svizzera:
594 i casi accertati dal 1995 al 1999. Tra i
colpiti, molte reclute (i militari super
vaccinati).
Alcuni ricercatori non si stupiscono di questo incremento e lo mettono in
relazione al cocktail di vaccinazioni cui vengono sottoposte i soldati
quando incominciano il servizio militare.
Nulla di obbligatorio, ma solo vaccinazioni caldamente raccomandate dallo
Stato maggiore.
Chi rifiuta i vaccini per la: difterite,
tetano,
polio,
epatite B,
rabbia e, recentemente, contro la
meningite, deve farlo per iscritto,
dopo aver appreso che può mettere in pericolo la salute pubblica. Sotto
accusa anche alcuni farmaci.
Nel dicembre 2000, l'Adverse Drug Reaction
Bulletin, ha pubblicato un elenco di medicamenti
suscettibili di provocare la
meningite
di tipo asettico: tra questi gli anti infiammatori non
steroidei (Fans) e svariati
antibiotici.
Commento
NdR:
Il
vaccino non è scaduto.... e/o si da' sempre la colpa alla “mancanza di
vigilanza”…..perche' non li hanno guardati a vista
abbastanza….???
Mai e poi mai al fatto che ogni vaccino è pericoloso e
più si vaccina, meno difese immunitarie vi sono nei vaccinati figli di
vaccinati !
Inoltre i
vaccinati (con
l'inoculazione di batteri e
virus pericolosi dei
vaccini) sono portatori di malattie
per se stessi e per gli altri, ....altro che dire" dopo aver
appreso che può mettere in pericolo la salute pubblica...ma
quale sano puo' essere pericoloso per gli altri ??
queste sono balle biologiche e follie da
inquisizione !
vedi: I germi non causano
malattie
Altre cose che non dicono e' che: circa 2.250 soggetti in
Svizzera hanno avuto il morbillo
dal novembre 2006, e sono stati sopra tutto bambini (95%); il
morbillo mal curato, dai
medici
allopati che non sanno come fare...cioe' sono incapaci
ed incompetenti anche sulle terapie naturali, puo' produrre
la meningite
!
L’INCUBO "MENINGITE",
il presunto nuovo TEST che invece “CREA”
e diffonde, assieme ai
VACCINI
Pediatrici, l’EPIDEMIA.
DATI OMESSI e VERITÀ NON DICHIARATE, e NASCOSTE, e cosi la FRODE
sui VACCINI CONTINUA....:
http://www.vacciniinforma.it/?p=4185
Fino a ieri i
DISINFORMATORI degli
enti a tutela
della salute,
si ma di
quella dei fatturati
di
Big Pharma,
dicevano che i vaccini "proteggono
dalle malattie",
guardate invece cosa
succede:
Comunque
occorre ricordare, anche ai vaccinatori, che TUTTI i
bambini con la
meningite, sono stati vaccinati da neoati oggi con
l'esavalente,
indietro nel tempo con altri vaccini, es.
pentavalente,
quadrivalente,
trivalente, bivalente, monovalente !
In Svizzera sono stati riportati casi di
Meningite
post-vaccinale.
Autismo
in breve
1.1 introduzione: Neurologia, immunologia o psichiatria ?
Alla luce delle nostre conoscenze chiamare 'l'autismo'
autismo è incompleto, riduttivo, non ci basta più, diciamo
invece che la malattia dei nostri bambini si chiama 'danni
da encefalite'. Ecco spiegato: i vaccini causano un
rigonfiamento, un'infiammazione del cervello (encefalite) ed
è questo ciò che è accaduto loro. Volendo chiamare con il
loro nome le cose che abbiamo sotto gli occhi, dovremmo dire
'Sindrome encefalica acquisita della mielina da
mercurialismo, insulto virale, tossinico, con colite ed
autoanticorpi'. Naah, troppo oscuro, meglio dire 'autismo'
allora...
1.2
Autismo o lieve
encefalite a seguito di vaccinazioni
Le vaccinazioni infantili prevedono che si iniettino in
neonati e bambini tossine dannose (Thimerosal=mercurio), materiale
proteico di origine animale e virus attenuati (che hanno una
forte propensione a ledere i tessuti nervosi, perche'
neurotropici).
Il Dott.
Thomas Rivers nel 1935 riuscì a produrre un'infiammazione
del cervello in scimmie di laboratorio iniettando loro
ripetutamente estratti sterilizzati di cervello e midollo
osseo di coniglio. Questa è la sola causa di encefalite
dimostrata scientificamente, cioè encefalite insorta
nell'organismo a seguito di una reazione immunologica
(allergica) a tessuti estranei.
I neonati sono in uno stadio abbastanza delicato della
mielinizzazione, che inizia nel cervelletto aIla quarta
settimana e quindi si estende alle altre aree del sistema
nervoso e del cervello. Per gli emisferi e la corteccia
cerebrali, il ricoprimento della mielina (lo strato
protettivo grasso intorno ai nervi) inizia solo ad 8 mesi di
vita [Lurie, 1947].
La crescita dello strato di ricoprimento
interessa tutto il sistema nervoso fino ai 15 anni di età
(in alcune aree la crescita della mielina continua fino ai
45 anni).
Studi
scientifici degli ultimi 20 anni hanno evidenziato che le
vaccinazioni possono provocare rigonfiamento cerebrale. Ma
anche a seguito di una reazione del neonato non rilevabile
clinicamente, è stato accertato che le vaccinazioni creano
seri danni neurologici (alla luce di ciò, le verifiche di
solo 2 settimane che sono finora state richieste per i
vaccini in commercio risultano ampiamente inadeguate
nell'accertare l'eventuale pericolosità dei prodotti
iniettati).
Il caso
di Frank Maxwell (nato nell'ottobre del 1978; diagnosi:
ritardo dello sviluppo con sintomi autistici) costituisce un
esempio chiarificatore di tale situazione. Sua madre venne
contattata telefonicamente per richiederle un'intervista.
Sulle prime non era molto disponibile poiché anche lei, come
tante altre madri di bambini autistici, era stata torchiata
sin troppo da ricercatori e medici curiosi. Volle comunque
conoscere lo scopo dell'intervista e, quando venne a sapere
che riguardava una possibile correlazione con la
vaccinazione DPT (difterite pertosse tetano), disse
immediatamente di non essersi mai accorta di una reazione
successiva alla vaccinazione e che non si ricordava nemmeno
il giorno in cui Frank era stato vaccinato. Quando le si
spiegò che le iniezioni vengono praticate di regola ad
intervalli di due, quattro e sei mesi, rispose che secondo
lei le vaccinazioni non potevano aver avuto alcun ruolo
determinante in merito ai disturbi di Frank. Infatti i suoi
sintomi autistici (il ritrarsi emozionale e l'evitamento del
contatto oculare) erano già comparsi nel momento in cui
aveva compiuto le sei settimane di vita e sull'esattezza di
tale data non aveva alcun dubbio. Si trattava di
un'informazione sorprendente, per cui le si chiese di
controllare ancora una volta il diario relativo all'infanzia
di Frank per esserne veramente sicuri. Ci ritelefonò
profondamente emozionata un'ora dopo, dicendo che, secondo
le indicazioni del diario, la prima iniezione del vaccino
DPT era stata praticata a Frank proprio quando aveva sei
settimane.
Il caso
di Bill Follett (nato nel gennaio del 1972; diagnosi
autismo) è simile a quello di Frank. Suo padre non si
ricordava di alcuna reazione acuta, ma riferì che suo
figlio, alcuni giorni dopo la quarta iniezione di vaccino
DPT, era diventato vistosamente distaccato e indifferente
verso l'ambiente circostante e che aveva assunto un
atteggiamento di rifiuto verso gli altri. Tale stato si era
poi trasformato gradualmente in autismo.
David
Montgomery (nato nel gennaio del 1975); diagnosi: forma
simile all'autismo) manifestò un cambiamento della
personalità esattamente nel periodo in cui gli fu praticata
l'iniezione del vaccino MPR (morbillo
parotite
rosolia).
Prima di tale vaccinazione si esprimeva con i soliti suoni
tipici del ciangottio infantile. Dopo la stessa invece cadde
in un mutismo assoluto e presentò degli stati estremi di
paura e ansia per ogni forma di cambiamento della routine
quotidiana, a causa dei quali si metteva ad urlare con grida
convulse.
Anche
Herbert Irving (nato nel dicembre del 1981; diagnosi:
autismo) evitò, dopo la terza inoculazione di vaccino DPT,
ogni contatto con le persone: 'La terza iniezione costituì
la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Avrebbe
dovuto essere vaccinato già da tempo, ma la data era stata
spostata perché aveva mal d'orecchi. Gli fecero l'iniezione
appena cessarono i dolori alle orecchie.
Era il 2 gennaio:
10 giorni più tardi andammo in vacanza per un paio di
settimane. In quel periodo il suo stato di salute peggiorava
in continuazione. A casa, una volta rientrati dalle ferie,
del tutto indifferente al fatto di vederci o di venir preso
in braccio. Prima di quella vaccinazione gli piaceva stare
con gli altri bambini e cercava la loro compagnia: li
osservava mentre facevano i compiti e quando li guardava
rideva tutto contento, oppure seguiva con interesse i loro
giochi dal suo box'.
Mary
Dorfmann (nata nel marzo del 1965; diagnosi: autismo)
ricevette la prima iniezione di vaccino DPT a 18 mesi,
quando si trovava in ospedale. Doveva venir operata di
strabismo (che probabilmente le era stato provocato dalle
vaccinazioni precedenti!).
Dopo l'inoculazione del vaccino DPT incominciò a ritrarsi in sé stessa e ad evitare il
contatto con le altre persone. I genitori attribuirono tale
manifestazione ad un 'trauma emotivo' causato secondo loro
dalla degenza in ospedale.
Stephen Kennedy (nato nel marzo del 1978; diagnosi: atipica
con tendenze autistiche) regredì, sotto vari aspetti,
all'età di due anni e mezzo, poco dopo la vaccinazione DPT.
Da quel momento non fu più in grado di collegare le parole
in maniera logica, incominciò a soffrire di ecolalia e fu
colpito anche da rigidità dello sguardo (spasmi con
assenza).
Talvolta l'unico segnale di una reazione post-vaccinale è
costituito da un cambiamento degli abituali ritmi del sonno
del lattante.
Le madri, ovviamente, si ricordano con
facilità tale evento.
Margaret
Atwood (nata nel settembre del 1974; diagnosi: lieve
autismo) dopo ogni vaccinazione non ebbe alcuna reazione a
livello sintomatologico. La madre, tuttavia, si ricordò che
Margaret cambiò i ritmi del sonno all'età di 18 mesi, poco
dopo la quarta vaccinazione. A volte, durante la giornata e
prima di questa vaccinazione, era solita appisolarsi. Dopo
la stessa, invece divenne iperattiva, perse l'abitudine del
sonnellino e di notte dormiva pochissimo.
Tommy
Garrett (nato nel dicembre del 1977; diagnosi: sviluppo
atipico, sindrome autistica) incominciò a scambiare il
giorno per la notte e viceversa poco dopo la sua prima
vaccinazione.
'A 15 mesi, poco dopo l'inoculazione dei vaccini MPR e DT e
dopo la vaccinazione antipolio, iniziò a modificarsi il suo
comportamento. Prima era molto socievole. Parlava già e
giocava. Tre giorni dopo le vaccinazioni presentava tutti i
seguenti sintomi: ostinazione, iperattività e
afflosciamento. Il suo corpo era inerte come quello di un
pupazzo floscio di stoffa. Perse la capacità di parlare e di
giocare'.
I
bambini affetti da sindrome post-encefalica soffrono per la
loro incapacità di essere come gli altri: 'Dopo il secondo
richiamo dei vaccini diventò molto difficile nei suoi
rapporti con gli altri. Piangeva in continuazione, ma non
così come se avesse dei dolori fisici; si comportava invece
come se fosse indisposto o si sentisse male. In pratica non
è in grado di esprimere a parole ciò che vuol dire.
E con i
movimenti del corpo è la stessa storia. Sa ad esempio come
si fa ad annodare i lacci delle scarpe, ma il suo corpo non
reagisce e non compie i movimenti necessari. Allora si agita
moltissimo, è molto irritato e scoraggiato'.
1.3 A
quando risale il primo caso di autismo derivante da
vaccinazione
Un caso di encefalite post-vaccinatoria fu registrato in
Irlanda nel 1930 in un bambino di cinque chili circa. Fu
vaccinato con anti-vaiolo il 3 maggio e si ammalò il 10
maggio: 'era molto agitato ed insonne con vomito frequente.
Il giorno seguente era calmo ed apatico'. Il termine autismo
in realtà sarà introdotto da Kanner nel 1944, ma questa
descrizione non può che attirare l'attenzione, specie se
confrontato con quelle di migliaia di casi simili di autismo
post-vaccinazioni registrati negli ultimissimi anni.
Evidentemente non sapremo mai qual è stato il primissimo
caso di autismo post-vaccinazione, ma con il caso seguente
ci andiamo molto vicini. Il dott. Combay, della Società
Medica degli Ospedali di Parigi, riportò nel 1907 (sulla
rivista medica Archives de Medicine des Enfants) un caso che
gli era capitato nel 1905. Si trattava di una neonata in
ottime condizioni di salute fino a quando, intorno ai
quattro mesi di vita, non fu vaccinata. Già all'ottavo
giorno cominciò a manifestare convulsioni, accompagnate da
strabismo e altre gravi anomalie. Non morì ma rimase con
'postumi molto accentuati'. Non riconosceva i luoghi, aveva
uno sguardo perso nel vuoto. 'L'obnubilamento intellettuale'
si sviluppò in idiozia con progressiva sclerosi cerebrale
fino a che verso i diciotto mesi di vita la bimba morì.
Il dott. Pierre Baron, dell'Ospedale di Parigi, scrisse nel
1928 un libro che raccoglieva 255 casi di encefalite
post-vaccinale a Parigi. Egli sottolineò che tutti questi
casi furono volutamente ignorati dai rapporti medici o
classificati come polmoniti o altro.
Nel 1923, 1924 e 1925 in Inghilterra si cercò di vaccinare
la popolazione contro il vaiolo. Vennero eseguite migliaia e
migliaia di vaccinazioni. Si verificò un notevole aumento
nei casi di encefalite letargica. Nel 1924, in Inghilterra
ed in Galles si registrarono 6296 casi di questa e di altre
affezioni simili, su un totale di popolazione di 38.746.000
individui; insomma 162 casi per ogni milione di abitanti. A
Liverpool, su una popolazione di 836.000 abitanti furono
riportati 257 casi di tale malattia; cioè 306 casi per ogni
milione di abitanti. La vaccinazione a Liverpool era stata
molto più estensiva rispetto alla media dell'Inghilterra e
del Galles.
Nel
Lancet, il più importante giornale inglese sulla medicina,
del 4 settembre 1926, si riportarono sette casi di
encefalo-mielite (infiammazione del cervello e del midollo
spinale, e delle loro membrane), in seguito a vaccinazione
in due ospedali di Londra.
Il prof. Turnbull ed il prof.
McIntosh, i quali studiarono attentamente questi casi,
avevano pubblicato inizialmente sul British Journal of
Experimental Pathology: 'Non esistono dubbi sul fatto che la
vaccinazione abbia costituito il fattore casuale
definitivo'. A riprova di ciò erano stati pubblicati 'i
contenuti dei rapporti clinici, le autopsie e le descrizioni
dei cambiamenti patologici, sia notevoli sia minori, nel
sistema nervoso centrale, nelle zone vaccinate, nelle
ghiandole linfatiche proprie di quelle zone ed in altri
tessuti'.
Delle immagini grafiche perfettamente chiare
illustravano le lesioni istologiche trovate nel midollo
spinale nella parte più bassa. 'La prova eziologica tratta
dalle manifestazioni cliniche e istologiche è molto
evidente, ed è confermata anche dai risultati degli
esperimenti biologici (condotti su animali)'.
La
rivista The New York State Journal of Medicine del 15 maggio
1926 riportava due articoli tratti da riviste straniere sul
diffondersi di casi simili in Europa: 'Casi di sintomi
cerebrali da encefalite a seguito di vaccinazioni sono stati
riportati in Olanda, Cecoslovacchia e Germania. In Svizzera
sono stati riportati casi di meningite post-vaccinale'.
Fu allora che la Germania modificò la legge sulla vaccinazione antivaiolo a favore
di una meno rigida applicazione della stessa, in quanto "le persone vaccinate
sviluppavano un tipo di
infiammazione cerebrale (encefalite post-vaccinatoria) che causava
la morte o, in alcuni casi, una forma leggera di alienazione mentale".
Naturalmente
stiamo ancora parlando di encefaliti post-vaccinatorie, in quanto il primo caso
di autismo nella storia riconosciuto dai medici (nonché la definizione di autismo) risale
come abbiamo detto al 1944.
La rivista Journal of the American Medical Association del 3 luglio 1926 afferma a
pagina 45: "In regioni nelle quali non è stato ancora organizzato un programma su
vasta scala di vaccinazioni della popolazione la paralisi totale da encefalite è rara. È
impossibile negare una correlazione tra vaccinazioni e le epidemie di encefaliti".
Tra il 1980 e il 1990 fu possibile riscontrare danni neurologici in alcuni bambini
autistici. Il dato più interessante riguarda il danno al sistema
limbico, in particolare
all'amigdala e all'ippocampo.
La d.ssa Margaret Bauman e il dr Thomas Kemper hanno
raccolto la maggior parte di queste ricerche nel libro "The neurobiology of
autism", The John Hopkins University Press, Baltimora 1994. In pratica essi mostrano
addensamenti anomali di neuroni nell'amigdala e nell'ippocampo di persone con autismo. In
molti autistici questi neuroni sono più piccoli che nelle persone sane. Non è stata
ancora accertata con certezza la causa di questi danni.
Lesioni dell'ippocampo producono in esperimenti animali gli stessi problemi
comportamentali che caratterizzano l'autismo.
Gli stessi danni al lobo temporale mediale
furono documentati in studi umani su autistici usando pneumoencefalogrammi.
Già nel 1975
fu pubblicato un articolo sulla rivista Cortex che descriveva una sindrome adulta simile
all'autismo con danni subiti al lobo temporale e conseguente perdita di significato
emotivo attribuito agli oggetti e alle persone, incapacità di stabilire relazioni
sociali. Nel 1981 fu evidenziato che una particolare sindrome neurologica, quella di
Kluver-Bucy, sia il preciso equivalente neurologico dell'autismo. Essa è prodotta da una
lesione sottocorticale artificiale dell'amigdala e della neocorteccia temporale
sottostante.
Dopo aver subito una lesione del genere le scimmie non riescono più a
riconoscere gli oggetti e gli altri animali, con la conseguenza che si comportano
socialmente in modo grossolanamente inadeguato. Mostrano pure una docilità paradossale,
mancano di spontaneità e talvolta una rabbia non appropriata.
Damasio e Mauer hanno ipotizzato che "la sindrome autistica deriva da una
disfunzione in una struttura bilaterale neurale che include l'anello della corteccia
mesolimbica che si trova nei lobi mesiali frontali e temporali, noto come
neostriatum, e
nei gruppi nucleari anteriori e mediali del talamo" [Damasio, 1978]. Allo stato
attuale degli studi scientifici, però, non è detto che ci sia una correlazione
causa-effetto tra danni ai lobi temporali e patogenesi dell'autismo, potrebbe la causa
prima essere un'altra e i danni al lobo temporale intervenire come una delle conseguenze.
Di certo c'è una diminuzione del flusso sanguigno e della funzione del lobo temporale del
cervello di bambini autistici, come è stato evidenziato dal Dr Israel Mena e Dr. Bruce
Miller usando la tecnica NeuroSPECT.Gillberg nel 1986 descrisse il caso di una ragazza
13enne che sviluppò una tipica sindrome autistica dopo un attacco di encefalite. La TAC
rivelò un'estesa distruzione bilaterale del parenchima del cervello e dei lobi temporali;
c'era anche un coinvolgimento delle parti inferiori dei lobi parietali.
Nel 1981 DeLong,
Bean e Brown avevano già descritto la comparsa di sintomi autistici a seguito di malattia
encefalica con lesioni subite nei lobi temporali, principalmente nella parte sinistra.
Nel 1989 un articolo sul Journal of Autism and Developmental Disorders riportò il
caso di un 14enne che fu ricoverato all'ospedale per encefalite. Fu riscontrato un certo
danno al lobo temporale cui seguì perdita delle capacità di linguaggio, socializzazione
e memoria.
Il fenomeno dell'encefalite non costituiva più un segreto per i medici già a
partire dagli anni Venti e Trenta. Kanner commise un errore quando pensò che l'autismo si
differenziasse "nettamente da tutto ciò che c'era stato in precedenza" e che
fosse un fenomeno "singolare".
Sapeva Kanner che, secondo studi di neurologi di
10 anni prima, le encefaliti "si manifestano come sindromi cliniche assai
differenziate" e che quali postumi dell'encefalite ci sono combinazioni di disturbi
della personalità, "quasi tutte le compromissioni immaginabili relative alla
personalità e alle facoltà di sviluppo" -
(Josephine Neal, prof.ssa di neurologia,
Università di Columbia, 1933) ?
Sebbene nel 1943 l'autismo fosse molto meno diffuso che negli anni successivi, si
potrebbe pensare che Kanner avrebbe potuto trovare con una certa facilità degli individui
affetti da autismo, in particolar modo nelle case di cura per portatori d'handicap e nelle
scuole speciali dove gli stessi venivano assistiti come persone affette dalla
"sindrome post-encefalica".
Ma questo errore di Kanner è scusabile in quanto
egli stesso non era un neurologo, ma uno psichiatra. Dato che le prime descrizioni
sull'autismo erano talmente unilaterali e si concentravano esclusivamente sui presunti
aspetti "emozionali" del disturbo, la classe medica degli anni Quaranta imboccò
la strada sbagliata. In seguito gli psichiatri non furono più disposti a rinunciare ad
una malattia di propria competenza che procurava loro un numero rilevante di ore di
terapia ben remunerata. Le cause neurologiche dell'autismo rimasero perciò sconosciute
per anni e la teoria della "madre frigorifero" iniziò a diffondersi e ad
affermarsi sempre più.
I ricercatori e gli esperti di psichiatria avrebbero dovuto riconoscere la
correlazione con il fenomeno dell'encefalite almeno in seguito, quando negli anni Sessanta
si videro confrontati con le reali ed eclatanti dimensioni neurologiche dell'autismo e dei
danni subclinici al cervello, e con i rispettivi tratti, quali la tendenza agli attacchi
di tipo epilettico, il ritardo mentale, la paralisi cerebrale e altre manifestazioni
analoghe, che anche i più eminenti psicoanalisti di scuola freudiana non potevano
ascrivere in coscienza agli "handicap emozionali". Inoltre si sapeva pure da
tempo che numerose forme di encefalite erano dovute alle vaccinazioni.
Eppure risultò
impossibile a tutti risalire dall'autismo all'encefalite, dall'encefalite alle
vaccinazioni. O forse l'estrema riconoscibilità di questa situazione fu proprio il motivo
per cui i medici si tennero lontani da qualsiasi analisi della realtà dei fatti.
Ogni
accenno alle encefaliti quali conseguenze delle vaccinazioni andava a colpire
inevitabilmente i programmi della vaccinoprofilassi infantile che stavano diventando
sempre più di moda. Dato che nessuno voleva opporsi a tali programmi, l'encefalite, quale
probabile fatto patologico conseguente alle vaccinazioni, non fu mai oggetto né di
ricerche approfondite, né di discussione pubblica.
Le tipiche reazioni acute conseguenti alle vaccinazioni multiple sono: febbre
elevata, stato estremo di sonnolenza, otite, diarrea e altri disturbi gastrointestinali,
vomito, tosse, strilli acuti e pianto persistente, svenimenti, shock, spasmi, convulsioni,
spasmi dell'infanzia, perdita del controllo muscolare, emicranie, difficoltà di respiro e
allergie (13).
Tali manifestazioni reattive post-vaccinali sono quelle che si manifestano nelle
encefaliti acute.
Il soggetto colpito da encefalite soffre quasi sempre di disturbi del sonno:
"F.B., un ragazzo di undici anni, venne portato nella clinica il 12 novembre 1923.
Diagnosi: debolezza fisica. Nel dicembre 1919 aveva avuto un lieve attacco di encefalite.
Quattro giorni dopo i suoi ritmi del sonno e del riposo notturno erano cambiati
completamente e in modo palese. Per due anni consecutivi non volle mai andare a dormire di
notte, ma restava sempre sveglio ed iperattivo. Strappava la biancheria da letto, faceva
chiasso, gridava forte, parlava da solo e correva in giro per la stanza. Si
tranquillizzava soltanto verso il far del giorno e durante la giornata dormiva per periodi
di due o tre ore.
Durante gli intervalli in cui era sveglio si metteva a piangere" [Kennedy, 1928].
Le forti emicranie sono un altro sintomo vistoso dell'epidemia encefalitica. Esse
possono insorgere sporadicamente e sparire sempre nel corso della malattia, mentre
continuano a persistere, per tutto il resto della vita, una tendenza agli attacchi di
emicrania e ad altri tipi di mal di testa. Nella letteratura medica non si trovano casi di
emicranie quali reazioni post-vaccinale. È ovvio tuttavia che un bambino, ad es. di due o
quattro mesi, non è in grado di dire o segnalare ai suoi genitori che ha tale disturbo.
Due pediatri della California riferirono nel 1979 di aver riscontrato in un bambino, entro
24 ore dall'inoculazione mediante iniezione del vaccino trivalente DPT, "il
rigonfiamento di una fontanella unitamente ad un'accresciuta pressione
intracraniale".
Il piccolo era irritabile [Jacob, 1979]. Del resto "le urla
acute" e "il pianto persistente" che compaiono con frequenza così notevole
quali reazioni post-vaccinale, nonché la circostanza per cui i bambini piccoli si tirano
così spesso gli orecchi, rivelano in modo chiaro che questi piccoli soffrono di emicrania
(oltre che di otite) [Coulter, 1985].
Diarrea, vomito, flatulenze, gastroenteriti, gastralgie, enuresi, stitichezza,
mancanza di controllo dei muscoli costrittori, sono sintomi riscontrabili nelle vittime di
encefalite e che spesso vengono segnalati dopo l'inoculazione del vaccino DPT
[Byers,
1948].
Alberto Garcia venne vaccinato all'età di 15 anni con il prodotto MPR. Il giorno
seguente la sua temperatura salì a 40 °C e nell'arco della giornata ebbe 17 attacchi di
diarrea con feci liquide, oleose e giallo- verdastre, in base alle quali venne
diagnosticata un'infezione di salmonellosi. Nel giro di un mese cessò di parlare e
successivamente comparvero i sintomi dell'autismo.
Melvis Ellis reagì alla prima e quarta iniezione con una grave forma di
gastroenterite. La seconda volta (a 18 mesi) venne portato in ospedale. La diagnosi
attuale è quella di "stato simile all'autismo".
Rosanna Hammond, nata nel 1960, presenta, in base all'attuale diagnosi medica,
"un grave ritardo di sviluppo".
Sua madre si ricorda che il sintomo più vistoso
fu una persistente stitichezza comparsa dopo la vaccinazione.
Il mutismo è un'altra conseguenza delle vaccinazioni. Paul Galloway, che aveva
reagito tutte le volte con notevole violenza ad ogni inoculazione di vaccino
DPT, perse
gradualmente la capacità di parlare e a 18 mesi, poco dopo la quarta inoculazione dello
stesso vaccino, diventò completamente muto. Attualmente è diagnosticato come
autistico.
A Keith Miller successe la stessa cosa: da lattante era ancora in grado di strillare, ma
un po' alla volta perse la voce e ora riesce a comunicare soltanto con un linguaggio a
segni. Lo stesso accadde a Gary Keys: "Prima della vaccinazione era già in grado di
parlare, ma poi smise completamente e non riusciva neppure a balbettare fra sé e sé. Da
allora non ricominciò più a parlare. Non è più stato lo stesso di prima.
Fino a quel
momento era stato un bambino completamente sano che non aveva mai avuto nulla, nemmeno un
raffreddore.Ripleys Forbes, attualmente diagnosticato come autistico ebbe dopo la seconda
vaccinazione delle crisi incontrollabili. A tutt'oggi soffre di tali attacchi (attualmente
ha 10 anni) e non è in grado di parlare.
Sua madre racconta quanto segue: "È in
grado di cantare le canzoni degli spots pubblicitari e le canzonette sentite al
registratore, ma non è capace di parlare, a meno che non gli si faccia sentire qualche
frase. Soltanto allora è in grado di ripetere le parole che ha sentito".
Ben documentati, quali conseguenze della vaccinazione trivalente DPT, sono gli
attacchi di tipo epilettico, come sta a dimostrare il caso di Paul Hamill:
"L'appuntamento col medico era fissato per il 21 maggio, esattamente quattro mesi
dopo la prima iniezione, e in tale data ricevette la seconda iniezione di vaccino
DPT.
Durante la notte gli venne una febbre leggera, ma non mostrò alcun sintomo patologico
fino al 27 maggio.
Quel giorno eravamo a tavola e lui era seduto nella sua seggiolina sul
pavimento. Balbettava e farfugliava tranquillamente; tutto d'un tratto smise di
ciangottare. Guardai verso di lui per rendermi conto perché fosse diventato così
tranquillo e silenzioso. Fissava con lo sguardo il soffitto. Gli misi la mano davanti agli
occhi, ma lui non se ne accorse. Tale stato durò circa 30-40 secondi. Lo stesso fatto si
verificò il 28 maggio per quattro o cinque volte, con una durata rispettivamente di 30-40
secondi. Il 29 maggio si svegliò alle sette di mattina.
Era molto vispo. Lo misi sul fasciatoio per cambiarlo, quando improvvisamente si mise ad urlare come un pazzo, con
delle urla così atroci che mi facevano gelare il sangue nelle vene.
Si agitava sempre
più e divenne molto irrequieto. Poi diventò completamente apatico e non ebbe più alcuna
reazione. Lo chiamai per nome, battei le mani, ma non si muoveva. Lo chiamai per nome,
battei le mani, ma non si muoveva. Le sue braccia penzolavano inerti lungo i fianchi e
diventò completamente flaccido come un pupazzo di pezza. Tale condizione durò più o
meno 30 secondi". Dopo un mese il medico gli iniettò un'altra dose di vaccino DPT e
gli attacchi epilettici divennero più frequenti, sino a 100 al giorno, sebbene assumesse
quotidianamente ben cinque farmaci diversi. Oggi Paul Hamill presenta ritardi dello
sviluppo, tratti autistici e continua ad avere ancora degli attacchi epilettici.
Tra i casi di sindrome encefalica registrati in Gran Bretagna nel 1928 furono
notati dai medici "cambiamenti del morale e del carattere dei pazienti, e tali
peculiarità si manifestano con una sorprendente uniformità".
In particolare, nella
sindrome post-encefalica, non solo si subisce una perdita delle capacità di interagire
socialmente, ma si reagisce a ciò con iperattività e atteggiamenti violenti. Nella
maggior parte dei casi di sindrome post-encefalica non ci sono, almeno inizialmente,
problemi evidenti e manifesti del sistema nervoso, ma col tempo l'infiammazione porta
danni che alterano le capacità di comunicazione e di relazione sociale.
Nel 1988, Dietrich e collaboratori, usando scansioni del cervello con risonanza
magnetica su neonati e bambini dai 4 giorni di età ai 36 mesi, hanno dimostrato che i
bambini ritardati nello sviluppo avevano anomalie nella mielinizzazione.
Le autopsie su persone decedute per encefalite post-vaccinica rivelano numerose
piccole lesioni giallognolo-rosa nella sostanza bianca del cervello, del cervelletto e del
midollo spinale. C'è "una distruzione delle guaine di mielina in queste lesioni. I
nervi stessi sono assai meno compromessi che non le guaine di mielina"
[Merritt,
1979].
Il dato di fatto che l'encefalite, compresa l'encefalite provocata dalle
vaccinazioni, possa determinare una perdita di mielina è noto sin dagli anni Venti
[Bender, 1943]. Ma soltanto nel 1935, quando l'eminente scienziato americano Thomas Rivers
scoprì il fenomeno noto come "encefalomielite allergia sperimentale", si
comprese quale fosse la dinamica di tale processo e quale ruolo pregiudizievole avesse la
reazione allergica nel caso dell'encefalite.
Sino a quel momento la classe medica aveva supposto che l'encefalite venisse
provocata direttamente da una infezione batterica oppure virale del sistema nervoso. Gli
specialisti tuttavia, quando si misero alla ricerca di tali microrganismi infettivi, non
trovarono nessuno e il fattore causale determinante l'encefalite restò per un certo
periodo un enigma. Il mistero venne svelato allorché Rivers provocò nelle scimmie
un'infiammazione cerebrale sperimentale, inoculando loro ripetutamente degli estratti
sterilizzati (cioè eventuali batteri o virus erano stati eliminati) di cervello di
coniglio e altre sostanze ricavate dal midollo spinale dello stesso animale
[Rivers,
1935].
Volendo simulare le funzioni del cervello umano nella loro complessità e
globalità bisognerebbe costruire un computer avente la consistenza di due interi
quartieri urbani ampiamente provvisti di tutti i necessari circuiti elettrici ed
elettronici, nonché delle rispettive sinapsi. un singolo neurone infatti può trasmettere
contemporaneamente parecchi messaggi, esattamente come una singola linea può inoltrare
parecchie telefonate o telegrammi.
L'effetto di una encefalite sul cervello potrebbe essere paragonata ai danni
provocati dai rovinacci e rottami pesanti che, cadendo su un qualsiasi punto della parte
superiore di un computer, lo sfondano, pregiudicando gravemente i dispositivi sottostanti.
Nel 1959 si scoprì che il vaccino della pertosse, se addizionato alla sostanza
sperimentale da iniettare, svolgeva un'azione allergica particolarmente intensa su tutti i
tipi di animali da esperimento.
La riuscita degli esperimenti finalizzati a provocare reazioni allergiche viene
quindi favorita aggiungendo il vaccino antipertossico alla soluzione da iniettare. I topi
(oppure i conigli, i criceti, ecc.) muoiono di conseguenza più rapidamente e in maggior
numero. In eguale maniera l'aggiunta del vaccino alla soluzione sterile del cervello e del
midollo spinale contribuisce in modo notevole a far insorgere un'encefalite allergica
[Cherry, 1988].
Per tali motivi il vaccino anti-pertosse è "l'adjuvant"
(adiuvante) preferito per gli esperimenti che debbono provocare l'encefalomielite
allergica [Coulter, 1985].
Le autorità statunitensi responsabili per la vaccinoprofilassi non hanno
evidentemente la benché minima perplessità rispetto al fatto che ai bambini americani
venga inoculato un "adiuvante", il quale abbia, fra tutti gli additivi
biochimici, la massima capacità di provocare reazioni allergiche!
Però ci rassicurano, perché non ci sono pericoli (!?): Non esiste alcuna prova
che uno qualsiasi degli effetti del vaccino anti-pertosse impiegato di norma quale
"adiuvante" nelle prove di laboratorio possa manifestarsi pure nei bambini che
hanno ricevuto tale vaccino [Cherry, 1988]. Questo certamente non ci consola o rassicura.
Nel 1971, Paul Wender, eminente dottore ed autorità scientifica del suo tempo,
scrisse che "danni subclinici al cervello avvengono insieme, e probabilmente
contribuiscono, alla patogenesi di praticamente tutti i disturbi di comportamento
infantili". Normalmente, quando riceviamo informazioni attraverso i sensi, ne
estraiamo il significato e lo organizziamo nella forma di concetti e di idee. Danni
subclinici al cervello, però, impediscono o disturbano questo processo.
Nel 1965 a seguito del Immunization Assistance Act, tutti gli stati USA iniziarono
a creare dei programmi di vaccinazione su larga scala resi poi obbligatori. Entro il 1970,
i medici riscontrarono tutta una serie di bambini di 4-5 anni
neurologicamente disturbati.
Nel periodo 1969- 1981 (National Health Review Survey, 1986), l'incidenza di patologie
croniche limitanti l'attività in ragazzi di età inferiore ai 17 anni era aumentata,
senza spiegazione apparente, del 44%. La maggior parte delle patologie erano correlate con
sindromi post- encefaliche.
L'asma infantile aumentò del 65%, le patologie mentali e del
sistema nervoso dell'80%, patologie mentali non-psicotiche del 300%, malattie degli occhi
e delle orecchie del 120%, perdita di udito del 129%.
Nel 1982 Norman Geschwind e Peter Nohan sottolinearono che spesso molti dei sintomi
sopracitati erano correlati tra di loro nello stesso paziente: autismo,
celiacismo, dislessia, balbuzie, emicranie, disabilità mentali e mancinismo:
qual era il filo
conduttore se non l'attuazione su scala nazionale di un numero sempre crescente di
vaccinazioni
?
I primi grappoli di casi autistici negli anni '40 coincidono con l'inizio delle
grandi campagne nazionali di vaccinazioni multiple. Le disabilità mentali emersero 8 o 10
anni più tardi, quando i bambini della stessa generazione sembravano avere difficoltà
croniche a scuola.
L'anno 1963 ha segnato l'inizio di un generale ed inesorabile declino
dell'intelligenza negli Stati Uniti.
Nel 1963 il punteggio medio di adolescenti al test SAT era 478 e quello del test di matematica era 502. Nel 1980 questi valori erano scesi
rispettivamente a 424 e 466. Oggi i punteggi a questi test sono i più bassi mai fatti
registrare.
Nel 1977 fu creata una commissione che cercasse di identificare le ragioni per
questo declino del quoziente intellettivo nella popolazione. 79 ipotesi furono avanzate.
Nessuna riusciva a spiegare consistentemente il fenomeno.
Il problema delle vaccinazioni
non era una di queste 79 ipotesi.....
Un'emergenza di disturbi di sonno nella popolazione giovanile iniziò negli anni
'60, cioè parallelamente all'epidemia di danni subclinici al cervello. Naturalmente i
disturbi del sonno vennero visti come un problema psichiatrico da controllare con terapie
e farmaci che danneggiano ulteriormente il cervello e la psiche.
Nel 1970, comparve una
nuova sindrome del sonno, cioè l'inabilità ad addormentarsi fino a notte inoltrata nelle
prime ore del mattino. Problemi di controllo urinario possono accompagnare questa
situazione di danni subclinici al cervello.
In base a ricerche passate, molti pazienti post-encefalitici erano mancini oppure
ambidestri, condizione che si riscontrava pure nei bambini colpiti da danni
post-vaccinici. La madre di Keith Miller, che oggi è diagnosticato come moderatamente
autistico, si ricorda che suo figlio, all'età di due anni circa, incominciò ad usare il
cucchiaio con la sinistra e non più con la destra.
Secondo una ricerca negli USA nella
metà degli anni '80, il 13% dei ventenni era mancino, mentre fra i cinquantenni lo era
soltanto il 5%. È possibile che l'encefalite subclinica, provocata dalle vaccinazioni di
massa e che infierì a livello epidemico a partire dal 1945, sia stata la causa di un
numero oltremodo rilevante di mancini e di ambidestri, indice ciò di danno cerebrale
subclinico ?
Uno studio della Yale Medical School (1984) rivelò che danni subclinici al
cervello sono "forse il problema più comune ed impegnativo dal punto di vista del
tempo negli studi medici pediatrici".
Persino la American Medical Association ha
ammesso la gravità del problema. È stato stimato che danni subclinici al cervello
colpiscano il 20% circa dei bambini in età scolare e, nella sua forma più lieve, vengono
definiti Sindrome di Deficit Attentivo (viene trattata farmacologicamente con
Ritalin, ma
questo ed altri farmaci stimolanti provocano solo maggiore danno al cervello).
*Altri sintomi psicologici attribuiti ai danni subclinici al cervello causati da
encefalite post- vaccinale sono debolezza dell'ego, incapacità nel concettualizzare e
acquisire esperienze, frammentazione intellettuale, costante ricerca della struttura,
mancanza di socializzazione, sensazione di inadeguatezza.
Bambini, adolescenti e adulti con danni subclinici al cervello possono anche avere
disturbi di appetito.
Coloro che soffrono di anoressia nervosa sicuramente hanno danni subclinici al cervello. Bambini con danni subclinici al cervello possono anche soffrire di
bulimia, una condizione che, come l'anoressia, divenne nota negli USA negli anni '60.
Circa il 15% degli adolescenti negli USA fa esperienza o di anoressia o di bulimia. Anche
l'incidenza di persone mancine, un sintomo correlato a danni subclinici cerebrali è
salito dal 5% delle persone tra i 50 e i 60 anni al 13% delle persone che hanno 20 anni.
Leggiamo il foglietto illustrativo del vaccino della pertosse prodotto dai
"Connaught Laboratories", 1986:
"Reazioni sistemiche quale febbre occorrono molto frequentemente. Sono stati
osservati anche problemi respiratori. Eventi da moderati a gravi quali febbre a 40 e
oltre, pianti continui ed inconsolabili che durano per tre ore o più, gridi ad alta
intensità, collassi o convulsioni. Complicazioni neurologiche più gravi, quali
convulsioni prolungate o encefalopatia, occasionalmente fatali, sono stati riportati.
Reazioni anafilattiche sono state riportate. Comparsa di spasmi infantili sono occorsi in
bambini che hanno ricevuto il vaccino combinato DPT o DT".
vedi:
Bibliografia sui danni
neurologici (meningite ed altro) da Vaccino
+
Bibliografia su meningite dai vaccini
Ed in Italia e'
UGUALE a tutte le nazioni ove si
vaccina......
Ogni anno in Italia si registrano oltre 3 mila
casi di meningite,
soprattutto nei
bambini
al di sotto di un anno, (NdR: perche’
super vaccinati),
come ricorda l'Associazione dei microbiologi
clinici italiani (Amcli).
Il dato allarmante è emerso in occasione della
giornata mondiale dedicata proprio a questa
malattia. La
meningite - ricorda l'Amcli - è
ancora un'emergenza sanitaria che richiede
immediata assistenza, indirizzata soprattutto
alla diagnosi e al tempestivo trattamento
terapeutico. L'incidenza della malattia invasiva
da meningococco in Italia è maggiore nei
bambini
al di sotto di un anno, perche’ sono
plurivaccinati
e quindi
intossicati,
infiammati
ed
immunodepressi.
Commento NdR:
questi
studi dimostrano e confermano cio'
che insegniamo da decenni e cioe' che i
Vaccini
producono nei soggetti sottoposti a
quelle infauste pratiche in-sanitarie, spacciate per
tecniche preventive,
Malnutrizione con perdita di fattori
vitali essenziali alla vita sana, alterazione e
perdita di:
enzimi,
flora batterica autoctona,
vitamine,
minerali,
proteine vitali), oltre alle
mutazioni genetiche occulte,
immunodepressioni,
intossicazioni,
infiammazioni
e
contaminazioni da
virus e/o batteri
pericolosi che nel tempo possono
produrre
malattie
le piu' disparate ! - vedi:
Contenuto dei vaccini
vedi
Statistiche Istat
sui vaccini
Consulenze e
perizie per danni da vaccino dott.
M. Montinari
+
Interrogazione Parlamentare
Autismo, Vaccini, la prova -
Il
libro
ormai esaurito, del
dott.
Massimo Montinari
Gli anticorpi che dovrebbero essere indotti da un
vaccino NON indicano
immunità. Ciò che mette
molti medici in confusione è che parte della
reazione nei confronti del vaccino porta alla
produzione di anticorpi.
Ciò è falsamente considerato immunità.
Continua
in:
Meningite Boom
+
Meningite
casi in aumento
+
Meningite Dati
+
Meningite uccide
+
Meningite
ammazza in Nigeria
+
Meningite dai
Vaccini +
Bibliografia sui vaccini = meningite 1
+
Biblio 2
+
Biblio 3
+
Biblio 4
+
Biblio 5
vedi
anche:
Bibliografia Danni dei vaccini +
Bibliografia
danni 2 +
1.000 studi sui Danni dei Vaccini
+
Immunogenetica
+ Pag.2
+ Pag.3 +
Pag.
4
+
Bibliografia
BAMBINI CAVIA - 12 morti
durante sperimentazione del vaccino (GSK)
-
BUENOS AIRES - Ago. 2008
Dodici bambini di pochi mesi morti mentre erano
sottoposti alla
sperimentazione di un vaccino.
Oltre 40 bambini morti, uccisi dai vaccini per la
meningite !:
http://vactruth.com/2013/01/06/paralyzed-after-meningitis-vaccine/
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