In Italia, la
vaccinazione per il
Tetano è stata resa
obbligatoria dal 1938 per i militari,
dal 1963 per i bambini nel 2° anno di
vita e per alcune categorie
professionali considerate più esposte a
rischio di infezione (lavoratori
agricoli, allevatori di bestiame, ecc.).
Dal 1968 la somministrazione è stata
anticipata al 1° anno di vita e il
calendario vaccinale vigente prevede la
somministrazione di tre dosi al 3°, 5° e
11°-12° mese di età. Al ciclo di base
fanno seguito due dosi di richiamo,
rispettivamente al 5°-6° anno di vita e
fra gli 11 e i 15 anni; ulteriori dosi
di richiamo sono raccomandate a cadenza
decennale.
A livello nazionale le
coperture vaccinali entro 2 anni di età
sono elevate (95% per la coorte di
nascita del 1996).
Tuttavia, non ci sono
informazioni sull’esecuzione di richiami
in età adulta, né sulla copertura
vaccinale degli adulti e degli anziani.
vedi:
Dati
ISTAT
Il tetano (NdR: NON è una malattia infettiva) è soggetto a notifica obbligatoria dal
1955.
Attualmente è inserito nella classe I, per
cui è prevista la notifica entro 12 ore, anche
soltanto per il sospetto di malattia.
La
definizione di caso è esclusivamente clinica.
Come per tutte le malattie che hanno un
vaccino, la sorveglianza del tetano è
fondamentale per valutare il successo dei
programmi vaccinali.
I risultati riportati in questo studio si
riferiscono all’analisi dei dati relativi alla
morbilità e mortalità per tetano disponibili in
Italia tra il 1955 e il 2000. L’analisi è stata
eseguita sulla base di dati provenienti dalle
diverse fonti disponibili. In particolare, per
stimare l’incidenza di malattia sono stati
utilizzati:
• l’archivio storico ISTAT degli anni 1955-70,
in cui sono disponibili le notifiche annuali
aggregate per fascia di età;
• le notifiche individuali ISTAT disponibili per
gli anni 1971-96, che riportano data di
notifica, luogo e data dei primi sintomi, età e
sesso;
• le notifiche annuali aggregate per regione,
classi di età e sesso fornite dal Ministero
della Salute per gli anni 1997-99;
• il database in Epi Info gestito dall’Istituto
Superiore di Sanità (ISS) dal 1998. In quest’archivio
sono registrate le segnalazioni individuali
inviate dalle ASL con tutte le informazioni
contenute nella scheda di notifica e
nell’eventuale documentazione sull’indagine
epidemiologica, incluso lo stato vaccinale.
Per i decessi, invece, è stato utilizzato
l’archivio delle cause di morte ISTAT,
disponibile per gli anni che vanno dal 1970 al
1997. Questo archivio ha fornito il numero dei
decessi per tetano, per anno e classi di età. I
tassi di letalità sono stati calcolati come
rapporto tra il numero dei decessi e il numero
dei casi di malattia notificati.
 |
....La
Figura illustra il numero di casi di
tetano notificati per anno. Dalla seconda metà
degli anni ’50 alla prima metà dei ’60 le
notifiche di tetano risultavano in media 722 per
anno (1,4 casi per 100 000 abitanti).
Commento NdR: le statistiche si
riferiscono al 90% alle persone anziane - quindi
il vaccino che anche prima era obbligatorio
NON è servito a nulla !
Successivamente, e fino alla prima metà degli
anni ’70, si osserva una brusca riduzione del
numero dei casi, fenomeno che ha coinciso con
l’introduzione della vaccinazione obbligatoria
nei bambini all’inizio degli anni ’60.
Commento NdR: ma se le statistiche
parlano che al 90% sono persone anziane cosa
significa riferirle ai bambini ! ....evidentemente
si vogliono mistificare i dati per promuovere il
vaccino.... in realtà si tratta che la
diminuzione dei casi e' dovuta a
maggior
attenzione dovuta alle campagne informative
per evitare il tetano, che sono state effettuate in quegli anni per rilanciare il
vaccino !
In seguito, la diminuzione dei casi è avvenuta
più lentamente, fino a raggiungere il minimo
storico di 65 casi nel 1991.
Dal 1992 al 2000 il
numero di casi è rimasto costante, con un numero
medio di 102 casi per anno (0,2 casi per 100 000
abitanti).
L’ultimo caso di tetano "neonatale"
risale al 1982 (NdR: dovuto in genere al
taglio del cordone ombelicale).
.....Considerando i dati relativi alle diverse
aree geografiche, si nota che dagli anni ’70
agli anni ’90 si è verificata una riduzione di
incidenza pressoché uniforme sul territorio
nazionale. Infatti, il tasso d’incidenza per 100
000 abitanti standardizzato per età (popolazione
di riferimento: censimento ISTAT 1991) è
diminuito da 0,64 a 0,19 nel Nord, da 0,62 a
0,25 nel Centro e da 0,37 a 0,11 nel Sud.
In
tutti i decenni considerati il tasso di
incidenza del tetano nel Sud risulta più basso
rispetto alla media nazionale.
 |
.....La riduzione di incidenza osservata dagli
anni ’70 agli anni ‘90 è evidente in tutte le
fasce di età, come mostra la
Tabella che riporta sia la distribuzione
per età che per sesso. In tutto il periodo
considerato il più alto tasso di incidenza si è
osservato tra gli ultrasessantaquattrenni.
Il decremento maggiore di incidenza si rileva
nella classe di età 15-24 anni, dove l’incidenza
è diminuita di circa venti volte, mentre il
tasso tra gli individui di età superiore a 64
anni si è dimezzato nel corso dello stesso
periodo. Complessivamente, rispetto alle altre
fasce di età, la percentuale di casi negli
ultrasessantaquattrenni è aumentata dal 40%
negli anni ’70 al 70% negli anni ’90.
Tale
fenomeno è confermato anche dall’andamento
dell’età mediana dei casi, che era di 58 anni
negli anni ’70, di 63 negli anni ’80, e di 71
anni negli anni ‘90. In questo ultimo decennio,
la distribuzione per sesso evidenzia che maschi
e femmine hanno incidenze sovrapponibili fino a
64 anni di età, mentre tra gli anziani sono più
colpite le donne. Questo dato è attribuibile al
fatto che in questa fascia d’età le donne
"probabilmente" hanno una copertura vaccinale
inferiore rispetto ai coetanei maschi, che
possono essere stati vaccinati durante il
servizio militare o per motivi di lavoro.
Commento NdR: i probabilmente
(quindi ipotesi) sono sempre presenti sei
documenti Istat sui vaccini e sulle malattie per
le quali si vaccina, quindi certezze NON ve ne
sono !...e nel tempo questi "probabilmente"
divengono per i vaccinatori e loro
affiliati..."certezze"...a furia di parlarne
senza dire "probabilmente"...ma ed in compenso sono NOTEVOLMENTE
aumentate le
l'EpatiteB,
le
Epilessie e l'Autismo
......Tra le 292 segnalazioni di casi pervenuti
all’ISS negli anni 1998-2000, 181 casi (62%)
riportano informazioni relative allo stato
vaccinale; tali informazioni sono disponibili
per il 56% degli uomini e per il 65% delle
donne.
Il 9,9% dei casi per cui è noto lo stato
vaccinale risulta vaccinato (16,4% uomini e 7,1%
donne).
.....Contemporaneamente alla diminuzione di
incidenza è diminuita anche la letalità per
tetano, che è passata dal 64% degli anni ’70 al
40% degli anni ’90.
......Il
fatto che gli ultrasessantaquattrenni
rappresentino in questo grafico, il 70% dei casi ......
Commento NdR: ciò non è dovuto certamente
al vaccino ! - vedi:
Tetano Neonatale e Cordone
Obelicale
Tratto
in parte da:
http://www.epicentro.iss.it/ben/pre_2002/marzo02/2.htm
 |
Commento
NdR: da questo grafico, si evince che la
gente e' molto piu' attenta a pulire le
ferite che non in passato, e nel caso
dei decessi neonatali, si e' posta
maggiore attenzione all'igiene anche
negli ospedali nel
taglio del cordone ombelicale.
Vaccino
per il Tetano =
Letale =
morte da vaccino !
http://m.neurology.org/content/42/4/761.abstract?sid=631cf5f8-6d75-44d5-92ad-471ed83d93ec
Mortalita' 5 volte superiore dei bambini
Vaccinati rispetto a quelli NON
vaccinati ! (vedi
QUI lo studio dimostrativo)
Visionare
questo PDF con tutti i Grafici e
l'ininfluenza dei vaccini sulla
scomparsa delle malattie
vedi:
DATI ISTAT sui Vaccini
(Italia) + Statistiche
Vaccini
+
Statistiche
+
Vaccino per il
Tetano
+
Vaccini Obbligatori in Europa
+
Vaccini
sicuri ? NO ! + Storia dei
Movimenti anti-Vaccino
+
Falsità
della medicina ufficiale +
1000 studi sui Danni dei Vaccini +
Malassorbimento
VACCINAZIONE ANTI
DIFTERITE ed
ANTITETANICA INUTILE
(SE NON DANNOSA) da ADULTI.
By rivista
scientifica Clinical Infectious Disease.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) non
raccomanda la vaccinazione di richiamo
di routine negli adulti per tetano e
difterite dopo il completamento della
serie di vaccinazioni infantili;
tuttavia, molti paesi, tra i quali (guarda
caso), l'Italia, continuano ad
attuare le vaccinazioni di richiamo per
adulti ritenendo che ciò comporti una
riduzione della diffusione di queste
patologie.
I ricercatori hanno condotto uno studio
di coorte sui dati a disposizione
dell'OMS del periodo 2001-2016 ed hanno
confrontato l'incidenza di tetano e
difterite in 31 paesi nordamericani ed
europei che raccomandano o non
raccomandano la vaccinazione di richiamo
per adulti.
Sono stati confrontati i dati dei paesi
che vaccinano gli adulti ogni 5-20 anni
(gruppo 1) con quelli dei paesi che non
vaccinano abitualmente gli adulti per il
tetano o la difterite (gruppo 2); il
confronto NON ha rivelato un calo
significativo dei tassi di incidenza del
tetano tra i paesi che vaccinano gli
adulti (P = .52; rapporto di rischio
[RR] = 0,78; intervallo di confidenza al
95% [CI], .36 a 1.70).
In realtà, il rischio di contrarre la
difterite è addirittura aumentato tra i
paesi che vaccinano gli adulti, secondo
i ricercatori a causa dell'inclusione
della Lettonia, un paese che aveva una
scarsa copertura vaccinale (P <.001);
escludendo la Lettonia invece non vi
sarebbe alcuna differenza nell'incidenza
di difterite tra i paesi che vaccinano o
non vaccinano abitualmente gli adulti (P
= .26; RR = 2.46; IC al 95%, da .54 a
11.23).
Conseguentemente, la revisione dei dati
relativi a più di 11 miliardi di persone
/ anni di dati di incidenza NON HA
RILEVATO ALCUN BENEFICIO, associato
all'esecuzione di vaccinazioni di
richiamo per adulti contro il tetano o
la difterite.
Quindi, come avviene anche per altri
vaccini questa analisi supporta la
posizione dell'OMS sulla vaccinazione di
richiamo degli adulti e, se approvata
dalle autorità sanitarie governative,
ciò potrebbe consentire a più paesi di
concentrare le risorse sanitarie su
popolazioni vulnerabili e non sottoposte
a vaccinazione.
https://academic.oup.com/cid/advance-article-abstract/doi/10.1093/cid/ciaa017/5741633?redirectedFrom=fulltext
Vaccini obbligatori o no, tutti quanti sono
da sempre sbandierati come utili e sicuri anche
e non solo dal
Ministero della salute, ma esiste una
sentenza ben precisa (ignorata da tutti…) che
mostra come tali distinzioni fra vaccini
obbligatori e non, NON possono sussistere -
vedi:
Sentenza Corte Costituzionale
Le famiglie dei
danneggiati da vaccino dal canto loro
sottolineano “lo stato di abbandono in cui sono
state lasciate dalle cosiddette “istituzioni
che dovrebbero tutelare”, infatti “tutelano” ma
solo i
fatturati di
Big Pharma….". +
Corruzione per i Vaccini
ALTRI GRAFICI....
Vari grafici
che
dimostrano come i vaccini sono stati ininfluenti per la scomparsa delle
malattie,
anzi in certi casi
le hanno incrementate....